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caratterizzazione chimico - fisica di legni bagnati e confronto con ...

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Giovedì 6 Dicembre<br />

2007<br />

8° Intervento<br />

La Figura 14 mostra gli spettri FTIR ottenuti per i <strong>legni</strong> archeologici; significative sono le bande<br />

tra 1600 cm -1 e 1700 cm -1 , che in<strong>di</strong>cano un fenomeno ossidativo che ha portato alla formazione<br />

<strong>di</strong> gruppi chetonici e carbossilici. L’ampiezza delle bande <strong>di</strong> ossidazione, che appaiono come<br />

larghe spalle a ridosso della banda principale a 1600 cm -1 , in<strong>di</strong>ca la <strong>con</strong>temporanea presenza<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> gruppi ossidati e <strong>con</strong>iugati. Il metodo permette <strong>di</strong> evidenziare un generico fenomeno<br />

ossidativo, ma non una qualche correlazione tra questo e l’età del legno sommerso,<br />

<strong>di</strong>pendendo il fenomeno soprattutto dalle <strong>con</strong><strong>di</strong>zioni ambientali.<br />

Analisi XRF<br />

La fluorescenza dei raggi X è stata utilizzata per <strong>con</strong>statare il livello <strong>di</strong> impregnazione dei provini<br />

<strong>di</strong> legno, misurando la presenza all’interno degli ioni metallici presenti. Gli ioni metallici presenti<br />

nella soluzione penetrano all’interno del legno per una limitata profon<strong>di</strong>tà. Gli spettri<br />

riportati in figura mostrano la <strong>di</strong>ffusione del rame all’interno del legno <strong>di</strong> abete. La prima curva<br />

(rossa) è riferita alla superficie del campione e la se<strong>con</strong>da (blu) ad una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 4 mm.<br />

Figura 15. Misure <strong>di</strong> fluorescenza dei raggi X per il campione <strong>di</strong> abete trattato <strong>con</strong> rame in superficie (picco più<br />

alto in rosso) e a 4 mm all’interno ( picco più basso in blu)<br />

Per completare lo stu<strong>di</strong>o sui <strong>legni</strong>, relativamente al loro degrado termico in ambiente<br />

ossidante, si è provveduto anche a riscaldamenti programmati a temperature via via crescenti,<br />

usando il metodo termogravimetrico accoppiato <strong>con</strong> le misure <strong>di</strong> cristallinità.<br />

In Figura 16 i valori <strong>di</strong> cristallinità determinati me<strong>di</strong>ante il metodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione dei raggi X<br />

e la de<strong>con</strong>voluzione dei picchi sono riportati rispetto alla temperatura a cui i campioni <strong>di</strong> legno<br />

<strong>di</strong> abete sono stati riscaldati in ambiente <strong>di</strong> ossigeno fluente, <strong>con</strong> velocità <strong>di</strong> riscaldamento <strong>di</strong><br />

10°C/min. Nello stesso grafico la <strong>di</strong>minuzione in peso percentuale registrata alle <strong>di</strong>verse temperature<br />

è riportata rispetto alla temperatura T.<br />

Figura 16. Valori <strong>di</strong> cristallinità ottenuta me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>ffrazione dei raggi X e per<strong>di</strong>ta in peso per campioni <strong>di</strong> abete<br />

riscaldati a <strong>di</strong>verse temperature in ambiente <strong>di</strong> ossigeno<br />

E.Franceschi, I.Cas<strong>con</strong>e, D.Nole, P.Calvini Caratterizzazione <strong>chimico</strong>-<strong>fisica</strong> <strong>di</strong> <strong>legni</strong>... pp. 79 - 90 89

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