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Rivista mensile n. 3 - Settembre 2009 Poste Italiane Sped ... - Niscemi

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pio personale) a chi gli sta intorno e continua a crescere<br />

con loro. Proprio come un albero, perché l’albero cessa di<br />

crescere e di trasformarsi solo quando la vita lo abbandona.<br />

Il vero capo educatore sa che i suoi ragazzi sono in cammino<br />

verso scelte future che lui ha già fatto. Le sue scelte, valide<br />

qui ed ora e continuamente verificate, ma fatte e vissute<br />

apertamente e coerentemente. Per cui, se musulmano, per<br />

esempio, pregherà cinque volte al giorno rivolto verso la<br />

mecca, non per propagandare l’islam ma perché quella è<br />

la sua scelta, o se israelita rispetterà il sabato perché quella<br />

è la sua scelta e se cattolico osserverà l’obbligo della messa<br />

nelle feste comandate. Questo vale anche per le scelte civiche<br />

e politiche. L’autentico Capo Educatore non si nasconde,<br />

sapendo bene di essere non solo gestore ma esso stesso<br />

strumento del metodo.<br />

Un autentico Capo Educatore, infine, sa di avere di fronte a<br />

se dei ragazzi\e e basta, senza aggettivi.<br />

Nel vivo del problema attuale.<br />

Qualche mese fa, scrivendo per una rivista di scautismo<br />

proprio in difesa del CNGEI, affermavo che “parlare di lupetti<br />

“atei” è, per usare un eufemismo, pura follia”. Questo<br />

perché l’ateismo, così come qualunque adesione ad una<br />

religione, è una scelta profonda che si fa al termine di un<br />

cammino che lo scautismo presume il ragazzo stia facendo<br />

nelle sue unità.<br />

Parlare dunque di ragazzi\e “atei” e far discendere da questo<br />

la necessità di modificare la Promessa per adattarla a<br />

questa (presunta) realtà è dunque una sciocchezza. Innanzi<br />

tutto, come detto, perché il\la giovane non si aggettiva e poi<br />

perché ci sarebbe da chiedersi cosa dovrebbe fare il CNGEI<br />

se dovessero entrare in associazione dei “ragazzi musulmani”,<br />

si inserisce Allah nella Promessa? E se arriva un “ragazzo<br />

animista”, che si fa? Ed i “ragazzi cattolici” che pure sono la<br />

maggioranza (o la minoranza più grossa, secondo alcuni)?<br />

Rimettiamo dio e magari tutti i santi nella Promessa? O forse<br />

vogliamo semplicemente dire che non sono i “ragazzi credenti”<br />

(in qualcosa) il vero target del CNGEI?<br />

Ed infine, per pura ipotesi di scuola, che dovrebbe fare il<br />

CNGEI se dovesse entrare un “ragazzo\a ateo, anarchico e<br />

(pure) nichilista”? In questo caso, presumo, non sarebbe<br />

proprio il caso di parlare di doveri: né verso dio, né verso il<br />

prossimo ed il proprio paese e neppure verso se stessi! Che<br />

promessa gli si fa fare? Oppure lo si caccia via, respingendo<br />

così proprio chi ha più bisogno di un cammino di crescita?<br />

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO<br />

Non sarebbe male cercare, a volte, di capire le implicazioni<br />

di ciò che si dice e si scrive, così come non mi sembra una<br />

pretesa assurda chiedere che i Capi Educatori conoscano il<br />

succitato documento dei PRINCIPI FONDAMENTALI DEL<br />

MOVIMENTO.<br />

Un’impressione ed un’accusa.<br />

Pare a me che in questo momento nel CNGEI si stiano muovendo<br />

persone che per motivi vari, e cito anche una certa<br />

incultura scaut, non sono disposti a farsi carico del compito<br />

di formare se stessi per “erogare il servizio” della formazione<br />

in campo civico, politico e (in questo momento) soprattutto<br />

spirituale ai più giovani, e dunque, proprio facendosi<br />

scudo di essi (i “ragazzi atei”, per esempio) e dei loro supposti<br />

bisogni e richieste, puntino a cancellare ogni riferimento<br />

ad entità “altre”.<br />

Oggi dio, domani il proprio paese e la propria comunità.<br />

Questo per potere, a poco prezzo ed a minor fatica, continuare<br />

a fregiare se stessi del titolo di “educatore scaut”, infischiandosene<br />

del rischio di portare l’Ente al di fuori della<br />

Comunità internazionale e di trasformare se stessi in gusci<br />

vuoti, in sepolcri imbiancati che cercano di usare una lingua<br />

che essi stessi non capiscono.<br />

Un invito.<br />

Ho letto, su uno degli ultimi numeri di questa rivista, l’intervista<br />

a Mino Rampino. Stimo i dottorandi senza alcuna<br />

riserva, anche perché ne ho uno in casa e come tutti i dottorandi<br />

è pure bravo! Penso però che in Associazione ci siano<br />

decine di persone che per esperienza di vita e cultura scaut<br />

soprattutto possano e debbano dire la loro sugli argomenti<br />

che agitano da un biennio l’associazione.<br />

Li invito dunque ad uscire dal pavido silenzio in cui si sono<br />

confinati e ad esprimere pubblicamente quelle idee che<br />

con forza esprimono... quando si trovano a quattrocchi con<br />

qualche persona fidata.<br />

Guido Corda<br />

Già Capo Scout e Presidente del CNGEI<br />

P.S.-nel maggio 2007 avevo segnalato al Presidente ed al Capo<br />

Scaut il fatto che il succitato documento dei PRINCIPI<br />

FONDAMENTALI DEL MOVIMENTO fosse stato rimosso dal<br />

sito associativo, peraltro in rifacimento. Avevano garantito<br />

il suo reinserimento. Nell’agosto 2008, tale documento ancora<br />

non c’era.<br />

Si può sperare<br />

di rivederlo<br />

a<br />

breve oppure,<br />

come la<br />

Bibbia nei<br />

primi 13 secoli,<br />

non è<br />

ritenuto una<br />

lettura adatta<br />

al popolo<br />

minuto?<br />

<br />

Adulti nello SCAUTISMO n. 5/ 008 - pag. 9

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