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Gennaio - Parrocchia San Giovanni Bosco - Ceredo

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Celebrata, per tutta la giornata di martedì 15 gennaio, la festa del patrono, partecipata da molti fedeli<br />

Padre Giancarlo Bagatti, gesuita, ha presieduto<br />

la solenne Eucaristia nella memoria di san Mauro<br />

Nell’omelia ha ricordato tra l’altro che la preghiera apostolica ecclesiale delle anime<br />

consacrate al Signore è importante quanto il respirare per la vita biologica<br />

I monaci benedettini olivetani dell’abbazia<br />

di <strong>San</strong> Benedetto, martedì 15 gennaio,<br />

hanno festeggiato in maniera solenne il<br />

patrono san Mauro abate. Al triduo di<br />

preparazione del 12-13-e 14 gennaio con<br />

santo Rosario, canto del Vespro e Messa<br />

con riflessione sulla vita del santo Abate,<br />

martedì 15 gennaio, nelle Messe delle 7,<br />

8.15 e 16 per gli ammalati è seguita la benedizione<br />

dei loro indumenti e bacio<br />

della reliquia. La solenne Eucaristia delle<br />

18 è stata presieduta da padre Giancarlo<br />

Bagatti, gesuita, superiore della comunità<br />

dei padri del Leone XIII di Milano e promotore<br />

regionale dell’apostolato della preghiera per la Lombardia.<br />

Con lui hanno concelebrato il priore conventuale dom Leo Kiskinis,<br />

l’abate emerito dom Valerio Cattana, don Giuseppe Scattolin,<br />

parroco di Barzanò, don Gianluigi Frova, rettore del collegio Ballerini,<br />

don Severino Didonè, del piccolo Cottolengo di don Orione,<br />

don Paolo Ciotti, vicario della comunità Maria Madre della Chiesa<br />

e i monaci dell’abbazia. Erano presenti alla celebrazione il sindaco<br />

Giacinto Mariani, il capitano dei Carabinieri, Luigi Spenga, il comandante<br />

della Polstrada, Gabriele Felsini, Rita Castagna, commissario<br />

della Polizia Locale, oltre ad un folto gruppo di fedeli. All’omelia<br />

padre Bagatti ha ricordato tra l’altro che è il Signore a manifestare<br />

la sua gloria mediante la vita dei suoi santi che la contemplano e la<br />

bellezza delle sue creature opera delle sue mani. Ha sottolineato<br />

che la nostra vita deve essere vocazione alla santità, alla contemplazione<br />

della gloria di Dio, che il respiro dell’anima contemplativa,<br />

che vive nella sequela del Signore, è la preghiera. E la preghiera<br />

apostolica ecclesiale delle anime consacrate al Signore, per la missione,<br />

è importante e necessaria alla vita della fede operosa, quanto<br />

respirare per la vita biologica. In un altro passaggio ha detto che<br />

san Benedetto esorta con “ora et labora”, prega e opera, agisci da<br />

apostolo quale membro vivo della Chiesa apostolica, mentre sant’Ignazio<br />

di Loyola dice: “sii contemplativo nell’azione”, nel servizio<br />

di Dio, nella sequela di Cristo, servizio che adempirai mediante le<br />

opere della fede, della carità che opera la giustizia evangelica coi<br />

fatti e nella verità. Ha concluso affermando che il cammino che<br />

conduce, giorno dopo giorno, a crescere in santità, vale a dire a essere<br />

contemplativi celebranti la gloria di Dio, è la sequela del Signore,<br />

vissuta secondo la propria vocazione, carisma e condizione<br />

come membra vive del suo corpo apostolico, la Chiesa.<br />

GENNAIO<br />

duemilatredici<br />

Abbazia <strong>San</strong> Benedetto<br />

I sacerdoti che hanno concelebrato l'Eucaristia in occasione della solennità<br />

del patrono san Mauro abate, presieduta dal padre gesuita Giancarlo Bagatti,<br />

al centro. (foto Volonterio)<br />

Paolo Volonterio<br />

In basilica <strong>San</strong> Giuseppe, il giorno dell'Epifania, la<br />

Messa solenne della 10 è stata presieduta dal priore<br />

dei monaci olivetani, dom Leo Kiskinis che ha concelebrato<br />

l'Eucaristia con mons. Bruno Molinari e<br />

don Gianfranco Redaelli. (foto Volonterio)<br />

Il bacio della reliquia di san Mauro con benedizione<br />

degli indumenti degli ammalati. (foto Volonterio)

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