14.06.2013 Views

LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano

LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano

LO SCARPONE 09 - Club Alpino Italiano

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

HIMALAYA Successo italiano<br />

Gasherbrum 2, gli eroi della nord<br />

Karl Unterkircher, Daniele Bernasconi e Michele<br />

Compagnoni hanno posto la firma su un’impresa alpinistica<br />

considerata tra le più importanti degli ultimi dieci<br />

anni. Il 20 luglio, alle otto di sera, l’altoatesino<br />

Unterkircher e il lecchese Bernasconi hanno messo piede sulla<br />

cima del Gasherbrum II, 8.035 metri di quota, dopo averne scalato<br />

l’inviolata e verticale parete nord in stile alpino. Il valtellinese<br />

Compagnoni, salito con i compagni fino a quota 7.850<br />

metri nonostante un’indisposizione, ha traversato sulla sella<br />

ovest raggiungendo gli altri due al calar del sole sulla parete<br />

sud. Versante dal quale poi il trio ha effettuato la discesa bivaccando<br />

durante la notte sopra un enorme seracco di neve. “Un<br />

bellissimo risultato”, ha commentato Agostino Da Polenza<br />

organizzatore e sponsor dell’impresa, “un’impresa d’altri tempi<br />

realizzata con lo spirito sportivo di oggi. Per me è anche un<br />

sogno che si realizza dopo 24 anni: avevo visto la parete nord<br />

del GII al rientro dalla salita alla parete nord del K2. E avevo<br />

promesso a me stesso che l’avrei salita per primo. La promessa<br />

l’ho mantenuta a metà: sono riuscito a<br />

mandare in vetta questi splendidi alpinisti<br />

e amici”.<br />

Alla notizia della brillante esperienza<br />

ha esultato anche Kurt Diemberger, il<br />

grande austriaco che, unico al mondo, è<br />

salito per primo su due ottomila inviolati.<br />

“Il Gasherbrum II è stato mio sogno,<br />

lo ho esplorato fino alla base nel 1983”,<br />

ha raccontato Kurt. “E mia è stata l’idea<br />

di affrontare questa montagna percorrendo<br />

lo spigolo nord, come in effetti è<br />

stato fatto da Unterkircher, Bernasconi e Compagnoni con i<br />

quali sono stato in collegamento satellitare durante il loro<br />

riuscito tentativo”. ■<br />

Kailash<br />

Montagna sacra o montagna spazzatura?<br />

Il “kora” del monte Kailash è il più<br />

importante pellegrinaggio tibetano,<br />

ma anche uno dei percorsi di trekking<br />

più frequentati. Tre sono i giorni<br />

di cammino con il superamento del<br />

passo Dolma di 5.630 metri.<br />

Un’esperienza senza problemi, che<br />

tuttavia impone qualche considerazione.<br />

Intanto il Tibet occidentale - quello<br />

più lontano dalle grandi città e dai<br />

centri monastici della valle dello<br />

Yarlung Tsangpo - è stato ormai trasformato<br />

in un angolo di provincia dell’impero<br />

cinese con la costruzione di<br />

edifici in vetro e cemento, una forma<br />

di colonizzazione architettonica che fa<br />

a pugni con l’edilizia locale e snatura<br />

il tradizionale rapporto uomo-ambien-<br />

te. Certo i cinesi hanno portato anche<br />

la “civiltà”: le strade sono sempre più<br />

larghe e nuovi ponti sostituiscono i<br />

vecchi guadi e traghetti, ogni villaggio<br />

possiede l’ufficio postale e una sede<br />

della China Telecom da dove è possibile<br />

chiamare in teleselezione l’estero<br />

a poco prezzo, ogni negozietto vende<br />

prodotti di “prima necessità” come<br />

bottiglioni di Coca Coca, Sprite e<br />

birra, scatole di spaghetti precotti e<br />

confezioni di carne sotto vuoto in<br />

buste di plastica. Ma dopo l’uso tutto<br />

viene sistematicamente buttato ai lati<br />

delle strade. E’ questo l’aspetto più<br />

sconvolgente. L’intero percorso del<br />

kora è punteggiato da sacchetti di plastica,<br />

confezioni di succo di mango e<br />

Nelle foto Unterkircher, Bernasconi e Compagnoni in spedizione e<br />

l’incontro fra Kurt Diemberger, Unterkircher e Compagnoni (nipote del<br />

celeberrimo Achille) durante la marcia verso il K2 nel 2004.<br />

bottiglie di plastica. I luoghi di bivacco,<br />

dove sono state erette tende-ristorante,<br />

si presentano come discariche.<br />

Basterebbe forse poco per risolvere<br />

almeno in parte il problema (ma noi<br />

che abbiamo il terzo mondo in<br />

Campania non possiamo insegnare<br />

niente a nessuno): predisporre delle<br />

buche protette dal vento alla periferia<br />

dei villaggi dove scaricare plastica e<br />

bottiglie. Occorrerebbe però una sensibilità<br />

ecologica di cui per ora difettano<br />

i tibetani, ma soprattutto i cinesi<br />

che potrebbero legiferare a riguardo<br />

e, a lungo termine, educare nelle loro<br />

scuole le giovani generazioni a un più<br />

corretto rapporto con l’ambiente.<br />

Giancarlo Corbellini<br />

<strong>LO</strong> <strong>SCARPONE</strong>, SETTEMBRE 2007 - 27

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!