15.06.2013 Views

Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Speciale Congresso<br />

Sistri 2011<br />

Valutazione<br />

Stab<strong>il</strong>ità degli alberi<br />

<strong>il</strong> perito<br />

agrario<br />

Prima Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione<br />

<strong>dei</strong> Professionisti<br />

n.2<br />

Protocollo con<br />

Agenzia del Territorio


3<br />

4<br />

8<br />

11<br />

12<br />

14<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

EDITORIALE<br />

Voci dal Congresso<br />

di Andrea Bottaro<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e: Andrea Bottaro<br />

Direttore di redazione: Piero Pecciarini<br />

Hanno collaborato:<br />

Andrea Bottaro, Valeria Coco, Maria De Salvo,<br />

Mauro Finiguerra, Mario Fregoni,<br />

Fulvio Giacomassi, Cosimo D. Giannotta,<br />

Giovanni La Via, Letizia Lotti, Materne Maetz,<br />

Luca Natalini, Angelo Orsini, Piero Pecciarini,<br />

Leonardo Perronace, Gaia Pugliesi,<br />

Franco Possenti, Giovanni Razeto, Andrea Tad<strong>dei</strong><br />

Editrice: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />

<strong>il</strong> perito agrario<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

La Globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo<br />

XVII Congresso <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Piero Pecciarini<br />

La Globalizzazione 10 anni dopo<br />

Il contributo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Relazione di apertura del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong><br />

Andrea Bottaro<br />

Sintesi Degli Interventi<br />

La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />

processo di globalizzazione<br />

On.le Giovanni La Via<br />

Effetti su un mercato volat<strong>il</strong>e<br />

come quello agricolo<br />

Dr. Giovanni Razeto<br />

La Cassa di previdenza <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Per.Agr. Cosimo D.Giannotta<br />

La formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />

Per.Agr. Mauro Finiguerra<br />

Gli effetti della globalizzazione sul paesaggio<br />

I periti agrari studiano le nuove problematiche fitosanitarie<br />

Per. Agr. Leonardo Perronace<br />

La professione del perito agrario al servizio delle energie<br />

alternative rinnovab<strong>il</strong>i<br />

Dr.ssa Valeria Coco<br />

Fiscalità in agricoltura<br />

Per. Agr. Franco Possenti<br />

22<br />

25<br />

26<br />

28<br />

30<br />

35<br />

40<br />

43<br />

46<br />

48<br />

Direzione: Via Principe Amedeo, 23<br />

00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Paolo Vigato (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />

Lorenzo Benanti (consigliere)<br />

Paolo Bertazzo (consigliere)<br />

Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />

Sergio Lombardelli (consigliere)<br />

F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />

Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />

Lorenzo Salvan (consigliere)<br />

sommario<br />

N° 2 Marzo-Apr<strong>il</strong>e 2011<br />

Gli effetti della Globalizzazione<br />

nel settore vitivinicolo<br />

Prof. Mario Fregoni<br />

Le principali sfide dell’ agricoltura e<br />

dell’ alimentazione globalizzata: quale<br />

ruolo per gli esperti agricoli italiani ?<br />

Dr. Materne Maetz<br />

Sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità<br />

dell’agricoltura<br />

Dott.ssa Maria De Salvo<br />

Il lavoro, , dialogo sociale nella f<strong>il</strong>iera<br />

agroalimentare<br />

Dr. Fulvio Giacomassi<br />

PROFESSIONE<br />

Sistri - Sistema di controllo della<br />

tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti<br />

Angelo Orsini<br />

Il Valore Botanico Ambientale<br />

una proposta operativa per migliorare la tutela<br />

delle alberature in ambito urbano<br />

Luca Natalini e Letizia Lotti<br />

<br />

Ci risiamo...<br />

Andrea Tad<strong>dei</strong><br />

VITA DEI COLLEGI<br />

NEWS<br />

GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

Progetto Grafico e Stampa: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, 17 - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />

n.69/86 del 14/02/1986<br />

Finito di stampare: Maggio 2011<br />

Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero<br />

degli autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la<br />

redazione del periodico


CONTATTACI<br />

VALENTE SPA<br />

Via Galvani, 2/4 - 35011 Campodarsego (PD) - ITALY - Tel. +39 049 5565855 - Fax +39 049 9200548<br />

www.valentepali.com - valente@valentepali.com


Voci dal Congresso<br />

EDITORIALE<br />

Siamo in ritardo nella uscita del numero e, comunque, non mi sarà fac<strong>il</strong>e ringraziare lo stesso quanti<br />

si sono prodigati nella “traduzione” degli interventi.<br />

Partecipare al Congresso significa essere insieme a tante persone per molto tempo e non solo nei ritagli<br />

ante e post relazioni. Incontrarsi per le strade di Marsala, chiacchierare durante la visita tecnica<br />

ed in tutti gli altri momenti cui si sta insieme, ha rappresentato l’essere dello stare insieme. Dal sacro<br />

al profano si è parlato di tutto scambiandosi i più intimi e reconditi pensieri su tutti gli argomenti;<br />

politica, economia, ambiente e status professionale. Quello che va bene e quello che invece va modificato,<br />

quanto pesa e quanto è lieve. Anche confidenze personali e dunque a molti, anche assenti, sono<br />

fischiate le orecchie. Si sa, tutto <strong>il</strong> mondo è paese. Un tema ricorrente è stato quello pensionistico/<br />

previdenziale sul quale ho registrato molte riflessioni, interessi e suggerimenti.<br />

Sorvolo sulla richiesta di restituzione in unica soluzione del proprio montante contributivo in quanto,<br />

se fosse accolta, verrebbe a mancare un p<strong>il</strong>astro su cui poggiano le casse di previdenza. Però <strong>il</strong> primo<br />

cruccio <strong>dei</strong> contribuenti meno giovani è quello di poter recuperare, in soldoni, solo dopo 20 anni quanto<br />

versato alla cassa e, solo dopo, cominciare a percepire la “pensione”. Non è <strong>il</strong> massimo delle aspettative!<br />

Sarebbe bello ma non è colpa di nessuno se <strong>il</strong> sistema contributivo non va bene, e non solo per i non<br />

più giovani, e questa proposta la ritengo un’iperbole più provocatoria che realizzab<strong>il</strong>e; magari si potrebbe<br />

considerare la restituzione solo di quanto si è versato quando l’importo mens<strong>il</strong>e della pensione<br />

è inferiore all’assegno sociale (che per <strong>il</strong> 2009 è stato pari a 409,05 euro al mese). Su questo, per ora<br />

una semplice riflessione allo studio di fattib<strong>il</strong>ità poi, con atti concreti, si vedrà. E saremo propositivi.<br />

Ho condiviso pienamente, invece, le riserve e dubbi sul diverso sistema di andare in pensione <strong>dei</strong><br />

periti agrari rispetto ad altri professionisti, per esempio geometri e periti industriali (questi ultimi<br />

hanno anche una previsione alternativa a 57 anni a determinate condizioni) ed agli altri lavoratori<br />

gestiti dall’INPS (anche autonomi), e più specificatamente sulla mancanza di previsione per i periti<br />

agrari della “pensione per anzianità” ” e, non da meno la disparità di trattamento, in caso di maternità,<br />

tra le donne lavoratrici e le professioniste.<br />

L’assenza della previsione della pensione di anzianità cristallizza la posizione <strong>dei</strong> periti agrari che<br />

possono percepire la pensione di vecchiaia solo dal 65mo anno di età mentre i geometri, periti industriali<br />

ed i “lavoratori” generici possono andare in pensione di anzianità sin dal 57mo, 60mo anno<br />

di età. Oggi, in generale, le nuove regole vedono aumentare l’età pensionab<strong>il</strong>e a 60,61,62 anni per<br />

raggiungere (età + anni di contributi) quota 96/97/98 ma, per i periti agrari liberi professionisti, mancando<br />

la previsione, tutto resta fermo.<br />

Al momento della costituzione della nostra cassa <strong>il</strong> possesso del requisito degli anni di contribuzione<br />

era impensab<strong>il</strong>e, e quindi forse per questo è passata in secondo piano ma oggi, con <strong>il</strong> “riscatto degli<br />

anni pregressi”, è verosim<strong>il</strong>e che qualche Perito <strong>Agrari</strong>o possa aver cumulato <strong>il</strong> periodo richiesto e<br />

ritengo che, in ogni caso, sia una doverosa previsione per <strong>il</strong> futuro.<br />

Considerato che con l’attuale sistema contributivo <strong>il</strong> professionista riceve una pensione di vecchiaia<br />

pari ad una percentuale del proprio montante (sistema contributivo), anche con la pensione di<br />

anzianità non potranno mai crearsi pericoli di gestione della cassa di previdenza e dunque non si<br />

vedono ostacoli attuariali o mancanza di stab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> conti.<br />

E’ necessaria subito la modifica del regolamento per <strong>il</strong> giusto adeguamento della condizione previdenziale<br />

<strong>dei</strong> periti agrari lib eri professionisti a quella di altri professionisti, <strong>dei</strong> lavoratori autonomi,<br />

e <strong>dei</strong> dipendenti pubblici e privati. Dicono che nel 2050 l’età media pensionab<strong>il</strong>e in Europa sarà vicina<br />

ai 65 anni ma, mi chiedo, ci interessa veramente quello che avverrà tra quaranta anni. Pensiamo<br />

ai periti agrari liberi professionisti di oggi che devono avere gli stessi diritti degli altri professionisti<br />

e <strong>dei</strong> “lavoratori”. Individualmente, forse perché <strong>il</strong> problema non ci ha ancora toccato, non abbiamo<br />

prestato sensib<strong>il</strong>ità a questa opportunità ma oggi, grazie ad una riflessione collettiva, l’ argomento<br />

deve essere approfondito e risolto, e su questo argomento è già stato coinvolto <strong>il</strong> Comitato Gestore<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, tramite la modifica del regolamento delle prestazioni della Cassa di Previdenza, o<br />

con altro idoneo strumento <strong>il</strong> più veloce possib<strong>il</strong>e, che consenta ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di beneficiare delle<br />

attuali previsioni di altri in modo si possa contribuire alla costruzione di un diverso futuro previdenziale<br />

per i giovani .<br />

di Andrea Bottaro<br />

E<br />

D<br />

IT<br />

O RIALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 3


XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

La Globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo<br />

<br />

Piero Pecciarini<br />

La Categoria <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati ha ritenuto<br />

professionalmente<br />

doveroso e necessario<br />

riprendere in esame,<br />

dopo 10 anni, un tema<br />

vitale come quello della<br />

“globalizzazione”<br />

celebrando a Marsala<br />

nei giorni 27 e 28 Apr<strong>il</strong>e 2011 <strong>il</strong> suo<br />

XVII° Congresso <strong>Nazionale</strong>.<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, presenti in tutta la<br />

f<strong>il</strong>iera dell’agro-alimentare, del territorio<br />

e dell’ambiente, avendo già<br />

affrontato, sull’onda del nuovo, la<br />

tematica nella prima uscita internazionale<br />

in Tunisia nel Maggio 2000,<br />

hanno ritenuto riscontrare e confrontare<br />

i problemi di allora con le nuove<br />

situazioni determinatesi con i cambiamenti<br />

nel decennio.<br />

Prima della apertura <strong>dei</strong> lavori, Lorenzo<br />

Carini, Sindaco di Marsala ha<br />

portato <strong>il</strong> benvenuto della città al<br />

Congresso ricordando come da Mar-<br />

4<br />

sala ebbe inizio l’Unità<br />

d’Italia e come abbia<br />

apprezzato che la città<br />

sia stata scelta come<br />

sito congressuale.<br />

Il Presidente Bottaro<br />

ha espresso al Sindaco<br />

come <strong>il</strong> motivo delle<br />

celebrazioni dell’Unità<br />

d’Italia sia stato uno<br />

<strong>dei</strong> motivi di scelta . Il secondo è che<br />

<strong>il</strong> territorio sic<strong>il</strong>iano, e particolarmente<br />

quello di Marsala, fonda la sua attività<br />

produttiva sulla agricoltura e sulla<br />

trasformazione <strong>dei</strong> prodotti. F<strong>il</strong>iera<br />

importante che, contestualizzata alla<br />

qualità, è stata l’attività che dal punto<br />

di vista reddituale ha maggiormente<br />

interessato la popolazione mentre la<br />

situazione odierna vede l’avanzare di<br />

una evidente crisi del settore.<br />

E’ seguita la cerimonia dello scambio<br />

<strong>dei</strong> vess<strong>il</strong>li della Città di Marsala e del<br />

C.N.P.A.<br />

Giovanni Giacalone, Presidente del<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

<strong>Agrari</strong> Laureati di Trapani, ha portato<br />

i saluti del Consiglio nella bella<br />

terra sic<strong>il</strong>iana ricordando che <strong>il</strong> terzo<br />

convegno nazionale si è tenuto in<br />

provincia di Trapani nell’anno 1965<br />

ed ha donato al <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>il</strong><br />

ricordo della manifestazione.<br />

Il Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea Bottaro<br />

con la sua corposa relazione introduttiva<br />

ha esposto con chiarezza<br />

la valenza e l’attualità del tema. Ne<br />

sottolineiamo alcuni passaggi.<br />

L’accelerazione del fenomeno, grazie<br />

al mercato globale, nel settore<br />

agro-alimentare ha determinato un<br />

aumento del divario sui problemi<br />

inerenti la fame nel mondo, esistente<br />

fra i Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo e quelli<br />

industrializzati. La globalizzazione<br />

non ha risposto alle aspettative in<br />

quanto alla grande disponib<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

prodotti alimentari in questi Paesi<br />

non si è data per <strong>il</strong> basso reddito procapite<br />

a 2 m<strong>il</strong>iardi circa di persone la<br />

possib<strong>il</strong>ità di acquistarli e quindi non<br />

liberandole da fame e miseria.


Per i Paesi consumatori invece con <strong>il</strong><br />

nuovo fenomeno della delocalizzazione<br />

<strong>dei</strong> centri di produzione agrozootecniche<br />

in altri Paesi, ove i salari<br />

sono più bassi ed hanno quindi costi<br />

di produzione inferiori a quelli delle<br />

nostre imprese agricole, si è destato<br />

conseguentemente <strong>il</strong> maggiore interesse<br />

della industria di trasformazione<br />

e del commercio interno che<br />

grazie alla politica <strong>dei</strong> prezzi più convenienti,<br />

è riuscito in molti casi a mettere<br />

fuori mercato l’impresa agricola<br />

italiana, costringendola per la gravità<br />

della crisi, a cessare l’attività.<br />

L’On. Giovanni La Via relatore permanente<br />

sul b<strong>il</strong>ancio agricolo nella<br />

Commissione Agricoltura Parlamento<br />

Europeo affrontando <strong>il</strong> tema<br />

“ La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />

processo di globalizzazione” ha r<strong>il</strong>evato<br />

con chiarezza come la globalizzazione<br />

coinvolgendo l’intera società<br />

è oramai vissuta ovunque. Commercialmente<br />

ha prodotto effetti dirompenti<br />

sui mercati tanto che <strong>il</strong> relatore<br />

ha ribadito che la competizione con i<br />

Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo non è da noi<br />

affrontab<strong>il</strong>e perché i costi sono in<br />

questi Paesi eccessivamente più bassi<br />

e quindi in un mercato aperto e globalizzato<br />

noi saremo sempre perdenti.<br />

A fronte di questi effetti negativi<br />

subiti specialmente nel settore agroalimentare<br />

si è ricercato nel dibattito<br />

quali potrebbero essere le soluzioni<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

per potere riequ<strong>il</strong>ibrare<br />

le situazioni<br />

ed eliminare le<br />

storture riscontrate.<br />

R<strong>il</strong>evato che prima<br />

l’Europa era<br />

un mercato chiuso<br />

che creava prezzi<br />

differenti rispetto<br />

a quelli che lo stesso<br />

prodotto aveva<br />

sul mercato mondiale<br />

e che questo<br />

sistema anche se a<br />

poco a poco è stato<br />

smontato dando degli aiuti agli agricoltori<br />

non ha portato a risultati positivi.<br />

Pertanto emerge chiaramente<br />

la necessità della riforma della PAC.<br />

La nuova PAC riformata dovrà fare<br />

cadere le barriere esistenti. Dopo <strong>il</strong><br />

2013, mantenendo le stesse risorse<br />

pubbliche, dovrà erogare contributi<br />

in tutti i comparti agricoli allo stesso<br />

modo. Il fondo in dotazione dovrà essere<br />

quindi ut<strong>il</strong>izzato al meglio e, non<br />

escludendo l’ambiente e territorio,<br />

gli aiuti dovranno essere distribuiti,<br />

attraverso particolare criteri di compensazione,<br />

in modo da evitare storture<br />

e squ<strong>il</strong>ibri.<br />

E’ intervenuto <strong>il</strong> Dr. Giovanni Razeto,<br />

Funzionario dell’ISMEA, l’Istituto<br />

<strong>dei</strong> Servizi del mercato agricolo<br />

alimentare, sulla “politica agricola<br />

europea ed <strong>il</strong> processo di globalizzazione”<br />

<strong>il</strong> quale ha sottolineato la<br />

vulnerab<strong>il</strong>ità dell’agricoltura italiana.<br />

Le debolezze strutturali che la contrassegnano<br />

quali costi di produzione<br />

in aumento, forti osc<strong>il</strong>lazioni <strong>dei</strong><br />

prezzi <strong>dei</strong> prodotti che in relazione<br />

alla quantità prodotta rendono difficoltoso<br />

pervenire a redditi stab<strong>il</strong>i. Ha<br />

inoltre <strong>il</strong>lustrato, <strong>il</strong> relatore, <strong>il</strong> ruolo<br />

dell’ISMEA che dovrebbe riuscire<br />

a capire quando un settore entra in<br />

crisi e cercare di prevenire, con gli<br />

indicatori di alert, che non si arrivi<br />

a situazioni di emergenza. E’ stato<br />

ancora r<strong>il</strong>evato le opportunità di mi-<br />

gliorare l’accesso al credito, di avere<br />

assicurazioni innovative sui mercati,<br />

con fondi di mutualità e polizze assicurative<br />

sul reddito.<br />

Dal dibattito congressuale è chiaramente<br />

emersa la necessità di una<br />

profonda ristrutturazione e riorganizzazione<br />

delle aziende agricole<br />

italiane non trascurandone le dimensioni.<br />

Aziende agricole più grandi, affinché<br />

siano idonee a competere sul<br />

mercato globale con prodotti diversi<br />

e sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della qualità e salubrità<br />

renderli appetib<strong>il</strong>i internazionalmente.<br />

Il fatto che <strong>il</strong> nostro Paese<br />

è membro dell’Europa, coinvolto nel<br />

fenomeno globalizzazione mette in<br />

evidenza la necessità di una evoluzione<br />

culturale dell’agricoltore. Questi<br />

deve essere pronto e preparato a<br />

confrontarsi sui mercati per introdurvi<br />

i propri prodotti per la loro unicità<br />

e valenza qualitativa. Il moderno<br />

agricoltore deve essere in grado di<br />

recepire nuove direttive, interpretare<br />

normative e prevenire le diffic<strong>il</strong>i situazioni<br />

per evitare emergenze.<br />

Il Congresso è stato arricchito dalla<br />

trattazione di altre importanti ed attuali<br />

tematiche collaterali al dibattito<br />

principale sulla globalizzazione. Temi<br />

esposti con competenza da Relatori e<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 5


Colleghi. Il Per. Agr. Cosimo D. Giannotta<br />

ha parlato su la Cassa di Previdenza<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, argomento<br />

di grande interesse per la categoria,<br />

mentre <strong>il</strong> Per. Agr. Mauro Finiguerra,<br />

Presidente Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />

ha affrontata la formazione <strong>dei</strong> professionisti.<br />

Gli effetti della globalizzazione<br />

sul paesaggio con lo studio<br />

delle nuove problematiche fitosanitarie<br />

sono stati esposti dal Per. Agr.<br />

Leonardo Perronace, mentre <strong>il</strong> Per.<br />

Agr. Franco Possenti ha <strong>il</strong>lustrato su<br />

la fiscalità in agricoltura e la Dr.ssa<br />

Valeria Coco ha presentata la professione<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o al servizio<br />

delle energie alternative rinnovab<strong>il</strong>i.<br />

Sono intervenuti nel secondo giorno<br />

di Congresso <strong>il</strong> Prof. Mario Fregoni<br />

della Università <strong>Agrari</strong>a di Piacenza<br />

che ha esposto gli effetti della globalizzazione<br />

nel settore vinicolo; <strong>il</strong> Dr.<br />

Materne Maetz, già Responsab<strong>il</strong>e<br />

delle Politiche Agricole FAO ha presentato,<br />

nella agricoltura globalizzata<br />

quale ruolo degli esperti agricoli italiani?<br />

La Dr.ssa Maria De Salvo, della<br />

Università di Catania ha parlato della<br />

sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità della<br />

agricoltura ed infine <strong>il</strong> Dr. Fulvio<br />

Giacomassi, della Segreteria centrale<br />

6<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

CISL ha affrontato: <strong>il</strong> lavoro, dialogo<br />

sociale nella f<strong>il</strong>iera agroalimentare.<br />

Dopo gli interventi ha portato <strong>il</strong> saluto<br />

del Governo l’On. Nello Musumeci,<br />

Sottosegretario al Ministero del<br />

Lavoro e delle Politiche Sociali <strong>il</strong> quale,<br />

nel portare i saluti del Governo, ha<br />

ricordato l’importanza del tema della<br />

globalizzazione <strong>dei</strong> mercati, estremamente<br />

attuale ed insidioso in quanto,<br />

ad esempio in Sic<strong>il</strong>ia, in riferimento<br />

ai parchi eolici pongono <strong>il</strong> quesito se<br />

sia più importante <strong>il</strong> tema energetico<br />

o quello del paesaggio?<br />

Ambedue sono fondamentali ma che<br />

possono confliggere e la tutela di uno<br />

non può essere discapito dell’altro.<br />

Continua <strong>il</strong> Sottosegretario ricordando<br />

che i compromessi non sempre<br />

sono chiari e creano problemi alla<br />

agricoltura e dunque occorre adoperarsi<br />

per trovare soluzioni condivise<br />

e, nella fattispecie, una pianificazione<br />

territoriale più consapevole.<br />

Considerato che, per rispondere alle<br />

esigenze sempre più spregiudicate del<br />

mercato, non ci può essere agricoltura<br />

competitiva se non è sostenuta da<br />

una assistenza tecnica adeguata ritiene<br />

la Categoria, ad 80 anni dalla sua<br />

fondazione, sempre più all’altezza<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

del suo compito ed ha <strong>il</strong> dovere di accompagnare<br />

<strong>il</strong> processo di crescita e<br />

di modernizzazione della agricoltura<br />

sapendo che <strong>il</strong> futuro prossimo vede<br />

presenti emergenze culturali, economiche,<br />

di certificazione ambientali,<br />

del lavoro, di conflittualità tra gli stati<br />

e religiose.<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

d’Italia con questo loro XVII°<br />

Congresso hanno ritenuto fornire un<br />

valido contributo tecnico culturale al<br />

comparto agricolo italiano in un momento<br />

in cui questo è sofferente. Il<br />

Congresso ha evidenziato con le sue<br />

approfondite analisi su i fatti contingenti<br />

e problemi concreti come questi<br />

andranno affrontati uscendo anche da<br />

schemi tradizionali oramai superati<br />

dai tempi.<br />

Riteniamo che <strong>il</strong> dibattito congressuale<br />

abbia mostrato che viviamo in<br />

un mondo in cui è necessario cambiare<br />

ciò che va cambiato ed innovare ciò<br />

che va innovato per seguire la rotta<br />

che i tempi impongono. E ciò affinché<br />

l’agricoltura italiana ed <strong>il</strong> nostro Paese,<br />

immesso in una economia globalizzata,<br />

al confronto con gli altri dia la<br />

prova per le capacità, e la cultura del<br />

suo popolo di non essere da meno.


XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

LA<br />

Ordine del giorno<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati d’Italia continuando nell’azione tecnico culturale già da decenni intrapresa hanno celebrato <strong>il</strong> loro 17° Congresso<br />

<strong>Nazionale</strong> di Categoria nei giorni 27 e 28 apr<strong>il</strong>e 2011 nella bella e accogliente città di Marsala ricca di storia e di tradizioni agricole e là ove 150 anni fa partì<br />

l’azione che ha portato a l’Unità d’Italia.<br />

Il tema “la globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo” per la sua attualità, importanza e valenza è stato affrontato nella trattazione con argomentazioni<br />

tali da sviscerarlo in maniera approfondita al di là di ogni aspettativa.<br />

Dopo la ricca e interessante relazione del Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea Bottaro si sono alternati valenti relatori che con argomentazioni nutrite e dati hanno<br />

valorizzato <strong>il</strong> dibattito congressuale, arricchito successivamente da relazioni specifiche esposte con competenza da <strong>il</strong>lustri relatori e da esperti colleghi<br />

su tematiche specifiche che hanno incrementato i contenuti congressuali.<br />

Quanto emerso nel corso del ricco dibattito congressuale ed in specie su quanto argomentato in merito allo stato di sofferenza come l’agricoltura italiana<br />

allo stato vive ha <strong>il</strong>lustrato le problematiche che generano la crisi che sono chiaramente emerse in una diagnosi acuta r<strong>il</strong>evatasi esaustiva ed inopinab<strong>il</strong>e.<br />

E’ stato preso atto che la globalizzazione è ormai vissuta ovunque, e che questa ha prodotto nei suoi vari, vasti ed interdipendenti aspetti, che non solo<br />

hanno investito <strong>il</strong> settore produttivo agricolo ma l’intera società ne è rimasta coinvolta. Si è considerato che <strong>il</strong> fenomeno globalizzazione, accelerandosi in<br />

questi ultimi anni nel settore agroalimentare, ha aumentato <strong>il</strong> divario sui problemi inerenti la fame nel mondo esistente tra i PVS e quelli industrializzati.<br />

Si è visto che la delocalizzazione <strong>dei</strong> centri di produzione agro-zootecnica in altri paesi ove i salari sono più bassi, ha determinato costi di produzione inferiori<br />

a quelli delle nostre imprese con la conseguenza di destare maggiore interesse dell’industria di trasformazione e del commercio interno, mettendo così<br />

fuori mercato l’impresa agricola italiana costringendola in molti casi a cessare l’attività.<br />

A fronte di questi effetti negativi subiti nel settore agricolo si è pervenuti nella dissertazione congressuale a ricercare terapie che di seguito indichiamo:<br />

A) tutti i Paesi che producono devono vendere. Ciò evidenzia che certe barriere esistenti nella PAC attuale devono cadere e quindi diventa<br />

necessaria l’esigenza di una riforma. La nuova PAC dovrà cambiare le regole che tengano conto che la competizione con i PVS non è<br />

affrontab<strong>il</strong>e in un mercato aperto e globalizzato. Sarà quindi necessario ut<strong>il</strong>izzare al meglio <strong>il</strong> fondo in dotazione trasferendo a tutti i comparti<br />

agricoli, non escludendo l’ambiente, gli stessi aiuti adottando particolari criteri per evitare storture.<br />

B) nel Paese preso atto che le aziende agricole sono stab<strong>il</strong>i o in decrescenza è emerso con la stessa inconfutab<strong>il</strong>e chiarezza la necessità di una<br />

profonda ristrutturazione e riorganizzazione delle aziende agricole italiane non trascurando le dimensioni di queste in modo da renderle<br />

idonee a competere sul mercato globale.<br />

Formare aziende agricole che immettano sul mercato prodotti diversi sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della qualità e della salubrità e quindi più appetib<strong>il</strong>i<br />

sui mercati internazionali. Preso atto di un’agricoltura vulnerab<strong>il</strong>e contrassegnata da debolezze strutturali e dall’aumento della volat<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> prezzi si è evidenziata la necessità di un’evoluzione culturale dell’agricoltore. Questi deve essere pronto e preparato al confronto globale<br />

e idoneo a introdurre sui mercati le peculiarità <strong>dei</strong> propri prodotti. Che sia in grado, inoltre, di sapere interpretare normative e direttive<br />

in modo da prevenire situazioni diffic<strong>il</strong>i o di emergenza.<br />

Il congresso non ha trascurato l’esame di attuali e importanti tematiche interessanti ed apprezzab<strong>il</strong>i nella loro valenza tecnica ed informativa quali: la<br />

formazione <strong>dei</strong> professionisti; la professione del Perito <strong>Agrari</strong>o al servizio dell’energie alternative rinnovab<strong>il</strong>i; la fiscalità in agricoltura; gli effetti della<br />

globalizzazione nel settore viti-vinicolo; le principali sfide dell’agricoltura e dell’alimentazione globalizzata; sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità dell’agricoltura;<br />

<strong>il</strong> lavoro, dialogo sociale nella f<strong>il</strong>iera agro alimentare.<br />

A fronte delle considerevoli e complesse problematiche emerse dalle esposizioni congressuali i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati si propongono di:<br />

a) impegnarsi a mantenere quel doveroso aggiornamento che li caratterizza professionalmente conferendogli le competenze per la consulenza<br />

all’agricoltore con <strong>il</strong> ruolo di accompagnatore per la nuova formazione culturale dello stesso non escludendo iniziative progettuali in rapporto<br />

a nuove esigenze e all’innovazione tecnologica;<br />

b) fare da tramite tra mondo politico, enti, organizzazioni di settore al fine di operare congiuntamente per una più evoluta e moderna imprenditorialità<br />

agricola;<br />

c) promuovere con una azione professionale di eccellenza <strong>il</strong> coinvolgimento delle nuove generazioni <strong>dei</strong> tecnici affinché questi si affaccino<br />

sul mercato del lavoro con un’adeguata preparazione e <strong>il</strong> necessario impegno ad affrontare con competenza i problemi del settore che si<br />

presentano con l’evolversi <strong>dei</strong> tempi.<br />

Concludendo, i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati ritengono di avere contribuito con questo loro messaggio espresso ad alta voce in questa sede<br />

congressuale a fornire elementi tali da far auspicare che questi debbano essere presi in seria considerazione nelle opportune sedi politiche e da enti e<br />

organizzazioni del settore e da questi sv<strong>il</strong>uppati nell’imminente futuro nei modi più consoni per <strong>il</strong> progredire dell’agricoltura e della società.<br />

Marsala, 28 apr<strong>il</strong>e 2011<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 7


Autorità, gent<strong>il</strong>i Colleghi, Signore e Signori,<br />

a nome del Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati Vi ringrazio della presenza alla celebrazione<br />

del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong> della Categoria<br />

e, da questa Terra di Sic<strong>il</strong>ia da dove 150 anni fa è partita<br />

l’azione che ha portato all’Unità d’Italia nel luogo in cui le<br />

eccellenze delle produzioni agricole sono vive e testimoniano<br />

l’amore per la Terra<br />

porgo a Tutti <strong>il</strong> benvenuto<br />

della Categoria.<br />

Salutiamo anche coloro<br />

che, pur non presenti,<br />

hanno inviato messaggi<br />

augurali per i lavori<br />

congressuali.<br />

Due anni fa, quando <strong>il</strong><br />

CNPA decise <strong>il</strong> tema del<br />

Congresso, avevamo già<br />

avvertito le vene degli<br />

agricoltori pulsare di fronte<br />

ad un mercato che, per<br />

ragioni di prezzo, non accettava<br />

le loro produzioni.<br />

Ed oggi, purtroppo, la situazione<br />

sta precipitando.<br />

E per questo la Categoria<br />

prova preoccupazione per<br />

le sorti dell’agricoltura,<br />

territorio ed ambiente ed<br />

<strong>il</strong> CNPA, attento ai momenti<br />

che coinvolgono <strong>il</strong><br />

sistema nel suo insieme,<br />

ha voluto affrontare questa<br />

importante tematica,<br />

senza la presunzione di<br />

esaurirne i problemi, ma<br />

con la consapevolezza di<br />

poter fornire un qualifica-<br />

8<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

LA GLOBALIZZAZIONE 10 ANNI DOPO<br />

Il contributo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

RELAZIONE DI APERTURA DEL XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Andrea Bottaro Presidente CNPA<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

to contributo e mettendo a disposizione della collettività <strong>il</strong><br />

nostro entusiasmo e competenza.<br />

Prima di iniziare la trattazione è opportuno intendere che<br />

con <strong>il</strong> termine “globalizzazione si indica <strong>il</strong> fenomeno di<br />

crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello<br />

mondiale in diversi ambiti, <strong>il</strong> cui effetto principale è una<br />

decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del<br />

mondo.” m<br />

Le L ragioni del tema: come<br />

Categoria siamo presenti<br />

in i tutta la f<strong>il</strong>iera dell’agroalimentare,<br />

a del territorio e<br />

dell’ambiente d<br />

e, nel 2000,<br />

proprio p in questi giorni,<br />

a Port El Kantoui nella<br />

nostra n prima uscita internazionale<br />

n abbiamo voluto<br />

affrontare a <strong>il</strong> tema della<br />

globalizzazione g<br />

<strong>dei</strong> mercati.<br />

c Argomento delicato<br />

perché, p sull’onda dello<br />

stimolo s del WTO, molti<br />

ipotizzavano i<br />

che, grazie<br />

a questo potenziale strumento<br />

m si potevano risolvere<br />

v alcuni <strong>dei</strong> pressanti<br />

problemi p del sociale.<br />

Dalla D Categoria, non condividendo<br />

d l’euforia del<br />

momento, m in modo pragmatico<br />

m fu pronosticata la<br />

diffic<strong>il</strong>e d coesistenza tra i<br />

buoni b propositi <strong>dei</strong> tanti<br />

addetti a ai lavori e l’innato<br />

t affarismo speculativo<br />

proprio p del commercio<br />

internazionale.<br />

i<br />

Le L<br />

tradizioni culturali ru-


ali , la biodiversità, <strong>il</strong> cibo, l’acqua, e tutti i mezzi di esistenza<br />

sono ridotti a livello di mercato.<br />

L’ut<strong>il</strong>izzo di strumenti agricoli più capaci e potenti ha aumentato<br />

quantitativamente le produzioni saturando i mercati<br />

<strong>dei</strong> paesi consumatori, erodendo le risorse naturali e,<br />

a volte determinando guasti ambientali di grande portata<br />

sconvolgendo <strong>il</strong> rapporto tra agricoltura, territorio ed ambiente.<br />

Prova ne è la formidab<strong>il</strong>e opportunità fornita dalle<br />

energie alternative che però stanno operando in sistema<br />

di sostituzione non sufficientemente attento all’ambiente<br />

e all’agricoltura estensiva.<br />

La “globalizzazione” avrebbe dovuto risolvere i problemi<br />

delle popolazioni <strong>dei</strong> Paesi in Via di Sv<strong>il</strong>uppo liberandole<br />

da fame e miseria e, nei paesi consumatori, la riduzione del<br />

costo delle derrate alimentari.<br />

Questi buoni propositi non hanno considerato fenomeni<br />

che hanno minato l’equ<strong>il</strong>ibrio ecologico del pianeta (desertificazione<br />

avanzante, cementificazione ecc) ed altri fenomeni<br />

determinanti la caduta <strong>dei</strong> prezzi <strong>dei</strong> prodotti agricoli<br />

con <strong>il</strong> conseguente impoverimento <strong>dei</strong> territori rurali.<br />

Pur appartenendo a una storia antica risalente alle scoperte<br />

geografiche, <strong>il</strong> mercato globale nell’ultimo decennio ha<br />

avuto un’accelerazione che, nel settore agroalimentare, ha<br />

determinato un aumento del divario esistente tra i paesi in<br />

via di sv<strong>il</strong>uppo e quelli industrializzati, sui problemi inerenti<br />

alla fame nel mondo.<br />

Alla grande disponib<strong>il</strong>ità di prodotti alimentari non corrisponde,<br />

per basso reddito pro/capite di circa due m<strong>il</strong>iardi<br />

di persone, la possib<strong>il</strong>ità di acquistarli.<br />

Quindi non è peregrino affermare che la globalizzazione<br />

non ha risposto alle attese di maggiore disponib<strong>il</strong>ità di<br />

cibo accessib<strong>il</strong>e.<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Per solidarietà siamo vicini alle popolazioni che nonostante<br />

<strong>il</strong> maggior impegno produttivo sono ancora nella soglia<br />

di povertà ma dobbiamo anche proiettare quello che accade<br />

nelle cose di casa nostra.<br />

E cosa troviamo? Prima di tutto una delocalizzazione <strong>dei</strong><br />

centri di produzioni agro-zootecniche in altri Paesi ove i<br />

salari più bassi consentono costi di produzione inferiori a<br />

quelli delle nostre imprese agricole con conseguente maggiore<br />

interesse dell’industria di trasformazione e <strong>dei</strong> commercianti<br />

interni.<br />

I prodotti agricoli e derrate alimentari che, grazie alla<br />

politica <strong>dei</strong> prezzi più convenienti riescono ad entrare<br />

nel nostro circuito commerciale di fatto escludono buona<br />

parte <strong>dei</strong> prodotti della nostra agricoltura dalla f<strong>il</strong>iera<br />

produzione-consumatore perché scontano i maggiori costi<br />

di produzione.<br />

In estrema sintesi le produzioni agricole italiane, rispetto<br />

a quelle sim<strong>il</strong>ari di altri Paesi, costano di più all’origine e<br />

quindi sono fuori mercato con conseguente crisi dell’impresa<br />

agricola che rischia di chiudere i battenti.<br />

Quale politica è stata finora attuata per garantire le produzioni<br />

italiane che sono minate da sim<strong>il</strong>ari prodotti ottenuti a<br />

basso costo in altri Paesi dove le produzioni agricole, seppur<br />

aumentate di quantità, non hanno aumentato i redditi pro/<br />

capite?<br />

I nostri tecnici, in questo diffic<strong>il</strong>e contesto hanno consentito,<br />

con i loro studi e ricerche di sv<strong>il</strong>uppo, di ottenere <strong>il</strong> massimo<br />

delle produzioni sia in termine di quantità che di qualità.<br />

Il problema, quindi, non è tecnico ma economico.<br />

Se nei PVS le quantità di produzioni agricole non hanno effetto<br />

sull’aumento <strong>dei</strong> redditi pro/capite nei nostri mercati,<br />

i grandi numeri, come impone la legge della domanda e<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 9


dell’offerta, abbassano i prezzi di vendita creando la condizione<br />

che la nostra agricoltura è fuori mercato.<br />

Le nostre eccellenze cedono alla politica <strong>dei</strong> prezzi. I trasformatori<br />

ut<strong>il</strong>izzano prodotti di base provenienti dai PVS ove,<br />

ad esempio, <strong>il</strong> costo del lavoro è molto basso.<br />

E’ la legge di mercato che vede <strong>il</strong> trasformatore/commerciante<br />

acquistare a minor prezzo per abbattere i costi di produzione<br />

e questo vede le nostre migliori produzioni in diretta<br />

competizione con la concorrenza europea ed estera.<br />

La concorrenza di “prodotto” sta interessando anche fiori e<br />

pomodori africani, frutta tropicale in diretta competizione<br />

con quella da noi prodotta, o arance spagnole.<br />

Naturalmente <strong>il</strong> problema coinvolge anche le forniture di<br />

materie prime all’industria alimentare di lavorazione e trasformazione<br />

e alle imprese della distribuzione.<br />

La qualità delle nostre produzioni agro-zootecniche non può<br />

competere con le esigenze di riduzione <strong>dei</strong> costi della voce<br />

alimentare delle famiglie che vedono gli stipendi fissati al<br />

cambio ad 1 euro=1936,27 lire. Di fatto, quando si fa la spesa<br />

1 euro e considerato ormai come le vecchie m<strong>il</strong>le lire.<br />

Il periodo della doppia valuta non è stato tenuto a sufficienza<br />

sotto controllo e ormai <strong>il</strong> cambio/valuta vede € 1 = Lire<br />

m<strong>il</strong>le e questo sta pesando enormemente sulla economia<br />

domestica che, per far quadrare i conti di fine mese punta<br />

sempre più sul prezzo e sempre meno sulla qualità; e ciò ha<br />

originato un danno concreto al nostro Paese che può far<br />

rimpiangere la vecchia e cara lira.<br />

Per evitare la chiusura di tante imprese agricole, già in 10<br />

anni <strong>il</strong> numero delle aziende è diminuito del 27% occorre<br />

pensare ad una combinazione di interventi che possano<br />

essere di indirizzo ed aiuto anche al settore agroalimentare<br />

italiano che ha necessità di maggiore sostegno per la<br />

modernizzazione.<br />

Prima di tutto occorre pensare ad aumentare<br />

i redditi delle aziende intervenendo<br />

sull’abbassamento o congelamento<br />

<strong>dei</strong> costi di produzione nevralgici<br />

che sono individuab<strong>il</strong>i dall’analisi comparata<br />

di quelli sim<strong>il</strong>ari <strong>dei</strong> PVS e promuovendo<br />

una fiscalità di vantaggio<br />

per le imprese agricole accompagnata<br />

da una minore burocrazia.<br />

E’ anche in tal caso opportuno intervenire<br />

nella PAC anche considerando<br />

la difficoltà della nostra agricoltura di<br />

aumentare le superfici aziendali e favorire<br />

le soluzioni alternative di nuova<br />

generazione senza però incidere troppo<br />

sul rapporto produttivo ma sempre con<br />

l’obiettivo di promuovere uno sv<strong>il</strong>uppo<br />

sostenib<strong>il</strong>e.<br />

10<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, in difesa delle nostre produzioni ed eccellenze<br />

alimentari e biodiversità ricche di tradizioni culturali,<br />

alla cui produzione quali-quantitativa sono dediti, vogliono<br />

modelli di sv<strong>il</strong>uppo che assicurino la redditività a chi ha talento<br />

e vuole mettersi in discussione e rischiare per creare<br />

ricchezza.<br />

L’agricoltura richiede un progetto di ristrutturazione e riorganizzazione<br />

che deve vedere tutte le parti pulsanti e vitali<br />

presenti ed attive impegnate ad affrontare con determinazione<br />

e coraggio le sfide della globalizzazione intervenendo<br />

per valorizzare le attività dell’agro-ambiente.<br />

E dobbiamo chiamare al tavolo i nostri governanti perché<br />

senza una politica adeguata tutto rimarrebbe una scatola<br />

vuota .<br />

La crisi dell’agricoltura, ormai manifesta, che quotidianamente<br />

verifichiamo nelle nostre attività professionali ci<br />

consegna a una mission che supera <strong>il</strong> supporto per la difesa<br />

dell’origine <strong>dei</strong> prodotti, per un maggiore ut<strong>il</strong>izzo razionale<br />

delle agroenergie e per l’etichettatura e rintracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

prodotti alimentari.<br />

Non abbiamo la presunzione di risolvere i problemi dell’impresa<br />

agricola ma crediamo che <strong>il</strong> confronto tra le parti possa<br />

portare a proposte innovative collegab<strong>il</strong>i al sistema professione<br />

e a quello dell’istruzione tecnica che ha <strong>il</strong> compito<br />

di preparare le future generazioni di <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> pronti ad<br />

affrontare anche le sfide della globalizzazione.<br />

Affidando ai Relatori l’approfondimento <strong>dei</strong> motivi di apertura<br />

ed <strong>il</strong> compito di portare idee e prospettive sul futuro,<br />

con la certezza che dai lavori Congressuali emergeranno<br />

analisi, sistemi e proposte ut<strong>il</strong>i alla collettività, apro i lavori<br />

del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati.


La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />

processo di globalizzazione<br />

On.le Giovanni La Via<br />

L’agricoltura europea si<br />

appresta ad affrontare una<br />

nuova fase di riforma.<br />

La Politica Agricola Comune<br />

(PAC), che da sempre<br />

ha regolato le attività<br />

del settore agricolo e dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo rurale, necessita<br />

ora di nuovi criteri per<br />

svolgere al meglio la propria<br />

funzione nei 27 Stati<br />

membri dell’Unione Europea<br />

per <strong>il</strong> periodo successivo<br />

al 2013. Viviamo, pertanto,<br />

un momento cruciale per la definizione sia delle<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

SINTESI DEGLI INTERVENTI<br />

priorità sia delle modalità attraverso cui <strong>il</strong> contributo<br />

dell’agricoltura europea dovrà essere ottimizzato per<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo di opportunità economiche ed occupazionali<br />

nelle regioni rurali di tutta l’UE. Ciò impone delle<br />

scelte che rischiano di penalizzare le specificità produttive<br />

e territoriali di molte aree rurali europee. Così,<br />

dalla scelta del criterio più equo per la ripartizione <strong>dei</strong><br />

pagamenti diretti per gli agricoltori alle nuove politiche<br />

per lo sv<strong>il</strong>uppo rurale (PSR 2014-2020), la posta in<br />

gioco per la nostra agricoltura sic<strong>il</strong>iana si rivela molto<br />

alta e capace di pregiudicare gli obiettivi, di lungo<br />

termine, legati alla salvaguardia del territorio rurale e<br />

forestale, alla tutela <strong>dei</strong> nostri giacimenti agroalimentari<br />

e alla creazione di condizioni tali da incoraggiare<br />

e supportare le future generazioni di agricoltori. Nella<br />

PAC che, adesso, stiamo scegliendo per <strong>il</strong> periodo dopo<br />

<strong>il</strong> 2013 vi é, quindi, <strong>il</strong> futuro del nostro mondo agricolo.<br />

Dopo la Comunicazione della Commissione europea<br />

del 18 novembre 2010, spetta ora al Parlamento europeo<br />

esprimere la posizione <strong>dei</strong> 27 Stati membri, sulla<br />

base della quale, in autunno, la Commissione europea<br />

presenterà la proposta di un pacchetto di misure le-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 11


gislative. E´, pertanto, una fase cruciale in cui i dibattiti<br />

e i confronti, su “come” e “quanto” stanziare per<br />

la politica che ha visto numerose fasi di riforma, sono<br />

piuttosto accesi. La spesa agricola viene, attualmente,<br />

finanziata da due fondi, che rientrano nel b<strong>il</strong>ancio generale<br />

dell’UE.<br />

Si tratta del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEA-<br />

GA) che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori e<br />

le misure per regolarizzare i mercati agricoli, come ad<br />

esempio, gli interventi e le restituzioni all’esportazione,<br />

mentre al Fondo europeo agricolo per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale (FEASR) competono i Programmi di sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale (PSR) realizzati nei diversi Stati membri. Sulla<br />

base degli orientamenti finora manifestati, anche per<br />

Effetti su un mercato volat<strong>il</strong>e<br />

come quello agricolo<br />

Dr. Giovanni Razeto<br />

Negli ultimi dieci anni si è<br />

assistito ad una globalizzazione<br />

di tutti i settori economici<br />

che ha portato alla ricerca<br />

dell’abbassamento <strong>dei</strong> costi<br />

di produzione spingendo gli<br />

imprenditori a investire in<br />

luoghi ove i costi legati alla<br />

produzione di beni e/o servizi<br />

fossero i più bassi. Inoltre,<br />

la velocità della circolazione<br />

delle informazioni e <strong>dei</strong> beni<br />

hanno consentito la possib<strong>il</strong>ità<br />

di approvvigionare i mercati<br />

con beni e/o servizi prodotti in luoghi molto distanti<br />

12<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

<strong>il</strong> prossimo periodo di programmazione la struttura a<br />

due P<strong>il</strong>astri dovrebbe continuare ad essere mantenuta.<br />

Ciò che invece ancora incera e la dotazione di b<strong>il</strong>ancio<br />

da destinare alla PAC. Nel contesto della definizione<br />

della Strategia 2020, in cui ristab<strong>il</strong>ire le priorità di intervento<br />

é al vaglio l’elaborazione dell’intera cornice<br />

finanziaria dell’UE, disponib<strong>il</strong>e entro questa estate<br />

quando la commissione speciale del PE sulle sfide politiche<br />

e le risorse di b<strong>il</strong>ancio per un’Unione Europea<br />

sostenib<strong>il</strong>e dopo <strong>il</strong> 2013 (SURE) presenterà una proposta<br />

di azione nei vari settori economici e sociali. Per<br />

l’agricoltura, abbiamo chiesto che, data l’ampia gamma<br />

di obiettivi che la politica agricola è chiamata a realizzare<br />

e la necessità di apportare un effettivo valore<br />

aggiunto, la quota di b<strong>il</strong>ancio destinata alla politica<br />

agricola dell’UE dovrà essere quanto meno mantenuta<br />

dopo <strong>il</strong> 2013 e che le risorse agricole continuino ad essere<br />

distinte da quelle destinate ad altre politiche. Un<br />

percorso, quindi, ancora da proseguire e che si pone<br />

l’obiettivo di garantire equità nella distribuzione delle<br />

risorse sia tra i vari Stati membri ma anche nell’ambito<br />

degli stessi, considerata l’ampia variab<strong>il</strong>ità di condizioni<br />

produttive, logistiche ed organizzative che connota<br />

l’agricoltura europea. Un percorso che deve necessariamente<br />

fare i conti con una globalizzazione <strong>dei</strong> mercati<br />

sempre più pressante e spesso poco favorevole a<br />

certe produzioni e a certi ambiti mercant<strong>il</strong>i.<br />

dai luoghi di commercializzazione.<br />

Certamente l’agricoltura non ha fatto eccezioni a riguardo<br />

e ci si è trovati ad affrontare le stesse problematiche<br />

riscontrate in tutti i settori merceologici. Gli effetti della<br />

globalizzazione e della ricerca di una produzione espletata<br />

a costi sempre più bassi, ha creato forte tensione sui<br />

prezzi, soprattutto in quei prodotti a basso valore aggiunto<br />

come le colture estensive, in particolar modo le<br />

commodities.<br />

Se si considera la curva che descrive l’andamento <strong>dei</strong><br />

prezzi delle commodities negli ultimi dieci anni si evidenzia<br />

un aspetto estremamente interessante. Dall’inizio del<br />

2000, anno in cui si è affacciato nell’economia lo scenario<br />

della globalizzazione, fino al 2006/2007 l’andamento <strong>dei</strong><br />

prezzi delle commodities era abbastanza stab<strong>il</strong>e con una<br />

bassa osc<strong>il</strong>lazione <strong>dei</strong> prezzi dovuta principalmente alla<br />

quantità <strong>dei</strong> beni prodotti o presenti negli stock. Dal 2007<br />

ad oggi si sono aggiunti fattori che hanno cambiato le regole<br />

di mercato:


duzione<br />

non destinati all’alimentazione (ad es. produzione<br />

di biomasse o di energia prodotta con <strong>il</strong><br />

<br />

<br />

Il combinato disposto di tutti questi fattori ha creato una<br />

riduzione della produzione, con conseguente riduzione<br />

degli stock, un aumento contemporaneo della domanda<br />

di prodotti a cui si è aggiunto un fattore speculativo legato<br />

alla forte crisi finanziaria che ha sconvolto tutti i mercati<br />

mondiali. Grosse quantità di denaro, infatti, sono state<br />

dirottate dai mercati azionari ai mercati <strong>dei</strong> beni primari<br />

quali le commodities. Tale manovra ha esposto <strong>il</strong> mercato<br />

di questi beni ad un incremento della volat<strong>il</strong>ità che nulla<br />

ha a che fare con la produzione.<br />

Questi effetti che nulla hanno a che fare con l’agricoltura si<br />

ripercuotono negativamente sulle nostre imprese agricole.<br />

Già i nostri produttori di seminativi non potevano fare<br />

<strong>il</strong> prezzo in quanto, come già detto, tali prodotti avevano<br />

un mercato di riferimento globale, ma ora si aggiungono<br />

fattori estranei all’agricoltura che incrementano la volat<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> prezzi rendendo <strong>il</strong> reddito delle nostre imprese<br />

incerto. Per questo motivo è sempre più forte l’esigenza di<br />

creare strumenti a tutela del reddito delle imprese agrico-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

le che non siano limitati solo a difesa di eventi atmosferici<br />

pur sempre importanti, ma che possano creare una rete di<br />

protezione all’imprenditore volta a garantire una stab<strong>il</strong>ità<br />

del proprio reddito. Dai lavori preliminari relativi alla<br />

PAC post 2013 si percepisce l’indirizzo che la Commissione<br />

sta dando alla tutela del reddito attraverso l’analisi<br />

di alcuni temi importanti quali la possib<strong>il</strong>ità di inserire le<br />

crisi di mercato in strumenti assicurativi o finanziari e la<br />

creazione di fondi di mutualità che possano abbattere <strong>il</strong><br />

rischio volat<strong>il</strong>ità del reddito.<br />

L’ISMEA, che sta seguendo in modo attento e partecipativo,<br />

i lavori sulla nuova PAC sta studiando sistemi di<br />

“alert” per prevenire crisi di mercato insieme allo studio<br />

di strumenti assicurativi che possano ridurre <strong>il</strong> rischio di<br />

volat<strong>il</strong>ità.<br />

Alla luce di quanto esposto, <strong>il</strong> ruolo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> assume<br />

un ruolo ancor più importante considerando che,<br />

come libero professionista, deve indirizzare l’imprenditore<br />

nelle giuste scelte volte a tutelare <strong>il</strong> reddito aziendale.<br />

Per questo motivo le scelte che si faranno negli anni che<br />

ci separano dall’entrata in vigore della nuova PAC saranno<br />

molto importanti in quanto permetteranno all’impresa<br />

agricola di sopravvivere in un mondo sempre più<br />

globalizzato.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 13


14<br />

La Cassa di previdenza <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Membro del Comitato della Gestione Separata <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Per.Agr. Cosimo<br />

D.Giannotta<br />

Porto a Tutti i saluti del Comitato<br />

di Gestione e del Presidente<br />

Enpaia, Dr. Carlo Sic<strong>il</strong>iani<br />

e ringrazio per averci<br />

consentito di essere presenti<br />

per l’esercizio delle attività<br />

di promozione così come stab<strong>il</strong>ite<br />

dall’art. 12 - 4° comma<br />

del vigente Regolamento.<br />

In Sintesi le linee programmatiche<br />

tracciate dal Comitato per <strong>il</strong> quadriennio 2009-<br />

2012 sono :<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

vo<br />

2010 che, approvata in prima lettura in corso del Comi-<br />

<br />

inviato ai Sindaci, sarà adottato per la definitiva approva-<br />

paia<br />

domani 28 apr<strong>il</strong>e alle 10:30 in Roma.<br />

Gli obiettivi che <strong>il</strong> Comitato si è prefissato per <strong>il</strong> 2010 sono<br />

stati raggiunti.<br />

<br />

<br />

c) aumentare la redditività.<br />

<br />

specifico evidenzia <strong>il</strong> dato importante, in controtendenza<br />

con gli anni passati, dell’aumento di nuove iscrizioni che,<br />

in somma algebrica con le cancellazioni, ha portato ad un<br />

totale iscritti attivi (compresi n.150 pensionati contribuenti)<br />

al 31/12/2010 pari a 3.212 unità.<br />

Si è assestato <strong>il</strong> principio che occorre lavorare nella categoria<br />

cercando di recuperare quei periti agrari che, nonostante<br />

vi sia un obbligo di legge, non ancora s’iscrivono<br />

alla Cassa.<br />

Tanto lo si adotta in tutte le forme canoniche di promozione<br />

che <strong>il</strong> Comitato si è dato partecipando, con i suoi mem-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

bri, in tutte le manifestazioni, convegni organizzati per far<br />

conoscere meglio che cosa sia la Cassa e quali vantaggi si<br />

ottengono iscrivendosi ad essa.<br />

Nel corso dell’anno 2010 sono state pagate, con ut<strong>il</strong>izzo del<br />

Fondo pensioni costituito nell’anno 2001, n. 337 pensioni,<br />

di cui 34 di reversib<strong>il</strong>ità e 1 di invalidità.<br />

E’ importante r<strong>il</strong>evare come, trovandoci di fronte una Cassa<br />

dove è adottato <strong>il</strong> sistema contributivo per <strong>il</strong> calcolo della<br />

pensione, certamente versando la contribuzione minima<br />

prevista si avranno pensioni basse e pertanto, essendo ciò<br />

previsto dal Regolamento occorre far capire agli iscritti<br />

come sia importante, per <strong>il</strong> futuro, aumentare l’aliquota<br />

contributiva.<br />

ma<br />

3° dell’art. 3 del Regolamento n° 91 iscritti hanno richiesto<br />

<strong>il</strong> versamento di un’aliquota maggiore rispetto al<br />

10% previsto per legge, (ovvero dal 12 al 30%) generando<br />

una aggiunta di contributo soggettivo stimab<strong>il</strong>e in<br />

oltre € 110.000,00.<br />

Occorre evidenziare che vi è un consistente accantonamento<br />

della contribuzione integrativa che, oltre a permettere<br />

di rivalutare i montanti, consentirà al Comitato di portare<br />

avanti iniziative di carattere assistenziale e mutualistico in<br />

favore degli iscritti così come previsto dal regolamento.<br />

cernente<br />

i rendimenti mob<strong>il</strong>iari che, per <strong>il</strong> 2010, ha garantito<br />

<strong>il</strong> 3,98% netto (4,46% lordo).<br />

E’ necessario evidenziare che gli obiettivi raggiunti provengono<br />

da una costante e continua sinergia tra i Comitati<br />

precedenti, quello attuale e la Struttura Enpaia.<br />

In merito alle sanzioni è necessario r<strong>il</strong>evare come le stesse<br />

siano diminuite nel 2010 e si va verso una regolarità<br />

contributiva.<br />

Purtroppo, la Cassa ha una “storica” morosità che va regredendo,<br />

ma abbiamo necessità, nell’interesse prima<br />

dell’iscritto e, di conseguenza per l’intera Gestione, di recuperare<br />

queste somme.<br />

Prima di procedere coattamente, conoscendo <strong>il</strong> periodo di<br />

crisi congiunturale ed economica che stiamo tutti vivendo,<br />

stiamo mettendo in atto una serie di iniziative che mirano<br />

a sensib<strong>il</strong>izzare i Colleghi morosi che vanno dall’ invio<br />

delle note di messa in mora, al coinvolgimento <strong>dei</strong> Collegi<br />

provinciali fino al recupero coatto delle stesse nei termini<br />

e nei modi di legge.<br />

<br />

iscritto moroso che non versa <strong>il</strong> proprio soggettivo che<br />

contribuirà al proprio calcolo della futura pensione, va<br />

contro se stesso.<br />

Se a questo si aggiunge un’impropria acquisizione del contributo<br />

integrativo (<strong>il</strong> Cap. al 2%) che la committenza gli<br />

versa e che a sua volta deve riversare, lo espone a rischi


enormi e per questo la volontà del Comitato nel venire<br />

incontro ai propri iscritti non in regola, si manifesta anche<br />

con atti formali ed è importante ricordare a tutti gli iscritti<br />

che con Delibera di Comitato del 30/11/2010 abbiamo<br />

dato facoltà ad ogni iscritto di personalizzare <strong>il</strong> proprio<br />

piano di rientro.<br />

La redditività della gestione del 2010 è stata del 3,98% e<br />

quella del 2009 pari al 4,92% e per questo si può affermare,<br />

senza timore di smentita, che quella <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> agrari è la<br />

Cassa del D.lvo 103/96 con la più alta redditività in Italia.<br />

<br />

non possiamo direttamente riversarla sui nostri iscritti.<br />

Infatti come è noto <strong>il</strong> coefficiente di capitalizzazione da<br />

adottare su ogni singolo montante è obbligatoriamente<br />

previsto dalla legge e ci viene comunicato ogni anno<br />

<br />

<br />

iscritti se lo strumento legislativo non lo consente?<br />

Parliamo di ut<strong>il</strong>i di circa un m<strong>il</strong>ione e mezzo di euro annuo,<br />

già al netto del fondo accantonamento rischi e rivaluta-<br />

<br />

favore degli iscritti, quindi oggi vigenti, e stiamo per deliberare<br />

altre forme di beneficio.<br />

Con l’approvazione del Nuovo Regolamento, in vigore<br />

dal 19 luglio 2010, con l’introduzione dell’art. 29 - Provvidenze<br />

straordinarie - esiste la possib<strong>il</strong>ità di fornire una<br />

“mutualità” alla nostra Cassa nata esclusivamente come<br />

Previdenziale.<br />

mento<br />

tale articolo con <strong>il</strong> quale avrà la facoltà mutuale<br />

di erogare provvidenze agli iscritti in costanza di rapporto<br />

assicurativo, al coniuge e ai loro fam<strong>il</strong>iari considerati<br />

fiscalmente a carico, che potranno trovarsi in particolari<br />

condizioni di bisogno, determinate da circostanze o da situazioni<br />

di notevole gravità.<br />

Sono esclusi, comunque dalle prestazioni i fam<strong>il</strong>iari superstiti<br />

del professionista che, all’atto del decesso, non era più<br />

iscritto alla Gestione e che alla data del decesso avesse superato<br />

<strong>il</strong> 65° anno di età.<br />

Le prestazioni potranno essere erogate a condizione che:<br />

- l’iscritto sia in regola con <strong>il</strong> versamento delle quote<br />

di iscrizione al <strong>Collegio</strong> Professionale Provinciale di<br />

<br />

un provvedimento di sospensione dall’esercizio della<br />

<br />

- l’iscritto sia in regola con <strong>il</strong> versamento <strong>dei</strong> contributi<br />

<br />

Costituiscono circostanze o situazione di notevole gravità<br />

quelle derivanti da:<br />

- gravi malattie e gravi infortuni temporaneamente invalidanti<br />

che determinino condizioni di particolare<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

disagio economico dell’iscritto, del coniuge o <strong>dei</strong> fam<strong>il</strong>iari<br />

a carico tali da compromettere le minime esigen-<br />

<br />

- decesso dell’iscritto quando determini uno stato di disagio<br />

economico per i fam<strong>il</strong>iari fiscalmente a carico tale<br />

da compromettere le minime esigenze di sussistenza.<br />

Per ottenere le prestazioni <strong>il</strong> richiedente dovrà, entro un<br />

anno dalla data certa di manifestazione dell’evento, inviare<br />

domanda in carta semplice, indirizzata al Comitato<br />

<br />

circostanze e le situazioni di notevole gravità che hanno<br />

determinato lo stato di particolare bisogno.<br />

Per la determinazione della misura delle provvidenze si<br />

tiene conto:<br />

Caso MORTE:<br />

<br />

-<br />

<br />

- che <strong>il</strong> reddito complessivo del coniuge e <strong>dei</strong> fam<strong>il</strong>iari fiscalmente<br />

a carico, non risulti superiore ad € 14.000,00<br />

(Quattordicim<strong>il</strong>a//00). Tale valore da rivalutarsi annualmente<br />

in base alla rivalutazione Istat <strong>dei</strong> prezzi al<br />

<br />

- che non sia in essere alcuna copertura assicurativa.<br />

Caso MALATTIA GRAVE:<br />

- identiche le condizioni sussistenze già descritte nel<br />

caso precedente (reddito prevalente e non superiore<br />

ad € <br />

- che l’inattività, certificata, non sia inferiore ad un numero<br />

di 90 (novanta) giorni consecutivi.<br />

Caso INFORTUNIO GRAVE:<br />

- con le identiche condizioni di cui al comma 5 lettera<br />

<br />

- che l’inattività, certificata, non sia inferiore ad un nu-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 15


- la prestazione potrà essere erogata, nella misura che <strong>il</strong><br />

dacab<strong>il</strong>e<br />

giudizio, e cosi quantificata.<br />

Caso MORTE:<br />

- fino ad un importo massimo di Euro 20.000,00 (una<br />

tantum).<br />

Caso MALATTIA GRAVE e INFORTUNIO GRAVE:<br />

- fino ad un importo calcolato in ragione del periodo<br />

di inattività certificata ed accertata, mens<strong>il</strong>mente determinato<br />

sulla scorta del reddito mens<strong>il</strong>e conseguito<br />

nel triennio precedente l’anno in cui si è verificata la<br />

malattia e/o l’infortunio. L’importo massimo erogab<strong>il</strong>e<br />

è quantificato in Euro 10.000,00 (una tantum) .<br />

b<strong>il</strong>ito<br />

e sulla scorta della documentazione prodotta dal richiedente,<br />

assunte le opportune informazioni e/o verifiche,<br />

con decisione definitiva e motivata provvederà ad erogare<br />

le provvidenze.<br />

Gli importi assegnati sono prelevati da un fondo appositamente<br />

stab<strong>il</strong>ito, Fondo di Solidarietà, che viene alimentato<br />

con una percentuale dell’avanzo di gestione. Il Comitato<br />

le<br />

variab<strong>il</strong>e fino ad un massimo del 10% di detto importo.<br />

Forme assistenza integrativa a favore degli iscritti alla<br />

Cassa:<br />

Già in corso di celebrazione del Comitato del 22 marzo ultimo<br />

scorso abbiamo preliminarmente discusso della possib<strong>il</strong>ità<br />

di fornire a tutti gli iscritti, che, badate bene, siano<br />

in regola con <strong>il</strong> pagamento delle contribuzioni, anche con<br />

chi ha adottato un piano di rientro, di forme di assistenza<br />

integrativa quali a mero esempio la convenzione con <strong>il</strong><br />

<br />

vore<br />

degli iscritti.<br />

La tutela della salute degli iscritti è una forma di welfare<br />

indiretto che garantisce l’età contributiva di ogni singolo<br />

iscritto.<br />

Diversificare gli investimenti da mob<strong>il</strong>iari anche in<br />

immob<strong>il</strong>iari.<br />

Nel Comitato che sarà celebrato in Roma domani, per capirci<br />

<strong>il</strong> Comitato all’unisono (così detto Comitato ex art.<br />

-<br />

<br />

dove<br />

sono tracciate le linee guida per <strong>il</strong> prossimo anno,<br />

proporremo all’unisono la possib<strong>il</strong>ità di investimenti immob<strong>il</strong>iari<br />

mirati e finalizzati.<br />

E’ nostro intendimento procedere in uno studio finalizzato<br />

con l’aus<strong>il</strong>io della Struttura Enpaia - Gestione Immob<strong>il</strong>iare<br />

- ad individuare immob<strong>il</strong>i da acquistare per un<br />

16<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

successiva cessione in fitto, quindi con redditività, alle sedi<br />

<strong>dei</strong> Collegi Provinciali, individuando equità di criteri, di<br />

ubicazione e di necessità reali.<br />

Emersione Del Sommerso.<br />

Purtroppo, cari Colleghi, questo è un aspetto dolente del-<br />

<br />

n. 18.000 <br />

Nel mentre gli iscritti ad oggi alla Gestione Enpaia sono in<br />

totale n. 3.212 di cui n. 150 pensionati contribuenti emerge<br />

che la percentuale di iscrizione è pari al 18%.<br />

Contiamo di portare questo valore ad un minimo del 30%<br />

del totale iscritti al nazionale, ovvero circa 5.000 iscritti<br />

e questo per un discorso di equità e di osservanza di<br />

regole.<br />

Lo faremo attuando tutte le forme, non da ultima acquistando<br />

dall’INPS i dati dell’operazione POSEIDONE ed<br />

<br />

<br />

<br />

un fine comune.<br />

Prioritariamente sarà strutturato un programma mirato<br />

alla sensib<strong>il</strong>izzazione dell’intera categoria ad adempiere<br />

<br />

successivamente saranno dotati gli Uffici della gestione di<br />

tutti gli strumenti necessari per far emergere e portare in<br />

“luce” tutti coloro i quali, seppur obbligati per legge, non<br />

sono iscritti alla Gestione e che, con <strong>il</strong> loro comportamento,<br />

influiscono negativamente sui costi fissi di gestione e,<br />

quindi, sull’intera Categoria.<br />

Prima di avviarmi alla conclusione comunico che è partito<br />

un progetto di “comunicazione” con gli iscritti mediante<br />

cola”<br />

ove avremo a disposizione degli spazi per comunicare<br />

ed informarvi di tutto quello che porteremo a termine<br />

in ogni bimestre.<br />

Chiediamo una attenta lettura del prossimo numero, e<br />

di comunicare ogni e qualsiasi appunto, critica, proposta<br />

sto<br />

attendiamo l’indirizzo di PEC degli iscritti e questo ci<br />

consentirà di ovviare all’invio delle circolari cartacee che<br />

ogni anno incidono negativamente sui costi che si potrebbero<br />

riversare su altre attività di gestione anche questi importi<br />

minimi sono importanti per noi e per tutti.<br />

Ringrazio per l’attenzione e per la pazienza che avete<br />

dimostrato, ringrazio <strong>il</strong> Consiglio <strong>Nazionale</strong> per averci<br />

ospitato e devo scusarmi se unitamente ai miei Colleghi<br />

componenti dobbiamo, nostro malgrado, abbandonare i<br />

lavori Congressuali per rientrare stasera a Roma perchè<br />

domani, come ho già riferito, celebreremo due Comitati<br />

portanti<br />

investimenti mob<strong>il</strong>iari.


La formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />

Per.Agr. Mauro Finiguerra<br />

Presidente della Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Come altri ordini e collegi professionali<br />

<strong>il</strong> Consiglio Naziona-<br />

<br />

<br />

3 settembre 2004, ha emanato <strong>il</strong><br />

regolamento della formazione<br />

<br />

<br />

l’eccellenza nell’esercizio della<br />

libera professione, pubblicato<br />

sulla Gazzetta Ufficiale n. 02 del<br />

04 gennaio 2005.<br />

La necessità di formazione continua di ogni professionista è<br />

una conseguenza del continuo evolversi delle normative e del-<br />

le<br />

tecniche è in continuo fermento, le innovazioni tecnologiche<br />

hanno radicalmente cambiato e sovvertito tutte le tradizionali<br />

tecniche lavorative, la globalizzazione e la informatizzazione<br />

del “sistema lavoro” hanno modificato e velocizzato in modo<br />

ve<br />

“quadro” e quelle applicative sono aggiornate con una frequenza<br />

quasi imbarazzante che mette a dura prova anche <strong>il</strong><br />

professionista più attento.<br />

La formazione continua, che da quanto si legge, è al centro<br />

dell’attenzione delle diverse comunità professionali, non<br />

può più essere oggetto di iniziativa volontaria e/o estemporanea,<br />

ma valore portante di una deontologia professionale<br />

che garantisca sempre più qualità nei servizi da prestare alla<br />

committenza.<br />

L’erogazione di corsi a catalogo, seminari e convegni, community<br />

on line, regolate da apposite convenzioni, finalizzati<br />

al riconoscimento <strong>dei</strong> crediti formativi, costituisce la via per<br />

un’offerta formativa a più livelli e garantisce l’acquisizione di<br />

conoscenze e ab<strong>il</strong>ità indispensab<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> completamento del<br />

proprio curriculum professionale. Contribuisce inoltre, a dare<br />

qualità e valore aggiunto al titolo professionale <strong>dei</strong> giovani,<br />

favorisce lo sv<strong>il</strong>uppo di competenze tecniche e di etica professionale,<br />

offrendo esperienze interdisciplinari. In tale ottica, lo<br />

casione<br />

del seminario sulla certificazione energetica degli edi-<br />

<br />

<br />

in rete possib<strong>il</strong>ità di formazione ed aggiornamento e, successivamente,<br />

con la collaborazione di Colleghi resisi disponib<strong>il</strong>i,<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

l’erogazione di videolezioni agli ab<strong>il</strong>itanti.<br />

La formazione continua, come dovere previsto dal codice deontologico,<br />

è attività di aggiornamento e di approfondimento<br />

delle competenze tecniche sulle materie oggetto di esercizio<br />

dell’attività professionale del perito agrario ed è volta ad assicurare<br />

che <strong>il</strong> libero professionista approfondisca ed estenda<br />

la propria competenza tecnica e professionale, viene svolta<br />

nell’interesse <strong>dei</strong> committenti e delle istituzioni e garantisce<br />

la prestazione intellettuale del perito agrario nell’ interesse<br />

pubblico.<br />

La ragione dell’iniziativa è evidente:<br />

- ogni materia si evolve continuamente, in virtù delle modifiche<br />

legislative e del progresso tecnologico, cosicché le<br />

nozioni acquisite ai tempi dell’istruzione e del tirocinio<br />

<br />

- assume connotazioni differenti a seconda della tipologia<br />

<br />

- può essere erogata tramite convegni, seminari ed eventi<br />

<br />

- la partecipazione comporta <strong>il</strong> conseguimento di crediti<br />

formativi.<br />

Questi eventi sono spesso a pagamento (e fiscalmente si può<br />

dedurre solo <strong>il</strong> 50% del costo, con evidente aggravio per i par-<br />

<br />

si prefigge tra l’altro, l’organizzazione di eventi a favore degli<br />

iscritti ai Collegi provinciali, in collaborazione con gli stessi,<br />

ognuno <strong>dei</strong> quali concorre a determinare gli aspetti operativi,<br />

individuando <strong>il</strong> limite <strong>dei</strong> crediti da attribuire e definendo<br />

eventualmente, per chi non accumula <strong>il</strong> numero di crediti formativi<br />

previsti, le sanzioni disciplinari da applicare.<br />

Da questo punto di vista la formazione non può essere standardizzata,<br />

ma va progettata volta per volta: deve essere allo<br />

stesso tempo breve e mirata, come si sta cercando di fare con<br />

<br />

In conclusione, gli effetti della formazione professionale sui<br />

processi di sv<strong>il</strong>uppo risultano diffic<strong>il</strong>i da misurare per la sua<br />

oggettiva immaterialità e dunque è uno strumento strategico<br />

diffic<strong>il</strong>e da assumere in termini di crescita anche se le ricerche<br />

sull’argomento dimostrano che chi investe in formazione professionale<br />

raggiunge risultati migliori di chi non lo fa. Si parla<br />

sempre con più insistenza di società della conoscenza e dell’informazione,<br />

ciò per mettere innanzitutto in r<strong>il</strong>ievo <strong>il</strong> peso che<br />

le conoscenze umane hanno assunto nelle imprese “creative”<br />

per eccellenza ed in ogni ambito operativo.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 17


Gli effetti della globalizzazione<br />

sul paesaggio<br />

I periti agrari studiano le nuove<br />

problematiche fitosanitarie<br />

Per. Agr. Leonardo Perronace<br />

I cambiamenti climatici<br />

e l’arrivo di nuove specie<br />

invasive stanno determinando<br />

un incremento delle<br />

emergenze fitosanitarie<br />

forestali. Inoltre alcuni<br />

parassiti, condizionati da<br />

fattori ambientali che esaltano<br />

la loro aggressività e<br />

riducono la resistenza delle<br />

piante, si sono mostrati in<br />

grado di modificare anche<br />

i loro areali di diffusione<br />

e i biocicli. Emblematici<br />

sono i casi di Phytophthora spp. nei castagneti, del Tarlo<br />

<br />

delle città risente di tali invasioni. Soprattutto perché la<br />

forestazione urbana è un mezzo per mitigare <strong>il</strong> fenomeno<br />

dell’isola di calore e dell’inquinamento in ambiente urbano.<br />

Oltre la perdita delle alberature e quindi della modifica<br />

del paesaggio bisogna tener conto della sicurezza<br />

di cose e persone: infatti molti di questi parassiti oltre<br />

al danno biologico infliggono anche un danno meccanico<br />

che pregiudica la stab<strong>il</strong>ità. Per questi<br />

motivi non si può fare a meno di intervenire<br />

mettendo in atto tutte le pratiche<br />

conosciute e stimolando la ricerca<br />

per la soluzione ai problemi creati. Le<br />

emergenze maggiori in termini di attacco<br />

vengono da :<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

5. Rhynchophorus ferrugineus.<br />

sis<br />

crea delle cavità all’interno del fusto<br />

che rendono precaria la stab<strong>il</strong>ità meccanica<br />

della pianta.<br />

<br />

nematode che preoccupa molto per le<br />

-<br />

18<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

chamus spp., riesce<br />

ad inf<strong>il</strong>trarsi ed a<br />

riprodursi fino alla<br />

morte di numerosi<br />

esemplari.<br />

<br />

spp. pone problemi<br />

alla stab<strong>il</strong>ità degli<br />

alberi oltre al disseccamento<br />

di interi<br />

boschi di Pinus spp.<br />

Per quanto riguarda<br />

<strong>il</strong> Rhynchophorus<br />

ferrugineus<br />

possiamo ricordare<br />

quanto già evidenziato<br />

sulla rivista <strong>il</strong><br />

<br />

possono garantire una protezione efficace delle palme. I<br />

trattamenti effettuati su circa 200 Palme del Comune di<br />

Roma nel 2010 hanno avuto un effetto positivo del 100%:<br />

dove sono stati effettuati i trattamenti non si sono avute<br />

infestazioni.<br />

Le sfide che la globalizzazione <strong>dei</strong> mercati pone oggi sono<br />

anche quelle fitosanitarie.<br />

<br />

volta i problemi relativi all’ambiente ed al paesaggio.<br />

Solo con l’osservazione <strong>dei</strong> fenomeni e la riflessione costante,<br />

con la sperimentazione audace ma ragionata, con la rete<br />

<br />

potremo dare <strong>il</strong> nostro contributo efficace e determinante<br />

alla difesa del nostro ambiente.


La professione del perito<br />

agrario al servizio delle energie<br />

alternative rinnovab<strong>il</strong>i<br />

Dr.ssa Valeria Coco<br />

Tra le fonti rinnovab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong><br />

solare fotovoltaico e l’eolico<br />

sono quelle che hanno<br />

avuto <strong>il</strong> tasso di crescita più<br />

elevato e che potranno, in<br />

futuro, contribuire, in maniera<br />

sostanziale, al soddisfacimento<br />

della domanda<br />

di energia ed alle richieste<br />

di energia “pulita”.<br />

Proprio oggi, in conseguenza<br />

degli incidenti verificatisi<br />

in Giappone, la realizzazione<br />

di impianti che sfruttano le fonti naturali di<br />

energia, acquista una sempre maggiore importanza tra<br />

quelli che producono energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i.<br />

Tuttavia , è stato dimostrato che, anche se a livello generale<br />

vi è un considerevole supporto alle politiche di<br />

promozione delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i di energia, a livello<br />

locale, spesso le comunità percepiscono l’installazione<br />

di impianti alimentati ad energia rinnovab<strong>il</strong>i da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i come limitativi della qualità della vita o<br />

impattanti sul paesaggio naturale; per tale motivo, tra<br />

gli studi propedeutici alla realizzazione di impianti alimentati<br />

a da fonti rinnovab<strong>il</strong>i, la valutazione degli impatti<br />

sul territorio, sulle comunità e sulla flora e la fauna,<br />

rappresentano <strong>dei</strong> supporti decisivi ed importanti<br />

nell’iter di approvazione degli stessi.<br />

L’impatto di un qualsiasi impianto alimentato da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i può essere valutato considerando le tre distinte<br />

fasi :<br />

1. impatto durante la fase di realizzazione;<br />

2. impatto nel periodo in cui l’impianto rimane<br />

installato;<br />

3. impatto allo smantellamento dell’impianto.<br />

Lo studio degli impatti ambientali di un impianto di tale<br />

genere coinvolge una serie di competenze, tra cui quella<br />

più importante è rappresentata dalla professione del<br />

perito agrario, <strong>il</strong> quale, per formazione professionale e<br />

capacità acquisite sul campo, è in grado di dare un contributo<br />

non indifferente in relazione agli studi che debbono<br />

essere prodotti, in merito agli impatti sul terreno<br />

, sulle specie tipiche dell’area, sull’effettivo impiego <strong>dei</strong><br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

terreni, e dal punto di vista agricolo ed, in alternativa,<br />

per la produzione “industriale” di energia.<br />

Poiché le valutazioni non si fermano al solo impatto visivo,<br />

ma vanno oltre, analizzando le influenze sulle forme<br />

di vita caratteristiche <strong>dei</strong> territori, ben si comprende<br />

come la professione che meglio si presta alla realizzazione<br />

di studi che abbiano come scopo li contenimento<br />

<strong>dei</strong> carichi sul territorio sulla flora e la fauna caratteristici<br />

<strong>dei</strong> terreni, siano quelle direttamente coinvolte<br />

nella conduzione, direzione e gestione di attività sterramene<br />

legate all’agricoltura.<br />

Dal momento che impianti di tal genere rappresentano<br />

una fonte alternativa di “sfruttamento” delle risorse<br />

naturali e di riqualificazione delle attività economiche<br />

legate al territorio, nell’ottica dello sv<strong>il</strong>uppo di nuove<br />

fonti di guadagno deve essere considerata, non solo la<br />

fattib<strong>il</strong>ità, ma anche la continuità di tali attività, che rappresentano<br />

una nuova fonte di lavoro, a volte in aggiunta<br />

a quello già condotto presso le aziende agricole, a volte<br />

di supporto e miglioramento alle stesse, a volte di sv<strong>il</strong>uppo<br />

e realizzate allo scopo di soppiantare attività non più<br />

produttive; in linea con gli obiettivi europei, che, offrendo<br />

gli strumenti a livello nazionale e regionale, promuovono,<br />

attraverso canali di finanziamento alle aziende<br />

coperture parziali <strong>dei</strong> costi di realizzazione di tali impianti.<br />

Il principale scopo, infatti del Piano di Sv<strong>il</strong>uppo<br />

Rurale, è quello di dare un tangib<strong>il</strong>e imput alle attività<br />

agricole, offrendo anche gli strumenti per migliorare le<br />

aziende esistenti sfruttando le fonti di energia “pulita”,<br />

che possono aiutare questo settore in crisi a rientrare di<br />

alcuni costi di gestione, relativi ai consumi energetici o<br />

affiancare all’attività agricola quella relativa alla produzione<br />

di energia , che, se in esubero rispetto ai consumi<br />

dell’azienda agricola, può essere messa in rete .<br />

Se consideriamo <strong>il</strong> contesto di un’azienda agricola come<br />

<strong>il</strong> punto di inizio e quello attorno al quale debbono esse-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 19


e calibrati tutti gli interventi da realizzare per <strong>il</strong> suo potenziamento<br />

e/o miglioramento, risulta naturale pensare<br />

alla figura del perito agrario come massima professio-<br />

20<br />

Fiscalità in agricoltura<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Per.Agr. Franco Possenti<br />

Nell’ultimo decennio, abbiamo<br />

assistito ad una<br />

grande rivoluzione della<br />

fiscalità in agricoltura. La<br />

riforma inizia con la pubblicazione<br />

della Legge<br />

23.12.1996, dove viene introdotto<br />

l’istituto dell’impresa<br />

famigliare finora<br />

sconosciuto nel campo<br />

agricolo e l’obbligo di regolarizzare<br />

dando forma<br />

scritta alle società di fatto esistenti, inoltre vengono<br />

date indicazioni per una società specifica da poter<br />

ut<strong>il</strong>izzare per l’agricoltura in alternativa alle altre<br />

già esistenti, cioè la “Società Semplice” che va ad<br />

aggiungersi alle altre società già ut<strong>il</strong>izzate dal mondo<br />

agricolo che però non godranno più di agevolazioni in<br />

materia di imposte dirette che resteranno fino al 2007<br />

esclusivamente alle ditte individuali, alle imprese fam<strong>il</strong>iari<br />

e alle società semplici. p<br />

È nel 2001 che però inizia la rivoluzione fiscale, <strong>il</strong> D.L.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

nalità da coinvolgere per le valutazioni<br />

relative.<br />

Se, invece, partendo da aree incolte sulle<br />

quali si vuole realizzare un impianto<br />

che produca energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i,<br />

proprio in virtù della conoscenza delle<br />

specificità legate agli habitat naturali,<br />

non si può non considerare la professionalità<br />

<strong>dei</strong> periti agrari, nella realizzazione<br />

degli studi di fattib<strong>il</strong>ità .<br />

Si può concludere che, data l’importanza<br />

di base di studi che giustifichino la<br />

realizzazione di impianti di produzione<br />

di energia alternativa da fonti rinnovab<strong>il</strong>i<br />

in aree che potrebbero essere interessate<br />

da attività agricole, o che ne<br />

potenzino la redditività, <strong>il</strong> perito agrario<br />

rappresenta una professionalità da<br />

coinvolgere e di riferimento nella realizzazione<br />

di impianti che abbiano lo scopo di produrre<br />

energia in maniera pulita, attraverso lo sfruttamento<br />

“sostenib<strong>il</strong>e” <strong>dei</strong> territori.<br />

228/2001. L’art. 1 del D.L. 228/2001 modifica l’art. 2135<br />

del codice civ<strong>il</strong>e riformulando la figura dell’imprenditore<br />

agricolo introducendo <strong>il</strong> concetto secondo cui<br />

le attività agricole principali devono essere dirette<br />

alla cura e allo sv<strong>il</strong>uppo di un ciclo biologico o di una<br />

fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o<br />

animale che ut<strong>il</strong>izzano e possono ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> fondo, <strong>il</strong><br />

bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Vengono<br />

inoltre introdotte le attività connesse che richiedono<br />

in primo luogo una connessione soggettiva all’attività<br />

agricola che deve essere svolta dallo stesso soggetto.<br />

Fra le attività connesse, le attività di manipolazione,<br />

conservazione, trasformazione, commercializzazione<br />

e valorizzazione di prodotti che provengono “prevalentemente”<br />

dall’attività agricola principale. Le<br />

attività connesse inoltre vengono estese anche alla<br />

fornitura di beni e servizi per <strong>il</strong> cui svolgimento vengono<br />

ut<strong>il</strong>izzate prevalentemente attrezzature o risorse<br />

dell’azienda che normalmente e prevalentemente<br />

vengono impiegate nell’attività agricola. Viene introdotto<br />

l’obbligo di iscrizione nella sezione speciale del<br />

registro imprese tenuto dalle camere di commercio<br />

anche per le ex società di fatto diventate società semplici.<br />

Nel 2004 con <strong>il</strong> Decreto del 19 marzo, viene pubblicato<br />

un primo elenco di attività con produzione di<br />

beni che ai fini delle Imposte Dirette rientrano nell’ex


art. 32 del T.U.I.R. cioè beni <strong>il</strong> cui reddito è assorbito<br />

dai redditi catastali dell’azienda produttrice di detti<br />

beni, tra le novità citandone solo qualcuna a titolo di<br />

esempio troviamo le produzioni di carni e prodotti<br />

della loro macellazione; lavorazione e conservazione<br />

di frutta e ortaggi; la lavorazione delle granaglie ecc.<br />

questo significa che da quel momento per l’imprenditore<br />

agricolo, diventa attività agricola non solo la vendita<br />

degli animali allevati nella sua azienda, ma è attività<br />

agricola anche vendere le carni provenienti dalla<br />

macellazione di quegli animali, come pure è attività<br />

agricola la vendita di marmellate<br />

al posto della frutta o la farina al<br />

posto del grano. Questo elenco verrà<br />

in seguito ampliato una prima<br />

volta con la pubblicazione del D.M.<br />

11.07.2007 che aggiunge tra le altre,<br />

la produzione di carne essiccata,<br />

salata o affumicata, lo spek, <strong>il</strong> prosciutto<br />

crudo, la bresaola, e la produzione<br />

di salsicce e salami, e una<br />

seconda volta con la pubblicazione<br />

del D.M.05.08.2010 con l’aggiunta<br />

di altri cinque trasformati tra i quali<br />

la produzione di prodotti di panetteria<br />

e la produzione di birra.<br />

A seguito di tutte le modifiche apportate<br />

del D.L. 228/2001 a novembre<br />

2004 viene emanata da parte<br />

dell’Agenzia delle Entrate Direzione<br />

Centrale Normativa e Con-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

tenzioso, la Circolare 44/E la quale<br />

detta le regole per <strong>il</strong> trattamento<br />

fiscale da applicarsi alle attività<br />

agricole connesse, con chiari esempi<br />

parla di trattamento fiscale sia ai<br />

fini delle imposte dirette che ai fini<br />

delle imposte indirette espletando<br />

con esempi la trasformazione, la<br />

manipolazione e la prevalenza.<br />

Le innovazioni però proseguono e<br />

l’anno dopo, l’articolo 1 comma 423<br />

della Legge 23.12.2005 stab<strong>il</strong>isce<br />

che la produzione e la cessione di<br />

energia elettrica e calorica da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i fotovoltaiche e agro forestali<br />

se effettuata da imprenditori<br />

agricoli costituisce attività connessa<br />

ai fini dell’articolo 2135 c.c. ed è<br />

considerata produttiva p di reddito<br />

agrario. g Fermo e chiaro <strong>il</strong> concetto,<br />

rimane però da capire come si calcola la prevalenza<br />

in presenza di impianti fotovoltaici in quanto non c’è<br />

ut<strong>il</strong>izzo prevalente di prodotti provenienti dall’attività<br />

agricola. Il chiarimento arriva con la Circolare 32/E<br />

del 6 luglio 2009 che evidenziando la particolarità<br />

che caratterizza la produzione di energia da fonte fotovoltaica<br />

la quale non richiede l’ut<strong>il</strong>izzo di prodotti<br />

provenienti dal fondo, stab<strong>il</strong>isce i criteri di connessione<br />

basati sulle superfici ut<strong>il</strong>izzate e sul raffronto tra<br />

volume d’affari dell’attività agricola e l’attività connessa<br />

di produzione di energia elettrica.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 21


Gli effetti della Globalizzazione<br />

nel settore vitivinicolo<br />

Prof. Mario Fregoni – Presidente onorario dell’OIV –<br />

Università Cattolica S.C. Piacenza<br />

La viticoltura, mondiale e<br />

italiana, causa la globalizzazione,<br />

ha subito modifiche<br />

epocali. Come in ogni<br />

attività umana e culturale<br />

gli effetti hanno introdotto<br />

l’uniformità e la standardizzazione<br />

viticola e<br />

enologica.<br />

La superficie mondiale<br />

della vite negli ultimi decenni<br />

è passata da 10 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ettari a 7,8 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ha e in parte si è trasferita<br />

nei nuovi impianti <strong>dei</strong> Paesi del Nuovo Mondo. I<br />

Paesi che maggiormente hanno perso superficie sono<br />

la Spagna, l’Italia e la Francia, oltre ad altri Paesi euro-<br />

22<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

pei. L’Italia un secolo fa possedeva 3,5 m<strong>il</strong>ioni di ha (di<br />

cui 900.000 in viticoltura pura), mentre oggi si aggira<br />

sui 600.000 ha. La viticoltura mista (promiscua) é praticamente<br />

scomparsa e comunque non è più censita.<br />

Un altro fenomeno verificato ha riguardato lo slittamento<br />

della viticoltura della montagna e della collina<br />

verso la pianura, più meccanizzab<strong>il</strong>e, ma più fert<strong>il</strong>e e<br />

più dotata di acqua. La viticoltura si è altresì sv<strong>il</strong>uppata<br />

nelle zone tropicali e subtropicali,dove la vite produce<br />

anche tre volte all’anno. Attualmente abbiamo,<br />

pertanto vendemmie in tutti i periodi dell’anno, specie<br />

per le uve da tavola.<br />

La produzione mondiale di vino degli ultimi 30 anni è<br />

passata da 350 m<strong>il</strong>ioni di hl ai 280 m<strong>il</strong>ioni di hl attuali.<br />

I consumi mondiali di vino si sono mantenuti abbastanza<br />

stab<strong>il</strong>i negli ultimi decenni, restando sui 240 m<strong>il</strong>ioni<br />

di hl. Il surplus attuale è quindi di 40 m<strong>il</strong>ioni di hl,<br />

ma circa 20-25 m<strong>il</strong>ioni di hl vengono assorbiti dagli usi<br />

industriali. Comunque <strong>il</strong> mondo dispone di molto vino<br />

e le cantine sono piene, nonostante la dist<strong>il</strong>lazione di<br />

sostegno dell’U.E. I consumi mondiali si sono in parte<br />

trasferiti dall’Europa ai Paesi del Nuovo Mondo. Nel<br />

vecchio continente i consumi continuano a ridursi per<br />

cause sanitarie e complesse. In Italia nel 1976 si consumavano<br />

120 litri/procapite/anno, mentre attualmente<br />

<strong>il</strong> consumo è di circa 40 l. e le previsioni sono per<br />

un’ulteriore diminuzione. Di conseguenza dobbiamo<br />

puntare su altri mercati e su altri<br />

consumatori, con esigenze diverse,<br />

che vanno approfondite.<br />

Le esportazioni mondiali di vino<br />

sono fortunatamente passate da<br />

40 m<strong>il</strong>ioni di hl a 86 m<strong>il</strong>ioni di hl<br />

all’anno e <strong>il</strong> fenomeno rappresenta<br />

la salvezza della viticoltura<br />

europea. Per quanto concerne<br />

l’Italia le esportazioni sono passate<br />

da circa 15 m<strong>il</strong>ioni di hl ai<br />

22 M di hl del 2010, per quasi 4<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro. Un successo eccezionale<br />

che deve superare la<br />

fortunata situazione del rapporto<br />

favorevole fra euro (più debole)<br />

e dollaro (che si è rivalutato).<br />

Indubbiamente vanno attentamente<br />

seguite le esportazioni nel<br />

gruppo <strong>dei</strong> Paesi Brics (Bras<strong>il</strong>e,<br />

Russia, India, Cina, Sud Africa),<br />

che presentano prospettive di<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico nettamente<br />

superiori al livello europeo.


EFFETTI SULLA STRUTTURA<br />

DELLA VITICOLTURA<br />

Va r<strong>il</strong>evato che la viticoltura mediterranea, un tempo<br />

unica al mondo, si è ridotta moltissimo e purtroppo si<br />

ridurrà ulteriormente. Si considera che questa viticoltura<br />

è quella storica che ha sempre prodotto i vini tradizionali,<br />

quali i passiti, che hanno attualmente consumi di<br />

nicchia.<br />

<br />

perché la viticoltura si va dirigendo verso nord e in alti-<br />

<br />

zone mediterranee sono previste aree desertiche, causa<br />

l’aumento delle temperature, dovute all’aumento <strong>dei</strong> gas<br />

(CO2<br />

<br />

adatte e sistemi di gestione della viticoltura che consentano<br />

alla vite di resistere alle ridotte disponib<strong>il</strong>ità idriche<br />

<br />

I sistemi di allevamento, assai variab<strong>il</strong>i in Italia, prati-<br />

<br />

tutto <strong>il</strong> mondo, concentrandosi sulla spalliera, potata a<br />

Guyot o a cordone speronato, perché rendono praticab<strong>il</strong>i<br />

la potatura (parziale) e la vendemmia meccanica, le due<br />

teristica<br />

della nuova viticoltura è l’irrigazione (a goccia<br />

o sotterranea) che può essere realizzata con bassi volumi<br />

e limitati consumi idrici, anche con l’associazione della<br />

<br />

<br />

<br />

che si parla di nanonutrizione, con<br />

l’ut<strong>il</strong>izzo sempre minore delle laute<br />

concimazioni al suolo, che deve<br />

essere rispettato biologicamente<br />

e per rientrare nella protezione<br />

ambientale. L’uso di biostimolanti<br />

consente ormai di ut<strong>il</strong>izzare<br />

le resistenze genetiche verso gli<br />

stress termici e idrici, mediante lo<br />

stimolo della sintesi di molecole<br />

di resistenza e dell’assorbimento<br />

delle radici.<br />

La viticoltura di precisione è or-<br />

<br />

aeree o satellitari è possib<strong>il</strong>e clas-<br />

<br />

quindi alla produttività), nonché<br />

di separare le uve in cantina di<br />

<br />

colturali (potatura, irrigazione,<br />

concimazioni, trattamenti, antipa-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

rassitari, ecc.) con la viticoltura di precisione vengono<br />

altresì indirizzate alle reali esigenze <strong>dei</strong> ceppi, con risparmi<br />

economici e con la valorizzazione di produzioni<br />

e qualità enologiche migliori.<br />

cosso<br />

nella piattaforma varietale mondiale. Premesso<br />

che i vitigni del pianeta sono circa 10.000, di cui circa<br />

<br />

nel mondo sono solo 200 circa. Il rispetto della biodiversità<br />

è quindi un concetto che interessa gli studiosi,<br />

ma i vitigni autoctoni si perdono ogni giorno che passa.<br />

Son, al contrario, pochi i vitigni internazionali che<br />

si sono imposti nel commercio mondiale del vino e pra-<br />

cezione<br />

del Riesling renano (tedesco). Da un’indagine<br />

condotta dallo scrivente su 63 Paesi viticoli del mondo<br />

è emerso che quasi tutti coltivano Cabernet Sauvignon,<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

sono <strong>il</strong> Barbera, <strong>il</strong> Primitivo, <strong>il</strong> Sangiovese, <strong>il</strong> Nebbiolo,<br />

<strong>il</strong> Dolcetto e la Bonarda, presenti in pochissimi Paesi.<br />

<br />

in particolare) dove nella storia di secoli sono stati selezionati<br />

vitigni a grappoli piccoli, acini piccoli, ricchi<br />

-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 23


sistenti alle malattie, ma soprattutto di grande plasticità<br />

ambientale perché si adattano a molti climi. Al contrario<br />

le varietà mediterranee appartengono al gruppo di Vini-<br />

<br />

aromi, ma poco resistenti alle malattie e che richiedono<br />

<br />

grappoli per ottenere qualità, che tuttavia ripaga per la<br />

sua tipicità.<br />

<br />

<br />

<strong>dei</strong> consumatori internazionali, é rappresentata dall’etichettatura<br />

<strong>dei</strong> vini: solo <strong>il</strong> 10% <strong>dei</strong> vini mondiali è eti-<br />

<br />

<br />

varietale assieme. In totale <strong>il</strong> 90% <strong>dei</strong> vini viene individuato<br />

con <strong>il</strong> nome varietale. Tuttavia i vini varietali di<br />

monovitigno (ossia con <strong>il</strong> 100% della varietà indicata)<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

di indicare la varietà in etichetta anche con l’85% del<br />

vitigno etichettato, dimenticando che le mescolanze va-<br />

no<br />

a vini uguali in tutto <strong>il</strong> mondo, dato che prevalgono i<br />

soliti vitigni internazionali, dominanti per i loro caratteri<br />

organolettici.<br />

Sul piano qualitativo ormai le categorie mondiali <strong>dei</strong> vini<br />

si sono ridotte a due: i vini di terroir, che rispecchiano<br />

le caratteristiche del “genius loci” e dove ha importanza<br />

24<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

la microstruttura, in partico-<br />

<br />

e i vini varietali, che rappresentano<br />

la stragrande maggioranza<br />

<strong>dei</strong> vini mondiali,<br />

nei quali è la macrostruttura<br />

(alcol e acidità) che domina<br />

nella qualità.<br />

Il tempo e lo spazio non ci<br />

<br />

zione<br />

nell’enologia e la microbiologia<br />

enologica. Si<br />

segnala solo che <strong>il</strong> concetto<br />

<br />

mente<br />

e spesso è sovvertito<br />

in cantina per l’applicazione<br />

di pratiche enologiche<br />

devastanti per l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

aromatico e gustativo. Si pensi all’uso smoderato delle<br />

barriques e <strong>dei</strong> trucioli di legno che coprono, con <strong>il</strong> loro<br />

<br />

individuab<strong>il</strong>i all’analisi<br />

sensoriale. La tecnolo-<br />

<br />

lieviti selezionati internazionali<br />

(che sv<strong>il</strong>uppano<br />

pochissimi aromi),<br />

la disponib<strong>il</strong>ità di lieviti<br />

OGM, la possib<strong>il</strong>ità di<br />

dealcolare e di separare<br />

tutti i componenti del<br />

vino (aromi compresi)<br />

e poi assemblarli o di<br />

aggiungere altri composti<br />

(zuccheri, aromi,<br />

ecc.), sono solamente<br />

<br />

progresso che viene ut<strong>il</strong>izzato<br />

in enologia, che<br />

rende i vini tecnologi-<br />

<br />

<br />

angolo del globo.<br />

L’impegno di salvaguardare<br />

le bandiere prodotte<br />

in alcuni terroir è <strong>il</strong><br />

messaggio che si lascia a<br />

tutti gli operatori vitivinicoli<br />

di buona volontà.


Le principali sfide dell’ agricoltura<br />

e dell’ alimentazione globalizzata:<br />

quale ruolo per gli esperti<br />

agricoli italiani ?<br />

Dr. Materne Maetz<br />

Già responsab<strong>il</strong>e delle politiche agricole F.A.O.<br />

Economista Senior<br />

La globalizzazione è caratterizzata<br />

da:<br />

<br />

commerciali;<br />

mercio<br />

internazionale;<br />

duttivi<br />

e in particolare la<br />

capitale, compreso <strong>il</strong> capi<br />

tale finanziario;<br />

lizzazione<br />

della produzione<br />

e degli investimenti;<br />

<br />

tive<br />

alla rivoluzione attuale delle nuove tecnologie<br />

della comunicazione;<br />

ti<br />

tra paesi in campo economico, culturale, scientifico,<br />

ambientale e amministrativo;<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

<br />

umani, agende politiche e modi di sociale e culturale.<br />

Questa globalizzazione ha portato anche una crescente<br />

consapevolezza della natura globale di certi fenomeni, e<br />

la necessità di una governance globale per la loro gestione.<br />

Dietro questa apparente unificazione del globo, tuttavia,<br />

ci sono fenomeni di segmentazione tra paesi, regioni<br />

e gruppi sociali che creano profonde divisioni tra loro, che<br />

ha portato alla nascita o <strong>il</strong> rafforzamento di movimenti<br />

nazionalisti, culturali o religiosi. La globalizzazione sembra<br />

aver rafforzato divario economico e tecnologico tra<br />

nord e sud.<br />

Implicazioni per l’agricoltura<br />

dotti<br />

agricoli e alimentari dal 1960 e la metà degli anni<br />

2000, con una diminuzione del peso relativo <strong>dei</strong> paesi<br />

non industrializzati (dal 43% al 34%);<br />

<br />

<br />

ed un abbandono dell’agricoltura;<br />

mentare,<br />

al dettaglio e, recentemente, è aumentato <strong>il</strong><br />

ruolo del capitale finanziario <strong>dei</strong> mercati agricoli e <strong>il</strong><br />

rafforzamento del fenomeno di acquisto di terreni;<br />

tari,<br />

sementiere);<br />

<br />

l’accesso al mercato che viene reso più diffic<strong>il</strong>e per i<br />

piccoli produttori;<br />

<br />

umani e delle libertà politiche e sociali e del commercio<br />

equo;<br />

<br />

Implicazioni per la sicurezza alimentare e la povertà<br />

una tendenza al ribasso nel settore della sicurezza alimentare<br />

mondiale a partire dalla metà degli anni 1990;<br />

<br />

sicurezza alimentare mondiale, a seguito di episodi di<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 25


ialzo <strong>dei</strong> prezzi alimentari nel 2007-2008 e 2010-2011.<br />

La grande sfida: migliorare la sicurezza alimentare nel contesto<br />

<strong>dei</strong> cambiamenti climatici e urbanizzazione della popolazione<br />

mondiale:<br />

<br />

ai cambiamenti climatici;<br />

<br />

aumentando gli investimenti nel settore agricolo e<br />

alimentare;<br />

Sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità<br />

dell’agricoltura<br />

Dott.ssa Maria De Salvo<br />

Università degli Studi di Catania - Laboratorio di Valutazione<br />

Ambientale (ENVALAB)<br />

L’agricoltura è, tra le attività<br />

economiche, quella in grado<br />

di produrre <strong>il</strong> maggior numero<br />

di benefici sociali, in virtù<br />

della sua multifunzionalità<br />

in quanto, oltre alla sua funzione<br />

primaria di produrre<br />

cibo e fibre, l’agricoltura può<br />

anche disegnare <strong>il</strong> paesaggio,<br />

proteggere l’ambiente e <strong>il</strong><br />

territorio, conservare la biodiversità,<br />

gestire in maniera<br />

sostenib<strong>il</strong>e le risorse, contribuire<br />

alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali,<br />

garantire la sicurezza alimentare. Quando l’agricoltura aggiunge<br />

al suo ruolo primario una o più<br />

di queste funzioni può essere definita<br />

multifunzionale” (Commissione agricoltura,<br />

OCSE). Da un punto di vista<br />

economico l’agricoltura viene definita<br />

un’attività multifunzionale perché in<br />

grado di produrre esternalità positive.<br />

Una esternalità si verifica quando le<br />

decisioni di produzione o di consumo<br />

<br />

benessere di un altro agente, in modo<br />

non intenzionale e senza che si verifichi<br />

una compensazione.<br />

L’esternalità causa un costo sociale se è<br />

negativa, un beneficio sociale se è positiva.<br />

Inoltre, se opportunamente rego-<br />

26<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

;<br />

ne<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo.<br />

E gli esperti di agricoltura italiani?<br />

revoli<br />

al clima;<br />

che)<br />

e consulenze tecniche;<br />

<br />

lamentata, può giocare un ruolo chiave nel garantire uno<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico sostenib<strong>il</strong>e è uno sv<strong>il</strong>uppo che soddisfa<br />

i bisogni del presente senza compromettere la possib<strong>il</strong>ità<br />

delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”<br />

(Commissione Brutland, 1987).<br />

Sapere se, ed in che misura, i benefici sociali prodotti da<br />

un’agricoltura sostenib<strong>il</strong>e e multifunzionale sono percepiti<br />

dalla società è ut<strong>il</strong>e. Per esempio, per dare una giustificazione<br />

all’intervento pubblico, di cui talvolta sono noti soltanto<br />

i costi indiretti e diretti connessi ai vincoli ed ai divieti imposti<br />

dai tradizionali strumenti di regolamentazione, ed agli<br />

incentivi economici erogati a favore degli agricoltori. Ma<br />

non solo. La valutazione economica delle esternalità positive<br />

prodotte dall’agricoltura consente anche di applicare<br />

l’analisi costi-benefici, per giudicare se le azioni di tutela <strong>dei</strong><br />

beni pubblici siano economicamente valide per l’intera collettività.<br />

Per stab<strong>il</strong>ire eventuali priorità nell’allocazione <strong>dei</strong><br />

fondi pubblici, sia a livello territoriale che a livello di obiettivi.<br />

Per individuare incentivi economici declinati non solo<br />

in funzione <strong>dei</strong> costi e dell’avversione al rischio <strong>dei</strong> singoli<br />

produttori di esternalità, ma anche in funzione <strong>dei</strong> benefici<br />

sociali effettivamente prodotti. Per armonizzare la pianificazione<br />

paesistico-territoriale con le volontà e le preferenze<br />

espresse dalle comunità locali. Per sperimentare ed attuare


politiche di tutela innovative basate, per esempio, su schemi<br />

di contrattazione negoziata di tipo coasiano tra beneficiari<br />

e produttori, o su strumenti di tipo pigouviano, cioè sul<br />

principio “chi inquina paga”, oppure ancora su strumenti di<br />

contribuzione privata in ossequio al principio “chi riceve i<br />

benefici paga” (Signorello & De Salvo, 2008).<br />

Tuttavia, per molti <strong>dei</strong> benefici sociali spontaneamente e<br />

tradizionalmente prodotti dall’agricoltura non esistono soluzioni<br />

allocative di first best. Il mercato, infatti, o non esiste<br />

o fallisce nell’allocare efficientemente le risorse. Di conseguenza<br />

non esiste un prezzo proxy del loro valore. Mancando<br />

soluzioni allocative di first best, l’efficienza sociale può<br />

essere raggiunta soltanto a seguito di un efficiente ed efficace<br />

intervento pubblico, che presupponga: la misurazione<br />

delle relazioni esistenti tra l’attività agricola e i diversi<br />

outputs, distinguendo tra beni e servizi di mercato e beni e<br />

servizi non di mercato; la misurazione della domanda relativa<br />

ai beni e servizi non di mercato; l’implementazione di<br />

strategie e strumenti di politica agricola atti a migliorare le<br />

strategie di mercato, capaci di convertire le esternalità in<br />

beni e servizi di mercato (es. agriturismo, produzioni tipiche,..)<br />

e ridurre i fallimenti del mercato (aiuti pubblici e vincoli<br />

istituzionali). La valutazione economica delle esternalità<br />

positive prodotte dall’agricoltura adotta una prospettiva<br />

sociale e si basa essenzialmente sugli assunti e sui principi<br />

dell’economia neoclassica e dell’economia del benessere,<br />

ammettendo uno schema democratico (bottom-up), secondo<br />

<strong>il</strong> quale gli esperti sono gli individui ed <strong>il</strong> valutatore deve<br />

solo misurare le loro preferenze, che in base al paradigma<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

concettuale del valore<br />

economico totale (VET)<br />

possono riferirsi sia ad<br />

una domanda di fruizione<br />

diretta e indiretta, attuale<br />

e potenziale, mossa dal<br />

classico principio egoistico,<br />

che ad una domanda<br />

di non uso (valore di<br />

esistenza).<br />

Esistono diversi metodi<br />

valutazione economica<br />

delle esternalità positive<br />

prodotte dall’agricoltura.<br />

Come dimostra una<br />

recente rassegna della<br />

letteratura relativa, ad<br />

esempio, alla valutazione<br />

del bene paesaggio<br />

(Signorello et al. 2005),<br />

quelli che hanno ricevuto<br />

le maggiori applicazioni<br />

sono <strong>il</strong> metodo della valutazione contingente e <strong>il</strong> metodo<br />

degli esperimenti di scelta, entrambi caratterizzati dal fatto<br />

che misurano le preferenze monetarie in base alle scelte individuali<br />

espresse in contesti simulati. I metodi basati sulle<br />

preferenze rivelate, ovvero <strong>il</strong> metodo del costo del viaggio<br />

ed <strong>il</strong> metodo del prezzo edenico, invece, fanno riferimento<br />

ai dati di mercato di un bene sim<strong>il</strong>e, complementare o a vario<br />

titolo collegato al bene oggetto di stima.<br />

Tuttavia, l’ut<strong>il</strong>izzo di queste metodologie di valutazione necessita<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo di specifiche competenze che molto<br />

spesso risultano di non fac<strong>il</strong>e acquisizione. Per tale motivo è<br />

importante promuovere processi formativi che, da una parte,<br />

aumentino la cultura “sostenib<strong>il</strong>e e multifunzionale” presso<br />

i vari soggetti interessati, e dall’altra favoriscano la formazione<br />

di figure professionali preparate ad affrontare le sfide<br />

che si presentano per <strong>il</strong> futuro sv<strong>il</strong>uppo socio¬economico e<br />

ambientale del mondo rurale.<br />

In tal senso l’apporto <strong>dei</strong> tecnici diventa fondamentale,<br />

quale valida interfaccia tra gli agricoltori e la pubblica<br />

amministrazione. Grazie alle loro competenze ed alla<br />

loro vicinanza al mondo rurale, infatti, i tecnici possono<br />

da un lato ottenere informazioni adeguate e scientificamente<br />

corrette, soprattutto per poter valutare l’efficacia<br />

degli interventi di governo in atto, individuandone i limiti<br />

e le criticità, ed al contempo stimolare tra gli agricoltori<br />

la consapevolezza di dover gestire in modo sostenib<strong>il</strong>e<br />

un enorme patrimonio, di cui possono e devono sì godere<br />

oggi, con l’obiettivo tuttavia di tramandarlo efficacemente<br />

alle future generazioni.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 27


Il lavoro, dialogo sociale nella<br />

f<strong>il</strong>iera agroalimentare<br />

Dr. Fulvio Giacomassi<br />

Segreteria centrale CISL<br />

Buongiorno a tutti<br />

e tutte grazie per<br />

l’invito e l’opportunità<br />

date a me<br />

e a nome dell’organizzazione<br />

di<br />

CISL di portare<br />

un contributo a<br />

questo Congresso<br />

di grande ut<strong>il</strong>ità<br />

perché riporta al<br />

centro della discussionel’agricoltura<br />

e l’agroalimentare<br />

.<br />

Ritengo che questo<br />

sia <strong>il</strong> momento giusto per farlo perché, dopo <strong>il</strong><br />

crollo del modello, negli scorsi anni tutti abbiamo<br />

vissuto e pagato uno sv<strong>il</strong>uppo economico basato<br />

sulla finalizzazione dell’economia e l’implosione ci<br />

sta facendo pagare una crisi che stiamo cercando di<br />

fronteggiare basando la nostra economia sul reale, e<br />

non su carta, che vede la necessità di un manifatturiero<br />

innovato, servizi<br />

moderni e avere anche<br />

una forte agricoltura.<br />

E’ <strong>il</strong> momento giusto<br />

di affrontare queste<br />

problematiche perché<br />

si sta facendo strada<br />

da più parti l’idea che<br />

si debba puntare ormai<br />

al livello internazionale<br />

sul modello<br />

di sv<strong>il</strong>uppo che sia sostenib<strong>il</strong>e<br />

sia dal punto<br />

di vista economico<br />

ma anche sociale ed<br />

ambientale.<br />

Noi siamo interessati<br />

28<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

a parlare di questi problemi che coinvolgono la globalizzazione<br />

e l’ agricoltura che in Italia occupa un<br />

m<strong>il</strong>ione di persone e nell’industria alimentare cinquecentom<strong>il</strong>a<br />

occupati che, insieme, rappresentano<br />

<strong>il</strong> 6% dell’occupazione; un dato importante che lega<br />

le ragioni del lavoro con quelle dell’impresa .<br />

Le ragioni del sociale con quelle dell’economia,<br />

nell’ambito di una agricoltura forte e di una attività<br />

agroalimentare competitiva, permettono di consolidare<br />

<strong>il</strong> lavoro capace di affrontare le sfide importanti<br />

per l’agricoltura, l’alimentazione e gli altri settori<br />

ormai globalizzati che necessitano di una maggiore<br />

cooperazione tra tutti i soggetti che si occupano di<br />

agricoltura sia a livello nazionale che regionale, a livello<br />

istituzionale o associativo, strutture politiche o<br />

di tecnici come i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Oggi è necessario concentrare tutti gli sforzi e l’attenzione<br />

nei confronti della nuova politica agricola<br />

comunitaria, per la quale è già partito <strong>il</strong> percorso<br />

di consultazione e di audizione da parte della commissione<br />

europea, per costruire l’impostazione della<br />

nuova PAC <strong>dei</strong> 27 Paesi.<br />

Dovremmo affermare tutto <strong>il</strong> peso del sistema Italia;<br />

le forze politiche ed istituzionali e le parti sociali devono<br />

operare affinché l’agricoltura e l’agroalimentare<br />

divengano parte integrante dell’agenda europea<br />

2010- 2020.<br />

Questo sarà <strong>il</strong> primo passo per l’uscita dalla crisi per<br />

cui <strong>il</strong> sostegno all’agricoltura, che rappresenta <strong>il</strong> 45%<br />

del badget comunitario, deve essere un momento di<br />

una strategia complessiva di uscita dalla crisi e non<br />

un sussidio fine a se stesso.<br />

Altro rischio che occorre scongiurare è quello che<br />

la nuova PAC adotti <strong>il</strong> parametro legato unicamente


all’ettaro coltivab<strong>il</strong>e ed ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e perché se questo<br />

dovesse avvenire nel nostro Paese ci sarebbe un taglio<br />

secco del 30-40% del sostegno mentre una proposta<br />

innovativa potrebbe essere quella di inserire<br />

altri parametri come la valorizzazione della produzione<br />

agricola, la certificazione sociale ed ambientale<br />

e favorire un sistema di accordi internazionali<br />

di reciprocità basati su standard di qualità e sicurezza<br />

<strong>dei</strong> prodotti accompagnandoli con etichettatura<br />

tracciab<strong>il</strong>ità e certificazione socio ambientale e, <strong>il</strong><br />

secondo p<strong>il</strong>astro, quello del sostegno dello sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale, non deve essere alternativo al primo ma deve<br />

integrarlo.<br />

La nuova PAC, considerato che sono otto m<strong>il</strong>ioni gli<br />

addetti occupati in agricoltura in Europa, dovrà essere<br />

integrata con una politica sociale europea sul<br />

lavoro.<br />

Altra riflessione coinvolge la politica agro energetica<br />

ambientale, oggi assente nella PAC e, quando<br />

parliamo di queste opportunità non è per sostituire<br />

le produzioni <strong>dei</strong> terreni con lo sfruttamento delle<br />

energie rinnovab<strong>il</strong>i ma invece per dare una consistenza<br />

energetica ai residui degli scarti in agricoltura<br />

e dunque dare ulteriori opportunità all’impresa<br />

agricola.<br />

In Italia per posizionarci convenientemente in ambito<br />

PAC, dobbiamo essere capaci di rimuovere gli<br />

ostacoli che impediscono la crescita della nostra<br />

agricoltura perché, ad esempio, abbiamo <strong>il</strong> problema<br />

del nanismo in quanto <strong>il</strong> nostro sistema, con la<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

polverizzazione che vede un<br />

m<strong>il</strong>ione e trecento m<strong>il</strong>a aziende<br />

agricole, registra la volat<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

prezzi nella catena.<br />

Il valore economico si è spostato<br />

sulla distribuzione ed i<br />

margini di redditività non sono<br />

a vantaggio della produzione<br />

e questo incide sul consumo e<br />

dunque dobbiamo mettere in<br />

campo tutte le azioni che portino<br />

alla rimozione delle cause di<br />

questo risultato.<br />

Alcune soluzioni passano dalla<br />

incentivazione fiscale per favorire<br />

l’aggregazione delle imprese<br />

troppo piccole che non<br />

possono competere sul mercato;<br />

altre dalla costituzione <strong>dei</strong><br />

distretti della f<strong>il</strong>iera agro alimentare,<br />

<strong>il</strong> rapporto con <strong>il</strong> credito,<br />

i fondi di rotazione, la ricerca, la semplificazione<br />

amministrativa, la rivalorizzazione delle professioni<br />

tecniche, l’istruzione, la formazione professionale, la<br />

valorizzazione <strong>dei</strong> green jobs e la salute e sicurezza.<br />

Altre azioni devono portare al contrasto del lavoro<br />

sommerso ed irregolare in agricoltura e, considerato<br />

che non è pensab<strong>il</strong>e la competizione con i mercati<br />

africani, asiatici o sudamericani dove <strong>il</strong> lavoro costa<br />

2/3 dollari al giorno, è necessario portare <strong>il</strong> dialogo<br />

al livello del territorio e delle imprese perché si inneschi<br />

un circolo virtuoso che porti ad intese sul lavoro<br />

prendendo ad esempio quanto fatto nel manifatturiero<br />

che vede l’Italia, nonostante la concorrenza<br />

dell’ Asia, in seconda posizione in Europa e la quinta<br />

nel mondo.<br />

Il risultato è stato raggiunto perché sono diminuite<br />

le aziende che producevano abbigliamento tess<strong>il</strong>e a<br />

basso valore aggiunto ma sono aumentate le aziende<br />

con prodotti ad alto valore aggiunto. Nel tess<strong>il</strong>e abbiamo<br />

marchi importanti, sono state ripristinate aree<br />

di produzione importanti in Italia per cui è possib<strong>il</strong>e<br />

pensare ad un agricoltura che si possa riposizionare<br />

non pensando ad una competitività <strong>dei</strong> costi ma basata<br />

sulla qualità e sulla ricerca.<br />

E’ questa è la sfida cui far fronte; dobbiamo essere<br />

capaci di esportare sempre di più i nostri prodotti di<br />

eccellenza che devono portare redditività all’impresa<br />

agricola ed <strong>il</strong> primo passo potrebbe essere proprio<br />

gli stati generali dell’agricoltura e dell’agroalimentare<br />

dai quali trarre le linee guida.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 29


di Angelo Orsini<br />

Il SISTRI<br />

(Sistema di<br />

controllo<br />

della tracciab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong><br />

rifiuti) nasce<br />

nel 2009 su<br />

iniziativa del<br />

Min i stero<br />

dell’Ambiente<br />

e della Tutela<br />

del Territorio e del Mare ai fini<br />

di innovare e permettere l’informatizzazione<br />

dell’intera f<strong>il</strong>iera <strong>dei</strong> rifiuti<br />

speciali a livello nazionale.<br />

Il Sistema ha anche la finalità di semplificare<br />

le procedure e gli adempimenti<br />

sostenuti dalle imprese e gestisce<br />

in modo innovativo un processo<br />

complesso per soddisfare la trasparenza,<br />

la conoscenza e la prevenzione<br />

dell’<strong>il</strong>legalità nel settore <strong>dei</strong> rifiuti.<br />

La lotta alla <strong>il</strong>legalità nel settore <strong>dei</strong><br />

rifiuti speciali costituisce una priorità<br />

del Governo per contrastare <strong>il</strong> proliferare<br />

di azioni e comportamenti<br />

non conformi alle regole esistenti e,<br />

in particolare, per mettere ordine a<br />

un sistema di r<strong>il</strong>evazione <strong>dei</strong> dati che<br />

sappia fac<strong>il</strong>itare, tra l’altro, i compiti<br />

affidati alle autorità di controllo.<br />

È questo <strong>il</strong> motivo per cui è stato realizzato<br />

<strong>il</strong> sistema di controllo della<br />

tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti SISTRI, la cui<br />

gestione è stata affidata al Comando<br />

Carabinieri per la Tutela dell’<br />

Ambiente.<br />

Nell’ottica di controllare in modo più<br />

puntuale la movimentazione <strong>dei</strong> rifiuti<br />

speciali lungo tutta la f<strong>il</strong>iera, vie-<br />

30<br />

PROFESSIONE<br />

Sistri - Sistema di controllo della<br />

<br />

D.M. 17 Dicembre 2009 e norme collegate<br />

ne ricondotta nel SISTRI, anche per<br />

<strong>il</strong> trasporto vi è particolare controllo<br />

fino alla fase finale di smaltimento <strong>dei</strong><br />

rifiuti, ut<strong>il</strong>izzando “sistemi elettronici”<br />

in grado di visionare <strong>il</strong> flusso in<br />

entrata ed in uscita degli autoveicoli<br />

nelle discariche.<br />

Il SISTRI costituisce, “strumento operativo”<br />

di una nuova strategia volta a<br />

garantire un maggior controllo della<br />

movimentazione <strong>dei</strong> rifiuti speciali.<br />

Con <strong>il</strong> SISTRI <strong>il</strong> Ministero intende<br />

dare, inoltre, un segnale forte di<br />

cambiamento nel modo di gestire <strong>il</strong><br />

sistema informativo sulla movimentazione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti speciali. Da un sistema<br />

cartaceo - imperniato sui tre<br />

documenti costituiti dal Formulario<br />

di identificazione <strong>dei</strong> rifiuti, Registro<br />

di carico e scarico, Modello unico di<br />

dichiarazione ambientale (MUD) - si<br />

passa a soluzioni tecnologiche avanzate<br />

in grado, da un lato, di semplificare<br />

le procedure e gli adempimenti<br />

posti a carico delle imprese e, dall’altro<br />

permette di gestire in modo innovativo<br />

e in tempo<br />

reale, un processo<br />

complesso che<br />

comprende tutta<br />

la f<strong>il</strong>iera <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

con maggiore trasparenza<br />

e possib<strong>il</strong>ità<br />

di controllo.<br />

I vantaggi per lo<br />

Stato, derivanti<br />

dall’applicazione<br />

del SISTRI, saranno<br />

quindi in<br />

termini di lega-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

lità, prevenzione, trasparenza, efficienza,<br />

semplificazione normativa,<br />

modernizzazione.<br />

Altri benefici sono costituti da una<br />

più corretta gestione <strong>dei</strong> rifiuti a<br />

vantaggio di riduzione del danno<br />

ambientale, sia come contenimento<br />

delle forme di concorrenza sleale<br />

tra imprese, con un risultato positivo<br />

per tutte quelle che, pur sopportando<br />

costi maggiori, operano nel rispetto<br />

delle regole.<br />

Procedura<br />

In data 13 gennaio 2010 sulla Gazzetta<br />

Ufficiale è stato pubblicato <strong>il</strong> Decreto<br />

Ministeriale 17/12/2009 che riporta<br />

“l’istituzione del sistema di controllo<br />

della tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti (articolo<br />

189 del D.Lgvo 152/2006 e articolo<br />

14-bis del D.L. 78/2009 convertito in<br />

legge n. 102/2009” : <strong>il</strong> SISTRI.<br />

Questo nuovo sistema telematico<br />

per la tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti, andrà<br />

a sostituire tutto <strong>il</strong> sistema cartaceo<br />

di tracciatura : formulari, registri di<br />

carico e scarico ed MUD. Le imprese


assoggettate al SISTRI dovranno dotarsi<br />

di un computer, una linea internet,<br />

una chiavetta usb e di una “black<br />

box”.<br />

Il tutto dovrebbe essere attivato entro<br />

<strong>il</strong> prossimo giugno anche se le<br />

associazioni di categoria stanno chiedendo<br />

una ulteriore proroga .<br />

L’imminente introduzione di un sistema<br />

informatico di controllo per garantire<br />

la tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti (SI-<br />

STRI) modificherà radicalmente gli<br />

adempimenti previsti fino ad oggi per<br />

la gestione <strong>dei</strong> rifiuti. Le imprese devono,<br />

iscriversi presso la CCIAA per<br />

dotarsi dell’apposita chiavetta USB<br />

ed essere operativi da Giugno (salvo<br />

ulteriori proroghe) quando, <strong>il</strong> nuovo<br />

sistema Sistri, andrà a sostituire<br />

l’attuale gestione cartacea <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

quindi l’emissione <strong>dei</strong> formulari e la<br />

tenuta <strong>dei</strong> registri di carico e scarico<br />

ed <strong>il</strong> MUD.<br />

Aspetti Pratico-Operativi<br />

In base al Decreto Legislativo 3 apr<strong>il</strong>e<br />

2006, n. 152, Norme in materia ambientale,<br />

art. 184, i rifiuti sono classificati<br />

secondo l’origine in rifiuti urbani<br />

e rifiuti speciali, mentre secondo la<br />

pericolosità in rifiuti pericolosi e rifiuti<br />

non pericolosi.<br />

In particolare, sono rifiuti speciali:<br />

1. I rifiuti da attività agricole e agroindustriali;<br />

2. I rifiuti derivanti dalle attività di<br />

demolizione, costruzione, nonché<br />

i rifiuti pericolosi che derivano<br />

dalle attività di scavo, fermo restando<br />

quanto disposto dall’articolo<br />

186;<br />

3. I rifiuti da lavorazioni industriali;<br />

4. I rifiuti da lavorazioni artigianali;<br />

5. I rifiuti da attività commerciali;<br />

6. I rifiuti da attività di servizio;<br />

7. I rifiuti derivanti dalla attività di<br />

recupero e smaltimento di rifiuti,<br />

i fanghi prodotti dalla potab<strong>il</strong>izzazione<br />

e da altri trattamenti delle<br />

acque e dalla depurazione delle<br />

acque reflue e da abbattimento<br />

di fumi;<br />

PROFESSIONE<br />

8. I rifiuti derivanti da attività<br />

sanitarie;<br />

9. I macchinari e le apparecchiature<br />

deteriorati ed obsoleti;<br />

10. I veicoli a motore, rimorchi e sim<strong>il</strong>i<br />

fuori uso e loro parti;<br />

11. Il combustib<strong>il</strong>e derivato da<br />

rifiuti.<br />

Mentre sono rifiuti speciali<br />

pericolosi:<br />

mica,<br />

metallurgica, fotografica,<br />

conciaria e tess<strong>il</strong>e;<br />

<br />

del petrolio;<br />

<br />

case di cura e affini;<br />

<br />

L’attuale sistema di gestione delle<br />

informazioni è cartaceo, e si basa sul<br />

Formulario di identificazione <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

sul Registro di scarico e scarico<br />

e infine sul MUD (Modello Unico di<br />

Dichiarazione ambientale): questo sistema<br />

consente di conoscere i dati relativi<br />

alla gestione <strong>dei</strong> rifiuti speciali<br />

con un ritando di 2-3 anni, quindi rende<br />

molto difficoltosa l’individuazione<br />

di politiche ambientali più mirate.<br />

Implementare un sistema elettronico<br />

di tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti, consentendo<br />

di avere accesso ai dati in tempo<br />

reale, da un lato permetterà l’adozione<br />

tempestiva di politiche mirate per<br />

la loro gestione, dall’altro renderà<br />

possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> contrasto all’<strong>il</strong>legalità riducendo<br />

sia <strong>il</strong> danno ambientale sia<br />

la concorrenza sleale fra le imprese,<br />

a tutto vantaggio delle aziende che,<br />

operando nella legalità, sostengono<br />

costi maggiori per lo smaltimento <strong>dei</strong><br />

rifiuti.<br />

Anche in base a quanto disposto dalla<br />

Direttiva UE 2008/98/CE, con <strong>il</strong><br />

Decreto Ministeriale 17 Dicembre<br />

2009 viene istituito <strong>il</strong> SISTRI (sistema<br />

di controllo della tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

rifiuti), gestito dal Comando <strong>dei</strong> carabinieri<br />

per la tutela dell’ambiente.<br />

Hanno l’obbligo di aderire al nuovo<br />

sistema:<br />

1. Le imprese e gli enti produttori<br />

iniziali di rifiuti pericolosi;<br />

2. Le imprese e gli enti produttori<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi di<br />

cui all’art. 184, comma 3, lettere<br />

c), d) e g), del D.Lgs. n. 152/2006,<br />

con più di dieci dipendenti;<br />

3. I Comuni, gli enti e le imprese<br />

che gestiscono i rifiuti urbani nella<br />

Regione Campania;<br />

4. I commercianti e gli intermediari<br />

di rifiuti senza detenzione;<br />

5. I consorzi istituiti per <strong>il</strong> recupero<br />

e <strong>il</strong> riciclaggio di particolari tipologie<br />

di rifiuti che organizzano la<br />

gestione di tali rifiuti per conto<br />

<strong>dei</strong> consorziati;<br />

6. Le imprese di cui all’art. 212,<br />

comma 5, del D.Lgs. n. 152/2006<br />

che raccolgono e trasportano rifiuti<br />

speciali;<br />

7. Il terminalista concessionario<br />

dell’area portuale di cui all’articolo<br />

18 della legge 28 gennaio<br />

1994, n. 84 e l’impresa portuale di<br />

cui all’art. 16 della medesima legge,<br />

ai quali sono affidati i rifiuti in<br />

attesa dell’imbarco o allo sbarco<br />

per <strong>il</strong> successivo trasporto;<br />

8. I responsab<strong>il</strong>i degli uffici di gestione<br />

merci e gli operatori logistici<br />

presso le stazioni ferroviarie,<br />

gli interporti, gli impianti di terminalizzazione<br />

e gli scali merci<br />

ai quali sono affidati i rifiuti in<br />

attesa della presa in carico degli<br />

stessi da parte dell’impresa ferroviaria<br />

o dell’impresa che effettua<br />

<strong>il</strong> successivo trasporto;<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 31


9. Le imprese che raccolgono e trasportano<br />

i propri rifiuti pericolosi<br />

di cui all’art. 212, comma 8, del<br />

D.Lgs. n. 152/2006;<br />

10. Le imprese e gli enti che effettuano<br />

operazioni di recupero e smaltimento<br />

di rifiuti.<br />

Esistono inoltre categorie di soggetti<br />

per i quali l’adesione al SISTRI non è<br />

facoltativa ma volontaria:<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi da<br />

attività artigianali, industriali e di<br />

trattamento rifiuti con meno di<br />

10 dipendenti;<br />

<br />

trasporto <strong>dei</strong> propri rifiuti non<br />

pericolosi;<br />

ducono<br />

rifiuti non pericolosi;<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da attività diverse da<br />

quelle artigianali, industriali e di<br />

trattamento rifiuti.<br />

Il Decreto Ministeriale 17 dicembre<br />

2009 definisce due gruppi di aziende<br />

con scadenze diverse per iscrizione<br />

ed entrata in funzione del sistema, in<br />

particolare.<br />

Del PRIMO GRUPPO, fanno<br />

parte<br />

ricolosi,<br />

incluse le imprese che<br />

effettuano <strong>il</strong> trasporto <strong>dei</strong> propri<br />

rifiuti pericolosi, con oltre 50<br />

dipendenti;<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da attività artigianali,<br />

industriali e di trattamento rifiuti<br />

con oltre 50 dipendenti;<br />

<br />

32<br />

PROFESSIONE<br />

di rifiuti;<br />

claggio<br />

di particolari tipologie di<br />

rifiuti;<br />

sportano<br />

rifiuti speciali e quelle<br />

che effettuano <strong>il</strong> recupero o lo<br />

smaltimento <strong>dei</strong> rifiuti;<br />

<br />

intermodale <strong>dei</strong> rifiuti.<br />

Del SECONDO GRUPPO, fanno<br />

parte<br />

colosi,<br />

compresi coloro che effettuano<br />

<strong>il</strong> trasporto <strong>dei</strong> propri rifiuti<br />

pericolosi, fino a 50 dipendenti;<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da attività artigianali,<br />

industriali e di trattamento rifiuti<br />

tra i 50 e gli 11 dipendenti.<br />

Potranno aderire volontariamente<br />

anche le imprese e gli enti per i quali<br />

<strong>il</strong> nuovo sistema non costituisce<br />

obbligo.<br />

Per quanto riguarda la procedura<br />

da seguire, gli interessati possono<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

farlo seguendo, a scelta, differenti<br />

modalità:<br />

legarsi<br />

al sito internet dedicato<br />

comp<strong>il</strong>ando <strong>il</strong> modulo di iscrizione<br />

ondine.<br />

chiesti<br />

nel modulo di iscrizione<br />

(in allegato al Decreto Ministeriale<br />

17 dicembre 2009) .<br />

<br />

numero verde , attivo nei giorni<br />

feriali, compreso <strong>il</strong> sabato.<br />

Agli aderenti al SISTRI verranno<br />

consegnati<br />

<br />

Un dispositivo elettronico per<br />

l’accesso in sicurezza dalla propria<br />

postazione al sistema informatico,<br />

idoneo a consentire la<br />

trasmissione <strong>dei</strong> dati, a firmare<br />

elettronicamente le informazioni<br />

fornite ed a memorizzarle sul dispositivo<br />

stesso.<br />

Ciascun dispositivo USB può<br />

contenere fino ad un massimo di<br />

tre certificati elettronici associati<br />

alle persone fisiche individuate<br />

durante la procedura di iscrizione<br />

come delegati per le procedure<br />

di gestione <strong>dei</strong> rifiuti;<br />

<br />

Un dispositivo elettronico da installarsi<br />

su ciascun veicolo che<br />

trasporta rifiuti, con la funzione di<br />

monitorare <strong>il</strong> percorso effettuato<br />

dal medesimo, definito black box;


monitorare l’ingresso e l’uscita<br />

degli automezzi dagli impianti di<br />

discarica.<br />

La consegna <strong>dei</strong> dispositivi USB e<br />

delle black box avverrà:<br />

te<br />

all’Albo <strong>Nazionale</strong> Gestori<br />

Ambientali, presso la Sezione<br />

regionale o provinciale dell’albo<br />

competente;<br />

<br />

la Camera di Commercio della<br />

Provincia dove è ubicata la propria<br />

sede legale, oppure presso le<br />

sedi delle Associazioni imprenditoriali<br />

delegate dalle Camere di<br />

Commercio.<br />

Presso le sedi di cui sopra, verranno<br />

consegnati al legale rappresentante<br />

dell’operatore:<br />

1. Il dispositivo USB già<br />

personalizzato;<br />

2. La stampa in busta cieca delle<br />

password per l’accesso e l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

del sistema;<br />

3. Nel caso in cui l’operatore sia un<br />

trasportatore, la lista delle officine<br />

autorizzate a installare le black<br />

box nelle provincie interessate.<br />

4. Ciascun operatore dovrà acquistare,<br />

a proprie spese, una sche-<br />

PROFESSIONE<br />

da SIM dati GPRS di qualsiasi<br />

operatore telefonico per ciascuna<br />

black box da installare: nel<br />

modulo per <strong>il</strong> ritiro delle black<br />

box, consegnato insieme alla lista<br />

delle officine, l’interessato dovrà<br />

inserire PIN, PUK, numero di<br />

telefono e intestatario della SIM<br />

r<strong>il</strong>asciata dal gestore telefonico.<br />

Funzionamento del Sistema SISTRI<br />

Il flusso <strong>dei</strong> dati avverrà tramite la<br />

scheda SISTRI, un documento elettronico<br />

composto da diverse sezioni,<br />

da comp<strong>il</strong>are per cura di ciascun soggetto<br />

coinvolto nel processo di gestione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti.<br />

Quando <strong>il</strong> produttore intende movimentare<br />

un rifiuto, accede al sistema<br />

SISTRI, si autentica tramite le credenziali<br />

che gli sono state consegnate<br />

all’iscrizione, e seleziona nella scheda<br />

SISTRI - Area Registro Cronologico<br />

<strong>il</strong> codice CER con <strong>il</strong> corrispondente<br />

quantitativo.<br />

Il sistema, in automatico genera una<br />

Scheda SISTRI - Area Movimentazione<br />

con tutte le informazioni inserite<br />

precedentemente dall’operatore nel<br />

suo Registro ed avente uno specifico<br />

codice identificativo che accompagnerà<br />

<strong>il</strong> rifiuto durante tutto <strong>il</strong> suo<br />

percorso.<br />

A questo punto <strong>il</strong> produttore comp<strong>il</strong>erà<br />

gli ultimi campi previsti, ovvero <strong>il</strong><br />

numero di colli, se <strong>il</strong> rifiuto è soggetto<br />

a procedura ADR, l’eventuale presenza<br />

di un intermediario,<br />

l’indicazione dell’impianto<br />

di destinazione<br />

e <strong>il</strong> caricamento del<br />

certificato analitico se<br />

previsto.<br />

A questo punto, <strong>il</strong> delegato<br />

dell’azienda di<br />

trasporto accede al<br />

sistema SISTRI, si autentica<br />

con le proprie<br />

credenziali e comp<strong>il</strong>a<br />

la parte di sua competenza<br />

della scheda precedentemente<br />

aperta<br />

dal produttore con: mezzo ut<strong>il</strong>izzato,<br />

conducente, targa, data, percorso ed<br />

eventuale tratta intermodale.<br />

In questa fase interviene <strong>il</strong> conducente<br />

del mezzo, che partito dall’azienda<br />

con l’autoveicolo dotato della corrispondente<br />

black box, del dispositivo<br />

USB e di una copia della scheda<br />

SISTRI, si dirige verso la sede del<br />

produttore per prendere in carico i<br />

rifiuti.<br />

Terminato <strong>il</strong> carico, inserisce <strong>il</strong> dispositivo<br />

USB nel PC del produttore<br />

per dare <strong>il</strong> via al tracciamento del<br />

percorso.<br />

Una volta arrivato a destinazione<br />

ed effettuate le verifiche da parte<br />

del gestore dell’impianto, <strong>il</strong> delegato<br />

dell’azienda che riceve <strong>il</strong> carico accede<br />

al sistema SISTRI, si autentica<br />

e comp<strong>il</strong>a la sezione di propria competenza<br />

della scheda con: spedizione<br />

accettata e quantitativo ricevuto.<br />

Il sistema quindi genera automaticamente<br />

per l’azienda di trasporto la<br />

riga di scarico del Registro Cronologico,<br />

e comp<strong>il</strong>a automaticamente<br />

per <strong>il</strong> gestore dell’impianto di destinazione<br />

la riga di presa in carico <strong>dei</strong><br />

rifiuti.<br />

Il ciclo si conclude con l’inserimento<br />

del dispositivo USB da parte del<br />

conducente del mezzo nel PC del<br />

destinatario per l’invio al SISTRI <strong>dei</strong><br />

dati memorizzati black box durante<br />

<strong>il</strong> percorso.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 33


PROFESSIONE<br />

Il Valore Botanico Ambientale<br />

una proposta operativa per migliorare la tutela delle alberature in ambito urbano<br />

di Luca Natalini e Letizia Lotti<br />

La progettazione e la cura delle<br />

opere a verde sono attività appartenenti<br />

alla storia m<strong>il</strong>lenaria di molti<br />

popoli, evolutesi contestualmente<br />

alla crescita culturale della civ<strong>il</strong>tà e<br />

alla sua trasformazione economica<br />

e sociale.<br />

Alle antiche funzioni produttive e<br />

per <strong>il</strong> benessere dell’uomo (Giardini<br />

bab<strong>il</strong>onesi), nel corso <strong>dei</strong> secoli<br />

si sono affiancate quelle estetiche,<br />

prima solo “di d<strong>il</strong>etto della nob<strong>il</strong>tà”<br />

poi, a partire dal XIX secolo, fondamentali<br />

anche “per <strong>il</strong> piacere del<br />

popolo”.<br />

L’esigenza di piantare e tutelare le<br />

specie arboree e arbustive nel contesto<br />

urbano, o comunque connesse<br />

al godimento della residenza, ha<br />

così subito un radicale mutamento<br />

in relazione alla riduzione delle differenze<br />

sociali e alla evoluzione delle<br />

problematiche urbanistiche. In<br />

tempi più recenti le specie arboree<br />

e arbustive, vegetanti in aree pubbliche<br />

e private, sono così diventate<br />

un bene pubblico che costituisce<br />

una componente fondamentale<br />

del paesaggio,<br />

determinante per<br />

la qualità ambientale<br />

e per i positivi riflessi<br />

sanitari, economici e<br />

sociali.<br />

Nonostante i primi regolamenti<br />

in materia<br />

risalgano al 1500 (Eremiticae<br />

Vitae Regula<br />

a Beato Romualdo<br />

Camaldulensibus Eremitis<br />

tradita), le Amministrazioni<br />

Comunali hanno iniziato a dotarsi<br />

di normative di tutela del verde<br />

pubblico e privato successivamente<br />

all’introduzione <strong>dei</strong> PRG e comunque<br />

negli anni ‘60 – ‘80 del trascorso<br />

secolo. In tempi più recenti la<br />

trasformazione legislativa dal superato<br />

PRG alla triade Piano Strutturale<br />

Comunale – Regolamento Urbanistico<br />

Ed<strong>il</strong>izio - Piano Operativo<br />

Comunale (PSC+RUE+POC) così<br />

come l’introduzione del Codice<br />

<strong>dei</strong> beni culturali e del paesaggio,<br />

hanno dato ulteriore dignità alla<br />

qualità ecologica ambientale nella<br />

pianificazione urbanistica. La Valutazione<br />

di Sostenibità Ambientale<br />

e Territoriale (VALSAT), elemento<br />

fondamentale del PSC e del POC,<br />

eseguita preventivamente all’elaborazione<br />

<strong>dei</strong> nuovi strumenti analizza<br />

infatti in modo ante e post<br />

l’applicazione del nuovo strumento<br />

urbanistico, separando la valutazione<br />

qualitativa dalla valutazione<br />

quantitativa anche <strong>dei</strong> parametri<br />

ecologico - ambientali.<br />

Nell’ampio panorama <strong>dei</strong> Regolamenti<br />

del Verde vigenti, <strong>il</strong> livello di<br />

tutela è generalmente cristallizzato<br />

all’epoca della stesura della norma<br />

e, salvo qualche caso, comunque<br />

insufficiente per garantire una elevata<br />

qualità “prestazionale” in termini<br />

paesaggistici ed ecologico –<br />

ambientali. Molto frequentemente<br />

la tutela riguarda solo <strong>il</strong> “soggetto”<br />

albero e poca o nulla considerazione<br />

è riservata ad altri elementi<br />

estremamente importanti come<br />

la superficie permeab<strong>il</strong>e dell’area<br />

alberata.<br />

Il principale parametro per attivare<br />

la tutela delle specie arboree è<br />

la classe diametrale, quasi sempre<br />

senza differenziazioni dipendenti<br />

da genere e specie; raramente sono<br />

previsti raggruppamenti in macro<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 35


categorie in relazione alla estraneità<br />

ambientale e/o alla velocità di accrescimento.<br />

Anche i Regolamenti<br />

più affinati non adottano infatti criteri<br />

di tutela direttamente correlati<br />

alle caratteristiche delle specie e<br />

alla loro idoneità ambientale.<br />

Il vigente Regolamento del Verde<br />

del Comune di Bologna ad esempio,<br />

nonostante rappresenti uno <strong>dei</strong><br />

pochi strumenti normativi efficaci<br />

nel panorama nazionale e sia <strong>il</strong> risultato<br />

di costanti aggiornamenti<br />

adeguatamente connessi con gli<br />

strumenti di regolamentazione<br />

ed<strong>il</strong>izio – urbanistica, è troppo generico<br />

sotto l’aspetto della tutela.<br />

Tutela riferita al diametro del fusto<br />

(misurato a mt 1,30 da terra) e<br />

differenziata in tre gruppi a partire<br />

da:<br />

<br />

per le specie a lento accrescimento<br />

e di r<strong>il</strong>evante interesse<br />

ecologico e storico – testimoniale<br />

(es. Buxus sempervirens,<br />

Taxus baccata).<br />

<br />

per le specie non appartenenti<br />

al gruppo precedente e a quello<br />

successivo (es. T<strong>il</strong>ia cordata,<br />

Acer campestre);<br />

za)<br />

per le specie vegetali a rapida<br />

crescita o infestanti (es.<br />

Broussonetia papyrifera, A<strong>il</strong>anthus<br />

glandulosa).<br />

Un ulteriore livello di tutela è poi<br />

fissato per i cosiddetti “alberi di<br />

grande r<strong>il</strong>evanza” definiti come<br />

esemplari arborei aventi <strong>il</strong> diametro<br />

del tronco superiore a 100 cm (315<br />

cm di circonferenza) per genere e<br />

specie a rapida crescita o infestanti,<br />

60 cm (189 cm di circonferenza) per<br />

i restanti. Altre tutele si riferiscono<br />

all’area e al volume pertinenziale<br />

(ipogee ed epigee) delle alberature,<br />

così come è appositamente normata<br />

la potatura di grandi branche.<br />

Per gli alberi di entrambe le cate-<br />

36<br />

PROFESSIONE<br />

gorie tutelate (ordinaria e alberi<br />

di grande r<strong>il</strong>evanza) può essere<br />

r<strong>il</strong>asciata apposita autorizzazione<br />

per l’abbattimento per motivi fitosanitari<br />

e statici con sostituzione<br />

nel rapporto di 1:1. Solo per quelli<br />

appartenenti alla categoria ordinaria,<br />

l’autorizzazione può essere r<strong>il</strong>asciata<br />

anche per motivi connessi ad<br />

interventi di carattere ed<strong>il</strong>izio, con<br />

<br />

Se nel primo caso <strong>il</strong> rapporto di<br />

sostituzione (1:1) può apparire giustificato,<br />

in quanto riconducib<strong>il</strong>e<br />

essenzialmente alla “coltivazione”<br />

del patrimonio arboreo, nel secon-<br />

<br />

può indubbiamente risultare non<br />

idoneo a “compensare” l’albero<br />

abbattuto per motivi esclusivamente<br />

antropici o, per contro, essere<br />

eccessivo.<br />

Richiamando quanto detto in precedenza,<br />

ciò si verifica perchè la<br />

tutela non è strettamente correlata<br />

a tutti quegli elementi tipici della<br />

specie e del soggetto, necessariamente<br />

contestualizzati all’ambiente<br />

in cui vegeta. Il rapporto di so-<br />

<br />

sostituzione per motivi ed<strong>il</strong>izi) è<br />

quindi genericamente applicato a<br />

partire dal diametro minimo di tu-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

tela non distinguendo, ad esempio,<br />

tra un Acer negundo e un Quer-<br />

<br />

diametro.<br />

L’esigenza di perfezionare i parametri<br />

di sostituzione delle specie<br />

arboree abbattute per motivi antropici<br />

(ed<strong>il</strong>izi) è quindi una necessità<br />

sollecitata dagli organi istituzionali<br />

<strong>dei</strong> tecnici agrari nell’ambito della<br />

collaborazione con <strong>il</strong> Comune di<br />

Bologna nella elaborazione degli<br />

strumenti di programmazione territoriale-ambientale<br />

e, soprattutto,<br />

nella fase di monitoraggio degli<br />

stessi strumenti dopo l’adozione.<br />

In quest’ottica la Commissione di<br />

studio del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

di Bologna ha elaborato e proposto,<br />

nell’ambito del Gruppo di<br />

monitoraggio istituito dall’Amministrazione<br />

Comunale, un apposito<br />

strumento applicab<strong>il</strong>e a prescindere<br />

dalla zona fitoclimatica, idoneo a<br />

determinare in maniera più congrua<br />

<strong>il</strong> rapporto di sostituzione degli alberi<br />

abbattuti per motivi ed<strong>il</strong>izi.<br />

In sostanza un sistema di qualificazione<br />

oggettiva delle caratteristiche<br />

della specie in esame e del soggetto<br />

albero, convertito in espressione<br />

numerica (Valore Botanico Am-


PROFESSIONE<br />

Classi di merito<br />

1- Accrescimento della specie<br />

Valore attribuito<br />

1A - rapido 0<br />

1B - medio 0,5<br />

1C - lento 1<br />

2 - Idoneità ambientale e paesaggistica della specie<br />

2A - Estranea 0<br />

2B - Esotica storicizzata o Autoctona non idonea all'ambiente padana 0,3<br />

2C -Autoctona in varietà o cultivar 0,5<br />

2D - Naturalizzata 0,7<br />

2E - Autoctona 1<br />

3 - Classe diametrale<br />

3Abis - da 15 cm a 34,99 cm (vedi nota *) 0,33<br />

3A - da 20 cm. a 34,99 cm (vedi nota**) 0,33<br />

3B - da 35 cm. a 49,99 cm 0,66<br />

3C - da 50 cm. a 59,99 cm (vedi nota ***) 1<br />

3D - da 40 cm. a 59,99 cm (vedi nota ****) 0,66<br />

3D bis da cm 60 a 99,99 (vedi nota ****) 1<br />

TAB.1 – Calcolo del VBA per alcune specie arboree presenti nel Comune di Bologna<br />

Accrescimento<br />

della specie<br />

1A 1B 1C<br />

Idoneità ambientale<br />

e paesaggistica<br />

2A 2B 2C 2D 2E<br />

Classi diametrali<br />

3Abis 3A 3B 3C 3D 3Dbis<br />

bientale - VBA) da applicare al<br />

rapporto di sostituzione prescelto.<br />

Il VBA rappresenta <strong>il</strong> valore medio<br />

di tre classi di merito paritetiche riferite<br />

a caratteristiche della specie<br />

e alle dimensioni diametrali della<br />

pianta da abbattere.<br />

I valori sono pesati a prescindere<br />

dal microcontesto ove la pianta è<br />

collocata ed indipendentemente dal<br />

portamento, dalle condizioni fitosanitarie<br />

e vegetative. I valori attribuiti<br />

in ciascuna classe sono compresi<br />

tra 0 e 1.<br />

* solo per le specie a lento accrescimento<br />

e di r<strong>il</strong>evante interesse ecologico<br />

e storico – testimoniale<br />

** escluse per le specie a lento accrescimento<br />

e di r<strong>il</strong>evante interesse<br />

VBA per classi diametrali<br />

3Abis 3A 3B 3C 3D 3Dbis<br />

Abies alba 0,5 0 0,33 0,66 1 0,28 0,39 0,50<br />

Abies cephalonica,<br />

normanniana,<br />

pinsapo, etc<br />

0,5 0 0,33 0,66 1 0,28 0,39 0,50<br />

Acer campestre 1 1 0,33 0,66 1 0,78 0,89 1<br />

Acer negundo 0 0 0,66 1 0,22 0,33<br />

A<strong>il</strong>anthus glandulosa 0 0 0,66 1 0,22 0,33<br />

Buxus sempervirens 1 1 0,33 0,66 1 0,78 0,89 1<br />

Carpinus betulus 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />

Cedrus deodara,<br />

atlantica e libani<br />

0,5 0,7 0,33 0,66 1 0,51 0,62 0,73<br />

Cedrus deodara,<br />

atlantica e libani<br />

in varietà<br />

0,5 0,3 0,33 0,66 1 0,11 0,22 0,33<br />

Crataegus azarolus 1 0,7 0,33 0,66 1 0,68 0,79 0,9<br />

Cupressus<br />

sempervirens<br />

1 0,7 0,33 0,66 1 0,68 0,79 0,9<br />

Fraxinus excelsior 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />

Juglans regia 0,5 0,7 0,33 0,66 1 0,51 0,62 0,73<br />

Laurus nob<strong>il</strong>is 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />

Liriodendron<br />

tulipifera<br />

0,5 0,3 0,33 0,66 1 0,38 0,49 0,6<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 37


ecologico e storico – testimoniale<br />

***escluso specie vegetali a rapida<br />

crescita o infestanti<br />

**** solo per le specie<br />

vegetali a rapida<br />

crescita o infestanti.<br />

Il VBA viene quindi<br />

espresso con un valore<br />

numerico ottenuto<br />

dalla somma <strong>dei</strong> tre<br />

valori attribuiti per<br />

ciascuna classe di merito,<br />

divisa per 3 e arrotondata<br />

alla seconda<br />

cifra decimale.<br />

L’applicazione del<br />

VBA tuttavia richiede<br />

un rapporto di sostituzione<br />

maggiore<br />

di quello attualmente<br />

samente<br />

le differenze<br />

(alberi sostituiti)<br />

risulterebbero poco<br />

significative da specie<br />

a specie. Tenuto conto<br />

della quantità e della<br />

qualità del patrimonio<br />

arboreo nel contesto<br />

urbano di Bologna,<br />

si è pertanto<br />

ritenuto consigliare<br />

all’Amministrazione<br />

di elevare <strong>il</strong> rappor-<br />

<br />

teorico o di massima<br />

sostituzione).<br />

Il VBA, moltiplicato<br />

<br />

numero effettivo (arrotondato<br />

per difetto<br />

o eccesso) di piante<br />

da sostituire per 1<br />

pianta abbattuta per<br />

motivi ed<strong>il</strong>izi.<br />

Il numero di piante<br />

in sostituzione di una<br />

pianta abbattuta non<br />

può essere quindi inferiore a 1 e su-<br />

<br />

Nel caso di abbattimento di più<br />

38<br />

PROFESSIONE<br />

esemplari della stessa specie, anche<br />

di classe diametrale diversa, i VBA<br />

TAB 2: Piante di sostituzione per alcune specie (VBA x rapporto di 1:4)<br />

Albero abbattuto per motivi ed<strong>il</strong>izi<br />

(esempi per alcune specie)<br />

Piante di sostituzione per un esemplare<br />

abbattuto = VBA x 4<br />

classi diametrali<br />

di ciascun esemplare vanno som-<br />

<br />

qualora per effetto dell’arrotonda-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

3Abis 3A 3B 3C 3 3Dbis<br />

Abies alba 1 2 2<br />

Abies cephalonica, normanniana,<br />

pinsapo, etc<br />

1 2 2<br />

Acer campestre 3 4 4<br />

Acer negundo 1 1<br />

A<strong>il</strong>anthus glandulosa 1 1<br />

Buxus sempervirens 3 4 4<br />

Carpinus betulus 2 3 3<br />

Cedrus deodara, atlantica e libani 2 3 3<br />

Cedrus deodara, atlantica e libani<br />

in varietà<br />

1 2 2<br />

Crataegus azarolus 3 3 4<br />

Cupressus sempervirens 3 3 4<br />

Fraxinus excelsior 2 3 3<br />

Juglans regia 2 2 3<br />

Laurus nob<strong>il</strong>is 2 3 3<br />

Liriodendron tulipifera 2 2 2<br />

Morus alba e Morus nigra 3 3 4<br />

Picea abies (Picea excelsa) 2 2<br />

Pinus nigra 2 2<br />

Populus alba 2 3 3<br />

Quercus pubescens 3 4 4<br />

Quercus robur (Q. peduncolata) 2 3 3<br />

Sambucus nigra 3 4 4<br />

Sophora japonica 2 2 2<br />

T<strong>il</strong>ia platyphyllos 2 3 3<br />

T<strong>il</strong>ia vulgaris 2 3 3<br />

Ulmus campestris 2 3 3<br />

Ulmus pum<strong>il</strong>a 2 2 2<br />

mento (per difetto) <strong>il</strong> numero delle<br />

piante di sostituzione risultasse<br />

inferiore alla somma<br />

delle piante di sostituzione<br />

calcolate per<br />

ciascun esemplare, la<br />

sostituzione è comunque<br />

soddisfatta.<br />

La lettura <strong>dei</strong> dati<br />

risultanti specie per<br />

specie (VBA e piante<br />

in sostituzione) evidenzia<br />

chiaramente<br />

quella diversa “dignità”<br />

del soggetto albero<br />

abbattuto che non può<br />

ovviamente emergere<br />

dalla mera applicazione<br />

di un livello di tutela<br />

generico, anche con<br />

la vigente distinzione<br />

in tre categorie di tutela<br />

( classi diametrali<br />

<br />

si tenti di ovviare la<br />

problematica introducendo<br />

un superiore<br />

livello di tutela per alcune<br />

specie.<br />

Dalla parte opposta,<br />

l’attuale modalità di<br />

sostituzione delle alberature<br />

abbattute<br />

per motivi ed<strong>il</strong>izi, può<br />

risultare eccessiva in<br />

presenza di piante esotiche,<br />

di scarso pregio<br />

paesaggistico – ecologico<br />

– ambientale e<br />

di dimensioni appena<br />

superiori a quelle minime<br />

di tutela.<br />

Quanto alla flessib<strong>il</strong>ità<br />

dello strumento<br />

è fac<strong>il</strong>mente intuib<strong>il</strong>e<br />

come le “classi di merito”<br />

possano essere<br />

fac<strong>il</strong>mente applicab<strong>il</strong>i<br />

in qualsiasi zona fitoclimatica. Ad<br />

esempio se a Bologna la Classe di<br />

merito “Idoneità ambientale e pa-


esaggistica della specie”, attribuita<br />

a Picea excelsa è 0,0 (Estranea), in<br />

un Comune dell’Alto Appenino<br />

<br />

(Naturalizzata), sino ad elevarsi a<br />

1,0 (Autoctona) se la medesima<br />

specie vegeta nella fascia Alpina.<br />

Altro aspetto particolarmente importante<br />

è <strong>il</strong> diverso valore attribuito<br />

a ciascuna specie in relazione<br />

alla terza classe di merito (clas-<br />

PROFESSIONE<br />

se diametrale) cioè, alla diretta<br />

espressione non solo della valenza<br />

paesaggistica del soggetto abbattuto,<br />

ma anche degli indici quantitativi<br />

fondamentali sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o ecologico:<br />

fitomassa arborea e volume<br />

di terreno interessato dalla attività<br />

radicale.<br />

Proprio questi ultimi aspetti sono<br />

da ritenersi <strong>il</strong> fondamento di una<br />

oculata e responsab<strong>il</strong>e valorizzazione<br />

e tutela del patrimonio<br />

arboreo, specialmente se posto in<br />

ambito urbano: la capacità di trattenimento<br />

delle polveri, di assorbimento<br />

<strong>dei</strong> VOC (Volat<strong>il</strong> Organic<br />

Compaunds), di trattenimento del<br />

suolo, di contenimento dell’erosione<br />

superficiale, di tutela della permeab<strong>il</strong>ità<br />

e gli effetti di mitigazione<br />

climatica, sono oggettivamente<br />

i parametri di base per garantire<br />

una accettab<strong>il</strong>e qualità igienico<br />

- sanitaria per la vita nelle città e<br />

per limitare significativamente gli<br />

effetti <strong>dei</strong> fenomeni metereologici<br />

straordinari che, anche se circoscritti<br />

ad aree ristrette, hanno<br />

pesantissimi risvolti economici. Il<br />

Valore Botanico Ambientale del-<br />

la risorsa arborea segue pertanto<br />

la f<strong>il</strong>osofia <strong>dei</strong> nuovi strumenti urbanistici<br />

(PSC+RUE+POC), atti<br />

a riconoscere al sistema ecologico<br />

– ambientale un valore aggiunto<br />

ed imprescindib<strong>il</strong>e per la gestione<br />

territoriale, valutato in termini<br />

prestazionali.<br />

Il nuovo strumento di valutazione<br />

è comunque proposto nella sua<br />

stesura essenziale ovvero suscettib<strong>il</strong>e<br />

di integrazioni e ampliamenti<br />

correlati ad altri parametri; l’unica<br />

condizione per ampliare lo spettro<br />

di valutazione è l’assenza di<br />

qualsiasi elemento soggettivo in<br />

quanto impedirebbe una corretta<br />

applicazione univoca e su base<br />

scientifica, complicando anche<br />

l’istruttoria tecnica propedeutica<br />

all’autorizzazione.<br />

Un ipotesi potrebbe, ad esempio,<br />

prevedere l’integrazione delle<br />

classi di merito del VBA con i dati<br />

emersi da recenti studi della sede<br />

di Bologna del CNR che hanno<br />

evidenziato differenze estremamente<br />

significative da specie a specie<br />

nella capacità delle alberature<br />

di trattenere le polveri sott<strong>il</strong>i e di<br />

fissare i pericolosi VOC.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 39


di Andrea Tad<strong>dei</strong><br />

Nel numero di maggio de<br />

“L’Agrotecnico Oggi” la<br />

categoria degli Agrotecnici<br />

ricomincia a dirci chi<br />

siamo, cosa facciamo, <strong>il</strong><br />

perché di quello che facciamo<br />

ed a giudicare <strong>il</strong><br />

Nostro operato... ma cosa<br />

gli interessa ?! Continuo a<br />

chiedermi !...<br />

Beh comunque in buona<br />

sostanza ancora una volta mi trovo<br />

a comparire su queste nostre pagine<br />

perché tirato in ballo impropriamente<br />

dagli Agrotecnici. Questa volta, in un<br />

commento sull’operato della gestione<br />

2010 della nostra cassa Previdenza della<br />

quale mi onoro essere componente<br />

Attivo del Comitato Amministratore<br />

eletto dalle regioni del Centro, sottolineano<br />

in primis <strong>il</strong> fatto che la nascita<br />

del Co.Ge.Pa.Pi. come decisione del<br />

nostro Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea<br />

Bottaro (che sul punto viene sempre<br />

personalmente esaltato mentre è noto<br />

che Co.Ge.Pa.Pi. è stato costituito con<br />

delibera unanime del CNPA per questo<br />

espressamente convocato) porterebbe<br />

come volontà accessoria imprescindib<strong>il</strong>e<br />

la fusione delle Casse Previdenza<br />

<strong>dei</strong> tre Albi (Geometri – <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>Periti</strong> Industriali). Questa altri non<br />

è che una prima non verità, perché di<br />

questo si tratta, con una vena di mala<br />

informazione plagiante perché già una<br />

volta ho replicato ed oggi devo farlo di<br />

nuovo urlandolo ancora senza timore<br />

di smentita (peraltro non arrivata nemmeno<br />

la prima volta).<br />

Mi ripeto forse ma devo ribadire che<br />

40<br />

IO LA PENSO COSÌ<br />

Ci risiamo...<br />

in un’ eventuale, e peraltro<br />

a parere mio auspicab<strong>il</strong>e<br />

allo stato delle<br />

cose, unione <strong>dei</strong> tre Albi<br />

può portare anche ad<br />

una unione di Casse ma<br />

non necessariamente per<br />

fusione. Data, infatti, la<br />

situazione contingente di<br />

una di queste (Cassa Geometri<br />

nella fattispecie)<br />

ed <strong>il</strong> sistema misto di calcolo previdenziale<br />

(contributivo con ad oggi componente<br />

ancora però reddituale) una<br />

conseguenza logica potrebbe apparire<br />

una unione in Gestioni Separate quale<br />

è ad oggi per esempio ENPAIA con gli<br />

Agrotecnici sotto <strong>il</strong> nostro stesso tetto<br />

ma in posizioni e “soldini” ben separati.<br />

Nell’articolo richiamato si legge<br />

a proposito nella Nostra Gestione “...<br />

anni di buona gestione e di consistenti<br />

riserve accumulate non vadano neanche<br />

indirettamente, a beneficio di altri”.<br />

Da ciò r<strong>il</strong>evo: se oggi facciamo parte in<br />

Gestione Separata assieme agli stessi<br />

Agrotecnici in ENPAIA ed ognuno<br />

NON beneficia <strong>dei</strong> denari altrui, come<br />

potrebbe essere diversamente dopo?<br />

Oppure oggi non è così ?!... Peraltro <strong>il</strong><br />

peso degli accantonamenti previdenziali<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> senza scendere<br />

in valori numerici è di entità ben diversa<br />

da quello degli stessi “cugini” (così<br />

arbitrariamente si definiscono loro,<br />

mentre i nostri veri cugini sono i figli<br />

dell’istruzione tecnica ). Nel medesimo<br />

articolo veniamo nuovamente informati<br />

poi che all’interno <strong>dei</strong> sei componenti<br />

del Comitato, due di noi emerge-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

rebbero per determinazione e meriti<br />

attribuiti alla difesa del Patrimonio accumulato<br />

dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> opponendosi<br />

tenacemente ad insulse tentazioni<br />

fusionistiche in nome del Co.Ge.Pa.Pi.<br />

: Mario Braga e Giancarlo Moretti. Peraltro<br />

definiti plebiscitati nelle Regioni<br />

del Nord. Vorrei sapere dove accade<br />

tutto questo. Io ci sono, loro no ma scrivono<br />

cosa accade nelle Nostre numerose<br />

riunioni ed incontri. Non esistono<br />

divisioni di merito. Ribadisco siamo<br />

in una fase di studio ed attenta analisi<br />

delle varie opportunità. Nessuna decisione<br />

è stata presa né si è in procinto di<br />

prendere. Gli altri quattro componenti<br />

Giannotta, Toscano, Zingarelli ed <strong>il</strong><br />

sottoscritto NON sono <strong>dei</strong> pecoroni al<br />

seguito incosciente della “moda Co.Ge.<br />

Pa.Pi. ”. Stiamo lavorando tutti e sei in<br />

piena onestà intellettuale nell’intento<br />

di meglio tutelare gli interessi della<br />

Categoria e questo garantisco unisce e<br />

non divide come qualcuno vuole fare<br />

credere. Perché spingere inut<strong>il</strong>i provocazioni,<br />

denunciare divisioni che non<br />

esistono... e per di più riguardanti altrui<br />

interessi?! Mah, continuo a non capire.<br />

Il non capire spero non voglia accomunare<br />

tutti NOI <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in un’<br />

altrui considerazione quanto mai impropria,<br />

cari signori, non dateci del<br />

“Bischero” perché i Bischeri erano una<br />

nob<strong>il</strong>e e ricca famiglia fiorentina che si<br />

trovò rovinata per sbagliate scelte strategiche.<br />

Da allora in Toscana se passi<br />

“da Bischero” non hai diritto nemmeno<br />

alla compassione che di solito si riserva<br />

agli sconfitti... Tranqu<strong>il</strong>li, questo<br />

non ci riguarda.


AGRICOLTURA BIOLOGICA<br />

Contaminazioni accidentali e tecnicamente<br />

inevitab<strong>il</strong>i di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica<br />

Il Dr. Adriano Rasi Caldogno , Capo<br />

Dipartimento delle Politiche Competitive<br />

del Mondo Rurale e della Qualità,<br />

rispondendo alle richieste di precisazioni<br />

rispetto alle produzioni biologiche ed<br />

alla etichettatura <strong>dei</strong> prodotti biologici, ai<br />

controlli, ed al regime di importazione di<br />

prodotti biologici dai paesi terzi ex Reg.<br />

(CE) n. 834/2007 e s.m.i., <strong>il</strong> Reg. (CE) n.<br />

889/2008 e s.m.i., <strong>il</strong> Reg. (CE) n. 1235/2008<br />

e s.m.i. e tutte le norme nazionali aventi<br />

lo stesso oggetto, nonché <strong>il</strong> Reg. (CE) n.<br />

396/2005 e s.m.i. concernente i livelli massimi<br />

di residui di antiparassitari nei o sui<br />

prodotti alimentari e mangimi di origine<br />

vegetale e animale, dopo aver sentito <strong>il</strong><br />

Comitato Consultivo per l’Agricoltura<br />

Biologica e Ecocompatib<strong>il</strong>e, con decreto<br />

Ministeriale, ha precisato la soglia numerica<br />

di presenza di residui di prodotti fitosanitari<br />

oltre la quale non sia concedib<strong>il</strong>e<br />

la certificazione di produzione biologica,<br />

anche in caso di contaminazione accidentale<br />

e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e, al fine di<br />

fornire criteri uniformi di valutazione nello<br />

svolgimento dell’attività di controllo.<br />

Il decreto, che tiene anche conto di una<br />

soglia di valori diversi a seconda che<br />

si tratti di prodotti fitosanitari inseriti<br />

nell’allegato II del Reg. 889/2008 o prodotti<br />

non consentiti in agricoltura biologica<br />

o prodotti <strong>il</strong> cui uso è vietato anche in<br />

agricoltura convenzionale, delle variazioni<br />

del tenore di residui determinate dalle<br />

operazioni di trasformazioni e/o miscela<br />

e <strong>dei</strong> limiti residuali massimi relativi ad<br />

eventuali frazioni di prodotti non biologici,<br />

così recita:<br />

Articolo 1<br />

Il presente Decreto si applica, in tutte le<br />

fasi di processo, ai prodotti agricoli vivi<br />

e non trasformati, ai prodotti agricoli<br />

trasformati destinati ad essere ut<strong>il</strong>izzati<br />

come alimenti e ai mangimi, ottenuti in<br />

conformità al Reg. (CE) n. 834/2007 e ai<br />

relativi regolamenti attuativi.<br />

Articolo 2<br />

In caso di presenza di prodotti fitosanitari,<br />

riscontrata nei prodotti di cui al<br />

precedente articolo, si applicano i criteri<br />

di valutazione contenuti nell’allegato al<br />

presente decreto.<br />

ALLEGATO<br />

Per quanto riguarda i prodotti fitosanitari<br />

consentiti in agricoltura biologica,<br />

di cui all’allegato II del Reg. (CE)<br />

n.889/2008, si ritiene opportuno ammettere<br />

l’applicab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> limiti massimi<br />

di residui (LMR) previsti dal Reg.<br />

(CE) n. 396/2005 per le produzioni<br />

convenzionali. Con riferimento ai prodotti<br />

fitosanitari non presenti nell’allegato<br />

II del Reg. (CE) n. 889/2008, invece,<br />

è opportuno sottolineare che la<br />

comprovata presenza di residui, anche<br />

minima, di sostanze non ammesse in<br />

prodotti biologici comporta comunque<br />

un’indagine da parte dell’Organismo di<br />

Controllo interessato nei confronti del<br />

proprio operatore coinvolto, al fine di<br />

valutare la causa volontaria o accidentale<br />

della contaminazione. In tale contesto<br />

si ritiene necessario tener conto di<br />

determinati limiti residuali oltre i quali<br />

<strong>il</strong> lotto di prodotto che è risultato contaminato<br />

non può in nessun caso essere<br />

commercializzato con la certificazione<br />

di produzione biologica, con l’esclusione<br />

<strong>dei</strong> casi conclamati di falso positivo<br />

delle determinazioni analitiche. Anche<br />

al di sotto di tali valori, ad ogni modo,<br />

l’organismo di controllo, ai fini della<br />

certificazione, dovrà accertare la natura<br />

accidentale e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e<br />

della presenza <strong>dei</strong> residui. Pertanto, con<br />

riferimento ai prodotti fitosanitari non<br />

presenti nell’allegato II del Reg. (CE)<br />

n.889/2008 ma <strong>il</strong> cui uso è autorizzato in<br />

agricoltura convenzionale, è opportuno<br />

considerare 0,01 mg/kg quale limite inferiore,<br />

inteso come “soglia numerica”<br />

al di sopra della quale non è concedib<strong>il</strong>e<br />

la certificazione di prodotto biologico,<br />

anche in caso di contaminazione<br />

accidentale e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e, a<br />

meno che non siano previsti limiti inferiori<br />

dalla legislazione applicab<strong>il</strong>e per<br />

particolari categorie di prodotto. Nel<br />

caso di prodotti trasformati e/o compositi<br />

tale soglia numerica dovrà essere<br />

applicata tenendo conto delle variazioni<br />

del tenore di residui di prodotti fitosanitari<br />

determinate dalle operazioni di<br />

trasformazione e/o miscela, sempre che<br />

non siano previsti limiti inferiori dalla<br />

legislazione applicab<strong>il</strong>e per particolari<br />

categorie di prodotto. Nel caso di prodotti<br />

composti non esclusivamente da<br />

prodotti biologici, è necessario tenere<br />

presente i LMR relativi alla frazione<br />

di prodotti non biologici. In caso di sostanze<br />

<strong>il</strong> cui uso non è più autorizzato<br />

neanche in agricoltura convenzionale,<br />

si ritiene opportuno ammettere l’applicab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> LMR previsti dal Reg.<br />

(CE) n. 396/2005. I laboratori degli<br />

organi di controllo ufficiali, qualora<br />

sia riscontrata la presenza di residui di<br />

antiparassitari al di sotto della citata soglia<br />

numerica, esprimono un giudizio<br />

di regolarità del campione. In tal caso<br />

i laboratori provvedono comunque ad<br />

interessare <strong>il</strong> competente OdC al fine di<br />

consentire ogni attività finalizzata ad<br />

accertare eventuali cause di contaminazione<br />

presso l’operatore coinvolto.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 41


VITA DEI COLLEGI<br />

A Bologna la prima Camera di Conc<strong>il</strong>iazione<br />

<br />

Il 9 maggio<br />

2011 è stata<br />

autorizzata<br />

con Provvedimento<br />

del<br />

Direttore generale<br />

della<br />

Giustizia Civ<strong>il</strong>e,<br />

la Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione – organismo<br />

non autonomo – del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

di Bologna. La Camera di<br />

Conc<strong>il</strong>iazione, iscritta al numero<br />

304 del Registro degli Organismi<br />

di Mediazione presso <strong>il</strong> Ministero<br />

della Giustizia, è la prima in assoluto<br />

costituita in seno ad un <strong>Collegio</strong>/Ordine<br />

tecnico.<br />

Il risultato è stato raggiunto dopo<br />

un lungo lavoro di studio della<br />

normativa e del necessario approfondimento<br />

di tutti gli aspetti<br />

giuridici, fiscali e gestionali connessi<br />

alla costituzione dell’organismo<br />

quale ente non autonomo del<br />

<strong>Collegio</strong>.<br />

Lavoro necessario poiché se da<br />

un lato <strong>il</strong> percorso autorizzativo è<br />

fac<strong>il</strong>itato rispetto quello di un organismo<br />

privato, dall’altro occorre<br />

una maggiore attenzione sulla<br />

formazione e competenza <strong>dei</strong><br />

mediatori e sulla predisposizione<br />

degli atti costitutivi e regolamentari<br />

dell’Organismo: Statuto, Regolamento<br />

di Procedura, Codice<br />

Etico <strong>dei</strong> Mediatori.<br />

Lo Statuto è strumento necessario<br />

per regolare con trasparenza<br />

i rapporti giuridici ed economici<br />

-------------------- omissis -------------------<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 43


con <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>, oltre a disciplinare<br />

la vig<strong>il</strong>anza del Consiglio sull’attività<br />

dell’organismo senza però<br />

appesantirla e, soprattutto, consentire<br />

l’agevole adempimento di<br />

quanto previsto dal D.lgs 4 marzo<br />

2010 n.28 e DM 18 ottobre 2010<br />

n. 180.<br />

Il Regolamento di procedura contiene<br />

tutte le norme che attengono<br />

al procedimento di mediazione, in<br />

conformità alle previsioni <strong>dei</strong> citati<br />

decreti, e l’elenco delle materie<br />

riguardanti le controversie per<br />

le quali è possib<strong>il</strong>e presentare domanda<br />

di mediazione alla Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Il Codice Etico e di comportamento<br />

per i mediatori, fornisce i<br />

principi fondamentali per la corretta<br />

gestione delle procedure,<br />

secondo gli imprescindib<strong>il</strong>i valori<br />

etici e deontologici sui quali<br />

l’organismo fonda la sua opera.<br />

Considerata la delicatezza e l’im-<br />

44<br />

Costituzione di nuovo <strong>Collegio</strong><br />

VITA DEI COLLEGI<br />

portanza della procedura di mediazione,<br />

le norme deontologiche,<br />

obbligatorie per i mediatori, sono<br />

maggiormente dettagliate e più<br />

restrittive rispetto a quelle previste<br />

nel codice deontologico del<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o.<br />

A tutt’oggi sono iscritti e riconosciuti<br />

sei mediatori, mentre è<br />

in corso l’accreditamento di altri<br />

cinque.<br />

In argomento deve sottolinearsi<br />

come l’attività del Mediatore,<br />

così come prevista dalla vigente<br />

legislazione, viene arricchita dalla<br />

competenza e dalla specializzazione<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o che<br />

può così fornire un servizio altamente<br />

qualificato in molti <strong>dei</strong><br />

settori frequentemente oggetto di<br />

contenzioso.<br />

La Camera di Conc<strong>il</strong>iazione è già<br />

operativa presso la sede del <strong>Collegio</strong><br />

di Bologna e può ricevere domande<br />

di mediazione provenienti<br />

da qualsiasi Provincia d’Italia.<br />

Prima P di andare in stampa, giunge <strong>il</strong><br />

decreto d e si da comunicazione che <strong>il</strong><br />

giorno g 6 maggio 2011 <strong>il</strong> Ministro della<br />

giustizia, g On.le Angelino Alfano, vista<br />

l’istanza l per la costituzione del <strong>Collegio</strong><br />

g <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati L della provincia di Barletta-<br />

Andria-Trani A<br />

(BAT) con distacco dai<br />

Collegi C delle provincie di Bari e Foggia,<br />

g presentata da trentatre <strong>Periti</strong> agrari<br />

r e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati residenti del<br />

territorio t della nuova provincia istituita<br />

i con la legge 11 giugno 2004 n.148,<br />

con proprio decreto ha costituito costit<br />

<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di Barletta-Andria-Trani nominando <strong>il</strong> Per.<br />

Agr. Antonio Memeo Commissario Straordinario con l’incarico di<br />

provvedere alla prima formazione dell’Albo ed alla convocazione<br />

dell’Assemblea per l’elezione del Consiglio entro 120 giorni dalla<br />

data del decreto.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

L interesse per la f<strong>il</strong>iera del bio biogas<br />

ha subito una forte accelerazione,<br />

modificando in alcuni<br />

casi gli scenari agricoli locali e<br />

la normativa è stata completata<br />

da alcuni importanti provvedimenti<br />

che incideranno sicuramente<br />

sulle scelte future degli<br />

imprenditori. La pubblicazione<br />

costituisce una guida aggiornata<br />

per valutare dal punto di vista<br />

economico gli impianti per<br />

<strong>il</strong> biogas. Un manuale pratico<br />

che presenta un’analisi della<br />

redditività di un impianto, a<br />

partire dalla scelta della tipologia<br />

di biomasse e della potenza<br />

installata, con un ricco corredo<br />

di esempi, grafici e <strong>il</strong>lustrazioni.<br />

Nel volume si descrivono e<br />

si pongono in evidenza i riflessi<br />

economico-finanziari frutto <strong>dei</strong><br />

cambiamenti introdotti dalle<br />

nuove leggi.<br />

Il costo di copertina del volume<br />

è di Euro 22,00 e, per i periti<br />

agrari è previsto lo sconto<br />

del 15%.


Il I <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />

<strong>Periti</strong> P <strong>Agrari</strong> Laureati di Frosinone,<br />

n <strong>il</strong> giorno 31 marzo 2011 ha<br />

conferito c <strong>il</strong> premio alla carriera<br />

per p i cinquant’anni di stimata<br />

professionalità p<br />

al Perito <strong>Agrari</strong>o<br />

r Vincenzo Figlioli.<br />

La L cerimonia si è svolta presso<br />

l’Istituto l Tecnico <strong>Agrari</strong>o Statale<br />

l di Alvito Al i (FR), ( )<br />

sede del <strong>Collegio</strong>, alla presenza<br />

anche del Dirigente Scolastico Prof. Franco Tocco.<br />

Il Presidente del <strong>Collegio</strong>, Domenico Cistrone,<br />

dopo aver <strong>il</strong>lustrato ai numerosi presenti <strong>il</strong> motivo<br />

della manifestazione e dopo aver espresso parole<br />

di elogio per la professionalità dimostrata dal collega<br />

Figlioli nel corso degli anni, a nome di tutto<br />

<strong>il</strong> Consiglio ha conferito una targa di riconoscimento<br />

per l’onorata carriera al Per. Agr. Vincenzo<br />

Figlioli.<br />

Nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata svolta<br />

una manifestazione commemorativa <strong>dei</strong> colleghi<br />

I Collegi Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> A e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

r di Bari, Bologna, Caserta,<br />

Messina M e Taranto (Roma lo ultimerà<br />

t entro <strong>il</strong> 15 maggio) hanno<br />

concluso c più Corsi di formazione<br />

per p l’iscrizione negli elenchi <strong>dei</strong><br />

Conc<strong>il</strong>iatori C<br />

<strong>dei</strong> soggetti iscritti<br />

presso <strong>il</strong> Minister Ministero della Giustizia nel registro negli<br />

Organismi di Conc<strong>il</strong>iazione ex art. 38 D. Lgs<br />

5/2003.<br />

Il programma d’Aula, come da indicazioni di cui al<br />

D.M 180 del 18 ottobre 2010 ha avuto le seguenti<br />

trattazioni ed approfondimenti:<br />

La Giustizia Civ<strong>il</strong>e Alternativa.<br />

Normativa nazionale, comunitaria ed internazionale<br />

in materia di mediazione e<br />

conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Normativa Comunitaria.<br />

Normativa Internazionale.<br />

Metodologia delle procedure fac<strong>il</strong>itative ed aggiudicative<br />

di negoziazione e di mediazione e<br />

relative tecniche di gestione del conflitto e di in-<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Per. Agr. Angelo Pagliara e Per. Agr. Sirio Lucchese,<br />

tragicamente e prematuramente scomparsi.<br />

Il Vicepresidente del <strong>Collegio</strong>, Natascia Sambucci,<br />

nel corso della cerimonia commemorativa ha<br />

espresso a nome del Consiglio e di tutti gli iscritti<br />

parole di elogio nei confronti <strong>dei</strong> due amici ancora<br />

vivi nel cuore di tutti e che non verranno mai<br />

dimenticati.<br />

terazione comunicativa, anche con riferimento<br />

alla mediazione demandata dal giudice.<br />

Efficacia ed operatività delle clausole contrattuali<br />

di mediazione e conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Compiti e responsab<strong>il</strong>ità del mediatore.<br />

Valutazione finale.<br />

E, nel dettaglio, sono stati trattati temi relativi a :<br />

Strumenti di risoluzione delle controversie alternativi<br />

alla giurisdizione.<br />

Principi, natura e funzione della Conc<strong>il</strong>iazione,<br />

esperienze internazionali e principi<br />

comunitari.<br />

Compiti, responsab<strong>il</strong>ità e caratteristiche del<br />

Conc<strong>il</strong>iatore; tecniche di conc<strong>il</strong>iazione; rapporr ti con la tutela contenziosa.<br />

Le controversie di cui all’art. 1 d. lgs. 1 gennaio<br />

2003, n. 5; i riti societari di cognizione ordinaria<br />

e sommaria.<br />

I tavoli di conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Il Consiglio <strong>Nazionale</strong>, nell’esprimere felicitazioni<br />

ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> neo Conc<strong>il</strong>iatori informa che sta<br />

verificando la possib<strong>il</strong>ità di costituire una Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 45


46<br />

E’ stata pubblicata sul sito www.peritiagrari.it<br />

la Sentenza del Consiglio di<br />

NEWS<br />

AGENZIA A DEL TERRITORIO:<br />

per p l’importanza che riveste per la<br />

professione p di Perito <strong>Agrari</strong>o abbiamo<br />

b pubblicato sul www.peritia-<br />

grari grari.it it sezione - News - la circolare circol n.3 dell’Agenzia del Territorio<br />

recante :”Adozione versione 2 della procedura DOCTE per la dichiarazione<br />

delle variazioni di coltura delle particelle di catasto<br />

terreni”.<br />

PROROGA TERMINI ACCATASTAMENTO IMMOBILI:<br />

come è noto <strong>il</strong> 30 apr<strong>il</strong>e p.v. sono scaduti i termini per gli accatastamenti <strong>dei</strong><br />

fabbricati mai denunciati in Catasto e questo Consiglio <strong>Nazionale</strong>, stante la difficoltà<br />

operativa cui si sono venuti a trovare i professionisti operanti in tante<br />

realtà del paese colpite da calamità naturali, nei tempi ut<strong>il</strong>i ha inoltrato al Governo<br />

una richiesta di proroga della scadenza <strong>dei</strong> termini, che è stata sostenuta<br />

anche da molti Collegi provinciali, mediante l’invio di un telegramma o PEC<br />

inviate a:<br />

On.le S<strong>il</strong>vio Berlusconi - Presidente del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri<br />

Prof. Giulio Tremonti - Ministro dell’Economia e Finanze<br />

On.le Alberto Giorgetti - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />

On.le Sonia Viale - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />

On.le Luigi Casero - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />

Dott.ssa Gabriella Alemanno - Direttore Generale Agenzia del Territorio<br />

“Questo Consiglio Provinciale, stante l’impraticab<strong>il</strong>ità per molto tempo <strong>dei</strong> territori<br />

alluvionati o sinistrati del Paese, vista l’oggettiva difficoltà di poter concludere i<br />

lavori di accatastamento <strong>dei</strong> fabbricati chiede che venga stab<strong>il</strong>ito un nuovo termine<br />

temporale per l’espletamento di quanto necessario alla accatastamento <strong>dei</strong> fabbricati<br />

mai dichiarati e di quelli che hanno perso <strong>il</strong> requisito della ruralità e per questo<br />

chiede una proroga di almeno 6 mesi <strong>dei</strong> termini già stab<strong>il</strong>iti del 30 apr<strong>il</strong>e 2011.”<br />

Non è pervenuta alcuna comunicazione in merito alla richiesta di proroga; è invece<br />

disponib<strong>il</strong>e la circolare Circolare della Agenzia del Territorio n.4/2011 recante<br />

: “Articolo 2, comma 12, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 - Aumento<br />

degli importi minimo e massimo della sanzione amministrativa prevista per<br />

l’inadempimento degli obblighi di dichiarazione degli immob<strong>il</strong>i e delle variazioni<br />

di consistenza e di destinazione.”<br />

I tre documenti sono stati pubblicati nel sito istituzionale www.peritiagrari.it.<br />

Stato n. 1226/2011, relativa al ricorso<br />

proposto dal <strong>Collegio</strong> Interprovinciale<br />

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici<br />

Laureati di Roma, Rieti e Viterbo per la<br />

riforma della sentenza breve del T.A.R.<br />

Lazio, Sezione I, n. 33352 dd. 10 novembre<br />

2010, resa tra le parti, concernente <strong>il</strong><br />

D.P.R. 23 luglio 2010 n. 154 nella parte<br />

in cui non prevede l’esclusiva competenza<br />

professionale degli agrotecnici ad<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

AGENZIA DELLE<br />

ENTRATE<br />

PROVVEDIMENTO 28 febbraio<br />

2011 : recante “Approvazione delle<br />

specifiche tecniche e della procedura<br />

Docte 2 per le dichiarazioni<br />

di variazione, al catasto terreni,<br />

delle qualità di coltura o di destinazione”<br />

.<br />

Pubblicazione della nuova versione<br />

di Pregeo 10 : come noto, <strong>il</strong> 3<br />

novembre 2010 è stata resa disponib<strong>il</strong>e,<br />

sul sito dell’Agenzia del Territorio,<br />

la nuova versione di Pregeo<br />

10 - APAG, stante l’esigenza di un<br />

perfezionamento della precedente<br />

versione del 1° marzo 2010.<br />

TIROCINANTI:<br />

T<br />

al a fine di poter<br />

offrire o alcune opportunità<br />

p di formazione<br />

m <strong>il</strong> CNPA<br />

ha h<br />

costituito una<br />

ma<strong>il</strong>ing list, aperta ed in continuo<br />

aggiornamento, di tutti i tirocinanti<br />

iscritti nel registro <strong>dei</strong> praticanti che<br />

saranno informati sulle iniziative<br />

specifiche .<br />

effettuare le r<strong>il</strong>evazioni relative al 6°<br />

Censimento Generale dell’Agricoltura,<br />

già precedentemente fornitavi con<br />

cir.27/2010. La sentenza del Consiglio di<br />

Stato accoglie le tesi esposte da questo<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>, e ricalca molte delle<br />

intuizioni che, dettate dal buon senso<br />

ed esposte nel passato con <strong>il</strong> consueto<br />

st<strong>il</strong>e di sempre pur senza alzare i toni,<br />

hanno trovato accoglimento.


POSTA ELETTRONICA<br />

CERTIFICATA<br />

La posta elettronica certificata<br />

(PEC) è uno strumento che permette<br />

di dare ad un messaggio di<br />

posta elettronica lo stesso valore<br />

legale di una raccomandata con<br />

avviso di ricevimento tradizionale.<br />

La PEC può aggiungere<br />

inoltre la certificazione del contenuto<br />

del messaggio solo se in<br />

combinazione con un certificato<br />

digitale. La PEC non certifica<br />

l’identità del mittente, né trasforma<br />

<strong>il</strong> messaggio in “documento<br />

informatico”, se <strong>il</strong> mittente<br />

omette di usare la propria firma<br />

digitale.<br />

La normativa sulla posta elettronica<br />

certificata attribuisce al<br />

CNIPA differenti compiti. In particolare<br />

indica tale soggetto come<br />

custode e gestore g delle regole g<br />

tecniche. È inoltre compito del<br />

CNIPA provvedere alla pubblicazione<br />

di aggiornamenti, in coerenza<br />

con gli standard specificati<br />

nella normativa di riferimento.<br />

Il CNIPA, all’interno del proprio<br />

sito istituzionale, rende disponib<strong>il</strong>e<br />

una apposita sezione<br />

riguardante la posta elettronica<br />

certificata, contenente una versione<br />

scaricab<strong>il</strong>e di tutta la documentazione<br />

valida ai fini di legge<br />

e riguardante la PEC.<br />

Il Governo Italiano fornisce<br />

gratuitamente a tutti i cittadini<br />

italiani una casella PEC che, tuttavia,<br />

può essere usata solo nelle<br />

comunicazioni con la Pubblica<br />

Amministrazione e non include<br />

un servizio di firma digitale.<br />

NEWS<br />

Ema<strong>il</strong>: ufficiostampa@agenziaterritorio.it<br />

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO<br />

“CASE FANTASMA”: SIGLATO UN ACCORDO TRA L’AGENZIA DEL TERRITORIO<br />

E IL COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI<br />

Il Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, e <strong>il</strong> Presidente del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati, Andrea Bottaro, hanno firmato<br />

un Protocollo d’intesa che disciplina le modalità di collaborazione tra l’Agenzia ed <strong>il</strong><br />

<strong>Collegio</strong> per lo svolgimento delle attività propedeutiche alla regolarizzazione degli<br />

immob<strong>il</strong>i mai dichiarati in catasto, così detti fabbricati fantasma.<br />

In particolare, i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> effettueranno un sopralluogo analogo a quello che sarà<br />

svolto dai dipendenti dell’Agenzia, provvedendo, altresì, alla comp<strong>il</strong>azione di una<br />

scheda tecnica contenente gli elementi ut<strong>il</strong>i alla determinazione della rendita presunta.<br />

Tale collaborazione è assicurata dal <strong>Collegio</strong> a titolo gratuito, effettuata nell’interesse<br />

generale delle Istituzioni coinvolte e della collettività.<br />

«Vorrei ringraziare <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> per questa collaborazione così<br />

importante che ci offre un contributo significativo nella lotta all’evasione e all’elusione<br />

fiscale<strong>»</strong> ha dichiarato <strong>il</strong> Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno. «Le<br />

attività che i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> svolgeranno ci consentiranno di accelerare i tempi nelle<br />

operazioni di accertamento per <strong>il</strong> recupero di gettito nel settore immob<strong>il</strong>iare<strong>»</strong>.<br />

Il Presidente Bottaro ha dichiarato che «<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> è ben lieto di collaborare con<br />

l’Agenzia attraverso la sua rete di professionisti che metteranno a disposizione la<br />

propria professionalità nello svolgimento di tutte le attività previste a supporto di<br />

questo delicato progetto di estrema ut<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> sistema Paese in un’ottica di<br />

perequazione fiscale<strong>»</strong>.<br />

Roma, 4 maggio 2011<br />

Agenzia del Territorio<br />

Area Comunicazione e Relazioni Internazionali<br />

Tel. 0647775443-287<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Genovesi Alessandro<br />

VicePresidente Corelli Grappadelli<br />

Gabriele<br />

Segretario Bandini Marco<br />

Tesoriere Facchini Romano<br />

Consigliere Ricci Maccarini Mario<br />

Consigliere Bentivogli Sergio<br />

Consigliere Proni Romano<br />

<strong>Collegio</strong> di Ravenna<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel giorno 14 Apr<strong>il</strong>e 2011<br />

<strong>il</strong> nuovo Consiglio del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Toschi Gianbattista<br />

Membro Eff. Trombini Claudio<br />

Membro Eff. Zaccaria Valeria<br />

Membro Supp. Bucchi Antonio<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 47


Agricoltura e foreste<br />

Comunità Europea - Comunità<br />

Economica Europea - Agricoltura<br />

- Aiuti Comunitari a coltivatori<br />

che abbiano destinato a riposo<br />

terreni seminativi (REG. CEE N.<br />

1272 DEL 1988) - Accertamento<br />

dell’effettività del ritiro del terreno<br />

da parte degli organi di controllo<br />

- Successivo accertamento della<br />

destinazione a semina di parte del<br />

terreno ritirato - Conseguenze<br />

- sanzioni di cui alla legge N. 898<br />

DEL 1986 - Applicab<strong>il</strong>ità - Esclusione<br />

- Fondamento - DECADEN-<br />

ZA dal beneficio ed obbligo restitutorio<br />

- Sussistenza. Cass. Sez. I<br />

Civ. 9 giugno 2010, n. 13888 (M)<br />

Ambiente<br />

Energia - Incentivi - Fonti Rinnovab<strong>il</strong>i<br />

- D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28<br />

(G.U. 28 marzo 2011, n. 71, suppl.<br />

ord. n. 81)<br />

Energia - Impianti eolici - Deliberazione<br />

della Giunta Regionale<br />

Sarda 16 gennaio 2009, n. 3/17 -<br />

esclusione dell’ubicazione di impianti<br />

eolici in zone contermini<br />

alle aree pip - Illegittimità - art. 112<br />

al piano paesaggistico regionale<br />

- Individuazione delle aree da destinare<br />

all’eolico mediante studio<br />

specifico. T.A.R. Sardegna, Sez. II<br />

9 apr<strong>il</strong>e 2010, n. 673, con nota di P.<br />

COSTANTINO<br />

Danno ambientale - Liquidazione<br />

- Criteri - Cass. Sez. III Civ. 22 marzo<br />

2011 n. 6551<br />

Danno ambientale - Liquidazione<br />

- Criteri - Cass. Sez. III Civ. 22 marzo<br />

2011, n. 6525<br />

Animali<br />

Reati contro <strong>il</strong> patrimonio - Delitti<br />

- Introduzione o abbandono di<br />

animali nel fondo altrui - Pascolo<br />

abusivo - Ipotesi prevista dall’art.<br />

636, comma 2, c.p. - Natura giuridica<br />

- Circostanza aggravante -<br />

48<br />

GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />

Esclusione - Fattispecie autonoma<br />

di reato. Cass. Sez. II Pen. 6 dicembre<br />

2010, n. 43273 (M)<br />

Bellezze naturali<br />

Bellezze naturali - annullamento<br />

dell’autorizzazione paesaggistica<br />

- termine di sessanta giorni - decorrenza<br />

- individuazione - Cons.<br />

Stato, Sez. V 4 apr<strong>il</strong>e 2011, n. 2087<br />

Bellezze naturali (protezione delle)<br />

- beni ambientali - boschi e radure<br />

- Cass. Sez. III Pen. 10 marzo<br />

2011, n. 9690<br />

Ed<strong>il</strong>izia e urbanistica<br />

Pertinenza di manufatto rispetto<br />

ad azienda agricola - Cass. Sez. III<br />

Pen. 30 marzo 2011, n. 13125 (c.c.)<br />

Contratti agrari<br />

Affitto di fondi rustici - Affitto<br />

a coltivatore diretto - Subaffitto,<br />

sublocazione e subconcessione -<br />

violazione del divieto di subaffitto<br />

- Nullità del contratto di subaffitto<br />

per vizi diversi dalla violazione<br />

dell’art. 21, legge n. 203 del 1982 -<br />

R<strong>il</strong>evanza - Eesclusione. Cass. Sez.<br />

III Civ. 12 ottobre 2010, n. 21018<br />

Espropriazione p.p.u.<br />

Occupazione temporanea e d’urgenza<br />

- Risarcimento del danno -<br />

Occupazione appropriativa - Suoli<br />

agricoli - Determinazione del<br />

danno - Commisurazione al valore<br />

sul mercato del terreno - Configurab<strong>il</strong>ità<br />

- Possib<strong>il</strong>ità di ut<strong>il</strong>izzazioni<br />

intermedie tra quella agricola<br />

e quella edificatoria - r<strong>il</strong>evanza.<br />

Cass. Sez. I Civ. 26 maggio 2010, n.<br />

12862 (M)<br />

Procedimento - Liquidazione<br />

dell’indennità - Determinazione<br />

(stima) - Valutazione del fondo<br />

- Area destinata ad ed<strong>il</strong>izia scolastica<br />

- Vincolo di inedificab<strong>il</strong>ità di<br />

natura conformativa - Configurab<strong>il</strong>ità<br />

- Fondamento - Fattispecie.<br />

Cass. Sez. I Civ. 26 maggio 2010, n.<br />

12862 (M)<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

Imposte e tasse<br />

Cessione di terreni suscettib<strong>il</strong>i di<br />

ut<strong>il</strong>izzazione edificatoria - Plusvalenze<br />

patrimoniali - Tassab<strong>il</strong>ità<br />

- Condizioni. Cass. Sez. V Civ. 14<br />

gennaio 2011, n. 771, con nota di L.<br />

Cenicola<br />

Tributi locali posteriori alla riforma<br />

tributaria del 1972 - Imposta<br />

comunale sugli immob<strong>il</strong>i (ici) -<br />

Soggetto cancellato dall’elenco<br />

<strong>dei</strong> coltivatori diretti e titolare di<br />

pensione - Agevolazioni previste<br />

dall’art. 9 del d.lgs. n. 504 del 1992<br />

- Spettanza - Esclusione. Cass. Sez.<br />

V Civ. 21 maggio 2010, n. 12565<br />

(M)<br />

Prelazione e riscatto<br />

Terreni T con destinazione diversa<br />

da quella agricola, anche se non<br />

edificatoria - Diritto di prelazione<br />

agraria - Sussistenza - Esclusione<br />

- Fondamento - Qualificazione di<br />

un territorio come agricolo - R<strong>il</strong>evanza<br />

- Esclusione - Strumenti urbanistici<br />

- Valutazione - Necessità.<br />

Cass. Sez. III Civ. 31 marzo 2010,<br />

n. 7796<br />

Prelazione e riscatto<br />

Prelazione - Confinante - Azione<br />

per nullità del contratto - Domanda<br />

- Notifica al proprietario<br />

e all’acquirente - Necessità - Trib.<br />

Parma 4 marzo 2011, n. 2105<br />

Previdenza sociale<br />

Assicurazioni sociali - Assicurazione<br />

contro le malattie - Prestazioni<br />

- Assistenza economica - Indennità<br />

- Lavoratori agricoli a termine<br />

- Rapporto assicurativo - Presupposti<br />

- Requisito della prestazione<br />

di almeno cinquantuno giornate<br />

lavorative nell’anno precedente -<br />

R<strong>il</strong>evanza in via alternativa di prestazioni<br />

lavorative nell’industria<br />

- Esclusione - Fondamento. Cass.<br />

Sez. Lav. 25 maggio 2010, n. 12744


. Agrigento<br />

Via Alcide De Gasperi 127/D<br />

92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />

Pres. Domenico Terlizzese<br />

. Alessandria<br />

Via Marengo 27<br />

. Ancona<br />

. Ascoli<br />

15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />

Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />

Via del Consorzio 21<br />

60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />

071/9188973<br />

Pres. Carlo Zoppi<br />

Piceno<br />

Via delle Zeppelle 192<br />

63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />

Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Via Colle Pretara 68<br />

67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />

Pres. Elli Ciampa . Arezzo<br />

Piazza Guido Monaco 5<br />

52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />

Pres. Giuliano Giuliarini . Asti<br />

Via Carducci 50/A<br />

14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857<br />

Pres. Angelo Dezzani<br />

. Avellino<br />

. Bari<br />

Via L. Iannacchini 38<br />

83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />

Pres. Celestino Nardone<br />

. Bergamo<br />

Via Zelasco 1<br />

Via Annibale Di Francia 13<br />

70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />

Pres. Mauro Guglielmi<br />

. Belluno<br />

24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />

Pres. Francesco Possenti<br />

Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />

32100 Belluno (BL) - Tel. 0437/949640<br />

Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />

Viale Melluso 80<br />

82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />

Pres. Cristiano Fontanarosa<br />

. Bologna<br />

. Brindisi<br />

Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />

40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />

Pres. Luca Natalini<br />

Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />

72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />

Pres. Rocco Cucci . Brescia<br />

Via Marsala 17<br />

25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />

Pres. Sergio Caprioli<br />

.Bolzano<br />

Via Del Monte 18<br />

39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />

Pres. Christian Vorhauser<br />

. Cagliari<br />

Via Mestre 8<br />

. Caltanissetta<br />

09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />

Pres. Marco Fanunza<br />

Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />

93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />

Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />

Via D’amato 15<br />

86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />

Pres. Giacomo Picone<br />

. Caserta<br />

. Catania<br />

Piazza Roma 79<br />

81016 Piedim. Matese (CE)<br />

Tel. 0823/913594<br />

Pres. Domenico Di Baia<br />

Via Grotte Bianche 150<br />

95129 Catania (CT) - Tel. 095/436393<br />

Pres. Francesco Intrisano<br />

. Catanzaro<br />

Via Italo Paparazzo 5/A<br />

88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488<br />

Pres. Domenico Russo<br />

INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />

. Chieti<br />

. Como<br />

Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />

66120 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />

Pres. Nicola D’Ortona<br />

. Cosenza<br />

Via E. Capizzano 56<br />

Piazzale Carmelata 9<br />

22100 Como (CO) - Tel. 031/526019<br />

Pres. Salvatore Raso<br />

87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />

Pres. Rocco Carricato . Cremona<br />

Via Palestro 66<br />

26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />

Pres. Amedeo Ardigò . Cuneo<br />

Via Alfieri 10<br />

. Enna<br />

. Ferrara<br />

12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />

Pres. Giuseppe Serra<br />

Corso Umberto 109<br />

94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />

Pres. Francesco Ferragosto<br />

. Firenze<br />

Via Bezzecca 2<br />

Piazza Luciano Chiappini 2 int. 3<br />

44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />

Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti<br />

. Foggia<br />

Via Piave 41<br />

50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />

Pres. Edoardo Boscherini<br />

. Forlì<br />

71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />

Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a<br />

/ Cesena<br />

Corso Repubblica 93<br />

47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/32505<br />

Pres. Gianluca Bagnara . Frosinone<br />

Via S. Nicola 1<br />

03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />

Pres. Domenico Cistrone<br />

. Grosseto<br />

. Imperia<br />

Via Aurelia Nord 8<br />

58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />

Pres. Giuseppina Pino<br />

Corso Garibaldi 13<br />

18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />

Pres. Elio Diversi . Latina<br />

Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />

04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />

Pres. Maria Grazia Passarelli<br />

. Lecce<br />

Via Capitano Ritucci 41<br />

73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />

Pres. Massimo De Nitto . Livorno<br />

Via Mogadiscio 20/B<br />

57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403<br />

Pres. Paolo Giomi . Lucca<br />

Viale A. Diaz 28<br />

. Macerata<br />

. Mantova<br />

55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />

Pres. Stefano Belgrano<br />

C. Da Lornano 7/A<br />

62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />

Pres. Gianni Calamante<br />

Viale Risorgimento 27/B<br />

46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />

Pres. Isaia Rossi . Massa<br />

Via Fermi 19<br />

54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />

Pres. Mirella Tongiani<br />

. Matera<br />

Piazza Matteotti 7<br />

75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />

Pres. Emanuele Genchi<br />

. Messina<br />

Via Romagnosi 7<br />

98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />

Pres. Salvatore Tripoli<br />

. M<strong>il</strong>ano<br />

. Modena<br />

Via Ripamonti 35<br />

20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />

Pres. Alessandro Gnocchi<br />

. Napoli<br />

Via Argine 1085<br />

Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />

41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />

Pres. Claudio Losi<br />

. Novara<br />

80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />

Pres. Biagio Scognamiglio<br />

Corso Risorgimento 405<br />

28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />

Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />

Via Lamarmora 2<br />

08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />

Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />

Via Tito Livio 5<br />

. Palermo<br />

35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />

Pres. Mariano Schiavon<br />

Via Pindemonte 17<br />

90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />

Pres. Bartolomeo Amato . Parma<br />

Via Ponchielli 2<br />

43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />

Pres. Giorgio Faroldi<br />

. Pavia<br />

. Perugia<br />

. Pesaro<br />

Piazza S. Bovo 37<br />

27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />

Pres. Gloria Gariboldi<br />

Borgo XX Giugno 74<br />

06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />

Pres. Massimo Moncelli<br />

. Pescara<br />

Via del Circuito 71<br />

Via Domenico Mazza 9<br />

61100 Pesaro (PU) - Tel. 0721/30154<br />

Pres. Stefano Bartolucci<br />

. Piacenza<br />

65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />

Pres. Pasqualino Lupone<br />

Via San Giovanni 20<br />

29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />

Pres. Nuvolati Paolo . Pisa<br />

Via De Chirico 11<br />

56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />

Pres. Giulia Parri<br />

. Pistoia<br />

. Potenza<br />

Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />

51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />

Pres. Leonardo Guido<br />

Via Cardinale De Luca 56<br />

85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />

Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />

Via Archimede 183<br />

97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />

Pres. Corrado Balloni<br />

. Ravenna<br />

. Reggio<br />

Via Dante 1<br />

. Reggio<br />

. Rieti<br />

Via Antica Zecca 6<br />

48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />

Pres. Alessandro Genovesi<br />

Calabria<br />

89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />

Pres. Beniamino Denisi<br />

Em<strong>il</strong>ia<br />

Via Martiri di Cervarolo 74/10<br />

42122 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />

Pres. Corrado Fantuzzi<br />

c/o Istituto <strong>Agrari</strong>o Agroalimentare<br />

Agroindustria di Rieti (Polodidattico)<br />

Via Palmiro Togliatti snc - 02100 Rieti (RI)<br />

Pres. Angelo Caffarelli<br />

. Rimini<br />

Via Secchiano 1<br />

47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />

Pres. Pier Leonardo Zangheri . Roma<br />

Via Cerveteri 18 int. 6<br />

00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />

Pres. Leonardo Perronace . Rovigo<br />

Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />

45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />

Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />

Via Luigi Guercio 197<br />

84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />

Pres. Antonio Landi . Sassari<br />

Via Mazzini 6<br />

07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />

Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />

. Savona<br />

. Siena<br />

. Siracusa<br />

Via Gin Noberasco 14<br />

17031 Savona Albenga (SV)<br />

Tel. 0182/540940<br />

Pres. Antonio Michelucci<br />

Strada Massetana Romana 54<br />

53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />

Pres. Raffaello Biagiotti<br />

Vicolo a Viale Tica 19<br />

96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />

Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />

Via A. Moro 26/A<br />

23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />

Pres. Rosario Alessi<br />

. Taranto<br />

. Teramo<br />

Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />

74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />

Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />

Piazza Martiri Pennesi 17<br />

64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/242639<br />

Pres. Giovanni De Luca . Torino<br />

Via Massena 13 bis<br />

10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />

Pres. Roberto Frova . Trapani<br />

Via Vaccari 16<br />

. Trento<br />

91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />

Pres. Giovanni Giacalone<br />

Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.<br />

38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575<br />

Pres. Guido Sicher . Treviso<br />

Via Veneto 40<br />

31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302<br />

Pres. Gino Dall’Armellina<br />

. Udine<br />

. Venezia<br />

. Vercelli<br />

Via Corte Savorgnan 6<br />

33100 Udine (UD) - Tel. 0432/512527<br />

Pres. Enore Venir<br />

Via Miranese 426<br />

30174 Venezia (VE)<br />

Tel. 041/923429 - Fax. 041/5150200<br />

Pres. Nicola Gastaldi Cibola<br />

Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS<br />

13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310<br />

Pres. Stefano Bondesan . Verona<br />

Via Berni 9<br />

37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559<br />

Pres. Elia Sandrini . Vicenza<br />

Contrà S. Marco 9<br />

36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443<br />

Pres. S<strong>il</strong>vano Faltracco . Viterbo<br />

Via Paradiso 3<br />

01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934<br />

Pres. Mario Morano<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!