17.06.2013 Views

Alla ricerca di Focerò - Mediterranea

Alla ricerca di Focerò - Mediterranea

Alla ricerca di Focerò - Mediterranea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Focero' DEF:Focero' DEF 17-11-2008 21:52 Pagina 22<br />

22 | <strong>Alla</strong> <strong>ricerca</strong> <strong>di</strong> <strong>Focerò</strong> | Michele Fasolo<br />

132 Ove fondato il legame tra Valeria<br />

Valeria e varie versioni del toponimo<br />

Arangeriis come per esempio<br />

Alingeria (doc. n. 15) cadrebbe<br />

ovviamente del tutto la possibilità <strong>di</strong><br />

un percorso paralitoraneo della strada<br />

romana tra Patti e Gioiosa Marea<br />

d’altronde assai problematico in<br />

antico come ai nostri giorni<br />

nonostante il livello del mare più<br />

basso <strong>di</strong> alcuni metri.<br />

133 Sarebbe stata ubicata, sappiamo da<br />

altro documento (doc. n. 4), sulla<br />

destra della strada.<br />

greci adoperati basilikòs dròmos (doc. n. 2), odòs basilikì (doc. n. 1), megàli odòs (doc. n. 6)<br />

ed i relativi corrispettivi latini via regalis (doc. n. 9), via regia (doc. n. 10), via magna (doc. n.<br />

7), publica via (doc. n. 4). I termini a volte risultano usati da documenti <strong>di</strong>versi o persino<br />

dallo stesso documento per in<strong>di</strong>care lo stesso tratto <strong>di</strong> strada. In numerosi casi il percorso è<br />

semplicemente qualificato odòs (varie volte nel doc. n. 6) o via (nel doc. n. 8, 9 e 10), a volte<br />

in tutta evidenza per evitare una ripetizione <strong>di</strong> basiliki, megali, regalis, regia, magna o publica<br />

ma il più delle volte per designare forse niente <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una mulattiera o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> un<br />

semplice sentiero. Il termine via ricorre accompagnato da una più precisa designazione che i<br />

testi in greco invece non riportano: via de Arangeriis (doc. n. 8), via Minoti (doc. n. 4) o<br />

anche via a Sancto Petro ad Mabrochumi (doc. n. 7). Ungule mule ed equiter (doc. n. 4),<br />

soprattutto la seconda, in<strong>di</strong>cano piuttosto che località forse delle mulattiere. I testi<br />

riportano inoltre molte volte i termini stauròs e crux che dal contesto il più delle volte<br />

paiono in<strong>di</strong>care incroci anche se non può escludersi un riferimento a chiese, cappelle,<br />

crocefissi, semplici segni o riferimenti incisi su pietre e rocce come in un caso il cui il testo<br />

espressamente ricorda la località Pedara ubi lapis fixus est et crux in eo sculpta (doc. n. 7).<br />

Accanto ad un chiaro stauròs tis odù (doc. n. 6) abbiamo quin<strong>di</strong> più in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> più incerta<br />

interpretazione come stauròs paleòs (doc. n. 6) con il corrispondente latino crux vetera (doc.<br />

n. 7) oppure semplicemente crux (doc. n. 7). Stauròs e crux sono a volte specificate: stauròs<br />

Aringheri (doc. n. 6), stauròs Chalinzeterei (doc. n. 2), crux Arengerii (doc. n. 7) oppure crux<br />

aringerii (doc. n. 4) ed anche crucis via (doc. n. 13). Riguardo alle confluenze viarie nelle<br />

fonti risultano usati a volte i termini triò<strong>di</strong>on (doc. n. 6) crista ubi est Tro<strong>di</strong> (doc. n. 7) e triviu<br />

(doc. n. 4). Di grande interesse risulta l’uso <strong>di</strong> alcuni termini come lapis, in un contesto in<br />

cui si usano per altri riferimenti invece petra o litharion, che potrebbero in<strong>di</strong>ziare della<br />

presenza lungo i percorsi più importanti o nelle loro imme<strong>di</strong>ate vicinanze <strong>di</strong> milliari<br />

anepigrafi assunti come punto <strong>di</strong> riferimento: rotundum lapis (doc. n. 4) e columpnam (doc.<br />

n. 4) che potrebbero in<strong>di</strong>care delle pietre cilindriche ed anche firmum o anche fundatum<br />

lapis (doc. n. 4), lapis magnum ubi crux facta est (doc. n. 7), lapis Kyllero o Kyssero (doc. n. 4).<br />

Infine confinium Alerij (doc. n. 10) è il solo toponimo contenuto nelle fonti prese in esame<br />

che potrebbe richiamare, con tutte le incertezze legate alle altre denominazioni<br />

probabilmente del medesimo riferimento topografico contenute negli altri documenti che<br />

potrebbero riandare ad Algeri <strong>di</strong> Ficarra ed ai suoi posse<strong>di</strong>menti, alla via Valeria, <strong>di</strong> cui la via<br />

de Arangeriis rappresenterebbe una tratta 132 .<br />

Dall’esame delle fonti assumono particolare risalto due percorsi: un percorso <strong>di</strong><br />

crinale con <strong>di</strong>rezione NO e la via che in un documento è detta via de Arangeriis (doc. n.<br />

8) ed anche via regalis (doc. n. 9). Una tratta del primo percorso <strong>di</strong> crinale viene<br />

qualificata dal doc. n. 2, risalente al più tar<strong>di</strong> al 1141, come basilikÒj drÒmoj. La<br />

tratta in prima battuta non risulta identificabile con precisione in quanto compresa tra<br />

due località a noi sconosciute. La prima <strong>di</strong> esse viene genericamente ubicata nel<br />

versante soprastante il fiume del villaggio <strong>di</strong> Mauro, ovvero il torrente Sinagra, non<br />

lontano dalla località Petra (molto probabilmente Pietra Zita)e nei pressi <strong>di</strong> un luogo<br />

petroso denominato Trachia. Quin<strong>di</strong> il contesto è la linea spartiacque tra il torrente<br />

Sinagra ed il torrente S. Angelo. La seconda località è invece denominata Kissopetron<br />

(forse una roccia <strong>di</strong> una certa rilevanza ricoperta <strong>di</strong> edera o forse una località il cui<br />

toponimo è corruzione <strong>di</strong> Aghios Petros). 133 Su questo tratto viario si viene a<br />

sovrapporre la linea <strong>di</strong> delimitazione della <strong>di</strong>visa <strong>di</strong> <strong>Focerò</strong> come probabilmente<br />

in<strong>di</strong>viduata su or<strong>di</strong>ne del conte Ruggero alla fine del XI sec.. Il documento in questione<br />

non fa riferimento a termini viari o vie descrivendo l’ulteriore prosecuzione in<br />

<strong>di</strong>rezione meri<strong>di</strong>onale del confine verso Fontana del Re (località situata circa 2 km ad<br />

ovest <strong>di</strong> Polverello) pur ripercorrendo questo in tutta evidenza una importante<br />

<strong>di</strong>rettrice viaria quale quella che portava ad attraversare lo spartiacque dei Nebro<strong>di</strong> per<br />

<strong>di</strong>scendere verso Randazzo e nella valle dell’Alcantara. I documenti n. 6 e n. 7, del<br />

<strong>di</strong>cembre 1143, permettono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare altri tre punti <strong>di</strong> riferimento, questa volta<br />

forse precisabili con maggiore approssimazione. Il primo dei riferimenti è situato

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!