MORTE A PENZOLONI - QueenDido.org

E la troiona della mamma è rimasta a penzolare come una bandiera dal terrazzo
con due buchi nella stoffa».
«Una bandiera ammainata, spero», dà una voluttuosa boccata al sigaro.
«Ammainata e ripiegata in due sopra la ringhiera».
Drin.
Drin.
Squilla uno dei tre cellulari sparsi sopra la scrivania: più un uomo è potente e
più ha il diritto di conoscere la realtà in diretta.
«Dimmi».
Un momento di pausa.
«Ho capito...», la tirata di sigaro è più lunga e nervosa della precedente.
«Voglio che mi tieni informato minuto per minuto, intesi?».
Sbang!
Un nevrotico scatto improvviso e il
Samsung Galaxy si fracassa contro la
parete abbellita da quadri e arazzi,
giusto sotto una copia de L’Ultima Cena
del Tintoretto: coincidenza o macabra
allusione del destino al pasto serale
di Tony?
«Ma capo...?! Cosa...?», il costoso cellulare
appena andato in pezzi ha il potere
di fargli perdere all’improvviso tutta
l’autostima.
«Tony, Tony...», la voce dall’altra parte della scrivania è pericolosamente
calma rispetto al gesto appena compiuto.
«Una bandiera ammainata, eh...?
E pure ripiegata…», lo guarda fisso negli occhi con l’espressività di uno squalo
che sta cominciando a veder colar sangue dalla sua vittima.
«Capo... cosa significa...?», una goccia di sudore spoglia irrimediabilmente
Tony delle sue certezze, adesso l’unica certezza è che non ne ha più.
«Significa che quella troia di Hanna non è affatto crepata!», Don Salvatore
sbatte i pugni sulla scrivania facendo sobbalzare ogni cosa che c’è poggiata
sopra.
«Ma le ho piantato due pallottole nella schiena...
È crollata stecchita sulla ringhiera…».
«Vorrà dire che è resuscitata…», restando seduto, apre il secondo dei tre
cassetti, quello all’altezza delle ginocchia.
«Quello che non potrai fare te».
«Don Salvatore! No!», Tony porta d’istinto le mani avanti.
BANG
BANG
BANG
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