Esperienze cliniche con apparecchiature self-ligating: quale futuro?°

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dei tessuti di supporto verificabile negli esami radiografici dopo il trattamento. L’utilizzo delle apparecchiature self-ligating permette quindi di ottenere più agevolmente l’allineamento e il livellamento consentendo di bandare, già nelle primissime fasi, anche elementi dentari particolarmente disallineati. Infatti, vengono minimizzate le forze di attrito generate tra slot e arco, prevenendo precocemente allo stesso tempo effetti indesiderati sull’inclinazione e sulla rotazione degli elementi adiacenti semmai non particolarmente disallineati e slivellati. Le apparecchiature self-ligating consentono un’espressione continua della forza. Le legature elastiche sono soggette ad usura e ad allentamento con una conseguente progressiva disattivazione dell’apparecchiatura; anche le legature metalliche, se pur meno, si allentano tra una visita e l’altra. Sono quindi necessarie visite e controlli più frequenti. Al contrario, la costante attivazione delle apparecchiature self-ligating permette un minor numero di visite, con risparmio di tempo sia per l’ortodontista che per il paziente. Diversi studi (14, 15) hanno inoltre evidenziato che le apparecchiature self-ligating determinano un maggior comfort del paziente, una riduzione del tempo alla poltrona, minori visite, una riduzione del tempo totale del trattamento e una maggiore precisione nel controllo dei movimenti dentari, soprattutto di quelli corporei nelle meccaniche di chiusura degli spazi. Innovazioni merceologiche che rivoluzionano la biomeccanica Il successo clinico delle apparecchiature self-ligating non può però essere dovuto solamente al nuovo design di Relazione a convegno Ortognatodonzia Italiana vol. 14, 1-2007 32 queste apparecchiature ma è sicuramente legato anche all’introduzione di altre innovazioni merceologiche. In particolare riteniamo che il successo clinico si fondi sulla sinergia tra tre elementi: la riduzione della frizione data dall’apparecchiatura, l’utilizzo di nuovi archi e l’evoluzione delle prescrizioni. Per esempio sono stati introdotti sul mercato nuovi archi molto leggeri, come lo .012 introdotto nel mercato circa un anno fa e lo .010 prodotto dalla Forestadent e commercializzato solo da qualche settimana. Questi archi sono utili nelle prime fasi del trattamento poiché esprimono forze molto leggere che evitano fenomeni di ialinizzazione e agiscono nel completo rispetto delle strutture di supporto degli elementi dentari. Permettono inoltre di ingaggiare già dall’inizio del trattamento elementi particolarmente disallineati oppure ectopici (figg. 4A e 4B). Questi archi sono ottimizzati per lavorare in sinergia con le apparecchiature self-ligating: solo una notevole riduzione della frizione permette l’utilizzo di archi così sottodimensionati poiché non c’è dispersione di forza necessaria a vincere l’attrito statico. Quasi tutta la forza espressa dal filo viene utilizzata per ottenere il movimento dentario dato che solo una minima parte viene dispersa per vincere la frizione. Gli archi .010 e .012 non mostrano invece la stessa efficacia con le apparecchiature straight-wire standard: l’utilizzo di legature elastiche o metalliche non permette infatti di applicare forze così leggere in quanto queste vengono completamente dissipate per vincere l’attrito statico. La quasi totale assenza di frizione con le apparecchiature self-ligating permette al clinico di gestire le forze più semplicemente in quanto egli è in grado in ogni momento di determinarne la quantità applicata. In questo modo l’ortodontista non rischia di applicare forze insufficienti Figg. 4A e 4B. Correzione in 6 settimane della posizione ectopica di elemento 13 con arco .012 Niti.
a permettere il movimento dentario o, al contrario, forze troppo pesanti che lo blocchino. Nelle metodiche convenzionali, invece, il clinico non è in grado di stabilire quanta della forza applicata verrà dissipata per vincere l’attrito e quanta realmente agirà sull’elemento dentario e quindi sul legamento parodontale. Applicando una forza leggera non si ottiene il movimento dentale in quanto tutta questa viene persa per vincere la frizione; applicando forze pesanti si rischia di ottenere un riassorbimento sottominante con ialinizzazione del legamento ed interruzione del movimento dentale. L’apparecchiatura self-ligating permette quindi al clinico di gestire le forze più semplicemente e i nuovi archi permettono al clinico l’utilizzo di forze leggerissime e biologicamente compatibili. Le forze leggere e biologiche che offrono questi archi agiscono in sinergia anche con le forze funzionali muscolari e dei tessuti molli: durante l’allineamento, infatti, le componenti neuro-muscolari di lingua e labbra stimolano gli elementi dentari a raggiungere la linea di minor resi- Relazione a convegno Ortognatodonzia Italiana vol. 14, 1-2007 33 stenza. Al contrario, con le meccaniche ortodontiche tradizionali non si ottiene questo risultato in quanto le forze pesanti usate escludono dal controllo della posizione dentale le strutture muscolari: una volta completato il trattamento le forze funzionali non saranno bilanciate e tenderanno a ricreare il quadro disgnatico. L’introduzione delle apparecchiature self-ligating è stata inoltre accompagnata dall’introduzione di nuove prescrizioni. Nelle tabelle 2 e 3 la prescrizione straight-wire standard (Andrews) viene confrontata con le prescrizione delle più recenti apparecchiature self-ligating. L’espansione di arcata così importante che si ottiene con queste nuove apparecchiature non è dovuta solo alle loro caratteristiche biomeccaniche ma è anche in funzione delle nuove prescrizioni. In particolare le modifiche di torque e di tip introdotte con i nuovi sistemi self-ligating permettono di recuperare spazio in arcata. Per esempio Damon utilizza per i canini superiori valori di 6° di tip e 0° di torque rispetto ai valori di 11° di tip e -7° di torque della prescrizione standard. Con la prescrizione Damon il ANDREWS ROTH MBT DAMON Tip Torque Tip Torque Tip Torque Tip Torque centrale +5° +7° +5° +12° +4° +17° +5° +12° laterale +9° +3° +9° +8° +8° +10° +9° +8° canino +11° -7° +13° -2° +8° -7° +6° 0° 1 premolare +2° -7° 0° -7° 0° -7° +2° -7° 2 premolare +2° -7° 0° -7° 0° -7° +2° -7° 1 molare +5° -9° 0° -14° +10° -14° 0° -9° 2 molare +5° -9° 0° -14° +10° -14° 0° -9° Tab. 2. Prescrizioni delle diverse apparecchiature self-ligating per l’arcata superiore. ANDREWS ROTH MBT DAMON Tip Torque Tip Torque Tip Torque Tip Torque centrale +2° -1° +2° -1° 0° -6° +2° -1° laterale +2° -1° +2° -1° 0° -6° +2° -1° canino +5° -11° +7° -11° +3° -6° +5° 0° 1 premolare +2° -17° -1° -17° +2° -12° +2° -12° 2 premolare +2° -22° -1° -22° +2° -17° +2° -17° 1 molare +2° -30° -1° -30° 0° -20° +2° -30° 2 molare +2° -35° -1° -30° 0° -10° 0° -10° Tab. 2. Prescrizioni delle diverse apparecchiature self-ligating per l’arcata inferiore.
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