Rivista mensile n. 3 - Settembre 2009 Poste Italiane Sped ... - Niscemi
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SPECIALE TERREMOTO<br />
Le scosse del terreno non si contano più<br />
C’è da montare un campo al centro sportivo di Coppito<br />
Buona Caccia,<br />
Sono Sumbu di Bologna e faccio parte di uno dei primi<br />
gruppi andati in Abruzzo per i drammatici eventi di cui tutti<br />
sono al corrente. Sommerso da mille mail e domande al<br />
mio ritorno ho provato a dare ordine ai pensieri. Non so<br />
cosa ne sia venuto fuori a dire la verità. Ma il frutto della<br />
stanchezza e di una Pasqua al di fuori del immaginabile ha<br />
prodotto questo. Forse non è adatto a tutti, almeno in parte.<br />
Ma penso valga la pena di diffonderlo così almeno a coloro<br />
che in molti si chiedono cosa possa fare lo scoutismo<br />
in questi momenti.<br />
[...<br />
tornati da Coppito_Missione Abruzzo<br />
mi sono alzato...ormai non più da così poco. Ho fatto in<br />
tempo a leggere tutte le mail ed i comunicati...<br />
devo capire come posso organizzarmi un po’ ma appena<br />
possibile mi piacerebbe dare la disponibilità per tornare.<br />
Dal 7 al 10 aprile servizio a Coppito.<br />
Prima di partire la paura dell’ignoto e la coscienza di stare<br />
facendo una corsa verso quello. Mi hanno chiesto cosa mi<br />
spinge. E non si può rispondere in modo completo. Neanche<br />
dopo. Tante le mezze risposte. Se però non l’avessi fatto<br />
mi sarei mangiato le mani. Questo è poco ma sicuro.<br />
Il viaggio è lungo ma non troppo. La gente già in Autogrill<br />
chiede se stiamo andando a L’Aquila. Chiediamo indicazioni<br />
sulla viabilità. L’autostrada è stata toccata dalle scosse. Ci<br />
sono controlli in corso per valutare la stabilità dei viadotti.<br />
ci accolgono i controlli degli accessi e passiamo stando in<br />
mezzo all’autostrada deserta tra crepe e “scalini” tra i blocchi<br />
della pavimentazione.<br />
Usciti il traffico ci porta a registrarci alla centrale operativa<br />
dalla Guardia di Finanza. Dopo la registrazione siamo in<br />
stand-by e aspettiamo indicazioni sul da farsi. L’attesa non è<br />
troppo lunga, ma interminabile comunque per noi che non<br />
vogliamo tenere le mani in mano. Qualunque cosa andrebbe<br />
bene. La più stupida e piccola, ma qualcosa. Carichiamo<br />
un pick-up con casse d’acqua...pausa.<br />
Finalmente un compito da svolgere. C’è da montare un<br />
campo al centro sportivo di Coppito. Al nostro arrivo c’è solo<br />
poco più di un paio di tende e per terra il fango. Alla sera<br />
l’ultima tenda viene montata alle 23. E ne mancano ancora<br />
parecchie per completare il campo. I bagni non si vedono.<br />
siamo esausti e orgogliosi. La gente ha iniziato ad arrivare e<br />
per mangiare improvvisiamo degli pseudo-tavoli sulle sacche<br />
dei letti. almeno ci si appoggia da qualche parte. Si resta<br />
vicini. Con noi alcuni giovani della Protezione Civile svegli<br />
e disponibili fanno di tutto per renderci il lavoro funzionale<br />
con le braccia proprie e del muletto. Ogni gesto porta esperienza<br />
e fatica. Ogni movimento diventa più affinato per risparmiare<br />
energia, tempo ed essere più produttivo.<br />
Impariamo ad aprire le sacche materiali in tempo record, a<br />
montare 2 letti come fosse naturale. Nonostante il manuale<br />
dica che le tende P.I. 88 si montino in 2 persone in un’ora<br />
circa il record è del GEI: in 12 persone, due tende in 25 minuti.<br />
Gli ordini e le contraddizioni non finiscono mai. I responsabili<br />
che devono contattare altri superiori ed altri coordinatori,<br />
magari non si accordano con altri nello stesso posto,<br />
o hanno un senso pratico o un buon senso un po’ dubbio.<br />
La squadra della TV ci chiede se c’è al campo una tenda con<br />
dei bambini. noi gli chiediamo con tono offeso e ironico se<br />
ne cercano di belli o brutti, sporchi o feriti ... Il fotografo<br />
che impiega un quarto d’ora per creare un’artificiosa foto<br />
che rappresenti la solidarietà...La Protezione Civile ci tiene<br />
in scacco 1h e 30’ per allineare le tende al millimetro perchè<br />
se viene inquadrato dall’elicottero il campo potremmo<br />
fare impressione...<br />
Ci chiedono 5 persone per pulire per l’arrivo del Presidente<br />
della Repubblica...la naturalezza con cui ognuno si assume<br />
la responsabilità di ignorare l’ordine. Quando arrivano<br />
i bagni? e i rubinetti? La cucina da campo? Le sedie? come<br />
organizzare il materiale? Lo si deve controllare e dividere. Il<br />
cibo è da distribuire e conservare, i vestiti...abbiamo roba<br />
per 700 persone.<br />
I pensieri si accavallano e si confondono. Le scosse che la<br />
terra trasmette non si contano più. Alle volte le senti altre<br />
volte neanche te ne accorgi. Altre le avverti ancor prima<br />
che arrivino. Se qualcuno corre...corri. Se qualcuno si alza<br />
e scatta è facile seguirlo. Dopo un po’ ti abitui e le ignori se<br />
non sei in pericolo. C’è chi riceve messaggi o sms, persino<br />
chi li ha mandati su internet e non pensa che li potremo leggere<br />
solo più avanti. Non si pensa che internet manca. Che<br />
manca la facilità di una presa di corrente. Ci chiedono se la<br />
scossa è stata sentita...se sappiamo che c’è stata. Certo che<br />
sì. Era sotto di noi.<br />
Dopo solo un giorno la stanchezza mentale e fisica di un<br />
campo estivo di quelli brensi. ma la voglia di essere ai blocchi<br />
di partenza di nuovo il giorno dopo. La puzza addosso,<br />
l’abbronzatura da muratore. La fame che c’è e non c’è. Il<br />
caffè come necessità.<br />
Siamo arrivati in un posto nel silenzio rotto dalle sirene...<br />
ce ne andiamo da un posto sentendoci fuori luogo tra chi<br />
arriva in alta uniforme e vestito gessato. La speranza è di<br />
tornare presto.<br />
In noi la coscienza di aver dato il massimo. La certezza che<br />
alcune cose...solo gli scout. Il lupetto a cui hanno salvato il<br />
foulard e l’uniforme. Gli sguardi di chi ringrazia, di chi sorride.<br />
Di chi prova a far ridere noi. Lo sguardo della distruzione<br />
ingiusta anche sulle cose nuove. La disperazione e la<br />
paura. La forza. La signora che corre incontro e ringraziando<br />
piange sulla tua spalla. Gli scout de L’Aquila e non solo,<br />
che hanno perso qualcuno o se va bene qualcosa, che hanno<br />
salvato l’uniforme sono lì. La naturalezza con cui tutti ci<br />
sono e come sono. La capacità di essere costantemente di-<br />
Adulti nello SCAUTISMO n. / 009 - pag.