Ricerca storico-archeologica in Giordania XVII – 1997
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RICERCA IN GIORDANIA<br />
vo Giovanni di Madaba del quale solo successivamente si seppe che era stato<br />
<strong>in</strong> sede nel 562.<br />
Nel 1935 la Custodia di Terra Santa che aveva acquisito il sito decise di<br />
proteggere il prezioso monumento d’arte affidandone la realizzazione a fra<br />
Girolamo Mihaic. Al term<strong>in</strong>e dei lavori, il mosaico venne a trovarsi completamente<br />
esposto e protetto all’<strong>in</strong>terno di un salone costruito <strong>in</strong> pietra e cemento<br />
armato che seguiva il perimetro della chiesa bizant<strong>in</strong>a. Il mosaico fu oggetto<br />
di uno studio approfondito pubblicato nel 1949 (S. Saller <strong>–</strong> B. Bagatti, The<br />
Town of Nebo).<br />
Per i successivi avvenimenti bellici, il monumento affidato agli ex-proprietari<br />
che ne divennero i custodi, fu <strong>in</strong>debitamente adibito ad abitazione con le<br />
<strong>in</strong>evitabili e facilmente prevedibili conseguenze.<br />
Nel 1973, i gonfiamenti più appariscenti del letto musivo obbligarono un<br />
primo <strong>in</strong>tervento di restauro. Le parti più <strong>in</strong> pericolo (l’<strong>in</strong>tercolumnio nord del<br />
pescatore e del barcaiolo e i due alberi del lato nord della scena del Paradiso)<br />
furono staccate, riposizionate su nuovo letto e ricollocate. Le cuciture risultarono<br />
volontariamente temporanee, <strong>in</strong> quanto era chiaro che si trattava di un <strong>in</strong>tervento<br />
localizzato che doveva essere quanto prima ripreso. L’<strong>in</strong>tervento <strong>in</strong>teressò anche<br />
l’edificio con l’impermealizzazione del tetto provvisto di nuove grondaie, e il<br />
rifacimento delle f<strong>in</strong>estre. L’<strong>in</strong>gresso fu lasciato sulla parete nord che immetteva<br />
su una passerella rialzata <strong>in</strong> legno poggiata sul mosaico della navata settentrionale<br />
chiusa da una balaustra leggera <strong>in</strong> ferro. Una nuova abitazione fu costruita per<br />
i custodi sul ciglio dell’acropoli (cf. Piccirillo, LA 1973).<br />
Con lo stesso metodo furono staccati e riposizionati nel 1983 altre sezioni<br />
gonfiate del mosaico: la testata orientale con l’iscrizione della navata sud e<br />
l’<strong>in</strong>tercolumnio sud con le due oche affrontate ad un fiore di loto e la parte corrispondente<br />
della navata sud.<br />
Nel 1993 il movimento <strong>in</strong>arrestabile di gonfiamento del mosaico attaccò i<br />
due girali con il cacciatore che saetta il leone sul lato ovest del tappeto centrale.<br />
Un primo <strong>in</strong>tervento precauzionale con rimozione di alcune tessere e velat<strong>in</strong>o di<br />
protezione fu messo <strong>in</strong> opera nell’estate del 1994. Contemporaneamente fu richiesto<br />
un <strong>in</strong>tervento più generale all’Ambasciata italiana.<br />
L’<strong>in</strong>tervento è stato affidato al signor Giancarlo Raddi dell’Opificio delle<br />
Pietre Dure di Firenze esperto della Cooperazione allo sviluppo del M<strong>in</strong>istero<br />
degli Esteri d’Italia per la Scuola del Mosaico di Madaba come tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g course<br />
per gli studenti della scuola. L’<strong>in</strong>tervento di tipo conservativo, per il tempo a<br />
disposizione limitato a due soli mesi, ha riguardato: il rilievo 1:1 del mosaico, la<br />
rimozione del cemento posto a protezione dei bordi del mosaico nel 1935 e nei<br />
successivi <strong>in</strong>terventi, preceduto da un pre-consolidamento con acqua e primal,<br />
rifacimento della stuccatura sui bordi e della ‘mantell<strong>in</strong>a’ delle zone lacunate con<br />
una malta di calce e sabbia. L’<strong>in</strong>tervento più notevole ha riguardato la gonfiatura<br />
del cacciatore e del leone fermata con una malta a lievitazione additivata con<br />
res<strong>in</strong>a acrilica (primal) che oltre ad una efficace penetrazione ha un buon aggan-