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1 0 sessione: Roma 27 luglio 1998<br />

INIZIO DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.1<br />

Giampaolo MALGERI: E' il 27 luglio 1998. Ci troviamo I'on. Luigi Caligaris ed io,<br />

Giampaolo Malgeri, nello studio dell'on. Caligaris, in via Romagnosi a Roma per raccontare<br />

alcuni momenti della sua esperienza di ufficiale ai massimi vertici della politica militare<br />

italiana e della sua partecipazione alia politica europea dell'Italia. On. Caligaris e d'accordo<br />

che registriamo questa conversazione?<br />

Luigi CALIGARIS: Certo che si!<br />

C.M.: On. Caligaris, proprio tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70 quando lei<br />

cominciava a ricprire i suopi primi incarichi nello Stato Maggiore, si apri in Italia un dibattito<br />

piuttosto acceso sui problema della ratifica del trattato di non proliferazione del 1 0 luglio<br />

1968, che I'Italia avrebbe firmato il 28 gennaio 1969. Ad esempio, e nota la posizione che<br />

avevano assunto su tale questione personalita come Ducci, Albonetti, Gaja, Quaroni, che si<br />

erano scagliati con una certa decisione contro il trattato. Cosa pub raccontarci a questo<br />

proposito?<br />

L.C.: In realta quel tipo di dibattito si esauri abbastanza presto. Yorrei dire che, tra I'altro, io sono<br />

anche indirettamente cugino di Gaja: la moglie di Gaja emia cugina e con Gaja ho avuto un ottimo<br />

rapporto. Lui mi considerava un po' ribelle, mentre in realta era lui il vero ribelle. Lui era un ribelle<br />

piemontese. 10 sono un ribelle piemontese educato aRoma, quindi sono piu estroverso. Lui magari<br />

diceva Ie cose piu dure di quelle che dicevo io ma Ie diceva in modo diverso. Ha esercitato anche<br />

lui un'influenza su di me, perche mi ha costretto a diminuire la mia vis polemica. Era un<br />

personaggio di un livello straordinario anche come onesta. Come del resto Ducci, ffilO<br />

Ambasciatore a Londra. Quando andai a Londra dal 1974 al 1977 come addetto militare<br />

all'Ambasciata italiana, Ducci mi ricevette, dicendomi: "La ricevo volentieri. Lei e un ufficiale di<br />

cavalleria come sono stato io". Con Ducci and6 molto bene, tant'e vero che lui mi chiese anche di<br />

montare il suo cavallo. Ducci era un uomo dalla simpatia molto particolare, molto brusca. Non<br />

parlavamo molto, lui dava la battuta secca come era nel suo carattere. Mi coinvolgeva spesso<br />

quando c'era qualcosa ad un certo livello. Ad esempio, rni fece invitare il fine settimana da<br />

Geoffrey Howe che poi divent6 primo ministro. Fece, poi, una cosa, un'eccezione in mio onore: un<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

pranzo per la mia partenza, al quale io invitai tutti i rniei an1ici inglesi. Tomati aRoma ci siamo<br />

visti, ma ci sian10 frequentati pochissimo, perche forse e stata una delle poche persone che mi<br />

metteva soggezione.<br />

Un personaggio, come del resto Gaja, di valore eccezionale Ambasciatori di questa spessore<br />

certamente facevano la differenza.<br />

Entrambi, comunque, sia Gaja che Ducci erano stati dei nuclearisti convinti insieme ad Albonetti<br />

in anni precedenti.<br />

Luigi Calligaris<br />

C.M.: Ha qualche ricordo relativo alia politica europea da quell'osservatorio privilegiato che<br />

era I'Ambasciata a Londra?<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union


L.C.: Tra varie cose, ho consapevolezza dei miei limiti. E tra il sapere una cosa benissimo e tante<br />

malissimo preferisco la prima soluzione. 10 sono stato un addetto militare molto particolare: ai<br />

cocktail non ci andavo, Ie ceromonie Ie saltavo. Ero un addetto militare da campo e mi trovavo a<br />

contatto con l'unico esercito europeo che avesse esperienza di guerre, E siccome i militari devono<br />

prepararsi alla guerra presi quell'osservatorio come un osservatorio importantissimo. Ho scelto<br />

anche bene chi frequentare, cavalieri, paracadutisti, marines. L'eroe dei marines delle Falkland e<br />

uno dei miei pill cari amici. Quindi ho cercato di imparare come fare meglio il mestiere del soldato<br />

ed ho imparato moltissimo: soprattutto un modo pill spregiudicato, pill aperto, di trattare Ie cose.<br />

Ho imparato ad avere contatti diversi anche con i soldati, forse pill brutale rna molto pill diretto,<br />

Quindi qualche discorso sui problemi della politica europea ho sentito quando ero a cena con Ducci<br />

o in qualche altra occasione, rna io chiudevo, stupidamente rna consapevolmente, Ie paratie per<br />

evitare di entrare in qualcosa che era pill grande di me.<br />

G.M.: Con il suo ingresso nell'Ufficio di Politica Militare dello Stato Maggiore, la sua attivita<br />

si svolge in uffici assai vicini all'alta politica. Come si considerava in questi anni, sia negli<br />

ambienti politici, che in quelli militari, il problema della solidarieta, della fedelta atlantica?<br />

L.C.: In quel momenta, 1978, nessuna parlava di questa, Came esempio parlero degli euromissili.<br />

Questo e stato un problema colossale, forse il pili grasso problema della NATO in tutto il suo<br />

periodo. L'Italia non partecipava ai dibattiti, non veniva invitata alia Guadalupa, Allora io feci un<br />

semplice ragionamento: "La Germania ha dei problemi di pacifismo e di nucleare molto forti.<br />

Schmidt e un uomo di sinistra, molto vigoroso, molto coraggioso rna piu di tanto non si puo<br />

spingere. L'lnghilterra e una cosa diversa, la sua vocazione filoamericana priva di importanza la<br />

sua adesione. Per cui ritengo che ci dobbiamo preparare politicamente e tecnicamente per<br />

affrontare il momenta in cui gli americani ci chiederanno di associarsi al progranuna Euromissili",<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

Poi venni a scoprire, addirittura, che gli americani, in realtil, ce 10 avevano gia chiesto, rna nel<br />

modo in cui lora trattavano gli italiani, ossia per vie traverse con italiani compiacenti.<br />

Non c'e mai stato, e questa e una cosa che meriterebbe un dibattito, in ltalia una posizione troppo<br />

filo-atlantica 0, al contrario troppo anti-atlantica. L'Italia e il paese della via di mezzo e del<br />

privato. Di conseguenza gli americani si erano scelti alcuni interlocutori, a mio avviso non<br />

straordinari, i quali - e questa non 10 posso dimostrare, rna ne sana certo - facevano da veicolo<br />

dell'opinione americana nelloro modo un po' pretesco, anzi curiale (Piero Ostellino quando venne<br />

da me la prima volta, mi disse: "II suo ufficia mi sembra una cittadella assediata. Appena si esce<br />

si respira aria di curia"). Ecco gli italiani sono curiali. Forse uno dei meriti di Berlusconi e stato<br />

quello che ha distrutto questa curialita con un linguaggio diverso, Pero non l'ha distrutto nei<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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contenuti, 10 ha distrutto nella stile. Curialita nel senso che si volevano accontentare gli americani,<br />

rna non troppo, e comunque cercando il modo di non far fare una brutta figura ai comunisti, che da<br />

parte loro non si spingevano oltre un certo limite nella durezza dell'opposizione: un metodo molto<br />

farisaico, contrario al mio modo di vedere. 10, infatti, mi sono reso conto che cosi operando<br />

vemamo emarginati, perche chi non ha risposte positive ne negative, non puo essere un<br />

interlocutore valido.<br />

Ci fu nel 1979 una visita abbastanza importante: fu la visita di tutti i giomalisti della NATO che<br />

venivano a scoprire qual era I'atteggiamento italiano verso gli euromissili. Perche non si era ancora<br />

capito quale fosse la sua posizione. Per cui questa gruppo, impegnato in un giro tra tutti i paesi<br />

membri della NATO, agli inizi del '79 arrivo anche in ltalia. Un discorso pronunciato dal ministro<br />

Ruffini aveva lasciato sbigottito il decano della Commissione. Per cui mi telefono a casa un<br />

responsabile del Gabinetto e mi disse: "Guarda, qui la situazione e catastrofica. Vieni a fare tu<br />

una conferenza". Mi ricordo che avevo 39 di febbre, presi due aspirine e andai a fare la<br />

conferenza. Tomato a casa mi hanno telefonato e mi hanno detto: "Hai salvato la situazione". 10<br />

non avevo sostenuto nulla di originale, avevo solo detto in maniera diversa e chiara Ie cose che non<br />

aveva voluto dire il rninistro.<br />

Per dare l'avvio alIa collaborazione era prevista una importante numone con una delegazione<br />

americana. La mia partecipazione fu imposta da una persona che non ha avuto il credito che<br />

meritava: il Sottocapo dello Stato Maggiore della Difesa, generale Coniglio. Era un napoletano<br />

soave, intelligente, spiritoso e garbato e mi ha sopportato anche in momenti in cui io ero diventato<br />

insopportabile, perche la pressione era talmente forte su di un colonnello che mi scappavano delle<br />

reazioni delle quali non sono fiero. Lui volle che in questa incontro ai massimi vertici ci fossi<br />

anch'io. Lui disse al capo di S.M.: "Questo problema 10 dobbiamo far gestire direttamente a lui sia<br />

suI piano politico che su quello militare". Venne quindi questa delegazione americana un po<br />

tronfia con un civile a capo, non un militare. E questo comincio dicendo: "Questo e il problema,<br />

voi naturalmente dovete entrare. Noi abbiamo deciso che la base deve essere Aviano, allora<br />

preparatevi ad attrezzare Aviano". Silenzio totale. Un generale mi diede, quindi, la parola<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

presentandomi, dicendo che ero la persona incaricata di gestire la cosa ed io dissi: "Mi pare di<br />

capire che l'ltalia ediventata una colonia. Non ritengo opportuno che ci si dica cosa dobbiamo<br />

fare nel nostro paese, soprattutto non conoscendo il paese. Peraltro la scelta di Aviano la<br />

metteremo sotto valutazione, rna non rni sembra la migliore". Sconcerto generale. Successivamente<br />

uno degli anlericani, un giovane funzionario, venne a trovarmi, dicendomi: "So che lei earrabbiato.<br />

Che cosa intende fare?". 10 gli rispondo: "Questa capo delegazione non e accettabile. Non perche<br />

sia antipatico, la qual cosa non interessa, ma con uno che ha questa mentalita sara uno scontro<br />

continuo". Quel capo delegazione non venne piu, non sentimmo piu parlare di lui, non I'incontrai<br />

piu, non so che fine ha fatto. Gli americani, peraltro, hanno questo di buono, sono, nel loro modo,<br />

onesti, sono rigorosi. Comunque devo dire che sono sempre stato pienamete sostenuto dai' miei<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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superiori: dal generale Coniglio e poi anche dal capo di Stato Maggiore che si era reso conto che Ie<br />

cose funzionavano e poi dal ministro Lagorio.<br />

C.M.: Qual'era la sua posizione personale nei confronti del problema degli euromissili?<br />

L.c.: Quando mi fu presentato il problema io 10 analizzai obiettivamente. Peraltro mi faccio<br />

credito del fatto che, contrariamente al parere di molti, insistetti perche questa problema fosse<br />

portato i Parlamento. Paradossalmente furono i militari che convinsero il ministro, il capo del<br />

govemo, che poi era Cossiga a portare il dibattito in Parlamento. Cossiga gesti la cosa benissimo.<br />

Ma ritomian10 al nostro discorso. Subito dopo ci fu un'importate riunione con i tre stati maggiori.<br />

Mi ricordo che per la Marina c'era Mariani, per I'Aeronautica c'era Giordo, che e stato poi<br />

sottocapo della S.M. dell'Aeronautica e mi pare che per I'esercito ci fosse Angioni. Perc I'esercito<br />

era molto marginale in quella situazione perche era soprattutto un problema aeronautico; la Marina<br />

invece cercava in quel momenta di fare in modo che gli euromissili diventassero un problema<br />

navale. Ma Mariani capi al volo che non doveva insistere. L'Aeronautica fece un bello studio su<br />

tutto il territorio italiano per vedere dove mettere Ie basi e furono individuate due 10caiitA di cui<br />

appunto una era Comiso. Elaboran1ffio un documento conclusivo apprezzatissimo da tutti.<br />

Convinsi i miei colleghi con un ragionamento elementare: 1'1talia era un paese politicamente<br />

incapace di esprimere qualsisi strategia politica e, quindi, militare. Era un paese marginale. Quindi<br />

la dipendenza degli italiani non era una dipendenza ne richiesta dagli americani, anche se certo gli<br />

americani la trovavano comoda, ne istituzionale ne legata a ragioni di politica generale: era la<br />

dipendenza di singole persone a cui non importava assolutamente quale alta politica avrebbe<br />

avuto I'Italia. Per loro era importante non disturbare i padroni del vapore. AHora che cosa<br />

succedeva? Tutte queste persone, che erano immerse nella loro politica nazionale, scaricavano tutto<br />

sugli americani per esonerare se stessi da ogni responsabilitil. 1nvece il nostro gruppo di lavoro<br />

diede parere negativo, perche appunto un paese come il nostro non era in grado di gestire una<br />

cosa di tal genere. Se invece 10 avessero dovuto gestire come partnership dell'alleanza, avrenuno<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

dovuto chiedere delle compensazioni enormi: aeroporti nuovi, difesa antiaerea nuova, tutta una<br />

serie di cose.<br />

II documento arrive all'attenzione del Ministro e fu valutato e studiato dal suo Gabinetto. Lo<br />

convinsero 0 si convinse che la cosa migliore da fare fosse di dire di si, senza condizioni, alla<br />

NATO e agli an1ericani. Per cui il ministro passo da una posizione agnostica a quella di fervente<br />

sostenitore degli euromissili. E fece capire in maniera incisiva ai militari che dovevano adeguarsi.<br />

Quindi i militari che prima erano contrari anche loro si adeguarono. La cosa fu minimizzata e cosi<br />

il Comitato dei Capi di Stato Maggiore pote dare la sua accettazione senza problemi. Poi ci fu la<br />

routine, affrettata come sempre in 1talia, delle ratifiche. 10 andai nel dicembre del '79 alia Camera<br />

con Cossiga, che gia conoscevo, ad appoggiarlo. Quando arrivai Cossiga mi disse: ''Che viene a<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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fare colonnello?". "Vengo a sostenerla in Parlamento", rispondo io. "Grazie generale. Ma lei<br />

studia troppo, non prenda suI serio questo Parlamento. Lei prepara delle cose che non leggono e se<br />

anche Ie leggono non Ie capiscono emeglio se si va a fare una passeggiata". E in effetti I'aula era<br />

quasi vuota e scarsissimo era l'interesse. Per cui la volta successiva che dovevamo andare al<br />

Senato ho mandato uno dei miei collaboratori, che non ha dovuto fare assolutamente niente.<br />

A proposito sempre degli euromissili interessante quanta accadde per la questione della sede in cui<br />

installarli. Dissi a Lagorio di dire agli americani che due erano Ie scelte possibili. Aviano fu<br />

scartata perche era trappo densa di cose militari, troppo vicina al confine, un obiettivo<br />

straordinariamente pericoloso. Allora ci fu addirittura un intervento· dell'assistente sottosegretario<br />

del Pentagono, su mia richiesta, sulla presa di posizione della Commissione del Bilancio del<br />

Congresso che si rimangio completan1ente la decisione di imporre Aviano all'ltalia, nonostante<br />

avesse detto gia urbi et orbi: "Aviano 0 niente?". 10 gli ho fatto un quadro politico della situazione<br />

italiana, osservando che se insistevano non saltava solo l'ltalia, ma tutto il pragetto, perche la<br />

condizione della Germania alia sua partecipazione era che ci fosse anche l'ltalia.<br />

Gli americani, nei rapporti di lavoro che ho avuto con lora sono stati di una lealta totale, in alcuni<br />

casi anche contra i lora capi. Posso, a questa proposito ricordare un altra episodio. Eravamo a<br />

Bonn per una riunione del gruppo nucleare. Uno dei funzionari americani venne da me per dirmi<br />

che il generale Rogers voleva fare un rapporto molto negativo contro l'ltalia al Comitato.<br />

Volevano che 10 sapessi. Andai da Lagorio per avvisarlo: "Noi - gli dissi - possian10 facilmente<br />

ribattere quanta dice. Facciamoglielo sapere". Lui acconsenti e si pote quindi avvisare gli<br />

americani che avremmo reagito. Alia fine della riunione Rogers, modificando completan1ente la sua<br />

posizione, manifesto apprezzamento per 10 sforzo dell'ltalia. 10 non ho visto negli americani quel<br />

rancore che invece ho trovato molte volte nella mia vita in ltalia. Forse e una cultura diversa,<br />

molto piu dinan1ica. Hanno poco tempo per coltivare rancori.<br />

G.M.: Forse c'e in loro anche questa visione dell'obiettivo comune come unica cosa veramente<br />

importante.<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

L.C.: Si chian1a "Mission oriented", ossia devozione alia missione da compiere Sempre sulla<br />

questione degli euramissili gli americani, molto ortodossi, volevano far Ie cose coinvolgendo tutti.<br />

Bello ma non si andava avanti, perche ognuno dei quindici paesi voleva dire la sua anche se<br />

erano solo in tre (Germania, Gran Bretagna e ltalia) a partecipare al pragranuna. Ma questa<br />

imponeva ore e ore di continue riunioni e discussioni. Proposi quindi di fare un gruPPO di lavora<br />

con rappresentanti dei paesi che avrebbero dovuto schierare gli euramissili. Nessuno poteva<br />

obiettare. Ervamo noi, infatti, che avevanlO la responsabilita politica, pragranunatica e<br />

tecnologica. Tedeschi e britannici si dissero d'accordo. Venne creato, quindi, un gruPPO di lavoro<br />

di tre persone, io I'unica opposizione I'ho avuta dagli italiani con una lettera di un alto personaggio<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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che chiedeva la mia rimozione dall'incarico in quanto, diceva, avevo sovvertito Ie regole della<br />

burocrazia italiana, quando invece avevamo otteuto un successo enorme. La prima riunione fu fatta<br />

aRoma al circolo di Montebello, e in quella fu deciso l'iter da seguire e Ie cose da fare. L'inglese<br />

redasse il documento che fu approvato dagli altri. Su quella la questione ho agito come un<br />

imprenditore privato che doveva portare a casa il profitto. II profitto I'ho portato, pero alla fine mi<br />

sono reso conto che I'organizzazione non voleva, ho capito che mi ero creato tanti nemici.<br />

G.M.: Ha accennato a Cossiga. In quale occasione 10 aveva conosciuto?<br />

L.c.: Ritorma spesso nella mia storia questa generale Cucino, allora Capo di Stato Maggiore<br />

dell'Esercito. 10 avevo occasione allora di frequentare paracadutisti inglesi, perche il corso per il<br />

paracadutismo civile era gestito da alcuni congedati delle loro forze speciali. Poi ebbi a conoscere<br />

bene anche para militari che mi portarono a vedere dei poligoni di tiro, di cui alcui erano per la<br />

preparazione per il Nord Irlanda. Da Ii il passo per l'antiterrorismo e stato breve e rill resi conto<br />

che la preparazione italiana nell'antierrorismo era del tutto inadeguata. Chiamai allora Roma per<br />

pariare con Cucino: "Generale - dissi - seguo una procedura non corretta ma se no mi rivolgo<br />

direttamente a lei questa cosa non verra mai fatta". Preparai quindi un appunto e glielo mandai,<br />

proponendo di tentare una cooperazione con Ie forze speciali britanniche dell 'antiterrorismo.<br />

Cucino mi ritelefono dopo qualche giomo per dinni che sarebbe venuto il ministro degli Intemi a<br />

Londra per incontramli. Cossiga giunto a Londra mi chiese di esporre la cosa e alla fine<br />

I'approvo, sicche io andai dal vice-eapo dei servizi inglesi, il quale rill fece subito capire che un<br />

progetto antiterrorismo con gli italiani non 10 volevano fare, perche era il periodo degli scandali del<br />

SISMI. Riuscii comunque a convincerlo. Dopo qualche settimana arrivarono a Londra da Roma un<br />

poliziotto, un carabiniere e un ufficiale dell'esercito. II risultato fu che invece di addestrare<br />

all'antiterrorismo Ie forze speciali dell'esercito e della marina che i gia c'erano, furono costituite<br />

due forze il GIP dei carabinieri e il NOCS della polizia. La mia idea era che se si ha<br />

un'emergenza terrorismo non ci si preoccupa tanto di fare un giocattolo co Ie forze di polizia, rna<br />

addestrando Ie forze che gia c'erano, dando loro questi compiti supplementari.<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

G.M.: AlIa fine della sua esperienza nell'Ufficio di Politica Militare dello Stato Maggiore<br />

dell'Esercito si apre in Italia il dibattito sui "Nuoyo modello di difesa". Quali ricordi ha di<br />

questa yicenda?<br />

L.C.: 10 I'ho presa proprio come una battaglia. Una battaglia per il nostro paese per farlo crescere<br />

e infatti siamo cresciuti in una maniera enonne fra il 1979 ed il 1982. Lagorio era uno dei ministri<br />

pili graditi nella NATO e anche noi 10 eravanlO per il lavoro che facevamo per lui ed eravamo<br />

rispettati da tutti. Prima il ministro italiano era I'ultimo, la coda, poi con Lagorio questa<br />

considerazione ecompletamente cambiata.<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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G.M.: Era stretta la collaborazione tra voi militari e Lagorio?<br />

L.c.: Con Lagorio ho avuto un rapporto diretto. II che poi fu una delle cause indirette delle mie<br />

dimissioni. A me non importava nulla di relazionarmi a livelli alti del potere, per6 mi faceva<br />

comodo perche superavo Ie remore della burocrazia. Fra Ie cose che posso vantare e di avere<br />

persuaso il govemo ad aumentare del 3% annuo il bilancio della difesa, levando Ie forze armate da<br />

un punto di non ritomo. Fu un'operazione possibile perche c'era un Capo di Stato Maggiore<br />

della Marina, che poi e diventato Capo di SM della Difesa, molto abile, I'ammiraglio Torrisi. II<br />

ministro era Sarti e poi Lagorio.<br />

Trovavo estremamente difficile lavorare con alcuni uffici dello Stato Maggiore perche non<br />

volevano mai correre rischi. Per esempio, sulla questione del bilancio io spiegai i motivi per cui<br />

avrei condotto questa battaglia chiedendo loro un parere favorevole che mi fu rifiutato nel timore<br />

di mettere in difficolm il ministro.<br />

FrNE DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.I<br />

rNIZIO DELLA FACCIATA 8 DELLA CASSETTA N.1<br />

L.c.: I miei collaboratori erano molto seri e avevo ormai una rete di amicizie fortissime basate<br />

sui lavoro. II ministro della difesa americano evenuto a casa mia quando io ho dato Ie dimissioni in<br />

forma privata. 10, anche se sembra un po' arrogante, avevo la sicurezza di stare dalla parte giusta,<br />

quindi provavo, qualche volta, anche una certa insofferenza verso limiti burocratici, limiti di<br />

decisione. Allora proposi che I'Ufficio di Politica Militare, che fino a quel momenta veniva<br />

affidato ad un colonnello, diventasse Ufficio Generale. 10 stavo diventando generale, infatti, e<br />

avrei dovuto lasciare I'incarico ma desideravo portare a termine quello che avevo fatto perche<br />

ritenevo fossero delle cose importanti. Chiesi quindi di poter lavorare altri due anni impegnandomi<br />

a dare Ie dimissioni alla fine purche mi venisse consentito di completare il mio lavoro. In realm,<br />

quello che a molti interessava era soprattutto di far fuori me, perche saltavo tre 0 quattro scalini<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

gerarchici pur essendo solo colonnello. Capisco I'irritazione, era per6 sbagliata, se solo avessero<br />

pensato un momento, perche in realm era il mio grado ad essere fuori posto perche i miei colleghi,<br />

quelli con cui mi davo del tu, persone come Richard Perle, erano sottosegretari 0 assistenti<br />

sottosegretari, erano politici 0 militari di grado molto elevato. Invece, siccome quasta struttura<br />

della politica militare in ltalia dava fastidio perche abbinava la politica col militare doveva restare<br />

senza influenza (mi ricordo una battuta del Capo di Stato Maggiore :"La politica militare e un<br />

termine paradossale perche militari e politici sono due termini che non si possono coniugare").<br />

Qualche armo dopo quell'ufficio ediventato Ufficio Generale, proprio come avevo proposto io.<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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L.C.:AIcune cose Varu10 dette suI problema "Operazione di pace". 10 venni a leggere un giomo del<br />

1979, nella posta, che Andreotti aveva promesso all'allora Segretario Generale dell'ONU di<br />

mandare delle truppe italiane in missione ovunque fosse richiesto. Mi chiesi come fosse possibile<br />

che il capo del govemo potesse promettere una una cosa del genere. 1 nostri militari, mai usciti<br />

dall'Italia sarebbero stato inviati chissa dove senza accertarsi delle condizioni militari politiche e<br />

giuridiche dell'impegno: troppo rischioso. II ministro di allora aveva detto di si appoggiato dai suoi<br />

soliti esperti. Feci presente che si rischiava un putiferio: in Parlamento non si e mai parlato di<br />

questo, I'esercito fa esercitazioni a dieci chilometri da casa e non gli si puo dire di colpo di andare<br />

in un posto che non sanno nemmeno dove si trova sulla carta geografica. "Secondo me - dissi - la<br />

cosa non si puo fare". Ne parlai con il Comitato dei Capi di Stato Maggiore e la risposta pilatesca<br />

fu che il ministro aveva gia deciso e non c'era nulla da fare. Questa cosa era stata preceduta da una<br />

mia iniziativa sempre appoggiata dal Sottocapo di Stato Maggiore. 10 avevo convocato tutti i<br />

funzionari della difesa, tutti gli specialisti nel can1po: quello per la parte giuridica, quello per la<br />

parte legale, i costituzionalisti ed ho trovato un entusiasmo straordinario, rna anche da funzionari<br />

inaspettati, e tutti si son messi a lavorare'di gran lena, disponibili a fomire la loro consulenza.<br />

AHora ad un certo momento, dopo questa riunione io dissi: "Ma se si va in missione che cosa<br />

succede?". "E no, qui bisogna trovare il modo di non andare", rrU risposero. Allora mi fu chiesto se<br />

io potessi, a titolo personale, cercare di far rientrare la cosa. Andai quindi dal ministro degli Esteri<br />

con il capo di Gabinetto, che per fortuna era un mio amico, il quale mi disse :"Bravo, sei venuto<br />

qua a ricattarmi. La difesa ha detto di si e allora dobbiamo partire". "Senta Arnbasciatore, gli dissi,<br />

io Ie faccio un quadro della situazione: la difesa ha detto di si, voi dite di si, si mandano mille<br />

soldati poi ne ammazzano una cinquantina, il Parlanlento va per aria, e allora? 10, che non ho<br />

rilasciato mai un'intervista ad un giomale, faccio una conferenza stampa e rivelo come e nata<br />

questa cosa. Diro che il ministro degli esteri avvisato dei rischi di questa cosa ha detto comunque<br />

di procedere". "Ma che sei matto?", mi ribatte lui, sirnpaticissimo e spiritoso com'era. "Che cosa<br />

vuoi?", mi chiese. "Voglio sei 0 sette mesi in cui ci prepariamo" io dissi. La cosa paradossale e<br />

che dopo aver ottenuto questa il Comitato dei Capi di Stato Maggiore, Turrisi in persona, mi<br />

disse: "Caligaris, Ie diamo un ordine. Lei di forze di pace non se ne interessa piu". 10 ho risposto:<br />

"Arnn1iraglio, non posso dir di no, pero mi metto a rapporto con lei".<br />

AHora, mi ricordo che chiamai uno dei miei collaboratori e gli dissi di prendere tutte Ie scartoffie<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

che avevamo raccolto durante il lavoro fatto per Ie forze di pace. Arriva, quindi, questa persona<br />

con oltre 10 chili di carta e io mi rivolgo a Turrisi e gli dico: "An1miraglio, questa e il lavoro che<br />

abbian10 fatto e lei mi dice di buttarlo via. Insomma, io Ie auguro una carrera lunghissima, pero se<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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lei un giomo se ne deve andare e il suo successore si trova scoperto questa e la documentazione".<br />

Turrisi quindi mi disse: " 10 Ie chiedo soltanto una cosa: non faccia nessun atto pubblico e continui<br />

a lavorare" e infatti abbianlO continuato cosi. Quando e scoppiato il Libano non erano preparati,<br />

rna almeno I'esercito aveva cominciato a pensarci.<br />

Quindi diciamo che era tutto un sistema in ebollizione perche coincideva un'enorme massa di<br />

problemi che un paese come l'Italia non poteva non porsi; una struttura efficiente<br />

burocraticamente rna totalmente anchilosata negli schemi da guerra fredda a livelli inferori con una<br />

gestione politica che aveva i suoi primi della c1asse come Cossiga. Ma anche tanta zavorra.<br />

C'erano alcuni generali qua e Iii. che avevano capito la cosa rna era un problema di dimensioni<br />

mastodontiche e allora la fatica era enonne.<br />

C.M.: Ma si sentiva questa esigenza di riformare?<br />

L.c.: Molti militari la sentivano piu dei civili. C'e stata una spinta quando si e cominciato ad<br />

aprire uno spiraglio e si vedeva che in fonda la gente ci rispettava. Perche non e vera che gli italiani<br />

non sana rispettati, gli italiani non sana rispettati quando non rispettano se stessi, perche all'estero<br />

il peggior nemico di un italiano e un altro italiano.<br />

Fine della Ia sessione dell'intervista<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

Luigi Calligaris<br />

9


2° sessione: Roma 29 luglio 1998<br />

INIZIO DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.2<br />

G.M.: E' il 29 luglio 1998, ci troviamo nell'abitazione dell'On. Caligaris in Via Paisiello 26,<br />

per riprendere I'intervista interrotta il giorno 27. On. Caligaris e interessante tracciare un<br />

suo profilo come parlamentare europeo. Quali sono Ie origini del suo impegno politico e Ie<br />

motivazioni sottese alla sua scelta di candidarsi alle e1ezioni europee nelle liste di Forza Italia<br />

nel 1994?<br />

L.C.: Ero stato invitato ad entrare nel Partito Liberale e poi nel Partito Repubblicano: due partiti<br />

che mi sono affini come idee e quindi sui piano politico-ideologico mi poteva andare anche bene.<br />

Non sentivo nessuna attrazione pero per la politica della quale avevo conosciuto, se non altro, il<br />

modus operandi quando ero stato all'Ufficio di Politica Militare. La politica mi sembrava troppo<br />

contorta, poco vicina ai reali problemi del Paese, intenta soltanto a rigenerare se stessa.<br />

1 primi del '93 Giuliano Urbani, conosciuto quando eravamo nel Comitato Scientifico dell'lSPI mi<br />

telefono per dimli: "Guarda, io ti devo dare un opuscolo che ho fatto sui buon govemo. Leggilo, se<br />

sei d'accordo, fimla". Leggo questa opuscolo, corrispondeva aile mie idee, erano concetti<br />

semplici, elementari, ma molto spesso i concetti semplici sono pili validi di queHi complicati, per<br />

cui l'ho finnato. Dopo di che me ne sono disinteressato. Finche un giomo mi telefona Paolo Del<br />

Debbio, che mi dice: "La voglio venire a trovare". E' venuto qui in casa. Una persona di valore.<br />

Nel suo modo molto suasivo comincia a chiedemli una cosa, poi un'altra e dopo un paio d'ore mi<br />

dice: "Lei e la persona per noi". "Non esageriamo - ribatto io - che cosa vuol dire I'uomo per noi.<br />

Per noi chi?". E lui continua: "Allora telefono al Cavalier Berlusconi e la faccio pariare con lui".<br />

Me 10 passa e Berlusconi mi dice "Caro Generale, siamo contenti che lei sia con noi". "No guardi<br />

non se ne parla proprio. 10 vorrei capire cosa state facendo, perche 10 fate, se io sono la persona<br />

adatta". "Va bene - mi disse lui - aHora la invito a cena". E mi invito a cena con Martino, con il<br />

quale eravamo amici. Martino mi passo a prendere e siamo andati insieme a Via dell'Anima e<br />

siamo stati circa 4 ore a parlare. Siamo tomati aile 2 del mattino. E' stata una cosa interessante. 10<br />

ho chiesto a Berlusconi alcune cose, lui mi ha risposto in maniera credibile sui suo impegno<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

politico; gli ho creduto anche perche ad un certo momento c'era il desiderio di credere in qualcuno.<br />

Personaggio estremamente interessante Berlusconi, credo che si fosse anche preparato in vista del<br />

nostro incontro, come del resto fa sempre quando deve incontrare qualcuno la prima volta. II che<br />

dimostra una certa professionalita. Mi ricordo aHora che riuscii anche a farlo irritare un paio di<br />

volte per cercare di rompere questa bonomia che mi sembrava un po' eccessiva. E lui si irrito. Mi<br />

(icordo che presi in giro il fatto che aveva mandato ad una trasmissione, forse Milano ltalia, alcuni<br />

esponenti di questa nuovo movimento in fomlazione, che non mi ricordo se si chianlasse gia Forza<br />

ltalia, tutti vestiti uguali, in abito blu, con Ie scarpe uguali, la cravatta a righe uguale, sembravano<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

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Luigi Calligaris<br />

10


gli stewarts di una compagnia aerea e mi ricordo che mi rispose anche abbastanza male dicendomi:<br />

"Anche lei ha la giacca blu".<br />

Come passo successivo invito Martino, Ciauno - altro liberale - e il sottoscritto ad Arcore per un<br />

paio di giomi per la stesura definitiva del programma del partito. In quell'occasione venl1l<br />

incaricato di stendere Ie parti che riguardavano sicurezza intema (ordine pubblico, ecc. tema suI<br />

quale non credo di aver fatto un lavoro completo perche, data la mia fomlzione professionale, ho<br />

trattato soprattutto la gestione delle forze dell'ordine pili che la sicurezza intema nella sua<br />

globaliti), politica estera e di difesa. Martino fece la parte economica. E fu allora che ebbi<br />

un'ulteriore confemla delle capaciti di Berlusconi, ij quale teneva botta a tante cose che noi<br />

dicevamo pur non sapendone nulla, ma riusciva a prendeme sempre il nesso. 10 ho insegnato<br />

leadership e, soprattutto, I'ho praticata e so che ij capo procede per sintesi, ha la capaciti di<br />

anticipare, di intuire, di semplificare, di arrivare al nocciolo del problema e lui questa ce I'ha. Dove<br />

difetta, invece, molto spesso enell'analisi. Lui emolto pragmatico, eun tattico di grande valore per<br />

la sua prontezza di riflessi ma non vuol veder lontano. Forse 10 vede nel suo particolare mestiere<br />

ma nella politica no. Infatti pili di una volta mi disse: "Caro generale la smetta di pensare a<br />

domani. Noi eall'oggi che dobbianlo guardare". "Guardi - gli faccio io - che domani edopo oggi".<br />

Comunque dopo quei due giomi e mezzo dissi a mia moglie: "Questo e un uomo straordnario. Se<br />

veramente vuole fare e I'uomo che puo fare qualcosa". In quel momenta ero veramente convinto di<br />

Berlusconi.<br />

Poi ci sono stati altri incontri non significativi finche una sera ci mando a chiamare, Martino e il<br />

sottoscritto, e mi chiese di prendere a carico !'organizzazione del movimento. "10 non ho alcuna<br />

voglia - gli dissi - se volevo fare qualcosa di questa genere restavo a fare il militare. L'attivita di<br />

studio va bene ma questa e un'altra cosa". Martino ribatte dicendogli: "Questa cosa la puo fare<br />

soltanto lui". Non so se Martino fosse convinto 0 si erano messi d'accordo tra di loro. Voglio<br />

pensare che ci credesse. Comunque per convincermi alia fine mi han messo di fronte ad una specie<br />

di responsabiliti: "Se non 10 fa, non 10 faccianlO per niente". Allora io dissi che non mi potevo far<br />

carico di tale responsabiliti e accettai di incontrare Dell'Utri a Via dell'Umilti in questo palazzo<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

che ancora era totalmente vuoto. Incontrai altri personaggi di cui uno gia allora non mi piacque e<br />

avevo ragione. Dissi comunque a Dell'Utri:" on pensate di usarmi come uomo immagine perche<br />

non funziona. Quindi se avete bisogno del mio apporto va bene, se pensate invece che il mio nome<br />

vi serva per quello che vale, non ci sto". Loro mi rassicurarono che non era cosi, invece alcuni<br />

sintomi di reazione dell'intemo Ii avevo notati, non da parte di Dell'Utri ma da parte delle seconde<br />

schiere. 10 allora parlai con Berlusconi e gli dissi: "Senta Cavaliere la ringrazio ma non se ne fa<br />

nulla". "Cosa vuole per canlbiare idea?" mi domando lui. "Voglio autonomia totale - gli risposi -.<br />

In tre mesi si deve fare un movimento e io mi devo mettere qui a contrattare la stanza, ecc. tutte<br />

cose barbine con questi personaggi che lei ha messo Ii dentro". "Va bene - mi dice allora lui ­<br />

questa ela chiave, il palazzo esuo, autonomia assoluta, faccia quello che vuole, ma me 10 faccia".<br />

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Luigi Calligaris<br />

11


Mi misi subito a lavorare, fin dal primo giomo con notevole interesse. Era un porto di mare. Tutti<br />

lavoravano ma si divertivano. Mia moglie anche lei spontaneamente, presa da questa sacra fuoco,<br />

come volontaria, mise un posto di infomlazione e ascolto con quattro computer, con tutte Ie sue<br />

anliche, figlie di amiche, e ha funzionato benissimo. Lei, alia fine, se n'e andata un po' perplessa<br />

dopo questi quaranta giomi di lavoro molto frenetici con tutte persone perbene. Nessuno ha<br />

pensato perC> di dirle grazie.<br />

Alia fine comunque fimlanUllo 10 e Martino il documento di nascita del movimento. Non<br />

conoscevo ancora gli altri due fimlatari, confesso se Ii avessi conosciuti meglio non avrei finnato<br />

insieme a lora, ne con Tajani ne con Valducci. Martino era un amico, una persona perbene,<br />

Berlusconi era il capo del movimento e non era in discussione. Ecco diciamo che se avessi<br />

conosciuto meglio gli altri due sicuranlente non avrei firmato. Comunque non era il caso di fare<br />

questioni, c'era fretta di concudere e ho fimlato.<br />

Nel frattempo e venuta fuori la questione delle candidature. Candidature per Ie elezioni politiche<br />

nazionali del marzo 1994. Berlusconi ha chiamato Martino e me e ci ha detto: "Voi siete i due<br />

fondatori, gli uomini inunagine del movimento, se non vi candidate cominciano a dirci che sete voi i<br />

primi ad avere dei dubbi e fate un darmo notevole. Ditemi che cosa volete". 10 gli dico: "L'unica<br />

cosa che voglio e la candidatura sui Friuli Venezia Giulia perche e una zona che conosco bene e<br />

che ritengo che mi possa rispondere". Poi, siccome conosco molti giomalisti, i giomalisti stranieri<br />

mi halUlO avvicinato e un sera siamo andati a cena con Martino e ci siamo accorti che I'opinione<br />

su Forza Italia di testate come il New York Times, la CNN, era devastante, molto piu negativa di<br />

quanta meritasse, piena di sospetti. Allora proposi a Berlusconi di andare negli Stati Uniti, a<br />

Washington, per cercare di fare I'accreditamento. Un tentativo cioe di modificare questa<br />

inunagine, dato che conoscevo bene sia personaggi di alto livello dell'organizzazione govemativa,<br />

sia giomalisti ed opinion makers. "Si - mi dice Berlusconi - questa e una bellissima idea". A<br />

Washington trovai una risposta molto interessata: un fenomeno nuovo che c'era una certa<br />

curiosita di cOlloscere. Alan Platt, falll0S0 allalista americano, si fece carico di organizzare la<br />

questione. Quindi partii. In quei giomi c'era negli Stati Uniti un tempo terribile: neve che sembrava<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

quasi chicchi di gralldine. Tutti i trasporti bloccati e io correvo da una parte all'altra con la<br />

metropolitalla bagnandomi come un pulcino. PerC> fu una cosa bellissima perche in tre giorni ho<br />

fatto una Conferenza al Foreign Press Center, due conferenze, una all'American Enterprise<br />

<strong>Institute</strong> con la sala stracolma di gente e l'altra al John Hopkins, sono andato al Pentagono due<br />

volte, sono stato al Dipartimento di Stato e all'Executive Office della Casa Bianca. E devo dire che<br />

e andata talmente bene che c'erano degli studenti giapponesi e di altri paesi che sono usciti tutti<br />

quanti con il simbolo di Forza Italia. Certo, c'erano alcuni dubbi e son rimasti, perche erano molto<br />

profondi. Mi ricordo che uno dei giomalisti piu influenti non e voluto neanche venire. Comunque<br />

su un punteggio da 1 a 10, credo che I'iniziativa abbia meritato un bel 7.<br />

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Luigi Calligaris<br />

12


Mentre facevo quello, procedeva l'assegnazione delle candidature elettorali. 10 avevo chiesto di<br />

avere anche un collegio uninominale e siccome con i paracadutisti avevo un vecchio rapporto ho<br />

chiesto Livomo dove mi divertiva anche il fatto di scontranni contro una realta comunista: Ii<br />

veramente c'era la sfida. Quando tomo scopro per6 che mi avevano fatto saltare I'uninominale e<br />

non e che abbiano messo un vincente, dato che, infatti, quello che ha preso il mio posto ha<br />

straperso. Come non pensare che 10 scopo era di privarmi dell 'uninominale?<br />

Allora sono stato costretto a correre soltanto per il proporzionale 111 Friuli dove avevano<br />

concentrato un'enonnim di risorse, che io pensavo fossero per me, ma poi, in realm, non 10 erano.<br />

La condotta della campagna e stata una delle cose pili inefficienti che io abbia mai visto.<br />

Riuscivano sempre a fanni arrivare ad un impegno quando I'impegno era finito, quindi io non<br />

vedevo mai nessuno. Correvo a vuoto a destra e sinistra.<br />

C.M.: Chi e che gestiva tutta l'organizzazione elettorale?<br />

L.C.: Ex-funzionari della FININVEST quasi sempre. Erano efficienti perche trattavano la cosa<br />

come un'operazione di marketing. Ma va detto che io la campagna elettorale per Ie europee che e<br />

stata eccellente I'ho realizzata con la mia segretaria e due ragazzi part-time. Non ci vuole nulla.<br />

Anche i miei amici mi dicevano: "Guarda che qui ti stanno fregando". Succedeva sempre che alia<br />

manifestazione dove c'era I'altro candidato c'era un sacco di gente, arrivavo io e non c'era piu<br />

nessuno. Non solo rna si era sparsa la voce che io non volevo andare da nessuna parte, manifesti<br />

non si vedevano. Purtroppo sono abituato a puntare avanti e a non guardanni Ie spalle. Se mi fossi<br />

guardato aile spalle avrei capito quello che stava succedendo.<br />

C'e stata poi una campagna strisciante dei giomali e della televisione contro di me. Non sono mai<br />

riuscito a scoprire quale fosse I'origine. Per esempio io dicevo: "Non possiamo riavere i territori<br />

dell'1stria per la situazione politica, perche storicanlente non e possibile". II giomo dopo veniva<br />

fuori a Trieste sui giomale su sei colonne che "Caligaris si escordato dell'1stria", che voleva dire<br />

praticamente farti fuori il 30% dell'elettorato. 10 ho avuto contro molte persone e ho fatto anche<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

delle ingenuita. Pensavo di partire forte di un'idea innovatrice che, pur tenendo conto dei<br />

contrasti che ci potevano essere, mi avrebbe sostenuto. Invece in realm non e stato cosi e quindi<br />

sono rimasto solo. Quando c'e stata la resa dei conti sono venuto al Jolly qui a Roma, dove<br />

avevanlO orgnizzato una saletta; tutti erano piuttosto freddi nei miei confronti. Arrivano i voti,<br />

cosistenti e me ne vado a casa. Poi vengo a sapere che 10 scorporo mi aveva sottratto 100.000. II<br />

giomo dopo viene pubblicato un articolo della Latella suI Corriere che dice: "Quando e venuto<br />

fuori che Caligaris scorporato non euscito i dirigenti di Forza Italia hanno aperto una bottiglia di<br />

champagne ed halUlO brindato di fronte ai giomalisti gridando: Forza Italia sempre cosi". Erano tre<br />

personaggi della FININVEST entrati in politica.<br />

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Luigi Calligaris<br />

13


Ho preso 240 mila voti su una popolazione di un milione e cento mila persone e 700-800 mila<br />

votanti: eun ottimo risultato anche se non sufficiente per essere eletto. Andreatta, con tutto il peso<br />

della Democrazia Cristiana, che Ii era fortissima ne prese 160 mila, quello del PDS 90 mila. Sono<br />

riusciti invece tutti gli altri quattro candidati di Forza ltalia che sono POt progressivarnente<br />

scomparsi Solo il pili modesto e rimasto, e sopravvissuto perche e uno che fa diecimila accordi<br />

clientelari con la base, soprattutto quella ex democristiana e socialista. Gli altri erano un piccolo<br />

imprenditore della televisione, l'altro un piccolo commercialista di Gorizia, l'altra una piccola<br />

imprenditrice di Trieste. Su quattro, tre non sono stati riconfermati nelle ultime elezioni.<br />

Mi sono reso conto da questa esperienza che il mercato delle vacche, al quale ho spesso<br />

partecipato quando da piccolo vi accompagnavo mio padre, euna cosa da gentiluomini rispetto alia<br />

guerra per Ie candidature. Probabilmente e sempre stato cosi. Ma chi vuole vivere una notevole<br />

esperienza da sociologo della politica cerchi di essere anU11esso in una stanza dove stanno<br />

decidendo Ie candidature e si rendera conto di che cosa significhi. 10 devo dire che in quella<br />

occasione sono stato altamente inefficiente. Avevo avuto una specie di rigetto per questa sistema e<br />

l'ho fatto gestire a loro. Ho fatto malissimo perche avrei dovuto invece sedermi e praticare l'alta<br />

scienza politica della decisione. Bisogna sporcarsi Ie mani in politica e questo, devo dire, non ho<br />

mai avuto voglia di farlo.<br />

C.M.: Come arrivo la candidatura per Ie elezioni europee?<br />

L.C.:Dopo Ie elezioni Berlusconi mi ha chiamato, mi ha detto di incontrarci per pariare del<br />

movimento. 10 sono andato a parlare di quello che stavo facendo e lui mi dice: "10 ho un debito nei<br />

suoi confronti e lei si deve candidare aile europee". "Ma - gli ho risposto - io non e che ne ho<br />

tanta voglia". "No, no - ribatte lui - lei deve e anzi, per dimostrare quanta importanza io do a<br />

questo, lei mi fa il capolista in due collegi: nord-ovest e nord-est". Sembrava, in effetti, addolorato.<br />

Quindi dissi di si.<br />

C'era comunque un antefatto che mi aveva fatto pensare che Ie cose non andavano. Una persona<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

vicina a Berlusconi mi telefono per manifestanni la sua preoccupazione che Ie serate di Arcore<br />

erano motivo di dissenso nei miei confronti. Egli propose a Berlusconi un incontro a tu per tu con<br />

me. Mi mandarono un aereo, partii per Arcore e credevo che ci sarebbe stato un faccia a faccia,<br />

in realta mi son trovato con 30 persone, di cui I'unica persona che poi scoprii che mi era arnico era<br />

Metmitti. E tutti gli altri contro, ma non contra direttamente. 10 non ho mai avuto degli scontri, ma<br />

si vedeva I'atmosfera. Mentre io dicevo: "Prepariamoci per la gestione del governo. Vedianlo come<br />

sono Ie istituzioni", lora ribattevano: "Noi siamo bravissimi, il nostro capo e il pili bravo di tutti.<br />

Certe cose Ie facciamo nel part-time". Mi ricordo che presi Berlusconi da parte per dirgli: "Senta<br />

Cavaliere, io non voglio essere testardo, rna e nel suo interesse, nell'interesse del rnovimento,<br />

nell'interesse del paese. 10 che son l'unico che ha esperienza di istituzioni sono terrorizzato. Fare il<br />

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Luigi Calligaris<br />

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minustro non eche sia compito da poco". "Ma no, ma lei si preoccupa troppo - mi disse lui - lasci<br />

perdere e pensi aile elezioni".<br />

Comunque poco per volta mi rendo conto che si allontanavano da me tutti quelli che mi erano<br />

vicini all'inizio. Isonuna prima avevo i giocatori di serie A, poi sono arrivati quelli di B e poi<br />

addirittura quelli di C.<br />

Mi sono quindi buttato con lmpegno nella parte organizzativa della campagna elettorale.<br />

Berlusconi se ne e fatto carico economicamente. 10 ho speso menD del 50%. Posso dire la cifra:<br />

170 milioni. Ho economizzato su tutto. Per evitare di andare in albergo, di notte rientravo a casa<br />

facendo 200-300 chilometri in macchina . Del resto io i soldi non Ii avevo, se non mi aiutavano<br />

avevo ben poco da fare. In cambio gli portavo i voti e glieli ho portati<br />

La circoscrizione era iJ nord-est. Quattro regioni piuttosto complicate: Emilia Romagna, Trentino<br />

Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Solo in Friuli presi 50.000 voti. Se lei pensa che<br />

Berlusconi ne prese 400 mila e passa, io ne presi 120 mila, mentre il terzo 38.000. Quindi i miei<br />

50 mila in Friuli erano un gran risultato. E anche Ii ebbi un boicottaggio molto pesante.<br />

Arrivavano sui giornali locali dei messaggi molto negativi, del tipo:" II generale non e gradito al<br />

Presidente, il movimento vuol farlo fuori", con interviste fatte a vari personaggi e a politici di<br />

Forza ltalia. Una volta ero a Venezia a fare la campgna elettorale, presi il telefonino e gli dissi: "0<br />

voi la piantate e smentite 0 oggi stesso comunico alia stampa che esco dalla campagna elettorale e<br />

racconto come siete". II giomo dopo ci fu una cosa addirittura ridicola: apparvero Ie smentite in cui<br />

si diceva: "II generale Caligaris puo fare quello che vuole". Comunque la campagna elettorale fu<br />

organizzata esclusivamente sulle mie forze con I'aiuto di qualche amico che spontaneamente si<br />

offri di danni una mano. Nel corso della campagna ho evitato, tuttavia, tutti i reparti militari. L'ho<br />

fatto per loro e per me, per non andare a presentamli Ii a prendere i voti dei militari. Infatti<br />

nessuna caserl11a mi ha visto, nessun mio collega l11ilitare mi ha visto.<br />

La campagna elettorale come I'ho improntata? Sia per Ie politiche che per Ie europee I'ho<br />

improntata senza grandi promesse, anzi non ho fatto alcuna promessa. Ho detto: "La situazione e<br />

quella che e, cosi non andianlo avanti da nessuna parte. Se vogliamo cambiare la politica ci<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

vogliono persone nuove che abbiano una certa esperienza. 10 sono qua per rispondere aile vostre<br />

dOl11ande. Se non vi convinco non votatemi. 10 I'unica cosa che vi prometto eil mio impegno totale.<br />

Se entro in politica faro soltanto politica e la faro soltanto per voi. II mio non e un invito, una<br />

richiesta a votarl11i e un invito a conoscenni. Se poi non vi convinco non importa. Non ho nessuna<br />

intenzione di imbonirvi". E devo dire che ho trovato una risposta positiva a questa discorso.<br />

G.M.: e'e qualcuno dei temi europei su cui, durante la campagna elettorale, lei ha insistito in<br />

modo particolare.<br />

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Luigi Calligaris<br />

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L.c.: Nessuno. Anche perche dell'Europa non si sa assolutamente niente, ancora adesso. 10 devo<br />

dire che in quattro anni ho fatto un'opera di informazione, di assistenza, enonlle rispetto aile forze<br />

della mia organizzazione, rna con risultati pessimi.<br />

C.M.: Quindi durante la campagna elettorale, alia fine erano i temi politici interni quelli che<br />

contavano.<br />

L.c.: Si, assolutamente. Non c'e dubbio. Ma addirittura locali. "Noi abbiamo bisogno di questa 0<br />

di quest'altro" mi dicevano. Quasi sempre ero costretto a dire: "Questo problema non 10 conosco,<br />

e inutile che vi dia adesso una risposta. Vi prometto che se io vi rappresentero quello divented il<br />

mio problema. Se sara d'accordo mi battero per la sua soluzione". Ho anche detto pili volte: "Se<br />

pensate di fare di me il veicolo del potere locale, delle raccomandazioni, lasciamo perdere.<br />

RisparmianlO la fatica in due".<br />

Non ho mai cercato di accattivamli I'elettorato, anche forse perche il mlo ragionamento era:<br />

"Voglio vedere se anche I'elettorato ha il desiderio del nuovo". Pili nuovo di cosi, del resto, non<br />

potevo essere. E devo dire che mi son divertito molto. Ci son state delle serate in cui si vedeva<br />

chiaranlente anche una mia dissociazione gia abbastanza forte, rispetto alia regola di Forza ltalia<br />

che era costituita dagli "Ex": gli ex-democristiani, gli ex-socialisti. Gli ex-ex, che, fatti fuori da<br />

questa ventata di mani pulite volevano ritomare e mi dava fastidio inscontrarli nel movimento al<br />

quale io avevo aderito.<br />

Quindi sono arrivato in Europa senza particolari entusiasmi, pensando: "Se c'e lavoro da fare si<br />

fa". II fatto di essere onorevole non mi lusingava pili di tanto. Berlusconi mi chiese di fare il<br />

capogruppo. Senonche veruli a sapere alcune cose che non mi piacquero, tra Ie quali il fatto che<br />

alcuni membri del direttivo avevano detto: "Cosi Caligaris ce 10 siamo levati definitivamente dalle<br />

scatole. Gli diamo un incarico in Europa e non se ne parla pili, ce 10 dimentichianlo". Loro mi<br />

avrebbero probabilmente dato tutto quello che volevo. Quando, quindi, mi fu offerta la carica da<br />

Berlusconi, senza nessun discorso preliminare, dicendo gentilmente: "Caligaris e il migliore di<br />

noi", con gli applausi di tutti, io ribattei: "Cavaliere io la ringrazio rna essere vOtato in questa<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

modo non mi piace.. Non sono preparato, non ci ho pensato". Del resto tutti i riscontri che avevo<br />

fatto erano negativi, anche perche mi rendevo conto che eravamo tutti tributari di un'investitura del<br />

capo. Poiche il nostro e un paese fatto di persone che cercano qualcuno, magari per fregarlo in<br />

seguito, da cui dipendere per ottenere la sicurezza, ho pensato: "10 qui ho un legione che adesso e<br />

compatta perche 10 vuole lui, nel momenta stesso che lui non vuole pili che sia compatta io mi<br />

trovo solo". "Ma no tu hai il carisma" mi dicevano. "Balle - rispondevo io - il carisma se non e<br />

sostenuto da una causa comune, da un potere reale e la cosa pili efflJ11era che esista". Non si puo<br />

convincere la gente che non vuole essere convinta perche sa che se la convinci avra dei guai. Mi<br />

sono reso conto che accettando sarei diventato il capogruppo del nulla. Allora appoggiai l'altro<br />

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Luigi Calligaris<br />

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capogruppo che avevano scelto, gli ho detto: "Guarda, se hai bisogno di aiuto io ti sostengo dalle<br />

terze file. Datemi soltanto la Conunissione esteri".<br />

Quindi sono entrato membro titolare della Conunissione Esteri. Sono stato alcune volte a sentire i<br />

dibattiti della Conmlissione Esteri the mi sembrava il coacervo dell'incompetenza. E ci fu un<br />

episodio abbastanza divertente. Fui invitato dai diplomatici ad un dibattito a porte chiuse, un<br />

confronto fra tre personaggi: Andreatta, ministro degli Esteri, Salleo segretario generale, Caligaris,<br />

parlanlentare europeo". Poiche conoscevo bene sia Andreatta che Salleo, Cl<br />

. .<br />

slamo messl a<br />

scherzare e abbiamo detto Ie stesse cose che avrenuno detto comunque ma con il tono dei<br />

·compagnoni che si trovano di fronte ad un bicchiere di vino. Al temline della riunione hanno fatto il<br />

verbale. Un glOmo nu telefona il mio assistente che mi dice di guardare la prima pagina<br />

dell'Agence Europe dove c'era un titolo: "Un parere non confomlista di un italiano non<br />

confomlista" nel quale in pratica si diceva che io avevo detto che "questo rozzo Parlamento e pieno<br />

di cialtroni". Per un paio di sedute non mi salute piu nessuno. Poi uno molto importante mi si<br />

avvicine e mi disse: 'Tu hai perfettamente ragione, l'analisi che hai fatto e perfetta rna queste cose<br />

non Ie puoi dire". "Guardi - risposi io - io non ho fatto un'intervista aperta, purtroppo e stata una<br />

gaffe". Tutti perc salUlO che la mia opinione e quella e in maniera molto piu garbata la confermo<br />

quasi tutte Ie volte. Ho comunque fatto un intervento in Parlamento nel quale io ho detto che noi<br />

voglianlo sempre piu potere rna non ce 10 meritiamo con il nostro livello di irresponsabilim.<br />

E' inutile parlare della routine parlamentare. Forse I'uruca cosa importante da dire e che, essendo<br />

una persona concreta, mi sono detto: "Qua non posso perdere tempo a fare solo l'esperto di<br />

politica estera in una Conunissione che gli esperti non Ii vuole. Vedianlo che cosa posso fare di<br />

utile per il mio Paese". Aiutato da un funzionario italiano ho fatto una battaglia di minoranza per<br />

famli accreditare come relatore per il piu importante accordo di associazione nel Mediterraneo<br />

dell'Unione Europea, quello con Israele. Avevo un rapporto venticinquennale con Israele, dove<br />

sono stato accolto con grande simpatia. E poi anche con la Tunisia. Un paese scelto mirato, visto<br />

che noi abbiamo con esso un sacco di rapporti, un sacco di problemi e anche in Tunisia ebbi<br />

un'eccezionale accoglienza.<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

Questo notevole lavoro e andato, tuttavia, a carte quarantotto, perche il parlamentare europeo e<br />

totalmente scollegato dal suo Paese. Ci sono stati dei tentativi apprezzabilissimi - ha cominciato la<br />

Agnelli su mia sollecitazione, ha poi continuato Fassino - di cambiare questa situazione. II fatto e<br />

che i parlamentari europei non hcumo CUlcora capito loro stessi che cosa sono. Non e colpa loro:<br />

sono i dipendenti dal partito che Ii ha mculdati i Europa, sono quelli che si dovranno far eleggere di<br />

nuovo nel loro collegio, non sono portatori di· una politica nazionale in Europa perche questa<br />

politica nazionale non c'e. Fassino, che ha l'incarico per la politica europea, ha fatto di recente un<br />

documento semplice, intelligente e informativo, e il primo segnale importante.<br />

FINE DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.2<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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INIZIO DELLA FACCIATA B DELLA CASSETTA N.2<br />

L.C.: Tomando alia mia attivita di parlamentare europeo, io ho fatto i miei conti. Mi sono detto:<br />

"10 qui ho cinque aJUli da passare". Ho fatto i conti aJlche con la mia situazione personale, perche<br />

io avevo buttato via tutto: per Ie consulenze avevo dato Ie dimissioni, ai giomali avevo detto che<br />

non lavoravo, come aJlalista non ero pili in nessuno istituto, quindi mi trovavo da un giomo<br />

all'altro a dovenni ricreare una vita con un passato politico brevissimo ma molto intenso che mi<br />

'avrebbe reso la vita difficile. Non e stato il fattore dominante nella mia scelta, ma ha avuto<br />

senz'altro un ruolo anche questo. Uno fa i conti anche con se stesso. "10 non posso da un momenta<br />

alla'altro, a 60 aJUli, avendo costruito tutto quello che ho costruito, ricominciare da zero". Non<br />

sarebbe neanche state capito perche dopo aver preso tutti quei voti, avendo avuto quel consenso<br />

nonostaJlte una campagna elettorale ostacolata dal mio partito, mi sono detto: "vedianlo con quel<br />

poco che ho maturato che cosa posso fare". Alia Commissione Esteri ho visto che la mia<br />

preparazione era largaJnente in eccesso a quello che serviva, comunque ho fatto delle operazioni<br />

abbastanza importanti: quella per Israele, come ho gia detto, che si erivelata un trionfo. Quando ho<br />

presentato la mia relazione tutti mi haJU10 riconosciuto il valore della cosa, dal PDS in poi, e it<br />

risultato del voto e state quasi plebiscitario. Poi feci un intervento suI problema Italia-Slovenia,<br />

dove soprattutto con l'aiuto degli uomini del PPI, sembra strano, e con la correttezza di quelli del<br />

PDS - Forza Italia non era contro ma non parteciparono - sono riuscito a ribaltare completaJ1lente<br />

il risultato di un voto, che era contro l'ltalia ed e diventato al 96% a favore dell'ltalia contro la<br />

Slovenia. EraJlo battaglie politiche interessanti, ma eraJlO rare.<br />

G.M.: Veniamo ora ad un'altra questione interessante: quella delle difficolta dell'inserimento<br />

di FI all'interno dei gruppi parlamentari giil strutturati in senD all'Assemblea europea. Cosa<br />

puo dirci a questo proposito?<br />

L.c.: La cosa cominci6 con un problema che posi io. Questo fu anche uno dei motivi per i quali<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

non accettai di fare it capogruppo. Quando infatti mi proposero di fare it capogruppo alcuni<br />

personaggi della FIN INVEST, quindi neaJlche dci parlamentari, eraJlO aJldati a negoziare, con<br />

l'aiuto di un funzionario che poi e diventato senatore di Forza Italia, il passaggio nel PPE. 10<br />

quando I'ho saputo ho detto: "un po' di coerenza in pili ci vuole. Allora io sono entrato come<br />

immagine liberale, gli italiani haJU10 votato questa movimento perche e un movimento liberale.<br />

Come posso io presentanni dicendo che ho accettato il passaggio nel PPE e che tutti quanti noi,<br />

da una settil11aJla che SiaJll0 Ii, diventianlo demo cristiani?". Perche in realta non avevano fatto il<br />

negoziato di alto livello e questa euna cosa che ho sempre discusso con Berlusconi e lui non mi ha<br />

dato mai it suo parere. Entrare nel PPE era possibile facendo un'azione politica intelligente, ossia<br />

diventando il nueleo di centro-destra, liberale del PPE, come del resto ci sono i conservatori. I<br />

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Luigi Calligaris<br />

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probabilmente italiana, non veniva mai convocato. Ai francesi faceva piu comodo avere a che fare<br />

con un capogruppo debole che con un membro votato da tutti all'unanimita come rappresentante<br />

politico del gruppo. Ai francesi dava molto fastidio che ci fosse uno che diceva: "Questo non 10<br />

voglio fare. Questa e una casa francese non e una causa nostra". Morale, questa situazione si e<br />

dovuta chiudere.<br />

Sono tomato di nuovo alia questione del PPE. Forte delle espenenze precedenti, ed anche<br />

comprensibilmente, Berlusconi ha pensato che si dovesse di nuovo procedere in questa direzione.<br />

Soltanto che io 10 venni a sapere dagli stranieri. Dopo un chiarimento con Berlusconi, quindi, parlo<br />

con il tedesco piu influente, che non e il capogruppo ma e ['amico di infanzia di Kohl, con il quale<br />

ho sempre avuto un rapporto eccezionalemente buono: "Senti - gli dico - io non vorrei che da tutto<br />

questa baiianUl1e venisse fuori che io sono nemico dei tedeschi. PerC> ritengo che questa cosa non<br />

funzionera". No, guarda - mi risposero lora - mi dispiace rna la situazione e diversa. Sono stato a<br />

Roma, pochi giomi fa, e abbian10 brindato all'ingresso di Forza Italia nel gruppo". Questo mi fece<br />

andare un po' in bestia, perche eravan10 posti davanti al fatto compiuto. Per fare qualcosa di<br />

provocatorio proposi di fondare una consulta liberale che avrebbe dovuto aggregare Ie varie anime<br />

del liberalismo. Poi chiesi di dibattere su questa passaggio. Dai dibattiti ho capito che la battaglia<br />

era persa, confermando 1a mia valutazione iniziale che non avrei potuto influire piu di tanto sui<br />

gruppo era stata esatta. 10 rifiutavo la formula del partito contenitore dove metti dentro tutto e<br />

tutti. Non e stata questa la mia motivazione.<br />

Ho poi rilasciatoin tempi diversi, su questa argomento, due interviste all'Espresso, sempre alia<br />

stessa persona: Padellaro.<br />

G.M.: In che anno?<br />

L.c.: Una nelluglio del 1994 e poi ('altra nel gelUlaio del 1997. Poi un'altra brevissima, dopo di<br />

che ho detto a Padellaro "Basta con Ie interviste, riconosciamo che me ne sono andato". E infatti<br />

poi me ne sono andato dal gruppo nel gelUlaio del 1998.<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

Vidi, quindi, che il passaggio nel PPE non solo era inevitabile, ma che era stato costruito un<br />

gruppo di fedelissimi, di quelli che avrebbero fatto qualsiasi cosa, di quelli cioe che se invece del<br />

PPE gli fosse stato detto di passare a Rifondazione sarebbero passati a Rifondazione senza battere<br />

ciglio. In complesso due 0 tre persone brave ma deboli e Ie altre tutti portatori d'acqua.<br />

C'era anche, da parte mia, una componente egoistica. Mentre prima potevo mettermi dalla parte<br />

della platea con un capogruppo del quale riconoscevo i Iimiti, ma che una certa dialettica la<br />

lasciava, anche se poi, a modo suo, cercava di distruggerla. 10 mi trovavo invece questi cinque<br />

davanti che, gia solo a vederli, mi doleva il cuore. E allora mi dissi che questa non poteva essere il<br />

mio gruppo direttivo, sicuro com'ero che sarebbero rimasti Ii seduti, in attesa di passare al PPE.<br />

Come e successo.<br />

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Luigi Calligaris<br />

20


Per cui io mi sono trovato a dover negoziare duramente, dentro il gruppo, dove in pratica mi e<br />

state detto: "Sei arrivato, siamo contenti, adesso perC> accontentati di quello che hai". Ho quindi<br />

combattuto una lotta pesante per rientrare alla COlllmissione Esteri .. E dopo una anna di negoziati<br />

sono riuscito ad avere la sola supplenza nella Conunissione Esteri. Morale, io adesso sono uno dei<br />

pochissimi di tutto il Parlamento che non e titolare di nessuna commissione.<br />

C.M.: Quanto tempo erimasto alia Commissione Affari Istituzionali?<br />

. L.c.: Ci sono rimasto circa otto meSl - genaio-agosto 1997. Una nOla incredibile. Poi sono<br />

rientrato come supplente alia Conunissione Esteri e devo dire che poco per volta halmo cominciato<br />

a danni un sacco di incarichi. Loro, senza che io Ii chiedessi 0 Ii chieda. Adesso sono I'unico<br />

rappresentante italiano per conto dei liberali nel gruppo della crisi. Ho avuto la fortuna di<br />

incontrare nel gruppo della crisi, dove si lavora molto e bene, persone che conoscevo gia<br />

precedentemente e che sono felici di collaborare con me. Adesso il gruppo liberale mi ha chiesto di<br />

famli carico, purtroppo il tempo non e tanto, di tutta la politica mediterranea. Quindi, adesso,<br />

paradossalmente, seza avere cariche, ho perC> un sacco di lavoro.<br />

Un'altra cosa che mi interessava fare era, essendo state eletto nel nord-est, di fare qualche cosa per<br />

il nord-est. E siccome io non sono ne c1ientelare, ne assistenziaie, sono partito dai grandi sistemi.<br />

Quali sono Ie grandi questioni del nord-est? Sono la piccola e media industria, Ie strutture da<br />

rinnovare, i trasporti, la ricerca, l'agricoltura. Ho fatto un lavoro enomle di tessitura tra la<br />

Conmlissione ed il nord-est.<br />

Ho usato tutte Ie Illie amcizie, i contatti precedenti, per avere un accesso immediato ad alcune<br />

persone. Ad altre sono arrivato da solo. Quindi ho acquisito nella Commissione Ricerca,nella<br />

Conunissione Trasporti, nella Conunissione Fondi Strutturali, una posizione di assoluto e<br />

incontestabile privilegio. Ho cercato, cioe di stabilire una serie di contatti e di collaborazioni a tutti<br />

i livelli, dall 'usciere al Conunissario, tutti quanti mi potevano servire. Praticamente conosco venti,<br />

trenta persone all'intemo di ogni COlllmissione. E forte di tutto questo sistema di relazioni che<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

avevo costruito Illi sono messo a disposizione del mio Paese, ho detto: "Ora lavoro per voi". Non<br />

l'avessi mai detto, perche allora sono venute fuori Ie paratie. Le regioni che non ti ricevono. 10 non<br />

sono mai riuscito in tanti aIU1i a essere ricevuto da un solo assessore. Le regioni pili educate magari<br />

ti ricevono, rna poi ti dicono: "Apprezziamo molto quello che lei fa, rna qui non si riesce a far<br />

niente quindi e inutile che ci mettiamo a lavorare". Morale, infinite occasioni perse. Una volta sono<br />

riuscito ad avere due Commissari che si erano detti disposti a venire a spiegare ai piccoli e medi<br />

imprenditori locali che cosa si doveva fare per ottenere i benefici previsti. I responsabili delle<br />

regioni hanno fatto in modo che io non avessi neanche la sala per l'incontro.<br />

Per quanta riguarda i comuni devo dire che I'unica persona con cui sono riuscito a lavorare,<br />

malgrado tutte Ie difficolta che ha avuto, e state Riccardo Illy. Pili intelligente e lungimirantedegli<br />

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Luigi Calligaris<br />

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altri ha fatto il ragionamento: "Caligaris mi e utile, tanto vale che 10 sfrutti". E infatti mi ha<br />

sfruttato e poi ad un certo momenta si e creato un rapporto di reciproca simpatia. Perche i1<br />

personaggio e introverso ma e certamente abile, non e vero che sia solo interessato alia sua<br />

impresa altrimenti non si darebbe cosi tanto da fare, e vanitoso come tutti i sindaci. PerC> forse<br />

meno degli altri e lavora di piu e si ededicato alia citta. Anche io continuo a lavorare per la citti,<br />

che mi ripaga spesso con amarezze. Una volta mi hanno invitato e io gli ho detto: "10 a Trieste non<br />

vengo, perche tutte Ie volte arrivo con piacere e dopo cinque minuti mi viene un attacco di bile". I<br />

muri di gonuna non Ii sopporto. Succede che io vado a fare Ie conferenze e in regione passano la<br />

-voce che nessuno deve venire; poi vedo due parlamentari in fondo che prendono i nomi di chi e<br />

entrato. E queste sono cose che sanno tutti.<br />

G.M.: Ma questo e un boicottaggio alia sua persona?<br />

L.c.: Si, e un boicottaggio personale pesantissimo. Si e accentuato quando ho rinunciato alia<br />

canca di Capo gruppo anche per occuparmi di Forza ItaIia nella regione Friuli Venezia Giulia.<br />

Avevo proposto, a tal fine, di fare il coordinatore della regione, senza investitura, a tempo<br />

detenninato al fine di creare una rete capillare nella regione, con un certo numero di referenti locali<br />

da selezionare e valorizzare. Nell'interesse del movimento potevo creare un modello da ricreare<br />

altrove. Mi era stato chiesto di definire un modello di Forza Italia nel Paese, io chiedevo di farlo<br />

solo nella regione.<br />

In realta, quando ho creato poco per volta questa struttura, ho trovato una sede gratutita ed ho<br />

cominciato, quindi, a fare Ie riunioni, a queste pal1ecipavano parlamentari che urlavano sempre.<br />

Una cosa allucinante, sembrava di essere al manicomio. Non eche dicessero qualcosa, era proprio<br />

u!l'orchestra. Qualsiasi cosa dicessi si scatenava il caos. Sono poi riuscito con una pazienza<br />

enorme a calmarli, a nominare alcune persone, alcune ottime altre meno, e per evitare ripensamenti<br />

Ii ho fatto incontrare con i dirigenti locali del movimento, ai quali ho detto: "Questi sono gli<br />

uomini. Interrogateli, se non vi piacciono accetterc> il vostro parere, se vi piacciono Ii pigliamo".<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

Tutti felici e contenti e d'accordo. Sono perC>, poi, arrivati gli ordini da Roma e la cosa ha<br />

cominciato ad andare male. Siccome io andavo due volte a settimana in Friuli - e ancora adesso mi<br />

ci reco settimanalmente, ho cominciato a rendenni conto che quando io c'ero Ie cose andavano<br />

relativamente bene, ma quando me ne andavo erano Ie direttive da Roma che facevano il bello e il<br />

cattivo tempo. Iniziarono attacchi pesanti sulla stampa da parte di tutti i parlamentari. E mi sono<br />

reso conto, col passare del tempo, che mi stavano creando un isolamento progressivo. 10 andavo a<br />

parlare con Ie banche e mi si respingeva; andavo da altri per organizzare incontri 0 riunioni, erano<br />

previste 200 persone ma poi e arrivavano 10 e velmi anche a sapere che alcuni erano stati diffidati<br />

dal partecipare. Allora ho fatto due riunioni molto accese e ho preso consapevolezza del fatto che<br />

anche i fedelissimi erano spaventati. Mi halU10 detto che ogni volta che me ne andavo e rimanevano<br />

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Luigi Calligaris<br />

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soli, in quei giorni Cl tartassavano. In provincia, del resto, si possono fare tante cattiverie, che<br />

certamente sono cattiverie anche di bassissimo livello ma che incidono comunque sulla qualita<br />

della vita. Ero disposto a fare battaglie fino in fondo, pero pochi erano disposti a rischiare. Quello<br />

e state un periodo estremamente duro, perche vedevo che mi stavano tagliando fuori dal mio<br />

elettorato, ma non in funzione di un'altra candidatura, perche non ci pensavo proprio, ma in<br />

funzione del !avoro che dovevo fare, perche io avevo bisogno del contattO della gente e il contatto<br />

con la gente non 10 potevo avere. Pur preannunciando mie visite all 'associazione industriali, aile<br />

canlere di conunercio, ecc., ho trovato la porta chiusa, perche erano tutti legati al sistema di<br />

potere. In realta non e stata solo Forza Italia, ma anche Ie componenti del sistema di potere locale<br />

che mi consideravano una turbativa ai loro giochi. Cio che importava a loro era arantire tanti<br />

assessori, tanti consiglieri da controllare. II politico e accettato se diviene parte integrante del<br />

sistema di potere; di servire la collettivita non se ne parla.<br />

Mentre nel Parlamento europeo ho fatto battaglie politiche, in Italia sono stato ricevuto come<br />

antagonista ad un sistema di potere, del quale Forza Italia era solo una delle componenti. Pur<br />

tuttavia in quei mesi Forza Italia era al govemo, un messaggio da Roma diventava importante.<br />

Forse sono state condizionato dalla mia esperienza militare. I militari, con tutti i loro difetti, hanno<br />

un'ansia di purezza , che magari qualche volta si dimenticano, ma se uno gliela riscopre e molto<br />

pili facile. I politici, invece, non harme nessuna ansia, tranne quella del proprio potere personale. E<br />

qui non sto parlando di Forza Italia, sto parlando di una categoria molto ampia.<br />

C.M.: Onorevole, come il Parlamento europeo ha giudicato risultati della Conferenza<br />

Intergovernativa e poi il Trattato di Amsterdam?<br />

L.C.: La Commissione Affari Istituzionale e stata estremamente critica. In Conunissione ho detto<br />

che era inutile che ci piangessimo addosso: era solo patetico. La realta e che , come e normale, ci<br />

sono all 'interno del Parlamento delle spinte filo-govemative molto forti. Se vediamo, ad esempio, i<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

gollisti, quando il 101'0 partito era al governo erano il braccio parlamentare europeo del govemo.<br />

Poi e'e la parte, invece, fondamentalista europea, della federazione europea a tutti i costi, che pero<br />

e, dicianlo, poco convincente.<br />

Amsterdam e stata nel suo complesso pili timida di quanta non potesse essere sui campo<br />

istituzionale. Le grandi battaglie sono quelle che vengono fatte su problemi abbastanza modesti,<br />

tipo il voto ponderato; questo voto, cioe, quanto puo pesare in funzione dei paesi. Allora si vede un<br />

paese come i1 Lussemburgo, che ha tutto da perdere in una pili equa proporzione tra cittadinanza e<br />

rappresentaza fare una battaglia di retroguardia pesantissima che riesce a fermare anche la<br />

Gennania. Poi naturalmente ci sono alleanze incrociate, sicche quando si deve votare qualcuno, iI<br />

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Luigi Calligaris<br />

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Presidente 0 il Segretario Generale, si creane delle alleanze che non hanno nulla a che fare con Ie<br />

tesi politiche e non e raro che i due blocchi, PPE e PSE, si rendano artefici di consociativismo.<br />

Ecco perche direi che non serve tanto giudicare Amsterdam, rna it consiglio che io do agli italiani e<br />

quello di creare un forte gruppo di pressione per l'ltalia fra politici nazionali, di governo e non, e<br />

politici europei, senza escludere commissari e funzionari italiani in Parlamento e Conunissione. 10<br />

varie volte ne ho parlato con i miei colleghi, rna non siamo riusciti a fare molto perche siamo<br />

scollegati dalla realti nazionale. E' come se fossirno degli emigrati.<br />

. G.M.: Ma eun fenomeno che lei riscontra solt8Oto nel gruppo italiano 0 anche in altri?<br />

L.C.: Soprattutto ne1 gruppo italiano. E soprattutto negli italiani. Non esiste una chiara possibiliti<br />

di individuare un gruppo, una lobby italiana parlamentare quando ci sono grossi problemi. C'e<br />

stata qualche volta, rna c'e stata su temi rnodesti.<br />

I governi dovrebbero riuscire a stabilire dei rapporti diversi. 10 avevo suggerito alia Farnesina di<br />

creare un punto di contatto per i parlamentari: hanno assicurato che c'e rna io non I'ho mai visto.<br />

Si eavvicinata molto piu, cercando di farsi interprete del governo, la rappresentanza permanente a<br />

Bruxelles. Qualcosa di piu si efatto, rna si vede che noi dobbiamo percorrere una strada che non<br />

abbiamo mai percorso. Le istituzioni in ltalia sono talmente frammentate tra di loro che non<br />

possono essere punti di riferimento per i parlamentari che devono avere anche dei colloqui<br />

interistituzionali.<br />

Peri> ci sono anche delle altre cose di cui bisogna tener conto, cioe che i parlamentari devono essere<br />

candidati dal loro partito; il lora partito tiene conto di come ti comporti e allora se Kohl, ad<br />

esempio, decide che e meglio per la Germania votare contro il trattato di Amsterdam 0 contro<br />

.qualunque altra cosa contraria al suo interesse politico, sara difficile che i parlamentari,<br />

specialmente quelli del CDU-CSU votino in maniera diversa.<br />

Uno degli acquisti di Amsterdam estate un peso crescente del Parlamento che ha ora un potere<br />

notevole. Ed eper questo che io invito l'ltalia a studiare bene Ie candidature. Sono contrario alle<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

doppie candidature di qualsiasi genere, che sia sindaco 0 parlamentare nazionale. Non si possono<br />

far bene due cose e di rappresetanti effimeri l'ltalia non ha bisogrlO.<br />

FINE DELLA FACCIATA B DELLA CASSETTA N.2<br />

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© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris


Sono riuscito a stabilire attraverso varie iniziative che ho portato avanti, un rapporto diretto con<br />

il Commissario alia politica estera olandese, il quale ha fatto una interessante proposta, dicendo:<br />

"Cerchiarno di fare una cosa alia volta. L'UEO si occupa di sicurezza, di missioni di pace sui<br />

serio", cosa che non sta facendo dato che, come si e visto, l'Albania I'ha gestita l'ltalia, la<br />

Macedonia la gestisce l'ONU, la Bosnia la gestisce la NATO. E io ho suggerito: "Cominciamo da<br />

una cosa facilissima, dalla Macedonia. Diarno la Macedonia all'UEO e vediarno quello che<br />

succede".<br />

10 potrei anche mostrarle un documento: la lettera che su questi problemi ho mandato al<br />

COllunissario. Un documento che halUlO condiviso tutti e sui quale ho trovato un sostegno<br />

fortissimo da parte degli sCal1dinavi, ai quali, tra I'altro, ho offerto una formula per atU1ullare il<br />

problema della neutralita che ne blocca I'accesso agli organismi di difesa.<br />

Ho sostenuto la necessita di uscire da una paralisi che e dovuta al fatto di vivere questa grande<br />

ingatU1o: I'UEO e la difesa europea. In realta ness uno dice che I'UEO e nulla di concreto, ha solo<br />

una visibilita politica e un'inUl1agine forte. Nel costruire la difesa europea si deve inoltre evitare<br />

che gli arneriCal1i abbiano la sensazione che ci si voglia liberare di loro. A tale proposito mi<br />

ricordo 10 sfogo di Bush qUal1do disse: "Se proprio volete che non ci siarno, ditecelo che ce ne<br />

andiarno" e non gli si poteva certo dare torto. Non e che si voglia dare sempre ragione agli<br />

an1ericani, pera e anche vero che se gli USA sono Tyson noi sian10 dei vecchietti debolucci e se i<br />

vecchietti si mettono a fare delle urla isteriche intorno a Tyson, Tyson ha diritto di ridere. Allora<br />

divential110 prima noi stessi come Tyson e poi ci misuriamo con Tyson. Questa era la mia formula.<br />

Invece che cosa si e fatto. Con la continua sollecitazione a mandare avanti I'UEO, I'hatU1o fatto<br />

crescere, halUlO creato l'Assemblea, Ie delegazioni, i presidenti, un'infinita di documenti;<br />

ll1somma e diventata un'istituzione inefficiente ed ingombrante; non sa fare nulla rna paria di tutto:<br />

fa. trattati, fa accordi con la Russia, ecc. E' diventata quasi impossibile da distruggere. Nello stesso<br />

tempo ha una sua vanita, perche non solo i politici soffrono di vanita, rna anche Ie istituzioni, e cia<br />

la porta a non gradire di diventare la parte inferiore, strumentale, della difesa dell 'unione europea.<br />

Quindi e vero che nell' Unione Europea ci sono i paesi neutrali che non vogliono I'UEO dentro<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

perche dicono che se I' UEO entra come soggetto di difesa questi paesi automaticamente vengono a<br />

condividere una politica di difesa collettiva che finora non hatU10 accettato. Ma e anche vero che<br />

questa UEO pasticcione ma molto vocale non vuole entrare nell'Unione Europea ed essere<br />

integrato per evitare di scomparire assieme a tutti gli interessi materiali costruiti attomo ad esso.<br />

Cosi Sial110 arrivati ad Amsterdam dove si dice, a proposito della questione dell'integrazioe<br />

dell'UEO: "Si vedra in futuro se tutti 10 VOrralUlO", quelle fommIe, cioe, che rimandano ad un<br />

imprecisato futuro qualunque vera decisione.<br />

II mio ragionamento e questo: "Abbiamo I'UEO, abbiamo fim1ato j'accordo di Petersberg, in cui<br />

diciamo che facciamo queste missioni di pace, ma non stiamo facendo niente, ormai dal '92 siarno<br />

arrivati al '98. Riconoscian10 una cosa: che fll1che ci sara la Russia con ancora 4000-5000 testate<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

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Luigi Calligaris<br />

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nucleari noi abbiamo bisogno di un deterrente. Quindi il deterrente americano deve restare. Non<br />

serve? E' comodo averlo. Uno mette la porta blindata mica per invitare i ladri, ma perche se<br />

volessero venire una e sufficientemente difeso". Del resto non si puo non considerare che la Gran<br />

Bretagna ha ridotto il suo arsenale moltissimo e ugualmente la Francia e quindi il loro peso come<br />

deterrente e trascurabile. A questa proposito io ho fatto, su richiesta del Parlamento, uno studio<br />

molto buono su, spiegando che questa matrimonio della Francia e della Gran Bretagna in chiave di<br />

deterrente europeo era una grande presa per i fondelli e I'ho detto citando i documenti, Ie prese di<br />

posizione, i fatti e alia fine evenuto fuori, come riconoscono del resto tutti gli addetti ai lavori, che<br />

la Francia non ha nessuna intenzione di dare il suo deterrente all'Europa, la Gemlania non ha<br />

nessuna intenzione di prendersi questa copertura francese, preferisce quella americana che e pili<br />

lontana, gli inglesi non hanno alcuna intezione di mettersi d'accordo con i francesi, quindi, ripeto, il<br />

deterrente americano deve rimanere.<br />

Gli anlericani, molto pili del deterrente nucleare, hatmo una potenza obiettiva reale, quel plus­<br />

valore che nella sicurezza l'Europa non ha. Quindi teniamoci gli anlericani, sono occidentali, sono<br />

gli alleati naturali, dalUlO pochissimo fastidio, non c'e motivo per mandarli via. Hatmo, peraltro,<br />

creato, soprattutto loro, una struttura che funziona, la NATO, che ha i suoi difetti, rna che pero<br />

quando deve fare un'operazione la fa bene. Quando deve ottenere un risultato 10 fa come si deve,<br />

ha una consultazione politica che e veramente superiore a quella che c'e nell'Unione Europea.<br />

Quindi la NATO rimane, quello che dobbianlo fare all'intemo della NATO e di far crescere la<br />

famosa colOlma europea.<br />

All'UEO gli dovremo dire di lasciar perdere la difesa. La difesa si fa euro-atlantica allo stesso<br />

tempo. Oggi della holding NATO 70% delle azioni sono atllericane e il 30% europee. Noi<br />

dovrernmo fare in modo, con i nostri sforzi, con il nostro impegno, mettendo Ie forze insieme, di<br />

. arrjvare ad avere 70% europee e 30% e americane. Si otterrebbe cosi una sicurezza euro-atlantica,<br />

in cui gli europei ricaverruulo la lora autonomia come vogliono. Rirnane I'UEO, che non si puo<br />

sciogliere, perche se si scioglie il messaggio enegativo, allora gli si fa carico di tutte Ie operazioni<br />

di pace, di sicurezza, che sono militarmente molto menD impegnative, possono essere condotte<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

senza gli atllericani. Per ora si deve riconoscere che l'Europa, come tale, non e matura a gestire la<br />

propria difesa. Puo gestire pero la propria politica estera e di sicurezza.<br />

Detto questo, soltanto gli scandinavi si sono tutti schierati con me. L'importanza politica di un<br />

fatto di questo genere eenorme, perche si apre una breccia i cui gli scandinavi, gli irlandesi e gli<br />

austriaci cominciano ad entrare in un dialogo di sicurezza. Poi, poco per volta, si affezionano e il<br />

passaggio in un organismo euro-atlantico sara molto pili semplice.<br />

Da questa impasse sui tema sicurezza e difesa tuttavia non si esce, perche i parlanlentari sono<br />

schiavi dell'opinione dei propri partiti e dei propri govemi, che sono ancora su quel paradigma<br />

dell 'Unione Europea Occidentale portatrice della difesa europea e che se rinunciamo a questa non<br />

avremo pili I'integrazione politica. Debre I'ha detto nel '60, insonuna, sono passati 38 atmi non<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

© Historical Archives of the <strong>European</strong> Union<br />

Luigi Calligaris<br />

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La realta e che ci vorrebbe una spinta molto nuova nel Parlamento europeo - e qui mi ricollego<br />

alia questione di cui ho parlato prima del problema del doppio incarico -. Ci vorrebbero persone<br />

che abbiano voglia di dare molto. Se il Parlamento e il luogo in cui si deve costruire qualcosa,<br />

allora bisogna avere i muratori, i carpentieri, i capomastri, gli architetti. II critico estetico direi che<br />

i questa momento serve come esterno, ma non Ii dentro. Li e la fossa dei leoni. Allora chi riuscira a<br />

mandare Ie persone migliori otterra i migliori risultati. Temo per6 che i partiti faranno ancora<br />

l'errore di considerare iI Parlamento Europeo una entita marginale. Avranno i soliti candidati<br />

blindati, poi mandera1U10 tutti i degretari di partito. Da questa punto di vista Berlusconi e stato piu<br />

·corretto degli altri, non emai venuto, per6 ha ceduto inU11ediatamente iI suo incarico. Fini e venuto<br />

una dozzina di volte, Bertinotti una dozzina di volte, Occhetto non e mai venuto, come del resto<br />

Bossi. Bianco lJlYece e molto attivo, rna e un'eccezione. 10 ho molta simpatia per Bianco, da<br />

sempre.<br />

G.M.: I segretari, guindi, sono stati eletti tutti?<br />

L.c.: Si, tutti. Ma iI discorso deve valere anche per i sindaci. Se uno fa il sindaco in Italia non<br />

dovrebbe nemmeno avere il tempo di tagliare i nastri.<br />

Come riflessione di fondo vorrei dire che se il paese in cui regna la solidarieta e proprio I' ltalia, iI<br />

paese in cui non esiste la collaborazione e ugualmente l'Italia. Quindi dobbiamo cominciare a<br />

pensare che la solidariet:l, cosicome e concepita eun fattore negativo e che molto spesso si presta a<br />

una forma demagogica e retrica. Una cosa che io ho constatato, prescindendo dal mio caso<br />

personale, e che qllalsiasi Italiano onesto, in gamba, preparato, che venga ad entrare nell'occhio del<br />

ciclone, si trova immediatamente solo. 10 ho aiutato parecchi, perche io sono il difensore delle<br />

cause perse, e vedo 10 scoramento di persone che fino al giomo prima avevano tutto che vengono<br />

completamente abbandonate. II problema e che da noi non c'e il senso della squadra. Leggevo<br />

qualche giorno fa un articolo del portavoce laburista britannico, che diceva che "Ie forze am1ate<br />

soo our team", la nostra squadra, noi dobbiamo batterci per la nostra squadra. Gli italiani Ii hanno<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

mezzo massacrati i propri militari. In occasione di Ustica, che si evisto poi che al 90% sta venendo<br />

fuori che non e stato dt:terminato da 111issili. Per ('Albania harulO dato ordini sbagliati, e successo<br />

I'incidente, il governo non si eassllnto Ie responsabilita e ha scaricato tutto slilla marina. Loi, che<br />

forse suI piano etico e anche professionale etroppo ingenuo ma che resta uno dei migliori generali<br />

che abbiamo, 10 abbiamo distrlltto per delle cose che non sono successe. Quindi dove e la nostra<br />

squadra? Ma in quale altro paese avrebbero am-iato una cagnara sulla Somalia, in cui io sono<br />

andato ed ho anche seguito tutta la questione passo per passo con la stampa estera e con tutti gli<br />

esperti, tutti hanl10 detto che l'Italia ha fatto un ottimo lavoro. Noi l'abbiamo addirittura<br />

cancellata. Lo Stato Maggiore dell'Esercito non paria piu della Somalia per paura di entrare<br />

hell'occhio del ciclone.<br />

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Luigi Calligaris<br />

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Quindi, tomando al discorso che stavamo facendo, la solidarieta e una cosa emotiva, e una cosa di<br />

buonismo; la bonta e una cosa discreta, non si ostenta, il buonismo si, anche perche ha un peso<br />

politico. 10 direi quindi che I'operazione culturale da fare suII'Italia, sui piano della politica, e<br />

quella di distruggere tanti falsi miti. Quello del liberalismo in primis; io sono liberale 0, come ha<br />

detto una volta Cossiga, sono un integralista liberale, cioe io esaspero il cocetto del rispetto,<br />

rispetto della collettivit'1, rispetto degli altri, rispetto verso la mia persona. Questo non coincide col<br />

modo di gestire la vita politica italiana: il liberali italiani sono liberali con la palla al piede, perche<br />

nel momenta stesso in cui uno dice : "La mia lotta per il liberalismo finisce dove finisce il mio<br />

'interesse personale", allora mi dispiace, si possono citare i piu grandi liberali del mondo, rna si<br />

resta lontani dal vero liberalismo.<br />

C.M.: Ritorniamo un momento al problema dell'allargamento della NATO. Qual e il suo<br />

pensiero in proposito'!<br />

L.c.: Su questo problema Kohl aveva deciso, gli americani haru10 deciso di dargli appoggio ed e<br />

scomparso il dibattito.<br />

L'allargamento, ilU1anzitutto, non serve perche se si vuol dare una copertura politica in tema di<br />

sicurezza ci sono altre formule, si fa un accordo riconosciuto, un patto di non aggressione, ecc. La<br />

NATO e un'altra cosa, significa strutture, significa forze, significa equipaggiamenti, significa<br />

acquisto di armi. Oltretutto noi ci stiamo caricando, contemporaneamente, anche dell'allargamento<br />

dell'Unione Europea, che secondo me rappresentera un costa esorbitante alla costruzione europea.<br />

Abbiamo assunto due carichi contemporanei con dei paesi che non sono assolutamente pronti, essi<br />

stessi, ad assumerli. In soldoni questo vuol dire spendere un'infinita di quattrini che non esistono.<br />

Si eaperto un dibattito vivacissimo negli Stati Uniti dal quale eemerso che dobbiamo spendere 80<br />

mila miliardi, di cui gli USA si farebbero carico del 20%. Gli altri 60 mila miliardi verrano<br />

ripartiti percentualmente tra gli altri membri, per cui I'ltalia, che spende per il propno<br />

equipaggiamento 3 mila miliardi l'arulO ne dovd spendere almeno altri 3 mila per equipaggiare gli<br />

altri.<br />

HAEU AHUE HAEU AHUE<br />

II disegno di Kohl sta nella convinzione che I'Unione Europea economicamente ricca abbia un<br />

debito politico verso i paesi ex-socialisti che Ie sono vicini, quindi deve dare a questi paesi il modo<br />

di crescere. Se noi ci poniamo ('obiettivo di aiutarli, loro si pongono l'obiettivo di entrare<br />

nell'Unione Europea, tutti e due procediamo insieme e vinciamo questa grande scommessa. Non ha<br />

detto Kohl che lui in questa modo riesce a far entrare nell'area di influenza della Germania, senza<br />

colpo ferire e a spese dei suoi alleati e colleghi europei, tutti i paesi verso i quali la Germania ha<br />

notevoli interessi di carattere economico.<br />

FINE DELLA FACCIATA A DELLA CASSETTA N.3<br />

© Archives historiques de l'Union européenne<br />

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Luigi Calligaris<br />

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