Ricerca storico-archeologica in Giordania XVII – 1997
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RELAZIONI DELLE SPEDIZIONI ARCHEOLOGICHE 473<br />
I muri analizzati presentano tutte le casistiche di apparecchio<br />
riscontrabili nel resto del complesso monastico con prevalenza di murature<br />
a sacco, paramenti esterni sufficientemente regolari e riempimenti molto<br />
variabili. Le differenze maggiori tra i vari campioni presi <strong>in</strong> considerazione<br />
riguardano le variazioni percentuali tra terra e/o malta e i caementa<br />
lapidei.<br />
La sensibile variabilità riscontrata sui muri ci ha suggerito di catalogare<br />
le murature sulla base di alcuni caratteri che sembravano ricorrenti.<br />
Tra questi, <strong>in</strong>teressante è risultato il rapporto tra i muri di cort<strong>in</strong>a e il<br />
rapporto tra questi e il sacco <strong>in</strong>terno. Nei muri sono state prese <strong>in</strong> considerazione<br />
le dimensioni dei s<strong>in</strong>goli elementi di apparecchio, su entrambi<br />
i lati. Le relazioni tra le parti sembrano variabili più per le altezze<br />
dei conci (b) nella faccia vista che nelle dimensioni della larghezza (a) e<br />
profondità (c).<br />
Si è notato che le cort<strong>in</strong>e, viste <strong>in</strong> sezione, presentano solitamente<br />
spessori (c) uguali, mentre possono variare, talvolta <strong>in</strong> maniera sensibile,<br />
le altezze (b). E’ risultato <strong>in</strong>teressante, allora, verificare i rapporti tra (b)<br />
e (c). Dalla elaborazione di un elevato numero di casi si può affermare<br />
che il rapporto tra altezza e profondità di <strong>in</strong>fissione tende ad essere uguale<br />
ad 1. I rapporti tra (a) e (b), <strong>in</strong>vece, sembrano essere più frequentemente<br />
compresi tra 1,5 e 2. I muri che presentano l’alternanza di elementi<br />
ortostati e diatoni sono apparecchiati con elementi che tendono a rispettare<br />
la stessa legge 4 .<br />
Dai dati rilevati e dalla loro elaborazione tematica si è cercato di trarre<br />
caratteristiche comuni, tramite lo studio statistico e l’elaborazione di<br />
specifici conseguenti grafici (Fig. 1-3). I dati qualitativi sono stati disposti<br />
<strong>in</strong> un grafico distributivo generale che raccoglie tutti i campioni, al f<strong>in</strong>e<br />
di determ<strong>in</strong>are una s<strong>in</strong>tesi di tutti i valori riscontrati. Nel grafico elaborato<br />
sono stati disposti lungo l’asse orizzontale i campioni murari, sudddivisi<br />
ulteriormente secondo l’esposizione delle due cort<strong>in</strong>e della muratura. Sull’asse<br />
verticale sono stati riportati i dati qualitativi che rappresentano fattori<br />
di variabilità. I dati riscontrati per ciascun campione sono stati<br />
4. Si riportano, come esempio, i risultati delle verifiche fatte su alcuni muri. I valori si riferiscono alla<br />
percentuale dello spessore di una cort<strong>in</strong>a, lo spessore del sacco <strong>in</strong>terno e lo spessore della cort<strong>in</strong>a opposta:<br />
- muro parallelo alla l<strong>in</strong>ea di pendenza della coll<strong>in</strong>a (W-E, spessore 75 cm): 40%-15%-45%;<br />
- muro parallelo alla pendenza (E-W, spess. 70 cm): 40%-20%-40%;<br />
- muro parallelo alla pendenza (N-S, spess. 80 cm): 40%-20%-40%;<br />
- muro parallelo alla pendenza (E-W, spess. 80 cm): 30%-40%-30%;<br />
- muro ortogonale alla pendenza (N-S, spess. 60 cm): 40%-20%-40%.<br />
E’ opportuno ricordare che questi valori sono riferibili soltanto ai filari superiori, <strong>in</strong> quelli sottostanti,<br />
ovviamente, le percentuali cambiano per assicurare la giusta sovrapposizione dei conci e l’alternanza di<br />
elementi a profondità diversa.