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Speciale Congresso<br />

Sistri 2011<br />

Valutazione<br />

Stab<strong>il</strong>ità degli alberi<br />

<strong>il</strong> perito<br />

agrario<br />

Prima Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione<br />

<strong>dei</strong> Professionisti<br />

n.2<br />

Protocollo con<br />

Agenzia del Territorio


3<br />

4<br />

8<br />

11<br />

12<br />

14<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

EDITORIALE<br />

Voci dal Congresso<br />

di Andrea Bottaro<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e: Andrea Bottaro<br />

Direttore di redazione: Piero Pecciarini<br />

Hanno collaborato:<br />

Andrea Bottaro, Valeria Coco, Maria De Salvo,<br />

Mauro Finiguerra, Mario Fregoni,<br />

Fulvio Giacomassi, Cosimo D. Giannotta,<br />

Giovanni La Via, Letizia Lotti, Materne Maetz,<br />

Luca Natalini, Angelo Orsini, Piero Pecciarini,<br />

Leonardo Perronace, Gaia Pugliesi,<br />

Franco Possenti, Giovanni Razeto, Andrea Tad<strong>dei</strong><br />

Editrice: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />

<strong>il</strong> perito agrario<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

La Globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo<br />

XVII Congresso <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Piero Pecciarini<br />

La Globalizzazione 10 anni dopo<br />

Il contributo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Relazione di apertura del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong><br />

Andrea Bottaro<br />

Sintesi Degli Interventi<br />

La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />

processo di globalizzazione<br />

On.le Giovanni La Via<br />

Effetti su un mercato volat<strong>il</strong>e<br />

come quello agricolo<br />

Dr. Giovanni Razeto<br />

La Cassa di previdenza <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Per.Agr. Cosimo D.Giannotta<br />

La formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />

Per.Agr. Mauro Finiguerra<br />

Gli effetti della globalizzazione sul paesaggio<br />

I periti agrari studiano le nuove problematiche fitosanitarie<br />

Per. Agr. Leonardo Perronace<br />

La professione del perito agrario al servizio delle energie<br />

alternative rinnovab<strong>il</strong>i<br />

Dr.ssa Valeria Coco<br />

Fiscalità in agricoltura<br />

Per. Agr. Franco Possenti<br />

22<br />

25<br />

26<br />

28<br />

30<br />

35<br />

40<br />

43<br />

46<br />

48<br />

Direzione: Via Principe Amedeo, 23<br />

00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Paolo Vigato (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />

Lorenzo Benanti (consigliere)<br />

Paolo Bertazzo (consigliere)<br />

Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />

Sergio Lombardelli (consigliere)<br />

F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />

Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />

Lorenzo Salvan (consigliere)<br />

sommario<br />

N° 2 Marzo-Apr<strong>il</strong>e 2011<br />

Gli effetti della Globalizzazione<br />

nel settore vitivinicolo<br />

Prof. Mario Fregoni<br />

Le principali sfide dell’ agricoltura e<br />

dell’ alimentazione globalizzata: quale<br />

ruolo per gli esperti agricoli italiani ?<br />

Dr. Materne Maetz<br />

Sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità<br />

dell’agricoltura<br />

Dott.ssa Maria De Salvo<br />

Il lavoro, , dialogo sociale nella f<strong>il</strong>iera<br />

agroalimentare<br />

Dr. Fulvio Giacomassi<br />

PROFESSIONE<br />

Sistri - Sistema di controllo della<br />

tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti<br />

Angelo Orsini<br />

Il Valore Botanico Ambientale<br />

una proposta operativa per migliorare la tutela<br />

delle alberature in ambito urbano<br />

Luca Natalini e Letizia Lotti<br />

<br />

Ci risiamo...<br />

Andrea Tad<strong>dei</strong><br />

VITA DEI COLLEGI<br />

NEWS<br />

GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

Progetto Grafico e Stampa: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, 17 - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />

n.69/86 del 14/02/1986<br />

Finito di stampare: Maggio 2011<br />

Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero<br />

degli autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la<br />

redazione del periodico


CONTATTACI<br />

VALENTE SPA<br />

Via Galvani, 2/4 - 35011 Campodarsego (PD) - ITALY - Tel. +39 049 5565855 - Fax +39 049 9200548<br />

www.valentepali.com - valente@valentepali.com


Voci dal Congresso<br />

EDITORIALE<br />

Siamo in ritardo nella uscita del numero e, comunque, non mi sarà fac<strong>il</strong>e ringraziare lo stesso quanti<br />

si sono prodigati nella “traduzione” degli interventi.<br />

Partecipare al Congresso significa essere insieme a tante persone per molto tempo e non solo nei ritagli<br />

ante e post relazioni. Incontrarsi per le strade di Marsala, chiacchierare durante la visita tecnica<br />

ed in tutti gli altri momenti cui si sta insieme, ha rappresentato l’essere dello stare insieme. Dal sacro<br />

al profano si è parlato di tutto scambiandosi i più intimi e reconditi pensieri su tutti gli argomenti;<br />

politica, economia, ambiente e status professionale. Quello che va bene e quello che invece va modificato,<br />

quanto pesa e quanto è lieve. Anche confidenze personali e dunque a molti, anche assenti, sono<br />

fischiate le orecchie. Si sa, tutto <strong>il</strong> mondo è paese. Un tema ricorrente è stato quello pensionistico/<br />

previdenziale sul quale ho registrato molte riflessioni, interessi e suggerimenti.<br />

Sorvolo sulla richiesta di restituzione in unica soluzione del proprio montante contributivo in quanto,<br />

se fosse accolta, verrebbe a mancare un p<strong>il</strong>astro su cui poggiano le casse di previdenza. Però <strong>il</strong> primo<br />

cruccio <strong>dei</strong> contribuenti meno giovani è quello di poter recuperare, in soldoni, solo dopo 20 anni quanto<br />

versato alla cassa e, solo dopo, cominciare a percepire la “pensione”. Non è <strong>il</strong> massimo delle aspettative!<br />

Sarebbe bello ma non è colpa di nessuno se <strong>il</strong> sistema contributivo non va bene, e non solo per i non<br />

più giovani, e questa proposta la ritengo un’iperbole più provocatoria che realizzab<strong>il</strong>e; magari si potrebbe<br />

considerare la restituzione solo di quanto si è versato quando l’importo mens<strong>il</strong>e della pensione<br />

è inferiore all’assegno sociale (che per <strong>il</strong> 2009 è stato pari a 409,05 euro al mese). Su questo, per ora<br />

una semplice riflessione allo studio di fattib<strong>il</strong>ità poi, con atti concreti, si vedrà. E saremo propositivi.<br />

Ho condiviso pienamente, invece, le riserve e dubbi sul diverso sistema di andare in pensione <strong>dei</strong><br />

periti agrari rispetto ad altri professionisti, per esempio geometri e periti industriali (questi ultimi<br />

hanno anche una previsione alternativa a 57 anni a determinate condizioni) ed agli altri lavoratori<br />

gestiti dall’INPS (anche autonomi), e più specificatamente sulla mancanza di previsione per i periti<br />

agrari della “pensione per anzianità” ” e, non da meno la disparità di trattamento, in caso di maternità,<br />

tra le donne lavoratrici e le professioniste.<br />

L’assenza della previsione della pensione di anzianità cristallizza la posizione <strong>dei</strong> periti agrari che<br />

possono percepire la pensione di vecchiaia solo dal 65mo anno di età mentre i geometri, periti industriali<br />

ed i “lavoratori” generici possono andare in pensione di anzianità sin dal 57mo, 60mo anno<br />

di età. Oggi, in generale, le nuove regole vedono aumentare l’età pensionab<strong>il</strong>e a 60,61,62 anni per<br />

raggiungere (età + anni di contributi) quota 96/97/98 ma, per i periti agrari liberi professionisti, mancando<br />

la previsione, tutto resta fermo.<br />

Al momento della costituzione della nostra cassa <strong>il</strong> possesso del requisito degli anni di contribuzione<br />

era impensab<strong>il</strong>e, e quindi forse per questo è passata in secondo piano ma oggi, con <strong>il</strong> “riscatto degli<br />

anni pregressi”, è verosim<strong>il</strong>e che qualche Perito <strong>Agrari</strong>o possa aver cumulato <strong>il</strong> periodo richiesto e<br />

ritengo che, in ogni caso, sia una doverosa previsione per <strong>il</strong> futuro.<br />

Considerato che con l’attuale sistema contributivo <strong>il</strong> professionista riceve una pensione di vecchiaia<br />

pari ad una percentuale del proprio montante (sistema contributivo), anche con la pensione di<br />

anzianità non potranno mai crearsi pericoli di gestione della cassa di previdenza e dunque non si<br />

vedono ostacoli attuariali o mancanza di stab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> conti.<br />

E’ necessaria subito la modifica del regolamento per <strong>il</strong> giusto adeguamento della condizione previdenziale<br />

<strong>dei</strong> periti agrari lib eri professionisti a quella di altri professionisti, <strong>dei</strong> lavoratori autonomi,<br />

e <strong>dei</strong> dipendenti pubblici e privati. Dicono che nel 2050 l’età media pensionab<strong>il</strong>e in Europa sarà vicina<br />

ai 65 anni ma, mi chiedo, ci interessa veramente quello che avverrà tra quaranta anni. Pensiamo<br />

ai periti agrari liberi professionisti di oggi che devono avere gli stessi diritti degli altri professionisti<br />

e <strong>dei</strong> “lavoratori”. Individualmente, forse perché <strong>il</strong> problema non ci ha ancora toccato, non abbiamo<br />

prestato sensib<strong>il</strong>ità a questa opportunità ma oggi, grazie ad una riflessione collettiva, l’ argomento<br />

deve essere approfondito e risolto, e su questo argomento è già stato coinvolto <strong>il</strong> Comitato Gestore<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, tramite la modifica del regolamento delle prestazioni della Cassa di Previdenza, o<br />

con altro idoneo strumento <strong>il</strong> più veloce possib<strong>il</strong>e, che consenta ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di beneficiare delle<br />

attuali previsioni di altri in modo si possa contribuire alla costruzione di un diverso futuro previdenziale<br />

per i giovani .<br />

di Andrea Bottaro<br />

E<br />

D<br />

IT<br />

O RIALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 3


XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

La Globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo<br />

<br />

Piero Pecciarini<br />

La Categoria <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati ha ritenuto<br />

professionalmente<br />

doveroso e necessario<br />

riprendere in esame,<br />

dopo 10 anni, un tema<br />

vitale come quello della<br />

“globalizzazione”<br />

celebrando a Marsala<br />

nei giorni 27 e 28 Apr<strong>il</strong>e 2011 <strong>il</strong> suo<br />

XVII° Congresso <strong>Nazionale</strong>.<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, presenti in tutta la<br />

f<strong>il</strong>iera dell’agro-alimentare, del territorio<br />

e dell’ambiente, avendo già<br />

affrontato, sull’onda del nuovo, la<br />

tematica nella prima uscita internazionale<br />

in Tunisia nel Maggio 2000,<br />

hanno ritenuto riscontrare e confrontare<br />

i problemi di allora con le nuove<br />

situazioni determinatesi con i cambiamenti<br />

nel decennio.<br />

Prima della apertura <strong>dei</strong> lavori, Lorenzo<br />

Carini, Sindaco di Marsala ha<br />

portato <strong>il</strong> benvenuto della città al<br />

Congresso ricordando come da Mar-<br />

4<br />

sala ebbe inizio l’Unità<br />

d’Italia e come abbia<br />

apprezzato che la città<br />

sia stata scelta come<br />

sito congressuale.<br />

Il Presidente Bottaro<br />

ha espresso al Sindaco<br />

come <strong>il</strong> motivo delle<br />

celebrazioni dell’Unità<br />

d’Italia sia stato uno<br />

<strong>dei</strong> motivi di scelta . Il secondo è che<br />

<strong>il</strong> territorio sic<strong>il</strong>iano, e particolarmente<br />

quello di Marsala, fonda la sua attività<br />

produttiva sulla agricoltura e sulla<br />

trasformazione <strong>dei</strong> prodotti. F<strong>il</strong>iera<br />

importante che, contestualizzata alla<br />

qualità, è stata l’attività che dal punto<br />

di vista reddituale ha maggiormente<br />

interessato la popolazione mentre la<br />

situazione odierna vede l’avanzare di<br />

una evidente crisi del settore.<br />

E’ seguita la cerimonia dello scambio<br />

<strong>dei</strong> vess<strong>il</strong>li della Città di Marsala e del<br />

C.N.P.A.<br />

Giovanni Giacalone, Presidente del<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

<strong>Agrari</strong> Laureati di Trapani, ha portato<br />

i saluti del Consiglio nella bella<br />

terra sic<strong>il</strong>iana ricordando che <strong>il</strong> terzo<br />

convegno nazionale si è tenuto in<br />

provincia di Trapani nell’anno 1965<br />

ed ha donato al <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>il</strong><br />

ricordo della manifestazione.<br />

Il Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea Bottaro<br />

con la sua corposa relazione introduttiva<br />

ha esposto con chiarezza<br />

la valenza e l’attualità del tema. Ne<br />

sottolineiamo alcuni passaggi.<br />

L’accelerazione del fenomeno, grazie<br />

al mercato globale, nel settore<br />

agro-alimentare ha determinato un<br />

aumento del divario sui problemi<br />

inerenti la fame nel mondo, esistente<br />

fra i Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo e quelli<br />

industrializzati. La globalizzazione<br />

non ha risposto alle aspettative in<br />

quanto alla grande disponib<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

prodotti alimentari in questi Paesi<br />

non si è data per <strong>il</strong> basso reddito procapite<br />

a 2 m<strong>il</strong>iardi circa di persone la<br />

possib<strong>il</strong>ità di acquistarli e quindi non<br />

liberandole da fame e miseria.


Per i Paesi consumatori invece con <strong>il</strong><br />

nuovo fenomeno della delocalizzazione<br />

<strong>dei</strong> centri di produzione agrozootecniche<br />

in altri Paesi, ove i salari<br />

sono più bassi ed hanno quindi costi<br />

di produzione inferiori a quelli delle<br />

nostre imprese agricole, si è destato<br />

conseguentemente <strong>il</strong> maggiore interesse<br />

della industria di trasformazione<br />

e del commercio interno che<br />

grazie alla politica <strong>dei</strong> prezzi più convenienti,<br />

è riuscito in molti casi a mettere<br />

fuori mercato l’impresa agricola<br />

italiana, costringendola per la gravità<br />

della crisi, a cessare l’attività.<br />

L’On. Giovanni La Via relatore permanente<br />

sul b<strong>il</strong>ancio agricolo nella<br />

Commissione Agricoltura Parlamento<br />

Europeo affrontando <strong>il</strong> tema<br />

“ La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />

processo di globalizzazione” ha r<strong>il</strong>evato<br />

con chiarezza come la globalizzazione<br />

coinvolgendo l’intera società<br />

è oramai vissuta ovunque. Commercialmente<br />

ha prodotto effetti dirompenti<br />

sui mercati tanto che <strong>il</strong> relatore<br />

ha ribadito che la competizione con i<br />

Paesi in via di sv<strong>il</strong>uppo non è da noi<br />

affrontab<strong>il</strong>e perché i costi sono in<br />

questi Paesi eccessivamente più bassi<br />

e quindi in un mercato aperto e globalizzato<br />

noi saremo sempre perdenti.<br />

A fronte di questi effetti negativi<br />

subiti specialmente nel settore agroalimentare<br />

si è ricercato nel dibattito<br />

quali potrebbero essere le soluzioni<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

per potere riequ<strong>il</strong>ibrare<br />

le situazioni<br />

ed eliminare le<br />

storture riscontrate.<br />

R<strong>il</strong>evato che prima<br />

l’Europa era<br />

un mercato chiuso<br />

che creava prezzi<br />

differenti rispetto<br />

a quelli che lo stesso<br />

prodotto aveva<br />

sul mercato mondiale<br />

e che questo<br />

sistema anche se a<br />

poco a poco è stato<br />

smontato dando degli aiuti agli agricoltori<br />

non ha portato a risultati positivi.<br />

Pertanto emerge chiaramente<br />

la necessità della riforma della PAC.<br />

La nuova PAC riformata dovrà fare<br />

cadere le barriere esistenti. Dopo <strong>il</strong><br />

2013, mantenendo le stesse risorse<br />

pubbliche, dovrà erogare contributi<br />

in tutti i comparti agricoli allo stesso<br />

modo. Il fondo in dotazione dovrà essere<br />

quindi ut<strong>il</strong>izzato al meglio e, non<br />

escludendo l’ambiente e territorio,<br />

gli aiuti dovranno essere distribuiti,<br />

attraverso particolare criteri di compensazione,<br />

in modo da evitare storture<br />

e squ<strong>il</strong>ibri.<br />

E’ intervenuto <strong>il</strong> Dr. Giovanni Razeto,<br />

Funzionario dell’ISMEA, l’Istituto<br />

<strong>dei</strong> Servizi del mercato agricolo<br />

alimentare, sulla “politica agricola<br />

europea ed <strong>il</strong> processo di globalizzazione”<br />

<strong>il</strong> quale ha sottolineato la<br />

vulnerab<strong>il</strong>ità dell’agricoltura italiana.<br />

Le debolezze strutturali che la contrassegnano<br />

quali costi di produzione<br />

in aumento, forti osc<strong>il</strong>lazioni <strong>dei</strong><br />

prezzi <strong>dei</strong> prodotti che in relazione<br />

alla quantità prodotta rendono difficoltoso<br />

pervenire a redditi stab<strong>il</strong>i. Ha<br />

inoltre <strong>il</strong>lustrato, <strong>il</strong> relatore, <strong>il</strong> ruolo<br />

dell’ISMEA che dovrebbe riuscire<br />

a capire quando un settore entra in<br />

crisi e cercare di prevenire, con gli<br />

indicatori di alert, che non si arrivi<br />

a situazioni di emergenza. E’ stato<br />

ancora r<strong>il</strong>evato le opportunità di mi-<br />

gliorare l’accesso al credito, di avere<br />

assicurazioni innovative sui mercati,<br />

con fondi di mutualità e polizze assicurative<br />

sul reddito.<br />

Dal dibattito congressuale è chiaramente<br />

emersa la necessità di una<br />

profonda ristrutturazione e riorganizzazione<br />

delle aziende agricole<br />

italiane non trascurandone le dimensioni.<br />

Aziende agricole più grandi, affinché<br />

siano idonee a competere sul<br />

mercato globale con prodotti diversi<br />

e sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della qualità e salubrità<br />

renderli appetib<strong>il</strong>i internazionalmente.<br />

Il fatto che <strong>il</strong> nostro Paese<br />

è membro dell’Europa, coinvolto nel<br />

fenomeno globalizzazione mette in<br />

evidenza la necessità di una evoluzione<br />

culturale dell’agricoltore. Questi<br />

deve essere pronto e preparato a<br />

confrontarsi sui mercati per introdurvi<br />

i propri prodotti per la loro unicità<br />

e valenza qualitativa. Il moderno<br />

agricoltore deve essere in grado di<br />

recepire nuove direttive, interpretare<br />

normative e prevenire le diffic<strong>il</strong>i situazioni<br />

per evitare emergenze.<br />

Il Congresso è stato arricchito dalla<br />

trattazione di altre importanti ed attuali<br />

tematiche collaterali al dibattito<br />

principale sulla globalizzazione. Temi<br />

esposti con competenza da Relatori e<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 5


Colleghi. Il Per. Agr. Cosimo D. Giannotta<br />

ha parlato su la Cassa di Previdenza<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, argomento<br />

di grande interesse per la categoria,<br />

mentre <strong>il</strong> Per. Agr. Mauro Finiguerra,<br />

Presidente Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />

ha affrontata la formazione <strong>dei</strong> professionisti.<br />

Gli effetti della globalizzazione<br />

sul paesaggio con lo studio<br />

delle nuove problematiche fitosanitarie<br />

sono stati esposti dal Per. Agr.<br />

Leonardo Perronace, mentre <strong>il</strong> Per.<br />

Agr. Franco Possenti ha <strong>il</strong>lustrato su<br />

la fiscalità in agricoltura e la Dr.ssa<br />

Valeria Coco ha presentata la professione<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o al servizio<br />

delle energie alternative rinnovab<strong>il</strong>i.<br />

Sono intervenuti nel secondo giorno<br />

di Congresso <strong>il</strong> Prof. Mario Fregoni<br />

della Università <strong>Agrari</strong>a di Piacenza<br />

che ha esposto gli effetti della globalizzazione<br />

nel settore vinicolo; <strong>il</strong> Dr.<br />

Materne Maetz, già Responsab<strong>il</strong>e<br />

delle Politiche Agricole FAO ha presentato,<br />

nella agricoltura globalizzata<br />

quale ruolo degli esperti agricoli italiani?<br />

La Dr.ssa Maria De Salvo, della<br />

Università di Catania ha parlato della<br />

sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità della<br />

agricoltura ed infine <strong>il</strong> Dr. Fulvio<br />

Giacomassi, della Segreteria centrale<br />

6<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

CISL ha affrontato: <strong>il</strong> lavoro, dialogo<br />

sociale nella f<strong>il</strong>iera agroalimentare.<br />

Dopo gli interventi ha portato <strong>il</strong> saluto<br />

del Governo l’On. Nello Musumeci,<br />

Sottosegretario al Ministero del<br />

Lavoro e delle Politiche Sociali <strong>il</strong> quale,<br />

nel portare i saluti del Governo, ha<br />

ricordato l’importanza del tema della<br />

globalizzazione <strong>dei</strong> mercati, estremamente<br />

attuale ed insidioso in quanto,<br />

ad esempio in Sic<strong>il</strong>ia, in riferimento<br />

ai parchi eolici pongono <strong>il</strong> quesito se<br />

sia più importante <strong>il</strong> tema energetico<br />

o quello del paesaggio?<br />

Ambedue sono fondamentali ma che<br />

possono confliggere e la tutela di uno<br />

non può essere discapito dell’altro.<br />

Continua <strong>il</strong> Sottosegretario ricordando<br />

che i compromessi non sempre<br />

sono chiari e creano problemi alla<br />

agricoltura e dunque occorre adoperarsi<br />

per trovare soluzioni condivise<br />

e, nella fattispecie, una pianificazione<br />

territoriale più consapevole.<br />

Considerato che, per rispondere alle<br />

esigenze sempre più spregiudicate del<br />

mercato, non ci può essere agricoltura<br />

competitiva se non è sostenuta da<br />

una assistenza tecnica adeguata ritiene<br />

la Categoria, ad 80 anni dalla sua<br />

fondazione, sempre più all’altezza<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

del suo compito ed ha <strong>il</strong> dovere di accompagnare<br />

<strong>il</strong> processo di crescita e<br />

di modernizzazione della agricoltura<br />

sapendo che <strong>il</strong> futuro prossimo vede<br />

presenti emergenze culturali, economiche,<br />

di certificazione ambientali,<br />

del lavoro, di conflittualità tra gli stati<br />

e religiose.<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

d’Italia con questo loro XVII°<br />

Congresso hanno ritenuto fornire un<br />

valido contributo tecnico culturale al<br />

comparto agricolo italiano in un momento<br />

in cui questo è sofferente. Il<br />

Congresso ha evidenziato con le sue<br />

approfondite analisi su i fatti contingenti<br />

e problemi concreti come questi<br />

andranno affrontati uscendo anche da<br />

schemi tradizionali oramai superati<br />

dai tempi.<br />

Riteniamo che <strong>il</strong> dibattito congressuale<br />

abbia mostrato che viviamo in<br />

un mondo in cui è necessario cambiare<br />

ciò che va cambiato ed innovare ciò<br />

che va innovato per seguire la rotta<br />

che i tempi impongono. E ciò affinché<br />

l’agricoltura italiana ed <strong>il</strong> nostro Paese,<br />

immesso in una economia globalizzata,<br />

al confronto con gli altri dia la<br />

prova per le capacità, e la cultura del<br />

suo popolo di non essere da meno.


XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

LA<br />

Ordine del giorno<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati d’Italia continuando nell’azione tecnico culturale già da decenni intrapresa hanno celebrato <strong>il</strong> loro 17° Congresso<br />

<strong>Nazionale</strong> di Categoria nei giorni 27 e 28 apr<strong>il</strong>e 2011 nella bella e accogliente città di Marsala ricca di storia e di tradizioni agricole e là ove 150 anni fa partì<br />

l’azione che ha portato a l’Unità d’Italia.<br />

Il tema “la globalizzazione <strong>dei</strong> mercati dieci anni dopo” per la sua attualità, importanza e valenza è stato affrontato nella trattazione con argomentazioni<br />

tali da sviscerarlo in maniera approfondita al di là di ogni aspettativa.<br />

Dopo la ricca e interessante relazione del Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea Bottaro si sono alternati valenti relatori che con argomentazioni nutrite e dati hanno<br />

valorizzato <strong>il</strong> dibattito congressuale, arricchito successivamente da relazioni specifiche esposte con competenza da <strong>il</strong>lustri relatori e da esperti colleghi<br />

su tematiche specifiche che hanno incrementato i contenuti congressuali.<br />

Quanto emerso nel corso del ricco dibattito congressuale ed in specie su quanto argomentato in merito allo stato di sofferenza come l’agricoltura italiana<br />

allo stato vive ha <strong>il</strong>lustrato le problematiche che generano la crisi che sono chiaramente emerse in una diagnosi acuta r<strong>il</strong>evatasi esaustiva ed inopinab<strong>il</strong>e.<br />

E’ stato preso atto che la globalizzazione è ormai vissuta ovunque, e che questa ha prodotto nei suoi vari, vasti ed interdipendenti aspetti, che non solo<br />

hanno investito <strong>il</strong> settore produttivo agricolo ma l’intera società ne è rimasta coinvolta. Si è considerato che <strong>il</strong> fenomeno globalizzazione, accelerandosi in<br />

questi ultimi anni nel settore agroalimentare, ha aumentato <strong>il</strong> divario sui problemi inerenti la fame nel mondo esistente tra i PVS e quelli industrializzati.<br />

Si è visto che la delocalizzazione <strong>dei</strong> centri di produzione agro-zootecnica in altri paesi ove i salari sono più bassi, ha determinato costi di produzione inferiori<br />

a quelli delle nostre imprese con la conseguenza di destare maggiore interesse dell’industria di trasformazione e del commercio interno, mettendo così<br />

fuori mercato l’impresa agricola italiana costringendola in molti casi a cessare l’attività.<br />

A fronte di questi effetti negativi subiti nel settore agricolo si è pervenuti nella dissertazione congressuale a ricercare terapie che di seguito indichiamo:<br />

A) tutti i Paesi che producono devono vendere. Ciò evidenzia che certe barriere esistenti nella PAC attuale devono cadere e quindi diventa<br />

necessaria l’esigenza di una riforma. La nuova PAC dovrà cambiare le regole che tengano conto che la competizione con i PVS non è<br />

affrontab<strong>il</strong>e in un mercato aperto e globalizzato. Sarà quindi necessario ut<strong>il</strong>izzare al meglio <strong>il</strong> fondo in dotazione trasferendo a tutti i comparti<br />

agricoli, non escludendo l’ambiente, gli stessi aiuti adottando particolari criteri per evitare storture.<br />

B) nel Paese preso atto che le aziende agricole sono stab<strong>il</strong>i o in decrescenza è emerso con la stessa inconfutab<strong>il</strong>e chiarezza la necessità di una<br />

profonda ristrutturazione e riorganizzazione delle aziende agricole italiane non trascurando le dimensioni di queste in modo da renderle<br />

idonee a competere sul mercato globale.<br />

Formare aziende agricole che immettano sul mercato prodotti diversi sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o della qualità e della salubrità e quindi più appetib<strong>il</strong>i<br />

sui mercati internazionali. Preso atto di un’agricoltura vulnerab<strong>il</strong>e contrassegnata da debolezze strutturali e dall’aumento della volat<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> prezzi si è evidenziata la necessità di un’evoluzione culturale dell’agricoltore. Questi deve essere pronto e preparato al confronto globale<br />

e idoneo a introdurre sui mercati le peculiarità <strong>dei</strong> propri prodotti. Che sia in grado, inoltre, di sapere interpretare normative e direttive<br />

in modo da prevenire situazioni diffic<strong>il</strong>i o di emergenza.<br />

Il congresso non ha trascurato l’esame di attuali e importanti tematiche interessanti ed apprezzab<strong>il</strong>i nella loro valenza tecnica ed informativa quali: la<br />

formazione <strong>dei</strong> professionisti; la professione del Perito <strong>Agrari</strong>o al servizio dell’energie alternative rinnovab<strong>il</strong>i; la fiscalità in agricoltura; gli effetti della<br />

globalizzazione nel settore viti-vinicolo; le principali sfide dell’agricoltura e dell’alimentazione globalizzata; sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità dell’agricoltura;<br />

<strong>il</strong> lavoro, dialogo sociale nella f<strong>il</strong>iera agro alimentare.<br />

A fronte delle considerevoli e complesse problematiche emerse dalle esposizioni congressuali i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati si propongono di:<br />

a) impegnarsi a mantenere quel doveroso aggiornamento che li caratterizza professionalmente conferendogli le competenze per la consulenza<br />

all’agricoltore con <strong>il</strong> ruolo di accompagnatore per la nuova formazione culturale dello stesso non escludendo iniziative progettuali in rapporto<br />

a nuove esigenze e all’innovazione tecnologica;<br />

b) fare da tramite tra mondo politico, enti, organizzazioni di settore al fine di operare congiuntamente per una più evoluta e moderna imprenditorialità<br />

agricola;<br />

c) promuovere con una azione professionale di eccellenza <strong>il</strong> coinvolgimento delle nuove generazioni <strong>dei</strong> tecnici affinché questi si affaccino<br />

sul mercato del lavoro con un’adeguata preparazione e <strong>il</strong> necessario impegno ad affrontare con competenza i problemi del settore che si<br />

presentano con l’evolversi <strong>dei</strong> tempi.<br />

Concludendo, i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati ritengono di avere contribuito con questo loro messaggio espresso ad alta voce in questa sede<br />

congressuale a fornire elementi tali da far auspicare che questi debbano essere presi in seria considerazione nelle opportune sedi politiche e da enti e<br />

organizzazioni del settore e da questi sv<strong>il</strong>uppati nell’imminente futuro nei modi più consoni per <strong>il</strong> progredire dell’agricoltura e della società.<br />

Marsala, 28 apr<strong>il</strong>e 2011<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 7


Autorità, gent<strong>il</strong>i Colleghi, Signore e Signori,<br />

a nome del Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati Vi ringrazio della presenza alla celebrazione<br />

del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong> della Categoria<br />

e, da questa Terra di Sic<strong>il</strong>ia da dove 150 anni fa è partita<br />

l’azione che ha portato all’Unità d’Italia nel luogo in cui le<br />

eccellenze delle produzioni agricole sono vive e testimoniano<br />

l’amore per la Terra<br />

porgo a Tutti <strong>il</strong> benvenuto<br />

della Categoria.<br />

Salutiamo anche coloro<br />

che, pur non presenti,<br />

hanno inviato messaggi<br />

augurali per i lavori<br />

congressuali.<br />

Due anni fa, quando <strong>il</strong><br />

CNPA decise <strong>il</strong> tema del<br />

Congresso, avevamo già<br />

avvertito le vene degli<br />

agricoltori pulsare di fronte<br />

ad un mercato che, per<br />

ragioni di prezzo, non accettava<br />

le loro produzioni.<br />

Ed oggi, purtroppo, la situazione<br />

sta precipitando.<br />

E per questo la Categoria<br />

prova preoccupazione per<br />

le sorti dell’agricoltura,<br />

territorio ed ambiente ed<br />

<strong>il</strong> CNPA, attento ai momenti<br />

che coinvolgono <strong>il</strong><br />

sistema nel suo insieme,<br />

ha voluto affrontare questa<br />

importante tematica,<br />

senza la presunzione di<br />

esaurirne i problemi, ma<br />

con la consapevolezza di<br />

poter fornire un qualifica-<br />

8<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

LA GLOBALIZZAZIONE 10 ANNI DOPO<br />

Il contributo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

RELAZIONE DI APERTURA DEL XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Andrea Bottaro Presidente CNPA<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

to contributo e mettendo a disposizione della collettività <strong>il</strong><br />

nostro entusiasmo e competenza.<br />

Prima di iniziare la trattazione è opportuno intendere che<br />

con <strong>il</strong> termine “globalizzazione si indica <strong>il</strong> fenomeno di<br />

crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello<br />

mondiale in diversi ambiti, <strong>il</strong> cui effetto principale è una<br />

decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del<br />

mondo.” m<br />

Le L ragioni del tema: come<br />

Categoria siamo presenti<br />

in i tutta la f<strong>il</strong>iera dell’agroalimentare,<br />

a del territorio e<br />

dell’ambiente d<br />

e, nel 2000,<br />

proprio p in questi giorni,<br />

a Port El Kantoui nella<br />

nostra n prima uscita internazionale<br />

n abbiamo voluto<br />

affrontare a <strong>il</strong> tema della<br />

globalizzazione g<br />

<strong>dei</strong> mercati.<br />

c Argomento delicato<br />

perché, p sull’onda dello<br />

stimolo s del WTO, molti<br />

ipotizzavano i<br />

che, grazie<br />

a questo potenziale strumento<br />

m si potevano risolvere<br />

v alcuni <strong>dei</strong> pressanti<br />

problemi p del sociale.<br />

Dalla D Categoria, non condividendo<br />

d l’euforia del<br />

momento, m in modo pragmatico<br />

m fu pronosticata la<br />

diffic<strong>il</strong>e d coesistenza tra i<br />

buoni b propositi <strong>dei</strong> tanti<br />

addetti a ai lavori e l’innato<br />

t affarismo speculativo<br />

proprio p del commercio<br />

internazionale.<br />

i<br />

Le L<br />

tradizioni culturali ru-


ali , la biodiversità, <strong>il</strong> cibo, l’acqua, e tutti i mezzi di esistenza<br />

sono ridotti a livello di mercato.<br />

L’ut<strong>il</strong>izzo di strumenti agricoli più capaci e potenti ha aumentato<br />

quantitativamente le produzioni saturando i mercati<br />

<strong>dei</strong> paesi consumatori, erodendo le risorse naturali e,<br />

a volte determinando guasti ambientali di grande portata<br />

sconvolgendo <strong>il</strong> rapporto tra agricoltura, territorio ed ambiente.<br />

Prova ne è la formidab<strong>il</strong>e opportunità fornita dalle<br />

energie alternative che però stanno operando in sistema<br />

di sostituzione non sufficientemente attento all’ambiente<br />

e all’agricoltura estensiva.<br />

La “globalizzazione” avrebbe dovuto risolvere i problemi<br />

delle popolazioni <strong>dei</strong> Paesi in Via di Sv<strong>il</strong>uppo liberandole<br />

da fame e miseria e, nei paesi consumatori, la riduzione del<br />

costo delle derrate alimentari.<br />

Questi buoni propositi non hanno considerato fenomeni<br />

che hanno minato l’equ<strong>il</strong>ibrio ecologico del pianeta (desertificazione<br />

avanzante, cementificazione ecc) ed altri fenomeni<br />

determinanti la caduta <strong>dei</strong> prezzi <strong>dei</strong> prodotti agricoli<br />

con <strong>il</strong> conseguente impoverimento <strong>dei</strong> territori rurali.<br />

Pur appartenendo a una storia antica risalente alle scoperte<br />

geografiche, <strong>il</strong> mercato globale nell’ultimo decennio ha<br />

avuto un’accelerazione che, nel settore agroalimentare, ha<br />

determinato un aumento del divario esistente tra i paesi in<br />

via di sv<strong>il</strong>uppo e quelli industrializzati, sui problemi inerenti<br />

alla fame nel mondo.<br />

Alla grande disponib<strong>il</strong>ità di prodotti alimentari non corrisponde,<br />

per basso reddito pro/capite di circa due m<strong>il</strong>iardi<br />

di persone, la possib<strong>il</strong>ità di acquistarli.<br />

Quindi non è peregrino affermare che la globalizzazione<br />

non ha risposto alle attese di maggiore disponib<strong>il</strong>ità di<br />

cibo accessib<strong>il</strong>e.<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Per solidarietà siamo vicini alle popolazioni che nonostante<br />

<strong>il</strong> maggior impegno produttivo sono ancora nella soglia<br />

di povertà ma dobbiamo anche proiettare quello che accade<br />

nelle cose di casa nostra.<br />

E cosa troviamo? Prima di tutto una delocalizzazione <strong>dei</strong><br />

centri di produzioni agro-zootecniche in altri Paesi ove i<br />

salari più bassi consentono costi di produzione inferiori a<br />

quelli delle nostre imprese agricole con conseguente maggiore<br />

interesse dell’industria di trasformazione e <strong>dei</strong> commercianti<br />

interni.<br />

I prodotti agricoli e derrate alimentari che, grazie alla<br />

politica <strong>dei</strong> prezzi più convenienti riescono ad entrare<br />

nel nostro circuito commerciale di fatto escludono buona<br />

parte <strong>dei</strong> prodotti della nostra agricoltura dalla f<strong>il</strong>iera<br />

produzione-consumatore perché scontano i maggiori costi<br />

di produzione.<br />

In estrema sintesi le produzioni agricole italiane, rispetto<br />

a quelle sim<strong>il</strong>ari di altri Paesi, costano di più all’origine e<br />

quindi sono fuori mercato con conseguente crisi dell’impresa<br />

agricola che rischia di chiudere i battenti.<br />

Quale politica è stata finora attuata per garantire le produzioni<br />

italiane che sono minate da sim<strong>il</strong>ari prodotti ottenuti a<br />

basso costo in altri Paesi dove le produzioni agricole, seppur<br />

aumentate di quantità, non hanno aumentato i redditi pro/<br />

capite?<br />

I nostri tecnici, in questo diffic<strong>il</strong>e contesto hanno consentito,<br />

con i loro studi e ricerche di sv<strong>il</strong>uppo, di ottenere <strong>il</strong> massimo<br />

delle produzioni sia in termine di quantità che di qualità.<br />

Il problema, quindi, non è tecnico ma economico.<br />

Se nei PVS le quantità di produzioni agricole non hanno effetto<br />

sull’aumento <strong>dei</strong> redditi pro/capite nei nostri mercati,<br />

i grandi numeri, come impone la legge della domanda e<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 9


dell’offerta, abbassano i prezzi di vendita creando la condizione<br />

che la nostra agricoltura è fuori mercato.<br />

Le nostre eccellenze cedono alla politica <strong>dei</strong> prezzi. I trasformatori<br />

ut<strong>il</strong>izzano prodotti di base provenienti dai PVS ove,<br />

ad esempio, <strong>il</strong> costo del lavoro è molto basso.<br />

E’ la legge di mercato che vede <strong>il</strong> trasformatore/commerciante<br />

acquistare a minor prezzo per abbattere i costi di produzione<br />

e questo vede le nostre migliori produzioni in diretta<br />

competizione con la concorrenza europea ed estera.<br />

La concorrenza di “prodotto” sta interessando anche fiori e<br />

pomodori africani, frutta tropicale in diretta competizione<br />

con quella da noi prodotta, o arance spagnole.<br />

Naturalmente <strong>il</strong> problema coinvolge anche le forniture di<br />

materie prime all’industria alimentare di lavorazione e trasformazione<br />

e alle imprese della distribuzione.<br />

La qualità delle nostre produzioni agro-zootecniche non può<br />

competere con le esigenze di riduzione <strong>dei</strong> costi della voce<br />

alimentare delle famiglie che vedono gli stipendi fissati al<br />

cambio ad 1 euro=1936,27 lire. Di fatto, quando si fa la spesa<br />

1 euro e considerato ormai come le vecchie m<strong>il</strong>le lire.<br />

Il periodo della doppia valuta non è stato tenuto a sufficienza<br />

sotto controllo e ormai <strong>il</strong> cambio/valuta vede € 1 = Lire<br />

m<strong>il</strong>le e questo sta pesando enormemente sulla economia<br />

domestica che, per far quadrare i conti di fine mese punta<br />

sempre più sul prezzo e sempre meno sulla qualità; e ciò ha<br />

originato un danno concreto al nostro Paese che può far<br />

rimpiangere la vecchia e cara lira.<br />

Per evitare la chiusura di tante imprese agricole, già in 10<br />

anni <strong>il</strong> numero delle aziende è diminuito del 27% occorre<br />

pensare ad una combinazione di interventi che possano<br />

essere di indirizzo ed aiuto anche al settore agroalimentare<br />

italiano che ha necessità di maggiore sostegno per la<br />

modernizzazione.<br />

Prima di tutto occorre pensare ad aumentare<br />

i redditi delle aziende intervenendo<br />

sull’abbassamento o congelamento<br />

<strong>dei</strong> costi di produzione nevralgici<br />

che sono individuab<strong>il</strong>i dall’analisi comparata<br />

di quelli sim<strong>il</strong>ari <strong>dei</strong> PVS e promuovendo<br />

una fiscalità di vantaggio<br />

per le imprese agricole accompagnata<br />

da una minore burocrazia.<br />

E’ anche in tal caso opportuno intervenire<br />

nella PAC anche considerando<br />

la difficoltà della nostra agricoltura di<br />

aumentare le superfici aziendali e favorire<br />

le soluzioni alternative di nuova<br />

generazione senza però incidere troppo<br />

sul rapporto produttivo ma sempre con<br />

l’obiettivo di promuovere uno sv<strong>il</strong>uppo<br />

sostenib<strong>il</strong>e.<br />

10<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, in difesa delle nostre produzioni ed eccellenze<br />

alimentari e biodiversità ricche di tradizioni culturali,<br />

alla cui produzione quali-quantitativa sono dediti, vogliono<br />

modelli di sv<strong>il</strong>uppo che assicurino la redditività a chi ha talento<br />

e vuole mettersi in discussione e rischiare per creare<br />

ricchezza.<br />

L’agricoltura richiede un progetto di ristrutturazione e riorganizzazione<br />

che deve vedere tutte le parti pulsanti e vitali<br />

presenti ed attive impegnate ad affrontare con determinazione<br />

e coraggio le sfide della globalizzazione intervenendo<br />

per valorizzare le attività dell’agro-ambiente.<br />

E dobbiamo chiamare al tavolo i nostri governanti perché<br />

senza una politica adeguata tutto rimarrebbe una scatola<br />

vuota .<br />

La crisi dell’agricoltura, ormai manifesta, che quotidianamente<br />

verifichiamo nelle nostre attività professionali ci<br />

consegna a una mission che supera <strong>il</strong> supporto per la difesa<br />

dell’origine <strong>dei</strong> prodotti, per un maggiore ut<strong>il</strong>izzo razionale<br />

delle agroenergie e per l’etichettatura e rintracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

prodotti alimentari.<br />

Non abbiamo la presunzione di risolvere i problemi dell’impresa<br />

agricola ma crediamo che <strong>il</strong> confronto tra le parti possa<br />

portare a proposte innovative collegab<strong>il</strong>i al sistema professione<br />

e a quello dell’istruzione tecnica che ha <strong>il</strong> compito<br />

di preparare le future generazioni di <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> pronti ad<br />

affrontare anche le sfide della globalizzazione.<br />

Affidando ai Relatori l’approfondimento <strong>dei</strong> motivi di apertura<br />

ed <strong>il</strong> compito di portare idee e prospettive sul futuro,<br />

con la certezza che dai lavori Congressuali emergeranno<br />

analisi, sistemi e proposte ut<strong>il</strong>i alla collettività, apro i lavori<br />

del XVII Congresso <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati.


La politica agricola europea ed <strong>il</strong><br />

processo di globalizzazione<br />

On.le Giovanni La Via<br />

L’agricoltura europea si<br />

appresta ad affrontare una<br />

nuova fase di riforma.<br />

La Politica Agricola Comune<br />

(PAC), che da sempre<br />

ha regolato le attività<br />

del settore agricolo e dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo rurale, necessita<br />

ora di nuovi criteri per<br />

svolgere al meglio la propria<br />

funzione nei 27 Stati<br />

membri dell’Unione Europea<br />

per <strong>il</strong> periodo successivo<br />

al 2013. Viviamo, pertanto,<br />

un momento cruciale per la definizione sia delle<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

SINTESI DEGLI INTERVENTI<br />

priorità sia delle modalità attraverso cui <strong>il</strong> contributo<br />

dell’agricoltura europea dovrà essere ottimizzato per<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo di opportunità economiche ed occupazionali<br />

nelle regioni rurali di tutta l’UE. Ciò impone delle<br />

scelte che rischiano di penalizzare le specificità produttive<br />

e territoriali di molte aree rurali europee. Così,<br />

dalla scelta del criterio più equo per la ripartizione <strong>dei</strong><br />

pagamenti diretti per gli agricoltori alle nuove politiche<br />

per lo sv<strong>il</strong>uppo rurale (PSR 2014-2020), la posta in<br />

gioco per la nostra agricoltura sic<strong>il</strong>iana si rivela molto<br />

alta e capace di pregiudicare gli obiettivi, di lungo<br />

termine, legati alla salvaguardia del territorio rurale e<br />

forestale, alla tutela <strong>dei</strong> nostri giacimenti agroalimentari<br />

e alla creazione di condizioni tali da incoraggiare<br />

e supportare le future generazioni di agricoltori. Nella<br />

PAC che, adesso, stiamo scegliendo per <strong>il</strong> periodo dopo<br />

<strong>il</strong> 2013 vi é, quindi, <strong>il</strong> futuro del nostro mondo agricolo.<br />

Dopo la Comunicazione della Commissione europea<br />

del 18 novembre 2010, spetta ora al Parlamento europeo<br />

esprimere la posizione <strong>dei</strong> 27 Stati membri, sulla<br />

base della quale, in autunno, la Commissione europea<br />

presenterà la proposta di un pacchetto di misure le-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 11


gislative. E´, pertanto, una fase cruciale in cui i dibattiti<br />

e i confronti, su “come” e “quanto” stanziare per<br />

la politica che ha visto numerose fasi di riforma, sono<br />

piuttosto accesi. La spesa agricola viene, attualmente,<br />

finanziata da due fondi, che rientrano nel b<strong>il</strong>ancio generale<br />

dell’UE.<br />

Si tratta del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEA-<br />

GA) che finanzia i pagamenti diretti agli agricoltori e<br />

le misure per regolarizzare i mercati agricoli, come ad<br />

esempio, gli interventi e le restituzioni all’esportazione,<br />

mentre al Fondo europeo agricolo per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale (FEASR) competono i Programmi di sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale (PSR) realizzati nei diversi Stati membri. Sulla<br />

base degli orientamenti finora manifestati, anche per<br />

Effetti su un mercato volat<strong>il</strong>e<br />

come quello agricolo<br />

Dr. Giovanni Razeto<br />

Negli ultimi dieci anni si è<br />

assistito ad una globalizzazione<br />

di tutti i settori economici<br />

che ha portato alla ricerca<br />

dell’abbassamento <strong>dei</strong> costi<br />

di produzione spingendo gli<br />

imprenditori a investire in<br />

luoghi ove i costi legati alla<br />

produzione di beni e/o servizi<br />

fossero i più bassi. Inoltre,<br />

la velocità della circolazione<br />

delle informazioni e <strong>dei</strong> beni<br />

hanno consentito la possib<strong>il</strong>ità<br />

di approvvigionare i mercati<br />

con beni e/o servizi prodotti in luoghi molto distanti<br />

12<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

<strong>il</strong> prossimo periodo di programmazione la struttura a<br />

due P<strong>il</strong>astri dovrebbe continuare ad essere mantenuta.<br />

Ciò che invece ancora incera e la dotazione di b<strong>il</strong>ancio<br />

da destinare alla PAC. Nel contesto della definizione<br />

della Strategia 2020, in cui ristab<strong>il</strong>ire le priorità di intervento<br />

é al vaglio l’elaborazione dell’intera cornice<br />

finanziaria dell’UE, disponib<strong>il</strong>e entro questa estate<br />

quando la commissione speciale del PE sulle sfide politiche<br />

e le risorse di b<strong>il</strong>ancio per un’Unione Europea<br />

sostenib<strong>il</strong>e dopo <strong>il</strong> 2013 (SURE) presenterà una proposta<br />

di azione nei vari settori economici e sociali. Per<br />

l’agricoltura, abbiamo chiesto che, data l’ampia gamma<br />

di obiettivi che la politica agricola è chiamata a realizzare<br />

e la necessità di apportare un effettivo valore<br />

aggiunto, la quota di b<strong>il</strong>ancio destinata alla politica<br />

agricola dell’UE dovrà essere quanto meno mantenuta<br />

dopo <strong>il</strong> 2013 e che le risorse agricole continuino ad essere<br />

distinte da quelle destinate ad altre politiche. Un<br />

percorso, quindi, ancora da proseguire e che si pone<br />

l’obiettivo di garantire equità nella distribuzione delle<br />

risorse sia tra i vari Stati membri ma anche nell’ambito<br />

degli stessi, considerata l’ampia variab<strong>il</strong>ità di condizioni<br />

produttive, logistiche ed organizzative che connota<br />

l’agricoltura europea. Un percorso che deve necessariamente<br />

fare i conti con una globalizzazione <strong>dei</strong> mercati<br />

sempre più pressante e spesso poco favorevole a<br />

certe produzioni e a certi ambiti mercant<strong>il</strong>i.<br />

dai luoghi di commercializzazione.<br />

Certamente l’agricoltura non ha fatto eccezioni a riguardo<br />

e ci si è trovati ad affrontare le stesse problematiche<br />

riscontrate in tutti i settori merceologici. Gli effetti della<br />

globalizzazione e della ricerca di una produzione espletata<br />

a costi sempre più bassi, ha creato forte tensione sui<br />

prezzi, soprattutto in quei prodotti a basso valore aggiunto<br />

come le colture estensive, in particolar modo le<br />

commodities.<br />

Se si considera la curva che descrive l’andamento <strong>dei</strong><br />

prezzi delle commodities negli ultimi dieci anni si evidenzia<br />

un aspetto estremamente interessante. Dall’inizio del<br />

2000, anno in cui si è affacciato nell’economia lo scenario<br />

della globalizzazione, fino al 2006/2007 l’andamento <strong>dei</strong><br />

prezzi delle commodities era abbastanza stab<strong>il</strong>e con una<br />

bassa osc<strong>il</strong>lazione <strong>dei</strong> prezzi dovuta principalmente alla<br />

quantità <strong>dei</strong> beni prodotti o presenti negli stock. Dal 2007<br />

ad oggi si sono aggiunti fattori che hanno cambiato le regole<br />

di mercato:


duzione<br />

non destinati all’alimentazione (ad es. produzione<br />

di biomasse o di energia prodotta con <strong>il</strong><br />

<br />

<br />

Il combinato disposto di tutti questi fattori ha creato una<br />

riduzione della produzione, con conseguente riduzione<br />

degli stock, un aumento contemporaneo della domanda<br />

di prodotti a cui si è aggiunto un fattore speculativo legato<br />

alla forte crisi finanziaria che ha sconvolto tutti i mercati<br />

mondiali. Grosse quantità di denaro, infatti, sono state<br />

dirottate dai mercati azionari ai mercati <strong>dei</strong> beni primari<br />

quali le commodities. Tale manovra ha esposto <strong>il</strong> mercato<br />

di questi beni ad un incremento della volat<strong>il</strong>ità che nulla<br />

ha a che fare con la produzione.<br />

Questi effetti che nulla hanno a che fare con l’agricoltura si<br />

ripercuotono negativamente sulle nostre imprese agricole.<br />

Già i nostri produttori di seminativi non potevano fare<br />

<strong>il</strong> prezzo in quanto, come già detto, tali prodotti avevano<br />

un mercato di riferimento globale, ma ora si aggiungono<br />

fattori estranei all’agricoltura che incrementano la volat<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> prezzi rendendo <strong>il</strong> reddito delle nostre imprese<br />

incerto. Per questo motivo è sempre più forte l’esigenza di<br />

creare strumenti a tutela del reddito delle imprese agrico-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

le che non siano limitati solo a difesa di eventi atmosferici<br />

pur sempre importanti, ma che possano creare una rete di<br />

protezione all’imprenditore volta a garantire una stab<strong>il</strong>ità<br />

del proprio reddito. Dai lavori preliminari relativi alla<br />

PAC post 2013 si percepisce l’indirizzo che la Commissione<br />

sta dando alla tutela del reddito attraverso l’analisi<br />

di alcuni temi importanti quali la possib<strong>il</strong>ità di inserire le<br />

crisi di mercato in strumenti assicurativi o finanziari e la<br />

creazione di fondi di mutualità che possano abbattere <strong>il</strong><br />

rischio volat<strong>il</strong>ità del reddito.<br />

L’ISMEA, che sta seguendo in modo attento e partecipativo,<br />

i lavori sulla nuova PAC sta studiando sistemi di<br />

“alert” per prevenire crisi di mercato insieme allo studio<br />

di strumenti assicurativi che possano ridurre <strong>il</strong> rischio di<br />

volat<strong>il</strong>ità.<br />

Alla luce di quanto esposto, <strong>il</strong> ruolo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> assume<br />

un ruolo ancor più importante considerando che,<br />

come libero professionista, deve indirizzare l’imprenditore<br />

nelle giuste scelte volte a tutelare <strong>il</strong> reddito aziendale.<br />

Per questo motivo le scelte che si faranno negli anni che<br />

ci separano dall’entrata in vigore della nuova PAC saranno<br />

molto importanti in quanto permetteranno all’impresa<br />

agricola di sopravvivere in un mondo sempre più<br />

globalizzato.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 13


14<br />

La Cassa di previdenza <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Membro del Comitato della Gestione Separata <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Per.Agr. Cosimo<br />

D.Giannotta<br />

Porto a Tutti i saluti del Comitato<br />

di Gestione e del Presidente<br />

Enpaia, Dr. Carlo Sic<strong>il</strong>iani<br />

e ringrazio per averci<br />

consentito di essere presenti<br />

per l’esercizio delle attività<br />

di promozione così come stab<strong>il</strong>ite<br />

dall’art. 12 - 4° comma<br />

del vigente Regolamento.<br />

In Sintesi le linee programmatiche<br />

tracciate dal Comitato per <strong>il</strong> quadriennio 2009-<br />

2012 sono :<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

vo<br />

2010 che, approvata in prima lettura in corso del Comi-<br />

<br />

inviato ai Sindaci, sarà adottato per la definitiva approva-<br />

paia<br />

domani 28 apr<strong>il</strong>e alle 10:30 in Roma.<br />

Gli obiettivi che <strong>il</strong> Comitato si è prefissato per <strong>il</strong> 2010 sono<br />

stati raggiunti.<br />

<br />

<br />

c) aumentare la redditività.<br />

<br />

specifico evidenzia <strong>il</strong> dato importante, in controtendenza<br />

con gli anni passati, dell’aumento di nuove iscrizioni che,<br />

in somma algebrica con le cancellazioni, ha portato ad un<br />

totale iscritti attivi (compresi n.150 pensionati contribuenti)<br />

al 31/12/2010 pari a 3.212 unità.<br />

Si è assestato <strong>il</strong> principio che occorre lavorare nella categoria<br />

cercando di recuperare quei periti agrari che, nonostante<br />

vi sia un obbligo di legge, non ancora s’iscrivono<br />

alla Cassa.<br />

Tanto lo si adotta in tutte le forme canoniche di promozione<br />

che <strong>il</strong> Comitato si è dato partecipando, con i suoi mem-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

bri, in tutte le manifestazioni, convegni organizzati per far<br />

conoscere meglio che cosa sia la Cassa e quali vantaggi si<br />

ottengono iscrivendosi ad essa.<br />

Nel corso dell’anno 2010 sono state pagate, con ut<strong>il</strong>izzo del<br />

Fondo pensioni costituito nell’anno 2001, n. 337 pensioni,<br />

di cui 34 di reversib<strong>il</strong>ità e 1 di invalidità.<br />

E’ importante r<strong>il</strong>evare come, trovandoci di fronte una Cassa<br />

dove è adottato <strong>il</strong> sistema contributivo per <strong>il</strong> calcolo della<br />

pensione, certamente versando la contribuzione minima<br />

prevista si avranno pensioni basse e pertanto, essendo ciò<br />

previsto dal Regolamento occorre far capire agli iscritti<br />

come sia importante, per <strong>il</strong> futuro, aumentare l’aliquota<br />

contributiva.<br />

ma<br />

3° dell’art. 3 del Regolamento n° 91 iscritti hanno richiesto<br />

<strong>il</strong> versamento di un’aliquota maggiore rispetto al<br />

10% previsto per legge, (ovvero dal 12 al 30%) generando<br />

una aggiunta di contributo soggettivo stimab<strong>il</strong>e in<br />

oltre € 110.000,00.<br />

Occorre evidenziare che vi è un consistente accantonamento<br />

della contribuzione integrativa che, oltre a permettere<br />

di rivalutare i montanti, consentirà al Comitato di portare<br />

avanti iniziative di carattere assistenziale e mutualistico in<br />

favore degli iscritti così come previsto dal regolamento.<br />

cernente<br />

i rendimenti mob<strong>il</strong>iari che, per <strong>il</strong> 2010, ha garantito<br />

<strong>il</strong> 3,98% netto (4,46% lordo).<br />

E’ necessario evidenziare che gli obiettivi raggiunti provengono<br />

da una costante e continua sinergia tra i Comitati<br />

precedenti, quello attuale e la Struttura Enpaia.<br />

In merito alle sanzioni è necessario r<strong>il</strong>evare come le stesse<br />

siano diminuite nel 2010 e si va verso una regolarità<br />

contributiva.<br />

Purtroppo, la Cassa ha una “storica” morosità che va regredendo,<br />

ma abbiamo necessità, nell’interesse prima<br />

dell’iscritto e, di conseguenza per l’intera Gestione, di recuperare<br />

queste somme.<br />

Prima di procedere coattamente, conoscendo <strong>il</strong> periodo di<br />

crisi congiunturale ed economica che stiamo tutti vivendo,<br />

stiamo mettendo in atto una serie di iniziative che mirano<br />

a sensib<strong>il</strong>izzare i Colleghi morosi che vanno dall’ invio<br />

delle note di messa in mora, al coinvolgimento <strong>dei</strong> Collegi<br />

provinciali fino al recupero coatto delle stesse nei termini<br />

e nei modi di legge.<br />

<br />

iscritto moroso che non versa <strong>il</strong> proprio soggettivo che<br />

contribuirà al proprio calcolo della futura pensione, va<br />

contro se stesso.<br />

Se a questo si aggiunge un’impropria acquisizione del contributo<br />

integrativo (<strong>il</strong> Cap. al 2%) che la committenza gli<br />

versa e che a sua volta deve riversare, lo espone a rischi


enormi e per questo la volontà del Comitato nel venire<br />

incontro ai propri iscritti non in regola, si manifesta anche<br />

con atti formali ed è importante ricordare a tutti gli iscritti<br />

che con Delibera di Comitato del 30/11/2010 abbiamo<br />

dato facoltà ad ogni iscritto di personalizzare <strong>il</strong> proprio<br />

piano di rientro.<br />

La redditività della gestione del 2010 è stata del 3,98% e<br />

quella del 2009 pari al 4,92% e per questo si può affermare,<br />

senza timore di smentita, che quella <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> agrari è la<br />

Cassa del D.lvo 103/96 con la più alta redditività in Italia.<br />

<br />

non possiamo direttamente riversarla sui nostri iscritti.<br />

Infatti come è noto <strong>il</strong> coefficiente di capitalizzazione da<br />

adottare su ogni singolo montante è obbligatoriamente<br />

previsto dalla legge e ci viene comunicato ogni anno<br />

<br />

<br />

iscritti se lo strumento legislativo non lo consente?<br />

Parliamo di ut<strong>il</strong>i di circa un m<strong>il</strong>ione e mezzo di euro annuo,<br />

già al netto del fondo accantonamento rischi e rivaluta-<br />

<br />

favore degli iscritti, quindi oggi vigenti, e stiamo per deliberare<br />

altre forme di beneficio.<br />

Con l’approvazione del Nuovo Regolamento, in vigore<br />

dal 19 luglio 2010, con l’introduzione dell’art. 29 - Provvidenze<br />

straordinarie - esiste la possib<strong>il</strong>ità di fornire una<br />

“mutualità” alla nostra Cassa nata esclusivamente come<br />

Previdenziale.<br />

mento<br />

tale articolo con <strong>il</strong> quale avrà la facoltà mutuale<br />

di erogare provvidenze agli iscritti in costanza di rapporto<br />

assicurativo, al coniuge e ai loro fam<strong>il</strong>iari considerati<br />

fiscalmente a carico, che potranno trovarsi in particolari<br />

condizioni di bisogno, determinate da circostanze o da situazioni<br />

di notevole gravità.<br />

Sono esclusi, comunque dalle prestazioni i fam<strong>il</strong>iari superstiti<br />

del professionista che, all’atto del decesso, non era più<br />

iscritto alla Gestione e che alla data del decesso avesse superato<br />

<strong>il</strong> 65° anno di età.<br />

Le prestazioni potranno essere erogate a condizione che:<br />

- l’iscritto sia in regola con <strong>il</strong> versamento delle quote<br />

di iscrizione al <strong>Collegio</strong> Professionale Provinciale di<br />

<br />

un provvedimento di sospensione dall’esercizio della<br />

<br />

- l’iscritto sia in regola con <strong>il</strong> versamento <strong>dei</strong> contributi<br />

<br />

Costituiscono circostanze o situazione di notevole gravità<br />

quelle derivanti da:<br />

- gravi malattie e gravi infortuni temporaneamente invalidanti<br />

che determinino condizioni di particolare<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

disagio economico dell’iscritto, del coniuge o <strong>dei</strong> fam<strong>il</strong>iari<br />

a carico tali da compromettere le minime esigen-<br />

<br />

- decesso dell’iscritto quando determini uno stato di disagio<br />

economico per i fam<strong>il</strong>iari fiscalmente a carico tale<br />

da compromettere le minime esigenze di sussistenza.<br />

Per ottenere le prestazioni <strong>il</strong> richiedente dovrà, entro un<br />

anno dalla data certa di manifestazione dell’evento, inviare<br />

domanda in carta semplice, indirizzata al Comitato<br />

<br />

circostanze e le situazioni di notevole gravità che hanno<br />

determinato lo stato di particolare bisogno.<br />

Per la determinazione della misura delle provvidenze si<br />

tiene conto:<br />

Caso MORTE:<br />

<br />

-<br />

<br />

- che <strong>il</strong> reddito complessivo del coniuge e <strong>dei</strong> fam<strong>il</strong>iari fiscalmente<br />

a carico, non risulti superiore ad € 14.000,00<br />

(Quattordicim<strong>il</strong>a//00). Tale valore da rivalutarsi annualmente<br />

in base alla rivalutazione Istat <strong>dei</strong> prezzi al<br />

<br />

- che non sia in essere alcuna copertura assicurativa.<br />

Caso MALATTIA GRAVE:<br />

- identiche le condizioni sussistenze già descritte nel<br />

caso precedente (reddito prevalente e non superiore<br />

ad € <br />

- che l’inattività, certificata, non sia inferiore ad un numero<br />

di 90 (novanta) giorni consecutivi.<br />

Caso INFORTUNIO GRAVE:<br />

- con le identiche condizioni di cui al comma 5 lettera<br />

<br />

- che l’inattività, certificata, non sia inferiore ad un nu-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 15


- la prestazione potrà essere erogata, nella misura che <strong>il</strong><br />

dacab<strong>il</strong>e<br />

giudizio, e cosi quantificata.<br />

Caso MORTE:<br />

- fino ad un importo massimo di Euro 20.000,00 (una<br />

tantum).<br />

Caso MALATTIA GRAVE e INFORTUNIO GRAVE:<br />

- fino ad un importo calcolato in ragione del periodo<br />

di inattività certificata ed accertata, mens<strong>il</strong>mente determinato<br />

sulla scorta del reddito mens<strong>il</strong>e conseguito<br />

nel triennio precedente l’anno in cui si è verificata la<br />

malattia e/o l’infortunio. L’importo massimo erogab<strong>il</strong>e<br />

è quantificato in Euro 10.000,00 (una tantum) .<br />

b<strong>il</strong>ito<br />

e sulla scorta della documentazione prodotta dal richiedente,<br />

assunte le opportune informazioni e/o verifiche,<br />

con decisione definitiva e motivata provvederà ad erogare<br />

le provvidenze.<br />

Gli importi assegnati sono prelevati da un fondo appositamente<br />

stab<strong>il</strong>ito, Fondo di Solidarietà, che viene alimentato<br />

con una percentuale dell’avanzo di gestione. Il Comitato<br />

le<br />

variab<strong>il</strong>e fino ad un massimo del 10% di detto importo.<br />

Forme assistenza integrativa a favore degli iscritti alla<br />

Cassa:<br />

Già in corso di celebrazione del Comitato del 22 marzo ultimo<br />

scorso abbiamo preliminarmente discusso della possib<strong>il</strong>ità<br />

di fornire a tutti gli iscritti, che, badate bene, siano<br />

in regola con <strong>il</strong> pagamento delle contribuzioni, anche con<br />

chi ha adottato un piano di rientro, di forme di assistenza<br />

integrativa quali a mero esempio la convenzione con <strong>il</strong><br />

<br />

vore<br />

degli iscritti.<br />

La tutela della salute degli iscritti è una forma di welfare<br />

indiretto che garantisce l’età contributiva di ogni singolo<br />

iscritto.<br />

Diversificare gli investimenti da mob<strong>il</strong>iari anche in<br />

immob<strong>il</strong>iari.<br />

Nel Comitato che sarà celebrato in Roma domani, per capirci<br />

<strong>il</strong> Comitato all’unisono (così detto Comitato ex art.<br />

-<br />

<br />

dove<br />

sono tracciate le linee guida per <strong>il</strong> prossimo anno,<br />

proporremo all’unisono la possib<strong>il</strong>ità di investimenti immob<strong>il</strong>iari<br />

mirati e finalizzati.<br />

E’ nostro intendimento procedere in uno studio finalizzato<br />

con l’aus<strong>il</strong>io della Struttura Enpaia - Gestione Immob<strong>il</strong>iare<br />

- ad individuare immob<strong>il</strong>i da acquistare per un<br />

16<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

successiva cessione in fitto, quindi con redditività, alle sedi<br />

<strong>dei</strong> Collegi Provinciali, individuando equità di criteri, di<br />

ubicazione e di necessità reali.<br />

Emersione Del Sommerso.<br />

Purtroppo, cari Colleghi, questo è un aspetto dolente del-<br />

<br />

n. 18.000 <br />

Nel mentre gli iscritti ad oggi alla Gestione Enpaia sono in<br />

totale n. 3.212 di cui n. 150 pensionati contribuenti emerge<br />

che la percentuale di iscrizione è pari al 18%.<br />

Contiamo di portare questo valore ad un minimo del 30%<br />

del totale iscritti al nazionale, ovvero circa 5.000 iscritti<br />

e questo per un discorso di equità e di osservanza di<br />

regole.<br />

Lo faremo attuando tutte le forme, non da ultima acquistando<br />

dall’INPS i dati dell’operazione POSEIDONE ed<br />

<br />

<br />

<br />

un fine comune.<br />

Prioritariamente sarà strutturato un programma mirato<br />

alla sensib<strong>il</strong>izzazione dell’intera categoria ad adempiere<br />

<br />

successivamente saranno dotati gli Uffici della gestione di<br />

tutti gli strumenti necessari per far emergere e portare in<br />

“luce” tutti coloro i quali, seppur obbligati per legge, non<br />

sono iscritti alla Gestione e che, con <strong>il</strong> loro comportamento,<br />

influiscono negativamente sui costi fissi di gestione e,<br />

quindi, sull’intera Categoria.<br />

Prima di avviarmi alla conclusione comunico che è partito<br />

un progetto di “comunicazione” con gli iscritti mediante<br />

cola”<br />

ove avremo a disposizione degli spazi per comunicare<br />

ed informarvi di tutto quello che porteremo a termine<br />

in ogni bimestre.<br />

Chiediamo una attenta lettura del prossimo numero, e<br />

di comunicare ogni e qualsiasi appunto, critica, proposta<br />

sto<br />

attendiamo l’indirizzo di PEC degli iscritti e questo ci<br />

consentirà di ovviare all’invio delle circolari cartacee che<br />

ogni anno incidono negativamente sui costi che si potrebbero<br />

riversare su altre attività di gestione anche questi importi<br />

minimi sono importanti per noi e per tutti.<br />

Ringrazio per l’attenzione e per la pazienza che avete<br />

dimostrato, ringrazio <strong>il</strong> Consiglio <strong>Nazionale</strong> per averci<br />

ospitato e devo scusarmi se unitamente ai miei Colleghi<br />

componenti dobbiamo, nostro malgrado, abbandonare i<br />

lavori Congressuali per rientrare stasera a Roma perchè<br />

domani, come ho già riferito, celebreremo due Comitati<br />

portanti<br />

investimenti mob<strong>il</strong>iari.


La formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />

Per.Agr. Mauro Finiguerra<br />

Presidente della Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Come altri ordini e collegi professionali<br />

<strong>il</strong> Consiglio Naziona-<br />

<br />

<br />

3 settembre 2004, ha emanato <strong>il</strong><br />

regolamento della formazione<br />

<br />

<br />

l’eccellenza nell’esercizio della<br />

libera professione, pubblicato<br />

sulla Gazzetta Ufficiale n. 02 del<br />

04 gennaio 2005.<br />

La necessità di formazione continua di ogni professionista è<br />

una conseguenza del continuo evolversi delle normative e del-<br />

le<br />

tecniche è in continuo fermento, le innovazioni tecnologiche<br />

hanno radicalmente cambiato e sovvertito tutte le tradizionali<br />

tecniche lavorative, la globalizzazione e la informatizzazione<br />

del “sistema lavoro” hanno modificato e velocizzato in modo<br />

ve<br />

“quadro” e quelle applicative sono aggiornate con una frequenza<br />

quasi imbarazzante che mette a dura prova anche <strong>il</strong><br />

professionista più attento.<br />

La formazione continua, che da quanto si legge, è al centro<br />

dell’attenzione delle diverse comunità professionali, non<br />

può più essere oggetto di iniziativa volontaria e/o estemporanea,<br />

ma valore portante di una deontologia professionale<br />

che garantisca sempre più qualità nei servizi da prestare alla<br />

committenza.<br />

L’erogazione di corsi a catalogo, seminari e convegni, community<br />

on line, regolate da apposite convenzioni, finalizzati<br />

al riconoscimento <strong>dei</strong> crediti formativi, costituisce la via per<br />

un’offerta formativa a più livelli e garantisce l’acquisizione di<br />

conoscenze e ab<strong>il</strong>ità indispensab<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> completamento del<br />

proprio curriculum professionale. Contribuisce inoltre, a dare<br />

qualità e valore aggiunto al titolo professionale <strong>dei</strong> giovani,<br />

favorisce lo sv<strong>il</strong>uppo di competenze tecniche e di etica professionale,<br />

offrendo esperienze interdisciplinari. In tale ottica, lo<br />

casione<br />

del seminario sulla certificazione energetica degli edi-<br />

<br />

<br />

in rete possib<strong>il</strong>ità di formazione ed aggiornamento e, successivamente,<br />

con la collaborazione di Colleghi resisi disponib<strong>il</strong>i,<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

l’erogazione di videolezioni agli ab<strong>il</strong>itanti.<br />

La formazione continua, come dovere previsto dal codice deontologico,<br />

è attività di aggiornamento e di approfondimento<br />

delle competenze tecniche sulle materie oggetto di esercizio<br />

dell’attività professionale del perito agrario ed è volta ad assicurare<br />

che <strong>il</strong> libero professionista approfondisca ed estenda<br />

la propria competenza tecnica e professionale, viene svolta<br />

nell’interesse <strong>dei</strong> committenti e delle istituzioni e garantisce<br />

la prestazione intellettuale del perito agrario nell’ interesse<br />

pubblico.<br />

La ragione dell’iniziativa è evidente:<br />

- ogni materia si evolve continuamente, in virtù delle modifiche<br />

legislative e del progresso tecnologico, cosicché le<br />

nozioni acquisite ai tempi dell’istruzione e del tirocinio<br />

<br />

- assume connotazioni differenti a seconda della tipologia<br />

<br />

- può essere erogata tramite convegni, seminari ed eventi<br />

<br />

- la partecipazione comporta <strong>il</strong> conseguimento di crediti<br />

formativi.<br />

Questi eventi sono spesso a pagamento (e fiscalmente si può<br />

dedurre solo <strong>il</strong> 50% del costo, con evidente aggravio per i par-<br />

<br />

si prefigge tra l’altro, l’organizzazione di eventi a favore degli<br />

iscritti ai Collegi provinciali, in collaborazione con gli stessi,<br />

ognuno <strong>dei</strong> quali concorre a determinare gli aspetti operativi,<br />

individuando <strong>il</strong> limite <strong>dei</strong> crediti da attribuire e definendo<br />

eventualmente, per chi non accumula <strong>il</strong> numero di crediti formativi<br />

previsti, le sanzioni disciplinari da applicare.<br />

Da questo punto di vista la formazione non può essere standardizzata,<br />

ma va progettata volta per volta: deve essere allo<br />

stesso tempo breve e mirata, come si sta cercando di fare con<br />

<br />

In conclusione, gli effetti della formazione professionale sui<br />

processi di sv<strong>il</strong>uppo risultano diffic<strong>il</strong>i da misurare per la sua<br />

oggettiva immaterialità e dunque è uno strumento strategico<br />

diffic<strong>il</strong>e da assumere in termini di crescita anche se le ricerche<br />

sull’argomento dimostrano che chi investe in formazione professionale<br />

raggiunge risultati migliori di chi non lo fa. Si parla<br />

sempre con più insistenza di società della conoscenza e dell’informazione,<br />

ciò per mettere innanzitutto in r<strong>il</strong>ievo <strong>il</strong> peso che<br />

le conoscenze umane hanno assunto nelle imprese “creative”<br />

per eccellenza ed in ogni ambito operativo.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 17


Gli effetti della globalizzazione<br />

sul paesaggio<br />

I periti agrari studiano le nuove<br />

problematiche fitosanitarie<br />

Per. Agr. Leonardo Perronace<br />

I cambiamenti climatici<br />

e l’arrivo di nuove specie<br />

invasive stanno determinando<br />

un incremento delle<br />

emergenze fitosanitarie<br />

forestali. Inoltre alcuni<br />

parassiti, condizionati da<br />

fattori ambientali che esaltano<br />

la loro aggressività e<br />

riducono la resistenza delle<br />

piante, si sono mostrati in<br />

grado di modificare anche<br />

i loro areali di diffusione<br />

e i biocicli. Emblematici<br />

sono i casi di Phytophthora spp. nei castagneti, del Tarlo<br />

<br />

delle città risente di tali invasioni. Soprattutto perché la<br />

forestazione urbana è un mezzo per mitigare <strong>il</strong> fenomeno<br />

dell’isola di calore e dell’inquinamento in ambiente urbano.<br />

Oltre la perdita delle alberature e quindi della modifica<br />

del paesaggio bisogna tener conto della sicurezza<br />

di cose e persone: infatti molti di questi parassiti oltre<br />

al danno biologico infliggono anche un danno meccanico<br />

che pregiudica la stab<strong>il</strong>ità. Per questi<br />

motivi non si può fare a meno di intervenire<br />

mettendo in atto tutte le pratiche<br />

conosciute e stimolando la ricerca<br />

per la soluzione ai problemi creati. Le<br />

emergenze maggiori in termini di attacco<br />

vengono da :<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

5. Rhynchophorus ferrugineus.<br />

sis<br />

crea delle cavità all’interno del fusto<br />

che rendono precaria la stab<strong>il</strong>ità meccanica<br />

della pianta.<br />

<br />

nematode che preoccupa molto per le<br />

-<br />

18<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

chamus spp., riesce<br />

ad inf<strong>il</strong>trarsi ed a<br />

riprodursi fino alla<br />

morte di numerosi<br />

esemplari.<br />

<br />

spp. pone problemi<br />

alla stab<strong>il</strong>ità degli<br />

alberi oltre al disseccamento<br />

di interi<br />

boschi di Pinus spp.<br />

Per quanto riguarda<br />

<strong>il</strong> Rhynchophorus<br />

ferrugineus<br />

possiamo ricordare<br />

quanto già evidenziato<br />

sulla rivista <strong>il</strong><br />

<br />

possono garantire una protezione efficace delle palme. I<br />

trattamenti effettuati su circa 200 Palme del Comune di<br />

Roma nel 2010 hanno avuto un effetto positivo del 100%:<br />

dove sono stati effettuati i trattamenti non si sono avute<br />

infestazioni.<br />

Le sfide che la globalizzazione <strong>dei</strong> mercati pone oggi sono<br />

anche quelle fitosanitarie.<br />

<br />

volta i problemi relativi all’ambiente ed al paesaggio.<br />

Solo con l’osservazione <strong>dei</strong> fenomeni e la riflessione costante,<br />

con la sperimentazione audace ma ragionata, con la rete<br />

<br />

potremo dare <strong>il</strong> nostro contributo efficace e determinante<br />

alla difesa del nostro ambiente.


La professione del perito<br />

agrario al servizio delle energie<br />

alternative rinnovab<strong>il</strong>i<br />

Dr.ssa Valeria Coco<br />

Tra le fonti rinnovab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong><br />

solare fotovoltaico e l’eolico<br />

sono quelle che hanno<br />

avuto <strong>il</strong> tasso di crescita più<br />

elevato e che potranno, in<br />

futuro, contribuire, in maniera<br />

sostanziale, al soddisfacimento<br />

della domanda<br />

di energia ed alle richieste<br />

di energia “pulita”.<br />

Proprio oggi, in conseguenza<br />

degli incidenti verificatisi<br />

in Giappone, la realizzazione<br />

di impianti che sfruttano le fonti naturali di<br />

energia, acquista una sempre maggiore importanza tra<br />

quelli che producono energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i.<br />

Tuttavia , è stato dimostrato che, anche se a livello generale<br />

vi è un considerevole supporto alle politiche di<br />

promozione delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i di energia, a livello<br />

locale, spesso le comunità percepiscono l’installazione<br />

di impianti alimentati ad energia rinnovab<strong>il</strong>i da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i come limitativi della qualità della vita o<br />

impattanti sul paesaggio naturale; per tale motivo, tra<br />

gli studi propedeutici alla realizzazione di impianti alimentati<br />

a da fonti rinnovab<strong>il</strong>i, la valutazione degli impatti<br />

sul territorio, sulle comunità e sulla flora e la fauna,<br />

rappresentano <strong>dei</strong> supporti decisivi ed importanti<br />

nell’iter di approvazione degli stessi.<br />

L’impatto di un qualsiasi impianto alimentato da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i può essere valutato considerando le tre distinte<br />

fasi :<br />

1. impatto durante la fase di realizzazione;<br />

2. impatto nel periodo in cui l’impianto rimane<br />

installato;<br />

3. impatto allo smantellamento dell’impianto.<br />

Lo studio degli impatti ambientali di un impianto di tale<br />

genere coinvolge una serie di competenze, tra cui quella<br />

più importante è rappresentata dalla professione del<br />

perito agrario, <strong>il</strong> quale, per formazione professionale e<br />

capacità acquisite sul campo, è in grado di dare un contributo<br />

non indifferente in relazione agli studi che debbono<br />

essere prodotti, in merito agli impatti sul terreno<br />

, sulle specie tipiche dell’area, sull’effettivo impiego <strong>dei</strong><br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

terreni, e dal punto di vista agricolo ed, in alternativa,<br />

per la produzione “industriale” di energia.<br />

Poiché le valutazioni non si fermano al solo impatto visivo,<br />

ma vanno oltre, analizzando le influenze sulle forme<br />

di vita caratteristiche <strong>dei</strong> territori, ben si comprende<br />

come la professione che meglio si presta alla realizzazione<br />

di studi che abbiano come scopo li contenimento<br />

<strong>dei</strong> carichi sul territorio sulla flora e la fauna caratteristici<br />

<strong>dei</strong> terreni, siano quelle direttamente coinvolte<br />

nella conduzione, direzione e gestione di attività sterramene<br />

legate all’agricoltura.<br />

Dal momento che impianti di tal genere rappresentano<br />

una fonte alternativa di “sfruttamento” delle risorse<br />

naturali e di riqualificazione delle attività economiche<br />

legate al territorio, nell’ottica dello sv<strong>il</strong>uppo di nuove<br />

fonti di guadagno deve essere considerata, non solo la<br />

fattib<strong>il</strong>ità, ma anche la continuità di tali attività, che rappresentano<br />

una nuova fonte di lavoro, a volte in aggiunta<br />

a quello già condotto presso le aziende agricole, a volte<br />

di supporto e miglioramento alle stesse, a volte di sv<strong>il</strong>uppo<br />

e realizzate allo scopo di soppiantare attività non più<br />

produttive; in linea con gli obiettivi europei, che, offrendo<br />

gli strumenti a livello nazionale e regionale, promuovono,<br />

attraverso canali di finanziamento alle aziende<br />

coperture parziali <strong>dei</strong> costi di realizzazione di tali impianti.<br />

Il principale scopo, infatti del Piano di Sv<strong>il</strong>uppo<br />

Rurale, è quello di dare un tangib<strong>il</strong>e imput alle attività<br />

agricole, offrendo anche gli strumenti per migliorare le<br />

aziende esistenti sfruttando le fonti di energia “pulita”,<br />

che possono aiutare questo settore in crisi a rientrare di<br />

alcuni costi di gestione, relativi ai consumi energetici o<br />

affiancare all’attività agricola quella relativa alla produzione<br />

di energia , che, se in esubero rispetto ai consumi<br />

dell’azienda agricola, può essere messa in rete .<br />

Se consideriamo <strong>il</strong> contesto di un’azienda agricola come<br />

<strong>il</strong> punto di inizio e quello attorno al quale debbono esse-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 19


e calibrati tutti gli interventi da realizzare per <strong>il</strong> suo potenziamento<br />

e/o miglioramento, risulta naturale pensare<br />

alla figura del perito agrario come massima professio-<br />

20<br />

Fiscalità in agricoltura<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Per.Agr. Franco Possenti<br />

Nell’ultimo decennio, abbiamo<br />

assistito ad una<br />

grande rivoluzione della<br />

fiscalità in agricoltura. La<br />

riforma inizia con la pubblicazione<br />

della Legge<br />

23.12.1996, dove viene introdotto<br />

l’istituto dell’impresa<br />

famigliare finora<br />

sconosciuto nel campo<br />

agricolo e l’obbligo di regolarizzare<br />

dando forma<br />

scritta alle società di fatto esistenti, inoltre vengono<br />

date indicazioni per una società specifica da poter<br />

ut<strong>il</strong>izzare per l’agricoltura in alternativa alle altre<br />

già esistenti, cioè la “Società Semplice” che va ad<br />

aggiungersi alle altre società già ut<strong>il</strong>izzate dal mondo<br />

agricolo che però non godranno più di agevolazioni in<br />

materia di imposte dirette che resteranno fino al 2007<br />

esclusivamente alle ditte individuali, alle imprese fam<strong>il</strong>iari<br />

e alle società semplici. p<br />

È nel 2001 che però inizia la rivoluzione fiscale, <strong>il</strong> D.L.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

nalità da coinvolgere per le valutazioni<br />

relative.<br />

Se, invece, partendo da aree incolte sulle<br />

quali si vuole realizzare un impianto<br />

che produca energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i,<br />

proprio in virtù della conoscenza delle<br />

specificità legate agli habitat naturali,<br />

non si può non considerare la professionalità<br />

<strong>dei</strong> periti agrari, nella realizzazione<br />

degli studi di fattib<strong>il</strong>ità .<br />

Si può concludere che, data l’importanza<br />

di base di studi che giustifichino la<br />

realizzazione di impianti di produzione<br />

di energia alternativa da fonti rinnovab<strong>il</strong>i<br />

in aree che potrebbero essere interessate<br />

da attività agricole, o che ne<br />

potenzino la redditività, <strong>il</strong> perito agrario<br />

rappresenta una professionalità da<br />

coinvolgere e di riferimento nella realizzazione<br />

di impianti che abbiano lo scopo di produrre<br />

energia in maniera pulita, attraverso lo sfruttamento<br />

“sostenib<strong>il</strong>e” <strong>dei</strong> territori.<br />

228/2001. L’art. 1 del D.L. 228/2001 modifica l’art. 2135<br />

del codice civ<strong>il</strong>e riformulando la figura dell’imprenditore<br />

agricolo introducendo <strong>il</strong> concetto secondo cui<br />

le attività agricole principali devono essere dirette<br />

alla cura e allo sv<strong>il</strong>uppo di un ciclo biologico o di una<br />

fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o<br />

animale che ut<strong>il</strong>izzano e possono ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> fondo, <strong>il</strong><br />

bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Vengono<br />

inoltre introdotte le attività connesse che richiedono<br />

in primo luogo una connessione soggettiva all’attività<br />

agricola che deve essere svolta dallo stesso soggetto.<br />

Fra le attività connesse, le attività di manipolazione,<br />

conservazione, trasformazione, commercializzazione<br />

e valorizzazione di prodotti che provengono “prevalentemente”<br />

dall’attività agricola principale. Le<br />

attività connesse inoltre vengono estese anche alla<br />

fornitura di beni e servizi per <strong>il</strong> cui svolgimento vengono<br />

ut<strong>il</strong>izzate prevalentemente attrezzature o risorse<br />

dell’azienda che normalmente e prevalentemente<br />

vengono impiegate nell’attività agricola. Viene introdotto<br />

l’obbligo di iscrizione nella sezione speciale del<br />

registro imprese tenuto dalle camere di commercio<br />

anche per le ex società di fatto diventate società semplici.<br />

Nel 2004 con <strong>il</strong> Decreto del 19 marzo, viene pubblicato<br />

un primo elenco di attività con produzione di<br />

beni che ai fini delle Imposte Dirette rientrano nell’ex


art. 32 del T.U.I.R. cioè beni <strong>il</strong> cui reddito è assorbito<br />

dai redditi catastali dell’azienda produttrice di detti<br />

beni, tra le novità citandone solo qualcuna a titolo di<br />

esempio troviamo le produzioni di carni e prodotti<br />

della loro macellazione; lavorazione e conservazione<br />

di frutta e ortaggi; la lavorazione delle granaglie ecc.<br />

questo significa che da quel momento per l’imprenditore<br />

agricolo, diventa attività agricola non solo la vendita<br />

degli animali allevati nella sua azienda, ma è attività<br />

agricola anche vendere le carni provenienti dalla<br />

macellazione di quegli animali, come pure è attività<br />

agricola la vendita di marmellate<br />

al posto della frutta o la farina al<br />

posto del grano. Questo elenco verrà<br />

in seguito ampliato una prima<br />

volta con la pubblicazione del D.M.<br />

11.07.2007 che aggiunge tra le altre,<br />

la produzione di carne essiccata,<br />

salata o affumicata, lo spek, <strong>il</strong> prosciutto<br />

crudo, la bresaola, e la produzione<br />

di salsicce e salami, e una<br />

seconda volta con la pubblicazione<br />

del D.M.05.08.2010 con l’aggiunta<br />

di altri cinque trasformati tra i quali<br />

la produzione di prodotti di panetteria<br />

e la produzione di birra.<br />

A seguito di tutte le modifiche apportate<br />

del D.L. 228/2001 a novembre<br />

2004 viene emanata da parte<br />

dell’Agenzia delle Entrate Direzione<br />

Centrale Normativa e Con-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

tenzioso, la Circolare 44/E la quale<br />

detta le regole per <strong>il</strong> trattamento<br />

fiscale da applicarsi alle attività<br />

agricole connesse, con chiari esempi<br />

parla di trattamento fiscale sia ai<br />

fini delle imposte dirette che ai fini<br />

delle imposte indirette espletando<br />

con esempi la trasformazione, la<br />

manipolazione e la prevalenza.<br />

Le innovazioni però proseguono e<br />

l’anno dopo, l’articolo 1 comma 423<br />

della Legge 23.12.2005 stab<strong>il</strong>isce<br />

che la produzione e la cessione di<br />

energia elettrica e calorica da fonti<br />

rinnovab<strong>il</strong>i fotovoltaiche e agro forestali<br />

se effettuata da imprenditori<br />

agricoli costituisce attività connessa<br />

ai fini dell’articolo 2135 c.c. ed è<br />

considerata produttiva p di reddito<br />

agrario. g Fermo e chiaro <strong>il</strong> concetto,<br />

rimane però da capire come si calcola la prevalenza<br />

in presenza di impianti fotovoltaici in quanto non c’è<br />

ut<strong>il</strong>izzo prevalente di prodotti provenienti dall’attività<br />

agricola. Il chiarimento arriva con la Circolare 32/E<br />

del 6 luglio 2009 che evidenziando la particolarità<br />

che caratterizza la produzione di energia da fonte fotovoltaica<br />

la quale non richiede l’ut<strong>il</strong>izzo di prodotti<br />

provenienti dal fondo, stab<strong>il</strong>isce i criteri di connessione<br />

basati sulle superfici ut<strong>il</strong>izzate e sul raffronto tra<br />

volume d’affari dell’attività agricola e l’attività connessa<br />

di produzione di energia elettrica.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 21


Gli effetti della Globalizzazione<br />

nel settore vitivinicolo<br />

Prof. Mario Fregoni – Presidente onorario dell’OIV –<br />

Università Cattolica S.C. Piacenza<br />

La viticoltura, mondiale e<br />

italiana, causa la globalizzazione,<br />

ha subito modifiche<br />

epocali. Come in ogni<br />

attività umana e culturale<br />

gli effetti hanno introdotto<br />

l’uniformità e la standardizzazione<br />

viticola e<br />

enologica.<br />

La superficie mondiale<br />

della vite negli ultimi decenni<br />

è passata da 10 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ettari a 7,8 m<strong>il</strong>ioni<br />

di ha e in parte si è trasferita<br />

nei nuovi impianti <strong>dei</strong> Paesi del Nuovo Mondo. I<br />

Paesi che maggiormente hanno perso superficie sono<br />

la Spagna, l’Italia e la Francia, oltre ad altri Paesi euro-<br />

22<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

pei. L’Italia un secolo fa possedeva 3,5 m<strong>il</strong>ioni di ha (di<br />

cui 900.000 in viticoltura pura), mentre oggi si aggira<br />

sui 600.000 ha. La viticoltura mista (promiscua) é praticamente<br />

scomparsa e comunque non è più censita.<br />

Un altro fenomeno verificato ha riguardato lo slittamento<br />

della viticoltura della montagna e della collina<br />

verso la pianura, più meccanizzab<strong>il</strong>e, ma più fert<strong>il</strong>e e<br />

più dotata di acqua. La viticoltura si è altresì sv<strong>il</strong>uppata<br />

nelle zone tropicali e subtropicali,dove la vite produce<br />

anche tre volte all’anno. Attualmente abbiamo,<br />

pertanto vendemmie in tutti i periodi dell’anno, specie<br />

per le uve da tavola.<br />

La produzione mondiale di vino degli ultimi 30 anni è<br />

passata da 350 m<strong>il</strong>ioni di hl ai 280 m<strong>il</strong>ioni di hl attuali.<br />

I consumi mondiali di vino si sono mantenuti abbastanza<br />

stab<strong>il</strong>i negli ultimi decenni, restando sui 240 m<strong>il</strong>ioni<br />

di hl. Il surplus attuale è quindi di 40 m<strong>il</strong>ioni di hl,<br />

ma circa 20-25 m<strong>il</strong>ioni di hl vengono assorbiti dagli usi<br />

industriali. Comunque <strong>il</strong> mondo dispone di molto vino<br />

e le cantine sono piene, nonostante la dist<strong>il</strong>lazione di<br />

sostegno dell’U.E. I consumi mondiali si sono in parte<br />

trasferiti dall’Europa ai Paesi del Nuovo Mondo. Nel<br />

vecchio continente i consumi continuano a ridursi per<br />

cause sanitarie e complesse. In Italia nel 1976 si consumavano<br />

120 litri/procapite/anno, mentre attualmente<br />

<strong>il</strong> consumo è di circa 40 l. e le previsioni sono per<br />

un’ulteriore diminuzione. Di conseguenza dobbiamo<br />

puntare su altri mercati e su altri<br />

consumatori, con esigenze diverse,<br />

che vanno approfondite.<br />

Le esportazioni mondiali di vino<br />

sono fortunatamente passate da<br />

40 m<strong>il</strong>ioni di hl a 86 m<strong>il</strong>ioni di hl<br />

all’anno e <strong>il</strong> fenomeno rappresenta<br />

la salvezza della viticoltura<br />

europea. Per quanto concerne<br />

l’Italia le esportazioni sono passate<br />

da circa 15 m<strong>il</strong>ioni di hl ai<br />

22 M di hl del 2010, per quasi 4<br />

m<strong>il</strong>iardi di euro. Un successo eccezionale<br />

che deve superare la<br />

fortunata situazione del rapporto<br />

favorevole fra euro (più debole)<br />

e dollaro (che si è rivalutato).<br />

Indubbiamente vanno attentamente<br />

seguite le esportazioni nel<br />

gruppo <strong>dei</strong> Paesi Brics (Bras<strong>il</strong>e,<br />

Russia, India, Cina, Sud Africa),<br />

che presentano prospettive di<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico nettamente<br />

superiori al livello europeo.


EFFETTI SULLA STRUTTURA<br />

DELLA VITICOLTURA<br />

Va r<strong>il</strong>evato che la viticoltura mediterranea, un tempo<br />

unica al mondo, si è ridotta moltissimo e purtroppo si<br />

ridurrà ulteriormente. Si considera che questa viticoltura<br />

è quella storica che ha sempre prodotto i vini tradizionali,<br />

quali i passiti, che hanno attualmente consumi di<br />

nicchia.<br />

<br />

perché la viticoltura si va dirigendo verso nord e in alti-<br />

<br />

zone mediterranee sono previste aree desertiche, causa<br />

l’aumento delle temperature, dovute all’aumento <strong>dei</strong> gas<br />

(CO2<br />

<br />

adatte e sistemi di gestione della viticoltura che consentano<br />

alla vite di resistere alle ridotte disponib<strong>il</strong>ità idriche<br />

<br />

I sistemi di allevamento, assai variab<strong>il</strong>i in Italia, prati-<br />

<br />

tutto <strong>il</strong> mondo, concentrandosi sulla spalliera, potata a<br />

Guyot o a cordone speronato, perché rendono praticab<strong>il</strong>i<br />

la potatura (parziale) e la vendemmia meccanica, le due<br />

teristica<br />

della nuova viticoltura è l’irrigazione (a goccia<br />

o sotterranea) che può essere realizzata con bassi volumi<br />

e limitati consumi idrici, anche con l’associazione della<br />

<br />

<br />

<br />

che si parla di nanonutrizione, con<br />

l’ut<strong>il</strong>izzo sempre minore delle laute<br />

concimazioni al suolo, che deve<br />

essere rispettato biologicamente<br />

e per rientrare nella protezione<br />

ambientale. L’uso di biostimolanti<br />

consente ormai di ut<strong>il</strong>izzare<br />

le resistenze genetiche verso gli<br />

stress termici e idrici, mediante lo<br />

stimolo della sintesi di molecole<br />

di resistenza e dell’assorbimento<br />

delle radici.<br />

La viticoltura di precisione è or-<br />

<br />

aeree o satellitari è possib<strong>il</strong>e clas-<br />

<br />

quindi alla produttività), nonché<br />

di separare le uve in cantina di<br />

<br />

colturali (potatura, irrigazione,<br />

concimazioni, trattamenti, antipa-<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

rassitari, ecc.) con la viticoltura di precisione vengono<br />

altresì indirizzate alle reali esigenze <strong>dei</strong> ceppi, con risparmi<br />

economici e con la valorizzazione di produzioni<br />

e qualità enologiche migliori.<br />

cosso<br />

nella piattaforma varietale mondiale. Premesso<br />

che i vitigni del pianeta sono circa 10.000, di cui circa<br />

<br />

nel mondo sono solo 200 circa. Il rispetto della biodiversità<br />

è quindi un concetto che interessa gli studiosi,<br />

ma i vitigni autoctoni si perdono ogni giorno che passa.<br />

Son, al contrario, pochi i vitigni internazionali che<br />

si sono imposti nel commercio mondiale del vino e pra-<br />

cezione<br />

del Riesling renano (tedesco). Da un’indagine<br />

condotta dallo scrivente su 63 Paesi viticoli del mondo<br />

è emerso che quasi tutti coltivano Cabernet Sauvignon,<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

sono <strong>il</strong> Barbera, <strong>il</strong> Primitivo, <strong>il</strong> Sangiovese, <strong>il</strong> Nebbiolo,<br />

<strong>il</strong> Dolcetto e la Bonarda, presenti in pochissimi Paesi.<br />

<br />

in particolare) dove nella storia di secoli sono stati selezionati<br />

vitigni a grappoli piccoli, acini piccoli, ricchi<br />

-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 23


sistenti alle malattie, ma soprattutto di grande plasticità<br />

ambientale perché si adattano a molti climi. Al contrario<br />

le varietà mediterranee appartengono al gruppo di Vini-<br />

<br />

aromi, ma poco resistenti alle malattie e che richiedono<br />

<br />

grappoli per ottenere qualità, che tuttavia ripaga per la<br />

sua tipicità.<br />

<br />

<br />

<strong>dei</strong> consumatori internazionali, é rappresentata dall’etichettatura<br />

<strong>dei</strong> vini: solo <strong>il</strong> 10% <strong>dei</strong> vini mondiali è eti-<br />

<br />

<br />

varietale assieme. In totale <strong>il</strong> 90% <strong>dei</strong> vini viene individuato<br />

con <strong>il</strong> nome varietale. Tuttavia i vini varietali di<br />

monovitigno (ossia con <strong>il</strong> 100% della varietà indicata)<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

di indicare la varietà in etichetta anche con l’85% del<br />

vitigno etichettato, dimenticando che le mescolanze va-<br />

no<br />

a vini uguali in tutto <strong>il</strong> mondo, dato che prevalgono i<br />

soliti vitigni internazionali, dominanti per i loro caratteri<br />

organolettici.<br />

Sul piano qualitativo ormai le categorie mondiali <strong>dei</strong> vini<br />

si sono ridotte a due: i vini di terroir, che rispecchiano<br />

le caratteristiche del “genius loci” e dove ha importanza<br />

24<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

la microstruttura, in partico-<br />

<br />

e i vini varietali, che rappresentano<br />

la stragrande maggioranza<br />

<strong>dei</strong> vini mondiali,<br />

nei quali è la macrostruttura<br />

(alcol e acidità) che domina<br />

nella qualità.<br />

Il tempo e lo spazio non ci<br />

<br />

zione<br />

nell’enologia e la microbiologia<br />

enologica. Si<br />

segnala solo che <strong>il</strong> concetto<br />

<br />

mente<br />

e spesso è sovvertito<br />

in cantina per l’applicazione<br />

di pratiche enologiche<br />

devastanti per l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

aromatico e gustativo. Si pensi all’uso smoderato delle<br />

barriques e <strong>dei</strong> trucioli di legno che coprono, con <strong>il</strong> loro<br />

<br />

individuab<strong>il</strong>i all’analisi<br />

sensoriale. La tecnolo-<br />

<br />

lieviti selezionati internazionali<br />

(che sv<strong>il</strong>uppano<br />

pochissimi aromi),<br />

la disponib<strong>il</strong>ità di lieviti<br />

OGM, la possib<strong>il</strong>ità di<br />

dealcolare e di separare<br />

tutti i componenti del<br />

vino (aromi compresi)<br />

e poi assemblarli o di<br />

aggiungere altri composti<br />

(zuccheri, aromi,<br />

ecc.), sono solamente<br />

<br />

progresso che viene ut<strong>il</strong>izzato<br />

in enologia, che<br />

rende i vini tecnologi-<br />

<br />

<br />

angolo del globo.<br />

L’impegno di salvaguardare<br />

le bandiere prodotte<br />

in alcuni terroir è <strong>il</strong><br />

messaggio che si lascia a<br />

tutti gli operatori vitivinicoli<br />

di buona volontà.


Le principali sfide dell’ agricoltura<br />

e dell’ alimentazione globalizzata:<br />

quale ruolo per gli esperti<br />

agricoli italiani ?<br />

Dr. Materne Maetz<br />

Già responsab<strong>il</strong>e delle politiche agricole F.A.O.<br />

Economista Senior<br />

La globalizzazione è caratterizzata<br />

da:<br />

<br />

commerciali;<br />

mercio<br />

internazionale;<br />

duttivi<br />

e in particolare la<br />

capitale, compreso <strong>il</strong> capi<br />

tale finanziario;<br />

lizzazione<br />

della produzione<br />

e degli investimenti;<br />

<br />

tive<br />

alla rivoluzione attuale delle nuove tecnologie<br />

della comunicazione;<br />

ti<br />

tra paesi in campo economico, culturale, scientifico,<br />

ambientale e amministrativo;<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

<br />

umani, agende politiche e modi di sociale e culturale.<br />

Questa globalizzazione ha portato anche una crescente<br />

consapevolezza della natura globale di certi fenomeni, e<br />

la necessità di una governance globale per la loro gestione.<br />

Dietro questa apparente unificazione del globo, tuttavia,<br />

ci sono fenomeni di segmentazione tra paesi, regioni<br />

e gruppi sociali che creano profonde divisioni tra loro, che<br />

ha portato alla nascita o <strong>il</strong> rafforzamento di movimenti<br />

nazionalisti, culturali o religiosi. La globalizzazione sembra<br />

aver rafforzato divario economico e tecnologico tra<br />

nord e sud.<br />

Implicazioni per l’agricoltura<br />

dotti<br />

agricoli e alimentari dal 1960 e la metà degli anni<br />

2000, con una diminuzione del peso relativo <strong>dei</strong> paesi<br />

non industrializzati (dal 43% al 34%);<br />

<br />

<br />

ed un abbandono dell’agricoltura;<br />

mentare,<br />

al dettaglio e, recentemente, è aumentato <strong>il</strong><br />

ruolo del capitale finanziario <strong>dei</strong> mercati agricoli e <strong>il</strong><br />

rafforzamento del fenomeno di acquisto di terreni;<br />

tari,<br />

sementiere);<br />

<br />

l’accesso al mercato che viene reso più diffic<strong>il</strong>e per i<br />

piccoli produttori;<br />

<br />

umani e delle libertà politiche e sociali e del commercio<br />

equo;<br />

<br />

Implicazioni per la sicurezza alimentare e la povertà<br />

una tendenza al ribasso nel settore della sicurezza alimentare<br />

mondiale a partire dalla metà degli anni 1990;<br />

<br />

sicurezza alimentare mondiale, a seguito di episodi di<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 25


ialzo <strong>dei</strong> prezzi alimentari nel 2007-2008 e 2010-2011.<br />

La grande sfida: migliorare la sicurezza alimentare nel contesto<br />

<strong>dei</strong> cambiamenti climatici e urbanizzazione della popolazione<br />

mondiale:<br />

<br />

ai cambiamenti climatici;<br />

<br />

aumentando gli investimenti nel settore agricolo e<br />

alimentare;<br />

Sostenib<strong>il</strong>ità e multifunzionalità<br />

dell’agricoltura<br />

Dott.ssa Maria De Salvo<br />

Università degli Studi di Catania - Laboratorio di Valutazione<br />

Ambientale (ENVALAB)<br />

L’agricoltura è, tra le attività<br />

economiche, quella in grado<br />

di produrre <strong>il</strong> maggior numero<br />

di benefici sociali, in virtù<br />

della sua multifunzionalità<br />

in quanto, oltre alla sua funzione<br />

primaria di produrre<br />

cibo e fibre, l’agricoltura può<br />

anche disegnare <strong>il</strong> paesaggio,<br />

proteggere l’ambiente e <strong>il</strong><br />

territorio, conservare la biodiversità,<br />

gestire in maniera<br />

sostenib<strong>il</strong>e le risorse, contribuire<br />

alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali,<br />

garantire la sicurezza alimentare. Quando l’agricoltura aggiunge<br />

al suo ruolo primario una o più<br />

di queste funzioni può essere definita<br />

multifunzionale” (Commissione agricoltura,<br />

OCSE). Da un punto di vista<br />

economico l’agricoltura viene definita<br />

un’attività multifunzionale perché in<br />

grado di produrre esternalità positive.<br />

Una esternalità si verifica quando le<br />

decisioni di produzione o di consumo<br />

<br />

benessere di un altro agente, in modo<br />

non intenzionale e senza che si verifichi<br />

una compensazione.<br />

L’esternalità causa un costo sociale se è<br />

negativa, un beneficio sociale se è positiva.<br />

Inoltre, se opportunamente rego-<br />

26<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

;<br />

ne<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo.<br />

E gli esperti di agricoltura italiani?<br />

revoli<br />

al clima;<br />

che)<br />

e consulenze tecniche;<br />

<br />

lamentata, può giocare un ruolo chiave nel garantire uno<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico sostenib<strong>il</strong>e è uno sv<strong>il</strong>uppo che soddisfa<br />

i bisogni del presente senza compromettere la possib<strong>il</strong>ità<br />

delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”<br />

(Commissione Brutland, 1987).<br />

Sapere se, ed in che misura, i benefici sociali prodotti da<br />

un’agricoltura sostenib<strong>il</strong>e e multifunzionale sono percepiti<br />

dalla società è ut<strong>il</strong>e. Per esempio, per dare una giustificazione<br />

all’intervento pubblico, di cui talvolta sono noti soltanto<br />

i costi indiretti e diretti connessi ai vincoli ed ai divieti imposti<br />

dai tradizionali strumenti di regolamentazione, ed agli<br />

incentivi economici erogati a favore degli agricoltori. Ma<br />

non solo. La valutazione economica delle esternalità positive<br />

prodotte dall’agricoltura consente anche di applicare<br />

l’analisi costi-benefici, per giudicare se le azioni di tutela <strong>dei</strong><br />

beni pubblici siano economicamente valide per l’intera collettività.<br />

Per stab<strong>il</strong>ire eventuali priorità nell’allocazione <strong>dei</strong><br />

fondi pubblici, sia a livello territoriale che a livello di obiettivi.<br />

Per individuare incentivi economici declinati non solo<br />

in funzione <strong>dei</strong> costi e dell’avversione al rischio <strong>dei</strong> singoli<br />

produttori di esternalità, ma anche in funzione <strong>dei</strong> benefici<br />

sociali effettivamente prodotti. Per armonizzare la pianificazione<br />

paesistico-territoriale con le volontà e le preferenze<br />

espresse dalle comunità locali. Per sperimentare ed attuare


politiche di tutela innovative basate, per esempio, su schemi<br />

di contrattazione negoziata di tipo coasiano tra beneficiari<br />

e produttori, o su strumenti di tipo pigouviano, cioè sul<br />

principio “chi inquina paga”, oppure ancora su strumenti di<br />

contribuzione privata in ossequio al principio “chi riceve i<br />

benefici paga” (Signorello & De Salvo, 2008).<br />

Tuttavia, per molti <strong>dei</strong> benefici sociali spontaneamente e<br />

tradizionalmente prodotti dall’agricoltura non esistono soluzioni<br />

allocative di first best. Il mercato, infatti, o non esiste<br />

o fallisce nell’allocare efficientemente le risorse. Di conseguenza<br />

non esiste un prezzo proxy del loro valore. Mancando<br />

soluzioni allocative di first best, l’efficienza sociale può<br />

essere raggiunta soltanto a seguito di un efficiente ed efficace<br />

intervento pubblico, che presupponga: la misurazione<br />

delle relazioni esistenti tra l’attività agricola e i diversi<br />

outputs, distinguendo tra beni e servizi di mercato e beni e<br />

servizi non di mercato; la misurazione della domanda relativa<br />

ai beni e servizi non di mercato; l’implementazione di<br />

strategie e strumenti di politica agricola atti a migliorare le<br />

strategie di mercato, capaci di convertire le esternalità in<br />

beni e servizi di mercato (es. agriturismo, produzioni tipiche,..)<br />

e ridurre i fallimenti del mercato (aiuti pubblici e vincoli<br />

istituzionali). La valutazione economica delle esternalità<br />

positive prodotte dall’agricoltura adotta una prospettiva<br />

sociale e si basa essenzialmente sugli assunti e sui principi<br />

dell’economia neoclassica e dell’economia del benessere,<br />

ammettendo uno schema democratico (bottom-up), secondo<br />

<strong>il</strong> quale gli esperti sono gli individui ed <strong>il</strong> valutatore deve<br />

solo misurare le loro preferenze, che in base al paradigma<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

concettuale del valore<br />

economico totale (VET)<br />

possono riferirsi sia ad<br />

una domanda di fruizione<br />

diretta e indiretta, attuale<br />

e potenziale, mossa dal<br />

classico principio egoistico,<br />

che ad una domanda<br />

di non uso (valore di<br />

esistenza).<br />

Esistono diversi metodi<br />

valutazione economica<br />

delle esternalità positive<br />

prodotte dall’agricoltura.<br />

Come dimostra una<br />

recente rassegna della<br />

letteratura relativa, ad<br />

esempio, alla valutazione<br />

del bene paesaggio<br />

(Signorello et al. 2005),<br />

quelli che hanno ricevuto<br />

le maggiori applicazioni<br />

sono <strong>il</strong> metodo della valutazione contingente e <strong>il</strong> metodo<br />

degli esperimenti di scelta, entrambi caratterizzati dal fatto<br />

che misurano le preferenze monetarie in base alle scelte individuali<br />

espresse in contesti simulati. I metodi basati sulle<br />

preferenze rivelate, ovvero <strong>il</strong> metodo del costo del viaggio<br />

ed <strong>il</strong> metodo del prezzo edenico, invece, fanno riferimento<br />

ai dati di mercato di un bene sim<strong>il</strong>e, complementare o a vario<br />

titolo collegato al bene oggetto di stima.<br />

Tuttavia, l’ut<strong>il</strong>izzo di queste metodologie di valutazione necessita<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo di specifiche competenze che molto<br />

spesso risultano di non fac<strong>il</strong>e acquisizione. Per tale motivo è<br />

importante promuovere processi formativi che, da una parte,<br />

aumentino la cultura “sostenib<strong>il</strong>e e multifunzionale” presso<br />

i vari soggetti interessati, e dall’altra favoriscano la formazione<br />

di figure professionali preparate ad affrontare le sfide<br />

che si presentano per <strong>il</strong> futuro sv<strong>il</strong>uppo socio¬economico e<br />

ambientale del mondo rurale.<br />

In tal senso l’apporto <strong>dei</strong> tecnici diventa fondamentale,<br />

quale valida interfaccia tra gli agricoltori e la pubblica<br />

amministrazione. Grazie alle loro competenze ed alla<br />

loro vicinanza al mondo rurale, infatti, i tecnici possono<br />

da un lato ottenere informazioni adeguate e scientificamente<br />

corrette, soprattutto per poter valutare l’efficacia<br />

degli interventi di governo in atto, individuandone i limiti<br />

e le criticità, ed al contempo stimolare tra gli agricoltori<br />

la consapevolezza di dover gestire in modo sostenib<strong>il</strong>e<br />

un enorme patrimonio, di cui possono e devono sì godere<br />

oggi, con l’obiettivo tuttavia di tramandarlo efficacemente<br />

alle future generazioni.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 27


Il lavoro, dialogo sociale nella<br />

f<strong>il</strong>iera agroalimentare<br />

Dr. Fulvio Giacomassi<br />

Segreteria centrale CISL<br />

Buongiorno a tutti<br />

e tutte grazie per<br />

l’invito e l’opportunità<br />

date a me<br />

e a nome dell’organizzazione<br />

di<br />

CISL di portare<br />

un contributo a<br />

questo Congresso<br />

di grande ut<strong>il</strong>ità<br />

perché riporta al<br />

centro della discussionel’agricoltura<br />

e l’agroalimentare<br />

.<br />

Ritengo che questo<br />

sia <strong>il</strong> momento giusto per farlo perché, dopo <strong>il</strong><br />

crollo del modello, negli scorsi anni tutti abbiamo<br />

vissuto e pagato uno sv<strong>il</strong>uppo economico basato<br />

sulla finalizzazione dell’economia e l’implosione ci<br />

sta facendo pagare una crisi che stiamo cercando di<br />

fronteggiare basando la nostra economia sul reale, e<br />

non su carta, che vede la necessità di un manifatturiero<br />

innovato, servizi<br />

moderni e avere anche<br />

una forte agricoltura.<br />

E’ <strong>il</strong> momento giusto<br />

di affrontare queste<br />

problematiche perché<br />

si sta facendo strada<br />

da più parti l’idea che<br />

si debba puntare ormai<br />

al livello internazionale<br />

sul modello<br />

di sv<strong>il</strong>uppo che sia sostenib<strong>il</strong>e<br />

sia dal punto<br />

di vista economico<br />

ma anche sociale ed<br />

ambientale.<br />

Noi siamo interessati<br />

28<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

a parlare di questi problemi che coinvolgono la globalizzazione<br />

e l’ agricoltura che in Italia occupa un<br />

m<strong>il</strong>ione di persone e nell’industria alimentare cinquecentom<strong>il</strong>a<br />

occupati che, insieme, rappresentano<br />

<strong>il</strong> 6% dell’occupazione; un dato importante che lega<br />

le ragioni del lavoro con quelle dell’impresa .<br />

Le ragioni del sociale con quelle dell’economia,<br />

nell’ambito di una agricoltura forte e di una attività<br />

agroalimentare competitiva, permettono di consolidare<br />

<strong>il</strong> lavoro capace di affrontare le sfide importanti<br />

per l’agricoltura, l’alimentazione e gli altri settori<br />

ormai globalizzati che necessitano di una maggiore<br />

cooperazione tra tutti i soggetti che si occupano di<br />

agricoltura sia a livello nazionale che regionale, a livello<br />

istituzionale o associativo, strutture politiche o<br />

di tecnici come i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Oggi è necessario concentrare tutti gli sforzi e l’attenzione<br />

nei confronti della nuova politica agricola<br />

comunitaria, per la quale è già partito <strong>il</strong> percorso<br />

di consultazione e di audizione da parte della commissione<br />

europea, per costruire l’impostazione della<br />

nuova PAC <strong>dei</strong> 27 Paesi.<br />

Dovremmo affermare tutto <strong>il</strong> peso del sistema Italia;<br />

le forze politiche ed istituzionali e le parti sociali devono<br />

operare affinché l’agricoltura e l’agroalimentare<br />

divengano parte integrante dell’agenda europea<br />

2010- 2020.<br />

Questo sarà <strong>il</strong> primo passo per l’uscita dalla crisi per<br />

cui <strong>il</strong> sostegno all’agricoltura, che rappresenta <strong>il</strong> 45%<br />

del badget comunitario, deve essere un momento di<br />

una strategia complessiva di uscita dalla crisi e non<br />

un sussidio fine a se stesso.<br />

Altro rischio che occorre scongiurare è quello che<br />

la nuova PAC adotti <strong>il</strong> parametro legato unicamente


all’ettaro coltivab<strong>il</strong>e ed ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>e perché se questo<br />

dovesse avvenire nel nostro Paese ci sarebbe un taglio<br />

secco del 30-40% del sostegno mentre una proposta<br />

innovativa potrebbe essere quella di inserire<br />

altri parametri come la valorizzazione della produzione<br />

agricola, la certificazione sociale ed ambientale<br />

e favorire un sistema di accordi internazionali<br />

di reciprocità basati su standard di qualità e sicurezza<br />

<strong>dei</strong> prodotti accompagnandoli con etichettatura<br />

tracciab<strong>il</strong>ità e certificazione socio ambientale e, <strong>il</strong><br />

secondo p<strong>il</strong>astro, quello del sostegno dello sv<strong>il</strong>uppo<br />

rurale, non deve essere alternativo al primo ma deve<br />

integrarlo.<br />

La nuova PAC, considerato che sono otto m<strong>il</strong>ioni gli<br />

addetti occupati in agricoltura in Europa, dovrà essere<br />

integrata con una politica sociale europea sul<br />

lavoro.<br />

Altra riflessione coinvolge la politica agro energetica<br />

ambientale, oggi assente nella PAC e, quando<br />

parliamo di queste opportunità non è per sostituire<br />

le produzioni <strong>dei</strong> terreni con lo sfruttamento delle<br />

energie rinnovab<strong>il</strong>i ma invece per dare una consistenza<br />

energetica ai residui degli scarti in agricoltura<br />

e dunque dare ulteriori opportunità all’impresa<br />

agricola.<br />

In Italia per posizionarci convenientemente in ambito<br />

PAC, dobbiamo essere capaci di rimuovere gli<br />

ostacoli che impediscono la crescita della nostra<br />

agricoltura perché, ad esempio, abbiamo <strong>il</strong> problema<br />

del nanismo in quanto <strong>il</strong> nostro sistema, con la<br />

XVII CONGRESSO NAZIONALE<br />

polverizzazione che vede un<br />

m<strong>il</strong>ione e trecento m<strong>il</strong>a aziende<br />

agricole, registra la volat<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

prezzi nella catena.<br />

Il valore economico si è spostato<br />

sulla distribuzione ed i<br />

margini di redditività non sono<br />

a vantaggio della produzione<br />

e questo incide sul consumo e<br />

dunque dobbiamo mettere in<br />

campo tutte le azioni che portino<br />

alla rimozione delle cause di<br />

questo risultato.<br />

Alcune soluzioni passano dalla<br />

incentivazione fiscale per favorire<br />

l’aggregazione delle imprese<br />

troppo piccole che non<br />

possono competere sul mercato;<br />

altre dalla costituzione <strong>dei</strong><br />

distretti della f<strong>il</strong>iera agro alimentare,<br />

<strong>il</strong> rapporto con <strong>il</strong> credito,<br />

i fondi di rotazione, la ricerca, la semplificazione<br />

amministrativa, la rivalorizzazione delle professioni<br />

tecniche, l’istruzione, la formazione professionale, la<br />

valorizzazione <strong>dei</strong> green jobs e la salute e sicurezza.<br />

Altre azioni devono portare al contrasto del lavoro<br />

sommerso ed irregolare in agricoltura e, considerato<br />

che non è pensab<strong>il</strong>e la competizione con i mercati<br />

africani, asiatici o sudamericani dove <strong>il</strong> lavoro costa<br />

2/3 dollari al giorno, è necessario portare <strong>il</strong> dialogo<br />

al livello del territorio e delle imprese perché si inneschi<br />

un circolo virtuoso che porti ad intese sul lavoro<br />

prendendo ad esempio quanto fatto nel manifatturiero<br />

che vede l’Italia, nonostante la concorrenza<br />

dell’ Asia, in seconda posizione in Europa e la quinta<br />

nel mondo.<br />

Il risultato è stato raggiunto perché sono diminuite<br />

le aziende che producevano abbigliamento tess<strong>il</strong>e a<br />

basso valore aggiunto ma sono aumentate le aziende<br />

con prodotti ad alto valore aggiunto. Nel tess<strong>il</strong>e abbiamo<br />

marchi importanti, sono state ripristinate aree<br />

di produzione importanti in Italia per cui è possib<strong>il</strong>e<br />

pensare ad un agricoltura che si possa riposizionare<br />

non pensando ad una competitività <strong>dei</strong> costi ma basata<br />

sulla qualità e sulla ricerca.<br />

E’ questa è la sfida cui far fronte; dobbiamo essere<br />

capaci di esportare sempre di più i nostri prodotti di<br />

eccellenza che devono portare redditività all’impresa<br />

agricola ed <strong>il</strong> primo passo potrebbe essere proprio<br />

gli stati generali dell’agricoltura e dell’agroalimentare<br />

dai quali trarre le linee guida.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 29


di Angelo Orsini<br />

Il SISTRI<br />

(Sistema di<br />

controllo<br />

della tracciab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong><br />

rifiuti) nasce<br />

nel 2009 su<br />

iniziativa del<br />

Min i stero<br />

dell’Ambiente<br />

e della Tutela<br />

del Territorio e del Mare ai fini<br />

di innovare e permettere l’informatizzazione<br />

dell’intera f<strong>il</strong>iera <strong>dei</strong> rifiuti<br />

speciali a livello nazionale.<br />

Il Sistema ha anche la finalità di semplificare<br />

le procedure e gli adempimenti<br />

sostenuti dalle imprese e gestisce<br />

in modo innovativo un processo<br />

complesso per soddisfare la trasparenza,<br />

la conoscenza e la prevenzione<br />

dell’<strong>il</strong>legalità nel settore <strong>dei</strong> rifiuti.<br />

La lotta alla <strong>il</strong>legalità nel settore <strong>dei</strong><br />

rifiuti speciali costituisce una priorità<br />

del Governo per contrastare <strong>il</strong> proliferare<br />

di azioni e comportamenti<br />

non conformi alle regole esistenti e,<br />

in particolare, per mettere ordine a<br />

un sistema di r<strong>il</strong>evazione <strong>dei</strong> dati che<br />

sappia fac<strong>il</strong>itare, tra l’altro, i compiti<br />

affidati alle autorità di controllo.<br />

È questo <strong>il</strong> motivo per cui è stato realizzato<br />

<strong>il</strong> sistema di controllo della<br />

tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti SISTRI, la cui<br />

gestione è stata affidata al Comando<br />

Carabinieri per la Tutela dell’<br />

Ambiente.<br />

Nell’ottica di controllare in modo più<br />

puntuale la movimentazione <strong>dei</strong> rifiuti<br />

speciali lungo tutta la f<strong>il</strong>iera, vie-<br />

30<br />

PROFESSIONE<br />

Sistri - Sistema di controllo della<br />

<br />

D.M. 17 Dicembre 2009 e norme collegate<br />

ne ricondotta nel SISTRI, anche per<br />

<strong>il</strong> trasporto vi è particolare controllo<br />

fino alla fase finale di smaltimento <strong>dei</strong><br />

rifiuti, ut<strong>il</strong>izzando “sistemi elettronici”<br />

in grado di visionare <strong>il</strong> flusso in<br />

entrata ed in uscita degli autoveicoli<br />

nelle discariche.<br />

Il SISTRI costituisce, “strumento operativo”<br />

di una nuova strategia volta a<br />

garantire un maggior controllo della<br />

movimentazione <strong>dei</strong> rifiuti speciali.<br />

Con <strong>il</strong> SISTRI <strong>il</strong> Ministero intende<br />

dare, inoltre, un segnale forte di<br />

cambiamento nel modo di gestire <strong>il</strong><br />

sistema informativo sulla movimentazione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti speciali. Da un sistema<br />

cartaceo - imperniato sui tre<br />

documenti costituiti dal Formulario<br />

di identificazione <strong>dei</strong> rifiuti, Registro<br />

di carico e scarico, Modello unico di<br />

dichiarazione ambientale (MUD) - si<br />

passa a soluzioni tecnologiche avanzate<br />

in grado, da un lato, di semplificare<br />

le procedure e gli adempimenti<br />

posti a carico delle imprese e, dall’altro<br />

permette di gestire in modo innovativo<br />

e in tempo<br />

reale, un processo<br />

complesso che<br />

comprende tutta<br />

la f<strong>il</strong>iera <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

con maggiore trasparenza<br />

e possib<strong>il</strong>ità<br />

di controllo.<br />

I vantaggi per lo<br />

Stato, derivanti<br />

dall’applicazione<br />

del SISTRI, saranno<br />

quindi in<br />

termini di lega-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

lità, prevenzione, trasparenza, efficienza,<br />

semplificazione normativa,<br />

modernizzazione.<br />

Altri benefici sono costituti da una<br />

più corretta gestione <strong>dei</strong> rifiuti a<br />

vantaggio di riduzione del danno<br />

ambientale, sia come contenimento<br />

delle forme di concorrenza sleale<br />

tra imprese, con un risultato positivo<br />

per tutte quelle che, pur sopportando<br />

costi maggiori, operano nel rispetto<br />

delle regole.<br />

Procedura<br />

In data 13 gennaio 2010 sulla Gazzetta<br />

Ufficiale è stato pubblicato <strong>il</strong> Decreto<br />

Ministeriale 17/12/2009 che riporta<br />

“l’istituzione del sistema di controllo<br />

della tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti (articolo<br />

189 del D.Lgvo 152/2006 e articolo<br />

14-bis del D.L. 78/2009 convertito in<br />

legge n. 102/2009” : <strong>il</strong> SISTRI.<br />

Questo nuovo sistema telematico<br />

per la tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti, andrà<br />

a sostituire tutto <strong>il</strong> sistema cartaceo<br />

di tracciatura : formulari, registri di<br />

carico e scarico ed MUD. Le imprese


assoggettate al SISTRI dovranno dotarsi<br />

di un computer, una linea internet,<br />

una chiavetta usb e di una “black<br />

box”.<br />

Il tutto dovrebbe essere attivato entro<br />

<strong>il</strong> prossimo giugno anche se le<br />

associazioni di categoria stanno chiedendo<br />

una ulteriore proroga .<br />

L’imminente introduzione di un sistema<br />

informatico di controllo per garantire<br />

la tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti (SI-<br />

STRI) modificherà radicalmente gli<br />

adempimenti previsti fino ad oggi per<br />

la gestione <strong>dei</strong> rifiuti. Le imprese devono,<br />

iscriversi presso la CCIAA per<br />

dotarsi dell’apposita chiavetta USB<br />

ed essere operativi da Giugno (salvo<br />

ulteriori proroghe) quando, <strong>il</strong> nuovo<br />

sistema Sistri, andrà a sostituire<br />

l’attuale gestione cartacea <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

quindi l’emissione <strong>dei</strong> formulari e la<br />

tenuta <strong>dei</strong> registri di carico e scarico<br />

ed <strong>il</strong> MUD.<br />

Aspetti Pratico-Operativi<br />

In base al Decreto Legislativo 3 apr<strong>il</strong>e<br />

2006, n. 152, Norme in materia ambientale,<br />

art. 184, i rifiuti sono classificati<br />

secondo l’origine in rifiuti urbani<br />

e rifiuti speciali, mentre secondo la<br />

pericolosità in rifiuti pericolosi e rifiuti<br />

non pericolosi.<br />

In particolare, sono rifiuti speciali:<br />

1. I rifiuti da attività agricole e agroindustriali;<br />

2. I rifiuti derivanti dalle attività di<br />

demolizione, costruzione, nonché<br />

i rifiuti pericolosi che derivano<br />

dalle attività di scavo, fermo restando<br />

quanto disposto dall’articolo<br />

186;<br />

3. I rifiuti da lavorazioni industriali;<br />

4. I rifiuti da lavorazioni artigianali;<br />

5. I rifiuti da attività commerciali;<br />

6. I rifiuti da attività di servizio;<br />

7. I rifiuti derivanti dalla attività di<br />

recupero e smaltimento di rifiuti,<br />

i fanghi prodotti dalla potab<strong>il</strong>izzazione<br />

e da altri trattamenti delle<br />

acque e dalla depurazione delle<br />

acque reflue e da abbattimento<br />

di fumi;<br />

PROFESSIONE<br />

8. I rifiuti derivanti da attività<br />

sanitarie;<br />

9. I macchinari e le apparecchiature<br />

deteriorati ed obsoleti;<br />

10. I veicoli a motore, rimorchi e sim<strong>il</strong>i<br />

fuori uso e loro parti;<br />

11. Il combustib<strong>il</strong>e derivato da<br />

rifiuti.<br />

Mentre sono rifiuti speciali<br />

pericolosi:<br />

mica,<br />

metallurgica, fotografica,<br />

conciaria e tess<strong>il</strong>e;<br />

<br />

del petrolio;<br />

<br />

case di cura e affini;<br />

<br />

L’attuale sistema di gestione delle<br />

informazioni è cartaceo, e si basa sul<br />

Formulario di identificazione <strong>dei</strong> rifiuti,<br />

sul Registro di scarico e scarico<br />

e infine sul MUD (Modello Unico di<br />

Dichiarazione ambientale): questo sistema<br />

consente di conoscere i dati relativi<br />

alla gestione <strong>dei</strong> rifiuti speciali<br />

con un ritando di 2-3 anni, quindi rende<br />

molto difficoltosa l’individuazione<br />

di politiche ambientali più mirate.<br />

Implementare un sistema elettronico<br />

di tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> rifiuti, consentendo<br />

di avere accesso ai dati in tempo<br />

reale, da un lato permetterà l’adozione<br />

tempestiva di politiche mirate per<br />

la loro gestione, dall’altro renderà<br />

possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> contrasto all’<strong>il</strong>legalità riducendo<br />

sia <strong>il</strong> danno ambientale sia<br />

la concorrenza sleale fra le imprese,<br />

a tutto vantaggio delle aziende che,<br />

operando nella legalità, sostengono<br />

costi maggiori per lo smaltimento <strong>dei</strong><br />

rifiuti.<br />

Anche in base a quanto disposto dalla<br />

Direttiva UE 2008/98/CE, con <strong>il</strong><br />

Decreto Ministeriale 17 Dicembre<br />

2009 viene istituito <strong>il</strong> SISTRI (sistema<br />

di controllo della tracciab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

rifiuti), gestito dal Comando <strong>dei</strong> carabinieri<br />

per la tutela dell’ambiente.<br />

Hanno l’obbligo di aderire al nuovo<br />

sistema:<br />

1. Le imprese e gli enti produttori<br />

iniziali di rifiuti pericolosi;<br />

2. Le imprese e gli enti produttori<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi di<br />

cui all’art. 184, comma 3, lettere<br />

c), d) e g), del D.Lgs. n. 152/2006,<br />

con più di dieci dipendenti;<br />

3. I Comuni, gli enti e le imprese<br />

che gestiscono i rifiuti urbani nella<br />

Regione Campania;<br />

4. I commercianti e gli intermediari<br />

di rifiuti senza detenzione;<br />

5. I consorzi istituiti per <strong>il</strong> recupero<br />

e <strong>il</strong> riciclaggio di particolari tipologie<br />

di rifiuti che organizzano la<br />

gestione di tali rifiuti per conto<br />

<strong>dei</strong> consorziati;<br />

6. Le imprese di cui all’art. 212,<br />

comma 5, del D.Lgs. n. 152/2006<br />

che raccolgono e trasportano rifiuti<br />

speciali;<br />

7. Il terminalista concessionario<br />

dell’area portuale di cui all’articolo<br />

18 della legge 28 gennaio<br />

1994, n. 84 e l’impresa portuale di<br />

cui all’art. 16 della medesima legge,<br />

ai quali sono affidati i rifiuti in<br />

attesa dell’imbarco o allo sbarco<br />

per <strong>il</strong> successivo trasporto;<br />

8. I responsab<strong>il</strong>i degli uffici di gestione<br />

merci e gli operatori logistici<br />

presso le stazioni ferroviarie,<br />

gli interporti, gli impianti di terminalizzazione<br />

e gli scali merci<br />

ai quali sono affidati i rifiuti in<br />

attesa della presa in carico degli<br />

stessi da parte dell’impresa ferroviaria<br />

o dell’impresa che effettua<br />

<strong>il</strong> successivo trasporto;<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 31


9. Le imprese che raccolgono e trasportano<br />

i propri rifiuti pericolosi<br />

di cui all’art. 212, comma 8, del<br />

D.Lgs. n. 152/2006;<br />

10. Le imprese e gli enti che effettuano<br />

operazioni di recupero e smaltimento<br />

di rifiuti.<br />

Esistono inoltre categorie di soggetti<br />

per i quali l’adesione al SISTRI non è<br />

facoltativa ma volontaria:<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi da<br />

attività artigianali, industriali e di<br />

trattamento rifiuti con meno di<br />

10 dipendenti;<br />

<br />

trasporto <strong>dei</strong> propri rifiuti non<br />

pericolosi;<br />

ducono<br />

rifiuti non pericolosi;<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da attività diverse da<br />

quelle artigianali, industriali e di<br />

trattamento rifiuti.<br />

Il Decreto Ministeriale 17 dicembre<br />

2009 definisce due gruppi di aziende<br />

con scadenze diverse per iscrizione<br />

ed entrata in funzione del sistema, in<br />

particolare.<br />

Del PRIMO GRUPPO, fanno<br />

parte<br />

ricolosi,<br />

incluse le imprese che<br />

effettuano <strong>il</strong> trasporto <strong>dei</strong> propri<br />

rifiuti pericolosi, con oltre 50<br />

dipendenti;<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da attività artigianali,<br />

industriali e di trattamento rifiuti<br />

con oltre 50 dipendenti;<br />

<br />

32<br />

PROFESSIONE<br />

di rifiuti;<br />

claggio<br />

di particolari tipologie di<br />

rifiuti;<br />

sportano<br />

rifiuti speciali e quelle<br />

che effettuano <strong>il</strong> recupero o lo<br />

smaltimento <strong>dei</strong> rifiuti;<br />

<br />

intermodale <strong>dei</strong> rifiuti.<br />

Del SECONDO GRUPPO, fanno<br />

parte<br />

colosi,<br />

compresi coloro che effettuano<br />

<strong>il</strong> trasporto <strong>dei</strong> propri rifiuti<br />

pericolosi, fino a 50 dipendenti;<br />

<br />

iniziali di rifiuti non pericolosi<br />

derivanti da attività artigianali,<br />

industriali e di trattamento rifiuti<br />

tra i 50 e gli 11 dipendenti.<br />

Potranno aderire volontariamente<br />

anche le imprese e gli enti per i quali<br />

<strong>il</strong> nuovo sistema non costituisce<br />

obbligo.<br />

Per quanto riguarda la procedura<br />

da seguire, gli interessati possono<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

farlo seguendo, a scelta, differenti<br />

modalità:<br />

legarsi<br />

al sito internet dedicato<br />

comp<strong>il</strong>ando <strong>il</strong> modulo di iscrizione<br />

ondine.<br />

chiesti<br />

nel modulo di iscrizione<br />

(in allegato al Decreto Ministeriale<br />

17 dicembre 2009) .<br />

<br />

numero verde , attivo nei giorni<br />

feriali, compreso <strong>il</strong> sabato.<br />

Agli aderenti al SISTRI verranno<br />

consegnati<br />

<br />

Un dispositivo elettronico per<br />

l’accesso in sicurezza dalla propria<br />

postazione al sistema informatico,<br />

idoneo a consentire la<br />

trasmissione <strong>dei</strong> dati, a firmare<br />

elettronicamente le informazioni<br />

fornite ed a memorizzarle sul dispositivo<br />

stesso.<br />

Ciascun dispositivo USB può<br />

contenere fino ad un massimo di<br />

tre certificati elettronici associati<br />

alle persone fisiche individuate<br />

durante la procedura di iscrizione<br />

come delegati per le procedure<br />

di gestione <strong>dei</strong> rifiuti;<br />

<br />

Un dispositivo elettronico da installarsi<br />

su ciascun veicolo che<br />

trasporta rifiuti, con la funzione di<br />

monitorare <strong>il</strong> percorso effettuato<br />

dal medesimo, definito black box;


monitorare l’ingresso e l’uscita<br />

degli automezzi dagli impianti di<br />

discarica.<br />

La consegna <strong>dei</strong> dispositivi USB e<br />

delle black box avverrà:<br />

te<br />

all’Albo <strong>Nazionale</strong> Gestori<br />

Ambientali, presso la Sezione<br />

regionale o provinciale dell’albo<br />

competente;<br />

<br />

la Camera di Commercio della<br />

Provincia dove è ubicata la propria<br />

sede legale, oppure presso le<br />

sedi delle Associazioni imprenditoriali<br />

delegate dalle Camere di<br />

Commercio.<br />

Presso le sedi di cui sopra, verranno<br />

consegnati al legale rappresentante<br />

dell’operatore:<br />

1. Il dispositivo USB già<br />

personalizzato;<br />

2. La stampa in busta cieca delle<br />

password per l’accesso e l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

del sistema;<br />

3. Nel caso in cui l’operatore sia un<br />

trasportatore, la lista delle officine<br />

autorizzate a installare le black<br />

box nelle provincie interessate.<br />

4. Ciascun operatore dovrà acquistare,<br />

a proprie spese, una sche-<br />

PROFESSIONE<br />

da SIM dati GPRS di qualsiasi<br />

operatore telefonico per ciascuna<br />

black box da installare: nel<br />

modulo per <strong>il</strong> ritiro delle black<br />

box, consegnato insieme alla lista<br />

delle officine, l’interessato dovrà<br />

inserire PIN, PUK, numero di<br />

telefono e intestatario della SIM<br />

r<strong>il</strong>asciata dal gestore telefonico.<br />

Funzionamento del Sistema SISTRI<br />

Il flusso <strong>dei</strong> dati avverrà tramite la<br />

scheda SISTRI, un documento elettronico<br />

composto da diverse sezioni,<br />

da comp<strong>il</strong>are per cura di ciascun soggetto<br />

coinvolto nel processo di gestione<br />

<strong>dei</strong> rifiuti.<br />

Quando <strong>il</strong> produttore intende movimentare<br />

un rifiuto, accede al sistema<br />

SISTRI, si autentica tramite le credenziali<br />

che gli sono state consegnate<br />

all’iscrizione, e seleziona nella scheda<br />

SISTRI - Area Registro Cronologico<br />

<strong>il</strong> codice CER con <strong>il</strong> corrispondente<br />

quantitativo.<br />

Il sistema, in automatico genera una<br />

Scheda SISTRI - Area Movimentazione<br />

con tutte le informazioni inserite<br />

precedentemente dall’operatore nel<br />

suo Registro ed avente uno specifico<br />

codice identificativo che accompagnerà<br />

<strong>il</strong> rifiuto durante tutto <strong>il</strong> suo<br />

percorso.<br />

A questo punto <strong>il</strong> produttore comp<strong>il</strong>erà<br />

gli ultimi campi previsti, ovvero <strong>il</strong><br />

numero di colli, se <strong>il</strong> rifiuto è soggetto<br />

a procedura ADR, l’eventuale presenza<br />

di un intermediario,<br />

l’indicazione dell’impianto<br />

di destinazione<br />

e <strong>il</strong> caricamento del<br />

certificato analitico se<br />

previsto.<br />

A questo punto, <strong>il</strong> delegato<br />

dell’azienda di<br />

trasporto accede al<br />

sistema SISTRI, si autentica<br />

con le proprie<br />

credenziali e comp<strong>il</strong>a<br />

la parte di sua competenza<br />

della scheda precedentemente<br />

aperta<br />

dal produttore con: mezzo ut<strong>il</strong>izzato,<br />

conducente, targa, data, percorso ed<br />

eventuale tratta intermodale.<br />

In questa fase interviene <strong>il</strong> conducente<br />

del mezzo, che partito dall’azienda<br />

con l’autoveicolo dotato della corrispondente<br />

black box, del dispositivo<br />

USB e di una copia della scheda<br />

SISTRI, si dirige verso la sede del<br />

produttore per prendere in carico i<br />

rifiuti.<br />

Terminato <strong>il</strong> carico, inserisce <strong>il</strong> dispositivo<br />

USB nel PC del produttore<br />

per dare <strong>il</strong> via al tracciamento del<br />

percorso.<br />

Una volta arrivato a destinazione<br />

ed effettuate le verifiche da parte<br />

del gestore dell’impianto, <strong>il</strong> delegato<br />

dell’azienda che riceve <strong>il</strong> carico accede<br />

al sistema SISTRI, si autentica<br />

e comp<strong>il</strong>a la sezione di propria competenza<br />

della scheda con: spedizione<br />

accettata e quantitativo ricevuto.<br />

Il sistema quindi genera automaticamente<br />

per l’azienda di trasporto la<br />

riga di scarico del Registro Cronologico,<br />

e comp<strong>il</strong>a automaticamente<br />

per <strong>il</strong> gestore dell’impianto di destinazione<br />

la riga di presa in carico <strong>dei</strong><br />

rifiuti.<br />

Il ciclo si conclude con l’inserimento<br />

del dispositivo USB da parte del<br />

conducente del mezzo nel PC del<br />

destinatario per l’invio al SISTRI <strong>dei</strong><br />

dati memorizzati black box durante<br />

<strong>il</strong> percorso.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 33


PROFESSIONE<br />

Il Valore Botanico Ambientale<br />

una proposta operativa per migliorare la tutela delle alberature in ambito urbano<br />

di Luca Natalini e Letizia Lotti<br />

La progettazione e la cura delle<br />

opere a verde sono attività appartenenti<br />

alla storia m<strong>il</strong>lenaria di molti<br />

popoli, evolutesi contestualmente<br />

alla crescita culturale della civ<strong>il</strong>tà e<br />

alla sua trasformazione economica<br />

e sociale.<br />

Alle antiche funzioni produttive e<br />

per <strong>il</strong> benessere dell’uomo (Giardini<br />

bab<strong>il</strong>onesi), nel corso <strong>dei</strong> secoli<br />

si sono affiancate quelle estetiche,<br />

prima solo “di d<strong>il</strong>etto della nob<strong>il</strong>tà”<br />

poi, a partire dal XIX secolo, fondamentali<br />

anche “per <strong>il</strong> piacere del<br />

popolo”.<br />

L’esigenza di piantare e tutelare le<br />

specie arboree e arbustive nel contesto<br />

urbano, o comunque connesse<br />

al godimento della residenza, ha<br />

così subito un radicale mutamento<br />

in relazione alla riduzione delle differenze<br />

sociali e alla evoluzione delle<br />

problematiche urbanistiche. In<br />

tempi più recenti le specie arboree<br />

e arbustive, vegetanti in aree pubbliche<br />

e private, sono così diventate<br />

un bene pubblico che costituisce<br />

una componente fondamentale<br />

del paesaggio,<br />

determinante per<br />

la qualità ambientale<br />

e per i positivi riflessi<br />

sanitari, economici e<br />

sociali.<br />

Nonostante i primi regolamenti<br />

in materia<br />

risalgano al 1500 (Eremiticae<br />

Vitae Regula<br />

a Beato Romualdo<br />

Camaldulensibus Eremitis<br />

tradita), le Amministrazioni<br />

Comunali hanno iniziato a dotarsi<br />

di normative di tutela del verde<br />

pubblico e privato successivamente<br />

all’introduzione <strong>dei</strong> PRG e comunque<br />

negli anni ‘60 – ‘80 del trascorso<br />

secolo. In tempi più recenti la<br />

trasformazione legislativa dal superato<br />

PRG alla triade Piano Strutturale<br />

Comunale – Regolamento Urbanistico<br />

Ed<strong>il</strong>izio - Piano Operativo<br />

Comunale (PSC+RUE+POC) così<br />

come l’introduzione del Codice<br />

<strong>dei</strong> beni culturali e del paesaggio,<br />

hanno dato ulteriore dignità alla<br />

qualità ecologica ambientale nella<br />

pianificazione urbanistica. La Valutazione<br />

di Sostenibità Ambientale<br />

e Territoriale (VALSAT), elemento<br />

fondamentale del PSC e del POC,<br />

eseguita preventivamente all’elaborazione<br />

<strong>dei</strong> nuovi strumenti analizza<br />

infatti in modo ante e post<br />

l’applicazione del nuovo strumento<br />

urbanistico, separando la valutazione<br />

qualitativa dalla valutazione<br />

quantitativa anche <strong>dei</strong> parametri<br />

ecologico - ambientali.<br />

Nell’ampio panorama <strong>dei</strong> Regolamenti<br />

del Verde vigenti, <strong>il</strong> livello di<br />

tutela è generalmente cristallizzato<br />

all’epoca della stesura della norma<br />

e, salvo qualche caso, comunque<br />

insufficiente per garantire una elevata<br />

qualità “prestazionale” in termini<br />

paesaggistici ed ecologico –<br />

ambientali. Molto frequentemente<br />

la tutela riguarda solo <strong>il</strong> “soggetto”<br />

albero e poca o nulla considerazione<br />

è riservata ad altri elementi<br />

estremamente importanti come<br />

la superficie permeab<strong>il</strong>e dell’area<br />

alberata.<br />

Il principale parametro per attivare<br />

la tutela delle specie arboree è<br />

la classe diametrale, quasi sempre<br />

senza differenziazioni dipendenti<br />

da genere e specie; raramente sono<br />

previsti raggruppamenti in macro<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 35


categorie in relazione alla estraneità<br />

ambientale e/o alla velocità di accrescimento.<br />

Anche i Regolamenti<br />

più affinati non adottano infatti criteri<br />

di tutela direttamente correlati<br />

alle caratteristiche delle specie e<br />

alla loro idoneità ambientale.<br />

Il vigente Regolamento del Verde<br />

del Comune di Bologna ad esempio,<br />

nonostante rappresenti uno <strong>dei</strong><br />

pochi strumenti normativi efficaci<br />

nel panorama nazionale e sia <strong>il</strong> risultato<br />

di costanti aggiornamenti<br />

adeguatamente connessi con gli<br />

strumenti di regolamentazione<br />

ed<strong>il</strong>izio – urbanistica, è troppo generico<br />

sotto l’aspetto della tutela.<br />

Tutela riferita al diametro del fusto<br />

(misurato a mt 1,30 da terra) e<br />

differenziata in tre gruppi a partire<br />

da:<br />

<br />

per le specie a lento accrescimento<br />

e di r<strong>il</strong>evante interesse<br />

ecologico e storico – testimoniale<br />

(es. Buxus sempervirens,<br />

Taxus baccata).<br />

<br />

per le specie non appartenenti<br />

al gruppo precedente e a quello<br />

successivo (es. T<strong>il</strong>ia cordata,<br />

Acer campestre);<br />

za)<br />

per le specie vegetali a rapida<br />

crescita o infestanti (es.<br />

Broussonetia papyrifera, A<strong>il</strong>anthus<br />

glandulosa).<br />

Un ulteriore livello di tutela è poi<br />

fissato per i cosiddetti “alberi di<br />

grande r<strong>il</strong>evanza” definiti come<br />

esemplari arborei aventi <strong>il</strong> diametro<br />

del tronco superiore a 100 cm (315<br />

cm di circonferenza) per genere e<br />

specie a rapida crescita o infestanti,<br />

60 cm (189 cm di circonferenza) per<br />

i restanti. Altre tutele si riferiscono<br />

all’area e al volume pertinenziale<br />

(ipogee ed epigee) delle alberature,<br />

così come è appositamente normata<br />

la potatura di grandi branche.<br />

Per gli alberi di entrambe le cate-<br />

36<br />

PROFESSIONE<br />

gorie tutelate (ordinaria e alberi<br />

di grande r<strong>il</strong>evanza) può essere<br />

r<strong>il</strong>asciata apposita autorizzazione<br />

per l’abbattimento per motivi fitosanitari<br />

e statici con sostituzione<br />

nel rapporto di 1:1. Solo per quelli<br />

appartenenti alla categoria ordinaria,<br />

l’autorizzazione può essere r<strong>il</strong>asciata<br />

anche per motivi connessi ad<br />

interventi di carattere ed<strong>il</strong>izio, con<br />

<br />

Se nel primo caso <strong>il</strong> rapporto di<br />

sostituzione (1:1) può apparire giustificato,<br />

in quanto riconducib<strong>il</strong>e<br />

essenzialmente alla “coltivazione”<br />

del patrimonio arboreo, nel secon-<br />

<br />

può indubbiamente risultare non<br />

idoneo a “compensare” l’albero<br />

abbattuto per motivi esclusivamente<br />

antropici o, per contro, essere<br />

eccessivo.<br />

Richiamando quanto detto in precedenza,<br />

ciò si verifica perchè la<br />

tutela non è strettamente correlata<br />

a tutti quegli elementi tipici della<br />

specie e del soggetto, necessariamente<br />

contestualizzati all’ambiente<br />

in cui vegeta. Il rapporto di so-<br />

<br />

sostituzione per motivi ed<strong>il</strong>izi) è<br />

quindi genericamente applicato a<br />

partire dal diametro minimo di tu-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

tela non distinguendo, ad esempio,<br />

tra un Acer negundo e un Quer-<br />

<br />

diametro.<br />

L’esigenza di perfezionare i parametri<br />

di sostituzione delle specie<br />

arboree abbattute per motivi antropici<br />

(ed<strong>il</strong>izi) è quindi una necessità<br />

sollecitata dagli organi istituzionali<br />

<strong>dei</strong> tecnici agrari nell’ambito della<br />

collaborazione con <strong>il</strong> Comune di<br />

Bologna nella elaborazione degli<br />

strumenti di programmazione territoriale-ambientale<br />

e, soprattutto,<br />

nella fase di monitoraggio degli<br />

stessi strumenti dopo l’adozione.<br />

In quest’ottica la Commissione di<br />

studio del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

di Bologna ha elaborato e proposto,<br />

nell’ambito del Gruppo di<br />

monitoraggio istituito dall’Amministrazione<br />

Comunale, un apposito<br />

strumento applicab<strong>il</strong>e a prescindere<br />

dalla zona fitoclimatica, idoneo a<br />

determinare in maniera più congrua<br />

<strong>il</strong> rapporto di sostituzione degli alberi<br />

abbattuti per motivi ed<strong>il</strong>izi.<br />

In sostanza un sistema di qualificazione<br />

oggettiva delle caratteristiche<br />

della specie in esame e del soggetto<br />

albero, convertito in espressione<br />

numerica (Valore Botanico Am-


PROFESSIONE<br />

Classi di merito<br />

1- Accrescimento della specie<br />

Valore attribuito<br />

1A - rapido 0<br />

1B - medio 0,5<br />

1C - lento 1<br />

2 - Idoneità ambientale e paesaggistica della specie<br />

2A - Estranea 0<br />

2B - Esotica storicizzata o Autoctona non idonea all'ambiente padana 0,3<br />

2C -Autoctona in varietà o cultivar 0,5<br />

2D - Naturalizzata 0,7<br />

2E - Autoctona 1<br />

3 - Classe diametrale<br />

3Abis - da 15 cm a 34,99 cm (vedi nota *) 0,33<br />

3A - da 20 cm. a 34,99 cm (vedi nota**) 0,33<br />

3B - da 35 cm. a 49,99 cm 0,66<br />

3C - da 50 cm. a 59,99 cm (vedi nota ***) 1<br />

3D - da 40 cm. a 59,99 cm (vedi nota ****) 0,66<br />

3D bis da cm 60 a 99,99 (vedi nota ****) 1<br />

TAB.1 – Calcolo del VBA per alcune specie arboree presenti nel Comune di Bologna<br />

Accrescimento<br />

della specie<br />

1A 1B 1C<br />

Idoneità ambientale<br />

e paesaggistica<br />

2A 2B 2C 2D 2E<br />

Classi diametrali<br />

3Abis 3A 3B 3C 3D 3Dbis<br />

bientale - VBA) da applicare al<br />

rapporto di sostituzione prescelto.<br />

Il VBA rappresenta <strong>il</strong> valore medio<br />

di tre classi di merito paritetiche riferite<br />

a caratteristiche della specie<br />

e alle dimensioni diametrali della<br />

pianta da abbattere.<br />

I valori sono pesati a prescindere<br />

dal microcontesto ove la pianta è<br />

collocata ed indipendentemente dal<br />

portamento, dalle condizioni fitosanitarie<br />

e vegetative. I valori attribuiti<br />

in ciascuna classe sono compresi<br />

tra 0 e 1.<br />

* solo per le specie a lento accrescimento<br />

e di r<strong>il</strong>evante interesse ecologico<br />

e storico – testimoniale<br />

** escluse per le specie a lento accrescimento<br />

e di r<strong>il</strong>evante interesse<br />

VBA per classi diametrali<br />

3Abis 3A 3B 3C 3D 3Dbis<br />

Abies alba 0,5 0 0,33 0,66 1 0,28 0,39 0,50<br />

Abies cephalonica,<br />

normanniana,<br />

pinsapo, etc<br />

0,5 0 0,33 0,66 1 0,28 0,39 0,50<br />

Acer campestre 1 1 0,33 0,66 1 0,78 0,89 1<br />

Acer negundo 0 0 0,66 1 0,22 0,33<br />

A<strong>il</strong>anthus glandulosa 0 0 0,66 1 0,22 0,33<br />

Buxus sempervirens 1 1 0,33 0,66 1 0,78 0,89 1<br />

Carpinus betulus 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />

Cedrus deodara,<br />

atlantica e libani<br />

0,5 0,7 0,33 0,66 1 0,51 0,62 0,73<br />

Cedrus deodara,<br />

atlantica e libani<br />

in varietà<br />

0,5 0,3 0,33 0,66 1 0,11 0,22 0,33<br />

Crataegus azarolus 1 0,7 0,33 0,66 1 0,68 0,79 0,9<br />

Cupressus<br />

sempervirens<br />

1 0,7 0,33 0,66 1 0,68 0,79 0,9<br />

Fraxinus excelsior 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />

Juglans regia 0,5 0,7 0,33 0,66 1 0,51 0,62 0,73<br />

Laurus nob<strong>il</strong>is 0,5 1 0,33 0,66 1 0,61 0,72 0,83<br />

Liriodendron<br />

tulipifera<br />

0,5 0,3 0,33 0,66 1 0,38 0,49 0,6<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 37


ecologico e storico – testimoniale<br />

***escluso specie vegetali a rapida<br />

crescita o infestanti<br />

**** solo per le specie<br />

vegetali a rapida<br />

crescita o infestanti.<br />

Il VBA viene quindi<br />

espresso con un valore<br />

numerico ottenuto<br />

dalla somma <strong>dei</strong> tre<br />

valori attribuiti per<br />

ciascuna classe di merito,<br />

divisa per 3 e arrotondata<br />

alla seconda<br />

cifra decimale.<br />

L’applicazione del<br />

VBA tuttavia richiede<br />

un rapporto di sostituzione<br />

maggiore<br />

di quello attualmente<br />

samente<br />

le differenze<br />

(alberi sostituiti)<br />

risulterebbero poco<br />

significative da specie<br />

a specie. Tenuto conto<br />

della quantità e della<br />

qualità del patrimonio<br />

arboreo nel contesto<br />

urbano di Bologna,<br />

si è pertanto<br />

ritenuto consigliare<br />

all’Amministrazione<br />

di elevare <strong>il</strong> rappor-<br />

<br />

teorico o di massima<br />

sostituzione).<br />

Il VBA, moltiplicato<br />

<br />

numero effettivo (arrotondato<br />

per difetto<br />

o eccesso) di piante<br />

da sostituire per 1<br />

pianta abbattuta per<br />

motivi ed<strong>il</strong>izi.<br />

Il numero di piante<br />

in sostituzione di una<br />

pianta abbattuta non<br />

può essere quindi inferiore a 1 e su-<br />

<br />

Nel caso di abbattimento di più<br />

38<br />

PROFESSIONE<br />

esemplari della stessa specie, anche<br />

di classe diametrale diversa, i VBA<br />

TAB 2: Piante di sostituzione per alcune specie (VBA x rapporto di 1:4)<br />

Albero abbattuto per motivi ed<strong>il</strong>izi<br />

(esempi per alcune specie)<br />

Piante di sostituzione per un esemplare<br />

abbattuto = VBA x 4<br />

classi diametrali<br />

di ciascun esemplare vanno som-<br />

<br />

qualora per effetto dell’arrotonda-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

3Abis 3A 3B 3C 3 3Dbis<br />

Abies alba 1 2 2<br />

Abies cephalonica, normanniana,<br />

pinsapo, etc<br />

1 2 2<br />

Acer campestre 3 4 4<br />

Acer negundo 1 1<br />

A<strong>il</strong>anthus glandulosa 1 1<br />

Buxus sempervirens 3 4 4<br />

Carpinus betulus 2 3 3<br />

Cedrus deodara, atlantica e libani 2 3 3<br />

Cedrus deodara, atlantica e libani<br />

in varietà<br />

1 2 2<br />

Crataegus azarolus 3 3 4<br />

Cupressus sempervirens 3 3 4<br />

Fraxinus excelsior 2 3 3<br />

Juglans regia 2 2 3<br />

Laurus nob<strong>il</strong>is 2 3 3<br />

Liriodendron tulipifera 2 2 2<br />

Morus alba e Morus nigra 3 3 4<br />

Picea abies (Picea excelsa) 2 2<br />

Pinus nigra 2 2<br />

Populus alba 2 3 3<br />

Quercus pubescens 3 4 4<br />

Quercus robur (Q. peduncolata) 2 3 3<br />

Sambucus nigra 3 4 4<br />

Sophora japonica 2 2 2<br />

T<strong>il</strong>ia platyphyllos 2 3 3<br />

T<strong>il</strong>ia vulgaris 2 3 3<br />

Ulmus campestris 2 3 3<br />

Ulmus pum<strong>il</strong>a 2 2 2<br />

mento (per difetto) <strong>il</strong> numero delle<br />

piante di sostituzione risultasse<br />

inferiore alla somma<br />

delle piante di sostituzione<br />

calcolate per<br />

ciascun esemplare, la<br />

sostituzione è comunque<br />

soddisfatta.<br />

La lettura <strong>dei</strong> dati<br />

risultanti specie per<br />

specie (VBA e piante<br />

in sostituzione) evidenzia<br />

chiaramente<br />

quella diversa “dignità”<br />

del soggetto albero<br />

abbattuto che non può<br />

ovviamente emergere<br />

dalla mera applicazione<br />

di un livello di tutela<br />

generico, anche con<br />

la vigente distinzione<br />

in tre categorie di tutela<br />

( classi diametrali<br />

<br />

si tenti di ovviare la<br />

problematica introducendo<br />

un superiore<br />

livello di tutela per alcune<br />

specie.<br />

Dalla parte opposta,<br />

l’attuale modalità di<br />

sostituzione delle alberature<br />

abbattute<br />

per motivi ed<strong>il</strong>izi, può<br />

risultare eccessiva in<br />

presenza di piante esotiche,<br />

di scarso pregio<br />

paesaggistico – ecologico<br />

– ambientale e<br />

di dimensioni appena<br />

superiori a quelle minime<br />

di tutela.<br />

Quanto alla flessib<strong>il</strong>ità<br />

dello strumento<br />

è fac<strong>il</strong>mente intuib<strong>il</strong>e<br />

come le “classi di merito”<br />

possano essere<br />

fac<strong>il</strong>mente applicab<strong>il</strong>i<br />

in qualsiasi zona fitoclimatica. Ad<br />

esempio se a Bologna la Classe di<br />

merito “Idoneità ambientale e pa-


esaggistica della specie”, attribuita<br />

a Picea excelsa è 0,0 (Estranea), in<br />

un Comune dell’Alto Appenino<br />

<br />

(Naturalizzata), sino ad elevarsi a<br />

1,0 (Autoctona) se la medesima<br />

specie vegeta nella fascia Alpina.<br />

Altro aspetto particolarmente importante<br />

è <strong>il</strong> diverso valore attribuito<br />

a ciascuna specie in relazione<br />

alla terza classe di merito (clas-<br />

PROFESSIONE<br />

se diametrale) cioè, alla diretta<br />

espressione non solo della valenza<br />

paesaggistica del soggetto abbattuto,<br />

ma anche degli indici quantitativi<br />

fondamentali sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o ecologico:<br />

fitomassa arborea e volume<br />

di terreno interessato dalla attività<br />

radicale.<br />

Proprio questi ultimi aspetti sono<br />

da ritenersi <strong>il</strong> fondamento di una<br />

oculata e responsab<strong>il</strong>e valorizzazione<br />

e tutela del patrimonio<br />

arboreo, specialmente se posto in<br />

ambito urbano: la capacità di trattenimento<br />

delle polveri, di assorbimento<br />

<strong>dei</strong> VOC (Volat<strong>il</strong> Organic<br />

Compaunds), di trattenimento del<br />

suolo, di contenimento dell’erosione<br />

superficiale, di tutela della permeab<strong>il</strong>ità<br />

e gli effetti di mitigazione<br />

climatica, sono oggettivamente<br />

i parametri di base per garantire<br />

una accettab<strong>il</strong>e qualità igienico<br />

- sanitaria per la vita nelle città e<br />

per limitare significativamente gli<br />

effetti <strong>dei</strong> fenomeni metereologici<br />

straordinari che, anche se circoscritti<br />

ad aree ristrette, hanno<br />

pesantissimi risvolti economici. Il<br />

Valore Botanico Ambientale del-<br />

la risorsa arborea segue pertanto<br />

la f<strong>il</strong>osofia <strong>dei</strong> nuovi strumenti urbanistici<br />

(PSC+RUE+POC), atti<br />

a riconoscere al sistema ecologico<br />

– ambientale un valore aggiunto<br />

ed imprescindib<strong>il</strong>e per la gestione<br />

territoriale, valutato in termini<br />

prestazionali.<br />

Il nuovo strumento di valutazione<br />

è comunque proposto nella sua<br />

stesura essenziale ovvero suscettib<strong>il</strong>e<br />

di integrazioni e ampliamenti<br />

correlati ad altri parametri; l’unica<br />

condizione per ampliare lo spettro<br />

di valutazione è l’assenza di<br />

qualsiasi elemento soggettivo in<br />

quanto impedirebbe una corretta<br />

applicazione univoca e su base<br />

scientifica, complicando anche<br />

l’istruttoria tecnica propedeutica<br />

all’autorizzazione.<br />

Un ipotesi potrebbe, ad esempio,<br />

prevedere l’integrazione delle<br />

classi di merito del VBA con i dati<br />

emersi da recenti studi della sede<br />

di Bologna del CNR che hanno<br />

evidenziato differenze estremamente<br />

significative da specie a specie<br />

nella capacità delle alberature<br />

di trattenere le polveri sott<strong>il</strong>i e di<br />

fissare i pericolosi VOC.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 39


di Andrea Tad<strong>dei</strong><br />

Nel numero di maggio de<br />

“L’Agrotecnico Oggi” la<br />

categoria degli Agrotecnici<br />

ricomincia a dirci chi<br />

siamo, cosa facciamo, <strong>il</strong><br />

perché di quello che facciamo<br />

ed a giudicare <strong>il</strong><br />

Nostro operato... ma cosa<br />

gli interessa ?! Continuo a<br />

chiedermi !...<br />

Beh comunque in buona<br />

sostanza ancora una volta mi trovo<br />

a comparire su queste nostre pagine<br />

perché tirato in ballo impropriamente<br />

dagli Agrotecnici. Questa volta, in un<br />

commento sull’operato della gestione<br />

2010 della nostra cassa Previdenza della<br />

quale mi onoro essere componente<br />

Attivo del Comitato Amministratore<br />

eletto dalle regioni del Centro, sottolineano<br />

in primis <strong>il</strong> fatto che la nascita<br />

del Co.Ge.Pa.Pi. come decisione del<br />

nostro Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea<br />

Bottaro (che sul punto viene sempre<br />

personalmente esaltato mentre è noto<br />

che Co.Ge.Pa.Pi. è stato costituito con<br />

delibera unanime del CNPA per questo<br />

espressamente convocato) porterebbe<br />

come volontà accessoria imprescindib<strong>il</strong>e<br />

la fusione delle Casse Previdenza<br />

<strong>dei</strong> tre Albi (Geometri – <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>Periti</strong> Industriali). Questa altri non<br />

è che una prima non verità, perché di<br />

questo si tratta, con una vena di mala<br />

informazione plagiante perché già una<br />

volta ho replicato ed oggi devo farlo di<br />

nuovo urlandolo ancora senza timore<br />

di smentita (peraltro non arrivata nemmeno<br />

la prima volta).<br />

Mi ripeto forse ma devo ribadire che<br />

40<br />

IO LA PENSO COSÌ<br />

Ci risiamo...<br />

in un’ eventuale, e peraltro<br />

a parere mio auspicab<strong>il</strong>e<br />

allo stato delle<br />

cose, unione <strong>dei</strong> tre Albi<br />

può portare anche ad<br />

una unione di Casse ma<br />

non necessariamente per<br />

fusione. Data, infatti, la<br />

situazione contingente di<br />

una di queste (Cassa Geometri<br />

nella fattispecie)<br />

ed <strong>il</strong> sistema misto di calcolo previdenziale<br />

(contributivo con ad oggi componente<br />

ancora però reddituale) una<br />

conseguenza logica potrebbe apparire<br />

una unione in Gestioni Separate quale<br />

è ad oggi per esempio ENPAIA con gli<br />

Agrotecnici sotto <strong>il</strong> nostro stesso tetto<br />

ma in posizioni e “soldini” ben separati.<br />

Nell’articolo richiamato si legge<br />

a proposito nella Nostra Gestione “...<br />

anni di buona gestione e di consistenti<br />

riserve accumulate non vadano neanche<br />

indirettamente, a beneficio di altri”.<br />

Da ciò r<strong>il</strong>evo: se oggi facciamo parte in<br />

Gestione Separata assieme agli stessi<br />

Agrotecnici in ENPAIA ed ognuno<br />

NON beneficia <strong>dei</strong> denari altrui, come<br />

potrebbe essere diversamente dopo?<br />

Oppure oggi non è così ?!... Peraltro <strong>il</strong><br />

peso degli accantonamenti previdenziali<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> senza scendere<br />

in valori numerici è di entità ben diversa<br />

da quello degli stessi “cugini” (così<br />

arbitrariamente si definiscono loro,<br />

mentre i nostri veri cugini sono i figli<br />

dell’istruzione tecnica ). Nel medesimo<br />

articolo veniamo nuovamente informati<br />

poi che all’interno <strong>dei</strong> sei componenti<br />

del Comitato, due di noi emerge-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

rebbero per determinazione e meriti<br />

attribuiti alla difesa del Patrimonio accumulato<br />

dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> opponendosi<br />

tenacemente ad insulse tentazioni<br />

fusionistiche in nome del Co.Ge.Pa.Pi.<br />

: Mario Braga e Giancarlo Moretti. Peraltro<br />

definiti plebiscitati nelle Regioni<br />

del Nord. Vorrei sapere dove accade<br />

tutto questo. Io ci sono, loro no ma scrivono<br />

cosa accade nelle Nostre numerose<br />

riunioni ed incontri. Non esistono<br />

divisioni di merito. Ribadisco siamo<br />

in una fase di studio ed attenta analisi<br />

delle varie opportunità. Nessuna decisione<br />

è stata presa né si è in procinto di<br />

prendere. Gli altri quattro componenti<br />

Giannotta, Toscano, Zingarelli ed <strong>il</strong><br />

sottoscritto NON sono <strong>dei</strong> pecoroni al<br />

seguito incosciente della “moda Co.Ge.<br />

Pa.Pi. ”. Stiamo lavorando tutti e sei in<br />

piena onestà intellettuale nell’intento<br />

di meglio tutelare gli interessi della<br />

Categoria e questo garantisco unisce e<br />

non divide come qualcuno vuole fare<br />

credere. Perché spingere inut<strong>il</strong>i provocazioni,<br />

denunciare divisioni che non<br />

esistono... e per di più riguardanti altrui<br />

interessi?! Mah, continuo a non capire.<br />

Il non capire spero non voglia accomunare<br />

tutti NOI <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in un’<br />

altrui considerazione quanto mai impropria,<br />

cari signori, non dateci del<br />

“Bischero” perché i Bischeri erano una<br />

nob<strong>il</strong>e e ricca famiglia fiorentina che si<br />

trovò rovinata per sbagliate scelte strategiche.<br />

Da allora in Toscana se passi<br />

“da Bischero” non hai diritto nemmeno<br />

alla compassione che di solito si riserva<br />

agli sconfitti... Tranqu<strong>il</strong>li, questo<br />

non ci riguarda.


AGRICOLTURA BIOLOGICA<br />

Contaminazioni accidentali e tecnicamente<br />

inevitab<strong>il</strong>i di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica<br />

Il Dr. Adriano Rasi Caldogno , Capo<br />

Dipartimento delle Politiche Competitive<br />

del Mondo Rurale e della Qualità,<br />

rispondendo alle richieste di precisazioni<br />

rispetto alle produzioni biologiche ed<br />

alla etichettatura <strong>dei</strong> prodotti biologici, ai<br />

controlli, ed al regime di importazione di<br />

prodotti biologici dai paesi terzi ex Reg.<br />

(CE) n. 834/2007 e s.m.i., <strong>il</strong> Reg. (CE) n.<br />

889/2008 e s.m.i., <strong>il</strong> Reg. (CE) n. 1235/2008<br />

e s.m.i. e tutte le norme nazionali aventi<br />

lo stesso oggetto, nonché <strong>il</strong> Reg. (CE) n.<br />

396/2005 e s.m.i. concernente i livelli massimi<br />

di residui di antiparassitari nei o sui<br />

prodotti alimentari e mangimi di origine<br />

vegetale e animale, dopo aver sentito <strong>il</strong><br />

Comitato Consultivo per l’Agricoltura<br />

Biologica e Ecocompatib<strong>il</strong>e, con decreto<br />

Ministeriale, ha precisato la soglia numerica<br />

di presenza di residui di prodotti fitosanitari<br />

oltre la quale non sia concedib<strong>il</strong>e<br />

la certificazione di produzione biologica,<br />

anche in caso di contaminazione accidentale<br />

e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e, al fine di<br />

fornire criteri uniformi di valutazione nello<br />

svolgimento dell’attività di controllo.<br />

Il decreto, che tiene anche conto di una<br />

soglia di valori diversi a seconda che<br />

si tratti di prodotti fitosanitari inseriti<br />

nell’allegato II del Reg. 889/2008 o prodotti<br />

non consentiti in agricoltura biologica<br />

o prodotti <strong>il</strong> cui uso è vietato anche in<br />

agricoltura convenzionale, delle variazioni<br />

del tenore di residui determinate dalle<br />

operazioni di trasformazioni e/o miscela<br />

e <strong>dei</strong> limiti residuali massimi relativi ad<br />

eventuali frazioni di prodotti non biologici,<br />

così recita:<br />

Articolo 1<br />

Il presente Decreto si applica, in tutte le<br />

fasi di processo, ai prodotti agricoli vivi<br />

e non trasformati, ai prodotti agricoli<br />

trasformati destinati ad essere ut<strong>il</strong>izzati<br />

come alimenti e ai mangimi, ottenuti in<br />

conformità al Reg. (CE) n. 834/2007 e ai<br />

relativi regolamenti attuativi.<br />

Articolo 2<br />

In caso di presenza di prodotti fitosanitari,<br />

riscontrata nei prodotti di cui al<br />

precedente articolo, si applicano i criteri<br />

di valutazione contenuti nell’allegato al<br />

presente decreto.<br />

ALLEGATO<br />

Per quanto riguarda i prodotti fitosanitari<br />

consentiti in agricoltura biologica,<br />

di cui all’allegato II del Reg. (CE)<br />

n.889/2008, si ritiene opportuno ammettere<br />

l’applicab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> limiti massimi<br />

di residui (LMR) previsti dal Reg.<br />

(CE) n. 396/2005 per le produzioni<br />

convenzionali. Con riferimento ai prodotti<br />

fitosanitari non presenti nell’allegato<br />

II del Reg. (CE) n. 889/2008, invece,<br />

è opportuno sottolineare che la<br />

comprovata presenza di residui, anche<br />

minima, di sostanze non ammesse in<br />

prodotti biologici comporta comunque<br />

un’indagine da parte dell’Organismo di<br />

Controllo interessato nei confronti del<br />

proprio operatore coinvolto, al fine di<br />

valutare la causa volontaria o accidentale<br />

della contaminazione. In tale contesto<br />

si ritiene necessario tener conto di<br />

determinati limiti residuali oltre i quali<br />

<strong>il</strong> lotto di prodotto che è risultato contaminato<br />

non può in nessun caso essere<br />

commercializzato con la certificazione<br />

di produzione biologica, con l’esclusione<br />

<strong>dei</strong> casi conclamati di falso positivo<br />

delle determinazioni analitiche. Anche<br />

al di sotto di tali valori, ad ogni modo,<br />

l’organismo di controllo, ai fini della<br />

certificazione, dovrà accertare la natura<br />

accidentale e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e<br />

della presenza <strong>dei</strong> residui. Pertanto, con<br />

riferimento ai prodotti fitosanitari non<br />

presenti nell’allegato II del Reg. (CE)<br />

n.889/2008 ma <strong>il</strong> cui uso è autorizzato in<br />

agricoltura convenzionale, è opportuno<br />

considerare 0,01 mg/kg quale limite inferiore,<br />

inteso come “soglia numerica”<br />

al di sopra della quale non è concedib<strong>il</strong>e<br />

la certificazione di prodotto biologico,<br />

anche in caso di contaminazione<br />

accidentale e tecnicamente inevitab<strong>il</strong>e, a<br />

meno che non siano previsti limiti inferiori<br />

dalla legislazione applicab<strong>il</strong>e per<br />

particolari categorie di prodotto. Nel<br />

caso di prodotti trasformati e/o compositi<br />

tale soglia numerica dovrà essere<br />

applicata tenendo conto delle variazioni<br />

del tenore di residui di prodotti fitosanitari<br />

determinate dalle operazioni di<br />

trasformazione e/o miscela, sempre che<br />

non siano previsti limiti inferiori dalla<br />

legislazione applicab<strong>il</strong>e per particolari<br />

categorie di prodotto. Nel caso di prodotti<br />

composti non esclusivamente da<br />

prodotti biologici, è necessario tenere<br />

presente i LMR relativi alla frazione<br />

di prodotti non biologici. In caso di sostanze<br />

<strong>il</strong> cui uso non è più autorizzato<br />

neanche in agricoltura convenzionale,<br />

si ritiene opportuno ammettere l’applicab<strong>il</strong>ità<br />

<strong>dei</strong> LMR previsti dal Reg.<br />

(CE) n. 396/2005. I laboratori degli<br />

organi di controllo ufficiali, qualora<br />

sia riscontrata la presenza di residui di<br />

antiparassitari al di sotto della citata soglia<br />

numerica, esprimono un giudizio<br />

di regolarità del campione. In tal caso<br />

i laboratori provvedono comunque ad<br />

interessare <strong>il</strong> competente OdC al fine di<br />

consentire ogni attività finalizzata ad<br />

accertare eventuali cause di contaminazione<br />

presso l’operatore coinvolto.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 41


VITA DEI COLLEGI<br />

A Bologna la prima Camera di Conc<strong>il</strong>iazione<br />

<br />

Il 9 maggio<br />

2011 è stata<br />

autorizzata<br />

con Provvedimento<br />

del<br />

Direttore generale<br />

della<br />

Giustizia Civ<strong>il</strong>e,<br />

la Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione – organismo<br />

non autonomo – del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

di Bologna. La Camera di<br />

Conc<strong>il</strong>iazione, iscritta al numero<br />

304 del Registro degli Organismi<br />

di Mediazione presso <strong>il</strong> Ministero<br />

della Giustizia, è la prima in assoluto<br />

costituita in seno ad un <strong>Collegio</strong>/Ordine<br />

tecnico.<br />

Il risultato è stato raggiunto dopo<br />

un lungo lavoro di studio della<br />

normativa e del necessario approfondimento<br />

di tutti gli aspetti<br />

giuridici, fiscali e gestionali connessi<br />

alla costituzione dell’organismo<br />

quale ente non autonomo del<br />

<strong>Collegio</strong>.<br />

Lavoro necessario poiché se da<br />

un lato <strong>il</strong> percorso autorizzativo è<br />

fac<strong>il</strong>itato rispetto quello di un organismo<br />

privato, dall’altro occorre<br />

una maggiore attenzione sulla<br />

formazione e competenza <strong>dei</strong><br />

mediatori e sulla predisposizione<br />

degli atti costitutivi e regolamentari<br />

dell’Organismo: Statuto, Regolamento<br />

di Procedura, Codice<br />

Etico <strong>dei</strong> Mediatori.<br />

Lo Statuto è strumento necessario<br />

per regolare con trasparenza<br />

i rapporti giuridici ed economici<br />

-------------------- omissis -------------------<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 43


con <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>, oltre a disciplinare<br />

la vig<strong>il</strong>anza del Consiglio sull’attività<br />

dell’organismo senza però<br />

appesantirla e, soprattutto, consentire<br />

l’agevole adempimento di<br />

quanto previsto dal D.lgs 4 marzo<br />

2010 n.28 e DM 18 ottobre 2010<br />

n. 180.<br />

Il Regolamento di procedura contiene<br />

tutte le norme che attengono<br />

al procedimento di mediazione, in<br />

conformità alle previsioni <strong>dei</strong> citati<br />

decreti, e l’elenco delle materie<br />

riguardanti le controversie per<br />

le quali è possib<strong>il</strong>e presentare domanda<br />

di mediazione alla Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Il Codice Etico e di comportamento<br />

per i mediatori, fornisce i<br />

principi fondamentali per la corretta<br />

gestione delle procedure,<br />

secondo gli imprescindib<strong>il</strong>i valori<br />

etici e deontologici sui quali<br />

l’organismo fonda la sua opera.<br />

Considerata la delicatezza e l’im-<br />

44<br />

Costituzione di nuovo <strong>Collegio</strong><br />

VITA DEI COLLEGI<br />

portanza della procedura di mediazione,<br />

le norme deontologiche,<br />

obbligatorie per i mediatori, sono<br />

maggiormente dettagliate e più<br />

restrittive rispetto a quelle previste<br />

nel codice deontologico del<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o.<br />

A tutt’oggi sono iscritti e riconosciuti<br />

sei mediatori, mentre è<br />

in corso l’accreditamento di altri<br />

cinque.<br />

In argomento deve sottolinearsi<br />

come l’attività del Mediatore,<br />

così come prevista dalla vigente<br />

legislazione, viene arricchita dalla<br />

competenza e dalla specializzazione<br />

del Perito <strong>Agrari</strong>o che<br />

può così fornire un servizio altamente<br />

qualificato in molti <strong>dei</strong><br />

settori frequentemente oggetto di<br />

contenzioso.<br />

La Camera di Conc<strong>il</strong>iazione è già<br />

operativa presso la sede del <strong>Collegio</strong><br />

di Bologna e può ricevere domande<br />

di mediazione provenienti<br />

da qualsiasi Provincia d’Italia.<br />

Prima P di andare in stampa, giunge <strong>il</strong><br />

decreto d e si da comunicazione che <strong>il</strong><br />

giorno g 6 maggio 2011 <strong>il</strong> Ministro della<br />

giustizia, g On.le Angelino Alfano, vista<br />

l’istanza l per la costituzione del <strong>Collegio</strong><br />

g <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati L della provincia di Barletta-<br />

Andria-Trani A<br />

(BAT) con distacco dai<br />

Collegi C delle provincie di Bari e Foggia,<br />

g presentata da trentatre <strong>Periti</strong> agrari<br />

r e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati residenti del<br />

territorio t della nuova provincia istituita<br />

i con la legge 11 giugno 2004 n.148,<br />

con proprio decreto ha costituito costit<br />

<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di Barletta-Andria-Trani nominando <strong>il</strong> Per.<br />

Agr. Antonio Memeo Commissario Straordinario con l’incarico di<br />

provvedere alla prima formazione dell’Albo ed alla convocazione<br />

dell’Assemblea per l’elezione del Consiglio entro 120 giorni dalla<br />

data del decreto.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

L interesse per la f<strong>il</strong>iera del bio biogas<br />

ha subito una forte accelerazione,<br />

modificando in alcuni<br />

casi gli scenari agricoli locali e<br />

la normativa è stata completata<br />

da alcuni importanti provvedimenti<br />

che incideranno sicuramente<br />

sulle scelte future degli<br />

imprenditori. La pubblicazione<br />

costituisce una guida aggiornata<br />

per valutare dal punto di vista<br />

economico gli impianti per<br />

<strong>il</strong> biogas. Un manuale pratico<br />

che presenta un’analisi della<br />

redditività di un impianto, a<br />

partire dalla scelta della tipologia<br />

di biomasse e della potenza<br />

installata, con un ricco corredo<br />

di esempi, grafici e <strong>il</strong>lustrazioni.<br />

Nel volume si descrivono e<br />

si pongono in evidenza i riflessi<br />

economico-finanziari frutto <strong>dei</strong><br />

cambiamenti introdotti dalle<br />

nuove leggi.<br />

Il costo di copertina del volume<br />

è di Euro 22,00 e, per i periti<br />

agrari è previsto lo sconto<br />

del 15%.


Il I <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e<br />

<strong>Periti</strong> P <strong>Agrari</strong> Laureati di Frosinone,<br />

n <strong>il</strong> giorno 31 marzo 2011 ha<br />

conferito c <strong>il</strong> premio alla carriera<br />

per p i cinquant’anni di stimata<br />

professionalità p<br />

al Perito <strong>Agrari</strong>o<br />

r Vincenzo Figlioli.<br />

La L cerimonia si è svolta presso<br />

l’Istituto l Tecnico <strong>Agrari</strong>o Statale<br />

l di Alvito Al i (FR), ( )<br />

sede del <strong>Collegio</strong>, alla presenza<br />

anche del Dirigente Scolastico Prof. Franco Tocco.<br />

Il Presidente del <strong>Collegio</strong>, Domenico Cistrone,<br />

dopo aver <strong>il</strong>lustrato ai numerosi presenti <strong>il</strong> motivo<br />

della manifestazione e dopo aver espresso parole<br />

di elogio per la professionalità dimostrata dal collega<br />

Figlioli nel corso degli anni, a nome di tutto<br />

<strong>il</strong> Consiglio ha conferito una targa di riconoscimento<br />

per l’onorata carriera al Per. Agr. Vincenzo<br />

Figlioli.<br />

Nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata svolta<br />

una manifestazione commemorativa <strong>dei</strong> colleghi<br />

I Collegi Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> A e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

r di Bari, Bologna, Caserta,<br />

Messina M e Taranto (Roma lo ultimerà<br />

t entro <strong>il</strong> 15 maggio) hanno<br />

concluso c più Corsi di formazione<br />

per p l’iscrizione negli elenchi <strong>dei</strong><br />

Conc<strong>il</strong>iatori C<br />

<strong>dei</strong> soggetti iscritti<br />

presso <strong>il</strong> Minister Ministero della Giustizia nel registro negli<br />

Organismi di Conc<strong>il</strong>iazione ex art. 38 D. Lgs<br />

5/2003.<br />

Il programma d’Aula, come da indicazioni di cui al<br />

D.M 180 del 18 ottobre 2010 ha avuto le seguenti<br />

trattazioni ed approfondimenti:<br />

La Giustizia Civ<strong>il</strong>e Alternativa.<br />

Normativa nazionale, comunitaria ed internazionale<br />

in materia di mediazione e<br />

conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Normativa Comunitaria.<br />

Normativa Internazionale.<br />

Metodologia delle procedure fac<strong>il</strong>itative ed aggiudicative<br />

di negoziazione e di mediazione e<br />

relative tecniche di gestione del conflitto e di in-<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Per. Agr. Angelo Pagliara e Per. Agr. Sirio Lucchese,<br />

tragicamente e prematuramente scomparsi.<br />

Il Vicepresidente del <strong>Collegio</strong>, Natascia Sambucci,<br />

nel corso della cerimonia commemorativa ha<br />

espresso a nome del Consiglio e di tutti gli iscritti<br />

parole di elogio nei confronti <strong>dei</strong> due amici ancora<br />

vivi nel cuore di tutti e che non verranno mai<br />

dimenticati.<br />

terazione comunicativa, anche con riferimento<br />

alla mediazione demandata dal giudice.<br />

Efficacia ed operatività delle clausole contrattuali<br />

di mediazione e conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Compiti e responsab<strong>il</strong>ità del mediatore.<br />

Valutazione finale.<br />

E, nel dettaglio, sono stati trattati temi relativi a :<br />

Strumenti di risoluzione delle controversie alternativi<br />

alla giurisdizione.<br />

Principi, natura e funzione della Conc<strong>il</strong>iazione,<br />

esperienze internazionali e principi<br />

comunitari.<br />

Compiti, responsab<strong>il</strong>ità e caratteristiche del<br />

Conc<strong>il</strong>iatore; tecniche di conc<strong>il</strong>iazione; rapporr ti con la tutela contenziosa.<br />

Le controversie di cui all’art. 1 d. lgs. 1 gennaio<br />

2003, n. 5; i riti societari di cognizione ordinaria<br />

e sommaria.<br />

I tavoli di conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Il Consiglio <strong>Nazionale</strong>, nell’esprimere felicitazioni<br />

ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> neo Conc<strong>il</strong>iatori informa che sta<br />

verificando la possib<strong>il</strong>ità di costituire una Camera<br />

di Conc<strong>il</strong>iazione.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 45


46<br />

E’ stata pubblicata sul sito www.peritiagrari.it<br />

la Sentenza del Consiglio di<br />

NEWS<br />

AGENZIA A DEL TERRITORIO:<br />

per p l’importanza che riveste per la<br />

professione p di Perito <strong>Agrari</strong>o abbiamo<br />

b pubblicato sul www.peritia-<br />

grari grari.it it sezione - News - la circolare circol n.3 dell’Agenzia del Territorio<br />

recante :”Adozione versione 2 della procedura DOCTE per la dichiarazione<br />

delle variazioni di coltura delle particelle di catasto<br />

terreni”.<br />

PROROGA TERMINI ACCATASTAMENTO IMMOBILI:<br />

come è noto <strong>il</strong> 30 apr<strong>il</strong>e p.v. sono scaduti i termini per gli accatastamenti <strong>dei</strong><br />

fabbricati mai denunciati in Catasto e questo Consiglio <strong>Nazionale</strong>, stante la difficoltà<br />

operativa cui si sono venuti a trovare i professionisti operanti in tante<br />

realtà del paese colpite da calamità naturali, nei tempi ut<strong>il</strong>i ha inoltrato al Governo<br />

una richiesta di proroga della scadenza <strong>dei</strong> termini, che è stata sostenuta<br />

anche da molti Collegi provinciali, mediante l’invio di un telegramma o PEC<br />

inviate a:<br />

On.le S<strong>il</strong>vio Berlusconi - Presidente del Consiglio <strong>dei</strong> Ministri<br />

Prof. Giulio Tremonti - Ministro dell’Economia e Finanze<br />

On.le Alberto Giorgetti - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />

On.le Sonia Viale - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />

On.le Luigi Casero - Sottosegretario Ministero dell’Economia e Finanze<br />

Dott.ssa Gabriella Alemanno - Direttore Generale Agenzia del Territorio<br />

“Questo Consiglio Provinciale, stante l’impraticab<strong>il</strong>ità per molto tempo <strong>dei</strong> territori<br />

alluvionati o sinistrati del Paese, vista l’oggettiva difficoltà di poter concludere i<br />

lavori di accatastamento <strong>dei</strong> fabbricati chiede che venga stab<strong>il</strong>ito un nuovo termine<br />

temporale per l’espletamento di quanto necessario alla accatastamento <strong>dei</strong> fabbricati<br />

mai dichiarati e di quelli che hanno perso <strong>il</strong> requisito della ruralità e per questo<br />

chiede una proroga di almeno 6 mesi <strong>dei</strong> termini già stab<strong>il</strong>iti del 30 apr<strong>il</strong>e 2011.”<br />

Non è pervenuta alcuna comunicazione in merito alla richiesta di proroga; è invece<br />

disponib<strong>il</strong>e la circolare Circolare della Agenzia del Territorio n.4/2011 recante<br />

: “Articolo 2, comma 12, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 - Aumento<br />

degli importi minimo e massimo della sanzione amministrativa prevista per<br />

l’inadempimento degli obblighi di dichiarazione degli immob<strong>il</strong>i e delle variazioni<br />

di consistenza e di destinazione.”<br />

I tre documenti sono stati pubblicati nel sito istituzionale www.peritiagrari.it.<br />

Stato n. 1226/2011, relativa al ricorso<br />

proposto dal <strong>Collegio</strong> Interprovinciale<br />

degli Agrotecnici e degli Agrotecnici<br />

Laureati di Roma, Rieti e Viterbo per la<br />

riforma della sentenza breve del T.A.R.<br />

Lazio, Sezione I, n. 33352 dd. 10 novembre<br />

2010, resa tra le parti, concernente <strong>il</strong><br />

D.P.R. 23 luglio 2010 n. 154 nella parte<br />

in cui non prevede l’esclusiva competenza<br />

professionale degli agrotecnici ad<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

AGENZIA DELLE<br />

ENTRATE<br />

PROVVEDIMENTO 28 febbraio<br />

2011 : recante “Approvazione delle<br />

specifiche tecniche e della procedura<br />

Docte 2 per le dichiarazioni<br />

di variazione, al catasto terreni,<br />

delle qualità di coltura o di destinazione”<br />

.<br />

Pubblicazione della nuova versione<br />

di Pregeo 10 : come noto, <strong>il</strong> 3<br />

novembre 2010 è stata resa disponib<strong>il</strong>e,<br />

sul sito dell’Agenzia del Territorio,<br />

la nuova versione di Pregeo<br />

10 - APAG, stante l’esigenza di un<br />

perfezionamento della precedente<br />

versione del 1° marzo 2010.<br />

TIROCINANTI:<br />

T<br />

al a fine di poter<br />

offrire o alcune opportunità<br />

p di formazione<br />

m <strong>il</strong> CNPA<br />

ha h<br />

costituito una<br />

ma<strong>il</strong>ing list, aperta ed in continuo<br />

aggiornamento, di tutti i tirocinanti<br />

iscritti nel registro <strong>dei</strong> praticanti che<br />

saranno informati sulle iniziative<br />

specifiche .<br />

effettuare le r<strong>il</strong>evazioni relative al 6°<br />

Censimento Generale dell’Agricoltura,<br />

già precedentemente fornitavi con<br />

cir.27/2010. La sentenza del Consiglio di<br />

Stato accoglie le tesi esposte da questo<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>, e ricalca molte delle<br />

intuizioni che, dettate dal buon senso<br />

ed esposte nel passato con <strong>il</strong> consueto<br />

st<strong>il</strong>e di sempre pur senza alzare i toni,<br />

hanno trovato accoglimento.


POSTA ELETTRONICA<br />

CERTIFICATA<br />

La posta elettronica certificata<br />

(PEC) è uno strumento che permette<br />

di dare ad un messaggio di<br />

posta elettronica lo stesso valore<br />

legale di una raccomandata con<br />

avviso di ricevimento tradizionale.<br />

La PEC può aggiungere<br />

inoltre la certificazione del contenuto<br />

del messaggio solo se in<br />

combinazione con un certificato<br />

digitale. La PEC non certifica<br />

l’identità del mittente, né trasforma<br />

<strong>il</strong> messaggio in “documento<br />

informatico”, se <strong>il</strong> mittente<br />

omette di usare la propria firma<br />

digitale.<br />

La normativa sulla posta elettronica<br />

certificata attribuisce al<br />

CNIPA differenti compiti. In particolare<br />

indica tale soggetto come<br />

custode e gestore g delle regole g<br />

tecniche. È inoltre compito del<br />

CNIPA provvedere alla pubblicazione<br />

di aggiornamenti, in coerenza<br />

con gli standard specificati<br />

nella normativa di riferimento.<br />

Il CNIPA, all’interno del proprio<br />

sito istituzionale, rende disponib<strong>il</strong>e<br />

una apposita sezione<br />

riguardante la posta elettronica<br />

certificata, contenente una versione<br />

scaricab<strong>il</strong>e di tutta la documentazione<br />

valida ai fini di legge<br />

e riguardante la PEC.<br />

Il Governo Italiano fornisce<br />

gratuitamente a tutti i cittadini<br />

italiani una casella PEC che, tuttavia,<br />

può essere usata solo nelle<br />

comunicazioni con la Pubblica<br />

Amministrazione e non include<br />

un servizio di firma digitale.<br />

NEWS<br />

Ema<strong>il</strong>: ufficiostampa@agenziaterritorio.it<br />

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO<br />

“CASE FANTASMA”: SIGLATO UN ACCORDO TRA L’AGENZIA DEL TERRITORIO<br />

E IL COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI<br />

Il Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, e <strong>il</strong> Presidente del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati, Andrea Bottaro, hanno firmato<br />

un Protocollo d’intesa che disciplina le modalità di collaborazione tra l’Agenzia ed <strong>il</strong><br />

<strong>Collegio</strong> per lo svolgimento delle attività propedeutiche alla regolarizzazione degli<br />

immob<strong>il</strong>i mai dichiarati in catasto, così detti fabbricati fantasma.<br />

In particolare, i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> effettueranno un sopralluogo analogo a quello che sarà<br />

svolto dai dipendenti dell’Agenzia, provvedendo, altresì, alla comp<strong>il</strong>azione di una<br />

scheda tecnica contenente gli elementi ut<strong>il</strong>i alla determinazione della rendita presunta.<br />

Tale collaborazione è assicurata dal <strong>Collegio</strong> a titolo gratuito, effettuata nell’interesse<br />

generale delle Istituzioni coinvolte e della collettività.<br />

«Vorrei ringraziare <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> per questa collaborazione così<br />

importante che ci offre un contributo significativo nella lotta all’evasione e all’elusione<br />

fiscale<strong>»</strong> ha dichiarato <strong>il</strong> Direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno. «Le<br />

attività che i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> svolgeranno ci consentiranno di accelerare i tempi nelle<br />

operazioni di accertamento per <strong>il</strong> recupero di gettito nel settore immob<strong>il</strong>iare<strong>»</strong>.<br />

Il Presidente Bottaro ha dichiarato che «<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> è ben lieto di collaborare con<br />

l’Agenzia attraverso la sua rete di professionisti che metteranno a disposizione la<br />

propria professionalità nello svolgimento di tutte le attività previste a supporto di<br />

questo delicato progetto di estrema ut<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong> sistema Paese in un’ottica di<br />

perequazione fiscale<strong>»</strong>.<br />

Roma, 4 maggio 2011<br />

Agenzia del Territorio<br />

Area Comunicazione e Relazioni Internazionali<br />

Tel. 0647775443-287<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Genovesi Alessandro<br />

VicePresidente Corelli Grappadelli<br />

Gabriele<br />

Segretario Bandini Marco<br />

Tesoriere Facchini Romano<br />

Consigliere Ricci Maccarini Mario<br />

Consigliere Bentivogli Sergio<br />

Consigliere Proni Romano<br />

<strong>Collegio</strong> di Ravenna<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel giorno 14 Apr<strong>il</strong>e 2011<br />

<strong>il</strong> nuovo Consiglio del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Toschi Gianbattista<br />

Membro Eff. Trombini Claudio<br />

Membro Eff. Zaccaria Valeria<br />

Membro Supp. Bucchi Antonio<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011 47


Agricoltura e foreste<br />

Comunità Europea - Comunità<br />

Economica Europea - Agricoltura<br />

- Aiuti Comunitari a coltivatori<br />

che abbiano destinato a riposo<br />

terreni seminativi (REG. CEE N.<br />

1272 DEL 1988) - Accertamento<br />

dell’effettività del ritiro del terreno<br />

da parte degli organi di controllo<br />

- Successivo accertamento della<br />

destinazione a semina di parte del<br />

terreno ritirato - Conseguenze<br />

- sanzioni di cui alla legge N. 898<br />

DEL 1986 - Applicab<strong>il</strong>ità - Esclusione<br />

- Fondamento - DECADEN-<br />

ZA dal beneficio ed obbligo restitutorio<br />

- Sussistenza. Cass. Sez. I<br />

Civ. 9 giugno 2010, n. 13888 (M)<br />

Ambiente<br />

Energia - Incentivi - Fonti Rinnovab<strong>il</strong>i<br />

- D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28<br />

(G.U. 28 marzo 2011, n. 71, suppl.<br />

ord. n. 81)<br />

Energia - Impianti eolici - Deliberazione<br />

della Giunta Regionale<br />

Sarda 16 gennaio 2009, n. 3/17 -<br />

esclusione dell’ubicazione di impianti<br />

eolici in zone contermini<br />

alle aree pip - Illegittimità - art. 112<br />

al piano paesaggistico regionale<br />

- Individuazione delle aree da destinare<br />

all’eolico mediante studio<br />

specifico. T.A.R. Sardegna, Sez. II<br />

9 apr<strong>il</strong>e 2010, n. 673, con nota di P.<br />

COSTANTINO<br />

Danno ambientale - Liquidazione<br />

- Criteri - Cass. Sez. III Civ. 22 marzo<br />

2011 n. 6551<br />

Danno ambientale - Liquidazione<br />

- Criteri - Cass. Sez. III Civ. 22 marzo<br />

2011, n. 6525<br />

Animali<br />

Reati contro <strong>il</strong> patrimonio - Delitti<br />

- Introduzione o abbandono di<br />

animali nel fondo altrui - Pascolo<br />

abusivo - Ipotesi prevista dall’art.<br />

636, comma 2, c.p. - Natura giuridica<br />

- Circostanza aggravante -<br />

48<br />

GIURISPRUDENZA AGRARIA<br />

Esclusione - Fattispecie autonoma<br />

di reato. Cass. Sez. II Pen. 6 dicembre<br />

2010, n. 43273 (M)<br />

Bellezze naturali<br />

Bellezze naturali - annullamento<br />

dell’autorizzazione paesaggistica<br />

- termine di sessanta giorni - decorrenza<br />

- individuazione - Cons.<br />

Stato, Sez. V 4 apr<strong>il</strong>e 2011, n. 2087<br />

Bellezze naturali (protezione delle)<br />

- beni ambientali - boschi e radure<br />

- Cass. Sez. III Pen. 10 marzo<br />

2011, n. 9690<br />

Ed<strong>il</strong>izia e urbanistica<br />

Pertinenza di manufatto rispetto<br />

ad azienda agricola - Cass. Sez. III<br />

Pen. 30 marzo 2011, n. 13125 (c.c.)<br />

Contratti agrari<br />

Affitto di fondi rustici - Affitto<br />

a coltivatore diretto - Subaffitto,<br />

sublocazione e subconcessione -<br />

violazione del divieto di subaffitto<br />

- Nullità del contratto di subaffitto<br />

per vizi diversi dalla violazione<br />

dell’art. 21, legge n. 203 del 1982 -<br />

R<strong>il</strong>evanza - Eesclusione. Cass. Sez.<br />

III Civ. 12 ottobre 2010, n. 21018<br />

Espropriazione p.p.u.<br />

Occupazione temporanea e d’urgenza<br />

- Risarcimento del danno -<br />

Occupazione appropriativa - Suoli<br />

agricoli - Determinazione del<br />

danno - Commisurazione al valore<br />

sul mercato del terreno - Configurab<strong>il</strong>ità<br />

- Possib<strong>il</strong>ità di ut<strong>il</strong>izzazioni<br />

intermedie tra quella agricola<br />

e quella edificatoria - r<strong>il</strong>evanza.<br />

Cass. Sez. I Civ. 26 maggio 2010, n.<br />

12862 (M)<br />

Procedimento - Liquidazione<br />

dell’indennità - Determinazione<br />

(stima) - Valutazione del fondo<br />

- Area destinata ad ed<strong>il</strong>izia scolastica<br />

- Vincolo di inedificab<strong>il</strong>ità di<br />

natura conformativa - Configurab<strong>il</strong>ità<br />

- Fondamento - Fattispecie.<br />

Cass. Sez. I Civ. 26 maggio 2010, n.<br />

12862 (M)<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2011<br />

Imposte e tasse<br />

Cessione di terreni suscettib<strong>il</strong>i di<br />

ut<strong>il</strong>izzazione edificatoria - Plusvalenze<br />

patrimoniali - Tassab<strong>il</strong>ità<br />

- Condizioni. Cass. Sez. V Civ. 14<br />

gennaio 2011, n. 771, con nota di L.<br />

Cenicola<br />

Tributi locali posteriori alla riforma<br />

tributaria del 1972 - Imposta<br />

comunale sugli immob<strong>il</strong>i (ici) -<br />

Soggetto cancellato dall’elenco<br />

<strong>dei</strong> coltivatori diretti e titolare di<br />

pensione - Agevolazioni previste<br />

dall’art. 9 del d.lgs. n. 504 del 1992<br />

- Spettanza - Esclusione. Cass. Sez.<br />

V Civ. 21 maggio 2010, n. 12565<br />

(M)<br />

Prelazione e riscatto<br />

Terreni T con destinazione diversa<br />

da quella agricola, anche se non<br />

edificatoria - Diritto di prelazione<br />

agraria - Sussistenza - Esclusione<br />

- Fondamento - Qualificazione di<br />

un territorio come agricolo - R<strong>il</strong>evanza<br />

- Esclusione - Strumenti urbanistici<br />

- Valutazione - Necessità.<br />

Cass. Sez. III Civ. 31 marzo 2010,<br />

n. 7796<br />

Prelazione e riscatto<br />

Prelazione - Confinante - Azione<br />

per nullità del contratto - Domanda<br />

- Notifica al proprietario<br />

e all’acquirente - Necessità - Trib.<br />

Parma 4 marzo 2011, n. 2105<br />

Previdenza sociale<br />

Assicurazioni sociali - Assicurazione<br />

contro le malattie - Prestazioni<br />

- Assistenza economica - Indennità<br />

- Lavoratori agricoli a termine<br />

- Rapporto assicurativo - Presupposti<br />

- Requisito della prestazione<br />

di almeno cinquantuno giornate<br />

lavorative nell’anno precedente -<br />

R<strong>il</strong>evanza in via alternativa di prestazioni<br />

lavorative nell’industria<br />

- Esclusione - Fondamento. Cass.<br />

Sez. Lav. 25 maggio 2010, n. 12744


. Agrigento<br />

Via Alcide De Gasperi 127/D<br />

92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />

Pres. Domenico Terlizzese<br />

. Alessandria<br />

Via Marengo 27<br />

. Ancona<br />

. Ascoli<br />

15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />

Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />

Via del Consorzio 21<br />

60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />

071/9188973<br />

Pres. Carlo Zoppi<br />

Piceno<br />

Via delle Zeppelle 192<br />

63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />

Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Via Colle Pretara 68<br />

67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />

Pres. Elli Ciampa . Arezzo<br />

Piazza Guido Monaco 5<br />

52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />

Pres. Giuliano Giuliarini . Asti<br />

Via Carducci 50/A<br />

14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857<br />

Pres. Angelo Dezzani<br />

. Avellino<br />

. Bari<br />

Via L. Iannacchini 38<br />

83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />

Pres. Celestino Nardone<br />

. Bergamo<br />

Via Zelasco 1<br />

Via Annibale Di Francia 13<br />

70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />

Pres. Mauro Guglielmi<br />

. Belluno<br />

24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />

Pres. Francesco Possenti<br />

Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />

32100 Belluno (BL) - Tel. 0437/949640<br />

Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />

Viale Melluso 80<br />

82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />

Pres. Cristiano Fontanarosa<br />

. Bologna<br />

. Brindisi<br />

Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />

40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />

Pres. Luca Natalini<br />

Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />

72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />

Pres. Rocco Cucci . Brescia<br />

Via Marsala 17<br />

25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />

Pres. Sergio Caprioli<br />

.Bolzano<br />

Via Del Monte 18<br />

39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />

Pres. Christian Vorhauser<br />

. Cagliari<br />

Via Mestre 8<br />

. Caltanissetta<br />

09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />

Pres. Marco Fanunza<br />

Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />

93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />

Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />

Via D’amato 15<br />

86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />

Pres. Giacomo Picone<br />

. Caserta<br />

. Catania<br />

Piazza Roma 79<br />

81016 Piedim. Matese (CE)<br />

Tel. 0823/913594<br />

Pres. Domenico Di Baia<br />

Via Grotte Bianche 150<br />

95129 Catania (CT) - Tel. 095/436393<br />

Pres. Francesco Intrisano<br />

. Catanzaro<br />

Via Italo Paparazzo 5/A<br />

88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488<br />

Pres. Domenico Russo<br />

INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />

. Chieti<br />

. Como<br />

Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />

66120 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />

Pres. Nicola D’Ortona<br />

. Cosenza<br />

Via E. Capizzano 56<br />

Piazzale Carmelata 9<br />

22100 Como (CO) - Tel. 031/526019<br />

Pres. Salvatore Raso<br />

87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />

Pres. Rocco Carricato . Cremona<br />

Via Palestro 66<br />

26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />

Pres. Amedeo Ardigò . Cuneo<br />

Via Alfieri 10<br />

. Enna<br />

. Ferrara<br />

12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />

Pres. Giuseppe Serra<br />

Corso Umberto 109<br />

94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />

Pres. Francesco Ferragosto<br />

. Firenze<br />

Via Bezzecca 2<br />

Piazza Luciano Chiappini 2 int. 3<br />

44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />

Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti<br />

. Foggia<br />

Via Piave 41<br />

50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />

Pres. Edoardo Boscherini<br />

. Forlì<br />

71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />

Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a<br />

/ Cesena<br />

Corso Repubblica 93<br />

47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/32505<br />

Pres. Gianluca Bagnara . Frosinone<br />

Via S. Nicola 1<br />

03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />

Pres. Domenico Cistrone<br />

. Grosseto<br />

. Imperia<br />

Via Aurelia Nord 8<br />

58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />

Pres. Giuseppina Pino<br />

Corso Garibaldi 13<br />

18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />

Pres. Elio Diversi . Latina<br />

Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />

04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />

Pres. Maria Grazia Passarelli<br />

. Lecce<br />

Via Capitano Ritucci 41<br />

73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />

Pres. Massimo De Nitto . Livorno<br />

Via Mogadiscio 20/B<br />

57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403<br />

Pres. Paolo Giomi . Lucca<br />

Viale A. Diaz 28<br />

. Macerata<br />

. Mantova<br />

55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />

Pres. Stefano Belgrano<br />

C. Da Lornano 7/A<br />

62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />

Pres. Gianni Calamante<br />

Viale Risorgimento 27/B<br />

46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />

Pres. Isaia Rossi . Massa<br />

Via Fermi 19<br />

54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />

Pres. Mirella Tongiani<br />

. Matera<br />

Piazza Matteotti 7<br />

75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />

Pres. Emanuele Genchi<br />

. Messina<br />

Via Romagnosi 7<br />

98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />

Pres. Salvatore Tripoli<br />

. M<strong>il</strong>ano<br />

. Modena<br />

Via Ripamonti 35<br />

20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />

Pres. Alessandro Gnocchi<br />

. Napoli<br />

Via Argine 1085<br />

Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />

41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />

Pres. Claudio Losi<br />

. Novara<br />

80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />

Pres. Biagio Scognamiglio<br />

Corso Risorgimento 405<br />

28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />

Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />

Via Lamarmora 2<br />

08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />

Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />

Via Tito Livio 5<br />

. Palermo<br />

35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />

Pres. Mariano Schiavon<br />

Via Pindemonte 17<br />

90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />

Pres. Bartolomeo Amato . Parma<br />

Via Ponchielli 2<br />

43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />

Pres. Giorgio Faroldi<br />

. Pavia<br />

. Perugia<br />

. Pesaro<br />

Piazza S. Bovo 37<br />

27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />

Pres. Gloria Gariboldi<br />

Borgo XX Giugno 74<br />

06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />

Pres. Massimo Moncelli<br />

. Pescara<br />

Via del Circuito 71<br />

Via Domenico Mazza 9<br />

61100 Pesaro (PU) - Tel. 0721/30154<br />

Pres. Stefano Bartolucci<br />

. Piacenza<br />

65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />

Pres. Pasqualino Lupone<br />

Via San Giovanni 20<br />

29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />

Pres. Nuvolati Paolo . Pisa<br />

Via De Chirico 11<br />

56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />

Pres. Giulia Parri<br />

. Pistoia<br />

. Potenza<br />

Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />

51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />

Pres. Leonardo Guido<br />

Via Cardinale De Luca 56<br />

85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />

Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />

Via Archimede 183<br />

97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />

Pres. Corrado Balloni<br />

. Ravenna<br />

. Reggio<br />

Via Dante 1<br />

. Reggio<br />

. Rieti<br />

Via Antica Zecca 6<br />

48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />

Pres. Alessandro Genovesi<br />

Calabria<br />

89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />

Pres. Beniamino Denisi<br />

Em<strong>il</strong>ia<br />

Via Martiri di Cervarolo 74/10<br />

42122 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />

Pres. Corrado Fantuzzi<br />

c/o Istituto <strong>Agrari</strong>o Agroalimentare<br />

Agroindustria di Rieti (Polodidattico)<br />

Via Palmiro Togliatti snc - 02100 Rieti (RI)<br />

Pres. Angelo Caffarelli<br />

. Rimini<br />

Via Secchiano 1<br />

47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />

Pres. Pier Leonardo Zangheri . Roma<br />

Via Cerveteri 18 int. 6<br />

00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />

Pres. Leonardo Perronace . Rovigo<br />

Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />

45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />

Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />

Via Luigi Guercio 197<br />

84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />

Pres. Antonio Landi . Sassari<br />

Via Mazzini 6<br />

07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />

Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />

. Savona<br />

. Siena<br />

. Siracusa<br />

Via Gin Noberasco 14<br />

17031 Savona Albenga (SV)<br />

Tel. 0182/540940<br />

Pres. Antonio Michelucci<br />

Strada Massetana Romana 54<br />

53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />

Pres. Raffaello Biagiotti<br />

Vicolo a Viale Tica 19<br />

96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />

Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />

Via A. Moro 26/A<br />

23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />

Pres. Rosario Alessi<br />

. Taranto<br />

. Teramo<br />

Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />

74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />

Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />

Piazza Martiri Pennesi 17<br />

64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/242639<br />

Pres. Giovanni De Luca . Torino<br />

Via Massena 13 bis<br />

10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />

Pres. Roberto Frova . Trapani<br />

Via Vaccari 16<br />

. Trento<br />

91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />

Pres. Giovanni Giacalone<br />

Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.<br />

38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575<br />

Pres. Guido Sicher . Treviso<br />

Via Veneto 40<br />

31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302<br />

Pres. Gino Dall’Armellina<br />

. Udine<br />

. Venezia<br />

. Vercelli<br />

Via Corte Savorgnan 6<br />

33100 Udine (UD) - Tel. 0432/512527<br />

Pres. Enore Venir<br />

Via Miranese 426<br />

30174 Venezia (VE)<br />

Tel. 041/923429 - Fax. 041/5150200<br />

Pres. Nicola Gastaldi Cibola<br />

Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS<br />

13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310<br />

Pres. Stefano Bondesan . Verona<br />

Via Berni 9<br />

37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559<br />

Pres. Elia Sandrini . Vicenza<br />

Contrà S. Marco 9<br />

36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443<br />

Pres. S<strong>il</strong>vano Faltracco . Viterbo<br />

Via Paradiso 3<br />

01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934<br />

Pres. Mario Morano<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it

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