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Ai miei ragazzi Non entri chi non è matematico - Liceo Classico "G ...

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Pagina 6 Λογος<br />

Il fenomeno dei “mocciosi”<br />

Quante volte tramite i mass-media, i nostri coetanei, amici abbiamo sentito parlare<br />

dei libri di Federico Moccia “Tre metri sopra il cielo” e “ Ho voglia di te” e dei<br />

films tratti dai libri?<br />

Beh, tantissime! È inutile dire che stanno avendo un successo enorme; basti pensare<br />

agli incassi del film “Ho voglia di te” che ha sbancato tutti i botteghini<br />

d’Italia, 6.264.000 euro solo nel primo weekend. Come mai questo genere di films<br />

e libri fanno impazzire milioni di adolescenti? È il film che piace o l’attore<br />

Riccardo Scamarcio? Quali sono i giudizi dei più grandi?<br />

Queste sono alcune delle domande alle quali cercheremo di dare una risposta<br />

attraverso interviste fatte a studenti e professori del nostro <strong>Liceo</strong> che gentilmente<br />

si sono prestati. I protagonisti sono: la Professoressa Bruna Di Gabriele, una<br />

ragazza e un ragazzo del nostro liceo.<br />

R: ragazza; M: ragazzo; D: Professoressa Di Gabriele<br />

1 Ha letto i famosissimi libri di Federico Moccia “ Tre metri sopra il cielo”,<br />

“Ho voglia di te” oppure ha visto gli omonimi films?<br />

R - Ho letto entrambi i libri e ho visto entrambi i films. Comunque io preferisco<br />

il libro poiché il film <strong>non</strong> riporta fedelmente il suo contenuto. Inoltre quando<br />

si legge, vivi in un mondo tutto tuo, immagini i personaggi in un certo modo,<br />

hai un certo tuo stile di critica, mentre vedendo il film sei passivo.<br />

M - Ho letto solo il primo di libro di Moccia “Tre metri sopra il cielo”, <strong>non</strong> ho<br />

letto “Ho voglia di te”e <strong>non</strong> ho visto i films corrispondenti perché <strong>non</strong> ho<br />

avuto tempo, possibilità e voglia.<br />

P - Ho letto solo “Tre metri sopra il cielo”perché mi <strong>è</strong> stato “imposto”da <strong>chi</strong> mi<br />

sta intervistando.<br />

2 Come mai questi libri e films sono in grado di catturare l’attenzione di<br />

così tanti giovani? Pensa che ci sia qualcosa di vero e di educativo in<br />

entrambi films e libri?<br />

R - Secondo me sono in grado di catturare l’attenzione di noi <strong>ragazzi</strong> perché<br />

l’adolescenza, quindi questo periodo che stiamo vivendo, <strong>è</strong> una fase della<br />

nostra vita durante la quale,specialmente noi ragazze,<strong>non</strong> facciamo altro che<br />

sognare l’amore e questi films riflettono bene le speranze, i desideri della<br />

nostra generazione. Di vero ci sono i sogni di noi ragazze riguardo l’amore, di<br />

educativo credo che <strong>non</strong> ci sia nulla, specialmente nei films.<br />

M - Perché offrono emozioni pret-à-porter, spicciole,“Emozioni da poco”,per<br />

citare la canzone di Anna Oxa. Sono films molto commerciali, rappresentano<br />

la parte più conformista dei giovani che si gloria dei propri fallimenti. Step <strong>è</strong><br />

<strong>chi</strong>aramente un fallito che <strong>non</strong> va a scuola e <strong>non</strong> lavora, sa solo correre con la<br />

moto e ris<strong>chi</strong>a anche la vita nelle corse clandestine,sa pic<strong>chi</strong>are,rompe il naso<br />

a un adulto… <strong>Non</strong>ostante ciò esce da questo libro come un eroe, come una<br />

persona da emulare in tutto e per tutto. In questo modo il messaggio che ci<br />

viene lanciato <strong>è</strong> completamente destabilizzante; se tutti fossero come questo<br />

Step sarebbe veramente un disastro.<br />

P - Moccia ha avuto la lungimiranza di inquadrare quelli che sono i sentimenti<br />

e le aspettative dei giovani d’oggi anche se considerare il suo libro come un<br />

modello o un messaggio da seguire <strong>è</strong> tutto da discutere. Infatti io credo che<br />

“Tre metri sopra il cielo”dica delle verità pur <strong>non</strong> esprimendo nessun messaggio<br />

educativo; Moccia, se mai, <strong>è</strong> stato molto furbo dal punto di vista editoriale,<br />

perché scrive in maniera molto fluida utilizzando periodi brevi, spesso ellit-<br />

tici del verbo, con frasi a effetto che catturano l’interesse dei giovani e soprattutto<br />

delle giovani.Oltre a questo, egli utilizza molto il dialogo, scrive dei capitoli<br />

brevissimi. Questo perché ha capito che i giovani della vostra età hanno<br />

una capacità di attenzione molto bassa come dimostra il fatto che riuscire a<br />

leggere un capitolo di Manzoni o un capitolo di Verga sia un problema per<br />

voi; e questo, anziché aumentare la vostra capacità espositiva e le vostre<br />

conoscenze lessicali, le diminuisce.<br />

<strong>Non</strong> credo, come ho già detto, che sia un libro educativo, infatti a pagina 124<br />

Pallina dice all’amica:“Piuttosto ho deciso che nella vita <strong>è</strong> molto più divertente<br />

essere deficienti”. Credo che questa frase, detta dalla migliore amica della<br />

protagonista, riassuma un po’tutto il messaggio del libro. Infatti <strong>chi</strong> <strong>è</strong> il protagonista<br />

di quest’ultimo? È un ragazzo di nome Step che conduce una vita da<br />

nullafacente, <strong>è</strong> un lassista, un ragazzo di vent’anni che vive grazie alle sovvenzioni<br />

economiche che gli provengono dai genitori e dal fratello che si lascia<br />

vessare da lui. Step riesce a raggiungere i suoi obiettivi grazie alla violenza,<br />

perciò il messaggio che arriva ai giovani <strong>è</strong> questo: in fondo <strong>non</strong> occorre<br />

impegnarsi, perché basta avere una stabilità economica, essere belli e muscolosi<br />

che la vita ti sorride a prescindere da tutto. Viceversa per le <strong>ragazzi</strong>ne il<br />

modello <strong>è</strong> incarnato dalla protagonista femminile: Babi, una ragazza perennemente<br />

a dieta, (<strong>non</strong>ostante l’anoressia sia oggi un gravissimo problema)<br />

bellissima, che studia quando capita e che <strong>non</strong>ostante ciò ottiene il massimo<br />

risultato con il minimo sforzo. Questo capita anche a scuola, grazie all’utilizzo<br />

della violenza del suo ragazzo Step che ricatta la terribilissima professoressa<br />

Giacci sequestrandole il cane. Vorrei mandare questo messaggio a tutti i<br />

nostri studenti: noi insegnanti del <strong>Liceo</strong> <strong>Classico</strong> di San Benedetto del Tronto<br />

<strong>non</strong> abbiamo cani. Quindi state pure tranquilli: se anche avessimo un cane o<br />

un gatto e ce lo mandaste a casa a pezzetti, ciò <strong>non</strong> muoverebbe un minimo<br />

di pietà da parte nostra! Ma al di là di ciò, il quadro più sconvolgente che<br />

appare da quello che racconta Moccia, <strong>non</strong> <strong>è</strong> tanto quello degli adolescenti<br />

(perché in fondo Moccia <strong>non</strong> ci dice nulla di nuovo), ma <strong>è</strong> quello dei quarantenni<br />

e dei cinquantenni che sono i loro genitori. Sono persone assolutamente<br />

superficiali, che pensano a passare le serate giocando a carte. Dissipano<br />

così il denaro che proviene da loro quanto <strong>è</strong> stato accumulato nel tempo dai<br />

loro genitori.Naturalmente considerano il denaro e la loro condizione di agiatezza<br />

come qualcosa che <strong>è</strong> loro dovuto perché <strong>non</strong> se lo sono dovuto guadagnare<br />

da soli.<br />

Ad esempio per i genitori di Babi <strong>è</strong> normale andare a giocare tutte le sere<br />

dopo aver messo in punizione la loro figlia e averla lasciata a casa sperando<br />

che <strong>non</strong> esca; francamente mi sembra un atteggiamento superficiale; altrettanto<br />

avvilente <strong>è</strong> il ritratto che viene fornito di Claudio, il padre di Babi, che “ci<br />

prova” con una cameriera che ha l‘età della figlia.<br />

3 Sentimenti dei giovani rappresentati da una scritta sul muro o da un<br />

lucchetto su Ponte Milvio: questo <strong>è</strong> il romanticismo degli adolescenti di<br />

oggi. Qual <strong>è</strong> la sua opinione?<br />

R - Sicuramente una scritta sul muro o un lucchetto sul ponte Milvio rappresentano<br />

il sogno di molte ragazze, la dolcezza che si prova in quel momento.<br />

Purtroppo stanno diventando una moda e quindi preferirei un piccolo<br />

gesto, l’amore <strong>non</strong> <strong>è</strong> scrivere frasi<br />

sul muro!<br />

M - Molti <strong>ragazzi</strong> che devono<br />

di<strong>chi</strong>ararsi o comunque esprimere<br />

le proprie emozioni verso un’altra<br />

persona mutuano certe espressione<br />

da questi films e libri cult come<br />

la famosa “Io e te tre metri sopra il<br />

cielo” che compare anche sul<br />

ponte di Via Mare. Tutto ciò <strong>è</strong> un<br />

tarpare le ali alla fantasia, all’originalità.<br />

Ho letto sulla copertina del<br />

libro che una sedicente professoressa<br />

diceva di scoprire in questo<br />

libro il sentimento dell’amore.<br />

Nessuno potrebbe dire che in nessun<br />

libro, anche nei classici, ci sia la<br />

descrizione dell’amore perch<strong>è</strong> se<br />

l’amore potesse essere definito e<br />

descritto <strong>non</strong> sarebbe così compli<br />

continua a pag. 5

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