LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano
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PROSPETTIVE Una struttura turistica da non fare. Né oggi né mai<br />
Le associazioni alpinistiche<br />
e il Piccolo Cervino<br />
Voci contraddittorie si succedono<br />
sulla realizzazione di una nuova<br />
struttura turistica sul Piccolo<br />
Cervino, che ha suscitato fin dal<br />
primo annuncio (Lo Scarpone 1/07) le<br />
più fiere rimostranze degli iscritti al <strong>Club</strong><br />
<strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong> e delle associazioni<br />
ambientaliste. Ma come stanno le cose a<br />
circa un anno dalle prime indiscrezioni<br />
trapelate sui media? Come procedono i<br />
progetti per la costruzione di una piramide<br />
in vetro e acciaio alta 117 metri, una<br />
specie di Tour Eiffel che verrebbe installata<br />
in cima al Piccolo Cervino, 3883<br />
metri, dove già approda in un tripudio di<br />
strutture in cemento armato la funivia<br />
che sale da Zermatt? Sull’argomento,<br />
estremamente critica si può definire la<br />
posizione del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> Svizzero<br />
(CAS) sulla base di alcuni documenti<br />
raccolti da Silvio Calvi, delegato del CAI<br />
presso l’Unione internazionale delle<br />
associazioni alpinistiche (UIAA).<br />
Notevole è anche la preoccupazione del<br />
<strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong>, testimoniata da un<br />
intervento del presidente generale del<br />
CAI Annibale Salsa all’assemblea annuale<br />
dei delegati dell’associazione elvetica.<br />
Incontestabile è comunque la posizione<br />
di fermo diniego assunta dal CAS<br />
sulla base di una lettera della federazione<br />
centrale al presidente delle Funivie di<br />
Zermatt (Zermatt Bergbahnen) Christen<br />
Baumann, in cui si precisa che “sono<br />
giunte molte richieste di precisazioni sul<br />
progetto, soprattutto da parte di consociate<br />
all’estero e di organizzazioni attive<br />
a livello internazionale, e soprattutto<br />
dall’Italia”.<br />
In effetti, esperti della commissione<br />
ambientale del CAS dopo un attento<br />
esame del progetto hanno ritenuto “non<br />
idonea” la costruzione di una torre che<br />
superi l’altezza della cima sulla base<br />
della normativa nazionale. Posizione<br />
condivisa a quanto risulta dalla Sezione<br />
del Monte Rosa e dalla Sezione di<br />
Zermatt che si sono espresse criticamente.<br />
“Anche se il progetto è ancora in fase<br />
preliminare e non ci sono ancora piani<br />
dettagliati”, è spiegato nella lettera firmata<br />
dal presidente Frank-Urs Mueller e<br />
da Christian Gysi della Direzione<br />
ambiente, “contiamo sul fatto che le<br />
organizzazioni ambientali e il club alpino<br />
vengano informati per tempo sulle decisioni<br />
assunte”.<br />
Nel frattempo il Comitato direttivo del<br />
<strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> Svizzero ha approvato un<br />
documento basato sulle conclusioni<br />
della Commissione ambiente.<br />
L’atteggiamento di rifiuto è senza se e<br />
senza ma. Riguarda “tutte le tappe della<br />
costruzione che implicano una nuova<br />
infrastruttura che vada oltre la cima del<br />
Piccolo Cervino”. Ristoranti, torre,<br />
ascensore? Non se ne parla nemmeno.<br />
“Consideriamo il progetto come irrispettoso”,<br />
si legge nel documento,<br />
“verso uno dei paesaggi di alta montagna<br />
più grandiosi del mondo. Il vicino Monte<br />
Cervino è semplicemente, con la sua<br />
forma unica, il simbolo ideale della montagna,<br />
un dono agli zermattiani che ha<br />
finora recato a questa località un’enorme<br />
prosperità economica. L’impatto della<br />
torre sul Cervino e sull’incredibile paesaggio<br />
di alta quota del massiccio del<br />
Aspromonte<br />
Un parco sventrato<br />
Una delle aree ancora integre del Parco<br />
nazionale dell’Aspromonte viene distrutta<br />
per allargare una strada! Il tracciato<br />
“bivio S. Maria - Montalto” di circa 18<br />
km, realizzato dall’AFOR diversi anni fa<br />
ampliando e asfaltando in parte alcune<br />
piste nel territorio comunale di San Luca,<br />
come gran parte della rete viaria nella<br />
montagna reggina non avendo goduto di<br />
alcuna manutenzione, presenta in alcuni<br />
tratti delle buche. Basterebbe ripristinare<br />
il manto stradale e asfaltare il primo tratto<br />
di 4 km sterrato, ma rende di più (ai<br />
progettisti e alle imprese) rifare ex novo<br />
le infrastrutture invece che curarle!<br />
Quindi sbancamenti, taglio di centinaia<br />
alberi e tutto quanto necessario per raddoppiare<br />
la larghezza della strada!<br />
Perché? A che cosa serve tale opera?<br />
Alle associazioni escursionistiche la<br />
Sezione Aspromonte del CAI rivolge l’invito<br />
a mobilitarsi prima che i sentieri vengano<br />
coperti dall’asfalto.<br />
“Consideriamo il progetto<br />
come irrispettoso verso uno<br />
dei paesaggi di alta montagna<br />
più grandiosi del mondo”, si<br />
legge in un documento del<br />
<strong>Club</strong> alpino svizzero. Una<br />
posizione condivisa dal CAI<br />
Monte Rosa sarebbe notevole…L’idea<br />
dei promotori, di creare una ‘concorrenza’<br />
al ‘fratello maggiore’ Cervino, è già di<br />
per sé espressione di scarso apprezzamento<br />
di questo unico dono della natura<br />
agli zermattiani. In particolare da parte<br />
della comunità alpinistica mondiale il<br />
progetto non troverebbe alcuna comprensione,<br />
e il danno d’immagine per<br />
Zermatt - e per il turismo svizzero -<br />
sarebbe veramente grande se la torre<br />
fosse costruita”. E a proposito di comunità<br />
alpinistiche significativa è la presa<br />
di posizione del prestigioso <strong>Club</strong> dei<br />
4000 legato alla Sezione di Torino del<br />
<strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong> che definisce il progetto<br />
come “il più mostruoso scempio<br />
che mai si sia visto sulle Alpi” e sollecita<br />
un intervento dell’UNESCO essendo le<br />
Alpi un patrimonio di tutta l’umanità.<br />
A inquietare i confratelli del CAS c’è un<br />
altro motivo che va ben oltre lo scenario<br />
del Cervino e del Piccolo Cervino. Con<br />
l’eventuale realizzazione della torre verrebbe<br />
lanciato un segnale per altri simili<br />
megaprogetti, una specie di massiccia<br />
“corsa al riarmo”. In Austria si starebbe<br />
attualmente lavorando a tre progetti di<br />
vetta, ed è incontestabile che nel ramo<br />
turistico e delle funivie regni un’aspra<br />
concorrenza internazionale.<br />
Riuscirà la presa di posizione del <strong>Club</strong><br />
<strong>Alpino</strong> Svizzero con l’appoggio incondizionato<br />
del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong> e di altre<br />
associazioni come Mountain Wilderness<br />
e il <strong>Club</strong> dei 4000 a bloccare il progetto?<br />
“La torre sul Piccolo Cervino non può<br />
che rappresentare un nuovo simbolo<br />
della Svizzera”, spiega imperturbabile il<br />
già citato Christen Baumann. Parole che<br />
lasciano intravedere un futuro pieno di<br />
incognite. E di battaglie.<br />
Red<br />
<strong>LO</strong> <strong>SCARPONE</strong>, SETTEMBRE 2007 - 19