LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano
LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano
LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
QUI CAI<br />
➔<br />
L’impianto avrà come utenti privilegiati i giovani dell’alpinismo<br />
giovanile e delle scuole della zona, a quanto precisa<br />
Valen-tino Meneghini vice presidente sezionale.<br />
MACUGNAGA<br />
Teresio Valsesia alla guida del CAI<br />
Dopo 11 anni Roberto Marone passa il testimone a Teresio<br />
Valsesia alla guida della Sezione di Macugnaga (www.caimacugnaga.org),<br />
la località della Valle Anzasca di cui Valsesia è stato<br />
sindaco. Con Valsesia sono stati eletti, a quanto annuncia il<br />
periodico “Il Rosa”, Silvana Garbagli e Roberto Marone (vicepresidenti),<br />
Giuliano Blasio, Claudio Bettoni, Luigi Corsi,<br />
Roberto Da Boit, Carlo Lanti, Eligio Lanti, Sergio Malan,<br />
Fernando Micheli, Fulvio Piazzi, Raoul Ronchi, Alessandro<br />
Caldarera, Enrico Micheli e Piero Lometti. A Teresio, che è stato<br />
a lungo direttore di queste pagine nella sua veste di vicepresidente<br />
generale del <strong>Club</strong> alpino, fraterni auguri di buon lavoro.<br />
SPOLETO<br />
La nuova capanna a Monte del Piano<br />
Fino a qualche anno fa era una cadente costruzione a circa<br />
1000 metri di altitudine, alle pendici del Monte Coscerno<br />
(1674m), in località Monte del Piano (Spoleto). Un ammasso di<br />
ruderi che il Comune di S. Anatolia di Narco, proprietario dell’immobile,<br />
aveva provvisoriamente recuperato. Molti tra gli<br />
abitanti della zona la ricordano ancora come luogo-rifugio per<br />
partigiani e sfollati nel periodo della seconda guerra mondiale.<br />
La recente inaugurazione come capanna sociale della Sezione<br />
di Spoleto del CAI ha restituito alla comunità una capanna<br />
completamente trasformata, con i suoi quattro locali al piano<br />
superiore, grazie a ulteriori interventi dello stesso Comune e<br />
soprattutto al consistente contributo economico della Fondazione<br />
Cassa di Risparmio di Spoleto e della sezione spoletina.<br />
I posti letto sono complessivamente 20, le energie esclusivamente<br />
rinnovabili. La struttura potrà essere messa a disposizione<br />
anche di gruppi di soci e associazioni che vorranno passare<br />
qualche giorno in tranquilla serenità in questa parte della<br />
verde Umbria.<br />
PIEDIMONTE MATESE<br />
Presa di posizione contro il degrado<br />
La Sezione di Piedimonte Matese, che tra i suoi scopi principali<br />
ha quello di valorizzare le bellezze locali, denuncia il forte<br />
degrado della zona San Giovanni di Piedimonte (attraversata<br />
dal Sentiero Italia) e invita le autorità a provvedere al recupero<br />
di una delle più vecchie e affascinanti zone della città.<br />
MONTALDO MARCHE<br />
Festeggiate le voci della Cordata<br />
Sabato 19 maggio presso la cattedrale Santa Maria Assunta di<br />
Montalto Marche si è svolto il 20° Festival degli Appennini,<br />
manifestazione nazionale di canti della montagna. Nel festeggiare<br />
il ventennale di fondazione, La Cordata che organizza la<br />
rassegna ha invitato il Coro CAI di Bovisio Masciago (MI) diretto<br />
da Pino Schirru e il coro “Monte Cusna” di Reggio Emilia<br />
diretto da Giancarlo Guidetti. Significativa la nascita della<br />
Cordata: nel 1984, durante un’escursione all’Eremo San<br />
Leonardo un gruppo di ragazzi improvvisò a quattro voci<br />
“Signore delle cime” suscitando nel frate che li ascoltava ammirazione<br />
e incoraggiamento a proseguire. Tre anni più tardi a<br />
Montalto Marche quel piccolo coro che cantava con tanto entusiasmo<br />
divenne “La Cordata”, una formazione maschile compo-<br />
34 - <strong>LO</strong> <strong>SCARPONE</strong>, SETTEMBRE 2007<br />
Attività, idee, proposte<br />
I nostri cari<br />
Roberto Frasca<br />
A Firenze si è spento in luglio un grande<br />
amico della montagna e del <strong>Club</strong><br />
<strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong>, Roberto Frasca, architetto,<br />
tecnico del Soccorso alpino, a lungo<br />
consigliere centrale dopo essere stato<br />
presidente delle sezioni tosco emiliano e<br />
romagnole. Nato a La Spezia il 10 agosto<br />
1942, architetto con specializzazione in<br />
comunicazione (era allievo di Umberto<br />
Eco), è diventato volontario del CNSAS nel 1981, capo stazione<br />
dal 1983 al 1985. Al <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong> si è iscritto nel<br />
1954 occupando nella Sezione di Firenze la carica di vicepresidente.<br />
La sua attività alpinistica è stata di notevole qualità:<br />
oltre 200 salite alpinistiche su roccia e su ghiaccio nelle<br />
Alpi e all’estero fino al 6° grado e TD; 300 invece le salite<br />
scialpinistiche di ogni difficoltà sugli Appennini e sulle Alpi.<br />
La passione per la montagna è stata per Frasca predominante<br />
fin dagli anni della giovinezza.<br />
Ha svolto il servizio militare presso la Scuola alpina di Aosta<br />
e successivamente come sottotenente presso la Brigata alpina<br />
tridentina. Alla famiglia le più affettuose condoglianze.<br />
sta da 25 elementi. Sono trascorsi 20 anni e il coro montaltese,<br />
maturando progressivamente la propria vocalità e preparazione<br />
musicale sotto la guida del maestro Patrizio Paci, ha partecipato<br />
a importanti concerti e rassegne corali in varie città italiane<br />
e straniere, riscuotendo ovunque unanimi consensi.<br />
BELLUNO<br />
Bioenergia al Bosconero<br />
E’ in piena attività e visitabile presso il rifugio Bosconero (non<br />
dotato di strada carrozzabile o mulattiera né di teleferica, a m<br />
1457 in comune di Forno di Zoldo, BL - tel. 0437.787346) l’impianto<br />
sperimentale per la produzione di bioenergia mediante<br />
fitodepurazione e digestione anaerobica. Si tratta di un progetto<br />
di ricerca avviato l’anno scorso dalla Fondazione G. Angelini,<br />
con il determinante finanziamento della Fondazione Cariverona<br />
(bando 2005 Ambiente - Energie rinnovabili), in collaborazione<br />
con l’Università di Padova e il CAI Sezione Val di Zoldo,<br />
che si basa su un sistema di gestione integrata dei reflui civili e<br />
della frazione organica putrescibile dei rifiuti solidi urbani.<br />
Come spiegato nei tabelloni all’inizio del sentiero CAI n. 490,<br />
sopra il Lago di Pontesei, il sistema prevede la separazione dei<br />
reflui civili in tre distinti flussi (acque brune, acque gialle e<br />
acque grigie) mediante l’utilizzo di particolari toilette. Inoltre è<br />
previsto il trattamento di un quarto refluo ottenuto dalla triturazione<br />
degli scarti di cucina con semplice trituratore, che,<br />
insieme con la frazione organica putrescibile, sono trattati in un<br />
di gestore anaerobico al fine di produrre biogas; invece le acque<br />
gialle e grigie alimentano sistemi di depurazione tramite l’utilizzo<br />
di due grandi vasche di fitodepurazione a flusso sub-superficiale<br />
(Vasca del Sasso e Vasca del Larice) vegetate con 254<br />
essenze tipiche del luogo, ma scelte anche in base alla valenza<br />
estetica per migliorare l’inserimento paesaggistico dell’ impianto.<br />
Il progetto, che sembra offrire buoni risultati, potrà rivelarsi<br />
utile, e quindi adattarsi, anche ad altri rifugi e a insediamenti<br />
abitativi similari, contraddistinti da isolamento, carenza di<br />
acqua e di risorse energetiche. ■