Rivista mensile n. 3 - Settembre 2009 Poste Italiane Sped ... - Niscemi
Rivista mensile n. 3 - Settembre 2009 Poste Italiane Sped ... - Niscemi
Rivista mensile n. 3 - Settembre 2009 Poste Italiane Sped ... - Niscemi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
l’on. Paola binetti<br />
la montagna<br />
è<br />
un patrim<br />
o n i o<br />
comune,<br />
per tutti”.<br />
E’ interv<br />
e n u t o<br />
a n c h e<br />
A l b e r t o<br />
F a n t u z -<br />
zo, presidente nazionale dell’Agesci. “Questo<br />
accordo – ha detto – si pone nel solco della<br />
continuità con quanto raccomandato da Baden<br />
Powell, il fondatore dello scautismo. Dai tempi<br />
di BP lo scautismo è sempre stato un gioco nella<br />
natura. Per noi stare in un ambiente significa<br />
qualificarlo e renderlo educativo. La montagna<br />
è funzionale ai nostri scopi. Tutti conoscono<br />
il valore formativo del camminare insieme. La<br />
fatica sul sentiero, la scoperta del territorio, la<br />
bellezza del paesaggio, l’avventura condivisa, il<br />
rapporto con genti e culture che vivono diversamente:<br />
la valenza educativa di tutto ciò è evidente.<br />
La montagna offre occasioni importanti di crescita alle<br />
giovani generazioni. Le affinità con il Cai sono altrettanto<br />
evidenti: per noi scout chiudere questo protocollo significa<br />
aprire una strada”.<br />
l’on. rosy bindi<br />
“Per oltre un anno – afferma Doriano Guerrieri, presidente<br />
nazionale del Cngei – abbiamo lavorato per giungere a questo<br />
risultato. In questo percorso abbiamo imparato a conoscerci,<br />
ad aprirci. Abbiamo scoperto i valori condivisi delle<br />
tre associazioni, le molte affinità. E non solo perché molte<br />
famiglie che hanno i figli negli scout sono iscritte anche al<br />
Cai. Molti di noi scout hanno cominciato da piccoli ad appassionarsi<br />
alla montagna, e poi hanno proseguito da adulti.<br />
Numerosi sono i punti in comune tra scout e Cai. Pensiamo<br />
a molte tecniche, a certi percorsi educativi: l’imparare<br />
facendo, per esempio, oppure la vita in piccole comunità.<br />
La natura che ospita le nostre attività è la stessa e la funzione<br />
educativa è la stessa perché determinate situazioni esistono<br />
in montagna e non altrove. Lo scautismo, nel segno<br />
di BP, è specializzato nell’ascoltare i ragazzi, per farsi dire<br />
da loro cosa vogliono fare, quali sono le loro aspirazioni,<br />
di cosa hanno bisogno. Ask the boy, diceva Baden Powell.<br />
Questa capacità può tornare utile anche al Cai. Oggi nasce<br />
un gruppo di lavoro misto, tra i campi scuola degli scout e<br />
la formazione del Cai. Ci saranno giornate di studio per affinare<br />
i temi e per varare una programmazione più attenta, in<br />
vista di attività in comune. La necessità principale è quella<br />
della trasmissione del sapere, l’esperienza di chi ha già fatto<br />
PRIMO PIANO<br />
quel sentiero, che va passata dai vecchi ai giovani. Cominceremo<br />
con uno scambio di articoli sulle diverse riviste associative,<br />
poi metteremo in cantiere attività condivise. Ma<br />
spesso questo già succede spontaneamente: come all’Aquila,<br />
dove scout e iscritti al Cai si sono ritrovati a lavorare fianco<br />
a fianco in aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto”.<br />
“La collaborazione tra Club Alpino e mondo scout - afferma<br />
il presidente generale del Club alpino italiano, Annibale<br />
Salsa – è nata dalla consapevolezza che le tre associazioni<br />
(pur animate da finalità differenziate) nello svolgere attività<br />
di formazione e animazione hanno in comune l’attenzione<br />
per l’ambiente e l’amore<br />
per la natura come idoneo<br />
veicolo per la formazione<br />
delle giovani<br />
generazioni, che a questi<br />
valori sono sempre più<br />
sensibili e attente. Per<br />
me è un’esigenza prioritaria<br />
quella di rilanciare<br />
l’impegno del Cai verso<br />
i giovani, per avvicinare<br />
i giovani alla montagna,<br />
come già raccomandato<br />
nel 1863 da Quintino<br />
Sella, fondatore del Cai.<br />
Spesso i ragazzi hanno<br />
una conoscenza deficitaria<br />
della montagna,<br />
e invece devono riappropriarsi<br />
del territorio.<br />
Non c’è solo la dimensione delle grandi imprese alpinistiche,<br />
c’è anche il turismo di prossimità, c’è la dimensione<br />
locale. L’impegno etico e pedagogico è fondamentale per<br />
la stessa natura del Cai. La montagna in Italia viene percepita<br />
come una dimensione marginale: non dal punto di vista<br />
geografico ma culturale. L’impegno del Cai è quello di<br />
riportarla al centro”.<br />
Paolo Fizzarotti<br />
direttore di Scautismo<br />
un momento della presentazione alla Camera dei deputati. la<br />
prima a sinistra è l’on Manuela di centa<br />
Adulti nello SCAUTISMO n. / 009 - pag. 9