13.06.2013 Views

UNESCO piano def.indd - Centro Storico di Firenze - Patrimonio ...

UNESCO piano def.indd - Centro Storico di Firenze - Patrimonio ...

UNESCO piano def.indd - Centro Storico di Firenze - Patrimonio ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Piano <strong>di</strong> Gestione<br />

Il <strong>Centro</strong> <strong>Storico</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong><br />

La cupola, prima <strong>di</strong> tutto. È un capolavoro <strong>di</strong> bellezza e <strong>di</strong> ar<strong>di</strong>mento<br />

tecnologico. Quando Brunelleschi la voltò, nel 1431, non c’era<br />

niente <strong>di</strong> simile in tutta la Cristianità. Noi ci stupiamo <strong>di</strong> fronte ai<br />

grattacieli <strong>di</strong> Manhattan ma costruzioni simili, <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong> misure<br />

analoghe, ci sono in ogni città del mondo. Al contrario, la cupola<br />

del Duomo dei fi orentini non aveva, nel XV secolo, alcuna possibilità<br />

<strong>di</strong> confronto. Era “magnifi ca e gonfi ante”, come scrisse Leon<br />

Battista Alberti, entrava in competizione con le montagne vicine e<br />

sfi dava l’invi<strong>di</strong>a delle nuvole, come <strong>di</strong>rà Giorgio Vasari. A guardarla<br />

da vicino pareva sfi orare il cielo. Vista da lontano, dai tornanti che<br />

dai passi dell’Appennino portano a <strong>Firenze</strong>, si aveva l’impressione<br />

che davvero coprisse “<strong>di</strong> sua ombra” tutti i popoli toscani (ancora<br />

l’Alberti). Neppure gli antichi erano riusciti, non <strong>di</strong>co a realizzare<br />

ma neppure a concepire un simile pro<strong>di</strong>gio <strong>di</strong> arte e ingegneria.<br />

Guardate <strong>Firenze</strong> da un luogo elevato (dal belvedere <strong>di</strong> Piazzale<br />

Michelangelo, dal colle <strong>di</strong> Fiesole, dalle prospettive che si aprono<br />

su via Bolognese) e capirete che la città che ha prodotto quella<br />

cosa immensa e meravigliosa doveva essere, nel XV secolo, una città<br />

all’avanguar<strong>di</strong>a, in Italia e in Europa, non solo nelle civiltà delle<br />

arti ma anche nella potenza economica, nell’organizzazione industriale,<br />

nella sapienza ingegneristica, nelle tecnologie <strong>di</strong> frontiera.<br />

Nessun monumento, più della cupola, riesce a farci intendere, con<br />

smagliante evidenza, il primato <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> nell’epoca che i manuali<br />

chiamano dell’Umanesimo e del Rinascimento.<br />

Ed ecco Palazzo Vecchio gran<strong>di</strong>oso dado turrito <strong>di</strong> pietra forte.<br />

Quando Arnolfo <strong>di</strong> Cambio lo progettò <strong>Firenze</strong> entrava nel suo secolo<br />

eroico: il secolo <strong>di</strong> Giotto e <strong>di</strong> Dante Alighieri. Il popolo, attraverso<br />

i ceti produttivi organizzati nelle corporazioni professionali,<br />

aveva assunto il potere ed era un potere immenso fondato sull’economia<br />

monetaria, sulla produzione tessile, sulla interme<strong>di</strong>azione<br />

bancaria. Il fi orino d’oro “la lega suggellata dal Battista” <strong>di</strong> dantesca<br />

memoria (tre grammi e mezzo <strong>di</strong> oro a 24 carati) era la moneta<br />

<strong>di</strong> riferimento sui mercati d’Europa e del Me<strong>di</strong>terraneo, faceva i<br />

prezzi da Lisbona a Costantinopoli, da Londra a Damasco.<br />

I mercanti e i banchieri fi orentini, dagli uffi ci e dai fondaci assiepati<br />

all’ombra della torre <strong>di</strong> Palazzo Vecchio, trattavano grano ucraino<br />

e lana gallese, seta e spezie, rame e allume, noli marittimi, assicurazioni<br />

sulle merci, prestiti estero su estero.<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!