ANATOMIA DEL SISTEMA NERVOSO - Bluejayway.it
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Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 1 Anatomia del s<br />
<strong>ANATOMIA</strong> <strong>DEL</strong> <strong>SISTEMA</strong> <strong>NERVOSO</strong><br />
Prof.ssa R<strong>it</strong>a Rezzani<br />
Anno accademico 2008/2009<br />
I semestre<br />
Indice
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 2 Anatomia del s<br />
Anatomia generale del sistema nervoso <br />
Organizzazione generale del sistema nervoso<br />
La caratteristica comune degli organismi viventi è la capac<strong>it</strong>à di<br />
interagire con l’ambiente circostante, da cui ricevono informazioni di<br />
vario genere, per cui l’organismo modula risposte idonee:<br />
- tende a ristabilire le condizioni iniziali che il segnale in entrata<br />
aveva modificato (mantenimento dell’omeostasi).<br />
La compless<strong>it</strong>à organizzative di organismi pluricellulari ha portato alla<br />
formazione di cellule specializzate per le funzioni di elaborazione dello<br />
stimolo, i neuroni.<br />
Queste cellule specializzate, assieme alle cellule di sostegno formano il<br />
sistema nervoso. Esse sono in grado di:<br />
- recepire gli stimoli in entrata (attiv<strong>it</strong>à afferente o sens<strong>it</strong>iva);<br />
- elaborare risposte adeguate (attiv<strong>it</strong>à efferente o motoria).<br />
Nei vertebrati si distinguono:<br />
- sistema nervoso centrale (SNC): detto anche nevrasse,<br />
contenuto in involucri ossei<br />
- sistema nervoso periferico (SNP): cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da tutti gli elementi<br />
nervosi che collegano l’ambiente e l’interno dell’organismo al<br />
nevrasse.<br />
I due sistemi, strettamente correlati e interattivi vicendevolmente,<br />
assicurano:<br />
- trasmissione ed analisi degli stimoli provenienti dall’ambiente<br />
esterno o dall’organismo interno.<br />
- elaborazione di una risposta (volontaria o involontaria).<br />
A queste funzioni sono associate le attiv<strong>it</strong>à psichiche (processi cogn<strong>it</strong>ivi,<br />
affettivi, comportamento, memoria, ecc…).<br />
Il sistema nervoso centrale ha il ruolo di:<br />
- elaborare le informazioni afferenti,<br />
- integrarle con le informazioni che già possiede,<br />
- produrre la risposta efferente.<br />
Il sistema nervoso periferico è posto fuori dagli involucri ossei ed è<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da formazioni nervose (nervi spinali e nervi encefalici) che<br />
trasmettono impulsi:<br />
- dagli organi extranervosi (informazioni afferenti)<br />
- verso gli organi extranervosi (informazioni efferenti).<br />
I nervi encefalici e spinali sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da fibre:<br />
- fibre afferenti: fibre sens<strong>it</strong>ive che portano informazioni al centro<br />
partendo dalla periferia<br />
- fibre efferenti: portano informazioni alla muscolatura scheletrica,<br />
liscia, al miocardio, alle ghiandole, ecc…<br />
Entrambi i tipi di fibre possono avere funzioni:<br />
- somatiche: fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche e motrici somatiche,<br />
collegate alla risposta volontaria<br />
- vegetative: fibre sens<strong>it</strong>ive e motrici viscerali, collegate alle<br />
risposte involontarie.<br />
I nervi periferici possono contenere sia fibre somatiche che vegetative<br />
(nervi misti) oppure solo alcuni di essi.<br />
Il nevrasse è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da differenti porzioni anatomiche in continu<strong>it</strong>à tra<br />
loro:<br />
- cranialmente dall’encefalo, contenuto nella scatola cranica,<br />
formato, in senso craniocaudale, da:<br />
o telencefalo, con i due emisferi cerebrali,<br />
o diencefalo,<br />
o tronco cefalico, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />
mesencefalo,<br />
ponte,
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 3 Anatomia del s<br />
midollo allungato.<br />
o Cervelletto, posto dorsalmente al tronco cefalico.<br />
- Midollo spinale, che prosegue dal tronco cefalico nel canale<br />
vertebrale.<br />
Ricezione e interpretazione dell’informazione<br />
La capac<strong>it</strong>à del sistema nervoso centrale di ricevere informazioni è<br />
dovuta alla presenza di specifici recettori periferici che, dopo una<br />
sollec<strong>it</strong>azione particolare:<br />
- trasmettono il messaggio a fibre afferenti<br />
- il messaggio giunge al sistema nervoso centrale<br />
- si realizzano risposte effettrici con differenti livelli di<br />
compless<strong>it</strong>à.<br />
La risposta più semplice è quella che si realizza tram<strong>it</strong>e gli archi riflessi:<br />
- una fibra afferente attiva direttamente un neurone efferente<br />
s<strong>it</strong>uato nell SNC<br />
- la risposta giunge direttamente nella fibra efferente in periferia,<br />
determinando una risposta quasi immediata.<br />
Le risposte più complesse prevedono l’intervento di centri superiori<br />
localizzati nell’encefalo, ai quali il messaggio giunge da fibre ascendenti<br />
e viene rielaborato:<br />
- le sensazioni che giungono dalla periferia divengono coscienti,<br />
quindi percezioni.<br />
L’interpretazione del messaggio nervoso svolta dai centri superiori si<br />
basa sulla tipologia dei recettori che hanno raccolto lo stimolo:<br />
- nonostante differenti vie sens<strong>it</strong>ive convergono negli stessi nuclei<br />
prima di giungere nell’encefalo viene sempre mantenuta una<br />
certa divers<strong>it</strong>à anatomica tra le vie che trasportano differenti tipi<br />
di sensibil<strong>it</strong>à.<br />
- Le sensazioni raccolte da recettori differenti, quindi con differenti<br />
sensibil<strong>it</strong>à, giungono indipendentemente ai centri nervosi<br />
dell’encefalo.<br />
- Vi sono svariati tipi di recettori con differenti tipologie di<br />
sensibil<strong>it</strong>à.<br />
Le differenti sensibil<strong>it</strong>à sono trasportate ai centri superiori da vie<br />
anatomiche ascendenti distinte, che consentono:<br />
- riconoscimento del tipo di stimolo<br />
- sede in cui si è verificato.<br />
Le risposte ai differenti tipi di stimoli sono attuate da vie nervose<br />
discendenti, che regolano:<br />
- contrazione dei muscoli scheletrici<br />
- contrazione dei muscoli lisci<br />
- ghiandole.<br />
La muscolatura liscia e le ghiandole rispondono al sistema nervoso<br />
vegetativo o autonomo, che si distingue in:<br />
- ortosimpatico: genera un aumento dell’attiv<strong>it</strong>à<br />
- parasimpatico: riporta a valori standard il funzionamento degli<br />
organi viscerali.<br />
La maggiore compless<strong>it</strong>à dei circu<strong>it</strong>i nell’encefalo rispetto al resto del<br />
nevrasse è data dalla ripetizione quant<strong>it</strong>ativa dei circu<strong>it</strong>i nervosi semplici<br />
che formano lo schema di tutto il nevrasse.<br />
Recettori della sensibil<strong>it</strong>à somatica generale.<br />
La sensibil<strong>it</strong>à somatica generale comprende differenti tipi di sensibil<strong>it</strong>à,<br />
raccolte da differenti tipi di recettori.<br />
Si distinguono innanz<strong>it</strong>utto due differenti tipologie di sensibil<strong>it</strong>à somatica:<br />
- sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva: è una sensibil<strong>it</strong>à che raccoglie stimoli<br />
dall’ambiente esterno (tram<strong>it</strong>e recettori posti sulla cute)<br />
- sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva: che riceve stimoli dall’interno del<br />
corpo, dalle ossa, dai muscoli e dalle articolazioni. È, infatti, detta<br />
anche sensibil<strong>it</strong>à osteoartromuscolare.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 4 Anatomia del s<br />
Sensibil<strong>it</strong>à somatica esterocettiva.<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o della sensibil<strong>it</strong>à somatica esterocettiva sono presenti diversi<br />
tipi di sensibil<strong>it</strong>à:<br />
- tattile<br />
- termica<br />
- dolorifica o nocicettiva<br />
I recettori della sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva sono di due tipologie generiche:<br />
- terminazione libera<br />
- terminazione corpuscolare<br />
Le terminazioni libere si trovano spesso:<br />
- nello spessore dell’epidermide<br />
- nell’ep<strong>it</strong>elio corneale<br />
- nelle mucose congiuntivali<br />
- nelle mucose nasali ed orali<br />
- attorno al bulbo dei peli, ove ricevono informazioni circa il<br />
movimento di questi ultimi.<br />
I corpuscoli sens<strong>it</strong>ivi invece sono di vario genere:<br />
- corpuscoli tattili di Meissner,<br />
- corpuscoli a clava di Krause<br />
- corpuscoli di Ruffini<br />
- corpusoclli lamellati di Pacini: sono di notevoli dimensioni, visibili<br />
quasi ad occhio nudo, ricevono stimoli pressori e vibratori.<br />
La classificazione morfologica dei recettori è estremamente complessa e<br />
difficile, quindi si preferisce una classificazione funzionale, che prevede:<br />
- meccanocettori: rispondono a stimoli tattili e vengono suddivisi<br />
in base alla soglia di ecc<strong>it</strong>azione e alla capac<strong>it</strong>à di adattamento<br />
allo stimolo<br />
- termocettori: non è ancora chiara la specific<strong>it</strong>à morfologica e<br />
vengono distinti in:<br />
o recettori per il caldo: sono suscettibili all’innalzamento<br />
della temperatura rispetto alla cute<br />
o recettori per il freddo: suscettibili ad un abbassamento<br />
della temperatura<br />
- nocicettori: recepiscono il dolore cutaneo. Sono<br />
sostanzialmente delle terminazioni libere intraepidermiche.<br />
Recettori della sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva.<br />
I propriocettori sono sensibili alla tensione, allo stiramento e alla<br />
pressione a livello muscolare, tendineo, osseo e cartilagineo. Sono sia<br />
terminazioni libere sia corpuscoli sens<strong>it</strong>ivi.<br />
Nello spessore delle capsule articolari, dei legamenti e delle membrane<br />
sinoviali si trovano diversi recettori:<br />
- tipo I: simili a corpuscoli di Ruffini.<br />
- Tipo II: simili ai corpuscoli di Pacini.<br />
- Tipo III: simili ai corpuscoli tendinei di Golgi.<br />
- Tipo IV: sono terminazioni libere.<br />
Nelle ossa e nel periostio sono presenti due differenti<br />
tipi di recettori che sono anche in grado di recepire<br />
stimoli dolorifici:<br />
- corpuscoli di Pacini<br />
- terminazioni libere.<br />
Nei muscoli e nelle giunzioni muscolari sono presenti:<br />
- organi tendinei di Golgi<br />
- fusi neuromuscolari.<br />
I proto neuroni o neuroni primari, ovvero i primi<br />
elementi neuronali della catena che porta lo stimolo<br />
dalla periferia al telencefalo, sono localizzati nei gangli<br />
annessi alle radici posteriori dei nervi spinali:<br />
- i gangli spinali hanno una ramificazione a T di<br />
cui i due rami sono:<br />
o ramo centrifugo: quello che si collega<br />
alle terminazioni recettoriali<br />
o ramo centripeto: si porta nel midollo<br />
spinale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 5 Anatomia del s<br />
- Il ramo centripeto entra nel midollo osseo e si ramifica<br />
nuovamente a T generando un fascio discendente e uno<br />
ascendente.<br />
(
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 6 Anatomia del s<br />
o fasci ascendenti: diretti ai centri superiori<br />
o fasci discendenti: provenienti dai centri superiori<br />
o fasci associativi: collegano tra loro i tratti differenti del<br />
midollo spinale (detti anche fasci intersegmentali).<br />
Tronco encefalico<br />
Il tronco encefalico è la continuazione del midollo nell’encefalo ed è<br />
scomponibile in tre parti:<br />
- bulbo: detto anche midollo allungato, prolunga in cav<strong>it</strong>à cranica il<br />
decorso del midollo spinale<br />
- ponte: formazione di fibre trasversali poste ventralmente a metà<br />
tra bulbo e mesencefalo.<br />
- Mesencefalo: è la formazione superiore al ponte, la più rostrale<br />
del tronco encefalico.<br />
Struttura del tronco encefalico. Nonostante le funzioni che si svolgono<br />
all’interno del tronco siano molto simili a quelle del midollo osseo,<br />
l’organizzazione anatomofunzionale è differente:<br />
- la sostanza grigia non è più disposta centralmente, ma in vari<br />
gruppi di neuroni detti nuclei,<br />
- i nuclei possono avere differenti funzioni:<br />
o ricevere il messaggio dal midollo spinale, dalla periferia o<br />
dai centri superiori<br />
o inviare informazioni al midollo spinale, alla periferia e ai<br />
centri superiori<br />
o scambiare informazioni con altri nuclei del tronco<br />
encefalico<br />
o alcuni nuclei rappresentano sede di attiv<strong>it</strong>à di integrazione<br />
che determina il r<strong>it</strong>mo dell’attiv<strong>it</strong>à respiratoria e cardiaca.<br />
Cervelletto<br />
Il cervelletto è un organi s<strong>it</strong>uato dorsalmente al tronco encefalico, a cui<br />
è collegato attraverso tre coppie di peduncoli: superiori, medi e inferiori.<br />
Occupa la fossa cerebellare dell’osso occip<strong>it</strong>ale, nei due riquadri inferiori<br />
dell’eminenza crociata.<br />
È formato da:<br />
- verme: porzione mediana, meno sviluppata e nascosta.<br />
- Emisferi (destro e sinistro): posti ai lati del verme.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 7 Anatomia del s<br />
Tutta la superficie del cervelletto è attraversata da solchi long<strong>it</strong>udinali e<br />
trasversali di varie profond<strong>it</strong>à che lo suddividono in lobi, lobuli e lamelle.<br />
Struttura del cervelletto. Nel cervelletto la sostanza grigia è<br />
prevalentemente disposta sulla parte esterna, la corteccia cerebellare,<br />
in cui i neuroni si stratificano disponendosi in 3 file:<br />
- è presente anche parte della sostanza grigia immersa nella<br />
sostanza bianca centrale, che forma i nuclei propri del<br />
cervelletto.<br />
Le funzioni del cervelletto sono prevalentemente motorie, di<br />
coordinazione e controllo del movimento, sebbene recentemente si sia<br />
dimostrato che il cervelletto abbia una funzione emotiva. Nello specifico:<br />
- controlla l’equilibrio, il tono muscolare, la coordinazione e la<br />
postura<br />
- riceve informazioni propriocettive e tattili sulle conseguenze del<br />
movimento in atto<br />
- comunica le informazioni con la corteccia cerebrale e le riceve,<br />
integrandole con quelle periferiche.<br />
Diencefalo<br />
Il diencefalo è una formazione anatomica s<strong>it</strong>uata rostralmente al tronco<br />
encefalico, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a sostanzialmente di sostanza grigia. È esternamente<br />
ricoperta per la maggior parte dal telencefalo.<br />
Struttura del diencefalo. Il diencefalo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />
- talamo: formazione ovoidale pari di sostanza grigia<br />
- ipotalamo: massa di sostanza grigia posta sotto il talamo<br />
- subtalamo: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da alcuni nuclei in continuazione diretta<br />
con il mesencefalo, s<strong>it</strong>uato ventralmente al talamo,<br />
posteriormente e lateralmente all’ipotalamo.<br />
- Metatalamo. Appendice posteriore al talamo.<br />
- Ep<strong>it</strong>alamo: in continu<strong>it</strong>à supero posteriore con il talamo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 8 Anatomia del s<br />
Il talamo è la formazione più estesa del diencefalo. Riceve tutte le<br />
informazioni sens<strong>it</strong>ive dal midollo spinale e dal tronco, trasmettendole e<br />
ricevendole con il telencefalo:<br />
- connesso al telencefalo bidirezionalmente<br />
- attiv<strong>it</strong>à di collegamento tra la corteccia motoria e specifiche<br />
formazioni destinate al movimento (es. cervelletto e nuclei della<br />
base).<br />
- Collegato ai nuclei che agiscono sulla memoria a breve termine,<br />
sull’affetto, sul linguaggio e sulle attiv<strong>it</strong>à comportamentali in<br />
generale.<br />
L’ipotalamo è il principale organo coinvolto nell’integrazione del sistema<br />
nervoso vegetativo, in quanto regola:<br />
- fame, sete, temperatura corporea<br />
- sonno-veglia<br />
- attiv<strong>it</strong>à della maggior parte delle ghiandole endocrine.<br />
Il subtalamo ha un ruolo importante:<br />
- nell’esecuzione degli schemi motori<br />
- regolazione dei movimenti elaborati dai nuclei della base.<br />
Il meta talamo è assimilabile al talamo, poiché è implicato nella<br />
trasmissione corticale di informazioni ud<strong>it</strong>ive e visive.<br />
L’ep<strong>it</strong>alamo è identificato in gran parte con l’epifisi, una ghiandola<br />
endocrina che produce melatonina (ormone che regola i cicli di sonnoveglia<br />
e il tono dell’umore).<br />
Telencefalo<br />
Il telencefalo si sviluppa rostralmente al diencefalo ed è la porzione più<br />
evoluta nel sistema nervoso centrale, specialmente nell’uomo.<br />
Struttura del telencefalo.<br />
Il telencefalo è formato da due emisferi (destro e sinistro), separati da<br />
una profonda incisura detta scissura interemisferica:<br />
- sul fondo della scissura si trova un organo commissurale,<br />
formato da fibre mieliniche associative detto corpo calloso.<br />
- La superficie del telencefalo è molto estesa, quindi per non<br />
occupare un eccessivo volume si ripiega più volte su sé stessa,<br />
dando luogo alle circonvoluzioni cerebrali.<br />
- Le circonvoluzioni sono separate da solchi.<br />
La materia del telencefalo si dispone in strati:<br />
- corteccia cerebrale: è lo strato più esterno, formato<br />
essenzialmente di sostanza grigia, ovvero da neuroni.<br />
- Centri semiovali: sono le masse ovalari di sostanza bianca che<br />
si pongono sotto la corteccia. Paiono come corpi traslucidi<br />
formati da fibre mieliniche disposte in maniera estremamente<br />
regolare.<br />
- Nuclei della base: masse di sostanza grigia s<strong>it</strong>uate sotto i centri<br />
semiovali.<br />
- I nuclei del setto: sono la continuazione caudale dei nuclei della<br />
base, che si sviluppano embriologicamente dalla porzione impari<br />
mediana del telencefalo.<br />
Superficialmente, grazie alla presenza delle scissure, il telencefalo viene<br />
suddiviso in lobi. Le due principali scissure, che suddividono ogni<br />
emisfero in 4 lobi sono:<br />
- scissura centrale di Rolando: con decorso rostro-caudale<br />
- scissura laterale di Silvio: decorso fronte-ventrale.<br />
Le due scissure delim<strong>it</strong>ano i quattro lobi:<br />
- lobo frontale: delim<strong>it</strong>ato posteriormente dalla scissura di<br />
Rolando e inferiormente dalla scissura laterale di Silvio.<br />
- Lobo parietale: delim<strong>it</strong>ato anteriormente dalla scissura centrale<br />
e inferiormente da quella laterale<br />
- Lobo temporale: delim<strong>it</strong>ato superiormente dalla scissura di<br />
Silvio<br />
- Lobo occip<strong>it</strong>ale: delim<strong>it</strong>ato superiormente dai prolungamenti<br />
della scissura laterale.<br />
Area della corteccia cerebrale. La corteccia cerebrale viene<br />
tradizionalmente divisa in 52 aree distinte per funzione e per<br />
connessioni. La classificazione funzionale delle due aree trova:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 9 Anatomia del s<br />
- area sens<strong>it</strong>iva prima: riceve gli stimoli sensoriali ed è<br />
responsabile della percezione<br />
- area sens<strong>it</strong>ive secondarie: ricevono gli stimoli dell’area sens<strong>it</strong>iva<br />
prima e conferiscono significato agli stimoli mediandoli con<br />
l’esperienza e l’apprendimento<br />
- area motoria primaria: originano le vie motorie che attivano i<br />
motoneuroni in periferia.<br />
- Area motoria secondaria o premotoria: provvede ad elaborare gli<br />
schemi motori e controlla il funzionamento dell’area motoria<br />
primaria.<br />
- Aree associative: sono le aree in cui avvengono i fenomeni<br />
intellettivi, avviene la mediazione tra stimoli e memoria, avviene<br />
la memoria, l’apprendimento, il linguaggio, le elaborazioni logicoar<strong>it</strong>metiche<br />
e quelle emotive.<br />
I nuclei della base. I nuclei della base sono una importante stazione di<br />
un circu<strong>it</strong>o complesso che nasce sulla corteccia e successivamente,<br />
tram<strong>it</strong>e li talamo, influiscono sull’attiv<strong>it</strong>à corticale:<br />
- memorizzazione di schemi motori<br />
- motivazione all’azione.<br />
Meningi<br />
Le meningi sono tre strutture di protezione del sistema nervoso:<br />
- sono 3 strati connettivali che ricoprono il midollo spinale e<br />
l’encefalo, tutti con la medesima struttura.<br />
Procedendo dall’interno all’esterno si incontrano:<br />
- dura madre: detta anche pachimeninge, che ha lo spessore<br />
maggiore. È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da due foglietti di tessuto connettivo<br />
fibroso, separati da tessuto adiposo:<br />
o 1° foglietto: a contatto con il periostio<br />
o 2° foglietto: posto sotto il tessuto adiposo.<br />
- Aracnoide: è uno strato di tessuto connettivo lasso<br />
- Pia madre: è connettivo lasso, strettamente adeso al midollo<br />
spinale.<br />
Al di sotto dell’aracnoide sono presenti vasi arteriosi e non vasi venosi:<br />
l’aracnoide forma la barriera ematoencefalica, ovvero non lascia<br />
passare alcuni farmaci o alcune sostanze.<br />
Nell’encefalo, rispetto al midollo spinale vi sono alcune differenze:<br />
- tra i due foglietti della dura madre passano i vasi venosi<br />
- spazio epidurale: tra i due foglietti della dura madre in cui circola<br />
il liquido cefalo-rachidonico.<br />
Vi sono altri spazi intermedi di notevole importanza:<br />
- spazio sottodurale: tra la dura madre e l’aracnoide.<br />
- Spazio subaracnoidale: tra l’aracnoide e la pia madre. In questa<br />
sezione si s<strong>it</strong>ua la barriera ematoencefalica e i vasi arteriosi.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 10 Anatomia del s<br />
Midollo spinale <br />
Il midollo spinale è la porzione più caudale del nevrasse e rappresenta<br />
un importante centro d’integrazione.<br />
La sostanza bianca che avvolge la “farfalla” di sostanza grigia posta nel<br />
centro della sezione orizzontale di midollo spinale accoglie<br />
continuamente fibre che entrano e che escono, che sono:<br />
- radici dei nervi spinali: connettono l’encefalo con la periferia del<br />
corpo<br />
- fasci intersegmentari: fibre che collegano tra loro vari segmenti<br />
di midollo spinale.<br />
Il midollo spinale permette all’encefalo di:<br />
- ricevere informazioni sens<strong>it</strong>ive mediante fasci ascendenti.<br />
- Inviare informazioni ai neuroni motori somatici e viscerali<br />
mediante i fasci discendenti, per produrre la risposta effettrice.<br />
Anche nel midollo spinale avviene una relazione tra recettori sens<strong>it</strong>ivi e<br />
la componente effettrice, tram<strong>it</strong>e un procedimento noto come arco<br />
riflesso spinale, che può realizzarsi:<br />
- riflesso monosinaptico: la fibra sens<strong>it</strong>iva si connnette<br />
direttamente al motoneurone<br />
- riflesso polisinaptico: la fibra sens<strong>it</strong>iva si collega al<br />
motoneurone mediante interposizione di interneuroni.<br />
Posizione, rapporti e fissaggio.<br />
Il midollo spinale è contenuto nel canale vertebrale, tra:<br />
- margine superiore dell’atlante<br />
- T12-L3.<br />
Continua:<br />
- cranialmente con il bulbo<br />
- caudalmente si assottiglia formando il cono midollare,<br />
o da li diparte un sottile cordoncino, detto filum terminale,<br />
che si inserisce sulla faccia posteriore della 1° vertebra<br />
coccigea<br />
Il midollo, come tutto il SNC, è rivest<strong>it</strong>o da involucri connettivali<br />
riccamente vascolarizzati, le meningi:<br />
- dura madre<br />
- aracnoide<br />
- pia madre<br />
Le meningi sono separate tra loro da spazi meningei:<br />
- spazio infradurale: tra la dura madre e l’aracnoide. È uno spazio<br />
virtuale.<br />
- Spazio infraracnoidale: tra aracnoide e pia madre, contiene il<br />
liquido cefalorachidiano.<br />
Vi sono alcuni mezzi di fiss<strong>it</strong>à che permettono al midollo spinale di<br />
seguire qualsiasi movimento in simbiosi con il rachide:<br />
- legamenti denticolati: dalla superficie esterna del midollo si<br />
portano alla dura madre<br />
- bulbo: fissa cranialmente in midollo<br />
- radici dei nervi spinali: lo fissano in tutto il suo corso,<br />
mantenendo la solidarietà con le vertebre,<br />
Questi mezzi di fiss<strong>it</strong>à fanno anche in modo che il midollo non entri in<br />
contatto con le superfici ossee.<br />
Configurazione esterna.<br />
Al di fuori dei suoi involucri meningei, il midollo spinale appare come un<br />
cilindro, leggermente appiatt<strong>it</strong>o in senso anteroposteriore:<br />
- si riduce in senso craniocaudale<br />
- presenta due rigonfiamenti in corrispondenza degli arti:<br />
o rigonfiamento cervicale<br />
o rigonfiamento lombare.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 11 Anatomia del s<br />
- All’estrem<strong>it</strong>à caudale il midollo si restringe nel cono midollare e<br />
continua:<br />
o Con un lungo e sottile filamento fibroso detto filum<br />
terminale interno:<br />
Avvolto dl sacco durale, ma anche dall’aracnoide<br />
L’aracnoide giunge fino alla 2° vertebra sacrale.<br />
o Prosegue fino al coccige con un filamento molto sottile,il<br />
filum terminale esterno, che:<br />
È fuso con il sacco durale.<br />
Termina sulla superficie esterna della 1° vertebra<br />
coccigea.<br />
Una dilatazione dello spazio aracnoidale, detta cisterna terminale, che<br />
avvolge le radici dei nervi lombari, sacrali e coccigei, rappresenta la<br />
sede d’elezione per la puntura lombare.<br />
La superficie esterna del midollo spinale è percorsa da una fessura e<br />
alcuni solchi:<br />
- in posizione mediana si riscontrano due linee che dividono il<br />
midollo spinale in due antimeri simmetrici.<br />
o solco mediano posteriore (posteriormente)è meno<br />
profondo.<br />
in continu<strong>it</strong>à con un setto di glia, il setto<br />
posteriore, che si porta nella sostanza grigia.<br />
o fessura mediana anteriore (anteriormente) percorre tutto<br />
il midollo spinale in lunghezza. È profonda fino a 4 mm.<br />
- Anteriormente, procedendo lateralmente, si incontrano due<br />
solchi:<br />
o Solco laterale anteriore: delim<strong>it</strong>a, assieme al solco<br />
laterale posteriore, il cordone laterale<br />
È interrotto dalle radici anteriori dei nervi spinali,<br />
che accolgono in prevalenza fibre motrici.<br />
- Posteriormente, invece vi sono due solchi ben visibili:<br />
o Solco intermedio posteriore: piccola incisura che<br />
continua con un setto di glia, a dividere in due il cordone<br />
posteriore.<br />
o Solco laterale posteriore: decorre per tutta la lunghezza<br />
del midollo ed è sede di ingresso delle radici dei nervi<br />
posteriori (fibre prevalentemente sens<strong>it</strong>ive).<br />
La presenza di solchi e fessure, permette, in ogni antimero, la<br />
suddivisione in tre cordoni:<br />
- cordone laterale: compreso tra i solchi laterali posteriore e<br />
anteriore<br />
- cordone anteriore: è compreso tra la fessura mediana anteriore<br />
e il solco laterale anteriore.<br />
o Rappresenta la continuazione verso il basso delle piramidi<br />
bulbari.<br />
o Si assottiglia procedendo caudalmente.<br />
o Può in alcune zone parere diviso in due cordoni da un<br />
solco incostante, il solco intermedio anteriore.<br />
- Cordone posteriore: è compreso tra il solco mediano posteriore<br />
e il solco laterale posteriore. Può essere suddiviso in due cordoni<br />
dalla presenza del solco intermedio posteriore:<br />
o Fascicolo gracile di Goll: il cordone più mediano<br />
o Fascicolo cuneato di Burdach: è il cordone più laterale,<br />
compreso tra il solco intermedio e quello laterale.<br />
Radici dei nervi spinali<br />
Da ciascun antimero origina una serie di nervi spinali cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da:<br />
- radice anteriore o motoria<br />
- radice posteriore o sens<strong>it</strong>iva.<br />
Fa eccezione il C1 che possiede solamente la radice anteriore.<br />
Sia le radici anteriori che posteriori fuoriescono dai solchi laterali:<br />
- lungo il decorso delle radici posteriori, prima della fusione con<br />
quella anteriore, vi è un rigonfiamento fusiforme, il ganglio<br />
spinale, che contiene i neuroni pseudounipolari, o neuroni T, da<br />
cui dipartono i nervi che entrano nel midollo
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 12 Anatomia del s<br />
All’interno del canale vertebrale, le radici anteriore e posteriore<br />
attraversano separatamente lo spazio infraracnoidale:<br />
- perforano l’aracnoide e la dura madre<br />
- si uniscono a livello del corrispondente foro intervertebrale e<br />
formano il nervo spinale.<br />
Divisione del midollo spinale in neuromeri<br />
In base al rapporto tra nervi spinali e vertebre corrispondenti nel<br />
momento dello sviluppo fetale, si individuano diversi tratto:<br />
- cervicale<br />
- toracico<br />
- lombare<br />
- sacrale<br />
- coccigeo.<br />
Ogni tratto si compone di diversi segmenti, detti neuromeri, che<br />
corrispondono all’emergenza bilaterale di un nervo spinale con le loro<br />
due radici (anteriore-motoria, posteriore-sens<strong>it</strong>iva con il ganglio):<br />
- tratto cervicale: otto neuromeri.<br />
- Tratto toracico: 12 neuromeri (T1-T12)<br />
- Tratto lombare: 5 neuromeri (L1-L5)<br />
- Tratto sacrale: 5 neuromeri (S1-S5)<br />
- Tratto coccigeo: 3-4 neuromeri (Co1-Co3/4)<br />
Si possono sviluppare, in corrispondenza dei segmenti neuromerici, dei<br />
semplicissimi archi riflessi orizzontali, che si sviluppano come riflessi<br />
nervosi segmentali:<br />
- dallo stimolo cutaneo che entra nella radice posteriore<br />
- alla risposta effettrice che esce dalla radice anteriore.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 13 Anatomia del s<br />
Configurazione interna del midollo spinale.<br />
All’osservazione microscopica, il midollo spinale in sezione orizzontale<br />
pare composto da due materie:<br />
- sostanza grigia, posta centralmente<br />
- sostanza bianca, circonda quella grigia in periferia.<br />
All’interno della sostanza grigia, centralmente, è presente un canale<br />
centrale, o canale dell’ependima, che varia il proprio diametro ma si<br />
estende per tutta la colonna.<br />
Sostanza Grigia.<br />
La sostanza grigia si compone di due parti simmetriche (una per<br />
antimero) disposte sag<strong>it</strong>talmente:<br />
- Connesse da un tratto trasversale, la commessura grigia, in cui<br />
passa anche il canale centrale.<br />
- Ha forma di H maiuscola.<br />
In ogni porzione si possono riscontrare:<br />
- corno anteriore<br />
- corno posteriore<br />
- Massa intermedia.<br />
Nei segmenti spinali compresi tra T2 e L1 sporge anche un corno<br />
laterale.<br />
Il corno anteriore ha forma quadrangolare lievemente arrotondata:<br />
- si porta in avanti e verso l’esterno (lateralmente).<br />
- Rimane separato dalla superficie del midollo da un strato di<br />
sostanza bianca.<br />
- Vi si possono distinguere una testa e una base.<br />
- Dal contorno festonato della testa del corno anteriore sporgono<br />
delle piccole radicole di fibre che poi confluiscono nella radice<br />
del nervo spinale anteriore o motorio.<br />
La massa intermedia si trova tra la base del corno superiore e quella<br />
del corno posteriore, sporgendo verso l’esterno:<br />
- sviluppata prevalentemente a livello cervicale<br />
- a livello cervicale presenta la formazione reticolare:<br />
o cellule frammiste a fibre nervose.<br />
- Può, assieme al corno anteriore, presentare il corno laterale.<br />
Il corno posteriore è più lungo e allungato di quello anteriore, che<br />
raggiunge quasi la superficie del midollo spinale:<br />
- è formato, procedendo in senso postero-anteriore da:<br />
o apice<br />
o testa<br />
o collo<br />
o base.<br />
- L’apice presenta numerosi strati differenziati, che procedendo<br />
postero-anteriormente sono:<br />
o Zona marginale: sottile lamina di fibre nervose con<br />
decorso long<strong>it</strong>udinale.<br />
o Zona spongiosa: strato di fibre nervose con cellule<br />
sparse.<br />
o Sostanza gelatinosa di Rolando: formazione semilunare<br />
che riveste la testa, traslucida fatta di tessuto nervoso.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 14 Anatomia del s<br />
La commessura grigia è disposta trasversalmente tra le formazioni<br />
grigie dei due antimeri:<br />
- è a contatto con:<br />
o Anteriormente con una lamina di fibre mieliniche detta<br />
commessura bianca anteriore.<br />
o Posteriormente da un setto gliale che prosegue il solco<br />
mediano posteriore, detto setto posteriore.<br />
- La presenza del canale centrale (o dell’ependima) permette di<br />
dividere le due porzioni di commessura grigia:<br />
o Commessura grigia anteriore<br />
o Commessura grigia posteriore.<br />
- La sostanza grigia della commessura, in prossim<strong>it</strong>à del canale<br />
centrale si fa granulare e traslucida, prendendo il nome di<br />
sostanza gelatinosa centrale.<br />
Il canale centrale è difficilmente presente per tutta la lunghezza del<br />
midollo spinale:<br />
- Residuo prim<strong>it</strong>ivo del canale neurale<br />
- Contiene una piccola quant<strong>it</strong>à di liquido cefalorachidiano.<br />
o Superiormente: continua con la cav<strong>it</strong>à del IV ventricolo<br />
dalla porzione inferiore del bulbo<br />
o Inferiormente: prosegue nel filum terminale interno per 5-6<br />
mm.<br />
- La sezione del lume non è ne di forma né di dimensioni costanti,<br />
poiché varia da fessura a cerchio a ovale, ecc… a seconda della<br />
zona anatomica in cui si trova.<br />
- La parte del canale è rivest<strong>it</strong>a dall’ependima, un ep<strong>it</strong>elio<br />
prismatico cigliato:<br />
o Intorno all’ependima è presente la sostanza gelatinosa<br />
centrale, uno strato di cellule gliali, piccoli neuroni e sottili<br />
fibre nervose.<br />
o Al di fuori della sostanza gelatinosa centrale vi è la<br />
commessura grigia, formata dalla sostanza grigia.<br />
Sostanza Bianca<br />
La sostanza bianca è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da fibre mieliniche a decorso<br />
prevalentemente long<strong>it</strong>udinale, che circondano la sostanza grigia:<br />
- sono rivest<strong>it</strong>i dalla pia madre, una membrana sottilissima di<br />
colore biancastro<br />
- I solchi e le fessure che definiscono la configurazione esterna del<br />
midollo suddividono la sostanza bianca in tre grandi cordoni:<br />
o Cordone anteriore<br />
o Cordone laterale<br />
o Cordone posteriore.<br />
Il cordone anteriore è localizzato tra la fessura mediana anteriore e il<br />
solco laterale anteriore:<br />
- dal solco laterale anteriore emergono i tratti intramidollari delle<br />
radici dei nervi spinali<br />
- le fibre hanno decorso orizzontale e incrociano ortogonalmente i<br />
sistemi di fibre long<strong>it</strong>udinali del cordone anteriore<br />
- una sottile lamina di sostanza bianca, la commessura bianca<br />
anteriore, riunisce i cordoni anteriori dei due lati.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 15 Anatomia del s<br />
Il cordone laterale è s<strong>it</strong>uato tra le radicole dei nervi spinali anteriori e<br />
posteriori:<br />
- s<strong>it</strong>uato tra:<br />
o solco laterale anteriore<br />
o solco laterale posteriore<br />
- contiene fasci di varie dimensioni intercalati da setti di glia.<br />
Il cordone posteriore è un cordone di sostanza bianca s<strong>it</strong>uato tra il<br />
solco mediano posteriore e il solco laterale posteriore:<br />
- nel solco laterale posteriore entrano le radicole posteriori dei<br />
nervi spinali posteriori o sens<strong>it</strong>ivi.<br />
- A livello dei neuromeri cervicali e di quelli toracici superiori, il<br />
cordone posteriore è diviso da un setto gliale che diparte dal<br />
setto intermedio posteriore in:<br />
o Fascicolo gracile: il più mediale<br />
o Fascicolo cuneato: quello laterale.<br />
Variazioni quant<strong>it</strong>ative della sostanza grigia<br />
La sostanza grigia del midollo spinale presenta uno sviluppo e una<br />
conformazione differenti a seconda dei neuromeri.<br />
La quant<strong>it</strong>à di sostanza grigia, varia approssimativamente a livello dei<br />
due rigonfiamenti del midollo:<br />
- Rigonfiamento cervicale<br />
- Rigonfiamento lombare.<br />
Quest’aumento di sostanza grigia in quelle posizioni è dovuto alla<br />
presenza di un maggior numero di neuroni e di circu<strong>it</strong>i in prossim<strong>it</strong>à dei<br />
grossi nervi che raggiungono gli arti.<br />
Le variazioni quant<strong>it</strong>ative della sostanza grigia:<br />
- Coinvolgono prevalentemente il corno anteriore.<br />
- Nel corno posteriore, invece, vi è un notevole sviluppo della<br />
sostanza gelatinosa di Rolando, in corrispondenza dei neuromeri<br />
sacrali.<br />
Variazioni quant<strong>it</strong>ative della sostanza bianca.<br />
Anche la sostanza bianca vede una variazione di dimensione di notevole<br />
importanza. Tuttavia la variazione è regolare e continua, con un<br />
aumento in senso caudocraniale.<br />
Le motivazioni di queste variazioni così accentuate sono:<br />
- diminuzione delle fibre che dall’encefalo si disperdono nei vari<br />
neuromeri<br />
- aumento del numero di fibre che progressivamente dalla parte<br />
caudale si sommano alle parti più craniali.<br />
Struttura della sostanza grigia.<br />
I neuroni della sostanza grigia all’interno del midollo spinale sono tutti<br />
multipolari ma, si distinguono per l comportamento del neur<strong>it</strong>e, dei<br />
dendr<strong>it</strong>i per la modal<strong>it</strong>à di collegamento e per funzione in:<br />
- Neuroni dei I tipo di Golgi: hanno assoni che fuoriescono dalla<br />
sostanza grigia per portarsi:<br />
o radici anteriori dei nervi spinali (neuroni radicolari)<br />
o in fasci di sostanza bianca (neuroni funicolari)<br />
- Neuroni del II tipo di Golgi: con assoni che restano confinati<br />
nella sostanza grigia (neuroni di associazione o interneuroni).<br />
I neuroni contenuti nella sostanza grigia del midollo spinale possono<br />
formare raggruppamenti in cui tutti gli elementi presentano le stesse<br />
connessioni nervose:<br />
- tali raggruppamenti li si chiama nuclei se la sezione è<br />
trasversale o colonne se la sezione è long<strong>it</strong>udinale.<br />
I neuroni del corno anteriore sono raccolti in gruppi detti colonne<br />
motorie che si estendono per l’altezza di alcuni neuromeri:<br />
- l’organizzazione di base dei neuroni motori somatici prevede<br />
gruppi long<strong>it</strong>udinali di neuroni α e γ ciascuno deputato<br />
all’innervazione di un muscolo<br />
- I raggruppamenti neuronali che innervano i diversi muscoli sono<br />
disposti su due gruppi long<strong>it</strong>udinali principali:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 16 Anatomia del s<br />
o Gruppo motore long<strong>it</strong>udinale mediale: innerva i muscoli<br />
del tronco, in cui quelli flessori sono più ventrali, mentre<br />
quelli estensori sono più dorsali.<br />
o Gruppo motore long<strong>it</strong>udinale laterale: si trova<br />
solamente a livello dei rigonfiamenti cervicale e lombare.<br />
Sono deputati alla motil<strong>it</strong>à degli arti superiori e inferiori.<br />
Nel gruppo laterale vi è un’organizzazione<br />
somatotropica, ovvero i neuroni che innervano i<br />
muscoli prossimali sono posti medialmente<br />
rispetto a quelli che innervano i muscoli distali.<br />
Nei neuromeri da C3 a C7 vi è un nucleo centrale,<br />
detto nucleo frenico, che innerva il diaframma.<br />
Nelle corna posteriori si osservano quattro raggruppamenti neuronali di<br />
cui 2 si estendono per tutta la lunghezza del midollo e 2 sono lim<strong>it</strong>ati ai<br />
tratti toracico e lombare superiore:<br />
- la sostanza gelatinosa di Rolando: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da piccoli neuroni<br />
del II tipo di Golgi (interneuroni) frammisti a neuroni di maggiori<br />
dimensioni. Estesa x tt la colonna.<br />
- Nucleo proprio del corno posteriore: gruppo di neuroni posto<br />
anteriormente alla sostanza gelatinosa ed esteso per tutto il<br />
midollo.<br />
- Zona marginale: posto posteriormente alla sostanza gelatinosa.<br />
Vi sono neuroni di maggiori dimensioni disposti in uno strato<br />
sottile.<br />
- Il nucleo toracico o dorsale: s<strong>it</strong>uato nella base delle corna<br />
posteriori e si estende da C8 a L3/4. Sono neuroni relativamente<br />
grandi e inviano l’assone nel fascio spino cerebellare dorsale.<br />
Le corna laterali e la massa intermedia del midollo spinale contengono<br />
neuroni relativamente piccoli con caratteristiche di neuroni effettori<br />
viscerali. Cost<strong>it</strong>uiscono i gruppi:<br />
- gruppo intermedio mediale: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da neuroni internuciali<br />
che si estendono da T1 a L2/3 e sono centri effettori del<br />
simpatico toracolombare.<br />
- Gruppo intermedio laterale: gli assoni di questi neuroni<br />
penetrano nelle radici anteriori dei nervi spinali e raggiungono il<br />
tronco del simpatico.<br />
Nei neuromeri sacrali 2,3 e 4 è presente un gruppo simile di neuroni<br />
s<strong>it</strong>uato lateralmente al canale centrale e alla sostanza gelatinosa<br />
centrale:<br />
- da origine alle fibre effettrici pregangliari del parasimpatico<br />
sacrale.<br />
Neuroni funicolari<br />
I neuroni funicolari sono neuroni del I tipo di Golgi che hanno forma e<br />
dimensioni variabili e raramente si trovano in gruppi ben individuabili.<br />
Si trovano in prevalenza:<br />
- corno posteriore<br />
- massa intermedia<br />
- commessura grigia.<br />
Ricevono stimoli da:<br />
- neuroni gangliari (neuroni T) spinali<br />
- altri neuroni funicolari.<br />
Secondo i bersagli finali vengono distinti in:<br />
- neuroni di associazione: entrano nella sostanza bianca e si<br />
portano nuovamente nella sostanza grigia per collegarsi ad altri<br />
segmenti spinali con neuroni funicolari o radicolari.<br />
- Neuroni di proiezione: inviano l’assone nel tronco cefalico o a<br />
formazioni soprassiali.<br />
Neuroni radicolari<br />
I neuroni radicolari sono neuroni del I tipo di Golgi che hanno un<br />
assone che fuoriesce dal nevrasse per portarsi alle radici anteriori dei<br />
nervi spinali.<br />
Si possono distinguere in:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 17 Anatomia del s<br />
- neuroni radicolari visceroeffettori: appartengono al sistema<br />
neurovegetativo<br />
- neuroni radicolari somatomotori: appartengono al sistema<br />
nervoso somatico.<br />
I neuroni radicolari effettori viscerali sono localizzati prevalentemente<br />
nella massa intermedia e hanno dimensioni inferiori a quelli<br />
somatomotori con dendr<strong>it</strong>i meno sviluppati:<br />
- Hanno assoni mielinici che escono dal midollo nelle radici<br />
anteriori per portarsi ai gangli simpatici o parasimpatici.<br />
- Occupano, nel midollo spinale due colonne distinte:<br />
o Colonna visceroeffettrice simpatica: nucleo intermedio<br />
laterale della lamina VII<br />
o Colonna visceroeffettrice parasimpatica: nella lamina VI,<br />
medialmente nella massa intermedia<br />
- Ricevono afferenze dai neuroni gangliari sens<strong>it</strong>ivi viscerali:<br />
o Formano archi riflessi (diretti o indiretti).<br />
- Sono sotto il controllo centrale di sistemi multisinaptici diffusi, a<br />
decorso discendente.<br />
I neuroni radicolari motori somatici sono posti nella testa del corno<br />
anteriore:<br />
- Inviano le loro fibre attraverso la radice anteriore dei nervi spinali<br />
e portano le loro fibre alle placche motrici sulla muscolatura<br />
striata.<br />
- Sono la via finale comune per impulsi nervosi provenienti sia<br />
dalla periferia sia dai centri superiori:<br />
o Dalla periferia: ricevono stimoli sens<strong>it</strong>ivi dai prolungamenti<br />
dei neuroni gangliari nelle radici posteriori (archi riflessi<br />
somatici).<br />
o Dai centri superiori: ricevono impulsi da vie discendenti<br />
motorie.<br />
- Gli stimoli possono giungere alle cellule radicolari somatomotrici<br />
direttamente o, più di frequente, attraverso interneuroni.<br />
- Le cellule radicolari inviano impulsi alle placche motrici attraverso<br />
circu<strong>it</strong>i regolati dalle cellule di Renshaw.<br />
Tipologie di neuroni somatomotori: alfa e gamma.<br />
I neuroni somatomotori si distinguono in:<br />
- Motoneuroni α.<br />
- Motoneuroni γ.<br />
I motoneuroni γ sono sparsi tra i motoneuroni alfa con rapporto<br />
inferiore:<br />
- Sono più piccoli dei motoneuroni α.<br />
- Sono simili per caratteristiche morfologiche generali<br />
- Il loro assone si porta attraverso la radice anteriore del nervo<br />
spinale per terminare nelle placche motrici, sulle fibre intrafusali<br />
dei fusi neuromuscolari.<br />
I motoneuroni α sono motoneuroni di dimensioni maggiori dei gamma e<br />
di forma variabile:<br />
- le maggiori dimensioni si trovano a livello dei due rigonfiamenti<br />
cervicale e lombare<br />
- la superficie del pirenoforo e dei dendr<strong>it</strong>i possono ricevere fino a<br />
10000 terminazioni sinaptiche<br />
- attraverso la commessura grigia, i dendr<strong>it</strong>i possono passare<br />
anche nell’antimero opposto.<br />
- Il neur<strong>it</strong>e, poco dopo l’usc<strong>it</strong>a si divide in due rami:<br />
o Ramo principale: entra nel nervo spinale anteriore e<br />
termina sulle fibre muscolari striate.<br />
o Ramo collaterale: si porta in sinapsi con interneuroni<br />
detti cellule di Renshaw.<br />
Sono cellule inib<strong>it</strong>orie<br />
Sono capaci di riverberare l’impulso a neuroni<br />
sotto e soprastanti o allo stesso motoneurone α.<br />
Cellule del II tipo di Golgi<br />
Le cellule del II tipo di Golgi sono localizzate in tutta la sostanza grigia:<br />
- il loro assone decorre solamente nella sostanza grigia<br />
- hanno funzione associativa a breve distanza.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 18 Anatomia del s<br />
- Hanno un ruolo importante nella redistribuzione spaziale e<br />
temporale degli impulsi periferici e centrali.<br />
Organizzazione laminare della sostanza grigia.<br />
La sostanza grigia del midollo spinale rivela un assetto di tipo laminare,<br />
che permette di definire bene, al netto delle variazioni locali,<br />
l’organizzazione cellulare in colonne:<br />
- Nove lamine con decorso postero-anteriore.<br />
- Sono presenti per tutto il midollo spinale.<br />
- Lamina X è la decima lamina, una piccola zona attorno al canale<br />
centrale.<br />
La lamina I:<br />
- corrisponde alla zona marginale e alla zona spongiosa.<br />
- Strato molto sottile adiacente alla sostanza bianca<br />
- Ha un aspetto reticolato per la presenza di fibre nervose che si<br />
incrociano in diverse direzioni.<br />
La lamina II:<br />
- corrisponde alla sostanza gelatinosa di Rolando<br />
- caratterizzata da piccoli neuroni addensati<br />
- priva di fibre mieliniche<br />
La lamina III ha una struttura molto simile alla lamina II:<br />
- parallela<br />
- neuroni voluminosi<br />
- fibre amieliniche.<br />
La lamina IV:<br />
- più spessa della lamina III<br />
- posta sul collo del corno posteriore<br />
- accoglie numerose fibre sens<strong>it</strong>ive.<br />
- non è a contatto lateralmente con la sostanza bianca<br />
- accoglie neuroni funicolari (di associazione o di proiezione).<br />
- Presenta numerosi fascetti di fibre mieliniche.<br />
- Emette molti assoni ascendenti (contingente maggiore della via<br />
spino-talamica).<br />
La lamina V:<br />
- è posta nel corno posteriore<br />
- può essere suddivisa in due porzioni:<br />
o due terzi mediali: contiene piccole cellule e scarse fibre<br />
o terzo laterale: corrisponde alla zona reticolare, contiene<br />
grossi neuroni e fibre di vario calibro.<br />
- Riceve numerose collaterali dalla cute.<br />
- Molti neuroni inviano assoni nel cordone laterale per formare<br />
fasci di associazione intersegmentali.<br />
- Alcuni altri neuroni inviano nel cordone controlaterale (nell’altro<br />
antimero) i propri assoni a formare il fascio spino cerebellare<br />
ventrale.<br />
- È associato alla sensibil<strong>it</strong>à viscerale.<br />
La lamina IV:<br />
- occupa la base del corno posteriore.<br />
- Suddivisa in due porzioni:<br />
o Mediale: cellule dense e piccole<br />
o Laterale: cellule più grandi e meno addensate.<br />
- A livello sacrale S2-S4 si localizzano i neuroni visceroeffettori<br />
parasimpatici, raggruppati in due colonne:<br />
o Inviano i loro assoni a neuroni gangliari parasimpatici<br />
posti fuori dal canale vertebrale che innervano i visceri<br />
pelvici.<br />
La lamina VII:<br />
- occupa la massa intermedia e si spinge nel corno anteriore.<br />
- Contiene vari nuclei, di cui i più importanti sono:<br />
o colonna di Clarke<br />
o Nuclei intermedio laterale<br />
o Nuclei intermedi mediali.<br />
- Il nucleo di Clarke:<br />
o Ammasso di neuroni con il massimo sviluppo a livello del<br />
rigonfiamento lombare
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 19 Anatomia del s<br />
o Cellule di varie dimensione che danno inizio al fascio<br />
spino cerebellare dorsale.<br />
- Nucleo intermedio laterale:<br />
o Cellule effettrici viscerali che danno origine a fibre<br />
simpatiche pregangliari.<br />
- Nucleo intermedio mediale:<br />
o Origina il Fascio spino cerebellare ventrale che si<br />
unisce alle fibre provenienti dalla lamina V.<br />
- Tra i neuroni della lamina VII vi possono anche essere:<br />
o Cellule funicolari di associazione intersegmentale<br />
o Cellule di Renshaw ()<br />
o Cellule internuciali.<br />
- Originano da queste cellule anche fibre cost<strong>it</strong>uenti la via<br />
spinotalamica.<br />
Le lamine V VI VII cost<strong>it</strong>uiscono una zona per:<br />
- organizzazione di riflessi polisinaptici a livello del midollo<br />
- terminazione di vie discendenti: importanti fascio di proiezione<br />
diretti cranialmente a formazioni assiali e soprassiali.<br />
La lamina VIII:<br />
- attraversa tutto il corno anteriore a livello toracico<br />
- a livello dei rigonfiamenti viene racchiusa dalla lamina IX nella<br />
parte anteromediale del corno anteriore.<br />
- Consiste prevalentemente di cellule funicolari che possono<br />
avere diverso destino (sol<strong>it</strong>amente di neuroni premotori):<br />
o Spostamento controlaterale sulla commessura bianca<br />
anteriore terminando su motoneuroni<br />
o Divisione a T in segu<strong>it</strong>o a spostamento controlaterale che<br />
generano fasci ascendenti e discendenti su neuromeri<br />
differenti.<br />
- Viene infatti considerata un centro associativo intraspinale:<br />
o Pone in contatto i neuroni somatomotori di due antimeri<br />
o Recluta in successione temporale neuroni somatomotori<br />
lontani dal neuromero di partenza.<br />
- Anche fasci appartenenti alle vie extrapiramidali discendenti si<br />
pongono in contatto con i neuroni della lamina VIII per regolare i<br />
neuroni somatomotori bersaglio.<br />
La lamina IX è localizzata sul corno anteriore:<br />
- possiede motoneuroni e .<br />
- contiene i motoneuroni tipici del tratto spinale di riferimento:<br />
neuroni somatotipici con i muscoli del tratto.<br />
- Anche lo stesso posizionamento delle colonne di motoneuroni<br />
(ventrale ad esempio innerva i flessori, mentre dorsale gli<br />
estensori) è correlato all’innervazione delle placche motrici.<br />
- Anche l’innervazione degli arti (a livello dei rigonfiamenti) è<br />
organizzata in maniera somatotipica:<br />
o Le colonne laterali innervano i muscoli più distali<br />
o Le colonne mediali innervano i muscoli più prossimali.<br />
- la lamina IX riceve:<br />
o Rami collaterali di fibre dalla radice posteriore<br />
o Afferenze monosinaptiche inerenti alle vie corticospinali.<br />
La lamina X è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla sostanza grigia che circonda il canale<br />
centrale (o dell’ependima) e comprende:<br />
- commessura grigia anteriore<br />
- commessura grigia posteriore<br />
- sostanza gelatinosa centrale.<br />
Nella lamina X sono anche presenti elementi funicolari associativi<br />
intersegmentali.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 20 Anatomia del s<br />
Lamina Localizzazione Caratteristiche Stimolo.<br />
I Zona marginale e<br />
zona spongiosa<br />
II Sostanza gelatinosa<br />
di Rolando<br />
III Testa del corno<br />
posteriore<br />
IV Collo del corno<br />
posteriore<br />
Neuroni marginali con<br />
ramificazione<br />
dendr<strong>it</strong>ica<br />
Neuroni piccoli con<br />
glomeruli sinaptici<br />
Uguale a lamina II<br />
Neuroni di dimensioni<br />
variabili<br />
V Corno posteriore Neuroni di dimensioni<br />
variabili<br />
VI Base del corno<br />
posteriore<br />
VII Corno anteriore e<br />
massa intermedia<br />
VIII Corno anteriore -<br />
testa<br />
Neuroni di piccole e<br />
medie dimensioni<br />
Neuroni di varie<br />
dimensioni<br />
Neuroni di varie<br />
dimensioni e elementi<br />
commessurali<br />
Proiezione<br />
Proiezione e sens.<br />
viscerale<br />
Neuroni<br />
visceroeffettori<br />
Elementi premotori<br />
e visceroeffettrici<br />
Premotorio e<br />
associativo<br />
IX Testa del corno ant. Più colonne di neuroni Motorio<br />
X Commessura grigia<br />
centrale<br />
Pochi e piccoli neuroni Elementi funicolari<br />
associativi.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 21 Anatomia del s<br />
Teoria del cancello<br />
Sulla via d’ingresso delle informazioni sens<strong>it</strong>ive nel midollo spinale è<br />
presente un importante circu<strong>it</strong>o di controllo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla sostanza<br />
gelatinosa di Rolando (lamina II e III):<br />
- convergono sui piccoli neuroni di quelle lamine sia le fibre di<br />
grosso calibro (tipoligia Aδ o C) che quelle di piccolo calibro<br />
(classe Aβ).<br />
- I neuroni hanno effetti inib<strong>it</strong>ori sulle cellule di proiezione.<br />
- Vi giungono anche delle fibre discendenti dalle strutture<br />
soprassiali che aumentano la compless<strong>it</strong>à del controllo.<br />
Secondo la teoria del cancello:<br />
- i neuroni della sostanza gelatinosa agiscono:<br />
o aprendo il cancello: aumento dello stimolo in entrata.<br />
o Chiudendo il cancello: inibizione dello stimolo in entrata.<br />
- Si applica sia alla sensibil<strong>it</strong>à dolorifica sia a altri tipi di afferenze.<br />
- Consente di regolare l’entrata degli impulsi e di lim<strong>it</strong>are le attiv<strong>it</strong>à<br />
riflesse.<br />
Per quanto riguarda la sensibil<strong>it</strong>à dolorifica l’inibizione dello stimolo si<br />
riscontra sui neuroni del corno posteriore:<br />
- inibiscono l’attiv<strong>it</strong>à di scarica delle vie spinotalamiche che<br />
trasportano informazioni dolorifiche alla sostanza reticolare di<br />
bulbo e ponte.<br />
- Il segnale giunto dalla via spinotalamica passa poi all’ipotalamo e<br />
tram<strong>it</strong>e il grigio periacqueduttale giunge, attraverso una via<br />
reticolo spinale nel cordone laterale.<br />
- Dal cordone laterale lo stimolo inib<strong>it</strong>orio si scarica sulle corna<br />
posteriori per inibire lo stimolo.<br />
- I neuroni delle corna posteriori:<br />
o Inibiscono la fibra che porta lo stimolo dolorifico a livello<br />
presinaptico.<br />
- L’ipotalamo secerne anche corticotropina, che innalza la soglia<br />
dolorifica.<br />
Attraverso questo circu<strong>it</strong>o è quindi possibile lim<strong>it</strong>are lo stimolo dolorifico<br />
e pertanto la percezione del dolore dell’individuo.<br />
Quando ad esempio una puntura porta a massaggiare e sfregare il punto<br />
leso, l’azione istintiva invia un treno di impulsi mediante le fibre di grosso<br />
calibro:<br />
- questi impulsi ecc<strong>it</strong>ano i neuroni piccoli della sostanza gelatinosa<br />
di Rolando.<br />
- Inviano inibizioni presinaptiche bloccano lo stimolo dolorifico in<br />
entrata.<br />
- Si giunge ad una diminuzione dello stimolo dolorifico percep<strong>it</strong>o.<br />
Questo tipo di circu<strong>it</strong>o spiega inoltre la ridotta o assente (analgesia)<br />
percezione del dolore in determinati stati emozionali:<br />
- la via discendente reticolo spinale è serotoninergica o<br />
noradrenergica<br />
- l’interneurone inib<strong>it</strong>orio inibisce mediante encefaline:<br />
o È interessante notare che il recettore per le encefaline è il<br />
medesimo su cui agisce la morfina.<br />
- Il circu<strong>it</strong>o descr<strong>it</strong>to è sotto il controllo della corteccia<br />
telencefalica, da cui dipendono gli stati emozionali.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 22 Anatomia del s<br />
o La risposta al dolore può quindi variare a seconda della<br />
persona e del suo stato emotivo.<br />
Struttura della sostanza bianca<br />
La sostanza bianca del midollo spinale è formata da fibre mieliniche,<br />
con annessi nevroglia e vasi.<br />
Le fibre nervose presentano per la maggior parte un decorso<br />
long<strong>it</strong>udinale e si raggruppano in fasci di fibre di diametro differente.<br />
I fasci, secondo la direzione dell’impulso si distinguono in:<br />
- ascendenti<br />
- discendenti<br />
Le fibre della sostanza bianca possono essere prolungamenti di diversi<br />
tipi di neuroni:<br />
- gangliari annessi alla radice posteriore dei nervi spinali.<br />
- Cellule funicolari della sostanza grigia del midollo<br />
- Localizzati in formazioni soprassiali<br />
Nella sostanza bianca del midollo, è possibile distinguere, in base ad<br />
una distinzione morfofunzionale, 5 tipi di fibre:<br />
- fibre afferenti dai gangli: attraverso le radici posteriori del nervo<br />
spinale entrano nel midollo<br />
- fibre ascendenti lunghe: originate da neuroni del midollo<br />
spinale o direttamente dai gangli che portano informazione a<br />
livelli soprassiali.<br />
- Fibre discendenti lunghe: provengono da livelli sopraspinali che<br />
terminano su neuroni del midollo spinale, regolandone l’attiv<strong>it</strong>à.<br />
- Fibre di associazione: instaurano connessioni intrasegmentali e<br />
intersegmentali (non escono dal midollo spinale)<br />
- Fibre effettrici: provengono da neuroni effettori e lasciano il<br />
midollo spinale attraverso le radici anteriori del midollo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 23 Anatomia del s<br />
Classificazione delle fibre nervose.<br />
Le fibre nervose si distinguono in base al proprio calibro e al rivestimento<br />
mielinico, quindi anche in base alla veloc<strong>it</strong>à di propabazione dell’impulso.<br />
Si possono individuare tre grandi classi di fibre:<br />
- fibre A: hanno calibro di grosse dimensioni e rivestimento<br />
mielinico. Conducono gli impulsi velocemente. Con dimensioni<br />
progressivamente decrescenti si usa una ulteriore divisione delle<br />
fibre A:<br />
o fibre Aα: hanno un diametro elevato e conducono stimoli<br />
sol<strong>it</strong>amente tattili o pressori. Alternativamente sono<br />
fibre effettrici somatiche.<br />
o Fibre Aβ: calibro progressivamente decrescente, quindi<br />
anche la veloc<strong>it</strong>à di propagazione. Stimoli tattili o<br />
pressori.<br />
o Fibre Aδ: calibro ancora minore e minor veloc<strong>it</strong>à.<br />
Deputate allo stimolo dolorifico.<br />
- Fibre B: sono fibre mieliniche con piccolo diametro. Sono fibre<br />
che ineriscono gli stimoli viscerali, sia effettrici sia sens<strong>it</strong>ivi.<br />
- Fibre C: sono fibre amieliniche di piccolo calibro. Trasportano<br />
stimoli dolorifici e termici. Sono anche fibre effettrici viscerali<br />
postgangliari.<br />
Si ricorda che la maggiore distinzione delle fibre è in base alla guaina<br />
mielinica:<br />
- mieliniche: tipi A e B<br />
- amieliniche: tipo C.<br />
Fasci di associazione<br />
Per fasci di associazione si intendono gruppi di fibre che risalgono o<br />
scendono per pochi neuromeri:<br />
- assicurano strette connessioni tra i neuromeri adiacenti<br />
- sono la base anatomica dei riflessi spinali plurisegmentali (riflessi<br />
proprio spinali).<br />
Si potrebbero considerare fasci di associazione anche i dendr<strong>it</strong>i delle<br />
cellule del II tipo di Golgi e i collaterali di fibre radicolari e funicolari che<br />
si instaurano nella sostanza grigia, ma si usa considerare queste<br />
strutture come parte integrante della componente grigia.<br />
Si considerano quindi come fasci di associazione solamente i fasci che<br />
originano da neuroni funicolari e connettono:<br />
- fasci di associazione intrassiale: neuromeri midollari più<br />
craniali con il tronco cefalico.<br />
- Fasci di associazione intersegmentale: connettono tra loro<br />
neuromeri vicini.<br />
I fasci di associazione sono più prossimi alla sostanza grigia all’interno<br />
dei cordoni.<br />
Fasci di proiezione.<br />
I fasci di proiezione si dividono in due categorie<br />
- ascendenti<br />
- discendenti.<br />
Fasci di proiezione ascendenti<br />
I fasci di proiezione ascendenti sono vie della sensibil<strong>it</strong>à generale che<br />
terminano a livello di:<br />
- corteccia cerebellare<br />
- corteccia telencefalica<br />
- nuclei<br />
- formazione reticolare del tronco encefalico.<br />
Si riconoscono tre grandi sistemi con significato filogenetico e funzionale<br />
differente:<br />
1) sistema a numerose stazioni d’arresto intramidollare:<br />
sensazioni esterocettive protopatiche (grossolane e imprecise)<br />
termiche, dolorifiche e tattili.<br />
a. Vengono inviate a nuclei del tronco encefalico, tubercoli<br />
quadrigemini superiori (mesencefalo), nuclei del talamo.<br />
b. Si proiettano poi alla corteccia telencefalica.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 24 Anatomia del s<br />
c. In questo sistema rientrano:<br />
i. Fasci sponotalamici e spinotettale (lemnisco<br />
spinale)<br />
ii. Fascio spinolivare<br />
iii. Fascio spinoreticolare.<br />
iv. Fascio spino vestibolare.<br />
2) Vie spinocerebellari: vengono trasportati al cervelletto stimoli<br />
propriocettivi incoscienti provenienti dall’apparato muscolo<br />
scheletrico.<br />
3) Vie del cordone posteriore recenti: sono presenti solamente<br />
nei mammiferi a livello del cordone posteriore del midollo spinale<br />
a. Stimoli tattili epicr<strong>it</strong>ici, termici e dolorifici.<br />
b. Sono tutte sensazioni ben discriminabili, precise.<br />
c. Passano dal bulbo e giungono al diencefalo.<br />
Fasci di proiezione discendenti.<br />
I fasci di proiezione discendenti che percorrono il midollo in direzione<br />
craniocaudale, si trovano esclusivamente nei cordoni anteriore e<br />
laterale.<br />
Appartengono a due sistemi anatomicamente distinti:<br />
- vie piramidali: sono di origine corticale e compare assieme alla<br />
corteccia motoria (fasci corticospinale crociato/laterale e<br />
corticospinale diretto/anteriore).<br />
- Vie extrapiramidali: tutte le vie che differiscono dai fasci<br />
corticospinali per origine e per decorso. Originano a livelli corticali<br />
e sottocorticali.<br />
Accanto a queste due vie possono esservi fasci discendenti che<br />
svolgono altre funzioni:<br />
- vie discendenti vegetative (agiscono su neuroni visceroeffettori<br />
del midollo e del tronco)<br />
- vie di controllo che fanno sinapsi sui neuroni funicolari midollari.<br />
Controllano le vie di senso.<br />
Per ogni fascio di proiezione è necessario conoscere:<br />
- sorgente<br />
- destinazione<br />
- funzione.<br />
Riflesso propriocettivo e coattivazione αϒ.<br />
I muscoli possiedono specifici recettori che inviano informazioni al<br />
sistema nervoso centrale:<br />
- fusi neuromuscolari<br />
- organi tendinei di Golgi.<br />
Fusi neuromuscolari<br />
Sono i recettori intramuscolari più complessi e sono presenti in tutti i<br />
muscoli:<br />
- sono maggiormente numerosi nei muscoli estensori (che si<br />
oppongono alla forza di grav<strong>it</strong>à) e in quelli con movimenti precisi<br />
(d<strong>it</strong>a, mano, muscoli estrinseci degli occhi e muscoli facciali).<br />
- Sono lunghi qualche millimetro e sono formati da:<br />
o Capsula connettivale<br />
o Sottili fibre muscolari avvolte dalla capsula dette fibre<br />
intrafusali.<br />
La regione centrale delle fibre intrafusali non<br />
presenta strutture contrattili ed è ricca di nuclei<br />
Le estrem<strong>it</strong>à di tali fibre aderiscono al connettivo<br />
della capsula.<br />
Sulla base delle caratteristiche morfologiche si possono distinguere due<br />
tipologie di fibre intrafusali:<br />
1) a sacco nucleare: di dimensioni maggiori, con nuclei raccolti<br />
nella porzione equatoriale, che è allargata.<br />
2) A catena nucleare: piccole dimensioni con i nuclei disposti in fila<br />
a livello equatoriale.<br />
Le fibre intrafusali sono dotate di innervazione sia sens<strong>it</strong>iva sia motrice:<br />
- Terminazioni sens<strong>it</strong>ive primarie: fibre nervose disposte attorno<br />
alla zona equatoriale si avvolgono a spirale che provengono da
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 25 Anatomia del s<br />
una fibra sens<strong>it</strong>iva gangliare di calibro relativamente grosso detta<br />
Aα.<br />
- Fibre sens<strong>it</strong>ive secondarie (o a fiorami): sono fibre di calibro<br />
inferiore rispetto alle primarie, poste distalmente dalla zona<br />
equatoriale.<br />
- Fibre motrici ϒ: sono gli assoni dei neuroni ϒ, che terminano<br />
distalmente nella porzione contrattile del fuso.<br />
Lo stiramento del fuso avviene in due modal<strong>it</strong>à:<br />
- Stiramento attivo: la contrazione delle porzioni distali del fuso<br />
provocano l’allungamento della porzione centrale<br />
- Stiramento passivo: la contrazione del muscolo che contiene il<br />
fuso contribuisce a stirarne la porzione centrale.<br />
Lo stiramento del fuso provoca una serie di reazioni a catena:<br />
1) stimola le terminazioni sens<strong>it</strong>ive capsulari,<br />
2) viene inviato lo stimolo direttamente ai motoneuroni α,<br />
3) i motoneuroni α stimolano la contrazione delle fibre extrafusali<br />
del muscolo e dei muscoli sinergici.<br />
a. Parte un collaterale della fibra sens<strong>it</strong>iva che inibisce i<br />
motoneuroni α dei muscoli antagonisti.<br />
Organi tendinei di Golgi.<br />
Gli organi tendinei di Golgi sono decisamente più semplici dei fusi<br />
neuromuscolari e prevedono:<br />
- fibra mielinica di tipo Aα che s’inserisce nel reticolo tendineo di<br />
collagene ramificandosi e demielinizzandosi, rimanendo coperta<br />
da un sottile strato connettivale.<br />
Lo stimolo che recepisce un organo tendineo di Golgi è la tensione<br />
tendinea:<br />
- sono misuratori della tensione muscolare.<br />
- Lo stimolo si scarica direttamente o indirettamente su un<br />
motoneurone α dell’antimero del medesimo lato.<br />
- Scatena reazioni propriamente opposte a quelle che scatenano i<br />
fusi neuromuscolari appena stimolati:<br />
o Inibizione del muscolo in cui sono s<strong>it</strong>uati e dei muscoli<br />
sinergici<br />
o Ecc<strong>it</strong>azione del muscolo antagonista.<br />
La funzione dell’organo tendineo di Golgi pare dunque quella di impedire<br />
una eccessiva tensione muscolare, che potrebbe portare alla<br />
lacerazione del muscolo o dello stesso tendine. Inoltre agisce:<br />
- anche per la regolazione del tono<br />
- per la corretta esecuzione dei movimenti.<br />
Correlazione tra i due organi muscolari sens<strong>it</strong>ivi.<br />
La correlazione dei due modelli sensoriali all’interno di un muscolo<br />
avviene in maniera differente durante i diversi movimenti:<br />
- stiramento: attivati sia i fusi neuromuscolari sia gli organi<br />
tendinei di Golgi, entrambi sottoposti ad aumento di tensione.<br />
- Contrazione: attivati gli organi tendinei ma inattivati i fusi<br />
neuromuscolari, che sono sottoposti a pressione e non<br />
stiramento.<br />
o Da attingere però che le fibre motrici γ dei fusi stirano<br />
attivamente i fusi.<br />
Permettono lo stiramento al momento del rilascio,<br />
attivando il fuso neuromuscolare.<br />
Coattivazione αϒ.<br />
Il movimento è sol<strong>it</strong>amente iniziato con la coattivazione sia delle fibre α<br />
che di quelle ϒ:<br />
- stimolate sia le fibre intrafusali che quelle extrafusali<br />
o il motoneurone α innesca il movimento<br />
o il motoneurone ϒ pre-stira il fuso.<br />
- Permette una rapida correzione in caso la contrazione sia<br />
maggiore o minore rispetto al necessario.<br />
In caso di contrazione inferiore rispetto al necessario:<br />
- il muscolo è passivamente stirato
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 26 Anatomia del s<br />
- tale stimolo si somma allo stiramento attivo del fuso (da parte del<br />
motoneurone ϒ).<br />
- Il fuso attiva il motoneurone α a segu<strong>it</strong>o dello stiramento.<br />
Il caso di contrazione eccessiva rispetto al carico:<br />
- si attiva l’organo tendineo di Golgi,<br />
- il muscolo tende ad essere allentato.<br />
- Quando l’allentamento ha raggiunto lo stato necessario, lo<br />
stiramento passivo del fuso si aggiunge allo stiramento attivo<br />
- Il complesso fuso-motoneurone α permette il raggiungimento<br />
della contrazione necessaria.<br />
Il complesso servomotorio in generale<br />
Tutto il complesso formato da fuso, organi tendinei di Golgi e<br />
motoneuroni α e ϒ è un sistema che contribuisce allo svolgimento di<br />
azioni comandato dalle vie motorie superiori:<br />
- Fa in modo che il movimento sia fluido, proporzionato e corretto<br />
in caso di sbavature.<br />
- Tutta la correzione del movimento ordinato dall’encefalo avviene<br />
a livello del midollo spinale in maniera automatica e rapida.<br />
- Viene forn<strong>it</strong>o ai centri cerebrali superiori il tempo necessario per<br />
integrare ulteriori stimoli per determinare la risposta motoria<br />
appropriata.<br />
Ulteriori correlazioni.<br />
Vi sono tuttavia dei sistemi ulteriori legati alla contrazione dei muscoli:<br />
- alcuni collaterali di fibre di tipo Aα e Aβ proiettano al talamo e<br />
quindi alla corteccia somestesica primaria tram<strong>it</strong>e i fascicoli<br />
gracile e cuneato le informazioni ai fini della percezione del<br />
risultato.<br />
- Altri collaterali si scaricano sulle origini dei fasci spino<br />
cerebellari (dorsale e ventrale) al fine di proiettare al cervelletto il<br />
movimento. Ciò permette:<br />
o Percezione della posizione<br />
Note cliniche.<br />
o Percezione del risultato<br />
Consente al cervelletto il coordinamento motorio.<br />
Compressione della commessura bianca<br />
La compressione della commessura bianca causa:<br />
- perd<strong>it</strong>a bilaterale della sensibil<strong>it</strong>à termo dolorifica in<br />
corrispondenza delle fibre innervate dal neuromero<br />
compromesso e di quelli adiacenti<br />
- causa: le fibre spinotalamiche implicate nel trasporto dello<br />
stimolo si incrociano nella commessura bianca anteriore.<br />
Lesioni del cordone posteriore.<br />
Le lesioni al cordone posteriore, quindi ai fascicoli gracile e cuneato,<br />
causano:<br />
- perd<strong>it</strong>a della sensibil<strong>it</strong>à tattile<br />
- perd<strong>it</strong>a della percezione della posizione di uno o entrambe gli arti<br />
dello stesso lato.<br />
- atassia (andatura allargata con occhi in basso).<br />
Causa. I cordoni posteriori trasportano sensibil<strong>it</strong>à tattile epicr<strong>it</strong>ica, quella<br />
propriocettiva cosciente e quella vibratoria dell’emisoma omolaterale:<br />
- la perd<strong>it</strong>a di sensibil<strong>it</strong>à tattile riguarda l’emisoma caudale rispetto<br />
al livello della lesione.<br />
- Anche le altre perd<strong>it</strong>e riguardano gli stessi distretti anatomici.<br />
- L’andatura è incerta ed il soggetto deve guardare il pavimento e<br />
correggere continuamente la traiettoria.<br />
o Se richiesto di stare in piedi ad occhi chiusi tende<br />
normalmente a pendere dalla parte lesa.<br />
- La causa sta nel non poter utilizzare la sensibil<strong>it</strong>à tattile di r<strong>it</strong>orno<br />
dal movimento poiché è stata lesa la parte di quel circu<strong>it</strong>o.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 27 Anatomia del s<br />
Lesione del fascio corticospinale laterale.<br />
La lesione del fascio corticospinale laterale causa:<br />
- paralisi motoria spastica<br />
- clono<br />
- iperreflessia profonda<br />
- fenomeno di coltello a serramanico<br />
- riflesso di Babinski.<br />
La paralisi spastica è dovuta all’aumento del tono muscolare è una<br />
conseguenza dell’interruzione:<br />
- del controllo eserc<strong>it</strong>ato dal fascio corticospinale sui neuroni e le<br />
lamine del midollo.<br />
- Del controllo eserc<strong>it</strong>ato sul<br />
neuroni di origine del fascio<br />
spinocerebellare ventrale.<br />
Sindrome di Brown-sequard<br />
Il riflesso di Babinski è il segno<br />
caratteristico di una tale lesione:<br />
- il lieve strofinamento plantare<br />
causa la flessione dorsale<br />
della pianta del piede e<br />
l’abduzione delle d<strong>it</strong>a.<br />
Questa sindrome è data dall’emisezione del midollo spinale. Questa<br />
causa:<br />
- segni classici da lesione del fascio corticospinale laterale:<br />
omolateralmente e caudalmente alla lesione la perd<strong>it</strong>a della<br />
sensibil<strong>it</strong>à tattile epicr<strong>it</strong>ica e sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva cosciente<br />
(senso di posizione)<br />
- perd<strong>it</strong>a della sensibil<strong>it</strong>à termo dolorifica dell’emisoma<br />
controlaterale.<br />
I sindromi, a causa dell’incrociamento delle fibre, si manifestano nelle<br />
regioni corrispondenti a 2/3 neuromeri più caudali.<br />
Lesioni dei motoneuroni del midollo spinale.<br />
Le lesioni dei motoneuroni del midollo spinale causano<br />
generalmente:<br />
- ipotonia muscolare.<br />
- Atrofia da mancato utilizzo.<br />
- Fascicolazioni (lievi contrazioni dovute all’anomalo rilascio di<br />
acetilcolina da parte dei neuroni degeneranti).<br />
Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)<br />
L’importanza dei motoneuroni come la via finale comune per il<br />
movimento che media tutti i segnali discendenti è dimostrata dalla<br />
sclerosi laterale amiotrofica, che comporta la morte di tutti i<br />
motoneuroni:<br />
- motoneuroni spinali<br />
- cellule piramidali della corteccia motoria (neuroni d’origine delle<br />
vie piramidali).<br />
o Riscontrabile nel midollo una sclerosi () della sostanza<br />
bianca del midollo spinale, dovuta alla degenerazione<br />
degli assoni.<br />
La SLA si sviluppa in maniera differente a seconda dei neuroni che<br />
iniziano a degenerarsi siano:<br />
- prima quelli del midollo<br />
- prima i neuroni della corteccia motoria.<br />
Se l’inizio della malattia avviene a livello dei neuroni della corteccia<br />
motoria, i segni sono:<br />
- incremento del tono muscolare (spastic<strong>it</strong>à)<br />
- aumento dei riflessi da stiramento<br />
- defic<strong>it</strong> dei movimenti volontari coordinati dal sistema piramidale.<br />
o Si forma dunque una sorta di paralisi che è detta paresi<br />
Tuttavia, dal momento in cui inizia il danneggiamento del motoneurone si<br />
ha una paralisi flaccida e assenza di riflessi che portano alla morte.<br />
Se lo sviluppo della patologia inizia a livello del motoneurone i segni<br />
sono:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 28 Anatomia del s<br />
- perd<strong>it</strong>a di tutti i tipi di attiv<strong>it</strong>à motoria<br />
o preceduto da sintomi da irr<strong>it</strong>azione dovuti a scariche<br />
inappropriate del motoneurone prima di morire.<br />
Contrazioni disarticolate.<br />
o Paralisi completa dei muscoli innervati da certi neuroni.<br />
Nella fase terminale della malattia coesistono:<br />
- areflessia<br />
- paralisi flaccida<br />
- sclerosi delle vie discendenti piramidali<br />
- perd<strong>it</strong>a del trofismo muscolare.<br />
La malattia ha un decorso fatale per la perd<strong>it</strong>a di qualsiasi attiv<strong>it</strong>à<br />
motoria, incluso quella respiratoria:<br />
- non vi sono cure<br />
- decorre in mesi o pochi anni<br />
- nessun farmaco in grado di rallentarla.<br />
Alcune forme di malattia sono ered<strong>it</strong>arie (il 10%) e sembrano causate da<br />
un’eccessiva attiv<strong>it</strong>à dell’enzima superossido dismutasi.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 29 Anatomia del s<br />
Encefalo <br />
Introduzione<br />
L’encefalo è quella porzione del nevrasse che è contenuta nel<br />
neurocranio assieme agli involucri meningei, direttamente continui a<br />
quelli del midollo spinale.<br />
Come punto di inizio si sceglie convenzionalmente il piano trasversale<br />
passante tra:<br />
- radicola più caudale di origine del nervo ipoglosso (XII paio di<br />
nervi encefalici)<br />
- radicola più craniale del primo nervo cervicale (C1).<br />
L’encefalo ha una forma di ovoide con asse maggiore diretto<br />
anteroposteriormente:<br />
- anteriormente è più allungato con un polo piccolo<br />
- posteriormente ha un polo molto più esteso.<br />
Ha un peso medio che varia in ragione del peso corporeo e dell’età<br />
compreso tra 1250g e 1600g:<br />
- 1200g nella donna<br />
- 1350g nell’uomo.<br />
Presenta una superficie superiore o volta e una base che si adattano<br />
alle strutture ossee che lo contengono.<br />
L’encefalo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />
- tronco encefalico: parte assiale, s<strong>it</strong>uata caudalmente<br />
- due emisferi telencefalici: parte rostrale, estesa e voluminosa.<br />
- Cervelletto: struttura postero inferiore.<br />
Il tronco encefalico viene suddiviso in tre parti, che in senso<br />
caudocraniale sono:<br />
- bulbo<br />
- ponte<br />
- mesencefalo.<br />
Dorsalmente al tronco è presente il cervelletto, derivato dallo sviluppo<br />
della porzione dorsale del metencefalo.<br />
Un piano che passa trasversalmente sulla superficie superiore del<br />
cervelletto delim<strong>it</strong>a la struttura s<strong>it</strong>uata rostralmente che viene chiamata<br />
cervello:<br />
- diencefalo: interna<br />
- telencefalo: porzione esterna, suddivisa in due lobi con setti<br />
interlobari (formazioni interemisferiche).<br />
L’encefalo contiene una serie di cav<strong>it</strong>à dette ventricoli in diretta<br />
comunicazione tra loro e lo spazio sub aracnoideo:<br />
- tra bulbo e ponte anteriormente e cervelletto posteriormente è<br />
presente il IV ventricolo, che è in comunicazione con:<br />
o caudalmetne con il canale centrale del midollo spinale.<br />
o Dorsalmente e lateralmente, mediante tre fori, con lo<br />
spazio subraracnoideo.<br />
o Cranialmente con l’acquedotto mesencefalico di Silvio.<br />
L’acquedotto stabilisce una comunicazione con il<br />
III ventricolo.<br />
- Il III ventricolo comunica da entrambi i lati, mediante un foro<br />
interventricolare, con due cav<strong>it</strong>à scavate in ciascun emisfero<br />
telencefalico, dette ventricoli laterali.<br />
Le cav<strong>it</strong>à ventricolari contengono il liquor o liquido cefalorachidiano, il<br />
quale ha una circolazione propria e un ricambio costante:<br />
- prodotto dai plessi corioidei, specializzazioni nella parete<br />
ependimale di ciascun ventricolo<br />
- passa a livello dello spazio sub aracnoideo<br />
- viene rilasciato e assorb<strong>it</strong>o dal sistema venoso (non dalle arterie).<br />
L’encefalo presenta 12 paia di nervi cranici:<br />
- si numerano in numeri romani in senso craniocaudale<br />
- i loro nomi sono spesso correlati alle funzioni svolte.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 30 Anatomia del s<br />
I nervi encefalici differiscono per vari aspetti dai nervi che fuoriescono<br />
dal midollo spinale:<br />
1) i nervi spinali sono sempre misti (contengono i 4 tipi di fibre:<br />
viscerali effettrici e sens<strong>it</strong>ive e somatiche effettrici e sens<strong>it</strong>ive),<br />
mentre le fibre encefaliche no:<br />
a. solo alcuni sono misti, cioè VII, IX e X<br />
b. altri sono solo motori III, IV, VI e XII<br />
c. altri solamente sens<strong>it</strong>ivi I, II e VIII<br />
d. il V è misto, ma solamente somatico e non viscerale.<br />
2) I nervi spinali sono formati da due radici distinte sia sul piano<br />
morfologico (ventrale o dorsale) che quello della prevalenza<br />
funzionale (motrice e sens<strong>it</strong>iva):<br />
a. I nervi misti cranici hanno radicole che emergono<br />
nello stesso punto e presentano più gangli lungo il<br />
percorso<br />
i. Il VII paio di nervi encefalici possiede un solo<br />
ganglio in cui sono compresenti cellule sens<strong>it</strong>ive<br />
somatiche e sens<strong>it</strong>ive viscerali.<br />
ii. Il X e IX paio possiedono un ganglio per la<br />
funzione sens<strong>it</strong>iva somatica e uno per quella<br />
viscerale.<br />
3) Il punto di emergenza dei nervi spinali è regolare, sempre nello<br />
stesso punto.<br />
a. Il punto di emergenza dei nervi encefalici avviene ad<br />
intervalli irregolari<br />
i. Talvolta dalla superficie ventrale e talvolta da<br />
quella laterale<br />
ii. Solamente il IV nervo encefalico emerge dalla<br />
superficie dorsale.<br />
4) Nel sistema di nervi encefalici tutte le fibre visceroeffettrici<br />
appartengono al sistema parasimpatico.<br />
a. Nascono come fibre pregangliari da nuclei parasimpatici<br />
annessi ad alcuni nervi cranici (III, VII, IX e X)<br />
b. Si convogliano tutte nel V paio di fibre e le fibre<br />
parasimpatiche postgangliari raggiungono gli organi da<br />
rami del V nervo<br />
c. Solamente il X paio emana fibre pregangliari che<br />
rimangono tali fino all’organo<br />
i. Appena prima dell’organo entrano nei loro relativi<br />
gangli.<br />
Tutti i nuclei delle fibre sens<strong>it</strong>ive sono localizzati nella callotta del tronco<br />
encefalico, in altre parole dorsalmente, dove hanno una sistemazione<br />
somatotopica in senso mediolaterale:<br />
1) Medialmente: somatomotori<br />
2) Intermedio: visceroeffettori<br />
3) Lateralmente. Sens<strong>it</strong>ivi.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 31 Anatomia del s<br />
Tronco encefalico<br />
Il tronco encefalico comprende parti del sistema nervoso centrale con<br />
diversa origine e che, in senso caudorostrale sono:<br />
- bulbo o midollo allungato<br />
- ponte<br />
- mesencefalo.<br />
Nel tronco sono presenti neuroni responsabili di attiv<strong>it</strong>à v<strong>it</strong>ali primarie,<br />
quali:<br />
- respirazione<br />
- funzioni cardiovascolari<br />
- attiv<strong>it</strong>à motorie<br />
- sonno e veglia<br />
La sua posizione è intermedia tra il midollo spinale e il cervello vero e<br />
proprio, quindi il tronco encefalico è attraversato da vie ascendenti e<br />
discendenti che connettono le diverse<br />
porzioni del SNC:<br />
- sono intercalati in esso<br />
raggruppamenti neuronali detti<br />
nuclei propri del tronco<br />
encefalico.<br />
- Sono anche localizzati i nuclei<br />
della maggior parte dei nervi<br />
cranici.<br />
- La regione centrale è occupata<br />
da cellule nervose separate da<br />
fasci di fibre che decorrono in<br />
direzioni varie e formano la<br />
formazione reticolare.<br />
Bulbo<br />
Conformazione esterna<br />
Il bulbo è compreso tra il midollo spinale inferiormente e il ponte<br />
superiormente:<br />
- si divide dal midollo spinale da un piano immaginario che taglia<br />
trasversalmente in un punto equidistante tra le radici di<br />
o primo nervo cervicale<br />
o nervo dell’ipoglosso (XII paio di nervi cranici)<br />
- il lim<strong>it</strong>e con il ponte è dato dal solco bulbopontino, una<br />
profonda depressione orizzontale scavata anteriormente tra il<br />
midollo allungato e il ponte.<br />
Il bulbo è contenuto nella cav<strong>it</strong>à cranica ed è in rapporto:<br />
- anteriormente: osso occip<strong>it</strong>ale
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 32 Anatomia del s<br />
- posteriormente: con il cervelletto, con l’interposizione del IV<br />
ventricolo.<br />
Nel bulbo si possono individuare tre facce:<br />
- faccia anteriore<br />
- faccia laterale<br />
- faccia posteriore.<br />
Faccia anteriore<br />
La faccia anteriore del bulbo è percorsa verticalmente dalla fessura<br />
mediana anteriore, in continuazione con quella del midollo spinale:<br />
- percorsa nell’estrem<strong>it</strong>à inferiore da fascetti di fibre nervose che si<br />
incrociano andando a cost<strong>it</strong>uire la decussazione delle piramidi<br />
(sono i fasci corticospinali o piramidali)<br />
- superiormente raggiunge il solco bulbopontino, ove termina con<br />
il foro cieco<br />
Lateralmente alla fessura mediana anteriore si possono scorgere le<br />
piramidi, dei rilievi che nascono dai cordoni anteriori:<br />
- superiormente alle piramidi, nel solco bulbopontino, vi sono le<br />
emergenze del nervo abducente (VI nervo encefalico).<br />
- Lateralmente alle piramidi è presente il solco laterale anteriore.<br />
Faccia laterale.<br />
Lateralmente al solco laterale anteriore, si presenta il cordone laterale,<br />
che termina superiormente con un grosso rilievo ellissoidale ad asse<br />
maggiore long<strong>it</strong>udinale detto oliva.<br />
Posteriormente al cordone laterale è scavato il solco laterale<br />
posteriore, da cui emergono in senso caudocraniale:<br />
- nervo accessorio del vago (XI)<br />
- nervo vago (X)<br />
- nervo glosso-faringeo (IX).<br />
Il solco laterale posteriore, raggiunge il solco bulbopontino formando la<br />
fossetta retrolivare, da cui originano:<br />
- lateralmente il nervo acustico (VIII nervo encefalico)<br />
- medialmente il nervo facciale (VII nervo encefalico)<br />
La faccia anteriore e quella laterale sono percorse dalle fibre arciformi<br />
esterne:<br />
- fasci di fibre nervose arcuate con concav<strong>it</strong>à superiore che<br />
fuoriescono dalla fessura mediana anteriore<br />
- passano sotto l’oliva<br />
- raggiungono i peduncoli cerebellari inferiori posteriormente.<br />
Faccia posteriore<br />
Nella faccia posteriore del midollo allungato si possono distinguere due<br />
porzioni:<br />
- faccia libera.<br />
- faccia ventricolare, pavimento del IV ventricolo.<br />
Nella superficie libera del midollo allungato si vedono ancora le strutture<br />
appartenenti al midollo:<br />
- solco mediano posteriore<br />
- solco intermedio posteriore<br />
- solco laterale posteriore<br />
Tra i solchi posteriori si possono individuare i fascicoli:<br />
- fascicolo gracile: posto medialmente, che termina con il<br />
tubercolo gracile o clava, un rilievo<br />
- fascicolo cuneato: posto lateralmente, che termina con il<br />
tubercolo cuneato, un altro rilievo.<br />
Le due clave, quella destra e quella sinistra, si allontanano divergendo<br />
tra loro, ma restando un<strong>it</strong>e da una sottile lamella grigia, l’obex:<br />
- circoscrive posteriormente l’orifizio di apertura del canale centrale<br />
del midollo spinale nel IV ventricolo<br />
- è l’estrem<strong>it</strong>à superiore della commissura grigia posteriore del<br />
midollo spinale.<br />
In alto, la porzione libera del ponte presenta i peduncoli cerebellari<br />
inferiori, ciascuno dei quali è la continuazione del corrispondente<br />
cordone posteriore, sopra la clava e il tubercolo cuneato.<br />
La superficie ventricolare è la zona affondata compresa tra i due<br />
peduncoli cerebellari inferiori:<br />
- è il pavimento della parte inferiore del IV ventricolo (la parte
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 33 Anatomia del s<br />
superiore è nel ponte).<br />
- Ha forma triangolare con apice inferiore<br />
- Percorsa long<strong>it</strong>udinalmente, nel mezzo, da un solco detto solco<br />
mediano del pavimento del IV ventricolo.<br />
Procedendo in senso medio-laterale dal solco mediano del pavimento<br />
del IV ventricolo si incontrano dei rilievi corrispondenti a nuclei:<br />
- ala bianca interna: rilievo triangolare a base superiore, il più<br />
mediale, detto anche trigono dell’ipoglosso.<br />
- ala cinerea: una depressione triangolare a base inferiore.<br />
- Ala bianca esterna: rilievo triangolare a base superiore, posto<br />
lateralmente e cranialmente.<br />
Conformazione interna<br />
Per l’analisi della conformazione interna del midollo allungato (bulbo) si<br />
utilizzano 5 piani di sezione trasversale.<br />
Piano 1. Sezione a livello del confine tra bulbo e midollo spinale.<br />
La conformazione interna a questo livello è pressoché analoga tra<br />
midollo e bulbo, ma con alcune particolar<strong>it</strong>à:<br />
- lateralmente alla base dei corni anteriori della sostanza grigia<br />
sono presenti i nuclei del nervo accessorio spinale<br />
o nucleo somatomotore deputato all’innervazione dei<br />
muscoli sternocleidomastoideo e trapezio,<br />
o le fibre che ne escono si portano lateralmente e si<br />
riuniscono in fascetti, che si uniscono agli altri emergenti<br />
dal midollo e vanno ad innervare i muscoli.<br />
- Al posto della zona marginale di Lissauer, sulla testa del corno<br />
posteriore, sono presenti fasci di fibre discendenti, che sono la<br />
radice discendente de nervo trigemino:<br />
o Fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche provenienti dal ganglio<br />
semilunare del trigemino.<br />
o Queste fibre derivano dai neuroni a T del ganglio<br />
semilunare di Gasser del trigemino, sono entrate nel<br />
ponte e hanno piegato verso il basso<br />
o Si uniscono ad altre fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche nate da altri<br />
gangli.<br />
- Più ventralmente, al posto della sostanza gelatinosa di Rolando,<br />
si trova il nucleo della radice discendente del nervo<br />
trigemino:<br />
o Riceve le fibre della radice discendente<br />
o Sensibil<strong>it</strong>à tattile protopatica, termica, dolorifica della<br />
testa.<br />
o Emette diversi fasci di fibre, tra cui:<br />
Fascetti che piegano verso l’alto, si incrociano,<br />
entrano nella cost<strong>it</strong>uzione del lemnisco<br />
trigeminale per terminare nel talamo.<br />
Fasci ai nuclei sonato motori e visceroeffettori di<br />
altri nervi encefalici.<br />
Fibre alla formazione reticolare di bulbo e ponte<br />
Fibre trigemino-cerebellari, che incrociandosi e<br />
passando per il peduncolo inferiore giungono alla<br />
corteccia del paleocerebello.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 34 Anatomia del s<br />
Piano 2. Sezione effettuata poco sopra la precedente, passando per la<br />
decussazione delle piramidi.<br />
Section of the medulla oblongata through the lower part of the decussation of <br />
the pyramids. (Testut.) 1. Anterior median fissure. 2. Posterior median sulcus. 3. <br />
Anterior column (in red), w<strong>it</strong>h 3’, anterior root. 4. Posterior column (in blue), <br />
w<strong>it</strong>h 4’, posterior roots. 5. Lateral cerebrospinal fasciculus. 6. Posterior <br />
funiculus. The red arrow, a, a’, indicates the course the lateral cerebrospinal <br />
fasciculus takes at the level of the decussation of the pyramids; the blue arrow, <br />
b, b’, indicates the course which the sensory fibers take. <br />
In questa sezione si vede chiaramente che i fasci piramidali<br />
(corticospinali) si incrociano:<br />
- provengono ognuno dalla circonvoluzione frontale dell’emisfero<br />
cerebrale omolaterale<br />
- si incrociano nella parte anteriore del bulbo e vanno a cost<strong>it</strong>uire i<br />
fasci piramidali crociati.<br />
- I fasci piramidali, una volta incrociatisi, si posizionano nel<br />
cordone laterale del midollo spinale.<br />
- Parte delle fibre non si incrocia e si porta nel cordone anteriore<br />
del midollo spinale, cost<strong>it</strong>uendo il fascio piramidale diretto.<br />
Nella parte laterale del bulbo, su due piani, decorrono i principali fasci di<br />
fibre:<br />
- superficialmente decorrono:<br />
o fascio spinocerebellare ventrale<br />
o fascio spinocerebellare dorsale<br />
o fascio triangolare di Helweg.<br />
- Più in profond<strong>it</strong>à si riscontrano:<br />
o Lemnisco spinale<br />
o Fascio tetto-spinale laterale<br />
o Fascio rubro-spinale.<br />
La sostanza grigia, all’interno di questa sezione di bulbo, si trova in tre<br />
formazioni:<br />
1) attorno al canale centrale, la sostanza grigia centrale<br />
2) dal nucleo della radice discendente del nervo trigemino fino alla<br />
radice discendente stessa, sens<strong>it</strong>iva.<br />
3) In due espansioni che giungono al fascicolo gracile e al fascicolo<br />
cuneato, formando le basi dei rispettivi nuclei, sens<strong>it</strong>ivi.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 35 Anatomia del s<br />
Decussation of pyramids. <br />
Scheme showing passage <br />
of various fasciculi from <br />
medulla spinalis to <br />
medulla oblongata. a. <br />
Pons. b. Medulla <br />
oblongata. c. Decussation <br />
of the pyramids. d. Section <br />
of cervical part of medulla <br />
spinalis. 1. Anterior <br />
cerebrospinal fasciculus <br />
(in red). 2. Lateral <br />
cerebrospinal fasciculus <br />
(in red). 3. Sensory tract <br />
(fasciculi gracilis et <br />
cuneatus) (in blue). 3’. <br />
Gracile and cuneate <br />
nuclei. 4. Antero‐lateral <br />
proper fasciculus (in <br />
dotted line). 5. Pyramid. 6. <br />
Lemniscus. 7. Medial <br />
long<strong>it</strong>udinal fasciculus. 8. <br />
Ventral spinocerebellar <br />
fasciculus (in blue). 9. <br />
Dorsal spinocerebellar <br />
fasciculus (in yellow). <br />
<br />
Piano 3. Passante al di sopra della clava e del tubercolo cuneato.<br />
In questa sezione si può riscontrare anteriormente il decorso dei fasci<br />
piramidali, che in questo punto cost<strong>it</strong>uiscono le piramidi bulbari:<br />
- a ciascuna piramide è applicato un sottile strato di sostanza<br />
grigia che cost<strong>it</strong>uisce il nucleo arcuato.<br />
o Riceve fibre dal fascio piramidale<br />
o Invia fibre al cervelletto, tram<strong>it</strong>e il peduncolo cerebellare<br />
inferiore.<br />
- Posteriormente al fascio piramidale, si può osservare il fascicolo<br />
long<strong>it</strong>udinale mediale, proprio alla base della fessura mediana<br />
anteriore.<br />
Nella parte laterale del bulbo, su due piani, decorrono ancora i principali<br />
fasci di fibre:<br />
- superficialmente decorrono:<br />
o fascio spinocerebellare ventrale<br />
o fascio spinocerebellare dorsale<br />
o fascio triangolare di Helweg.<br />
- Più in profond<strong>it</strong>à si riscontrano:<br />
o Lemnisco spinale<br />
o Fascio tetto-spinale laterale<br />
o Fascio rubro-spinale.<br />
Medialmente a tali fasci si trova il nucleo del cordone laterale che<br />
riceve fibre da:<br />
- lemnisco spinale<br />
- fasci spino cerebellari<br />
- lemnisco viscerale<br />
Dal nucleo laterale escono fibre che poi si portano al cervelletto,<br />
correlandosi alle vie della sensibil<strong>it</strong>à:<br />
- esterocettiva<br />
- protopatica<br />
- viscerale.<br />
Dietro a questo nucleo è presente il nucleo della radice discendente del<br />
nervo trigemino e, posteriormente, la radice stessa.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 36 Anatomia del s<br />
Nella porzione posteriore sono visibili:<br />
- nuclei del fascicolo gracile, medialmente<br />
- nuclei del fascicolo cuneato, lateralmente<br />
Questi due nuclei sono ammassi di sostanza grigia immersi nelle fibre<br />
dei due fascicoli:<br />
- esternamente danno i rilievi che sono rispettivamente la clava e il<br />
tubercolo cuneato<br />
- tutte le fibre dei due fascicoli terminano nei loro nuclei (sens<strong>it</strong>ivi)<br />
- dai nuclei originano fibre nervose destinate a cost<strong>it</strong>uire un solo<br />
fascio, il lemnisco mediale o fascio bulbo-talamico.<br />
Il lemnisco mediale, nasce nel seguente modo:<br />
- le fibre, dai nuclei si portano omolateralmente davanti al canale<br />
centrale, formando le fibre arciformi interne.<br />
- Giunte anteriormente al canale centrale si decussano,<br />
cost<strong>it</strong>uendo due fasci etero laterali.<br />
- Si organizzano in un fascio solo, il lemnisco mediale, che si<br />
porta al talamo.<br />
Tuttavia, emergono altre fibre destinate al cervelletto dai nuclei gracile e<br />
cuneato, le fibre bulbo-cerebellari:<br />
- fibre arciformi esterne: percorrono la decussazione assieme<br />
alle fibre del lemnisco mediale, poi si portano alla fessura<br />
mediana anteriore, si portano, circondando esternamente il bulbo<br />
con le sue piramidi, al peduncolo cerebellare inferiore<br />
- fibre arciformi posteriori: emergono sulla faccia posteriore e si<br />
portano ai peduncoli direttamente.<br />
Nella sostanza grigia centrale vi sono due nuclei:<br />
- nucleo del nervo ipoglosso: posto anteriormente, nucleo<br />
somatomotore<br />
- nucleo del nervo accessorio del vago: posteriore al<br />
precedente, visceroeffettore.<br />
Piano 4. Piano di sezione sopra il precedente, interessa la porzione<br />
inferiore del pavimento del IV ventricolo.<br />
La linea mediana è occupata dal rafe del bulbo, che si estende dalla<br />
fessura mediana anteriore fino alla sostanza grigia, la quale ora è posta<br />
sul pavimento del IV ventricolo.<br />
Il rafe risulta cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />
- incrociamento delle fibre che vanno a cost<strong>it</strong>uire i lemnischi<br />
mediali.<br />
- Incrociamento delle fibre olivo cerebellari, che si portano dalle<br />
olive bulbari ai peduncoli cerebellari inferiori del lato opposto.<br />
Anteriormente, da ciascun lato si trovano i fasci piramidali, che<br />
cost<strong>it</strong>uiscono le piramidi bulbari visibili in conformazione esterna:<br />
- Hanno ancora applicati i nuclei arcuati.<br />
Dietro al fascio piramidale, si trova il lemnisco mediale, che se<br />
sezionato trasversalmente appare come una striscia triangolare<br />
parecchio allungata con base anteriore:<br />
- Costeggia il rafe del midollo allungato<br />
- È attraversato dalle fibre nervose che si portano al rafe.<br />
- Si protrae posteriormente fino ad arrivare in vicinanza del<br />
fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale, il quale decorre sub<strong>it</strong>o a lato<br />
del solco mediano del pavimento del IV ventricolo.<br />
Lateralmente al lemnisco mediale, si trova il nucleo olivare o oliva<br />
bulbare, che è visibile in conformazione esterna:<br />
- è un nucleo molto voluminoso<br />
- appare internamente come una striscia pieghettata di sostanza<br />
grigia, con concav<strong>it</strong>à mediale.<br />
o La parte convessa accoglie fibre afferenti.<br />
o La parte concava da usc<strong>it</strong>a a fibre efferenti.<br />
- Possiede cellule di una tipologia peculiare, dette cellule a rovo<br />
(del Vincenzi):<br />
o Hanno dendr<strong>it</strong>i molto ramificati che si ripiegano e si<br />
aggrovigliano attorno al pirenoforo.<br />
o Hanno assoni mielinizzati che escono dal nucleo olivare<br />
medialmente e cost<strong>it</strong>uiscono i vari sistemi efferenti.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 37 Anatomia del s<br />
I principali sistemi afferenti del nucleo olivare sono:<br />
- fascio spino-olivare: sale dal corno posteriore del midollo<br />
spinale decorrendo nel fascio triangolare di Helweg.<br />
- Fascio centrale della callotta: discende dalla zona incerta<br />
dell’ipotalamo, dal nucleo rosso del mesencefalo e dalla<br />
formazione reticolare.<br />
I principali sistemi efferenti, invece sono:<br />
- fascio olivo cerebellare: fibre che dopo essersi incrociate nel<br />
rafe si portano verso il peduncolo cerebellare inferiore per<br />
giungere al cervelletto<br />
- fascio olivo spinale: crociato solo parzialmente si porta al corno<br />
anteriore del midollo spinale, passando per il fascio triangolare.<br />
Il nucleo olivare, per le sue afferenze dall’ipotalamo, dal nucleo rosso e<br />
dalla formazione reticolare e la sua proiezione ai motoneuroni del corno<br />
anteriore del midollo spinale è correlato al sistema delle vie<br />
extrapiramidali:<br />
- funzione regolatrice dell’attiv<strong>it</strong>à contrattile e del tono della<br />
muscolatura scheletrica.<br />
- Riceve anche impulsi della sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva incosciente<br />
del tronco e degli arti, che poi invia al cervelletto.<br />
In stretta vicinanza del nucleo olivare si trovano due piccoli nuclei:<br />
- paraolive, dorsale e mediale<br />
- hanno lo stesso significato e le stesse connessioni del nucleo<br />
olivare inferiore.<br />
Dietro al nucleo olivare inferiore, nella parte laterale del bulbo, decorrono<br />
i fasci:<br />
- spinocerebellare ventrale<br />
- lemnisco spinale<br />
- fascio tetto-spinale laterale<br />
- rubro-spinale.<br />
La superficie latero-posteriore del midollo allungato è occupata dal<br />
peduncolo cerebellare inferiore:<br />
- voluminoso ammasso di sostanza bianca<br />
- attraversato dal fascio spino-cerebellare dorsale.<br />
La parte centrale del bulbo, s<strong>it</strong>uata posteriormente ai fasci piramidali e<br />
alle olive bulbari è la formazione reticolare del bulbo:<br />
- si trova anteriormente alla sostanza grigia che forma il pavimento<br />
del IV ventricolo<br />
- morfologicamente presenta neuroni sparsi o a piccoli gruppi<br />
inframezzati da fasci e fascetti di fibre.<br />
- Si può suddividere in 3 zone:<br />
o Zona mediana (dispari)<br />
o Zona mediale (pari)<br />
o Zona laterale (pari).<br />
La zona mediana della formazione reticolare del bulbo si trova in<br />
prossim<strong>it</strong>à del rafe e appena ai lati:<br />
- riceve le fibre cerebello-reticolari provenienti dai nuclei del<br />
cervelletto<br />
- invia le fibre reticolo-cerebelari alla corteccia cerebellare.<br />
La zona mediale della formazione reticolare è caratterizzata dalla<br />
presenza di neuroni di notevoli dimensioni:<br />
- ha funzione motrice, essendo intercalata nelle vie extrapiramidali.<br />
o Da origine al fascio reticolo-spinale laterale che scende<br />
al cordone anteriore del midollo spinale.<br />
o Questo fascio reca impulsi inib<strong>it</strong>ori per:<br />
Attiv<strong>it</strong>à motrice<br />
Tono muscolare<br />
Attiv<strong>it</strong>à riflesse, sia somatiche che viscerali.<br />
La zona laterale della formazione reticolare possiede piccole cellule<br />
nervose e ha funzione sens<strong>it</strong>iva:<br />
- riceve impulsi da:<br />
o fasci ascendenti del midollo spinale (lemnisco spinale e<br />
viscerale)<br />
o fibre nervose provenienti dai nuclei dei nervi encefalici.<br />
- Da essa partono fibre destinate ai nuclei intralaminari del<br />
talamo, da cui si propagano alla corteccia con funzione<br />
attivatrice.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 38 Anatomia del s<br />
- Attivando la corteccia cerebrale, queste fibre permettono:<br />
o Regolazione degli stati di sonno e di veglia.<br />
o Stato di attivazione per la migliore valutazione di impulsi<br />
epicr<strong>it</strong>ici e protopatici.<br />
Nella parte posteriore del bulbo, sul pavimento del IV ventricolo, vi è la<br />
sostanza grigia centrale, in cui sono distribu<strong>it</strong>i i nuclei dei nervi<br />
encefalici, che in senso mediolaterale sono:<br />
1) nucleo del nervo ipoglosso: posizionato in corrispondenza<br />
dell’ala bianca esterna, appena a lato del solco mediano<br />
a. fa funzione somatomotrice, per i muscoli della lingua e<br />
sottoioidei.<br />
b. Emana fascetti che percorrono in senso posteroanteriore<br />
il bulbo e emanano dal solco laterale anteriore.<br />
c. È separato dal pavimento del IV ventricolo dal fascicolo<br />
long<strong>it</strong>udinale dorsale, proveniente dall’ipotalamo<br />
(innerva i nuclei somatomotori e visceroeffettori dorsali).<br />
2) Nucleo intercalato: nucleo di natura sens<strong>it</strong>iva, a lato del nucleo<br />
dell’ipoglosso.<br />
3) Nucleo motore dorsale del vago: si trova in corrispondenza<br />
dell’ala cinerea.<br />
a. È un nucleo visceroeffettore importante, infatti da origine<br />
alle fibre effettrici viscerali che innervano<br />
i. Miocardio<br />
ii. Muscolatura liscia della trachea.<br />
iii. Muscolatura dell’albero bronchiale e del polmone<br />
iv. Muscolatura liscia dell’esofago, dello stomaco, di<br />
gran parte dell’intestino<br />
v. Muscolatura liscia delle vie bilifere<br />
vi. Muscolatura delle vie urinarie<br />
vii. Innervazione ecc<strong>it</strong>osecretrice del fegato, del<br />
pancreas, del rene, della gonade e delle ghiandole<br />
distribu<strong>it</strong>e lungo le vie aeree e il tubo digerente.<br />
b. Queste fibre visceroeffettrici si dirigono in alto e<br />
ventralmente, incrociano la radice discendente del<br />
trigemino e raggiungono il solco laterale posteriore, da cui<br />
emergono assieme alle fibre del nervo vago.<br />
4) Nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario: associato al fascicolo del tratto<br />
sol<strong>it</strong>ario, un piccolo fascio di fibre nervose discendente:<br />
a. È un fascio di fibre con funzione sens<strong>it</strong>iva del gusto, che<br />
provengono dai vari nuclei associati.<br />
b. Discendendo cede le proprie fibre al nucleo.<br />
c. Il nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario rappresenta il nucleo<br />
gustativo dei nervi<br />
i. Vago<br />
ii. Glosso-faringeo<br />
iii. Intermedi del facciale<br />
d. Dal nucleo partono fibre che si associano al lemnisco<br />
mediale, le fibre bulbo-talamiche, che culminano nel<br />
nucleo ventrale posteriore del talamo.<br />
5) Nucleo vestibolare inferiore: è un nucleo sens<strong>it</strong>ivo e pertinente<br />
al senso statico, localizzato nella parte laterale del pavimento del<br />
IV ventricolo<br />
a. Vi giungono fibre discendenti della radice discendente<br />
del nervo vestibolare, che nasce dal ganglio vestibolare<br />
di Scarpa.<br />
b. Da esso partono fibre nervose che entrano nel fascio<br />
vestibolo-spinale laterale.<br />
Profondamente nella sostanza grigia, immersi nella formazione<br />
reticolare, sono presenti altri nuclei:<br />
- nucleo ambiguo: nucleo somatomotore (innerva i muscoli di<br />
faringe e laringe) dei nervi:<br />
o vago<br />
o glossofaringeo<br />
- nucleo salivatorio inferiore: nucleo visceroeffettore del nervo<br />
glossofaringeo.<br />
o Vi nascono le fibre effettrici viscerali che, seguendo il<br />
nervo glossofaringeo, vanno al ganglio otico, da cui<br />
innervano le ghiandole di.<br />
Parotide<br />
Della tonaca mucosa della guancia<br />
Delle labbra.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 39 Anatomia del s<br />
- Nucleo della radice discendente del nervo trigemino:<br />
coronato lateralmente dalla radice discendente del nervo<br />
trigemino, è laterale al nucleo ambiguo e salivatore.<br />
Piano 5. Sezione effettuata poco al di sotto del ponte, con una struttura<br />
simile alla precedente sezione, eccetto qualche nucleo in più.<br />
Lateralmente al nucleo del nervo ipoglosso, è presente il nucleo dell’ala<br />
cinerea:<br />
- occupa la porzione superiore dell’ala cinerea presente sul<br />
pavimento del IV ventricolo.<br />
- È la prosecuzione superiore del nucleo del fascicolo sol<strong>it</strong>ario.<br />
- Raccoglie informazioni viscerosens<strong>it</strong>ive dai nervi vago e<br />
glossofaringeo.<br />
o Ganglio nodoso del vago: Impulsi della faringe e dei<br />
visceri toracici e addominali.<br />
o Ganglio petroso del glosso-faringeo: Impulsi dal palato<br />
molle, dalla faringe e dal glomo carotico.<br />
- Originano le fibre bulbo-talamiche che seguono il lemnisco<br />
mediale e si portano al nucleo ventrale posteriore del talamo (cfr.<br />
nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario).<br />
Procedendo lateralmente, i corrispondenza dell’ala bianca esterna si<br />
trovano i nuclei vestibolari, nuclei sens<strong>it</strong>ivi e pertinenti al senso statico:<br />
- nucleo vestibolare mediale: prosecuzione in alto del vestibolare<br />
inferiore<br />
- nucleo vestibolare laterale: supero lateralmente, attorno al<br />
contorno del peduncolo cerebellare inferiore<br />
- nucleo vestibolare superiore: medialmente al nucleo<br />
vestibolare mediale.<br />
I nuclei vestibolari ricevono fibre afferenti dal nervo vestibolare<br />
dell’acustico:<br />
- Sono fibre centrali dei neuroni del ganglio vestibolare di Scarpa.<br />
- Recano gli impulsi nervosi che nascono dai recettori del senso<br />
statico dell’orecchio.<br />
Da tali nuclei originano:<br />
- fascio vestibolo cerebellare: dal peduncolo cerebellare<br />
inferiore si reca alla corteccia dell’archicerebello.<br />
- Fasci vestibolo-spinali anteriore e laterale: discendono nel<br />
midollo spinale (corno anteriore), influenzando i motoneuroni con<br />
un meccanismo riflesso inerente il mantenimento dell’equilibrio.<br />
- Fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale: fibre crociate che vanno ai<br />
nuclei<br />
o Oculomotore<br />
o Trocleare<br />
o abducente<br />
permette i riflessi vestibolo oculomotori.<br />
Verso l’estrem<strong>it</strong>à superiore del bulbo, in posizione postero-laterale,<br />
compaiono i nuclei cocleari ventrale e dorsale:<br />
- il ventrale è posto davanti al peduncolo cerebellare inferioer<br />
- il dorsale dietro<br />
- sono nuclei sens<strong>it</strong>ivi, deputati all’ud<strong>it</strong>o.<br />
- Ricevono fibre dal nervo cocleare del nervo acustico.<br />
Ponte<br />
Conformazione esterna.<br />
Superficie anteriore<br />
Esternamente il ponte appare come una formazione di fibre trasversali<br />
convessa in entrambi i sensi, che si collega al cervelletto posteriormente<br />
tram<strong>it</strong>e i peduncoli cerebellari medi.<br />
Anteriormente è percorso da una depressione, detta solco basilare, che<br />
accoglie l’arteria basilare:<br />
- lateralmente il solco è lim<strong>it</strong>ato da due rilievi, detti prominenze<br />
piramidali, causati dal decorso dei fasci piramidali all’interno del<br />
ponte.<br />
- Ancora più lateralmente, nella porzione superiore, emergono le<br />
radici del nervo trigemino (V nervo encefalico):<br />
o Radice sens<strong>it</strong>iva (grande dimensione)<br />
o Radice motoria (piccola)
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 40 Anatomia del s<br />
Superficie posteriore<br />
La superficie posteriore è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dal pavimento del IV ventricolo, nel<br />
suo triangolo pontino, con base inferiore:<br />
- delim<strong>it</strong>ato in basso dalle strie midollari.<br />
- Attraversato medialmente dal solco mediano (solco del calamo<br />
scr<strong>it</strong>torio)<br />
Lateralmente si trova un rilievo detto collicolo facciale.<br />
Inferiormente è ancora presente una parte del tubercolo acustico, che<br />
si s<strong>it</strong>ua in parte anche nel bulbo.<br />
Superolateralmente una formazione grigio-azzurra è detta locus<br />
coreulus, composta internamente da cellule pigmentate.<br />
In alto, ai lati del triangolo pontino che determina la cav<strong>it</strong>à del IV<br />
ventricolo, sono presenti i peduncoli cerebellari superiori, che<br />
discendono dalla lamina quadrigemina.<br />
Conformazione interna.<br />
Nelle sezioni trasversali, il ponte presenta due sezioni ben distinte:<br />
- piede del ponte: la parte anteriore<br />
- callotta o tegmento del ponte: parte posteriore.<br />
Si descrivono due sezioni trasversali:<br />
- parte inferiore<br />
- parte superiore<br />
Piano di sezione 1. Condotta per la parte inferiore del ponte.<br />
Il piede presenta:<br />
- fasci piramidali: il destro e il sinistro, che non affiorano in<br />
superficie come nel bulbo perché sono circondati da nuclei sparsi<br />
(nuclei basilari del ponte) e da molte fibre trasversali (fibre<br />
trasverse del ponte)<br />
- nuclei basilari pontini: piccoli raggruppamenti sparsi di neuroni<br />
intercalati sulla via crociata che collega la corteccia cerebellare<br />
alla corteccia cerebrale.<br />
o Vie afferenti: ricevono fibre da due fasci provenienti dalla<br />
corteccia telencefalica:<br />
fascio cortico-pontino frontale: dai lobi frontali<br />
del telencefalo<br />
fascio cortico-pontino temporale: dai lobi<br />
temporali della corteccia telencefalica.<br />
o Vie afferenti: dai nuclei originano le fibre pontocerebelari,<br />
che dopo essersi incrociate lungo la linea<br />
mediana del ponte formando il rafe del ponte si portano<br />
nel cervelletto attraverso il peduncolo laterale medio.<br />
La callotta del ponte è percorsa sag<strong>it</strong>talmente, lungo la linea mediana<br />
dal rafe del ponte:<br />
- formato dall’incrocio di fibre mieliniche della callotta del ponte<br />
- lateralmente e anteriormente al rafe vi è il lemnisco mediale,<br />
che appare come un fascio di fibre trasversali a forma di lente<br />
biconvessa.<br />
Posteriormente ai lemnischi mediali la callotta mostra una zona in cui è<br />
ampiamente presente la formazione reticolare del ponte:<br />
- essa è pressoché analoga a quella del bulbo, presenta infatti:<br />
o porzione mediale: con funzione motrice e cellule grandi<br />
o porzione laterale: con funzione sens<strong>it</strong>iva e cellule<br />
neuronali di minor dimensione.<br />
- Le due zone della formazione reticolare hanno anche la stessa<br />
funzione di quella bulbare, con alcune eccezioni:<br />
o La zona mediale del ponte da origine a fibre attivatrici dei<br />
neuroni del corno anteriore del midollo (emana fibre che<br />
cost<strong>it</strong>uiscono il fascio reticolo-spinale)<br />
Ecc<strong>it</strong>ano i motoneuroni<br />
Facil<strong>it</strong>ano le attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />
Posteriormente alla formazione reticolare del ponte si estende la<br />
sostanza grigia centrale, che cost<strong>it</strong>uisce il pavimento del IV ventricolo:<br />
- nella parte laterale sono presenti ancora i nuclei vestibolari<br />
mediale e laterale.<br />
- Nella parte mediale, in corrispondenza del collicolo facciale s<br />
trova il nucleo del nervo abducente (VI nervo encefalico)
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 41 Anatomia del s<br />
o Funzione: nucleo somatomotore deputato ad innervare il<br />
muscolo retto laterale dell’orecchio.<br />
o Afferenze: fibre dal fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale che<br />
lo collegano ai nuclei vestibolari per riflessi vestibolooculomotori<br />
e ai nuclei oculomotore (innervazione muscoli<br />
dell’occhio) e trocleare.<br />
o Efferenze: fibre motrici somatiche che si portano verso il<br />
solvo bulbopontino, dal quale emergono sottoforma di<br />
nervo abducente (VI nervo cranico).<br />
In profond<strong>it</strong>à nella formazione reticolare vi è il nucleo del nervo<br />
facciale, che è il nucleo somatomotore deputato all’innervazione di tutti i<br />
muscoli mimici della faccia e del collo e altri muscoli:<br />
- afferenze: fascio genicolato, sia eterolaterale che omolaterale.<br />
- Efferenze: fibre somatomotrici che hanno un percorso particolare<br />
o Escono dal nucleo del nervo facciale e si portano<br />
posteromedialmente ai nuclei del nervo abducente<br />
o Da questi nuclei piegano in direzione anterolaterale<br />
formando il ginocchio intrapontino del nervo facciale,<br />
responsabile sul pavimento del colliculus facialis.<br />
o Una volta portatisi anteriormente e lateralmente, a livello<br />
della fossa retrolivare, fuoriescono nel nervo facciale.<br />
Lateralmente al nucleo del nervo faciale vi è il nucleo lacrimatorio,<br />
deputato all’innervazione ecc<strong>it</strong>osecretrice delle ghiandole lacrimali e<br />
delle ghiandole nasali e palatine:<br />
- efferenze: genera fasci che si dirigono al ganglio sfeno-palatino.<br />
Proprio lateralmente al nucleo lacrimatorio vi è quello salivatorio<br />
superiore:<br />
- da origine alle fibre effettrici viscerali che innervano le ghiandole<br />
sottolinguali e sottomandibolari.<br />
Lateralmente, in prossim<strong>it</strong>à del peduncolo, si intravvede il nucleo della<br />
radice del nervo trigemino, con annesse le fibre discendenti della<br />
radice del nervo trigemino.<br />
Lateralmente, addossati ai peduncoli cerebellari medi, vi sono i nuclei<br />
cocleari dorsale e mediale:<br />
- nucleo cocleare ventrale: posto sul contorno anterosuperiore<br />
del peduncolo cerebellare medio<br />
o afferenze: fibre provenienti dal nervo cocleare<br />
dell’acustico, provenienti dal ganglio spirale del corti.<br />
o Efferenze: si portano medialmente a formare il corpo<br />
trapezoide, luogo tra la callotta e il piede del ponte in cui<br />
si incrociano le vie acustiche.<br />
- Nucleo cocleare dorsale: posto sul contorno posteriore del<br />
peduncolo cerebellare medio:<br />
o Afferenze: dal ganglio spirale del Corti.<br />
o Efferenze: fibre che si portano medialmente, a livello del<br />
solco mediano e si incrociano con le controlaterali. In<br />
segu<strong>it</strong>o si portano al corpo trapezoide.<br />
Il corpo trapezoide, s<strong>it</strong>uato tra i due lemnischi mediali, è una<br />
formazione impari che ha la parvenza di un complesso di fibre che si<br />
incrociano:<br />
- lateralmente possiede due nuclei che accolgono le fibre nervose<br />
del nucleo cocleare ventrale<br />
o nucleo olivare superiore.<br />
o Nucleo olivare inferiore.<br />
- Il corpo trapezoide si continua in corrispondenza di ciascuna<br />
estrem<strong>it</strong>à laterale, andando a cost<strong>it</strong>uire il lemnisco laterale.<br />
Nella porzione laterale della callotta del ponte decorrono alcuni<br />
importanti fasci di fibre:<br />
- fascio spinocerebellare ventrale<br />
- fascio tetto-spinale laterale<br />
- fascio rubro spinale<br />
- lemnisco spinale.<br />
- Fascio centrale della callotta<br />
- Fascicoli long<strong>it</strong>udinali mediale e dorsale.<br />
Piano di sezione 2. Passante per la parte superiore del ponte, sopra i<br />
peduncoli cerebellari.<br />
Ai lati non sono più visibili i peduncoli cerebellari inferiori, ma quelli medi<br />
e superiori, i quali discendono dalla lamina quadrigemina.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 42 Anatomia del s<br />
Il piede del ponte mostra una cost<strong>it</strong>uzione simile a quella della sezione<br />
precedente:<br />
- però i fasci piramidali sono maggiormente scomposti, poiché si<br />
addentrano via via nei nuclei basilari del ponte e nelle fibre<br />
trasversali del ponte<br />
Nella callotta del ponte, nella parte laterale della formazione reticolare si<br />
vede il nucleo motore del nervo trigemino:<br />
- nucleo somatomotore deputato all’innervazione dei muscoli<br />
masticatori.<br />
- Originano fibre motrici somatiche che decorrono in fascetti lungo<br />
il contorno laterale del nucleo<br />
o Emergono unendosi in una unica radice del nervo<br />
trigemino (V nervo) ai lati del ponte.<br />
Lateralmente al nucleo motore del trigemino vi è il nucleo sens<strong>it</strong>ivo del<br />
nervo trigemino, che si estende fino all’estrem<strong>it</strong>à superiore del ponte:<br />
- afferenze: fibre centrali nate dal ganglio semilunare di Gasser.<br />
o Alcune entrano nel nucleo sens<strong>it</strong>ivo principale del nervo<br />
trigemino, mediante la radice orizzontale.<br />
o Altre formano la radice discendente del nervo<br />
trigemino che discende nel bulbo fino ai primi segmenti<br />
cervicali<br />
o Altre formano la radice mesencefalica che sale nel<br />
mesencefalo ad affiancarsi al nucleo della radice<br />
mesencefalica del nervo trigemino.<br />
- Efferenze: si uniscono alle fibre degli altri nuclei del trigemino<br />
formando il lemnisco trigeminale, che termina nel talamo.<br />
o Sono presenti in minor parte fibre efferenti che vanno ai<br />
neuroni somatomotori di altri nuclei di nervi encefalici per<br />
stabilire archi riflessi.<br />
Vi è lateralmente anche un nucleo del lemnisco laterale, appartenente<br />
alla via acustica:<br />
- riceve le fibre dal lemnisco laterale<br />
- le cede nuovamente al lemnisco laterale ascendente.<br />
Mesencefalo<br />
Conformazione esterna<br />
Il mesencefalo, esternamente, è formato da due porzioni distinte in<br />
continu<strong>it</strong>à tra loro:<br />
- lamina quadrigemina: cost<strong>it</strong>uisce la parte posteriore<br />
- peduncoli cerebrali: sono anteriormente.<br />
Peduncoli cerebrali. I due peduncoli cerebrali sono due tronchi cilindrici<br />
che fanno segu<strong>it</strong>o al ponte e si portano superiormente e esternamente<br />
penetrando ciascuno nel proprio emisfero cerebrale:<br />
- divaricano nel dirigersi verso l’alto, formando la fossa<br />
interpeduncolare<br />
o mostra entro di sé una lamina cribrata, la sostanza<br />
perforata posteriore, attraversata da numerosi vasi<br />
- superiormente alla sostanza perforata sono presenti i corpi<br />
mammillari, che però appartengono al diencefalo.<br />
- Sono delim<strong>it</strong>ati medialmente dal solco oculomotore, che<br />
accoglie la radice del nervo oculomotore (III).<br />
- Lateralmente sono delim<strong>it</strong>ati dal solco laterale del<br />
mesencefalo, che è la prosecuzione verso l’alto del solco tra il<br />
peduncolo cerebellare medio e quello superiore.<br />
Inferiormente, al confine tra il ponte, si può individuare il solco<br />
pontomesencefalico.<br />
Lamina quadrigemina. La lamina quadrigemina, nella morfologia<br />
generale del SNC, è s<strong>it</strong>uata internamente tra i due emisferi telencefalici<br />
e il cervelletto.<br />
Essa confina:<br />
- inferiormente con i due peduncoli cerebellari superiori da cui è<br />
separata per l’interposizione di un solco trasversale nel quale<br />
emerge il nervo trocleare (IV),<br />
o l’unico che emerge dalla superficie posteriore del tronco<br />
encefalico.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 43 Anatomia del s<br />
- Superiormente con la commessura posteriore (medialmente) e<br />
con le estrem<strong>it</strong>à posteriori dei talami (lateralmente)<br />
- Lateralmente con il trigono del lemnisco, piccola area<br />
triangolare che la separa dal solco laterale del mesencefalo.<br />
La lamina quadrigemina presenta quattro rilievi disposti a coppie:<br />
- tubercoli quadrigemini superiori: sono più voluminosi degli<br />
inferiori, con un colore biancastro e forma emisferica. Contiene<br />
nuclei e fibre delle vie ottiche.<br />
- Tubercoli quadrigemini inferiori: più piccolo, con colore<br />
biancastro. Contiene nuclei e fibre prevalentemente associati alle<br />
vie acustiche.<br />
Ogni tubercolo possiede lateralmente un braccio quadrigemino che lo<br />
collega al rispettivo corpo genicolato:<br />
- tubercoli quadrigemini superiori: si collegano mediante i bracci<br />
quadrigemini superiori ai corpi genicolati laterali.<br />
- Tubercoli quadrigemini inferiori: si collegano con il braccio<br />
quadrigemino inferiore ai corpi genicolati mediali,<br />
protuberanze grigie della parte posteriore del talamo, adiacenti ai<br />
peduncoli cerebrali.<br />
Conformazione interna<br />
Il mesencefalo, in sezione trasversale, è attraversato per tutta la sua<br />
lunghezza da una cav<strong>it</strong>à posta dorsalmente e al centro: l’acquedotto di<br />
Silvio:<br />
- è un canale che congiunge la cav<strong>it</strong>à del diencefalo (III ventricolo)<br />
con il IV ventricolo presente nel tronco encefalico.<br />
Un piano frontale passante per il centro dell’acquedotto mesencefalico<br />
divide il mesencefalo in:<br />
- peduncoli cerebrali: la parte anteriore.<br />
- lamina quadrigemina: parte posteriore.<br />
Peduncoli cerebrali<br />
Esternamente, i peduncoli cerebrali appaiono nettamente distinti tra di<br />
loro nella parte anteriore per l’incisura detta fossa interpeduncolare.<br />
Posteriormente, invece, si presentano fusi lungo la linea mediana.<br />
In conformazione interna ciascuno dei due peduncoli pare diviso in due<br />
sezioni da un raggruppamento neuronale intenso, la sostanza nera:<br />
- piede del peduncolo: porzione anteriore, in continu<strong>it</strong>à con il<br />
piede del ponte<br />
- callotta o tegmento del peduncolo: parte posteriore, in<br />
continu<strong>it</strong>à con il tegmento del ponte.<br />
Sostanza nera. È uno strato di cellule nervose (sostanza grigia)<br />
fortemente pigmentato, che si estende per tutta la larghezza del<br />
mesencefalo:<br />
- più spesso medialmente<br />
- si protrae dal confine con il ponte fino a appena sotto il talamo<br />
- si può suddividere in due parti:<br />
o parte reticolare: quella anteriore.<br />
o Parte compatta: posteriormente.<br />
La parte reticolare è molto simile al globus pallidus, una parte<br />
integrante dei nuclei della base. È percorsa da numerose fibre:<br />
- afferenti: dallo striato (inib<strong>it</strong>orie) e dal nucleo subtalamico<br />
(ecc<strong>it</strong>atorie).<br />
- Efferenze: sono tutte inib<strong>it</strong>orie e sono dirette ai nuclei<br />
ventrolaterale e ventrale del talamo, ai tubercoli quadrigemini<br />
superiori.<br />
La parte compatta è invece cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da neuroni dopaminergici ricchi di<br />
pigmento (neuromelanina):<br />
- afferenze: riceve le fibre<br />
o pallido-nigre dal globus pallidus.<br />
o Cortico-nigre dalla corteccia del’area motrice secondaria.<br />
- Efferenze: il principale fascio afferente è il fascio nigro-striato<br />
per il putamen del corpo striato e per il globus pallidus.<br />
- Funzione: viene considerato parte integrante delle vie<br />
extrapiramidali, poiché eserc<strong>it</strong>a una funzione di controllo e di<br />
modulazione sui circu<strong>it</strong>i che partecipano ai nuclei della base.<br />
o Sono infatti in connessione ascendente con la corteccia e<br />
con il putamen e il globus pallidus
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 44 Anatomia del s<br />
o Stabilizzano i movimenti volontari e li provocano in caso di<br />
lesioni della corteccia primaria<br />
o Sono implicati nel morbo di Parkinson.<br />
Piede del peduncolo cerebrale. È formato prevalentemente di<br />
sostanza bianca, percorso da fasci di fibre nervose mieliniche a decorso<br />
long<strong>it</strong>udinale verticale, fasci discendenti.<br />
Questi fasci sono:<br />
- fascio corticopontino temporale: s<strong>it</strong>uato medialmente, nel<br />
piede, discende dalla corteccia cerebrale dei lobi temporali, ma<br />
anche dai parietali e dagli occip<strong>it</strong>ali.<br />
- Fascio corticopontino frontale: è il fascio più mediale e<br />
anteriore, discende dalla corteccia frontale e si distribuisce ai<br />
nuclei basilari del ponte.<br />
- Fascio piramidale: posto nei tre quinti intermedi del peduncolo<br />
cerebrale, suddivisibile in due porzioni:<br />
o Fascio genicolato: occupa la parte mediale e si dirige<br />
verso i nuclei somatomotori dei nervi encefalici<br />
o Rimanente: posizionato più lateralmente, innerva il corno<br />
anteriore del midollo spinale.<br />
- Fibre corticonigre e pallidonigre: che in segu<strong>it</strong>o si addentrano<br />
nella sostanza nera.<br />
- Fascio peduncolare trasverso: è un fascio a decorso<br />
trasversale posto sull’estrem<strong>it</strong>à superiore del piede del<br />
peduncolo,<br />
o Composto di fibre che discendono dal tratto ottico<br />
originatosi dalle cellule multipolari della retina.<br />
o Hanno attraversato il chiasma ottico<br />
o Termina nei nuclei del fascio peduncolare trasverso,<br />
da cui originano due tratti di fibre:<br />
Uno che va alla callotta del mesencefalo nei nuclei<br />
dei nervi oculomotori.<br />
Un altro che si dirige nel percorso inverso e, dopo<br />
spostamento controlaterale nel chiasma ottico, si<br />
recano alla retina dell’occhio eterolaterale rispetto<br />
al nucleo.<br />
Tegmento del peduncolo. Descr<strong>it</strong>to mediante due piani di sezione<br />
trasversale, in due differenti punti.<br />
Piano 1. Sezione effettuata a livello dei tubercoli quadrigemini inferiori.<br />
Il tegmento è attraversato dalle vie sens<strong>it</strong>ive (dai vari lemnischi) in<br />
posizione dorso laterale rispetto alla sostanza nera:<br />
- lemnisco mediale<br />
- lemnisco spinale<br />
- lemnisco trigeminale<br />
- Fascio tettospinale laterale<br />
- Lemnisco laterale, che passa attraverso il tubercolo<br />
quadrigemino inferiore (pertinente alla via acustica).<br />
La parte centrale, a questo livello verticale, del tegmento è occupata da<br />
un incrociamento di fibre nervose, la decussazione dei peduncoli<br />
cerebellari superiori, data dalle fibre nervose provenienti dai peduncoli<br />
cerebellari superiori:<br />
- fascio cerebello-rubro: dal cervelletto proseguono nel<br />
mesencefalo in direzione latero-mediale fino ad incrociarsi e<br />
giungere più rostralmente al nucleo rosso controlaterale.<br />
- Fibre cerebello-talamiche: hanno lo stesso percorso delle<br />
precedenti, salvo che terminano nel talamo.<br />
All’interno della sostanza grigia centrale, attorno all’acquedotto di Silvio,<br />
si trova il nucleo del nervo trocleare (IV):<br />
- posto anteromedialmente rispetto al grigio centrale<br />
- posto caudalmente rispetto al nucleo del nervo oculomotore<br />
comune (III)<br />
- nucleo somatomotore, che innerva il muscolo obliquo superiore<br />
dell’occhio.<br />
- Afferenze: riceve numerose afferenze dai neuroni motori<br />
deputati ad innervare testa e collo, mediante il fascicolo<br />
long<strong>it</strong>udinale mediale, quindi da:<br />
o Nuclei dei tre nervi oculomotori (III, IV, VI)<br />
o Nuclei vestibolari (VIII nervo)<br />
o Nuclei della formazione reticolare<br />
o Corno anteriore del midollo spinale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 45 Anatomia del s<br />
- Efferenze: fibre motrici somatiche che si dirigono posteriormente<br />
all’acquedotto cerebrale ed emergono a livello del contorno<br />
inferiore della lamina quadrigemina (nervo trocleare, IV nervo<br />
cranico).<br />
Nella parte laterale della sostanza grigia, si può trovare il nucleo della<br />
radice mesencefalica del nervo trigemino, annesso alla radice<br />
encefalica del nervo trigemino (V)<br />
- è un nucleo somatosens<strong>it</strong>ivo, che presiede alla sensibil<strong>it</strong>à<br />
propriocettiva dei muscoli dell’occhio e dei muscoli masticatori.<br />
- Afferenze: dai neuroni a T del ganglio semilunare di Gasser, da<br />
altri neuroni presenti nello stesso nucleo che ricevono<br />
informazioni sens<strong>it</strong>ive dai muscoli masticatori.<br />
- Efferenze: da origine principalmente a fibre che entrano nella<br />
cost<strong>it</strong>uzione del lemnisco trigeminale e ad altre fibre che<br />
formano archi riflessi, andando a posarsi sui neuroni<br />
somatomotori.<br />
Nello spazio compreso tra le fibre c<strong>it</strong>ate in precedenza e questi nuclei si<br />
trova la formazione reticolare, formata da tre porzioni:<br />
- una mediana: centrale, comune ai due lati.<br />
- Due mediali: due zone, una per lato. Nel mesencefalo inizia il<br />
fascio reticolo-spinale anteriore, che si ingrandisce<br />
discendendo nel ponte e termina sui motoneuroni del corno<br />
anteriore del midollo spinale.<br />
- Due laterali: una zona per lato, posta lateralmente.<br />
La formazione reticolare appare come una zona formata da fibre e<br />
fascetti nervosi in cui sono intercalati piccoli nuclei sparsi.<br />
Funzionalmente è in continu<strong>it</strong>à con la formazione reticolare del ponte.<br />
Piano 2. Sezione passante per i tubercoli quadrigemini superiori.<br />
In questa sezione è visibile il nucleo rosso, un nucleo voluminoso di<br />
forma cilindrica che si estende dal tubercolo quadrigemino superiore fino<br />
al lim<strong>it</strong>e con il diencefalo, formato da cellule riccamente pigmentate.<br />
Il nucleo rosso è interposto tra:<br />
- rafe della callotta del mesencefalo: formazione data<br />
dall’incrociamento delle fibre nervose lungo la linea mediana.<br />
- Lemnisco mediale.<br />
Il nucleo rosso è formato da:<br />
- parte magnicellulare: porzione più caudale, con cellule di<br />
grosse dimensioni. Scarsamente rappresentata nell’uomo.<br />
- Parte parvicellulare: formata da cellule di minori dimensioni, che<br />
nell’uomo è presente in quant<strong>it</strong>à abbondante.<br />
La porzione magnicellulare è un sede di motoneuroni superiori che<br />
provvedono al controllo delle vie motorie:<br />
- Efferenze: le fibre efferenti dalla porzione magnicellulare del<br />
nucleo rosso cost<strong>it</strong>uiscono due fasci principali:<br />
o Fascio rubrospinale: s’incrocia medialmente cost<strong>it</strong>uendo<br />
la decussazione tegmentale ventrale, prima di discendere<br />
lungo il tronco encefalico e terminare nelle lamine III, IV e<br />
VI del midollo spinale.<br />
o Fasci ai nuclei dei nervi cranici: fibre efferenti che<br />
terminano in prossim<strong>it</strong>à dei nuclei somatomotori dei nervi<br />
cranici (oculomotore, trocleare, trigemino, abducente,<br />
facciale).<br />
- Afferenze: dalla corteccia telencefalica (fascio corticorubro) e<br />
dal nucleo interpos<strong>it</strong>o del cervelletto controlaterale.<br />
La parte parvicellulare del nucleo rosso nell’uomo è più importante,<br />
poiché è coinvolta in un ciclo di controllo motorio eserc<strong>it</strong>ato dal<br />
cervelletto:<br />
- afferenze: dal nucleo dentato del cervelletto controlaterale<br />
- efferenze: fibre dirette al nucleo olivare inferiore.<br />
- Dal nucleo olivare inferiore nascono le fibre rampicanti che si<br />
portano al cervelletto controlaterale.<br />
- Anche la corteccia premotoria invia delle fibre al nucleo rosso<br />
Il nucleo rosso è in connessione bilaterale con i tubercoli quadrigemini<br />
superiori.<br />
In defin<strong>it</strong>iva, il nucleo rosso è intercalato in due vie importanti del sistema<br />
extrapiramidale:<br />
- via cortico-strio-pallido-rubro-reticolo-spinale<br />
- via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 46 Anatomia del s<br />
Appartiene anche ad un’altra via, annessa alla corteccia motoria primaria<br />
e secondaria (aree 4 e 6), la via cerebello-rubro-talamo-corticale.<br />
Lateralmente al nucleo rosso è presente il lemnisco mediale, che forma<br />
una mezzaluna per accogliere il nucleo rosso stesso.<br />
Medialmente alla callotta (o tegmento) si possono scorgere due<br />
decussazioni, che formano il rafe della callotta del mesencefalo:<br />
- fasci tetto-spinali mediali<br />
- fasci rubro-spinali.<br />
Anteriormente alla sostanza grigia, superiormente al nucleo del nervo<br />
trocleare, si trovano i nuclei oculomotori, suddivisibili in:<br />
- Nuclei somatomotori:<br />
o Nucleo oculomotore centrale: impari, mediano e s<strong>it</strong>uato<br />
in posizione mediana frontalmente all’acquedotto centrale<br />
di Silvio.<br />
o Nucleo oculomotore principale: è pari e posto<br />
lateralmente al centrale.<br />
- Nucleo visceroeffettore:<br />
o Nucleo di Erdinger-Westphal.<br />
I nuclei oculomotori centrale e principale sono deputati<br />
all’innervazione dei muscoli degli occhi:<br />
- Sono collegati in due sensi tram<strong>it</strong>e il fascicolo long<strong>it</strong>udinale<br />
mediale con gli altri nuclei deputati all’innervazione degli altri<br />
muscoli degli occhi.<br />
- Si collegano anche con le innervazioni legate ai movimenti della<br />
testa e del collo.<br />
o Queste connessioni determinano il sinergismo di occhi e<br />
collo, indispensabile per il mantenimento dell’equilibrio.<br />
Il nucleo di Edinger-Westphal è s<strong>it</strong>uato postero-medialmente al ncleo<br />
somatomotore principale del nervo oculomotore:<br />
- da origine a fibre viscerali effettrici o fibre pregangliari, destinate<br />
al ganglio ciliare<br />
- ha connessioni dirette e indirette con la retina, che permettono le<br />
contrazioni dello sfintere della pupilla e del muscolo cigliare.<br />
Lamina quadrigemina. La lamina quadrigemina mostra una struttura<br />
differente a seconda del tubercolo che si considera. Pertanto si<br />
effettuano due sezioni, una per ciascun tubercolo.<br />
Piano 1. Sezione effettuata a livello dei tubercoli quadrigemini<br />
inferiori.<br />
Centralmente il tubercolo quadrigemino inferiore mostra un ammasso<br />
circolare di sostanza grigia, il nucleo centrale del tubercolo<br />
quadrigemino inferiore:<br />
- ammasso di cellule neuronali posto centralmente<br />
- circondato per intero da sostanza bianca.<br />
Al tubercolo quadrigemino inferiore è associato il lemnisco laterale,<br />
correlato alla via acustica:<br />
- la maggior parte delle fibre del lemnisco laterale costeggia il<br />
nucleo, sale nel braccio quadrigemino inferiore e si porta al corpo<br />
genicolato mediale, che è il nucleo talamico della via acustica.<br />
- Altre fibre entrano nel nucleo centrale del tubercolo inferiore e ne<br />
rappresentano il maggiore sistema afferente.<br />
Le afferenze al tubercolo quadrigemino inferiore sono date da:<br />
- lemnisco mediale: è il principale sistema afferente, correlato alla<br />
via acustica.<br />
- Fibre cortico-tettali: provengono dall’area acustica del lobo<br />
temporale.<br />
- Fascio tetto-spinale: sale dal midollo spinale portando impulsi di<br />
sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva protopatica del tronco e degli arti.<br />
I sistemi efferenti del tubercolo quadrigemino inferiore prevedono:<br />
- fibre tetto-genicolate: passano attraverso il braccio<br />
quadrigemino inferiore per giungere al corpo genicolato mediale,<br />
il quale proietta impulsi alla corteccia cerebrale dell’area acustica<br />
primaria.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 47 Anatomia del s<br />
- Fibre tetto-spinali, tetto-bulbari, tetto-pontine: discendono nei<br />
nuclei somatomotori spinali e encefalici formando la via acustica<br />
riflessa, capace di determinare movimenti in risposta a stimoli<br />
ud<strong>it</strong>ivi.<br />
- Fibre tetto-cerebellari:che seguendo il peduncolo cerebellare<br />
superiore si portano alla corteccia cerebellare, mettendo sotto<br />
controllo le vie acustiche riflesse.<br />
Piano 2. Sezione passante per i tubercoli quadrigemini superiori.<br />
Ciascuno dei tubercoli quadrigemini superiori è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una serie<br />
di strati che si susseguono alternandosi:<br />
- 3 strati di sostanza grigia<br />
- 4 strati di sostanza bianca.<br />
Le principali afferenze al tubercolo quadrigemino superiore sono:<br />
- fibre ottiche: sono la principale afferenza dei tubercoli superiori.<br />
Fasci che nascono dalle cellule della retina e giungono al<br />
tubercolo seguendo il tratto ottico, il braccio quadrigemino<br />
superiore. Stimoli luminosi.<br />
- Fibre cortico-tettali: provengono dalla corteccia cerebrale del<br />
lobo occip<strong>it</strong>ale, dove risiede l’area ottica primaria.<br />
- Fibre del fascio spino-tettale: risalgono lungo il midollo<br />
portando stimoli esterocettivi protopatici del tronco e degli arti.<br />
I principali sistemi efferenti sono dati da fibre che si collegano ai nuclei<br />
somatomotori del tronco e del midollo spinale:<br />
- fibre tetto-pontine<br />
- fibre tetto-bulbari<br />
- fibre tetto-spinali.<br />
- Fibre che si immettono nel fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale<br />
- Fibre tetto-cerebellari.<br />
Le fibre tetto-spinali si dividono in due fasci:<br />
- parte si incrocia portandosi contro lateralmente formando la<br />
decussazione fontaniforme, unendosi alle fibre tetto spinali del<br />
tubercolo inferiore.<br />
o I due fasci provenienti dai tubercoli assieme formano il<br />
fascio tetto-spinale anteriore, che culmina nel contorno<br />
anteriore del midollo spinale.<br />
- Parte rimane dal proprio lato e unendosi alle fibre tetto-spinali<br />
non crociate del tubercolo inferiore va a cost<strong>it</strong>uire il fascio tettospinale<br />
laterale.<br />
Le fibre tetto-bulbari e le fibre tetto-pontine non si incrociano mai e<br />
assieme alle fibre dei tubercoli inferiori si portano ai nuclei somatomotori<br />
dei nervi encefalici nel tronco.<br />
Le fibre che entrano nel fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale hanno<br />
bersagli somatomotori differenziati:<br />
- muscoli dell’occhio (nuclei dei nervi abducente, trocleare e<br />
oculomotore)<br />
- primi segmenti cervicali del midollo spinale (per la motil<strong>it</strong>à riflessa<br />
del collo in risposta a stimoli luminosi).<br />
Le fibre tetto-cerebellari che originano dai tubercoli superiori si portano<br />
alla corteccia cerebellare mediante i peduncoli cerebellari superiori:<br />
- controllano i movimenti in segu<strong>it</strong>o a riflessi generati da stimoli<br />
luminosi.<br />
Ventralmente agli strati di sostanza bianca e di sostanza grigia vi è il<br />
nucleo pretettale:<br />
- riceve fibre ottiche dalle cellule multipolari della retina che<br />
portano stimoli luminosi.<br />
- Da origine a fibre nervose che si portano:<br />
o Nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore, deputato<br />
all’innervazione dei muscoli sfintere della pupilla e ciliare<br />
dell’occhio<br />
o Centro cilio-spinale del corno laterale del midollo spinale<br />
- Permettono i movimenti involontari dell’occhio come la<br />
dilatazione e la restrizione pupillare, l’accomodazione visiva.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 48 Anatomia del s<br />
La formazione reticolare.<br />
La formazione reticolare è una porzione filogeneticamente antica del<br />
tronco encefalico con una struttura formata da:<br />
- nuclei e cellule di vario tipo spesso non ben distinti separati da<br />
fasci di fibre che decorrono in molte direzioni.<br />
- È localizzata centralmente nell’intero tegmento o callotta del<br />
tronco encefalico.<br />
- Non comprende gruppi circoscr<strong>it</strong>ti e ben defin<strong>it</strong>i come quelli propri<br />
o quelli dei nervi encefalici.<br />
La posizione centrale, tuttavia, la rende adatta a ricevere e integrare<br />
numerosi stimoli da tutto il nevrasse. Questo permette alla formazione<br />
reticolare di:<br />
- controllare le funzioni proprie del sistema nervoso vegetativo<br />
- modulare i riflessi muscolari<br />
- modulare la percezione del dolore (nocicezione)<br />
- regolare la coscienza e la vigilanza corticale<br />
- regolare il sonno e la veglia.<br />
Nonostante la difficile e complessa arch<strong>it</strong>ettura della formazione<br />
reticolare si possono distinguere tre colonne di nuclei differenti disposte<br />
verticalmente:<br />
- medialmente i nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale.<br />
- In posizione intermedia i nuclei della colonna mediana (nuclei<br />
del rafe)<br />
- In posizione laterale vi sono i nuclei della colonna<br />
parasag<strong>it</strong>tale laterale.<br />
Lungo tutta la formazione reticolare si possono scorgere dei neuroni con<br />
una alta ramificazione dendr<strong>it</strong>ica che si estende a raggiera dal<br />
pirenoforo:<br />
- possono raccogliere numerosi stimoli provenienti da vaste regioni<br />
del tronco encefalico<br />
- gli assoni ascendono o discendono per lunghe distanze, inviando<br />
numerosi collaterali e talvolta biforcandosi.<br />
Nuclei della colonna mediana (nuclei del rafe)<br />
I neuroni dei nuclei della colonna mediana sono disposti il lamine vertiali<br />
su ogni lato che si fondono sul piano mediano lungo tutto il tronco<br />
encefalico:<br />
- molto abbondanti i neuroni serotoninergici<br />
- sono presenti anche neuroni contenenti neuro peptidi<br />
(colecistochinina)<br />
- possono essere suddivisi in:<br />
o gruppo rostrale: posto più cranialmente, nel<br />
mesencefalo e nella porzione superiore del ponte<br />
o gruppo caudale: posto nella porzione caudale del ponte<br />
e nel bulbo.<br />
Nel gruppo rostrale sono presenti:<br />
- nucleo dorsale del rafe<br />
- nucleo tegmentale dorsale<br />
- nucleo centrale superiore<br />
- nucleo del rafe pontino.<br />
Questi nuclei sono connessi in doppia via (ascendente e discendente)<br />
con:<br />
- il sistema limbico<br />
- la corteccia prefrontale<br />
- il setto<br />
- l’ipotalamo<br />
Sono perciò correlati ad una vasta gamma di attiv<strong>it</strong>à regolatorie del<br />
proencefalo, tra cui il r<strong>it</strong>mo sonno-veglia e l’atteggiamento emotivo.<br />
I nuclei dorsale del rafe e nucleo del rafe pontino inviano fibre al<br />
cervelletto.<br />
Nel gruppo caudale sono presenti:<br />
- nucleo magno del rafe<br />
- nucleo pallido del rafe<br />
- nucleo scuro del rafe<br />
Questi nuclei ricevono informazioni somatosens<strong>it</strong>ive prevalentemente<br />
dolorifiche dal midollo spinale e dai nuclei trigeminali:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 49 Anatomia del s<br />
- sono implicati nella modulazione dell’impulso dolorifico<br />
- i loro effetti sono mediati dal loro neurotrasmett<strong>it</strong>ore, la<br />
serotonina, che svolge un ruolo di controllo della trasmissione<br />
dolorifica nel midollo spinale e nel nucleo della radice spinale del<br />
nervo trigemino.<br />
L’effetto inib<strong>it</strong>orio sullo stimolo dolorifico avviene in due modi differenti:<br />
- inibizione diretta di neuroni funicolari dei nuclei del gruppo<br />
caudale.<br />
- Tram<strong>it</strong>e inibizione indiretta da parte di interneuroni, i quali<br />
vengono ecc<strong>it</strong>ati mediante encefaline.<br />
Le afferenze discendenti provengono da grigio periaqueduttale, e sono<br />
correlate alla modulazione nocicettiva:<br />
- partono fibre serotoninergiche che inibiscono gli strati superficiali<br />
delle corna posteriori del midollo spinale<br />
- partono fibre encefalinergiche che colpiscono interneuroni che<br />
vanno ad inibire i nuclei del nervo trigemino.<br />
Nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale<br />
Questa regione occupa quasi i 2/3 della formazione reticolare ed è<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a per lo più da cellule di grandi dimensioni.<br />
Fornisce la gran parte delle proiezioni ascendenti e discendenti della<br />
formazione reticolare:<br />
- le afferenze ai nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale<br />
provengono dalla colonna parasag<strong>it</strong>tale laterale<br />
o la colonna laterale è dunque la via d’usc<strong>it</strong>a della<br />
formazione reticolare<br />
o la colonna mediale è la sede in cui vengono raccolte le<br />
afferenze e proiettate.<br />
- La principale via ascendente partecipa al sistema reticolare<br />
ascendente attivante, che giunge ai nuclei intralaminari del<br />
talamo passando per il tratto tegmentale centrale.<br />
o Dal talamo proietta alla corteccia telencefalica con<br />
funzione attivante.<br />
- Le fibre discendenti originate dalla colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale<br />
sono parte dei sistemi di controllo motorio sovraspinale,<br />
possedendo motoneuroni superiori coinvolti nel controllo della<br />
postura.<br />
o sono 2 vie discendenti antagoniste che partecipano al<br />
controllo motorio dei muscoli antigrav<strong>it</strong>ari:<br />
tratto reticolo spinale pontino: proviene dai<br />
nuclei pontini della formazione reticolare per<br />
giungere nelle lamine VIII e VII del midollo spinale.<br />
Ecc<strong>it</strong>atorio.<br />
Tratto reticolo spinale bulbare: nasce dai nuclei<br />
gigantocellulari del bulbo e termina nelle lamine<br />
delle corna anteriori del midollo. Funzione<br />
inib<strong>it</strong>oria.<br />
o Cooperano con le vie vestibolospinali per la regolazione<br />
posturale e il mantenimento dell’equilibrio.<br />
o Gran parte delle fibre reticolospinali termina su<br />
motoneuroni ϒ.<br />
Nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale laterale<br />
La gran parte della colonna parasag<strong>it</strong>tale laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dall’area<br />
reticolare parvicellulare, che attraversa tutto il bulbo e il ponte:<br />
- Occupa il 1/3 laterale del tegmento<br />
- Cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da piccoli interneuroni che ricevono afferenze da:<br />
o nuclei sens<strong>it</strong>ivi troncoencefalici.<br />
o Assoni collaterali di tutte le vie ses<strong>it</strong>ive.<br />
- Funzione: regolazione di attiv<strong>it</strong>à riflesse a livello<br />
gastrointestinale, cardiaco e respiratorio.<br />
o Possiede, per tali attiv<strong>it</strong>à, dei complessi circu<strong>it</strong>i neuronali.<br />
o Le efferenze proiettano alle altre due colonne, grazie alle<br />
quali partono poi le vie ascendenti e discendenti che<br />
abbandonano la formazione reticolare.<br />
Il nucleo del locus coreuleus è posto nel pavimento del IV ventricolo,<br />
nella porzione laterale del triangolo pontino:<br />
- è considerato il nucleo della formazione reticolare
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 50 Anatomia del s<br />
- composto da cellule con distribuzione omogenea e fortemente<br />
pigmentate, di cui la gran parte sono noradrenergiche.<br />
- Efferenze: partono fibre che si dispongono a tutti i livelli del<br />
nevrasse.<br />
- Afferenze: sono poco defin<strong>it</strong>e, causa della estrema variabil<strong>it</strong>à.<br />
- Funzione: il fatto che le afferenze e le efferenze provengano da<br />
numerosi settori fa pensare che non vi sia un ruolo specifico. Si<br />
pensa che possa avere un ruolo nella modulazione<br />
dell’ecc<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à:<br />
o Controllo dei comportamenti emozionali, dell’emozione e<br />
della veglia.<br />
o Si r<strong>it</strong>iene che le fibre noradrenergiche discendenti dal<br />
locus coreuleus si portino alle corna posteriori del midollo<br />
spinale, per modulare l’impulso dolorifico (complementare<br />
ai nuclei del rafe).<br />
Nuclei dei nervi cranici<br />
I nuclei dei nervi cranici sono disposti lungo il tronco encefalico, con<br />
l’eccezione di quelli:<br />
- del nervo olfattivo (I nervo encefalico)<br />
- del nervo ottico (II nervo cranico).<br />
Non sempre i nervi cranici hanno caratteristiche di nervi misti, talvolta<br />
possiedono funzioni ben distinte:<br />
- tre nervi sono solamente sens<strong>it</strong>ivi (I, II e VIII)<br />
- cinque sono esclusivamente nervi motori (III, IV, VI, XI, XII)<br />
- quattro sono nervi misti (V, VII, IX, X).<br />
I nuclei dei nervi cranici sono raggruppamenti di neuroni che<br />
corrispondono alle colonne grigie del midollo spinale dal punto di vista<br />
funzionale.<br />
Hanno anche un’organizzazione somatotopica in cui in senso<br />
mediolaterale presentano funzioni di:<br />
- motil<strong>it</strong>à somatica<br />
- effettori viscerali<br />
- sensibil<strong>it</strong>à viscerale<br />
- sensibil<strong>it</strong>à somatica.<br />
Il solco lim<strong>it</strong>ante cost<strong>it</strong>uisce il confine tra i nuclei motori posti<br />
medialmente e quelli sens<strong>it</strong>ivi s<strong>it</strong>uati lateralmente.<br />
I nuclei dei nervi motori sono analoghi a quelli dei corni anteriori del<br />
midollo spinale, controllati da motoneuroni dei centri superiori (fibre<br />
corticonucleari):<br />
- provengono dalla corteccia motoria<br />
- sono normalmente bilaterali, quindi in caso di lesione da un solo<br />
lato non perdono funzional<strong>it</strong>à.<br />
- Le fibre possono terminare sui motoneuroni stessi o su<br />
interneuroni prossimi ai motoneuroni.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 51 Anatomia del s<br />
Nervo olfattivo (I) e nervo ottico (II)<br />
Non sono nervi cranici in senso stretto:<br />
- il nervo olfattivo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da processi centralmente orientati<br />
provenienti da neuroni localizzati nell’ep<strong>it</strong>elio olfattorio.<br />
- Il nervo ottico ha caratteristiche proprie delle vie centrali,<br />
piuttosto che di nervi cranici.<br />
Nervi oculomotore (III), trocleare (IV), abducente (VI).<br />
Questi nervi contribuiscono assieme al controllo della muscolatura degli<br />
occhi, di cui:<br />
- quella estrinseca ad opera di tutti e tre i nuclei dei nervi III, IV, VI.<br />
- Quella intrinseca solamente dal nervo oculomotore (III).<br />
Componente motrice somatica.<br />
Presente nei tre nuclei dei nervi cranici e cost<strong>it</strong>uisce la total<strong>it</strong>à dei nervi<br />
trocleare e abducente:<br />
- Posizione: tutti questi nuclei sono posti dorsalmente in<br />
prossim<strong>it</strong>à del piano mediano.<br />
- Afferenze: ricevono fibre bilaterali dai fasci piramidali<br />
(corticonucleari).<br />
Componente motrice somatica del nucleo del nervo oculomotore<br />
(III). Consiste in un complesso di nuclei disposti nel tegmento del<br />
mesencefalo, in corrispondenza dei tubercoli quadrigemini superiori,<br />
nella sostanza grigia centrale, medialmente e ventralmente al grigio<br />
periacqueduttale:<br />
- innerva tutti i muscoli estrinseci degli occhi (eccezione del retto<br />
laterale e l’obliquo superiore).<br />
- Possiede un nucleo impari e mediano, il nucleo centrale<br />
caudale, che innerva il muscolo elevatore della palpebra:<br />
o La maggior parte delle fibre innerva selettivamente una o<br />
l’altra palpebra.<br />
o Alcuni neuroni emanano fibre che innervano entrambi i<br />
lati. Questa è la ragione del perché le palpebre si<br />
chiudono assieme.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 52 Anatomia del s<br />
- Le fibre del nervo oculomotore discendono attraverso tutto il<br />
tegmento mesencefalico ed escono anteriormente nella fossa<br />
interpeduncolare.<br />
o Sono colinergiche.<br />
Nucleo del nervo trocleare. È un nucleo localizzato nel tegmento del<br />
mesencefalo, in asse con il nucleo del nervo oculomotore, caudalmente,<br />
a livello dei tubercoli quadrigemini inferiori:<br />
- funzione: innerva il muscolo obliquo superiore controlaterale<br />
- afferenze: anch’esso riceve fibre dai fasci piramidali.<br />
- Efferenze: emana neur<strong>it</strong>i colinergici che si incrociano ed<br />
emergono dalla superficie posteriore del mesencefalo.<br />
o Sono gli unici nervi cranici ad emergenza posteriore.<br />
Nucleo del nervo abducente. È posto nella porzione caudale del ponte,<br />
presso il piano mediano:<br />
- visibile nel triangolo pontino all’interno del pavimento del IV<br />
ventricolo come il collicolo facciale, avvolto appunto dalle fibre<br />
del nervo facciale (VII).<br />
- Le sue fibre emergono in prossim<strong>it</strong>à del foro cieco, sul margine<br />
inferiore del ponte.<br />
- Il nucleo del nervo abducente possiede due popolazioni<br />
neuronali:<br />
o Una innerva il muscolo retto laterale<br />
o L’altra è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da interneuroni che inviano fibre al<br />
nucleo del nervo oculomotore (III), passano nel fascicolo<br />
long<strong>it</strong>udinale mediale, e mediano l’innervazione del retto<br />
mediale.<br />
Coordina il movimento del muscolo retto laterale<br />
da un lato e del retto mediale controlaterale.<br />
Il nucleo del nervo abducente svolge quindi il ruolo<br />
del coordinamento orizzontale del movimento<br />
degli occhi.<br />
- L’azione del nucleo del nervo abducente è anche coordinato da<br />
afferenze provenienti dalla formazione reticolare paramediana<br />
pontina,<br />
o Questa riceve afferenze provenienti da campi oculari<br />
frontali (regione della corteccia specializzata nel controllo<br />
della motil<strong>it</strong>à oculare) e dai tubercoli quadrigemini<br />
superiori e dai nuclei vestibolari<br />
o Partecipa anche alla base del riflesso vestiboloculare,<br />
cioè il movimento coniugato degli occhi contrario a quello<br />
della testa.<br />
Il movimento verticale degli occhi è invece mediato dal nucleo<br />
interstiziale rostrale del fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale, posto a<br />
livello del polo superiore del nucleo rosso:<br />
- innerva i nuclei dei nervi oculomotore (III) e trocleare (IV)<br />
- il nucleo interstiziale rostrale è innervato anch’esso dai campi<br />
soprac<strong>it</strong>ati.<br />
Componente effettrice viscerale<br />
Il nucleo oculomotore possiede una componente visceroeffettrice che è<br />
data da un raggruppamento di neuroni parasimpatici pregangliari posti<br />
sul piano mediano vicino al nucleo motrice somatico, il nucleo pupillare<br />
di Edinger-Westphal:<br />
- i suoi assono sono parte del nervo oculomotore e giungono al<br />
ganglio ciliare<br />
o contraggono sinapsi con neuroni che innervano il muscolo<br />
sfintere della pupilla e il muscolo ciliare.<br />
o Permettono il restringimento della pupilla e quindi una<br />
minore illuminazione retinica.<br />
o La contrazione del muscolo ciliare, invece, determina un<br />
aumento della convess<strong>it</strong>à del cristallino, che produce una<br />
maggiore convergenza dei raggi luminosi durante la<br />
fissazione di oggetti vicini.<br />
Nervo trigemino (V).<br />
Il nucleo del nervo trigemino comprende due componenti:<br />
- Sens<strong>it</strong>iva (prevalente)<br />
- Motoria
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 53 Anatomia del s<br />
La componente sens<strong>it</strong>iva fornisce:<br />
- sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva alla faccia, alle cav<strong>it</strong>à orali, ai denti, alla<br />
gran parte del cuoio capelluto, alla dura madre.<br />
- Sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva ai muscoli masticatori e ai muscoli della<br />
faccia.<br />
La componente motoria, con un’importanza più ristretta, prevede<br />
l’innervazione dei muscoli masticatori.<br />
Componente sens<strong>it</strong>iva somatica<br />
Ai nuclei sens<strong>it</strong>ivi del nervo trigemino giungono le fibre che provengono<br />
dal ganglio semilunare di Gasser, s<strong>it</strong>uato sulla faccia interna dell’osso<br />
temporale, le cui fibre periferiche sono distribu<strong>it</strong>e in tre branche<br />
principali:<br />
- oftalmica<br />
- mascellare<br />
- mandibolare<br />
I nuclei sens<strong>it</strong>ivi esterocettivi del trigemino, dove giungono i rami<br />
centrali delle cellule T del ganglio di Gasser sono posti:<br />
- nel tegmento del ponte (nucleo sens<strong>it</strong>ivo principale del<br />
trigemino)<br />
o responsabile della sensibil<strong>it</strong>à tattile<br />
- continuano fino al tratto spinale di tale nucleo (nucleo del tratto<br />
spinale del trigemino)<br />
o in continu<strong>it</strong>à con le lamine corrispondenti del corno<br />
posteriore, occupando la lamina II (sostanza gelatinosa di<br />
Rolando)<br />
o I neuroni di queste formazioni ricevono fibre dalla radice<br />
discendente del nervo trigemino<br />
entrate nel ponte a partire dal grigio<br />
periacqueduttale e il nucleo magno del rafe<br />
• portano informazioni legate alla<br />
modulazione nocicettiva<br />
si fanno discendenti e si portano alle lamine<br />
posteriori del midollo spinale.<br />
o Sono nuclei deputati alla modulazione dolorifica e<br />
termica.<br />
Le fibre provenienti dai gangli sens<strong>it</strong>ivi dei nervi facciale (VII),<br />
glossofaringeo (IX) e vago (X) si portano al di sotto dei nuclei del tratto<br />
spinale del trigemino nel midollo spinale:<br />
- contraggono sinapsi con neuroni disposti in una colonna allineata<br />
con i nuclei del trigemino<br />
- tutta la sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva facciale è posta quindi in un'unica<br />
colonna.<br />
Un terzo nucleo sens<strong>it</strong>ivo del trigemino è il nucleo mesencefalico del<br />
trigemino:<br />
- posto superiormente al nucleo principale, nel mesencefalo, fino a<br />
livello dei tubercoli quadrigemini superiori.<br />
- I neuroni di tale nucleo sono responsabili della sensibil<strong>it</strong>à<br />
propriocettiva dei muscoli masticatori, dei denti e dei muscoli<br />
facciali.<br />
- Il nucleo mesencefalico del nervo trigemino è un’eccezione<br />
nell’organizzazione generale dei nuclei sens<strong>it</strong>ivi dei nervi cranici:<br />
o I corpi cellulari delle fibre sens<strong>it</strong>ive trigeminali primarie<br />
(pregangliari) non sono nel ganglio sens<strong>it</strong>ivo, ma nel<br />
nucleo stesso<br />
o Sono quindi neuroni pseudounipolari (neuroni T)<br />
all’interno di un nucleo.<br />
- Alcuni assoni inviano collaterali al nucleo motore del trigemino<br />
per la cost<strong>it</strong>uzione di archi riflessi:<br />
o Riflesso mandibolare. Contrazione del massetere in<br />
segu<strong>it</strong>o a percussione della mandibola.<br />
o Altri riflessi nell’attiv<strong>it</strong>à masticatoria.<br />
Efferenze. La maggior parte delle fibre originate dai nuclei sens<strong>it</strong>ivi<br />
trigeminali ascendono contro lateralmente (alcune anche<br />
omolateralmente) per portarsi al talamo e poi alla corteccia telencefalica.<br />
Componente somatomotrice.<br />
Il nucleo motore del trigemino è un nucleo disposto medialmente e in<br />
seconda posizione rispetto al nucleo sens<strong>it</strong>ivo principale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 54 Anatomia del s<br />
Possiede gruppi di motoneuroni che possono essere distinti in base alle<br />
innervazioni dei vari muscoli, associati a alcuni interneuroni di<br />
dimensioni inferiori. Innerva i muscoli:<br />
- masticatori (massetere, pterigoidei mediale e laterale, temporale)<br />
- ventre anteriore del muscolo digastrico<br />
- muscolo miloioideo<br />
- muscolo tensore del timpano<br />
Le efferenze si convogliano nella radice motoria del nervo trigemino,<br />
che esce sulla superficie laterale del ponte, medialmente rispetto alla<br />
radice sens<strong>it</strong>iva.<br />
Riceve invece afferenze da numerosi centri:<br />
- nucleo rosso<br />
- fasci piramidali (fibre corticonucleari)<br />
- tetto del mesencefalo<br />
- nuclei sens<strong>it</strong>ivi del trigemino<br />
- altri nuclei sens<strong>it</strong>ivi<br />
- formazione reticolare<br />
- fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale.<br />
Le afferenze acustiche raggiungono i nuclei che innervano il muscolo<br />
tensore del timpano:<br />
- smorzano i movimenti della catena degli ossicini in risposa a<br />
stimoli molto forti.<br />
Nervo facciale (VII)<br />
Il nervo facciale è un nervo misto, che esce dal tronco encefalico con<br />
due diverse radici:<br />
- Nervo facciale propriamente detto: radice motoria, posta<br />
medialmente nella fossetta sopraolivare<br />
- Nervo intermedio: sens<strong>it</strong>ivo e visceroeffettore, posto più<br />
lateralmente.<br />
Il nervo facciale, con le sue due radici (propriamente detto e intermedio)<br />
emerge nello spazio tra l’oliva bulbare e il peduncolo cerebellare<br />
inferiore, medialmente all’emergenza del nervo vestibolotrocleare (VIII).<br />
Componente motrice somatica.<br />
Il nucleo motore del nervo facciale (propriamente detto) è posto in<br />
posizione caudale nel tegmento del ponte, immerso nella formazione<br />
reticolare:<br />
- i suoi assoni, prima di uscire nel nervo motorio facciale, si<br />
portano in posizione dorso mediale formando un’ansa attorno al<br />
nucleo del nervo abducente<br />
- in segu<strong>it</strong>o fuoriescono dalla fossetta sopraolivare.<br />
- Efferenze: innervano la muscolatura mimica, il platisma, il ventre<br />
posteriore del muscolo digastrico, lo stiloioideo e il muscolo<br />
strapedio dell’orecchio.<br />
- Nuclei: è il nucleo più grande tra i nuclei motori dei nervi cranici.<br />
Possiede diversi sottonuclei divisi per ogni muscolo da innervare.<br />
- Afferenze: riceve afferenze dai fasci piramidali e dai nuclei<br />
sens<strong>it</strong>ivi.<br />
o Fasci piramidali: innervato da fibre corticonucleari in una<br />
maniera peculiare:<br />
La parte inferiore della faccia dalle controlaterali<br />
La parte superiore dalle fibre omolaterali.<br />
o Fibre sens<strong>it</strong>ive: ricevute da molti nuclei di nervi cranici.<br />
Fibre dai nuclei sens<strong>it</strong>ivi trigeminali mediano il<br />
riflesso corneale e quello congiuntivale<br />
Afferenze provenienti dal complesso olivare<br />
superiore, interposto nella via acustica, producono<br />
la contrazione o il rilassamento del muscolo<br />
stapedio dell’orecchio.<br />
Componente effettrice viscerale<br />
All’estrem<strong>it</strong>à caudale del nucleo somatomotore del facciale, in posizione<br />
laterale e dorsale, si trova il nucleo salivatorio superiore.<br />
Questo nucleo è composto da un aggregato di neuroni molto spaiati,<br />
posto all’estrem<strong>it</strong>à rostrale di una colonna di nuclei visceroeffettori del<br />
nervo vago e glossofaringeo.<br />
Le efferenze originatesi da questo nucleo confluiscono nel nervo<br />
intermedio per poi dividersi in due parti:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 55 Anatomia del s<br />
- nervo linguale: parte delle fibre si anastomizza a livello del<br />
timpano e si unisce al nervo linguale, portandosi al ganglio<br />
sottolinguale, che da origine a fibre che innervano la ghiandola<br />
sottolinguale.<br />
- Nervo grande petroso superficiale: la restante parte si porta<br />
nel nervo grande petroso, pervenendo al ganglio sfenopalatino, il<br />
quale innerva la ghiandola lacrimale, le ghiandole della mucosa<br />
nasale e palatina.<br />
Le afferenze provengono da<br />
- Ipotalamo: centro che cost<strong>it</strong>uisce il coordinamento per il sistema<br />
nervoso vegetativo.<br />
- Nervo trigemino: collaterali del nervo trigemino che permettono<br />
di attuare il riflesso che determina la secrezione lacrimale in<br />
risposta a irr<strong>it</strong>azione corneale.<br />
Componente sens<strong>it</strong>iva viscerale.<br />
Il nucleo sens<strong>it</strong>ivo a cui fa capo gran parte delle fibre sens<strong>it</strong>ive del<br />
nervo intermedio (componente sens<strong>it</strong>iva del nervo facciale) è il nucleo<br />
del tratto sol<strong>it</strong>ario, nella sua estrem<strong>it</strong>à craniale:<br />
- Disposto nella sostanza grigia centrale del bulbo<br />
- a livello del pavimento de IV ventricolo.<br />
Il nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario è costeggiato per tutta la sua lunghezza dal<br />
tratto sol<strong>it</strong>ario, che si estende per l’intera lunghezza del bulbo:<br />
- contiene fibre sens<strong>it</strong>ive viscerali provenienti dai nervi<br />
o intermedio<br />
o glossofaringeo (IX)<br />
o vago (X)<br />
il nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario contiene neuroni sens<strong>it</strong>ivi con cui, in senso<br />
caudorostrale, contraggono le sinapsi i nervi (vago, glossofaringeo e<br />
intermedio):<br />
- sono distinguibili differenti sottonuclei con indagini istochimiche<br />
- la porzione rostrale del nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario è detta nucleo<br />
gustativo, a causa della sensibil<strong>it</strong>à che riceve.<br />
Il nucleo gustativo riceve stimoli provenienti da:<br />
- nervo intermedio: responsabile della sensibil<strong>it</strong>à gustativa dei 2/3<br />
anteriori della lingua<br />
- nervo glossofaringeo: responsabile della sensibil<strong>it</strong>à del 1/3<br />
posteriore della lingua<br />
- nervo vago: stimoli gustativi dell’epiglottide e della parte<br />
posteriore della lingua.<br />
Le efferenze del nucleo gustativo sono:<br />
- fibre gustative che raggiungono il talamo da cui partono fibre a<br />
raggiera ai vari nuclei della corteccia gustativa nel telencefalo.<br />
- Fibre gustative che raggiungono il nucleo ambiguo (motore<br />
somatico del nervo vago X) e il nucleo dell’ipoglosso (XII)<br />
o Base per i riflessi annessi alla masticazione, alla tosse e<br />
ai movimenti della laringe.<br />
- Fibre che si portano ai nuclei salivatorio superiore (VII) e<br />
salivatorio inferiore (IX), che sono responsabili del rilascio della<br />
saliva.<br />
- Altre fibre raggiungono l’ipotalamo:<br />
o Motil<strong>it</strong>à intestinale<br />
o Secrezione gastrointestinale.<br />
Componente sens<strong>it</strong>iva somatica.<br />
Un’area molto ristretta del padiglione auricolare e del meato acustico<br />
esterno è innervata da fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche:<br />
- i neuroni sens<strong>it</strong>ivi si trovano nel ganglio genicolato.<br />
- Le fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche penetrano poi nel nervo intermedio,<br />
e affiancano le fibre della componente sens<strong>it</strong>iva del trigemino,<br />
formando poi sinapsi con i nuclei del tratto spinale del trigemino.<br />
Nota clinica. La caratteristica distribuzione delle fibre corticonucleari al<br />
nucleo motore del nervo facciale, è tale che:<br />
- Soltanto le fibre corticonucleari controlaterali raggiungono la<br />
parte del nucleo che innerva i muscoli della regione inferiore della<br />
faccia.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 56 Anatomia del s<br />
- La porzione di nucleo che innerva i muscoli della fronte e delle<br />
palpebre è raggiunta sia da fibre controlaterali sia da fibre<br />
omolaterali.<br />
Questa peculiar<strong>it</strong>à consente di riconoscere:<br />
- una lesione a carico di un motoneurone inferiore (nucleo del<br />
facciale)<br />
- una lesione a carico del motoneurone superiore (fascio<br />
corticonucleare.)<br />
Se la lesione avviene a livello del motoneurone superiore, il defic<strong>it</strong><br />
funzionale avviene solamente a livello della regione inferiore della faccia.<br />
Se la lesione avviene a livello del motoneurone inferiore, nel nucleo<br />
del nervo facciale, si verifica una paralisi omolaterale di tutti i muscoli<br />
della faccia, poiché tale nucleo è la via finale comune per tutti i muscoli<br />
della faccia.<br />
Nervo vestibolo cocleare (VIII)<br />
Il nervo vestibolo cocleare è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due componenti che sono<br />
impegnate nella trasmissione di impulsi differenti, ma entrambi<br />
provenienti dall’orecchio interno:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 57 Anatomia del s<br />
- nervo cocleare: trasmette sensibil<strong>it</strong>à ud<strong>it</strong>iva dall’organo di Corti<br />
nella coclea<br />
- nervo vestibolare: trasmette impulsi propriocettivi dall’apparato<br />
vestibolare.<br />
Il nervo vestibolo cocleare si immette nel tronco encefalico a livello del<br />
solco bulbopontino, lateralmente al nervo facciale (VII):<br />
- è visibile nelle sue due componenti separate.<br />
Componente cocleare.<br />
Le afferenze del nervo cocleare arrivano dal ganglio del Corti, posto<br />
nell’orecchio interno, da fibre di neuroni bipolari oppos<strong>it</strong>opolari:<br />
- i processi centrali di tali cellule sono la componente del nervo<br />
cocleare.<br />
I nuclei cocleari sono disposti nella zona di confine tra bulbo e ponte,<br />
lateralmente ai peduncoli cerebellari inferiori. Sono presenti due nuclei<br />
cocleari<br />
- nucleo cocleare ventrale (anteriore e posteriore)<br />
- nucleo cocleare dorsale.<br />
I nuclei cocleari hanno una organizzazione tono topica o<br />
cocleotopica:<br />
- assoni che provengono dalla base della coclea, la quale riceve<br />
alte frequenze, proiettano nel quadrante dorso-mediale dei nuclei<br />
- quelli che innervano l’apice della coclea, stimolati dalle basse<br />
frequenze, sono s<strong>it</strong>uati ventrolateralmente.<br />
Le efferenze che originano dai nuclei cocleari sono fibre trasversali<br />
interposte alle vie acustiche:<br />
- strie acustiche dorsali<br />
- strie acustiche intermedie<br />
- strie acustiche ventrali.<br />
Nell’uomo, il nucleo di maggiore importanza è il cocleare ventrale:<br />
- le fibre che vi originano si portano nella porzione ventrale del<br />
tegmento del ponte<br />
- formano il corpo trapezoide, in cui sono intercalati<br />
raggruppamenti neuronali interposti nelle vie acustiche<br />
- il lemnisco laterale, diretto verso il mesencefalo, è la<br />
prosecuzione del corpo trapezoide in direzione ascendente.<br />
Il nucleo cocleare dorsale proietta al tubercolo quadrigemino inferiore<br />
controlaterale attraverso la stria acustica dorsale.<br />
Il nucleo cocleare ventrale attraverso la stria acustica intermedia e il<br />
corpo trapezoide proietta a:<br />
- complesso olivare superiore<br />
- tubercolo quadrigemino inferiore<br />
- nucleo del lemnisco laterale<br />
I nuclei cocleari ricevono afferenze anche dal tubercolo quadrigemino<br />
superiore, coinvolto nella modulazione delle vie acustiche.<br />
Componente vestibolare.<br />
Il ganglio vestibolare di Scarpa, localizzato nel meato acustico interno,<br />
è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da cellule bipolari oppos<strong>it</strong>opolari che possiedono fibre:<br />
- periferiche: si vanno ad inserire a contatto con l’ep<strong>it</strong>elio delle<br />
diverse componenti del labirinto<br />
- centrali: formano il nervo vestibolare e penetrano nel tronco<br />
encefalico.<br />
Una volta penetrati nel tronco encefalico raggiungono il complesso<br />
nucleare vestibolare, che occupa una porzione piuttosto ampia:<br />
- posizione: s<strong>it</strong>uato nel pavimento del IV ventricolo, lateralmente,<br />
a cavallo tra bulbo e ponte.<br />
Un piccolo contingente di fibre procede oltre il complesso nucleare<br />
vestibolare e, attraverso il peduncolo cerebellare inferiore, si porta al<br />
cervelletto: le fibre vestibolocerebellari.<br />
Nella direzione opposta, dal complesso nucleare vestibolare, partono<br />
efferenze colinergiche dirette alle cellule capellute del labirinto:<br />
- si r<strong>it</strong>iene che abbiano un effetto modulatorio sull’attiv<strong>it</strong>à<br />
labirintica.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 58 Anatomia del s<br />
Il complesso nucleare vestibolare è composto da quattro nuclei distinti<br />
ognuno dei quali ha peculiare caratteristica e connessioni, ma nel<br />
complesso tutti svolgono il ruolo del mantenimento dell’equilibrio, della<br />
postura e del tono muscolare:<br />
- nucleo vestibolare superiore<br />
- nucleo vestibolare mediale<br />
- nucleo vestibolare laterale<br />
- nucleo vestibolare inferiore.<br />
Funzionalmente si può distinguere due porzioni:<br />
- porzione vestibolare rostrale: coinvolta nel coordinamento dei<br />
movimenti della testa e degli occhi.<br />
o Riceve afferenze dai canali semicircolari<br />
o Coinvolge i movimenti rotatori sul piano orizzontale<br />
- Porzione vestibolare caudale: controllo della postura e del tono<br />
muscolare.<br />
o Riceve afferenze dall’orticolo e dal sacculo<br />
o Coinvolta nelle accelerazioni lineari sul piano verticale o<br />
orizzontale e sulle inclinazioni della testa.<br />
Oltre che dal labirinto, riceve efferenze da:<br />
- cervelletto: riceve differenti fibre dal vestibolo cerebello<br />
o GABAergiche: fibre inib<strong>it</strong>orie omolaterali provenienti dalle<br />
cellule del Purkinjie<br />
o Glutammatergiche o aspartergiche: fibre ecc<strong>it</strong>atorie che<br />
provengono dal fastigio, un nucleo cerebellare, e<br />
raggiungono da entrambi i lati il complesso dei nuclei<br />
vestibolari.<br />
- corteccia cerebrale: fibre inib<strong>it</strong>orie.<br />
- Midollo spinale<br />
- Formazione reticolare<br />
Le efferenze che escono dal complesso dei nuclei vestibolari sono sia<br />
ascendenti che discendenti:<br />
1) fibre dirette alla corteccia: alcune fibre, percorrendo parte del<br />
fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale, si dirigono al nucleo ventrobasale<br />
del talamo, per poi giungere nella corteccia cerebrale<br />
a. giungono nella circonvoluzione temporale superiore e<br />
nell’area ud<strong>it</strong>iva,<br />
b. sono alla base della percezione dello stimolo cosciente.<br />
2) Ai nuclei dei nervi ottici: alcune fibre vengono proiettate<br />
attraverso il fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale ai nuclei dei nervi<br />
ottici (oculomotore, trocleare e abducente):<br />
a. Sono alla base dei riflessi vestiboloculomotori, che<br />
permettono di mantenere fisso lo sguardo su un oggetto<br />
pur muovendo la testa.<br />
b. Determinano gli aggiustamenti della muscolatura<br />
estrinseca degli occhi.<br />
c. Le fibre vengono proiettate dai nuclei in maniera<br />
bilaterale.<br />
3) Ai motoneuroni dei muscoli del collo: proiezioni discendenti<br />
sono indirizzate al midollo spinale, sui motoneuroni deputati<br />
all’innervazione dei muscoli cervicali:<br />
a. Stabilizzano la testa nello spazio durante i movimenti<br />
(riflesso vestibolonucale)<br />
b. Queste fibre originano dal nucleo vestibolare mediale e<br />
discendono attraverso il fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale da<br />
entrambi i lati (fibre bilaterali)<br />
c. Giungono a motoneuroni α e ϒ nel midollo spinale<br />
d. Queste fibre nel loro complesso cost<strong>it</strong>uiscono il fascicolo<br />
vestibolo spinale cervicale.<br />
4) Fascio vestibolo spinale laterale:<br />
a. Parte dal nucleo vestibolare laterale e parte dall’inferiore.<br />
Fibre riccamente mieliniche<br />
b. Diretto a motoneuroni del midollo spinale cervicale e<br />
lombare.<br />
c. Funzione: questo fascio di fibre è una delle vie<br />
sopraspinali posturali del controllo motorio in risposta a<br />
stimoli vestibolari.<br />
5) Al vestibolo cerebello: al cervelletto giungono anche fibre<br />
efferenti dal complesso dei nuclei vestibolari (nuclei inferiore,<br />
mediale e superiore).
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 59 Anatomia del s<br />
a. Le altre fibre che giungono al vestibolo cerebello<br />
giungono da fibre collaterali provenienti dal ganglio di<br />
Scarpa.<br />
b. Questa è una importante via di controllo motorio<br />
c. Al cervelletto le fibre giungono dai peduncoli inferiori.<br />
6) Rami collaterali ai nuclei visceroeffettori: durante la discesa o<br />
l’ascesa le fibre inviano collaterali a nuclei visceroeffettori della<br />
formazione reticolare:<br />
a. Fenomeno della chinetosi (disturbi viscerali associati al<br />
movimento).<br />
I nuclei vestibolari dei due lati sono strettamente interconnessi tra di loro<br />
mediante fibre commissurali, che ne assicurano la funzione coordinata.<br />
Nervi vago (X) e glossofaringeo (IX).<br />
Questi due nervi hano strette analogie anatomiche e funzionali:<br />
- Innervano essenzialmente gli stessi terr<strong>it</strong>ori<br />
- Il vago (X) che è il più importante nervo parasimpatico serve<br />
anche i visceri delle cav<strong>it</strong>à toraciche e addominali.<br />
o Emerge caudalmente al nervo glossofaringeo, con una<br />
serie di radicole.<br />
- Il glossofaringeo (IX) emerge dorsalmente all’oliva inferiore nel<br />
tronco encefalico.<br />
o Presenta numerose radicole.<br />
Componente motrice somatica<br />
Le fibre motrici somatiche che originano con i nervi vago e<br />
glossofaringeo, partono dal nucleo ambiguo:<br />
- posizione: nel bulbo, forma una colonna allungata, in profond<strong>it</strong>à<br />
nella formazione reticolare, caudalmente al nucleo motore del<br />
nervo facciale.<br />
- Morfologia: le cellule sono localizzate in ordine gerarchico<br />
rispetto ai nuclei<br />
o Nervo glossofaringeo: le cellule motrici del nucleo<br />
ambiguo poste superiormente.<br />
o Nervo vago: le cellule del nucleo ambiguo poste<br />
caudalmente. Sono più numerose.<br />
- Efferenze: le fibre somatomotorie che emergono dai due nervi si<br />
portano:<br />
o Nervo glossofaringeo: muscolo stilofaringeo.<br />
o Nervo vago: muscolatura striata della faringe e la<br />
muscolatura intrinseca della laringe, nonché parte della<br />
muscolatura del palato e la muscolatura della parte<br />
superiore dell’esofago.<br />
- Afferenze: il nucleo ambiguo è raggiunto da fibre provenienti da:<br />
o Fibre corticonucleari: fibre che provengono da entrambi<br />
i lati<br />
o Formazione reticolare e nervi cranici adiacenti: base<br />
per attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />
Componente visceroeffettrice<br />
Fibre visceroeffettrici giungono dal nucleo salivatorio inferiore<br />
attraverso il nervo glossofaringeo al ganglio otico:<br />
- il nucleo salivatorio inferiore è posto nel bulbo, inferiormente al<br />
nucleo salivatorio superiore,<br />
- da tale nucleo originano fibre pregangliari che escono dal tronco<br />
encefalico con il nervo glossofaringeo e raggiungono il ganglio<br />
otico<br />
- il ganglio otico è s<strong>it</strong>uato nella fossa infratemporale, medialmente<br />
al nervo mandibolare.<br />
- Efferenze: fibre postgangliari si portano alla ghiandola parotide,<br />
alle ghiandole geniene e alle ghiandole labiali.<br />
- Afferenze: il nucleo salivatorio inferiore riceve afferenze dalla<br />
porzione rostrale del nucleo gustativo, che consentono riflessi<br />
salivari in risposta a stimoli di cibo.<br />
Il nucleo dorsale del vago è il nucleo visceroeffettore del X nervo<br />
encefalico:<br />
- posizione: s<strong>it</strong>uato nel bulbo, sul pavimento del IV ventricolo<br />
(nella sostanza grigia) in corrispondenza dell’ala cinerea o<br />
trigono vagale portandosi caudalmente fino all’apertura del IV<br />
ventricolo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 60 Anatomia del s<br />
- Efferenze: originano fibre parasimpatiche colinergiche<br />
pregangliari che si portano ai gangli parasimpatici annessi ai<br />
numerosi organi innervati:<br />
o Il nucleo dorsale del vago riunisce la maggior parte delle<br />
fibre pregangliari di tutto il tronco encefalico<br />
o Le fibre si portano ai gangli annessi a<br />
Ghiandole della mucosa faringea e laringea<br />
Cuore<br />
Esofago, stomaco, intestino tenue e parte del<br />
crasso.<br />
Bronchi.<br />
- Afferenze: le afferenze sono di diversi tipi:<br />
o Dai nuclei vicini: soprattutto dal nucleo del tratto<br />
sol<strong>it</strong>ario, ma anche da altri nuclei dei nervi cranici per<br />
regolare attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />
o Da regioni regolatorie del nevrasse: riceve fibre da<br />
regioni come l’ipotalamo e la formazione reticolare,<br />
deputate alla regolazione del sistema nervoso vegetativo.<br />
- Morfologia: il nucleo dorsale del vago è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da vari nuclei<br />
che sono disposti e raggruppati somatotopicamente, in relazione<br />
al ganglio (dell’organo bersaglio) che devono innervare.<br />
Componente sens<strong>it</strong>iva viscerale.<br />
Le fibre sens<strong>it</strong>ive viscerali del nervo glossofaringeo e del nervo vago<br />
entrano nel bulbo e si dirigono caudalmente, formando il tratto sol<strong>it</strong>ario:<br />
- posizione: il tratto passa per tutta la lunghezza del bulbo<br />
lateralmente al nucleo dorsale del vago, per raggiungere il<br />
nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario (descr<strong>it</strong>to con il nervo VII), posto<br />
lateralmente al fascicolo del tratto sol<strong>it</strong>ario<br />
- morfologia: le cellule nervose inerenti ai nervi glossofaringeo e<br />
vago sono poste caudalmente a quelle del nervo facciale (VII),<br />
con disposizione ordinata IX-X.<br />
- Afferenze: le fibre che giungono a tali nuclei provengono da:<br />
o Ganglio petroso: per il nervo glossofaringeo<br />
o Ganglio nodoso: per il nervo vago<br />
o Zone irradiate dai due nervi: faringe, laringe, visceri<br />
della cav<strong>it</strong>à toracica e addominale<br />
o Sensibil<strong>it</strong>à gustativa: nel terzo rostrale del nucleo<br />
Ipoglosso: sensibil<strong>it</strong>à gustativa della porzione<br />
posteriore del corpo della lingua<br />
Vago: sensibil<strong>it</strong>à gustativa dell’epiglottide.<br />
o Ipotalamo: fibre afferiscono dall’ipotalamo poiché è<br />
responsabile della regolazione delle ghiandole.<br />
o Altri nuclei dei nervi cranici: per attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />
Componente sens<strong>it</strong>iva somatica<br />
La componente sens<strong>it</strong>iva dei nervi glossofaringeo e vago proviene dai<br />
gangli s<strong>it</strong>uati sulla cute del padiglione auricolare:<br />
- glossofaringeo: ganglio superiore<br />
- vago: ganglio giugulare.<br />
Le fibre postgangliari raggiungono, una volta entrate nel bulbo, il tratto<br />
spinale del trigemino, seguendo un percorso analogo a quest’ultimo<br />
(terminano nel nucleo della radice discendente del trigemino, portando<br />
sensibil<strong>it</strong>à termica e nocicettiva).<br />
Nervo accessorio (XI).<br />
Il nucleo dell’accessorio viene distinto in due porzioni:<br />
- nucleo spinale dell’accessorio: continua nella porzione<br />
caudale del bulbo fino alle corna anteriori del midollo spinale<br />
- nucleo accessorio del vago: origina nella porzione caudale del<br />
nucleo ambiguo.<br />
Queste due sezioni sono distinte sia per struttura che per funzione.<br />
Le fibre dell’accessorio del vago, che sono motrici somatiche<br />
provenienti dal nucleo ambiguo hanno:<br />
- efferenze: sulla muscolatura laringea (in parte)<br />
- afferenze: ricevono fibre bilaterali dal fascio corticonucleare.<br />
Il nucleo accessorio spinale consiste di una colonna di motoneuroni<br />
somatici s<strong>it</strong>uati dal termine del bulbo (sotto il nucleo ambiguo) fino al<br />
sesto segmento cervicale, nelle corna anteriori:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 61 Anatomia del s<br />
- efferenze: innerva lo sternocleidomastoideo e il trapezio<br />
omolaterali.<br />
- Afferenze: fibre corticonucleari, benché non è ancora chiaro se<br />
si trattano di omolaterali, bilaterali o controlaterali.<br />
Nervo ipoglosso (XI).<br />
Il nucleo dell’ipoglosso è un nucleo esclusivamente motore somatico,<br />
che da origine a fibre colinergiche, che innervano:<br />
- muscolatura intrinseca della lingua<br />
- muscolo stiloglosso<br />
- muscolo ioglosso<br />
- muscolo genioglosso.<br />
È un nucleo composto da motoneuroni simili a quelli del midollo osseo<br />
s<strong>it</strong>uati in una colonna continua sotto il pavimento del IV ventricolo, in<br />
corrispondenza dell’ala cinerea:<br />
- il nervo ipoglosso emerge dal bulbo, tra la piramide e l’oliva, a<br />
livello del solco laterale anteriore<br />
Nel nucleo ogni muscolo ha un proprio centro cellulare con delle<br />
peculiar<strong>it</strong>à. I vari sottonuclei sono disposti con una simile<br />
organizzazione:<br />
- nuclei che innervano i muscoli che causano retrazione della<br />
lingua sono disposti dorsalmente<br />
- quelli che causano protrazione ventralmente.<br />
Le afferenze giungono da diverse fonti:<br />
- corteccia telencefalica: le fibre corticonucleari che giungono ai<br />
motoneuroni del nucleo dell’ipoglosso sono prevalentemente<br />
controlaterali o tutt’al più bilaterali<br />
- tratto spinale del trigemino: ricevono sensibil<strong>it</strong>à somatica<br />
- tratto sol<strong>it</strong>ario: sensibil<strong>it</strong>à gustativa<br />
- formazione reticolare: coordinamento del controllo<br />
visceroeffettore.<br />
Le fibre somatiche del trigemino e della sensibil<strong>it</strong>à gustativa permettono<br />
dei riflessi nei movimenti della lingua nella deglutizione, nella<br />
masticazione e nella suzione.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 62 Anatomia del s<br />
Nervo Posizione Motore<br />
somatico<br />
XII Bulbo Si<br />
XI Bulbo Si<br />
X Bulbo<br />
IX Bulbo<br />
Si (n.<br />
ambiguo)<br />
Visceroeffettore<br />
Nucleo<br />
motore<br />
dorsale<br />
Viscerosens<strong>it</strong>ivo<br />
Nucleo del<br />
tratto<br />
sol<strong>it</strong>ario<br />
Somatosens<strong>it</strong>ivo<br />
Nucleo rad<br />
discendente<br />
trigemino<br />
VIII Bulbo No Nucleo<br />
cocleare e<br />
vestibolare<br />
VII Ponte Si Nu.<br />
Intermedio<br />
VI Ponte Si<br />
nu. Tratto<br />
sol<strong>it</strong>ario<br />
V Ponte Si Trigemino<br />
IV Mesencefalo Si<br />
III Mesencefalo si n. Erdinger-<br />
Westphal<br />
Cervelletto<br />
Il cervelletto è la formazione sovrassiale maggiormente sviluppata dopo<br />
gli emisferi telencefalici.<br />
La prima attiv<strong>it</strong>à attribu<strong>it</strong>a al cervelletto, dal punto di vista filogenetico, è<br />
l’attiv<strong>it</strong>à propriocettiva, comprendente quindi il controllo dell’apparato<br />
locomotore:<br />
- per le sue connessioni con l’apparato vestibolare e con il midollo<br />
spinale è fondamentale nel controllo del tono muscolare.<br />
o In particolare nel mantenimento della postura<br />
- Per le sue connessioni con la corteccia motoria e le formazioni<br />
nucleari disposte lungo il sistema extrapiramidale, esso svolge un<br />
ruolo nella programmazione, nell’esecuzione e nella<br />
coordinazione del movimento.<br />
o Modula finemente le informazioni che giungono<br />
all’apparato locomotore.<br />
A queste storiche funzioni atribu<strong>it</strong>e al cervelletto si possono aggiungere<br />
altre funzioni di recente scoperta:<br />
- grazie a connessioni molto estese controlla il sistema nervoso<br />
vegetativo<br />
- modula le afferenze acustiche e visive, grazie a collegamenti<br />
con la corteccia non motoria.<br />
- Memorizzazione e apprendimento, grazie connessioni con il<br />
sistema limbico (cervelletto cogn<strong>it</strong>ivo).<br />
- Interviene nell’ideazione, nella comprensione e nella produzione<br />
del linguaggio.<br />
Morfologia e posizione.<br />
Il cervelletto è un corpo di forma grossolanamente ovoidale, pesa 130-<br />
140 g ed è s<strong>it</strong>uato nella fossa cranica posteriore, accolto nelle fosse<br />
cerebellari della squama dell’osso occip<strong>it</strong>ale.<br />
È posizionato dorsalmente al ponte e al bulbo:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 63 Anatomia del s<br />
- separato dal IV ventricolo.<br />
- Posto sotto la lamina quadrigemina del mesencefalo.<br />
- Separato dagli emisferi sovrastanti da una spessa lamina di dura<br />
madre, detta tentorio del cervelletto.<br />
Nel cervelletto si possono individuare:<br />
- verme: parte centrale<br />
- emisferi cerebellari: due formazioni pari ai lati del verme.<br />
Il cervelletto è collegato alle tre formazioni del tronco mediante i tre<br />
peduncoli cerebellari (inferiori, medi, superiori).<br />
Il tetto del IV ventricolo è formato da sottili strati di sostanza bianca, detti<br />
veli midollari:<br />
- velo midollare posteriore: teso tra il peduncolo cerebellare<br />
inferiore e il verme<br />
- velo midollare anteriore: tesa tra i due peduncoli cerebellari<br />
superiori.<br />
Configurazione esterna.<br />
La parte centrale del cervelletto è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da una formazione allungata,<br />
stretta, impari e mediana detta verme:<br />
- volume ridotto a causa di due incisure mediane, anteriore e<br />
posteriore.<br />
- L’incisura anteriore presenta in alto e ventralmente l’ilo<br />
cerebellare, rivolto verso il IV ventricolo<br />
o Punto di confluenza delle tre paia di peduncoli e dei veli<br />
midollari<br />
Lateralmente al verme vi sono gli emisferi cerebellari, fortemente<br />
convessi.<br />
La superficie del cervelletto è percorsa da una serie di scissure e solchi<br />
più o meno profondi che delim<strong>it</strong>ano specifici terr<strong>it</strong>ori cerebellari detti lobi,<br />
i quali sono poi suddivisi in lobuli.<br />
Se il cervelletto è isolato dalle sue connessioni al tronco mediante<br />
resezione dei peduncoli si possono individuare:<br />
- faccia superiore<br />
- faccia inferiore<br />
- circonferenza.<br />
La faccia superiore è lievemente convessa e completamente coperta<br />
dai lobi occip<strong>it</strong>ali del telencefalo, separata da essi solamente dal tentorio<br />
del cervelletto (dura madre):<br />
- il tentorio del cervelletto origina dalla squama dell’osso<br />
occip<strong>it</strong>ale in corrispondenza del solco trasverso, lim<strong>it</strong>ando il seno<br />
trasverso (venoso) e si inserisce tra il cervelletto e il telencefalo<br />
formando un ripiegamento ovalare.<br />
- La porzione mediana della faccia superiore è attraversata da un<br />
rilievo, che corrisponde alla faccia dorsale (o superiore) del<br />
verme.<br />
La faccia inferiore del cervelletto è convessa prevalentemente ai lati:<br />
- è in rapporto con le due fosse cerebellari dell’occip<strong>it</strong>ale<br />
- inferiormente è il rapporto con una cisterna di liquor detta<br />
cisterna magna o cerebellomidollare.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 64 Anatomia del s<br />
- Medialmente presenta una depressione molto accentuata, la<br />
vallecola del cervelletto:<br />
o Accoglie un ripiegamento di dura madre, la falce<br />
cerebellare.<br />
o Presenta in profond<strong>it</strong>à la faccia inferiore del verme.<br />
La circonferenza presenta anteriormente una ampia depressione, l’ilo<br />
cerebellare, delim<strong>it</strong>ato:<br />
- lateralmente dai tre peduncoli<br />
- in alto dalla valvola di Viussens<br />
- in basso dal velo midollare posteriore.<br />
Queste tre formazioni convergono e si congiungono a livello dell’ilo<br />
cerebellare formare un angolo acuto, detto fastigium, che forma l’apice<br />
della volta del IV ventricolo.<br />
La valvola di Viussens è una lamina di tessuto nervoso che dal centro<br />
midollare raggiunge la lamina quadrigemina:<br />
- formata da due strati:<br />
o velo midollare anteriore (o superiore): strato<br />
superficiale di sostanza bianca.<br />
o Strato di sostanza grigia: posto in profond<strong>it</strong>à, più spesso<br />
e in continu<strong>it</strong>à con la sostanza grigia della faccia inferiore<br />
del verme.<br />
Il velo midollare posteriore: lamina di ependima che viene raddoppiata<br />
dalla pia madre formando la tela corioidea del IV ventricolo.<br />
Presenta tre fori (uno centrale e due laterali)<br />
Il forame permette la comunicazione del IV<br />
ventricolo con la cisterna cerebellomidollare,<br />
quindi il libero passaggio di liquido<br />
cefalorachidiano.<br />
I peduncoli cerebellari sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da fasci di fibre (sia afferenti che<br />
efferenti) che assicurano il collegamento tra il cervelletto e le restanti<br />
parti del sistema nervoso:<br />
- peduncoli cerebellari inferiori: prevalentemente fibre afferenti<br />
al cervelletto provenienti dal bulbo e dal midollo spinale
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 65 Anatomia del s<br />
- peduncoli cerebellari medi: contengono soprattutto fibre che<br />
originano dai nuclei basilari del ponte e ricevono dalla corteccia<br />
cerebrale<br />
- peduncoli cerebellari superiori: gran parte delle fibre sono<br />
efferenti e si dirigono al nucleo rosso e al talamo.<br />
I peduncoli cerebellari inferiori, detti anche corpi restiformi, si<br />
estendono dalla metà superiore del bulbo fino all’ilo del cervelletto.<br />
I peduncoli cerebellari medi, sono i più voluminosi:<br />
- si portano dal ponte all’ilo<br />
- il loro tratto craniale delim<strong>it</strong>a assieme alla faccia anteriore del<br />
flocculo e ai peduncoli cerebellari inferiori un’area detta angolo<br />
pontocerebellare:<br />
o emergono i nervi encefalici VII, intermedio e VIII, avvolti<br />
da una guaina meningea comune.<br />
I peduncoli cerebellari superiori sono di forma appiatt<strong>it</strong>a e si portano<br />
dal tegmento del mesencefalo all’ilo del cervelletto:<br />
- sono collegati tra loro mediante la valvola di Viussens (velo<br />
midollare superiore).<br />
I flocculi del cervelletto sono delle formazioni indipendenti dagli emisferi<br />
cerebellari che fuoriescono dal lim<strong>it</strong>e anteriore della faccia inferiore:<br />
- si trovano appena a lato del nodulo del verme inferiore<br />
- hanno la forma di piccoli ciuffi.<br />
- Ogni flocculo, destro e sinistro, si trova appena al di sotto del<br />
corrispondente peduncolo cerebellare<br />
La superficie del cervelletto è percorsa da solchi cerebellari, curvilinei e<br />
paralleli tra loro, con decorso orizzontale. Questi solchi dividono il<br />
cervelletto in lobi, lobuli, lamine e lamelle cerebellari.<br />
I due solchi principali, per la loro profond<strong>it</strong>à, sono:<br />
- solco orizzontale o posterolaterale: decorre lungo la<br />
circonferenza del cervelletto, portandosi in avanti fino all’ilo del<br />
cervelletto. Divide il verme in superiore e inferiore e le facce<br />
superiori degli emisferi cerebellari da quelle inferiori.<br />
- Solco primario: denominato così perché è il primo solco che<br />
compare nel corso dello sviluppo del cervelletto. Solco arcuato a<br />
concav<strong>it</strong>à anteriore che decorre sulla faccia superiore del<br />
cervelletto, passando anche dietro al culmen del verme.<br />
Suddivisione terr<strong>it</strong>oriale e classificazione dei terr<strong>it</strong>ori.<br />
Vi possono tradizionalmente essere 3 tipologie di classificazione del<br />
cervelletto:<br />
- Funzionale: in spinocerebello, vestibolocerebello, pontocerebello<br />
- Filogenetica: archicerebello, paleocerebello, neocerebello.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 66 Anatomia del s<br />
- Anatomica: lobo flocculo nodulare, lobo anteriore e lobo<br />
posteriore.<br />
Suddivisione anatomica<br />
Le due scissure maggiori (posterolaterale e primaria) delim<strong>it</strong>ano i tre lobi<br />
cerebellari, che procedendo in senso caudorostrale sono:<br />
- lobulo flocculo nodulare: s<strong>it</strong>uato posteriormente alla scissura<br />
posterolaterale<br />
- lobo posteriore: s<strong>it</strong>uato tra la scissura posterolaterale e la<br />
scissura primaria<br />
- lobo anteriore: s<strong>it</strong>uato anteriormente alla scissura primaria.<br />
Ogni lobo comprende:<br />
- porzione centrale, che corrisponde alla parte del verme<br />
- due porzioni laterali corrispondenti agli emisferi.<br />
Suddivisione filogenetica.<br />
La suddivisione filogenetica si basa sulle date di comparsa delle varie<br />
formazioni del cervelletto, cui corrispondono funzioni via via più<br />
avanzate.<br />
L’archicerebello è la formazione più antica e corrisponde, nella<br />
suddivisione in lobi, al lobo flocculo nodulare:<br />
- È s<strong>it</strong>uato nella parte anteriore del cervelletto.<br />
- Funzione: è il centro dell’equilibrio poiché è connesso con i<br />
recettori del senso statico dell’orecchio interno.<br />
Il paleocerebello è una formazione intermedia nella filogenesi, che<br />
corrisponde, pressappoco, al lobo anteriore:<br />
- Inferiormente comprende anche alcuni lobuli del lobo posteriore<br />
(piramide, uvola del verme inferiore e le tonsille dei due emisferi)<br />
- Funzione: è correlato alla regolazione del tono muscolare.<br />
Il neocerebello è la porzione del cervelletto filogeneticamente più<br />
giovane e corrisponde al lobo posteriore del cervelletto:<br />
- Fanno eccezione la piramide, l’uvola del verme inferiore e le<br />
tonsille dei due emisferi, che sono inser<strong>it</strong>i nel paleocerebello.<br />
- Funzione: è il centro regolatore dei movimenti volontari e<br />
automatici.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 67 Anatomia del s<br />
Suddivisione funzionale<br />
La suddivisione funzionale non corrisponde totalmente alla suddivisione<br />
in lobi o in aree di filogenesi. Questa è attuata in base alle connessioni<br />
del cervelletto (terr<strong>it</strong>ori di afferenza e efferenza) e permette di definire:<br />
- vestibolocerebello,<br />
- spinocerebello.<br />
- pontocerebello.<br />
Vestibolocerebello<br />
Il vestibolocerebello si identifica quasi totalmente con l’archicerebello e<br />
con il lobo flocculonodulare.<br />
Le afferenze sono:<br />
- nuclei vestibolari del bulbo: mediale, anteriore, superiore e<br />
inferiore.<br />
- Apparato vestibolare (organi otol<strong>it</strong>ici)<br />
- Formazione reticolare<br />
- Nuclei basilari del ponte<br />
- Paraolive.<br />
Le efferenze del vestibolocerebello sono:<br />
- nuclei vestibolari: sono la prima tappa della via cerebellovestibolo-spinale,<br />
che permettono al cervelletto di<br />
o controllare le attiv<strong>it</strong>à che consentono l’equilibrio, la<br />
stazione eretta e la deambulazione.<br />
o Controllare l’attiv<strong>it</strong>à dei nuclei oculomotori dei nervi<br />
encefalici (III, IV, VI) coordinando il movimento della testa<br />
con gli occhi.<br />
La funzione del vestibolocerebello permette quindi:<br />
- stazione eretta, controllo della deambulazione e mantenimento<br />
dell’equilibrio.<br />
- Movimento coordinato di testa e collo.<br />
Spinocerebello.<br />
Lo spinocerebello è s<strong>it</strong>uato nella porzione centrale dei lobi anteriore e<br />
posteriore, occupando pertanto:<br />
- verme<br />
- porzione mediale degli emisferi<br />
Le principali afferenze provengono:<br />
- dai tratti spino cerebellari nel midollo spinale e nel tronco<br />
encefalico<br />
- dal nucleo spinale del trigemino.<br />
Portano informazioni propriocettive ed esterocettive organizzate in modo<br />
somatotopico, formando due distinte rappresentazioni:<br />
- una nel lobo anteriore<br />
- una nel lobo posteriore.<br />
Le efferenze avvengono attraverso i nuclei propri del cervelletto:<br />
- nucleo del fastigio: emana fibre dirette alla formazione<br />
reticolare del tronco encefalico e ai nuclei vestibolari laterale e<br />
inferiore.<br />
- Nuclei globoso e emboliforme: le fibre raggiungono il nucleo<br />
rosso controlaterale (decussazione di Wernike) per poi<br />
raggiungere il nucleo ventrale laterale del talamo.<br />
La funzione dello spinocerebello è quella di mantenere il tono<br />
muscolare, funzionalmente al mantenimento della postura.<br />
Pontocerebello.<br />
Il pontocerebello è rappresentato dalle porzioni laterali degli emisferi<br />
cerebellari.<br />
Riceve afferenze da:<br />
- corteccia sens<strong>it</strong>iva e motoria<br />
- nucleo olivare superiore<br />
- midollo spinale (stimoli propriocettivi e esterocettivi)<br />
- lamina quadrigemina (stimoli ottici e acustici).<br />
- Nuclei del rafe (fibre serotoninergiche).<br />
Proietta le sue efferenze attraverso il nucleo dentato, a:<br />
- nucleo rosso controlaterale (parvicellulare), da cui partono fibre<br />
che seguiranno i seguenti tratto<br />
o nuclei ventrali del talamo(anteriore e laterale).<br />
o corteccia motoria e premotoria del telencefalo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 68 Anatomia del s<br />
La funzione del pontocerebello è estremamente avanzata, infatti<br />
prevede il controllo del movimento:<br />
- riceve stimoli propriocettivi e esterocettivi dalla periferia<br />
- riceve gli schemi motori dalla corteccia motoria<br />
- regola la contrazione dei muscoli antagonisti, smorzandole<br />
durante il movimento degli agonisti<br />
- regola il tono muscolare dei muscoli in funzione in relazione al<br />
tipo di sforzo necessario.<br />
Conformazione interna del cervelletto.<br />
La conformazione interna del cervelletto è strutturalmente simile a quella<br />
degli emisferi telencefalici, infatti, procedendo dall’esterno all’interno si<br />
possono trovare:<br />
- corteccia cerebellare<br />
- sostanza bianca<br />
- nuclei basilari del cervelletto.<br />
La corteccia cerebellare è uno strato di sostanza grigia più volte<br />
ripiegato su sé stesso a formare scissure e solchi ad andamento<br />
trasversale.<br />
La sostanza bianca al centro forma una massa continua detta corpo<br />
midollare, dal quale si irradiano sottili stralci che si inseriscono nei<br />
ripiegamenti di sostanza grigia formando l’arbor v<strong>it</strong>ae.<br />
Profondamente nel corpo midollare si incontrano quattro paia di nuclei,<br />
che in senso mediolaterale sono:<br />
- nucleo del tetto (o del fastigio)<br />
- nucleo globoso<br />
- nucleo emboliforme<br />
- nucleo dentato<br />
Anche il nucleo vestibolare laterale, a sviluppo ultimato, può essere<br />
considerato con funzione analoga ai nuclei del cervelletto.<br />
Corteccia cerebellare.<br />
La sostanza grigia che forma la corteccia cerebellare è uno strato di<br />
cellule neuronali spesso circa 1 mm, che si spinge fino al corpo<br />
midollare.<br />
È rivest<strong>it</strong>a:<br />
- esternamente dalla pia madre<br />
- internamente dalla sostanza bianca che protrude dal corpo<br />
midollare.<br />
La sostanza grigia corticale del cervelletto, dal punto di vista istologico, è<br />
formata da tre strati di cellule, che a partire dalla superficie sono:<br />
- strato molecolare<br />
- strato granulare (cellule di Purkinje)<br />
- strato dei granuli.<br />
Lo strato molecolare è spesso 0,3 mm ed è relativamente povero di<br />
cellule. È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o principalmente da:<br />
- ramificazioni dendr<strong>it</strong>iche provenienti dalle cellule di Purkinje<br />
- assoni mielinici provenienti dai neuroni dei granuli.<br />
- Le rare cellule svolgono funzioni essenzialmente associative e<br />
sono<br />
o Cellule stellate esterne<br />
o Cellule stellate interne (cellule dei canestri)<br />
o Cellule fusiformi.<br />
Lo strato delle cellule di Purkinje è formato da delle uniche fila di<br />
cellule, caratterizzate da:<br />
- ricchissime arborizzazioni dendr<strong>it</strong>iche che si dispongono a<br />
ventaglio e si portano nello strato molecolare<br />
- un unico assone che ha direzione corticifuga (diretto verso la<br />
sostanza bianca).<br />
Lo strato delle cellule del Purkinje è caratterizzato dal gran numero di<br />
fibre efferenti e afferenti.<br />
Lo strato dei granuli è lo strato più profondo, con uno spessore che<br />
raggiunge, alla somm<strong>it</strong>à delle lamelle, anche i 0,5 mm, ma si riduce in<br />
profond<strong>it</strong>à.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 69 Anatomia del s<br />
È caratterizzato da:<br />
- piccoli e grandi granuli (o cellule di Golgi): sono neuroni<br />
f<strong>it</strong>tamente stipati<br />
- fibre afferenti: sono ramificazioni di fibre dette<br />
o fibre muscoidi<br />
o fibre rampicanti<br />
- fibre efferenti: sono gli assoni delle cellule di Purkinje<br />
- interneuroni: si presentano in numero abbondante.<br />
I piccoli granuli danno origine alle fibre parallele che decorrono nello<br />
strato molecolare:<br />
- questi neuroni ricevono gli impulsi diretti alla corteccia<br />
cerebellare, li integrano e li convogliano sulle cellule di Purkinje.<br />
Cellule della corteccia cerebellare.<br />
Cellule di Purkinje.<br />
Il corpo delle cellule di Purkinje è di forma globosa, piramidale o a fiasco<br />
ed è posto all’interno dello strato delle cellule di Purkinje nella corteccia<br />
cerebellare.<br />
Dal polo superficiale del corpo cellulare emerge un unico tronco<br />
dendr<strong>it</strong>ico, che si ramifica con una ricca arborizzazione in numerose<br />
branche:<br />
- sono tutte disposte a raggiera<br />
- si pongono su un unico piano perpendicolare a quello della<br />
lamella in cui si trova.<br />
Dal polo profondo, invece, emana un assone che si mielinizza:<br />
- emana numerosi collaterali ricorrenti, che si portano verso lo<br />
strato molecolare<br />
- l’assone mielinico entra nel corpo midollare per giungere nei<br />
nuclei intrinseci.<br />
Il contingente che appartiene al lobo flocculo-nodulare non passa per i<br />
nuclei intrinseci e si porta direttamente al nucleo vestibolare laterale.<br />
Granuli<br />
I granuli sono cellule di piccole dimensioni che si trovano nello strato dei<br />
granuli, il terzo in profond<strong>it</strong>à:<br />
- sono anche chiamati piccoli granuli.<br />
- Hanno diametro di 5-6 µm<br />
- Hanno un piccolo corpo sferico<br />
- Sono molto numerosi<br />
I dendr<strong>it</strong>i sono tre-cinque per cellula e sono corti:<br />
- si protrudono ad artiglio formando delle “rosette”, i glomeruli<br />
cerebellari,<br />
L’assone dei granuli è sottile e amielinico:<br />
- risale fino in superficie dove si biforca a T dando origine alle fibre<br />
parallele.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 70 Anatomia del s<br />
o Ogni fibra incrocia perpendicolarmente le arborizzazioni<br />
dendr<strong>it</strong>iche (circa 50) delle cellule di Purkinje formando<br />
sinapsi.<br />
o Le cellule di Purkinje, con le loro numerose arborizzazioni<br />
entrano in sinapsi con circa 300'000 fibre parallele.<br />
o Si realizzano così circu<strong>it</strong>i in cui il messaggio nervoso può<br />
convergere o divergere.<br />
Interneuroni.<br />
Gli interneuroni sono in gran parte accolti nello strato molecolare, ma<br />
sono presenti anche nello strato granulare.<br />
Sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da elementi inib<strong>it</strong>ori GABAergici.<br />
Le cellule dei canestri<br />
Le cellule dei canestri sono s<strong>it</strong>uate profondamente nello strato<br />
molecolare:<br />
- Sono di grandi dimensioni<br />
- Sono dotate di dendr<strong>it</strong>i abbondanti e ramificati, disposti<br />
prevalentemente secondo un piano perpendicolare all’asse<br />
maggiore delle lamelle.<br />
- L’assone è amielinico e procede orizzontalmente, al confine con<br />
lo strato ganglionare.<br />
Ogni cellula dei canestri realizza una decina di sinapsi con cellule del<br />
Purkinje, con modal<strong>it</strong>à particolare:<br />
- vicino a ciascuna cellula di Purkinje l’assone emette un<br />
collaterale che si ramifica attorno al pirenoforo della cellula del<br />
Purkinje, formando la struttura a canestro.<br />
- Prendono sinapsi con il cono di emergenza delle cellule di<br />
Purkinje.<br />
Cellule stellate esterne.<br />
Le cellule stellate esterne sono localizzate nei due terzi esterni dello<br />
strato molecolare:<br />
- dendr<strong>it</strong>i che si ramificano nello strato molecolare stesso, secondo<br />
un piano perpendicolare all’asse delle lamelle<br />
- assoni sottili e amielinici, decorrono parallelamente alle lamelle<br />
facendo sinapsi con i dendr<strong>it</strong>i delle cellule di Purkinje.<br />
Cellule fusiformi.<br />
Le cellule fusiformi sono poco numerose e sono elementi associativi,<br />
localizzate all’interno dello strato molecolare.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 71 Anatomia del s<br />
Cellule di Golgi.<br />
Le cellule di Golgi o grandi granuli sono cellule di grandi dimensioni<br />
s<strong>it</strong>uate nello strato dei granuli, appena inferiormente alle cellule di<br />
Purkinje:<br />
- sono circa un decimo delle cellule di Purkinje<br />
- i dendr<strong>it</strong>i risalgono nello strato molecolare, dove si dispongono<br />
tridimensionalmente<br />
- gli assoni entrano invece nello strato granulare e prendono<br />
sinapsi con:<br />
o cellule dei granuli (piccoli granuli)<br />
o fibre muscoidi.<br />
Fibre afferenti nella corteccia cerebellare.<br />
Nella corteccia cerebellare si distinguono fibre muscoidi e fibre<br />
rampicanti, a seconda della modal<strong>it</strong>à con cui terminano.<br />
Fibre muscoidi.<br />
Le fibre muscoidi rappresentano la maggior parte delle afferenze che<br />
giungono alla corteccia cerebellare, cost<strong>it</strong>uendo gran parte delle fibre<br />
che passano attraverso i peduncoli cerebellari.<br />
Sono di varia origine:<br />
- midollo spinale: fibre sens<strong>it</strong>ive che giungono dai cordoni<br />
posteriori e laterali in modo diretto<br />
- nuclei reticolari del tronco: in particolare dai nuclei basilari del<br />
ponte, che connettono formazioni assiali e soprassiali.<br />
Le caratteristiche di tali fibre sono:<br />
- mieliniche<br />
- diametro di 2-3 µm<br />
- attraversano la sostanza bianca e inviano collaterali ai nuclei<br />
intrinseci del cervelletto<br />
- terminano nello strato dei granuli, in cui perdono la mielina e si<br />
espandono in terminali varicosi chiamati rosette<br />
Assieme ai dendr<strong>it</strong>i dei granuli e agli assoni delle cellule di Golgi formano<br />
i glomeruli cerebellari:<br />
- complessi sinaptici sferoidali rivest<strong>it</strong>i da cellule gliali<br />
- consentono la trasmissione ai granuli degli impulsi che giungono<br />
alla corteccia cerebellare<br />
L’impulso viene poi trasmesso allo strato molecolare (fibre parallele) e<br />
convogliato:<br />
- nelle cellule di Purkinje<br />
- nelle cellule dei canestri<br />
- agli interneuroni.<br />
Fibre rampicanti.<br />
Le fibre rampicanti sono derivanti in gran parte dall’oliva bulbare<br />
(nucleo olivare inferiore):<br />
- fibre mieliniche<br />
- diametro 1-5 µm<br />
- risalgono attraverso la sostanza bianca delle lamelle e lo strato<br />
dei granuli per giungere allo strato delle cellule di Purkinje<br />
Esse contraggono sinapsi con le cellule di Purkinje in rapporto 1:1:<br />
- prima di entrare nello strato gangliare emettono parecchi<br />
collaterali (nuclei intrinseci, cellule dei canestri, cellule stellate<br />
della corteccia)<br />
- si avvolgono intorno ai dendr<strong>it</strong>i delle cellule di Purkinje<br />
contraendo sinapsi asso-dendr<strong>it</strong>iche in gran numero (circa 1000).<br />
Sostanza bianca.<br />
La sostanza bianca del cervelletto comprende:<br />
- corpo midollare: parte compatta in cui si trovano anche i nuclei<br />
intrinseci<br />
- arbor v<strong>it</strong>ae: espansioni che si estendono all’interno delle lamelle,<br />
rivest<strong>it</strong>e dalla corteccia.<br />
Il corpo midollare è una massa compatta di sostanza bianca, s<strong>it</strong>uata<br />
ventralmente nel cervelletto, che contiene:<br />
- fibre afferenti alla corteccia
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 72 Anatomia del s<br />
- Fibre efferenti dalla corteccia cerebellare ai nuclei profondi o ai<br />
nuclei del tronco<br />
- Fibre di associazione.<br />
Nella parte ventrale, il corpo midollare è suddiviso in due lamine, che si<br />
separano ad angolo acuto per delim<strong>it</strong>are il recesso superiore del IV<br />
ventricolo o fastigium:<br />
- lamina inferiore: continua nel velo midollare inferiore o<br />
posteriore,<br />
o rivest<strong>it</strong>o inferiormente da ependima e superiormente dalla<br />
pia madre<br />
o dà origine alla tela corioidea e ai plessi corioidei del IV<br />
ventricolo (gruppi di vasi che alimentano la formazione del<br />
liquido cefalorachidiano)<br />
- lamina superiore: prosegue nel velo midollare superiore o<br />
anteriore, formazione sottile di sostanza bianca che forma il tetto<br />
pontino del IV ventricolo.<br />
Le connessioni del corpo midollare con il tronco encefalico so attuano<br />
mediante i tre peduncoli cerebellari:<br />
- la disposizione delle fibre è ordinata all’interno dei peduncoli<br />
- non sono fibre ordinate nel corpo midollare poiché i vari sistemi si<br />
intersecano e si scambiano.<br />
- La disposizione delle fibre torna ordinata nelle lamine e lamelle.<br />
Nuclei intrinseci.<br />
I nuclei intrinseci del cervelletto sono raggruppamenti di neuroni<br />
localizzati nella profond<strong>it</strong>à del corpo midollare e attribuibili<br />
all’archicerebello, al paleo e al neo.<br />
In senso mediolaterale si possono individuare 4 nuclei:<br />
- Nucleo del fastigio o del tetto<br />
- nucleo globoso<br />
- nucleo emboliforme<br />
- nucleo dentato.<br />
Ai nuclei intrinseci del cervelletto afferiscono principalmente gli assoni<br />
delle cellule di Purkinje. Tuttavia vi sono anche alcune afferenze<br />
extracerebellari:<br />
- dal nucleo olivare inferiore: fibre arrivano a tutti i nuclei<br />
intrinseci.<br />
- Dai nuclei vestibolari: al nucleo del tetto<br />
- Dal nucleo rosso: ai nuclei dentato, emboliforme e globoso.<br />
Le afferenze che giungono ai nuclei sono di differente tipologia:<br />
- dalle cellule di Purkinje: impulsi inib<strong>it</strong>ori<br />
- da nuclei extracerebellari: impulsi ecc<strong>it</strong>atori.<br />
- Da fibre muscoidi: i collaterali delle fibre muscoidi, come tutte le<br />
afferenze extracerebellare, portano impulsi ecc<strong>it</strong>atori.<br />
Nel complesso si può affermare che:<br />
- gli impulsi inib<strong>it</strong>ori portano alla generazione di una scarica tonica<br />
- gli impulsi ecc<strong>it</strong>atori determinano una attiv<strong>it</strong>à elettrica irregolare<br />
sui nuclei intriseci.<br />
Nucleo del tetto.<br />
Il nucleo del tetto è attribu<strong>it</strong>o all’archicerebello:<br />
- posizione: nella sostanza bianca del corpo midollare,<br />
immediatamente al di sopra del IV ventricolo, separato dallo<br />
strato ependimale solamente da un fascio di fibre mieliniche.<br />
- Forma e dimensioni: forma ovoidale, disposto solo a 12 mm dal<br />
controlaterale.<br />
La popolazione di neuroni di questo nucleo possiede due terr<strong>it</strong>ori<br />
differenziati:<br />
- nei 2/3 rostrali vi sono grandi neuroni multipolari<br />
- caudalmente cellule multipolari più piccole.<br />
Nucleo globoso<br />
Il nucleo globoso, disposto lateralmente al precedente, comprende<br />
due-tre gruppi di neuroni multipolari simili a quelli del nucleo del tetto,<br />
rispetto al quale e di dimensioni inferiori.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 73 Anatomia del s<br />
Il nucleo globoso, assieme all’emboliforme, è assegnato al<br />
paleocerebello.<br />
Nucleo emboliforme<br />
Il nucleo emboliforme è un nucleo attribu<strong>it</strong>o al paleocerebello:<br />
- Posizione: s<strong>it</strong>uato in posizione rostrale e laterale rispetto a<br />
nucleo globoso<br />
- Composizione: è formato da due o tre gruppi di cellule di varie<br />
dimensioni.<br />
Nucleo dentato.<br />
Il nucleo dentato è il più voluminoso, attribu<strong>it</strong>o al neocerebello:<br />
- Posizione: s<strong>it</strong>uato tra il paraflocculo e il peduncolo cerebellare<br />
inferiore, in vicinanza del verme.<br />
- Forma e dimensioni: è il nucleo più grande del cervelletto. Ha la<br />
forma di una lamina pieghettata con concav<strong>it</strong>à laterale e ilo rivolto<br />
medialmente. Per la forma analoga al nucleo olivare inferiore<br />
viene anche detto oliva cerebellare.<br />
- Composizione: formato da neuroni multipolari di grandi<br />
dimensioni e cellule più piccole:<br />
o I neuroni grandi si s<strong>it</strong>uano nella parte dorso mediale del<br />
nucleo, poiché sono la porzione filogeneticamente più<br />
antica.<br />
o I neuroni piccoli, più recenti, nella porzione ventrolaterale.<br />
Anatomia funzionale del cervelletto.<br />
Gli impulsi in arrivo dalla corteccia cerebellare giungono, direttamente o<br />
indirettamente sulle cellule di Purkinje, le quali danno luogo a tutte le<br />
fibre corticifughe.<br />
Le fibre muscoidi stabiliscono sinapsi con le cellule dei granuli,<br />
attraverso i glomeruli cerebellari:<br />
- dalle cellule dei granuli partono fibre che giunte all’apice della<br />
corteccia, nello strato molecolare, si biforcano a T, formando le<br />
fibre parallele.<br />
- Queste fanno sinapsi con i dendr<strong>it</strong>i della cellula di Purkinje, in<br />
numerosi punti di contatto.<br />
Le fibre rampicanti, invece, raggiungono direttamente le cellule di<br />
Purkinje in modo tale che si formano numerosi contatti con i dendr<strong>it</strong>i:<br />
- sono sempre in rapporto 1:1.<br />
- Ogni fibra rampicante si connette con una cellula del Purkinje.<br />
Le cellule del Purkinje ricevono diversi tipi di impulsi a seconda<br />
dell’assone che fa la sinapsi:<br />
- fibre rampicanti che le fibre parallele portano impulsi ecc<strong>it</strong>atori.<br />
- Le cellule stellate e le cellule dei canestri realizzano sinapsi<br />
inib<strong>it</strong>orie.<br />
Dalla somma di questi impulsi, la cellula di Purkinje da origine a fibre<br />
corticifughe:<br />
- le fibre portano impulso inib<strong>it</strong>orio mediato dal GABA (acido ϒaminobutirrico)<br />
- le fibre corticifughe si portano nei nuclei intrinseci.<br />
Vi sono tre meccanismi di regolazione dell’impulso che avvengono a<br />
diversi livelli:<br />
- nei glomeruli cerebellari<br />
- a livello dello strato molecolare (collaterali degli assoni delle<br />
cellule di Purkinje).<br />
- a livello dei nuclei (collaterali delle fibre rampicanti e muscoidi)<br />
Regolazione 1. I glomeruli cerebellari sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da:<br />
- espansione terminale della fibra muscoide<br />
- quattro o cinque dendr<strong>it</strong>i ad artiglio dei granuli.<br />
- Dall’assone e da alcuni dendr<strong>it</strong>i delle cellule di Golgi.<br />
La funzione principale dei glomeruli è di modulare gli impulsi afferenti<br />
in arrivo nelle cellule di Purkinje:<br />
- la sinapsi ecc<strong>it</strong>atoria che avviene a livello dei granuli viene<br />
mediata da quella inib<strong>it</strong>oria delle cellule di Golgi<br />
- le cellule di Golgi, quindi, selezionano l’ent<strong>it</strong>à dell’impulso che<br />
giunge alla corteccia del cervelletto.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 74 Anatomia del s<br />
Regolazione 2. Le fibre corticifughe originate dalle cellule di Purkinje<br />
emanano dei collaterali che si riportano nello strato molecolare:<br />
- gli impulsi in usc<strong>it</strong>a dalle cellule di Purkinje formano un circu<strong>it</strong>o<br />
riverberante,<br />
- questo circu<strong>it</strong>o riduce l’attiv<strong>it</strong>à efferente e la lim<strong>it</strong>a spazialmente ai<br />
neuroni interessati e alle cellule maggiormente attive.<br />
Regolazione 3. Gli assoni delle cellule di Purkinje hanno un effetto<br />
inib<strong>it</strong>orio sui nuclei intrinseci del cervelletto:<br />
- contrasta l’attiv<strong>it</strong>à ecc<strong>it</strong>atoria svolta dai rami collaterali delle fibre<br />
muscoidi e rampicanti in entrata<br />
- l’attiv<strong>it</strong>à efferente del cervelletto origina dai suoi nuclei,<br />
o vengono ecc<strong>it</strong>ati mediante i collaterali delle fibre<br />
rampicanti e muscoidi.<br />
o vengono dunque lim<strong>it</strong>ati dall’azione inib<strong>it</strong>oria delle cellule<br />
di Purkinje.<br />
Le cellule di Golgi<br />
Le cellule di Golgi sono localizzate nello strato dei granuli della<br />
corteccia cerebellare, immediatamente sotto le fila di cellule di Purkinje:<br />
- ricevono sinapsi<br />
o direttamente dalle fibre muscoidi<br />
o indirettamente dai granuli attraverso le fibre parallele.<br />
La cellula di Golgi inibisce i granuli tram<strong>it</strong>e 2 circu<strong>it</strong>i:<br />
- fibra muscoide-cellula di Golgi-granulo<br />
- fibra muscoide-granulo-cellula di Golgi-granulo.<br />
Le ramificazioni dendr<strong>it</strong>iche delle cellule di Golgi salgono numerose a<br />
contrarre sinapsi con le fibre parallele.<br />
L’assone della cellula di Golgi termina nel glomerulo cerebellare.<br />
Le cellule dei canestri e le cellule stellate.<br />
Le cellule stellate e le cellule dei canestri sono localizzate nello strato<br />
molecolare della corteccia:<br />
- ricevono sinapsi dalle fibre parallele<br />
- inibiscono le cellule di Purkinje.<br />
L’assone delle cellule dei canestri si dirige profondamente per poi<br />
biforcarsi a T e formare il caratteristico canestro (con ramificazioni<br />
collaterali) sulle cellule di Purkinje:<br />
- decorrono in direzione opposta alle fibre parallele (le quali<br />
attivano le cellule del Purkinje).<br />
- L’inibizione delle cellule di Purkinje avviene quindi sulle cellule<br />
che si trovano nelle file laterali rispetto al pirenoforo delle cellule<br />
dei canestri.<br />
o La fila in cui risiede il corpo cellulare è attivata dalle fibre<br />
parallele (attivate sia le cellule dei canestri che quelle di<br />
Purkinje).
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 75 Anatomia del s<br />
Diencefalo<br />
Il diencefalo è una formazione impari e mediana del sistema nervoso<br />
centrale, che fa segu<strong>it</strong>o al mesencefalo in senso craniocaudale:<br />
- in alto e lateralmente è coperta dagli emisferi telencefalici.<br />
- Possiede al suo interno la cav<strong>it</strong>à del III ventricolo.<br />
Forma, posizione e rapporti.<br />
Il diencefalo è s<strong>it</strong>uato profondamente trai i due emisferi telencefalici:<br />
- lo coprono quasi totalmente<br />
- rimane libera solamente la superficie ventrale, detta superficie<br />
ipotalamica.<br />
- Per lo studio della configurazione esterna del diencefalo è<br />
necessaria ampia rimozione degli emisferi telencefalici.<br />
Il diencefalo, nel suo complesso si presenta come un cuboide con asse<br />
maggiore anteroposteriore e le estrem<strong>it</strong>à schiacciate:<br />
- l’asse trasversale è minore di quello verticale<br />
- l’asse maggiore (anteroposteriore) forma un angolo ottuso con<br />
l’asse del tronco encefalico aperto in avanti.<br />
La faccia ventrale o ipotalamica è s<strong>it</strong>uata davanti ai peduncoli cerebrali<br />
del mesencefalo e alla fossa tra essi compresa:<br />
- si presenta piuttosto infossata, poiché è contornata da:<br />
o Lateralmente: poli temporali degli emisferi<br />
o Anteriormente: superfici orb<strong>it</strong>arie dei due lobi frontali.<br />
- Poggia sulla faccia superiore del corpo dello sfenoide in<br />
corrispondenza della sella turcica.<br />
- Su questa faccia si possono descrivere alcune formazioni<br />
ipotalamiche che, in senso anteroposteriore, sono:<br />
o Chiasma dei nervi ottici: incrociamento dei due nervi<br />
ottici, s<strong>it</strong>uato sul solco dell’osso sfenoide.<br />
o Tuber cinereum: si prolunga verso il basso con il<br />
peduncolo della ghiandola ipofisi.<br />
o Corpi mammillari: due rilievi simmetrici s<strong>it</strong>uati<br />
frontalmente alla fossa interpeduncolare.<br />
La faccia dorsale del diencefalo corrisponde al tetto della cav<strong>it</strong>à del III<br />
ventricolo:<br />
- Presente la tela corioidea a ridosso della faccia inferiore dei due<br />
fornici.<br />
Ogni faccia laterale del diencefalo è occupata da una massa grigia di<br />
forma ovoidale, il talamo, che presenta:<br />
- polo maggiore posteriore<br />
- asse maggiore anteroposteriore inclinato anteriormente e<br />
medialmente<br />
I talami circoscrivono, con la faccia mediale, la cav<strong>it</strong>à del III ventricolo,<br />
cost<strong>it</strong>uendone la faccia laterale (dorsalmente).<br />
Il lim<strong>it</strong>e laterale del talamo segna il confine sfumato con il telencefalo:<br />
- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal passaggio di una formazione bianca, la capsula<br />
interna<br />
- tuttavia questo confine segnato dalla capsula non è netto:<br />
o il nucleo caudato s<strong>it</strong>uato sopra e lateralmente alla faccia<br />
superiore del talamo, e medialmente alla capsula interna,<br />
è un nucleo di derivazione telencefalica<br />
o il globus pallidus invece, s<strong>it</strong>uato lateralmente alla<br />
capsula interna, è di derivazione telencefalica.<br />
La faccia anteriore del diencefalo è piuttosto ristretta e corrisponde ad<br />
un piano frontale passante per:<br />
- fori interventricolari<br />
- chiasma ottico.<br />
La faccia posteriore è data da un piano frontale obliquo passante per la<br />
commessura posteriore e per i corpi mammillari.<br />
Conformazione interna<br />
La presenza della cav<strong>it</strong>à del III ventricolo permette la suddivisione del<br />
diencefalo in due metà simmetriche.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 76 Anatomia del s<br />
Ogni metà è a sua volta suddivisa in due porzioni (ventrale e dorsale)<br />
dalla presenza sulla faccia laterale della cav<strong>it</strong>à ventricolare del solco<br />
ipotalamico:<br />
- parte dal foro interventricolare<br />
- si porta in basso e posteriormente.<br />
La parte ventrale del diencefalo comprende due terr<strong>it</strong>ori:<br />
- ipotalamo: s<strong>it</strong>uato anteriormente e medialmente. Le due metà<br />
continuano inferiormente l’una nell’altra a chiudere la cav<strong>it</strong>à<br />
ventricolare in basso<br />
- subtalamo: occupa un’area s<strong>it</strong>uata posterolateralmente in diretta<br />
continuazione assiale con il tegmento del peduncolo cerebrale.<br />
La parte dorsale del diencefalo comprende:<br />
- talamo: ovoidi laterali.<br />
- Ep<strong>it</strong>alamo: le sue formazioni occupano la porzione<br />
posterorosuperiore sul tetto del III ventricolo. Comprende:<br />
o Trigono dell’abenula<br />
o Ghiandola pineale o epifisi.<br />
o Commessura posteriore.<br />
- Metatalamo: è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai due corpi genicolati visibili sulla<br />
superficie posterolaterale del talamo. I due corpi sono annessi ai<br />
tubercoli quadrigemini mediante dei bracci quadrigemini.<br />
Talamo<br />
Il talamo rappresenta la porzione più estesa del diencefalo.<br />
Dal punto di vista macroscopico si presenta come un insieme di nuclei in<br />
stretto rapporto tra loro:<br />
- delim<strong>it</strong>ati da sostanza bianca, formata dalle fibre con cui i nuclei<br />
stessi si estendono e si portano nel nucleo semiovale del<br />
telencefalo.<br />
- Il talamo e il telencefalo sono dunque strettamente collegati, sia<br />
dal punto di vista filogenetico che funzionale.<br />
- Si parla anche quindi di talamo encefalo:<br />
o I nuclei del talamo degradano in segu<strong>it</strong>o all’asportazione<br />
di parte della corteccia telencefalica.<br />
La sede centroencefalica del talamo è giustificata dal suo ruolo di<br />
connessione (relay) con le vie ascendenti del tronco encefalico e del<br />
midollo spinale e la corteccia telencefalica.<br />
Il talamo svolge anche un ruolo importante nel mandare all’isocorteccia<br />
messaggi che nascono in circu<strong>it</strong>i sottocorticali:<br />
- ad esempio un segnale elaborato dai gangli della base viene<br />
trasmesso nuovamente alla corteccia per elaborare finemente lo<br />
schema motorio.<br />
Un altro ruolo fondamentale è dato dalla capac<strong>it</strong>à del talamo di<br />
connettere strutture che sono distinte sia dal punto di vista filogenetico<br />
che da quello strutturale:<br />
- allocorteccia del sistema limbico con l’isocorteccia<br />
- corteccia telencefalica con corteccia cerebellare.<br />
Nonostante il talamo sia intercalato in molteplici circu<strong>it</strong>i la sua funzione<br />
principale resta quella di relay tra le vie ascendenti del tronco e del<br />
midollo e la corteccia telencefalica:<br />
- lo studio del talamo viene associato allo studio delle vie<br />
sens<strong>it</strong>ive, comprendenti<br />
o sensibil<strong>it</strong>à generiche: tattile, dolorifica, propriocettiva,<br />
esterocettiva, termica.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 77 Anatomia del s<br />
o Sensibil<strong>it</strong>à specifica: gusto, vista, ud<strong>it</strong>o.<br />
- Viene escluso l’olfatto<br />
o Infatti, in caso di lesioni talamiche, le varie sensibil<strong>it</strong>à ne<br />
risentono, ma non l’olfatto.<br />
La proiezione dei nuclei in maniera diffusa sulla corteccia telencefalica è<br />
importante, oltre che per il relay, anche per la modulazione dell’attiv<strong>it</strong>à<br />
elettrica della corteccia, con ripercussioni su:<br />
o R<strong>it</strong>mo sonno-veglia<br />
o Vigilanza,<br />
o Patologie come l’epilessia non convulsiva caratterizzata<br />
da assenze.<br />
A queste classiche funzioni del talamo si aggiungono altre funzioni<br />
aggiuntive, scoperte recentemente:<br />
- ha un ruolo attivo nella trasmissione dei messaggi alla<br />
corteccia, nel senso che agisce come filtro sulle afferenze<br />
sens<strong>it</strong>ive, permettendo al talamo di selezionare le informazioni<br />
che diventeranno percezioni coscienti.<br />
- Connette la corteccia telencefalica a circu<strong>it</strong>i specifici,<br />
armonizzando i diversi sistemi di regolazione.<br />
o Gangli della base<br />
o Cervelletto<br />
- Genera comportamenti appropriati in risposta a stimoli ancestrali.<br />
Configurazione esterna del Talamo.<br />
Il talamo, esternamente appare come una massa di sostanza grigia di<br />
forma ovoidale, pari e simmetrica:<br />
- asse maggiore obliquo dall’alto in basso e dall’avanti all’indietro<br />
in senso mediolaterale<br />
- si distinguono<br />
o due poli: anteriore e posteriore<br />
o Quattro facce: dorsale e ventrale, laterale e mediale.<br />
La faccia dorsale è rivest<strong>it</strong>a da uno strato di sostanza bianca, detto<br />
strato zonale.<br />
I confini:<br />
- con la faccia mediale: presenza di un cordoncino di sostanza<br />
bianca detto stria midollare, su cui è disteso l’ependima del III<br />
ventricolo<br />
- Con la faccia laterale: è in rapporto con il nucleo caudato,<br />
separato da esso dal solco optostriato, percorso dalla stria<br />
terminale (o tenia semicircolare), un fascetto di fibre mieliniche<br />
che è la principale connessione all’amigdala.<br />
Un solco, detto solco corioideo, con decorso mediolaterale dall’avanti<br />
all’indietro, determina la divisione della faccia dorsale in due aree<br />
triangolare:<br />
- una esterna, a base anteriore, laterale<br />
o ricoperta da ependima, che forma il pavimento della cella<br />
media del ventricolo laterale (in continuazione con la tela<br />
corioidea)<br />
- una interna, a base posteriore, mediale<br />
o ricoperta dalla tela corioidea, che la separa dal fornice,<br />
continua posteriormente con il pulvinar (espansione<br />
globosa della parte caudale del talamo).<br />
La faccia mediale sporgendo nella cav<strong>it</strong>à del III ventricolo, presenta:<br />
- spesso un contatto con la faccia mediale controlaterale,<br />
formando la adhaesio interthalamica, ovvero un ponte di<br />
contatto tra i due talami.<br />
- È ricoperta da ependima<br />
- Anteriormente giunge al forame di Monro, che la separa dalle<br />
colonne de fornice<br />
- Interiormente il confine con l’ipotalamo è segnato dal solco<br />
ipotalamico.<br />
La faccia ventrale presenta una superficie non identificabile<br />
esternamente, poiché:<br />
- anteriormente corrisponde all’ipotalamo<br />
- posteriormente corrisponde all’ep<strong>it</strong>alamo.<br />
La faccia laterale, infine:<br />
- comprende il nucleo reticolare, che continua ventralmente con<br />
la zona incerta e poi con il subtalamo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 78 Anatomia del s<br />
- È in stretta relazione con la capsula interna e l’ansa lenticolare.<br />
Il polo anteriore è accolto in una depressione della testa del nucleo<br />
caudato:<br />
- è contornato dalla cav<strong>it</strong>à della colonna del fornice, con cui<br />
contribuisce a delim<strong>it</strong>are il foro interventricolare di Monro.<br />
o Il foro interventricolare di Monro mette in<br />
comunicazione il III ventricolo con i ventricoli laterali.<br />
o Le colonne del fornice sono in questo punto, collegate<br />
da una formazione interemisferica, la commessura<br />
anteriore, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da fibre che trasportano sensibil<strong>it</strong>à<br />
olfattiva.<br />
Il polo posteriore del talamo si identifica con l’estrem<strong>it</strong>à posteriore del<br />
pulvinar:<br />
- Inferiormente si trovano i corpi genicolati (mediale e laterale)<br />
che cost<strong>it</strong>uiscono il metatalamo.<br />
o Il corpo genicolato mediale: è di forma ovoidale,<br />
fondamentale per la trasmissione della via acustica alla<br />
corteccia ud<strong>it</strong>iva primaria del lobo temporale<br />
connesso tram<strong>it</strong>e il braccio quadrigemino, al<br />
tubercolo quadrigemino inferiore, pertinente la via<br />
acustica.<br />
o Il corpo genicolato laterale: di dimensioni maggiori,<br />
riceve fibre visive dal tratto ottico e le proietta alla<br />
corteccia visiva primaria del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />
Connesso al tubercolo quadrigemino superiore,<br />
pertinente alla sensibil<strong>it</strong>à visiva, dal braccio<br />
quadrigemino superiore.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 79 Anatomia del s<br />
Conformazione interna del talamo.<br />
Il talamo è essenzialmente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da sostanza grigia, la quale è<br />
organizzata nei vari nuclei talamici.<br />
Ha inoltre una componente di sostanza bianca:<br />
- sostanza bianca per<strong>it</strong>alamica: posta perifericamente al talamo<br />
- sostanza bianca intertalamica: posta all’interno del talamo.<br />
La sostanza bianca per<strong>it</strong>alamica riveste le facce laterale, superiore (o<br />
dorsale) e inferiore (o ventrale) del talamo. La sostanza bianca prende<br />
un nome differente a seconda della posizione:<br />
- strato zonale: sulla faccia superiore del talamo<br />
- stria midollare del talamo: continua medialmente la faccia<br />
superiore<br />
- tenia semicircolare: posta lateralmente, che appare come una<br />
banderella di sostanza bianca accolta nel solco optostriato.<br />
La sostanza bianca intertalamica è rappresentata da due lamine<br />
disposte sag<strong>it</strong>talmente entro il talamo:<br />
- lamina midollare esterna: è molto sottile, è posta in vicinanza<br />
della faccia laterale del talamo e separa il nucleo reticolare dal<br />
resto del talamo<br />
- lamina midollare interna: è di spessore maggiore e attraversa<br />
in posizione intermedia il talamo.<br />
o In sezione trasversale, superiormente, appare come una<br />
Y in cui la biforcazione è posta anteriormente<br />
o Divide il talamo in tre parti di nuclei:<br />
Nuclei laterali<br />
Nuclei mediali<br />
Nuclei anteriori (accolti nella biforcazione)<br />
o In più possiede al suo interno dei nuclei detti nuclei<br />
intralaminari.<br />
Nuclei talamici.<br />
La lamina midollare interna suddivide i nuclei talamici in tre<br />
raggruppamenti:<br />
- nuclei anteriori: sono compresi tra le due lamine della<br />
biforcazione anteriore della lamina midollare interna<br />
- nuclei laterali: sono posti lateralmente alla lamina midollare<br />
interna, suddivisi in 2 ulteriori gruppi<br />
o nuclei dorsolaterali<br />
o nuclei ventrolaterali<br />
- nuclei mediali: posti medialmente alla lamina midollare interna.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 80 Anatomia del s<br />
inoltre sono presenti altri nuclei all’interno del talamo:<br />
- nuclei intralaminari: posti all’interno della lamina midollare<br />
interna.<br />
- Nucleo reticolare: che si trova presso la superficie laterale del<br />
talamo, separato dalla lamina midollare esterna<br />
- Nuclei della linea mediana: s<strong>it</strong>uati presso la superficie mediana<br />
del talamo.<br />
Una suddivisione filogenetica e funzionale suddivide i nuclei in:<br />
- allotalamo: nuclei intralaminari e della linea mediana<br />
- isotalamo: nuclei di relay (interni).<br />
- Per<strong>it</strong>alamo: nucleo reticolare e zona incerta di Forel, che non<br />
presentano connessioni corticali.<br />
Nuclei anteriori.<br />
I nuclei anteriori del talamo (uno principale e due accessori) sono posti nella<br />
parte anteriore del talamo occupando un rilievo detto tubercolo anteriore:<br />
- afferenze: le afferenze a tali nuclei sono rappresentate da<br />
o fascicolo mammillo-talamico: proviene dai nuclei del corpo<br />
mammillare dell’ipotalamo<br />
o fibre dal fornice: riceve fascicoli di fibre dal fornice.<br />
- Efferenze: proiettano delle fibre alla corteccia cerebrale del lobo limbico<br />
(ippocampo e circonvoluzione del cingolo).<br />
- Funzioni: via olfattiva e circu<strong>it</strong>o della memoria (circu<strong>it</strong>o di Papez).<br />
Circu<strong>it</strong>o della memoria. Questo circu<strong>it</strong>o complesso permette la<br />
registrazione e l’immagazzinamento di tracce mnemoniche. Questo è il<br />
percorso:<br />
- ippocampo ventrale si congiunge, tram<strong>it</strong>e il fornice, ai nuclei del<br />
corpo mammillare dell’ipotalamo<br />
- dal corpo mammillare, attraverso il fascio mammillo-talamico,<br />
porta le informazioni ai nuclei anteriori del talamo.<br />
- Dai nuclei anteriori del talamo partono fibre che si portano al lobo<br />
limbico<br />
- Dal lobo limbico vi sono fibre che riportano all’ippocampo<br />
ventrale, chiudendo il ciclo della memoria.<br />
LOBO LIMBICO <br />
IPPOCAMPO <br />
VENTRALE <br />
NUCLEI <br />
ANTEIRORI <br />
NUCLEI <strong>DEL</strong> CORPO <br />
MAMMILLARE
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 81 Anatomia del s<br />
Nuclei ventrolaterali.<br />
I nuclei ventrolaterali del talamo sono un complesso voluminoso che<br />
occupa la parte inferiore e laterale del talamo, proseguendo<br />
posteriormente con i corpi genicolati.<br />
In senso anteroposteriore s’incontrano:<br />
- Nucleo ventrolaterale anteriore: è un nucleo con funzione di<br />
stabilizzazione dei movimenti volontari, partecipando alla produzione di<br />
tono muscolare.<br />
o Afferenze: globus pallidus [connesso all’area soppressoria<br />
primaria (area 4s)]; globus pallidus e putamen (connessi alla<br />
sostanza nera del Sommering).<br />
o Efferenze: fibre talamo corticali che giungono alla corteccia<br />
motoria primaria e secondaria.<br />
o Funzione: stabilizzazione dei movimenti volontari, tram<strong>it</strong>e il<br />
controllo sul tono muscolare<br />
- Nucleo ventrolaterale laterale: stabilisce un contatto tra la corteccia<br />
cerebellare e la corteccia cerebrale motoria (aree 4 e 6).<br />
o Afferenze: riceve la via cerebello-rubro-talamica e le fibre<br />
cerebello-talamiche,<br />
o Efferenze: da origine a fibre che si collegano all’area motoria<br />
primaria e secondaria sulla corteccia telencefalica (aree 4 e 6).<br />
o Funzione: stabilizza gli impulsi motori.<br />
- Nucleo ventrolaterale posteriore: è il nucleo più grande dei nuclei<br />
ventrolaterali del talamo ed è intercalato sulle vie sens<strong>it</strong>ive.<br />
o Afferenze: le afferenze a questo nucleo sono molteplici,<br />
Lemnisco mediale: giunge dai fascicoli gracile e<br />
cuneato portando sensibil<strong>it</strong>à tattile epicr<strong>it</strong>ica e<br />
propriocettiva cosciente<br />
Fasci spino-talamici anteriore e laterale: sensibil<strong>it</strong>à<br />
tattile protopatica e termica e dolorifica del tronco e<br />
degli arti.<br />
Lemnisco trigeminale: proviene dai nuclei della radice<br />
discendente del trigemino e porta la sensibil<strong>it</strong>à della<br />
testa.<br />
Lemnisco viscerale: dalle basi dei corni anteriori del<br />
midollo spinale e porta impulsi di sensibil<strong>it</strong>à viscerale.<br />
Fibre bulbo-talamiche: partono dai nuclei del fascicolo<br />
sol<strong>it</strong>ario e dall’ala cinerea del bulbo, portando sensibil<strong>it</strong>à<br />
gustativa e impulsi viscerali dei terr<strong>it</strong>ori del nervo vago<br />
e del glossofaringeo (trachea, lingua, cuore, polmoni,<br />
faringe e laringe, ecc…)<br />
o Efferenze: proietta alla corteccia tram<strong>it</strong>e fibre denominate<br />
radiazione sens<strong>it</strong>iva, verso la corteccia sens<strong>it</strong>iva primaria (aree<br />
1,2,3).<br />
- Corpo genicolato laterale: è connesso al tubercolo quadrigemino<br />
superiore ed è intercalato sulla via ottica.<br />
o Afferenze: riceve il tratto ottico, formato dalle cellule multipolari<br />
della retina<br />
o Efferenze: da origine alla radiazione ottica, che si proietta sul<br />
lobo occip<strong>it</strong>ale dell’emisfero cerebrale, per culminare nella<br />
corteccia visiva (area 17).<br />
- Corpo genicolato mediale: è connesso al tubercolo quadrigemino<br />
inferiore tram<strong>it</strong>e l’omonimo braccio ed è intercalato nella via acustica.<br />
o Afferenze: riceve il lemnisco laterale, proveniente dal ponte<br />
(nuclei cocleari), e le fibre tetto-genicolate, nate dal tubercolo<br />
quadrigemino inferiore.<br />
o Efferenze: fascio di fibre denominato radiazione acustica, che<br />
si porta all’area acustica primaria sulla corteccia cerebrale (aree<br />
41 e 42).<br />
Nuclei dorsolaterali.<br />
I nuclei dorsolaterali occupano la parte latero-superiore del talamo. In<br />
senso anteroposteriore sono:<br />
- nucleo dorso laterale e nucleo laterale posteriore: si trovano in<br />
corrispondenza della faccia superiore del talamo.<br />
o Afferenze: fibre sens<strong>it</strong>ive dai nuclei dorsoventrali<br />
(dorsoventrale posteriore)<br />
o Efferenze: proiettano fibre talamo-corticali alle aree 5 e 7 della<br />
corteccia telencefalica.<br />
- Pulvinar: è un grosso nucleo s<strong>it</strong>uato in corrispondenza del polo<br />
posteriore del talamo e si mostra con un rilievo.<br />
o Afferenze: impulsi sens<strong>it</strong>ivi dai corpi genicolati (mediale e<br />
laterale) e dal nucleo ventrodorsale posteriore.<br />
o Efferenze: fibre talamo-corticali per le aree sens<strong>it</strong>ive<br />
secondarie della corteccia telencefalica (aree 5, 7), per l’area<br />
ottica secondaria del lobo occip<strong>it</strong>ale (aree 18 e 19) e per l’area<br />
acustica secondaria del lobo temporale (area 42).
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 82 Anatomia del s<br />
Nuclei mediali<br />
I nuclei mediali del talamo vedono in prevalenza il nucleo dorsomediale:<br />
- Afferenze: ha principalmente tre afferenze:<br />
o Ipotalamo periventricolare: scambia fibre con l’ipotalamo,<br />
ricevendo impulsi viscerali che sono poi convogliati con la<br />
sensibil<strong>it</strong>à somatica alla corteccia cerebrale del lobo frontale,<br />
determinando il tono affettivo (sensazioni e umore).<br />
o Corteccia cerebrale: è connesso alla corteccia prefrontale in<br />
doppia direzione, quella deputata alle sensazioni emozionali e<br />
affettive (aree 9, 10, 11, 12). E con la corteccia frontale della<br />
superficie orb<strong>it</strong>ale (13, 14) che influenza funzioni viscerali.<br />
o Nucleo ventrale posteriore del talamo: riceve sensibil<strong>it</strong>à<br />
somatica, tram<strong>it</strong>e neuroni di associazione intratalamici.<br />
- Efferenze: emana sensazioni alla corteccia prefrontale e alla corteccia<br />
frontale della superficie orb<strong>it</strong>ale (aree 9, 10, 11, 12, 13, 14).<br />
- Funzione: funge da mediatore tra l’ipotalamo e la corteccia<br />
nell’amb<strong>it</strong>o delle risposte emotive e vegetative della corteccia.<br />
Nuclei intralaminari<br />
I nuclei intralaminari del talamo sono nuclei di piccole dimensioni<br />
s<strong>it</strong>uati entro la lamina midollare interna del talamo:<br />
- afferenze: sens<strong>it</strong>ive dalla formazione reticolare del tronco<br />
encefalico.<br />
- Efferenze: inviano fibre efferenti agli altri nuclei talamici, con<br />
funzione attivante aspecifica.<br />
- Funzione: attivano aspecificamente i nuclei talamici, i quali<br />
proiettano poi sulla corteccia cerebrale.<br />
Il maggiore dei nuclei intralaminari è il nucleo centro-mediano, posto<br />
circa nella parte mediana del talamo.<br />
Nucleo reticolare<br />
Il nucleo reticolare è uno strato di sostanza grigia che forma la superficie<br />
laterale del talamo:<br />
- È compreso tra la lamina midollare esterna e la capsula interna.<br />
- Afferenze: riceve fibre sens<strong>it</strong>ive dalla formazione reticolare del tronco<br />
encefalico<br />
- Efferenze: invia fibre alla corteccia cerebrale<br />
- Funzione: attivante aspecifica.<br />
Nuclei della linea mediana<br />
I nuclei della linea mediana del talamo sono raggruppamenti cellulari posti<br />
sulla faccia mediale del talamo stesso:<br />
- Sono all’interno della sostanza grigia centrale del III ventricolo, in<br />
profond<strong>it</strong>à all’ependima<br />
- Cost<strong>it</strong>uiscono la commessura grigia intertalamica, ponte di sostanza<br />
grigia che attraversa il III ventricolo e collega i due talami.<br />
- Afferenze: fibre sens<strong>it</strong>ive dalla formazione reticolare e dal nucleo<br />
ventrale posteriore del talamo, anche dall’ipotalamo periventricolare.<br />
- Efferenze: alla corteccia cerebrale<br />
- Funzione: attivante aspecifica.<br />
Peduncoli del talamo<br />
I peduncoli talamici sono vari contingenti di fibre che collegano il<br />
talamo alla corteccia cerebrale:<br />
- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da fibre nervose che dal talamo irradiano alla corteccia<br />
cerebrale<br />
- formano la radiazione talamica.<br />
Si distinguono quattro peduncoli:<br />
- peduncolo anteriore: collega la parte anteromediale del talamo<br />
alla corteccia del lobo frontale (soprattutto alla circonvoluzione<br />
del cingolo, quindi percorre il braccio anteriore della capsula<br />
interna).<br />
- Peduncolo posteriore: collega la parte laterale del talamo e il<br />
corpo genicolato laterale con la parte posteriore del lobo parietale<br />
- Peduncolo superiore: collega i nuclei ventrolaterali del talamo<br />
con le aree motrici del lobo frontale e quelle sens<strong>it</strong>ive del lobo<br />
parietale. È la radiazione sens<strong>it</strong>iva.<br />
- Peduncolo inferiore: collega la parte posteriore del talamo e il<br />
corpo genicolato mediale con il lobo temporale, cost<strong>it</strong>uendo la<br />
radiazione acustica.<br />
Classificazione dei nuclei in base alla modal<strong>it</strong>à di terminazione<br />
delle loro afferenze.<br />
I nuclei talamici (sia isotalamo che allotalamo) sono in collegamento<br />
sol<strong>it</strong>amente bilaterale con la corteccia telencefalica.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 83 Anatomia del s<br />
Attualmente la classificazione dei nuclei talamici avviene in base alla<br />
modal<strong>it</strong>à di terminazione delle loro afferenze, e riguarda la loro funzione<br />
e la loro origine filogenetica.<br />
Si distinguono:<br />
- nuclei di relay: distinti in nuclei a proiezione specifica e nuclei a<br />
proiezione non specifica. Appartengono all’isotalamo.<br />
- Nuclei intralaminari e nuclei della linea mediana: hanno<br />
proiezioni diffuse in tutta la corteccia con funzioni attivanti.<br />
Appartengono all’allotalamo.<br />
- Nuclei reticolari: non hanno proiezioni dirette con la corteccia e,<br />
assieme alla zona incerta ed altri nuclei si classificano come<br />
per<strong>it</strong>alamo.<br />
Nuclei di relay<br />
Il gruppo dei nuclei di relay è quello a cui sol<strong>it</strong>amente ci si riferisce con i<br />
nuclei del talamo, anche a causa della cospicua presenza:<br />
- trasmissione delle vie ascendenti ad aree più o meno specifiche.<br />
I nuclei di relay vengono classificati in base alla loro specific<strong>it</strong>à in:<br />
- nuclei di relay specifici: proiettano ad aree corticali primarie (ad<br />
esempio l’area sens<strong>it</strong>iva primaria o quella acustica primaria o<br />
proiezioni che giungono dai gangli della base del cervelletto,<br />
dirette alla corteccia motoria primaria, premotoria e<br />
supplementare).<br />
- Nuclei di relay non specifici: sono nuclei che proiettano alla<br />
corteccia in maniera diffusa e non specifica. Ad esempio:<br />
o Nucleo medio dorsale: s<strong>it</strong>uato medialmente alla lamina<br />
midollare, che proietta diffusamente alla corteccia frontale<br />
associativa, ricevendo fibre dal sistema limbico (processi<br />
cogn<strong>it</strong>ivi)<br />
o Pulvinar: emana proiezioni visive ad aree associative<br />
della corteccia parietale, occip<strong>it</strong>ale e temporale.<br />
Nuclei intralaminari e nuclei della linea mediana.<br />
Si caratterizzano sia per la totale diffusione delle proiezioni corticali, sia<br />
per la connessione reciproca con i gangli della base.<br />
Nucleo reticolare.<br />
È l’unico nucleo che non proietta alla corteccia. S<strong>it</strong>uato lateralmente alla<br />
massa del talamo,<br />
- accolto tra la lamina midollare esterna e la capsula interna<br />
- continua inferiormente con la zona incerta di Forel.<br />
È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o quasi esclusivamente da neuroni inib<strong>it</strong>ori GABAergici, che<br />
ricevono:<br />
- fibre dalla corteccia,<br />
- fibre collaterali delle vie talamo corticali che partono dai nuclei di<br />
relay<br />
- fibre colinergiche dal tronco e dalla regione del setto pellucido.<br />
Invia fibre all’interno del talamo, ai nuclei di relay, controllandone le<br />
funzioni.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 84 Anatomia del s<br />
Ipotalamo<br />
L’ipotalamo è la regione del diencefalo posta ventralmente sotto il solco<br />
ipotalamico, attorno alla cav<strong>it</strong>à del III ventricolo, di cui forma le pareti<br />
laterali e il pavimento.<br />
È visibile esternamente alla base inferiore del diencefalo, in posizione<br />
ventrale:<br />
- posteriormente al chiasma ottico<br />
- si possono vedere:<br />
o tuber cinereum<br />
o peduncolo ipofisario o infundibulo<br />
o ipofisi<br />
o corpi mammillari.<br />
I lim<strong>it</strong>i dell’ipotalamo sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i:<br />
- anteriormente: o rostralmente, dalla lamina terminale, che<br />
forma la parete anteriore del III ventricolo.<br />
- Superiormente: dal solco ipotalamico, che lo separa dal<br />
talamo.<br />
- Posteriormente: o caudalmente, da una linea convenzionale<br />
tracciata posteriormente ai corpi mammillari.<br />
- Dorsalmente: l’ipotalamo si estende fino al bordo mediano della<br />
capsula interna.<br />
In posizione ventrale, i due antimeri dell’ipotalamo si uniscono a formare<br />
il tuber cinereum e procedendo caudalmente l’infundibulo.<br />
Nonostante sono tracciabili lim<strong>it</strong>i ben defin<strong>it</strong>i all’ipotalamo, questo in molti<br />
punti si estende ed è in continu<strong>it</strong>à con le regioni circostanti:<br />
- anteriormente: è in continu<strong>it</strong>à con le regioni basali del<br />
telencefalo.<br />
- Posteriormente: continua senza lim<strong>it</strong>i netti nella sostanza grigia<br />
periacqueduttale e nel tegmento del mesencefalo.<br />
- Lateralmente: non presenta dei lim<strong>it</strong>i ben defin<strong>it</strong>i nei confronti<br />
della sostanza innominata (regione basale del telencefalo<br />
s<strong>it</strong>uata sotto il nucleo lenticolare).<br />
Conformazione esterna<br />
In configurazione esterna si possono notare, sulla superficie inferiore<br />
dell’encefalo, i seguenti rilievi:<br />
- chiasma ottico: incrocio dei due nervi ottici, anteriormente<br />
all’ipotalamo, che continua lateroposteriormente con i tratti<br />
ottici. Questi delim<strong>it</strong>ano lateralmente l’ipotalamo.<br />
- Tuber cinereum: rilievo impari e mediano, s<strong>it</strong>uato<br />
posteriormente al chiasma ottico.<br />
- Peduncolo ipofisario: è la zona di passaggio tra l’ipotalamo e la<br />
neuroipofisi. Cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />
o Parte infundibolare della neuroipofisi: è la parte<br />
superiore dell’ipofisi, ghiandola s<strong>it</strong>uata nell’incavo della<br />
sella turcica.<br />
o Regione infundibolare dell’ipotalamo: peduncolo<br />
discendente dal tuber cinereum, che si porta alla<br />
neuroipofisi.<br />
- Eminenza mediana: piccoli corpi rotondeggianti pari, detti anche<br />
nuclei tuberali laterali, poiché si formano lateralmente al tuber<br />
cinereum.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 85 Anatomia del s<br />
- Corpi mammillari: due prominenze pari rotondeggianti (5 mm di<br />
diametro circa) s<strong>it</strong>uate posteriormente al tuber cinereum.<br />
Configurazione interna e struttura<br />
L’ipotalamo può essere suddiviso, in senso mediolaterale, in tre zone:<br />
- ipotalamo periventricolare<br />
- ipotalamo mediale<br />
- ipotalamo laterale.<br />
La zona periventricolare è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da un sottile strato di cellule<br />
neuronali poste sulla parete della cav<strong>it</strong>à del III ventricolo:<br />
- sono neuroni secernenti<br />
- attiv<strong>it</strong>à neurosecretoria per la regolazione dell’ipofisi.<br />
La zona mediale è localizzata lateralmente alla zona periventricolare e<br />
medialmente alle colonne del fornice:<br />
- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da nuclei ben defin<strong>it</strong>i per la sede che occupano e le<br />
caratteristiche dei neuroni.<br />
La zona laterale è invece composta da neuroni rari e indefin<strong>it</strong>i:<br />
- i neuroni sono rari e caratterizzati da lunghi dendr<strong>it</strong>i arborizzanti<br />
- si sovrappongono le fibre dendr<strong>it</strong>iche reciprocamente<br />
- questa zona emana assoni che si portano a<br />
o telencefalo<br />
o tronco encefalico<br />
o midollo spinale.<br />
In tutte e tre le zone, è poi possibile identificare dei raggruppamenti<br />
nucleari, divisibili con linee immaginarie perpendicolari alle precedenti<br />
(latero-laterali):<br />
- gruppo anteriore o chiasmatico<br />
- gruppo medio o tuberale<br />
- gruppo posteriore o mammillare<br />
I nuclei sono presenti maggiormente nella porzione mediale (zone<br />
periventricolare e mediale), poiché in quella laterale non sono ben<br />
defin<strong>it</strong>i.<br />
Gruppo anteriore<br />
Il gruppo anteriore dei nuclei dell’ipotalamo possiede principalmente<br />
due formazioni di rilievo:<br />
- nucleo preottico<br />
- nucleo soprachiasmatico.<br />
- Nucleo sopraottico e nucleo periventricolare<br />
Il nucleo preottico è principalmente coinvolto nell’istinto sessuale degli<br />
animali:<br />
- è coinvolto nell’attiv<strong>it</strong>à riproduttiva<br />
- è più esteso nei maschi<br />
- regola anche l’attiv<strong>it</strong>à sonno-veglia e la temperatura corporea.<br />
Il nucleo soprachiasmatico, localizzato nella zona periventricolare,<br />
riceve afferenze dalla retina e dal corpo genicolato laterale:<br />
- coinvolto nella regolazione dei r<strong>it</strong>mi biologici e funge da orologio<br />
biologico.<br />
- Connessioni anche con la ghiandola pineale (epifisi).
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 86 Anatomia del s<br />
I nuclei sopraottico e paraventricolare presentano neuroni di grandi<br />
dimensioni con assoni che si portano alla neuroipofisi:<br />
- attiv<strong>it</strong>à di neurosecrezione producendo vasopressina<br />
(antidiuretico) e oss<strong>it</strong>ocina.<br />
Gruppo medio<br />
Il gruppo medio è formato dai nuclei:<br />
- nella zona mediale<br />
o nucleo dorsomediale<br />
o nucleo ventrolaterale<br />
- nella zona periventricolare<br />
o nucleo arcuato (infundibolare)<br />
I nuclei dorsomediale e ventrolaterale sono collegati con numerose<br />
regioni del sistema nervoso centrale (amigdala, formazione reticolare del<br />
tronco encefalico, grigio periacqueduttale, altro…):<br />
- hanno ruoli essenziali nella regolazione di attiv<strong>it</strong>à viscerali<br />
complesse.<br />
Il nucleo arcuato e i nuclei a lui prossimi proiettano alla regione<br />
dell’eminenza mediana (infundibolo):<br />
- riversano il loro neurosecreto nei portali ipofisari<br />
- regolano dunque l’attiv<strong>it</strong>à dell’adenoipofisi.<br />
Gruppo posteriore<br />
Il gruppo posteriore dei nuclei ipotalamici è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai nuclei:<br />
- nucleo ipotalamico posteriore: esteso gruppo di neuroni, mal<br />
defin<strong>it</strong>o rispetto alle strutture circostanti.<br />
- Corpo mammillare: sono nuclei (mediale e laterale) che si<br />
collegano al talamo mediante il fascio mammillotalamico e al<br />
tronco encefalico mediante il fascio mammillotegmentale.<br />
Neurosecrezione<br />
La neurosecrezione è un meccanismo particolare che permette alle<br />
cellule nervose di fare entrare in circolo degli ormoni che producono loro<br />
stesse e rilasciano quando sono attivate dall’impulso sinaptico che vi<br />
afferisce.<br />
A livello dell’ipotalamo la neurosecrezione avviene nelle cellule anteriori<br />
che secernono:<br />
- oss<strong>it</strong>ocina: stimola le contrazioni dell’utero durante il parto.<br />
Prodotta dai nuclei paraventricolari.<br />
- Vasopressina o ADH: ormone antidiuretico, prodotto dai nuclei<br />
sopraottici.<br />
Il meccanismo che consente il rilascio di tali ormoni è dato dai corpi di<br />
Herring, che sono i terminali sinaptici di cellule nervose dell’ipotalamo<br />
(nucleo sopraottico e nucleo paraventricolare):<br />
- Le cellule dei nuclei ipotalamici provvedono a sintetizzare gli<br />
ormoni
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 87 Anatomia del s<br />
- Inviano i loro assoni alla neuroipofisi, formando il fascio<br />
ipotalamo-ipofisario.<br />
- I Corpi di Herring entrano in sinapsi con i capillari giunti<br />
dall’arteria ipofisaria inferiore.<br />
Ep<strong>it</strong>alamo.<br />
L’ep<strong>it</strong>alamo, s<strong>it</strong>uato posteriormente al talamo, consta di:<br />
- stria midollare del talamo e trigono dell’abenula.<br />
- Dell’epifisi<br />
- Commessura posteriore.<br />
La stria midollare del talamo è un fascetto di fibre che decorre lungo il<br />
margine superiore del talamo:<br />
- posteriormente giunge al trigono dell’abenula<br />
- sono fibre olfattive che giungono dal nucleo amigdaloideo.<br />
Il trigono dell’abenula è una piccola zona triangolare compresa tra:<br />
- estrem<strong>it</strong>à supero-posteriore del talamo e la lamina quadrigemina<br />
del mesencefalo.<br />
- Accoglie il nucleo dell’abenula, pertinente alla via olfattiva.<br />
o Dal nucleo dell’abenula nasce il fascio abenulointerpeduncolare,<br />
che si porta posteriormente, si incrocia<br />
e giunge al nucleo interpeduncolare.<br />
o Nascono anche fibre abenulo-trigeminali, che entrano<br />
direttamente nella formazione reticolare.<br />
L’epifisi o ghiandola pineale, è un corpo impari s<strong>it</strong>uato al di sotto dello<br />
splenio del corpo calloso, adagiato sulla lamina quadrigemina del<br />
mesencefalo:<br />
- la base è rivolta verso il III ventricolo ed è scavata da una<br />
fossetta, il cui labro superiore è detto commessura abenulare.<br />
o Da ciascun lato infatti si diparte l’abenula, un piccolo<br />
fascetto bianco che si porta in avanti costeggiando il<br />
trigono dell’abenula.<br />
- L’epifisi è formata da cellule della nevroglia, dette pinealoc<strong>it</strong>i,<br />
con prolungamenti che si portano ai vasi sanguiferi.<br />
o Presenti anche astroc<strong>it</strong>i e fibre gliali.<br />
La commessura posteriore è un cordone bianco, posto sotto la base<br />
dell’epifisi, che decorre trasversalmente al confine tra mesencefalo e<br />
diencefalo:<br />
- presenti numerose fibre nate dai nuclei del diencefalo<br />
- vi sono anche la fibre intertalamiche, che collegano tra loro le<br />
parti posteriori dei due talami.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 88 Anatomia del s<br />
Telencefalo<br />
Il telencefalo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />
- due emisferi cerebrali (destro e sinistro)<br />
- formazioni interemisferiche<br />
o corpo calloso<br />
o fornice<br />
o commessura anteriore<br />
o setto pellucido.<br />
Se si osserva in proiezione superiore si può notare la superficie<br />
irregolare dei due emisferi telencefalici, percorsa da scissure e solchi<br />
che delim<strong>it</strong>ano in lobi e circonvoluzioni:<br />
- in posizione centrale, si vede la fessura interemisferica, un<br />
profondo solco sag<strong>it</strong>tale<br />
Osservato inferiormente, si possono notare i due emisferi ancora<br />
separati anteriormente e posteriormente, mentre in posizione mediana<br />
risultano un<strong>it</strong>i dal diencefalo e dal mesencefalo.<br />
Il confine tra telencefalo e diencefalo non è segnato da alcuna struttura<br />
particolare. Quello invece tra mesencefalo e telencefalo è segnato da<br />
una profonda strozzatura che circonda il mesencefalo: la fessura<br />
trasversa del cervello:<br />
- ha forma di ferro di cavallo<br />
o parte mediana: posta posteriormente e delim<strong>it</strong>ata in basso<br />
dalla lamina quadrigemina e in alto dallo splenio del corpo<br />
calloso<br />
o parti laterali: sono circoscr<strong>it</strong>te inferiormente dalla<br />
circonvoluzione dell’ippocampo e superiormente dai<br />
peduncoli cerebrali.<br />
Conformazione esterna degli emisferi cerebrali.<br />
Ciascun emisfero ha forma di mezzo ovoide con un diametro<br />
anteroposteriore di circa 17 cm e quello verticale di 13 cm.<br />
Si possono considerare tre facce:<br />
- laterale<br />
- mediale<br />
- anteriore.<br />
Si vedono anche due poli:<br />
- polo frontale, anteriormente<br />
- polo occip<strong>it</strong>ale, posteriormente.<br />
Infine vi sono tre margini:<br />
- superiore<br />
- infero-mediale<br />
- infero-laterale.<br />
La superficie di ciascun emisfero cerebrale è percorsa da numerose<br />
solcature in varie direzioni. A seconda della profond<strong>it</strong>à si distinguono:<br />
- scissure cerebrali: sono quelle più profonde, che delim<strong>it</strong>ano il<br />
cervello in terr<strong>it</strong>ori detti lobi cerebrali.<br />
- Solchi cerebrali: sono meno profondi e nei diversi lobi<br />
cost<strong>it</strong>uiscono dei rilievi detti circonvoluzioni cerebrali.<br />
Faccia laterale dell’emisfero cerebrale<br />
La faccia laterale degli emisferi cerebrali è fortemente convessa ed è in<br />
rapporto con la volta cranica.<br />
Scissure della faccia laterale<br />
Sulla faccia laterale si possono individuare tre scissure:<br />
- scissura laterale di Silvio<br />
- scissura centrale di Rolando<br />
- scissura perpendicolare esterna.<br />
La scissura laterale di Silvio è la maggiore tra tutte le scissure<br />
dell’emisfero cerebrale:<br />
- origina in corrispondenza della faccia inferiore dell’emisfero<br />
cerebrale e giunge sulla faccia laterale dell’emisfero, decorrendo<br />
posteriormente e giungendo al 1/3 posteriore,<br />
- aprendo i labbri della scissura laterale si vede che delim<strong>it</strong>ano la<br />
fossa laterale:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 89 Anatomia del s<br />
o il fondo di tale fossa è occupato da un gruppo di<br />
circonvoluzioni cerebrali che cost<strong>it</strong>uiscono il lobo<br />
dell’insula.<br />
La scissura centrale di Rolando decorre quasi verticalmente sulla<br />
faccia laterale dell’emisfero:<br />
- è posta in posizione intermedia tra i due poli<br />
- origina poco sopra la scissura laterale e si porta in alto, fino al<br />
margine superiore<br />
- il margine superiore viene poi intersecato e prosegue<br />
brevemente sulla faccia mediale.<br />
La scissura perpendicolare esterna si trova nella parte posteriore della<br />
faccia laterale dell’emisfero cerebrale:<br />
- nel cervello dell’uomo è molto breve, ridotta ad una piccola<br />
incisura, l’incisura perpendicolare esterna.<br />
- Discende dal margine superiore dell’emisfero cerebrale<br />
- Viene obl<strong>it</strong>erata inferiormente da pieghe del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />
Lobi della faccia laterale dell’emisfero cerebrale.<br />
Le scissure superficiali sulle facce laterali degli emisferi telencefalici<br />
permettono di individuare quattro lobi:<br />
- lobo frontale<br />
- lobo parietale<br />
- lobo temporale<br />
- lobo occip<strong>it</strong>ale<br />
A questi quattro lobi si aggiunge il lobo dell’insula, nascosto sotto le<br />
circonvoluzioni del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />
Il lobo frontale è il lobo delim<strong>it</strong>ato posteriormente dalla scissura di<br />
Rolando e postero inferiormente dalla scissura laterale di Silvio:<br />
- Percorso da due solchi orizzontali paralleli, i solchi frontali<br />
superiore e inferiore, che si biforcano alle loro estrem<strong>it</strong>à<br />
posteriori<br />
o Formando un solco verticale, il solco precentrale o solco<br />
prerolandico<br />
- È composto da quattro circonvoluzioni:<br />
o Circonvoluzione frontale superiore (tra la fessura<br />
interemisferica e il solco frontale superiore)<br />
o Circonvoluzione frontale media (tra i due solchi frontali)<br />
o Circonvoluzione frontale inferiore (inferiormente al solco<br />
frontale inferiore)<br />
o circonvoluzione precentrale o prerolandica (tra la scissura<br />
centrale e il solco precentrale).<br />
Il lobo parietale è posto dietro alla scissura centrale di Rolando e sopra<br />
la scissura laterale di Silvio:<br />
- Confina posteriormente con il lobo occip<strong>it</strong>ale, da cui è delim<strong>it</strong>ato<br />
dalla incisura perpendicolare esterna.<br />
- Vi sono due solchi interessanti:<br />
o Solco postcentrale o postrolandico: è un solco che<br />
decorre parallelo alla scissura centrale, posteriormente
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 90 Anatomia del s<br />
o Solco interparietale: raggiunge in avanti il solco<br />
postcentrale e dietro prosegue nel lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />
- Questi due solchi delim<strong>it</strong>ano, in senso anteroposteriore, i<br />
seguenti lobi:<br />
o Circonvoluzione parietale ascendente o postcentrale:<br />
disposta verticalmente tra la scissura centrale e il solco<br />
postrolandico<br />
o Circonvoluzione parietale superiore: delim<strong>it</strong>ata<br />
anteriormente dalla scissura di Rolando e lateroinferiormente<br />
dal solco interparietale<br />
o Circonvoluzione parietale inferiore: delim<strong>it</strong>ata dalla<br />
scissura di Rolando anteriormente e supero-medialmente<br />
dal solco interparietale.<br />
Il lobo occip<strong>it</strong>ale è s<strong>it</strong>uato dietro ai lobi parietale e temporale, separato<br />
da essi dall’incisura perpendicolare esterna e da una linea<br />
immaginaria che la continua verso il basso:<br />
- è percorso da due solchi orizzontali paralleli tra loro:<br />
o solco occip<strong>it</strong>ale superiore: è la prosecuzione posteriore<br />
del solco interparietale.<br />
o Solco occip<strong>it</strong>ale inferiore: s<strong>it</strong>uato inferiormente al<br />
precedente.<br />
- Questi due solchi dividono tre circonvoluzioni:<br />
o Circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale superiore<br />
o Circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale media<br />
o Circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale inferiore.<br />
Il lobo temporale è posto inferiormente ai lobi frontale e parietale,<br />
separato da essi dalla scissura laterale di Silvio:<br />
- confina posteriormente con il lobo occip<strong>it</strong>ale, a livello della linea<br />
immaginaria di confine derivante dalla incisura perpendicolare<br />
esterna.<br />
- Termina in avanti con un’estrem<strong>it</strong>à arrotondata, detta polo<br />
temporale.<br />
- Vengono individuati due solchi orizzontali:<br />
o Solco temporale superiore<br />
o Solco temporale medio<br />
- Questi due solchi delim<strong>it</strong>ano tre circonvoluzioni orizzontali poste<br />
una sopra l’altra<br />
o Circonvoluzione temporale superiore<br />
o Circonvoluzione temporale media<br />
o Circonvoluzione temporale inferiore.<br />
- La circonvoluzione temporale trasversa è visibile scostando la<br />
faccia superiore del lobo temporale, mediante spostamento a<br />
livello della scissura laterale di Silvio.<br />
Il lobo dell’insula è s<strong>it</strong>uato in profond<strong>it</strong>à nella scissura laterale di Silvio,<br />
dove sporge entro la fossa laterale:<br />
- ha forma pressappoco triangolare, con apice tondeggiante rivolto<br />
verso il basso<br />
o è delim<strong>it</strong>ato dal solco circolare dell’insula in posizione<br />
superiore.<br />
- È percorso verticalmente dal solco centrale dell’insula, che<br />
divide il lobo in una parte posteriore e una anteriore:<br />
o Parte anteriore: percorsa da due solchi long<strong>it</strong>udinali che<br />
scompongono in tre giri (o circonvoluzioni) brevi<br />
dell’insula.<br />
o Parte posteriore: è occupata interamente dalla<br />
circonvoluzione lunga dell’insula, talora suddivisa in<br />
due da una piccola incisura.<br />
Faccia mediale dell’emisfero cerebrale.<br />
La faccia mediale dell’emisfero cerebrale è pianeggiante ed è rivolta<br />
verso la fessura interemisferica:<br />
- è contigua alla faccia mediale dell’emisfero controlaterale.<br />
- È quasi totalmente separata dalla controlaterale<br />
dall’interposizione della falce cefalica della dura madre, che si<br />
approfonda nella scissura interemisferica.<br />
La faccia mediale dell’emisfero telencefalico circonda anteriormente,<br />
superiormente e posteriormente l’ilo dell’emisfero cerebrale:<br />
- punto in cui il peduncolo cerebrale e il corpo calloso si<br />
addentrano nello stesso emisfero.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 91 Anatomia del s<br />
La faccia mediale dell’emisfero cerebrale è separata dal corpo calloso<br />
dal solco del corpo calloso:<br />
- costeggia il corpo calloso superiormente.<br />
Scissure della faccia mediale.<br />
Sulla faccia mediale dell’emisfero cerebrale si ravvedono tre scissure:<br />
- scissura del cingolo<br />
- scissura perpendicolare interna<br />
- scissura calcarina.<br />
La scissura del cingolo è la parte superiore della scissura limbica (la<br />
parte inferiore è posta nella faccia inferiore):<br />
- ha andamento long<strong>it</strong>udinale, percorrendo tutta la faccia mediale<br />
dell’emisfero<br />
- posta ad eguale distanza tra il margine superiore dell’emisfero e<br />
il solco del corpo calloso.<br />
La scissura perpendicolare interna si trova nella parte posteriore della<br />
faccia mediale dell’emisfero cerebrale:<br />
- è in continu<strong>it</strong>à con l’incisura perpendicolare esterna sulla<br />
superficie posteriore dell’emisfero<br />
- discende verso il basso perpendicolarmente arrivando fino a<br />
dietro lo splenio del corpo calloso<br />
- al suo termine si unisce con la scissura calcarina.<br />
La scissura calcarina è s<strong>it</strong>uata nella parte infero-posteriore della faccia<br />
mediale dell’emisfero:<br />
- posta orizzontalmente, parallela al margine infero-mediale<br />
dell’emisfero.<br />
- Inizia presso il polo occip<strong>it</strong>ale e si porta in avanti<br />
- Si incontra con la scissura perpendicolare interna<br />
- Termina a livello dello splenio del corpo calloso.<br />
Lobi della faccia mediale<br />
I lobi cerebrali presenti sulla faccia mediale dell’emisfero cerebrale sono:<br />
- lobo limbico<br />
- lobo frontale<br />
- lobo parietale<br />
- lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />
Il lobo limbico è, sulla faccia mediale, rappresentato dalla<br />
circonvoluzione del cingolo, che è posta tra la scissura del cingolo e il<br />
solco del corpo calloso:<br />
- inizia in avanti sotto il ginocchio del corpo calloso<br />
- si porta all’indietro circondando tutto il corpo calloso<br />
- arriva sotto lo splenio del corpo calloso<br />
- continua con l’istmo limbico, che la collega all’estrem<strong>it</strong>à<br />
posteriore della circonvoluzione dell’ippocampo.<br />
o La circonvoluzione dell’ippocampo completa il lobo<br />
limbico sulla faccia inferiore.<br />
Al lobo frontale appartiene, sulla faccia mediale dell’emisfero, la<br />
superficie compresa tra:<br />
- il margine superiore dell’emisfero cerebrale<br />
- scissura sottofrontale (scissura del cingolo)<br />
- posteriormente il lim<strong>it</strong>e è dato dalla parte ascendente della<br />
scissura del cingolo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 92 Anatomia del s<br />
Il lobo parietale, nella faccia mediale dell’emisfero, è dato dal lobulo<br />
quadrilatero, delim<strong>it</strong>ato:<br />
- in avanti dalla scissura sottofrontale (scissura del cingolo), con la<br />
parte ascendente<br />
- posteriormente dalla scissura perpendicolare interna.<br />
- In basso dalla scissura sottoparietale (scissura del cingolo).<br />
Il lobo occip<strong>it</strong>ale, posteriormente, è una regione detta cuneo delim<strong>it</strong>ata<br />
da:<br />
- scissura perpendicolare interna<br />
- scissura calcarina.<br />
Faccia inferiore dell’emisfero cerebrale.<br />
La faccia inferiore dell’emisfero cerebrale è attraversata<br />
trasversalmente, dal 1/3 anteriore al 1/3 posteriore, in senso lateromediale,<br />
dala scissura laterale di Silvio:<br />
- la porzione antistante poggia grossomodo sulla fossa<br />
endocranica anteriore.<br />
- La porzione posteriore<br />
o Nella metà anteriore nella fossa endocranica media<br />
o Nella metà posteriore è concava e posa sul terr<strong>it</strong>orio<br />
cerebellare della Dura madre.<br />
Scissure della faccia inferiore dell’emisfero cerebrale.<br />
Nell’emisfero cerebrale inferiore si trovano due scissure:<br />
- scissura laterale di Silvio.<br />
- Scissura collaterale<br />
La scissura laterale di Silvio è presente nella faccia inferiore<br />
dell’emisfero cerebrale nella sua parte anteriore:<br />
- comincia lateralmente alla sostanza perforata anteriore<br />
- descrive una curva a concav<strong>it</strong>à posteriore portandosi fino al<br />
margine infero-laterale<br />
- da li prosegue sulla faccia laterale.<br />
La scissura collaterale decorre long<strong>it</strong>udinalmente nella porzione<br />
dell’emisfero cerebrale retrostante la scissura laterale:<br />
- origina dal polo temporale e si porta all’indietro fino al polo<br />
occip<strong>it</strong>ale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 93 Anatomia del s<br />
- Decorre quasi del tutto parallelamente al margine infero-mediale<br />
dell’emisfero.<br />
- Il tratto anteriore della scissura collaterale prende parte alla<br />
cost<strong>it</strong>uzione della scissura limbica.<br />
o Forma la parte inferiore della scissura limbica.<br />
o La parte superiore della scissura limbica è infatti<br />
rappresentata dalla scissura del cingolo, che si trova sulla<br />
faccia mediale dell’emisfero occip<strong>it</strong>ale.<br />
Lobi della faccia inferiore dell’emisfero cerebrale<br />
In proiezione inferiore, sulla faccia esterna dell’emisfero cerebrale, sono<br />
visibili:<br />
- lobo frontale<br />
- lobo temporale<br />
- lobo occip<strong>it</strong>ale<br />
- lobo limbico<br />
Il lobo frontale è visibile nella porzione anteriore alla scissura laterale di<br />
Silvio, che prende il nome di superficie orb<strong>it</strong>ale di lobo frontale:<br />
- visibile il solco olfattivo, posto medialmente, parallelo al<br />
margine infero-mediale dell’emisfero,<br />
o accoglie il bulbo e il peduncolo olfattivo.<br />
- Lateralmente è presente il solco orb<strong>it</strong>ale, posto lateralmente al<br />
solco olfattivo, nella parte centrale della superficie orb<strong>it</strong>ale del<br />
lobo frontale.<br />
o Ha forma di Y con biforcazione anteriore.<br />
o Talora può avere forma di H<br />
- Questi due solchi, assieme alla biforcazione, circoscrivono 4<br />
circonvoluzioni orb<strong>it</strong>ali.<br />
Il lobo temporale è rappresentato da tutta la porzione dell’emisfero<br />
s<strong>it</strong>uata a lato della scissura collaterale:<br />
- lim<strong>it</strong>i<br />
o anteriore: dato dalla scissura laterale di Silvio<br />
o posteriore: dato da una linea immaginaria che prosegue<br />
la scissura parietoccip<strong>it</strong>ale (incisura perpendicolare<br />
esterna e interna).<br />
- La superficie inferiore del lobo temporale è percorsa<br />
long<strong>it</strong>udinalmente dal solco temporale inferiore, che suddivide<br />
due circonvoluzioni:<br />
o Circonvoluzione temporale inferiore: posta<br />
lateralmente al solco temporale inferiore.<br />
o Lobulo fusiforme: compreso tra il solco temporale<br />
inferiore e la scissura collaterale.<br />
Il lobo limbico, sulla faccia inferiore dell’emisfero cerebrale, è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
dalla circonvoluzione dell’ippocampo, posta medialmente alla<br />
scissura collaterale:<br />
- trovandosi inferiormente all’ilo dell’emisfero cerebrale, completa<br />
inferiormente il lobo limbico<br />
- superiormente, il lobo limbico è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla circonvoluzione<br />
del cingolo, la quale forma assieme a quella dell’ippocampo, un<br />
anello quasi completo (interrotto solo dalla sostanza perforata<br />
anteriore).<br />
La circonvoluzione dell’ippocampo:<br />
- lim<strong>it</strong>ata lateralmente dalla scissura collaterale<br />
- lim<strong>it</strong>ata medialmente dalla fessura trasversa del cervello.<br />
- Anteriormente termina con un ripiegamento, a livello del contorno<br />
mediale del polo temporale, detto uncus dell’ippocampo, per la<br />
sua forma ad uncino.<br />
- Posteriormente giunge sotto lo splenio del corpo calloso, proprio<br />
nel punto in cui si ripiega nella faccia mediale per proseguire<br />
nella circonvoluzione del cingolo.<br />
o Questo avviene tram<strong>it</strong>e l’istmo del lobo limbico, che è<br />
un lobulo delim<strong>it</strong>ato medialmente dalla porzione inferiore<br />
della scissura calcarina.<br />
o Posteriormente all’istmo, si è nel lobulo linguale, posto<br />
inferiormente alla scissura calcarina anche in proiezione<br />
mediale.<br />
Il lobo occip<strong>it</strong>ale sulla faccia inferiore dell’emisfero si trova in una<br />
regione che è delim<strong>it</strong>ata anteriormente da una linea immaginaria che<br />
ricalca il percorso della scissura perpendicolare interna (scissura<br />
parietoccip<strong>it</strong>ale):
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 94 Anatomia del s<br />
- percorsa lateralmente dal solco occip<strong>it</strong>ale inferiore, che è la<br />
prosecuzione del solco temporale inferiore.<br />
- Medialmente è solcato dalla scissura collaterale.<br />
- Lateralmente al solco occip<strong>it</strong>ale inferiore si trova la<br />
circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale inferiore, che si continua nella<br />
faccia laterale dell’emisfero.<br />
- Tra il solco occip<strong>it</strong>ale inferiore e la scissura collaterale vi è la<br />
parte inferiore del lobulo fusiforme.<br />
- Medialmente alla scissura collaterale, il lobulo linguale, che<br />
prosegue sulla faccia mediale sino alla scissura calcarina.<br />
Struttura della corteccia telencefalica.<br />
La corteccia cerebrale cost<strong>it</strong>uisce la parte esterna, superficiale degli<br />
emisferi telencefalici e la sua organizzazione intrinseca è molto<br />
complessa:<br />
- si è ancora molto lontani dal poter definire un quadro completo<br />
dell’organizzazione della corteccia telencefalica<br />
- la struttura e i circu<strong>it</strong>i delle diverse regioni corticali variano da<br />
regione a regione, rendendo molto complicato lo studio<br />
dell’organizzazione intrinseca.<br />
- La corteccia telencefalica ha uno spessore che varia da 1,5 mm<br />
a 4 mm.<br />
- Il numero di neuroni stimati si aggira attorno ai quattro miliardi.<br />
La corteccia cerebrale può essere sostanzialmente divisa in:<br />
- Isocortex: organizzazione generale in cui sono distinguibili 6<br />
strati di differenti tipi di neuroni, detta anche corteccia<br />
isogenetica.<br />
o Forma gran parte del mantello cerebrale<br />
- Allocortex: c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettura più semplice con 3-5 strati neuronali,<br />
detta anche corteccia eterogenetica.<br />
o Confinata alle aree mediali degli emisferi:<br />
Corteccia piriforme-periamigdaloidea<br />
Corteccia dell’ippocampo.<br />
o Oltre al minore numero di strati, l’allocortex differisce<br />
dall’isocortex per la presenza contemporanea di un solo<br />
tipo di neuroni, differente però a seconda della regione:<br />
Grandi neuroni piramidali: nella corteccia<br />
piriforme-periamigdaloidea e nel corno d’Ammone.<br />
Cellule di forma piramidale.<br />
Granuli: nella fascia dentata, sono cellule ancora<br />
piramidali ma più rotondeggianti.<br />
o Oltre ai tipi di neuroni, l’allocortex è caratterizzata da:<br />
Alta dens<strong>it</strong>à cellulare<br />
Omogene<strong>it</strong>à e compattezza
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 95 Anatomia del s<br />
Presenza di diversi neurotrasmett<strong>it</strong>ori anche<br />
all’interno dello stesso neurone.<br />
• Questi neuroni sono, infatti, coinvolti in<br />
un’elevata sintesi proteica con<br />
conseguente elevato metabolismo.<br />
• Particolarmente suscettibili a una carenza<br />
di ossigeno.<br />
La mesocortex rappresenta un terr<strong>it</strong>orio di passaggio tra l’allocortex e la<br />
isocortex, sia dal punto di vista strutturale che filogenetico:<br />
- i passaggi tra i tre tipi di corteccia sono differenti:<br />
o Tra iso- e mesocortex: il passaggio è graduale. Aumenta<br />
progressivamente il numero di strati e compaiono cellule<br />
di dimensioni minori, che danno luogo ad uno strato<br />
completamente granulare. Variano quindi anche i c<strong>it</strong>otipi<br />
dei neuroni e non solamente il numero.<br />
o Tra allo- e mesocortex: il passaggio è brusco, netto.<br />
Isocortex.<br />
L’isocortex è la porzione più recente della corteccia telencefalica, dal<br />
punto di vista filogenetico e rappresenta circa il 95% dell’intero<br />
rivestimento corticale (o pallio):<br />
- per questo motivo si è sempre soprannominata anche<br />
neocortex.<br />
A determinare l’organizzazione strutturale della corteccia telencefalica<br />
contribuiscono, oltre ai neuroni, anche:<br />
- cellule gliali.<br />
- dispos<strong>it</strong>ivo vascolare, che nell’amb<strong>it</strong>o della corteccia cerebrale è<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un esteso letto capillare.<br />
Con diverse tecniche, quindi, si possono determinare i seguenti<br />
parametri:<br />
- C<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione quant<strong>it</strong>ativa e qual<strong>it</strong>ativa dei<br />
neuroni.<br />
- Mieloarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione delle fibre mieliniche.<br />
- Glioarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione e tipologia delle cellule della<br />
nevroglia.<br />
- Angioarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione della componente vascolare.<br />
Tipi di neuroni dell’isocortex.<br />
I neuroni della corteccia cerebrale possono essere distinti, sulla base del<br />
decorso del prolungamento assonico, in due categorie:<br />
1) neuroni corticifughi: sono fibre mieliniche che escono dalla<br />
corteccia cerebrale per portarsi ad altre zone del sistema nervoso<br />
centrale. Possono essere di due tipi:<br />
a. proiettivi: si portano ad altre zone del SNC differenti dalla<br />
corteccia.<br />
b. Associativi: creano collegamenti con la corteccia<br />
controlaterale (neuroni commissurali) nelle aree<br />
omologhe.<br />
i. Gli assoni mielinici commissurali formano il corpo<br />
calloso.<br />
2) Neuroni corticicoli: posseggono un assone che si ramifica<br />
all’interno della corteccia telencefalica, cost<strong>it</strong>uendo circu<strong>it</strong>i locali.<br />
I neuroni corticifughi sono per la maggior parte rappresentati dalle<br />
cellule piramidali:<br />
- dimensioni variabili (50-100 µm), classificate come piccole,<br />
medie, grandi, giganti.<br />
- Apice della piramide rivolto verso l’esterno della corteccia, da cui<br />
emana un dendr<strong>it</strong>e apicale, che si ramifica in prossim<strong>it</strong>à della<br />
superficie corticale<br />
- La base è rivolta verso l’interno dell’emisfero e possiede diversi<br />
dendr<strong>it</strong>i basali, comunicanti con cellule vicine.<br />
- Presenza di numerose spine dendr<strong>it</strong>iche.<br />
- L’assone fuoriesce dalla corteccia cerebrale per cost<strong>it</strong>uire fasci<br />
proiettivi o associativi.<br />
o Emana spesso collaterali che si perdono nella corteccia<br />
stessa, creando circu<strong>it</strong>i locali.<br />
- Utilizzano il glutammato come neurotrasmett<strong>it</strong>ore >> ecc<strong>it</strong>atori.<br />
Esistono anche dei neuroni corticifughi di tipo differente, come i neuroni<br />
polimorfi:<br />
- cellule con forma e dimensioni variabili<br />
- assone che fuoriesce dalla corteccia.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 96 Anatomia del s<br />
I neuroni corticicoli hanno forme e dimensioni variabili, con<br />
arborizzazioni assoniche e dendr<strong>it</strong>iche variamente orientate nell’amb<strong>it</strong>o<br />
della stessa corteccia.<br />
Esistono numerosi c<strong>it</strong>otipi di neuroni corticicoli, tra cui:<br />
- neuroni stellati o granuli: cellule di piccole dimensioni di forma<br />
poligonale o stellata.<br />
o Presenza di spine dendr<strong>it</strong>iche<br />
o Unici neuroni corticicoli ad azione ecc<strong>it</strong>atoria, con<br />
neurotrasmett<strong>it</strong>ori come aspartato e glutammato.<br />
- Altri neuroni con caratteristiche inib<strong>it</strong>orie (GABA) e senza<br />
spine:<br />
o Cellule orizzontali di Cajal: presenti nello strato più<br />
superficiale della corteccia.<br />
o Cellule a doppio pennacchio dendr<strong>it</strong>ico: corpo cellulare<br />
fusato orientato perpendicolarmente alla corteccia con<br />
ramificazioni ad entrambe i poli.<br />
o Cellule di Martinotti: neuroni di forma irregolare con<br />
numerosi dendr<strong>it</strong>i brevi e assone ramificantesi a T sulla<br />
superficie corticale.<br />
C<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettonica dell’isocortex<br />
La disposizione dei neuroni nell’isocortex è tale d permettere<br />
l’individuazione di 6 strati con organizzazione c<strong>it</strong>ologica differente.<br />
Strato 1. Molecolare o plessiforme. È lo strato più superficiale, detto<br />
molecolare o plessiforme:<br />
- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o prevalentemente da fini processi assonali e dendr<strong>it</strong>ici,<br />
provenienti da cellule degli strati sottostanti, compresa la<br />
ramificazione dendr<strong>it</strong>ica delle cellule piramidali<br />
- la componente cellulare è composta da<br />
o cellule orizzontali di Cajal.<br />
o Neuroni stellati.<br />
Strato 2. Strato dei granuli esterno o delle piccole cellule piramidali.<br />
Formato da neuroni stellati o da piccole cellule piramidali.<br />
Strato 3. Strato piramidale esterno. È uno strato che non presenta<br />
lim<strong>it</strong>i netti con il secondo:<br />
- la componente cellulare comprende cellule piramidali di medie e<br />
piccole dimensioni e neuroni stellati.<br />
- Sia nel secondo che nel terzo strato sono anche riscontrabili<br />
alcune cellule di tipo:<br />
o Cellule a doppio pennacchio dendr<strong>it</strong>ico.<br />
o Cellule di Martinotti.<br />
Strato 4. Strato dei granuli interno. È lo strato che riceve la maggior<br />
parte delle afferenze talamiche, particolarmente sviluppato in aree<br />
corticali sens<strong>it</strong>ive:<br />
- dal punto di vista c<strong>it</strong>ologico vi sono due strati:<br />
o profondo: numerosi neuroni stellati o granuli.<br />
o Superficiale: neuroni piramidali di medie dimensioni<br />
miste a cellule dei granuli.<br />
- Le fibre mieliniche che giungono al quarto strato hanno decorso<br />
orizzontale, formando un addensamento all’interno della<br />
corteccia detto stria esterna di Baillarger,<br />
o Questa stria è particolarmente sviluppata nell’area visiva<br />
primaria, prendendo il nome di stria di Gennari.<br />
Strato 5. Strato piramidale interno. È uno strato ricco di neuroni<br />
corticifughi:<br />
- neuroni piramidali di medie e grandi dimensioni<br />
- nell’area motoria primaria sono anche presenti cellule piramidali<br />
giganti (di Betz).<br />
- È presente un fascio di fibre mieliniche orizzontali, detto stria<br />
interna di Baillarger.<br />
Strato 6. Strato delle cellule fusiformi o polimorfe. È lo strato più<br />
profondo della corteccia cerebrale, che prende diretto contatto con la<br />
sostanza bianca:<br />
- le cellule di tale strato sono neuroni polimorfi il cui assone esce<br />
dalla corteccia per portarsi al talamo.<br />
Gli strati della corteccia sono riconoscibili in maniera abbastanza netta in<br />
presenza di sezioni istologiche colorate con l tecnica di Nissl, che<br />
evidenzia in maniera chiara i pirenofori.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 97 Anatomia del s<br />
Per evidenziare il decorso delle fibre mieliniche si utilizzano tecniche<br />
particolari che contrastano la mielina. Con queste tecniche si può<br />
osservare la disposizione delle fibre:<br />
- fibre radiali: fibre che dalla sostanza bianca penetrano nella<br />
corteccia assottigliandosi nel decorso verso la superficie.<br />
Decorrono anche gli assoni dei neuroni associativi intracorticali.<br />
- Fibre orizzontali: fibre che decorrono parallelamente alla<br />
corteccia, tra cui le strie interna e esterna di Baillarger.<br />
num Strato Cellule Fibre<br />
1 Molecolare o<br />
plessiforme<br />
2 Granulare<br />
esterno<br />
3 Piramidale<br />
esterno<br />
4 Granulare<br />
interno<br />
5 Piramidali<br />
interne<br />
6 Cellule<br />
polimorfe o<br />
fusiformi<br />
Cellule orizzontali di<br />
Cajal, neuroni stellati<br />
Neuroni stellati e piccole<br />
cellule piramidali<br />
Piccole e medie cellule<br />
piramidali. Neuroni<br />
stellati<br />
Strato sup. neuroni<br />
stellati o granuli. In<br />
profond<strong>it</strong>à cellule<br />
piramidali<br />
Neuroni piramidali medi.<br />
Nelle aree motorie anche<br />
neuroni piramidali<br />
giganti.<br />
Neuroni fusiformi con<br />
assone verso il talamo.<br />
Assoni e dendr<strong>it</strong>i<br />
degli strati<br />
sottostanti<br />
Fibre orizzontali, a<br />
formare la stria<br />
interna di Gennari.<br />
Fibre orizzontali<br />
addensate, stria<br />
interna di Baillager.<br />
Variazioni c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettoniche dell’isocortex<br />
I sei strati della corteccia sono differentemente sviluppati, andando a<br />
cost<strong>it</strong>uire cinque tipi differenti di isocortex.<br />
La distinzione principale è tra la corteccia granulare e quella agranulare,<br />
a seconda del maggiore sviluppo di granuli o cellule piramidali.<br />
Tuttavia, le cinque tipologie di corteccia sono:<br />
- corteccia granulare: notevole spessore, con un quarto strato<br />
ridotto e spesso indistinguibile. Gli strati delle cellule piramidali<br />
sono particolarmente sviluppati. Prevalente nella corteccia<br />
motoria.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 98 Anatomia del s<br />
- Corteccia frontale: caratterizzata dal particolare sviluppo degli<br />
strati piramidali (3 e 5) e minore ma visibile sviluppo degli strati<br />
granulari (2 e 4).<br />
- Corteccia parietale: strati dei granuli maggiormente sviluppati<br />
rispetto agli strati piramidali.<br />
- Corteccia polare: localizzata nei poli occip<strong>it</strong>ale e frontale.<br />
Presenta prevalenza degli strati granulari rispetto a quelli<br />
piramidali ed è molto sottile.<br />
- Corteccia granulare o corniocorteccia: caratterizzata da un 4°<br />
strato notevolmente sviluppato e dalla presenza di granuli anche<br />
all’interno degli strati 2 e 3. È la corteccia delle aree sens<strong>it</strong>ive<br />
corticali.<br />
La differente organizzazione c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>etturale nelle differenti regioni<br />
della corteccia telencefalica ha permesso la classificazione di aree<br />
corticali.<br />
La classificazione più diffusa, è quella che diede Brodmann nel 1909,<br />
suddividendo la corteccia in 52 aree con diversa c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettura:<br />
- ogni area è contraddistinta da un numero progressivo che rivela<br />
l’ordine di scoperta.<br />
- Spesso le aree sono correlate con specifiche funzioni.<br />
Colonne corticali<br />
Con preparati istologici con colorazione di Nissl, si può anche individuale<br />
una c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettura che evidenzia una organizzazione verticale, in<br />
colonne:<br />
- indicato dalla disposizione dei dendr<strong>it</strong>i e degli assoni<br />
- spesso anche provata da studi fisiologici che ne indicano la<br />
funzione.<br />
Si afferma, quindi, che la corteccia telencefalica ha anche<br />
un’organizzazione in colonne o moduli.<br />
La colonna o modulo è l’un<strong>it</strong>à funzionale della corteccia cerebrale per<br />
una funzione specifica, sia a livello sens<strong>it</strong>ivo che a livello motorio:<br />
- le diverse colonne sono formate da alcune centinaia o alcune<br />
migliaia di neuroni<br />
- comunicano tra loro mediante neuroni corticicoli, che emanano<br />
dendr<strong>it</strong>i orizzontali, perpendicolari alla colonna.<br />
- Possiedono un circu<strong>it</strong>o di base che è sostanzialmente simile in<br />
tutte le colonne della corteccia cerebrale.<br />
Il circu<strong>it</strong>o procede circa come segue:<br />
1) afferenza: l’impulso sens<strong>it</strong>ivo giunge dal talamo al 4° strato di<br />
cellule (granulare interno), facendo sinapsi con cellule stellate<br />
(ecc<strong>it</strong>atorie) e altri neuroni corticicoli (inib<strong>it</strong>ori)<br />
2) proiezione1: il 4° strato proietta agli strati superiori della<br />
corteccia, il 2° e 3°.<br />
3) Proiezione 2: dal 2° e 3° strato partono sinapsi con le spine dei<br />
dendr<strong>it</strong>i apicali dei neuroni piramidali del 5° strato, che<br />
cost<strong>it</strong>uiscono la via d’usc<strong>it</strong>a del segnale.<br />
4) Efferenza: dal 5° e 6° strato escono segnali rimodulati.<br />
Ogni strato ha dunque una funzione:<br />
- gli strato sovra granulari (1, 2 e 3) svolgono un’azione<br />
prevalentemente associativa.<br />
- Gli strati sottogranulari (5 e 6) rappresentano la porta d’usc<strong>it</strong>a<br />
delle attiv<strong>it</strong>à nervose elaborate<br />
- Il quarto strato è il principale filtro in entrata.<br />
Le principali aree della corteccia telencefalica.<br />
Nella corteccia telencefalica si possono considerare tre differenti tipi di<br />
terr<strong>it</strong>ori:<br />
- aree sens<strong>it</strong>ive: ricevono sistemi afferenti.<br />
- Aree motorie: danno origine a sistemi afferenti<br />
- Aree di associazione: regolano e interscambiano i vari impulsi.<br />
Corteccia parietale, occip<strong>it</strong>ale, temporale.<br />
I lobi occip<strong>it</strong>ale, parietale, temporale contengono aree sens<strong>it</strong>ive primarie,<br />
che cost<strong>it</strong>uiscono la sede di vie afferenti che originano nei diversi organi<br />
di senso:<br />
- adiacente a ciascuna area sens<strong>it</strong>iva vi è un’area di associazione,<br />
che interpreta e utilizza i dati pervenuti.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 99 Anatomia del s<br />
Anche gran parte del lobo frontale è un’area associativa:<br />
- riceve afferenze dai lobi sens<strong>it</strong>ivi.<br />
- Istruisce le aree motorie<br />
- È coinvolto nelle sensazioni soggettive, nel pensiero, nel giudizio<br />
e nella pianificazione delle attiv<strong>it</strong>à.<br />
Aree sens<strong>it</strong>ive.<br />
Le aree sens<strong>it</strong>ive sono terr<strong>it</strong>ori a cui giungono impulsi pertinenti la<br />
sensibil<strong>it</strong>à generale e quella specifica:<br />
- tutti gli impulsi, salvo le vie olfattive, passano per il talamo.<br />
- Attraverso le proiezioni talamo-corticali si portano ai lobi<br />
o Parietale<br />
o Temporale.<br />
o Occip<strong>it</strong>ale.<br />
Ogni via sens<strong>it</strong>iva si porta a più di un’area sulla corteccia:<br />
- questo permette di individuare aree sens<strong>it</strong>ive con differenti<br />
funzioni, classificate come<br />
o primaria<br />
o secondaria<br />
o terziaria.<br />
Gli impulsi della sensibil<strong>it</strong>à generale riguardano le aree somestesiche<br />
primaria, secondaria e terziaria.<br />
Sensibil<strong>it</strong>à generale.<br />
Area somestesica primaria (1,2,3). L’area somestesica primaria riceve<br />
impulsi della sensibil<strong>it</strong>à somatica generale superficiale e profonda:<br />
- localizzazione: circonvoluzione postcentrale, spingendosi fino in<br />
fondo alla scissura laterale di Silvio.<br />
- Afferenze: riceve le proiezioni dai nuclei ventrali talamici (VPL e<br />
VPM), i quali ricevono dai lemnischi spinali e mediali (VPL) e dal<br />
lemnisco trigeminale (VPM).<br />
- Organizzazione: l’organizzazione a livello della corteccia<br />
somestesica primaria è somatotopica:<br />
o La regione della faccia occupa la porzione inferiore della<br />
circonvoluzione, segu<strong>it</strong>a dalla lingua e dalla faringe, poi<br />
dagli arti superiori, dal tronco e dagli arti inferiori.<br />
o I terr<strong>it</strong>ori della mano sono particolarmente estesi, così<br />
come quelli della testa.<br />
o L’homunculus che si viene a creare è altamente<br />
sproporzionato.<br />
- Funzione: opera nell’amb<strong>it</strong>o della sensibil<strong>it</strong>à generale epicr<strong>it</strong>ica,<br />
determinando risposte graduate a stimoli di intens<strong>it</strong>à differente.<br />
o Opera anche assieme ad alcune aree associative<br />
parietali, permettendo di valutare le somiglianze e le<br />
differenze degli oggetti.<br />
Area somestesica secondaria (area 40). L’area somestesica<br />
secondaria riceve gli impulsi della sensibil<strong>it</strong>à somatica integrando<br />
informazioni differenti dalla primaria:<br />
- localizzazione: labbro superiore della scissura laterale, nella<br />
parete dorsale.<br />
- Afferenze: riceve afferenze dai nuclei intralaminari e dai nuclei<br />
ventro-posteriori del talamo (impulsi provenienti dai lemnischi<br />
trigeminale e spinale).
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 100 Anatomia del s<br />
- Funzione: è coinvolta nelle proprietà meno discriminanti della<br />
sensibil<strong>it</strong>à.<br />
Area somestesica terziaria (area 4a). L’area somestesica terziaria si<br />
trova nella faccia mediale della circonvoluzione frontale, rostralmente<br />
all’area motoria 4:<br />
- afferenze: dalla via spino-cerebellare.<br />
- Localizzazione: faccia mediale della circonvoluzione frontale,<br />
rostralmente all’area motoria.<br />
Area somestesica di associazione (aree 5 e 7). L’area di associazione<br />
degli impulsi sens<strong>it</strong>ivi occupa principalmente la superficie laterale<br />
dell’emisfero:<br />
- afferenze: dall’area somestesica primaria tram<strong>it</strong>e il nucleo<br />
posteriore laterale e il pulvinar.<br />
- Funzione: integrati i dati della sensibil<strong>it</strong>à generale con l’area<br />
associativa o la memoria, consentendo per esempio di definire le<br />
caratteristiche di un oggetto senza il supporto visivo.<br />
Sensibil<strong>it</strong>à specifica.<br />
Le vie della sensibil<strong>it</strong>à specifica raggiungono le aree:<br />
- visiva<br />
- acustica<br />
- gustativa<br />
- vestibolare.<br />
Area visiva primaria. (area 17) L’area visiva primaria è stata<br />
ampiamente dimostrata nell’uomo mediante stimolazioni elettriche:<br />
- connessioni: connessa con il corpo genicolato laterale, il quale<br />
è collegato alla retina.<br />
- Funzioni: riconosce stimoli abbastanza semplici, come ad<br />
esempio quelli luminosi.<br />
- Localizzazione: nel lobo occip<strong>it</strong>ale, prevalentemente sulla faccia<br />
mediale.<br />
Aree visive secondaria e terziaria (area 18 e 19). Le aree visive<br />
secondaria e terziaria sono deputate all’integrazione degli impulsi<br />
pergiunti nell’area 17:<br />
- localizzazione: nel lobo occip<strong>it</strong>ale, anteriormente all’area visiva<br />
primaria, ordinate.<br />
- Funzioni: integrano gli impulsi dell’area 17 e sono coinvolte in<br />
sensazioni visive più complesse. Sono anche implicate ad<br />
associazioni a livello corticale (es. la convergenza).<br />
Aree 37 e 39: queste due aree sono s<strong>it</strong>uate anteriormente all’area 19 e<br />
sono implicate nel riconoscimento di facce e oggetti.<br />
Area acustica primaria (area 41). Si trova nella circonvoluzione<br />
temporale:<br />
- funzione: trasforma stimoli ud<strong>it</strong>ivi in sensazioni acustiche<br />
coscienti.<br />
- Afferenze: riceve fibre dalla radiazione acustica.<br />
Area acustica secondaria (area 42). Si trova nella parte posteriore<br />
della circonvoluzione temporale:<br />
- funzione: ha significato associativo, ma riceve minori fibre dalla<br />
radiazione acustica (la quale proviene da corpo genicolato<br />
mediale).<br />
Area gustativa. (area 43). È localizzata nell’opercolo dell’insula,<br />
adiacente all’area somestesica primaria:<br />
- afferenze: proietta al nucleo VPM del talamo tram<strong>it</strong>e il nucleo del<br />
tratto sol<strong>it</strong>ario.<br />
- Funzioni: riceve stimoli gustativi.<br />
Area olfattiva (area 34). Si trova nel lobo dell’insula:<br />
- è adiacente all’area gustativa, quindi si ipotizza una stretta<br />
relazione tra le due sensibil<strong>it</strong>à, entrambe relazionate alla<br />
nutrizione.<br />
Area vestibolare. Questa area funzionale non ha ancora<br />
un’organizzazione ben defin<strong>it</strong>a:<br />
- non si conoscono aree corticali collegate esclusivamente al<br />
sistema vestibolare.<br />
- La proiezione a livello della corteccia del sistema vestibolare,<br />
contribuisce probabilmente a svariate funzioni:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 101 Anatomia del s<br />
o Mantenimento dell’equilibrio<br />
o Percezione dell’orientamento spaziale<br />
o Percezione di vertigine e nausea in relazione alla<br />
iperstimolazione dell’apparato vestibolare.<br />
Corteccia frontale.<br />
Il lobo frontale contiene per la maggior parte aree efferenti, aventi ruolo<br />
speciale nelle attiv<strong>it</strong>à:<br />
- motorie<br />
- di giudizio cr<strong>it</strong>ico e previsionale.<br />
- Affettive e pertinenti all’umore.<br />
Aree efferenti.<br />
Le vie corticifughe hanno origine da differenti terr<strong>it</strong>ori della corteccia e<br />
interessano funzioni differenti nell’amb<strong>it</strong>o della motil<strong>it</strong>à:<br />
- danno inizio ai movimenti volontari, integrando le funzioni motorie<br />
e influenzando l’attiv<strong>it</strong>à riflessa.<br />
Area motrice primaria (aree 4 e 6). L’area motrice primaria è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
da due aree che si trovano nel lobo frontale, anteriormente alla scissura<br />
di Rolando:<br />
- funzione: dare inizio a movimenti volontari.<br />
- Efferenze: sebbene l’area 4 sia collegata a vie differenti, la<br />
maggiore efferenza è pertinente al sistema piramidale.<br />
Area soppressoria (area 4s). Questa area è s<strong>it</strong>uata nel lobo frontale e<br />
ha l’effetto di sopprimere le risposte motorie stimolate da un impulso.<br />
Area motrice supplementare (area 6). L’area 6 si trova rostralmente<br />
all’area 4 ed è in rapporto con l’assunzione e il mantenimento della<br />
postura:<br />
- l’area promotrice è disposta nell’area 6:<br />
o riceve fibre dal nucleo ventrale anteriore (VA) del talamo e<br />
dal nucleo ventrale laterale (VL)<br />
questi nuclei ricevono fibre a loro volta dal globus<br />
pallidus e dal corpo striato.<br />
- Contribuisce alla funzione motoria, poiché influenza la corteccia<br />
motoria primaria, la quale efferisce nelle vie piramidali e altre vie<br />
motorie.<br />
Area 8. È un’area s<strong>it</strong>uata nel lobo frontale, anteriormente all’area 6, che<br />
definisce il campo oculare (o campo visivo):<br />
- controlla i movimenti volontari coniugati degli occhi.<br />
- La stimolazione elettrica del campo oculare porta la rotazione<br />
degli occhi dal lato opposto.<br />
Corteccia prefrontale (aree 9, 10, 11, 12). La corteccia frontale<br />
possiede aree che non sono collegate al movimento, ovvero parti di<br />
corteccia associativa, dette corteccia prefrontale:<br />
- localizzazione: localizzata nel polo frontale<br />
- connessioni: ha estese connessioni attraverso fasci di<br />
associazione con la corteccia parietale, quella temporale e quella<br />
occip<strong>it</strong>ale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 102 Anatomia del s<br />
o Ciò permette di avere accesso all’esperienza sensoriale e<br />
dati ottenuti da esperienze pregresse.<br />
- Funzioni: controlla il comportamento, controlla le facoltà mentali<br />
superiori, quali giudizio cr<strong>it</strong>ico e capac<strong>it</strong>à di previsione.<br />
Aree del linguaggio.<br />
L’utilizzo del linguaggio è una peculiar<strong>it</strong>à umana, che richiede la<br />
presenza di aree associative integrate in particolari meccanismi neurali:<br />
- le aree che sono influenti nel linguaggio sono individuate da oltre<br />
un secolo.<br />
- Con la PET è possibile localizzare in vivo parti del cervello<br />
normale che sono selettivamente attivate durante l’ascolto, la<br />
lettura, il linguaggio e la scr<strong>it</strong>tura.<br />
Due sono le aree corticali che hanno funzioni nel linguaggio<br />
specializzato:<br />
- area percettiva del linguaggio (area 22 o di Wernicke):<br />
composta dalla corteccia ud<strong>it</strong>iva associativa, nella parte<br />
superiore della circonvoluzione temporale. La lettura coinvolge la<br />
corteccia visiva associativa.<br />
o Questa è connessa con l’area di Wernicke (comprensione<br />
dei segni) e con l’area motoria (per la scr<strong>it</strong>tura)<br />
- Area del linguaggio articolato (area 44 e 45): è un’estensione<br />
dell’area motrice 4 e si trova nella parte inferiore della<br />
circonvoluzione frontale, superiormente alla scissura di silvio.<br />
o Entrambe le aree, sono maggiori sul lato sinistro dei<br />
destrimani, rendendo l’emisfero sinistro dominante nel<br />
linguaggio.<br />
o Le aree percettive e espressive sono in comunicazione<br />
con il fascicolo long<strong>it</strong>udinale arcuato.<br />
Considerazioni funzionali: le afasie.<br />
L’afasia è un disturbo della funzione linguistica causato da una lesione<br />
cerebrale:<br />
- in genere la causa è un ictus, prodotto da un’occlusione dei vasi<br />
nel terr<strong>it</strong>orio corticale (arteria cerebrale media).<br />
Esistono differenti tipi di afasia:<br />
- afasia motoria: i pazienti hanno difficoltà ad esprimere quello<br />
che vogliono dire. Dicono nomi e verbi, ma omettono preposizioni<br />
e congiunzioni. È un disturbo sol<strong>it</strong>amente associato a agrafia.<br />
- Afasia sens<strong>it</strong>iva: lesione dell’area di Wernicke, accompagnata<br />
da un defic<strong>it</strong> di comprensione ud<strong>it</strong>iva e visiva del linguaggio.<br />
- Afasia motoria o espressiva (afasia di Brocca): lesione<br />
dell’area di Brocca del lobo frontale. Caratterizzata da un<br />
linguaggio insensato e distorto, con discreta comprensione.<br />
o Un paziente con afasia di Brocca è cosciente<br />
dell’insensatezza di alcuni suoi discorsi.<br />
o Uno con afasia percettiva parla in maniera fluente, ma<br />
incosciente del suo discorso insensato.<br />
- Alessia: perduta capac<strong>it</strong>à di leggere. Disturbo causato da lesioni<br />
al lobo parietale o temporale. Spesso accompagnata da agrafia.<br />
- Dislessia: forma di alessia incompleta e caratterizzata<br />
dall’incapac<strong>it</strong>à di leggere e comprendere più di poche righe.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 103 Anatomia del s<br />
o La dislessia di sviluppo cost<strong>it</strong>uisce una condizione<br />
comune nei bambini ad intelligenza normale che hanno<br />
difficoltà a imparare a leggere.<br />
Aree associative.<br />
Le aree associative si definiscono meglio dai sistemi di fibre che le<br />
raggiungono, piuttosto che da una precisa localizzazione.<br />
Le loro funzioni sono di tipo integrativo e funzioni complesse:<br />
- le aree associative dei due emisferi non intervengono sempre in<br />
egual misura.<br />
- Talvolta si osserva una prevalenza di un emisfero rispetto al<br />
controlaterale per una specifica funzione.<br />
- Si parla così di emisferi dominanti per una data funzione.<br />
Le conoscenze sulle funzioni svolte dalle aree associative derivano<br />
dall’osservazione clinica dei defic<strong>it</strong> in segu<strong>it</strong>o a specifiche lesioni.<br />
Il lobo frontale è implicato nello svolgimento delle funzioni mentali<br />
superiori e nella caratterizzazione dell’individuo:<br />
- lesioni delle aree associative del lobo frontale si manifestano<br />
(soprattutto se bilaterali), con<br />
o demenza più o meno grave<br />
o disturbi della personal<strong>it</strong>à<br />
o comportamento fatuo<br />
o incapac<strong>it</strong>à di concentrazione<br />
o facile distraibil<strong>it</strong>à<br />
o mancanza di iniziativa.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 104 Anatomia del s<br />
Nuclei del telencefalo.<br />
I nuclei propri del telencefalo sono:<br />
- corpo striato<br />
- Claustro<br />
- Nucleo amigdaloideo.<br />
Questi tre nuclei cost<strong>it</strong>uiscono, assieme al talamo e al globus pallidus, i<br />
nuclei della base, poiché accolti nella parte basale dell’emisfero<br />
cerebrale:<br />
- sotto il tronco del corpo calloso<br />
- riscontrabili mediante sezione orizzontale a livello dello splenio e<br />
del ginocchio del corpo calloso. (sezione di Flechsig).<br />
Corpo striato<br />
Il corpo striato consta di due parti in rapporto tra loro attraverso ponti di<br />
sostanza grigia:<br />
- nucleo caudato<br />
- putamen.<br />
Nucleo caudato<br />
Il nucleo caudato è una formazione visibile a livello del pavimento del<br />
ventricolo laterale, separato da esso solamente dall’ependima:<br />
- ha forma di una grande virgola con una grossa estrem<strong>it</strong>à<br />
anteriore che si assottiglia all’indietro puntando verso il basso<br />
- è incurvato su sé stesso, formando un anello quasi completo<br />
giacente in un piano sag<strong>it</strong>tale.<br />
Nel nucleo caudato si possono distinguere 3 parti:<br />
- testa del nucleo caudato: corrisponde alla grossa estrem<strong>it</strong>à<br />
anteriore del nucleo, s<strong>it</strong>uata anteriormente al talamo. Sporge<br />
nella cav<strong>it</strong>à del corno frontale del ventricolo laterale (ne forma la<br />
parete infero-laterale).<br />
- Corpo del nucleo caudato: segue posteriormente alla testa, è<br />
posto a formare il pavimento della cella media del ventricolo<br />
laterale. Costeggia la faccia superiore del talamo.<br />
- Coda del nucleo caudato: la coda segue il tronco e piega in<br />
basso e dirigendosi in avanti, decorrendo lungo la parete superolaterale<br />
del corno temporale del ventricolo laterale.<br />
Putamen.<br />
Il putamen è una spessa lamina di sostanza grigia s<strong>it</strong>uata lateralmente<br />
rispetto al nucleo caudato:<br />
- è convessa esternamente<br />
- è posta lateralmente al globus pallidus (separati dalla lamina<br />
midollare laterale).<br />
Assieme al globus pallidus, il putamen forma il nucleo lenticolare.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 105 Anatomia del s<br />
nucleo <br />
caudato <br />
corpo <br />
striato <br />
putamen <br />
globus <br />
pallidus <br />
nucleo <br />
lenticolare <br />
putamen <br />
La parte anteriore del putamen è coniugata alla testa del nucleo<br />
caudato:<br />
- mediante un grosso ponte di sostanza grigia che passa sotto il<br />
braccio anteriore della capsula interna (zona di sostanza bianca interposta<br />
tra la testa del nucleo caudato e il nucleo lenticolare).<br />
- La testa è collegata anche mediante numerose strie di sostanza<br />
grigia che congiungono putamen e nucleo caudato, passando<br />
all’interno del braccio anteriore della capsula interna.<br />
o Da qui il nome di corpo striato.<br />
Sistemi di connessioni del corpo striato.<br />
Tra i sistemi afferenti ed efferenti in relazione con il corpo striato si<br />
analizzano brevemente i principali.<br />
I principali sistemi afferenti sono:<br />
1) fibre cortico-striate: provengono dalla corteccia motoria<br />
secondaria (area 6) e da quella soppressoria (area 4s).<br />
2) fibre nigro-striate: provenienti dalla sostanza nera del<br />
Sommering nel mesencefalo.<br />
3) Fibre ipotalamo-striate: provengono dal nucleo ipotalamico (del<br />
Luys) nel subtalamo.<br />
I principali sistemi efferenti sono:<br />
- fibre strio-pallidali: numerosissimi fasci di fibre che si portano<br />
medialmente al globus pallidus.<br />
- Ansa lenticolare: prende origine dalle superfici inferiori di<br />
putamen e globus pallidus portandosi medialmente con direzione<br />
trasversale:<br />
o Attraversa la capsula interna (tra il talamo e il nucleo<br />
lenticolare.<br />
o Giunge il campo di Forel nel subtalamo<br />
Fa in parte sinapsi<br />
Altre fibre giungono al nucleo rosso e alla<br />
formazione reticolare del mesencefalo.<br />
Claustro.<br />
Il claustro (o antemuro) è una sottile lamina grigia dello spessore di 1-2<br />
mm:<br />
- interposto tra<br />
o putamen, medialmente<br />
o corteccia del lobo dell’insula, lateralmente.<br />
- Si incurva medialmente nella sua parte posteriore, entrando in<br />
contatto con il nucleo amigdaloideo.<br />
- È separato dal putamen e dalla corteccia del lobo dell’insula da<br />
sostanza bianca:<br />
o Medialmente: separato dal putamen da capsula esterna.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 106 Anatomia del s<br />
o Lateralmente: separato dalla corteccia insulare dalla<br />
capsula estrema.<br />
Il claustro riceve fibre nervose da differenti terr<strong>it</strong>ori della corteccia<br />
cerebrale e ne invia altrettante.<br />
Nucleo amigdaloideo.<br />
Il nucleo amigdaloideo è un nucleo che ha la forma di una piccola<br />
mandorla con un diametro medio di circa 1 mm:<br />
- s<strong>it</strong>uato in corrispondenza dell’estrem<strong>it</strong>à anteriore della<br />
circonvoluzione dell’ippocampo e dell’uncus dell’ippocampo.<br />
- È intercalato lungo la via olfattiva, infatti il suo sistema afferente<br />
è dato dalla stria olfattiva laterale.<br />
Le efferenze sono:<br />
- tenia semicircolare: fascio di fibre che decorre medialmente alla<br />
coda del nucleo caudatp e si porta nel talamo a cost<strong>it</strong>uire la stria<br />
midollare del talamo, terminando al nucleo dell’abenula.<br />
o Emette fibre che tram<strong>it</strong>e la commessura anteriore si<br />
portano all’amigdala controlaterale<br />
o Altre si recano al setto pellucido<br />
o Poi piega in basso e si porta all’ipotalamo periventricolare.<br />
Sostanza nera del Sommering.<br />
La sostanza nera separa il tegmento del mesencefalo dal piede del<br />
peduncolo cerebrale:<br />
- è un nucleo mesencefalico<br />
- la porzione rostrale di tale nucleo penetra tuttavia all’interno della<br />
parte caudale del diencefalo.<br />
La sostanza nera è divisa in due porzioni:<br />
- parte compatta SNc, s<strong>it</strong>uata dorsalmente.<br />
- parte reticolata SNr, che è s<strong>it</strong>uata ventralmente.<br />
La parte reticolata è in continu<strong>it</strong>à anatomica con il polo caudale del<br />
globus pallidus interno, e questa continu<strong>it</strong>à è fondamentale per la<br />
fisiologia dei nuclei della base:<br />
- il complesso pallidus-sostanza nera (SNr) è una un<strong>it</strong>à<br />
anatomofunzionale che cost<strong>it</strong>uisce la via comune finale dei nuclei<br />
della base.<br />
Nucleo subtalamico di Luys.<br />
Il nucleo subtalamico di Luys ha la forma di una lente biconvessa ed è<br />
s<strong>it</strong>uato ventralmente nel subtalamo tra:<br />
- globus pallidus<br />
- talamo.<br />
Prosegue inferiormente nel peduncolo cerebrale fino<br />
a giungere vicino all’estrem<strong>it</strong>à rostrale di:<br />
- sostanza nera<br />
- nucleo rosso.<br />
Sostanza bianca nell’emisfero cerebrale.<br />
Centro semiovale.<br />
Nell’emisfero cerebrale, superiormente ai nuclei telencefalici e<br />
diencefalici, i quali sono accolti nella parte basale dell’emisfero, vi è una<br />
massa di sostanza bianca continua detta centro semiovale:<br />
- è la massa bianca interposta tra la corteccia e il corpo calloso.<br />
- Il corpo calloso permette di collegare i due centri semiovali<br />
formando il centro ovale.<br />
Sistema delle capsule.<br />
Nella parte basale dell’emisfero cerebrale, invece, la sostanza bianca si<br />
interpone tra i nuclei della base e i nuclei del talamo, formando alcune<br />
lamine dette capsule.<br />
Sono presenti, all’interno dell’emisfero, tre capsule:<br />
- capsula interna<br />
- capsula esterna,<br />
- capsula estrema.<br />
Queste capsule sono ben visibili nel taglio di Flechsig:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 107 Anatomia del s<br />
- sezione orizzontale passante per il ginocchio e lo splenio del<br />
corpo calloso.<br />
Capsula interna.<br />
La capsula interna nel taglio di Flechsig appare come una lamina<br />
spessa di sostanza bianca che è interposta tra:<br />
- medialmente: testa del nucleo caudato e talamo<br />
- lateralmente: nucleo lenticolare (putamen e globus pallidus).<br />
La capsula interna, in sezione, ha la forma di in angolo ottuso aperto<br />
lateralmente, che abbraccia il nucleo lenticolare. Si possono distinguere<br />
tre parti:<br />
- braccio anteriore: compreso tra la testa del nucleo caudato e il<br />
nucleo lenticolare.<br />
- Ginocchio: corrisponde al punto in cui la capsula si piega ad<br />
angolo. Delim<strong>it</strong>ato medialmente dalla testa del nucleo caudato<br />
(anteriormente) e dal polo anteriore del talamo (post) e<br />
lateralmente dal nucleo lenticolare.<br />
- Braccio posteriore: interposto tra il talamo e il nucleo<br />
lenticolare.<br />
Osservando la capsula interna in sezioni frontali dell’emisfero cerebrale,<br />
se ne osserva una porzione ulteriore, detta segmento sottolenticolare<br />
della capsula interna:<br />
- nel punto in cui la capsula interna continua con il peduncolo<br />
cerebrale, detto segmento si porta esternamente, sotto il nucleo<br />
lenticolare<br />
- si dirige verso il lobo temporale dell’emisfero cerebrale.<br />
Nel complesso, la capsula interna ha la forma di un ventaglio, la cui<br />
impugnatura si s<strong>it</strong>ua a livello del peduncolo cerebrale.<br />
Superiormente, la capsula interna si espande nel centro semiovale<br />
dell’emisfero, irradiando fibre a raggiera. La formazione che ne deriva è<br />
detta corona radiata.<br />
Segmento sottolenticolare<br />
Capsula esterna.<br />
La capsula esterna è una lamina di sostanza bianca che è interposta<br />
tra:<br />
- medialmente: putamen.<br />
- Lateralmente: claustro.<br />
In ricostruzione plastica appare anch’essa come un ventaglio, il cui<br />
centro è s<strong>it</strong>uato nella commessura anteriore.<br />
Capsula estrema.<br />
La capsula estrema è una lamina di sostanza bianca compresa tra:<br />
- medialmente: claustro<br />
- lateralmente: corteccia del lobo dell’insula.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 108 Anatomia del s<br />
Lamine midollari (laterale e mediale)<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o del nucleo lenticolare, vi sono delle lamine di sostanza<br />
bianca che vanno ad individuare le varie formazioni:<br />
- putamen<br />
- globus pallidus<br />
o interno<br />
o esterno.<br />
La lamina midollare mediale separa il globus pallidus in:<br />
- globus pallidus interno<br />
- globus pallidus esterno<br />
La lamina midollare laterale separa invece il globus pallidus dal<br />
putamen.<br />
Sistemi di fibre della sostanza bianca.<br />
Le fibre nervose mieliniche che cost<strong>it</strong>uiscono il centro semiovale e le<br />
capsule dell’emisfero cerebrale appartengono a:<br />
- sistemi di associazione: collegano differenti aree di una<br />
corteccia del medesimo emisfero.<br />
- sistemi di proiezione: congiungono tra loro due zone della<br />
corteccia cerebrale appartenenti a due emisferi distinti.<br />
- sistemi commessurali: collegano con direzione corticifuga o<br />
corticipeta la corteccia cerebrale ai nuclei dell’encefalo o del<br />
midollo spinale.<br />
Sistemi di associazione.<br />
I sistemi di associazione sono distinti in:<br />
- sistemi di associazione brevi: collegano tra loro zone molto<br />
prossime di corteccia, nella stessa circonvoluzione o una<br />
adiacente.<br />
- Sistemi di associazione lunghi: collegano tra loro aree della<br />
corteccia cerebrale molto distanti tra loro. I maggiori sono fasci di<br />
associazione interlobare.<br />
Fascicolo long<strong>it</strong>udinale laterale. Questo fascio è posto in vicinanza<br />
della parete laterale dell’emisfero:<br />
- origine: circonvoluzione frontale inferiore e frontale ascendente.<br />
- Decorso: forma un arco che passa sia nel lobo parietale, che in<br />
quello temporale, che in quello occip<strong>it</strong>ale<br />
- Termine: nel polo temporale.<br />
Fascicolo long<strong>it</strong>udinale inferiore. Questo fascio decorre nel margine<br />
infero-laterale dell’emisfero:<br />
- origine: polo temporale
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 109 Anatomia del s<br />
- termine: polo occip<strong>it</strong>ale<br />
- connessione: connette le circonvoluzioni temporali e occip<strong>it</strong>ali<br />
poste sulla faccia inferiore dell’emisfero. Raccoglie anche parte<br />
della radiazione ottica.<br />
Fascicolo occip<strong>it</strong>o-frontale superiore. Questo fascio collega il lobo<br />
frontale con la corteccia dei lobi parietale e occip<strong>it</strong>ale:<br />
- dalla corteccia frontale si porta in basso costeggiando il corno<br />
anteriore del ventricolo laterale, costeggiandolo, termina a livello<br />
dei lobi temporale e occip<strong>it</strong>ale.<br />
Fascicolo occip<strong>it</strong>o-frontale inferiore. Decorre nella parte inferiore<br />
della capsula esterna:<br />
- origine: faccia laterale del lobo frontale.<br />
- Termine: facce inferiori dei lobi occip<strong>it</strong>ale e temporale.<br />
Fascicolo uncinato. Il fascicolo uncinato consta di due parti, che si<br />
uniscono tra loro solamente a livello dell’estrem<strong>it</strong>à anteriore del lobo<br />
dell’insula:<br />
1. stretto arco aperto in avanti che dalla superficie orb<strong>it</strong>ale del lobo<br />
frontale giunge alla circonvoluzione dell’ippocampo del lobo<br />
limbico.<br />
2. Dalla faccia laterale del lobo frontale si porta in maniera rettilinea<br />
alla faccia laterale del lobo temporale.<br />
Cingolo. È il fascio accolto nel lobo limbico, del quale segue<br />
l’andamento:<br />
- descrive un arco ampio aperto antero-inferiormente, seguendo il<br />
lobo limbico.<br />
- Percorre tutta la circonvoluzione del cingolo per piegare verso il<br />
basso e terminare nell’ippocampo.<br />
Sistemi commessurali.<br />
I sistemi commessurali sono sostanzialmente rappresentati dalla<br />
radiazione callosa, la quale è data dallo scomporsi del corpo calloso<br />
qualora entrante nel centro semiovale:<br />
- i fasci nascono da piccole e medie cellule piramidali della<br />
corteccia cerebrale<br />
- si portano nelle zone simmetriche e non dell’emisfero<br />
controlaterale.<br />
Dal tronco. I fasci che fuoriescono dal tronco del corpo calloso, ovvero<br />
la sua parte media, hanno disposizione a ventaglio in entrambi i piani di<br />
sezione, intersecando fasci di proiezione e di associazione.<br />
Dallo splenio. Dalla parte posteriore (splenio) del corpo calloso<br />
irradiano fibre che si portano verso il polo occip<strong>it</strong>ale:<br />
- le fibre nervose che fuoriescono dallo splenio entro i due emisferi<br />
descrivono un ampio arco aperto posteriormente, il forceps<br />
major.<br />
Dal ginocchio. Le fibre che dipartono dalla porzione anteriore del corpo<br />
calloso, il ginocchio, si portano verso il polo frontale:<br />
- nel complesso dei due emisferi, formano un arco più ristretto<br />
rispetto a quello dello splenio: forceps minor.<br />
Sistemi di proiezione e cost<strong>it</strong>uzione della capsula interna.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 110 Anatomia del s<br />
I sistemi di proiezione e di cost<strong>it</strong>uzione della capsula interna formano,<br />
entro il centro semiovale, la corona raggiata:<br />
- ha la forma di un ventaglio molto ampio, la cui apertura si<br />
estende sotto la corteccia cerebrale<br />
- si estende dal polo frontale al polo occip<strong>it</strong>ale.<br />
- È in continu<strong>it</strong>à con la capsula interna.<br />
Procedendo in senso ventrodorsale, si possono distinguere quattro<br />
segmenti, in relazione con i differenti segmenti della capsula interna:<br />
- segmento anteriore<br />
- segmento medio<br />
- segmento posteriore<br />
- segmento inferiore.<br />
Segmento anteriore. Il segmento anteriore della corona radiata deriva<br />
dal braccio anteriore della capsula interna, e porta i seguenti fasci:<br />
- peduncolo anteriore del talamo: collega il talamo (nuclei DM)<br />
con la corteccia prefrontale. Fibre vanno anche dai nuclei<br />
anteriori del talamo alla corteccia cingolata.<br />
- Fascio cortico-pontino frontale dell’Arnold: dall’area motrice<br />
secondaria passa attraverso il peduncolo cerebrale per recarsi ai<br />
nuclei basilari del ponte.<br />
Segmento medio. Il segmento medio deriva dal ginocchio e dal braccio<br />
posteriore della capsula interna. A tale segmento appartengono i fasci:<br />
- fascio piramidale: principale via del movimento.<br />
- Fibre cortico-rubre: dalla corteccia telencefalica al nucleo rosso<br />
del mesencefalo.<br />
- Peduncolo medio del talamo: comprende differenti<br />
fascicolazioni, quali<br />
o Radiazione sens<strong>it</strong>iva: dal nucleo ventrale posteriore del<br />
talamo si reca all’area sens<strong>it</strong>iva primaria (aree 1, 2, 3) del<br />
lobo parietale.<br />
o Fibre talamo corticali: dal nucleo ventrale laterale del<br />
talamo si portano alla corteccia cerebrale delle aree<br />
motrici primaria (area 4) e secondaria (area 6).<br />
Segmento posteriore. Il segmento posteriore, che deriva dal segmento<br />
retro lenticolare della capsula interna, è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o fondamentalmente dal<br />
peduncolo posteriore del talamo:<br />
- questo contiene sostanzialmente la radiazione ottica del<br />
Gratiolet, che dal corpo genicolato laterale del talamo si porta<br />
all’area ottica primaria del lobo occip<strong>it</strong>ale (area 17).<br />
Segmento inferiore. Tale segmento, che è la prosecuzione del<br />
segmento sottolenticolare della capsula interna, consta dei seguenti<br />
fasci principali:<br />
- radiazione acustica: dal corpo genicolato mediale del talamo<br />
(proveniente dal tubercolo genicolato inferiore) si reca all’area<br />
acustica primaria (aree 41 e 42) nel lobo temporale.<br />
- Fascio cortico-pontino: originato dalla corteccia cerebrale del<br />
lobo temporale si porta ai nuclei basilari del ponte.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 111 Anatomia del s<br />
Formazioni commissurali interemisferiche.<br />
Le formazioni interemisferiche del telencefalo sono strutture impari,<br />
mediane e interposte tra i due emisferi:<br />
- commessure del telencefalo:<br />
o corpo calloso<br />
o fornice<br />
o commessura anteriore.<br />
- Setto pellucido.<br />
Corpo calloso.<br />
Il corpo calloso è la maggiore tra le commessure del telencefalo e<br />
rappresenta la formazione commessurale propria della neocorteccia<br />
(isocortex).<br />
È una spessa lamina di sostanza bianca, tesa in profond<strong>it</strong>à all’interno<br />
della fessura interemisferica, tra le facce mediali dei due emisferi, nei<br />
quali si addentra in corrispondenza del loro ilo:<br />
- In sezione sag<strong>it</strong>tale appare come un corpo allungato e incurvato<br />
con concav<strong>it</strong>à inferiore (lunghezza: 8-9 cm, spessore 15-8 mm)<br />
- Sono distinguibili tre porzioni del corpo calloso:<br />
o Splenio del corpo calloso: è la parte posteriore, ricurva<br />
verso il basso.<br />
o Tronco del corpo calloso: è la parte media, sottile ed<br />
allungata.<br />
o Ginocchio del corpo calloso: è la porzione anteriore,<br />
che compie un angolo stretto verso il basso.<br />
Rostro del corpo calloso: è la prosecuzione del<br />
ginocchio, con una punta rivolta verso l’indietro.<br />
Lamina rostrale: prosegue il rostro, portandosi<br />
dietro la commessura anteriore. Si congiunge alla<br />
lamina terminale, chiudendo anteriormente il III<br />
ventricolo.<br />
Il corpo calloso presenta 2 facce, quella superiore e quella inferiore:<br />
- faccia superiore: è larga circa 1,5 cm e rivolta cerso la<br />
profond<strong>it</strong>à della fessura interemisferica. È ricoperta dall’indusium<br />
griseum, un piccolo straterello di sostanza grigia dell’ippocampo<br />
dorsale.<br />
- Faccia inferiore: forma una concav<strong>it</strong>à in senso sag<strong>it</strong>tale rivolta<br />
verso il basso ed è poco convessa in senso trasversale. È larga<br />
cm, poiché si continua anche negli emisferi cerebrali, dove forma<br />
le pareti superiori del corno frontale della cella media dei 2<br />
ventricoli laterali.<br />
o Rapporti della faccia inferiore.<br />
Con la sua parte mediana è aderente alla faccia<br />
superiore del fornice (indietro) e con il margine<br />
superiore del setto pellucido (in avanti).<br />
Con le parti laterali forma il tetto della cella media<br />
e del corno frontale del III ventricolo.<br />
Da ciascun lato, il corpo calloso si continua dentro il centro semiovale<br />
dell’emisfero:<br />
- espande le sue fibre nervose, che vanno a formare la radiazione<br />
callosa.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 112 Anatomia del s<br />
Fornice.<br />
Il fornice è una lamina di sostanza bianca triangolare con base<br />
posteriore che si dispone quasi orizzontalmente al di sotto del corpo<br />
calloso.<br />
Il fornice permette di considerare due facce:<br />
- faccia superiore<br />
- faccia inferiore<br />
La faccia superiore del fornice:<br />
- indietro: aderisce strettamente alla faccia inferiore del corpo<br />
calloso<br />
- in avanti: si allontana dal corpo calloso e prende rapporto con il<br />
margine postero-inferiore del setto pellucido.<br />
- Sui lati: sporge nei ventricoli laterali, al di sotto dell’ependima,<br />
contribuendo a formare il pavimento della cella media.<br />
La faccia inferiore del fornice è in rapporto per tutta la sua estensione<br />
con la tela corioidea del III ventricolo:<br />
- nella sua parte media forma la vola del III ventricolo<br />
- le parti laterali si adagiano sopra i talami.<br />
Nella parte posteriore il fornice risulta formato sui lati da due benderelle<br />
bianche appiatt<strong>it</strong>e, dette gambe del fornice:<br />
- convergono dall’indietro in avanti verso la linea mediana, fino a<br />
toccarsi tra loro<br />
- tra le due gambe vi sono numerosi fascetti di fibre mieliniche che<br />
vanno a cost<strong>it</strong>uire lo psalterium.<br />
o Lo psalterium rappresenta la commessura armonica,<br />
ovvero fasci mielinici che mettono in collegamento<br />
l’ippocampo ventrale con quello del lato opposto.<br />
- Ciascuna gamba del fornice è la prosecuzione della fimbria<br />
dell’ippocampo che ne è sottostante, passante posteriormente al<br />
talamo.<br />
Le due gambe del fornice proseguono verso l’alto e in avanti si<br />
accollano tra loro, formando il corpo del fornice.<br />
Il corpo anteriormente si divide in due cordoni bianchi di forma cilindrica,<br />
le colonne del fornice:<br />
- piegano verso il basso in corrispondenza della parete inferiore<br />
del III ventricolo<br />
- divergono e passano anteriormente alla commessura anteriore.<br />
- Queste piegano in basso e verso l’indietro, andando a<br />
raggiungere i corpi mammillari da ciascun lato.<br />
Il fornice accoglie i seguenti fasci di fibre:<br />
- fascio mammillare del fornice: detto anche fascio ippocampomammillare,<br />
che dall’ippocampo ventrale si porta al corpo<br />
mammillare dell’ipotalamo.<br />
- Fascio olfattivo del corno di Ammone: collega l’ippocampo<br />
ventrale con il lobo olfattivo e la sostanza perforata anteirore.<br />
- Fibre della commessura armonica: formano lo psalterium.,<br />
quindi il fornice è la formazione commessurale<br />
dell’archicorteccia.<br />
Commessura anteriore.<br />
La commessura anteriore è un cordone bianco, del diametro di 4-5 mm<br />
teso tra i due emisferi cerebrali in corrispondenza della parete anteriore<br />
del III ventricolo:<br />
- posto anteriormente alle colonne del fornice
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 113 Anatomia del s<br />
- consta di due fasci che si uniscono nella loro parte media:<br />
o anteriore: molto sottile, forma un’ansa a concav<strong>it</strong>à<br />
anteriore e collega tra loro i due lobi olfattivi.<br />
o Posteriore: è di maggiori dimensioni e connette il lobulo<br />
dell’ippocampo e l’amigdala di un lato con il<br />
controlaterale.<br />
Setto pellucido.<br />
Il setto pellucido è una sottile lamina verticale s<strong>it</strong>uata nel piano sag<strong>it</strong>tale<br />
mediano:<br />
- si interpone tra il corpo calloso e il fornice, dove anteriormente<br />
queste due formazioni si allontanano tra loro.<br />
- Si adatta all’intervallo tra le due formazioni, avendo una forma di<br />
conseguenza.<br />
Il setto pellucido mostra:<br />
- due facce<br />
o destra<br />
o sinistra<br />
- tre margini<br />
o anteriore<br />
o superiore<br />
o infero-posteriore.<br />
Le due facce del setto pellucido danno sulla cav<strong>it</strong>à del corno frontale del<br />
ventricolo laterale, cost<strong>it</strong>uendone la parete mediale.<br />
Il margine superiore è rettilineo e aderisce alla faccia inferiore del corpo<br />
calloso. Stessa cosa per il margine anteriore, che si adatta alla<br />
concav<strong>it</strong>à del ginocchio del corpo calloso.<br />
Il margine infero-posteriore è concavo e si adatta alla faccia superiore<br />
del fornice.<br />
Il setto pellucido consta di due lamine miste di sostanza bianca e<br />
sostanza grigia:<br />
- le due lamine formano una cav<strong>it</strong>à interposta tra loro, la cav<strong>it</strong>à del<br />
setto pellucido.<br />
- Le pareti della cav<strong>it</strong>à sono rivest<strong>it</strong>e di sostanza grigia.<br />
Il principale sistema di fibre che entrano nel setto pellucido è la stria<br />
olfattiva mediale:<br />
- dal setto emanano fibre nervose che entrano nella stria midollare<br />
del talamo, per giungere nel nucleo dell’abenula dell’ep<strong>it</strong>alamo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 114 Anatomia del s<br />
Ventricoli cerebrali.<br />
I ventricoli cerebrali sono le cav<strong>it</strong>à scavate all’interno dell’encefalo:<br />
- sono intercomunicanti mediante fori<br />
- vi circola il liquido cefalo-rachidiano.<br />
Questi ventricoli sono:<br />
- IV ventricolo: in continu<strong>it</strong>à con il canale centrale del midollo<br />
spinale ed è compreso tra bulbo e ponte anteriormente e<br />
cervelletto posteriormente.<br />
- Aquedotto cerebrale di Silvio: percorre il mesencefalo,<br />
collegando III e IV ventricolo.<br />
- III ventricolo: scavato nel diencefalo<br />
- Ventricoli laterali: formazioni pari accolte nell’emisfero<br />
cerebrale, comunicanti con il III ventricolo tram<strong>it</strong>e il foro<br />
interemisferico di Monro.<br />
IV ventricolo.<br />
Il IV ventricolo è una cav<strong>it</strong>à impari che si trova in posizione mediana tra:<br />
- bulbo e ponte anteriormente<br />
- cervelletto posteriormente.<br />
Comunica inferiormente con il canale centrale del midollo spinale e<br />
superiormente con l’acquedotto di Silvio.<br />
Il IV ventricolo somiglia ad una fessura quasi verticale, lunga 3 cm e<br />
larga 2, che presenta:<br />
- parete posteriore, chiamata volta.<br />
- Parete anteriore, detta pavimento.<br />
- Quattro margini: due superiori e due inferiori<br />
- Quattro angoli: inferiore, superiore, due laterali.<br />
Il pavimento del IV ventricolo ha la forma di un rombo e risulta<br />
dall’unione di due triangoli s<strong>it</strong>uati uno sul bulbo e uno sul ponte:<br />
- il pavimento risulta percorso da un solco mediano, detto solco<br />
del calamo scr<strong>it</strong>torio.<br />
La volta del IV ventricolo è formata da due piani inclinati, che si<br />
incontrano in corrispondenza dell’ilo del cervelletto, formando un’angolo<br />
detto fastigio.<br />
Si possono pertanto individuare due versanti nella volta del IV ventricolo:<br />
- versante superiore: è dato lateralmente dai due peduncoli<br />
cerebellari superiori e nella parte mediale dal velo midollare<br />
superiore.<br />
- Versante inferiore: è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da differenti strati, che dalla<br />
profond<strong>it</strong>à alla superficie sono<br />
o Velo midollare posteriore: lamina di sostanza bianca<br />
proveniente dal cervelletto.<br />
o Membrana otturatoria (tectoria): un sottile strato di<br />
cellule ependimali.<br />
o Tela corioidea del IV ventricolo: formata dalla pia madre<br />
che si insinua, assieme a un grumo di vasi, tra la faccia<br />
inferiore del cervelletto e la membrana otturatoria.<br />
La tela corioidea del IV ventricolo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla pia madre che si<br />
addentra tra la faccia inferiore del cervelletto e la membrana otturatoria:<br />
- ha forma di un triangolo con apice inferiore e base superiore.<br />
- La tela corioidea mostra sulla faccia anteriore della cav<strong>it</strong>à i plessi<br />
corioidei del IV ventricolo, glomeruli vascolari che sporgono<br />
nella cav<strong>it</strong>à rivest<strong>it</strong>i dalla membrana otturatoria.<br />
- La tela corioidea è interrotta presso l’estrem<strong>it</strong>à inferiore dal foro<br />
del magendie, un foro che permette la fuoriusc<strong>it</strong>a di liquor nello<br />
spazio sottoaracnoidale.<br />
A livello degli angoli laterali sono presenti dei fori, detti fori di Luschka:<br />
- permettono la fuoriusc<strong>it</strong>a di liquido cefalorachidiano nello spazio<br />
sottoaracnoidale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 115 Anatomia del s<br />
Acquedotto cerebrale di Silvio<br />
L’acquedotto cerebrale di Silvio percorre tutto il mesencefalo, dal<br />
basso verso l’alto, decorrendo lungo il piano mediano.<br />
Questa cav<strong>it</strong>à mette in comunicazione il IV ventricolo con il III ventricolo,<br />
nei quali sono presenti i due orifizi inferiore e superiore<br />
rispettivamente:<br />
- misura in lunghezza circa 15 mm e 1-2 in larghezza<br />
- la forma muta a seconda del piano di sezione<br />
o comunque, la parte anteriore è sempre acuta, poiché è la<br />
prosecuzione del solco mediano del pavimento del IV<br />
ventricolo.<br />
III ventricolo.<br />
Il III ventricolo è una cav<strong>it</strong>à impari e mediana posta tra il talamo e<br />
l’ipotalamo e i relativi controlaterali, sotto il corpo calloso e il fornice.<br />
La cav<strong>it</strong>à comunica con:<br />
- acquedotto cerebrale di Silvio<br />
- ventricoli laterali, tram<strong>it</strong>e i fori interventricolari del Monro.<br />
Il ventricolo ha la forma di un imbuto con apice inferiore, di dimensioni:<br />
- lunghezza 2,5 cm.<br />
- altezza 2,5 cm.<br />
- Spessore 0,5 cm.<br />
Si possono distinguere nel III ventricolo:<br />
- 2 pareti laterali<br />
- una parete anteriore<br />
- una parete posteriore<br />
- un pavimento<br />
- una volta superiore.<br />
Ciascuna parete laterale è percorsa long<strong>it</strong>udinalmente dal solco<br />
ipotalamico del Monro, che si estende dall’acquedotto di Silvio al foro<br />
interventricolare:<br />
- la superficie sottostante a tale solco appartiene all’ipotalamo
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 116 Anatomia del s<br />
- la superficie sovrastante appartiene al talamo.<br />
- Il foro interventricolare del Monro (che mette in comunicazione<br />
il III ventricolo con quello laterale) si trova all’estrem<strong>it</strong>à anteriore<br />
della parete laterale, dove si incontra con quella anteriore:<br />
o Il foro è circoscr<strong>it</strong>to dal polo anteriore del talamo (post) e<br />
in avanti dalla colonna del fornice.<br />
La parete posteriore è molto sottile, simile ad un margine:<br />
- in alto presenta la base dell’epifisi<br />
- al di sotto si trova la commessura posteriore, che appare come<br />
un cordone bianco teso trasversalmente.<br />
- Inferiormente alla commessura, vi è l’orifizio superiore in cui si<br />
apre l’acquedotto cerebrale.<br />
La parete anteriore del III ventricolo è anch’essa molto sottile:<br />
- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a in alto dalle due colonne del fornice.<br />
o Queste divaricano verso i lati e verso il basso,<br />
circoscrivendo anteriormente il foro interventricolare<br />
o Nel loro decorso delim<strong>it</strong>ano uno spazio la cui profond<strong>it</strong>à è<br />
percorsa dalla commessura anteriore (che decorre<br />
innanzi alle colonne del fornice).<br />
- Al di sotto della commessura anteriore, la parete è data dalla<br />
lamina terminale, che inferiormente raggiunge il chiasma ottico.<br />
Il pavimento del III ventricolo si estende dalla parete posteriore a<br />
quella anteriore avendo l’aspetto di una fessura. È formata, in senso<br />
antero-posteriore, da:<br />
- chiasma ottico, congiungendosi con la lamina terminale<br />
- tuber cinereum<br />
- corpi mammillari<br />
- sostanza perforata posteriore.<br />
La volta del III ventricolo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla lamina corioidea ep<strong>it</strong>eliale,<br />
uno strato di cellule ependimali in continu<strong>it</strong>à con quelle che rivestono le<br />
altre pareti della cav<strong>it</strong>à del ventricolo:<br />
- la lamina corioidea ep<strong>it</strong>eliale è applicata alla faccia inferiore della<br />
tela corioidea del III ventricolo,<br />
o questa è formata dalla pia madre che si insinua dentro la<br />
fessura trasversa del cervello tra lo splenio del corpo<br />
calloso e la lamina quadrigemina<br />
o questa si spinge fino a sotto il fornice.<br />
La tela corioidea del III ventricolo presenta sul versante inferiore una<br />
serie di vasi addensati, i plessi corioidei del III ventricolo:<br />
- sporgono nella cav<strong>it</strong>à del ventricolo rivest<strong>it</strong>i dalla sola lamina<br />
corioidea ep<strong>it</strong>eliale<br />
La tela corioidea del III ventricolo non ne cost<strong>it</strong>uisce solo la volta, ma si<br />
espande da ciascun lato:<br />
- si porta tra il fornice e la faccia superiore del talamo fino a<br />
raggiungere il ventricolo laterale.<br />
- Del ventricolo laterale forma il braccio superiore del plesso<br />
corioideo laterale della cella media.<br />
Ventricoli laterali.<br />
I due ventricoli laterali (destro e sinistro) sono due formazioni<br />
ventricolari pari poste all’interno di ciascun emisfero cerebrale:<br />
- comunicano con il III ventricolo tram<strong>it</strong>e il foro interventricolare<br />
di Monro, posto anteriormente nel III ventricolo.<br />
- Sono paragonabili a strette fessure che descrivono un’ellissi<br />
incompleta (aperta in avanti e in basso).<br />
- Circondano il talamo e il nucleo caudato sopra e indietro.<br />
Nel ventricolo laterale si possono distinguere:<br />
- braccio superiore: al di sopra del talamo e del nucleo caudato.<br />
- Braccio inferiore: sotto il talamo e il nucleo caudato<br />
- Crocicchio ventricolare: zona che si trova in corrispondenza<br />
del polo posteriore del talamo, in cui si uniscono i due bracci.<br />
- Braccio posteriore: tronco di cav<strong>it</strong>à che si diparte dal crocicchio<br />
e penetra nel lobo occip<strong>it</strong>ale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 117 Anatomia del s<br />
Braccio superiore del ventricolo laterale.<br />
Il braccio superiore è lungo 6-7 cm. È diviso da un piano frontale<br />
passante per il foro interventricolare in:<br />
- corno frontale: parte anteriore al piano<br />
- cella media: parte retrostante al piano di sezione.<br />
Il corno frontale è incurvato con concav<strong>it</strong>à rivolta lateralmente. Ha<br />
forma grossomodo triangolare, mostrando tre pareti:<br />
- parete superiore: data dalla faccia inferiore del corpo calloso,<br />
che si ripiega in avanti nel ginocchio, il quale avvolge il corno<br />
frontale del braccio anteriore.<br />
- Parete infero-laterale: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla testa del nucleo caudato.<br />
- Parete mediale: è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dal setto pellucido in alto e dalle<br />
colonne del fornice in basso.<br />
La cella media del ventricolo laterale appare come una fessura<br />
orizzontale, se vista in sezione laterale, larga 1,5 cm.<br />
La cella mostra due pareti:<br />
- parete superiore: formata dalla faccia inferiore del corpo<br />
calloso.<br />
- Parete inferiore: in senso latero-mediale è data dal tronco del<br />
nucleo caudato e dalla faccia superiore del talamo, dal contorno<br />
laterale del fornice.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 118 Anatomia del s<br />
il confine tra nucleo caudato e talamo è segnato long<strong>it</strong>udinalmente da un<br />
solco, il solco opto-striato, con due formazioni che cost<strong>it</strong>uiscono la<br />
stria terminale:<br />
- tenia semicircolare, fascetto di fibre nervose che proviene dal<br />
nucleo amigdaloideo<br />
- sopra la tenia decorre la vena terminale, ricoperta da un<br />
ispessimento dell’ependima, la lamina cornea.<br />
Sulla volta della cella media è visibile il braccio superiore del plesso<br />
corioideo laterale:<br />
- è una dipendenza della tela corioidea del III ventricolo, che si<br />
insinua tra il talamo e il fornice.<br />
- Tutte le pareti sono rivest<strong>it</strong>e da ependima, il quale presenta degli<br />
ispessimenti laterali.<br />
Braccio inferiore del ventricolo laterale.<br />
Il braccio inferiore del ventricolo laterale è anche detto corno<br />
temporale:<br />
- fessura lunga 4 cm che si dirige dal crocicchio ventricolare verso<br />
il polo temporale dell’emisfero cerebrale, passando in vicinanza<br />
del margine infero-mediale dell’emisfero.<br />
- Descrive una ampia curva aperta superiormente.<br />
Il corno temporale presenta:<br />
- parete supero-laterale.<br />
- parete infero-mediale.<br />
La parete supero-laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da:<br />
- tapetum, lamina di sostanza bianca formata da fascio occip<strong>it</strong>o<br />
frontale e radiazione callosa<br />
- coda del nucleo caudato: posta medialmente al braccio<br />
inferiore.<br />
La parete infero-mediale è formata:<br />
- dal corno d’ammone, formazione che forma un grosso rilievo<br />
dell’ippocampo ventrale<br />
- dalla fimbria dell’ippocampo, s<strong>it</strong>uata medialmente al corno<br />
d’ammone.<br />
In corrispondenza de margine mediale del corno temporale del ventricolo<br />
laterale, la pia madre che tappezza la parete laterale della fessura<br />
trasversa del cervello del Bichat, si affonda:<br />
- l’introflessione della pia madre cost<strong>it</strong>uisce il braccio inferiore del<br />
plesso corioideo laterale, in quale è rivest<strong>it</strong>o dall’introflessione<br />
dell’ependima nel margine mediale.<br />
Braccio posteriore del ventricolo laterale.<br />
Il braccio posteriore del ventricolo laterale è una cav<strong>it</strong>à incurvata<br />
medialmente che, per 2-3 cm, si affonda verso il polo occip<strong>it</strong>ale.<br />
Presenta tre pareti:<br />
- parete supero-laterale: è in continuazione con la parete superolaterale<br />
del corno temporale (braccio inferiore), quindi è rivest<strong>it</strong>a<br />
dal tapetum.<br />
- Parete mediale: presenta due rilievi orizzontali sovrapposti<br />
o Bulbo del corno occip<strong>it</strong>ale: è il rilievo superiore,<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalle fibre del forceps major (dallo splenio del<br />
corpo calloso si portano verso il polo occip<strong>it</strong>ale).<br />
o Calcar avis: espressione ventricolare della scissura<br />
calcarina.<br />
- Parete inferiore: data dall’eminenza collaterale, rilievo dovuto<br />
alla scissura collaterale, che vi decorre al di sotto.<br />
Plesso corioideo laterale.<br />
Il plesso corioideo laterale è un lungo cordone rossastro e granuloso,<br />
accolto nel ventricolo laterale:<br />
- inizia a livello del foro interventricolare<br />
- si spinge sulla parete inferiore della cella media del braccio<br />
anteriore del ventricolo laterale<br />
- passa nel crocicchio, circondando il polo posteriore del talamo.<br />
- Si continua nel corno temporale (braccio inf.) adagiato sopra la<br />
fimbria e il corno d’Ammone.<br />
Descrive una U aperta anteriormente, avendo un braccio superiore (nella<br />
cella media) e uno inferiore (nel corno temporale).<br />
Il plesso corioideo laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla pia madre che si spinge nel<br />
ventricolo laterale, ove sporge rivest<strong>it</strong>a dall’ependima:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 119 Anatomia del s<br />
- entra come espansione della tela corioidea del III ventricolo,<br />
insinuandosi tra talamo e fornice.<br />
- Nel corno temporale arriva passando per la parte laterale della<br />
fessura trasversa del cervello del Bichat, sollevando l’ependima<br />
del margine mediale del braccio inferiore.<br />
Meningi.<br />
Le meningi sono tre membrane connettivali che avvolgono l’encefalo e il<br />
midollo spinale, oltre al primo tratto dei nervi che emergono dal<br />
nevrasse.<br />
Poiché vi sono meningi che rivestono sia l’encefalo che il midollo<br />
spinale, si distingue in:<br />
- meningi encefaliche<br />
- meningi spinali.<br />
Queste meningi sono simili dal punto di vista strutturale e in in continu<strong>it</strong>à<br />
a livello del grande foro occip<strong>it</strong>ale, ma presentano delle differenze<br />
soprattutto per i rapporti che prendono con il conten<strong>it</strong>ore osseo.<br />
Dall’esterno all’interno si distinguono:<br />
- dura madre: connettivo fibroso, ricco in fibre elastiche.<br />
- Aracnoide: seconda meninge, caratterizzata da un connettivo<br />
più lasso<br />
- Pia madre: meninge più interna, connettivo lasso.<br />
Le membrane meningee contribuiscono a delim<strong>it</strong>are spazi che<br />
dall’esterno all’interno sono:<br />
- spazio epidurale: s<strong>it</strong>uato all’esterno della dura madre, tra il<br />
periostio interno e la dura.<br />
- Spazio sottodurale o infradurale: tra la dura madre e<br />
l’aracnoide.<br />
- Spazio subaracnoideo: tra l’aracnoide e la pia madre,<br />
contenente il liquor e caratterizzato da trabecole connettivali.<br />
Il ruolo funzionale delle meningi è:<br />
- dura madre: proteggere il nevrasse.<br />
- Aracnoide e pia madre: formare la barriera ematoencefalica e<br />
produrre liquido cefalorachidiano.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 120 Anatomia del s<br />
Struttura e configurazione delle meningi encefaliche.<br />
Dura madre encefalica.<br />
La dura madre encefalica riveste la cav<strong>it</strong>à cranica ed è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da<br />
due strati:<br />
- strato periostale: strato esterno, aderente al periostio della<br />
cav<strong>it</strong>à craica<br />
- strato meningeo propriamente detto: strato più interno.<br />
Questi due strati sono normalmente fusi tra loro, ma si separano in<br />
alcune aree per accogliere i seni della dura madre:<br />
- vasi venosi che drenano il sangue dall’encefalo.<br />
Lo strato periostale aderisce al periostio della cav<strong>it</strong>à cranica<br />
(endocranio), presentando maggiore aderenza:<br />
- lungo le suture<br />
- a livello della base cranica<br />
- lungo il forame occip<strong>it</strong>ale.<br />
o Eccezione nella zona del Marchant: dal margine<br />
posteriore delle piccole ali dello sfenoide al solco<br />
occip<strong>it</strong>ale interno.<br />
o Con l’invecchiamento anche queste aree si ispessiscono.<br />
Dallo strato meningeo partono setti che si addentrano nella cav<strong>it</strong>à<br />
cranica e la suddividono in logge.<br />
Questi setti hanno lo scopo principale di mantenere la<br />
compartimentazione degli apparati e lim<strong>it</strong>are gli spostamenti<br />
dell’encefalo.<br />
I setti sono soprannominati:<br />
- falci: se hanno andamento sag<strong>it</strong>tale<br />
- tende o tentori: se hanno andamento orizzontale.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 121 Anatomia del s<br />
1. La falce cerebrale è una spessa piega falciforme estesa<br />
sag<strong>it</strong>talmente sulla linea mediana:<br />
- dall’osso frontale all’osso occip<strong>it</strong>ale<br />
- accolta nella fessura interemisferica dei lobi telencefalici.<br />
- La base posteriore si inserisce sulla faccia superiore del tentorio<br />
del cervelletto.<br />
- Le facce laterali sono in rapporto con le facce mediali dei due<br />
emisferi.<br />
- Il margine superiore è convesso e si inserisce sulla superficie<br />
superiore del cranio.<br />
o È per la maggior parte sdoppiato nelle due lamine<br />
(periostale e propriamente detta) poiché accoglie il seno<br />
sag<strong>it</strong>tale superiore.<br />
o È adeso al solco sag<strong>it</strong>tale.<br />
- L’apice anteriore termina nel foro cieco, anteriormente alla crista<br />
galli dell’etmoide.<br />
2. La falce cerebellare è un sepimento mediano s<strong>it</strong>uato sotto il tentorio<br />
del cervelletto e sporge in avanti verso l’incisura posteriore del<br />
cervelletto:<br />
- la base aderisce alla superficie inferiore del tentorio del<br />
cervelletto.<br />
- L’apice termina in corrispondenza del grande foro occip<strong>it</strong>ale.<br />
- Il margine anteriore è concavo e libero<br />
- Il margine posteriore è convesso e si inserisce sulla cresta<br />
occip<strong>it</strong>ale interna<br />
o È sdoppiato e contiene al suo interno il seno occip<strong>it</strong>ale.<br />
3. Il tentorio del cervelletto, localizzato nella fossa cranica inferiore , è<br />
un setto trasversale a forma di mezza luna che:<br />
- copre il cervelletto inferiormente<br />
- da appoggio ai lobi occip<strong>it</strong>ali dei due emisferi cerebrali.<br />
Questo setto presenta due facce:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 122 Anatomia del s<br />
- faccia superiore: al centro aderisce la base della falce<br />
cerebrale.<br />
- Faccia inferiore: da adesione, nella sua porzione mediana, alla<br />
falce cerebellare.<br />
I due margini del tentorio sono:<br />
- margine anteriore: è concavo e delim<strong>it</strong>a, assieme al dorso della<br />
sella turcica il forame ovale del Pacchioni, in cui si affacciano:<br />
o la parte anteriore della superficie superiore del verme,<br />
o la porzione dorsale del mesencefalo,<br />
o le arterie cerebrali posteriori.<br />
- Margine posteriore: è convesso e sdoppinandosi si inserisce:<br />
o Anteriormente sul margine superiore della piramide del<br />
temporale, accogliendo il seno petroso superiore,<br />
o Posteriormente sul solco trasverso della squama<br />
dell’occip<strong>it</strong>ale, accogliendo il seno trasverso.<br />
A livello dell’apice della piramide del temporale, la dura madre forma un<br />
recesso, detto cavo trigeminale, che accoglie il ganglio semilunare del<br />
Gasser, da cui il trigemino si divide.<br />
4. Il diaframma della sella (o tenda dell’ipofisi) è una piccola piega<br />
orizzontale che chiude superiormente la sella turcica:<br />
- rimane solamente un piccolo foro per il passaggio dell’infundibolo<br />
e del peduncolo ipofisario<br />
- aderisce ai margini della sella turcica.<br />
NOTA CLINICA. Il diaframma della sella è divenuto molto importante<br />
chirurgicamente in segu<strong>it</strong>o all’aumento del numero di interventi di<br />
ipofisectomia esegu<strong>it</strong>i per asportare adenomi ipofisari:<br />
- questi spesso causano disturbi clinici che provocano una<br />
compressione del diaframma verso il chiasma dei nervi ottici che<br />
lo sovrasta.<br />
5. La tenda del bulbo olfattivo è un piccolo sepimento di dura madre<br />
che protegge il bulbo olfattivo posandosi sulla lamina cribrosa<br />
dell’etmoide.<br />
Aracnoide encefalica.<br />
L’aracnoide è una sottile membrana trasparente che avvolge<br />
completamente l’encefalo e non si insinua nei solchi e nelle scissure:<br />
- penetra nelle fessure sag<strong>it</strong>tali degli emisferi cerebrali e<br />
cerebellari, nella fessura orizzontale tra gli emisferi cerebrali e<br />
cerebellari.<br />
L’aracnoide passa sopra alle scissure e ai solchi, nei quali invece si<br />
approfonda la pia madre:<br />
- si formano dei compartimenti allungati dello spazio sub<br />
aracnoideo, detti fiumi, entro i quali decorrono numerosi vasi<br />
sanguigni.<br />
- Vasi e nervi nello spazio subaracnoideo sono connessi alla pia e<br />
all’aracnoide da piccole trabecole e rivest<strong>it</strong>e da un sottile strato di<br />
cellule di derivazione leptomeningea.<br />
Soprattutto a livello della base cranica, l’aracnoide e la pia sono<br />
separate da spazi slargati di varia grandezza nello spazio<br />
subaracnoideo, dette cisterne:<br />
- cisterna cerebellomidollare (o magna): ha forma triangolare ed<br />
è s<strong>it</strong>uata tra la faccia dorsale del tratto caudale del bulbo e la<br />
faccia inferiore del cervelletto.<br />
o Tale cisterna comunica con il IV ventricolo tram<strong>it</strong>e il foro<br />
mediano di Magendie e i fori laterali di Luschka.<br />
o Può essere esegu<strong>it</strong>o il prelievo di liquor.<br />
- Cisterna silviana: formata per il passaggio dell’aracnoide al di<br />
sopra della scissura laterale, in cui passa sulla parte basale della<br />
scissua l’arteria cerebrale media.<br />
Sono presenti altre numerosissime cisterne, che si formano per il<br />
passaggio difforme dell’aracnoide e della pia madre tra loro.<br />
I villi e granulazioni dell’aracnoide sono piccole evaginazioni<br />
dell’aracnoide che racchiudono un piccolo diverticolo di spazio<br />
subaracnoideo:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 123 Anatomia del s<br />
- presentano un peduncolo e un grumo/granulo all’apice<br />
dell’estroflessione<br />
- sono la principale sede del riassorbimento del liquor<br />
- presenti in gran numero in prossim<strong>it</strong>à dei seni, in particolare a<br />
livello del seno sag<strong>it</strong>tale superiore.<br />
Pia madre encefalica.<br />
La pia madre aderisce strettamente a tutta la superficie dell’encefalo ed<br />
è in continuazione con quella che avvolge il midollo spinale:<br />
- differisce da quella del midollo spinale per la maggiore<br />
vascolarizzazione<br />
- penetra nei solchi e nelle scissure<br />
- a livello della volta del III e IV ventricolo è in diretto contatto con<br />
l’ependima, partecipando alla formazione di tele e plessi<br />
corioidei.<br />
- Le cellule della pia possono essere in uno o più strati.<br />
La pia madre è separata dai tessuti sottostanti dallo spazio subpiale,<br />
compreso tra la superficie interna della pia madre e la membrana basale<br />
della glia lim<strong>it</strong>ante encefalica:<br />
- si trovano piccole fibre collagene e piccoli vasi arteriosi e venosi<br />
connessi con le arteriole perforanti nel tessuto nervoso.<br />
La pia madre è innervata da fibre provenienti dal plesso simpatico<br />
pericarotideo e da alcuni nervi encefalici.<br />
La pia madre è disposta tra i vasi dello spazio subaracnoideo e quelli<br />
subpiali e periva scolari formando una barriera, che:<br />
- impedisce a farmaci o altre sostanze di penetrare negli spazi<br />
periva scolari encefalici.<br />
- Le cellule piali avvolgono anche le arteriole che si immettono nel<br />
tessuto nervoso, accompagnandole fino ai capillari<br />
o Permettono di regolare la comunicazione tra sangue e<br />
tessuti, lim<strong>it</strong>ando la diffusione di neurotrasmett<strong>it</strong>ori<br />
impropri all’interno del tessuto nervoso<br />
o Le venule ne sono prive.<br />
Struttura e configurazione delle meningi spinali.<br />
Dura madre spinale.<br />
A livello del grande forame occip<strong>it</strong>ale, la dura madre encefalica<br />
trapassa nella dura madre spinale:<br />
- lo strato periostale della dura aderisce al periostio del canale<br />
vertebrale<br />
- si forma lo spazio epidurale, tra lo strato periostale e quello<br />
meningeo della dura madre.<br />
La dura madre spinale cost<strong>it</strong>uisce una guaina tubulare di tessuto<br />
connettivo lamellare, detta sacco durale, contenente fibre elastiche e<br />
vasi sanguigni attorno al midollo spinale e al filum terminale (cauda<br />
equina):<br />
- fissato superiormente al grande foro occip<strong>it</strong>ale<br />
- in rapporto anteriormente con il legamento long<strong>it</strong>udinale anteriore<br />
delle vertebre<br />
- in rapporto posteriormente con i legamenti gialli.<br />
- tessuto adiposo e i plessi venosi contenuti nello spazio epidurale.<br />
Per la maggiore adesione della dura madre ai legamenti sono presenti i<br />
legamenti vertebrodurali:<br />
- anteriori, fissano al legamento long<strong>it</strong>udinale posteriore<br />
- posteriori, fissano al legamento giallo<br />
- laterali, fissano all’arco vertebrale.<br />
A livello della L2 o L3 la dura madre si fonde con le altre meningi spinali<br />
in una guaina unica, il cono durale:<br />
- riveste il filum terminale<br />
- finisce alla faccia posteriore del coccige, dove si perde nel<br />
periostio.<br />
La dura madre spinale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da strati concentrici di connettivo<br />
lamellare:<br />
- fasci di fibre collagene long<strong>it</strong>udinali, trasversali e obliqui.<br />
- Rete di fibre elastiche.<br />
Vascolarizzazione:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 124 Anatomia del s<br />
- arterie: le arterie radicolari formano due reti sulla superficie della<br />
dura madre<br />
- vene: sboccano nelle vene radicolari e successivamente nei<br />
plessi venosi vertebrali interni.<br />
- Vasi linfatici: mancanti.<br />
Aracnoide spinale.<br />
L’aracnoide spinale è una sottile membrana traslucida nella quale si<br />
distinguono due foglietti:<br />
- foglietto parietale: accollato alla superficie profonda della dura<br />
madre<br />
- foglietto viscerale: strato che è un<strong>it</strong>o al foglietto parietale da<br />
numerose trabecole aracnoidali.<br />
Tra la dura madre e l’aracnoide vi è uno spazio virtuale, lo spazio<br />
subdurale spinale.<br />
I vasi che penetrano nello spazio subaracnoideo spinale sono avvolti da<br />
un sottile involucro dell’aracnoide.<br />
Nello spazio subaracnoideo circola il liquido cefalorachidiano:<br />
- in alto, lo spazio subaracnoideo è in continu<strong>it</strong>à con quello<br />
encefalico<br />
- in basso, termina con la cisterna terminale, s<strong>it</strong>uata tra il cono<br />
terminale e l’estrem<strong>it</strong>à caudale del canale vertebrale (L1-2 – S2)<br />
o in tale cisterna si è sol<strong>it</strong>i prelevare il liquor, mediante la<br />
rachicentesi.<br />
L’aracnoide è stabilizzato in alcuni punti da alcuni legamenti:<br />
- legamento leptomeningeo posteriore: sottile piega sag<strong>it</strong>tale<br />
mediana che collega l’aracnoide con la pia madre, a livello del<br />
solco mediano posteriore del midollo.<br />
- Legamento leptomeningeo posterolaterale: è più sottile e più<br />
cribrato, a livello delle emergenze delle radicole posteriori dei<br />
nervi spinali.<br />
- Legamento leptomeningeo anteriore: scarsamente presente, a<br />
livello della fessura mediana anteriore.<br />
Questi legamenti nascono da una lamina cribrosa detta strato<br />
leptomeningeo intermedio, presente nello spazio subaracnoideo:<br />
- formato da due foglietti talora separati e talora un<strong>it</strong>i:<br />
o lamina esterna: adesa all’aracnoide<br />
o lamina interna: in rapporto con vasi e radici dei nervi<br />
spinali dello spazio subaracnoideo spinale.<br />
- Agisce come un diaframma che ammortizza le correnti di liquor.<br />
Lo spazio subaracnoideo spinale è attraversato dalle radici dei nervi<br />
spinali:<br />
- queste sono avvolte dal foglietto viscerale dell’aracnoide, che ne<br />
forma una guaina.<br />
- L’aracnoide ha un aspetto spongioso, dovuto a vasi entranti e<br />
uscenti (dura midollo, midollo-dura) e a tratti connettivali.<br />
L’aracnoide è formato da:<br />
- fasci di collagene<br />
- fibre elastiche<br />
- cellule mesenchimali appiatt<strong>it</strong>e che tappezzano le pareti (erano<br />
l’abbozzo del sistema nervoso centrale).<br />
Pia madre spinale.<br />
La pia madre spinale è la più interna delle meningi e aderisce<br />
intimamente al midollo spinale e al filum terminale.<br />
Presenta due superfici:<br />
- interna<br />
- esterna, separata dall’aracnoide dallo spazio subaracnoideo.<br />
Dalla superficie esterna si distaccano i legamenti denticolati destri e<br />
sinistro, che disposti frontalmente, uniscono la pia alla dura madre:<br />
- decorrono tra le emergenze delle radicole posteriori e quelle delle<br />
anteriori.<br />
- Sono generalmente 21 per lato<br />
o Il primo incrocia l’arteria vertebrale, nel punto in cui<br />
questa perfora la dura madre<br />
o L’ultimo è a livello del foro d’usc<strong>it</strong>a del 12 nervo toracico o<br />
del primo lombare.<br />
La superficie interna della pia madre aderisce alla sostanza bianca del<br />
midollo spinale per mezzo della glia marginale:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 125 Anatomia del s<br />
- si approfonda nella fessura mediana<br />
- passa a ponte sul setto mediano posteriore<br />
Il setto mediano posteriore e quelli primari e secondari, che<br />
accompagnano i vasi nella sostanza bianca, sono di natura gliale e non<br />
derivano dalla pia meningea.<br />
Nella pia madre spinale vi sono due strati:<br />
- esterno: da cui dipendono i legamenti denticolati, formato da<br />
fibre collagene long<strong>it</strong>udinali.<br />
- Pia intima: strato interno, formato da esili fascetti di collagene ad<br />
andamento circolare<br />
o Tra i due strati probabile spazio linfatico.<br />
La principale funzione della pia madre è di barriera meccanica tra:<br />
- lo spazio subaracnoideo<br />
- spazi subpiale e perivascolare.<br />
La pia madre è irrorata dai rami delle arterie spinali. È innervata da:<br />
- rami sens<strong>it</strong>ivi provenienti dalle radici posteriori<br />
- rami meningei dei nervi spinali<br />
Liquido cefalorachidiano.<br />
Il liquido cefalorachidiano è un liquido incolore e limpido contenuto:<br />
- nei ventricoli<br />
- nello spazio sottoaracnoidale<br />
- nel canale centrale del midollo spinale.<br />
La funzione primaria è quella di mantenere l’equilibrio osmotico degli<br />
elementi nervosi.<br />
Altre funzioni sono:<br />
- formare un cuscinetto liquido a funzione protettiva attorno al<br />
nevrasse<br />
- ricevere la linfa dal tessuto nervoso, eliminando i prodotti del suo<br />
metabolismo.<br />
Il liquor è secreto dai plessi corioidei all’interno dei ventricoli cerebrali,<br />
soprattutto in corrispondenza dei ventricoli laterali, dove i plessi corioidei<br />
sono maggiormente sviluppati:<br />
- dai ventricoli laterali al III ventricolo attraverso il foro<br />
interventricolare di Monro<br />
- dal III ventricolo passa attraverso l’acquedotto cerebrale di<br />
Silvio per giungere nel IV ventricolo.<br />
- dal IV ventricolo si porta nello spazio subaracnoidale attraverso i<br />
fori di Luschka e il foro del Magendie.<br />
Il liquido cefalorachidiano viene riassorb<strong>it</strong>o dai vasi capillari sanguiferi<br />
nello spazio subaracnoidale e dai corpuscoli granulari di Pacchioni.<br />
Plessi e tele corioidee.<br />
I plessi corioidei si distribuiscono nei vari ventricoli, pertanto si ha:<br />
- tela corioidea e plessi corioidei del IV ventricolo.<br />
- Tela corioidea del III ventricolo e relativi plessi<br />
- Plesso corioideo laterale.<br />
IV ventricolo. La tela corioidea del IV ventricolo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da:<br />
- pia madre: si addentra tra la faccia inferiore del cervelletto e la<br />
membrana otturatoria.<br />
o Lamina triangolare con base in alto e apice in basso, che<br />
raggiunge l’obex.<br />
- Plessi corioidei del IV ventricolo: sono gravoccioli vascolari<br />
rivest<strong>it</strong>i dalla membrana otturatoria, che sporgono nella cav<strong>it</strong>à del<br />
IV ventricolo.<br />
III ventricolo. La tela corioidea del III ventricolo è posta sulla volta del<br />
III ventricolo, ed è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da:<br />
- lamina corioidea ep<strong>it</strong>eliale: è uno strato di cellule ependimali<br />
che tappezzano la pia madre<br />
- tela corioidea del III ventricolo: è uno strato di pia madre che si<br />
insinua al di sotto dello splenio del corpo calloso, passando per la<br />
fessura trasversa del cervello e portandosi fino a sotto il fornice.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 126 Anatomia del s<br />
- Plessi corioidei del III ventricolo: la tela presenta sul suo<br />
versante inferiore dei grumoli vascolari, i plessi, che si sporgono<br />
nelle cav<strong>it</strong>à del ventricolo stesso.<br />
Ventricoli laterali. Il plesso corioideo laterale è un lungo cordone<br />
rossastro e granuloso, accolto nel ventricolo laterale:<br />
- inizia a livello del foro interventricolare<br />
- si spinge sulla parete inferiore della cella media del braccio<br />
anteriore del ventricolo laterale<br />
- passa nel crocicchio, circondando il polo posteriore del talamo.<br />
- Si continua nel corno temporale (braccio inf.) adagiato sopra la<br />
fimbria e il corno d’Ammone.<br />
Descrive una U aperta anteriormente, avendo un braccio superiore (nella<br />
cella media) e uno inferiore (nel corno temporale).<br />
Il plesso corioideo laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla pia madre che si spinge nel<br />
ventricolo laterale, ove sporge rivest<strong>it</strong>a dall’ependima:<br />
- entra come espansione della tela corioidea del III ventricolo,<br />
insinuandosi tra talamo e fornice.<br />
- Nel corno temporale arriva passando per la parte laterale della<br />
fessura trasversa del cervello del Bichat, sollevando l’ependima<br />
del margine mediale del braccio inferiore.<br />
Principali vie sens<strong>it</strong>ive (fasci ascendenti).<br />
Le principali vie sens<strong>it</strong>ive possono essere suddivise in base ai cordoni a<br />
cui appartengono:<br />
- cordone anteriore:<br />
o lemnisco spinale (fascio spinotalamico anteriore).<br />
- Cordone laterale<br />
o Fascio spino cerebellare dorsale (di Flechisig)<br />
o Fascio spino cerebellare ventrale (di Gowers)<br />
o Lemnisco spinale (fascio spinotalamico laterale).<br />
o Fascio spino reticolare<br />
o Fascio spinotettale<br />
o Fascio spinolivare<br />
- Cordone posteriore<br />
o Lemnisco mediale<br />
Lemnisco spinale<br />
La via spino-talamo-corticale, o lemnisco spinale, porta gli impulsi<br />
sens<strong>it</strong>ivi di:<br />
- sensibil<strong>it</strong>à tattile protopatica<br />
- sensibil<strong>it</strong>à termica e dolorifica del tronco e degli arti<br />
Il lemnisco spinale è anche detto la via spino-talamo-corticale, poiché<br />
il percorso prevede:<br />
1. stimolo proveniente dal ganglio spinale sens<strong>it</strong>ivo della radice<br />
posteriore del nervo.<br />
2. Sinapsi a livello delle lamine IV, V, VI e VII su neuroni funicolari<br />
che emanano nuovi assoni.<br />
3. Spostamento controlaterale a livello della commessura bianca<br />
anteriore.<br />
4. Gli stimoli giungono al talamo (VLP) e fanno sinapsi nel nucleo<br />
ventrale posterolaterale e a livello dei nuclei intralaminari.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 127 Anatomia del s<br />
5. Partono assoni che giungono alla corteccia telencefalica, a<br />
livello delle aree sens<strong>it</strong>ive primarie (area 1, 2, e 3).<br />
Anatomicamente l’unione funzionale denominata lemnisco spinale si<br />
compone di due fasci ben distinti:<br />
- fascio spinotalamico anteriore: posto nel cordone anteriore,<br />
posteriormente ai fasci discendenti tettospinale e vestibolospinale<br />
e in continu<strong>it</strong>à con i fasci reticolospinali.<br />
- Fascio spinotalamico laterale: è in continu<strong>it</strong>à con quello<br />
anteriore con il quale si incontra a livello del tronco encefalico. È<br />
posto nel cordone laterale medialmente al fascio<br />
spinocerebellare.<br />
Anche per quanto riguarda sia la filogenesi, sia il tipo di stimolo<br />
trasportato, vi sono delle variazioni tra i due fasci spinotalamici:<br />
- fascio spinotalamico anteriore: porta uno stimolo sens<strong>it</strong>ivo<br />
proveniente dall’area controlaterale degli arti e del collo che<br />
prevede:<br />
o Impulsi dolorifici protopatici (grossolani).<br />
o Stimoli termici e tattili protopatici.<br />
- Fascio spinotalamico laterale: è di origine più recente e<br />
prevede stimoli:<br />
o Sensazioni dolorifiche.<br />
o Sensazioni termiche.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 128 Anatomia del s<br />
Lemnisco mediale.<br />
Il lemnisco mediale prevede tutti i fasci ascendenti del cordone<br />
posteriore, che trasmettono sensibil<strong>it</strong>à:<br />
- tattile epicr<strong>it</strong>ica<br />
- propriocettiva cosciente del tronco e degli arti.<br />
Per il suo percorso è anche detto via spino-bulbo-talamo-corticale,<br />
infatti nello specifico:<br />
- Origina da impulsi provenienti dai gangli spinali nella radice<br />
posteriore dei nervi spinali.<br />
- Sinapsi a livello del bulbo<br />
o Nucleo del fascicolo gracile, per il fascicolo gracile<br />
o Nucleo del fascicolo cuneato, per il fascicolo cuneato di<br />
Burdach.<br />
- le fibre si uniscono a formare un unico fascio, il lemnisco<br />
mediale, e attuano uno spostamento controlaterale.<br />
- Sinapsi nel talamo (nucleo ventrolaterale-posteriore), da dove<br />
partono fibre.<br />
- Le fibre terminano con sinapsi a livello della corteccia<br />
telencefalica, nell’area sens<strong>it</strong>iva primaria.<br />
Esistono due fasci di fibre che compongono il lemnisco mediale:<br />
- fascicolo gracile: composto da fibre che dipartono dalla<br />
estrem<strong>it</strong>à più caudale del midollo spinale fino alla base del tratto<br />
toracico.<br />
- Fascicolo cuneato: composto da fibre che partono dalla metà<br />
del tratto toracico del midollo spinale. Formato da:<br />
o Fibre dei nervi toracici superiori<br />
o Fibre dei nervi cervicali.<br />
I due fasci sono organizzati somatotopicamente, ovvero le fibre sono<br />
organizzate in modo tale che:<br />
- le fibre che hanno origine più caudale sono poste più<br />
medialmente<br />
- le fibre provenienti da zone più craniali sono poste lateralmente.<br />
In virtù di questa organizzazione somatotopica il fascicolo gracile è pi<br />
mediale del fascicolo cuneato.<br />
Le origini dei nervi sono:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 129 Anatomia del s<br />
- per 85% dai gangli spinali dei nervi spinali posteriori.<br />
- Per il 15% da neuroni delle lamine III e IV.<br />
Le fibre poi entrano nel bulbo, a livello dei nuclei gracile e cuneato,<br />
per poi effettuare lo spostamento controlaterale e giungere al talamo:<br />
- la differenza tra i due lemnischi consiste nella prima sinapsi:<br />
o il mediale la attua nel bulbo<br />
o lo spinale la attua nel midollo spinale, nella sost. Grigia.<br />
La sensibil<strong>it</strong>à trasportata da queste fibre è:<br />
- propriocettiva cosciente (vibrazioni, postura e movimento).<br />
- Informazioni tattili epicr<strong>it</strong>iche<br />
- Pressorie epicr<strong>it</strong>iche.<br />
-<br />
Fascio spinotettale<br />
Il fascio spinotettale è localizzato nel cordone laterale:<br />
- medialmente al fascio spinocerebellare<br />
- davanti al fascio spinotalamico laterale.<br />
Il percorso del fascio spinotettale prevede:<br />
- origine nelle lamine profonde della sostanza grigia, all’interno<br />
del midollo spinale<br />
- spostamento controlaterale all’interno della sostanza grigia<br />
- ascensione fino alla tubercolo quadrigemino superiore del<br />
tronco.<br />
La sua funzione riguarda:<br />
- Riflessi spino-visivi.<br />
- Impulsi dolorifici cutanei (tram<strong>it</strong>e fibre che si portano al talamo).<br />
Fascio spinoreticolare<br />
Il fascio spinoreticolare è un fascio frammisto ai fasci spinotalamici<br />
laterali, nel cordone laterale della sostanza bianca del midollo osseo:<br />
- Origina dai gangli dei nervi posteriori del midollo osseo e dai<br />
neuroni delle lamine IV, V, VI.<br />
- Si porta contro lateralmente<br />
- Termina nella sostanza reticolare del tronco encefalico e nel<br />
grigio periacqueduttale.<br />
Porta informazioni dolorifiche alla sostanza reticolare del tronco e al<br />
grigio periacqueduttale:<br />
- il grigio periacqueduttale riceve impulsi dolorifici anche<br />
dall’ipotalamo, quindi è un probabile centro d’integrazione di<br />
impulsi per il controllo del dolore.<br />
Fascio spinolivare<br />
Il fascio spinolivare è s<strong>it</strong>uato superficialmente nel cordone laterale del<br />
midollo:<br />
- origina da neuroni delle lamine profonde del grigio midollare.<br />
- Giunge ai nuclei olivari accessori mediale e dorsale sul bulbo.<br />
La funzione del fascio spinolivare è data dal seguente tipo di<br />
informazioni, che andranno poi riverberate al cervelletto:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 130 Anatomia del s<br />
- Esterocettive (da recettori cutanei)<br />
- Propriocettive (stimoli incoscienti).<br />
Fascio spinocerebellare dorsale (di Flechisig)<br />
Il fascio spinocerebellare dorsale decorre nella parte superficiale del<br />
cordone laterale in posizione dorsale rispetto al suo omonimo:<br />
- L’impulso arriva<br />
o dai gangli delle radici dei nervi spinali<br />
o da rami collaterali delle fibre ascendenti nel cordone<br />
posteriore<br />
- Fa sinapsi nella sostanza grigia del midollo a livello della lamina<br />
VII (nuclei di Clarke).<br />
- Non fa spostamento controlaterale<br />
- a livello del bulbo entra nel cervelletto tram<strong>it</strong>e il peduncolo<br />
cerebellare inferiore, per poi giungere alla corteccia.<br />
Le fibre hanno una disposizione somatotopica:<br />
- Quelle più superficiali portano informazioni dagli arti inferiori<br />
- Quelle più profonde dal tronco.<br />
Le funzioni sono di portare al cervelletto:<br />
- Impulsi esterocettivi (tattili e pressori)<br />
- Impulsi propriocettivi incoscienti dell’apparato locomotore del<br />
tronco e degli arti inferiori.<br />
Fascio spinocerebellare ventrale<br />
Il fascio spinocerebellare ventrale si trova in posizione analoga al suo<br />
omonimo, ma posto anteriormente ad esso nel cordone laterale.<br />
Il suo percorso differisce sensibilmente da quello dello spinocerebellare<br />
dorsale, infatti:<br />
- origina in neuroni delle lamine V-VII nel midollo toracolombare<br />
- si porta nel cordone laterale opposto (fa spostamento<br />
controlaterale)<br />
- ascende nel tronco encefalico, dove si sposta dorsalmente<br />
- dal mesencefalo entra nel cervelletto attraverso i tubercoli<br />
cerebellari superiori.<br />
- Giunge da li alla corteccia cerebellare.<br />
Le funzioni del fascio spinocerebellare ventrale sono le medesime del<br />
dorsale (esterocettivi e propriocettivi incoscienti), ma per gli arti superiori<br />
e la zona cervicale.<br />
Si mantiene pertanto l’organizzazione somatotopica delle fibre.<br />
Via<br />
sens<strong>it</strong>iva<br />
Lemnisco<br />
spinale<br />
Lemnisco<br />
mediale<br />
Percorso<br />
(sinapsi)<br />
Lamine IV, V, VI,<br />
VII > talamo ><br />
corteccia<br />
cerebrale<br />
Midollo spinale<br />
(senza sinapsi) –<br />
bulbo – talamo -<br />
Sensibil<strong>it</strong>à cordone Spostamento<br />
controlaterale<br />
Ant. Dolorifici e<br />
termo-tattili<br />
protopatici. Lat.<br />
Termici e dolorifici<br />
epicr<strong>it</strong>ici.<br />
Tattile e pressoria<br />
epicr<strong>it</strong>ica.<br />
Propriocettiva<br />
Anteriore<br />
e laterale<br />
Posterior<br />
e<br />
(fascicoli<br />
Sì.<br />
(commessura<br />
bianca<br />
anteriore)<br />
Sì.<br />
(Nel bulbo)
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 131 Anatomia del s<br />
Fascio<br />
spinotettale<br />
Fascio<br />
spinolivare<br />
Fascio<br />
spino -<br />
reticolare<br />
Fascio<br />
spino –<br />
cerebellare<br />
dorsale<br />
Fascio<br />
spinocereb<br />
ellare<br />
ventrale<br />
corteccia<br />
telencefalo<br />
Mid spinale -<br />
tubercolo<br />
quadrigemino<br />
superiore<br />
Grigia midollo –<br />
olive bulbari<br />
Grigio midollare –<br />
sostanza<br />
reticolare (tronco)<br />
Lamina VII –<br />
pedubcolo<br />
cerebellare<br />
infereriore (bulbo)<br />
– corteccia<br />
cerebellare<br />
Lamine V-VII –<br />
mesencefalo –<br />
tubercoli<br />
cerebellari<br />
superiori –<br />
corteccia<br />
cerebellare<br />
Via sens<strong>it</strong>iva trigeminale.<br />
cosciente (vibrazioni,<br />
postura e<br />
movimento).<br />
Riflessi spino-visivi<br />
Impulsi dolorifici<br />
cutanei<br />
Esterocettiva cutanea<br />
Propriocettiva<br />
gracile e<br />
cuneato)<br />
laterale Sì<br />
Laterale No<br />
Dolorifica Laterale Sì.<br />
Esterocettiva (tattile e<br />
pressoria).<br />
Propriocettiva del<br />
locomotore. (per la<br />
zona pelvica,<br />
lombare, sacrale e<br />
toracica)<br />
Esterocettiva (tattile e<br />
pressoria).<br />
Propriocettiva del<br />
locomotore. (per collo<br />
e arti superiori)<br />
Laterale<br />
(superfic)<br />
(sost. Grigia<br />
nel midollo)<br />
grigio<br />
midollare<br />
No.<br />
Laterale Sì.<br />
La via sens<strong>it</strong>iva trigeminale reca gli impulsi sens<strong>it</strong>ivi provenienti dalla<br />
testa alla corteccia cerebrale dell’area sens<strong>it</strong>iva primaria del lobo<br />
parietale dell’emisfero cerebrale.<br />
Questi impulsi vengono raccolti dalle terminazioni nervose del nervo<br />
trigemino (V), oltre che dalle terminazioni sens<strong>it</strong>ive dei nervi:<br />
- Facciale (VII)<br />
- Vago (X)<br />
- glosso-faringeo (IX).<br />
La via sens<strong>it</strong>iva trigeminale ha origine nel ganglio semilunare del<br />
Gasser, da cui diparte la radice sens<strong>it</strong>iva del nervo trigemino:<br />
- la radice discendente entra nella callotta del ponte, dove si divide<br />
in tre parti<br />
o radice discendente: molto lunga, dal ponte discende nel<br />
bulbo e nei primi segmenti cervicali.<br />
o Radice orizzontale: breve, ma voluminosa, che rimane<br />
nel ponte<br />
o Radice mesencefalica: sottile, che sale dal ponte alla<br />
callotta del mesencefalo.<br />
La radice discendente del nervo trigemino è formata dalle fibre del V<br />
nervo che recano sensibil<strong>it</strong>à tattile protopatica e termica e dolorifica della<br />
testa:<br />
- ad essa si aggiungono fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche provenienti da<br />
altri nervi che innervano parti lim<strong>it</strong>ate della testa<br />
o dal ganglio genicolato del nervo intermedio del facciale<br />
(VII)<br />
o dal ganglio superiore del nervo glosso-faringeo (IX).<br />
o Dal ganglio giugulare del nervo vago.<br />
- La radice discendente è affiancata da una colonna di sostanza<br />
grigia, il nucleo della radice discendente del nervo trigemino.<br />
o Vi penetrano le fibre della radice stessa.<br />
La radice orizzontale del nervo trigemino porta le fibre della sensibil<strong>it</strong>à<br />
tattile epicr<strong>it</strong>ica della testa, che terminano nel nucleo sens<strong>it</strong>ivo<br />
principale del nervo trigemino:<br />
- tale nucleo inizia appena sopra al nucleo della radice<br />
discendente<br />
- è posto nella callotta del ponte.<br />
La radice mesencefalica del nervo trigemino consta di fibre della<br />
radice del nervo trigemino che portano sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva dei<br />
muscoli dell’occhio:<br />
- accompagnata medialmente da una sottile colonna di sostanza<br />
grigia, il nucleo della radice mesencefalica del nervo<br />
trigemino,
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 132 Anatomia del s<br />
- tale nucleo contiene anche neuroni sens<strong>it</strong>ivi che ricevono fibre<br />
dai muscoli masticatori<br />
Dai tre nuclei partono fibre che attuano lo spostamento controlaterale,<br />
per poi riunirsi in un unico fascio di fibre, il lemnisco trigeminale:<br />
- il lemnisco trigeminale si porta al nucleo ventrale posteriore del<br />
talamo.<br />
- Le fibre passano all’interno del braccio posteriore della capsula<br />
interna e nel centro semiovale per giungere alla corteccia<br />
sens<strong>it</strong>iva primaria (aree 1, 2 e 3).<br />
Principali vie motorie.<br />
L’attiv<strong>it</strong>à motoria riguarda sia la motil<strong>it</strong>à involontaria che la motil<strong>it</strong>à<br />
volontaria. Tuttavia, a livello neurologico, risulta molto più evidente la<br />
motil<strong>it</strong>à somatica, annessa alla muscolatura striata scheletrica.<br />
Si analizzano pertanto le vie discendenti, con le diverse stazioni e il<br />
loro decorso, che tram<strong>it</strong>e la loro azione ecc<strong>it</strong>atoria o inib<strong>it</strong>oria portano a<br />
variare il potenziale d’azione dei motoneuroni α e ϒ.<br />
Le vie discendenti sono spesso in competizione tra loro, tanto che si<br />
anticipano a vicenda influenzandosi reciprocamente per avere un<br />
controllo maggiore del movimento:<br />
- si ha molto spesso una coattivazione motoneuroni α e ϒ, che<br />
permette anche attraverso di un sistema di regolazione periferico<br />
di realizzare un potenziamento della contrazione a livello delle<br />
fibre extrafusali (motoneuroni ϒ).<br />
- L’origine delle vie discendenti è nella corteccia telencefalica.<br />
- i sistemi di controllo che esistono a livello dell’apparato assiale e<br />
soprassiale regolano perfettamente l’esecuzione dei movimenti e<br />
il mantenimento del tono, incluso quello posturale e antigav<strong>it</strong>ario.<br />
Il sistema somatomotore è preposto alla contrazione e al controllo della<br />
muscolatura striata volontaria. Viene tradizionalmente distinto in:<br />
- via piramidale: attraversa le piramidi bulbari. È deputata alle<br />
attiv<strong>it</strong>à evolute e volontarie, non automatiche, né riflesse né<br />
stereotipate.<br />
- Via extrapiramidale: tutte le altre vie nervose che intervengono<br />
nella motil<strong>it</strong>à con funzioni quali il controllo del tono muscolare,<br />
attiv<strong>it</strong>à dei vari gruppi muscolari, controllo dei muscoli in segu<strong>it</strong>o a<br />
stati emotivi.<br />
Fascio piramidale<br />
Il fascio piramidale è così chiamato poiché passa nel bulbo, con decorso<br />
TELENCEFALO – BULBO – MIDOLLO SPINALE.<br />
Il fascio piramidale è la via della motil<strong>it</strong>à somatica volontaria cosciente,<br />
deputata ad inviare impulsi motori volontari ai muscoli scheletrici e<br />
pellicciai di tutto il corpo.<br />
La via piramidale nasce nella corteccia nella circonvoluzione frontale<br />
ascendente del lobo frontale, in cui ha sede l’area motoria primaria<br />
(area 4):<br />
- i motoneuroni dell’area 4 sono i primi neuroni che intervengono<br />
nel movimento volontario.<br />
- Discende poi nella capsula interna, occupandone ginocchio e<br />
metà anteriore del braccio posteriore.<br />
o La parte che si trova nel ginocchio è il fascio genicolato,<br />
destinato ad innervare i nuclei somatomotori dei nervi<br />
encefalici.<br />
- Il fascio piramidale passa poi attraverso i peduncoli cerebrali,<br />
passa per il mesencefalo e per il ponte, raggiungendo il bulbo.<br />
Nel bulbo, vi sono tre destini differenti per tre differenti fibre:<br />
- fascio genicolato: termina nei nuclei dei nervi cranici e si perde<br />
- fascio piramidale crociato: si incrocia con il controlaterale e<br />
forma il fascio cortico-spinale laterale<br />
- fascio piramidale diretto: prosegue omolateralmente e forma il<br />
fascio cortico-spinale anteriore.<br />
Nel midollo spinale può terminare direttamente sui motoneuroni o su<br />
interneuroni che a loro volta attivano i motoneuroni:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 133 Anatomia del s<br />
- termina nella lamina IX<br />
- o su interneuroni nelle lamine V, VI, VII.<br />
Il fascio piramidale si può suddividere in 2 vie:<br />
- via diretta: comprende il fascio corticospinale diretto, il quale<br />
non subisce spostamento controlaterale a livello delle piramidi<br />
bulbari.<br />
o Lo spostamento controlaterale avviene a livello del<br />
neuromero in cui termina.<br />
o Si estende solamente ai neuromeri cervicali.<br />
o Decorre nella parte mediale del cordone anteriore.<br />
- via indiretta: prevede il fascio corticospinale laterale, con circa<br />
l’85% delle fibre e si incrocia nelle piramidi del bulbo facendo uno<br />
spostamento controlaterale.<br />
o Ha una organizzazione somatotopica, ovvero le fibre che<br />
innervano le zone sacrali sono più superficiali rispetto a<br />
quelle più craniali (toraciche e cervicali).<br />
Il fascio piramidale è un sistema filogeneticamente giovane, che<br />
permette all’uomo di attuare il controllo del movimento in maniera<br />
decisamente avanzata:<br />
- controlla tutta la motil<strong>it</strong>à volontaria e l’apprendimento dei<br />
movimenti<br />
- controlla la motil<strong>it</strong>à in s<strong>it</strong>uazioni specifiche, anomale e di<br />
massimo sforzo.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 134 Anatomia del s<br />
Fascio extrapiramidale.<br />
Il fascio extrapiramidale prevede tutte le vie che non sono comprese<br />
nel fascio piramidale:<br />
- sono vie complesse, che si interrompono facendo sinapsi in più<br />
punti.<br />
- Sono principalmente dei circu<strong>it</strong>i riverberanti che attuano funzioni<br />
di controllo sul fascio piramidale.<br />
Le vie extrapiramidali sono vie motrici polineuroiniche che, partendo da<br />
aree motrici della corteccia cerebrale scendono al corno anteriore del<br />
midollo spinale:<br />
- nel midollo attivano, direttamente o indirettamente, i motoneuroni<br />
α e ϒ,<br />
- controllano e regolano i movimenti volontari, attuando a catena la<br />
serie di movimenti automatici che ne sono necessari.<br />
Sono tre le principali vie extrapiramidali, di cui due passanti per il corpo<br />
striato:<br />
- cortico-strio-pallido-rubro- (reticolo) spinale.<br />
- Cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale<br />
- Cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale.<br />
Via cortico-strio-pallido-rubro-reticolo-spinale.<br />
La via cortico-strio-pallido-rubro-reticolo-spinale è la maggiore delle<br />
due vie extrapiramidali passanti per il corpo striato:<br />
- ha inizio nell’area motoria secondaria o nell’area motoria<br />
soppressoria (aree 6 e 4s), dando luogo alle fibre corticostriatali.<br />
- Le fibre cortico-striate si portano al corpo striato (nucleo caudato<br />
e putamen).<br />
- Il corpo striato da origine alle fibre strio-pallidali, che si recano<br />
al globus pallidus, da cui dipartono due sistemi:<br />
o Fibre pallido-nigre: sono principalmente fibre<br />
ascendenti, che si portano al putamen<br />
o Fibre pallido-rubre: si portano al nucleo rosso<br />
- Dal nucleo rosso, a seconda delle porzioni nascono due fasci:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 135 Anatomia del s<br />
o Componente magnicellulare: da origine al fascio<br />
rubro-spinale, che dopo la decussazione di Forel si<br />
perde nei corni anteriori del midollo spinale<br />
o Componente parvicellulare: da origine alle fibre rubroreticolari,<br />
crociate, che passano per la formazione<br />
reticolare del mesencefalo, del bulbo e del ponte.<br />
- dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte nasce il<br />
fascio reticolo-spinale anteriore, che scende nel corno<br />
anteriore del midollo spinale:<br />
o lancia impulsi attivatori.<br />
- Dalla formazione reticolare del bulbo, invece, nascono fibre<br />
appartenenti al fascio reticolo-spinale laterale, che porta<br />
impulsi inib<strong>it</strong>ori.<br />
- Dai motoneuroni dei corni anteriori nascono le fibre motrici, che<br />
fuoriescono dalle radici anteriori dei nervi spinali, per innervare la<br />
muscolatura scheletrica.<br />
Via cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale.<br />
La via cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale è simile nella<br />
parte iniziale, fino al globus pallidus, alla via cortico-strio-pallido-rubroreticolo-spinale.<br />
Dal globus pallidus, parte un contingente di fibre che si reca<br />
all’ipotalamo, nella zona incerta:<br />
- le fibre ipotalamo-olivari originano e si portano nel tronco<br />
seguendo il fascio centrale della callotta<br />
o questo si arricchisce anche di fibre rubro-olivari e reticolobulbari.<br />
o Tutte giungono nel nucleo olivare inferiore.<br />
- Dan nucleo olivare inferiore del ponte parte il fascio olivospinale:<br />
o Discende entro il cordone anteriore, terminando nel corno<br />
anteriore.<br />
o Nascono le radici anteriori dei nervi spinali destinate alla<br />
muscolatura scheletrica.<br />
Via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale.<br />
La via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale, detta anche via<br />
motrice indiretta, origina dalla corteccia con due distinti fasci:<br />
- fascio cortico-pontino frontale: origina dall’area motrice<br />
secondaria (area 6) e termina nei nuclei basilari del ponte.<br />
- Fascio cortico-pontino temporale: origina dalla corteccia dei<br />
lobi temporali e termina nei nuclei basilari del ponte.<br />
Dai nuclei basilari del ponte nascono le fibre ponto-cerebellari:<br />
- per la maggior parte si incrociano nel rafe del piede del ponte.<br />
o Si portano al peduncolo cerebellare medio eterolaterale,<br />
terminando nella corteccia cerebellare.<br />
o Dalla corteccia cerebellare originano le fibre corticonucleari,<br />
che vanno al nucleo dentato del cervelletto.<br />
o Dal nucleo dentato nascono le fibre cerebello-rubre, che<br />
si portano alla callotta del mesencefalo, le quali dopo<br />
decussazione, entrano nella parte parvicellulare<br />
eterolaterale<br />
o Partono le fibre rubro-reticolari, che terminano nella<br />
formazione reticolare.<br />
o Dalla formazione reticolare origina il fascio reticolospinale<br />
laterale, che scende nel corno anteriore del<br />
midollo spinale, portando impulsi inib<strong>it</strong>ori.<br />
- I motoneuroni del corno anteriore del midollo spinale danno infine<br />
origine alle radici anteriori dei nervi spinali (innervazione dei<br />
muscoli scheletrici).
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Anatomia del sistema nervoso 136 Anatomia del s<br />
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.(-+$,.$,0(H%<br />
Le afferenze ecc<strong>it</strong>atorie vengono contrastate principalmente da vie<br />
;IJKJ!%#$%<br />
- il complesso sostanza nera reticolata e globus pallidus<br />
2",(%$%#$%.(0"%@+*2$%-$%+*,0"--$%.$(%-*#.(CH%6#%0A$2*A$%J%',%$++$--*%.(%2*)(2$,0*%$.%J%<br />
interno sono i fautori di tutte le efferenze, cost<strong>it</strong>uendo la via<br />
(AA$DA$,-(F(#$>% -2$00$% .(% 0A$2"A$% "##*A+1T% +*2D($% ',% 2*)(2$,0*H% 6#% D"AR(,-*,(",*% ,*,%<br />
finale comune dei nuclei della base.<br />
Fase 1: corpo striato.<br />
Le afferenze che giungono al corpo striato sono per la maggior parte<br />
fibre ecc<strong>it</strong>atorie (glutammato) provenienti da:<br />
!>)?)@!A)01/#@!;-+/B@!CDE#),54)@!FG,545E#-0@!C)*+-0/@!H"5*/!A-4.-?!! ! ! !"!<br />
!<br />
- corteccia cerebrale<br />
- talamo.<br />
!<br />
L’impulso che giunge ai nuclei della base attraverso il neostriato si porta<br />
alla via finale comune secondo due modal<strong>it</strong>à:<br />
- via diretta: giunge direttamente al complesso GPi/SNr<br />
- via indiretta: passa anche attraverso altri nuclei come GPe e<br />
NS.<br />
il punto cr<strong>it</strong>ico dell’attiv<strong>it</strong>à del neostriato consiste nell’attivazione discreta<br />
della via diretta o di quella indiretta:<br />
- questo è spiegato dalla presenza di due moduli distinti all’interno<br />
del corpo striato, a formare il cosiddetto mosaico striatale.<br />
- Vi sono punti maculati differenti di neuroni che presentano<br />
caratteristiche differenti all’interno dello striato, che consentono<br />
l’attivazione selettiva della via diretta o della via indiretta.<br />
La suddivisione del tessuto nervoso striatale prevede una distinzione in:<br />
- striosomi: sono gli iniziatori della via diretta, poiché proiettano<br />
principalmente al globus pallidus interno.<br />
o Contengono sostanza P (SP) o dinorfina.<br />
o Possiedono recettori per la dopamina di tipo D1.<br />
o Ricevono proiezioni dopaminergiche dallo strato ventrale<br />
della sostanza nera compatta (SNc).<br />
- Matrice: sono settori che prevedono la via indiretta, poiché<br />
hanno proiezioni che principalmente si dirigono al globus pallidus<br />
esterno.<br />
o Contengono neurotrasmett<strong>it</strong>ori come le encefaline (ENK).<br />
o Recettori per la dopamina di tipo D2.<br />
o Ricevono proiezioni dalla parte dorsale della sostanza<br />
nera compatta (SNc).<br />
L’attivazione della via indiretta o di quella diretta comporta differenti<br />
effetti sui neuroni bersaglio dei nuclei della base:<br />
- via diretta: inibisce il complesso GPi/SNr, producendo un effetto<br />
attivante sui nuclei talamici
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 137 Anatomia del s<br />
- via indiretta: raggiunge il complesso GPi/SNr attraverso<br />
l’interposizione del GPe, con o senza intervento del nucleo<br />
subtalamico (NS). produce un effetto inibente dei nuclei talamici.<br />
Via diretta.<br />
La via diretta prevede che dagli striosomi vengano inviate fibre<br />
GABAergiche al gruppo funzionale GPi/SNr:<br />
- vengono inib<strong>it</strong>i i neuroni inib<strong>it</strong>ori che proiettano al talamo<br />
- la doppia inibizione genera un’attivazione dei nuclei talamici i<br />
quali possono proiettare alla corteccia.<br />
Via indiretta<br />
La via indiretta ha invece come risultato finale una inibizione del talamo,<br />
poiché, vi è l’ingresso nel circu<strong>it</strong>o principale del globus pallidus esterno,<br />
con effetto inib<strong>it</strong>orio:<br />
- dalla matrice del corpo striato partono delle fibre inib<strong>it</strong>orie dirette<br />
al GPe
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 138 Anatomia del s<br />
- dal GPe escono fibre inib<strong>it</strong>orie dirette alla via finale, la quale a<br />
sua volta inib<strong>it</strong>oria per il talamo.<br />
- L’effetto di doppia inibizione porta ad un’attivazione del centro<br />
GPi/SNr, il quale inbisce il talamo.<br />
Nella via indiretta è intercalato anche il nucleo subtalamico, il quale<br />
modula l’attiv<strong>it</strong>à del complesso GPi/SNr. In caso di lesione al GPe, è il<br />
nucleo subtalamico ad attivare il complesso GPi/SNr.<br />
Via finale comune.<br />
La via finale comune prevede l’invio del segnale nervoso attivatorio, dal<br />
complesso GPi/SNr a tre formazioni fondamentali:<br />
- complesso ventrale anteriore del talamo (che provvederà poi<br />
all’invio alla corteccia.<br />
- Strato intermedio del tubercolo quadrigemino superiore<br />
- Nucleo peduncolo pontino.<br />
NOTE CLINICHE: Patologie principali connesse al malfunzionamento<br />
dei nuclei della base.<br />
La principale malattia che coinvolge il controllo motorio è il morbo di<br />
Parkinson:<br />
- sintomi: il paziente riporta la sensazione di rigid<strong>it</strong>à e di difficoltà<br />
dei movimenti, tremore alle mani e trascinamento dei piedi. Il<br />
paziente ha difficoltà ad apprendere e controllare i movimenti.<br />
- Segni: raro batt<strong>it</strong>o di ciglia, faccia rigida e immobile, tremore e<br />
rigid<strong>it</strong>à della gamba sinistra.<br />
- Cause: le cause sono una disfunzione di nuclei della base, i quali<br />
intervengono nel controllo e nell’apprendimento del movimento,<br />
nonché nell’inizio del movimento stesso.<br />
o Nucleo subtalamico: in corso di malattia di Parkinson ha<br />
una intensa attiv<strong>it</strong>à elettrica, poiché esso è un lim<strong>it</strong>atore<br />
del movimento.<br />
o Sostanza nera: viene lesa, e impedisce l’attivazione del<br />
movimento.<br />
Un’altra patologia è il Ballo di San V<strong>it</strong>o, o corea minor, dipendente da<br />
una lesione del nucleo caudato:<br />
- segni: movimenti irrefrenabili delle braccia e delle gambe, quasi<br />
a mimare un ballo.<br />
Il globus pallidus viene colp<strong>it</strong>o da malattie da accumulo di metalli,<br />
causanti distonie:<br />
- morbo di Wilson: malattia da accumulo di rame<br />
- malattia di Hallervorden-Spatz: malattia che colpisce i gangli<br />
della base, in cui si accumula ferro.<br />
Principali vie della sensibil<strong>it</strong>à specifica.<br />
La via ottica.<br />
La via ottica nasce dalla retina dell’occhio ed è deputata a portare gli<br />
impulsi luminosi all’area ottica primaria del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />
Nella retina vi sono inizialmente tre sinapsi:<br />
- gli impulsi luminosi si imprimono sui fotorecettori (cellule dei<br />
coni e dei bastoncelli) che sono neuroni profondamente<br />
modificati<br />
- i fotorecettori contraggono sinapsi con le cellule bipolari della<br />
retina, i secondi neuroni della via ottica.<br />
- Le cellule bipolari contraggono sinapsi con le cellule multipolari<br />
della retina.<br />
Dalle cellule multipolari della retina, emanano le fibre ottiche, che si<br />
uniscono andando a cost<strong>it</strong>uire il nervo ottico, formato da 3 tipi di fibre:<br />
- fibre maculari: provengono dalla macula lutea della retina,<br />
deputata alla visione distinta ed alla esatta discriminazione<br />
cromatica.<br />
- Fibre nasali: fibre perimaculari, proveniente dalla parte mediale<br />
o nasale della retina.<br />
- Fibre temporali: fibre perimaculari provenienti dalla parte<br />
laterale o temporale della retina.<br />
Il nervo ottico giunge al chiasma ottico, in cui le tre fibre si comportano<br />
in modi differenti:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 139 Anatomia del s<br />
- fibre maculari: metà si incrociano e metà sono dirette<br />
- fibre nasali: si incrociano totalmente<br />
- fibre temporali: proseguono dirette.<br />
Dal chiasma ottico esce il tratto ottico, in cui sono presenti fibre:<br />
- omolaterali per la parte laterale (o temporale) della retina<br />
- eterolaterali per la parte mediale (o nasale) della retina.<br />
Il tratto ottico si dirige posteriormente andando nel corpo genicolato<br />
laterale del talamo:<br />
- dal corpo genicolato laterale nascono le fibre talamo-corticali<br />
che vanno a cost<strong>it</strong>uire la radiazione ottica del Gratiolet.<br />
o Si porta posteriormente, attraversando la porzione<br />
retrolenticolare della capsula interna e passando<br />
lateralmente al corno occip<strong>it</strong>ale del ventricolo laterale<br />
- La radiazione ottica termina nella profond<strong>it</strong>à della faccia mediale<br />
del lobo occip<strong>it</strong>ale, entrando nella corteccia cerebrale dei labbri e<br />
del fondo della scissura calcarina, sede dell’area ottica primaria<br />
(area 17).
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 140 Anatomia del s<br />
L’area ottica è organizzata in maniera particolare, con sotto-aree distinte<br />
a seconda della porzione di radiazione di Gratiolet che le raggiunge:<br />
- parte posteriore: dedicata alla radiazione ottica proveniente<br />
dalla parte centrale del corpo genicolato laterale, pertinenti alle<br />
fibre maculari.<br />
- Parte anteriore: è disposta somatotopicamente.<br />
o Parte superiore: fibre della radiazione ottica proveniente<br />
dalla parte mediale del corpo genicolato laterale (fibre<br />
temporali).<br />
o Parte inferiore: fibre nate dalla parte laterale del corpo<br />
genicolato laterale (fibre nasali).<br />
Via ottica riflessa.<br />
Una parte delle fibre ottiche decorrenti nel tratto ottico non si interrompe<br />
nel corpo genicolato laterale, ma giunge nel mesencefalo entrando in:<br />
- tubercolo quadrigemino superiore: formato da lamelle di<br />
sostanza grigia intervallate a lamelle di sostanza bianca.<br />
- nucleo pretettale: è un piccolo nucleo posto sub<strong>it</strong>o<br />
anteriormente agli strati di sostanza bianca e sostanza grigia che<br />
cost<strong>it</strong>uiscono il tubercolo quadrigemino.<br />
Da questi due centri nervosi prosegue la via ottica riflessa, che è<br />
deputata a determinare movimenti riflessi in risposta a stimoli luminosi.<br />
Tubercolo quadrigemino superiore.<br />
Dal tubercolo quadrigemino superiore del mesencefalo nascono:<br />
- fibre tetto-pontine e tetto-bulbari: mettono capo ai nuclei<br />
somatomotori dei nervi encefalici del ponte e del bulbo.<br />
- Fibre tetto spinali: alcune fibre si incrociano e altre rimangono<br />
dirette formando i fasci<br />
o Tetto spinale laterale: si uniscono alle fibre della via<br />
acustica, discendendo nel cordone laterale del midollo per<br />
terminare in rapporto con i motoneuroni.<br />
o Tetto spinale anteriore: fibre in rapporto con le fibre<br />
crociate della via acustica, che terminano nel cordone<br />
anteriore del midollo per contrarre sinapsi con<br />
motoneuroni<br />
Dal tubercolo quadrigemino superiore originano fibre appartenenti al<br />
fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale:<br />
- in parte salgono ai nuclei somatomotori dei muscoli dell’occhio.<br />
- Altre terminano nei primi segmenti spinali.<br />
Queste fibre sono la base dei movimenti riflessi coniugati degli occhio e<br />
della testa, in risposta a stimoli luminosi.<br />
Nucleo pretettale.<br />
Dal nucleo pretettale partono le fibre nervose responsabili delle<br />
risposte riflesse di tre muscoli dell’occhio:<br />
- sfintere della pupilla<br />
- muscolo dilatatore della pupilla<br />
- muscolo ciliare.<br />
Dal nucleo pretettale partono due principali contingenti di fibre che si<br />
dirigono ai nuclei:<br />
- nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore (Edinger-<br />
Westphal).<br />
- Nucleo intermedio laterale (tra C7 e T1 nel midollo spinale).<br />
Dal nucleo di Edinger-Westphal nascono fibre che innervano i muscoli<br />
sfintere della pupilla e ciliare, e sono responsabili di:<br />
- riflesso di costrizione pupillare o miosi: in condizione di forte<br />
luminos<strong>it</strong>à o per una più netta visione dell’immagine durante<br />
l’accomodazione<br />
- riflesso di accomodazione visiva: adattamento dell’occhio per<br />
visione di oggetti vicini, tram<strong>it</strong>e dilatazione del cristallino.<br />
Le fibre che si portano nel midollo spinale a livello del nucleo<br />
intermedio laterale vedono l’origine di fibre pregangliari ortosimpatiche<br />
per la dilatazione del muscolo sfintere della pupilla.<br />
- sono responsabili del riflesso di dilatazione pupillare o<br />
midriasi, che si manifesta in condizioni di scarsa luminos<strong>it</strong>à o<br />
stati emozionali forti.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 141 Anatomia del s<br />
Riflesso di costrizione pupillare e accomodazione visiva. La via del<br />
riflesso di costrizione pupillare e di accomodazione visiva segue il<br />
seguente percorso:<br />
- cellule multipolari della retina<br />
- nucleo pretettale<br />
- partono fibre pregangliari che nel nervo oculomotore giungono al<br />
ganglio ciliare<br />
- dal ganglio nascono fibre postgangliari che innervano il muscolo<br />
costr<strong>it</strong>tore della pupilla e il muscolo ciliare.<br />
Riflesso di accomodazione-convergenza. Assieme all’accomodazione<br />
agisce anche la convergenza dei due occhi, dovuta al muscolo retto<br />
mediale dell’occhio:<br />
- l’area ottica primaria (area 17) invia fibre all’area di associazione<br />
8 dell’emisfero frontale<br />
- nell’area 8 sul lobo frontale vi è il centro della convergenza<br />
- dall’area 8 partono fibre che raggiungono i nuclei oculomotori,<br />
che innervano il retto mediale.<br />
Riflesso di dilatazione pupilare. La dilatazione pupillare permette una<br />
migliore visione con scars<strong>it</strong>à di luce. La via della dilatazione segue il<br />
percorso:<br />
- dalle cellule multipolari della retina, tram<strong>it</strong>e il nervo ottico, si<br />
giunge al nucleo pretettale<br />
- dal nucleo pretettale nascono fibre che addentratesi nel midollo<br />
giungono al centro cilio-spinale<br />
- dal centro cilio-spinale nascono fibre pregangliari che vanno al<br />
ganglio cervicale superiore<br />
- da tale ganglio originano fibre postgangliari che attraversano o il<br />
ganglio semilunare o il ganglio ciliare<br />
- passano nei nervi ciliari e entrano nell’occhio per distribuirsi nel<br />
muscolo dilatatore della pupilla.<br />
Via gustativa<br />
I nervi encefalici intercalati nella via gustativa sono tre:<br />
- nervo intermedio del facciale: innerva i calici gustativi della<br />
parte anteriore della lingua<br />
- nervo glosso-faringeo: innerva i calici gustativi nella zona del V<br />
linguale e quella sub<strong>it</strong>o retrostante alla radice della lingua<br />
- nervo vago (X): deputato ad innervare la parte posteriore della<br />
lingua, le vallecole glosso-epiglottiche e la faccia anteriore<br />
dell’epiglottide.<br />
Il percorso della via gustativa è il seguente:<br />
- nasce dai gangli dei nervi cranici interessati:<br />
o ganglio genicolato: per il nervo intermedio del facciale<br />
(di Wrisberg)<br />
o ganglio petroso: per il nervo glosso-faringeo<br />
o ganglio nodoso: del nervo vago.<br />
- Dai gangli originano fibre centrali dei neuroni T che entrano nel<br />
bulbo e terminano nel nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario.<br />
- Da tale nucleo originano fibre bulbo-talamiche, che si portano<br />
al nucleo ventrale posteriore del talamo (VLP).<br />
- Dal talamo originano fibre talamo-corticali, che si portano nella<br />
corteccia cerebrale dell’uncus dell’ippocampo, del lobo limbico<br />
dell’emisfero cerebrale, dove risiede l’area gustativa.
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 142 Anatomia del s<br />
Via vestibolare.<br />
La via vestibolare nasce dal ganglio vestibolare dello Scarpa del<br />
nervo vestibolare (ramo del nervo acustico):<br />
- trasporta impulsi di grav<strong>it</strong>à e accelerazione della testa.<br />
- Tali impulsi sono indispensabili per il mantenimento<br />
dell’equilibrio.<br />
- Gli stimoli vengono captati dalle fibre periferiche dei neuroni<br />
sens<strong>it</strong>ivi del ganglio vestibolare di Scarpa, a livello dei recettori<br />
del senso statico nell’orecchio interno:<br />
o Macule acustiche<br />
o Creste ampollari.<br />
Dal ganglio vestibolare di Scarpa nascono fibre centrali che giungono ai<br />
nuclei vestibolari inferiore, mediale, laterale e superiore del bulbo,<br />
da cui nascono diversi sistemi di fibre nervose:<br />
1. fascio vestibolo cerebellare: percorre il peduncolo inferiore e si<br />
porta all’archicorteccia cerebellare e anche al nucleo del tetto<br />
2. fasci vestbolo spinali anteriore e laterale: si portano nei<br />
rispettivi cordoni del midollo spinale per dare luogo a risposte<br />
riflesse su motoneuroni delle lamine anteriori, regolando il tono<br />
muscolare per il mantenimento dell’equilibrio.<br />
3. Fibre vestibolo reticolari: fibre che si portano alla formazione<br />
reticolare, per permettere il raggiungimento dei nuclei<br />
visceroeffettori dei nervi cranici. Questo spiega i riflessi viscerali,<br />
come ad esempio la nausea, in segu<strong>it</strong>o a stimoli acceleratori.<br />
4. Fibre che entrano nel fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale: sono<br />
fibre che hanno due destini:<br />
a. Midollo spinale cervicale: consentono movimenti riflessi<br />
della testa e del collo in segu<strong>it</strong>o ad accelerazioni<br />
grav<strong>it</strong>azionali.<br />
b. Nuclei motori dell’occhio: permettono il riflesso<br />
vestibolo-oculomotorio, ovvero il movimento degli occhi<br />
in segu<strong>it</strong>o a spostamenti della testa e del collo.<br />
Si r<strong>it</strong>iene che la via vestibolare giunga anche alla corteccia cerebrale:
Enrico Colombo Anatomia del sistema nervoso 143 Anatomia del s<br />
- dai nuclei vestibolari del bulbo partono fibre nervose che salgono<br />
al talamo mediante il fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale.<br />
- Dal talamo partono fibre talamo-corticali, che proiettano<br />
sull’area vestibolare della corteccia (lobo temporale e<br />
circonvoluzione parietale ascendente).<br />
Via acustica.<br />
La via acustica (o cocleare) ha origine nel ganglio spirale del Corti,<br />
appartenente al nervo cocleare, ramo del nervo acustico (VIII):<br />
- reca all’area acustica primaria gli stimoli ud<strong>it</strong>ivi<br />
- gli stimoli sonori vengono captati dalle fibre periferiche dei<br />
neuroni sens<strong>it</strong>ivi dell’organo spirale del Corti, nell’orecchio<br />
interno.<br />
Le fibre centrali dei neuroni sens<strong>it</strong>ivi del ganglio spirale di Corti entrano<br />
nel bulbo in corrispondenza della fossetta retrolivare e si portano ai due<br />
nuclei cocleari:<br />
- nucleo cocleare ventrale<br />
- nucleo cocleare dorsale.<br />
Dal nucleo cocleare ventrale originano fibre nervose che si portano<br />
nella callotta del ponte (parte anteriore):<br />
- si fanno laterali, incrociandosi con quelle provenienti dal nucleo<br />
cocleare ventrale controlaterale, cost<strong>it</strong>uendo il corpo trapezoide.<br />
o Nel corpo trapezoide sono presenti due nuclei<br />
Nucleo olivare superiore<br />
Nucleo del corpo trapezoide<br />
o Parte delle fibre entrano in questi nuclei e escono come<br />
fibre efferenti andando nuovamente ad inserirsi nel corpo<br />
trapezoide.<br />
Dal nucleo cocleare dorsale nascono fibre che decorrono lungo il<br />
pavimento del IV ventricolo, addentrandosi a livello del solco mediano:<br />
- si affondano nel tegmento del ponte<br />
- si spostano contro lateralmente<br />
- si uniscono al corpo trapezoide.<br />
Le fibre del corpo trapezoide, giunte lateralmente piegano verso l’alto a<br />
formare il lemnisco laterale:<br />
- sale verso il mesencefalo<br />
- alcune fibre si affondano nel nucleo del lemnisco laterale,<br />
prima di uscire nuovamente nel lemnisco stesso<br />
Le fibre del lemnisco laterale raggiungono la lamina quadrigemina a<br />
livello del tubercolo quadrigemino inferiore:<br />
- alcune fibre si affondano nel nucleo centrale del tubercolo<br />
quadrigemino inferiore, prima di portarsi al corpo genicolato<br />
mediale.<br />
- Altre circondano il nucleo e si portano direttamente al corpo<br />
genicolato mediale del talamo.<br />
Dal corpo genicolato mediale del talamo originano le fibre talamocorticali,<br />
che formano la radiazione acustica:<br />
- le fibre percorrono il segmento sottolenticolare della capsula<br />
interna.<br />
- Terminano nella corteccia cerebrale della circonvoluzione<br />
temporale trasversa (area acustica primaria, aree 41-42),<br />
nascosta dentro la scissura laterale di Silvio.<br />
Via acustica riflessa.<br />
Dal nucleo centrale del tubercolo quadrigemino inferiore, il quale<br />
riceve fibre dal lemnisco laterale, originano fibre:<br />
- tetto-bulbari<br />
- tetto-pontine<br />
- tetto-spinali<br />
Queste fibre raggiungono i nuclei dei nervi cranici e i motoneuroni per<br />
determinare movimenti riflessi in risposta a stimoli acustici, formando la<br />
via acustica riflessa.