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che chiedeva la mia rimozione dall'incarico in quanto, diceva, avevo sovvertito Ie regole della<br />

burocrazia italiana, quando invece avevamo otteuto un successo enorme. La prima riunione fu fatta<br />

aRoma al circolo di Montebello, e in quella fu deciso l'iter da seguire e Ie cose da fare. L'inglese<br />

redasse il documento che fu approvato dagli altri. Su quella la questione ho agito come un<br />

imprenditore privato che doveva portare a casa il profitto. II profitto I'ho portato, pero alla fine mi<br />

sono reso conto che I'organizzazione non voleva, ho capito che mi ero creato tanti nemici.<br />

G.M.: Ha accennato a Cossiga. In quale occasione 10 aveva conosciuto?<br />

L.c.: Ritorma spesso nella mia storia questa generale Cucino, allora Capo di Stato Maggiore<br />

dell'Esercito. 10 avevo occasione allora di frequentare paracadutisti inglesi, perche il corso per il<br />

paracadutismo civile era gestito da alcuni congedati delle loro forze speciali. Poi ebbi a conoscere<br />

bene anche para militari che mi portarono a vedere dei poligoni di tiro, di cui alcui erano per la<br />

preparazione per il Nord Irlanda. Da Ii il passo per l'antiterrorismo e stato breve e rill resi conto<br />

che la preparazione italiana nell'antierrorismo era del tutto inadeguata. Chiamai allora Roma per<br />

pariare con Cucino: "Generale - dissi - seguo una procedura non corretta ma se no mi rivolgo<br />

direttamente a lei questa cosa non verra mai fatta". Preparai quindi un appunto e glielo mandai,<br />

proponendo di tentare una cooperazione con Ie forze speciali britanniche dell 'antiterrorismo.<br />

Cucino mi ritelefono dopo qualche giomo per dinni che sarebbe venuto il ministro degli Intemi a<br />

Londra per incontramli. Cossiga giunto a Londra mi chiese di esporre la cosa e alla fine<br />

I'approvo, sicche io andai dal vice-eapo dei servizi inglesi, il quale rill fece subito capire che un<br />

progetto antiterrorismo con gli italiani non 10 volevano fare, perche era il periodo degli scandali del<br />

SISMI. Riuscii comunque a convincerlo. Dopo qualche settimana arrivarono a Londra da Roma un<br />

poliziotto, un carabiniere e un ufficiale dell'esercito. II risultato fu che invece di addestrare<br />

all'antiterrorismo Ie forze speciali dell'esercito e della marina che i gia c'erano, furono costituite<br />

due forze il GIP dei carabinieri e il NOCS della polizia. La mia idea era che se si ha<br />

un'emergenza terrorismo non ci si preoccupa tanto di fare un giocattolo co Ie forze di polizia, rna<br />

addestrando Ie forze che gia c'erano, dando loro questi compiti supplementari.<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

G.M.: AlIa fine della sua esperienza nell'Ufficio di Politica Militare dello Stato Maggiore<br />

dell'Esercito si apre in Italia il dibattito sui "Nuoyo modello di difesa". Quali ricordi ha di<br />

questa yicenda?<br />

L.C.: 10 I'ho presa proprio come una battaglia. Una battaglia per il nostro paese per farlo crescere<br />

e infatti siamo cresciuti in una maniera enonne fra il 1979 ed il 1982. Lagorio era uno dei ministri<br />

pili graditi nella NATO e anche noi 10 eravanlO per il lavoro che facevamo per lui ed eravamo<br />

rispettati da tutti. Prima il ministro italiano era I'ultimo, la coda, poi con Lagorio questa<br />

considerazione ecompletamente cambiata.<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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