Alla ricerca di Focerò - Mediterranea
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Focero' DEF:Focero' DEF 17-11-2008 21:52 Pagina 18<br />
18 | <strong>Alla</strong> <strong>ricerca</strong> <strong>di</strong> <strong>Focerò</strong> | Michele Fasolo<br />
60 E. Caruso – A. Nobili (a cura <strong>di</strong>), Le<br />
Mappe del catasto borbonico <strong>di</strong> Sicilia:<br />
territori comunali e centri urbani<br />
nell’archivio topografico Mortillaro <strong>di</strong><br />
Villarena?, Palermo, 2001, p. 229.<br />
61 Su chòrion e kome ve<strong>di</strong> infra p. 35.<br />
62 In effetti chiarificatrice delle<br />
incertezze può essere l’annotazione<br />
Xhelándri che si legge a margine del f.<br />
509 fr. della sezione Fego <strong>di</strong> Ficirò o<br />
<strong>Focerò</strong> e fego <strong>di</strong> San Papino con relativi<br />
censi, decime e giuris<strong>di</strong>zioni dell’ACP<br />
(LMM II 6).<br />
63 N. Fazio, Terra <strong>di</strong> S. Angelo,<br />
Messina, 1997, p. 46 n. 48.<br />
64 R. Pirro, Sicilia sacra <strong>di</strong>squisitionibus<br />
et notitiis illustrata, I-II, Panormi,<br />
1733, p. 769-796 (ed. anast. con<br />
introduzione <strong>di</strong> F. Giunta, Bologna,<br />
1987), II, p. 1021.<br />
65 In un contesto locale pattese un<br />
publicum scriptum <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> un immobile vede comparire come<br />
testor un Iohannes de Nogara. P. De<br />
Luca (a cura <strong>di</strong>), Documenta<br />
Pactensia. L'età sveva e angioina, 2. I-II,<br />
Messina, 2005p. 254<br />
66 Repertorio, p. 141.<br />
67 Repertorio, p. 152.<br />
68 Repertorio, p. 149.<br />
69 Repertorio, p. 141.<br />
70 Repertorio, p. 147.<br />
71 Repertorio, p. 147.<br />
72 Repertorio, p. 143.<br />
73 Repertorio, p. 142.<br />
74 Repertorio, p. 148. Per le vicende<br />
della chiesa del Giar<strong>di</strong>no sino al XVI<br />
sec. sulla sponda destra del torrente S.<br />
Angelo cfr. O. Caietano, Raguagli delli<br />
ritratti della Santissima Vergine Nostra<br />
Signora piu celebri, che si riveriscono in<br />
varie chiese nell’Isola <strong>di</strong> Sicilia,<br />
Palermo, 1664, p. 81; V. Amico,<br />
Dizionario Topografico della Sicilia,<br />
tradotto dal latino ed annotato da<br />
Giacchino Di Marzo, I-II, Palermo,<br />
1855 (e<strong>di</strong>z. Anast. Palermo, 2000), I,<br />
s.v. S. Angelo <strong>di</strong> Brolo, p. 96-97.<br />
75 Repertorio, p. 145.<br />
76 Repertorio, p. 152, 159.<br />
77 Repertorio, p. 149.<br />
78 Repertorio, p. 147.<br />
79 Repertorio, p. 150. Il pre<strong>di</strong>ale è forse<br />
<strong>di</strong> origine ebraica come l’attiguo<br />
Piano <strong>di</strong> Mosè, toponimo forse<br />
risalente ad un’epoca precedente<br />
l’espulsione degli ebrei dalla Sicilia<br />
avvenuta nel 1492.<br />
80 Repertorio, p. 155.<br />
81 Repertorio, p. 157.<br />
82 Repertorio, p. 144.<br />
83 Repertorio, p. 158.<br />
84 Repertorio, p. 146.<br />
85 Repertorio, p. 163.<br />
86 Repertorio, p. 163.<br />
87 Repertorio, p. 164.<br />
88 Repertorio, p. 165.<br />
89 Repertorio, p. 166.<br />
90 Repertorio, p. 166.<br />
91 Repertorio, p. 167.<br />
92 Repertorio, p. 169.<br />
93 Repertorio, p. 169.<br />
dell’Armi<strong>di</strong>) 91 e quella <strong>di</strong> S. Marta 92 con la contrada Fisini 93 <strong>di</strong> cui sono ricordati chiesa,<br />
torre e case. Si passa quin<strong>di</strong> sulla sponda opposta del torrente con la Grangia <strong>di</strong> S.<br />
Venera 94 <strong>di</strong> cui viene ricordato il Piano <strong>di</strong> Faranda 95 e l’attigua Grangia <strong>di</strong> S. Maria ad<br />
Nives detta S. Maria La Fontana (detta sulla costa <strong>di</strong> ponente <strong>di</strong> S. Angelo un miglio<br />
<strong>di</strong>stante dal Monastero e Terra <strong>di</strong> S. Angelo sotto il vallone <strong>di</strong> Scrisani o Scrisà sotto<br />
Faranda) 96 che ha pertinenze in contrada S. Venera 97 . La descrizione prosegue verso<br />
settentrione con la Grangia <strong>di</strong> Mezzagosto seu dell’Assunzione 98 in cui si cita il Piano<br />
d’Anza 99 dove secondo l’estensore sarebbe stato ubicato il casale <strong>di</strong> Anzà. Quin<strong>di</strong><br />
vengono elencate, nuovamente sulla sponda opposta del torrente, la Grangia <strong>di</strong> S.<br />
Antonio 100 e la Grangia <strong>di</strong> S. Giorgio 101 in quella che era un tempo la piazza <strong>di</strong> S. Giorgio,<br />
innanzi alla chiesa delle anime del Purgatorio sopra la Chiesa della Vergine Santissima<br />
dell’Idria. L’elencazione delle grangie torna a questo punto sulla sponda sinistra del<br />
torrente con la Grangia della Vergine Santissima dell’Annunciata 102 (descritta a ponente<br />
della Terra <strong>di</strong> S. Angelo sopra Lisicò) con i suoi loca: Annunziata 103 ; Arcolea 104 ; Fosso <strong>di</strong><br />
Maio 105 ; Fosso <strong>di</strong> Pino 106 ; Gallo 107 ; Lisicò 108 ; Serro <strong>di</strong> S. Nicola 109 ; Serranti 110 o<br />
Serrantini 111 ; Valanchi 112 . Dai documenti relativi alle grangie è possibile recuperare<br />
anche altri toponimi: il Bosco <strong>di</strong> Staglianò, un fitotoponimo che sopravviveva nella zona<br />
sino alla prima metà del Novecento pur essendo scomparso il bosco, Cartelli 113 (vigne<br />
<strong>di</strong>); Costa delli Monaci; Danili; Pe<strong>di</strong>cini (località ricordata «nel territorio <strong>di</strong> Pilaino»); il<br />
Piano <strong>di</strong> Sulipani 114 ; Scarapullè 115 ; Serra della Casicella 116 . A questi vanno aggiunti altri<br />
toponimi utilizzati nella relativa carta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e che sono stati guadagnati grazie<br />
all’amicizia del prof. Daniele Tranchida . 117<br />
Riassumendo il confine settentrionale del territorio <strong>di</strong> <strong>Focerò</strong> sembra essere<br />
costituito in un primo momento (precedentemente alla morte del conte Ruggero nel<br />
1101) dalla linea costiera tra la foce del torrente Zappar<strong>di</strong>no e quella del torrente<br />
Brolo, quello orientale dall'allineamento approssimativo costituito dal corso del<br />
torrente Zappar<strong>di</strong>no, dalla linea <strong>di</strong> crinale nel tratto tra monte Fossa della Neve e<br />
monte Caldo, e dal corso superiore del torrente Timeto sino alle sue sorgenti non<br />
lontano da Fontana del Re presso Polverello, il confine meri<strong>di</strong>onale viene ad essere<br />
costituito da un cuneo che da Fontana del Re si allarga seguendo il crinale sino a<br />
toccare due località non ancora identificate ovvero Tre Fontane e Kissopetron, forse<br />
presso monte Mastrangelo, mentre il confine occidentale del tenimento segue infine il<br />
corso superiore della fiumara <strong>di</strong> Sinagra sino a S. Caterina sotto Ficarra, dopo<strong>di</strong>ché si<br />
allarga ad occidente verso Matina e quin<strong>di</strong> segue il corso del torrente Brolo fino a mare.<br />
L'andamento dei limiti amministrativi moderni e <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> quelli catastali <strong>di</strong> età<br />
borbonica 118 sono forse una persistenza <strong>di</strong> questo quadro. In pratica il territorio <strong>di</strong><br />
<strong>Focerò</strong> includeva in origine tutta la parte settentrionale della fiumara dello<br />
Zappar<strong>di</strong>no, quasi l’intero intero comune <strong>di</strong> San Piero Patti, parte del comune <strong>di</strong><br />
Raccuja, la parte settentrionale della fiumara del Sant’Angelo con esclusione del<br />
territorio assegnato all’Abbazia <strong>di</strong> S.Angelo, e parte del versante occidentale <strong>di</strong> quella<br />
del Sinagra con esclusione degli attuali centri abitati <strong>di</strong> Sinagra e <strong>di</strong> Ficarra. Risultava<br />
escluso l’attuale territorio <strong>di</strong> Ucria mentre era compreso nell’ambito forse parte <strong>di</strong><br />
quello attualmente nei limiti amministrativi del comune <strong>di</strong> Floresta.<br />
L’Abbazia <strong>di</strong> Patti.<br />
I confini del territorio del Monastero <strong>di</strong> S. Salvatore in Patti nella donazione del Conte<br />
Ruggero 1094 (6 marzo? Ind. II). (doc. n. 8)<br />
Riconosciuti nelle loro linee generali sul terreno attuale i confini originari del<br />
tenimento <strong>di</strong> <strong>Focerò</strong> e con precisione alcuni toponimi connessi, come quello del fiume<br />
dei Botani, assumono contorni più definiti, nel contesto <strong>di</strong> una descrizione che appare