Thank You for smoking.pdf - Scuola Superiore Avvocatura

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quasi pari all’ineguagliabile autoepitaffio dettato da uno studioso “polifaceto”, dotato di un altrettanto palesemente alto concetto di sé: «Non si curò di essere globetrotter, architetto, storico, americanista, deputato, docente, giornalista, scrittore e radicale, ma volle essere ricordato come amico». Il portavoce sfrutta argomenti emotivi Nick Naylor: «Come hai potuto farmi questo?» Heater, la giornalista ‘sleale’ del Washington, che ha violato il supposto accordo alla riservatezza: «Ho un mutuo da pagare». Per apprezzare la battuta, è opportuno ricordare un precedente dialogo tra la giornalista e Nick, lobbista del tabacco. «Nick, perché lo fai? Qual è la tua motivazione?» Dopo aver spento il registratore: «Controllo demografico». Che potrebbe diventare uno slogan: “Combattiamo la sovrappopolazione mondiale dal 1876.” Risposta alternativa, una difesa di Norimberga in versione juppy: «Un mutuo da pagare. Tutti hanno un mutuo da pagare. Il mondo sarebbe migliore se tutti fossero in affitto». L’appello alla libera scelta va sempre bene. Il libero arbitrio, si è detto, può essere sempre invocato e va bene contro tutte le cause, buone e cattive, va bene a favore di ottimi ideali condivisi e contro progetti indifendibili, contro fanatismi, crociate, propaganda. Noi vogliamo la libertà, abbiamo bisogno di libertà. Libertà è libertà di scelta. Invitato nella classe del figlio, Nick racconta ai suoi compagni che cosa fa nella vita. Nick: «Vediamo, chi di voi vuole diventare avvocato da grande? [un bimbo alza la mano] Bene.. E invece… star del cinema? [mezza classe alza la mano] Ah, ah… E chi vuol fare il lobbista? Bambino: «Che cos’è» Nick: «È un po’ come la star del cinema. È il mio lavoro. Io parlo per vivere» Bambino «E di che cosa parla?» Nick: «Parlo a favore delle sigarette». Bambina: «Mia mamma prima fumava. Dice che le sigarette uccidono». Nick: «Sul serio? Ma la tua mamma è medico?» Bambina: «No». Nick: «Fa ricerca scientifica, magari?» Bambina: «No». Nick: «Allora non si può dire che sia un’esperta credibile, non ti pare?» [La bambina ritira sulla sua sedia imbarazzatissima] Nick: «Ah, ah… Non ti vergognare. È giusto ascoltare la mamma. Bisogna ascoltarli i genitori… [guarda il figlio] vero Joey? Io voglio solo farvi notare che vi sarà sempre qualcuno che vorrà dirvi cosa fare e cosa pensare. Probabilmente lo stanno già facendo, ho indovinato?» Classe intera: «Sììì!»
Nick: «Io sono qui per dirvi che quando uno si comporta come una specie di esperto, voi potete rispondere: “ ma chi l’ha detto?” Bambino: «Quindi le sigarette fanno bene?» Maestra: « Noo!!!» Nick: «No. Non è questo il concetto. Il punto è che dovete pensare con la vostra testa. Dovete sfidare l’autorità. Se i genitori vi dicessero che la cioccolata è pericolosa, vi fidereste ciecamente?» Maestra: «Nooo!!!» Nick: «Ma certo! Quindi magari, invece di reagire come pecore quando si parla di sigarette, dovreste verificare da soli». Maestra [interrompendolo]: «Molto bene. Allora grazie signor Naylor di essere stato con noi». È confermato: la libertà di scelta è una ragione sempre invocabile e un pretesto sempre valido. Nick Naylor: «È compito di ogni genitore mettere in guardia i propri figli da tutti i pericoli del mondo, comprese le sigarette, così che un giorno, quando saranno grandi, potranno decidere da soli. Guardo mio… mio figlio…io sono responsabile della sua crescita e del suo sviluppo e ne sono orgoglioso». Sen. Finistirre: «Bene. Detto questo, lei gli permetterebbe di fumare?» Nick Naylor: «No. Non ha ancora diciotto anni. Sarebbe illegale». Sen. Finistirre: «Basta con i balletti. Cosa ha intenzione di fare quando compirà diciotto anni? Il giorno del suo compleanno fumerete una sigaretta insieme? Passerete un delizioso pomeriggio in una nuvola di fumo, come in una di quelle vostre ridicole pubblicità?» Nick Naylor: «Se veramente vuole una sigaretta… gli comprerò il suo primo pacchetto». «Grazie per la sua testimonianza, signor Naylor, può andare», prima che l’appello alla libera scelta eserciti tutto il suo effetto. «Perfetto! Bravissimo, ragazzo mio: tutta la storia delle scelta personale se la sono bevuta! Fanno il conteggio dei voti, la proposta va a picco. Il tuo discorso è stato poco ortodosso, ma ce l’hai fatta», commenta con una pacca sulle spalle il suo impudente boss. Il destino di Nick Naylor C’è sempre posto per uno come Nick Naylor, un mago della disin<strong>for</strong>mazione e della replica, un sultano della persuasione, un portavoce spudorato e arguto che riesce a spuntarla sempre, un artista della provocazione, dialetticamente attrezzato, determinato e disinvolto. Un novello Protagora, con i suoi discorsi duplici. Anzi più: un moderno Gorgia, perché Protagora riteneva che niente fosse assolutamente vero o assolutamente falso, mentre Gorgia pensava che tutto fosse dimostrabile vero o falso a piacere. La differenza tra Gorgia e Protagora sta infatti in ciò: per Protagora tutto è vero e tutto è falso, per Gorgia – come per il nostro lobbista – tutto può essere reso vero o falso e spacciato per vero o falso. Gorgia fu quello che si inventò l’elogio di Elena, personaggio affascinante ma indifendibile perché aveva portato la migliore gioventù greca a morire sulle spiagge di Troia. Voleva «cercare di eliminare l’ingiustizia di un biasimo e l’ottusità di un pregiudizio» ideando un discorso che fosse sì di perorazione difensiva per Elena, ma anche e soprattutto un bel gioco, un personale divertissement, come dichiara espressamente nella conclusione del suo Logos (Encomio di Elena, § 21). Un divertissement però che tiene fede al proposito di sgravare una donna di cattiva fama dalla sua presunta infamia, un divertissement fatto di numerosi e inediti argomenti, in cui inizialmente prospetta tutte le quattro possibili cause per la infedeltà di Elena, e ad una ad una le smonta per arrivare, alla conclusione, ineludibile, che non le
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