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L.C.:AIcune cose Varu10 dette suI problema "Operazione di pace". 10 venni a leggere un giomo del<br />

1979, nella posta, che Andreotti aveva promesso all'allora Segretario Generale dell'ONU di<br />

mandare delle truppe italiane in missione ovunque fosse richiesto. Mi chiesi come fosse possibile<br />

che il capo del govemo potesse promettere una una cosa del genere. 1 nostri militari, mai usciti<br />

dall'Italia sarebbero stato inviati chissa dove senza accertarsi delle condizioni militari politiche e<br />

giuridiche dell'impegno: troppo rischioso. II ministro di allora aveva detto di si appoggiato dai suoi<br />

soliti esperti. Feci presente che si rischiava un putiferio: in Parlamento non si e mai parlato di<br />

questo, I'esercito fa esercitazioni a dieci chilometri da casa e non gli si puo dire di colpo di andare<br />

in un posto che non sanno nemmeno dove si trova sulla carta geografica. "Secondo me - dissi - la<br />

cosa non si puo fare". Ne parlai con il Comitato dei Capi di Stato Maggiore e la risposta pilatesca<br />

fu che il ministro aveva gia deciso e non c'era nulla da fare. Questa cosa era stata preceduta da una<br />

mia iniziativa sempre appoggiata dal Sottocapo di Stato Maggiore. 10 avevo convocato tutti i<br />

funzionari della difesa, tutti gli specialisti nel can1po: quello per la parte giuridica, quello per la<br />

parte legale, i costituzionalisti ed ho trovato un entusiasmo straordinario, rna anche da funzionari<br />

inaspettati, e tutti si son messi a lavorare'di gran lena, disponibili a fomire la loro consulenza.<br />

AHora ad un certo momento, dopo questa riunione io dissi: "Ma se si va in missione che cosa<br />

succede?". "E no, qui bisogna trovare il modo di non andare", rrU risposero. Allora mi fu chiesto se<br />

io potessi, a titolo personale, cercare di far rientrare la cosa. Andai quindi dal ministro degli Esteri<br />

con il capo di Gabinetto, che per fortuna era un mio amico, il quale mi disse :"Bravo, sei venuto<br />

qua a ricattarmi. La difesa ha detto di si e allora dobbiamo partire". "Senta Arnbasciatore, gli dissi,<br />

io Ie faccio un quadro della situazione: la difesa ha detto di si, voi dite di si, si mandano mille<br />

soldati poi ne ammazzano una cinquantina, il Parlanlento va per aria, e allora? 10, che non ho<br />

rilasciato mai un'intervista ad un giomale, faccio una conferenza stampa e rivelo come e nata<br />

questa cosa. Diro che il ministro degli esteri avvisato dei rischi di questa cosa ha detto comunque<br />

di procedere". "Ma che sei matto?", mi ribatte lui, sirnpaticissimo e spiritoso com'era. "Che cosa<br />

vuoi?", mi chiese. "Voglio sei 0 sette mesi in cui ci prepariamo" io dissi. La cosa paradossale e<br />

che dopo aver ottenuto questa il Comitato dei Capi di Stato Maggiore, Turrisi in persona, mi<br />

disse: "Caligaris, Ie diamo un ordine. Lei di forze di pace non se ne interessa piu". 10 ho risposto:<br />

"Arnn1iraglio, non posso dir di no, pero mi metto a rapporto con lei".<br />

AHora, mi ricordo che chiamai uno dei miei collaboratori e gli dissi di prendere tutte Ie scartoffie<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

che avevamo raccolto durante il lavoro fatto per Ie forze di pace. Arriva, quindi, questa persona<br />

con oltre 10 chili di carta e io mi rivolgo a Turrisi e gli dico: "An1miraglio, questa e il lavoro che<br />

abbian10 fatto e lei mi dice di buttarlo via. Insomma, io Ie auguro una carrera lunghissima, pero se<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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