Appunti di Storia della medicina - Medicina e Chirurgia
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XVIII sec d.C. - L’illuminismo - Morgagni e Bichat<br />
L’illuminismo e il razionalismo del ‘700 sono il terreno fertile sul quale la scienza me<strong>di</strong>ca può<br />
svilupparsi. Il metodo sperimentale <strong>di</strong>venta lo strumento in<strong>di</strong>spensabile per raggiungere la<br />
conoscenza.<br />
Nel ‘700 avviene la sintesi fra clinica ed anatomia e vengono a scoprirsi i rapporti causali fra le<br />
lesioni anatomiche degli organi infetti e le relative malattie, nasce l’anatomia patologica<br />
sistematica, intesa come il tentativo <strong>di</strong> correlare il quadro anatomo-patologico osservato dopo la<br />
morte con la sintomatologia clinica presentata dal paziente.<br />
Nel’700 la me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong>venta soprattutto osservativa, <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> ciò è la nascita <strong>della</strong><br />
semeiotica: la <strong>di</strong>sciplina che insegna a rilevare ed ad interpretare i segni delle malattie.<br />
Gian Battista Morgagni pone la parola fine alla considerazione <strong>della</strong> malattia come alterazione<br />
degli umori o dei toni. Il suo “De se<strong>di</strong>bus et causis morborum per anatomen indagatis" del 1761 è<br />
il primo vero trattato <strong>di</strong> anatomia patologica.<br />
Si scopriva finalmente che le malattie potevano avere una sede, localizzarsi in un determinato<br />
organo. Dalla lesione locale <strong>di</strong>mostrata all’esame del cadavere, si poteva risalire ai fenomeni ed ai<br />
sintomi delle malattie osservate in vita, naturalmente se si erano seguiti gli eventi patologici del<br />
soggetto.<br />
Per una miglior comprensione dei meccanismi patologici e per progre<strong>di</strong>re nello stu<strong>di</strong>o volto a<br />
scoprire i nessi tra le lesioni locali ed il ruolo <strong>della</strong> malattia, fu necessario attendere gli sviluppi<br />
<strong>della</strong> fisiologia. Se l’anatomia prevedeva <strong>di</strong> conoscere meglio la struttura degli organi, i<br />
proce<strong>di</strong>menti sperimentali tesi a spiegare il loro funzionamento, durante il ‘700 erano con<strong>di</strong>zionati<br />
dalla fallacia degli strumenti <strong>di</strong> misura.<br />
Xavier Bichat (1771 – 1802) è il fondatore dell’istologia e <strong>della</strong> fisiopatologia in quanto <strong>di</strong>mostrò<br />
per la prima volta che gli organi sono costituiti da tessuti, che venivano in<strong>di</strong>viduati come<br />
fondamentali unità costitutive dell’organismo; questo approccio gli consentì <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere<br />
alterazioni comuni <strong>di</strong> ogni apparato ed alterazioni specifiche <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>stretto.<br />
La patologia poteva quin<strong>di</strong> essere inquadrata non solo a livello <strong>di</strong> un organo, ma a livello <strong>di</strong> uno<br />
specifico tessuto fra quelli che lo componevano, in<strong>di</strong>pendentemente dallo stato dell’organo nel<br />
quale quel tessuto è compreso.<br />
Laennec, allievo <strong>di</strong> Bichat, inventò lo stetoscopio nel 1816; il primo strumento <strong>di</strong>agnostico <strong>di</strong> uso<br />
generale che trasforma la pratica <strong>della</strong> me<strong>di</strong>cina e cambia la percezione <strong>della</strong> malattia da parte<br />
del me<strong>di</strong>co.<br />
La leggenda racconta che per evitare l’imbarazzo dell’auscultazione con l’orecchio appoggiato al<br />
petto <strong>di</strong> una giovane paziente, abbia arrotolato un quaderno appoggiandone un estremità al<br />
torace e l’altra al proprio orecchio, scoprendo così i rumori polmonari e car<strong>di</strong>aci molto amplificati.<br />
Successivamente perfezionò la sua invenzione con un cilindro <strong>di</strong> legno con un foro passante <strong>di</strong><br />
due millimetri.<br />
XIX sec d.C. – Virchow, Bernard, Pasteur e Koch<br />
La grande trasformazione <strong>della</strong> me<strong>di</strong>cina, soprattutto nella seconda metà dell’ottocento, si colloca<br />
in un contesto <strong>di</strong> profonde trasformazioni economico sociali ed è accompagnata da enormi<br />
progressi <strong>della</strong> scienza <strong>di</strong> base (fisica, chimica, matematica), le cui acquisizioni confluiscono in<br />
vario modo rendendo possibili gli straor<strong>di</strong>nari successi <strong>della</strong> me<strong>di</strong>cina.<br />
Il miglioramento del microscopio e l’utilizzo delle lenti acromatiche permettono un notevole<br />
sviluppo delle tecniche d’osservazione relative alle microstrutture, eliminando le aberrazioni<br />
ottiche che avevano fatto osservare “globuli” ed “animaluncoli” in tutti i preparati.<br />
La chimica contribuì nella conoscenza <strong>della</strong> <strong>di</strong>namica <strong>della</strong> cellula vivente.<br />
Si sviluppa la chimica fisiologica e nasce la chimica organica e la chimica farmaceutica, che<br />
consisteva nello stu<strong>di</strong>o dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> preparazione <strong>di</strong> sostanze ad impiego terapeutico.<br />
La matematica applicata alla statistica, permette una raccolta sistematica <strong>di</strong> dei dati relativi alle<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e malattia.<br />
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