MORTE A PENZOLONI - QueenDido.org

Devi pregare me, bella, non il tuo vecchio boyfriend…».
«No… no…», Hanna non sa dire altro…
«E la roba, allora? Lei non c’entra niente con la roba?».
«Che roba? Con la roba ci giocava la figlia, ma c’è rimasta bruciata…».
«Ho visto, ho visto… Ma forse tu non hai visto questa…», si irrigidisce subito,
allungando la canna del revolver verso di me.
Ho solo accennato alla tasca esterna della giacca, dove ho infilato la roba di
Hanna.
«Fai vedere, ma con due dita…».
Con il pollice e l’indice estraggo lentamente la busta e gliela lancio.
La sorpresa si rovescia ed è grande; la libidine di denaro del sicario si scatena;
gli occhi si illuminano di successo: il premio per i due cadaveri, più quello
extra, e tanta roba extra.
È l’attimo giusto.
BANG BANG
Basta un attimo per cambiare il destino.
È rimasto in piedi, stordito.
Prova a puntare il revolver, è un gesto rallentato e istintivo, quasi inerziale.
BANG
Ma pur sempre una minaccia.
Chiudo i conti con un colpo in fronte.
Quando ho tempo per prendere la mira, preferisco essere preciso.
Peccato per Hanna. Anche se mi ha tradito per l’ennesima volta.
«Bra… bra-vo…», a stento riesce a ringraziarmi per averle allungato la vita di
qualche minuto.
Nonostante tutto, non mi compiaccio di vederla a penzoloni della morte, con
la testa che si flette sul petto, gli occhi che non guardano più questo mondo e
le mani che sussultano sul ventre, palme verso l’alto.
Non c’è tempo per arrivare in ospedale, forse non c’è tempo nemmeno per
caricarla in ambulanza.
Brutta fine, Hanna.
Ma mi hai fatto sognare ancora una volta.
§ 22. L’ultima proposta.
Finalmente l’ambulanza sembra aver trovato l’indirizzo giusto; gli spari,
d’altronde, sono i migliori navigatori della terra.
Però fanno anche paura, i paramedici ancora non si vedono.
Ne approfitto per dare l’addio ad Hanna.
Le abbottono la camicetta fino al collo: mi rimarrà fedele almeno alla fine.
Le rubo un ultimo bacio: anche l’alito è ormai freddo.
«Maledetta troia, cerca almeno di arrivare in ospedale!».
Ma sta male, non mi capisce. Non ce la fa più.
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