COMUNICARE BENE E' UN BENE - Cescot Rimini
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Spesso, proprio questo bisogno di sentire confermata la propria identità,<br />
o il timore che questa possa essere minacciata, è la motivazione che influenza<br />
la capacità di ascolto e di comprensione di un messaggio.<br />
Se una persona non riesce a decentrarsi dal proprio sistema di riferimento<br />
non sarà nemmeno in grado di comprendere quello del proprio<br />
interlocutore; la comunicazione che ne risulterà sarà sicuramente viziata<br />
e distorta.<br />
I primi 5 minuti<br />
La teoria dei “primi cinque minuti” dimostra quanto sia efficace l’impatto iniziale<br />
di una nuova relazione, tanto intenso da influenzarne gli esiti futuri.<br />
Questo è l’assunto: se si ottiene una impressione favorevole nei primi 5 minuti<br />
di una interazione, le relazioni future saranno orientate positivamente nel<br />
50% dei casi; viceversa, se questi primi cinque minuti lasciano un’ impressione<br />
sfavorevole, allora le relazioni future saranno improntate negativamente<br />
nel 90% dei casi.<br />
L’aspetto esteriore, le scelte d’abbigliamento, i gesti, la posizione che si<br />
assume nello spazio, il tipo di vicinanza fisica che si propone, il tono della<br />
voce ecc. sono i principali elementi informativi valutati dall’interlocutore per<br />
decidere se la persona è piacevole o meno.<br />
Si ricorda che la gestualità (al 60%) ed il tono della voce (al 30%) costituiscono<br />
il 90% di una comunicazione!<br />
Per rendere più efficace la comunicazione è determinante lavorare su due<br />
fronti: migliorare la sensibilità ricettiva rispetto ai messaggi comunicativi<br />
dell’interlocutore (ed ai relativi valori emotivi) e, contemporaneamente, aumentare<br />
la propria conoscenza personale, comunicativa, emotiva e relazionale.<br />
È comune a molte persone la consapevolezza che non sempre la comunicazione<br />
avviene in modo positivo e fruttuoso. Spesso capita, che al<br />
contrario di tutte le nostre aspettative, ciò che abbiamo trasmesso non<br />
corrisponda a ciò che avevamo in mente. E ciò che è stato recepito dal<br />
nostro interlocutore non sia ciò che noi abbiamo trasmesso.<br />
Sulla volontà di spiegare cosa avviene nei vari passaggi di un discorso, è<br />
molto esplicito l’esempio della “Cascata della comunicazione”:<br />
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