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relazione archeologica

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altre strutture, cisterne per la raccolta delle acque, si osservano proseguendo sulla<br />

sommità.<br />

Nell’Età del Ferro, l’abitato nuragico sembra subire una prima crisi,<br />

accompagnata probabilmente da un periodo d’abbandono. Infatti, le strutture<br />

insediative oggetto di indagini archeologiche, non restituiscono materiali posteriori alla<br />

fine dell’VIII secolo a. C.<br />

Nell’età punica e romana riappaiono sicure tracce riferibili a una<br />

rioccupazione parziale, attraverso il riutilizzo a scopo funerario delle pendici<br />

occidentali del monte. I dati disponibili consentono di rilevare una continuità tra l’età<br />

nuragica e romana del complesso di strutture presenti sulla sommità e sul versante<br />

orientale del monte, che indicano una struttura ancora vitale, testimoniato da materiale<br />

mobile di età punica e romana, e dal reimpiego delle strutture abitative di età nuragica<br />

anche nei secoli successivi.<br />

Le emergenze archeologiche relative al villaggio nuragico di Monte Zara,<br />

perdurato fino all’età romana, interessate dal progetto, si trovano sul versante orientale<br />

del rilievo, e più precisamente nella zona retrostante, a controllo di una via naturale e a<br />

dominio a Sud del Golfo di Cagliari, della Piana di Siliqua a Ovest e del Cixerri a Est.<br />

Panoramica dell’area interessata dal progetto.<br />

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