Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...
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Speciale Congresso<br />
Sistri 2011<br />
Valutazione<br />
Stab<strong>il</strong>ità degli alberi<br />
<strong>il</strong> perito<br />
agrario<br />
Prima Camera<br />
di Conc<strong>il</strong>iazione<br />
<strong>dei</strong> Professionisti<br />
n.2<br />
Protocollo con<br />
Agenzia del Territorio
3<br />
4<br />
8<br />
11<br />
12<br />
14<br />
17<br />
18<br />
19<br />
20<br />
EDITORIALE<br />
Voci dal Congresso<br />
di Andrea Bottaro<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e: Andrea Bottaro<br />
Direttore di redazione: Piero Pecciarini<br />
Hanno collaborato:<br />
Andrea Bottaro, Valeria Coco, Maria De Salvo,<br />
Mauro Finiguerra, Mario Fregoni,<br />
Fulvio Giacomassi, Cosimo D. Giannotta,<br />
Giovanni La Via, Letizia Lotti, Materne Maetz,<br />
Luca Natalini, Angelo Orsini, Piero Pecciarini,<br />
Leonardo Perronace, Gaia Pugliesi,<br />
Franco Possenti, Giovanni Razeto, Andrea Tad<strong>dei</strong><br />
Editrice: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />
Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />
<strong>il</strong> perito agrario<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
La Globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo<br />
XVII Congresso <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
Piero Pecciarini<br />
La Globalizzazione 10 anni dopo<br />
Il contributo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Relazione di apertura del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong><br />
Andrea Bottaro<br />
Sintesi Degli Interventi<br />
La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />
processo di globalizzazione<br />
On.le Giovanni La Via<br />
Effetti su un mercato volat<strong>il</strong>e<br />
come quello agricolo<br />
Dr. Giovanni Razeto<br />
La Cassa di previdenza <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Per.Agr. Cosimo D.Giannotta<br />
La formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />
Per.Agr. Mauro Finiguerra<br />
Gli effetti della globalizzazione sul paesaggio<br />
I periti agrari studiano le nuove problematiche fitosanitarie<br />
Per. Agr. Leonardo Perronace<br />
La professione del perito agrario al servizio delle energie<br />
alternative rinnovab<strong>il</strong>i<br />
Dr.ssa Valeria Coco<br />
Fiscalità in agricoltura<br />
Per. Agr. Franco Possenti<br />
22<br />
25<br />
26<br />
28<br />
30<br />
35<br />
40<br />
43<br />
46<br />
48<br />
Direzione: Via Principe Amedeo, 23<br />
00185 Roma<br />
Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />
e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />
Consiglio <strong>Nazionale</strong>:<br />
Andrea Bottaro (presidente)<br />
Paolo Vigato (vice presidente)<br />
Domenico Di Biase (segretario)<br />
Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />
Lorenzo Benanti (consigliere)<br />
Paolo Bertazzo (consigliere)<br />
Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />
Sergio Lombardelli (consigliere)<br />
F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />
Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />
Lorenzo Salvan (consigliere)<br />
sommario<br />
N° 2 Marzo-Apr<strong>il</strong>e 2011<br />
Gli effetti della Globalizzazione<br />
nel settore vitivinicolo<br />
Prof. Mario Fregoni<br />
Le principali sfide dell’ agricoltura e<br />
dell’ alimentazione globalizzata: quale<br />
ruolo per gli esperti agricoli italiani ?<br />
Dr. Materne Maetz<br />
Sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità<br />
dell’agricoltura<br />
Dott.ssa Maria De Salvo<br />
Il lavoro, , dialogo sociale nella f<strong>il</strong>iera<br />
agroalimentare<br />
Dr. Fulvio Giacomassi<br />
PROFESSIONE<br />
Sistri - Sistema di controllo della<br />
tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti<br />
Angelo Orsini<br />
Il Valore Botanico Ambientale<br />
una proposta operativa per migliorare la tutela<br />
delle alberature in ambito urbano<br />
Luca Natalini e Letizia Lotti<br />
<br />
Ci risiamo...<br />
Andrea Tad<strong>dei</strong><br />
VITA DEI COLLEGI<br />
NEWS<br />
GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />
Periodico bimestrale in abbonamento<br />
Abbonamento annuo: € 5,00<br />
Una copia: € 2,00<br />
Progetto Grafico e Stampa: Grafica Ripoli<br />
Via Paterno, 17 - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />
n.69/86 del 14/02/1986<br />
Finito di stampare: Maggio 2011<br />
Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero<br />
degli autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la<br />
redazione del periodico
CONTATTACI<br />
VALENTE SPA<br />
Via Galvani, 2/4 - 35011 Campodarsego (PD) - ITALY - Tel. +39 049 5565855 - Fax +39 049 9200548<br />
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Voci dal Congresso<br />
EDITORIALE<br />
Siamo in ritardo nella uscita del numero e, comunque, non mi sarà fac<strong>il</strong>e ringraziare lo stesso quanti<br />
si sono prodigati nella “traduzione” degli interventi.<br />
Partecipare al Congresso significa essere insieme a tante persone per molto tempo e non solo nei ritagli<br />
ante e post relazioni. Incontrarsi per le strade di Marsala, chiacchierare durante la visita tecnica<br />
ed in tutti gli altri momenti cui si sta insieme, ha rappresentato l’essere dello stare insieme. Dal sacro<br />
al profano si è parlato di tutto scambiandosi i più intimi e reconditi pensieri su tutti gli argomenti;<br />
politica, economia, ambiente e status professionale. Quello che va bene e quello che invece va modificato,<br />
quanto pesa e quanto è lieve. Anche confidenze personali e dunque a molti, anche assenti, sono<br />
fischiate le orecchie. Si sa, tutto <strong>il</strong> mondo è paese. Un tema ricorrente è stato quello pensionistico/<br />
previdenziale sul quale ho registrato molte riflessioni, interessi e suggerimenti.<br />
Sorvolo sulla richiesta di restituzione in unica soluzione del proprio montante contributivo in quanto,<br />
se fosse accolta, verrebbe a mancare un p<strong>il</strong>astro su cui poggiano le casse di previdenza. Però <strong>il</strong> primo<br />
cruccio <strong>dei</strong> contribuenti meno giovani è quello di poter recuperare, in soldoni, solo dopo 20 anni quanto<br />
versato alla cassa e, solo dopo, cominciare a percepire la “pensione”. Non è <strong>il</strong> massimo delle aspettative!<br />
Sarebbe bello ma non è colpa di nessuno se <strong>il</strong> sistema contributivo non va bene, e non solo per i non<br />
più giovani, e questa proposta la ritengo un’iperbole più provocatoria che realizzab<strong>il</strong>e; magari si potrebbe<br />
considerare la restituzione solo di quanto si è versato quando l’importo mens<strong>il</strong>e della pensione<br />
è inferiore all’assegno sociale (che per <strong>il</strong> 2009 è stato pari a 409,05 euro al mese). Su questo, per ora<br />
una semplice riflessione allo studio di fattib<strong>il</strong>ità poi, con atti concreti, si vedrà. E saremo propositivi.<br />
Ho condiviso pienamente, invece, le riserve e dubbi sul diverso sistema di andare in pensione <strong>dei</strong><br />
periti agrari rispetto ad altri professionisti, per esempio geometri e periti industriali (questi ultimi<br />
hanno anche una previsione alternativa a 57 anni a determinate condizioni) ed agli altri lavoratori<br />
gestiti dall’INPS (anche autonomi), e più specificatamente sulla mancanza di previsione per i periti<br />
agrari della “pensione per anzianità” ” e, non da meno la disparità di trattamento, in caso di maternità,<br />
tra le donne lavoratrici e le professioniste.<br />
L’assenza della previsione della pensione di anzianità cristallizza la posizione <strong>dei</strong> periti agrari che<br />
possono percepire la pensione di vecchiaia solo dal 65mo anno di età mentre i geometri, periti industriali<br />
ed i “lavoratori” generici possono andare in pensione di anzianità sin dal 57mo, 60mo anno<br />
di età. Oggi, in generale, le nuove regole vedono aumentare l’età pensionab<strong>il</strong>e a 60,61,62 anni per<br />
raggiungere (età + anni di contributi) quota 96/97/98 ma, per i periti agrari liberi professionisti, mancando<br />
la previsione, tutto resta fermo.<br />
Al momento della costituzione della nostra cassa <strong>il</strong> possesso del requisito degli anni di contribuzione<br />
era impensab<strong>il</strong>e, e quindi forse per questo è passata in secondo piano ma oggi, con <strong>il</strong> “riscatto degli<br />
anni pregressi”, è verosim<strong>il</strong>e che qualche Perito <strong>Agrari</strong>o possa aver cumulato <strong>il</strong> periodo richiesto e<br />
ritengo che, in ogni caso, sia una doverosa previsione per <strong>il</strong> futuro.<br />
Considerato che con l’attuale sistema contributivo <strong>il</strong> professionista riceve una pensione di vecchiaia<br />
pari ad una percentuale del proprio montante (sistema contributivo), anche con la pensione di<br />
anzianità non potranno mai crearsi pericoli di gestione della cassa di previdenza e dunque non si<br />
vedono ostacoli attuariali o mancanza di stab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> conti.<br />
E’ necessaria subito la modifica del regolamento per <strong>il</strong> giusto adeguamento della condizione previdenziale<br />
<strong>dei</strong> periti agrari lib eri professionisti a quella di altri professionisti, <strong>dei</strong> lavoratori autonomi,<br />
e <strong>dei</strong> dipendenti pubblici e privati. Dicono che nel 2050 l’età media pensionab<strong>il</strong>e in Europa sarà vicina<br />
ai 65 anni ma, mi chiedo, ci interessa veramente quello che avverrà tra quaranta anni. Pensiamo<br />
ai periti agrari liberi professionisti di oggi che devono avere gli stessi diritti degli altri professionisti<br />
e <strong>dei</strong> “lavoratori”. Individualmente, forse perché <strong>il</strong> problema non ci ha ancora toccato, non abbiamo<br />
prestato sensib<strong>il</strong>ità a questa opportunità ma oggi, grazie ad una riflessione collettiva, l’ argomento<br />
deve essere approfondito e risolto, e su questo argomento è già stato coinvolto <strong>il</strong> Comitato Gestore<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, tramite la modifica del regolamento delle prestazioni della Cassa di Previdenza, o<br />
con altro idoneo strumento <strong>il</strong> più veloce possib<strong>il</strong>e, che consenta ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di beneficiare delle<br />
attuali previsioni di altri in modo si possa contribuire alla costruzione di un diverso futuro previdenziale<br />
per i giovani .<br />
di Andrea Bottaro<br />
E<br />
D<br />
IT<br />
O RIALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 3
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
La Globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo<br />
<br />
Piero Pecciarini<br />
La Categoria <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Laureati ha ritenuto<br />
professionalmente<br />
doveroso e necessario<br />
riprendere in esame,<br />
dopo 10 anni, un tema<br />
vitale come quello della<br />
“globalizzazione”<br />
celebrando a Marsala<br />
nei giorni 27 e 28 Apr<strong>il</strong>e 2011 <strong>il</strong> suo<br />
XVII° Congresso <strong>Nazionale</strong>.<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, presenti in tutta la<br />
f<strong>il</strong>iera dell’agro-alimentare, del territorio<br />
e dell’ambiente, avendo già<br />
affrontato, sull’onda del nuovo, la<br />
tematica nella prima uscita internazionale<br />
in Tunisia nel Maggio 2000,<br />
hanno ritenuto riscontrare e confrontare<br />
i problemi di allora con le nuove<br />
situazioni determinatesi con i cambiamenti<br />
nel decennio.<br />
Prima della apertura <strong>dei</strong> lavori, Lorenzo<br />
Carini, Sindaco di Marsala ha<br />
portato <strong>il</strong> benvenuto della città al<br />
Congresso ricordando come da Mar-<br />
4<br />
sala ebbe inizio l’Unità<br />
d’Italia e come abbia<br />
apprezzato che la città<br />
sia stata scelta come<br />
sito congressuale.<br />
Il Presidente Bottaro<br />
ha espresso al Sindaco<br />
come <strong>il</strong> motivo delle<br />
celebrazioni dell’Unità<br />
d’Italia sia stato uno<br />
<strong>dei</strong> motivi di scelta . Il secondo è che<br />
<strong>il</strong> territorio sic<strong>il</strong>iano, e particolarmente<br />
quello di Marsala, fonda la sua attività<br />
produttiva sulla agricoltura e sulla<br />
trasformazione <strong>dei</strong> prodotti. F<strong>il</strong>iera<br />
importante che, contestualizzata alla<br />
qualità, è stata l’attività che dal punto<br />
di vista reddituale ha maggiormente<br />
interessato la popolazione mentre la<br />
situazione odierna vede l’avanzare di<br />
una evidente crisi del settore.<br />
E’ seguita la cerimonia dello scambio<br />
<strong>dei</strong> vess<strong>il</strong>li della Città di Marsala e del<br />
C.N.P.A.<br />
Giovanni Giacalone, Presidente del<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
<strong>Agrari</strong> Laureati di Trapani, ha portato<br />
i saluti del Consiglio nella bella<br />
terra sic<strong>il</strong>iana ricordando che <strong>il</strong> terzo<br />
convegno nazionale si è tenuto in<br />
provincia di Trapani nell’anno 1965<br />
ed ha donato al <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>il</strong><br />
ricordo della manifestazione.<br />
Il Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea Bottaro<br />
con la sua corposa relazione introduttiva<br />
ha esposto con chiarezza<br />
la valenza e l’attualità del tema. Ne<br />
sottolineiamo alcuni passaggi.<br />
L’accelerazione del fenomeno, grazie<br />
al mercato globale, nel settore<br />
agro-alimentare ha determinato un<br />
aumento del divario sui problemi<br />
inerenti la fame nel mondo, esistente<br />
fra i Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo e quelli<br />
industrializzati. La globalizzazione<br />
non ha risposto alle aspettative in<br />
quanto alla grande disponib<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />
prodotti alimentari in questi Paesi<br />
non si è data per <strong>il</strong> basso reddito procapite<br />
a 2 m<strong>il</strong>iardi circa di persone la<br />
possib<strong>il</strong>ità di acquistarli e quindi non<br />
liberandole da fame e miseria.
Per i Paesi consumatori invece con <strong>il</strong><br />
nuovo fenomeno della delocalizzazione<br />
<strong>dei</strong> centri di produzione agrozootecniche<br />
in altri Paesi, ove i salari<br />
sono più bassi ed hanno quindi costi<br />
di produzione inferiori a quelli delle<br />
nostre imprese agricole, si è destato<br />
conseguentemente <strong>il</strong> maggiore interesse<br />
della industria di trasformazione<br />
e del commercio interno che<br />
grazie alla politica <strong>dei</strong> prezzi più convenienti,<br />
è riuscito in molti casi a mettere<br />
fuori mercato l’impresa agricola<br />
italiana, costringendola per la gravità<br />
della crisi, a cessare l’attività.<br />
L’On. Giovanni La Via relatore permanente<br />
sul b<strong>il</strong>ancio agricolo nella<br />
Commissione Agricoltura Parlamento<br />
Europeo affrontando <strong>il</strong> tema<br />
“ La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />
processo di globalizzazione” ha r<strong>il</strong>evato<br />
con chiarezza come la globalizzazione<br />
coinvolgendo l’intera società<br />
è oramai vissuta ovunque. Commercialmente<br />
ha prodotto effetti dirompenti<br />
sui mercati tanto che <strong>il</strong> relatore<br />
ha ribadito che la competizione con i<br />
Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo non è da noi<br />
affrontab<strong>il</strong>e perché i costi sono in<br />
questi Paesi eccessivamente più bassi<br />
e quindi in un mercato aperto e globalizzato<br />
noi saremo sempre perdenti.<br />
A fronte di questi effetti negativi<br />
subiti specialmente nel settore agroalimentare<br />
si è ricercato nel dibattito<br />
quali potrebbero essere le soluzioni<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
per potere riequ<strong>il</strong>ibrare<br />
le situazioni<br />
ed eliminare le<br />
storture riscontrate.<br />
R<strong>il</strong>evato che prima<br />
l’Europa era<br />
un mercato chiuso<br />
che creava prezzi<br />
differenti rispetto<br />
a quelli che lo stesso<br />
prodotto aveva<br />
sul mercato mondiale<br />
e che questo<br />
sistema anche se a<br />
poco a poco è stato<br />
smontato dando degli aiuti agli agricoltori<br />
non ha portato a risultati positivi.<br />
Pertanto emerge chiaramente<br />
la necessità della riforma della PAC.<br />
La nuova PAC riformata dovrà fare<br />
cadere le barriere esistenti. Dopo <strong>il</strong><br />
2013, mantenendo le stesse risorse<br />
pubbliche, dovrà erogare contributi<br />
in tutti i comparti agricoli allo stesso<br />
modo. Il fondo in dotazione dovrà essere<br />
quindi ut<strong>il</strong>izzato al meglio e, non<br />
escludendo l’ambiente e territorio,<br />
gli aiuti dovranno essere distribuiti,<br />
attraverso particolare criteri di compensazione,<br />
in modo da evitare storture<br />
e squ<strong>il</strong>ibri.<br />
E’ intervenuto <strong>il</strong> Dr. Giovanni Razeto,<br />
Funzionario dell’ISMEA, l’Istituto<br />
<strong>dei</strong> Servizi del mercato agricolo<br />
alimentare, sulla “politica agricola<br />
europea ed <strong>il</strong> processo di globalizzazione”<br />
<strong>il</strong> quale ha sottolineato la<br />
vulnerab<strong>il</strong>ità dell’agricoltura italiana.<br />
Le debolezze strutturali che la contrassegnano<br />
quali costi di produzione<br />
in aumento, forti osc<strong>il</strong>lazioni <strong>dei</strong><br />
prezzi <strong>dei</strong> prodotti che in relazione<br />
alla quantità prodotta rendono difficoltoso<br />
pervenire a redditi stab<strong>il</strong>i. Ha<br />
inoltre <strong>il</strong>lustrato, <strong>il</strong> relatore, <strong>il</strong> ruolo<br />
dell’ISMEA che dovrebbe riuscire<br />
a capire quando un settore entra in<br />
crisi e cercare di prevenire, con gli<br />
indicatori di alert, che non si arrivi<br />
a situazioni di emergenza. E’ stato<br />
ancora r<strong>il</strong>evato le opportunità di mi-<br />
gliorare l’accesso al credito, di avere<br />
assicurazioni innovative sui mercati,<br />
con fondi di mutualità e polizze assicurative<br />
sul reddito.<br />
Dal dibattito congressuale è chiaramente<br />
emersa la necessità di una<br />
profonda ristrutturazione e riorganizzazione<br />
delle aziende agricole<br />
italiane non trascurandone le dimensioni.<br />
Aziende agricole più grandi, affinché<br />
siano idonee a competere sul<br />
mercato globale con prodotti diversi<br />
e sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della qualità e salubrità<br />
renderli appetib<strong>il</strong>i internazionalmente.<br />
Il fatto che <strong>il</strong> nostro Paese<br />
è membro dell’Europa, coinvolto nel<br />
fenomeno globalizzazione mette in<br />
evidenza la necessità di una evoluzione<br />
culturale dell’agricoltore. Questi<br />
deve essere pronto e preparato a<br />
confrontarsi sui mercati per introdurvi<br />
i propri prodotti per la loro unicità<br />
e valenza qualitativa. Il moderno<br />
agricoltore deve essere in grado di<br />
recepire nuove direttive, interpretare<br />
normative e prevenire le diffic<strong>il</strong>i situazioni<br />
per evitare emergenze.<br />
Il Congresso è stato arricchito dalla<br />
trattazione di altre importanti ed attuali<br />
tematiche collaterali al dibattito<br />
principale sulla globalizzazione. Temi<br />
esposti con competenza da Relatori e<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 5
Colleghi. Il Per. Agr. Cosimo D. Giannotta<br />
ha parlato su la Cassa di Previdenza<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, argomento<br />
di grande interesse per la categoria,<br />
mentre <strong>il</strong> Per. Agr. Mauro Finiguerra,<br />
Presidente Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />
ha affrontata la formazione <strong>dei</strong> professionisti.<br />
Gli effetti della globalizzazione<br />
sul paesaggio con lo studio<br />
delle nuove problematiche fitosanitarie<br />
sono stati esposti dal Per. Agr.<br />
Leonardo Perronace, mentre <strong>il</strong> Per.<br />
Agr. Franco Possenti ha <strong>il</strong>lustrato su<br />
la fiscalità in agricoltura e la Dr.ssa<br />
Valeria Coco ha presentata la professione<br />
del Perito <strong>Agrari</strong>o al servizio<br />
delle energie alternative rinnovab<strong>il</strong>i.<br />
Sono intervenuti nel secondo giorno<br />
di Congresso <strong>il</strong> Prof. Mario Fregoni<br />
della Università <strong>Agrari</strong>a di Piacenza<br />
che ha esposto gli effetti della globalizzazione<br />
nel settore vinicolo; <strong>il</strong> Dr.<br />
Materne Maetz, già Responsab<strong>il</strong>e<br />
delle Politiche Agricole FAO ha presentato,<br />
nella agricoltura globalizzata<br />
quale ruolo degli esperti agricoli italiani?<br />
La Dr.ssa Maria De Salvo, della<br />
Università di Catania ha parlato della<br />
sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità della<br />
agricoltura ed infine <strong>il</strong> Dr. Fulvio<br />
Giacomassi, della Segreteria centrale<br />
6<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
CISL ha affrontato: <strong>il</strong> lavoro, dialogo<br />
sociale nella f<strong>il</strong>iera agroalimentare.<br />
Dopo gli interventi ha portato <strong>il</strong> saluto<br />
del Governo l’On. Nello Musumeci,<br />
Sottosegretario al Ministero del<br />
Lavoro e delle Politiche Sociali <strong>il</strong> quale,<br />
nel portare i saluti del Governo, ha<br />
ricordato l’importanza del tema della<br />
globalizzazione <strong>dei</strong> mercati, estremamente<br />
attuale ed insidioso in quanto,<br />
ad esempio in Sic<strong>il</strong>ia, in riferimento<br />
ai parchi eolici pongono <strong>il</strong> quesito se<br />
sia più importante <strong>il</strong> tema energetico<br />
o quello del paesaggio?<br />
Ambedue sono fondamentali ma che<br />
possono confliggere e la tutela di uno<br />
non può essere discapito dell’altro.<br />
Continua <strong>il</strong> Sottosegretario ricordando<br />
che i compromessi non sempre<br />
sono chiari e creano problemi alla<br />
agricoltura e dunque occorre adoperarsi<br />
per trovare soluzioni condivise<br />
e, nella fattispecie, una pianificazione<br />
territoriale più consapevole.<br />
Considerato che, per rispondere alle<br />
esigenze sempre più spregiudicate del<br />
mercato, non ci può essere agricoltura<br />
competitiva se non è sostenuta da<br />
una assistenza tecnica adeguata ritiene<br />
la Categoria, ad 80 anni dalla sua<br />
fondazione, sempre più all’altezza<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
del suo compito ed ha <strong>il</strong> dovere di accompagnare<br />
<strong>il</strong> processo di crescita e<br />
di modernizzazione della agricoltura<br />
sapendo che <strong>il</strong> futuro prossimo vede<br />
presenti emergenze culturali, economiche,<br />
di certificazione ambientali,<br />
del lavoro, di conflittualità tra gli stati<br />
e religiose.<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
d’Italia con questo loro XVII°<br />
Congresso hanno ritenuto fornire un<br />
valido contributo tecnico culturale al<br />
comparto agricolo italiano in un momento<br />
in cui questo è sofferente. Il<br />
Congresso ha evidenziato con le sue<br />
approfondite analisi su i fatti contingenti<br />
e problemi concreti come questi<br />
andranno affrontati uscendo anche da<br />
schemi tradizionali oramai superati<br />
dai tempi.<br />
Riteniamo che <strong>il</strong> dibattito congressuale<br />
abbia mostrato che viviamo in<br />
un mondo in cui è necessario cambiare<br />
ciò che va cambiato ed innovare ciò<br />
che va innovato per seguire la rotta<br />
che i tempi impongono. E ciò affinché<br />
l’agricoltura italiana ed <strong>il</strong> nostro Paese,<br />
immesso in una economia globalizzata,<br />
al confronto con gli altri dia la<br />
prova per le capacità, e la cultura del<br />
suo popolo di non essere da meno.
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
LA<br />
Ordine del giorno<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati d’Italia continuando nell’azione tecnico culturale già da decenni intrapresa hanno celebrato <strong>il</strong> loro 17° Congresso<br />
<strong>Nazionale</strong> di Categoria nei giorni 27 e 28 apr<strong>il</strong>e 2011 nella bella e accogliente città di Marsala ricca di storia e di tradizioni agricole e là ove 150 anni fa partì<br />
l’azione che ha portato a l’Unità d’Italia.<br />
Il tema “la globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo” per la sua attualità, importanza e valenza è stato affrontato nella trattazione con argomentazioni<br />
tali da sviscerarlo in maniera approfondita al di là di ogni aspettativa.<br />
Dopo la ricca e interessante relazione del Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea Bottaro si sono alternati valenti relatori che con argomentazioni nutrite e dati hanno<br />
valorizzato <strong>il</strong> dibattito congressuale, arricchito successivamente da relazioni specifiche esposte con competenza da <strong>il</strong>lustri relatori e da esperti colleghi<br />
su tematiche specifiche che hanno incrementato i contenuti congressuali.<br />
Quanto emerso nel corso del ricco dibattito congressuale ed in specie su quanto argomentato in merito allo stato di sofferenza come l’agricoltura italiana<br />
allo stato vive ha <strong>il</strong>lustrato le problematiche che generano la crisi che sono chiaramente emerse in una diagnosi acuta r<strong>il</strong>evatasi esaustiva ed inopinab<strong>il</strong>e.<br />
E’ stato preso atto che la globalizzazione è ormai vissuta ovunque, e che questa ha prodotto nei suoi vari, vasti ed interdipendenti aspetti, che non solo<br />
hanno investito <strong>il</strong> settore produttivo agricolo ma l’intera società ne è rimasta coinvolta. Si è considerato che <strong>il</strong> fenomeno globalizzazione, accelerandosi in<br />
questi ultimi anni nel settore agroalimentare, ha aumentato <strong>il</strong> divario sui problemi inerenti la fame nel mondo esistente tra i PVS e quelli industrializzati.<br />
Si è visto che la delocalizzazione <strong>dei</strong> centri di produzione agro-zootecnica in altri paesi ove i salari sono più bassi, ha determinato costi di produzione inferiori<br />
a quelli delle nostre imprese con la conseguenza di destare maggiore interesse dell’industria di trasformazione e del commercio interno, mettendo così<br />
fuori mercato l’impresa agricola italiana costringendola in molti casi a cessare l’attività.<br />
A fronte di questi effetti negativi subiti nel settore agricolo si è pervenuti nella dissertazione congressuale a ricercare terapie che di seguito indichiamo:<br />
A) tutti i Paesi che producono devono vendere. Ciò evidenzia che certe barriere esistenti nella PAC attuale devono cadere e quindi diventa<br />
necessaria l’esigenza di una riforma. La nuova PAC dovrà cambiare le regole che tengano conto che la competizione con i PVS non è<br />
affrontab<strong>il</strong>e in un mercato aperto e globalizzato. Sarà quindi necessario ut<strong>il</strong>izzare al meglio <strong>il</strong> fondo in dotazione trasferendo a tutti i comparti<br />
agricoli, non escludendo l’ambiente, gli stessi aiuti adottando particolari criteri per evitare storture.<br />
B) nel Paese preso atto che le aziende agricole sono stab<strong>il</strong>i o in decrescenza è emerso con la stessa inconfutab<strong>il</strong>e chiarezza la necessità di una<br />
profonda ristrutturazione e riorganizzazione delle aziende agricole italiane non trascurando le dimensioni di queste in modo da renderle<br />
idonee a competere sul mercato globale.<br />
Formare aziende agricole che immettano sul mercato prodotti diversi sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della qualità e della salubrità e quindi più appetib<strong>il</strong>i<br />
sui mercati internazionali. Preso atto di un’agricoltura vulnerab<strong>il</strong>e contrassegnata da debolezze strutturali e dall’aumento della volat<strong>il</strong>ità<br />
<strong>dei</strong> prezzi si è evidenziata la necessità di un’evoluzione culturale dell’agricoltore. Questi deve essere pronto e preparato al confronto globale<br />
e idoneo a introdurre sui mercati le peculiarità <strong>dei</strong> propri prodotti. Che sia in grado, inoltre, di sapere interpretare normative e direttive<br />
in modo da prevenire situazioni diffic<strong>il</strong>i o di emergenza.<br />
Il congresso non ha trascurato l’esame di attuali e importanti tematiche interessanti ed apprezzab<strong>il</strong>i nella loro valenza tecnica ed informativa quali: la<br />
formazione <strong>dei</strong> professionisti; la professione del Perito <strong>Agrari</strong>o al servizio dell’energie alternative rinnovab<strong>il</strong>i; la fiscalità in agricoltura; gli effetti della<br />
globalizzazione nel settore viti-vinicolo; le principali sfide dell’agricoltura e dell’alimentazione globalizzata; sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità dell’agricoltura;<br />
<strong>il</strong> lavoro, dialogo sociale nella f<strong>il</strong>iera agro alimentare.<br />
A fronte delle considerevoli e complesse problematiche emerse dalle esposizioni congressuali i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati si propongono di:<br />
a) impegnarsi a mantenere quel doveroso aggiornamento che li caratterizza professionalmente conferendogli le competenze per la consulenza<br />
all’agricoltore con <strong>il</strong> ruolo di accompagnatore per la nuova formazione culturale dello stesso non escludendo iniziative progettuali in rapporto<br />
a nuove esigenze e all’innovazione tecnologica;<br />
b) fare da tramite tra mondo politico, enti, organizzazioni di settore al fine di operare congiuntamente per una più evoluta e moderna imprenditorialità<br />
agricola;<br />
c) promuovere con una azione professionale di eccellenza <strong>il</strong> coinvolgimento delle nuove generazioni <strong>dei</strong> tecnici affinché questi si affaccino<br />
sul mercato del lavoro con un’adeguata preparazione e <strong>il</strong> necessario impegno ad affrontare con competenza i problemi del settore che si<br />
presentano con l’evolversi <strong>dei</strong> tempi.<br />
Concludendo, i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati ritengono di avere contribuito con questo loro messaggio espresso ad alta voce in questa sede<br />
congressuale a fornire elementi tali da far auspicare che questi debbano essere presi in seria considerazione nelle opportune sedi politiche e da enti e<br />
organizzazioni del settore e da questi sv<strong>il</strong>uppati nell’imminente futuro nei modi più consoni per <strong>il</strong> progredire dell’agricoltura e della società.<br />
Marsala, 28 apr<strong>il</strong>e 2011<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 7
Autorità, gent<strong>il</strong>i Colleghi, Signore e Signori,<br />
a nome del Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati Vi ringrazio della presenza alla celebrazione<br />
del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong> della Categoria<br />
e, da questa Terra di Sic<strong>il</strong>ia da dove 150 anni fa è partita<br />
l’azione che ha portato all’Unità d’Italia nel luogo in cui le<br />
eccellenze delle produzioni agricole sono vive e testimoniano<br />
l’amore per la Terra<br />
porgo a Tutti <strong>il</strong> benvenuto<br />
della Categoria.<br />
Salutiamo anche coloro<br />
che, pur non presenti,<br />
hanno inviato messaggi<br />
augurali per i lavori<br />
congressuali.<br />
Due anni fa, quando <strong>il</strong><br />
CNPA decise <strong>il</strong> tema del<br />
Congresso, avevamo già<br />
avvertito le vene degli<br />
agricoltori pulsare di fronte<br />
ad un mercato che, per<br />
ragioni di prezzo, non accettava<br />
le loro produzioni.<br />
Ed oggi, purtroppo, la situazione<br />
sta precipitando.<br />
E per questo la Categoria<br />
prova preoccupazione per<br />
le sorti dell’agricoltura,<br />
territorio ed ambiente ed<br />
<strong>il</strong> CNPA, attento ai momenti<br />
che coinvolgono <strong>il</strong><br />
sistema nel suo insieme,<br />
ha voluto affrontare questa<br />
importante tematica,<br />
senza la presunzione di<br />
esaurirne i problemi, ma<br />
con la consapevolezza di<br />
poter fornire un qualifica-<br />
8<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
LA GLOBALIZZAZIONE 10 ANNI DOPO<br />
Il contributo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
RELAZIONE DI APERTURA DEL XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Andrea Bottaro Presidente CNPA<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
to contributo e mettendo a disposizione della collettività <strong>il</strong><br />
nostro entusiasmo e competenza.<br />
Prima di iniziare la trattazione è opportuno intendere che<br />
con <strong>il</strong> termine “globalizzazione si indica <strong>il</strong> fenomeno di<br />
crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello<br />
mondiale in diversi ambiti, <strong>il</strong> cui effetto principale è una<br />
decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del<br />
mondo.” m<br />
Le L ragioni del tema: come<br />
Categoria siamo presenti<br />
in i tutta la f<strong>il</strong>iera dell’agroalimentare,<br />
a del territorio e<br />
dell’ambiente d<br />
e, nel 2000,<br />
proprio p in questi giorni,<br />
a Port El Kantoui nella<br />
nostra n prima uscita internazionale<br />
n abbiamo voluto<br />
affrontare a <strong>il</strong> tema della<br />
globalizzazione g<br />
<strong>dei</strong> mercati.<br />
c Argomento delicato<br />
perché, p sull’onda dello<br />
stimolo s del WTO, molti<br />
ipotizzavano i<br />
che, grazie<br />
a questo potenziale strumento<br />
m si potevano risolvere<br />
v alcuni <strong>dei</strong> pressanti<br />
problemi p del sociale.<br />
Dalla D Categoria, non condividendo<br />
d l’euforia del<br />
momento, m in modo pragmatico<br />
m fu pronosticata la<br />
diffic<strong>il</strong>e d coesistenza tra i<br />
buoni b propositi <strong>dei</strong> tanti<br />
addetti a ai lavori e l’innato<br />
t affarismo speculativo<br />
proprio p del commercio<br />
internazionale.<br />
i<br />
Le L<br />
tradizioni culturali ru-
ali , la biodiversità, <strong>il</strong> cibo, l’acqua, e tutti i mezzi di esistenza<br />
sono ridotti a livello di mercato.<br />
L’ut<strong>il</strong>izzo di strumenti agricoli più capaci e potenti ha aumentato<br />
quantitativamente le produzioni saturando i mercati<br />
<strong>dei</strong> paesi consumatori, erodendo le risorse naturali e,<br />
a volte determinando guasti ambientali di grande portata<br />
sconvolgendo <strong>il</strong> rapporto tra agricoltura, territorio ed ambiente.<br />
Prova ne è la formidab<strong>il</strong>e opportunità fornita dalle<br />
energie alternative che però stanno operando in sistema<br />
di sostituzione non sufficientemente attento all’ambiente<br />
e all’agricoltura estensiva.<br />
La “globalizzazione” avrebbe dovuto risolvere i problemi<br />
delle popolazioni <strong>dei</strong> Paesi in Via di Sv<strong>il</strong>uppo liberandole<br />
da fame e miseria e, nei paesi consumatori, la riduzione del<br />
costo delle derrate alimentari.<br />
Questi buoni propositi non hanno considerato fenomeni<br />
che hanno minato l’equ<strong>il</strong>ibrio ecologico del pianeta (desertificazione<br />
avanzante, cementificazione ecc) ed altri fenomeni<br />
determinanti la caduta <strong>dei</strong> prezzi <strong>dei</strong> prodotti agricoli<br />
con <strong>il</strong> conseguente impoverimento <strong>dei</strong> territori rurali.<br />
Pur appartenendo a una storia antica risalente alle scoperte<br />
geografiche, <strong>il</strong> mercato globale nell’ultimo decennio ha<br />
avuto un’accelerazione che, nel settore agroalimentare, ha<br />
determinato un aumento del divario esistente tra i paesi in<br />
via di sv<strong>il</strong>uppo e quelli industrializzati, sui problemi inerenti<br />
alla fame nel mondo.<br />
Alla grande disponib<strong>il</strong>ità di prodotti alimentari non corrisponde,<br />
per basso reddito pro/capite di circa due m<strong>il</strong>iardi<br />
di persone, la possib<strong>il</strong>ità di acquistarli.<br />
Quindi non è peregrino affermare che la globalizzazione<br />
non ha risposto alle attese di maggiore disponib<strong>il</strong>ità di<br />
cibo accessib<strong>il</strong>e.<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Per solidarietà siamo vicini alle popolazioni che nonostante<br />
<strong>il</strong> maggior impegno produttivo sono ancora nella soglia<br />
di povertà ma dobbiamo anche proiettare quello che accade<br />
nelle cose di casa nostra.<br />
E cosa troviamo? Prima di tutto una delocalizzazione <strong>dei</strong><br />
centri di produzioni agro-zootecniche in altri Paesi ove i<br />
salari più bassi consentono costi di produzione inferiori a<br />
quelli delle nostre imprese agricole con conseguente maggiore<br />
interesse dell’industria di trasformazione e <strong>dei</strong> commercianti<br />
interni.<br />
I prodotti agricoli e derrate alimentari che, grazie alla<br />
politica <strong>dei</strong> prezzi più convenienti riescono ad entrare<br />
nel nostro circuito commerciale di fatto escludono buona<br />
parte <strong>dei</strong> prodotti della nostra agricoltura dalla f<strong>il</strong>iera<br />
produzione-consumatore perché scontano i maggiori costi<br />
di produzione.<br />
In estrema sintesi le produzioni agricole italiane, rispetto<br />
a quelle sim<strong>il</strong>ari di altri Paesi, costano di più all’origine e<br />
quindi sono fuori mercato con conseguente crisi dell’impresa<br />
agricola che rischia di chiudere i battenti.<br />
Quale politica è stata finora attuata per garantire le produzioni<br />
italiane che sono minate da sim<strong>il</strong>ari prodotti ottenuti a<br />
basso costo in altri Paesi dove le produzioni agricole, seppur<br />
aumentate di quantità, non hanno aumentato i redditi pro/<br />
capite?<br />
I nostri tecnici, in questo diffic<strong>il</strong>e contesto hanno consentito,<br />
con i loro studi e ricerche di sv<strong>il</strong>uppo, di ottenere <strong>il</strong> massimo<br />
delle produzioni sia in termine di quantità che di qualità.<br />
Il problema, quindi, non è tecnico ma economico.<br />
Se nei PVS le quantità di produzioni agricole non hanno effetto<br />
sull’aumento <strong>dei</strong> redditi pro/capite nei nostri mercati,<br />
i grandi numeri, come impone la legge della domanda e<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 9
dell’offerta, abbassano i prezzi di vendita creando la condizione<br />
che la nostra agricoltura è fuori mercato.<br />
Le nostre eccellenze cedono alla politica <strong>dei</strong> prezzi. I trasformatori<br />
ut<strong>il</strong>izzano prodotti di base provenienti dai PVS ove,<br />
ad esempio, <strong>il</strong> costo del lavoro è molto basso.<br />
E’ la legge di mercato che vede <strong>il</strong> trasformatore/commerciante<br />
acquistare a minor prezzo per abbattere i costi di produzione<br />
e questo vede le nostre migliori produzioni in diretta<br />
competizione con la concorrenza europea ed estera.<br />
La concorrenza di “prodotto” sta interessando anche fiori e<br />
pomodori africani, frutta tropicale in diretta competizione<br />
con quella da noi prodotta, o arance spagnole.<br />
Naturalmente <strong>il</strong> problema coinvolge anche le forniture di<br />
materie prime all’industria alimentare di lavorazione e trasformazione<br />
e alle imprese della distribuzione.<br />
La qualità delle nostre produzioni agro-zootecniche non può<br />
competere con le esigenze di riduzione <strong>dei</strong> costi della voce<br />
alimentare delle famiglie che vedono gli stipendi fissati al<br />
cambio ad 1 euro=1936,27 lire. Di fatto, quando si fa la spesa<br />
1 euro e considerato ormai come le vecchie m<strong>il</strong>le lire.<br />
Il periodo della doppia valuta non è stato tenuto a sufficienza<br />
sotto controllo e ormai <strong>il</strong> cambio/valuta vede € 1 = Lire<br />
m<strong>il</strong>le e questo sta pesando enormemente sulla economia<br />
domestica che, per far quadrare i conti di fine mese punta<br />
sempre più sul prezzo e sempre meno sulla qualità; e ciò ha<br />
originato un danno concreto al nostro Paese che può far<br />
rimpiangere la vecchia e cara lira.<br />
Per evitare la chiusura di tante imprese agricole, già in 10<br />
anni <strong>il</strong> numero delle aziende è diminuito del 27% occorre<br />
pensare ad una combinazione di interventi che possano<br />
essere di indirizzo ed aiuto anche al settore agroalimentare<br />
italiano che ha necessità di maggiore sostegno per la<br />
modernizzazione.<br />
Prima di tutto occorre pensare ad aumentare<br />
i redditi delle aziende intervenendo<br />
sull’abbassamento o congelamento<br />
<strong>dei</strong> costi di produzione nevralgici<br />
che sono individuab<strong>il</strong>i dall’analisi comparata<br />
di quelli sim<strong>il</strong>ari <strong>dei</strong> PVS e promuovendo<br />
una fiscalità di vantaggio<br />
per le imprese agricole accompagnata<br />
da una minore burocrazia.<br />
E’ anche in tal caso opportuno intervenire<br />
nella PAC anche considerando<br />
la difficoltà della nostra agricoltura di<br />
aumentare le superfici aziendali e favorire<br />
le soluzioni alternative di nuova<br />
generazione senza però incidere troppo<br />
sul rapporto produttivo ma sempre con<br />
l’obiettivo di promuovere uno sv<strong>il</strong>uppo<br />
sostenib<strong>il</strong>e.<br />
10<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, in difesa delle nostre produzioni ed eccellenze<br />
alimentari e biodiversità ricche di tradizioni culturali,<br />
alla cui produzione quali-quantitativa sono dediti, vogliono<br />
modelli di sv<strong>il</strong>uppo che assicurino la redditività a chi ha talento<br />
e vuole mettersi in discussione e rischiare per creare<br />
ricchezza.<br />
L’agricoltura richiede un progetto di ristrutturazione e riorganizzazione<br />
che deve vedere tutte le parti pulsanti e vitali<br />
presenti ed attive impegnate ad affrontare con determinazione<br />
e coraggio le sfide della globalizzazione intervenendo<br />
per valorizzare le attività dell’agro-ambiente.<br />
E dobbiamo chiamare al tavolo i nostri governanti perché<br />
senza una politica adeguata tutto rimarrebbe una scatola<br />
vuota .<br />
La crisi dell’agricoltura, ormai manifesta, che quotidianamente<br />
verifichiamo nelle nostre attività professionali ci<br />
consegna a una mission che supera <strong>il</strong> supporto per la difesa<br />
dell’origine <strong>dei</strong> prodotti, per un maggiore ut<strong>il</strong>izzo razionale<br />
delle agroenergie e per l’etichettatura e rintracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />
prodotti alimentari.<br />
Non abbiamo la presunzione di risolvere i problemi dell’impresa<br />
agricola ma crediamo che <strong>il</strong> confronto tra le parti possa<br />
portare a proposte innovative collegab<strong>il</strong>i al sistema professione<br />
e a quello dell’istruzione tecnica che ha <strong>il</strong> compito<br />
di preparare le future generazioni di <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> pronti ad<br />
affrontare anche le sfide della globalizzazione.<br />
Affidando ai Relatori l’approfondimento <strong>dei</strong> motivi di apertura<br />
ed <strong>il</strong> compito di portare idee e prospettive sul futuro,<br />
con la certezza che dai lavori Congressuali emergeranno<br />
analisi, sistemi e proposte ut<strong>il</strong>i alla collettività, apro i lavori<br />
del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati.
La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />
processo di globalizzazione<br />
On.le Giovanni La Via<br />
L’agricoltura europea si<br />
appresta ad affrontare una<br />
nuova fase di riforma.<br />
La Politica Agricola Comune<br />
(PAC), che da sempre<br />
ha regolato le attività<br />
del settore agricolo e dello<br />
sv<strong>il</strong>uppo rurale, necessita<br />
ora di nuovi criteri per<br />
svolgere al meglio la propria<br />
funzione nei 27 Stati<br />
membri dell’Unione Europea<br />
per <strong>il</strong> periodo successivo<br />
al 2013. Viviamo, pertanto,<br />
un momento cruciale per la definizione sia delle<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
SINTESI DEGLI INTERVENTI<br />
priorità sia delle modalità attraverso cui <strong>il</strong> contributo<br />
dell’agricoltura europea dovrà essere ottimizzato per<br />
lo sv<strong>il</strong>uppo di opportunità economiche ed occupazionali<br />
nelle regioni rurali di tutta l’UE. Ciò impone delle<br />
scelte che rischiano di penalizzare le specificità produttive<br />
e territoriali di molte aree rurali europee. Così,<br />
dalla scelta del criterio più equo per la ripartizione <strong>dei</strong><br />
pagamenti diretti per gli agricoltori alle nuove politiche<br />
per lo sv<strong>il</strong>uppo rurale (PSR 2014-2020), la posta in<br />
gioco per la nostra agricoltura sic<strong>il</strong>iana si rivela molto<br />
alta e capace di pregiudicare gli obiettivi, di lungo<br />
termine, legati alla salvaguardia del territorio rurale e<br />
forestale, alla tutela <strong>dei</strong> nostri giacimenti agroalimentari<br />
e alla creazione di condizioni tali da incoraggiare<br />
e supportare le future generazioni di agricoltori. Nella<br />
PAC che, adesso, stiamo scegliendo per <strong>il</strong> periodo dopo<br />
<strong>il</strong> 2013 vi é, quindi, <strong>il</strong> futuro del nostro mondo agricolo.<br />
Dopo la Comunicazione della Commissione europea<br />
del 18 novembre 2010, spetta ora al Parlamento europeo<br />
esprimere la posizione <strong>dei</strong> 27 Stati membri, sulla<br />
base della quale, in autunno, la Commissione europea<br />
presenterà la proposta di un pacchetto di misure le-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 11
gislative. E´, pertanto, una fase cruciale in cui i dibattiti<br />
e i confronti, su “come” e “quanto” stanziare per<br />
la politica che ha visto numerose fasi di riforma, sono<br />
piuttosto accesi. La spesa agricola viene, attualmente,<br />
finanziata da due fondi, che rientrano nel b<strong>il</strong>ancio generale<br />
dell’UE.<br />
Si tratta del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEA-<br />
GA) che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori e<br />
le misure per regolarizzare i mercati agricoli, come ad<br />
esempio, gli interventi e le restituzioni all’esportazione,<br />
mentre al Fondo europeo agricolo per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
rurale (FEASR) competono i Programmi di sv<strong>il</strong>uppo<br />
rurale (PSR) realizzati nei diversi Stati membri. Sulla<br />
base degli orientamenti finora manifestati, anche per<br />
Effetti su un mercato volat<strong>il</strong>e<br />
come quello agricolo<br />
Dr. Giovanni Razeto<br />
Negli ultimi dieci anni si è<br />
assistito ad una globalizzazione<br />
di tutti i settori economici<br />
che ha portato alla ricerca<br />
dell’abbassamento <strong>dei</strong> costi<br />
di produzione spingendo gli<br />
imprenditori a investire in<br />
luoghi ove i costi legati alla<br />
produzione di beni e/o servizi<br />
fossero i più bassi. Inoltre,<br />
la velocità della circolazione<br />
delle informazioni e <strong>dei</strong> beni<br />
hanno consentito la possib<strong>il</strong>ità<br />
di approvvigionare i mercati<br />
con beni e/o servizi prodotti in luoghi molto distanti<br />
12<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
<strong>il</strong> prossimo periodo di programmazione la struttura a<br />
due P<strong>il</strong>astri dovrebbe continuare ad essere mantenuta.<br />
Ciò che invece ancora incera e la dotazione di b<strong>il</strong>ancio<br />
da destinare alla PAC. Nel contesto della definizione<br />
della Strategia 2020, in cui ristab<strong>il</strong>ire le priorità di intervento<br />
é al vaglio l’elaborazione dell’intera cornice<br />
finanziaria dell’UE, disponib<strong>il</strong>e entro questa estate<br />
quando la commissione speciale del PE sulle sfide politiche<br />
e le risorse di b<strong>il</strong>ancio per un’Unione Europea<br />
sostenib<strong>il</strong>e dopo <strong>il</strong> 2013 (SURE) presenterà una proposta<br />
di azione nei vari settori economici e sociali. Per<br />
l’agricoltura, abbiamo chiesto che, data l’ampia gamma<br />
di obiettivi che la politica agricola è chiamata a realizzare<br />
e la necessità di apportare un effettivo valore<br />
aggiunto, la quota di b<strong>il</strong>ancio destinata alla politica<br />
agricola dell’UE dovrà essere quanto meno mantenuta<br />
dopo <strong>il</strong> 2013 e che le risorse agricole continuino ad essere<br />
distinte da quelle destinate ad altre politiche. Un<br />
percorso, quindi, ancora da proseguire e che si pone<br />
l’obiettivo di garantire equità nella distribuzione delle<br />
risorse sia tra i vari Stati membri ma anche nell’ambito<br />
degli stessi, considerata l’ampia variab<strong>il</strong>ità di condizioni<br />
produttive, logistiche ed organizzative che connota<br />
l’agricoltura europea. Un percorso che deve necessariamente<br />
fare i conti con una globalizzazione <strong>dei</strong> mercati<br />
sempre più pressante e spesso poco favorevole a<br />
certe produzioni e a certi ambiti mercant<strong>il</strong>i.<br />
dai luoghi di commercializzazione.<br />
Certamente l’agricoltura non ha fatto eccezioni a riguardo<br />
e ci si è trovati ad affrontare le stesse problematiche<br />
riscontrate in tutti i settori merceologici. Gli effetti della<br />
globalizzazione e della ricerca di una produzione espletata<br />
a costi sempre più bassi, ha creato forte tensione sui<br />
prezzi, soprattutto in quei prodotti a basso valore aggiunto<br />
come le colture estensive, in particolar modo le<br />
commodities.<br />
Se si considera la curva che descrive l’andamento <strong>dei</strong><br />
prezzi delle commodities negli ultimi dieci anni si evidenzia<br />
un aspetto estremamente interessante. Dall’inizio del<br />
2000, anno in cui si è affacciato nell’economia lo scenario<br />
della globalizzazione, fino al 2006/2007 l’andamento <strong>dei</strong><br />
prezzi delle commodities era abbastanza stab<strong>il</strong>e con una<br />
bassa osc<strong>il</strong>lazione <strong>dei</strong> prezzi dovuta principalmente alla<br />
quantità <strong>dei</strong> beni prodotti o presenti negli stock. Dal 2007<br />
ad oggi si sono aggiunti fattori che hanno cambiato le regole<br />
di mercato:
duzione<br />
non destinati all’alimentazione (ad es. produzione<br />
di biomasse o di energia prodotta con <strong>il</strong><br />
<br />
<br />
Il combinato disposto di tutti questi fattori ha creato una<br />
riduzione della produzione, con conseguente riduzione<br />
degli stock, un aumento contemporaneo della domanda<br />
di prodotti a cui si è aggiunto un fattore speculativo legato<br />
alla forte crisi finanziaria che ha sconvolto tutti i mercati<br />
mondiali. Grosse quantità di denaro, infatti, sono state<br />
dirottate dai mercati azionari ai mercati <strong>dei</strong> beni primari<br />
quali le commodities. Tale manovra ha esposto <strong>il</strong> mercato<br />
di questi beni ad un incremento della volat<strong>il</strong>ità che nulla<br />
ha a che fare con la produzione.<br />
Questi effetti che nulla hanno a che fare con l’agricoltura si<br />
ripercuotono negativamente sulle nostre imprese agricole.<br />
Già i nostri produttori di seminativi non potevano fare<br />
<strong>il</strong> prezzo in quanto, come già detto, tali prodotti avevano<br />
un mercato di riferimento globale, ma ora si aggiungono<br />
fattori estranei all’agricoltura che incrementano la volat<strong>il</strong>ità<br />
<strong>dei</strong> prezzi rendendo <strong>il</strong> reddito delle nostre imprese<br />
incerto. Per questo motivo è sempre più forte l’esigenza di<br />
creare strumenti a tutela del reddito delle imprese agrico-<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
le che non siano limitati solo a difesa di eventi atmosferici<br />
pur sempre importanti, ma che possano creare una rete di<br />
protezione all’imprenditore volta a garantire una stab<strong>il</strong>ità<br />
del proprio reddito. Dai lavori preliminari relativi alla<br />
PAC post 2013 si percepisce l’indirizzo che la Commissione<br />
sta dando alla tutela del reddito attraverso l’analisi<br />
di alcuni temi importanti quali la possib<strong>il</strong>ità di inserire le<br />
crisi di mercato in strumenti assicurativi o finanziari e la<br />
creazione di fondi di mutualità che possano abbattere <strong>il</strong><br />
rischio volat<strong>il</strong>ità del reddito.<br />
L’ISMEA, che sta seguendo in modo attento e partecipativo,<br />
i lavori sulla nuova PAC sta studiando sistemi di<br />
“alert” per prevenire crisi di mercato insieme allo studio<br />
di strumenti assicurativi che possano ridurre <strong>il</strong> rischio di<br />
volat<strong>il</strong>ità.<br />
Alla luce di quanto esposto, <strong>il</strong> ruolo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> assume<br />
un ruolo ancor più importante considerando che,<br />
come libero professionista, deve indirizzare l’imprenditore<br />
nelle giuste scelte volte a tutelare <strong>il</strong> reddito aziendale.<br />
Per questo motivo le scelte che si faranno negli anni che<br />
ci separano dall’entrata in vigore della nuova PAC saranno<br />
molto importanti in quanto permetteranno all’impresa<br />
agricola di sopravvivere in un mondo sempre più<br />
globalizzato.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 13
14<br />
La Cassa di previdenza <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Membro del Comitato della Gestione Separata <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Per.Agr. Cosimo<br />
D.Giannotta<br />
Porto a Tutti i saluti del Comitato<br />
di Gestione e del Presidente<br />
Enpaia, Dr. Carlo Sic<strong>il</strong>iani<br />
e ringrazio per averci<br />
consentito di essere presenti<br />
per l’esercizio delle attività<br />
di promozione così come stab<strong>il</strong>ite<br />
dall’art. 12 - 4° comma<br />
del vigente Regolamento.<br />
In Sintesi le linee programmatiche<br />
tracciate dal Comitato per <strong>il</strong> quadriennio 2009-<br />
2012 sono :<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
vo<br />
2010 che, approvata in prima lettura in corso del Comi-<br />
<br />
inviato ai Sindaci, sarà adottato per la definitiva approva-<br />
paia<br />
domani 28 apr<strong>il</strong>e alle 10:30 in Roma.<br />
Gli obiettivi che <strong>il</strong> Comitato si è prefissato per <strong>il</strong> 2010 sono<br />
stati raggiunti.<br />
<br />
<br />
c) aumentare la redditività.<br />
<br />
specifico evidenzia <strong>il</strong> dato importante, in controtendenza<br />
con gli anni passati, dell’aumento di nuove iscrizioni che,<br />
in somma algebrica con le cancellazioni, ha portato ad un<br />
totale iscritti attivi (compresi n.150 pensionati contribuenti)<br />
al 31/12/2010 pari a 3.212 unità.<br />
Si è assestato <strong>il</strong> principio che occorre lavorare nella categoria<br />
cercando di recuperare quei periti agrari che, nonostante<br />
vi sia un obbligo di legge, non ancora s’iscrivono<br />
alla Cassa.<br />
Tanto lo si adotta in tutte le forme canoniche di promozione<br />
che <strong>il</strong> Comitato si è dato partecipando, con i suoi mem-<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
bri, in tutte le manifestazioni, convegni organizzati per far<br />
conoscere meglio che cosa sia la Cassa e quali vantaggi si<br />
ottengono iscrivendosi ad essa.<br />
Nel corso dell’anno 2010 sono state pagate, con ut<strong>il</strong>izzo del<br />
Fondo pensioni costituito nell’anno 2001, n. 337 pensioni,<br />
di cui 34 di reversib<strong>il</strong>ità e 1 di invalidità.<br />
E’ importante r<strong>il</strong>evare come, trovandoci di fronte una Cassa<br />
dove è adottato <strong>il</strong> sistema contributivo per <strong>il</strong> calcolo della<br />
pensione, certamente versando la contribuzione minima<br />
prevista si avranno pensioni basse e pertanto, essendo ciò<br />
previsto dal Regolamento occorre far capire agli iscritti<br />
come sia importante, per <strong>il</strong> futuro, aumentare l’aliquota<br />
contributiva.<br />
ma<br />
3° dell’art. 3 del Regolamento n° 91 iscritti hanno richiesto<br />
<strong>il</strong> versamento di un’aliquota maggiore rispetto al<br />
10% previsto per legge, (ovvero dal 12 al 30%) generando<br />
una aggiunta di contributo soggettivo stimab<strong>il</strong>e in<br />
oltre € 110.000,00.<br />
Occorre evidenziare che vi è un consistente accantonamento<br />
della contribuzione integrativa che, oltre a permettere<br />
di rivalutare i montanti, consentirà al Comitato di portare<br />
avanti iniziative di carattere assistenziale e mutualistico in<br />
favore degli iscritti così come previsto dal regolamento.<br />
cernente<br />
i rendimenti mob<strong>il</strong>iari che, per <strong>il</strong> 2010, ha garantito<br />
<strong>il</strong> 3,98% netto (4,46% lordo).<br />
E’ necessario evidenziare che gli obiettivi raggiunti provengono<br />
da una costante e continua sinergia tra i Comitati<br />
precedenti, quello attuale e la Struttura Enpaia.<br />
In merito alle sanzioni è necessario r<strong>il</strong>evare come le stesse<br />
siano diminuite nel 2010 e si va verso una regolarità<br />
contributiva.<br />
Purtroppo, la Cassa ha una “storica” morosità che va regredendo,<br />
ma abbiamo necessità, nell’interesse prima<br />
dell’iscritto e, di conseguenza per l’intera Gestione, di recuperare<br />
queste somme.<br />
Prima di procedere coattamente, conoscendo <strong>il</strong> periodo di<br />
crisi congiunturale ed economica che stiamo tutti vivendo,<br />
stiamo mettendo in atto una serie di iniziative che mirano<br />
a sensib<strong>il</strong>izzare i Colleghi morosi che vanno dall’ invio<br />
delle note di messa in mora, al coinvolgimento <strong>dei</strong> Collegi<br />
provinciali fino al recupero coatto delle stesse nei termini<br />
e nei modi di legge.<br />
<br />
iscritto moroso che non versa <strong>il</strong> proprio soggettivo che<br />
contribuirà al proprio calcolo della futura pensione, va<br />
contro se stesso.<br />
Se a questo si aggiunge un’impropria acquisizione del contributo<br />
integrativo (<strong>il</strong> Cap. al 2%) che la committenza gli<br />
versa e che a sua volta deve riversare, lo espone a rischi
enormi e per questo la volontà del Comitato nel venire<br />
incontro ai propri iscritti non in regola, si manifesta anche<br />
con atti formali ed è importante ricordare a tutti gli iscritti<br />
che con Delibera di Comitato del 30/11/2010 abbiamo<br />
dato facoltà ad ogni iscritto di personalizzare <strong>il</strong> proprio<br />
piano di rientro.<br />
La redditività della gestione del 2010 è stata del 3,98% e<br />
quella del 2009 pari al 4,92% e per questo si può affermare,<br />
senza timore di smentita, che quella <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> agrari è la<br />
Cassa del D.lvo 103/96 con la più alta redditività in Italia.<br />
<br />
non possiamo direttamente riversarla sui nostri iscritti.<br />
Infatti come è noto <strong>il</strong> coefficiente di capitalizzazione da<br />
adottare su ogni singolo montante è obbligatoriamente<br />
previsto dalla legge e ci viene comunicato ogni anno<br />
<br />
<br />
iscritti se lo strumento legislativo non lo consente?<br />
Parliamo di ut<strong>il</strong>i di circa un m<strong>il</strong>ione e mezzo di euro annuo,<br />
già al netto del fondo accantonamento rischi e rivaluta-<br />
<br />
favore degli iscritti, quindi oggi vigenti, e stiamo per deliberare<br />
altre forme di beneficio.<br />
Con l’approvazione del Nuovo Regolamento, in vigore<br />
dal 19 luglio 2010, con l’introduzione dell’art. 29 - Provvidenze<br />
straordinarie - esiste la possib<strong>il</strong>ità di fornire una<br />
“mutualità” alla nostra Cassa nata esclusivamente come<br />
Previdenziale.<br />
mento<br />
tale articolo con <strong>il</strong> quale avrà la facoltà mutuale<br />
di erogare provvidenze agli iscritti in costanza di rapporto<br />
assicurativo, al coniuge e ai loro fam<strong>il</strong>iari considerati<br />
fiscalmente a carico, che potranno trovarsi in particolari<br />
condizioni di bisogno, determinate da circostanze o da situazioni<br />
di notevole gravità.<br />
Sono esclusi, comunque dalle prestazioni i fam<strong>il</strong>iari superstiti<br />
del professionista che, all’atto del decesso, non era più<br />
iscritto alla Gestione e che alla data del decesso avesse superato<br />
<strong>il</strong> 65° anno di età.<br />
Le prestazioni potranno essere erogate a condizione che:<br />
- l’iscritto sia in regola con <strong>il</strong> versamento delle quote<br />
di iscrizione al <strong>Collegio</strong> Professionale Provinciale di<br />
<br />
un provvedimento di sospensione dall’esercizio della<br />
<br />
- l’iscritto sia in regola con <strong>il</strong> versamento <strong>dei</strong> contributi<br />
<br />
Costituiscono circostanze o situazione di notevole gravità<br />
quelle derivanti da:<br />
- gravi malattie e gravi infortuni temporaneamente invalidanti<br />
che determinino condizioni di particolare<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
disagio economico dell’iscritto, del coniuge o <strong>dei</strong> fam<strong>il</strong>iari<br />
a carico tali da compromettere le minime esigen-<br />
<br />
- decesso dell’iscritto quando determini uno stato di disagio<br />
economico per i fam<strong>il</strong>iari fiscalmente a carico tale<br />
da compromettere le minime esigenze di sussistenza.<br />
Per ottenere le prestazioni <strong>il</strong> richiedente dovrà, entro un<br />
anno dalla data certa di manifestazione dell’evento, inviare<br />
domanda in carta semplice, indirizzata al Comitato<br />
<br />
circostanze e le situazioni di notevole gravità che hanno<br />
determinato lo stato di particolare bisogno.<br />
Per la determinazione della misura delle provvidenze si<br />
tiene conto:<br />
Caso MORTE:<br />
<br />
-<br />
<br />
- che <strong>il</strong> reddito complessivo del coniuge e <strong>dei</strong> fam<strong>il</strong>iari fiscalmente<br />
a carico, non risulti superiore ad € 14.000,00<br />
(Quattordicim<strong>il</strong>a//00). Tale valore da rivalutarsi annualmente<br />
in base alla rivalutazione Istat <strong>dei</strong> prezzi al<br />
<br />
- che non sia in essere alcuna copertura assicurativa.<br />
Caso MALATTIA GRAVE:<br />
- identiche le condizioni sussistenze già descritte nel<br />
caso precedente (reddito prevalente e non superiore<br />
ad € <br />
- che l’inattività, certificata, non sia inferiore ad un numero<br />
di 90 (novanta) giorni consecutivi.<br />
Caso INFORTUNIO GRAVE:<br />
- con le identiche condizioni di cui al comma 5 lettera<br />
<br />
- che l’inattività, certificata, non sia inferiore ad un nu-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 15
- la prestazione potrà essere erogata, nella misura che <strong>il</strong><br />
dacab<strong>il</strong>e<br />
giudizio, e cosi quantificata.<br />
Caso MORTE:<br />
- fino ad un importo massimo di Euro 20.000,00 (una<br />
tantum).<br />
Caso MALATTIA GRAVE e INFORTUNIO GRAVE:<br />
- fino ad un importo calcolato in ragione del periodo<br />
di inattività certificata ed accertata, mens<strong>il</strong>mente determinato<br />
sulla scorta del reddito mens<strong>il</strong>e conseguito<br />
nel triennio precedente l’anno in cui si è verificata la<br />
malattia e/o l’infortunio. L’importo massimo erogab<strong>il</strong>e<br />
è quantificato in Euro 10.000,00 (una tantum) .<br />
b<strong>il</strong>ito<br />
e sulla scorta della documentazione prodotta dal richiedente,<br />
assunte le opportune informazioni e/o verifiche,<br />
con decisione definitiva e motivata provvederà ad erogare<br />
le provvidenze.<br />
Gli importi assegnati sono prelevati da un fondo appositamente<br />
stab<strong>il</strong>ito, Fondo di Solidarietà, che viene alimentato<br />
con una percentuale dell’avanzo di gestione. Il Comitato<br />
le<br />
variab<strong>il</strong>e fino ad un massimo del 10% di detto importo.<br />
Forme assistenza integrativa a favore degli iscritti alla<br />
Cassa:<br />
Già in corso di celebrazione del Comitato del 22 marzo ultimo<br />
scorso abbiamo preliminarmente discusso della possib<strong>il</strong>ità<br />
di fornire a tutti gli iscritti, che, badate bene, siano<br />
in regola con <strong>il</strong> pagamento delle contribuzioni, anche con<br />
chi ha adottato un piano di rientro, di forme di assistenza<br />
integrativa quali a mero esempio la convenzione con <strong>il</strong><br />
<br />
vore<br />
degli iscritti.<br />
La tutela della salute degli iscritti è una forma di welfare<br />
indiretto che garantisce l’età contributiva di ogni singolo<br />
iscritto.<br />
Diversificare gli investimenti da mob<strong>il</strong>iari anche in<br />
immob<strong>il</strong>iari.<br />
Nel Comitato che sarà celebrato in Roma domani, per capirci<br />
<strong>il</strong> Comitato all’unisono (così detto Comitato ex art.<br />
-<br />
<br />
dove<br />
sono tracciate le linee guida per <strong>il</strong> prossimo anno,<br />
proporremo all’unisono la possib<strong>il</strong>ità di investimenti immob<strong>il</strong>iari<br />
mirati e finalizzati.<br />
E’ nostro intendimento procedere in uno studio finalizzato<br />
con l’aus<strong>il</strong>io della Struttura Enpaia - Gestione Immob<strong>il</strong>iare<br />
- ad individuare immob<strong>il</strong>i da acquistare per un<br />
16<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
successiva cessione in fitto, quindi con redditività, alle sedi<br />
<strong>dei</strong> Collegi Provinciali, individuando equità di criteri, di<br />
ubicazione e di necessità reali.<br />
Emersione Del Sommerso.<br />
Purtroppo, cari Colleghi, questo è un aspetto dolente del-<br />
<br />
n. 18.000 <br />
Nel mentre gli iscritti ad oggi alla Gestione Enpaia sono in<br />
totale n. 3.212 di cui n. 150 pensionati contribuenti emerge<br />
che la percentuale di iscrizione è pari al 18%.<br />
Contiamo di portare questo valore ad un minimo del 30%<br />
del totale iscritti al nazionale, ovvero circa 5.000 iscritti<br />
e questo per un discorso di equità e di osservanza di<br />
regole.<br />
Lo faremo attuando tutte le forme, non da ultima acquistando<br />
dall’INPS i dati dell’operazione POSEIDONE ed<br />
<br />
<br />
<br />
un fine comune.<br />
Prioritariamente sarà strutturato un programma mirato<br />
alla sensib<strong>il</strong>izzazione dell’intera categoria ad adempiere<br />
<br />
successivamente saranno dotati gli Uffici della gestione di<br />
tutti gli strumenti necessari per far emergere e portare in<br />
“luce” tutti coloro i quali, seppur obbligati per legge, non<br />
sono iscritti alla Gestione e che, con <strong>il</strong> loro comportamento,<br />
influiscono negativamente sui costi fissi di gestione e,<br />
quindi, sull’intera Categoria.<br />
Prima di avviarmi alla conclusione comunico che è partito<br />
un progetto di “comunicazione” con gli iscritti mediante<br />
cola”<br />
ove avremo a disposizione degli spazi per comunicare<br />
ed informarvi di tutto quello che porteremo a termine<br />
in ogni bimestre.<br />
Chiediamo una attenta lettura del prossimo numero, e<br />
di comunicare ogni e qualsiasi appunto, critica, proposta<br />
sto<br />
attendiamo l’indirizzo di PEC degli iscritti e questo ci<br />
consentirà di ovviare all’invio delle circolari cartacee che<br />
ogni anno incidono negativamente sui costi che si potrebbero<br />
riversare su altre attività di gestione anche questi importi<br />
minimi sono importanti per noi e per tutti.<br />
Ringrazio per l’attenzione e per la pazienza che avete<br />
dimostrato, ringrazio <strong>il</strong> Consiglio <strong>Nazionale</strong> per averci<br />
ospitato e devo scusarmi se unitamente ai miei Colleghi<br />
componenti dobbiamo, nostro malgrado, abbandonare i<br />
lavori Congressuali per rientrare stasera a Roma perchè<br />
domani, come ho già riferito, celebreremo due Comitati<br />
portanti<br />
investimenti mob<strong>il</strong>iari.
La formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />
Per.Agr. Mauro Finiguerra<br />
Presidente della Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Come altri ordini e collegi professionali<br />
<strong>il</strong> Consiglio Naziona-<br />
<br />
<br />
3 settembre 2004, ha emanato <strong>il</strong><br />
regolamento della formazione<br />
<br />
<br />
l’eccellenza nell’esercizio della<br />
libera professione, pubblicato<br />
sulla Gazzetta Ufficiale n. 02 del<br />
04 gennaio 2005.<br />
La necessità di formazione continua di ogni professionista è<br />
una conseguenza del continuo evolversi delle normative e del-<br />
le<br />
tecniche è in continuo fermento, le innovazioni tecnologiche<br />
hanno radicalmente cambiato e sovvertito tutte le tradizionali<br />
tecniche lavorative, la globalizzazione e la informatizzazione<br />
del “sistema lavoro” hanno modificato e velocizzato in modo<br />
ve<br />
“quadro” e quelle applicative sono aggiornate con una frequenza<br />
quasi imbarazzante che mette a dura prova anche <strong>il</strong><br />
professionista più attento.<br />
La formazione continua, che da quanto si legge, è al centro<br />
dell’attenzione delle diverse comunità professionali, non<br />
può più essere oggetto di iniziativa volontaria e/o estemporanea,<br />
ma valore portante di una deontologia professionale<br />
che garantisca sempre più qualità nei servizi da prestare alla<br />
committenza.<br />
L’erogazione di corsi a catalogo, seminari e convegni, community<br />
on line, regolate da apposite convenzioni, finalizzati<br />
al riconoscimento <strong>dei</strong> crediti formativi, costituisce la via per<br />
un’offerta formativa a più livelli e garantisce l’acquisizione di<br />
conoscenze e ab<strong>il</strong>ità indispensab<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> completamento del<br />
proprio curriculum professionale. Contribuisce inoltre, a dare<br />
qualità e valore aggiunto al titolo professionale <strong>dei</strong> giovani,<br />
favorisce lo sv<strong>il</strong>uppo di competenze tecniche e di etica professionale,<br />
offrendo esperienze interdisciplinari. In tale ottica, lo<br />
casione<br />
del seminario sulla certificazione energetica degli edi-<br />
<br />
<br />
in rete possib<strong>il</strong>ità di formazione ed aggiornamento e, successivamente,<br />
con la collaborazione di Colleghi resisi disponib<strong>il</strong>i,<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
l’erogazione di videolezioni agli ab<strong>il</strong>itanti.<br />
La formazione continua, come dovere previsto dal codice deontologico,<br />
è attività di aggiornamento e di approfondimento<br />
delle competenze tecniche sulle materie oggetto di esercizio<br />
dell’attività professionale del perito agrario ed è volta ad assicurare<br />
che <strong>il</strong> libero professionista approfondisca ed estenda<br />
la propria competenza tecnica e professionale, viene svolta<br />
nell’interesse <strong>dei</strong> committenti e delle istituzioni e garantisce<br />
la prestazione intellettuale del perito agrario nell’ interesse<br />
pubblico.<br />
La ragione dell’iniziativa è evidente:<br />
- ogni materia si evolve continuamente, in virtù delle modifiche<br />
legislative e del progresso tecnologico, cosicché le<br />
nozioni acquisite ai tempi dell’istruzione e del tirocinio<br />
<br />
- assume connotazioni differenti a seconda della tipologia<br />
<br />
- può essere erogata tramite convegni, seminari ed eventi<br />
<br />
- la partecipazione comporta <strong>il</strong> conseguimento di crediti<br />
formativi.<br />
Questi eventi sono spesso a pagamento (e fiscalmente si può<br />
dedurre solo <strong>il</strong> 50% del costo, con evidente aggravio per i par-<br />
<br />
si prefigge tra l’altro, l’organizzazione di eventi a favore degli<br />
iscritti ai Collegi provinciali, in collaborazione con gli stessi,<br />
ognuno <strong>dei</strong> quali concorre a determinare gli aspetti operativi,<br />
individuando <strong>il</strong> limite <strong>dei</strong> crediti da attribuire e definendo<br />
eventualmente, per chi non accumula <strong>il</strong> numero di crediti formativi<br />
previsti, le sanzioni disciplinari da applicare.<br />
Da questo punto di vista la formazione non può essere standardizzata,<br />
ma va progettata volta per volta: deve essere allo<br />
stesso tempo breve e mirata, come si sta cercando di fare con<br />
<br />
In conclusione, gli effetti della formazione professionale sui<br />
processi di sv<strong>il</strong>uppo risultano diffic<strong>il</strong>i da misurare per la sua<br />
oggettiva immaterialità e dunque è uno strumento strategico<br />
diffic<strong>il</strong>e da assumere in termini di crescita anche se le ricerche<br />
sull’argomento dimostrano che chi investe in formazione professionale<br />
raggiunge risultati migliori di chi non lo fa. Si parla<br />
sempre con più insistenza di società della conoscenza e dell’informazione,<br />
ciò per mettere innanzitutto in r<strong>il</strong>ievo <strong>il</strong> peso che<br />
le conoscenze umane hanno assunto nelle imprese “creative”<br />
per eccellenza ed in ogni ambito operativo.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 17
Gli effetti della globalizzazione<br />
sul paesaggio<br />
I periti agrari studiano le nuove<br />
problematiche fitosanitarie<br />
Per. Agr. Leonardo Perronace<br />
I cambiamenti climatici<br />
e l’arrivo di nuove specie<br />
invasive stanno determinando<br />
un incremento delle<br />
emergenze fitosanitarie<br />
forestali. Inoltre alcuni<br />
parassiti, condizionati da<br />
fattori ambientali che esaltano<br />
la loro aggressività e<br />
riducono la resistenza delle<br />
piante, si sono mostrati in<br />
grado di modificare anche<br />
i loro areali di diffusione<br />
e i biocicli. Emblematici<br />
sono i casi di Phytophthora spp. nei castagneti, del Tarlo<br />
<br />
delle città risente di tali invasioni. Soprattutto perché la<br />
forestazione urbana è un mezzo per mitigare <strong>il</strong> fenomeno<br />
dell’isola di calore e dell’inquinamento in ambiente urbano.<br />
Oltre la perdita delle alberature e quindi della modifica<br />
del paesaggio bisogna tener conto della sicurezza<br />
di cose e persone: infatti molti di questi parassiti oltre<br />
al danno biologico infliggono anche un danno meccanico<br />
che pregiudica la stab<strong>il</strong>ità. Per questi<br />
motivi non si può fare a meno di intervenire<br />
mettendo in atto tutte le pratiche<br />
conosciute e stimolando la ricerca<br />
per la soluzione ai problemi creati. Le<br />
emergenze maggiori in termini di attacco<br />
vengono da :<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
5. Rhynchophorus ferrugineus.<br />
sis<br />
crea delle cavità all’interno del fusto<br />
che rendono precaria la stab<strong>il</strong>ità meccanica<br />
della pianta.<br />
<br />
nematode che preoccupa molto per le<br />
-<br />
18<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
chamus spp., riesce<br />
ad inf<strong>il</strong>trarsi ed a<br />
riprodursi fino alla<br />
morte di numerosi<br />
esemplari.<br />
<br />
spp. pone problemi<br />
alla stab<strong>il</strong>ità degli<br />
alberi oltre al disseccamento<br />
di interi<br />
boschi di Pinus spp.<br />
Per quanto riguarda<br />
<strong>il</strong> Rhynchophorus<br />
ferrugineus<br />
possiamo ricordare<br />
quanto già evidenziato<br />
sulla rivista <strong>il</strong><br />
<br />
possono garantire una protezione efficace delle palme. I<br />
trattamenti effettuati su circa 200 Palme del Comune di<br />
Roma nel 2010 hanno avuto un effetto positivo del 100%:<br />
dove sono stati effettuati i trattamenti non si sono avute<br />
infestazioni.<br />
Le sfide che la globalizzazione <strong>dei</strong> mercati pone oggi sono<br />
anche quelle fitosanitarie.<br />
<br />
volta i problemi relativi all’ambiente ed al paesaggio.<br />
Solo con l’osservazione <strong>dei</strong> fenomeni e la riflessione costante,<br />
con la sperimentazione audace ma ragionata, con la rete<br />
<br />
potremo dare <strong>il</strong> nostro contributo efficace e determinante<br />
alla difesa del nostro ambiente.
La professione del perito<br />
agrario al servizio delle energie<br />
alternative rinnovab<strong>il</strong>i<br />
Dr.ssa Valeria Coco<br />
Tra le fonti rinnovab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong><br />
solare fotovoltaico e l’eolico<br />
sono quelle che hanno<br />
avuto <strong>il</strong> tasso di crescita più<br />
elevato e che potranno, in<br />
futuro, contribuire, in maniera<br />
sostanziale, al soddisfacimento<br />
della domanda<br />
di energia ed alle richieste<br />
di energia “pulita”.<br />
Proprio oggi, in conseguenza<br />
degli incidenti verificatisi<br />
in Giappone, la realizzazione<br />
di impianti che sfruttano le fonti naturali di<br />
energia, acquista una sempre maggiore importanza tra<br />
quelli che producono energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i.<br />
Tuttavia , è stato dimostrato che, anche se a livello generale<br />
vi è un considerevole supporto alle politiche di<br />
promozione delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i di energia, a livello<br />
locale, spesso le comunità percepiscono l’installazione<br />
di impianti alimentati ad energia rinnovab<strong>il</strong>i da fonti<br />
rinnovab<strong>il</strong>i come limitativi della qualità della vita o<br />
impattanti sul paesaggio naturale; per tale motivo, tra<br />
gli studi propedeutici alla realizzazione di impianti alimentati<br />
a da fonti rinnovab<strong>il</strong>i, la valutazione degli impatti<br />
sul territorio, sulle comunità e sulla flora e la fauna,<br />
rappresentano <strong>dei</strong> supporti decisivi ed importanti<br />
nell’iter di approvazione degli stessi.<br />
L’impatto di un qualsiasi impianto alimentato da fonti<br />
rinnovab<strong>il</strong>i può essere valutato considerando le tre distinte<br />
fasi :<br />
1. impatto durante la fase di realizzazione;<br />
2. impatto nel periodo in cui l’impianto rimane<br />
installato;<br />
3. impatto allo smantellamento dell’impianto.<br />
Lo studio degli impatti ambientali di un impianto di tale<br />
genere coinvolge una serie di competenze, tra cui quella<br />
più importante è rappresentata dalla professione del<br />
perito agrario, <strong>il</strong> quale, per formazione professionale e<br />
capacità acquisite sul campo, è in grado di dare un contributo<br />
non indifferente in relazione agli studi che debbono<br />
essere prodotti, in merito agli impatti sul terreno<br />
, sulle specie tipiche dell’area, sull’effettivo impiego <strong>dei</strong><br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
terreni, e dal punto di vista agricolo ed, in alternativa,<br />
per la produzione “industriale” di energia.<br />
Poiché le valutazioni non si fermano al solo impatto visivo,<br />
ma vanno oltre, analizzando le influenze sulle forme<br />
di vita caratteristiche <strong>dei</strong> territori, ben si comprende<br />
come la professione che meglio si presta alla realizzazione<br />
di studi che abbiano come scopo li contenimento<br />
<strong>dei</strong> carichi sul territorio sulla flora e la fauna caratteristici<br />
<strong>dei</strong> terreni, siano quelle direttamente coinvolte<br />
nella conduzione, direzione e gestione di attività sterramene<br />
legate all’agricoltura.<br />
Dal momento che impianti di tal genere rappresentano<br />
una fonte alternativa di “sfruttamento” delle risorse<br />
naturali e di riqualificazione delle attività economiche<br />
legate al territorio, nell’ottica dello sv<strong>il</strong>uppo di nuove<br />
fonti di guadagno deve essere considerata, non solo la<br />
fattib<strong>il</strong>ità, ma anche la continuità di tali attività, che rappresentano<br />
una nuova fonte di lavoro, a volte in aggiunta<br />
a quello già condotto presso le aziende agricole, a volte<br />
di supporto e miglioramento alle stesse, a volte di sv<strong>il</strong>uppo<br />
e realizzate allo scopo di soppiantare attività non più<br />
produttive; in linea con gli obiettivi europei, che, offrendo<br />
gli strumenti a livello nazionale e regionale, promuovono,<br />
attraverso canali di finanziamento alle aziende<br />
coperture parziali <strong>dei</strong> costi di realizzazione di tali impianti.<br />
Il principale scopo, infatti del Piano di Sv<strong>il</strong>uppo<br />
Rurale, è quello di dare un tangib<strong>il</strong>e imput alle attività<br />
agricole, offrendo anche gli strumenti per migliorare le<br />
aziende esistenti sfruttando le fonti di energia “pulita”,<br />
che possono aiutare questo settore in crisi a rientrare di<br />
alcuni costi di gestione, relativi ai consumi energetici o<br />
affiancare all’attività agricola quella relativa alla produzione<br />
di energia , che, se in esubero rispetto ai consumi<br />
dell’azienda agricola, può essere messa in rete .<br />
Se consideriamo <strong>il</strong> contesto di un’azienda agricola come<br />
<strong>il</strong> punto di inizio e quello attorno al quale debbono esse-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 19
e calibrati tutti gli interventi da realizzare per <strong>il</strong> suo potenziamento<br />
e/o miglioramento, risulta naturale pensare<br />
alla figura del perito agrario come massima professio-<br />
20<br />
Fiscalità in agricoltura<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Per.Agr. Franco Possenti<br />
Nell’ultimo decennio, abbiamo<br />
assistito ad una<br />
grande rivoluzione della<br />
fiscalità in agricoltura. La<br />
riforma inizia con la pubblicazione<br />
della Legge<br />
23.12.1996, dove viene introdotto<br />
l’istituto dell’impresa<br />
famigliare finora<br />
sconosciuto nel campo<br />
agricolo e l’obbligo di regolarizzare<br />
dando forma<br />
scritta alle società di fatto esistenti, inoltre vengono<br />
date indicazioni per una società specifica da poter<br />
ut<strong>il</strong>izzare per l’agricoltura in alternativa alle altre<br />
già esistenti, cioè la “Società Semplice” che va ad<br />
aggiungersi alle altre società già ut<strong>il</strong>izzate dal mondo<br />
agricolo che però non godranno più di agevolazioni in<br />
materia di imposte dirette che resteranno fino al 2007<br />
esclusivamente alle ditte individuali, alle imprese fam<strong>il</strong>iari<br />
e alle società semplici. p<br />
È nel 2001 che però inizia la rivoluzione fiscale, <strong>il</strong> D.L.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
nalità da coinvolgere per le valutazioni<br />
relative.<br />
Se, invece, partendo da aree incolte sulle<br />
quali si vuole realizzare un impianto<br />
che produca energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i,<br />
proprio in virtù della conoscenza delle<br />
specificità legate agli habitat naturali,<br />
non si può non considerare la professionalità<br />
<strong>dei</strong> periti agrari, nella realizzazione<br />
degli studi di fattib<strong>il</strong>ità .<br />
Si può concludere che, data l’importanza<br />
di base di studi che giustifichino la<br />
realizzazione di impianti di produzione<br />
di energia alternativa da fonti rinnovab<strong>il</strong>i<br />
in aree che potrebbero essere interessate<br />
da attività agricole, o che ne<br />
potenzino la redditività, <strong>il</strong> perito agrario<br />
rappresenta una professionalità da<br />
coinvolgere e di riferimento nella realizzazione<br />
di impianti che abbiano lo scopo di produrre<br />
energia in maniera pulita, attraverso lo sfruttamento<br />
“sostenib<strong>il</strong>e” <strong>dei</strong> territori.<br />
228/2001. L’art. 1 del D.L. 228/2001 modifica l’art. 2135<br />
del codice civ<strong>il</strong>e riformulando la figura dell’imprenditore<br />
agricolo introducendo <strong>il</strong> concetto secondo cui<br />
le attività agricole principali devono essere dirette<br />
alla cura e allo sv<strong>il</strong>uppo di un ciclo biologico o di una<br />
fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o<br />
animale che ut<strong>il</strong>izzano e possono ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> fondo, <strong>il</strong><br />
bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Vengono<br />
inoltre introdotte le attività connesse che richiedono<br />
in primo luogo una connessione soggettiva all’attività<br />
agricola che deve essere svolta dallo stesso soggetto.<br />
Fra le attività connesse, le attività di manipolazione,<br />
conservazione, trasformazione, commercializzazione<br />
e valorizzazione di prodotti che provengono “prevalentemente”<br />
dall’attività agricola principale. Le<br />
attività connesse inoltre vengono estese anche alla<br />
fornitura di beni e servizi per <strong>il</strong> cui svolgimento vengono<br />
ut<strong>il</strong>izzate prevalentemente attrezzature o risorse<br />
dell’azienda che normalmente e prevalentemente<br />
vengono impiegate nell’attività agricola. Viene introdotto<br />
l’obbligo di iscrizione nella sezione speciale del<br />
registro imprese tenuto dalle camere di commercio<br />
anche per le ex società di fatto diventate società semplici.<br />
Nel 2004 con <strong>il</strong> Decreto del 19 marzo, viene pubblicato<br />
un primo elenco di attività con produzione di<br />
beni che ai fini delle Imposte Dirette rientrano nell’ex
art. 32 del T.U.I.R. cioè beni <strong>il</strong> cui reddito è assorbito<br />
dai redditi catastali dell’azienda produttrice di detti<br />
beni, tra le novità citandone solo qualcuna a titolo di<br />
esempio troviamo le produzioni di carni e prodotti<br />
della loro macellazione; lavorazione e conservazione<br />
di frutta e ortaggi; la lavorazione delle granaglie ecc.<br />
questo significa che da quel momento per l’imprenditore<br />
agricolo, diventa attività agricola non solo la vendita<br />
degli animali allevati nella sua azienda, ma è attività<br />
agricola anche vendere le carni provenienti dalla<br />
macellazione di quegli animali, come pure è attività<br />
agricola la vendita di marmellate<br />
al posto della frutta o la farina al<br />
posto del grano. Questo elenco verrà<br />
in seguito ampliato una prima<br />
volta con la pubblicazione del D.M.<br />
11.07.2007 che aggiunge tra le altre,<br />
la produzione di carne essiccata,<br />
salata o affumicata, lo spek, <strong>il</strong> prosciutto<br />
crudo, la bresaola, e la produzione<br />
di salsicce e salami, e una<br />
seconda volta con la pubblicazione<br />
del D.M.05.08.2010 con l’aggiunta<br />
di altri cinque trasformati tra i quali<br />
la produzione di prodotti di panetteria<br />
e la produzione di birra.<br />
A seguito di tutte le modifiche apportate<br />
del D.L. 228/2001 a novembre<br />
2004 viene emanata da parte<br />
dell’Agenzia delle Entrate Direzione<br />
Centrale Normativa e Con-<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
tenzioso, la Circolare 44/E la quale<br />
detta le regole per <strong>il</strong> trattamento<br />
fiscale da applicarsi alle attività<br />
agricole connesse, con chiari esempi<br />
parla di trattamento fiscale sia ai<br />
fini delle imposte dirette che ai fini<br />
delle imposte indirette espletando<br />
con esempi la trasformazione, la<br />
manipolazione e la prevalenza.<br />
Le innovazioni però proseguono e<br />
l’anno dopo, l’articolo 1 comma 423<br />
della Legge 23.12.2005 stab<strong>il</strong>isce<br />
che la produzione e la cessione di<br />
energia elettrica e calorica da fonti<br />
rinnovab<strong>il</strong>i fotovoltaiche e agro forestali<br />
se effettuata da imprenditori<br />
agricoli costituisce attività connessa<br />
ai fini dell’articolo 2135 c.c. ed è<br />
considerata produttiva p di reddito<br />
agrario. g Fermo e chiaro <strong>il</strong> concetto,<br />
rimane però da capire come si calcola la prevalenza<br />
in presenza di impianti fotovoltaici in quanto non c’è<br />
ut<strong>il</strong>izzo prevalente di prodotti provenienti dall’attività<br />
agricola. Il chiarimento arriva con la Circolare 32/E<br />
del 6 luglio 2009 che evidenziando la particolarità<br />
che caratterizza la produzione di energia da fonte fotovoltaica<br />
la quale non richiede l’ut<strong>il</strong>izzo di prodotti<br />
provenienti dal fondo, stab<strong>il</strong>isce i criteri di connessione<br />
basati sulle superfici ut<strong>il</strong>izzate e sul raffronto tra<br />
volume d’affari dell’attività agricola e l’attività connessa<br />
di produzione di energia elettrica.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 21
Gli effetti della Globalizzazione<br />
nel settore vitivinicolo<br />
Prof. Mario Fregoni – Presidente onorario dell’OIV –<br />
Università Cattolica S.C. Piacenza<br />
La viticoltura, mondiale e<br />
italiana, causa la globalizzazione,<br />
ha subito modifiche<br />
epocali. Come in ogni<br />
attività umana e culturale<br />
gli effetti hanno introdotto<br />
l’uniformità e la standardizzazione<br />
viticola e<br />
enologica.<br />
La superficie mondiale<br />
della vite negli ultimi decenni<br />
è passata da 10 m<strong>il</strong>ioni<br />
di ettari a 7,8 m<strong>il</strong>ioni<br />
di ha e in parte si è trasferita<br />
nei nuovi impianti <strong>dei</strong> Paesi del Nuovo Mondo. I<br />
Paesi che maggiormente hanno perso superficie sono<br />
la Spagna, l’Italia e la Francia, oltre ad altri Paesi euro-<br />
22<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
pei. L’Italia un secolo fa possedeva 3,5 m<strong>il</strong>ioni di ha (di<br />
cui 900.000 in viticoltura pura), mentre oggi si aggira<br />
sui 600.000 ha. La viticoltura mista (promiscua) é praticamente<br />
scomparsa e comunque non è più censita.<br />
Un altro fenomeno verificato ha riguardato lo slittamento<br />
della viticoltura della montagna e della collina<br />
verso la pianura, più meccanizzab<strong>il</strong>e, ma più fert<strong>il</strong>e e<br />
più dotata di acqua. La viticoltura si è altresì sv<strong>il</strong>uppata<br />
nelle zone tropicali e subtropicali,dove la vite produce<br />
anche tre volte all’anno. Attualmente abbiamo,<br />
pertanto vendemmie in tutti i periodi dell’anno, specie<br />
per le uve da tavola.<br />
La produzione mondiale di vino degli ultimi 30 anni è<br />
passata da 350 m<strong>il</strong>ioni di hl ai 280 m<strong>il</strong>ioni di hl attuali.<br />
I consumi mondiali di vino si sono mantenuti abbastanza<br />
stab<strong>il</strong>i negli ultimi decenni, restando sui 240 m<strong>il</strong>ioni<br />
di hl. Il surplus attuale è quindi di 40 m<strong>il</strong>ioni di hl,<br />
ma circa 20-25 m<strong>il</strong>ioni di hl vengono assorbiti dagli usi<br />
industriali. Comunque <strong>il</strong> mondo dispone di molto vino<br />
e le cantine sono piene, nonostante la dist<strong>il</strong>lazione di<br />
sostegno dell’U.E. I consumi mondiali si sono in parte<br />
trasferiti dall’Europa ai Paesi del Nuovo Mondo. Nel<br />
vecchio continente i consumi continuano a ridursi per<br />
cause sanitarie e complesse. In Italia nel 1976 si consumavano<br />
120 litri/procapite/anno, mentre attualmente<br />
<strong>il</strong> consumo è di circa 40 l. e le previsioni sono per<br />
un’ulteriore diminuzione. Di conseguenza dobbiamo<br />
puntare su altri mercati e su altri<br />
consumatori, con esigenze diverse,<br />
che vanno approfondite.<br />
Le esportazioni mondiali di vino<br />
sono fortunatamente passate da<br />
40 m<strong>il</strong>ioni di hl a 86 m<strong>il</strong>ioni di hl<br />
all’anno e <strong>il</strong> fenomeno rappresenta<br />
la salvezza della viticoltura<br />
europea. Per quanto concerne<br />
l’Italia le esportazioni sono passate<br />
da circa 15 m<strong>il</strong>ioni di hl ai<br />
22 M di hl del 2010, per quasi 4<br />
m<strong>il</strong>iardi di euro. Un successo eccezionale<br />
che deve superare la<br />
fortunata situazione del rapporto<br />
favorevole fra euro (più debole)<br />
e dollaro (che si è rivalutato).<br />
Indubbiamente vanno attentamente<br />
seguite le esportazioni nel<br />
gruppo <strong>dei</strong> Paesi Brics (Bras<strong>il</strong>e,<br />
Russia, India, Cina, Sud Africa),<br />
che presentano prospettive di<br />
sv<strong>il</strong>uppo economico nettamente<br />
superiori al livello europeo.
EFFETTI SULLA STRUTTURA<br />
DELLA VITICOLTURA<br />
Va r<strong>il</strong>evato che la viticoltura mediterranea, un tempo<br />
unica al mondo, si è ridotta moltissimo e purtroppo si<br />
ridurrà ulteriormente. Si considera che questa viticoltura<br />
è quella storica che ha sempre prodotto i vini tradizionali,<br />
quali i passiti, che hanno attualmente consumi di<br />
nicchia.<br />
<br />
perché la viticoltura si va dirigendo verso nord e in alti-<br />
<br />
zone mediterranee sono previste aree desertiche, causa<br />
l’aumento delle temperature, dovute all’aumento <strong>dei</strong> gas<br />
(CO2<br />
<br />
adatte e sistemi di gestione della viticoltura che consentano<br />
alla vite di resistere alle ridotte disponib<strong>il</strong>ità idriche<br />
<br />
I sistemi di allevamento, assai variab<strong>il</strong>i in Italia, prati-<br />
<br />
tutto <strong>il</strong> mondo, concentrandosi sulla spalliera, potata a<br />
Guyot o a cordone speronato, perché rendono praticab<strong>il</strong>i<br />
la potatura (parziale) e la vendemmia meccanica, le due<br />
teristica<br />
della nuova viticoltura è l’irrigazione (a goccia<br />
o sotterranea) che può essere realizzata con bassi volumi<br />
e limitati consumi idrici, anche con l’associazione della<br />
<br />
<br />
<br />
che si parla di nanonutrizione, con<br />
l’ut<strong>il</strong>izzo sempre minore delle laute<br />
concimazioni al suolo, che deve<br />
essere rispettato biologicamente<br />
e per rientrare nella protezione<br />
ambientale. L’uso di biostimolanti<br />
consente ormai di ut<strong>il</strong>izzare<br />
le resistenze genetiche verso gli<br />
stress termici e idrici, mediante lo<br />
stimolo della sintesi di molecole<br />
di resistenza e dell’assorbimento<br />
delle radici.<br />
La viticoltura di precisione è or-<br />
<br />
aeree o satellitari è possib<strong>il</strong>e clas-<br />
<br />
quindi alla produttività), nonché<br />
di separare le uve in cantina di<br />
<br />
colturali (potatura, irrigazione,<br />
concimazioni, trattamenti, antipa-<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
rassitari, ecc.) con la viticoltura di precisione vengono<br />
altresì indirizzate alle reali esigenze <strong>dei</strong> ceppi, con risparmi<br />
economici e con la valorizzazione di produzioni<br />
e qualità enologiche migliori.<br />
cosso<br />
nella piattaforma varietale mondiale. Premesso<br />
che i vitigni del pianeta sono circa 10.000, di cui circa<br />
<br />
nel mondo sono solo 200 circa. Il rispetto della biodiversità<br />
è quindi un concetto che interessa gli studiosi,<br />
ma i vitigni autoctoni si perdono ogni giorno che passa.<br />
Son, al contrario, pochi i vitigni internazionali che<br />
si sono imposti nel commercio mondiale del vino e pra-<br />
cezione<br />
del Riesling renano (tedesco). Da un’indagine<br />
condotta dallo scrivente su 63 Paesi viticoli del mondo<br />
è emerso che quasi tutti coltivano Cabernet Sauvignon,<br />
<br />
<br />
-<br />
<br />
sono <strong>il</strong> Barbera, <strong>il</strong> Primitivo, <strong>il</strong> Sangiovese, <strong>il</strong> Nebbiolo,<br />
<strong>il</strong> Dolcetto e la Bonarda, presenti in pochissimi Paesi.<br />
<br />
in particolare) dove nella storia di secoli sono stati selezionati<br />
vitigni a grappoli piccoli, acini piccoli, ricchi<br />
-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 23
sistenti alle malattie, ma soprattutto di grande plasticità<br />
ambientale perché si adattano a molti climi. Al contrario<br />
le varietà mediterranee appartengono al gruppo di Vini-<br />
<br />
aromi, ma poco resistenti alle malattie e che richiedono<br />
<br />
grappoli per ottenere qualità, che tuttavia ripaga per la<br />
sua tipicità.<br />
<br />
<br />
<strong>dei</strong> consumatori internazionali, é rappresentata dall’etichettatura<br />
<strong>dei</strong> vini: solo <strong>il</strong> 10% <strong>dei</strong> vini mondiali è eti-<br />
<br />
<br />
varietale assieme. In totale <strong>il</strong> 90% <strong>dei</strong> vini viene individuato<br />
con <strong>il</strong> nome varietale. Tuttavia i vini varietali di<br />
monovitigno (ossia con <strong>il</strong> 100% della varietà indicata)<br />
<br />
-<br />
-<br />
<br />
<br />
di indicare la varietà in etichetta anche con l’85% del<br />
vitigno etichettato, dimenticando che le mescolanze va-<br />
no<br />
a vini uguali in tutto <strong>il</strong> mondo, dato che prevalgono i<br />
soliti vitigni internazionali, dominanti per i loro caratteri<br />
organolettici.<br />
Sul piano qualitativo ormai le categorie mondiali <strong>dei</strong> vini<br />
si sono ridotte a due: i vini di terroir, che rispecchiano<br />
le caratteristiche del “genius loci” e dove ha importanza<br />
24<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
la microstruttura, in partico-<br />
<br />
e i vini varietali, che rappresentano<br />
la stragrande maggioranza<br />
<strong>dei</strong> vini mondiali,<br />
nei quali è la macrostruttura<br />
(alcol e acidità) che domina<br />
nella qualità.<br />
Il tempo e lo spazio non ci<br />
<br />
zione<br />
nell’enologia e la microbiologia<br />
enologica. Si<br />
segnala solo che <strong>il</strong> concetto<br />
<br />
mente<br />
e spesso è sovvertito<br />
in cantina per l’applicazione<br />
di pratiche enologiche<br />
devastanti per l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
aromatico e gustativo. Si pensi all’uso smoderato delle<br />
barriques e <strong>dei</strong> trucioli di legno che coprono, con <strong>il</strong> loro<br />
<br />
individuab<strong>il</strong>i all’analisi<br />
sensoriale. La tecnolo-<br />
<br />
lieviti selezionati internazionali<br />
(che sv<strong>il</strong>uppano<br />
pochissimi aromi),<br />
la disponib<strong>il</strong>ità di lieviti<br />
OGM, la possib<strong>il</strong>ità di<br />
dealcolare e di separare<br />
tutti i componenti del<br />
vino (aromi compresi)<br />
e poi assemblarli o di<br />
aggiungere altri composti<br />
(zuccheri, aromi,<br />
ecc.), sono solamente<br />
<br />
progresso che viene ut<strong>il</strong>izzato<br />
in enologia, che<br />
rende i vini tecnologi-<br />
<br />
<br />
angolo del globo.<br />
L’impegno di salvaguardare<br />
le bandiere prodotte<br />
in alcuni terroir è <strong>il</strong><br />
messaggio che si lascia a<br />
tutti gli operatori vitivinicoli<br />
di buona volontà.
Le principali sfide dell’ agricoltura<br />
e dell’ alimentazione globalizzata:<br />
quale ruolo per gli esperti<br />
agricoli italiani ?<br />
Dr. Materne Maetz<br />
Già responsab<strong>il</strong>e delle politiche agricole F.A.O.<br />
Economista Senior<br />
La globalizzazione è caratterizzata<br />
da:<br />
<br />
commerciali;<br />
mercio<br />
internazionale;<br />
duttivi<br />
e in particolare la<br />
capitale, compreso <strong>il</strong> capi<br />
tale finanziario;<br />
lizzazione<br />
della produzione<br />
e degli investimenti;<br />
<br />
tive<br />
alla rivoluzione attuale delle nuove tecnologie<br />
della comunicazione;<br />
ti<br />
tra paesi in campo economico, culturale, scientifico,<br />
ambientale e amministrativo;<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
<br />
umani, agende politiche e modi di sociale e culturale.<br />
Questa globalizzazione ha portato anche una crescente<br />
consapevolezza della natura globale di certi fenomeni, e<br />
la necessità di una governance globale per la loro gestione.<br />
Dietro questa apparente unificazione del globo, tuttavia,<br />
ci sono fenomeni di segmentazione tra paesi, regioni<br />
e gruppi sociali che creano profonde divisioni tra loro, che<br />
ha portato alla nascita o <strong>il</strong> rafforzamento di movimenti<br />
nazionalisti, culturali o religiosi. La globalizzazione sembra<br />
aver rafforzato divario economico e tecnologico tra<br />
nord e sud.<br />
Implicazioni per l’agricoltura<br />
dotti<br />
agricoli e alimentari dal 1960 e la metà degli anni<br />
2000, con una diminuzione del peso relativo <strong>dei</strong> paesi<br />
non industrializzati (dal 43% al 34%);<br />
<br />
<br />
ed un abbandono dell’agricoltura;<br />
mentare,<br />
al dettaglio e, recentemente, è aumentato <strong>il</strong><br />
ruolo del capitale finanziario <strong>dei</strong> mercati agricoli e <strong>il</strong><br />
rafforzamento del fenomeno di acquisto di terreni;<br />
tari,<br />
sementiere);<br />
<br />
l’accesso al mercato che viene reso più diffic<strong>il</strong>e per i<br />
piccoli produttori;<br />
<br />
umani e delle libertà politiche e sociali e del commercio<br />
equo;<br />
<br />
Implicazioni per la sicurezza alimentare e la povertà<br />
una tendenza al ribasso nel settore della sicurezza alimentare<br />
mondiale a partire dalla metà degli anni 1990;<br />
<br />
sicurezza alimentare mondiale, a seguito di episodi di<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 25
ialzo <strong>dei</strong> prezzi alimentari nel 2007-2008 e 2010-2011.<br />
La grande sfida: migliorare la sicurezza alimentare nel contesto<br />
<strong>dei</strong> cambiamenti climatici e urbanizzazione della popolazione<br />
mondiale:<br />
<br />
ai cambiamenti climatici;<br />
<br />
aumentando gli investimenti nel settore agricolo e<br />
alimentare;<br />
Sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità<br />
dell’agricoltura<br />
Dott.ssa Maria De Salvo<br />
Università degli Studi di Catania - Laboratorio di Valutazione<br />
Ambientale (ENVALAB)<br />
L’agricoltura è, tra le attività<br />
economiche, quella in grado<br />
di produrre <strong>il</strong> maggior numero<br />
di benefici sociali, in virtù<br />
della sua multifunzionalità<br />
in quanto, oltre alla sua funzione<br />
primaria di produrre<br />
cibo e fibre, l’agricoltura può<br />
anche disegnare <strong>il</strong> paesaggio,<br />
proteggere l’ambiente e <strong>il</strong><br />
territorio, conservare la biodiversità,<br />
gestire in maniera<br />
sostenib<strong>il</strong>e le risorse, contribuire<br />
alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali,<br />
garantire la sicurezza alimentare. Quando l’agricoltura aggiunge<br />
al suo ruolo primario una o più<br />
di queste funzioni può essere definita<br />
multifunzionale” (Commissione agricoltura,<br />
OCSE). Da un punto di vista<br />
economico l’agricoltura viene definita<br />
un’attività multifunzionale perché in<br />
grado di produrre esternalità positive.<br />
Una esternalità si verifica quando le<br />
decisioni di produzione o di consumo<br />
<br />
benessere di un altro agente, in modo<br />
non intenzionale e senza che si verifichi<br />
una compensazione.<br />
L’esternalità causa un costo sociale se è<br />
negativa, un beneficio sociale se è positiva.<br />
Inoltre, se opportunamente rego-<br />
26<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
;<br />
ne<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo.<br />
E gli esperti di agricoltura italiani?<br />
revoli<br />
al clima;<br />
che)<br />
e consulenze tecniche;<br />
<br />
lamentata, può giocare un ruolo chiave nel garantire uno<br />
sv<strong>il</strong>uppo economico sostenib<strong>il</strong>e è uno sv<strong>il</strong>uppo che soddisfa<br />
i bisogni del presente senza compromettere la possib<strong>il</strong>ità<br />
delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”<br />
(Commissione Brutland, 1987).<br />
Sapere se, ed in che misura, i benefici sociali prodotti da<br />
un’agricoltura sostenib<strong>il</strong>e e multifunzionale sono percepiti<br />
dalla società è ut<strong>il</strong>e. Per esempio, per dare una giustificazione<br />
all’intervento pubblico, di cui talvolta sono noti soltanto<br />
i costi indiretti e diretti connessi ai vincoli ed ai divieti imposti<br />
dai tradizionali strumenti di regolamentazione, ed agli<br />
incentivi economici erogati a favore degli agricoltori. Ma<br />
non solo. La valutazione economica delle esternalità positive<br />
prodotte dall’agricoltura consente anche di applicare<br />
l’analisi costi-benefici, per giudicare se le azioni di tutela <strong>dei</strong><br />
beni pubblici siano economicamente valide per l’intera collettività.<br />
Per stab<strong>il</strong>ire eventuali priorità nell’allocazione <strong>dei</strong><br />
fondi pubblici, sia a livello territoriale che a livello di obiettivi.<br />
Per individuare incentivi economici declinati non solo<br />
in funzione <strong>dei</strong> costi e dell’avversione al rischio <strong>dei</strong> singoli<br />
produttori di esternalità, ma anche in funzione <strong>dei</strong> benefici<br />
sociali effettivamente prodotti. Per armonizzare la pianificazione<br />
paesistico-territoriale con le volontà e le preferenze<br />
espresse dalle comunità locali. Per sperimentare ed attuare
politiche di tutela innovative basate, per esempio, su schemi<br />
di contrattazione negoziata di tipo coasiano tra beneficiari<br />
e produttori, o su strumenti di tipo pigouviano, cioè sul<br />
principio “chi inquina paga”, oppure ancora su strumenti di<br />
contribuzione privata in ossequio al principio “chi riceve i<br />
benefici paga” (Signorello & De Salvo, 2008).<br />
Tuttavia, per molti <strong>dei</strong> benefici sociali spontaneamente e<br />
tradizionalmente prodotti dall’agricoltura non esistono soluzioni<br />
allocative di first best. Il mercato, infatti, o non esiste<br />
o fallisce nell’allocare efficientemente le risorse. Di conseguenza<br />
non esiste un prezzo proxy del loro valore. Mancando<br />
soluzioni allocative di first best, l’efficienza sociale può<br />
essere raggiunta soltanto a seguito di un efficiente ed efficace<br />
intervento pubblico, che presupponga: la misurazione<br />
delle relazioni esistenti tra l’attività agricola e i diversi<br />
outputs, distinguendo tra beni e servizi di mercato e beni e<br />
servizi non di mercato; la misurazione della domanda relativa<br />
ai beni e servizi non di mercato; l’implementazione di<br />
strategie e strumenti di politica agricola atti a migliorare le<br />
strategie di mercato, capaci di convertire le esternalità in<br />
beni e servizi di mercato (es. agriturismo, produzioni tipiche,..)<br />
e ridurre i fallimenti del mercato (aiuti pubblici e vincoli<br />
istituzionali). La valutazione economica delle esternalità<br />
positive prodotte dall’agricoltura adotta una prospettiva<br />
sociale e si basa essenzialmente sugli assunti e sui principi<br />
dell’economia neoclassica e dell’economia del benessere,<br />
ammettendo uno schema democratico (bottom-up), secondo<br />
<strong>il</strong> quale gli esperti sono gli individui ed <strong>il</strong> valutatore deve<br />
solo misurare le loro preferenze, che in base al paradigma<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
concettuale del valore<br />
economico totale (VET)<br />
possono riferirsi sia ad<br />
una domanda di fruizione<br />
diretta e indiretta, attuale<br />
e potenziale, mossa dal<br />
classico principio egoistico,<br />
che ad una domanda<br />
di non uso (valore di<br />
esistenza).<br />
Esistono diversi metodi<br />
valutazione economica<br />
delle esternalità positive<br />
prodotte dall’agricoltura.<br />
Come dimostra una<br />
recente rassegna della<br />
letteratura relativa, ad<br />
esempio, alla valutazione<br />
del bene paesaggio<br />
(Signorello et al. 2005),<br />
quelli che hanno ricevuto<br />
le maggiori applicazioni<br />
sono <strong>il</strong> metodo della valutazione contingente e <strong>il</strong> metodo<br />
degli esperimenti di scelta, entrambi caratterizzati dal fatto<br />
che misurano le preferenze monetarie in base alle scelte individuali<br />
espresse in contesti simulati. I metodi basati sulle<br />
preferenze rivelate, ovvero <strong>il</strong> metodo del costo del viaggio<br />
ed <strong>il</strong> metodo del prezzo edenico, invece, fanno riferimento<br />
ai dati di mercato di un bene sim<strong>il</strong>e, complementare o a vario<br />
titolo collegato al bene oggetto di stima.<br />
Tuttavia, l’ut<strong>il</strong>izzo di queste metodologie di valutazione necessita<br />
dello sv<strong>il</strong>uppo di specifiche competenze che molto<br />
spesso risultano di non fac<strong>il</strong>e acquisizione. Per tale motivo è<br />
importante promuovere processi formativi che, da una parte,<br />
aumentino la cultura “sostenib<strong>il</strong>e e multifunzionale” presso<br />
i vari soggetti interessati, e dall’altra favoriscano la formazione<br />
di figure professionali preparate ad affrontare le sfide<br />
che si presentano per <strong>il</strong> futuro sv<strong>il</strong>uppo socio¬economico e<br />
ambientale del mondo rurale.<br />
In tal senso l’apporto <strong>dei</strong> tecnici diventa fondamentale,<br />
quale valida interfaccia tra gli agricoltori e la pubblica<br />
amministrazione. Grazie alle loro competenze ed alla<br />
loro vicinanza al mondo rurale, infatti, i tecnici possono<br />
da un lato ottenere informazioni adeguate e scientificamente<br />
corrette, soprattutto per poter valutare l’efficacia<br />
degli interventi di governo in atto, individuandone i limiti<br />
e le criticità, ed al contempo stimolare tra gli agricoltori<br />
la consapevolezza di dover gestire in modo sostenib<strong>il</strong>e<br />
un enorme patrimonio, di cui possono e devono sì godere<br />
oggi, con l’obiettivo tuttavia di tramandarlo efficacemente<br />
alle future generazioni.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 27
Il lavoro, dialogo sociale nella<br />
f<strong>il</strong>iera agroalimentare<br />
Dr. Fulvio Giacomassi<br />
Segreteria centrale CISL<br />
Buongiorno a tutti<br />
e tutte grazie per<br />
l’invito e l’opportunità<br />
date a me<br />
e a nome dell’organizzazione<br />
di<br />
CISL di portare<br />
un contributo a<br />
questo Congresso<br />
di grande ut<strong>il</strong>ità<br />
perché riporta al<br />
centro della discussionel’agricoltura<br />
e l’agroalimentare<br />
.<br />
Ritengo che questo<br />
sia <strong>il</strong> momento giusto per farlo perché, dopo <strong>il</strong><br />
crollo del modello, negli scorsi anni tutti abbiamo<br />
vissuto e pagato uno sv<strong>il</strong>uppo economico basato<br />
sulla finalizzazione dell’economia e l’implosione ci<br />
sta facendo pagare una crisi che stiamo cercando di<br />
fronteggiare basando la nostra economia sul reale, e<br />
non su carta, che vede la necessità di un manifatturiero<br />
innovato, servizi<br />
moderni e avere anche<br />
una forte agricoltura.<br />
E’ <strong>il</strong> momento giusto<br />
di affrontare queste<br />
problematiche perché<br />
si sta facendo strada<br />
da più parti l’idea che<br />
si debba puntare ormai<br />
al livello internazionale<br />
sul modello<br />
di sv<strong>il</strong>uppo che sia sostenib<strong>il</strong>e<br />
sia dal punto<br />
di vista economico<br />
ma anche sociale ed<br />
ambientale.<br />
Noi siamo interessati<br />
28<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
a parlare di questi problemi che coinvolgono la globalizzazione<br />
e l’ agricoltura che in Italia occupa un<br />
m<strong>il</strong>ione di persone e nell’industria alimentare cinquecentom<strong>il</strong>a<br />
occupati che, insieme, rappresentano<br />
<strong>il</strong> 6% dell’occupazione; un dato importante che lega<br />
le ragioni del lavoro con quelle dell’impresa .<br />
Le ragioni del sociale con quelle dell’economia,<br />
nell’ambito di una agricoltura forte e di una attività<br />
agroalimentare competitiva, permettono di consolidare<br />
<strong>il</strong> lavoro capace di affrontare le sfide importanti<br />
per l’agricoltura, l’alimentazione e gli altri settori<br />
ormai globalizzati che necessitano di una maggiore<br />
cooperazione tra tutti i soggetti che si occupano di<br />
agricoltura sia a livello nazionale che regionale, a livello<br />
istituzionale o associativo, strutture politiche o<br />
di tecnici come i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />
Oggi è necessario concentrare tutti gli sforzi e l’attenzione<br />
nei confronti della nuova politica agricola<br />
comunitaria, per la quale è già partito <strong>il</strong> percorso<br />
di consultazione e di audizione da parte della commissione<br />
europea, per costruire l’impostazione della<br />
nuova PAC <strong>dei</strong> 27 Paesi.<br />
Dovremmo affermare tutto <strong>il</strong> peso del sistema Italia;<br />
le forze politiche ed istituzionali e le parti sociali devono<br />
operare affinché l’agricoltura e l’agroalimentare<br />
divengano parte integrante dell’agenda europea<br />
2010- 2020.<br />
Questo sarà <strong>il</strong> primo passo per l’uscita dalla crisi per<br />
cui <strong>il</strong> sostegno all’agricoltura, che rappresenta <strong>il</strong> 45%<br />
del badget comunitario, deve essere un momento di<br />
una strategia complessiva di uscita dalla crisi e non<br />
un sussidio fine a se stesso.<br />
Altro rischio che occorre scongiurare è quello che<br />
la nuova PAC adotti <strong>il</strong> parametro legato unicamente
all’ettaro coltivab<strong>il</strong>e ed ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e perché se questo<br />
dovesse avvenire nel nostro Paese ci sarebbe un taglio<br />
secco del 30-40% del sostegno mentre una proposta<br />
innovativa potrebbe essere quella di inserire<br />
altri parametri come la valorizzazione della produzione<br />
agricola, la certificazione sociale ed ambientale<br />
e favorire un sistema di accordi internazionali<br />
di reciprocità basati su standard di qualità e sicurezza<br />
<strong>dei</strong> prodotti accompagnandoli con etichettatura<br />
tracciab<strong>il</strong>ità e certificazione socio ambientale e, <strong>il</strong><br />
secondo p<strong>il</strong>astro, quello del sostegno dello sv<strong>il</strong>uppo<br />
rurale, non deve essere alternativo al primo ma deve<br />
integrarlo.<br />
La nuova PAC, considerato che sono otto m<strong>il</strong>ioni gli<br />
addetti occupati in agricoltura in Europa, dovrà essere<br />
integrata con una politica sociale europea sul<br />
lavoro.<br />
Altra riflessione coinvolge la politica agro energetica<br />
ambientale, oggi assente nella PAC e, quando<br />
parliamo di queste opportunità non è per sostituire<br />
le produzioni <strong>dei</strong> terreni con lo sfruttamento delle<br />
energie rinnovab<strong>il</strong>i ma invece per dare una consistenza<br />
energetica ai residui degli scarti in agricoltura<br />
e dunque dare ulteriori opportunità all’impresa<br />
agricola.<br />
In Italia per posizionarci convenientemente in ambito<br />
PAC, dobbiamo essere capaci di rimuovere gli<br />
ostacoli che impediscono la crescita della nostra<br />
agricoltura perché, ad esempio, abbiamo <strong>il</strong> problema<br />
del nanismo in quanto <strong>il</strong> nostro sistema, con la<br />
XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />
polverizzazione che vede un<br />
m<strong>il</strong>ione e trecento m<strong>il</strong>a aziende<br />
agricole, registra la volat<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />
prezzi nella catena.<br />
Il valore economico si è spostato<br />
sulla distribuzione ed i<br />
margini di redditività non sono<br />
a vantaggio della produzione<br />
e questo incide sul consumo e<br />
dunque dobbiamo mettere in<br />
campo tutte le azioni che portino<br />
alla rimozione delle cause di<br />
questo risultato.<br />
Alcune soluzioni passano dalla<br />
incentivazione fiscale per favorire<br />
l’aggregazione delle imprese<br />
troppo piccole che non<br />
possono competere sul mercato;<br />
altre dalla costituzione <strong>dei</strong><br />
distretti della f<strong>il</strong>iera agro alimentare,<br />
<strong>il</strong> rapporto con <strong>il</strong> credito,<br />
i fondi di rotazione, la ricerca, la semplificazione<br />
amministrativa, la rivalorizzazione delle professioni<br />
tecniche, l’istruzione, la formazione professionale, la<br />
valorizzazione <strong>dei</strong> green jobs e la salute e sicurezza.<br />
Altre azioni devono portare al contrasto del lavoro<br />
sommerso ed irregolare in agricoltura e, considerato<br />
che non è pensab<strong>il</strong>e la competizione con i mercati<br />
africani, asiatici o sudamericani dove <strong>il</strong> lavoro costa<br />
2/3 dollari al giorno, è necessario portare <strong>il</strong> dialogo<br />
al livello del territorio e delle imprese perché si inneschi<br />
un circolo virtuoso che porti ad intese sul lavoro<br />
prendendo ad esempio quanto fatto nel manifatturiero<br />
che vede l’Italia, nonostante la concorrenza<br />
dell’ Asia, in seconda posizione in Europa e la quinta<br />
nel mondo.<br />
Il risultato è stato raggiunto perché sono diminuite<br />
le aziende che producevano abbigliamento tess<strong>il</strong>e a<br />
basso valore aggiunto ma sono aumentate le aziende<br />
con prodotti ad alto valore aggiunto. Nel tess<strong>il</strong>e abbiamo<br />
marchi importanti, sono state ripristinate aree<br />
di produzione importanti in Italia per cui è possib<strong>il</strong>e<br />
pensare ad un agricoltura che si possa riposizionare<br />
non pensando ad una competitività <strong>dei</strong> costi ma basata<br />
sulla qualità e sulla ricerca.<br />
E’ questa è la sfida cui far fronte; dobbiamo essere<br />
capaci di esportare sempre di più i nostri prodotti di<br />
eccellenza che devono portare redditività all’impresa<br />
agricola ed <strong>il</strong> primo passo potrebbe essere proprio<br />
gli stati generali dell’agricoltura e dell’agroalimentare<br />
dai quali trarre le linee guida.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 29
di Angelo Orsini<br />
Il SISTRI<br />
(Sistema di<br />
controllo<br />
della tracciab<strong>il</strong>ità<br />
<strong>dei</strong><br />
rifiuti) nasce<br />
nel 2009 su<br />
iniziativa del<br />
Min i stero<br />
dell’Ambiente<br />
e della Tutela<br />
del Territorio e del Mare ai fini<br />
di innovare e permettere l’informatizzazione<br />
dell’intera f<strong>il</strong>iera <strong>dei</strong> rifiuti<br />
speciali a livello nazionale.<br />
Il Sistema ha anche la finalità di semplificare<br />
le procedure e gli adempimenti<br />
sostenuti dalle imprese e gestisce<br />
in modo innovativo un processo<br />
complesso per soddisfare la trasparenza,<br />
la conoscenza e la prevenzione<br />
dell’<strong>il</strong>legalità nel settore <strong>dei</strong> rifiuti.<br />
La lotta alla <strong>il</strong>legalità nel settore <strong>dei</strong><br />
rifiuti speciali costituisce una priorità<br />
del Governo per contrastare <strong>il</strong> proliferare<br />
di azioni e comportamenti<br />
non conformi alle regole esistenti e,<br />
in particolare, per mettere ordine a<br />
un sistema di r<strong>il</strong>evazione <strong>dei</strong> dati che<br />
sappia fac<strong>il</strong>itare, tra l’altro, i compiti<br />
affidati alle autorità di controllo.<br />
È questo <strong>il</strong> motivo per cui è stato realizzato<br />
<strong>il</strong> sistema di controllo della<br />
tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti SISTRI, la cui<br />
gestione è stata affidata al Comando<br />
Carabinieri per la Tutela dell’<br />
Ambiente.<br />
Nell’ottica di controllare in modo più<br />
puntuale la movimentazione <strong>dei</strong> rifiuti<br />
speciali lungo tutta la f<strong>il</strong>iera, vie-<br />
30<br />
PROFESSIONE<br />
Sistri - Sistema di controllo della<br />
<br />
D.M. 17 Dicembre 2009 e norme collegate<br />
ne ricondotta nel SISTRI, anche per<br />
<strong>il</strong> trasporto vi è particolare controllo<br />
fino alla fase finale di smaltimento <strong>dei</strong><br />
rifiuti, ut<strong>il</strong>izzando “sistemi elettronici”<br />
in grado di visionare <strong>il</strong> flusso in<br />
entrata ed in uscita degli autoveicoli<br />
nelle discariche.<br />
Il SISTRI costituisce, “strumento operativo”<br />
di una nuova strategia volta a<br />
garantire un maggior controllo della<br />
movimentazione <strong>dei</strong> rifiuti speciali.<br />
Con <strong>il</strong> SISTRI <strong>il</strong> Ministero intende<br />
dare, inoltre, un segnale forte di<br />
cambiamento nel modo di gestire <strong>il</strong><br />
sistema informativo sulla movimentazione<br />
<strong>dei</strong> rifiuti speciali. Da un sistema<br />
cartaceo - imperniato sui tre<br />
documenti costituiti dal Formulario<br />
di identificazione <strong>dei</strong> rifiuti, Registro<br />
di carico e scarico, Modello unico di<br />
dichiarazione ambientale (MUD) - si<br />
passa a soluzioni tecnologiche avanzate<br />
in grado, da un lato, di semplificare<br />
le procedure e gli adempimenti<br />
posti a carico delle imprese e, dall’altro<br />
permette di gestire in modo innovativo<br />
e in tempo<br />
reale, un processo<br />
complesso che<br />
comprende tutta<br />
la f<strong>il</strong>iera <strong>dei</strong> rifiuti,<br />
con maggiore trasparenza<br />
e possib<strong>il</strong>ità<br />
di controllo.<br />
I vantaggi per lo<br />
Stato, derivanti<br />
dall’applicazione<br />
del SISTRI, saranno<br />
quindi in<br />
termini di lega-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
lità, prevenzione, trasparenza, efficienza,<br />
semplificazione normativa,<br />
modernizzazione.<br />
Altri benefici sono costituti da una<br />
più corretta gestione <strong>dei</strong> rifiuti a<br />
vantaggio di riduzione del danno<br />
ambientale, sia come contenimento<br />
delle forme di concorrenza sleale<br />
tra imprese, con un risultato positivo<br />
per tutte quelle che, pur sopportando<br />
costi maggiori, operano nel rispetto<br />
delle regole.<br />
Procedura<br />
In data 13 gennaio 2010 sulla Gazzetta<br />
Ufficiale è stato pubblicato <strong>il</strong> Decreto<br />
Ministeriale 17/12/2009 che riporta<br />
“l’istituzione del sistema di controllo<br />
della tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti (articolo<br />
189 del D.Lgvo 152/2006 e articolo<br />
14-bis del D.L. 78/2009 convertito in<br />
legge n. 102/2009” : <strong>il</strong> SISTRI.<br />
Questo nuovo sistema telematico<br />
per la tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti, andrà<br />
a sostituire tutto <strong>il</strong> sistema cartaceo<br />
di tracciatura : formulari, registri di<br />
carico e scarico ed MUD. Le imprese
assoggettate al SISTRI dovranno dotarsi<br />
di un computer, una linea internet,<br />
una chiavetta usb e di una “black<br />
box”.<br />
Il tutto dovrebbe essere attivato entro<br />
<strong>il</strong> prossimo giugno anche se le<br />
associazioni di categoria stanno chiedendo<br />
una ulteriore proroga .<br />
L’imminente introduzione di un sistema<br />
informatico di controllo per garantire<br />
la tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti (SI-<br />
STRI) modificherà radicalmente gli<br />
adempimenti previsti fino ad oggi per<br />
la gestione <strong>dei</strong> rifiuti. Le imprese devono,<br />
iscriversi presso la CCIAA per<br />
dotarsi dell’apposita chiavetta USB<br />
ed essere operativi da Giugno (salvo<br />
ulteriori proroghe) quando, <strong>il</strong> nuovo<br />
sistema Sistri, andrà a sostituire<br />
l’attuale gestione cartacea <strong>dei</strong> rifiuti,<br />
quindi l’emissione <strong>dei</strong> formulari e la<br />
tenuta <strong>dei</strong> registri di carico e scarico<br />
ed <strong>il</strong> MUD.<br />
Aspetti Pratico-Operativi<br />
In base al Decreto Legislativo 3 apr<strong>il</strong>e<br />
2006, n. 152, Norme in materia ambientale,<br />
art. 184, i rifiuti sono classificati<br />
secondo l’origine in rifiuti urbani<br />
e rifiuti speciali, mentre secondo la<br />
pericolosità in rifiuti pericolosi e rifiuti<br />
non pericolosi.<br />
In particolare, sono rifiuti speciali:<br />
1. I rifiuti da attività agricole e agroindustriali;<br />
2. I rifiuti derivanti dalle attività di<br />
demolizione, costruzione, nonché<br />
i rifiuti pericolosi che derivano<br />
dalle attività di scavo, fermo restando<br />
quanto disposto dall’articolo<br />
186;<br />
3. I rifiuti da lavorazioni industriali;<br />
4. I rifiuti da lavorazioni artigianali;<br />
5. I rifiuti da attività commerciali;<br />
6. I rifiuti da attività di servizio;<br />
7. I rifiuti derivanti dalla attività di<br />
recupero e smaltimento di rifiuti,<br />
i fanghi prodotti dalla potab<strong>il</strong>izzazione<br />
e da altri trattamenti delle<br />
acque e dalla depurazione delle<br />
acque reflue e da abbattimento<br />
di fumi;<br />
PROFESSIONE<br />
8. I rifiuti derivanti da attività<br />
sanitarie;<br />
9. I macchinari e le apparecchiature<br />
deteriorati ed obsoleti;<br />
10. I veicoli a motore, rimorchi e sim<strong>il</strong>i<br />
fuori uso e loro parti;<br />
11. Il combustib<strong>il</strong>e derivato da<br />
rifiuti.<br />
Mentre sono rifiuti speciali<br />
pericolosi:<br />
mica,<br />
metallurgica, fotografica,<br />
conciaria e tess<strong>il</strong>e;<br />
<br />
del petrolio;<br />
<br />
case di cura e affini;<br />
<br />
L’attuale sistema di gestione delle<br />
informazioni è cartaceo, e si basa sul<br />
Formulario di identificazione <strong>dei</strong> rifiuti,<br />
sul Registro di scarico e scarico<br />
e infine sul MUD (Modello Unico di<br />
Dichiarazione ambientale): questo sistema<br />
consente di conoscere i dati relativi<br />
alla gestione <strong>dei</strong> rifiuti speciali<br />
con un ritando di 2-3 anni, quindi rende<br />
molto difficoltosa l’individuazione<br />
di politiche ambientali più mirate.<br />
Implementare un sistema elettronico<br />
di tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti, consentendo<br />
di avere accesso ai dati in tempo<br />
reale, da un lato permetterà l’adozione<br />
tempestiva di politiche mirate per<br />
la loro gestione, dall’altro renderà<br />
possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> contrasto all’<strong>il</strong>legalità riducendo<br />
sia <strong>il</strong> danno ambientale sia<br />
la concorrenza sleale fra le imprese,<br />
a tutto vantaggio delle aziende che,<br />
operando nella legalità, sostengono<br />
costi maggiori per lo smaltimento <strong>dei</strong><br />
rifiuti.<br />
Anche in base a quanto disposto dalla<br />
Direttiva UE 2008/98/CE, con <strong>il</strong><br />
Decreto Ministeriale 17 Dicembre<br />
2009 viene istituito <strong>il</strong> SISTRI (sistema<br />
di controllo della tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />
rifiuti), gestito dal Comando <strong>dei</strong> carabinieri<br />
per la tutela dell’ambiente.<br />
Hanno l’obbligo di aderire al nuovo<br />
sistema:<br />
1. Le imprese e gli enti produttori<br />
iniziali di rifiuti pericolosi;<br />
2. Le imprese e gli enti produttori<br />
iniziali di rifiuti non pericolosi di<br />
cui all’art. 184, comma 3, lettere<br />
c), d) e g), del D.Lgs. n. 152/2006,<br />
con più di dieci dipendenti;<br />
3. I Comuni, gli enti e le imprese<br />
che gestiscono i rifiuti urbani nella<br />
Regione Campania;<br />
4. I commercianti e gli intermediari<br />
di rifiuti senza detenzione;<br />
5. I consorzi istituiti per <strong>il</strong> recupero<br />
e <strong>il</strong> riciclaggio di particolari tipologie<br />
di rifiuti che organizzano la<br />
gestione di tali rifiuti per conto<br />
<strong>dei</strong> consorziati;<br />
6. Le imprese di cui all’art. 212,<br />
comma 5, del D.Lgs. n. 152/2006<br />
che raccolgono e trasportano rifiuti<br />
speciali;<br />
7. Il terminalista concessionario<br />
dell’area portuale di cui all’articolo<br />
18 della legge 28 gennaio<br />
1994, n. 84 e l’impresa portuale di<br />
cui all’art. 16 della medesima legge,<br />
ai quali sono affidati i rifiuti in<br />
attesa dell’imbarco o allo sbarco<br />
per <strong>il</strong> successivo trasporto;<br />
8. I responsab<strong>il</strong>i degli uffici di gestione<br />
merci e gli operatori logistici<br />
presso le stazioni ferroviarie,<br />
gli interporti, gli impianti di terminalizzazione<br />
e gli scali merci<br />
ai quali sono affidati i rifiuti in<br />
attesa della presa in carico degli<br />
stessi da parte dell’impresa ferroviaria<br />
o dell’impresa che effettua<br />
<strong>il</strong> successivo trasporto;<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 31
9. Le imprese che raccolgono e trasportano<br />
i propri rifiuti pericolosi<br />
di cui all’art. 212, comma 8, del<br />
D.Lgs. n. 152/2006;<br />
10. Le imprese e gli enti che effettuano<br />
operazioni di recupero e smaltimento<br />
di rifiuti.<br />
Esistono inoltre categorie di soggetti<br />
per i quali l’adesione al SISTRI non è<br />
facoltativa ma volontaria:<br />
<br />
iniziali di rifiuti non pericolosi da<br />
attività artigianali, industriali e di<br />
trattamento rifiuti con meno di<br />
10 dipendenti;<br />
<br />
trasporto <strong>dei</strong> propri rifiuti non<br />
pericolosi;<br />
ducono<br />
rifiuti non pericolosi;<br />
<br />
iniziali di rifiuti non pericolosi<br />
derivanti da attività diverse da<br />
quelle artigianali, industriali e di<br />
trattamento rifiuti.<br />
Il Decreto Ministeriale 17 dicembre<br />
2009 definisce due gruppi di aziende<br />
con scadenze diverse per iscrizione<br />
ed entrata in funzione del sistema, in<br />
particolare.<br />
Del PRIMO GRUPPO, fanno<br />
parte<br />
ricolosi,<br />
incluse le imprese che<br />
effettuano <strong>il</strong> trasporto <strong>dei</strong> propri<br />
rifiuti pericolosi, con oltre 50<br />
dipendenti;<br />
<br />
iniziali di rifiuti non pericolosi<br />
derivanti da attività artigianali,<br />
industriali e di trattamento rifiuti<br />
con oltre 50 dipendenti;<br />
<br />
32<br />
PROFESSIONE<br />
di rifiuti;<br />
claggio<br />
di particolari tipologie di<br />
rifiuti;<br />
sportano<br />
rifiuti speciali e quelle<br />
che effettuano <strong>il</strong> recupero o lo<br />
smaltimento <strong>dei</strong> rifiuti;<br />
<br />
intermodale <strong>dei</strong> rifiuti.<br />
Del SECONDO GRUPPO, fanno<br />
parte<br />
colosi,<br />
compresi coloro che effettuano<br />
<strong>il</strong> trasporto <strong>dei</strong> propri rifiuti<br />
pericolosi, fino a 50 dipendenti;<br />
<br />
iniziali di rifiuti non pericolosi<br />
derivanti da attività artigianali,<br />
industriali e di trattamento rifiuti<br />
tra i 50 e gli 11 dipendenti.<br />
Potranno aderire volontariamente<br />
anche le imprese e gli enti per i quali<br />
<strong>il</strong> nuovo sistema non costituisce<br />
obbligo.<br />
Per quanto riguarda la procedura<br />
da seguire, gli interessati possono<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
farlo seguendo, a scelta, differenti<br />
modalità:<br />
legarsi<br />
al sito internet dedicato<br />
comp<strong>il</strong>ando <strong>il</strong> modulo di iscrizione<br />
ondine.<br />
chiesti<br />
nel modulo di iscrizione<br />
(in allegato al Decreto Ministeriale<br />
17 dicembre 2009) .<br />
<br />
numero verde , attivo nei giorni<br />
feriali, compreso <strong>il</strong> sabato.<br />
Agli aderenti al SISTRI verranno<br />
consegnati<br />
<br />
Un dispositivo elettronico per<br />
l’accesso in sicurezza dalla propria<br />
postazione al sistema informatico,<br />
idoneo a consentire la<br />
trasmissione <strong>dei</strong> dati, a firmare<br />
elettronicamente le informazioni<br />
fornite ed a memorizzarle sul dispositivo<br />
stesso.<br />
Ciascun dispositivo USB può<br />
contenere fino ad un massimo di<br />
tre certificati elettronici associati<br />
alle persone fisiche individuate<br />
durante la procedura di iscrizione<br />
come delegati per le procedure<br />
di gestione <strong>dei</strong> rifiuti;<br />
<br />
Un dispositivo elettronico da installarsi<br />
su ciascun veicolo che<br />
trasporta rifiuti, con la funzione di<br />
monitorare <strong>il</strong> percorso effettuato<br />
dal medesimo, definito black box;
monitorare l’ingresso e l’uscita<br />
degli automezzi dagli impianti di<br />
discarica.<br />
La consegna <strong>dei</strong> dispositivi USB e<br />
delle black box avverrà:<br />
te<br />
all’Albo <strong>Nazionale</strong> Gestori<br />
Ambientali, presso la Sezione<br />
regionale o provinciale dell’albo<br />
competente;<br />
<br />
la Camera di Commercio della<br />
Provincia dove è ubicata la propria<br />
sede legale, oppure presso le<br />
sedi delle Associazioni imprenditoriali<br />
delegate dalle Camere di<br />
Commercio.<br />
Presso le sedi di cui sopra, verranno<br />
consegnati al legale rappresentante<br />
dell’operatore:<br />
1. Il dispositivo USB già<br />
personalizzato;<br />
2. La stampa in busta cieca delle<br />
password per l’accesso e l’ut<strong>il</strong>izzo<br />
del sistema;<br />
3. Nel caso in cui l’operatore sia un<br />
trasportatore, la lista delle officine<br />
autorizzate a installare le black<br />
box nelle provincie interessate.<br />
4. Ciascun operatore dovrà acquistare,<br />
a proprie spese, una sche-<br />
PROFESSIONE<br />
da SIM dati GPRS di qualsiasi<br />
operatore telefonico per ciascuna<br />
black box da installare: nel<br />
modulo per <strong>il</strong> ritiro delle black<br />
box, consegnato insieme alla lista<br />
delle officine, l’interessato dovrà<br />
inserire PIN, PUK, numero di<br />
telefono e intestatario della SIM<br />
r<strong>il</strong>asciata dal gestore telefonico.<br />
Funzionamento del Sistema SISTRI<br />
Il flusso <strong>dei</strong> dati avverrà tramite la<br />
scheda SISTRI, un documento elettronico<br />
composto da diverse sezioni,<br />
da comp<strong>il</strong>are per cura di ciascun soggetto<br />
coinvolto nel processo di gestione<br />
<strong>dei</strong> rifiuti.<br />
Quando <strong>il</strong> produttore intende movimentare<br />
un rifiuto, accede al sistema<br />
SISTRI, si autentica tramite le credenziali<br />
che gli sono state consegnate<br />
all’iscrizione, e seleziona nella scheda<br />
SISTRI - Area Registro Cronologico<br />
<strong>il</strong> codice CER con <strong>il</strong> corrispondente<br />
quantitativo.<br />
Il sistema, in automatico genera una<br />
Scheda SISTRI - Area Movimentazione<br />
con tutte le informazioni inserite<br />
precedentemente dall’operatore nel<br />
suo Registro ed avente uno specifico<br />
codice identificativo che accompagnerà<br />
<strong>il</strong> rifiuto durante tutto <strong>il</strong> suo<br />
percorso.<br />
A questo punto <strong>il</strong> produttore comp<strong>il</strong>erà<br />
gli ultimi campi previsti, ovvero <strong>il</strong><br />
numero di colli, se <strong>il</strong> rifiuto è soggetto<br />
a procedura ADR, l’eventuale presenza<br />
di un intermediario,<br />
l’indicazione dell’impianto<br />
di destinazione<br />
e <strong>il</strong> caricamento del<br />
certificato analitico se<br />
previsto.<br />
A questo punto, <strong>il</strong> delegato<br />
dell’azienda di<br />
trasporto accede al<br />
sistema SISTRI, si autentica<br />
con le proprie<br />
credenziali e comp<strong>il</strong>a<br />
la parte di sua competenza<br />
della scheda precedentemente<br />
aperta<br />
dal produttore con: mezzo ut<strong>il</strong>izzato,<br />
conducente, targa, data, percorso ed<br />
eventuale tratta intermodale.<br />
In questa fase interviene <strong>il</strong> conducente<br />
del mezzo, che partito dall’azienda<br />
con l’autoveicolo dotato della corrispondente<br />
black box, del dispositivo<br />
USB e di una copia della scheda<br />
SISTRI, si dirige verso la sede del<br />
produttore per prendere in carico i<br />
rifiuti.<br />
Terminato <strong>il</strong> carico, inserisce <strong>il</strong> dispositivo<br />
USB nel PC del produttore<br />
per dare <strong>il</strong> via al tracciamento del<br />
percorso.<br />
Una volta arrivato a destinazione<br />
ed effettuate le verifiche da parte<br />
del gestore dell’impianto, <strong>il</strong> delegato<br />
dell’azienda che riceve <strong>il</strong> carico accede<br />
al sistema SISTRI, si autentica<br />
e comp<strong>il</strong>a la sezione di propria competenza<br />
della scheda con: spedizione<br />
accettata e quantitativo ricevuto.<br />
Il sistema quindi genera automaticamente<br />
per l’azienda di trasporto la<br />
riga di scarico del Registro Cronologico,<br />
e comp<strong>il</strong>a automaticamente<br />
per <strong>il</strong> gestore dell’impianto di destinazione<br />
la riga di presa in carico <strong>dei</strong><br />
rifiuti.<br />
Il ciclo si conclude con l’inserimento<br />
del dispositivo USB da parte del<br />
conducente del mezzo nel PC del<br />
destinatario per l’invio al SISTRI <strong>dei</strong><br />
dati memorizzati black box durante<br />
<strong>il</strong> percorso.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 33
PROFESSIONE<br />
Il Valore Botanico Ambientale<br />
una proposta operativa per migliorare la tutela delle alberature in ambito urbano<br />
di Luca Natalini e Letizia Lotti<br />
La progettazione e la cura delle<br />
opere a verde sono attività appartenenti<br />
alla storia m<strong>il</strong>lenaria di molti<br />
popoli, evolutesi contestualmente<br />
alla crescita culturale della civ<strong>il</strong>tà e<br />
alla sua trasformazione economica<br />
e sociale.<br />
Alle antiche funzioni produttive e<br />
per <strong>il</strong> benessere dell’uomo (Giardini<br />
bab<strong>il</strong>onesi), nel corso <strong>dei</strong> secoli<br />
si sono affiancate quelle estetiche,<br />
prima solo “di d<strong>il</strong>etto della nob<strong>il</strong>tà”<br />
poi, a partire dal XIX secolo, fondamentali<br />
anche “per <strong>il</strong> piacere del<br />
popolo”.<br />
L’esigenza di piantare e tutelare le<br />
specie arboree e arbustive nel contesto<br />
urbano, o comunque connesse<br />
al godimento della residenza, ha<br />
così subito un radicale mutamento<br />
in relazione alla riduzione delle differenze<br />
sociali e alla evoluzione delle<br />
problematiche urbanistiche. In<br />
tempi più recenti le specie arboree<br />
e arbustive, vegetanti in aree pubbliche<br />
e private, sono così diventate<br />
un bene pubblico che costituisce<br />
una componente fondamentale<br />
del paesaggio,<br />
determinante per<br />
la qualità ambientale<br />
e per i positivi riflessi<br />
sanitari, economici e<br />
sociali.<br />
Nonostante i primi regolamenti<br />
in materia<br />
risalgano al 1500 (Eremiticae<br />
Vitae Regula<br />
a Beato Romualdo<br />
Camaldulensibus Eremitis<br />
tradita), le Amministrazioni<br />
Comunali hanno iniziato a dotarsi<br />
di normative di tutela del verde<br />
pubblico e privato successivamente<br />
all’introduzione <strong>dei</strong> PRG e comunque<br />
negli anni ‘60 – ‘80 del trascorso<br />
secolo. In tempi più recenti la<br />
trasformazione legislativa dal superato<br />
PRG alla triade Piano Strutturale<br />
Comunale – Regolamento Urbanistico<br />
Ed<strong>il</strong>izio - Piano Operativo<br />
Comunale (PSC+RUE+POC) così<br />
come l’introduzione del Codice<br />
<strong>dei</strong> beni culturali e del paesaggio,<br />
hanno dato ulteriore dignità alla<br />
qualità ecologica ambientale nella<br />
pianificazione urbanistica. La Valutazione<br />
di Sostenibità Ambientale<br />
e Territoriale (VALSAT), elemento<br />
fondamentale del PSC e del POC,<br />
eseguita preventivamente all’elaborazione<br />
<strong>dei</strong> nuovi strumenti analizza<br />
infatti in modo ante e post<br />
l’applicazione del nuovo strumento<br />
urbanistico, separando la valutazione<br />
qualitativa dalla valutazione<br />
quantitativa anche <strong>dei</strong> parametri<br />
ecologico - ambientali.<br />
Nell’ampio panorama <strong>dei</strong> Regolamenti<br />
del Verde vigenti, <strong>il</strong> livello di<br />
tutela è generalmente cristallizzato<br />
all’epoca della stesura della norma<br />
e, salvo qualche caso, comunque<br />
insufficiente per garantire una elevata<br />
qualità “prestazionale” in termini<br />
paesaggistici ed ecologico –<br />
ambientali. Molto frequentemente<br />
la tutela riguarda solo <strong>il</strong> “soggetto”<br />
albero e poca o nulla considerazione<br />
è riservata ad altri elementi<br />
estremamente importanti come<br />
la superficie permeab<strong>il</strong>e dell’area<br />
alberata.<br />
Il principale parametro per attivare<br />
la tutela delle specie arboree è<br />
la classe diametrale, quasi sempre<br />
senza differenziazioni dipendenti<br />
da genere e specie; raramente sono<br />
previsti raggruppamenti in macro<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 35
categorie in relazione alla estraneità<br />
ambientale e/o alla velocità di accrescimento.<br />
Anche i Regolamenti<br />
più affinati non adottano infatti criteri<br />
di tutela direttamente correlati<br />
alle caratteristiche delle specie e<br />
alla loro idoneità ambientale.<br />
Il vigente Regolamento del Verde<br />
del Comune di Bologna ad esempio,<br />
nonostante rappresenti uno <strong>dei</strong><br />
pochi strumenti normativi efficaci<br />
nel panorama nazionale e sia <strong>il</strong> risultato<br />
di costanti aggiornamenti<br />
adeguatamente connessi con gli<br />
strumenti di regolamentazione<br />
ed<strong>il</strong>izio – urbanistica, è troppo generico<br />
sotto l’aspetto della tutela.<br />
Tutela riferita al diametro del fusto<br />
(misurato a mt 1,30 da terra) e<br />
differenziata in tre gruppi a partire<br />
da:<br />
<br />
per le specie a lento accrescimento<br />
e di r<strong>il</strong>evante interesse<br />
ecologico e storico – testimoniale<br />
(es. Buxus sempervirens,<br />
Taxus baccata).<br />
<br />
per le specie non appartenenti<br />
al gruppo precedente e a quello<br />
successivo (es. T<strong>il</strong>ia cordata,<br />
Acer campestre);<br />
za)<br />
per le specie vegetali a rapida<br />
crescita o infestanti (es.<br />
Broussonetia papyrifera, A<strong>il</strong>anthus<br />
glandulosa).<br />
Un ulteriore livello di tutela è poi<br />
fissato per i cosiddetti “alberi di<br />
grande r<strong>il</strong>evanza” definiti come<br />
esemplari arborei aventi <strong>il</strong> diametro<br />
del tronco superiore a 100 cm (315<br />
cm di circonferenza) per genere e<br />
specie a rapida crescita o infestanti,<br />
60 cm (189 cm di circonferenza) per<br />
i restanti. Altre tutele si riferiscono<br />
all’area e al volume pertinenziale<br />
(ipogee ed epigee) delle alberature,<br />
così come è appositamente normata<br />
la potatura di grandi branche.<br />
Per gli alberi di entrambe le cate-<br />
36<br />
PROFESSIONE<br />
gorie tutelate (ordinaria e alberi<br />
di grande r<strong>il</strong>evanza) può essere<br />
r<strong>il</strong>asciata apposita autorizzazione<br />
per l’abbattimento per motivi fitosanitari<br />
e statici con sostituzione<br />
nel rapporto di 1:1. Solo per quelli<br />
appartenenti alla categoria ordinaria,<br />
l’autorizzazione può essere r<strong>il</strong>asciata<br />
anche per motivi connessi ad<br />
interventi di carattere ed<strong>il</strong>izio, con<br />
<br />
Se nel primo caso <strong>il</strong> rapporto di<br />
sostituzione (1:1) può apparire giustificato,<br />
in quanto riconducib<strong>il</strong>e<br />
essenzialmente alla “coltivazione”<br />
del patrimonio arboreo, nel secon-<br />
<br />
può indubbiamente risultare non<br />
idoneo a “compensare” l’albero<br />
abbattuto per motivi esclusivamente<br />
antropici o, per contro, essere<br />
eccessivo.<br />
Richiamando quanto detto in precedenza,<br />
ciò si verifica perchè la<br />
tutela non è strettamente correlata<br />
a tutti quegli elementi tipici della<br />
specie e del soggetto, necessariamente<br />
contestualizzati all’ambiente<br />
in cui vegeta. Il rapporto di so-<br />
<br />
sostituzione per motivi ed<strong>il</strong>izi) è<br />
quindi genericamente applicato a<br />
partire dal diametro minimo di tu-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
tela non distinguendo, ad esempio,<br />
tra un Acer negundo e un Quer-<br />
<br />
diametro.<br />
L’esigenza di perfezionare i parametri<br />
di sostituzione delle specie<br />
arboree abbattute per motivi antropici<br />
(ed<strong>il</strong>izi) è quindi una necessità<br />
sollecitata dagli organi istituzionali<br />
<strong>dei</strong> tecnici agrari nell’ambito della<br />
collaborazione con <strong>il</strong> Comune di<br />
Bologna nella elaborazione degli<br />
strumenti di programmazione territoriale-ambientale<br />
e, soprattutto,<br />
nella fase di monitoraggio degli<br />
stessi strumenti dopo l’adozione.<br />
In quest’ottica la Commissione di<br />
studio del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
di Bologna ha elaborato e proposto,<br />
nell’ambito del Gruppo di<br />
monitoraggio istituito dall’Amministrazione<br />
Comunale, un apposito<br />
strumento applicab<strong>il</strong>e a prescindere<br />
dalla zona fitoclimatica, idoneo a<br />
determinare in maniera più congrua<br />
<strong>il</strong> rapporto di sostituzione degli alberi<br />
abbattuti per motivi ed<strong>il</strong>izi.<br />
In sostanza un sistema di qualificazione<br />
oggettiva delle caratteristiche<br />
della specie in esame e del soggetto<br />
albero, convertito in espressione<br />
numerica (Valore Botanico Am-
PROFESSIONE<br />
Classi di merito<br />
1- Accrescimento della specie<br />
Valore attribuito<br />
1A - rapido 0<br />
1B - medio 0,5<br />
1C - lento 1<br />
2 - Idoneità ambientale e paesaggistica della specie<br />
2A - Estranea 0<br />
2B - Esotica storicizzata o Autoctona non idonea all'ambiente padana 0,3<br />
2C -Autoctona in varietà o cultivar 0,5<br />
2D - Naturalizzata 0,7<br />
2E - Autoctona 1<br />
3 - Classe diametrale<br />
3Abis - da 15 cm a 34,99 cm (vedi nota *) 0,33<br />
3A - da 20 cm. a 34,99 cm (vedi nota**) 0,33<br />
3B - da 35 cm. a 49,99 cm 0,66<br />
3C - da 50 cm. a 59,99 cm (vedi nota ***) 1<br />
3D - da 40 cm. a 59,99 cm (vedi nota ****) 0,66<br />
3D bis da cm 60 a 99,99 (vedi nota ****) 1<br />
TAB.1 – Calcolo del VBA per alcune specie arboree presenti nel Comune di Bologna<br />
Accrescimento<br />
della specie<br />
1A 1B 1C<br />
Idoneità ambientale<br />
e paesaggistica<br />
2A 2B 2C 2D 2E<br />
Classi diametrali<br />
3Abis 3A 3B 3C 3D 3Dbis<br />
bientale - VBA) da applicare al<br />
rapporto di sostituzione prescelto.<br />
Il VBA rappresenta <strong>il</strong> valore medio<br />
di tre classi di merito paritetiche riferite<br />
a caratteristiche della specie<br />
e alle dimensioni diametrali della<br />
pianta da abbattere.<br />
I valori sono pesati a prescindere<br />
dal microcontesto ove la pianta è<br />
collocata ed indipendentemente dal<br />
portamento, dalle condizioni fitosanitarie<br />
e vegetative. I valori attribuiti<br />
in ciascuna classe sono compresi<br />
tra 0 e 1.<br />
* solo per le specie a lento accrescimento<br />
e di r<strong>il</strong>evante interesse ecologico<br />
e storico – testimoniale<br />
** escluse per le specie a lento accrescimento<br />
e di r<strong>il</strong>evante interesse<br />
VBA per classi diametrali<br />
3Abis 3A 3B 3C 3D 3Dbis<br />
Abies alba 0,5 0 0,33 0,66 1 0,28 0,39 0,50<br />
Abies cephalonica,<br />
normanniana,<br />
pinsapo, etc<br />
0,5 0 0,33 0,66 1 0,28 0,39 0,50<br />
Acer campestre 1 1 0,33 0,66 1 0,78 0,89 1<br />
Acer negundo 0 0 0,66 1 0,22 0,33<br />
A<strong>il</strong>anthus glandulosa 0 0 0,66 1 0,22 0,33<br />
Buxus sempervirens 1 1 0,33 0,66 1 0,78 0,89 1<br />
Carpinus betulus 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />
Cedrus deodara,<br />
atlantica e libani<br />
0,5 0,7 0,33 0,66 1 0,51 0,62 0,73<br />
Cedrus deodara,<br />
atlantica e libani<br />
in varietà<br />
0,5 0,3 0,33 0,66 1 0,11 0,22 0,33<br />
Crataegus azarolus 1 0,7 0,33 0,66 1 0,68 0,79 0,9<br />
Cupressus<br />
sempervirens<br />
1 0,7 0,33 0,66 1 0,68 0,79 0,9<br />
Fraxinus excelsior 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />
Juglans regia 0,5 0,7 0,33 0,66 1 0,51 0,62 0,73<br />
Laurus nob<strong>il</strong>is 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />
Liriodendron<br />
tulipifera<br />
0,5 0,3 0,33 0,66 1 0,38 0,49 0,6<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 37
ecologico e storico – testimoniale<br />
***escluso specie vegetali a rapida<br />
crescita o infestanti<br />
**** solo per le specie<br />
vegetali a rapida<br />
crescita o infestanti.<br />
Il VBA viene quindi<br />
espresso con un valore<br />
numerico ottenuto<br />
dalla somma <strong>dei</strong> tre<br />
valori attribuiti per<br />
ciascuna classe di merito,<br />
divisa per 3 e arrotondata<br />
alla seconda<br />
cifra decimale.<br />
L’applicazione del<br />
VBA tuttavia richiede<br />
un rapporto di sostituzione<br />
maggiore<br />
di quello attualmente<br />
samente<br />
le differenze<br />
(alberi sostituiti)<br />
risulterebbero poco<br />
significative da specie<br />
a specie. Tenuto conto<br />
della quantità e della<br />
qualità del patrimonio<br />
arboreo nel contesto<br />
urbano di Bologna,<br />
si è pertanto<br />
ritenuto consigliare<br />
all’Amministrazione<br />
di elevare <strong>il</strong> rappor-<br />
<br />
teorico o di massima<br />
sostituzione).<br />
Il VBA, moltiplicato<br />
<br />
numero effettivo (arrotondato<br />
per difetto<br />
o eccesso) di piante<br />
da sostituire per 1<br />
pianta abbattuta per<br />
motivi ed<strong>il</strong>izi.<br />
Il numero di piante<br />
in sostituzione di una<br />
pianta abbattuta non<br />
può essere quindi inferiore a 1 e su-<br />
<br />
Nel caso di abbattimento di più<br />
38<br />
PROFESSIONE<br />
esemplari della stessa specie, anche<br />
di classe diametrale diversa, i VBA<br />
TAB 2: Piante di sostituzione per alcune specie (VBA x rapporto di 1:4)<br />
Albero abbattuto per motivi ed<strong>il</strong>izi<br />
(esempi per alcune specie)<br />
Piante di sostituzione per un esemplare<br />
abbattuto = VBA x 4<br />
classi diametrali<br />
di ciascun esemplare vanno som-<br />
<br />
qualora per effetto dell’arrotonda-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
3Abis 3A 3B 3C 3 3Dbis<br />
Abies alba 1 2 2<br />
Abies cephalonica, normanniana,<br />
pinsapo, etc<br />
1 2 2<br />
Acer campestre 3 4 4<br />
Acer negundo 1 1<br />
A<strong>il</strong>anthus glandulosa 1 1<br />
Buxus sempervirens 3 4 4<br />
Carpinus betulus 2 3 3<br />
Cedrus deodara, atlantica e libani 2 3 3<br />
Cedrus deodara, atlantica e libani<br />
in varietà<br />
1 2 2<br />
Crataegus azarolus 3 3 4<br />
Cupressus sempervirens 3 3 4<br />
Fraxinus excelsior 2 3 3<br />
Juglans regia 2 2 3<br />
Laurus nob<strong>il</strong>is 2 3 3<br />
Liriodendron tulipifera 2 2 2<br />
Morus alba e Morus nigra 3 3 4<br />
Picea abies (Picea excelsa) 2 2<br />
Pinus nigra 2 2<br />
Populus alba 2 3 3<br />
Quercus pubescens 3 4 4<br />
Quercus robur (Q. peduncolata) 2 3 3<br />
Sambucus nigra 3 4 4<br />
Sophora japonica 2 2 2<br />
T<strong>il</strong>ia platyphyllos 2 3 3<br />
T<strong>il</strong>ia vulgaris 2 3 3<br />
Ulmus campestris 2 3 3<br />
Ulmus pum<strong>il</strong>a 2 2 2<br />
mento (per difetto) <strong>il</strong> numero delle<br />
piante di sostituzione risultasse<br />
inferiore alla somma<br />
delle piante di sostituzione<br />
calcolate per<br />
ciascun esemplare, la<br />
sostituzione è comunque<br />
soddisfatta.<br />
La lettura <strong>dei</strong> dati<br />
risultanti specie per<br />
specie (VBA e piante<br />
in sostituzione) evidenzia<br />
chiaramente<br />
quella diversa “dignità”<br />
del soggetto albero<br />
abbattuto che non può<br />
ovviamente emergere<br />
dalla mera applicazione<br />
di un livello di tutela<br />
generico, anche con<br />
la vigente distinzione<br />
in tre categorie di tutela<br />
( classi diametrali<br />
<br />
si tenti di ovviare la<br />
problematica introducendo<br />
un superiore<br />
livello di tutela per alcune<br />
specie.<br />
Dalla parte opposta,<br />
l’attuale modalità di<br />
sostituzione delle alberature<br />
abbattute<br />
per motivi ed<strong>il</strong>izi, può<br />
risultare eccessiva in<br />
presenza di piante esotiche,<br />
di scarso pregio<br />
paesaggistico – ecologico<br />
– ambientale e<br />
di dimensioni appena<br />
superiori a quelle minime<br />
di tutela.<br />
Quanto alla flessib<strong>il</strong>ità<br />
dello strumento<br />
è fac<strong>il</strong>mente intuib<strong>il</strong>e<br />
come le “classi di merito”<br />
possano essere<br />
fac<strong>il</strong>mente applicab<strong>il</strong>i<br />
in qualsiasi zona fitoclimatica. Ad<br />
esempio se a Bologna la Classe di<br />
merito “Idoneità ambientale e pa-
esaggistica della specie”, attribuita<br />
a Picea excelsa è 0,0 (Estranea), in<br />
un Comune dell’Alto Appenino<br />
<br />
(Naturalizzata), sino ad elevarsi a<br />
1,0 (Autoctona) se la medesima<br />
specie vegeta nella fascia Alpina.<br />
Altro aspetto particolarmente importante<br />
è <strong>il</strong> diverso valore attribuito<br />
a ciascuna specie in relazione<br />
alla terza classe di merito (clas-<br />
PROFESSIONE<br />
se diametrale) cioè, alla diretta<br />
espressione non solo della valenza<br />
paesaggistica del soggetto abbattuto,<br />
ma anche degli indici quantitativi<br />
fondamentali sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o ecologico:<br />
fitomassa arborea e volume<br />
di terreno interessato dalla attività<br />
radicale.<br />
Proprio questi ultimi aspetti sono<br />
da ritenersi <strong>il</strong> fondamento di una<br />
oculata e responsab<strong>il</strong>e valorizzazione<br />
e tutela del patrimonio<br />
arboreo, specialmente se posto in<br />
ambito urbano: la capacità di trattenimento<br />
delle polveri, di assorbimento<br />
<strong>dei</strong> VOC (Volat<strong>il</strong> Organic<br />
Compaunds), di trattenimento del<br />
suolo, di contenimento dell’erosione<br />
superficiale, di tutela della permeab<strong>il</strong>ità<br />
e gli effetti di mitigazione<br />
climatica, sono oggettivamente<br />
i parametri di base per garantire<br />
una accettab<strong>il</strong>e qualità igienico<br />
- sanitaria per la vita nelle città e<br />
per limitare significativamente gli<br />
effetti <strong>dei</strong> fenomeni metereologici<br />
straordinari che, anche se circoscritti<br />
ad aree ristrette, hanno<br />
pesantissimi risvolti economici. Il<br />
Valore Botanico Ambientale del-<br />
la risorsa arborea segue pertanto<br />
la f<strong>il</strong>osofia <strong>dei</strong> nuovi strumenti urbanistici<br />
(PSC+RUE+POC), atti<br />
a riconoscere al sistema ecologico<br />
– ambientale un valore aggiunto<br />
ed imprescindib<strong>il</strong>e per la gestione<br />
territoriale, valutato in termini<br />
prestazionali.<br />
Il nuovo strumento di valutazione<br />
è comunque proposto nella sua<br />
stesura essenziale ovvero suscettib<strong>il</strong>e<br />
di integrazioni e ampliamenti<br />
correlati ad altri parametri; l’unica<br />
condizione per ampliare lo spettro<br />
di valutazione è l’assenza di<br />
qualsiasi elemento soggettivo in<br />
quanto impedirebbe una corretta<br />
applicazione univoca e su base<br />
scientifica, complicando anche<br />
l’istruttoria tecnica propedeutica<br />
all’autorizzazione.<br />
Un ipotesi potrebbe, ad esempio,<br />
prevedere l’integrazione delle<br />
classi di merito del VBA con i dati<br />
emersi da recenti studi della sede<br />
di Bologna del CNR che hanno<br />
evidenziato differenze estremamente<br />
significative da specie a specie<br />
nella capacità delle alberature<br />
di trattenere le polveri sott<strong>il</strong>i e di<br />
fissare i pericolosi VOC.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 39
di Andrea Tad<strong>dei</strong><br />
Nel numero di maggio de<br />
“L’Agrotecnico Oggi” la<br />
categoria degli Agrotecnici<br />
ricomincia a dirci chi<br />
siamo, cosa facciamo, <strong>il</strong><br />
perché di quello che facciamo<br />
ed a giudicare <strong>il</strong><br />
Nostro operato... ma cosa<br />
gli interessa ?! Continuo a<br />
chiedermi !...<br />
Beh comunque in buona<br />
sostanza ancora una volta mi trovo<br />
a comparire su queste nostre pagine<br />
perché tirato in ballo impropriamente<br />
dagli Agrotecnici. Questa volta, in un<br />
commento sull’operato della gestione<br />
2010 della nostra cassa Previdenza della<br />
quale mi onoro essere componente<br />
Attivo del Comitato Amministratore<br />
eletto dalle regioni del Centro, sottolineano<br />
in primis <strong>il</strong> fatto che la nascita<br />
del Co.Ge.Pa.Pi. come decisione del<br />
nostro Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea<br />
Bottaro (che sul punto viene sempre<br />
personalmente esaltato mentre è noto<br />
che Co.Ge.Pa.Pi. è stato costituito con<br />
delibera unanime del CNPA per questo<br />
espressamente convocato) porterebbe<br />
come volontà accessoria imprescindib<strong>il</strong>e<br />
la fusione delle Casse Previdenza<br />
<strong>dei</strong> tre Albi (Geometri – <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
e <strong>Periti</strong> Industriali). Questa altri non<br />
è che una prima non verità, perché di<br />
questo si tratta, con una vena di mala<br />
informazione plagiante perché già una<br />
volta ho replicato ed oggi devo farlo di<br />
nuovo urlandolo ancora senza timore<br />
di smentita (peraltro non arrivata nemmeno<br />
la prima volta).<br />
Mi ripeto forse ma devo ribadire che<br />
40<br />
IO LA PENSO COSÌ<br />
Ci risiamo...<br />
in un’ eventuale, e peraltro<br />
a parere mio auspicab<strong>il</strong>e<br />
allo stato delle<br />
cose, unione <strong>dei</strong> tre Albi<br />
può portare anche ad<br />
una unione di Casse ma<br />
non necessariamente per<br />
fusione. Data, infatti, la<br />
situazione contingente di<br />
una di queste (Cassa Geometri<br />
nella fattispecie)<br />
ed <strong>il</strong> sistema misto di calcolo previdenziale<br />
(contributivo con ad oggi componente<br />
ancora però reddituale) una<br />
conseguenza logica potrebbe apparire<br />
una unione in Gestioni Separate quale<br />
è ad oggi per esempio ENPAIA con gli<br />
Agrotecnici sotto <strong>il</strong> nostro stesso tetto<br />
ma in posizioni e “soldini” ben separati.<br />
Nell’articolo richiamato si legge<br />
a proposito nella Nostra Gestione “...<br />
anni di buona gestione e di consistenti<br />
riserve accumulate non vadano neanche<br />
indirettamente, a beneficio di altri”.<br />
Da ciò r<strong>il</strong>evo: se oggi facciamo parte in<br />
Gestione Separata assieme agli stessi<br />
Agrotecnici in ENPAIA ed ognuno<br />
NON beneficia <strong>dei</strong> denari altrui, come<br />
potrebbe essere diversamente dopo?<br />
Oppure oggi non è così ?!... Peraltro <strong>il</strong><br />
peso degli accantonamenti previdenziali<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> senza scendere<br />
in valori numerici è di entità ben diversa<br />
da quello degli stessi “cugini” (così<br />
arbitrariamente si definiscono loro,<br />
mentre i nostri veri cugini sono i figli<br />
dell’istruzione tecnica ). Nel medesimo<br />
articolo veniamo nuovamente informati<br />
poi che all’interno <strong>dei</strong> sei componenti<br />
del Comitato, due di noi emerge-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
rebbero per determinazione e meriti<br />
attribuiti alla difesa del Patrimonio accumulato<br />
dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> opponendosi<br />
tenacemente ad insulse tentazioni<br />
fusionistiche in nome del Co.Ge.Pa.Pi.<br />
: Mario Braga e Giancarlo Moretti. Peraltro<br />
definiti plebiscitati nelle Regioni<br />
del Nord. Vorrei sapere dove accade<br />
tutto questo. Io ci sono, loro no ma scrivono<br />
cosa accade nelle Nostre numerose<br />
riunioni ed incontri. Non esistono<br />
divisioni di merito. Ribadisco siamo<br />
in una fase di studio ed attenta analisi<br />
delle varie opportunità. Nessuna decisione<br />
è stata presa né si è in procinto di<br />
prendere. Gli altri quattro componenti<br />
Giannotta, Toscano, Zingarelli ed <strong>il</strong><br />
sottoscritto NON sono <strong>dei</strong> pecoroni al<br />
seguito incosciente della “moda Co.Ge.<br />
Pa.Pi. ”. Stiamo lavorando tutti e sei in<br />
piena onestà intellettuale nell’intento<br />
di meglio tutelare gli interessi della<br />
Categoria e questo garantisco unisce e<br />
non divide come qualcuno vuole fare<br />
credere. Perché spingere inut<strong>il</strong>i provocazioni,<br />
denunciare divisioni che non<br />
esistono... e per di più riguardanti altrui<br />
interessi?! Mah, continuo a non capire.<br />
Il non capire spero non voglia accomunare<br />
tutti NOI <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in un’<br />
altrui considerazione quanto mai impropria,<br />
cari signori, non dateci del<br />
“Bischero” perché i Bischeri erano una<br />
nob<strong>il</strong>e e ricca famiglia fiorentina che si<br />
trovò rovinata per sbagliate scelte strategiche.<br />
Da allora in Toscana se passi<br />
“da Bischero” non hai diritto nemmeno<br />
alla compassione che di solito si riserva<br />
agli sconfitti... Tranqu<strong>il</strong>li, questo<br />
non ci riguarda.
AGRICOLTURA BIOLOGICA<br />
Contaminazioni accidentali e tecnicamente<br />
inevitab<strong>il</strong>i di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica<br />
Il Dr. Adriano Rasi Caldogno , Capo<br />
Dipartimento delle Politiche Competitive<br />
del Mondo Rurale e della Qualità,<br />
rispondendo alle richieste di precisazioni<br />
rispetto alle produzioni biologiche ed<br />
alla etichettatura <strong>dei</strong> prodotti biologici, ai<br />
controlli, ed al regime di importazione di<br />
prodotti biologici dai paesi terzi ex Reg.<br />
(CE) n. 834/2007 e s.m.i., <strong>il</strong> Reg. (CE) n.<br />
889/2008 e s.m.i., <strong>il</strong> Reg. (CE) n. 1235/2008<br />
e s.m.i. e tutte le norme nazionali aventi<br />
lo stesso oggetto, nonché <strong>il</strong> Reg. (CE) n.<br />
396/2005 e s.m.i. concernente i livelli massimi<br />
di residui di antiparassitari nei o sui<br />
prodotti alimentari e mangimi di origine<br />
vegetale e animale, dopo aver sentito <strong>il</strong><br />
Comitato Consultivo per l’Agricoltura<br />
Biologica e Ecocompatib<strong>il</strong>e, con decreto<br />
Ministeriale, ha precisato la soglia numerica<br />
di presenza di residui di prodotti fitosanitari<br />
oltre la quale non sia concedib<strong>il</strong>e<br />
la certificazione di produzione biologica,<br />
anche in caso di contaminazione accidentale<br />
e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e, al fine di<br />
fornire criteri uniformi di valutazione nello<br />
svolgimento dell’attività di controllo.<br />
Il decreto, che tiene anche conto di una<br />
soglia di valori diversi a seconda che<br />
si tratti di prodotti fitosanitari inseriti<br />
nell’allegato II del Reg. 889/2008 o prodotti<br />
non consentiti in agricoltura biologica<br />
o prodotti <strong>il</strong> cui uso è vietato anche in<br />
agricoltura convenzionale, delle variazioni<br />
del tenore di residui determinate dalle<br />
operazioni di trasformazioni e/o miscela<br />
e <strong>dei</strong> limiti residuali massimi relativi ad<br />
eventuali frazioni di prodotti non biologici,<br />
così recita:<br />
Articolo 1<br />
Il presente Decreto si applica, in tutte le<br />
fasi di processo, ai prodotti agricoli vivi<br />
e non trasformati, ai prodotti agricoli<br />
trasformati destinati ad essere ut<strong>il</strong>izzati<br />
come alimenti e ai mangimi, ottenuti in<br />
conformità al Reg. (CE) n. 834/2007 e ai<br />
relativi regolamenti attuativi.<br />
Articolo 2<br />
In caso di presenza di prodotti fitosanitari,<br />
riscontrata nei prodotti di cui al<br />
precedente articolo, si applicano i criteri<br />
di valutazione contenuti nell’allegato al<br />
presente decreto.<br />
ALLEGATO<br />
Per quanto riguarda i prodotti fitosanitari<br />
consentiti in agricoltura biologica,<br />
di cui all’allegato II del Reg. (CE)<br />
n.889/2008, si ritiene opportuno ammettere<br />
l’applicab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> limiti massimi<br />
di residui (LMR) previsti dal Reg.<br />
(CE) n. 396/2005 per le produzioni<br />
convenzionali. Con riferimento ai prodotti<br />
fitosanitari non presenti nell’allegato<br />
II del Reg. (CE) n. 889/2008, invece,<br />
è opportuno sottolineare che la<br />
comprovata presenza di residui, anche<br />
minima, di sostanze non ammesse in<br />
prodotti biologici comporta comunque<br />
un’indagine da parte dell’Organismo di<br />
Controllo interessato nei confronti del<br />
proprio operatore coinvolto, al fine di<br />
valutare la causa volontaria o accidentale<br />
della contaminazione. In tale contesto<br />
si ritiene necessario tener conto di<br />
determinati limiti residuali oltre i quali<br />
<strong>il</strong> lotto di prodotto che è risultato contaminato<br />
non può in nessun caso essere<br />
commercializzato con la certificazione<br />
di produzione biologica, con l’esclusione<br />
<strong>dei</strong> casi conclamati di falso positivo<br />
delle determinazioni analitiche. Anche<br />
al di sotto di tali valori, ad ogni modo,<br />
l’organismo di controllo, ai fini della<br />
certificazione, dovrà accertare la natura<br />
accidentale e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e<br />
della presenza <strong>dei</strong> residui. Pertanto, con<br />
riferimento ai prodotti fitosanitari non<br />
presenti nell’allegato II del Reg. (CE)<br />
n.889/2008 ma <strong>il</strong> cui uso è autorizzato in<br />
agricoltura convenzionale, è opportuno<br />
considerare 0,01 mg/kg quale limite inferiore,<br />
inteso come “soglia numerica”<br />
al di sopra della quale non è concedib<strong>il</strong>e<br />
la certificazione di prodotto biologico,<br />
anche in caso di contaminazione<br />
accidentale e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e, a<br />
meno che non siano previsti limiti inferiori<br />
dalla legislazione applicab<strong>il</strong>e per<br />
particolari categorie di prodotto. Nel<br />
caso di prodotti trasformati e/o compositi<br />
tale soglia numerica dovrà essere<br />
applicata tenendo conto delle variazioni<br />
del tenore di residui di prodotti fitosanitari<br />
determinate dalle operazioni di<br />
trasformazione e/o miscela, sempre che<br />
non siano previsti limiti inferiori dalla<br />
legislazione applicab<strong>il</strong>e per particolari<br />
categorie di prodotto. Nel caso di prodotti<br />
composti non esclusivamente da<br />
prodotti biologici, è necessario tenere<br />
presente i LMR relativi alla frazione<br />
di prodotti non biologici. In caso di sostanze<br />
<strong>il</strong> cui uso non è più autorizzato<br />
neanche in agricoltura convenzionale,<br />
si ritiene opportuno ammettere l’applicab<strong>il</strong>ità<br />
<strong>dei</strong> LMR previsti dal Reg.<br />
(CE) n. 396/2005. I laboratori degli<br />
organi di controllo ufficiali, qualora<br />
sia riscontrata la presenza di residui di<br />
antiparassitari al di sotto della citata soglia<br />
numerica, esprimono un giudizio<br />
di regolarità del campione. In tal caso<br />
i laboratori provvedono comunque ad<br />
interessare <strong>il</strong> competente OdC al fine di<br />
consentire ogni attività finalizzata ad<br />
accertare eventuali cause di contaminazione<br />
presso l’operatore coinvolto.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 41
VITA DEI COLLEGI<br />
A Bologna la prima Camera di Conc<strong>il</strong>iazione<br />
<br />
Il 9 maggio<br />
2011 è stata<br />
autorizzata<br />
con Provvedimento<br />
del<br />
Direttore generale<br />
della<br />
Giustizia Civ<strong>il</strong>e,<br />
la Camera<br />
di Conc<strong>il</strong>iazione – organismo<br />
non autonomo – del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
di Bologna. La Camera di<br />
Conc<strong>il</strong>iazione, iscritta al numero<br />
304 del Registro degli Organismi<br />
di Mediazione presso <strong>il</strong> Ministero<br />
della Giustizia, è la prima in assoluto<br />
costituita in seno ad un <strong>Collegio</strong>/Ordine<br />
tecnico.<br />
Il risultato è stato raggiunto dopo<br />
un lungo lavoro di studio della<br />
normativa e del necessario approfondimento<br />
di tutti gli aspetti<br />
giuridici, fiscali e gestionali connessi<br />
alla costituzione dell’organismo<br />
quale ente non autonomo del<br />
<strong>Collegio</strong>.<br />
Lavoro necessario poiché se da<br />
un lato <strong>il</strong> percorso autorizzativo è<br />
fac<strong>il</strong>itato rispetto quello di un organismo<br />
privato, dall’altro occorre<br />
una maggiore attenzione sulla<br />
formazione e competenza <strong>dei</strong><br />
mediatori e sulla predisposizione<br />
degli atti costitutivi e regolamentari<br />
dell’Organismo: Statuto, Regolamento<br />
di Procedura, Codice<br />
Etico <strong>dei</strong> Mediatori.<br />
Lo Statuto è strumento necessario<br />
per regolare con trasparenza<br />
i rapporti giuridici ed economici<br />
-------------------- omissis -------------------<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 43
con <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>, oltre a disciplinare<br />
la vig<strong>il</strong>anza del Consiglio sull’attività<br />
dell’organismo senza però<br />
appesantirla e, soprattutto, consentire<br />
l’agevole adempimento di<br />
quanto previsto dal D.lgs 4 marzo<br />
2010 n.28 e DM 18 ottobre 2010<br />
n. 180.<br />
Il Regolamento di procedura contiene<br />
tutte le norme che attengono<br />
al procedimento di mediazione, in<br />
conformità alle previsioni <strong>dei</strong> citati<br />
decreti, e l’elenco delle materie<br />
riguardanti le controversie per<br />
le quali è possib<strong>il</strong>e presentare domanda<br />
di mediazione alla Camera<br />
di Conc<strong>il</strong>iazione del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />
Il Codice Etico e di comportamento<br />
per i mediatori, fornisce i<br />
principi fondamentali per la corretta<br />
gestione delle procedure,<br />
secondo gli imprescindib<strong>il</strong>i valori<br />
etici e deontologici sui quali<br />
l’organismo fonda la sua opera.<br />
Considerata la delicatezza e l’im-<br />
44<br />
Costituzione di nuovo <strong>Collegio</strong><br />
VITA DEI COLLEGI<br />
portanza della procedura di mediazione,<br />
le norme deontologiche,<br />
obbligatorie per i mediatori, sono<br />
maggiormente dettagliate e più<br />
restrittive rispetto a quelle previste<br />
nel codice deontologico del<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o.<br />
A tutt’oggi sono iscritti e riconosciuti<br />
sei mediatori, mentre è<br />
in corso l’accreditamento di altri<br />
cinque.<br />
In argomento deve sottolinearsi<br />
come l’attività del Mediatore,<br />
così come prevista dalla vigente<br />
legislazione, viene arricchita dalla<br />
competenza e dalla specializzazione<br />
del Perito <strong>Agrari</strong>o che<br />
può così fornire un servizio altamente<br />
qualificato in molti <strong>dei</strong><br />
settori frequentemente oggetto di<br />
contenzioso.<br />
La Camera di Conc<strong>il</strong>iazione è già<br />
operativa presso la sede del <strong>Collegio</strong><br />
di Bologna e può ricevere domande<br />
di mediazione provenienti<br />
da qualsiasi Provincia d’Italia.<br />
Prima P di andare in stampa, giunge <strong>il</strong><br />
decreto d e si da comunicazione che <strong>il</strong><br />
giorno g 6 maggio 2011 <strong>il</strong> Ministro della<br />
giustizia, g On.le Angelino Alfano, vista<br />
l’istanza l per la costituzione del <strong>Collegio</strong><br />
g <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Laureati L della provincia di Barletta-<br />
Andria-Trani A<br />
(BAT) con distacco dai<br />
Collegi C delle provincie di Bari e Foggia,<br />
g presentata da trentatre <strong>Periti</strong> agrari<br />
r e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati residenti del<br />
territorio t della nuova provincia istituita<br />
i con la legge 11 giugno 2004 n.148,<br />
con proprio decreto ha costituito costit<br />
<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di Barletta-Andria-Trani nominando <strong>il</strong> Per.<br />
Agr. Antonio Memeo Commissario Straordinario con l’incarico di<br />
provvedere alla prima formazione dell’Albo ed alla convocazione<br />
dell’Assemblea per l’elezione del Consiglio entro 120 giorni dalla<br />
data del decreto.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
L interesse per la f<strong>il</strong>iera del bio biogas<br />
ha subito una forte accelerazione,<br />
modificando in alcuni<br />
casi gli scenari agricoli locali e<br />
la normativa è stata completata<br />
da alcuni importanti provvedimenti<br />
che incideranno sicuramente<br />
sulle scelte future degli<br />
imprenditori. La pubblicazione<br />
costituisce una guida aggiornata<br />
per valutare dal punto di vista<br />
economico gli impianti per<br />
<strong>il</strong> biogas. Un manuale pratico<br />
che presenta un’analisi della<br />
redditività di un impianto, a<br />
partire dalla scelta della tipologia<br />
di biomasse e della potenza<br />
installata, con un ricco corredo<br />
di esempi, grafici e <strong>il</strong>lustrazioni.<br />
Nel volume si descrivono e<br />
si pongono in evidenza i riflessi<br />
economico-finanziari frutto <strong>dei</strong><br />
cambiamenti introdotti dalle<br />
nuove leggi.<br />
Il costo di copertina del volume<br />
è di Euro 22,00 e, per i periti<br />
agrari è previsto lo sconto<br />
del 15%.
Il I <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />
<strong>Periti</strong> P <strong>Agrari</strong> Laureati di Frosinone,<br />
n <strong>il</strong> giorno 31 marzo 2011 ha<br />
conferito c <strong>il</strong> premio alla carriera<br />
per p i cinquant’anni di stimata<br />
professionalità p<br />
al Perito <strong>Agrari</strong>o<br />
r Vincenzo Figlioli.<br />
La L cerimonia si è svolta presso<br />
l’Istituto l Tecnico <strong>Agrari</strong>o Statale<br />
l di Alvito Al i (FR), ( )<br />
sede del <strong>Collegio</strong>, alla presenza<br />
anche del Dirigente Scolastico Prof. Franco Tocco.<br />
Il Presidente del <strong>Collegio</strong>, Domenico Cistrone,<br />
dopo aver <strong>il</strong>lustrato ai numerosi presenti <strong>il</strong> motivo<br />
della manifestazione e dopo aver espresso parole<br />
di elogio per la professionalità dimostrata dal collega<br />
Figlioli nel corso degli anni, a nome di tutto<br />
<strong>il</strong> Consiglio ha conferito una targa di riconoscimento<br />
per l’onorata carriera al Per. Agr. Vincenzo<br />
Figlioli.<br />
Nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata svolta<br />
una manifestazione commemorativa <strong>dei</strong> colleghi<br />
I Collegi Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> A e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
r di Bari, Bologna, Caserta,<br />
Messina M e Taranto (Roma lo ultimerà<br />
t entro <strong>il</strong> 15 maggio) hanno<br />
concluso c più Corsi di formazione<br />
per p l’iscrizione negli elenchi <strong>dei</strong><br />
Conc<strong>il</strong>iatori C<br />
<strong>dei</strong> soggetti iscritti<br />
presso <strong>il</strong> Minister Ministero della Giustizia nel registro negli<br />
Organismi di Conc<strong>il</strong>iazione ex art. 38 D. Lgs<br />
5/2003.<br />
Il programma d’Aula, come da indicazioni di cui al<br />
D.M 180 del 18 ottobre 2010 ha avuto le seguenti<br />
trattazioni ed approfondimenti:<br />
La Giustizia Civ<strong>il</strong>e Alternativa.<br />
Normativa nazionale, comunitaria ed internazionale<br />
in materia di mediazione e<br />
conc<strong>il</strong>iazione.<br />
Normativa Comunitaria.<br />
Normativa Internazionale.<br />
Metodologia delle procedure fac<strong>il</strong>itative ed aggiudicative<br />
di negoziazione e di mediazione e<br />
relative tecniche di gestione del conflitto e di in-<br />
VITA DEI COLLEGI<br />
Per. Agr. Angelo Pagliara e Per. Agr. Sirio Lucchese,<br />
tragicamente e prematuramente scomparsi.<br />
Il Vicepresidente del <strong>Collegio</strong>, Natascia Sambucci,<br />
nel corso della cerimonia commemorativa ha<br />
espresso a nome del Consiglio e di tutti gli iscritti<br />
parole di elogio nei confronti <strong>dei</strong> due amici ancora<br />
vivi nel cuore di tutti e che non verranno mai<br />
dimenticati.<br />
terazione comunicativa, anche con riferimento<br />
alla mediazione demandata dal giudice.<br />
Efficacia ed operatività delle clausole contrattuali<br />
di mediazione e conc<strong>il</strong>iazione.<br />
Compiti e responsab<strong>il</strong>ità del mediatore.<br />
Valutazione finale.<br />
E, nel dettaglio, sono stati trattati temi relativi a :<br />
Strumenti di risoluzione delle controversie alternativi<br />
alla giurisdizione.<br />
Principi, natura e funzione della Conc<strong>il</strong>iazione,<br />
esperienze internazionali e principi<br />
comunitari.<br />
Compiti, responsab<strong>il</strong>ità e caratteristiche del<br />
Conc<strong>il</strong>iatore; tecniche di conc<strong>il</strong>iazione; rapporr ti con la tutela contenziosa.<br />
Le controversie di cui all’art. 1 d. lgs. 1 gennaio<br />
2003, n. 5; i riti societari di cognizione ordinaria<br />
e sommaria.<br />
I tavoli di conc<strong>il</strong>iazione.<br />
Il Consiglio <strong>Nazionale</strong>, nell’esprimere felicitazioni<br />
ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> neo Conc<strong>il</strong>iatori informa che sta<br />
verificando la possib<strong>il</strong>ità di costituire una Camera<br />
di Conc<strong>il</strong>iazione.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 45
46<br />
E’ stata pubblicata sul sito www.peritiagrari.it<br />
la Sentenza del Consiglio di<br />
NEWS<br />
AGENZIA A DEL TERRITORIO:<br />
per p l’importanza che riveste per la<br />
professione p di Perito <strong>Agrari</strong>o abbiamo<br />
b pubblicato sul www.peritia-<br />
grari grari.it it sezione - News - la circolare circol n.3 dell’Agenzia del Territorio<br />
recante :”Adozione versione 2 della procedura DOCTE per la dichiarazione<br />
delle variazioni di coltura delle particelle di catasto<br />
terreni”.<br />
PROROGA TERMINI ACCATASTAMENTO IMMOBILI:<br />
come è noto <strong>il</strong> 30 apr<strong>il</strong>e p.v. sono scaduti i termini per gli accatastamenti <strong>dei</strong><br />
fabbricati mai denunciati in Catasto e questo Consiglio <strong>Nazionale</strong>, stante la difficoltà<br />
operativa cui si sono venuti a trovare i professionisti operanti in tante<br />
realtà del paese colpite da calamità naturali, nei tempi ut<strong>il</strong>i ha inoltrato al Governo<br />
una richiesta di proroga della scadenza <strong>dei</strong> termini, che è stata sostenuta<br />
anche da molti Collegi provinciali, mediante l’invio di un telegramma o PEC<br />
inviate a:<br />
On.le S<strong>il</strong>vio Berlusconi - Presidente del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri<br />
Prof. Giulio Tremonti - Ministro dell’Economia e Finanze<br />
On.le Alberto Giorgetti - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />
On.le Sonia Viale - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />
On.le Luigi Casero - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />
Dott.ssa Gabriella Alemanno - Direttore Generale Agenzia del Territorio<br />
“Questo Consiglio Provinciale, stante l’impraticab<strong>il</strong>ità per molto tempo <strong>dei</strong> territori<br />
alluvionati o sinistrati del Paese, vista l’oggettiva difficoltà di poter concludere i<br />
lavori di accatastamento <strong>dei</strong> fabbricati chiede che venga stab<strong>il</strong>ito un nuovo termine<br />
temporale per l’espletamento di quanto necessario alla accatastamento <strong>dei</strong> fabbricati<br />
mai dichiarati e di quelli che hanno perso <strong>il</strong> requisito della ruralità e per questo<br />
chiede una proroga di almeno 6 mesi <strong>dei</strong> termini già stab<strong>il</strong>iti del 30 apr<strong>il</strong>e 2011.”<br />
Non è pervenuta alcuna comunicazione in merito alla richiesta di proroga; è invece<br />
disponib<strong>il</strong>e la circolare Circolare della Agenzia del Territorio n.4/2011 recante<br />
: “Articolo 2, comma 12, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 - Aumento<br />
degli importi minimo e massimo della sanzione amministrativa prevista per<br />
l’inadempimento degli obblighi di dichiarazione degli immob<strong>il</strong>i e delle variazioni<br />
di consistenza e di destinazione.”<br />
I tre documenti sono stati pubblicati nel sito istituzionale www.peritiagrari.it.<br />
Stato n. 1226/2011, relativa al ricorso<br />
proposto dal <strong>Collegio</strong> Interprovinciale<br />
degli Agrotecnici e degli Agrotecnici<br />
Laureati di Roma, Rieti e Viterbo per la<br />
riforma della sentenza breve del T.A.R.<br />
Lazio, Sezione I, n. 33352 dd. 10 novembre<br />
2010, resa tra le parti, concernente <strong>il</strong><br />
D.P.R. 23 luglio 2010 n. 154 nella parte<br />
in cui non prevede l’esclusiva competenza<br />
professionale degli agrotecnici ad<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
AGENZIA DELLE<br />
ENTRATE<br />
PROVVEDIMENTO 28 febbraio<br />
2011 : recante “Approvazione delle<br />
specifiche tecniche e della procedura<br />
Docte 2 per le dichiarazioni<br />
di variazione, al catasto terreni,<br />
delle qualità di coltura o di destinazione”<br />
.<br />
Pubblicazione della nuova versione<br />
di Pregeo 10 : come noto, <strong>il</strong> 3<br />
novembre 2010 è stata resa disponib<strong>il</strong>e,<br />
sul sito dell’Agenzia del Territorio,<br />
la nuova versione di Pregeo<br />
10 - APAG, stante l’esigenza di un<br />
perfezionamento della precedente<br />
versione del 1° marzo 2010.<br />
TIROCINANTI:<br />
T<br />
al a fine di poter<br />
offrire o alcune opportunità<br />
p di formazione<br />
m <strong>il</strong> CNPA<br />
ha h<br />
costituito una<br />
ma<strong>il</strong>ing list, aperta ed in continuo<br />
aggiornamento, di tutti i tirocinanti<br />
iscritti nel registro <strong>dei</strong> praticanti che<br />
saranno informati sulle iniziative<br />
specifiche .<br />
effettuare le r<strong>il</strong>evazioni relative al 6°<br />
Censimento Generale dell’Agricoltura,<br />
già precedentemente fornitavi con<br />
cir.27/2010. La sentenza del Consiglio di<br />
Stato accoglie le tesi esposte da questo<br />
Consiglio <strong>Nazionale</strong>, e ricalca molte delle<br />
intuizioni che, dettate dal buon senso<br />
ed esposte nel passato con <strong>il</strong> consueto<br />
st<strong>il</strong>e di sempre pur senza alzare i toni,<br />
hanno trovato accoglimento.
POSTA ELETTRONICA<br />
CERTIFICATA<br />
La posta elettronica certificata<br />
(PEC) è uno strumento che permette<br />
di dare ad un messaggio di<br />
posta elettronica lo stesso valore<br />
legale di una raccomandata con<br />
avviso di ricevimento tradizionale.<br />
La PEC può aggiungere<br />
inoltre la certificazione del contenuto<br />
del messaggio solo se in<br />
combinazione con un certificato<br />
digitale. La PEC non certifica<br />
l’identità del mittente, né trasforma<br />
<strong>il</strong> messaggio in “documento<br />
informatico”, se <strong>il</strong> mittente<br />
omette di usare la propria firma<br />
digitale.<br />
La normativa sulla posta elettronica<br />
certificata attribuisce al<br />
CNIPA differenti compiti. In particolare<br />
indica tale soggetto come<br />
custode e gestore g delle regole g<br />
tecniche. È inoltre compito del<br />
CNIPA provvedere alla pubblicazione<br />
di aggiornamenti, in coerenza<br />
con gli standard specificati<br />
nella normativa di riferimento.<br />
Il CNIPA, all’interno del proprio<br />
sito istituzionale, rende disponib<strong>il</strong>e<br />
una apposita sezione<br />
riguardante la posta elettronica<br />
certificata, contenente una versione<br />
scaricab<strong>il</strong>e di tutta la documentazione<br />
valida ai fini di legge<br />
e riguardante la PEC.<br />
Il Governo Italiano fornisce<br />
gratuitamente a tutti i cittadini<br />
italiani una casella PEC che, tuttavia,<br />
può essere usata solo nelle<br />
comunicazioni con la Pubblica<br />
Amministrazione e non include<br />
un servizio di firma digitale.<br />
NEWS<br />
Ema<strong>il</strong>: ufficiostampa@agenziaterritorio.it<br />
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO<br />
“CASE FANTASMA”: SIGLATO UN ACCORDO TRA L’AGENZIA DEL TERRITORIO<br />
E IL COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI<br />
Il Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, e <strong>il</strong> Presidente del <strong>Collegio</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati, Andrea Bottaro, hanno firmato<br />
un Protocollo d’intesa che disciplina le modalità di collaborazione tra l’Agenzia ed <strong>il</strong><br />
<strong>Collegio</strong> per lo svolgimento delle attività propedeutiche alla regolarizzazione degli<br />
immob<strong>il</strong>i mai dichiarati in catasto, così detti fabbricati fantasma.<br />
In particolare, i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> effettueranno un sopralluogo analogo a quello che sarà<br />
svolto dai dipendenti dell’Agenzia, provvedendo, altresì, alla comp<strong>il</strong>azione di una<br />
scheda tecnica contenente gli elementi ut<strong>il</strong>i alla determinazione della rendita presunta.<br />
Tale collaborazione è assicurata dal <strong>Collegio</strong> a titolo gratuito, effettuata nell’interesse<br />
generale delle Istituzioni coinvolte e della collettività.<br />
«Vorrei ringraziare <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> per questa collaborazione così<br />
importante che ci offre un contributo significativo nella lotta all’evasione e all’elusione<br />
fiscale<strong>»</strong> ha dichiarato <strong>il</strong> Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno. «Le<br />
attività che i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> svolgeranno ci consentiranno di accelerare i tempi nelle<br />
operazioni di accertamento per <strong>il</strong> recupero di gettito nel settore immob<strong>il</strong>iare<strong>»</strong>.<br />
Il Presidente Bottaro ha dichiarato che «<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> è ben lieto di collaborare con<br />
l’Agenzia attraverso la sua rete di professionisti che metteranno a disposizione la<br />
propria professionalità nello svolgimento di tutte le attività previste a supporto di<br />
questo delicato progetto di estrema ut<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> sistema Paese in un’ottica di<br />
perequazione fiscale<strong>»</strong>.<br />
Roma, 4 maggio 2011<br />
Agenzia del Territorio<br />
Area Comunicazione e Relazioni Internazionali<br />
Tel. 0647775443-287<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Genovesi Alessandro<br />
VicePresidente Corelli Grappadelli<br />
Gabriele<br />
Segretario Bandini Marco<br />
Tesoriere Facchini Romano<br />
Consigliere Ricci Maccarini Mario<br />
Consigliere Bentivogli Sergio<br />
Consigliere Proni Romano<br />
<strong>Collegio</strong> di Ravenna<br />
A seguito delle elezioni avvenute nel giorno 14 Apr<strong>il</strong>e 2011<br />
<strong>il</strong> nuovo Consiglio del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Toschi Gianbattista<br />
Membro Eff. Trombini Claudio<br />
Membro Eff. Zaccaria Valeria<br />
Membro Supp. Bucchi Antonio<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 47
Agricoltura e foreste<br />
Comunità Europea - Comunità<br />
Economica Europea - Agricoltura<br />
- Aiuti Comunitari a coltivatori<br />
che abbiano destinato a riposo<br />
terreni seminativi (REG. CEE N.<br />
1272 DEL 1988) - Accertamento<br />
dell’effettività del ritiro del terreno<br />
da parte degli organi di controllo<br />
- Successivo accertamento della<br />
destinazione a semina di parte del<br />
terreno ritirato - Conseguenze<br />
- sanzioni di cui alla legge N. 898<br />
DEL 1986 - Applicab<strong>il</strong>ità - Esclusione<br />
- Fondamento - DECADEN-<br />
ZA dal beneficio ed obbligo restitutorio<br />
- Sussistenza. Cass. Sez. I<br />
Civ. 9 giugno 2010, n. 13888 (M)<br />
Ambiente<br />
Energia - Incentivi - Fonti Rinnovab<strong>il</strong>i<br />
- D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28<br />
(G.U. 28 marzo 2011, n. 71, suppl.<br />
ord. n. 81)<br />
Energia - Impianti eolici - Deliberazione<br />
della Giunta Regionale<br />
Sarda 16 gennaio 2009, n. 3/17 -<br />
esclusione dell’ubicazione di impianti<br />
eolici in zone contermini<br />
alle aree pip - Illegittimità - art. 112<br />
al piano paesaggistico regionale<br />
- Individuazione delle aree da destinare<br />
all’eolico mediante studio<br />
specifico. T.A.R. Sardegna, Sez. II<br />
9 apr<strong>il</strong>e 2010, n. 673, con nota di P.<br />
COSTANTINO<br />
Danno ambientale - Liquidazione<br />
- Criteri - Cass. Sez. III Civ. 22 marzo<br />
2011 n. 6551<br />
Danno ambientale - Liquidazione<br />
- Criteri - Cass. Sez. III Civ. 22 marzo<br />
2011, n. 6525<br />
Animali<br />
Reati contro <strong>il</strong> patrimonio - Delitti<br />
- Introduzione o abbandono di<br />
animali nel fondo altrui - Pascolo<br />
abusivo - Ipotesi prevista dall’art.<br />
636, comma 2, c.p. - Natura giuridica<br />
- Circostanza aggravante -<br />
48<br />
GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />
Esclusione - Fattispecie autonoma<br />
di reato. Cass. Sez. II Pen. 6 dicembre<br />
2010, n. 43273 (M)<br />
Bellezze naturali<br />
Bellezze naturali - annullamento<br />
dell’autorizzazione paesaggistica<br />
- termine di sessanta giorni - decorrenza<br />
- individuazione - Cons.<br />
Stato, Sez. V 4 apr<strong>il</strong>e 2011, n. 2087<br />
Bellezze naturali (protezione delle)<br />
- beni ambientali - boschi e radure<br />
- Cass. Sez. III Pen. 10 marzo<br />
2011, n. 9690<br />
Ed<strong>il</strong>izia e urbanistica<br />
Pertinenza di manufatto rispetto<br />
ad azienda agricola - Cass. Sez. III<br />
Pen. 30 marzo 2011, n. 13125 (c.c.)<br />
Contratti agrari<br />
Affitto di fondi rustici - Affitto<br />
a coltivatore diretto - Subaffitto,<br />
sublocazione e subconcessione -<br />
violazione del divieto di subaffitto<br />
- Nullità del contratto di subaffitto<br />
per vizi diversi dalla violazione<br />
dell’art. 21, legge n. 203 del 1982 -<br />
R<strong>il</strong>evanza - Eesclusione. Cass. Sez.<br />
III Civ. 12 ottobre 2010, n. 21018<br />
Espropriazione p.p.u.<br />
Occupazione temporanea e d’urgenza<br />
- Risarcimento del danno -<br />
Occupazione appropriativa - Suoli<br />
agricoli - Determinazione del<br />
danno - Commisurazione al valore<br />
sul mercato del terreno - Configurab<strong>il</strong>ità<br />
- Possib<strong>il</strong>ità di ut<strong>il</strong>izzazioni<br />
intermedie tra quella agricola<br />
e quella edificatoria - r<strong>il</strong>evanza.<br />
Cass. Sez. I Civ. 26 maggio 2010, n.<br />
12862 (M)<br />
Procedimento - Liquidazione<br />
dell’indennità - Determinazione<br />
(stima) - Valutazione del fondo<br />
- Area destinata ad ed<strong>il</strong>izia scolastica<br />
- Vincolo di inedificab<strong>il</strong>ità di<br />
natura conformativa - Configurab<strong>il</strong>ità<br />
- Fondamento - Fattispecie.<br />
Cass. Sez. I Civ. 26 maggio 2010, n.<br />
12862 (M)<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />
Imposte e tasse<br />
Cessione di terreni suscettib<strong>il</strong>i di<br />
ut<strong>il</strong>izzazione edificatoria - Plusvalenze<br />
patrimoniali - Tassab<strong>il</strong>ità<br />
- Condizioni. Cass. Sez. V Civ. 14<br />
gennaio 2011, n. 771, con nota di L.<br />
Cenicola<br />
Tributi locali posteriori alla riforma<br />
tributaria del 1972 - Imposta<br />
comunale sugli immob<strong>il</strong>i (ici) -<br />
Soggetto cancellato dall’elenco<br />
<strong>dei</strong> coltivatori diretti e titolare di<br />
pensione - Agevolazioni previste<br />
dall’art. 9 del d.lgs. n. 504 del 1992<br />
- Spettanza - Esclusione. Cass. Sez.<br />
V Civ. 21 maggio 2010, n. 12565<br />
(M)<br />
Prelazione e riscatto<br />
Terreni T con destinazione diversa<br />
da quella agricola, anche se non<br />
edificatoria - Diritto di prelazione<br />
agraria - Sussistenza - Esclusione<br />
- Fondamento - Qualificazione di<br />
un territorio come agricolo - R<strong>il</strong>evanza<br />
- Esclusione - Strumenti urbanistici<br />
- Valutazione - Necessità.<br />
Cass. Sez. III Civ. 31 marzo 2010,<br />
n. 7796<br />
Prelazione e riscatto<br />
Prelazione - Confinante - Azione<br />
per nullità del contratto - Domanda<br />
- Notifica al proprietario<br />
e all’acquirente - Necessità - Trib.<br />
Parma 4 marzo 2011, n. 2105<br />
Previdenza sociale<br />
Assicurazioni sociali - Assicurazione<br />
contro le malattie - Prestazioni<br />
- Assistenza economica - Indennità<br />
- Lavoratori agricoli a termine<br />
- Rapporto assicurativo - Presupposti<br />
- Requisito della prestazione<br />
di almeno cinquantuno giornate<br />
lavorative nell’anno precedente -<br />
R<strong>il</strong>evanza in via alternativa di prestazioni<br />
lavorative nell’industria<br />
- Esclusione - Fondamento. Cass.<br />
Sez. Lav. 25 maggio 2010, n. 12744
. Agrigento<br />
Via Alcide De Gasperi 127/D<br />
92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />
Pres. Domenico Terlizzese<br />
. Alessandria<br />
Via Marengo 27<br />
. Ancona<br />
. Ascoli<br />
15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />
Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />
Via del Consorzio 21<br />
60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />
071/9188973<br />
Pres. Carlo Zoppi<br />
Piceno<br />
Via delle Zeppelle 192<br />
63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />
Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />
Via Colle Pretara 68<br />
67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />
Pres. Elli Ciampa . Arezzo<br />
Piazza Guido Monaco 5<br />
52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />
Pres. Giuliano Giuliarini . Asti<br />
Via Carducci 50/A<br />
14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857<br />
Pres. Angelo Dezzani<br />
. Avellino<br />
. Bari<br />
Via L. Iannacchini 38<br />
83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />
Pres. Celestino Nardone<br />
. Bergamo<br />
Via Zelasco 1<br />
Via Annibale Di Francia 13<br />
70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />
Pres. Mauro Guglielmi<br />
. Belluno<br />
24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />
Pres. Francesco Possenti<br />
Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />
32100 Belluno (BL) - Tel. 0437/949640<br />
Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />
Viale Melluso 80<br />
82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />
Pres. Cristiano Fontanarosa<br />
. Bologna<br />
. Brindisi<br />
Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />
40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />
Pres. Luca Natalini<br />
Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />
72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />
Pres. Rocco Cucci . Brescia<br />
Via Marsala 17<br />
25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />
Pres. Sergio Caprioli<br />
.Bolzano<br />
Via Del Monte 18<br />
39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />
Pres. Christian Vorhauser<br />
. Cagliari<br />
Via Mestre 8<br />
. Caltanissetta<br />
09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />
Pres. Marco Fanunza<br />
Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />
93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />
Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />
Via D’amato 15<br />
86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />
Pres. Giacomo Picone<br />
. Caserta<br />
. Catania<br />
Piazza Roma 79<br />
81016 Piedim. Matese (CE)<br />
Tel. 0823/913594<br />
Pres. Domenico Di Baia<br />
Via Grotte Bianche 150<br />
95129 Catania (CT) - Tel. 095/436393<br />
Pres. Francesco Intrisano<br />
. Catanzaro<br />
Via Italo Paparazzo 5/A<br />
88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488<br />
Pres. Domenico Russo<br />
INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />
. Chieti<br />
. Como<br />
Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />
66120 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />
Pres. Nicola D’Ortona<br />
. Cosenza<br />
Via E. Capizzano 56<br />
Piazzale Carmelata 9<br />
22100 Como (CO) - Tel. 031/526019<br />
Pres. Salvatore Raso<br />
87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />
Pres. Rocco Carricato . Cremona<br />
Via Palestro 66<br />
26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />
Pres. Amedeo Ardigò . Cuneo<br />
Via Alfieri 10<br />
. Enna<br />
. Ferrara<br />
12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />
Pres. Giuseppe Serra<br />
Corso Umberto 109<br />
94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />
Pres. Francesco Ferragosto<br />
. Firenze<br />
Via Bezzecca 2<br />
Piazza Luciano Chiappini 2 int. 3<br />
44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />
Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti<br />
. Foggia<br />
Via Piave 41<br />
50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />
Pres. Edoardo Boscherini<br />
. Forlì<br />
71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />
Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a<br />
/ Cesena<br />
Corso Repubblica 93<br />
47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/32505<br />
Pres. Gianluca Bagnara . Frosinone<br />
Via S. Nicola 1<br />
03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />
Pres. Domenico Cistrone<br />
. Grosseto<br />
. Imperia<br />
Via Aurelia Nord 8<br />
58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />
Pres. Giuseppina Pino<br />
Corso Garibaldi 13<br />
18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />
Pres. Elio Diversi . Latina<br />
Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />
04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />
Pres. Maria Grazia Passarelli<br />
. Lecce<br />
Via Capitano Ritucci 41<br />
73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />
Pres. Massimo De Nitto . Livorno<br />
Via Mogadiscio 20/B<br />
57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403<br />
Pres. Paolo Giomi . Lucca<br />
Viale A. Diaz 28<br />
. Macerata<br />
. Mantova<br />
55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />
Pres. Stefano Belgrano<br />
C. Da Lornano 7/A<br />
62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />
Pres. Gianni Calamante<br />
Viale Risorgimento 27/B<br />
46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />
Pres. Isaia Rossi . Massa<br />
Via Fermi 19<br />
54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />
Pres. Mirella Tongiani<br />
. Matera<br />
Piazza Matteotti 7<br />
75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />
Pres. Emanuele Genchi<br />
. Messina<br />
Via Romagnosi 7<br />
98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />
Pres. Salvatore Tripoli<br />
. M<strong>il</strong>ano<br />
. Modena<br />
Via Ripamonti 35<br />
20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />
Pres. Alessandro Gnocchi<br />
. Napoli<br />
Via Argine 1085<br />
Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />
41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />
Pres. Claudio Losi<br />
. Novara<br />
80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />
Pres. Biagio Scognamiglio<br />
Corso Risorgimento 405<br />
28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />
Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />
Via Lamarmora 2<br />
08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />
Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />
Via Tito Livio 5<br />
. Palermo<br />
35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />
Pres. Mariano Schiavon<br />
Via Pindemonte 17<br />
90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />
Pres. Bartolomeo Amato . Parma<br />
Via Ponchielli 2<br />
43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />
Pres. Giorgio Faroldi<br />
. Pavia<br />
. Perugia<br />
. Pesaro<br />
Piazza S. Bovo 37<br />
27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />
Pres. Gloria Gariboldi<br />
Borgo XX Giugno 74<br />
06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />
Pres. Massimo Moncelli<br />
. Pescara<br />
Via del Circuito 71<br />
Via Domenico Mazza 9<br />
61100 Pesaro (PU) - Tel. 0721/30154<br />
Pres. Stefano Bartolucci<br />
. Piacenza<br />
65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />
Pres. Pasqualino Lupone<br />
Via San Giovanni 20<br />
29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />
Pres. Nuvolati Paolo . Pisa<br />
Via De Chirico 11<br />
56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />
Pres. Giulia Parri<br />
. Pistoia<br />
. Potenza<br />
Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />
51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />
Pres. Leonardo Guido<br />
Via Cardinale De Luca 56<br />
85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />
Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />
Via Archimede 183<br />
97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />
Pres. Corrado Balloni<br />
. Ravenna<br />
. Reggio<br />
Via Dante 1<br />
. Reggio<br />
. Rieti<br />
Via Antica Zecca 6<br />
48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />
Pres. Alessandro Genovesi<br />
Calabria<br />
89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />
Pres. Beniamino Denisi<br />
Em<strong>il</strong>ia<br />
Via Martiri di Cervarolo 74/10<br />
42122 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />
Pres. Corrado Fantuzzi<br />
c/o Istituto <strong>Agrari</strong>o Agroalimentare<br />
Agroindustria di Rieti (Polodidattico)<br />
Via Palmiro Togliatti snc - 02100 Rieti (RI)<br />
Pres. Angelo Caffarelli<br />
. Rimini<br />
Via Secchiano 1<br />
47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />
Pres. Pier Leonardo Zangheri . Roma<br />
Via Cerveteri 18 int. 6<br />
00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />
Pres. Leonardo Perronace . Rovigo<br />
Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />
45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />
Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />
Via Luigi Guercio 197<br />
84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />
Pres. Antonio Landi . Sassari<br />
Via Mazzini 6<br />
07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />
Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />
. Savona<br />
. Siena<br />
. Siracusa<br />
Via Gin Noberasco 14<br />
17031 Savona Albenga (SV)<br />
Tel. 0182/540940<br />
Pres. Antonio Michelucci<br />
Strada Massetana Romana 54<br />
53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />
Pres. Raffaello Biagiotti<br />
Vicolo a Viale Tica 19<br />
96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />
Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />
Via A. Moro 26/A<br />
23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />
Pres. Rosario Alessi<br />
. Taranto<br />
. Teramo<br />
Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />
74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />
Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />
Piazza Martiri Pennesi 17<br />
64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/242639<br />
Pres. Giovanni De Luca . Torino<br />
Via Massena 13 bis<br />
10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />
Pres. Roberto Frova . Trapani<br />
Via Vaccari 16<br />
. Trento<br />
91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />
Pres. Giovanni Giacalone<br />
Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.<br />
38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575<br />
Pres. Guido Sicher . Treviso<br />
Via Veneto 40<br />
31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302<br />
Pres. Gino Dall’Armellina<br />
. Udine<br />
. Venezia<br />
. Vercelli<br />
Via Corte Savorgnan 6<br />
33100 Udine (UD) - Tel. 0432/512527<br />
Pres. Enore Venir<br />
Via Miranese 426<br />
30174 Venezia (VE)<br />
Tel. 041/923429 - Fax. 041/5150200<br />
Pres. Nicola Gastaldi Cibola<br />
Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS<br />
13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310<br />
Pres. Stefano Bondesan . Verona<br />
Via Berni 9<br />
37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559<br />
Pres. Elia Sandrini . Vicenza<br />
Contrà S. Marco 9<br />
36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443<br />
Pres. S<strong>il</strong>vano Faltracco . Viterbo<br />
Via Paradiso 3<br />
01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934<br />
Pres. Mario Morano<br />
Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it