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Bilancio Completo (5,05 MB) - Banca Popolare di Vicenza

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anno che ha visto: l’accensione <strong>di</strong> 43.000 nuovi rapporti <strong>di</strong> conto corrente, l’erogazione <strong>di</strong> 5.000<br />

mutui ai privati per l’acquisto della prima casa, l’attivazione <strong>di</strong> 15.000 nuove utenze <strong>di</strong> banca telematica,<br />

il rilascio <strong>di</strong> oltre 20.000 nuove carte <strong>di</strong> debito e cre<strong>di</strong>to.<br />

Risultati, questi, che hanno prodotto l’atteso effetto positivo sul conto economico, frutto delle<br />

azioni impostate nel corso dell’esercizio e dello sforzo <strong>di</strong> tutta la struttura, alla quale va riconosciuto<br />

un plauso; ed infatti, il risultato delle attività or<strong>di</strong>narie, che lo scorso anno chiudeva in negativo<br />

per 6.559 milioni <strong>di</strong> Euro, quest’anno inverte il segno, collocandosi a 40.145 milioni <strong>di</strong><br />

Euro.<br />

Nonostante un periodo caratterizzato da una riduzione dei tassi, la nostra <strong>Banca</strong>, grazie in particolare<br />

all’aumento delle attività, ha saputo migliorare il margine finanziario, ed apportare un miglioramento<br />

al margine d’interme<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> quasi 18 milioni <strong>di</strong> Euro, pur non potendo contare<br />

sui <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> BNL che l’anno precedente avevano contribuito al conto economico per 9,3 milioni<br />

<strong>di</strong> Euro.<br />

L’attento monitoraggio e gli interventi <strong>di</strong> riorganizzazione, che proseguono anche nel corrente<br />

esercizio, hanno consentito un visibile contenimento dei costi. Per apprezzarne meglio i risultati,<br />

basti anticipare: che a fronte del già citato incremento del margine <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione (18 milioni<br />

<strong>di</strong> Euro), i costi sono aumentati <strong>di</strong> 5,6 milioni <strong>di</strong> Euro, assorbendo quin<strong>di</strong> meno del 32% dei<br />

nuovi ricavi prodotti, a conferma che le azioni impostate portano nella <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong>segnata.<br />

Anche gli aggregati evidenziano risultati apprezzabili:<br />

• gli impieghi verso clienti crescono del 15,3%, contro una crescita del sistema del 5,9%;<br />

• la raccolta <strong>di</strong>retta sale del 9,8%, mentre quella <strong>di</strong> sistema si colloca sull’8,9%.<br />

Si illustra ora il quadro macroeconomico che ha caratterizzato l’anno appena trascorso.<br />

QUADRO GENERALE<br />

Scenario economico internazionale<br />

L’economia mon<strong>di</strong>ale si è aperta, agli inizi del 2002, all’insegna <strong>di</strong> un certo ottimismo, giustificato<br />

dagli incoraggianti segnali provenienti dai principali in<strong>di</strong>catori congiunturali, che tuttavia,<br />

si è andato progressivamente smorzando nella seconda parte dell’anno. La ripresa economica<br />

non si è verificata, ed anzi si sono attenuate le <strong>di</strong>namiche dello sviluppo, sull’onda dei<br />

nuovi scandali che hanno colpito la borsa americana, delle crisi dei paesi sudamericani e soprattutto,<br />

dei crescenti timori <strong>di</strong> conflitto bellico in Iraq e della conseguente accelerazione dei<br />

prezzi petroliferi.<br />

Tutto ciò, nulla toglie al fatto che, nel suo complesso, il 2002 è stato, per l’economia mon<strong>di</strong>ale,<br />

migliore del 2001: secondo le stime della Commissione Europea, il prodotto globale sarebbe cresciuto<br />

del 2,6%, con una leggera crescita rispetto al +2,2% del 2001; i paesi appartenenti<br />

all’O.C.S.E., d’altra parte, si sarebbero caratterizzati per uno sviluppo più modesto (+1,5%), ma<br />

pur sempre superiore a quello dell’anno precedente (+0,7%).<br />

Tra i maggiori paesi industrializzati, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è aumentato del<br />

2,3% dopo la stagnazione del 2001 (+0,3%). La crescita economica è stata trainata principalmente<br />

dai consumi (+2,8%), la cui accelerazione si è concentrata nel primo semestre, supportata<br />

da un insieme <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sostegno, varate a fine 2001, quali gli sgravi fiscali, l’espansione della<br />

spesa pubblica, in particolare <strong>di</strong> quella per la <strong>di</strong>fesa, la politica monetaria fortemente espansiva e<br />

le politiche commerciali aggressive da parte dei produttori e dei <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> consumo<br />

durevole. Queste misure non sono bastate, però, a sostenere per tutto l’arco dell’anno la fiducia

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