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4 YOU PET - Pet4You

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DOSSIER<br />

V I V E R E C O N I N O S T R I A M I C I A N I M A L I<br />

Perchè i gatti non<br />

si comportano<br />

come i cani<br />

Linea protection<br />

4<br />

<strong>PET</strong> <strong>YOU</strong><br />

COPIA OMAGGIO<br />

Natale: consigli per<br />

il criceto regalato<br />

Patentino, novità<br />

o rivoluzione?<br />

ALL’INTERNO ALL’INTERNO IL IL CALENDARIO<br />

CALENDARIO<br />

STACCABILE 2010 CON LE<br />

VOSTRE FOTO<br />

Chi ama gli animali<br />

non fa nascere<br />

randagi. L’importanza<br />

della sterilizzazione<br />

anno II - n° 4 - gennaio 2010<br />

CIBI PER<br />

CANI E GATTI<br />

Un lungo e fondamentale elenco<br />

di cibi permessi e proibiti


Protetto il cane,<br />

protetto il bambino<br />

Solo la forza naturale dell’Olio di Neem<br />

contro tutti gli ospiti indesiderati<br />

Dalla Linea Protection di Orme Naturali, le effi cacissime<br />

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In tre formati: per gatti<br />

e per cani sopra e sotto i 10 kg<br />

Articolo distribuito da Camon S.p.A.<br />

Albaredo d’Adige (VR)<br />

www.camon.it


TANTO AMORE AI NOSTRI AMICI<br />

QUATTROZAMPE… NONOSTANTE LA CRISI!!!<br />

Natale se n’è già andato, e con Natale anche tutte le festività<br />

che, all’uomo del Terzo Millennio, tutto sommato,<br />

fanno bene. Per stare un po’ con i suoi cari, con i suoi<br />

affetti, a casa, e perché no, anche un po’ più a lungo<br />

con i suoi piccoli amici quattrozampe, che spesso ci reclamano<br />

tutti per loro e altrettanto spesso noi dobbiamo<br />

deluderli, declinare i tanti inviti che ci fanno e continuare<br />

a… lavorare.<br />

E’ stato bello questo tempo di ferie, di pausa dal lavoro,<br />

ma… è durato poco, ancora troppo poco per quelle che<br />

sono le esigenze di tutti. L’Epifania, che tutte le feste di<br />

norma si porta via, è arrivata puntuale anche quest’anno,<br />

lasciandoci di nuovo con i nostri mille impegni e con…<br />

…la crisi, che sembra non volerci abbandonare. Per<br />

carità, timidi segnali di ripresa qualcuno li avverte anche,<br />

ma sembra non sia ancora il tempo di festeggiare per lo<br />

scampato pericolo.<br />

Eppure, nonostante tutto, senza guardare troppo ai biglietti<br />

da 10 Euro in meno nel portafogli, anche quest’anno<br />

ci siamo ricordati spesso e volentieri dei nostri<br />

simpatici amici quattrozampe.<br />

E, a scanso di dubbi ed equivoci, sono i numeri a dirlo<br />

con grande chiarezza: nell’anno della crisi più nera<br />

dopo quella mondiale del 1929, il mercato del pet ha<br />

tenuto eccome, fatturando complessivamente in crescita<br />

rispetto al 2008. Qualche giorno in meno di vacanza,<br />

l’auto da cambiare quest’anno che probabilmente si<br />

cambierà l’anno prossimo, ma… un regalino in più ai<br />

nostri Micio Micio Bau Bau lo abbiamo fatto di sicuro.<br />

Qualcuno si domanda perché, qualcuno si domanda<br />

ancora perché, perché, nonostante la crisi di tutto ci<br />

si priva meno che del pensiero per il nostro amico. La<br />

risposta ce la offre la storia, ma anche la psicologia ha<br />

EDITORIALE<br />

Gennaio 2010<br />

voce in capitolo: è paradossalmente proprio negli anni<br />

di crisi che il fatturato dell’azienda mondiale pet ha avuto<br />

i suoi picchi e le sue impennate più positive.<br />

Sarà il bisogno, di gratifi care, sarà la necessità di gratifi<br />

carci, fatto è che per un gesto d’affetto in più, dato e<br />

ricevuto, non badiamo a spese, non lesiniamo gli ultimi<br />

euro della tredicesima di Natale per far più contenti,<br />

felici e sereni noi e quanti vivono insieme a noi.<br />

Del resto, proviamo a pensare a… quanto amore, tenerezze,<br />

dolcezze e affetto ci danno i nostri amici quattrozampe…<br />

a conti fatti siamo sempre noi in debito con<br />

loro, no?<br />

Certo, le aziende del settore le hanno pensate tutte<br />

anche quest’anno, anzi, forse soprattutto quest’anno,<br />

per proporre prodotti nuovi accattivanti, novità assolute,<br />

prodotti più belli, più funzionali, magari sempre più<br />

naturali. Ma la prima “spinta” all’acquisto di qualcosa per<br />

“lui” è sicuramente una “spinta” emozionale, affettiva,<br />

d’amore. L’amore per Bau e Miao ma in generale per il<br />

mondo naturale che ci circonda, che riconosciamo ogni<br />

giorno di più come un bene da preservare e da godere<br />

in modo sano e… naturale.<br />

E proprio per questo il consiglio della redazione di<br />

<strong>Pet4You</strong> resta da quasi un anno sempre lo stesso:<br />

non viziatelo, per carità, non trattatelo proprio come<br />

un umano perché umano esattamente non è, ma non<br />

fategli, non fatevi mancare quel momento di dolcezza, di<br />

tenerezza, quell’extra che gli farà un mondo di bene non<br />

perché bello o buono ma perché… è il vostro regalo<br />

fatto apposta per lui.<br />

E come sempre... buona lettura e buona vita a tutti!<br />

Roberto Canazza


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London, Paris, Rome, Excel: quattro delicate fragranze, un unico grande risultato.<br />

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Delicati per l’olfatto del tuo cane e nello<br />

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DOSSIER<br />

06 Chi ama gli animali<br />

non fa nascere dei randagi!<br />

L’importanza della sterilizzazione<br />

NUOVE NORMATIVE<br />

12 Patentino, novità o rivoluzione<br />

IGIENE E CURA<br />

14 Olio di Neem e la Linea Protection<br />

di Orme Naturali<br />

COMPORTAMENTO<br />

20 Educare il cucciolo al pannolone...<br />

DOSSIER<br />

30 Perchè i gatti non si comportano<br />

come i cani?<br />

DAL MONDO DEL <strong>PET</strong><br />

38 Per Natale mi hanno regalato<br />

un criceto. Consigli per l’uso?<br />

ALIMENTAZIONE<br />

42 Cibi proibiti (e non) per cani<br />

e gatti?<br />

SPAZIO LETTORI<br />

25 Rubrica dedicata ai lettori<br />

POSTER<br />

26 Calendario staccabile<br />

con le vostre foto migliori<br />

ZONA RELAX<br />

28 Giochi e buon umore<br />

NEL PROSSIMO NUMERO<br />

50 Anticipazioni di alcuni articoli<br />

VISITA<br />

il nostro sito<br />

<strong>Pet4You</strong>.it<br />

SOMMARIO<br />

06<br />

12<br />

20<br />

42<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

5


6<br />

CHI AMA GLI ANIMALI<br />

NON FA NASCERE<br />

DEI RANDAGI!<br />

L’importanza della<br />

sterilizzazione<br />

Cucciolata perchè?<br />

Ogni giorno nascono nel mondo moltissimi cuccioli di cani<br />

e gatti. Alcuni sono fatti nascere intenzionalmente da allevatori<br />

che poi li venderanno. Altri vengono fatti nascere<br />

perché il proprietario vuole che il suo cane o il suo gatto<br />

abbia l’esperienza di avere una cucciolata, o per far<br />

vedere ai bambini il “miracolo della nascita”. Altri nascono<br />

semplicemente perché animali fertili vengono lasciati<br />

andare in giro liberamente. La favola della vita potrebbe<br />

trovare altri importanti capitoli e continuare ad essere<br />

raccontata. Il fatto è… il fatto è che c’è un problema, e che<br />

problema! Il fatto è che il numero di<br />

cani e gatti è molto maggiore rispetto<br />

alle famiglie disposte ad ospitarli.<br />

E quelli non voluti, non desiderati,<br />

sono considerati un fastidio, un piccolo<br />

fastidio di cui liberarsi senza troppi complimenti.<br />

Abbandoni e randagismo, situazioni pericolose<br />

per cani, gatti e umani in costante aumento<br />

Del resto i casi di randagismo assassino, inutile ricordarli,<br />

sono stati nella cronaca nera dei giornali di tutta Italia per<br />

il numero di cani e gatti è molto<br />

maggiore rispetto alle famiglie<br />

disposte ad ospitarli<br />

molto tempo, e ancora a salti e a balzi, ogni tanto vi fanno<br />

purtroppo ritorno. Il problema è peraltro noto da tempo,<br />

ma l’impressione è che non ci siano ancora una consapevolezza<br />

diffusa della gravità del fenomeno.<br />

Ci sono, è vero, privati cittadini e associazioni più sensibili<br />

al fenomeno, e anche zone del nostro paese dove le<br />

Amministrazioni comunali sono particolarmente attive<br />

nell’applicazione delle disposizioni di legge in merito alla<br />

sterilizzazione.<br />

E’ stato il caso della cittadina sarda di Olbia, dove recentemente<br />

un gruppo anche piuttosto agguerrito di cittadini,<br />

in seguito ad un’ordinanza del sindaco nella quale si de-<br />

precava il triste fenomeno dell’abbandono<br />

e del randagismo di cani e gatti<br />

sul territorio comunale, chiedeva allo<br />

stesso Comune di potenziare l’attività<br />

di controllo e prevenzione obbligando<br />

tutti i proprietari di cani e gatti al censimento e alla sterilizzazione<br />

ma anche di offrire un aiuto economico a quanti<br />

non fossero nelle condizioni di poter provvedere da soli<br />

al pagamento delle spese per l’operazione di sterilizzazione<br />

del proprio animale.<br />

E’ stato il caso di alcune organizzazioni a difesa dei diritti<br />

degli animali, che in Sicilia hanno qualche tempo fa organizzato<br />

tavoli per fi rmare una petizione regionale indiriz-


zata al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale<br />

alla Sanità capace di sensibilizzare le autorità sul fenomeno<br />

del randagismo, diventato nell’isola una vera e propria<br />

emergenza. Ma l’appello era rivolto anche ai singoli<br />

cittadini, per fare prevenzione attraverso alcuni comportamenti<br />

quali la sterilizzazione di cani e gatti, preferire<br />

all’acquisto di un quattrozampe l’adozione di un animale<br />

abbandonato o che vive in un canile e denunciare chi abbandona<br />

un animale, reato punito, lo ricordiamo, con l’arresto<br />

fi no a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 Euro.<br />

La normativa italiana sulla sterilizzazione<br />

In quest’ultimo quinquennio i nostri legislatori si sono dimostrati<br />

all’altezza della gravità del problema del randagismo<br />

e dell’abbandono di cani e gatti.<br />

Già la legge del 22 Luglio 2005 stabiliva fi nanziamenti per<br />

la realizzazione di strutture di rifugio per cani randagi, di<br />

strutture idonee alla pratica della sterilizzazione di cani<br />

e gatti, la creazione di centri di adozione e rieducazione<br />

comportamentale canina con particolare riferimento alla<br />

tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressività dei cani.<br />

Fai un gesto d’amore...<br />

sterilizzalo!!!<br />

Dunque lo dice la legge italiana, dunque lo dice il buon<br />

senso: la sterilizzazione è una scelta etica e responsabile,<br />

un atto di rispetto verso gli animali, verso chi li accudisce<br />

e verso la società tutta.<br />

Innanzitutto: sterilizzarlo vuol dire salvaguardare la sua<br />

salute. La sterilizzazione infatti, soprattutto se eseguita<br />

prima del primo calore, riduce quasi a zero il rischio che<br />

le femmine, in età adulta, sviluppino tumori mammari, annullando<br />

anche la possibilità dell’insorgenza di neoplasie<br />

ovariche e uterine e di piometre.<br />

In secondo luogo la sterilizzazione garantisce al nostro beniamino<br />

una migliore qualità della vita. I gatti maschi interi<br />

sono spesso condannati ad una vita breve e non certo<br />

serena: essere investiti e contrarre malattie mortali come<br />

la FIV (l’AIDS del gatto) sono solo alcune delle tristi sorprese<br />

a cui andrà incontro.<br />

Le cagne e le gatte diventano invece irrequiete, nervose, le<br />

gatte miagolano rumorosamente per settimane, le cagne<br />

non possono essere portate liberamente al parco semplicemente<br />

perché sarebbe molto diffi cile tenere a bada la<br />

schiera di “spasimanti” pronti ad impalmare la di sopra<br />

cagnolina. Per non parlare delle gravidanze isteriche, una<br />

specie di piccola grande nevrosi che<br />

tuttavia coinvolge in pieno tutto il<br />

nucleo familiare.<br />

La sterilizzazione è un atto d’amore<br />

anche nei confronti degli ospiti dei rifugi,<br />

che hanno maggiori opportunità<br />

l’impressione è che non ci sia<br />

ancora una consapevolezza diffusa<br />

della gravità del fenomeno<br />

la sterilizzazione è una scelta etica<br />

e responsabile, un atto di rispetto<br />

verso gli animali, verso chi li<br />

accudisce e verso la società<br />

di trovare prima o dopo una sistemazione in una famiglia<br />

accogliente. Basta visitare i canili e i gattili municipali per<br />

rendersi conto che siamo già in troppi. Anche per questo<br />

sarebbe puro egoismo far nascere altri animali i quali, ammesso<br />

trovino a loro volta una buona casa, condannerebbero<br />

gli animali dei rifugi a trascorre-<br />

re il resto della loro vita in gabbia.<br />

Ma ci sono ragioni che coinvolgono<br />

anche noi proprietari di cani e gatti,<br />

anche se è sicuramente il punto<br />

meno importante e determinante. Tuttavia non è piacevole<br />

avere una gatta urlante giorno e notte per casa accompagnata<br />

da numerosi maschi che non perdono occasione<br />

per spruzzare con la loro urina il nostro uscio di casa. Né è<br />

tanto divertente fare slalom tra cani che ci seguono quando<br />

portiamo la nostra cagna in calore a passeggiare.<br />

Ci sarebbero poi da ricordare altrettante motivazioni che<br />

dovrebbero coscientemente spingerci alla scelta della sterilizzazione:<br />

le fughe d’amore, l’aggressività dei nostri<br />

quattrozampe, la possibilità di evitare i canili-lager… ma<br />

credo basti così, queste sono ragioni che da sole spiegano<br />

eccome il problema.<br />

Sulla sterilizzazione i blog raccontano…<br />

Dunque lo dice la legge italiana, dunque lo dice il buon<br />

senso. Non vi è dubbio che, nonostante le buone ragioni e<br />

le ragioni di legge portate, ci siano ancora molte resistenze<br />

a seguire questa strada, la strada cioè di una sterilizzazione<br />

responsabile.<br />

I blog, ormai termometro uffi ciale della mentalità e delle<br />

credenze della maggior parte di<br />

noi intorno ad un argomento, a un<br />

problema, sono divisi e sostanzialmente<br />

scettici sulle motivazioni che<br />

spingono nella direzione della sterilizzazione.<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

7


8<br />

Emblematico è il seguente intervento di Bis@, sintesi di<br />

non conoscenza del problema e di tanti luoghi comuni sulla<br />

sterilizzazione assolutamente da sfatare. Scrive Bis@:<br />

“Ai maschi tolgono del tutto i testicoli? E dopo la sterilizzazione<br />

lo stimolo sessuale rimane? E ancora una cosa non<br />

mi è chiara: potrebbero comunque avere rapporti sessuali?<br />

Non so, sono perplessa, mi sembra ingiusto e contro<br />

natura, ma mi sembra anche ingiusto che in un momento<br />

di distrazione il mio cane possa fecondare una cagna vagabonda<br />

o no, con evidenti problemi di sistemazione per i<br />

cuccioli. Se dovessi decidere di sterilizzare il mio cane, che<br />

età dovrebbe avere? E il post-operatorio come lo affrontano<br />

i cani e come lo dobbiamo affrontare noi?”<br />

La domanda delle domande è sempre la<br />

stessa: sterilizzazione… è contro natura?<br />

Si, ma…<br />

Allora, direi di procedere così: prima proviamo a rispondere<br />

alla domanda delle domande e poi proviamo a dare<br />

chiarimenti sulla sterilizzazione.<br />

Eccoci alla domanda-bomba: è vero che la sterilizzazione<br />

è contro natura? A nostro avviso sì, ma con qualche importante<br />

osservazione a margine. Per esempio pensando<br />

al fatto che la selezione artifi ciale degli animali domestici<br />

li ha già “snaturati” rendendoli dipendenti da noi in mille<br />

modi diversi. Anche i vaccini non sono naturali, le crocchette<br />

non sono naturali, i nostri divani non lo sono.<br />

Ecco perché, seguendo il ragionamento, la sterilizzazione<br />

non rappresenta lo “snaturamento” maggiore cui sono<br />

sottoposti, tanto più se una cagnetta o una gattina non<br />

hanno mai partorito e quindi non ne possiedono neppure<br />

il ricordo. Dobbiamo a tal proposito ricordare anche che la<br />

sessualità negli animali è legata esclusivamente alla per-<br />

petuazione della specie, è istintiva, obbediscono ad una<br />

legge superiore, ad un dovere di natura, insomma: non<br />

soffrono se non hanno più impulsi. Sterilizzazione dunque<br />

signifi ca spesso solo vita più lunga, con il rischio di diventare<br />

più paffutteli per alcuni. Del resto la sterilizzazione<br />

è a tuttoggi l’unico modo effi cace per limitare le nascite<br />

di cuccioli a cui non si riuscirebbe di dare un padrone,<br />

evitando tra l’altro di vedere migliaia di cani e gatti abbandonati<br />

per le strade e nei canili municipali e non… per tutta<br />

la vita!!!<br />

La sterilizzazione di cani e gatti, maschi e<br />

femmine<br />

Prima di tutto: cosa vuol dire sterilizzare? La sterilizzazione<br />

è un intervento chirurgico che prevede l’asportazione<br />

delle gonadi: nel maschio vengono tolti i testicoli, nella<br />

femmina le ovaie e in qualche caso anche l’utero.<br />

L’intervento non presenta rischi se non quelli minimi legati<br />

all’anestesia, mentre il periodo post-operatorio, soprattutto<br />

in animali molto giovani, è davvero molto breve.<br />

Una delle possibili alternative è la legatura delle tube nelle<br />

femmine e quella dei deferenti nei maschi: quest’intervento<br />

impedisce all’animale di riprodursi ma non fa<br />

cessare l’attività ormonale. Ciò signifi ca che le femmine<br />

continueranno ad andare in calore ed essere quindi sottoposti<br />

a tutti i problemi di salute di cui abbiamo parlato<br />

mentre i maschi rimarranno girovaghi, spruzzeranno urina<br />

per marcare il territorio e continueranno a litigare con gli<br />

altri maschi. Come alternativa mi sembra foriera di troppe<br />

controindicazioni. Altra possibile alternativa alla sterilizzazione<br />

è quella di fare uso di sostanze ormonali che<br />

impediscano alle femmine di andare in calore. L’ormone<br />

solitamente usato è il progesterone, che si oppone agli<br />

estrogeni impedendo l’insorgenza dell’estro. Il progestero-


ne è un ormone normalmente secreto<br />

durante la gravidanza che, quindi,<br />

agisce su utero e mammelle. Ovviamente,<br />

a lungo andare questa stimolazione<br />

indotta artifi cialmente, senza<br />

cioè che vi sia una gravidanza reale<br />

in corso, ha pesanti effetti collaterali sulla nostra femmina:<br />

tumori mammari solitamente maligni, tumori uterini,<br />

cisti ovariche, piometre, atrofi a del surrene e diabete mellito.<br />

Viste e considerate, soprattutto nelle loro controindicazioni,<br />

le possibili alternative alla sterilizzazione, torniamo<br />

all’intervento vero e proprio e proviamo a distinguere<br />

le possibilità e le alternative distinguendo tra i sessi.<br />

Una micia e una cagnetta hanno due alternative possibili:<br />

l’ovariectomia, che prevede l’asportazione di entrambe le<br />

ovaie, e l’ovarioisterectomia, che consiste nell’asportazione<br />

di entrambe le ovaie e dell’utero. Sarà il veterinario di<br />

fi ducia a valutare l’opportunità di asportare anche l’utero:<br />

tendenzialmente, soprattutto in un animale giovane e senza<br />

particolari problemi all’apparato riproduttore, si opta<br />

per l’ovariectomia. Da sconsigliare, perché non apportatrice<br />

di particolari benefi ci e perché scientifi camente non<br />

fondata, l’asportazione dell’utero e<br />

di un solo ovaio.<br />

L’operazione si svolge in anestesia<br />

generale e le ovaie vengono rimosse<br />

mediante un piccolo taglio nella parete<br />

addominale. Nei maschi invece<br />

l’intervento praticato prende il nome di orchiectomia, meglio<br />

conosciuta come castrazione, e consiste nell’asportazione<br />

dei testicoli. Anche in questo caso è preferibile operare<br />

in anestesia totale, ma non c’è di che preoccuparsi<br />

perché l’operazione è piuttosto semplice al punto che alla<br />

fi ne non sono previsti neppure punti di sutura. Ci sono,<br />

non potrebbe essere altrimenti, anche degli effetti collaterali,<br />

possibili dopo l’intervento di sterilizzazione. Due in<br />

particolare: l’incontinenza e la sindrome urologica felina.<br />

Incontinenza. Talvolta nelle cagne sterilizzate si può presentare<br />

questo problema che può essere temporaneo e<br />

quindi sparire dopo qualche mese. Non si conoscono ancora<br />

le ragioni del problema che però potrebbe essere legato<br />

all’abilità del chirurgo. Affi darsi quindi ad un bravo<br />

veterinario per ridurre i rischi è la cosa migliore da fare.<br />

Per le gatte invece il problema non esiste.<br />

Sindrome urologica felina (FUS). E’ una patologia che interessa<br />

i gatti soprattutto maschi e che consiste nell’ostruzione<br />

dell’uretra, il canale di passaggio dell’urina. La sterilizzazione<br />

causa un aumento dell’incidenza della FUS nei<br />

mici maschi.<br />

Obiezioni alla sterilizzazione?<br />

Volentieri torniamo ora sulle principali obiezioni alla pratica<br />

della sterilizzazione di cani e gatti. E lo facciamo rispondendo,<br />

per quanto ci è possibile, all’intervento della<br />

la sterilizzazione è a tuttoggi l’unico<br />

modo effi cace per limitare le nascite<br />

di cuccioli a cui non si riuscirebbe<br />

di dare un padrone<br />

La sterilizzazione è un intervento<br />

chirurgico che prevede<br />

l’asportazione delle gonadi<br />

blogger Bis@. Qualcosa abbiamo già<br />

dato come risposta, ci resta da dire<br />

ancora qualcosa d’importante che<br />

potrà servire a tutti coloro che, nonostante<br />

tutto, mantengano delle riserve<br />

intorno alla pratica della sterilizzazione.<br />

Al nostro micio o alla nostra cagnolina bisogna<br />

far fare una cucciolata: è una favola, non è assolutamente<br />

necessario, una gatta o una cagnolina possono vivere<br />

molto a lungo e felicemente senza aver mai partorito.<br />

La sterilizzazione fa ingrassare: altra obiezione fuori luogo.<br />

Con una dieta equilibrata e un’adeguata razione di<br />

esercizi e passeggiate regolari potrà rimanere in forma<br />

quanto e meglio di prima.<br />

La tendenza ad ingrassare non è necessariamente legata<br />

al fattore sterilizzazione quanto piuttosto al metabolismo<br />

di ciascun soggetto.<br />

Ancora un’obiezione forte: non me lo posso permettere,<br />

l’operazione costa troppo. Naturalmente la sterilizzazione<br />

è un intervento con un certo costo. Ma considerando che<br />

la spesa viene sostenuta una sola volta nella vita dell’animale<br />

e che, a lungo andare, eviterà di sostenere spese veterinarie<br />

di altro genere, non solo più<br />

onerose ma che richiedono anche interventi<br />

d’urgenza o più rischiosi per<br />

la salute dell’animale: è il caso delle<br />

complicazioni legate alle diffi coltà<br />

di un parto o alle cure da prestare<br />

in seguito a zuffe o a incidenti stradali ma anche ad operazioni<br />

necessarie in caso di cisti ovariche o infezioni gravi<br />

come la piometra.<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

9


10<br />

Adozioni, importanti ma sempre insuffi cienti<br />

L’ultimo pregiudizio o luogo comune che dir si voglia sulla<br />

sterilizzazione riguarda la questione<br />

delle adozioni. L’obiezione più frequente<br />

al riguardo recita più o meno<br />

così: “Ma io so già a chi dare i cuccioli<br />

della mia cagnetta, li ho sempre<br />

dati via tutti e comunque non li<br />

abbandonerei mai!” Ci mancherebbe, si potrebbe rispondere,<br />

innanzitutto perché l’abbandono è un reato punito<br />

dalla legge italiana. Ma il problema è un altro: siamo<br />

sicuri che quanti ci garantiscono che prenderanno a cuore<br />

uno dei nostri cuccioli manterranno la promessa al momento<br />

opportuno? E i gatti che arriveranno domani? E se<br />

è veramente così facile trovare chi è disposto ad adottare<br />

dei cuccioli, come mai ogni anno vengono gettati nei bidoni<br />

della spazzatura o nei fi umi, o abbandonati in strade<br />

deserte di campagna o nei parcheggi dei supermercati in<br />

scatole di cartone piuttosto che in sacchetti di plastica migliaia<br />

e migliaia di cuccioli, condannati in questo modo ad<br />

ogni anno sono 150.000 i nuovi cani<br />

e addirittura il triplo, 450.000, i gatti<br />

che diventano randagi in Italia<br />

una fi ne orribile? E come mai i canili e i rifugi di tutta Italia<br />

sono strapieni fi no a scoppiare di animali indesiderati?<br />

Le statistiche, la solita antipatica matematica, dicono che<br />

ogni anno sono 150.000 i nuovi cani<br />

e addirittura il triplo, 450.000, i gatti<br />

che diventano randagi in ogni parte<br />

del nostro “Bel Paese”!!! Con il risultato<br />

che è sotto gli occhi di tutti, con<br />

il risultato che Enti nazionali e locali<br />

si devono impegnare in vere e proprie campagne d’Italia<br />

per procedere veloce veloce a sterilizzazioni di massa, con<br />

esborsi economici non proprio “economici”.<br />

Per questo, in conclusione, ci piace riprendere lo slogan<br />

di una campagna LAV dello scorso anno proprio<br />

sulla sterilizzazione: STERILIZZA IL TUO AMICO,<br />

PERCHÉ CHI AMA GLI ANIMALI NON FA NASCERE DEI<br />

RANDAGI!<br />

La Redazione


<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

11


12<br />

Patentino,<br />

novità o rivoluzione?<br />

Roma 6 ottobre 2009, l’Onorevole Francesca<br />

Martini, Sottosegretario alla Salute con delega alla<br />

Veterinaria e al Benessere Animale, ha presentato<br />

uffi cialmente il “Patentino” per proprietari di cani.<br />

L’Associazione Gruppo Cinofi lo Verona Onlus, era<br />

presente come consulente del Sottosegretario.<br />

Il cane “cattivo” è cattivo<br />

per una questione di razza o<br />

per altri motivi?<br />

Sull’onda mediatica di un’estate di<br />

qualche anno fa, resa incandescente<br />

dalle aggressioni fatte dai cani, l’allora<br />

Ministro Sirchia era stato il primo ad affrontare l’argomento.<br />

Tutti ricordiamo la prima grande, lunghissima, lista<br />

nera dei cani cattivi. Negli anni si sono poi succeduti<br />

Governi e Ministri che, al di là della piccola riduzione delle<br />

razze presenti nella lista dei cani “diffi cili da gestire”, non<br />

sono andati.<br />

la “Black List” era stata creata<br />

con la convinzione che i cani<br />

fossero cattivi perché appartenenti<br />

a una determinata razza<br />

Concettualmente, la “Black List” era stata creata con la<br />

convinzione che i cani fossero cattivi perché appartenenti<br />

a una determinata razza, considerando l’aggressività una<br />

“caratteristica genetica”.<br />

In effetti, ancora qualche anno fa, nel mondo della cinofi -<br />

lia la convinzione che l’aggressività fosse un’anomalia genetica,<br />

derivava da una linea di pensiero ben radicata ed<br />

espressa ai massimi livelli formativi.<br />

L’idea era in pratica questa: che la<br />

razza determinasse tutte le caratteristiche<br />

comportamentali di un cane,<br />

compresa la sua aggressività. Non<br />

solo, c’era di più e di peggio, perché<br />

l’idea che passava era che l’aggressività<br />

era interpretata come un’anomalia, una vera e propria<br />

patologia.<br />

Sotto la grande spinta emotiva dettata dalle cronache<br />

quotidiane, si è pensato di eliminare alcune razze, in<br />

quanto portatrici di questa “anomalia”, di questa patologia<br />

geneticamente determinata.


l’Onorevole Francesca Martini, Sottosegretario alla Salute<br />

Nel frattempo, sull’argomento “aggressività” il Professor<br />

Ettore Randi, genetista e ricercatore appassionato e<br />

da anni operante presso l’Istituto Nazionale della Fauna<br />

Selvatica, affermava in un nostro convegno di aver speso<br />

molti anni della sua vita a cercare il famoso “gene dell’aggressività”<br />

ma senza fortuna perché, amava concludere il<br />

professore, “semplicemente non esiste”.<br />

Recentemente il Sottosegretario alla Salute con delega<br />

alla Veterinaria e al Benessere Animale, l’Onorevole Francesca<br />

Martini, ha avuto la volontà e il coraggio di affrontare<br />

l’argomento alla radice e di chiudere, defi nitivamente,<br />

con la regola, da molte parti defi nita “razzista” di intendere<br />

l’aggressività, aprendo così una nuova prospettiva e<br />

una nuova lettura del problema in grado di legare l’atteggiamento<br />

aggressivo del cane alla sua educazione e alla<br />

sua cultura.<br />

L’Ordinanza, datata 3 Marzo 2009, prevede che il proprietario<br />

di un cane “impegnativo”, indipendentemente dalla<br />

razza debba seguire un corso di formazione. Al termine del<br />

corso il proprietario, oltre che ricevere il Patentino sarà in<br />

grado di educare il suo cane controllandone l’aggressività.<br />

a cura di<br />

Romano Sparapan<br />

Responsabile Settore Scuola<br />

Associazione Gruppo Cinofi lo Verona Onlus<br />

IN SINTESI... ALCUNE RISPOSTE, ALLE dO-<br />

MANdE PIÙ gETTONATE, SULL’ARgOMENTO:<br />

Che cosa vuol dire cane “impegnativo”?<br />

Nell’Ordinanza, è defi nito “cane impegnativo” qualsiasi<br />

cane che abbia dato o si preveda che possa dare<br />

problemi di aggressività.<br />

Chi stabilisce se un cane è “impegnativo”?<br />

Lo stabilisce il Veterinario che ha in cura il cane, oppure,<br />

se l’animale ha morso qualcuno, direttamente<br />

l’ASL o il Responsabile Veterinario del Comune di appartenenza.<br />

Che cosa succede una volta che un cane è<br />

defi nito “impegnativo”?<br />

Il cane “impegnativo”, che viene iscritto in un “registro”<br />

creato appositamente, obbliga i proprietari di<br />

tali animali ad acquisire il Patentino, documento che<br />

viene rilasciato a conclusione di un percorso formativo<br />

organizzato dal Comune di Residenza congiuntamente<br />

con l’ASL di competenza.<br />

Chi rilascia il patentino?<br />

Nei casi in cui il problema del cane sia dato da una patologia<br />

organica, sarà rilasciato da un Medico Veterinario<br />

comportamentista; nel caso in cui il problema<br />

sia di origine comportamentale, sarà rilasciato da educatori<br />

cinofi li di comprovata esperienza e autorizzati<br />

dal Comune e dall’Asl di competenza.<br />

Il Patentino può essere acquisito solo dai proprietari<br />

dei cani ritenuti impegnativi?<br />

No, vi è la possibilità di acquisirlo da parte di chiunque,<br />

anche da chi, in quel momento, non ha cani. L’Ordinanza<br />

prevede che i Comuni, insieme con le ASL, organizzino<br />

sul loro territorio dei corsi formativi gratuiti<br />

che consentano di acquisire il Patentino in forma preventiva.<br />

Chi paga il patentino?<br />

Quando si ha un cane impegnativo ed è obbligatorio<br />

acquisirlo, le spese sono a carico del proprietario del<br />

cane. I corsi fatti in forma preventiva, per i cittadini,<br />

saranno gratuiti.<br />

ASSOCIAZIONE gRUPPO CINOFILO VERONA ONLUS<br />

L’Associazione opera dal 2002 attraverso l’impegno di numerosi istruttori cinofi li<br />

volontari. L’obiettivo primario dell’Associazione è creare una corretta cultura cinofi<br />

la con numerose iniziative organizzate, sempre in collaborazione con le istituzioni<br />

pubbliche: Ministeri, Comuni, Regioni, Provincie e Comuni.<br />

www.gruppocinofi lo.it - info@gruppocinofi lo.it<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010 13


14<br />

Olio di Neem e la<br />

Linea Protection<br />

di Orme Naturali<br />

In un mondo ultratecnologico e ipersintetico…<br />

i prodotti naturali sono i migliori ausiliari<br />

nella lotta contro i parassiti. Perchè?<br />

Lo hanno capito molto bene in tanti, addetti ai lavori e<br />

non, e la cosa è da tempo certifi cata: sono tanti i vantaggi<br />

dell’uso di prodotti naturali per combattere insetti e parassiti<br />

che disturbano, molestano e nuocciono più o meno<br />

gravemente alla salute dei nostri<br />

amici animali.<br />

E questo soprattutto oggi, soprattutto<br />

in un mondo dove gran parte<br />

del “naturale” è stato sostituito<br />

dal “chimico”, dove il mondo, il<br />

nostro, tecnologico, ipertecnologico<br />

mondo, è più “sintetico” che<br />

mai.<br />

Perché noi non siamo più abituati alle cose naturali, perché<br />

i nemici dei nostri quattrozampe non sono più tanto<br />

nemmeno loro abituati al “naturale”.<br />

Sembra semplice e sciocco da dire ma… è proprio così.<br />

sono tanti i vantaggi dell’uso di prodotti<br />

naturali per combattere insetti e<br />

parassiti che disturbano, molestano<br />

e nuocciono più o meno gravemente<br />

alla salute dei nostri amici animali<br />

Perchè insetti e parassiti resistono sempre più<br />

spesso ai prodotti chimici… troppo uguali nel<br />

tempo e sempre più potenti<br />

Per la resistenza dei parassiti a spray e lozioni varie, per<br />

la diffi coltà di realizzare prodotti più aggressivi, più “sorprendenti”,<br />

capaci di superare le barriere delle tante famiglie<br />

di parassiti presenti nell’aria, sulla terra, nelle acque,<br />

ovunque. Di anno in anno le modi-<br />

fi che sono sempre meno evidenti,<br />

nel senso che le molecole chimiche<br />

di cui sono composti molti<br />

prodotti vengono sì modifi cate<br />

ma in modo talmente irrilevante<br />

da non creare quasi mai l’”effetto<br />

sorpresa” per insetti e parassiti in<br />

genere. Molto spesso l’unica soluzione diviene l’aumento<br />

della concentrazione dei principi attivi.<br />

Perchè insetti e parassiti in genere non sono


più abituati alle cose e ai rimedi naturali, che<br />

se usati sono molto effi caci. È la natura che li<br />

ha voluti così<br />

Paradossalmente c’è qualcosa di molto<br />

sorprendente, e devastante, proprio<br />

in… natura!!! In un mondo artifi<br />

ciale, chimico, ormai scarsamente<br />

naturale, proprio i rimedi che offre la<br />

natura sembrano poter realizzare il tanto auspicato “effetto<br />

sorpresa”.<br />

Del resto insetti e parassiti, come noi umani, sembrano<br />

aver perso la familiarità proprio con le cose e gli elementi<br />

naturali: una specie di “cavallo di troia” capace di vincere<br />

le difese di insetti batteri e parassiti che tanti problemi<br />

possono creare ai nostri piccoli amici.<br />

Chi meglio della natura è capace di creare tutto e il<br />

contrario di tutto, tutto il bene e il male possibile…<br />

naturalmente?<br />

I prodotti a base naturale, compresi quelli<br />

sgraditi a insetti e parassiti, non sono pericolosi<br />

per uomini e animali<br />

Trattare poi uomini e animali con prodotti naturali, con<br />

prodotti a base naturale, ha un vantaggio in più ed è la<br />

mancanza di pericolosità in generale, e in particolare per<br />

tutte quelle categorie a rischio quando si tratta di usare in<br />

dosi massicce molecole sintetiche: cuccioli, quattrozampe<br />

anziani, cani e gatti a contatto quotidiano con bambini,<br />

bimbi per i quali sono spesso vietati divani, autovetture<br />

e giocattoli nel timore che il trattamento sintetico possa<br />

avere effetti nocivi sulla salute dei nostri bimbi. Con i prodotti<br />

a base naturale questi problemi svaniscono come<br />

neve al sole.<br />

Prodotti Orme Naturali: materie prime di altissima<br />

qualità… fatti uno per uno come una<br />

volta…<br />

Tra i tantissimi prodotti naturali in commercio utilizzati<br />

come antiparassiti per cani, gatti & c., quelli a marchio<br />

Orme Naturali hanno in dotazione qualità in più che sono<br />

in grado di fare la differenza: l’altissima qualità delle materie<br />

prime e l’attenta ricerca delle stesse.<br />

Con in mente sempre l’idea che ogni prodotto, ogni<br />

singola scatola, ogni confezione sia una confezione unica,<br />

dietro la quale il lavoro dei tecnici Orme Naturali<br />

è certosino, in laboratorio ogni flacone è creato con<br />

cura, scegliendo solo il meglio delle sostanze naturali<br />

a disposizione: diversamente dalla grande fabbrica e<br />

dall’azienda multinazionale lo spirito è rimasto quello<br />

dell’artigiano, geloso di ogni singolo “pezzo” che esce<br />

dalla sua bottega.<br />

Tra i prodotti naturali utilizzati come<br />

antiparassiti quelli a marchio Orme<br />

Naturali hanno qualità in più che<br />

sono in grado di fare la differenza<br />

Perchè… per i prodotti orme naturali conta la<br />

qualità più del prezzo<br />

In Orme Naturali non tutto va bene,<br />

e non tutto fa numero, volume e reddito:<br />

la prima attenzione è infatti nei<br />

confronti dei consumatori, di chi quel<br />

prodotto lo andrà a consumare: in<br />

Orme Naturali non è mai una questione<br />

di prezzo ma di qualità del prodotto. In Orme Naturali i<br />

grandi numeri non sono la cosa più importante.<br />

Per fortuna!!!<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010 15


16<br />

Allontanare i parassiti? L’importante è utilizzare<br />

prodotti giusti e… tanta costanza!<br />

E’ normale: gli effetti dei prodotti Orme Naturali possono<br />

manifestarsi anche dopo 3 o 4 giorni dal momento della<br />

somministrazione. Anche per questo non scoraggiamoci:<br />

ciò che conta nell’utilizzo dei prodotti naturali è la<br />

costanza nella loro applicazione, e questo è in fondo<br />

l’unico sforzo che si richiede al consumatore dei prodotti<br />

Orme Naturali. Al resto pensa il prodotto.<br />

Modi d’uso? dipende, se si tratta di combattere<br />

l’infestazione o di prevenirla<br />

Sui modi d’uso dei prodotti Orme Naturali, soprattutto di<br />

quelli “rivolti” a insetti fastidiosi e a parassiti, il discorso<br />

è articolato. Le modalità d’uso dipendono infatti di solito<br />

dalle situazioni diverse cui il consumatore si viene a trovare,<br />

se si tratta di un’infestazione elevata o di un’azione<br />

a prevenzione dell’infestazione stessa. Le indicazioni accompagnatorie<br />

del prodotto saranno sempre in grado di<br />

fornire le risposte giuste ai dubbi dei consumatori dei prodotti<br />

a marchio Orme Naturali.<br />

L’albero di Neem, la “farmacia dei poveri”<br />

Tra i tanti prodotti Orme Naturali a base naturale ricordiamo<br />

quelli della Linea Protection, una serie di proposte tut-<br />

te preparate sulla base dell’olio di Neem, ricavato direttamente<br />

dall’albero di Neem.<br />

Nativo dell’India, dove gli usi di questa pianta, soprannominata<br />

altrimenti la “farmacia dei poveri”, sono noti e già<br />

ricordati nei primi scritti medici sanscriti, l’albero di Neem<br />

possiede importanti principi attivi quali, ad esempio,<br />

l’Azadiractina A.<br />

Tra i principi attivi anche l’Azadiractina A<br />

Composto organico estratto proprio dai semi dell’albero<br />

di Neem, l’Azadiractina è impiegato in agricoltura come<br />

insetticida e per proteggere il bestiame, essendo note da<br />

tempo le sue proprietà di acaricida e nematocita biologico.<br />

Ma il suo impiego si estende anche agli esseri umani: tra<br />

le popolazioni dell’area subtropicale foglie e radici del<br />

Neem sono impiegate per decotti e tisane che aiutano ad<br />

alleviare i disturbi provocati da agenti esterni, i semi e le<br />

foglie macinati invece come protezione interna mentre gli<br />

estratti della corteccia sono utilizzati nella preparazione di<br />

paste dentifrice ad attività purifi cante.<br />

Il tutto senza che qualsiasi tipo di tossicità, nonostante<br />

la loro evidente attività biologica, sia presente né sugli<br />

estratti da foglie né sulla corteccia dell’albero di Neem.<br />

L’olio di Neem viene ottenuto per spremitura a freddo dei<br />

semi e viene utilizzato in preparati destinati a contrastare<br />

le infestazioni.<br />

L’Azadiractina agisce per ingestione e secondariamente<br />

per contatto, provocando in tal modo due diversi effetti.<br />

Il primo è un’interferenza con lo sviluppo postembrionale<br />

come regolatore della crescita: l’Azadiractina agisce cioè<br />

sia come sostanza juvenoide inibendo la metamorfosi, sia<br />

come inibitore della muta, bloccando la sintesi dell’ecdisone.<br />

Il secondo effetto è di tipo fagorepellente: riduce<br />

cioè lo stimolo alla nutrizione e, indirettamente, infl uisce<br />

negativamente sulla fecondità degli adulti e sulla fertilità<br />

delle uova. La complessità dei composti del Neem ne preclude<br />

la produzione sintetica ed anche lo sviluppo di una<br />

resistenza da parte degli ospiti indesiderati.<br />

I tanti usi dell’olio di Neem<br />

Il suo spettro d’azione è molto ampio. E’ effi cace su un<br />

elevato numero di litofagi, appartenenti a tutte le categorie<br />

sistematiche, ad apparato boccale sia pungente-succhiatore<br />

sia masticatore, agendo inoltre su acari e nematodi<br />

galligeni.<br />

Le foglie di Neem nei nidi degli uccelli della<br />

zona subtropicale<br />

Del resto il suo effetto lo avevano capito gli uccelli<br />

dell’area subtropicale, che intelligentemente aggiunge-


vano, e aggiungono tuttora, foglie<br />

di Neem ai loro nidi, dove è molto<br />

probabile che vengano sfruttate<br />

come protezione. Si è infatti scoperto<br />

che i parassiti sono molto più<br />

presenti nei nidi che sono sprovvisti<br />

di queste foglie.<br />

Orme Naturali: i prodotti della Linea Protection<br />

Per difendere dunque il benessere dei nostri animali la natura<br />

ci offre strumenti sicuri, a cominciare proprio dall’olio<br />

di Neem, principio essenziale dei prodotti della Linea<br />

Protection.<br />

In questa nuova proposta dell’azienda Orme Naturali potrete<br />

trovare il prodotto giusto per le vostre esigenze, sicuri<br />

Composto organico estratto proprio dai<br />

semi dell’albero di Neem, l’Azadiractina è<br />

impiegato in agricoltura come insetticida<br />

sempre di avere dalla vostra alcuni importanti vantaggi:<br />

può essere usato in tutta tranquillità e sicurezza su cuccioli,<br />

animali anziani, malati, in convalescenza e che fi no<br />

ad oggi non potevano essere trattati con preparati chimici<br />

ma soprattutto può essere usato in tutta tranquillità e<br />

sicurezza negli ambienti e sugli animali a stretto contatto<br />

con bambini.<br />

In particolare, lo SHAMPOO ALL’OLIO DI NEEM, con argilla<br />

verde e tea tree oil, una sinergia di elementi naturali<br />

particolarmente sgradita ai parassiti. E’ una valida difesa<br />

contro ospiti indesiderati, senza alcun tipo di controindicazione.<br />

Lo shampoo all’olio di Neem di Orme Naturali<br />

ha azione seboequilibrante, adsorbente e riparativa, detergendo<br />

in profondità seppur sempre nel rispetto della<br />

struttura naturale della pelle e del pelo dei nostri amici<br />

quattrozampe.<br />

Le pregiate materie prime naturali nutrono il bulbo, rinforzano<br />

la cheratina e conferiscono tono ed elasticità al pelo.<br />

Spruzzare la lozione all’olio di Neem alla fi ne del bagnetto<br />

prolunga l’effetto protettivo del lavaggio del nostro amico.<br />

Lo shampoo all’olio di Neem è particolarmente effi cace<br />

anche nei casi di irritazione, forfora e prurito.<br />

La LOZIONE ALL’OLIO DI NEEM, con olio di wintergreen e<br />

glicerina, crea un effetto barriera lenendo e purifi cando la<br />

cute irritata dalle morsicature de-<br />

gli insetti.<br />

La lozione all’olio di Neem deve essere<br />

spruzzata in modo uniforme<br />

sul pelo dell’animale, evitando il<br />

contatto con occhi e mucose. E se<br />

si vuole ottenere un risultato ancor<br />

più effi cace il consiglio dei tecnici della Orme Naturali<br />

è quello di lavare l’animale prima dell’applicazione della<br />

lozione.<br />

Tra i prodotti della Linea Protection di Orme Naturali anche<br />

SPOT-ON ALL’OLIO DI NEEM, protezione naturale ma<br />

al tempo stesso molto pratica, rapida ed effi cace.<br />

Lo spot-on all’olio di Neem è del tutto naturale e, al solito,<br />

senza controindicazioni. Il suo uso è semplicissimo, basta<br />

strappare il coperchio della fi ala, richiudibile, e distribuire<br />

il prodotto sulla cute, goccia dopo goccia in contropelo<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

17


18<br />

dalla coda fi no alla testa. Lo spot-on all’olio di Neem è disponibile<br />

in tre confezioni: per gatti, per cani fi no a 10 kg e<br />

per cani oltre gli 11 kg.<br />

Ma la Linea Protection propone anche COLLARI, per cani e<br />

gatti, IMPREGNATI DI OLIO ESSENZIALE DI NEEM E TER-<br />

PENI D’ARANCIO, che possono<br />

essere usati da soli o in sinergia<br />

con lozione o spot-on.<br />

Dai collari allo SPRAY PROTETTI-<br />

VO PER AMBIENTI il passo è abbastanza<br />

breve, cambia l’accostamento degli olii essenziali<br />

ma il risultato è come sempre ottimo. Infatti la sinergia<br />

di olio di Neem e di oli essenziali di menta e limone crea<br />

un effetto barriera su cucce, divani, tappeti, piante ornamentali,<br />

tappezzerie dell’autovettura e su tutte le superfi -<br />

ci a contatto con bambini e animali domestici. Come tutti<br />

i prodotti della Linea Protection anche lo spray protettivo<br />

per ambienti non ha alcun effetto nocivo per uomo e<br />

ambiente. Semplice anche l’applicazione: basta spruzzare<br />

sulle superfi ci da proteggere secondo le necessità e da<br />

una distanza di almeno 15 cm.<br />

Unica raccomandazione: prima di spruzzare il prodotto su<br />

tessuti particolarmente pregiati, verifi care che non lasci<br />

VISITA<br />

il nostro sito<br />

<strong>Pet4You</strong>.it<br />

Come tutti i prodotti della Linea Protection<br />

anche lo spray protettivo per ambienti non ha<br />

alcun effetto nocivo per uomo e ambiente<br />

tracce provandolo sul rovescio del materiale, magari in un<br />

angolino nascosto.<br />

La Linea Protection propone, oltre allo spray protettivo per<br />

ambienti, anche un DIFFUSORE PER AMBIENTI ALL’OLIO<br />

DI NEEM. La sinergia in questo caso tra olio di Neem e<br />

oli essenziali di cedro, lavanda,<br />

arancio, menta, limone, citronella<br />

e geranio, oltre a profumare gradevolmente<br />

la casa, crea un ambiente<br />

sfavorevole all’insediamento<br />

di insetti. Completamente<br />

innocuo per l’uomo e per i suoi amici quattrozampe, si<br />

usa in modo molto semplice: basta rimuovere il cappuccio<br />

del fl acone e inserirlo nel diffusore, collegare l’apparecchio<br />

alla presa di corrente e scegliere l’intensità di erogazione<br />

degli aromi.<br />

La Linea Protection di Orme Naturali propone un’effi cace<br />

protezione contro gli endoparassiti. Si chiama NEMASTOP<br />

ed è una pasta alimentare molto appetibile che aiuta a regolare<br />

la fl ora batterica intestinale e la digestione, creando<br />

un ambiente poco adatto all’insediamento di parassiti<br />

interni.<br />

La Redazione


studioprint - Vicenza<br />

è ora di<br />

metterlo in forma<br />

Amì Dog è il cibo tutto naturale, salutare e<br />

ipoallergenico da usare tutti i giorni. Conquista<br />

subito il tuo cane, è ultra digeribile e perfettamente<br />

equilibrato tra proteine, carboidrati e grassi.<br />

Dite addio ai problemi di allergie e preparatevi a<br />

tanta vitalità e salute.<br />

Amì Dog è davvero il miglior amico del cane.<br />

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the natural choice<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010 19


20<br />

Il problema è quotidiano, e le richieste di aiuto…<br />

pure. Quante storie…<br />

E’ un problema che a molti amici di <strong>Pet4You</strong> toglie letteralmente<br />

il sonno. Stiamo parlando, almeno ci proviamo,<br />

di uno dei problemi più sentiti tra quanti vivono una delle<br />

esperienze più belle della vita e del rapporto con gli animali<br />

d’affezione in particolare: educare il cucciolo a fare i<br />

suoi bisogni sul… pannolone!<br />

“Buongiorno. E’ da quasi un meset-<br />

to che ho preso una cagnolina meticcia<br />

di due mesi, Aretha, e ancora<br />

ho qualche problema su come gestirla.<br />

Innanzitutto ho dei problemi<br />

sul farle capire dove fare i bisogni.<br />

Delle volte va bene, li fa dove ho<br />

attrezzato il tutto, con un pannolone, ciotola con acqua e<br />

crocchette, ma altre volte non mi accorgo e li fa in casa.<br />

Di notte la lascio chiusa in una cameretta, dove c’è la sua<br />

zona bagno, e infatti durante la notte fa tutto lì. Durante il<br />

giorno invece, anche se la zona a lei riservata è accessibile,<br />

non ne vuole sapere.<br />

Ho provato, dopo che ha mangiato, a metterla lì, aspettan-<br />

EDUCARE<br />

IL CUCCIOLO<br />

AL PANNOLONE…<br />

impresa possibile?<br />

Prepariamo un altro pannolone nella<br />

zona-giorno della casa, possibilmente<br />

nei pressi dell’uscita principale<br />

do con lei: niente! Ho provato a portarla fuori ma niente:<br />

lei pensa a giocare e basta.”<br />

Tra le tantissime richieste di aiuto che abbiamo scrutinato,<br />

abbiamo scelto di proporvi quella di Alessandra, una giovane<br />

ragazza di Parma che ha qualche piccolo problema<br />

con Aretha, la sua meticcia ribattezzata sul rigo musicale<br />

di una delle più importanti, se non la più importante, cantante<br />

soul del mondo.<br />

La scelta è caduta su questa storia per tre motivi.<br />

Primo: la tenerezza che fa Aretha. Lei<br />

vuole giocare, non le importa e non<br />

si preoccupa quando e come e soprattutto<br />

dove farla. Lei vuole giocare,<br />

ha tanta voglia di giocare: a fare<br />

i bisogni, sembra dire, ci si pensa<br />

quando sarà il momento e quando<br />

arriverà lo stimolo.<br />

Secondo: che brava Alessandra, la sua pazienza vale più<br />

di tutto, di tutto quello che fa già per la sua meticcia. Perché<br />

l’educazione, con i cani ma lo stesso si deve dire con<br />

gli uomini, deve partire da un presupposto fondamentale:<br />

la pazienza, che tradotto signifi ca amore e tanto affetto verso<br />

tutti i piccoli del mondo, uomini e animali poco cambia.


Terzo: l’”errore” di Alessandra, ma noi non siamo maestri<br />

e quello che sottolineiamo è solo per farvi stare meglio<br />

con il vostro amico quattrozampe, è questo. Di giorno<br />

Aretha non la fa lì, nella sua cameretta, semplicemente<br />

perché per la “piccolina” la sua stanzetta le deve sembrare<br />

una specie di luogo di reclusione notturno. Chiusa in<br />

una stanzetta tutta la notte Aretha si sente come abbandonata<br />

dai suoi nuovi padroni o meglio amici, nuovi punti<br />

di riferimento affettivo: per lei è quasi una punizione, certamente<br />

una costrizione, un obbligo. E in questo passaggio<br />

sta il problema. Meglio non rinchiuderli mai di notte da<br />

soli in una stanza, perché per tutta reazione Aretha, e tutti<br />

i cuccioli messi nelle sue condizioni, per nulla al mondo<br />

deciderà spontaneamente di giorno di tornare in “quella”<br />

stanza, tantomeno per farci i suoi bisogni. Morale? Prepariamole<br />

un altro pannolone nella zona-giorno della casa,<br />

possibilmente nei pressi dell’uscita principale: quando<br />

sarà, sarà meglio disposta ad accettare le uscite esterne<br />

per fare i suoi bisogni. Due zone-pannolone sono in questo<br />

caso meglio di una, a meno che non vogliate prepararvi<br />

fi n d’ora a corrergli dietro in ogni zona buona della<br />

vostra casa per fare pipì e popò. Anche perché di zone particolarmente<br />

indicate per fare i bisognini in ogni casa ce<br />

ne sono a josa!!!<br />

Una volta c’era il foglio di giornale… oggi la<br />

psicologia… dalla parte del cane!<br />

Ma ad Alessandra, come ad altre lettrici e lettori interessati<br />

all’argomento, non possono bastare queste importanti<br />

rifl essioni sul caso singolo di Aretha. Bene partire bene,<br />

bene la pazienza ma… ma quando lei la fa fuori dal vaso,<br />

pardon dal pannolone… che fare?<br />

Beh, intanto diciamo che sembra un<br />

secolo fa ma sono passati davvero pochi<br />

anni da quando i nostri amici animali<br />

la facevano direttamente su un<br />

foglio di giornale preparato così come<br />

capitava. Adesso i nostri amici a quattro zampe che fanno<br />

bau la possono fare sopra un pannolone che circoscrive e<br />

fa capire con più precisione al nostro cucciolo la zona nella<br />

quale noi avremmo piacere la facesse.<br />

Adesso i nostri amici a quattro<br />

zampe che fanno bau la possono<br />

fare sopra un pannolone<br />

Il pannolone al posto del semplicissimo<br />

foglio di giornale e… un po’ di psicologia…<br />

dalla parte del cane!<br />

Una buona educazione è indispensabile<br />

per avere il controllo e la fi ducia del<br />

cucciolo, che così accetterà i nostri interventi senza subire<br />

trami.<br />

Basta quindi con i vecchi metodi coercitivi che i nostri<br />

nonni hanno sempre adottato, il più comune e inutile, oltre<br />

che specialmente disgustoso, era quello di mettere il<br />

muso del cucciolo dentro “le sue cose” una volta scoperte,<br />

quasi a volerlo punire di qualche cosa di cui in futuro il<br />

cucciolo si sarebbe vergognato amaramente.<br />

Oggi possiamo dirlo: metodo inutile e barbaro. Inutile perché<br />

il cucciolo non sporca per timore che qualcuno infi li il<br />

suo muso nelle feci.<br />

Il cucciolo non ha ancora assimilato abitudini negative o<br />

positive ed il suo comportamento, del tutto istintivo, risponde<br />

alle più naturali esigenze corporali. Metodo barbaro<br />

perché la pratica di infi lare il musetto nelle sue feci può<br />

procurare al nostro piccolo traumi che possono sfociare<br />

addirittura in veri e propri stress.<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010 21


22<br />

Cucciolo e cane, come bambino e uomo:<br />

educare un cucciolo è lo stesso che educare<br />

un bambino piccolo. I rim-<br />

proveri<br />

Il cane è naturalmente portato a<br />

sporcare all’esterno del luogo in cui<br />

vive. Il vostro intervento, quindi,<br />

deve avere il solo scopo di aiutare il<br />

cane a comprendere quello che volete da lui e abbreviare<br />

i tempi di apprendimento nel rispetto dei suoi ritmi biologici.<br />

Il principio basilare in qualsiasi ambito dell’educazione<br />

del cane consiste nel premiare i comportamenti positivi<br />

e ignorare quelli negativi. Nell’educazione alla pulizia questa<br />

regola deve essere particolarmente rispettata.<br />

I rimproveri, la punizione positiva, nel training alla pulizia<br />

sono sconsigliati poiché possono dare adito a fraintendimenti<br />

e creare confusione nella mente del cane, generando<br />

ansie e prolungando o esacerbando eventuali problematiche.<br />

Se ad esempio rimproverate il cucciolo che non è<br />

stato ancora mai premiato per averla fatta nel posto giusto,<br />

correte il rischio di non fargli capire affatto cosa volete<br />

da lui. Il cucciolo potrebbe intuire di non dover sporcare<br />

in vostra presenza e decidere di farlo di nascosto o di eliminare<br />

le proprie feci mangiandole. Molti casi di coprofagia<br />

nascono proprio da un’errata gestione dell’educazione<br />

VISITA<br />

il nostro sito<br />

<strong>Pet4You</strong>.it<br />

fondamentale che la prima esperienza<br />

sia un’associazione positiva, e cioè<br />

che il cucciolo sia lodato e premiato<br />

per aver sporcato nel luogo corretto<br />

alla pulizia. E’ quindi fondamentale che la prima esperienza<br />

sia un’associazione positiva, e cioè che il cucciolo sia<br />

lodato e premiato per aver sporcato nel luogo corretto.<br />

Ancora. Il rimprovero, per essere compreso, dovrebbe essere<br />

dato solo nell’esatto istante in cui il cucciolo sta compiendo<br />

il “misfatto”: sgridarlo anche solo un minuto dopo<br />

non gli consentirebbe di collegare la punizione al comportamento<br />

che intendete scoraggiare.<br />

Il cucciolo arriva a casa: l’accoglienza, la prima<br />

notte, la… pipì!!!<br />

Ma facciamo un passetto indietro e proviamo a recuperare<br />

alcune nozioni fondamentali non solo relative al momento<br />

fatidico nel quale il nostro “la fa” ma anche a tutto quel<br />

delicato momento della sua esistenza nel quale, come<br />

spessissimo accade oggi, il cucciolo è accolto in casa, è sistemato,<br />

passa la prima notte e magari quella notte stessa<br />

decide di farla. Sembrano momenti diversi… per noi.<br />

Per i piccoli quattrozampe che fanno bau l’esperienza è<br />

unica, ed è da questa esperienza,<br />

da come va, che si decide un po’<br />

tutto il rapporto che il nostro avrà<br />

con quella casa e con quanti la<br />

abitano già.<br />

Quindi allestite il suo spazio così:<br />

in un angolo metterete la sua cuccia,<br />

poco lontano la ciotola dell’acqua e della pappa e<br />

nell’ultimo angolo il pannolone per cane o i giornali a seconda<br />

di quello che avete deciso. Il nostro amico quattrozampe<br />

tenderà a “sganciarla” proprio dove avete deciso<br />

voi. Poi lo spazio potrà essere ampliato, avvicinato alla<br />

lettiera in direzione della porta. Lasciate poi che il cucciolo<br />

annusi e fi cchi il naso dappertutto: deve prendere confi<br />

denza con il suo nuovo ambiente. Se guaisce spaesato<br />

parlategli dolcemente per tranquillizzarlo e fategli qualche<br />

carezza, ma senza esagerare. Soprattutto… non precipitatevi<br />

a prenderlo in braccio ogni volta che piange: diventerebbe<br />

un’abitudine diffi cile da sradicare in futuro. Momento<br />

fondamentale in tutto quello che stiamo dicendo risulta<br />

essere il momento dei bisogni, per il momento bisognini.<br />

Diciamo subito che, all’arrivo del nuovo membro della<br />

famiglia, la vita del padrone rischia di farsi subito particolarmente<br />

complicata. Appena arrivato in casa, o subito


dopo aver bevuto, mangiato o giocato, il cucciolo sporcherà.<br />

Proviamo a metterlo su un pannolone di quelli fatti apposta<br />

per ricevere i suoi bisogni e speriamo che si liberi lì.<br />

Se sporca nel posto giusto complimentiamoci vivamente<br />

con il cucciolo. Se sporca altrove, e lo vediamo, diciamogli<br />

un secco “No!”. Invece, se non lo abbiamo colto sul fatto,<br />

sgridarlo si dice sia controproducente: non ci resta che pulire<br />

quando lui non ci vede passando immediatamente un<br />

neutralizzatore di odori. Potreste anche utilizzare qualche<br />

goccia di attrattivo (si trova in tutti i negozi specializzati)<br />

sul tappetino assorbente o sul foglio di giornale. Esistono<br />

in commercio anche spray o cristalli repellenti, per proteggere<br />

le zone della casa più a rischio.<br />

Imparare a fare le sue “cose” nel pannolone…<br />

giocando e con tanta pazienza!!!<br />

Nel frattempo, nel tempo che passa dai primi bisogni fatti<br />

qua e là al giorno in cui si deciderà a farla dove deve, indicategli<br />

sempre con pazienza il luogo dove dovrebbe farla e<br />

sgridatelo solo se si ostina a fare di testa sua. Con dolcezza,<br />

pazienza e fermezza dovrete, tutte le volte che avvertirete<br />

il pericolo, accompagnarlo tranquillamente nel posto<br />

stabilito perché lui possa liberarsi.<br />

Bisogna pensare poi che il cucciolo fa i suoi bisogni spesso<br />

ma in circostanze precise: quando si sveglia, dopo aver<br />

bevuto o mangiato, quando si emoziona. Occorre quindi<br />

essere il più possibili dei papà e delle mamme adottive<br />

metodiche e armarsi di santa pazienza, portarlo nel posto<br />

stabilito e aspettare fino a quando il piccolo non evacua. Il<br />

cucciolo capirà presto, soprattutto se sarà particolarmente<br />

lodato quando la farà nel posto giusto.<br />

Nel frattempo, se ha tutte le vaccinazioni in regola, potete<br />

cominciare ad educarlo direttamente a fare i bisogni durante<br />

le uscite quotidiane, date che è pure un modo per<br />

esplorare nuovi ambienti e sentire nuovi odori. All’inizio<br />

è opportuno portarlo fuori almeno 4-5 volte al giorno (poi<br />

almeno 3 volte al giorno quando avrà imparato a trattenere<br />

i bisogni) e soprattutto dopo che ha dormito, mangiato<br />

e giocato, possibilmente sempre alla stessa ora.<br />

Cercate un posto tranquillo, uno spazio verde con pochi<br />

rumori e distrazioni. Il nostro cucciolo deve associare questa<br />

zona per i suoi bisogni, quindi non per giocare o per<br />

esplorare il territorio.<br />

E’ importante che il luogo prescelto sia sempre lo stesso<br />

in modo che lo stimolo sia aiutato dal ritrovamento degli<br />

stessi odori. Poi armatevi di pazienza, l’attesa potrebbe<br />

essere lunga, ma finchè il cane non “sgancia” i suoi bisogni<br />

non abbandonate il luogo prescelto. Dopo che il vostro<br />

cane “avrà dato” premiatelo con delle coccole o un bocconcino<br />

a vostro piacere, non riportatelo subito a casa ma<br />

giocate un po’ con lui.<br />

La Redazione<br />

LE 10 REgOLE d’ORO!<br />

Volendo riassumere quello che fin qui si è detto<br />

a proposito dei bisognini del vostro cucciolo<br />

e della possibilità di abituarlo con una certa<br />

rapidità al pannolone, ecco un decalogo utile<br />

da tenere e conservare per altri eventuali nuovi<br />

arrivi.<br />

Regola n.1: mai sottovalutare l’intelligenza del vostro<br />

cucciolo. Non vi deluderà!<br />

Regola n.2: per qualsiasi motivo… non andate mai in<br />

escandescenze e non urlate. Non serve praticamente<br />

a nulla se non a peggiorare lo stato delle cose, per lui<br />

e per voi.<br />

Regola n.3: siate sempre coerenti. In educazione è<br />

una delle regole più importanti. Pensate a Rousseau:<br />

quando nell’Emilio il giovane rompe distrattamente<br />

una finesta il commento del precettore si riassume<br />

nel desiderio di lasciarlo dormire per una notte<br />

con la finestra rotta esposto alle intemperie del vento<br />

e del freddo. Meglio un po’ di bronchite che mandare<br />

all’aria un intero percorso educativo.<br />

Regola n.4: rispettate i suoi, e non i vostri, tempi. Il<br />

piccolo fa i suoi bisogni ad intervalli regolari e in concomitanza<br />

di avvenimenti precisi e abitudinari: assecondatelo!<br />

Regola n.5: allestite il suo spazio con cura, utilizzando,<br />

meglio, gli appositi pannoloni che semplici fogli di<br />

giornale, alla lunga maleodoranti.<br />

Regola n.6: siate pazienti e attendete con calma che<br />

esplichi i suoi bisogni. E quando avrà fatto… premiatelo<br />

con coccole e bocconcini.<br />

Regola n.7: non fate cose stupide e disumane del<br />

tipo infilare il suo musetto nei suoi bisogni fatti fuori<br />

posto. Le conseguenze potrebbero essere anche molto<br />

sgradite<br />

Regola n.8: alle tante possibili marachelle che il vostro<br />

cucciolo è in grado di combinare cercate di trovare<br />

un comando vocale diverso da situazione a situazione.<br />

Comandi brevi, vi raccomando, e decisi.<br />

Regola n.9: se ha sporcato dove doveva sporcare<br />

non affrettatevi a togliere i suoi bisogni e pulire, perché<br />

potrebbe intendere di aver sbagliato posto.<br />

Regola n.10: non usate mai ammoniaca per pulire<br />

casa, l’ammoniaca non fa altro che stimolare il cane a<br />

sporcare. Piuttosto, se sporca fuori luogo usate il pannolone<br />

per pulire e mettete tutto nel luogo che voi<br />

avete scelto per i suoi bisogni.<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

23


24<br />

C O L L A R I<br />

DI RAZZA<br />

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LETTORI<br />

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LEO & GIUDY<br />

LUNA<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> ottobre 2009 25


• 1.1. Capodanno<br />

• 6.1. Epifania<br />

• 28.3. Le Palme<br />

5 25 26 27 28 29 30 31<br />

14 29 30 31<br />

4 18 19 20 21 22 23 24<br />

9 22 23 24 25 26 27 28<br />

13 22 23 24 25 26 27 28<br />

3 11 12 13 14 15 16 17<br />

8 15 16 17 18 19 20 21<br />

12 15 16 17 18 19 20 21<br />

2 4 5 6 7 8 9 10<br />

7 8 9 10 11 12 13 14<br />

11 8 9 10 11 12 13 14<br />

1 1 2 3<br />

6 1 2 3 4 5 6 7<br />

10 1 2 3 4 5 6 7<br />

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM<br />

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM<br />

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM<br />

GENNAIO<br />

FEBBRAIO<br />

CIUFFY & MEG<br />

2010<br />

MARZO


4<br />

WWW. <strong>PET</strong> <strong>YOU</strong> .IT


ZONA RELAX<br />

Autore: MiNiX<br />

ORIZZONTALI<br />

1 È un ottimo cane da caccia. 7 Un bau... senza coda.<br />

9 Sarebbe meglio non darli da mangiare ai nostri pet.<br />

10 Mezzo... Setter. 11 Gli animali di casa. 12 Un verbo...<br />

che i nostri pet possono coniugare nella loro ciotola.<br />

13 Sporco d’olio. 14 Era alto quello degli “Aristogatti”.<br />

15 Travel Time Index. 16 Lotta tra gatti. 17 Le vocali di<br />

Felix. 18 Subisce senza colpe. 20 Sinonimo di gatto.<br />

21 Seconda e quinta di Dobermann. 22 Articolo...<br />

per gatta. 24 Sono in bocca... agli animali carnivori.<br />

25 Confi ccate… poeticamente. 27 In coda... ai cinofi li.<br />

28 Molto arrabbiato. 29 Trade Union Federation<br />

(sigla). 30 Lo sono certamente i nostri pet! 31 Ne<br />

sono ghiotti Cip e Ciop. 32 I migliori amici dell’uomo.<br />

34 Vizio nervoso. 35 Ce l’ha la gallina... ma non la gatta!<br />

36 Sono sostanze che devono far parte della dieta<br />

dei pet. 38 Testa... di Birmano. 39 Un prodotto<br />

indispensabile per l’igiene dei nostri pet.<br />

VERTICALI<br />

1 Si atteggiano... ad esperti! 2 Avvenimenti,<br />

accadimenti. 3 Lo sono Garfi eld e Isidoro. 4 Il centro...<br />

della luna. 5 Ground Zero Indicator. 6 Le vocali... dei<br />

mici. 7 Comune italiano da cui deriva il nome di una<br />

razza di cani pastore. 8 Miscredente. 10 Lo sono<br />

olfatto e vista. 12 Viene lanciato... nella speranza che<br />

il cane ce lo riporti indietro! 14 Riverniciato. 16 Gravi<br />

intimidazioni. 18 Molto spesso lo sono anche i pet!<br />

19 Un espediente... che può essere esplosivo! 23 Anche<br />

i pet lo sono. 26 Persona combina guai. 27 Lo è il pelo<br />

dei cani ben nutriti. 29 Gioco a pronostici sull’ippica.<br />

30 Biblico re d’Israele. 33 Luogo in cui alcuni menano...<br />

il can! 36 La sigla della Lufthansa. 37 Le prime... di<br />

Persiani e meticci.<br />

A mantide; IG atti = AMANTI DEI GATTI<br />

“Dottore un cane<br />

mi ha morso un<br />

dito”<br />

“E l’ha<br />

disinfettato?”<br />

“No è scappato<br />

subito!”.<br />

Due pulci all’uscita<br />

del cinema:<br />

“Torniamo a piedi<br />

o prendiamo un<br />

cane?”<br />

Ivan Annibali<br />

Una raffi nata signora, dall’aspetto molto<br />

giovanile e chic, stà facendo acquisti<br />

dall’ortolano.<br />

Il suo cagnolino Fuffy, a sua insaputa, sta<br />

leccando quà e là, e questo con grande<br />

fastidio del proprietario del negozio.<br />

Questi, dopo aver pazientato un bel po’,<br />

richiama gentilmente l’attenzione della<br />

signora, che rivolta verso il cane gli dice:<br />

“Su, smettila Fuffy! Non vedi che la frutta<br />

non è lavata?”<br />

© by Parole Crociate.net, 2009<br />

SOLUZIONE CRUCIVERBA SOLUZIONE REBUS<br />

Ivan Annibali<br />

REBUS (frase: 6, 3, 5) Autore: MiNiX Disegno di: Ivan Annibali


Dalle foreste<br />

più inaccessibili<br />

la più agevole<br />

Delle pulizie<br />

confezione<br />

salva<br />

freschezza<br />

le salviette detergenti Ylang Ylang di amici e felici sono la soluzione più comoda<br />

ed efficace per la pulizia del pelo del cane e del gatto. ideali in ogni situazione<br />

- dopo una passeggiata, dopo i giochi, dopo una giornata particolarmente calda -<br />

puliscono e rinfrescano il manto dell’animale.<br />

la loro delicatissima essenza, ricavata dalle piante di Ylang Ylang delle profonde<br />

foreste pluviali, è ottimamente tollerata dall’animale e apprezzata da chi vive con lui.<br />

Basta una passata per far tornare il pelo<br />

pulito, lucido e profumato.<br />

Articolo distribuito da Camon S.p.A.<br />

Albaredo d’Adige (VR) - www.amicifelici.it


30<br />

PERCHÈ I GATTI<br />

NON SI COMPORTANO<br />

COME I CANI?<br />

dalle mie parti si dice così, che la storia è vecchia<br />

come il cucco, cioè che la conosciamo, è nota<br />

a tutti. Perché è un po’ come parlare del Milan<br />

e dell’Inter, dei Veronesi tutti matti e dei Vicentini<br />

magnagatti, dei rapporti uomo-donna: nessuno<br />

ha mai capito perché ma funzionano così punto e<br />

a capo.<br />

Ed è vecchia come il cucco anche la storia delle<br />

diverse sensibilità che dividono<br />

dai secoli dei secoli cani e gatti,<br />

il gatto è tutto fuorché un animale<br />

scontrosi e irascibili gli uni, gio-<br />

asociale. Ne è prova lampantissima<br />

cherelloni e disponibili a tutte le<br />

la sua forma elaborata di linguaggio<br />

coccole del mondo gli altri.<br />

E’ così da sempre e così sarà<br />

per sempre. Amen.<br />

Amen un corno, perché… perché non proviamo<br />

a vederci meglio e più chiaro? Ehi, ho detto più<br />

chiaro, metto le mani avanti, nessuno vuole fare il<br />

professore e pontifi care.<br />

In una diatriba come questa il massimo possibile…<br />

è prendere atto!!!<br />

I luoghi comuni sui gatti? Si sprecano!<br />

Il fatto è che di luoghi comuni sui gatti il mondo è pieno.<br />

Molte credenze popolari vogliono il gatto ladro, infi do, lunatico,<br />

infedele, dispettoso, soprattutto asociale e completamente<br />

diverso dal cane, tutti aspetti negativi che<br />

poco o nulla hanno a che vedere con la realtà delle cose.<br />

Negli ultimi anni, grazie a studi e ricerche minuzione di<br />

grande qualità da parte degli studiosi del comportamento<br />

animale, i gatti sono stati decisa-<br />

mente rivalutati e considerati nella<br />

loro verità, solitamente molto lontana<br />

dalle dicerie e dalle tradizioni risalenti<br />

addirittura al Medioevo, il periodo<br />

storicamente peggiore per i nostri<br />

amici felini, accusati spessissimo, e sempre ingiustamente,<br />

di avere rapporti addirittura con il diavolo.<br />

Si sente dire spesso che il micio è un animale indipendente<br />

e solitario, che non sopporta la compagnia degli altri<br />

gatti e che accetta l’uomo a malincuore soltanto perchè<br />

il “duezampe” gli assicura cibo buono e abbondante nella<br />

ciotola.


La verità, invece, è che il gatto è tutto fuorché un animale<br />

asociale. Ne è prova lampantissima la sua forma elaborata<br />

di linguaggio. Attraverso una vasta gamma di movimenti<br />

e posizioni della coda, degli occhi, delle orecchie, del<br />

pelo, e perfi no dei baffi , il micio è in grado di trasmettere<br />

le proprie intenzioni, le emozioni, lo stato d’animo. E senza<br />

voler parlare dei messaggi odo-<br />

rosi, tutto un mondo di informazioni<br />

dal quale noi umani siamo, per forza,<br />

esclusi.<br />

A dover fare sintesi di quanto detto<br />

fi n qui: ma se il gatto fosse davvero,<br />

come qualcuno ce lo dipinge, un animale<br />

asociale, cosa se ne farebbe di tutti questi canali di<br />

comunicazione? E invece non solo il gatto è sempre pronto<br />

a fare amicizia ma, pur restando in fondo quello che è, e<br />

cioè un animale timido e riservato di natura, quando fatica<br />

a comunicare con gli altri addirittura ne soffre. La conferma<br />

della verità di questa affermazione la ritroviamo facilmente<br />

nella quotidianità e nelle esperienze che ciascuno<br />

di noi ha avuto con le nostre “tigri da appartamento”: gatti<br />

adulti che si dimostrano particolarmente aggressivi o al<br />

contrario timidissimi non sono altro che il risultato di una<br />

mancanza di socializzazione, di interazione con gli altri<br />

gatti e con noi umani, da cuccioli.<br />

Un gatto che ha invece ha avuto la fortuna di imparare a<br />

stare e a relazionarsi con gli altri si rivela sempre un vero e<br />

proprio “chiacchierone”. Basta guardarlo.<br />

Quante cose ha sempre da dirci! E non solo usando esclusivamente<br />

il linguaggio del corpo ma anche attraverso la<br />

voce, con il suo “miao” dalle mille sfumature, un modo<br />

di “parlare” riservato solo a noi suoi amici umani, quasi<br />

avesse capito la nostra diffi coltà a leggere i segnali del<br />

suo corpo.<br />

I suoi miagolii, le strisciate contro le nostre gambe, la<br />

Un gatto che ha avuto la fortuna<br />

di imparare a stare e a relazionarsi<br />

con gli altri si rivela sempre un vero<br />

e proprio “chiacchierone”<br />

coda sollevata a mo’ di pennacchio, le fusa, i segni che lascia<br />

con le sue unghie un po’ dovunque in casa? Tutte frasi<br />

scritte nella sua lingua speciale, tutte cose che vuole comunicarci…<br />

nella sua lingua, nell’unico modo che conosce.<br />

Il nostro micio poi, che ci considera un po’ i suoi genitori,<br />

usa una gamma variegatissima di suoni per richiamare la<br />

nostra attenzione: quando ha fame,<br />

quando vuole uscire di casa, quando<br />

vuole semplicemente salutarci o<br />

quando un oggetto della casa è fuori<br />

posto e così facendo ha sconvolto<br />

non poco la sua routine.<br />

Il mio Buck non mi ama come Teo ovvero<br />

perchè il mio gatto Matisse non si fa fare le<br />

carezze: curiosità dal web<br />

Curiosando, come peraltro facciamo molto spesso, nel<br />

Web, troviamo conferme e smentite sulla teoria dei gatti<br />

timidi, riservati e in sintesi asociali.<br />

Da chi ci conferma che i suoi gatti tutti insieme non fanno<br />

un solo gesto di affetto all’altezza delle mille attenzioni<br />

che dimostra l’unico cane di casa, a chi invece smentisce<br />

brillantemente la teoria del gatto asociale e anaffettivo,<br />

c’è l’imbarazzo della scelta.<br />

L’impressione è che non solo cani e gatti sono tra loro<br />

diversi ma che anche nelle grandi famiglie dei cani e dei<br />

gatti sia necessario fare sempre precisi distinguo e cercare<br />

di trattare ogni individuo come un essere a sé stante.<br />

Siamo tutti unici, tutti con caratteristiche che ci distinguono<br />

nettamente dalle altre specie ma anche dai simili, da<br />

quelli della nostra stessa specie.<br />

Leggiamo dalla rete e volentieri pubblichiamo: “Ho tanti<br />

gatti, 15, e 2 cani. Li amo tutti, anche se in maniera di-<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

31


32<br />

versa ma, nonostante non sia il mio preferito, ho con Teo,<br />

un gatto, un rapporto speciale. Lui impazzisce per me, mi<br />

adora, e io penso che se lui mi dovesse mancare… eppure<br />

ha un caratteraccio ed è l’uni-<br />

co animale che mi ha assalito come<br />

una furia, sembrava una belva. Poi<br />

ho capito che era geloso e si sentiva<br />

rifi utato. Il mio cane Buck è adorabile<br />

ma… ma non mi ama come<br />

Teo. Buck ama tutte le persone, scappa e va in giro per la<br />

città, e se trova qualcuno che lo accarezza lo segue e va a<br />

casa sua. Per anni andavo a riprenderlo, ritornavo e poi…<br />

lui ancora a scapparmi via per la città. Nonostante io lo<br />

coccoli tantissimo lui… lui non mi ama come Teo, il mio<br />

gattone nero che quando mi vede impazzisce dalla gioia.<br />

Perché il mio cane non mi ama allo stesso modo?”<br />

Probabilmente perché… in mezzo a 15 gatti, tutti perfettamente<br />

“gelosi” del loro territorio, Buck non è proprio a<br />

suo agio. Diciamo che deve ancora trovare una sua precisa<br />

dimensione, sta ancora cercando il modo di gestire “alla<br />

sua maniera” un territorio. Ecco per questo le continue fughe,<br />

la ricerca di un luogo più idoneo che lo faccia sentire<br />

un po’ più padrone di sé, delle sue cose, dei suoi spazi.<br />

Cani che si comportano come gatti, gatti che sembrano<br />

cani. E’ un mondo che gira al contrario? Possiamo dire di<br />

no, piuttosto sarebbe bene tornare a riproporre il concetto<br />

espresso qualche riga più su: siamo tutti diversi, soprattutto<br />

nel carattere, e a volte le differenze di genere non<br />

solo non ci caratterizzano abbastanza ma sono talmente<br />

deboli che ci fanno sembrare decisamente di un’altra specie.<br />

Teo insegna, no?<br />

Sembra che lui avverta tutto in anticipo,<br />

che per lui non ci siano mai segreti, che<br />

possieda addirittura facoltà paranormali<br />

I gatti: sensitivi, crepuscolari e cacciatori, giocherelloni,<br />

attori e innamorati<br />

Tante sono le caratteristiche proprie della sua razza, alcune<br />

scientifi camente confermate altre frutto probabilmente<br />

del nostro modo di percepire i suoi comportamenti, i comportamenti<br />

del gatto.<br />

Si dice infatti che il gatto sia un animale sensitivo.<br />

Tutte le persone che vivono con un micio sanno bene che<br />

sono innumerevoli le occasioni in cui viene spontanea la<br />

frase “Il mio gatto è un sensitivo”. Sembra infatti che lui<br />

avverta tutto in anticipo, che per lui non ci siano mai segreti,<br />

che possieda addirittura facoltà paranormali.<br />

Ma è davvero così?<br />

Diffi cile dirlo con precisione. Di sicuro dobbiamo sottolineare<br />

che il nostro micio è dotato di eccezionali qualità che<br />

dipendono in gran parte dai suoi sensi. Un udito eccezionale,<br />

un olfatto speciale, una vista incredibile capace di<br />

“funzionare” anche al buio, sono strumenti talmente sofi -<br />

sticati da permettere al micio di cogliere, di percepire una<br />

realtà molto più ampia di quella che è alla nostra portata.<br />

E’ la storia che ci dice che nell’antico Egitto il gatto era venerato<br />

come un dio.<br />

Dei gatti si dice che siano animali crepuscolari.<br />

E il si dice, sicuri, è solo un eufemismo, perché d’altra parte<br />

è lo studio della natura felina a ricordarci che anche i<br />

gatti sono animali in genere più attivi di sera e durante le<br />

prime ore del mattino. Del resto i nostri “felini da appartamento”<br />

sono diretti discendenti da<br />

animali selvatici che, all’alba e al<br />

tramonto, ancora oggi, si mettono<br />

a cacciare. Per questo i loro occhi<br />

ci vedono benissimo anche quando<br />

la luce è poca. Per questo chi di<br />

noi possiede un micio sa bene che per la sveglia del mattino<br />

si potrebbe fare tranquillamente a meno della sveglia<br />

meccanica: è suffi ciente lasciare aperta la porta della nostra<br />

stanza perché, qualche minuto dopo l’albeggiare, il<br />

nostro amico viene a ricordarci che il tempo dell’uffi cio è<br />

prossimo.


Ma i gatti sono anche dei perfetti giocherelloni. Amano<br />

giocare con tutto ciò che si muove e che è capace di stuzzicare<br />

la loro aggressività. E se questo è vero per gran parte<br />

del mondo animale, lo è di più per i gatti.<br />

In questa speciale carta d’identità del gatto non può mancare<br />

una rifl essione sulla sua componente teatrale.<br />

Il gatto è un attore nato, imperscrutabile e capace di nascondere<br />

i suoi veri sentimenti a chiunque: un giocatore di<br />

pocker perfetto anche per la sua capacità di bluffare con<br />

una coppia di 2 in mano.<br />

C’è un’occasione in particolare nella quale le abilità teatrali<br />

del nostro si manifestano meglio: quando avviene<br />

l’incontro con un cane. Un gatto che incontra un cane sconosciuto<br />

è una scena buffa e allo stesso tempo drammatica.<br />

Il gatto assume un atteggiamento assurdo, si trasforma<br />

fi no a sembrare la creatura più spaventata della terra.<br />

Sembra, perché in realtà si tratta di un’enorme bluff. Ma<br />

l’attor-gatto recita lì la sua scena madre. Si allunga, irrigidisce<br />

le zampe allontanandosi il più possibile dal terreno.<br />

Per fare questo inarca la schiena, la ingobbisce come<br />

fosse fatta di gomma fi no a farle assumere la forma di<br />

una “U” rovesciata. Tiene la coda eretta, bene in alto, e<br />

fa scattare i muscoli che drizzano i peli, trasformando tutto<br />

il mantello in una specie di spazzola. Occhi spalancati,<br />

pupille dilatate, bocca aperta per soffi are e per gonfi are<br />

le guance. Il risultato di questa trasformazione è impressionante,<br />

peccato che sia tutto un bluff. La sua, quella del<br />

gatto, non è paura, semplicemente vuole apparire al cospetto<br />

del nemico cane solo più grande e grosso di quello<br />

che è. Non c’è che dire: una recitazione da Oscar.<br />

Tra i comportamenti tipici del gatto anche quelli propri del<br />

gatto innamorato, gioie e dolori delle massaie di ogni epoca<br />

e società. Perché l’odore che i gatti maschi lasciano per<br />

delimitare il loro territorio è una vera e propria “puzza”.<br />

Acre e pungente, l’odore del gatto innamorato viene infatti<br />

avvertito molto chiaramente anche dal nostro debolissimo<br />

naso umano. E’ un messaggio molto forte, diretto ai rivali<br />

in amore e che dice più o meno così: “Attenti a tutti.<br />

Qui comando io. Sono bello, il più bello, il più forte, il più<br />

sano e soprattutto il più deciso. Volete un consiglio? Sta-<br />

tevene alla larga, perché le “micie” di questa zona sono<br />

tutte mie!!!”<br />

Drizzando la coda per fare pipì ogni quattro o cinque metri,<br />

i gatti maschi riescono a segnare e a marcare il loro territorio,<br />

in particolare tutto ciò che si trova ad altezza naso<br />

degli altri rivali in amore: pali, alberi, muriccioli, auto, ecc.<br />

E’ il loro biglietto da visita, ma è talmente odoroso e puzzolente,<br />

è un composto contenente zolfo chiamato felinina,<br />

che alle massaie non resta altro da fare che mirare<br />

bene con secchi d’acqua per allontanare il più possibile i<br />

“Don Giovanni” della zona dalle case.<br />

Una delle immagini più romantiche del gatto lo vede intento<br />

in una passeggiata sui tetti delle case, al chiaro di luna.<br />

Un quadretto suggestivo ma non solo, perché in realtà<br />

l’atteggiamento rifl ette una ben determinata caratteristica<br />

tipica di ogni micio: l’amore per i posti elevati. Tetti, cornicioni,<br />

alberi, davanzali, ma anche automobili, staccionate,<br />

bidoni della pattumiera, armadi, cassettoni, tavoli,<br />

tutto sembra andare bene al gatto purchè sia ad una certa<br />

altezza da terra. Chi vive con un micio conosce alla perfezione<br />

questa sua piccola mania. A volte infatti capita di<br />

non riuscire a trovarlo, di essere quasi sull’orlo della di-<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

33


34<br />

sperazione e di scoprire solo in un secondo momento che<br />

ci stava osservando da tempo dall’alto dell’armadio, con<br />

aria alquanto perplessa… su di noi e sulle nostre capacità<br />

di capire e soprattutto di capirlo. Un po’ di pena in fondo<br />

gliela facciamo, suvvia! Comunque è un dato di fatto: non<br />

appena ne ha la possibilità, il micio cerca sempre di raggiungere<br />

luoghi elevati, anche ricorrendo ad acrobazie da<br />

funambolo. Un’altra ragione del suo amore per le altezze<br />

può essere certamente la caccia.<br />

Se osserviamo un micio intento a fare la posta ad una piccola<br />

preda, ci accorgiamo subito che per lui le postazioni<br />

elevate sono punti ideali per balzare su qualche sventurata<br />

lucertola o qualche indifeso uccellino oppure, non avendo<br />

di meglio, sul suo giocattolo preferito. Se poi pensiamo<br />

al suo carattere naturalmente riservato risulta molto facile<br />

capire come mai i luoghi ad una certa altezza, quelli che<br />

garantiscono la sua privacy e allo stesso tempo lo tengono<br />

lontano dai pericoli, siano i suoi preferiti.<br />

Perchè i gatti fanno le fusa? Perchè si strusciano?<br />

Perchè ci regalano le loro prede?<br />

Perchè si puliscono tanto? domande alla<br />

redazione<br />

Ma l’elenco delle caratteristiche comportamentali che fanno<br />

del gatto un gatto, e non un cane, non è fi nito.<br />

Ci sono le domande classiche, quelle alle quali ti devi preparare<br />

a rispondere di continuo per tutto il resto della vita<br />

di… redazione. A noi non dispiace, anzi, stiamo dalla parte<br />

dei Romani che amavano dire che ripetere le cose giova…<br />

alla conoscenza. Apriamo allora con fi ducia l’angolo delle<br />

Lettere alla redazione di <strong>Pet4You</strong> e proviamo a dare risposta<br />

almeno alle domande più frequenti.<br />

Scrive Angela da Bitonto, provincia di Bari: Carissima redazione…<br />

complimenti eccetera eccetera eccetera… perché<br />

i gatti fanno le fusa?<br />

Risposta decisa: nessuno lo sa ancora con certezza. Di sicuro<br />

si sa che sono un segnale di benessere, anche se non<br />

è infrequente il caso di gatti malati o feriti che fanno le<br />

fusa. La maggior parte degli studiosi ammorbidisce la prima<br />

defi nizione che abbiamo dato provando a spiegare le<br />

fusa come un segnale “amichevole”, un segno di amicizia<br />

per conquistare la disponibilità degli altri, umani o animali<br />

non importa. Di una cosa siamo sicuri: il suono proviene<br />

dalla laringe e dal diaframma. Accarezzando infatti la<br />

gola o l’addome del micio in stato di fusa potremmo sentire<br />

nettamente le vibrazioni.<br />

Giorgio da Cremona, che ringraziamo per le belle parole<br />

sulla rivista, grazie Giorgio e continua a seguirci e a leggerci<br />

così, ci chiede tra le altre cose: perchè i gatti si strusciano?<br />

Risposta anche in questo caso certa: perché così facendo<br />

ci marchiano con il loro odore, un modo tutto felino di salutarci,<br />

e per questo è importante poter in qualche modo<br />

ricambiare. Se fate attenzione la prossima volta che un<br />

micio vi si struscerà noterete, l’ho notato recentemente<br />

anch’io e sono rimasto basito, che prima comincerà a strusciarsi<br />

con la testa, con l’angolo della bocca e delle tempie,<br />

poi con il fi anco ed infi ne con la coda. Casuale direte<br />

voi? Macchè! Le più importanti ghiandole “marcatrici” si<br />

trovano proprio in questi punti.<br />

Marilena da Milano ha una domanda per la redazione<br />

sempre a proposito di gatti. Domanda: perché i gatti ci regalano<br />

le loro prede?<br />

Risposta: forse, ma la risposta mi sembra suggestiva e<br />

simpatica, perché tentano fi no all’ultimo di insegnarci a<br />

cacciare. Per i nostri gatti noi umani facciamo tante cose:<br />

li curiamo, li coccoliamo, siamo insomma i loro genitori.<br />

Solo che, dal loro punto di vista, porca miseria non sappiamo<br />

cacciare. Un consiglio? Quando ricevete il “dono”<br />

accettatelo, ringraziate ma se possibile cercare di salvare,<br />

se non le apparenze, non siamo più cacciatori da una vita,<br />

almeno la povera preda.


Giovanna da Verona, ciao Giovanna, scrive: siete capaci di<br />

spiegarmi perché diavolo, il diavolo l’abbiamo messo noi, i<br />

gatti si puliscono come delle dive di Hollywood?<br />

Risposta: i motivi della loro cura maniacale per l’igiene<br />

sono tanti. Innanzitutto per pulirsi in senso stretto da polvere<br />

e cibo, ma anche perché un pelo ben lisciato e pulito<br />

rappresenta la miglior protezione dal freddo ma anche<br />

dalle alte temperature corporee della stagione estiva. Anche<br />

perché ai gatti mancano le ghiandole sudoripare e non<br />

riesce, come fanno i cani ansimando, a smaltire il calore in<br />

eccesso.<br />

Ma c’è una ragione “forte”, che mi piace perché ci fa capire<br />

quanto la natura non fa mai le cose a caso, e quanto<br />

siano furbi i gatti. Leccare il pelo vuol dire assumere la vitamina<br />

D, vitamina che il sole produce proprio su pelo del<br />

micio. Ma attenzione, perché in tutto questo leccare il vostro<br />

gatto potrebbe assumere pelo in quantità eccessiva<br />

che potrebbe non riuscire a smaltire naturalmente. In<br />

questo caso il vostro intervento è provvidenziale: spazzola<br />

o una speciale pasta rimuovi pelo<br />

sono i rimedi giusti.<br />

L’ultima e-mail di giornata è di quelle<br />

che quando le senti ti vien da dire<br />

“bravo, bella domanda, l’avrei fatta<br />

pure io”. La domanda di Franz da<br />

Tiene è questa: perché i gatti si fanno<br />

le unghie? E soprattutto: come faccio a salvare il mio<br />

arredo dalle sue incursioni?<br />

Risposta: quello di “farsi le unghie” è per il gatto un comportamento<br />

innato. E’ il sistema che i mici usano per marcare<br />

il territorio, un po’ come facciamo noi quando appendiamo<br />

un cartello con su scritto: “Proprietà privata.<br />

Vietato l’accesso!”. Graffi ando un mobile, un tappeto o la<br />

corteccia dell’albero in giardino, il micio non lascia solo<br />

una fi rma ben visibile ma anche una traccia odorosa del<br />

tutto inconfondibile. Sotto le zampine infatti, tra i cusci-<br />

prima comincerà a strusciarsi<br />

con la testa, con l’angolo della bocca<br />

e delle tempie, poi con il fi anco<br />

ed infi ne con la coda<br />

netti carnosi, ci sono alcune ghiandole che depositano un<br />

odore personalissimo, troppo fi ne perché noi possiamo<br />

percepirlo ma che l’olfatto dei gatti equivale ad una carta<br />

d’identità. In quel lievissimo profumo sono infatti contenute<br />

preziose informazioni per eventuali intrusi felini:<br />

quanti anni ha il gatto che l’ha lasciato, di che sesso è, se<br />

è in forma o acciaccato o peggio malaticcio.<br />

La sua operazione di marcatura è anche un modo per fare<br />

la “manicure”, eliminando lo strato superfi ciale vecchio<br />

degli artigli e mantenendoli in questo modo sempre particolarmente<br />

effi cienti. Ma il “farsi le unghie” del gatto è anche<br />

un modo per fare ginnastica, una seduta di ginnastica<br />

che allunga e ossigena i muscoli e irrobustisce le zampe.<br />

Il guaio è che spesso le attenzioni del gatto sono rivolte a<br />

mobili e divani, cosa che attira le ira dei padroni, la signora<br />

di casa innanzitutto. Alcuni cinici e spietati proprietari,<br />

dimostrando una crudeltà che neanche i Conquistadores<br />

spagnoli con gli indios amerindi, portano la bestiola dal<br />

veterinario per asportargli gli artigli. E’ una vera barbarie<br />

da condannare senza pietà!!! Si trat-<br />

ta infatti di uno degli interventi più<br />

dolorosi che esistano. Per togliere gli<br />

artigli è necessario infatti amputare<br />

anche la punta delle falangi e per<br />

questo la sofferenza del gatto, nonostante<br />

gli antidolorifi ci, è enorme. Da<br />

quel momento, privato delle sue armi, il gatto è condannato<br />

ad essere un handicappato a vita, perché non può più<br />

arrampicarsi, cacciare, stare in equilibrio sui rami degli alberi,<br />

difendersi se attaccato. Peggio, il micio diventa un<br />

frustrato, vittima di turbe psicologiche che a poco a poco<br />

distruggono il suo carattere e l’autostima di sé. Per risolvere<br />

il problema dei mobili grattati i rimedi non mancano.<br />

Si può utilizzare un apposito “grattatolo” in vendita in tutti<br />

i negozi di animali. Si tratta di un paletto ricoperto di tessuto<br />

per tappeto o corda, che il micio può graffi are a suo<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

35


36<br />

piacimento per tutto il tempo che lo desidera. Ma attenzione,<br />

perché è molto importante il dove lo si posiziona. Il<br />

gatto infatti ama farsi le unghie in posti ben visibili, dove<br />

il passaggio è maggiore e dove noi, o altri eventuali felini,<br />

possano ben vedere la sua fi rma. Per questo il tiragraffi va<br />

messo in punti strategici, molto frequentati, come vicino<br />

all’ingresso o davanti alla porta della cucina. Con qualche<br />

tentativo si riesce facilemente a capire il punto critico che<br />

il nostro preferisce evidenziare.<br />

Perchè cani e gatti non si sopportano? Perchè<br />

non parlano la stessa lingua!<br />

Ma perché i gatti non vanno d’accordo con i cani? E’ odio<br />

ancestrale o cosa? Possiamo dire, con la certezza che può<br />

possedere chiunque parli di gatti,<br />

che i gatti e i cani non vanno d’accordo<br />

semplicemente perché “parlano”<br />

una lingua diversa. Vero, vivono<br />

nello stesso ambiente perché<br />

sono gli animali d’affezione più diffusi<br />

ma hanno modi di comunicare<br />

completamente differenti. Il loro quindi non è odio ma<br />

solo una decisa incomprensione. E questo a prescindere<br />

dai suoni che cane e gatto emettono: abbaiare e miagolare<br />

non sono i loro principali mezzi di comunicazione. Sia<br />

il micio che il cane utilizzano soprattutto il linguaggio del<br />

corpo, cioè la posizione della coda, delle orecchie, delle<br />

zampe, il modo di guardare e di fi ssare. E purtroppo questo<br />

complesso sistema comunicativo spesso nei cani e nei<br />

gatti non è solo diverso ma anche antitetico.<br />

Facciamo un esempio che ci aiuti a capire. Un gatto ben in-<br />

Graffi ando un mobile, un tappeto o<br />

la corteccia dell’albero in giardino,<br />

il micio non lascia solo una fi rma ben<br />

visibile ma anche una traccia odorosa<br />

tenzionato, che si avvicina ad un cane per stringere amicizia,<br />

tiene la coda ben dritta, in verticale: è il suo modo per<br />

dire “Ciao, io mi chiamano Perla. E tu, come ti chiami?”. E’<br />

lo stesso modo che usa quando ci si struscia sulle nostre<br />

gambe quando viene a salutarci. Nel linguaggio del cane<br />

invece tenere la coda in quella posizione ha un altro signifi<br />

cato, perché è la caratteristica propria degli individui dominanti,<br />

spavaldi, che vogliono far vedere di comandare, e<br />

di saperlo fare anche piuttosto bene. E’ in pratica un atteggiamento<br />

di sfi da, esattamente il contrario delle reali benevole<br />

intenzioni del nostro micio.<br />

La stessa cosa accade quando a scodinzolare dalla gioia<br />

per il felice incontro è il cane. Il gatto di fronte capisce fi -<br />

schi per fi aschi perché sono invece proprio i gatti più rissosi,<br />

nervosi e attaccabrighe ad agitare la coda. Per non<br />

parlare delle fusa del gatto, che il cane potrebbe scambiare<br />

per ringhio aggressivo.<br />

Insomma, i due animali hanno lingue diverse, parlano lingue<br />

diverse, e la loro comunicazione può risultare alla fi ne<br />

molto diffi cile. Diffi cile ma non impossibile, perché l’intelligenza<br />

di cane e gatto, spesso sottovalutata, può rimediare<br />

alle incomprensioni e i due possono imparare a vivere<br />

insieme, diventando addirittura bilingui. Se poi cane e gatto<br />

crescono insieme… tutto diventa più semplice.<br />

Educare un gatto alle buone regole del vivere<br />

in società? Impossibile!<br />

Puoi cambiare il carattere di un gatto? Puoi trasformarlo<br />

da animale solitario, timido e riservato in un compagnone<br />

da birre al bar? Diffi cile. Diffi cile soprattutto se per educazione<br />

non intendiamo l’imposizione di regole, atteggiamenti<br />

e modi e stili di vita spesso imposti dall’esterno,<br />

ma nel moderno concetto ampiamente da tutti condiviso:<br />

educazione dovrebbe ridursi all’idea di mettere a disposizione<br />

dell’educando un ambiente tale per cui i comportamenti<br />

siano liberi di esprimersi e siano canalizzati verso<br />

oggetti, persone e situazioni appropriate. E con il gatto<br />

questa è l’unica forma di educazio-<br />

ne possibile: non sgridarlo se ha<br />

fatto qualcosa che noi riteniamo<br />

sbagliato ma agire affi nché i suoi<br />

comportamenti naturali possano<br />

esprimersi in maniera appropriata<br />

e possano eventualmente essere<br />

reindirizzati laddove problematici per gli altri abitanti della<br />

casa, uomini o animali che siano.<br />

Per il resto… arrendiamoci all’idea di educare, secondo il<br />

concetto ottocentesco di educazione, il nostro gatto. Impariamo<br />

piuttosto ad apprezzarne le qualità, tante, che<br />

spesso sono per noi motivo di profonde rifl essioni.<br />

La Redazione


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<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010 37


38<br />

PER NATALE MI<br />

HANNO REGALATO<br />

UN CRICETO.<br />

consigli per l’uso?<br />

Per Natale “sono stato regalato”: storia di<br />

un’amicizia… vista dalla parte del… criceto!!!<br />

“Ciao bambini, sono Gino, il vostro amico criceto.<br />

La mia storia comincia nell’estate di due anni fa. Una calda<br />

sera di metà Settembre mi trovavo<br />

in una grande gabbia insieme ad almeno<br />

un’altra decina di miei simili quando<br />

vidi avvicinarsi un tipo non molto<br />

alto dalla corporatura robusta. Mai<br />

avrei potuto immaginare allora quanta<br />

parte quel tizio avrebbe avuto nella mia vita futura.<br />

Si avvicinò al banco e chiese di poter giocare. Davanti a lui<br />

c’erano dei recipienti sferici di vetro di tutte le dimensioni.<br />

L’uomo del luna park gli mise in mano un cestino con delle<br />

palline di plastica. Capii subito che il gioco consisteva<br />

nel far entrare le palline nei recipienti, e questo mi sembrò<br />

estremamente semplice. Dio mio che imbranato! Che brutta<br />

mira! Tiro troppo lungo. Troppo corto! Ma il tizio era anche<br />

sfortunato, perché una pallina danzò beffarda sull’orlo<br />

di un recipiente e si perse di poco a lato.<br />

L’uomo si spazientì. Prese un altro cestino, però la mira<br />

non migliorò. Io sono un criceto molto educato e non amo<br />

darmi arie, comunque meglio di lui avrei certamente fatto<br />

mi trovavo in una grande gabbia<br />

insieme ad almeno un’altra<br />

decina di miei simili<br />

1 a parte<br />

anch’io. Perbacco, ce l’avevi quasi fatta!<br />

Ma per quale motivo ti affanni tanto? Ah, capisco! Mi sporsi<br />

dalla gabbia e vidi un cartello appeso appena sopra i recipienti:<br />

un centro il pesce, due centri il criceto, tre centri<br />

il pappagallo. Il fatto di essere considerato di valore inferiore<br />

ad uno stupido volatile mi det-<br />

te ai nervi! Ad un certo punto l’uomo<br />

si arrese. “Quanto costa il criceto?”<br />

domandò rassegnato. “Sei euro”. “Lo<br />

prendo”.<br />

Mi trovai così separato dai miei compagni<br />

con i quali d’altronde non avevo legato granchè.<br />

Salutai affettuosamente e con un certo dispiacere solo<br />

Ettore, un vecchio criceto che aveva avuto diversi padroni


prima di fi nire in quella gabbia. Io credo di esserci nato lì<br />

dentro. Ettore mi ha insegnato molte cose anche per quanto<br />

riguarda la vita degli umani. Tutto quello che so lo debbo<br />

a lui.<br />

L’uomo del luna park mi pose in<br />

un’angusta scatola di cartone e mi<br />

consegnò nelle grosse mani del mio<br />

nuovo padrone. Ci stavo un po’ stretto<br />

in quella scatola, e per di più ero assordato dai rumori<br />

provenienti da ogni dove. In quella grande piazza c’erano<br />

anche tante altre attrazioni, un’immensa ruota panoramica,<br />

un gigantesco castello stregato con quattro tetre torri<br />

e una grossa trottola circondata da catene, almeno così<br />

intravedevo dalla gabbia. E tanti, tantissimi bambini che<br />

vociavano allegri. La mia paura era proprio quella, di fi nire<br />

nelle mani di un bambino. Ettore mi aveva riferito che<br />

sono tremendi, che ti stropicciano in continuazione e non<br />

ti fanno mai riposare!<br />

D’un tratto, un lato della mia angusta dimora si aprì, lentamente.<br />

Due piccoli occhietti vispi mi guardarono. “Grazie<br />

babbo. Com’è carino! Ehi, venite a vedere!” una tribù<br />

di bambine improvvisamente mi circondò. Oddio, povero<br />

me! Passai di mano in mano come se fossi stato un giocattolo.<br />

Per fortuna una bambina bionda mi ripose nella scatola<br />

e mi celò agli altri occhi indiscreti. Doveva essere lei<br />

la mia prima e nuova padrona, perché fi no ad allora ero<br />

sempre vissuto nelle immense gabbie dei negozi. In fondo<br />

ne ero contento, piccola. Già sentivo che mi piacevi, che<br />

avremmo fatto amicizia. Neppure noi criceti siamo insensibili<br />

alla bellezza femminile, e tu eri davvero una bellissima<br />

bambina.”<br />

Ho voluto aprire questa prima pagina della nostra rivista<br />

dedicata al mondo, in un certo senso magico e ancora<br />

piuttosto misterioso, dei criceti, con l’incipit di un<br />

La mia paura era proprio quella,<br />

di fi nire nelle mani di un bambino<br />

racconto avvincente di Lenio Vallati “Un criceto al computer”,<br />

storia che acquistata d’istinto ho letto tutta d’un fi ato<br />

come si fa quando la sete ti fa scolare una bottiglia piena<br />

d’acqua… direttamente a canna!!!<br />

Poco educato, ma quando la sete è<br />

sete non ce n’è per nessuno. Così è<br />

stato per “Un criceto al computer”:<br />

mi interessava sapere il punto di vista<br />

di questi piccoli roditori provati a mille esperienze e a<br />

incredibili situazioni.<br />

E’ il loro punto di vista, per questo, e solo per questo, merita<br />

sempre grande attenzione.<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

39


40<br />

Per Natale mi hanno regalato un criceto: mi<br />

date qualche consiglio per l’uso?<br />

Perché? Perché è sempre meno infrequente trovare sotto<br />

l’albero delle feste un criceto, animale bellissimo e carinissimo<br />

ma tutto da scoprire: ai cani e ai gatti bambini e<br />

adulti sembrano già naturalmente abituati anche se non<br />

ne hanno mai avuto uno in vita, ai criceti pochi danno subito<br />

del tu, ci vuole un periodo di rodaggio, di conoscenza<br />

della specie e delle caratteristiche principali di quel batuffoletto<br />

diversamente colorato per la prima volta a casa nostra.<br />

E infatti, seguendo in rete come<br />

un segugio tracce di criceti è molto<br />

facile imbattersi in umani attrezzati<br />

di buona volontà ma di scarsissima<br />

conoscenza del mondo-criceti.<br />

E chi prima acquista e solo poi si decide<br />

di volerne capire di più, per fare<br />

in fretta si affi da alla rete, come in questo caso.<br />

Scrive Lycia: “Salve a tutti… come ho già scritto in presentazione,<br />

oggi al mio rientro a casa ho trovato un bel regalino…<br />

un cricetino di Campbell (almeno credo)… per fortuna<br />

avevo già comprato la gabbia e i vari accessori… volevo<br />

avere una conferma se ho fatto tutto bene e se qualcosa<br />

che ho dimenticato. Allora… la gabbia è 45x30x35 centimetri<br />

e ha due ripiani… ha la casetta, la ciotolina, il beverino<br />

e la ruota… ho acquistato anche un blocchetto di sali<br />

minerali apposta per criceti, mangimi e lettiera in tutolo di<br />

mais non profumata. Manca nulla? Ah, ho messo della carta<br />

igienica così può crearsi il nido nella casetta. Il piccolo<br />

sta già perlustrando la nuova caset-<br />

ta… spero si trovi al più presto a suo<br />

agio. Sono davvero contenta.”<br />

I criceti? Conosciamoli!<br />

Diciamo subito una cosa, e cioè che le specie più conosciute<br />

sono due, il criceto siriano, detto altrimenti criceto<br />

dorato, e i criceti nani russi, che si suddividono in più tipologie<br />

distinte, il criceto nano russo di Campbell, quello di<br />

è molto facile imbattersi in umani<br />

attrezzati di buona volontà<br />

ma di scarsissima conoscenza<br />

del mondo-criceti<br />

La loro attività principale è la ricerca<br />

del cibo, ricerca per la quale in natura<br />

percorrono distanze notevoli<br />

Lycia, quello russo siberiano e quello nano di Roborovskii.<br />

Tutte le specie ora elencate sono animali d’affezione e da<br />

tempo sono presenti nelle nostre case.<br />

A queste comincia ad aggiungersi, anche se molto timidamente,<br />

un altro tipo di criceto, il criceto cinese.<br />

In natura il loro habitat comprende zone molto estese della<br />

terra. Si va dall’Europa centrale alla Siberia, dalla Mongolia<br />

alla Cina settentrionale per arrivare alla Corea. A meridione<br />

il loro habitat ideale è dato dai territori compresi<br />

tra la Siria e il Pakistan.<br />

I criceti abitano terre aride ai limiti delle zone desertiche,<br />

ma li possiamo trovare anche tra gli arbusti ai piedi di colline<br />

rocciose, su altopiani, valli fl uviali e steppe in quota.<br />

A volte i criceti vivono bene anche nei campi coltivati.<br />

I criceti sono caratterizzati dalla presenza di tasche guanciali<br />

espandibili, vere e proprie borse con cui trasportano<br />

il cibo: in esse non è presente la saliva affi nché il cibo resti<br />

fresco e non si deteriori. Curiosità: per svuotare le tasche<br />

guanciali i criceti usano le loro zampette anteriori.<br />

La loro attività principale è la ricerca del cibo, ricerca per<br />

la quale in natura percorrono distanze notevoli. L’alimento<br />

viene poi trasportato nelle tane e accumulato.<br />

Tutti i criceti, come gli altri roditori, hanno due paia di incisivi<br />

che crescono in modo continuo per tutta la vita e che<br />

restano di lunghezza costante a causa dell’usura continua<br />

cui sono soggetti, sempre se la dieta è corretta. Incisivi<br />

troppo lunghi causano problemi al<br />

criceto che non riesce più a chiudere<br />

bene la bocca e a masticare. Sessualmente<br />

parlando va detto che nel<br />

criceto le curiosità del genere sono<br />

diverse: innanzitutto il canale inguinale<br />

resta sempre aperto, per cui i<br />

testicoli possono essere retratti nell’addome. Il maschio di<br />

criceto dorato ha inoltre dei testicoli di dimensioni notevoli,<br />

è l’animale che in proporzione alla massa corporea li<br />

ha più grandi: occorre fare attenzione, perché non bisogna<br />

scambiare la grandezza dei testicoli con masse di origine<br />

patologica. Quando la temperatura scende sotto gli 8° C i<br />

criceti in natura vanno in letargo. Se la temperatura sale,<br />

diventano invece rapidamente attivi. I criceti in ibernazione<br />

possono apparire in stato comatoso, ma basta porli in<br />

un ambiente caldo per vederli riprendere rapidamente.<br />

I criceti sono onnivori: semi, vegetali, insetti e quant’altro<br />

di commestibile riescono a trovare nel loro ambiente rappresenta<br />

la loro dieta-tipo. Come i<br />

conigli i criceti sono coprofagi, cioè<br />

si nutrono di feci che assumono direttamente<br />

dall’ano: nelle feci trovano<br />

molti elementi nutritivi con cui integrano<br />

la dieta.<br />

Tutti i criceti, essendo animali notturni, hanno il senso della<br />

vista poco sviluppato e fanno quindi fatica a distinguere<br />

distanze e dimensioni. Hanno gli occhi in posizione laterale,<br />

quindi hanno un largo campo visivo che fa cogliere loro<br />

i movimenti dei predatori intorno a lui.


A causa della loro vista non proprio eccellente i criceti non<br />

sanno quando è sicuro per loro tuffarsi o saltare, quindi<br />

il consiglio è di fare attenzione quando li prendiamo in<br />

mano: cerchiamo sempre di tenerli a pochi centimetri da<br />

terra. Per compensare la vista così così il senso dell’udito<br />

dei criceti è molto sviluppato e permette loro di sentire<br />

una vastissima gamma di suoni, inclusi gli ultrasuoni. Ciò<br />

li aiuta a comunicare fra di loro senza essere sentiti dagli<br />

altri animali. Ma anche per questo il consiglio di massima<br />

che si da a chi ha in casa criceti è di tenerli lontano da fonti<br />

di rumore eccessivo.<br />

Criceto Cinese<br />

...continua nel prossimo numero...<br />

Criceto Russo di Campbell<br />

Criceto Russo Roborovsky<br />

Criceto Dorato<br />

Criceto Russo Winter White<br />

La Redazione<br />

ALCUNI CONSIgLI IMPORTANTI PER VIVERE<br />

MEgLIO CON IL NOSTRO CRICETO!<br />

TEMPERATURA: quando la temperatura scende sotto<br />

gli 8°C i criceti in natura vanno in letargo. Se la temperatura<br />

sale, diventano invece rapidamente attivi. Fate<br />

attenzione a non posizionare la sua nuova casa nel<br />

mezzo di correnti d’aria: al criceto fanno male!<br />

ALIMENTAZIONE: i criceti sono onnivori… semi, vegetali,<br />

insetti e quant’altro di commestibile riescono a<br />

trovare nel loro ambiente rappresenta la loro dieta-tipo.<br />

VISTA: tutti i criceti, essendo animali notturni, hanno<br />

il senso della vista poco sviluppato e fanno quindi fatica<br />

a distinguere distanze e dimensioni. A causa della<br />

loro vista non eccellente i criceti non sanno quando<br />

è sicuro per loro tuffarsi o saltare, quindi attenzione<br />

quando li prendiamo in mano; cerchiamo sempre di<br />

tenerli a pochi centimetri da terra.<br />

UdITO: per compensare la vista così così il senso<br />

dell’udito dei criceti è molto sviluppato e permette<br />

loro di sentire una vastissima gamma di suoni, inclusi<br />

gli ultrasuoni. Ciò li aiuta a comunicare fra di loro senza<br />

essere sentiti dagli altri animali. Ma anche per questo<br />

il consiglio di massima che si da a chi ha in casa<br />

criceti è di tenerli lontano da fonti di rumore eccessivo.<br />

OLFATTO: le nostre mani lasciano un odore per lui fastidioso.<br />

Quindi, prima di entrare in contatto con lui<br />

laviamoci bene le mani: il suo senso più sviluppato è<br />

l’olfatto!!!<br />

VITA IN COMUNITA’: i criceti sono animali solitari<br />

quindi… quindi se possediamo, o ce li regalano in coppia<br />

sarà bene comprare due gabbie, una per ciascun<br />

individuo. Se poi sono maschio e femmina attenzione<br />

doppia, perché la femmina “tollera” la presenza del<br />

maschio solo nel periodo dell’accoppiamento.<br />

SONNO: Facciamo attenzione a non svegliarlo se sta<br />

dormendo di gusto perché potrebbe arrivare a mordere.<br />

Ma il criceto, sappiatelo, morde anche quando lo<br />

tocchiamo e lui non vuole e quando non ci conosce.<br />

Immagini tratte da mondocontorto.it<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

41


42<br />

Cibi proibiti (e non)<br />

per cani e gatti?<br />

un lungo “elastico” elenco<br />

Ci mancavano solo gli scandali alimentari…<br />

Ci mancavano anche gli alimenti contaminati alla melamina,<br />

ci mancava la reazione della melamina con l’acido cianurico,<br />

altro contaminante, per l’induzione di tossicità nei<br />

cani e nei gatti. Come se cani e gatti non avessero già i<br />

loro problemi, attenti come devono stare su tutto ciò che<br />

potrebbe potenzialmente danneggiarli.<br />

Eppure, ogni tanto, qualcuno, che proprio amante per gli<br />

animali non dev’essere, per guadagna-<br />

re 2 miseri euro in più a fi ne giornata si<br />

mette di cipiglio buono a contaminare<br />

e ad alterare questo e quel prodotto,<br />

a mettere in commercio alimenti in cui<br />

prodotti di sintesi pericolosi per i nostri<br />

amici abbondano.<br />

Beata stupidità, anzi, criminale stupidità!!!<br />

Invece di aiutare i nostri amici a vivere meglio e nella più<br />

perfetta armonia possibile con tutto il creato, l’obiettivo<br />

di alcuni uomini senza scrupoli sembra essere solo quello<br />

di complicare la vita agli animali d’affezione e, di rifl esso,<br />

a noi. Che già ci dobbiamo armare di studio e conoscenza<br />

delle sostanze dannose ai nostri Micio e Bau, per evitare<br />

loro guai prossimi e venturi.<br />

l’obiettivo di alcuni uomini senza<br />

scrupoli sembra essere solo quello<br />

di complicare la vita agli animali<br />

A proposito… quanti blog e quanti forum tempestati di domande,<br />

di chiarimenti sulla giusta alimentazione da far seguire<br />

ai nostri amici quattrozampe: l’impressione è che,<br />

nonostante l’allerta generale un po’ su tutto ciò che riguarda<br />

l’alimentazione animale, la crescita in cultura alimentare<br />

di cani e gatti sia decisamente aumentata.<br />

Ci sono siti dedicati, blog che 24 ore su 24 sintonizzano il<br />

“navigatore” su tutto ciò che riguarda la salute dei nostri<br />

beniamini, in una parola… c’è informazione. E questo è già<br />

una cosa buona, informare è il primo<br />

passo per capire e decidere su quale<br />

sia l’alimentazione migliore per loro.<br />

…Forum di discussione tempestati<br />

da domande su ciò che cani e gatti<br />

possono o non possono mangiare<br />

Esigenze diverse, emozioni e approcci diversi al problema,<br />

comunque… si dibatte, ci si parla, ci si comunica con un<br />

tam tam velocissimo il meglio e il peggio del mercato ma<br />

anche il meglio e il peggio delle abitudini alimentari che riteniamo<br />

ottime o decisamente da rivedere cui sottoponiamo<br />

i nostri fedeli compagni di sempre.


Per esempio ecco alcune domande ricorrenti in rete in<br />

tema di alimentazione canina:<br />

“Mi interesserebbe sapere dai più esperti quali sono gli<br />

alimenti che si possono dare senza problema ai cani e<br />

quali assolutamente no…”<br />

“Il pomodoro va bene?”<br />

“E qualche pezzetto di insalata?”<br />

“Sulla pasta sono molto diffi dente: ho letto che soprattutto<br />

ad alcune razze rovina lo stomaco… cos’altro?”<br />

“E la carne di maiale?”<br />

“Il mio ragazzo ha due cagnoline splendide e il veterinario<br />

ci ha detto di non dargli assolutamente le patate, né fritte<br />

né bollite né in altra maniera possibile: hanno una sostanza<br />

che fa molto male ai cani: è vero? Mi confermate questa<br />

idea del medico?”<br />

“E che ne dite del pollo? Assolutamente no per le ossa oppure,<br />

con un po’ di attenzione, glielo posso dare al mio<br />

cane?”<br />

“Quante volte posso dare l’uovo al<br />

mio cane? Anche tutti i giorni?”<br />

Cani cugini di lupi e coyote,<br />

gatti sempre a caccia!!!<br />

In questo breve articolo vorremmo fare il possibile, per<br />

quel che si può fare in un articolo, per dare ai lettori informazioni<br />

chiare e sicure. Ce ne saranno sicuramente altri<br />

di articoli come questo, intanto proviamo a fi ssare alcuni<br />

punti fermi sulle scelte alimentari, insieme alle relative<br />

differenze, di cani e gatti. Giusto per mettere in chiaro le<br />

cose più importanti. Intanto una precisazione, che può benissimo<br />

valere come premessa a tutto ciò che andremo dicendo<br />

più avanti: vi sono importanti differenze alimentari<br />

tra cani e gatti ovvero non tutto ciò che fa male al nostro<br />

cane è altrettanto indigesto al nostro micio e viceversa.<br />

Cani. Si dice che i cani sono simili ai lupi ed ai coyote, ovvero<br />

sono predatori opportunisti che frugano nei rifi uti,<br />

mangiano tutto quello che riescono a trovare e cacciano. I<br />

coyote cacciano e si nutrono di solito di carogne di piccoli<br />

roditori, anfi bi, uccelli ed altri piccoli mammiferi ma anche<br />

le feci di animali erbivori. Le prede dei lupi sono in genere<br />

ungulati di grande taglia e le loro viscere: infatti il materiale<br />

vegetale parzialmente digerito fa parte integrante della<br />

loro dieta. Inoltre sia i lupi che i coyote ingeriscono anche<br />

bacche, funghi e frutti per pulirsi e depurarsi l’intestino,<br />

per una maggior regolarità intestinale. I cani si comportano<br />

in modo simile, consumando anche le feci di animali erbivori.<br />

Il motivo di questa operazione per noi umani decisamente<br />

inaccettabile, è presto detto: perché nelle feci<br />

dei grandi erbivori sono presenti elementi importanti per<br />

la dieta dei nostri cani come l’acido folico, i sali minerali e<br />

le vitamine, ma soprattutto, è diffi cile dircelo tra noi duezampe,<br />

perché le feci dei grandi mammiferi sono buone<br />

ed appetitose. Al di là di questa situazione piuttosto limi-<br />

non tutto ciò che fa male al<br />

nostro cane è altrettanto indigesto<br />

al nostro micio e viceversa<br />

te va detto che i nostri amici quattrozampe hanno comunque<br />

sviluppato nel tempo, anche a causa dell’addomesticamento<br />

dell’uomo, delle caratteristiche che consentono<br />

un’alimentazione varia: si possono defi nire degli onnivori<br />

e, quando è necessario, possono nutrirsi anche con una<br />

dieta vegetariana.<br />

gatti. I gatti invece sono dei predatori<br />

solitari ed i piccoli roditori costituiscono<br />

sino al 40% della loro dieta: questo<br />

signifi ca che il gatto, nel tempo, si è<br />

evoluto fi no a consumare 10-20 piccoli<br />

pasti durante il giorno e la notte. L’impulso predatorio del<br />

gatto è talmente forte che smette di mangiare il cibo proposto<br />

da noi per cacciare una preda. Questa non è altro<br />

che una strategia di sopravvivenza che tende ad ottimizzare<br />

la disponibilità del cibo. Sfortunatamente questo comportamento<br />

qualche volta non è capito dai proprietari, che<br />

confondono la caratteristica predatoria con la fame. I gatti<br />

sono rigidamente carnivori per cui, per sopravvivere, hanno<br />

bisogno di assumere tessuto animale ed inoltre necessitano<br />

di proteine extra da utilizzare come fonte energetica.<br />

Anche allo stato selvatico il comportamento alimentare<br />

dei gatti rifl ette la preferenza verso i tessuti animali.<br />

Infatti, quando ingeriscono la preda evitano di consumare<br />

i materiali vegetali nelle viscere: ecco spiegati i pezzi di topolino,<br />

e di uccellino, lasciati spesso sui nostri zerbini.


44<br />

Quali sono le abitudini alimentari e il fabbisogno<br />

di cani e gatti?<br />

Secondo punto fermo: ci sono cose, alimenti, che al cane<br />

fanno bene, benissimo, e ci sono cose che al gatto fanno<br />

bene, benissimo.<br />

l’allarme obesità nei cani<br />

Cani. La consapevolezza che una cor-<br />

e in generale negli animali da<br />

retta alimentazione è alla base della sa-<br />

compagnia è un dato di fatto<br />

lute e del benessere dei nostri animali<br />

domestici è ormai convinzione radicata<br />

tra i veterinari e i proprietari. Non dimentichiamolo mai:<br />

una scorretta alimentazione può arrecare danni gravissimi<br />

all’organismo, causando seri problemi metabolici di lunga<br />

e a volte diffi cile soluzione, primo fra tutti l’obesità con<br />

le patologie ad esso connesse. I cani, è un luogo comune<br />

ma in questo caso corrisponde a verità, sono sempre affamati:<br />

per questo è importante offrire loro una dieta corretta<br />

e senza esagerazioni, resistendo se possibile alle loro<br />

continue e martellanti richieste. La dieta deve tener conto<br />

dell’età, dell’attività fi sica e dello stato dell’animale. Inoltre<br />

alcune patologie cliniche come il diabete o l’insuffi -<br />

cienza renale richiedono un’alimentazione specifi ca.<br />

Ai proprietari la scelta tra un’alimentazione casalinga e<br />

una a base di prodotti preconfezionati. In commercio esistono<br />

mangimi secchi e umidi di ottima qualità, bilanciati<br />

e studiati apposta per il fabbisogno energetico di ciascun<br />

soggetto. Una dieta equilibrata per Fido deve comprendere<br />

non solo proteine, che è facile reperire nella carne, ma<br />

anche carboidrati sotto forma di riso pane secco pasta,<br />

grassi, vitamine e minerali, tutti mixati ovviamente nelle<br />

giuste proporzioni. Da evitare assolutamente? L’utilizzo<br />

di avanzi della nostra tavola, ma ne abbiamo già parlato<br />

e questo è solo un richiamo, avanzi che forniscono alterati<br />

apporti di grassi e alimenti nocivi per il cane. Se volete<br />

bene al vostro compagno evitategli anche cibi troppo<br />

freddi o troppo caldi che potrebbero causare problemi gastrointestinali.<br />

Se è importante cosa dare è altrettanto importante<br />

capire bene quanto dare: si chiama fabbisogno<br />

energetico di mantenimento, e si può calcolare in kcal per<br />

kg di peso dell’animale al giorno, ancora eventualmente<br />

moltiplicato per fabbisogni extra di cui l’animale potrebbe<br />

aver bisogno, nel caso per esempio si avesse a che<br />

fare con una cagna in gravidanza o in allattamento o con<br />

un cane super-attivo o da lavoro. A semplifi care, e con una<br />

buona approssimazione perché poi tutti questi calcoli vanno<br />

“rifatti” caso per caso, quattrozampe per quattrozampe,<br />

si parla di 50 kcal/kg al giorno per cani di taglia grande<br />

e fi no a 90 kcal/kg al giorno per quelli di taglia piccola<br />

in condizioni di normale mantenimento. Ma… quali sono<br />

gli alimenti adatti all’alimentazione del cane?<br />

Tra gli alimenti adatti vanno inseriti certamente la carne, il<br />

pesce, le uova, riso e pasta, verdure, pane secco, formaggio<br />

e olio. In caso di possibili intolleranze (che si hanno<br />

soprattutto nei confronti dei prodotti di origine o derivazione<br />

animale come la carne, le uova, il latte e il formaggio)<br />

da parte del vostro amico quattrozampe rivolgersi al<br />

veterinario di fi ducia sembra la soluzione migliore oltre<br />

che la più intelligente.<br />

gatti. Le abitudini alimentari e i fabbisogni dei gatti sono<br />

il risultato dell’evoluzione di questi ani-<br />

mali verso una dieta strettamente carnivora.<br />

Il fabbisogno energetico di un<br />

gatto adulto che pesa circa 4 kg è di circa<br />

240 kcal al giorno, ma spesso si tende<br />

ad alimentare i gatti con diete troppo<br />

ricche di grassi e quindi ipercaloriche. Questo trend, unito<br />

al fatto che i gatti del giorno d’oggi conducono una vita<br />

estremamente sedentaria, porta frequentemente a problemi<br />

di obesità. La loro dieta dovrebbe essere invece ben<br />

equilibrata con particolare attenzione alle calorie e alla<br />

percentuale proteica. Ma quali sono gli alimenti consentiti<br />

per una corretta alimentazione del nostro gatto?<br />

Eccone un breve e riassuntivo elenco.<br />

Innanzitutto la carne. Il gatto ha bisogno innanzitutto di<br />

proteine. E le proteine si trovano nella carne e nei vegetali<br />

come i cereali, le leguminose ed alcuni ortaggi. In particolare<br />

la carne è ricca di alcuni aminoacidi essenziali per<br />

il gatto, prima fra tutte la taurina. La carne è quindi un alimento<br />

indispensabile e obbligatorio per i gatti, che apprezzano<br />

particolarmente le carni di manzo, pollo, tacchino<br />

e coniglio. Il pesce è un ottimo alimento ma attenzione<br />

a servirlo crudo. Verdure, legumi e patate sono altrettanto<br />

importanti nella dieta del nostro micio, perché forniscono<br />

fi bre e proteine. Meglio cotte perché più digeribili,<br />

anche se in realtà il problema è che con la cottura perdo-


Yoga Bowl<br />

rialzata, comoda, stabile:<br />

il pasto ha tutto un altro sapore<br />

Yoga Bowl è la nuova ciotola firmata Egr<br />

che risponde ai desideri di tutti.<br />

A quelli del cane o del gatto perché:<br />

1. Ha una posizione perfettamente ergonomica grazie alla parte<br />

anteriore più bassa e alla posteriore più alta.<br />

2. È rialzata da terra per mantenere meglio la temperatura.<br />

3. Ha uno stopper in gomma su ogni gamba che previene il<br />

fastidioso scivolamento.<br />

A quelli vostri perché:<br />

1. Ha due maniglie per trasportarla: una garanzia di massima<br />

igiene e pulizia.<br />

2. Dispone di una ciotola supplementare - in ceramica o acciaio<br />

- per chi la preferisce alla plastica.<br />

3. Può essere lavata in lavastoviglie e anche inserita nel forno a<br />

microonde.<br />

prodotto distribuito da Camon S.p.A.<br />

Via L. Cosentino Albaredo D’Adige (VR)<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010 45<br />

StudioPrint - Vicenza


46<br />

no gran parte del valore nutritivo. Meglio allora le verdure<br />

dei mangimi confezionati che mantengono le loro proprietà<br />

grazie al metodo di lavorazione che prevede anche aggiunte<br />

e integrazioni ad hoc. Nella dieta del gatto un pezzetto<br />

di formaggio ogni tanto è gradito anche per l’elevato<br />

contenuto di grassi e di calcio presenti nei latticini in genere.<br />

Meglio evitare comunque i formaggi stagionati, troppo<br />

ricchi di sale e di tiramina, una amina vasoattiva che<br />

può provocare tra l’altro prurito, vo-<br />

mito e diarrea. Attenzione ai latticini,<br />

attenzione al latte. Il latte vaccino ha<br />

infatti un contenuto di lattosio molto<br />

maggiore di quello sia felino che<br />

canino. Ci sono gatti che lo tollerano<br />

mentre ad altri possono avere un defi cit di enzima lattasi e<br />

quindi non riescono a digerirlo con conseguente diarrea.<br />

Importante è l’offerta di carne fresca, e altri organi animali,<br />

per esempio il fegato o i reni. Il motivo è presto detto:<br />

il gatto è incapace di sintetizzare la vitamina A e perciò gli<br />

va somministrata tale e quale dall’esterno. La carenza della<br />

vitamina A può creare non pochi problemi ai nostri mici,<br />

tra l’altro anche anomalie nella crescita ossea e problemi<br />

neurologici.<br />

Tuttavia, anche nel caso della vitamina A, facciamo attenzione:<br />

come la sua carenza è un problema, e quindi nel<br />

gatto è cosa buona somministrarla come detto attraverso<br />

fegato, reni, uova, olio di fegato di merluzzo, al contrario<br />

diete troppo ricche di questi alimenti danno il problema<br />

opposto e cioè l’ipervitaminosi A, che provoca nel gatto<br />

una sindrome detta “spondilosi cervicale deformante”,<br />

malattia che è caratterizzata tra l’altro da anoressia, dimagramento,<br />

rigidità del capo e alterato sviluppo scheletrico.<br />

Lola… 5 gatti cinque gusti alimentari diversi<br />

Tuttavia l’elenco che ci siamo permessi di fare anche per<br />

ricordare alcuni aspetti importanti dell’alimentazione di<br />

cani e gatti, può essere modifi cato ogni volta che abbiamo<br />

a che fare con un gatto o un cane diverso, perché, ovviamente,<br />

l’elenco è solo di massima, il resto ce lo mette<br />

Le reazioni avverse al cibo<br />

possono essere di tipo tossico<br />

o di tipo non tossico<br />

sempre madre natura, che ci ha fatto tutti, ma proprio tutti,<br />

diversi uno dall’altro, cani e gatti compresi.<br />

Ecco perché non imbarazza leggere, in un forum particolarmente<br />

frequentato e gradevole, la testimonianza di una<br />

blogger “mamma” di ben cinque gatti, uno veramente diverso<br />

in tutto e per tutto dall’altro. I misteri della natura<br />

continuano.<br />

Scrive Lola: “Ho capito presto che anche con gli animali<br />

non ci sono regole che valgano per tutti perché, tolti quei<br />

cibi che fanno male, per tutto il resto si va a tentativi, cercando<br />

di tenere presenti i principi generali: a micio, per<br />

sua natura, piace fare diversi pasti piccoli e saporiti, a micio<br />

piace, ottenuto quel che vuole, dormire indisturbato,<br />

dove vuole lui e non dove volete voi, eccetera eccetera.<br />

(…) Al momento ho 5 gatti, ognuno con i suoi gusti personali.<br />

Il piccolo Luke ha smesso di chiedere il permesso per<br />

partecipare al pasto familiare e adesso pretende anche lui<br />

i maccheroni. La più anziana, Tempesta, ogni tanto accetta<br />

un maccherone lesso, senza sale, che è la cosa migliore,<br />

ma appena velato di parmigiano. Le tre gatte cacciatrici<br />

e forsennate che vivono all’aperto, se capitano in cucina,<br />

ed è successo, anche dopo un lauto pasto, si gettano sulla<br />

pastasciutta, lessa, condita, comunque sia.<br />

E così ce ne sono alcuni che prefe-<br />

riscono la ricotta, altri che non possono<br />

vederla, alcuni che gradiscono<br />

i fagiolini freschi altri le zucchine<br />

cotte.<br />

Insomma, qui sembra di essere in<br />

un piccolo self service o in una specie di mensa aziendale:<br />

tutti hanno gusti diversi, tutti vogliono cose diverse. Ma…<br />

non è che li stia viziando un pochino troppo?”<br />

Cani e gatti: alimenti dannosi, tossici, mortali<br />

Detto delle preferenze proviamo adesso a riassumere gli<br />

alimenti che proprio è meglio non dare ai nostri amici a<br />

quattrozampe.<br />

Prima di tutto una premessa. Le reazioni avverse al cibo<br />

possono essere di tipo tossico o di tipo non tossico. Quelle<br />

di tipo tossico sono prevedibili e possono interessare<br />

ogni soggetto perché sono dovute alla presenza di sostanze<br />

tossiche naturali negli alimenti o di tossine prodotte da<br />

batteri, funghi che hanno contaminato gli alimenti durante<br />

la produzione, il trasporto e la conservazione del cibo. La<br />

reazione, comune in tutti i soggetti interessati, è di solito<br />

una reazione di tipo gastroenterico.<br />

Diverso il discorso delle reazioni di tipo non tossico. Esse<br />

non sono prevedibili in quanto dipendono da una particolare<br />

sensibilità individuale a determinate sostanze: sono<br />

le intolleranze alimentari e le allergie alimentari. E’ il caso,<br />

giusto per esemplifi care, della parvalbumina del pesce e<br />

l’ovoalbumina dell’albume: solo alcuni gatti e alcuni cani<br />

ne sono sensibili, mentre ad altri non fa nulla… non è quindi<br />

una cosa generalizzata.


Ai cani evitate di proporre alimenti quali cipolla, cioccolato,<br />

uva, caffè, tè, bevande alcoliche, pasta di pane non lievitata<br />

o peggio lievito di pane, cibi troppo grassi o troppo<br />

elaborati, cibi scaduti o peggio avariati, sale, zucchero e<br />

insaccati. Un supplemento d’informazione meritano i cibi<br />

avariati e scaduti. A volte, quando il cibo in frigo è andato<br />

un po’ a male o ha un leggero strato di muffa si tende<br />

a darlo al cane. Va ricordato che nelle muffe sono presenti<br />

delle sostanze tossiche, le mico-<br />

tossine, che vengono prodotte proprio<br />

quando le muffe crescono sugli<br />

alimenti, e inoltre negli alimenti mal<br />

conservati i batteri possono proliferare.<br />

Per questo è molto importante<br />

la conservazione e l’igiene anche nel preparare la pappa<br />

del cane e del gatto. Parlando di cibi proibiti ai gatti l’elenco<br />

si fa decisamente più lungo.<br />

Innanzitutto cercate di controllare l’assunzione dei dolci<br />

del vostro quattrozampe, un eccesso potrebbe danneggiare<br />

la funzionalità renale e causare il diabete. Inoltre gli<br />

zuccheri sono l’alimento prediletto dei batteri che causano<br />

la carie anche ai nostri amici. Può quindi essere concesso<br />

ogni tanto un po’ di gelato, non al cioccolato e non<br />

di gusti elaborati, un po’ di panna o di fragola, ma solo se<br />

il cane lo tollera e non gli provoca diarrea: ricordiamo sempre<br />

che sono fatti di latte.<br />

Mai somministrare ai gatti, ma lo stesso discorso vale anche<br />

per i cani, la cipolla, nociva per il metabolismo di cani<br />

e gatti perché essa contiene bisolfi ti in grado di agire direttamente<br />

sui globuli rossi rendendoli deboli e favorendone<br />

la rottura.<br />

Attenzione perché i danni della cipolla sono cumulativi,<br />

quindi piccoli assaggi di volta in volta possono essere più<br />

pericolosi. Il rischio è un’anemia emolitica dalle conseguenze<br />

molto gravi.<br />

Nella stessa sorte sono compresi ancora cani e gatti quando<br />

si tratta di cioccolato. Il cioccolato contiene teobromina,<br />

una sostanza ben metabolizzata dagli esseri umani ma<br />

pericolosa per cani e gatti. In particolare il cioccolato nero<br />

fondente ne contiene un quantitativo maggiore rispetto<br />

per esempio al cioccolato bianco o al latte. Che sia perico-<br />

losissimo lo dimostra un semplice calcolo: circa 100 gr di<br />

cioccolato fondente rischiano di uccidere un cane di 5 Kg.<br />

L’intossicazione da cioccolato può provocare inoltre ipereccitazione,<br />

vomito, diarrea, aumento respirazione (150-<br />

200 resp/min), tachicardia, febbre e, come detto, nei casi<br />

peggiori morte. Gli stessi sintomi possono essere causati<br />

anche da intossicazione da caffeina contenuta nel caffè o<br />

dalla teofi llina contenuta nel tè. In questi casi l’unico rimedio<br />

è correre dal veterinario per una lavanda gastrica.<br />

Il sale in eccesso, sodio e magnesio cioè in quantità elevate,<br />

e i conservanti, presenti sempre in gran quantità, sconsigliano<br />

la somministrazione ai gatti e ai cani di insaccati<br />

di qualsiasi tipo. L’eccesso di sale è la causa che ci deve<br />

invitare a non proporre al nostro micio le olive, con le quali<br />

i gatti hanno di solito un’innata simpatia: non solo è buona<br />

da mangiare ma prima ci puoi addirittura giocare, quasi<br />

il cibo ideale per un gatto giocherellone!!!<br />

Tuttavia un eccesso di sale di sodio nella dieta dei nostri<br />

amici può causare ipertensione, problemi cardiaci e renali<br />

mentre il magnesio è il componente del sale maggiormente<br />

responsabile di calcoli renali nel gatto. Quindi evitate di<br />

dare cibi troppo salati o di salare la pasta quando la si da<br />

al cane o al gatto.<br />

Ma altre considerazioni in merito alla<br />

dieta alimentare dei nostri amici si<br />

Mai somministrare ai gatti, ma lo<br />

rendono necessarie per un sempli-<br />

stesso discorso vale anche per i cani,<br />

ce servizio di informazione a quan-<br />

la cipolla, nociva per il metabolismo<br />

ti i cani e i gatti li amano veramente.<br />

Innanzitutto il discorso del calcio. È<br />

bene sapere che chi compra un cane di taglia grande non<br />

gli deve dare integrazioni di calcio a meno che o sia indispensabile.<br />

È molto frequente che i proprietari di cuccioli<br />

di cani di razza gigante diano ti testa loro pastiglie di<br />

calcio al cane perché, erroneamente, pensano che il cucciolo<br />

ne abbia bisogno dovendo poi sviluppare una strut-<br />

<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

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tura scheletrica imponente. Se già si dà un mangime appropriato,<br />

cioè uno per cuccioli di taglia grande nelle<br />

dosi consigliate, il mangime già contiene il quantitativo<br />

di calcio corretto. Se il proprietario gli dà anche la pastiglia<br />

è tutto calcio in più e il cucciolo avrà disturbi a carico<br />

dell’apparato locomotore, accrescimento rallentato e<br />

disturbi alla tiroide. La somministrazione di calcio sottoforma<br />

di pastiglie o altri tipi di integratori deve comunque<br />

sempre essere consigliata dal vete-<br />

rinario, sarà lui, dopo una visita accurata<br />

e una diagnosi precisa, a decidere<br />

se il cucciolo ha bisogno di<br />

un’integrazione di calcio oppure no.<br />

Superimportante è poi il riferimento che proviamo ad impostare<br />

sul rame. I proprietari di cani delle razze Bedlington,<br />

Westy, Pinscher devono sapere che i loro cani hanno<br />

problemi genetico-ereditari con il rame… e che quindi<br />

devono controllare sull’etichetta dei mangimi che non ci<br />

siano troppe integrazioni di rame, in quanto il fegato di<br />

questi cani tende ad accumularne enormi quantità con<br />

problemi poi tossici ed emolitici. Anche in questo caso farsi<br />

sempre consigliare dal veterinario sulla scelta corretta<br />

del mangime e del tipo di alimentazione è la cosa migliore<br />

da fare.<br />

Un appello poi ad alcune signore che preferiscono dare<br />

scatolette di tonno ai loro gatti pensando che siano migliori<br />

delle tradizionali scatolette di cibo per gatti.<br />

Bisogna dire che questa considerazione non è correttamente<br />

supportata dalla scienza veterinaria: le scatolette<br />

di tonno contengono istamina, una amina vasoattiva che<br />

può provocare, se presente in eccesso nella dieta del nostro<br />

gatto, prurito, vomito diarrea nel gatto. Inoltre, in gatti<br />

alimentati prevalentemente con tonno in scatola o sottoprodotti<br />

della lavorazione del pesce si riscontra talvolta<br />

una patologia detta pansteatite, una infi ammazione cronica<br />

del tessuto adiposo che provoca anoressia, depressione,<br />

febbre, dolore alla palpazione addominale, pelo ruvido<br />

e rado.<br />

Il consiglio è quindi quello di non alimentare insistentemente<br />

il vostro micio a scatolette di tonno: non è una buona<br />

scelta alimentare né tantomeno dietetica.<br />

Ogni tanto, con attenzione, qualche<br />

strappetto alla regola non guasta<br />

Il mio? Si farebbe fare pure il bagno pur di assaggiare<br />

i cavolfi ori con la besciamella!<br />

Vogliamo chiudere questa carrellata di cibi permessi e<br />

proibiti, e e le relative conseguenze per la salute dei nostri<br />

amici animali, con un momento di allegra serenità.<br />

Perché è certamente vero che occorre stare particolarmente<br />

attenti all’alimentazione di Fido e Micio, ma è altresì<br />

vero che noi per i nostri amici non siamo solo perfi di tiranni<br />

che mai nulla concedono alla trasgressione e al piacere.<br />

Ogni tanto, con attenzione, qualche strappetto alla regola<br />

non guasta.<br />

E allora godiamoci, a chiudere, questa carrellata di cose<br />

proibite che i nostri quattrozampe a volte ci chiedono con<br />

insistenza, insieme ai nostri timidi e goffi tentativi di essere,<br />

mi vien quasi da ridere, infl essibili nel secco rifi uto.<br />

“Potrei chiedere a Kira, cucciolona di Corso di 11 mesi, di<br />

fare un salto mortale triplo carpiato all’indietro con gli occhi<br />

bendati per un pezzo di carne: la sente immediatamente,<br />

e posso farle fare i comandi ‘terra’ e ‘seduta’ mille volte,<br />

senza accenni di stanchezza, per quell’agognato pezzo<br />

di carne, fosse pure solo 5 gr.”<br />

“Per i formaggi, per la crosta della pizza e quando è il<br />

compleanno di qualcuno in fami-<br />

glia… di un pasticcino che da queste<br />

parti chiamano ‘cigno’.”<br />

“Il mio cane va fuori di testa per il<br />

prosciutto cotto. Come sente il rumore<br />

della carta che lo avvolge corre come un dannato ed<br />

in un nano secondo è sotto la tua sedia che ti guarda scodinzolante<br />

con la sua faccia da paraculo che aspetta!!!”<br />

“Io ho un grazioso cagnolino di razza Coton de Tulear.<br />

Thommy adora la pasta alla matricina, alla carbonara, le<br />

patate al forno e la carne. Io cedo sempre alle sue richieste<br />

e gliene do un po’ anche a lui. Non ho mai avuto problemi<br />

intestinali.”<br />

“Il mio cane, da napoletano verace, adora la pizza ma anche<br />

i salatini.”<br />

“La mia cagnolina è francese… credo sia per questo che diventa<br />

matta per il Brie. E’ l’unica cosa per cui elemosina a<br />

tavola. Se appare il Brie ti si pianta di fronte con due occhi…<br />

hai visto Shrek 2? Hai presente il gatto con gli stivali<br />

che occhioni che fa?”<br />

“Il mio piccolo cane di 60 kg è ingordo di bresaola. Riuscirebbe<br />

a mangiarne anche una intera se potesse. Comunque<br />

qualche fetta la prende, mica muore cribbio.”<br />

“Il mio si farebbe fare persino il bagno pur di avere una<br />

piccolissima porzione di cavolfi ori con la besciamella!”<br />

La Redazione


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Exclusion Mediterraneo contiene i migliori ingredienti<br />

della tradizione mediterranea, quali<br />

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noturco e il riso, entrambe di produzione produzione nazionale,<br />

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bioflavonoidi del melograno<br />

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<strong>PET</strong> 4 <strong>YOU</strong> gennaio 2010<br />

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ecc.). Il conferimento dei dati è facoltativo. Il mancato conferimento/consenso al trattamento o alla comunicazione suddetta per la fi nalità di cui<br />

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<strong>PET</strong>4<strong>YOU</strong><br />

La prima rivista Free Press in Italia che<br />

si occupa di “migliorare la qualità di vita<br />

tra uomo e animale domestico”<br />

Pubblicazione periodica<br />

Copia omaggio<br />

Anno I - Numero 4<br />

Gennaio 2010<br />

Editore<br />

Camon S.p.a.<br />

Direttore responsabile<br />

Stefano Marina<br />

Direttore editoriale<br />

Roberto Canazza<br />

Coordinamento editoriale<br />

Maurizio Menegolli<br />

Hanno collaborato:<br />

Roberto Canazza, Alice Canazza,<br />

Gisella Musu, Annalisa Veronese,<br />

Franca Novello, Mirco Giuriato,<br />

Mario Cavestro<br />

Redazione<br />

<strong>PET</strong>4<strong>YOU</strong><br />

Via Cosentino 1<br />

37041 Albaredo d’Adige – VR<br />

redazione@pet4you.it<br />

Uffi cio Pubblicità<br />

marketing@pet4you.it<br />

Fotografi e e immagini:<br />

Camon, Corbis, Shutterstok,<br />

Istockphoto, Prograf<br />

Registrazione della testata<br />

Trib. di Verona RGVG 519 del 2009<br />

Stampa<br />

Prograf S.r.l.<br />

Via Garofoli 303<br />

S. Giovanni Lupatoto - VR<br />

On-line<br />

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L’Editore è titolare esclusivo di<br />

tutti i diritti d’uso, di pubblicazione e di<br />

diffusione. L’utilizzo da parte di terzi di<br />

loghi, marchi, diciture, testi, fotografi e<br />

e disegni, anche solo in parte, è vietato.<br />

L’Editore si dichiara pienamente disponibile<br />

a valutare, e se nel caso nel regolare,<br />

le eventuali spettanze di terzi per la<br />

pubblicazione d’immagini di cui non sia<br />

stato eventualmente possibile recuperarne<br />

preventivamente la fonte.


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