Ricerca storico-archeologica in Giordania XVII – 1997
Ricerca storico-archeologica in Giordania XVII – 1997
Ricerca storico-archeologica in Giordania XVII – 1997
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
470<br />
RICERCA IN GIORDANIA<br />
Dalle osservazioni e dai risultati delle analisi si può dedurre che le tessere<br />
<strong>in</strong> esame sono formate da vetro con identiche caratteristiche e composizione<br />
chimica sia nel supporto che nella cartell<strong>in</strong>a che copre la foglia<br />
d’oro. Il vetro si presenta ancora <strong>in</strong> ottimo stato senza processi di<br />
devetrificazione evidenti.<br />
E’ <strong>in</strong>teressante l’adesione ancora totale fra i due vetri. Si può supporre<br />
che sia conseguente alla composizione del vetro (piombo assente)<br />
e alla sua particolare lavorabilità come vetro molto denso e idoneo a<br />
sopportare alte temperature durante l’operazione tipica bizant<strong>in</strong>a di formazione<br />
delle tessere d’oro.<br />
La viscosità del vetro evitava l’eccessiva deformazione del supporto<br />
durante l’applicazione a caldo della foglia metallica d’oro e consentiva<br />
il riscaldamento successivo <strong>in</strong> forno a temperatura sufficientemente elevata<br />
da raggiungere la massima adesione della foglia d’oro. La lam<strong>in</strong>a<br />
d’oro presenta all’analisi traccia d’argento che conferma la provenienza<br />
greca del metallo.<br />
Le foto sono state eseguite al microscopio stereoscopio e al microscopio<br />
elettronico a scansione. La Fig. 2 mostra la buona compattezza<br />
del vetro costituente la tessera d’oro e la mancanza del processo di<br />
devetrificazione. La Fig. 3 mostra una sezione della tessera al microscopio<br />
elettronico a scansione: nella parte superiore è visibile la cartell<strong>in</strong>a<br />
con il vetro leggermente deteriorato <strong>in</strong> superficie, ma ancora unita saldamente<br />
alla foglia d’oro e alla base; nella parte mediana la foglia metallica<br />
che, per il forte riscaldamento subito nella fase di formazione e per<br />
il diverso coefficiente di dilatazione del metallo rispetto al vetro è<br />
crettata, appare diffusa nei primi <strong>in</strong>torni del vetro. Le fenditure del metallo<br />
hanno permesso l’unione e la fusione <strong>in</strong> comune dei due strati vetrosi<br />
della tessera <strong>in</strong> molti punti, di conseguenza la loro ottima unione.<br />
La Fig. 4 mostra una sezione della tessera al microscopio elettronico a<br />
scansione, a più forte <strong>in</strong>grandimento, che sembra confermare la nostra<br />
ipotesi.<br />
S<strong>in</strong>opia. Analisi qualitativa del colore<br />
La s<strong>in</strong>opia che si trova sotto le tessere dorate è di colore rosso, come era d’uso<br />
nel periodo bizant<strong>in</strong>o e come si trova sotto molte aree murali a tessere d’oro.<br />
L’analisi qualitativa del colore è stata eseguita mediante la microsonda a dispersione<br />
di energia. Gli elementi pr<strong>in</strong>cipali sono: Mg, Al, Si, Cu, Ca, tracce<br />
di S, K, Mn, Fe, Ni.<br />
Il colore venne disteso a fresco sulla calce per mezzo di una sospensione<br />
di una terra <strong>in</strong> acqua. Il colore rosso si deve imputare probabilmente al contenuto<br />
di ossido di rame monovalente e ad ossido di ferro.