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Casa dolce casa - Acido Politico

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siede infine il 10% di tutta la biodiversità<br />

terrestre.<br />

L’importanza strategica della biodiver‐<br />

sità e la militarizzazione dell’area<br />

La biodiversità è uno degli anelli centrali<br />

per comprendere la problematica colom‐<br />

biana. Se per gli Usa l’appropriamento<br />

del petrolio in altre latitudini è un pro‐<br />

getto a breve termine, quello di nuove<br />

risorse in virtù di una crisi di acqua e di<br />

energia prevista per il 2030 è all’ordine<br />

del giorno. Anzi appartiene, come sem‐<br />

pre, alla loro sicurezza nazionale.<br />

Le risorse biologiche e i prodotti della<br />

natura sono alla base di numerose attivi‐<br />

tà industriali quali l’agricoltura, la co‐<br />

smesi, la farmaceutica, l’industria carta‐<br />

ria, lʹorticoltura e la costruzione. E se<br />

come già si delinea, il XXI secolo sarà<br />

quello della biotecnologia e dell’ingegne‐<br />

ria genetica, chi avrà controllo su queste<br />

risorse dominerà ancora per tempo.<br />

Nonostante ciò, la biodiversità non basta<br />

per spiegare l’accanimento contro questo<br />

paese.<br />

All’inizio del 2006 su Foreign Affairs è<br />

stato pubblicato un articolo dal titolo<br />

“Washington sta perdendo l’America<br />

Latina?”, ed effettivamente da molti pun‐<br />

ti del continente, oltre ad una storica<br />

resistenza anti‐yankee, arrivano chiari<br />

segnali non solo di resistenza alle impo‐<br />

sizioni neoliberiste USA, e ai trattati di<br />

libero commercio come ALCA, ma nuovi<br />

movimenti contadini, indigeni, e anche<br />

cittadini che tornano a parlare di distri‐<br />

buzione delle terre, riforma agraria, rina‐<br />

zionalizzazione di risorse vitali come<br />

l’acqua e il gas svendute a multinazionali<br />

europee che operano in modo monopoli‐<br />

stico.<br />

In questo contesto gli Usa, dopo aver<br />

“perso” il Venezuela nonostante il feroce<br />

colpo di Stato da loro organizzato ai dan‐<br />

ni del Governo di Chavez nel 2002 e i<br />

continui discrediti nei confronti del pro‐<br />

cesso rivoluzionario bolivariano, non<br />

a Colombia vive un a guerra da più di<br />

L 40 anni. L’origine di questo conflitto<br />

risale alla storica ostilità tra conservatori e<br />

liberali e trova il suo punto più critico nell’a‐<br />

prile del 1948 quando viene assassinato il<br />

lider liberale Gaitan a Bogotà mentre è al<br />

governo il partito conservatore. L’assassinio<br />

coincide con la nascita dellʹOEA (OSA), il<br />

cui atto viene sottoscritto dai vari ambascia‐<br />

tori in un garage di Bogotá a causa del solle‐<br />

vamento popolare, il Bogotazo, che vede i<br />

ʺgaitanistiʺ liberali affrontare le brigate pa‐<br />

ramilitari.<br />

Trecentomila morti dopo, la dittatura del<br />

generale Rojas Pinilla (1953‐57) non è meno<br />

RIQUADRO STORICO<br />

possono permettersi di perdere anche la<br />

Colombia non solo per la sua importanza<br />

in risorse naturali ma anche dal punto di<br />

vista geostrategico confinando con Pana‐<br />

ma e il Venezuela. Ed è proprio per non<br />

perdere la propria egemonia sulla regio‐<br />

ne è in atto ormai da anni il Plan Colom‐<br />

bia.<br />

Ideato dagli Usa ed attuato insieme al<br />

Governo di Uribe, il Plan Colombia giu‐<br />

stifica la sua esistenza come lotta al terro‐<br />

rismo e al narcotraffico.<br />

Le principali azioni sono, come ricorda lo<br />

stesso europarlamentare Agnoletto nel<br />

corso di una conferenza stampa, l’elimi‐<br />

nazione dell’appoggio sociale attraverso<br />

il massacro di civili (anche di quelle co‐<br />

munità, per esempio S. Josè de Aprtadò<br />

che si dichiarano “Comunità di pace” e<br />

quindi neutrali) e la distruzione delle<br />

coltivazioni di coca mediante costanti<br />

fumigazioni. Queste fumigazioni, attra‐<br />

verso l’uso del glisofato, avvelenano non<br />

solo i campi che non saranno più coltiva‐<br />

bili, ma l’acqua, la fauna, e costringono i<br />

contadini a numerose migrazioni per la<br />

sopravivenza. L’obbiettivo reale è di‐<br />

struggere fisicamente, piegare, sconfigge‐<br />

re, un movimento organizzato ed armato<br />

come le FARC (e il loro immenso radica‐<br />

mento popolare) che si oppone ai Trattati<br />

di Libero Commercio (TLC), applica la<br />

riforma agraria all’interno dei suoi terri‐<br />

tori e potrebbe seguire in tempi di pace<br />

una strada simile a quella in atto in Ve‐<br />

nezuela. Sul piano logistico sono presenti<br />

numerosi eliporti nel cuore della selva<br />

base degli elicotteri da guerra Black<br />

Hawk, diversi palloni aerostatici d’intel‐<br />

ligence nel sud amazzonico colombiano.<br />

I paramilitari<br />

Per completare il quadro, è essenziale<br />

conoscere il quarto attore di questa tra‐<br />

gica guerra, dopo Usa, FARC e governo.<br />

Sono i paramilitari, che combattono di<br />

fianco al Governo, ma si occupano del<br />

dura ed il suo abbattimento porta allʹ<br />

ʹalternanzaʹ liberale‐conservatrice dei 12<br />

anni seguenti. A metà degli anni ’60 in piena<br />

guerra fredda, con le stesse rivendicazioni<br />

degli altri movimenti rivoluzionari latinoa‐<br />

mericani (riforma agraria, distribuzione delle<br />

ricchezze, e socialismo) nascono le FARC,<br />

movimento di liberazione nazionale, come<br />

risposta alla violenza lanciata dallo Stato<br />

durante la sua applicazione del Plan LASO<br />

(Latin American Security Operation).<br />

Nel 1985 nasce l’Union Patriotica come<br />

frutto degli accordi di cessate il fuoco tra il<br />

Governo di Belisario Betancourt e le FARC.<br />

Esprime una tregua mediante la quale le<br />

FOCUS<br />

“lavoro sporco”.<br />

Per mano loro sono tristemente ricorrenti<br />

le torture, i massacri di villaggi (nel 2000<br />

uno ogni 2 giorni), dove per massacri<br />

Agnoletto intende “decapitazioni col<br />

machete e squartamento con le motose‐<br />

ghe”, numerose fosse comuni, il furto di<br />

milioni di ettari agricoli, il traffico di ar‐<br />

mi e di droga.<br />

Il governo di Uribe nel 2005 ha promul‐<br />

gato la legge “Giustizia e pace” che ha<br />

permesso hai paramilitari consegnando<br />

le armi (simbolicamente anche solo un’u‐<br />

nica pistola), di pulire la loro fedina pe‐<br />

nale senza essere in futuro mai più giudi‐<br />

cati per i crimini commessi. Di questa<br />

legge si sono avvalsi molti narcotraffi‐<br />

canti, spacciatisi per paramilitari.<br />

Soluzioni del conflitto<br />

A breve termine la liberazione dei prigio‐<br />

nieri in mano delle FARC come per e‐<br />

sempio Ingrid Betancourt, dipende da un<br />

do ut des (dare per ricevere), ossia dalla<br />

liberazione dei combattenti della resi‐<br />

stenza delle FARC imprigionati nelle<br />

carceri dello Stato colombiano.<br />

Per questo l’Unione Europea può vera‐<br />

mente giocare un ruolo fondamentale.<br />

Innanzitutto riconoscendo che in Colom‐<br />

bia vi è una vera e propria guerra, rico‐<br />

noscendo gli insorti come interlocutori in<br />

quanto soggetti di diritto internazionale<br />

e non banditi, denunciando i gravissimi<br />

abusi nel campo dei diritti umani da par‐<br />

te dei paramilitari e di Uribe, dissenten‐<br />

do dall’ingerenza militare e politica di‐<br />

retta degli USA nella regione, ma soprat‐<br />

tutto includendo delle clausole che obbli‐<br />

ghino la Colombia a rispettare certe rego‐<br />

le al fine di proseguire gli accordi com‐<br />

merciali in atto.<br />

Per quanto riguarda il futuro dei colom‐<br />

biani purtroppo o per fortuna non ci re‐<br />

sta che riprendere una frase del loro<br />

grande lider Bolivar: non vi è metodo per<br />

raggiungere la libertà che lottare per<br />

essa. Forse prendendo proprio spunto<br />

dai loro vicini venezuelani.<br />

FARC lasciano le armi, e il Governo si impe‐<br />

gna a rispettarli.<br />

L’Union Patriottica conta fra le sue file anche<br />

membri delle FARC, del PC colombiano,<br />

liberali, socialisti, sindacalisti, e lottatori per i<br />

diritti umani. Si presenta nel 1985 alle ele‐<br />

zioni, al seguito delle quali non vince a livello<br />

nazionale ma ottiene molti seggi in Parla‐<br />

mento e nei diversi consigli comunali. Tra<br />

l’86 e l’87 saranno uccisi i primi 3 dirigenti e<br />

negli anni seguenti assassinati quasi tutti i<br />

parlamentari dell’UP, i militanti, i simpatiz‐<br />

zanti fino ad arrivare al 1992 con una stima<br />

di 4000 omicidi. Di conseguenza le FARC si<br />

riorganizzano e riprendono le armi. (a.v.a.)

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