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LA DOMUS PUBLICA DI PIETRABBONDANTE

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2 cm<br />

bifacciale in selce dalla località Fontecurelli (Carovilli)<br />

Accanto alle prevalenti evidenze musteriane e alle rade tracce del Paleolitico superiore, nell’area sono<br />

documentate anche fasi di occupazione più antiche, cui sono da attribuire, tra l’altro, due bifacciali<br />

(disegno: D. Mengoli)<br />

2 cm<br />

(con una significativa incidenza delle punte);<br />

omogenei con tale orizzonte sono i pochi strumenti<br />

presenti (raschiatoi e denticolati). Sono<br />

tuttavia documentate anche frequentazioni<br />

più recenti (Paleolitico superiore, Neolitico),<br />

cui sono da riferire i pur pochi elementi che<br />

definiscono catene operative laminari (lame,<br />

lamelle, nuclei a lame e lamelle).<br />

Pur nell’impossibilità di seguire le dinamiche<br />

di occupazione e utilizzo dell’area nei<br />

diversi momenti, è verosimile che in tutte le<br />

fasi l’economia di approvvigionamento abbia<br />

seguito rotte locali, giacché le materie prime<br />

utilizzate sembrano rapportabili agli affioramenti<br />

selciferi noti nell’area.<br />

Anche l’area di Fontecurelli è stata interessata<br />

da frequentazioni successive nel corso del<br />

Paleolitico. Come per San Mauro, a fronte di<br />

rade tracce riferibili al Paleolitico superiore-<br />

Neolitico (una decina tra lame e nuclei), la<br />

gran parte dell’insieme litico qui rinvenuto<br />

(comprendente 137 manufatti) è da attribuire<br />

al Paleolitico inferiore-medio. La tecnologia<br />

adottata ricalca in parte quella descritta per<br />

l’industria di S. Mauro, con una prevalente<br />

incidenza dei prodotti Levallois, cui si affiancano,<br />

questa volta, non pochi supporti provenienti<br />

da catene operative discoidi.<br />

Si segnala infine la presenza, nell’insieme, di<br />

due bifacciali, ambedue confezionati su lastri-<br />

ne di selce brecciata di provenienza locale.<br />

Nel 2005, nell’ambito del ricordato progetto<br />

dell’Università di Ferrara, è stata condotta<br />

una prospezione (che ha previsto anche due<br />

saggi di scavo) in località Cegna Ciffuni, che<br />

in passato aveva restituito alcuni reperti preprotostorici,<br />

provenienti dall’interno della<br />

grotta omonima e dall’area prospiciente il riparo<br />

sotto roccia ad essa annesso. Le indagini,<br />

che hanno svelato un contesto turbato e tendenzialmente<br />

sterile, hanno restituito solo una<br />

manciata di materiali, quasi esclusivamente<br />

ceramici.<br />

Accanto ad alcuni elementi di ceramica a<br />

pareti sottili di età imperiale e a una maiolica<br />

arcaica, si segnalano due reperti dell’età del<br />

Bronzo: si tratta di una parete in ceramica appenninica<br />

e di un frammento di scodella carenata<br />

d’impasto.<br />

Nell’altra pagina:<br />

Industria Levallois proveniente dalla piana di San<br />

Mauro (Carovilli). Il materiale qui recuperato<br />

testimonia un’intensa frequentazione dell’area nel<br />

corso del Paleolitico medio<br />

In alto:<br />

Cegna Ciffuni (Carovilli): frammento di ceramica<br />

appenninica con decorazione a bande marginate<br />

incise campite a punteggio, convergenti a festoni,<br />

rinvenuto presso il riparo annesso alla grotta<br />

(da Terzani, 2006)<br />

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