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ANATOMIA DEL SISTEMA NERVOSO - Bluejayway.it

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Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 1
 Anatomia
del
s<br />

<strong>ANATOMIA</strong> <strong>DEL</strong> <strong>SISTEMA</strong> <strong>NERVOSO</strong><br />

Prof.ssa R<strong>it</strong>a Rezzani<br />

Anno accademico 2008/2009<br />

I semestre<br />

Indice


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 2
 Anatomia
del
s<br />

Anatomia
generale
del
sistema
nervoso
<br />

Organizzazione generale del sistema nervoso<br />

La caratteristica comune degli organismi viventi è la capac<strong>it</strong>à di<br />

interagire con l’ambiente circostante, da cui ricevono informazioni di<br />

vario genere, per cui l’organismo modula risposte idonee:<br />

- tende a ristabilire le condizioni iniziali che il segnale in entrata<br />

aveva modificato (mantenimento dell’omeostasi).<br />

La compless<strong>it</strong>à organizzative di organismi pluricellulari ha portato alla<br />

formazione di cellule specializzate per le funzioni di elaborazione dello<br />

stimolo, i neuroni.<br />

Queste cellule specializzate, assieme alle cellule di sostegno formano il<br />

sistema nervoso. Esse sono in grado di:<br />

- recepire gli stimoli in entrata (attiv<strong>it</strong>à afferente o sens<strong>it</strong>iva);<br />

- elaborare risposte adeguate (attiv<strong>it</strong>à efferente o motoria).<br />

Nei vertebrati si distinguono:<br />

- sistema nervoso centrale (SNC): detto anche nevrasse,<br />

contenuto in involucri ossei<br />

- sistema nervoso periferico (SNP): cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da tutti gli elementi<br />

nervosi che collegano l’ambiente e l’interno dell’organismo al<br />

nevrasse.<br />

I due sistemi, strettamente correlati e interattivi vicendevolmente,<br />

assicurano:<br />

- trasmissione ed analisi degli stimoli provenienti dall’ambiente<br />

esterno o dall’organismo interno.<br />

- elaborazione di una risposta (volontaria o involontaria).<br />

A queste funzioni sono associate le attiv<strong>it</strong>à psichiche (processi cogn<strong>it</strong>ivi,<br />

affettivi, comportamento, memoria, ecc…).<br />

Il sistema nervoso centrale ha il ruolo di:<br />

- elaborare le informazioni afferenti,<br />

- integrarle con le informazioni che già possiede,<br />

- produrre la risposta efferente.<br />

Il sistema nervoso periferico è posto fuori dagli involucri ossei ed è<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da formazioni nervose (nervi spinali e nervi encefalici) che<br />

trasmettono impulsi:<br />

- dagli organi extranervosi (informazioni afferenti)<br />

- verso gli organi extranervosi (informazioni efferenti).<br />

I nervi encefalici e spinali sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da fibre:<br />

- fibre afferenti: fibre sens<strong>it</strong>ive che portano informazioni al centro<br />

partendo dalla periferia<br />

- fibre efferenti: portano informazioni alla muscolatura scheletrica,<br />

liscia, al miocardio, alle ghiandole, ecc…<br />

Entrambi i tipi di fibre possono avere funzioni:<br />

- somatiche: fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche e motrici somatiche,<br />

collegate alla risposta volontaria<br />

- vegetative: fibre sens<strong>it</strong>ive e motrici viscerali, collegate alle<br />

risposte involontarie.<br />

I nervi periferici possono contenere sia fibre somatiche che vegetative<br />

(nervi misti) oppure solo alcuni di essi.<br />

Il nevrasse è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da differenti porzioni anatomiche in continu<strong>it</strong>à tra<br />

loro:<br />

- cranialmente dall’encefalo, contenuto nella scatola cranica,<br />

formato, in senso craniocaudale, da:<br />

o telencefalo, con i due emisferi cerebrali,<br />

o diencefalo,<br />

o tronco cefalico, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />

mesencefalo,<br />

ponte,


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Colombo
 
 
 Anatomia
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 Anatomia
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s<br />

midollo allungato.<br />

o Cervelletto, posto dorsalmente al tronco cefalico.<br />

- Midollo spinale, che prosegue dal tronco cefalico nel canale<br />

vertebrale.<br />

Ricezione e interpretazione dell’informazione<br />

La capac<strong>it</strong>à del sistema nervoso centrale di ricevere informazioni è<br />

dovuta alla presenza di specifici recettori periferici che, dopo una<br />

sollec<strong>it</strong>azione particolare:<br />

- trasmettono il messaggio a fibre afferenti<br />

- il messaggio giunge al sistema nervoso centrale<br />

- si realizzano risposte effettrici con differenti livelli di<br />

compless<strong>it</strong>à.<br />

La risposta più semplice è quella che si realizza tram<strong>it</strong>e gli archi riflessi:<br />

- una fibra afferente attiva direttamente un neurone efferente<br />

s<strong>it</strong>uato nell SNC<br />

- la risposta giunge direttamente nella fibra efferente in periferia,<br />

determinando una risposta quasi immediata.<br />

Le risposte più complesse prevedono l’intervento di centri superiori<br />

localizzati nell’encefalo, ai quali il messaggio giunge da fibre ascendenti<br />

e viene rielaborato:<br />

- le sensazioni che giungono dalla periferia divengono coscienti,<br />

quindi percezioni.<br />

L’interpretazione del messaggio nervoso svolta dai centri superiori si<br />

basa sulla tipologia dei recettori che hanno raccolto lo stimolo:<br />

- nonostante differenti vie sens<strong>it</strong>ive convergono negli stessi nuclei<br />

prima di giungere nell’encefalo viene sempre mantenuta una<br />

certa divers<strong>it</strong>à anatomica tra le vie che trasportano differenti tipi<br />

di sensibil<strong>it</strong>à.<br />

- Le sensazioni raccolte da recettori differenti, quindi con differenti<br />

sensibil<strong>it</strong>à, giungono indipendentemente ai centri nervosi<br />

dell’encefalo.<br />

- Vi sono svariati tipi di recettori con differenti tipologie di<br />

sensibil<strong>it</strong>à.<br />

Le differenti sensibil<strong>it</strong>à sono trasportate ai centri superiori da vie<br />

anatomiche ascendenti distinte, che consentono:<br />

- riconoscimento del tipo di stimolo<br />

- sede in cui si è verificato.<br />

Le risposte ai differenti tipi di stimoli sono attuate da vie nervose<br />

discendenti, che regolano:<br />

- contrazione dei muscoli scheletrici<br />

- contrazione dei muscoli lisci<br />

- ghiandole.<br />

La muscolatura liscia e le ghiandole rispondono al sistema nervoso<br />

vegetativo o autonomo, che si distingue in:<br />

- ortosimpatico: genera un aumento dell’attiv<strong>it</strong>à<br />

- parasimpatico: riporta a valori standard il funzionamento degli<br />

organi viscerali.<br />

La maggiore compless<strong>it</strong>à dei circu<strong>it</strong>i nell’encefalo rispetto al resto del<br />

nevrasse è data dalla ripetizione quant<strong>it</strong>ativa dei circu<strong>it</strong>i nervosi semplici<br />

che formano lo schema di tutto il nevrasse.<br />

Recettori della sensibil<strong>it</strong>à somatica generale.<br />

La sensibil<strong>it</strong>à somatica generale comprende differenti tipi di sensibil<strong>it</strong>à,<br />

raccolte da differenti tipi di recettori.<br />

Si distinguono innanz<strong>it</strong>utto due differenti tipologie di sensibil<strong>it</strong>à somatica:<br />

- sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva: è una sensibil<strong>it</strong>à che raccoglie stimoli<br />

dall’ambiente esterno (tram<strong>it</strong>e recettori posti sulla cute)<br />

- sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva: che riceve stimoli dall’interno del<br />

corpo, dalle ossa, dai muscoli e dalle articolazioni. È, infatti, detta<br />

anche sensibil<strong>it</strong>à osteoartromuscolare.


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Colombo
 
 
 Anatomia
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 Anatomia
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s<br />

Sensibil<strong>it</strong>à somatica esterocettiva.<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o della sensibil<strong>it</strong>à somatica esterocettiva sono presenti diversi<br />

tipi di sensibil<strong>it</strong>à:<br />

- tattile<br />

- termica<br />

- dolorifica o nocicettiva<br />

I recettori della sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva sono di due tipologie generiche:<br />

- terminazione libera<br />

- terminazione corpuscolare<br />

Le terminazioni libere si trovano spesso:<br />

- nello spessore dell’epidermide<br />

- nell’ep<strong>it</strong>elio corneale<br />

- nelle mucose congiuntivali<br />

- nelle mucose nasali ed orali<br />

- attorno al bulbo dei peli, ove ricevono informazioni circa il<br />

movimento di questi ultimi.<br />

I corpuscoli sens<strong>it</strong>ivi invece sono di vario genere:<br />

- corpuscoli tattili di Meissner,<br />

- corpuscoli a clava di Krause<br />

- corpuscoli di Ruffini<br />

- corpusoclli lamellati di Pacini: sono di notevoli dimensioni, visibili<br />

quasi ad occhio nudo, ricevono stimoli pressori e vibratori.<br />

La classificazione morfologica dei recettori è estremamente complessa e<br />

difficile, quindi si preferisce una classificazione funzionale, che prevede:<br />

- meccanocettori: rispondono a stimoli tattili e vengono suddivisi<br />

in base alla soglia di ecc<strong>it</strong>azione e alla capac<strong>it</strong>à di adattamento<br />

allo stimolo<br />

- termocettori: non è ancora chiara la specific<strong>it</strong>à morfologica e<br />

vengono distinti in:<br />

o recettori per il caldo: sono suscettibili all’innalzamento<br />

della temperatura rispetto alla cute<br />

o recettori per il freddo: suscettibili ad un abbassamento<br />

della temperatura<br />

- nocicettori: recepiscono il dolore cutaneo. Sono<br />

sostanzialmente delle terminazioni libere intraepidermiche.<br />

Recettori della sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva.<br />

I propriocettori sono sensibili alla tensione, allo stiramento e alla<br />

pressione a livello muscolare, tendineo, osseo e cartilagineo. Sono sia<br />

terminazioni libere sia corpuscoli sens<strong>it</strong>ivi.<br />

Nello spessore delle capsule articolari, dei legamenti e delle membrane<br />

sinoviali si trovano diversi recettori:<br />

- tipo I: simili a corpuscoli di Ruffini.<br />

- Tipo II: simili ai corpuscoli di Pacini.<br />

- Tipo III: simili ai corpuscoli tendinei di Golgi.<br />

- Tipo IV: sono terminazioni libere.<br />

Nelle ossa e nel periostio sono presenti due differenti<br />

tipi di recettori che sono anche in grado di recepire<br />

stimoli dolorifici:<br />

- corpuscoli di Pacini<br />

- terminazioni libere.<br />

Nei muscoli e nelle giunzioni muscolari sono presenti:<br />

- organi tendinei di Golgi<br />

- fusi neuromuscolari.<br />

I proto neuroni o neuroni primari, ovvero i primi<br />

elementi neuronali della catena che porta lo stimolo<br />

dalla periferia al telencefalo, sono localizzati nei gangli<br />

annessi alle radici posteriori dei nervi spinali:<br />

- i gangli spinali hanno una ramificazione a T di<br />

cui i due rami sono:<br />

o ramo centrifugo: quello che si collega<br />

alle terminazioni recettoriali<br />

o ramo centripeto: si porta nel midollo<br />

spinale.


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 Anatomia
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- Il ramo centripeto entra nel midollo osseo e si ramifica<br />

nuovamente a T generando un fascio discendente e uno<br />

ascendente.<br />

(


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 Anatomia
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o fasci ascendenti: diretti ai centri superiori<br />

o fasci discendenti: provenienti dai centri superiori<br />

o fasci associativi: collegano tra loro i tratti differenti del<br />

midollo spinale (detti anche fasci intersegmentali).<br />

Tronco encefalico<br />

Il tronco encefalico è la continuazione del midollo nell’encefalo ed è<br />

scomponibile in tre parti:<br />

- bulbo: detto anche midollo allungato, prolunga in cav<strong>it</strong>à cranica il<br />

decorso del midollo spinale<br />

- ponte: formazione di fibre trasversali poste ventralmente a metà<br />

tra bulbo e mesencefalo.<br />

- Mesencefalo: è la formazione superiore al ponte, la più rostrale<br />

del tronco encefalico.<br />

Struttura del tronco encefalico. Nonostante le funzioni che si svolgono<br />

all’interno del tronco siano molto simili a quelle del midollo osseo,<br />

l’organizzazione anatomofunzionale è differente:<br />

- la sostanza grigia non è più disposta centralmente, ma in vari<br />

gruppi di neuroni detti nuclei,<br />

- i nuclei possono avere differenti funzioni:<br />

o ricevere il messaggio dal midollo spinale, dalla periferia o<br />

dai centri superiori<br />

o inviare informazioni al midollo spinale, alla periferia e ai<br />

centri superiori<br />

o scambiare informazioni con altri nuclei del tronco<br />

encefalico<br />

o alcuni nuclei rappresentano sede di attiv<strong>it</strong>à di integrazione<br />

che determina il r<strong>it</strong>mo dell’attiv<strong>it</strong>à respiratoria e cardiaca.<br />

Cervelletto<br />

Il cervelletto è un organi s<strong>it</strong>uato dorsalmente al tronco encefalico, a cui<br />

è collegato attraverso tre coppie di peduncoli: superiori, medi e inferiori.<br />

Occupa la fossa cerebellare dell’osso occip<strong>it</strong>ale, nei due riquadri inferiori<br />

dell’eminenza crociata.<br />

È formato da:<br />

- verme: porzione mediana, meno sviluppata e nascosta.<br />

- Emisferi (destro e sinistro): posti ai lati del verme.


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 Anatomia
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s<br />

Tutta la superficie del cervelletto è attraversata da solchi long<strong>it</strong>udinali e<br />

trasversali di varie profond<strong>it</strong>à che lo suddividono in lobi, lobuli e lamelle.<br />

Struttura del cervelletto. Nel cervelletto la sostanza grigia è<br />

prevalentemente disposta sulla parte esterna, la corteccia cerebellare,<br />

in cui i neuroni si stratificano disponendosi in 3 file:<br />

- è presente anche parte della sostanza grigia immersa nella<br />

sostanza bianca centrale, che forma i nuclei propri del<br />

cervelletto.<br />

Le funzioni del cervelletto sono prevalentemente motorie, di<br />

coordinazione e controllo del movimento, sebbene recentemente si sia<br />

dimostrato che il cervelletto abbia una funzione emotiva. Nello specifico:<br />

- controlla l’equilibrio, il tono muscolare, la coordinazione e la<br />

postura<br />

- riceve informazioni propriocettive e tattili sulle conseguenze del<br />

movimento in atto<br />

- comunica le informazioni con la corteccia cerebrale e le riceve,<br />

integrandole con quelle periferiche.<br />

Diencefalo<br />

Il diencefalo è una formazione anatomica s<strong>it</strong>uata rostralmente al tronco<br />

encefalico, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a sostanzialmente di sostanza grigia. È esternamente<br />

ricoperta per la maggior parte dal telencefalo.<br />

Struttura del diencefalo. Il diencefalo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />

- talamo: formazione ovoidale pari di sostanza grigia<br />

- ipotalamo: massa di sostanza grigia posta sotto il talamo<br />

- subtalamo: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da alcuni nuclei in continuazione diretta<br />

con il mesencefalo, s<strong>it</strong>uato ventralmente al talamo,<br />

posteriormente e lateralmente all’ipotalamo.<br />

- Metatalamo. Appendice posteriore al talamo.<br />

- Ep<strong>it</strong>alamo: in continu<strong>it</strong>à supero posteriore con il talamo.


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Colombo
 
 
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 Anatomia
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s<br />

Il talamo è la formazione più estesa del diencefalo. Riceve tutte le<br />

informazioni sens<strong>it</strong>ive dal midollo spinale e dal tronco, trasmettendole e<br />

ricevendole con il telencefalo:<br />

- connesso al telencefalo bidirezionalmente<br />

- attiv<strong>it</strong>à di collegamento tra la corteccia motoria e specifiche<br />

formazioni destinate al movimento (es. cervelletto e nuclei della<br />

base).<br />

- Collegato ai nuclei che agiscono sulla memoria a breve termine,<br />

sull’affetto, sul linguaggio e sulle attiv<strong>it</strong>à comportamentali in<br />

generale.<br />

L’ipotalamo è il principale organo coinvolto nell’integrazione del sistema<br />

nervoso vegetativo, in quanto regola:<br />

- fame, sete, temperatura corporea<br />

- sonno-veglia<br />

- attiv<strong>it</strong>à della maggior parte delle ghiandole endocrine.<br />

Il subtalamo ha un ruolo importante:<br />

- nell’esecuzione degli schemi motori<br />

- regolazione dei movimenti elaborati dai nuclei della base.<br />

Il meta talamo è assimilabile al talamo, poiché è implicato nella<br />

trasmissione corticale di informazioni ud<strong>it</strong>ive e visive.<br />

L’ep<strong>it</strong>alamo è identificato in gran parte con l’epifisi, una ghiandola<br />

endocrina che produce melatonina (ormone che regola i cicli di sonnoveglia<br />

e il tono dell’umore).<br />

Telencefalo<br />

Il telencefalo si sviluppa rostralmente al diencefalo ed è la porzione più<br />

evoluta nel sistema nervoso centrale, specialmente nell’uomo.<br />

Struttura del telencefalo.<br />

Il telencefalo è formato da due emisferi (destro e sinistro), separati da<br />

una profonda incisura detta scissura interemisferica:<br />

- sul fondo della scissura si trova un organo commissurale,<br />

formato da fibre mieliniche associative detto corpo calloso.<br />

- La superficie del telencefalo è molto estesa, quindi per non<br />

occupare un eccessivo volume si ripiega più volte su sé stessa,<br />

dando luogo alle circonvoluzioni cerebrali.<br />

- Le circonvoluzioni sono separate da solchi.<br />

La materia del telencefalo si dispone in strati:<br />

- corteccia cerebrale: è lo strato più esterno, formato<br />

essenzialmente di sostanza grigia, ovvero da neuroni.<br />

- Centri semiovali: sono le masse ovalari di sostanza bianca che<br />

si pongono sotto la corteccia. Paiono come corpi traslucidi<br />

formati da fibre mieliniche disposte in maniera estremamente<br />

regolare.<br />

- Nuclei della base: masse di sostanza grigia s<strong>it</strong>uate sotto i centri<br />

semiovali.<br />

- I nuclei del setto: sono la continuazione caudale dei nuclei della<br />

base, che si sviluppano embriologicamente dalla porzione impari<br />

mediana del telencefalo.<br />

Superficialmente, grazie alla presenza delle scissure, il telencefalo viene<br />

suddiviso in lobi. Le due principali scissure, che suddividono ogni<br />

emisfero in 4 lobi sono:<br />

- scissura centrale di Rolando: con decorso rostro-caudale<br />

- scissura laterale di Silvio: decorso fronte-ventrale.<br />

Le due scissure delim<strong>it</strong>ano i quattro lobi:<br />

- lobo frontale: delim<strong>it</strong>ato posteriormente dalla scissura di<br />

Rolando e inferiormente dalla scissura laterale di Silvio.<br />

- Lobo parietale: delim<strong>it</strong>ato anteriormente dalla scissura centrale<br />

e inferiormente da quella laterale<br />

- Lobo temporale: delim<strong>it</strong>ato superiormente dalla scissura di<br />

Silvio<br />

- Lobo occip<strong>it</strong>ale: delim<strong>it</strong>ato superiormente dai prolungamenti<br />

della scissura laterale.<br />

Area della corteccia cerebrale. La corteccia cerebrale viene<br />

tradizionalmente divisa in 52 aree distinte per funzione e per<br />

connessioni. La classificazione funzionale delle due aree trova:


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Colombo
 
 
 Anatomia
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 Anatomia
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- area sens<strong>it</strong>iva prima: riceve gli stimoli sensoriali ed è<br />

responsabile della percezione<br />

- area sens<strong>it</strong>ive secondarie: ricevono gli stimoli dell’area sens<strong>it</strong>iva<br />

prima e conferiscono significato agli stimoli mediandoli con<br />

l’esperienza e l’apprendimento<br />

- area motoria primaria: originano le vie motorie che attivano i<br />

motoneuroni in periferia.<br />

- Area motoria secondaria o premotoria: provvede ad elaborare gli<br />

schemi motori e controlla il funzionamento dell’area motoria<br />

primaria.<br />

- Aree associative: sono le aree in cui avvengono i fenomeni<br />

intellettivi, avviene la mediazione tra stimoli e memoria, avviene<br />

la memoria, l’apprendimento, il linguaggio, le elaborazioni logicoar<strong>it</strong>metiche<br />

e quelle emotive.<br />

I nuclei della base. I nuclei della base sono una importante stazione di<br />

un circu<strong>it</strong>o complesso che nasce sulla corteccia e successivamente,<br />

tram<strong>it</strong>e li talamo, influiscono sull’attiv<strong>it</strong>à corticale:<br />

- memorizzazione di schemi motori<br />

- motivazione all’azione.<br />

Meningi<br />

Le meningi sono tre strutture di protezione del sistema nervoso:<br />

- sono 3 strati connettivali che ricoprono il midollo spinale e<br />

l’encefalo, tutti con la medesima struttura.<br />

Procedendo dall’interno all’esterno si incontrano:<br />

- dura madre: detta anche pachimeninge, che ha lo spessore<br />

maggiore. È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da due foglietti di tessuto connettivo<br />

fibroso, separati da tessuto adiposo:<br />

o 1° foglietto: a contatto con il periostio<br />

o 2° foglietto: posto sotto il tessuto adiposo.<br />

- Aracnoide: è uno strato di tessuto connettivo lasso<br />

- Pia madre: è connettivo lasso, strettamente adeso al midollo<br />

spinale.<br />

Al di sotto dell’aracnoide sono presenti vasi arteriosi e non vasi venosi:<br />

l’aracnoide forma la barriera ematoencefalica, ovvero non lascia<br />

passare alcuni farmaci o alcune sostanze.<br />

Nell’encefalo, rispetto al midollo spinale vi sono alcune differenze:<br />

- tra i due foglietti della dura madre passano i vasi venosi<br />

- spazio epidurale: tra i due foglietti della dura madre in cui circola<br />

il liquido cefalo-rachidonico.<br />

Vi sono altri spazi intermedi di notevole importanza:<br />

- spazio sottodurale: tra la dura madre e l’aracnoide.<br />

- Spazio subaracnoidale: tra l’aracnoide e la pia madre. In questa<br />

sezione si s<strong>it</strong>ua la barriera ematoencefalica e i vasi arteriosi.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
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 Anatomia
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Midollo
spinale
<br />

Il midollo spinale è la porzione più caudale del nevrasse e rappresenta<br />

un importante centro d’integrazione.<br />

La sostanza bianca che avvolge la “farfalla” di sostanza grigia posta nel<br />

centro della sezione orizzontale di midollo spinale accoglie<br />

continuamente fibre che entrano e che escono, che sono:<br />

- radici dei nervi spinali: connettono l’encefalo con la periferia del<br />

corpo<br />

- fasci intersegmentari: fibre che collegano tra loro vari segmenti<br />

di midollo spinale.<br />

Il midollo spinale permette all’encefalo di:<br />

- ricevere informazioni sens<strong>it</strong>ive mediante fasci ascendenti.<br />

- Inviare informazioni ai neuroni motori somatici e viscerali<br />

mediante i fasci discendenti, per produrre la risposta effettrice.<br />

Anche nel midollo spinale avviene una relazione tra recettori sens<strong>it</strong>ivi e<br />

la componente effettrice, tram<strong>it</strong>e un procedimento noto come arco<br />

riflesso spinale, che può realizzarsi:<br />

- riflesso monosinaptico: la fibra sens<strong>it</strong>iva si connnette<br />

direttamente al motoneurone<br />

- riflesso polisinaptico: la fibra sens<strong>it</strong>iva si collega al<br />

motoneurone mediante interposizione di interneuroni.<br />

Posizione, rapporti e fissaggio.<br />

Il midollo spinale è contenuto nel canale vertebrale, tra:<br />

- margine superiore dell’atlante<br />

- T12-L3.<br />

Continua:<br />

- cranialmente con il bulbo<br />

- caudalmente si assottiglia formando il cono midollare,<br />

o da li diparte un sottile cordoncino, detto filum terminale,<br />

che si inserisce sulla faccia posteriore della 1° vertebra<br />

coccigea<br />

Il midollo, come tutto il SNC, è rivest<strong>it</strong>o da involucri connettivali<br />

riccamente vascolarizzati, le meningi:<br />

- dura madre<br />

- aracnoide<br />

- pia madre<br />

Le meningi sono separate tra loro da spazi meningei:<br />

- spazio infradurale: tra la dura madre e l’aracnoide. È uno spazio<br />

virtuale.<br />

- Spazio infraracnoidale: tra aracnoide e pia madre, contiene il<br />

liquido cefalorachidiano.<br />

Vi sono alcuni mezzi di fiss<strong>it</strong>à che permettono al midollo spinale di<br />

seguire qualsiasi movimento in simbiosi con il rachide:<br />

- legamenti denticolati: dalla superficie esterna del midollo si<br />

portano alla dura madre<br />

- bulbo: fissa cranialmente in midollo<br />

- radici dei nervi spinali: lo fissano in tutto il suo corso,<br />

mantenendo la solidarietà con le vertebre,<br />

Questi mezzi di fiss<strong>it</strong>à fanno anche in modo che il midollo non entri in<br />

contatto con le superfici ossee.<br />

Configurazione esterna.<br />

Al di fuori dei suoi involucri meningei, il midollo spinale appare come un<br />

cilindro, leggermente appiatt<strong>it</strong>o in senso anteroposteriore:<br />

- si riduce in senso craniocaudale<br />

- presenta due rigonfiamenti in corrispondenza degli arti:<br />

o rigonfiamento cervicale<br />

o rigonfiamento lombare.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
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 Anatomia
del
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- All’estrem<strong>it</strong>à caudale il midollo si restringe nel cono midollare e<br />

continua:<br />

o Con un lungo e sottile filamento fibroso detto filum<br />

terminale interno:<br />

Avvolto dl sacco durale, ma anche dall’aracnoide<br />

L’aracnoide giunge fino alla 2° vertebra sacrale.<br />

o Prosegue fino al coccige con un filamento molto sottile,il<br />

filum terminale esterno, che:<br />

È fuso con il sacco durale.<br />

Termina sulla superficie esterna della 1° vertebra<br />

coccigea.<br />

Una dilatazione dello spazio aracnoidale, detta cisterna terminale, che<br />

avvolge le radici dei nervi lombari, sacrali e coccigei, rappresenta la<br />

sede d’elezione per la puntura lombare.<br />

La superficie esterna del midollo spinale è percorsa da una fessura e<br />

alcuni solchi:<br />

- in posizione mediana si riscontrano due linee che dividono il<br />

midollo spinale in due antimeri simmetrici.<br />

o solco mediano posteriore (posteriormente)è meno<br />

profondo.<br />

in continu<strong>it</strong>à con un setto di glia, il setto<br />

posteriore, che si porta nella sostanza grigia.<br />

o fessura mediana anteriore (anteriormente) percorre tutto<br />

il midollo spinale in lunghezza. È profonda fino a 4 mm.<br />

- Anteriormente, procedendo lateralmente, si incontrano due<br />

solchi:<br />

o Solco laterale anteriore: delim<strong>it</strong>a, assieme al solco<br />

laterale posteriore, il cordone laterale<br />

È interrotto dalle radici anteriori dei nervi spinali,<br />

che accolgono in prevalenza fibre motrici.<br />

- Posteriormente, invece vi sono due solchi ben visibili:<br />

o Solco intermedio posteriore: piccola incisura che<br />

continua con un setto di glia, a dividere in due il cordone<br />

posteriore.<br />

o Solco laterale posteriore: decorre per tutta la lunghezza<br />

del midollo ed è sede di ingresso delle radici dei nervi<br />

posteriori (fibre prevalentemente sens<strong>it</strong>ive).<br />

La presenza di solchi e fessure, permette, in ogni antimero, la<br />

suddivisione in tre cordoni:<br />

- cordone laterale: compreso tra i solchi laterali posteriore e<br />

anteriore<br />

- cordone anteriore: è compreso tra la fessura mediana anteriore<br />

e il solco laterale anteriore.<br />

o Rappresenta la continuazione verso il basso delle piramidi<br />

bulbari.<br />

o Si assottiglia procedendo caudalmente.<br />

o Può in alcune zone parere diviso in due cordoni da un<br />

solco incostante, il solco intermedio anteriore.<br />

- Cordone posteriore: è compreso tra il solco mediano posteriore<br />

e il solco laterale posteriore. Può essere suddiviso in due cordoni<br />

dalla presenza del solco intermedio posteriore:<br />

o Fascicolo gracile di Goll: il cordone più mediano<br />

o Fascicolo cuneato di Burdach: è il cordone più laterale,<br />

compreso tra il solco intermedio e quello laterale.<br />

Radici dei nervi spinali<br />

Da ciascun antimero origina una serie di nervi spinali cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da:<br />

- radice anteriore o motoria<br />

- radice posteriore o sens<strong>it</strong>iva.<br />

Fa eccezione il C1 che possiede solamente la radice anteriore.<br />

Sia le radici anteriori che posteriori fuoriescono dai solchi laterali:<br />

- lungo il decorso delle radici posteriori, prima della fusione con<br />

quella anteriore, vi è un rigonfiamento fusiforme, il ganglio<br />

spinale, che contiene i neuroni pseudounipolari, o neuroni T, da<br />

cui dipartono i nervi che entrano nel midollo


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 12
 Anatomia
del
s<br />

All’interno del canale vertebrale, le radici anteriore e posteriore<br />

attraversano separatamente lo spazio infraracnoidale:<br />

- perforano l’aracnoide e la dura madre<br />

- si uniscono a livello del corrispondente foro intervertebrale e<br />

formano il nervo spinale.<br />

Divisione del midollo spinale in neuromeri<br />

In base al rapporto tra nervi spinali e vertebre corrispondenti nel<br />

momento dello sviluppo fetale, si individuano diversi tratto:<br />

- cervicale<br />

- toracico<br />

- lombare<br />

- sacrale<br />

- coccigeo.<br />

Ogni tratto si compone di diversi segmenti, detti neuromeri, che<br />

corrispondono all’emergenza bilaterale di un nervo spinale con le loro<br />

due radici (anteriore-motoria, posteriore-sens<strong>it</strong>iva con il ganglio):<br />

- tratto cervicale: otto neuromeri.<br />

- Tratto toracico: 12 neuromeri (T1-T12)<br />

- Tratto lombare: 5 neuromeri (L1-L5)<br />

- Tratto sacrale: 5 neuromeri (S1-S5)<br />

- Tratto coccigeo: 3-4 neuromeri (Co1-Co3/4)<br />

Si possono sviluppare, in corrispondenza dei segmenti neuromerici, dei<br />

semplicissimi archi riflessi orizzontali, che si sviluppano come riflessi<br />

nervosi segmentali:<br />

- dallo stimolo cutaneo che entra nella radice posteriore<br />

- alla risposta effettrice che esce dalla radice anteriore.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 13
 Anatomia
del
s<br />

Configurazione interna del midollo spinale.<br />

All’osservazione microscopica, il midollo spinale in sezione orizzontale<br />

pare composto da due materie:<br />

- sostanza grigia, posta centralmente<br />

- sostanza bianca, circonda quella grigia in periferia.<br />

All’interno della sostanza grigia, centralmente, è presente un canale<br />

centrale, o canale dell’ependima, che varia il proprio diametro ma si<br />

estende per tutta la colonna.<br />

Sostanza Grigia.<br />

La sostanza grigia si compone di due parti simmetriche (una per<br />

antimero) disposte sag<strong>it</strong>talmente:<br />

- Connesse da un tratto trasversale, la commessura grigia, in cui<br />

passa anche il canale centrale.<br />

- Ha forma di H maiuscola.<br />

In ogni porzione si possono riscontrare:<br />

- corno anteriore<br />

- corno posteriore<br />

- Massa intermedia.<br />

Nei segmenti spinali compresi tra T2 e L1 sporge anche un corno<br />

laterale.<br />

Il corno anteriore ha forma quadrangolare lievemente arrotondata:<br />

- si porta in avanti e verso l’esterno (lateralmente).<br />

- Rimane separato dalla superficie del midollo da un strato di<br />

sostanza bianca.<br />

- Vi si possono distinguere una testa e una base.<br />

- Dal contorno festonato della testa del corno anteriore sporgono<br />

delle piccole radicole di fibre che poi confluiscono nella radice<br />

del nervo spinale anteriore o motorio.<br />

La massa intermedia si trova tra la base del corno superiore e quella<br />

del corno posteriore, sporgendo verso l’esterno:<br />

- sviluppata prevalentemente a livello cervicale<br />

- a livello cervicale presenta la formazione reticolare:<br />

o cellule frammiste a fibre nervose.<br />

- Può, assieme al corno anteriore, presentare il corno laterale.<br />

Il corno posteriore è più lungo e allungato di quello anteriore, che<br />

raggiunge quasi la superficie del midollo spinale:<br />

- è formato, procedendo in senso postero-anteriore da:<br />

o apice<br />

o testa<br />

o collo<br />

o base.<br />

- L’apice presenta numerosi strati differenziati, che procedendo<br />

postero-anteriormente sono:<br />

o Zona marginale: sottile lamina di fibre nervose con<br />

decorso long<strong>it</strong>udinale.<br />

o Zona spongiosa: strato di fibre nervose con cellule<br />

sparse.<br />

o Sostanza gelatinosa di Rolando: formazione semilunare<br />

che riveste la testa, traslucida fatta di tessuto nervoso.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 14
 Anatomia
del
s<br />

La commessura grigia è disposta trasversalmente tra le formazioni<br />

grigie dei due antimeri:<br />

- è a contatto con:<br />

o Anteriormente con una lamina di fibre mieliniche detta<br />

commessura bianca anteriore.<br />

o Posteriormente da un setto gliale che prosegue il solco<br />

mediano posteriore, detto setto posteriore.<br />

- La presenza del canale centrale (o dell’ependima) permette di<br />

dividere le due porzioni di commessura grigia:<br />

o Commessura grigia anteriore<br />

o Commessura grigia posteriore.<br />

- La sostanza grigia della commessura, in prossim<strong>it</strong>à del canale<br />

centrale si fa granulare e traslucida, prendendo il nome di<br />

sostanza gelatinosa centrale.<br />

Il canale centrale è difficilmente presente per tutta la lunghezza del<br />

midollo spinale:<br />

- Residuo prim<strong>it</strong>ivo del canale neurale<br />

- Contiene una piccola quant<strong>it</strong>à di liquido cefalorachidiano.<br />

o Superiormente: continua con la cav<strong>it</strong>à del IV ventricolo<br />

dalla porzione inferiore del bulbo<br />

o Inferiormente: prosegue nel filum terminale interno per 5-6<br />

mm.<br />

- La sezione del lume non è ne di forma né di dimensioni costanti,<br />

poiché varia da fessura a cerchio a ovale, ecc… a seconda della<br />

zona anatomica in cui si trova.<br />

- La parte del canale è rivest<strong>it</strong>a dall’ependima, un ep<strong>it</strong>elio<br />

prismatico cigliato:<br />

o Intorno all’ependima è presente la sostanza gelatinosa<br />

centrale, uno strato di cellule gliali, piccoli neuroni e sottili<br />

fibre nervose.<br />

o Al di fuori della sostanza gelatinosa centrale vi è la<br />

commessura grigia, formata dalla sostanza grigia.<br />

Sostanza Bianca<br />

La sostanza bianca è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da fibre mieliniche a decorso<br />

prevalentemente long<strong>it</strong>udinale, che circondano la sostanza grigia:<br />

- sono rivest<strong>it</strong>i dalla pia madre, una membrana sottilissima di<br />

colore biancastro<br />

- I solchi e le fessure che definiscono la configurazione esterna del<br />

midollo suddividono la sostanza bianca in tre grandi cordoni:<br />

o Cordone anteriore<br />

o Cordone laterale<br />

o Cordone posteriore.<br />

Il cordone anteriore è localizzato tra la fessura mediana anteriore e il<br />

solco laterale anteriore:<br />

- dal solco laterale anteriore emergono i tratti intramidollari delle<br />

radici dei nervi spinali<br />

- le fibre hanno decorso orizzontale e incrociano ortogonalmente i<br />

sistemi di fibre long<strong>it</strong>udinali del cordone anteriore<br />

- una sottile lamina di sostanza bianca, la commessura bianca<br />

anteriore, riunisce i cordoni anteriori dei due lati.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 15
 Anatomia
del
s<br />

Il cordone laterale è s<strong>it</strong>uato tra le radicole dei nervi spinali anteriori e<br />

posteriori:<br />

- s<strong>it</strong>uato tra:<br />

o solco laterale anteriore<br />

o solco laterale posteriore<br />

- contiene fasci di varie dimensioni intercalati da setti di glia.<br />

Il cordone posteriore è un cordone di sostanza bianca s<strong>it</strong>uato tra il<br />

solco mediano posteriore e il solco laterale posteriore:<br />

- nel solco laterale posteriore entrano le radicole posteriori dei<br />

nervi spinali posteriori o sens<strong>it</strong>ivi.<br />

- A livello dei neuromeri cervicali e di quelli toracici superiori, il<br />

cordone posteriore è diviso da un setto gliale che diparte dal<br />

setto intermedio posteriore in:<br />

o Fascicolo gracile: il più mediale<br />

o Fascicolo cuneato: quello laterale.<br />

Variazioni quant<strong>it</strong>ative della sostanza grigia<br />

La sostanza grigia del midollo spinale presenta uno sviluppo e una<br />

conformazione differenti a seconda dei neuromeri.<br />

La quant<strong>it</strong>à di sostanza grigia, varia approssimativamente a livello dei<br />

due rigonfiamenti del midollo:<br />

- Rigonfiamento cervicale<br />

- Rigonfiamento lombare.<br />

Quest’aumento di sostanza grigia in quelle posizioni è dovuto alla<br />

presenza di un maggior numero di neuroni e di circu<strong>it</strong>i in prossim<strong>it</strong>à dei<br />

grossi nervi che raggiungono gli arti.<br />

Le variazioni quant<strong>it</strong>ative della sostanza grigia:<br />

- Coinvolgono prevalentemente il corno anteriore.<br />

- Nel corno posteriore, invece, vi è un notevole sviluppo della<br />

sostanza gelatinosa di Rolando, in corrispondenza dei neuromeri<br />

sacrali.<br />

Variazioni quant<strong>it</strong>ative della sostanza bianca.<br />

Anche la sostanza bianca vede una variazione di dimensione di notevole<br />

importanza. Tuttavia la variazione è regolare e continua, con un<br />

aumento in senso caudocraniale.<br />

Le motivazioni di queste variazioni così accentuate sono:<br />

- diminuzione delle fibre che dall’encefalo si disperdono nei vari<br />

neuromeri<br />

- aumento del numero di fibre che progressivamente dalla parte<br />

caudale si sommano alle parti più craniali.<br />

Struttura della sostanza grigia.<br />

I neuroni della sostanza grigia all’interno del midollo spinale sono tutti<br />

multipolari ma, si distinguono per l comportamento del neur<strong>it</strong>e, dei<br />

dendr<strong>it</strong>i per la modal<strong>it</strong>à di collegamento e per funzione in:<br />

- Neuroni dei I tipo di Golgi: hanno assoni che fuoriescono dalla<br />

sostanza grigia per portarsi:<br />

o radici anteriori dei nervi spinali (neuroni radicolari)<br />

o in fasci di sostanza bianca (neuroni funicolari)<br />

- Neuroni del II tipo di Golgi: con assoni che restano confinati<br />

nella sostanza grigia (neuroni di associazione o interneuroni).<br />

I neuroni contenuti nella sostanza grigia del midollo spinale possono<br />

formare raggruppamenti in cui tutti gli elementi presentano le stesse<br />

connessioni nervose:<br />

- tali raggruppamenti li si chiama nuclei se la sezione è<br />

trasversale o colonne se la sezione è long<strong>it</strong>udinale.<br />

I neuroni del corno anteriore sono raccolti in gruppi detti colonne<br />

motorie che si estendono per l’altezza di alcuni neuromeri:<br />

- l’organizzazione di base dei neuroni motori somatici prevede<br />

gruppi long<strong>it</strong>udinali di neuroni α e γ ciascuno deputato<br />

all’innervazione di un muscolo<br />

- I raggruppamenti neuronali che innervano i diversi muscoli sono<br />

disposti su due gruppi long<strong>it</strong>udinali principali:


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 Anatomia
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sistema
nervoso

 16
 Anatomia
del
s<br />

o Gruppo motore long<strong>it</strong>udinale mediale: innerva i muscoli<br />

del tronco, in cui quelli flessori sono più ventrali, mentre<br />

quelli estensori sono più dorsali.<br />

o Gruppo motore long<strong>it</strong>udinale laterale: si trova<br />

solamente a livello dei rigonfiamenti cervicale e lombare.<br />

Sono deputati alla motil<strong>it</strong>à degli arti superiori e inferiori.<br />

Nel gruppo laterale vi è un’organizzazione<br />

somatotropica, ovvero i neuroni che innervano i<br />

muscoli prossimali sono posti medialmente<br />

rispetto a quelli che innervano i muscoli distali.<br />

Nei neuromeri da C3 a C7 vi è un nucleo centrale,<br />

detto nucleo frenico, che innerva il diaframma.<br />

Nelle corna posteriori si osservano quattro raggruppamenti neuronali di<br />

cui 2 si estendono per tutta la lunghezza del midollo e 2 sono lim<strong>it</strong>ati ai<br />

tratti toracico e lombare superiore:<br />

- la sostanza gelatinosa di Rolando: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da piccoli neuroni<br />

del II tipo di Golgi (interneuroni) frammisti a neuroni di maggiori<br />

dimensioni. Estesa x tt la colonna.<br />

- Nucleo proprio del corno posteriore: gruppo di neuroni posto<br />

anteriormente alla sostanza gelatinosa ed esteso per tutto il<br />

midollo.<br />

- Zona marginale: posto posteriormente alla sostanza gelatinosa.<br />

Vi sono neuroni di maggiori dimensioni disposti in uno strato<br />

sottile.<br />

- Il nucleo toracico o dorsale: s<strong>it</strong>uato nella base delle corna<br />

posteriori e si estende da C8 a L3/4. Sono neuroni relativamente<br />

grandi e inviano l’assone nel fascio spino cerebellare dorsale.<br />

Le corna laterali e la massa intermedia del midollo spinale contengono<br />

neuroni relativamente piccoli con caratteristiche di neuroni effettori<br />

viscerali. Cost<strong>it</strong>uiscono i gruppi:<br />

- gruppo intermedio mediale: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da neuroni internuciali<br />

che si estendono da T1 a L2/3 e sono centri effettori del<br />

simpatico toracolombare.<br />

- Gruppo intermedio laterale: gli assoni di questi neuroni<br />

penetrano nelle radici anteriori dei nervi spinali e raggiungono il<br />

tronco del simpatico.<br />

Nei neuromeri sacrali 2,3 e 4 è presente un gruppo simile di neuroni<br />

s<strong>it</strong>uato lateralmente al canale centrale e alla sostanza gelatinosa<br />

centrale:<br />

- da origine alle fibre effettrici pregangliari del parasimpatico<br />

sacrale.<br />

Neuroni funicolari<br />

I neuroni funicolari sono neuroni del I tipo di Golgi che hanno forma e<br />

dimensioni variabili e raramente si trovano in gruppi ben individuabili.<br />

Si trovano in prevalenza:<br />

- corno posteriore<br />

- massa intermedia<br />

- commessura grigia.<br />

Ricevono stimoli da:<br />

- neuroni gangliari (neuroni T) spinali<br />

- altri neuroni funicolari.<br />

Secondo i bersagli finali vengono distinti in:<br />

- neuroni di associazione: entrano nella sostanza bianca e si<br />

portano nuovamente nella sostanza grigia per collegarsi ad altri<br />

segmenti spinali con neuroni funicolari o radicolari.<br />

- Neuroni di proiezione: inviano l’assone nel tronco cefalico o a<br />

formazioni soprassiali.<br />

Neuroni radicolari<br />

I neuroni radicolari sono neuroni del I tipo di Golgi che hanno un<br />

assone che fuoriesce dal nevrasse per portarsi alle radici anteriori dei<br />

nervi spinali.<br />

Si possono distinguere in:


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 17
 Anatomia
del
s<br />

- neuroni radicolari visceroeffettori: appartengono al sistema<br />

neurovegetativo<br />

- neuroni radicolari somatomotori: appartengono al sistema<br />

nervoso somatico.<br />

I neuroni radicolari effettori viscerali sono localizzati prevalentemente<br />

nella massa intermedia e hanno dimensioni inferiori a quelli<br />

somatomotori con dendr<strong>it</strong>i meno sviluppati:<br />

- Hanno assoni mielinici che escono dal midollo nelle radici<br />

anteriori per portarsi ai gangli simpatici o parasimpatici.<br />

- Occupano, nel midollo spinale due colonne distinte:<br />

o Colonna visceroeffettrice simpatica: nucleo intermedio<br />

laterale della lamina VII<br />

o Colonna visceroeffettrice parasimpatica: nella lamina VI,<br />

medialmente nella massa intermedia<br />

- Ricevono afferenze dai neuroni gangliari sens<strong>it</strong>ivi viscerali:<br />

o Formano archi riflessi (diretti o indiretti).<br />

- Sono sotto il controllo centrale di sistemi multisinaptici diffusi, a<br />

decorso discendente.<br />

I neuroni radicolari motori somatici sono posti nella testa del corno<br />

anteriore:<br />

- Inviano le loro fibre attraverso la radice anteriore dei nervi spinali<br />

e portano le loro fibre alle placche motrici sulla muscolatura<br />

striata.<br />

- Sono la via finale comune per impulsi nervosi provenienti sia<br />

dalla periferia sia dai centri superiori:<br />

o Dalla periferia: ricevono stimoli sens<strong>it</strong>ivi dai prolungamenti<br />

dei neuroni gangliari nelle radici posteriori (archi riflessi<br />

somatici).<br />

o Dai centri superiori: ricevono impulsi da vie discendenti<br />

motorie.<br />

- Gli stimoli possono giungere alle cellule radicolari somatomotrici<br />

direttamente o, più di frequente, attraverso interneuroni.<br />

- Le cellule radicolari inviano impulsi alle placche motrici attraverso<br />

circu<strong>it</strong>i regolati dalle cellule di Renshaw.<br />

Tipologie di neuroni somatomotori: alfa e gamma.<br />

I neuroni somatomotori si distinguono in:<br />

- Motoneuroni α.<br />

- Motoneuroni γ.<br />

I motoneuroni γ sono sparsi tra i motoneuroni alfa con rapporto<br />

inferiore:<br />

- Sono più piccoli dei motoneuroni α.<br />

- Sono simili per caratteristiche morfologiche generali<br />

- Il loro assone si porta attraverso la radice anteriore del nervo<br />

spinale per terminare nelle placche motrici, sulle fibre intrafusali<br />

dei fusi neuromuscolari.<br />

I motoneuroni α sono motoneuroni di dimensioni maggiori dei gamma e<br />

di forma variabile:<br />

- le maggiori dimensioni si trovano a livello dei due rigonfiamenti<br />

cervicale e lombare<br />

- la superficie del pirenoforo e dei dendr<strong>it</strong>i possono ricevere fino a<br />

10000 terminazioni sinaptiche<br />

- attraverso la commessura grigia, i dendr<strong>it</strong>i possono passare<br />

anche nell’antimero opposto.<br />

- Il neur<strong>it</strong>e, poco dopo l’usc<strong>it</strong>a si divide in due rami:<br />

o Ramo principale: entra nel nervo spinale anteriore e<br />

termina sulle fibre muscolari striate.<br />

o Ramo collaterale: si porta in sinapsi con interneuroni<br />

detti cellule di Renshaw.<br />

Sono cellule inib<strong>it</strong>orie<br />

Sono capaci di riverberare l’impulso a neuroni<br />

sotto e soprastanti o allo stesso motoneurone α.<br />

Cellule del II tipo di Golgi<br />

Le cellule del II tipo di Golgi sono localizzate in tutta la sostanza grigia:<br />

- il loro assone decorre solamente nella sostanza grigia<br />

- hanno funzione associativa a breve distanza.


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del
sistema
nervoso

 18
 Anatomia
del
s<br />

- Hanno un ruolo importante nella redistribuzione spaziale e<br />

temporale degli impulsi periferici e centrali.<br />

Organizzazione laminare della sostanza grigia.<br />

La sostanza grigia del midollo spinale rivela un assetto di tipo laminare,<br />

che permette di definire bene, al netto delle variazioni locali,<br />

l’organizzazione cellulare in colonne:<br />

- Nove lamine con decorso postero-anteriore.<br />

- Sono presenti per tutto il midollo spinale.<br />

- Lamina X è la decima lamina, una piccola zona attorno al canale<br />

centrale.<br />

La lamina I:<br />

- corrisponde alla zona marginale e alla zona spongiosa.<br />

- Strato molto sottile adiacente alla sostanza bianca<br />

- Ha un aspetto reticolato per la presenza di fibre nervose che si<br />

incrociano in diverse direzioni.<br />

La lamina II:<br />

- corrisponde alla sostanza gelatinosa di Rolando<br />

- caratterizzata da piccoli neuroni addensati<br />

- priva di fibre mieliniche<br />

La lamina III ha una struttura molto simile alla lamina II:<br />

- parallela<br />

- neuroni voluminosi<br />

- fibre amieliniche.<br />

La lamina IV:<br />

- più spessa della lamina III<br />

- posta sul collo del corno posteriore<br />

- accoglie numerose fibre sens<strong>it</strong>ive.<br />

- non è a contatto lateralmente con la sostanza bianca<br />

- accoglie neuroni funicolari (di associazione o di proiezione).<br />

- Presenta numerosi fascetti di fibre mieliniche.<br />

- Emette molti assoni ascendenti (contingente maggiore della via<br />

spino-talamica).<br />

La lamina V:<br />

- è posta nel corno posteriore<br />

- può essere suddivisa in due porzioni:<br />

o due terzi mediali: contiene piccole cellule e scarse fibre<br />

o terzo laterale: corrisponde alla zona reticolare, contiene<br />

grossi neuroni e fibre di vario calibro.<br />

- Riceve numerose collaterali dalla cute.<br />

- Molti neuroni inviano assoni nel cordone laterale per formare<br />

fasci di associazione intersegmentali.<br />

- Alcuni altri neuroni inviano nel cordone controlaterale (nell’altro<br />

antimero) i propri assoni a formare il fascio spino cerebellare<br />

ventrale.<br />

- È associato alla sensibil<strong>it</strong>à viscerale.<br />

La lamina IV:<br />

- occupa la base del corno posteriore.<br />

- Suddivisa in due porzioni:<br />

o Mediale: cellule dense e piccole<br />

o Laterale: cellule più grandi e meno addensate.<br />

- A livello sacrale S2-S4 si localizzano i neuroni visceroeffettori<br />

parasimpatici, raggruppati in due colonne:<br />

o Inviano i loro assoni a neuroni gangliari parasimpatici<br />

posti fuori dal canale vertebrale che innervano i visceri<br />

pelvici.<br />

La lamina VII:<br />

- occupa la massa intermedia e si spinge nel corno anteriore.<br />

- Contiene vari nuclei, di cui i più importanti sono:<br />

o colonna di Clarke<br />

o Nuclei intermedio laterale<br />

o Nuclei intermedi mediali.<br />

- Il nucleo di Clarke:<br />

o Ammasso di neuroni con il massimo sviluppo a livello del<br />

rigonfiamento lombare


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 Anatomia
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sistema
nervoso

 19
 Anatomia
del
s<br />

o Cellule di varie dimensione che danno inizio al fascio<br />

spino cerebellare dorsale.<br />

- Nucleo intermedio laterale:<br />

o Cellule effettrici viscerali che danno origine a fibre<br />

simpatiche pregangliari.<br />

- Nucleo intermedio mediale:<br />

o Origina il Fascio spino cerebellare ventrale che si<br />

unisce alle fibre provenienti dalla lamina V.<br />

- Tra i neuroni della lamina VII vi possono anche essere:<br />

o Cellule funicolari di associazione intersegmentale<br />

o Cellule di Renshaw ()<br />

o Cellule internuciali.<br />

- Originano da queste cellule anche fibre cost<strong>it</strong>uenti la via<br />

spinotalamica.<br />

Le lamine V VI VII cost<strong>it</strong>uiscono una zona per:<br />

- organizzazione di riflessi polisinaptici a livello del midollo<br />

- terminazione di vie discendenti: importanti fascio di proiezione<br />

diretti cranialmente a formazioni assiali e soprassiali.<br />

La lamina VIII:<br />

- attraversa tutto il corno anteriore a livello toracico<br />

- a livello dei rigonfiamenti viene racchiusa dalla lamina IX nella<br />

parte anteromediale del corno anteriore.<br />

- Consiste prevalentemente di cellule funicolari che possono<br />

avere diverso destino (sol<strong>it</strong>amente di neuroni premotori):<br />

o Spostamento controlaterale sulla commessura bianca<br />

anteriore terminando su motoneuroni<br />

o Divisione a T in segu<strong>it</strong>o a spostamento controlaterale che<br />

generano fasci ascendenti e discendenti su neuromeri<br />

differenti.<br />

- Viene infatti considerata un centro associativo intraspinale:<br />

o Pone in contatto i neuroni somatomotori di due antimeri<br />

o Recluta in successione temporale neuroni somatomotori<br />

lontani dal neuromero di partenza.<br />

- Anche fasci appartenenti alle vie extrapiramidali discendenti si<br />

pongono in contatto con i neuroni della lamina VIII per regolare i<br />

neuroni somatomotori bersaglio.<br />

La lamina IX è localizzata sul corno anteriore:<br />

- possiede motoneuroni e .<br />

- contiene i motoneuroni tipici del tratto spinale di riferimento:<br />

neuroni somatotipici con i muscoli del tratto.<br />

- Anche lo stesso posizionamento delle colonne di motoneuroni<br />

(ventrale ad esempio innerva i flessori, mentre dorsale gli<br />

estensori) è correlato all’innervazione delle placche motrici.<br />

- Anche l’innervazione degli arti (a livello dei rigonfiamenti) è<br />

organizzata in maniera somatotipica:<br />

o Le colonne laterali innervano i muscoli più distali<br />

o Le colonne mediali innervano i muscoli più prossimali.<br />

- la lamina IX riceve:<br />

o Rami collaterali di fibre dalla radice posteriore<br />

o Afferenze monosinaptiche inerenti alle vie corticospinali.<br />

La lamina X è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla sostanza grigia che circonda il canale<br />

centrale (o dell’ependima) e comprende:<br />

- commessura grigia anteriore<br />

- commessura grigia posteriore<br />

- sostanza gelatinosa centrale.<br />

Nella lamina X sono anche presenti elementi funicolari associativi<br />

intersegmentali.


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del
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nervoso

 20
 Anatomia
del
s<br />

Lamina Localizzazione Caratteristiche Stimolo.<br />

I Zona marginale e<br />

zona spongiosa<br />

II Sostanza gelatinosa<br />

di Rolando<br />

III Testa del corno<br />

posteriore<br />

IV Collo del corno<br />

posteriore<br />

Neuroni marginali con<br />

ramificazione<br />

dendr<strong>it</strong>ica<br />

Neuroni piccoli con<br />

glomeruli sinaptici<br />

Uguale a lamina II<br />

Neuroni di dimensioni<br />

variabili<br />

V Corno posteriore Neuroni di dimensioni<br />

variabili<br />

VI Base del corno<br />

posteriore<br />

VII Corno anteriore e<br />

massa intermedia<br />

VIII Corno anteriore -<br />

testa<br />

Neuroni di piccole e<br />

medie dimensioni<br />

Neuroni di varie<br />

dimensioni<br />

Neuroni di varie<br />

dimensioni e elementi<br />

commessurali<br />

Proiezione<br />

Proiezione e sens.<br />

viscerale<br />

Neuroni<br />

visceroeffettori<br />

Elementi premotori<br />

e visceroeffettrici<br />

Premotorio e<br />

associativo<br />

IX Testa del corno ant. Più colonne di neuroni Motorio<br />

X Commessura grigia<br />

centrale<br />

Pochi e piccoli neuroni Elementi funicolari<br />

associativi.


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del
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nervoso

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 Anatomia
del
s<br />

Teoria del cancello<br />

Sulla via d’ingresso delle informazioni sens<strong>it</strong>ive nel midollo spinale è<br />

presente un importante circu<strong>it</strong>o di controllo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla sostanza<br />

gelatinosa di Rolando (lamina II e III):<br />

- convergono sui piccoli neuroni di quelle lamine sia le fibre di<br />

grosso calibro (tipoligia Aδ o C) che quelle di piccolo calibro<br />

(classe Aβ).<br />

- I neuroni hanno effetti inib<strong>it</strong>ori sulle cellule di proiezione.<br />

- Vi giungono anche delle fibre discendenti dalle strutture<br />

soprassiali che aumentano la compless<strong>it</strong>à del controllo.<br />

Secondo la teoria del cancello:<br />

- i neuroni della sostanza gelatinosa agiscono:<br />

o aprendo il cancello: aumento dello stimolo in entrata.<br />

o Chiudendo il cancello: inibizione dello stimolo in entrata.<br />

- Si applica sia alla sensibil<strong>it</strong>à dolorifica sia a altri tipi di afferenze.<br />

- Consente di regolare l’entrata degli impulsi e di lim<strong>it</strong>are le attiv<strong>it</strong>à<br />

riflesse.<br />

Per quanto riguarda la sensibil<strong>it</strong>à dolorifica l’inibizione dello stimolo si<br />

riscontra sui neuroni del corno posteriore:<br />

- inibiscono l’attiv<strong>it</strong>à di scarica delle vie spinotalamiche che<br />

trasportano informazioni dolorifiche alla sostanza reticolare di<br />

bulbo e ponte.<br />

- Il segnale giunto dalla via spinotalamica passa poi all’ipotalamo e<br />

tram<strong>it</strong>e il grigio periacqueduttale giunge, attraverso una via<br />

reticolo spinale nel cordone laterale.<br />

- Dal cordone laterale lo stimolo inib<strong>it</strong>orio si scarica sulle corna<br />

posteriori per inibire lo stimolo.<br />

- I neuroni delle corna posteriori:<br />

o Inibiscono la fibra che porta lo stimolo dolorifico a livello<br />

presinaptico.<br />

- L’ipotalamo secerne anche corticotropina, che innalza la soglia<br />

dolorifica.<br />

Attraverso questo circu<strong>it</strong>o è quindi possibile lim<strong>it</strong>are lo stimolo dolorifico<br />

e pertanto la percezione del dolore dell’individuo.<br />

Quando ad esempio una puntura porta a massaggiare e sfregare il punto<br />

leso, l’azione istintiva invia un treno di impulsi mediante le fibre di grosso<br />

calibro:<br />

- questi impulsi ecc<strong>it</strong>ano i neuroni piccoli della sostanza gelatinosa<br />

di Rolando.<br />

- Inviano inibizioni presinaptiche bloccano lo stimolo dolorifico in<br />

entrata.<br />

- Si giunge ad una diminuzione dello stimolo dolorifico percep<strong>it</strong>o.<br />

Questo tipo di circu<strong>it</strong>o spiega inoltre la ridotta o assente (analgesia)<br />

percezione del dolore in determinati stati emozionali:<br />

- la via discendente reticolo spinale è serotoninergica o<br />

noradrenergica<br />

- l’interneurone inib<strong>it</strong>orio inibisce mediante encefaline:<br />

o È interessante notare che il recettore per le encefaline è il<br />

medesimo su cui agisce la morfina.<br />

- Il circu<strong>it</strong>o descr<strong>it</strong>to è sotto il controllo della corteccia<br />

telencefalica, da cui dipendono gli stati emozionali.


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del
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 22
 Anatomia
del
s<br />

o La risposta al dolore può quindi variare a seconda della<br />

persona e del suo stato emotivo.<br />

Struttura della sostanza bianca<br />

La sostanza bianca del midollo spinale è formata da fibre mieliniche,<br />

con annessi nevroglia e vasi.<br />

Le fibre nervose presentano per la maggior parte un decorso<br />

long<strong>it</strong>udinale e si raggruppano in fasci di fibre di diametro differente.<br />

I fasci, secondo la direzione dell’impulso si distinguono in:<br />

- ascendenti<br />

- discendenti<br />

Le fibre della sostanza bianca possono essere prolungamenti di diversi<br />

tipi di neuroni:<br />

- gangliari annessi alla radice posteriore dei nervi spinali.<br />

- Cellule funicolari della sostanza grigia del midollo<br />

- Localizzati in formazioni soprassiali<br />

Nella sostanza bianca del midollo, è possibile distinguere, in base ad<br />

una distinzione morfofunzionale, 5 tipi di fibre:<br />

- fibre afferenti dai gangli: attraverso le radici posteriori del nervo<br />

spinale entrano nel midollo<br />

- fibre ascendenti lunghe: originate da neuroni del midollo<br />

spinale o direttamente dai gangli che portano informazione a<br />

livelli soprassiali.<br />

- Fibre discendenti lunghe: provengono da livelli sopraspinali che<br />

terminano su neuroni del midollo spinale, regolandone l’attiv<strong>it</strong>à.<br />

- Fibre di associazione: instaurano connessioni intrasegmentali e<br />

intersegmentali (non escono dal midollo spinale)<br />

- Fibre effettrici: provengono da neuroni effettori e lasciano il<br />

midollo spinale attraverso le radici anteriori del midollo.


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Classificazione delle fibre nervose.<br />

Le fibre nervose si distinguono in base al proprio calibro e al rivestimento<br />

mielinico, quindi anche in base alla veloc<strong>it</strong>à di propabazione dell’impulso.<br />

Si possono individuare tre grandi classi di fibre:<br />

- fibre A: hanno calibro di grosse dimensioni e rivestimento<br />

mielinico. Conducono gli impulsi velocemente. Con dimensioni<br />

progressivamente decrescenti si usa una ulteriore divisione delle<br />

fibre A:<br />

o fibre Aα: hanno un diametro elevato e conducono stimoli<br />

sol<strong>it</strong>amente tattili o pressori. Alternativamente sono<br />

fibre effettrici somatiche.<br />

o Fibre Aβ: calibro progressivamente decrescente, quindi<br />

anche la veloc<strong>it</strong>à di propagazione. Stimoli tattili o<br />

pressori.<br />

o Fibre Aδ: calibro ancora minore e minor veloc<strong>it</strong>à.<br />

Deputate allo stimolo dolorifico.<br />

- Fibre B: sono fibre mieliniche con piccolo diametro. Sono fibre<br />

che ineriscono gli stimoli viscerali, sia effettrici sia sens<strong>it</strong>ivi.<br />

- Fibre C: sono fibre amieliniche di piccolo calibro. Trasportano<br />

stimoli dolorifici e termici. Sono anche fibre effettrici viscerali<br />

postgangliari.<br />

Si ricorda che la maggiore distinzione delle fibre è in base alla guaina<br />

mielinica:<br />

- mieliniche: tipi A e B<br />

- amieliniche: tipo C.<br />

Fasci di associazione<br />

Per fasci di associazione si intendono gruppi di fibre che risalgono o<br />

scendono per pochi neuromeri:<br />

- assicurano strette connessioni tra i neuromeri adiacenti<br />

- sono la base anatomica dei riflessi spinali plurisegmentali (riflessi<br />

proprio spinali).<br />

Si potrebbero considerare fasci di associazione anche i dendr<strong>it</strong>i delle<br />

cellule del II tipo di Golgi e i collaterali di fibre radicolari e funicolari che<br />

si instaurano nella sostanza grigia, ma si usa considerare queste<br />

strutture come parte integrante della componente grigia.<br />

Si considerano quindi come fasci di associazione solamente i fasci che<br />

originano da neuroni funicolari e connettono:<br />

- fasci di associazione intrassiale: neuromeri midollari più<br />

craniali con il tronco cefalico.<br />

- Fasci di associazione intersegmentale: connettono tra loro<br />

neuromeri vicini.<br />

I fasci di associazione sono più prossimi alla sostanza grigia all’interno<br />

dei cordoni.<br />

Fasci di proiezione.<br />

I fasci di proiezione si dividono in due categorie<br />

- ascendenti<br />

- discendenti.<br />

Fasci di proiezione ascendenti<br />

I fasci di proiezione ascendenti sono vie della sensibil<strong>it</strong>à generale che<br />

terminano a livello di:<br />

- corteccia cerebellare<br />

- corteccia telencefalica<br />

- nuclei<br />

- formazione reticolare del tronco encefalico.<br />

Si riconoscono tre grandi sistemi con significato filogenetico e funzionale<br />

differente:<br />

1) sistema a numerose stazioni d’arresto intramidollare:<br />

sensazioni esterocettive protopatiche (grossolane e imprecise)<br />

termiche, dolorifiche e tattili.<br />

a. Vengono inviate a nuclei del tronco encefalico, tubercoli<br />

quadrigemini superiori (mesencefalo), nuclei del talamo.<br />

b. Si proiettano poi alla corteccia telencefalica.


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 24
 Anatomia
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s<br />

c. In questo sistema rientrano:<br />

i. Fasci sponotalamici e spinotettale (lemnisco<br />

spinale)<br />

ii. Fascio spinolivare<br />

iii. Fascio spinoreticolare.<br />

iv. Fascio spino vestibolare.<br />

2) Vie spinocerebellari: vengono trasportati al cervelletto stimoli<br />

propriocettivi incoscienti provenienti dall’apparato muscolo<br />

scheletrico.<br />

3) Vie del cordone posteriore recenti: sono presenti solamente<br />

nei mammiferi a livello del cordone posteriore del midollo spinale<br />

a. Stimoli tattili epicr<strong>it</strong>ici, termici e dolorifici.<br />

b. Sono tutte sensazioni ben discriminabili, precise.<br />

c. Passano dal bulbo e giungono al diencefalo.<br />

Fasci di proiezione discendenti.<br />

I fasci di proiezione discendenti che percorrono il midollo in direzione<br />

craniocaudale, si trovano esclusivamente nei cordoni anteriore e<br />

laterale.<br />

Appartengono a due sistemi anatomicamente distinti:<br />

- vie piramidali: sono di origine corticale e compare assieme alla<br />

corteccia motoria (fasci corticospinale crociato/laterale e<br />

corticospinale diretto/anteriore).<br />

- Vie extrapiramidali: tutte le vie che differiscono dai fasci<br />

corticospinali per origine e per decorso. Originano a livelli corticali<br />

e sottocorticali.<br />

Accanto a queste due vie possono esservi fasci discendenti che<br />

svolgono altre funzioni:<br />

- vie discendenti vegetative (agiscono su neuroni visceroeffettori<br />

del midollo e del tronco)<br />

- vie di controllo che fanno sinapsi sui neuroni funicolari midollari.<br />

Controllano le vie di senso.<br />

Per ogni fascio di proiezione è necessario conoscere:<br />

- sorgente<br />

- destinazione<br />

- funzione.<br />

Riflesso propriocettivo e coattivazione αϒ.<br />

I muscoli possiedono specifici recettori che inviano informazioni al<br />

sistema nervoso centrale:<br />

- fusi neuromuscolari<br />

- organi tendinei di Golgi.<br />

Fusi neuromuscolari<br />

Sono i recettori intramuscolari più complessi e sono presenti in tutti i<br />

muscoli:<br />

- sono maggiormente numerosi nei muscoli estensori (che si<br />

oppongono alla forza di grav<strong>it</strong>à) e in quelli con movimenti precisi<br />

(d<strong>it</strong>a, mano, muscoli estrinseci degli occhi e muscoli facciali).<br />

- Sono lunghi qualche millimetro e sono formati da:<br />

o Capsula connettivale<br />

o Sottili fibre muscolari avvolte dalla capsula dette fibre<br />

intrafusali.<br />

La regione centrale delle fibre intrafusali non<br />

presenta strutture contrattili ed è ricca di nuclei<br />

Le estrem<strong>it</strong>à di tali fibre aderiscono al connettivo<br />

della capsula.<br />

Sulla base delle caratteristiche morfologiche si possono distinguere due<br />

tipologie di fibre intrafusali:<br />

1) a sacco nucleare: di dimensioni maggiori, con nuclei raccolti<br />

nella porzione equatoriale, che è allargata.<br />

2) A catena nucleare: piccole dimensioni con i nuclei disposti in fila<br />

a livello equatoriale.<br />

Le fibre intrafusali sono dotate di innervazione sia sens<strong>it</strong>iva sia motrice:<br />

- Terminazioni sens<strong>it</strong>ive primarie: fibre nervose disposte attorno<br />

alla zona equatoriale si avvolgono a spirale che provengono da


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 25
 Anatomia
del
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una fibra sens<strong>it</strong>iva gangliare di calibro relativamente grosso detta<br />

Aα.<br />

- Fibre sens<strong>it</strong>ive secondarie (o a fiorami): sono fibre di calibro<br />

inferiore rispetto alle primarie, poste distalmente dalla zona<br />

equatoriale.<br />

- Fibre motrici ϒ: sono gli assoni dei neuroni ϒ, che terminano<br />

distalmente nella porzione contrattile del fuso.<br />

Lo stiramento del fuso avviene in due modal<strong>it</strong>à:<br />

- Stiramento attivo: la contrazione delle porzioni distali del fuso<br />

provocano l’allungamento della porzione centrale<br />

- Stiramento passivo: la contrazione del muscolo che contiene il<br />

fuso contribuisce a stirarne la porzione centrale.<br />

Lo stiramento del fuso provoca una serie di reazioni a catena:<br />

1) stimola le terminazioni sens<strong>it</strong>ive capsulari,<br />

2) viene inviato lo stimolo direttamente ai motoneuroni α,<br />

3) i motoneuroni α stimolano la contrazione delle fibre extrafusali<br />

del muscolo e dei muscoli sinergici.<br />

a. Parte un collaterale della fibra sens<strong>it</strong>iva che inibisce i<br />

motoneuroni α dei muscoli antagonisti.<br />

Organi tendinei di Golgi.<br />

Gli organi tendinei di Golgi sono decisamente più semplici dei fusi<br />

neuromuscolari e prevedono:<br />

- fibra mielinica di tipo Aα che s’inserisce nel reticolo tendineo di<br />

collagene ramificandosi e demielinizzandosi, rimanendo coperta<br />

da un sottile strato connettivale.<br />

Lo stimolo che recepisce un organo tendineo di Golgi è la tensione<br />

tendinea:<br />

- sono misuratori della tensione muscolare.<br />

- Lo stimolo si scarica direttamente o indirettamente su un<br />

motoneurone α dell’antimero del medesimo lato.<br />

- Scatena reazioni propriamente opposte a quelle che scatenano i<br />

fusi neuromuscolari appena stimolati:<br />

o Inibizione del muscolo in cui sono s<strong>it</strong>uati e dei muscoli<br />

sinergici<br />

o Ecc<strong>it</strong>azione del muscolo antagonista.<br />

La funzione dell’organo tendineo di Golgi pare dunque quella di impedire<br />

una eccessiva tensione muscolare, che potrebbe portare alla<br />

lacerazione del muscolo o dello stesso tendine. Inoltre agisce:<br />

- anche per la regolazione del tono<br />

- per la corretta esecuzione dei movimenti.<br />

Correlazione tra i due organi muscolari sens<strong>it</strong>ivi.<br />

La correlazione dei due modelli sensoriali all’interno di un muscolo<br />

avviene in maniera differente durante i diversi movimenti:<br />

- stiramento: attivati sia i fusi neuromuscolari sia gli organi<br />

tendinei di Golgi, entrambi sottoposti ad aumento di tensione.<br />

- Contrazione: attivati gli organi tendinei ma inattivati i fusi<br />

neuromuscolari, che sono sottoposti a pressione e non<br />

stiramento.<br />

o Da attingere però che le fibre motrici γ dei fusi stirano<br />

attivamente i fusi.<br />

Permettono lo stiramento al momento del rilascio,<br />

attivando il fuso neuromuscolare.<br />

Coattivazione αϒ.<br />

Il movimento è sol<strong>it</strong>amente iniziato con la coattivazione sia delle fibre α<br />

che di quelle ϒ:<br />

- stimolate sia le fibre intrafusali che quelle extrafusali<br />

o il motoneurone α innesca il movimento<br />

o il motoneurone ϒ pre-stira il fuso.<br />

- Permette una rapida correzione in caso la contrazione sia<br />

maggiore o minore rispetto al necessario.<br />

In caso di contrazione inferiore rispetto al necessario:<br />

- il muscolo è passivamente stirato


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- tale stimolo si somma allo stiramento attivo del fuso (da parte del<br />

motoneurone ϒ).<br />

- Il fuso attiva il motoneurone α a segu<strong>it</strong>o dello stiramento.<br />

Il caso di contrazione eccessiva rispetto al carico:<br />

- si attiva l’organo tendineo di Golgi,<br />

- il muscolo tende ad essere allentato.<br />

- Quando l’allentamento ha raggiunto lo stato necessario, lo<br />

stiramento passivo del fuso si aggiunge allo stiramento attivo<br />

- Il complesso fuso-motoneurone α permette il raggiungimento<br />

della contrazione necessaria.<br />

Il complesso servomotorio in generale<br />

Tutto il complesso formato da fuso, organi tendinei di Golgi e<br />

motoneuroni α e ϒ è un sistema che contribuisce allo svolgimento di<br />

azioni comandato dalle vie motorie superiori:<br />

- Fa in modo che il movimento sia fluido, proporzionato e corretto<br />

in caso di sbavature.<br />

- Tutta la correzione del movimento ordinato dall’encefalo avviene<br />

a livello del midollo spinale in maniera automatica e rapida.<br />

- Viene forn<strong>it</strong>o ai centri cerebrali superiori il tempo necessario per<br />

integrare ulteriori stimoli per determinare la risposta motoria<br />

appropriata.<br />

Ulteriori correlazioni.<br />

Vi sono tuttavia dei sistemi ulteriori legati alla contrazione dei muscoli:<br />

- alcuni collaterali di fibre di tipo Aα e Aβ proiettano al talamo e<br />

quindi alla corteccia somestesica primaria tram<strong>it</strong>e i fascicoli<br />

gracile e cuneato le informazioni ai fini della percezione del<br />

risultato.<br />

- Altri collaterali si scaricano sulle origini dei fasci spino<br />

cerebellari (dorsale e ventrale) al fine di proiettare al cervelletto il<br />

movimento. Ciò permette:<br />

o Percezione della posizione<br />

Note cliniche.<br />

o Percezione del risultato<br />

Consente al cervelletto il coordinamento motorio.<br />

Compressione della commessura bianca<br />

La compressione della commessura bianca causa:<br />

- perd<strong>it</strong>a bilaterale della sensibil<strong>it</strong>à termo dolorifica in<br />

corrispondenza delle fibre innervate dal neuromero<br />

compromesso e di quelli adiacenti<br />

- causa: le fibre spinotalamiche implicate nel trasporto dello<br />

stimolo si incrociano nella commessura bianca anteriore.<br />

Lesioni del cordone posteriore.<br />

Le lesioni al cordone posteriore, quindi ai fascicoli gracile e cuneato,<br />

causano:<br />

- perd<strong>it</strong>a della sensibil<strong>it</strong>à tattile<br />

- perd<strong>it</strong>a della percezione della posizione di uno o entrambe gli arti<br />

dello stesso lato.<br />

- atassia (andatura allargata con occhi in basso).<br />

Causa. I cordoni posteriori trasportano sensibil<strong>it</strong>à tattile epicr<strong>it</strong>ica, quella<br />

propriocettiva cosciente e quella vibratoria dell’emisoma omolaterale:<br />

- la perd<strong>it</strong>a di sensibil<strong>it</strong>à tattile riguarda l’emisoma caudale rispetto<br />

al livello della lesione.<br />

- Anche le altre perd<strong>it</strong>e riguardano gli stessi distretti anatomici.<br />

- L’andatura è incerta ed il soggetto deve guardare il pavimento e<br />

correggere continuamente la traiettoria.<br />

o Se richiesto di stare in piedi ad occhi chiusi tende<br />

normalmente a pendere dalla parte lesa.<br />

- La causa sta nel non poter utilizzare la sensibil<strong>it</strong>à tattile di r<strong>it</strong>orno<br />

dal movimento poiché è stata lesa la parte di quel circu<strong>it</strong>o.


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Lesione del fascio corticospinale laterale.<br />

La lesione del fascio corticospinale laterale causa:<br />

- paralisi motoria spastica<br />

- clono<br />

- iperreflessia profonda<br />

- fenomeno di coltello a serramanico<br />

- riflesso di Babinski.<br />

La paralisi spastica è dovuta all’aumento del tono muscolare è una<br />

conseguenza dell’interruzione:<br />

- del controllo eserc<strong>it</strong>ato dal fascio corticospinale sui neuroni e le<br />

lamine del midollo.<br />

- Del controllo eserc<strong>it</strong>ato sul<br />

neuroni di origine del fascio<br />

spinocerebellare ventrale.<br />

Sindrome di Brown-sequard<br />

Il riflesso di Babinski è il segno<br />

caratteristico di una tale lesione:<br />

- il lieve strofinamento plantare<br />

causa la flessione dorsale<br />

della pianta del piede e<br />

l’abduzione delle d<strong>it</strong>a.<br />

Questa sindrome è data dall’emisezione del midollo spinale. Questa<br />

causa:<br />

- segni classici da lesione del fascio corticospinale laterale:<br />

omolateralmente e caudalmente alla lesione la perd<strong>it</strong>a della<br />

sensibil<strong>it</strong>à tattile epicr<strong>it</strong>ica e sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva cosciente<br />

(senso di posizione)<br />

- perd<strong>it</strong>a della sensibil<strong>it</strong>à termo dolorifica dell’emisoma<br />

controlaterale.<br />

I sindromi, a causa dell’incrociamento delle fibre, si manifestano nelle<br />

regioni corrispondenti a 2/3 neuromeri più caudali.<br />

Lesioni dei motoneuroni del midollo spinale.<br />

Le lesioni dei motoneuroni del midollo spinale causano<br />

generalmente:<br />

- ipotonia muscolare.<br />

- Atrofia da mancato utilizzo.<br />

- Fascicolazioni (lievi contrazioni dovute all’anomalo rilascio di<br />

acetilcolina da parte dei neuroni degeneranti).<br />

Sclerosi laterale amiotrofica (SLA)<br />

L’importanza dei motoneuroni come la via finale comune per il<br />

movimento che media tutti i segnali discendenti è dimostrata dalla<br />

sclerosi laterale amiotrofica, che comporta la morte di tutti i<br />

motoneuroni:<br />

- motoneuroni spinali<br />

- cellule piramidali della corteccia motoria (neuroni d’origine delle<br />

vie piramidali).<br />

o Riscontrabile nel midollo una sclerosi () della sostanza<br />

bianca del midollo spinale, dovuta alla degenerazione<br />

degli assoni.<br />

La SLA si sviluppa in maniera differente a seconda dei neuroni che<br />

iniziano a degenerarsi siano:<br />

- prima quelli del midollo<br />

- prima i neuroni della corteccia motoria.<br />

Se l’inizio della malattia avviene a livello dei neuroni della corteccia<br />

motoria, i segni sono:<br />

- incremento del tono muscolare (spastic<strong>it</strong>à)<br />

- aumento dei riflessi da stiramento<br />

- defic<strong>it</strong> dei movimenti volontari coordinati dal sistema piramidale.<br />

o Si forma dunque una sorta di paralisi che è detta paresi<br />

Tuttavia, dal momento in cui inizia il danneggiamento del motoneurone si<br />

ha una paralisi flaccida e assenza di riflessi che portano alla morte.<br />

Se lo sviluppo della patologia inizia a livello del motoneurone i segni<br />

sono:


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- perd<strong>it</strong>a di tutti i tipi di attiv<strong>it</strong>à motoria<br />

o preceduto da sintomi da irr<strong>it</strong>azione dovuti a scariche<br />

inappropriate del motoneurone prima di morire.<br />

Contrazioni disarticolate.<br />

o Paralisi completa dei muscoli innervati da certi neuroni.<br />

Nella fase terminale della malattia coesistono:<br />

- areflessia<br />

- paralisi flaccida<br />

- sclerosi delle vie discendenti piramidali<br />

- perd<strong>it</strong>a del trofismo muscolare.<br />

La malattia ha un decorso fatale per la perd<strong>it</strong>a di qualsiasi attiv<strong>it</strong>à<br />

motoria, incluso quella respiratoria:<br />

- non vi sono cure<br />

- decorre in mesi o pochi anni<br />

- nessun farmaco in grado di rallentarla.<br />

Alcune forme di malattia sono ered<strong>it</strong>arie (il 10%) e sembrano causate da<br />

un’eccessiva attiv<strong>it</strong>à dell’enzima superossido dismutasi.


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 29
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del
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Encefalo
<br />

Introduzione<br />

L’encefalo è quella porzione del nevrasse che è contenuta nel<br />

neurocranio assieme agli involucri meningei, direttamente continui a<br />

quelli del midollo spinale.<br />

Come punto di inizio si sceglie convenzionalmente il piano trasversale<br />

passante tra:<br />

- radicola più caudale di origine del nervo ipoglosso (XII paio di<br />

nervi encefalici)<br />

- radicola più craniale del primo nervo cervicale (C1).<br />

L’encefalo ha una forma di ovoide con asse maggiore diretto<br />

anteroposteriormente:<br />

- anteriormente è più allungato con un polo piccolo<br />

- posteriormente ha un polo molto più esteso.<br />

Ha un peso medio che varia in ragione del peso corporeo e dell’età<br />

compreso tra 1250g e 1600g:<br />

- 1200g nella donna<br />

- 1350g nell’uomo.<br />

Presenta una superficie superiore o volta e una base che si adattano<br />

alle strutture ossee che lo contengono.<br />

L’encefalo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />

- tronco encefalico: parte assiale, s<strong>it</strong>uata caudalmente<br />

- due emisferi telencefalici: parte rostrale, estesa e voluminosa.<br />

- Cervelletto: struttura postero inferiore.<br />

Il tronco encefalico viene suddiviso in tre parti, che in senso<br />

caudocraniale sono:<br />

- bulbo<br />

- ponte<br />

- mesencefalo.<br />

Dorsalmente al tronco è presente il cervelletto, derivato dallo sviluppo<br />

della porzione dorsale del metencefalo.<br />

Un piano che passa trasversalmente sulla superficie superiore del<br />

cervelletto delim<strong>it</strong>a la struttura s<strong>it</strong>uata rostralmente che viene chiamata<br />

cervello:<br />

- diencefalo: interna<br />

- telencefalo: porzione esterna, suddivisa in due lobi con setti<br />

interlobari (formazioni interemisferiche).<br />

L’encefalo contiene una serie di cav<strong>it</strong>à dette ventricoli in diretta<br />

comunicazione tra loro e lo spazio sub aracnoideo:<br />

- tra bulbo e ponte anteriormente e cervelletto posteriormente è<br />

presente il IV ventricolo, che è in comunicazione con:<br />

o caudalmetne con il canale centrale del midollo spinale.<br />

o Dorsalmente e lateralmente, mediante tre fori, con lo<br />

spazio subraracnoideo.<br />

o Cranialmente con l’acquedotto mesencefalico di Silvio.<br />

L’acquedotto stabilisce una comunicazione con il<br />

III ventricolo.<br />

- Il III ventricolo comunica da entrambi i lati, mediante un foro<br />

interventricolare, con due cav<strong>it</strong>à scavate in ciascun emisfero<br />

telencefalico, dette ventricoli laterali.<br />

Le cav<strong>it</strong>à ventricolari contengono il liquor o liquido cefalorachidiano, il<br />

quale ha una circolazione propria e un ricambio costante:<br />

- prodotto dai plessi corioidei, specializzazioni nella parete<br />

ependimale di ciascun ventricolo<br />

- passa a livello dello spazio sub aracnoideo<br />

- viene rilasciato e assorb<strong>it</strong>o dal sistema venoso (non dalle arterie).<br />

L’encefalo presenta 12 paia di nervi cranici:<br />

- si numerano in numeri romani in senso craniocaudale<br />

- i loro nomi sono spesso correlati alle funzioni svolte.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 30
 Anatomia
del
s<br />

I nervi encefalici differiscono per vari aspetti dai nervi che fuoriescono<br />

dal midollo spinale:<br />

1) i nervi spinali sono sempre misti (contengono i 4 tipi di fibre:<br />

viscerali effettrici e sens<strong>it</strong>ive e somatiche effettrici e sens<strong>it</strong>ive),<br />

mentre le fibre encefaliche no:<br />

a. solo alcuni sono misti, cioè VII, IX e X<br />

b. altri sono solo motori III, IV, VI e XII<br />

c. altri solamente sens<strong>it</strong>ivi I, II e VIII<br />

d. il V è misto, ma solamente somatico e non viscerale.<br />

2) I nervi spinali sono formati da due radici distinte sia sul piano<br />

morfologico (ventrale o dorsale) che quello della prevalenza<br />

funzionale (motrice e sens<strong>it</strong>iva):<br />

a. I nervi misti cranici hanno radicole che emergono<br />

nello stesso punto e presentano più gangli lungo il<br />

percorso<br />

i. Il VII paio di nervi encefalici possiede un solo<br />

ganglio in cui sono compresenti cellule sens<strong>it</strong>ive<br />

somatiche e sens<strong>it</strong>ive viscerali.<br />

ii. Il X e IX paio possiedono un ganglio per la<br />

funzione sens<strong>it</strong>iva somatica e uno per quella<br />

viscerale.<br />

3) Il punto di emergenza dei nervi spinali è regolare, sempre nello<br />

stesso punto.<br />

a. Il punto di emergenza dei nervi encefalici avviene ad<br />

intervalli irregolari<br />

i. Talvolta dalla superficie ventrale e talvolta da<br />

quella laterale<br />

ii. Solamente il IV nervo encefalico emerge dalla<br />

superficie dorsale.<br />

4) Nel sistema di nervi encefalici tutte le fibre visceroeffettrici<br />

appartengono al sistema parasimpatico.<br />

a. Nascono come fibre pregangliari da nuclei parasimpatici<br />

annessi ad alcuni nervi cranici (III, VII, IX e X)<br />

b. Si convogliano tutte nel V paio di fibre e le fibre<br />

parasimpatiche postgangliari raggiungono gli organi da<br />

rami del V nervo<br />

c. Solamente il X paio emana fibre pregangliari che<br />

rimangono tali fino all’organo<br />

i. Appena prima dell’organo entrano nei loro relativi<br />

gangli.<br />

Tutti i nuclei delle fibre sens<strong>it</strong>ive sono localizzati nella callotta del tronco<br />

encefalico, in altre parole dorsalmente, dove hanno una sistemazione<br />

somatotopica in senso mediolaterale:<br />

1) Medialmente: somatomotori<br />

2) Intermedio: visceroeffettori<br />

3) Lateralmente. Sens<strong>it</strong>ivi.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 31
 Anatomia
del
s<br />

Tronco encefalico<br />

Il tronco encefalico comprende parti del sistema nervoso centrale con<br />

diversa origine e che, in senso caudorostrale sono:<br />

- bulbo o midollo allungato<br />

- ponte<br />

- mesencefalo.<br />

Nel tronco sono presenti neuroni responsabili di attiv<strong>it</strong>à v<strong>it</strong>ali primarie,<br />

quali:<br />

- respirazione<br />

- funzioni cardiovascolari<br />

- attiv<strong>it</strong>à motorie<br />

- sonno e veglia<br />

La sua posizione è intermedia tra il midollo spinale e il cervello vero e<br />

proprio, quindi il tronco encefalico è attraversato da vie ascendenti e<br />

discendenti che connettono le diverse<br />

porzioni del SNC:<br />

- sono intercalati in esso<br />

raggruppamenti neuronali detti<br />

nuclei propri del tronco<br />

encefalico.<br />

- Sono anche localizzati i nuclei<br />

della maggior parte dei nervi<br />

cranici.<br />

- La regione centrale è occupata<br />

da cellule nervose separate da<br />

fasci di fibre che decorrono in<br />

direzioni varie e formano la<br />

formazione reticolare.<br />

Bulbo<br />

Conformazione esterna<br />

Il bulbo è compreso tra il midollo spinale inferiormente e il ponte<br />

superiormente:<br />

- si divide dal midollo spinale da un piano immaginario che taglia<br />

trasversalmente in un punto equidistante tra le radici di<br />

o primo nervo cervicale<br />

o nervo dell’ipoglosso (XII paio di nervi cranici)<br />

- il lim<strong>it</strong>e con il ponte è dato dal solco bulbopontino, una<br />

profonda depressione orizzontale scavata anteriormente tra il<br />

midollo allungato e il ponte.<br />

Il bulbo è contenuto nella cav<strong>it</strong>à cranica ed è in rapporto:<br />

- anteriormente: osso occip<strong>it</strong>ale


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 32
 Anatomia
del
s<br />

- posteriormente: con il cervelletto, con l’interposizione del IV<br />

ventricolo.<br />

Nel bulbo si possono individuare tre facce:<br />

- faccia anteriore<br />

- faccia laterale<br />

- faccia posteriore.<br />

Faccia anteriore<br />

La faccia anteriore del bulbo è percorsa verticalmente dalla fessura<br />

mediana anteriore, in continuazione con quella del midollo spinale:<br />

- percorsa nell’estrem<strong>it</strong>à inferiore da fascetti di fibre nervose che si<br />

incrociano andando a cost<strong>it</strong>uire la decussazione delle piramidi<br />

(sono i fasci corticospinali o piramidali)<br />

- superiormente raggiunge il solco bulbopontino, ove termina con<br />

il foro cieco<br />

Lateralmente alla fessura mediana anteriore si possono scorgere le<br />

piramidi, dei rilievi che nascono dai cordoni anteriori:<br />

- superiormente alle piramidi, nel solco bulbopontino, vi sono le<br />

emergenze del nervo abducente (VI nervo encefalico).<br />

- Lateralmente alle piramidi è presente il solco laterale anteriore.<br />

Faccia laterale.<br />

Lateralmente al solco laterale anteriore, si presenta il cordone laterale,<br />

che termina superiormente con un grosso rilievo ellissoidale ad asse<br />

maggiore long<strong>it</strong>udinale detto oliva.<br />

Posteriormente al cordone laterale è scavato il solco laterale<br />

posteriore, da cui emergono in senso caudocraniale:<br />

- nervo accessorio del vago (XI)<br />

- nervo vago (X)<br />

- nervo glosso-faringeo (IX).<br />

Il solco laterale posteriore, raggiunge il solco bulbopontino formando la<br />

fossetta retrolivare, da cui originano:<br />

- lateralmente il nervo acustico (VIII nervo encefalico)<br />

- medialmente il nervo facciale (VII nervo encefalico)<br />

La faccia anteriore e quella laterale sono percorse dalle fibre arciformi<br />

esterne:<br />

- fasci di fibre nervose arcuate con concav<strong>it</strong>à superiore che<br />

fuoriescono dalla fessura mediana anteriore<br />

- passano sotto l’oliva<br />

- raggiungono i peduncoli cerebellari inferiori posteriormente.<br />

Faccia posteriore<br />

Nella faccia posteriore del midollo allungato si possono distinguere due<br />

porzioni:<br />

- faccia libera.<br />

- faccia ventricolare, pavimento del IV ventricolo.<br />

Nella superficie libera del midollo allungato si vedono ancora le strutture<br />

appartenenti al midollo:<br />

- solco mediano posteriore<br />

- solco intermedio posteriore<br />

- solco laterale posteriore<br />

Tra i solchi posteriori si possono individuare i fascicoli:<br />

- fascicolo gracile: posto medialmente, che termina con il<br />

tubercolo gracile o clava, un rilievo<br />

- fascicolo cuneato: posto lateralmente, che termina con il<br />

tubercolo cuneato, un altro rilievo.<br />

Le due clave, quella destra e quella sinistra, si allontanano divergendo<br />

tra loro, ma restando un<strong>it</strong>e da una sottile lamella grigia, l’obex:<br />

- circoscrive posteriormente l’orifizio di apertura del canale centrale<br />

del midollo spinale nel IV ventricolo<br />

- è l’estrem<strong>it</strong>à superiore della commissura grigia posteriore del<br />

midollo spinale.<br />

In alto, la porzione libera del ponte presenta i peduncoli cerebellari<br />

inferiori, ciascuno dei quali è la continuazione del corrispondente<br />

cordone posteriore, sopra la clava e il tubercolo cuneato.<br />

La superficie ventricolare è la zona affondata compresa tra i due<br />

peduncoli cerebellari inferiori:<br />

- è il pavimento della parte inferiore del IV ventricolo (la parte


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 33
 Anatomia
del
s<br />

superiore è nel ponte).<br />

- Ha forma triangolare con apice inferiore<br />

- Percorsa long<strong>it</strong>udinalmente, nel mezzo, da un solco detto solco<br />

mediano del pavimento del IV ventricolo.<br />

Procedendo in senso medio-laterale dal solco mediano del pavimento<br />

del IV ventricolo si incontrano dei rilievi corrispondenti a nuclei:<br />

- ala bianca interna: rilievo triangolare a base superiore, il più<br />

mediale, detto anche trigono dell’ipoglosso.<br />

- ala cinerea: una depressione triangolare a base inferiore.<br />

- Ala bianca esterna: rilievo triangolare a base superiore, posto<br />

lateralmente e cranialmente.<br />

Conformazione interna<br />

Per l’analisi della conformazione interna del midollo allungato (bulbo) si<br />

utilizzano 5 piani di sezione trasversale.<br />

Piano 1. Sezione a livello del confine tra bulbo e midollo spinale.<br />

La conformazione interna a questo livello è pressoché analoga tra<br />

midollo e bulbo, ma con alcune particolar<strong>it</strong>à:<br />

- lateralmente alla base dei corni anteriori della sostanza grigia<br />

sono presenti i nuclei del nervo accessorio spinale<br />

o nucleo somatomotore deputato all’innervazione dei<br />

muscoli sternocleidomastoideo e trapezio,<br />

o le fibre che ne escono si portano lateralmente e si<br />

riuniscono in fascetti, che si uniscono agli altri emergenti<br />

dal midollo e vanno ad innervare i muscoli.<br />

- Al posto della zona marginale di Lissauer, sulla testa del corno<br />

posteriore, sono presenti fasci di fibre discendenti, che sono la<br />

radice discendente de nervo trigemino:<br />

o Fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche provenienti dal ganglio<br />

semilunare del trigemino.<br />

o Queste fibre derivano dai neuroni a T del ganglio<br />

semilunare di Gasser del trigemino, sono entrate nel<br />

ponte e hanno piegato verso il basso<br />

o Si uniscono ad altre fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche nate da altri<br />

gangli.<br />

- Più ventralmente, al posto della sostanza gelatinosa di Rolando,<br />

si trova il nucleo della radice discendente del nervo<br />

trigemino:<br />

o Riceve le fibre della radice discendente<br />

o Sensibil<strong>it</strong>à tattile protopatica, termica, dolorifica della<br />

testa.<br />

o Emette diversi fasci di fibre, tra cui:<br />

Fascetti che piegano verso l’alto, si incrociano,<br />

entrano nella cost<strong>it</strong>uzione del lemnisco<br />

trigeminale per terminare nel talamo.<br />

Fasci ai nuclei sonato motori e visceroeffettori di<br />

altri nervi encefalici.<br />

Fibre alla formazione reticolare di bulbo e ponte<br />

Fibre trigemino-cerebellari, che incrociandosi e<br />

passando per il peduncolo inferiore giungono alla<br />

corteccia del paleocerebello.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 34
 Anatomia
del
s<br />

Piano 2. Sezione effettuata poco sopra la precedente, passando per la<br />

decussazione delle piramidi.<br />

Section
of
the
medulla
oblongata
through
the
lower
part
of
the
decussation
of
<br />

the
pyramids.
(Testut.)
1.
Anterior
median
fissure.
2.
Posterior
median
sulcus.
3.
<br />

Anterior
column
(in
red),
w<strong>it</strong>h
3’,
anterior
root.
4.
Posterior
column
(in
blue),
<br />

w<strong>it</strong>h
4’,
posterior
roots.
5.
Lateral
cerebrospinal
fasciculus.
6.
Posterior
<br />

funiculus.
The
red
arrow,
a,
a’,
indicates
the
course
the
lateral
cerebrospinal
<br />

fasciculus
takes
at
the
level
of
the
decussation
of
the
pyramids;
the
blue
arrow,
<br />

b,
b’,
indicates
the
course
which
the
sensory
fibers
take.
<br />

In questa sezione si vede chiaramente che i fasci piramidali<br />

(corticospinali) si incrociano:<br />

- provengono ognuno dalla circonvoluzione frontale dell’emisfero<br />

cerebrale omolaterale<br />

- si incrociano nella parte anteriore del bulbo e vanno a cost<strong>it</strong>uire i<br />

fasci piramidali crociati.<br />

- I fasci piramidali, una volta incrociatisi, si posizionano nel<br />

cordone laterale del midollo spinale.<br />

- Parte delle fibre non si incrocia e si porta nel cordone anteriore<br />

del midollo spinale, cost<strong>it</strong>uendo il fascio piramidale diretto.<br />

Nella parte laterale del bulbo, su due piani, decorrono i principali fasci di<br />

fibre:<br />

- superficialmente decorrono:<br />

o fascio spinocerebellare ventrale<br />

o fascio spinocerebellare dorsale<br />

o fascio triangolare di Helweg.<br />

- Più in profond<strong>it</strong>à si riscontrano:<br />

o Lemnisco spinale<br />

o Fascio tetto-spinale laterale<br />

o Fascio rubro-spinale.<br />

La sostanza grigia, all’interno di questa sezione di bulbo, si trova in tre<br />

formazioni:<br />

1) attorno al canale centrale, la sostanza grigia centrale<br />

2) dal nucleo della radice discendente del nervo trigemino fino alla<br />

radice discendente stessa, sens<strong>it</strong>iva.<br />

3) In due espansioni che giungono al fascicolo gracile e al fascicolo<br />

cuneato, formando le basi dei rispettivi nuclei, sens<strong>it</strong>ivi.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 35
 Anatomia
del
s<br />

Decussation
of
pyramids.
<br />

Scheme
showing
passage
<br />

of
various
fasciculi
from
<br />

medulla
spinalis
to
<br />

medulla
oblongata.
a.
<br />

Pons.
b.
Medulla
<br />

oblongata.
c.
Decussation
<br />

of
the
pyramids.
d.
Section
<br />

of
cervical
part
of
medulla
<br />

spinalis.
1.
Anterior
<br />

cerebrospinal
fasciculus
<br />

(in
red).
2.
Lateral
<br />

cerebrospinal
fasciculus
<br />

(in
red).
3.
Sensory
tract
<br />

(fasciculi
gracilis
et
<br />

cuneatus)
(in
blue).
3’.
<br />

Gracile
and
cuneate
<br />

nuclei.
4.
Antero‐lateral
<br />

proper
fasciculus
(in
<br />

dotted
line).
5.
Pyramid.
6.
<br />

Lemniscus.
7.
Medial
<br />

long<strong>it</strong>udinal
fasciculus.
8.
<br />

Ventral
spinocerebellar
<br />

fasciculus
(in
blue).
9.
<br />

Dorsal
spinocerebellar
<br />

fasciculus
(in
yellow).

<br />


<br />

Piano 3. Passante al di sopra della clava e del tubercolo cuneato.<br />

In questa sezione si può riscontrare anteriormente il decorso dei fasci<br />

piramidali, che in questo punto cost<strong>it</strong>uiscono le piramidi bulbari:<br />

- a ciascuna piramide è applicato un sottile strato di sostanza<br />

grigia che cost<strong>it</strong>uisce il nucleo arcuato.<br />

o Riceve fibre dal fascio piramidale<br />

o Invia fibre al cervelletto, tram<strong>it</strong>e il peduncolo cerebellare<br />

inferiore.<br />

- Posteriormente al fascio piramidale, si può osservare il fascicolo<br />

long<strong>it</strong>udinale mediale, proprio alla base della fessura mediana<br />

anteriore.<br />

Nella parte laterale del bulbo, su due piani, decorrono ancora i principali<br />

fasci di fibre:<br />

- superficialmente decorrono:<br />

o fascio spinocerebellare ventrale<br />

o fascio spinocerebellare dorsale<br />

o fascio triangolare di Helweg.<br />

- Più in profond<strong>it</strong>à si riscontrano:<br />

o Lemnisco spinale<br />

o Fascio tetto-spinale laterale<br />

o Fascio rubro-spinale.<br />

Medialmente a tali fasci si trova il nucleo del cordone laterale che<br />

riceve fibre da:<br />

- lemnisco spinale<br />

- fasci spino cerebellari<br />

- lemnisco viscerale<br />

Dal nucleo laterale escono fibre che poi si portano al cervelletto,<br />

correlandosi alle vie della sensibil<strong>it</strong>à:<br />

- esterocettiva<br />

- protopatica<br />

- viscerale.<br />

Dietro a questo nucleo è presente il nucleo della radice discendente del<br />

nervo trigemino e, posteriormente, la radice stessa.


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 Anatomia
del
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nervoso

 36
 Anatomia
del
s<br />

Nella porzione posteriore sono visibili:<br />

- nuclei del fascicolo gracile, medialmente<br />

- nuclei del fascicolo cuneato, lateralmente<br />

Questi due nuclei sono ammassi di sostanza grigia immersi nelle fibre<br />

dei due fascicoli:<br />

- esternamente danno i rilievi che sono rispettivamente la clava e il<br />

tubercolo cuneato<br />

- tutte le fibre dei due fascicoli terminano nei loro nuclei (sens<strong>it</strong>ivi)<br />

- dai nuclei originano fibre nervose destinate a cost<strong>it</strong>uire un solo<br />

fascio, il lemnisco mediale o fascio bulbo-talamico.<br />

Il lemnisco mediale, nasce nel seguente modo:<br />

- le fibre, dai nuclei si portano omolateralmente davanti al canale<br />

centrale, formando le fibre arciformi interne.<br />

- Giunte anteriormente al canale centrale si decussano,<br />

cost<strong>it</strong>uendo due fasci etero laterali.<br />

- Si organizzano in un fascio solo, il lemnisco mediale, che si<br />

porta al talamo.<br />

Tuttavia, emergono altre fibre destinate al cervelletto dai nuclei gracile e<br />

cuneato, le fibre bulbo-cerebellari:<br />

- fibre arciformi esterne: percorrono la decussazione assieme<br />

alle fibre del lemnisco mediale, poi si portano alla fessura<br />

mediana anteriore, si portano, circondando esternamente il bulbo<br />

con le sue piramidi, al peduncolo cerebellare inferiore<br />

- fibre arciformi posteriori: emergono sulla faccia posteriore e si<br />

portano ai peduncoli direttamente.<br />

Nella sostanza grigia centrale vi sono due nuclei:<br />

- nucleo del nervo ipoglosso: posto anteriormente, nucleo<br />

somatomotore<br />

- nucleo del nervo accessorio del vago: posteriore al<br />

precedente, visceroeffettore.<br />

Piano 4. Piano di sezione sopra il precedente, interessa la porzione<br />

inferiore del pavimento del IV ventricolo.<br />

La linea mediana è occupata dal rafe del bulbo, che si estende dalla<br />

fessura mediana anteriore fino alla sostanza grigia, la quale ora è posta<br />

sul pavimento del IV ventricolo.<br />

Il rafe risulta cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />

- incrociamento delle fibre che vanno a cost<strong>it</strong>uire i lemnischi<br />

mediali.<br />

- Incrociamento delle fibre olivo cerebellari, che si portano dalle<br />

olive bulbari ai peduncoli cerebellari inferiori del lato opposto.<br />

Anteriormente, da ciascun lato si trovano i fasci piramidali, che<br />

cost<strong>it</strong>uiscono le piramidi bulbari visibili in conformazione esterna:<br />

- Hanno ancora applicati i nuclei arcuati.<br />

Dietro al fascio piramidale, si trova il lemnisco mediale, che se<br />

sezionato trasversalmente appare come una striscia triangolare<br />

parecchio allungata con base anteriore:<br />

- Costeggia il rafe del midollo allungato<br />

- È attraversato dalle fibre nervose che si portano al rafe.<br />

- Si protrae posteriormente fino ad arrivare in vicinanza del<br />

fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale, il quale decorre sub<strong>it</strong>o a lato<br />

del solco mediano del pavimento del IV ventricolo.<br />

Lateralmente al lemnisco mediale, si trova il nucleo olivare o oliva<br />

bulbare, che è visibile in conformazione esterna:<br />

- è un nucleo molto voluminoso<br />

- appare internamente come una striscia pieghettata di sostanza<br />

grigia, con concav<strong>it</strong>à mediale.<br />

o La parte convessa accoglie fibre afferenti.<br />

o La parte concava da usc<strong>it</strong>a a fibre efferenti.<br />

- Possiede cellule di una tipologia peculiare, dette cellule a rovo<br />

(del Vincenzi):<br />

o Hanno dendr<strong>it</strong>i molto ramificati che si ripiegano e si<br />

aggrovigliano attorno al pirenoforo.<br />

o Hanno assoni mielinizzati che escono dal nucleo olivare<br />

medialmente e cost<strong>it</strong>uiscono i vari sistemi efferenti.


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del
sistema
nervoso

 37
 Anatomia
del
s<br />

I principali sistemi afferenti del nucleo olivare sono:<br />

- fascio spino-olivare: sale dal corno posteriore del midollo<br />

spinale decorrendo nel fascio triangolare di Helweg.<br />

- Fascio centrale della callotta: discende dalla zona incerta<br />

dell’ipotalamo, dal nucleo rosso del mesencefalo e dalla<br />

formazione reticolare.<br />

I principali sistemi efferenti, invece sono:<br />

- fascio olivo cerebellare: fibre che dopo essersi incrociate nel<br />

rafe si portano verso il peduncolo cerebellare inferiore per<br />

giungere al cervelletto<br />

- fascio olivo spinale: crociato solo parzialmente si porta al corno<br />

anteriore del midollo spinale, passando per il fascio triangolare.<br />

Il nucleo olivare, per le sue afferenze dall’ipotalamo, dal nucleo rosso e<br />

dalla formazione reticolare e la sua proiezione ai motoneuroni del corno<br />

anteriore del midollo spinale è correlato al sistema delle vie<br />

extrapiramidali:<br />

- funzione regolatrice dell’attiv<strong>it</strong>à contrattile e del tono della<br />

muscolatura scheletrica.<br />

- Riceve anche impulsi della sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva incosciente<br />

del tronco e degli arti, che poi invia al cervelletto.<br />

In stretta vicinanza del nucleo olivare si trovano due piccoli nuclei:<br />

- paraolive, dorsale e mediale<br />

- hanno lo stesso significato e le stesse connessioni del nucleo<br />

olivare inferiore.<br />

Dietro al nucleo olivare inferiore, nella parte laterale del bulbo, decorrono<br />

i fasci:<br />

- spinocerebellare ventrale<br />

- lemnisco spinale<br />

- fascio tetto-spinale laterale<br />

- rubro-spinale.<br />

La superficie latero-posteriore del midollo allungato è occupata dal<br />

peduncolo cerebellare inferiore:<br />

- voluminoso ammasso di sostanza bianca<br />

- attraversato dal fascio spino-cerebellare dorsale.<br />

La parte centrale del bulbo, s<strong>it</strong>uata posteriormente ai fasci piramidali e<br />

alle olive bulbari è la formazione reticolare del bulbo:<br />

- si trova anteriormente alla sostanza grigia che forma il pavimento<br />

del IV ventricolo<br />

- morfologicamente presenta neuroni sparsi o a piccoli gruppi<br />

inframezzati da fasci e fascetti di fibre.<br />

- Si può suddividere in 3 zone:<br />

o Zona mediana (dispari)<br />

o Zona mediale (pari)<br />

o Zona laterale (pari).<br />

La zona mediana della formazione reticolare del bulbo si trova in<br />

prossim<strong>it</strong>à del rafe e appena ai lati:<br />

- riceve le fibre cerebello-reticolari provenienti dai nuclei del<br />

cervelletto<br />

- invia le fibre reticolo-cerebelari alla corteccia cerebellare.<br />

La zona mediale della formazione reticolare è caratterizzata dalla<br />

presenza di neuroni di notevoli dimensioni:<br />

- ha funzione motrice, essendo intercalata nelle vie extrapiramidali.<br />

o Da origine al fascio reticolo-spinale laterale che scende<br />

al cordone anteriore del midollo spinale.<br />

o Questo fascio reca impulsi inib<strong>it</strong>ori per:<br />

Attiv<strong>it</strong>à motrice<br />

Tono muscolare<br />

Attiv<strong>it</strong>à riflesse, sia somatiche che viscerali.<br />

La zona laterale della formazione reticolare possiede piccole cellule<br />

nervose e ha funzione sens<strong>it</strong>iva:<br />

- riceve impulsi da:<br />

o fasci ascendenti del midollo spinale (lemnisco spinale e<br />

viscerale)<br />

o fibre nervose provenienti dai nuclei dei nervi encefalici.<br />

- Da essa partono fibre destinate ai nuclei intralaminari del<br />

talamo, da cui si propagano alla corteccia con funzione<br />

attivatrice.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 38
 Anatomia
del
s<br />

- Attivando la corteccia cerebrale, queste fibre permettono:<br />

o Regolazione degli stati di sonno e di veglia.<br />

o Stato di attivazione per la migliore valutazione di impulsi<br />

epicr<strong>it</strong>ici e protopatici.<br />

Nella parte posteriore del bulbo, sul pavimento del IV ventricolo, vi è la<br />

sostanza grigia centrale, in cui sono distribu<strong>it</strong>i i nuclei dei nervi<br />

encefalici, che in senso mediolaterale sono:<br />

1) nucleo del nervo ipoglosso: posizionato in corrispondenza<br />

dell’ala bianca esterna, appena a lato del solco mediano<br />

a. fa funzione somatomotrice, per i muscoli della lingua e<br />

sottoioidei.<br />

b. Emana fascetti che percorrono in senso posteroanteriore<br />

il bulbo e emanano dal solco laterale anteriore.<br />

c. È separato dal pavimento del IV ventricolo dal fascicolo<br />

long<strong>it</strong>udinale dorsale, proveniente dall’ipotalamo<br />

(innerva i nuclei somatomotori e visceroeffettori dorsali).<br />

2) Nucleo intercalato: nucleo di natura sens<strong>it</strong>iva, a lato del nucleo<br />

dell’ipoglosso.<br />

3) Nucleo motore dorsale del vago: si trova in corrispondenza<br />

dell’ala cinerea.<br />

a. È un nucleo visceroeffettore importante, infatti da origine<br />

alle fibre effettrici viscerali che innervano<br />

i. Miocardio<br />

ii. Muscolatura liscia della trachea.<br />

iii. Muscolatura dell’albero bronchiale e del polmone<br />

iv. Muscolatura liscia dell’esofago, dello stomaco, di<br />

gran parte dell’intestino<br />

v. Muscolatura liscia delle vie bilifere<br />

vi. Muscolatura delle vie urinarie<br />

vii. Innervazione ecc<strong>it</strong>osecretrice del fegato, del<br />

pancreas, del rene, della gonade e delle ghiandole<br />

distribu<strong>it</strong>e lungo le vie aeree e il tubo digerente.<br />

b. Queste fibre visceroeffettrici si dirigono in alto e<br />

ventralmente, incrociano la radice discendente del<br />

trigemino e raggiungono il solco laterale posteriore, da cui<br />

emergono assieme alle fibre del nervo vago.<br />

4) Nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario: associato al fascicolo del tratto<br />

sol<strong>it</strong>ario, un piccolo fascio di fibre nervose discendente:<br />

a. È un fascio di fibre con funzione sens<strong>it</strong>iva del gusto, che<br />

provengono dai vari nuclei associati.<br />

b. Discendendo cede le proprie fibre al nucleo.<br />

c. Il nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario rappresenta il nucleo<br />

gustativo dei nervi<br />

i. Vago<br />

ii. Glosso-faringeo<br />

iii. Intermedi del facciale<br />

d. Dal nucleo partono fibre che si associano al lemnisco<br />

mediale, le fibre bulbo-talamiche, che culminano nel<br />

nucleo ventrale posteriore del talamo.<br />

5) Nucleo vestibolare inferiore: è un nucleo sens<strong>it</strong>ivo e pertinente<br />

al senso statico, localizzato nella parte laterale del pavimento del<br />

IV ventricolo<br />

a. Vi giungono fibre discendenti della radice discendente<br />

del nervo vestibolare, che nasce dal ganglio vestibolare<br />

di Scarpa.<br />

b. Da esso partono fibre nervose che entrano nel fascio<br />

vestibolo-spinale laterale.<br />

Profondamente nella sostanza grigia, immersi nella formazione<br />

reticolare, sono presenti altri nuclei:<br />

- nucleo ambiguo: nucleo somatomotore (innerva i muscoli di<br />

faringe e laringe) dei nervi:<br />

o vago<br />

o glossofaringeo<br />

- nucleo salivatorio inferiore: nucleo visceroeffettore del nervo<br />

glossofaringeo.<br />

o Vi nascono le fibre effettrici viscerali che, seguendo il<br />

nervo glossofaringeo, vanno al ganglio otico, da cui<br />

innervano le ghiandole di.<br />

Parotide<br />

Della tonaca mucosa della guancia<br />

Delle labbra.


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 39
 Anatomia
del
s<br />

- Nucleo della radice discendente del nervo trigemino:<br />

coronato lateralmente dalla radice discendente del nervo<br />

trigemino, è laterale al nucleo ambiguo e salivatore.<br />

Piano 5. Sezione effettuata poco al di sotto del ponte, con una struttura<br />

simile alla precedente sezione, eccetto qualche nucleo in più.<br />

Lateralmente al nucleo del nervo ipoglosso, è presente il nucleo dell’ala<br />

cinerea:<br />

- occupa la porzione superiore dell’ala cinerea presente sul<br />

pavimento del IV ventricolo.<br />

- È la prosecuzione superiore del nucleo del fascicolo sol<strong>it</strong>ario.<br />

- Raccoglie informazioni viscerosens<strong>it</strong>ive dai nervi vago e<br />

glossofaringeo.<br />

o Ganglio nodoso del vago: Impulsi della faringe e dei<br />

visceri toracici e addominali.<br />

o Ganglio petroso del glosso-faringeo: Impulsi dal palato<br />

molle, dalla faringe e dal glomo carotico.<br />

- Originano le fibre bulbo-talamiche che seguono il lemnisco<br />

mediale e si portano al nucleo ventrale posteriore del talamo (cfr.<br />

nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario).<br />

Procedendo lateralmente, i corrispondenza dell’ala bianca esterna si<br />

trovano i nuclei vestibolari, nuclei sens<strong>it</strong>ivi e pertinenti al senso statico:<br />

- nucleo vestibolare mediale: prosecuzione in alto del vestibolare<br />

inferiore<br />

- nucleo vestibolare laterale: supero lateralmente, attorno al<br />

contorno del peduncolo cerebellare inferiore<br />

- nucleo vestibolare superiore: medialmente al nucleo<br />

vestibolare mediale.<br />

I nuclei vestibolari ricevono fibre afferenti dal nervo vestibolare<br />

dell’acustico:<br />

- Sono fibre centrali dei neuroni del ganglio vestibolare di Scarpa.<br />

- Recano gli impulsi nervosi che nascono dai recettori del senso<br />

statico dell’orecchio.<br />

Da tali nuclei originano:<br />

- fascio vestibolo cerebellare: dal peduncolo cerebellare<br />

inferiore si reca alla corteccia dell’archicerebello.<br />

- Fasci vestibolo-spinali anteriore e laterale: discendono nel<br />

midollo spinale (corno anteriore), influenzando i motoneuroni con<br />

un meccanismo riflesso inerente il mantenimento dell’equilibrio.<br />

- Fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale: fibre crociate che vanno ai<br />

nuclei<br />

o Oculomotore<br />

o Trocleare<br />

o abducente<br />

permette i riflessi vestibolo oculomotori.<br />

Verso l’estrem<strong>it</strong>à superiore del bulbo, in posizione postero-laterale,<br />

compaiono i nuclei cocleari ventrale e dorsale:<br />

- il ventrale è posto davanti al peduncolo cerebellare inferioer<br />

- il dorsale dietro<br />

- sono nuclei sens<strong>it</strong>ivi, deputati all’ud<strong>it</strong>o.<br />

- Ricevono fibre dal nervo cocleare del nervo acustico.<br />

Ponte<br />

Conformazione esterna.<br />

Superficie anteriore<br />

Esternamente il ponte appare come una formazione di fibre trasversali<br />

convessa in entrambi i sensi, che si collega al cervelletto posteriormente<br />

tram<strong>it</strong>e i peduncoli cerebellari medi.<br />

Anteriormente è percorso da una depressione, detta solco basilare, che<br />

accoglie l’arteria basilare:<br />

- lateralmente il solco è lim<strong>it</strong>ato da due rilievi, detti prominenze<br />

piramidali, causati dal decorso dei fasci piramidali all’interno del<br />

ponte.<br />

- Ancora più lateralmente, nella porzione superiore, emergono le<br />

radici del nervo trigemino (V nervo encefalico):<br />

o Radice sens<strong>it</strong>iva (grande dimensione)<br />

o Radice motoria (piccola)


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 40
 Anatomia
del
s<br />

Superficie posteriore<br />

La superficie posteriore è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dal pavimento del IV ventricolo, nel<br />

suo triangolo pontino, con base inferiore:<br />

- delim<strong>it</strong>ato in basso dalle strie midollari.<br />

- Attraversato medialmente dal solco mediano (solco del calamo<br />

scr<strong>it</strong>torio)<br />

Lateralmente si trova un rilievo detto collicolo facciale.<br />

Inferiormente è ancora presente una parte del tubercolo acustico, che<br />

si s<strong>it</strong>ua in parte anche nel bulbo.<br />

Superolateralmente una formazione grigio-azzurra è detta locus<br />

coreulus, composta internamente da cellule pigmentate.<br />

In alto, ai lati del triangolo pontino che determina la cav<strong>it</strong>à del IV<br />

ventricolo, sono presenti i peduncoli cerebellari superiori, che<br />

discendono dalla lamina quadrigemina.<br />

Conformazione interna.<br />

Nelle sezioni trasversali, il ponte presenta due sezioni ben distinte:<br />

- piede del ponte: la parte anteriore<br />

- callotta o tegmento del ponte: parte posteriore.<br />

Si descrivono due sezioni trasversali:<br />

- parte inferiore<br />

- parte superiore<br />

Piano di sezione 1. Condotta per la parte inferiore del ponte.<br />

Il piede presenta:<br />

- fasci piramidali: il destro e il sinistro, che non affiorano in<br />

superficie come nel bulbo perché sono circondati da nuclei sparsi<br />

(nuclei basilari del ponte) e da molte fibre trasversali (fibre<br />

trasverse del ponte)<br />

- nuclei basilari pontini: piccoli raggruppamenti sparsi di neuroni<br />

intercalati sulla via crociata che collega la corteccia cerebellare<br />

alla corteccia cerebrale.<br />

o Vie afferenti: ricevono fibre da due fasci provenienti dalla<br />

corteccia telencefalica:<br />

fascio cortico-pontino frontale: dai lobi frontali<br />

del telencefalo<br />

fascio cortico-pontino temporale: dai lobi<br />

temporali della corteccia telencefalica.<br />

o Vie afferenti: dai nuclei originano le fibre pontocerebelari,<br />

che dopo essersi incrociate lungo la linea<br />

mediana del ponte formando il rafe del ponte si portano<br />

nel cervelletto attraverso il peduncolo laterale medio.<br />

La callotta del ponte è percorsa sag<strong>it</strong>talmente, lungo la linea mediana<br />

dal rafe del ponte:<br />

- formato dall’incrocio di fibre mieliniche della callotta del ponte<br />

- lateralmente e anteriormente al rafe vi è il lemnisco mediale,<br />

che appare come un fascio di fibre trasversali a forma di lente<br />

biconvessa.<br />

Posteriormente ai lemnischi mediali la callotta mostra una zona in cui è<br />

ampiamente presente la formazione reticolare del ponte:<br />

- essa è pressoché analoga a quella del bulbo, presenta infatti:<br />

o porzione mediale: con funzione motrice e cellule grandi<br />

o porzione laterale: con funzione sens<strong>it</strong>iva e cellule<br />

neuronali di minor dimensione.<br />

- Le due zone della formazione reticolare hanno anche la stessa<br />

funzione di quella bulbare, con alcune eccezioni:<br />

o La zona mediale del ponte da origine a fibre attivatrici dei<br />

neuroni del corno anteriore del midollo (emana fibre che<br />

cost<strong>it</strong>uiscono il fascio reticolo-spinale)<br />

Ecc<strong>it</strong>ano i motoneuroni<br />

Facil<strong>it</strong>ano le attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />

Posteriormente alla formazione reticolare del ponte si estende la<br />

sostanza grigia centrale, che cost<strong>it</strong>uisce il pavimento del IV ventricolo:<br />

- nella parte laterale sono presenti ancora i nuclei vestibolari<br />

mediale e laterale.<br />

- Nella parte mediale, in corrispondenza del collicolo facciale s<br />

trova il nucleo del nervo abducente (VI nervo encefalico)


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 41
 Anatomia
del
s<br />

o Funzione: nucleo somatomotore deputato ad innervare il<br />

muscolo retto laterale dell’orecchio.<br />

o Afferenze: fibre dal fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale che<br />

lo collegano ai nuclei vestibolari per riflessi vestibolooculomotori<br />

e ai nuclei oculomotore (innervazione muscoli<br />

dell’occhio) e trocleare.<br />

o Efferenze: fibre motrici somatiche che si portano verso il<br />

solvo bulbopontino, dal quale emergono sottoforma di<br />

nervo abducente (VI nervo cranico).<br />

In profond<strong>it</strong>à nella formazione reticolare vi è il nucleo del nervo<br />

facciale, che è il nucleo somatomotore deputato all’innervazione di tutti i<br />

muscoli mimici della faccia e del collo e altri muscoli:<br />

- afferenze: fascio genicolato, sia eterolaterale che omolaterale.<br />

- Efferenze: fibre somatomotrici che hanno un percorso particolare<br />

o Escono dal nucleo del nervo facciale e si portano<br />

posteromedialmente ai nuclei del nervo abducente<br />

o Da questi nuclei piegano in direzione anterolaterale<br />

formando il ginocchio intrapontino del nervo facciale,<br />

responsabile sul pavimento del colliculus facialis.<br />

o Una volta portatisi anteriormente e lateralmente, a livello<br />

della fossa retrolivare, fuoriescono nel nervo facciale.<br />

Lateralmente al nucleo del nervo faciale vi è il nucleo lacrimatorio,<br />

deputato all’innervazione ecc<strong>it</strong>osecretrice delle ghiandole lacrimali e<br />

delle ghiandole nasali e palatine:<br />

- efferenze: genera fasci che si dirigono al ganglio sfeno-palatino.<br />

Proprio lateralmente al nucleo lacrimatorio vi è quello salivatorio<br />

superiore:<br />

- da origine alle fibre effettrici viscerali che innervano le ghiandole<br />

sottolinguali e sottomandibolari.<br />

Lateralmente, in prossim<strong>it</strong>à del peduncolo, si intravvede il nucleo della<br />

radice del nervo trigemino, con annesse le fibre discendenti della<br />

radice del nervo trigemino.<br />

Lateralmente, addossati ai peduncoli cerebellari medi, vi sono i nuclei<br />

cocleari dorsale e mediale:<br />

- nucleo cocleare ventrale: posto sul contorno anterosuperiore<br />

del peduncolo cerebellare medio<br />

o afferenze: fibre provenienti dal nervo cocleare<br />

dell’acustico, provenienti dal ganglio spirale del corti.<br />

o Efferenze: si portano medialmente a formare il corpo<br />

trapezoide, luogo tra la callotta e il piede del ponte in cui<br />

si incrociano le vie acustiche.<br />

- Nucleo cocleare dorsale: posto sul contorno posteriore del<br />

peduncolo cerebellare medio:<br />

o Afferenze: dal ganglio spirale del Corti.<br />

o Efferenze: fibre che si portano medialmente, a livello del<br />

solco mediano e si incrociano con le controlaterali. In<br />

segu<strong>it</strong>o si portano al corpo trapezoide.<br />

Il corpo trapezoide, s<strong>it</strong>uato tra i due lemnischi mediali, è una<br />

formazione impari che ha la parvenza di un complesso di fibre che si<br />

incrociano:<br />

- lateralmente possiede due nuclei che accolgono le fibre nervose<br />

del nucleo cocleare ventrale<br />

o nucleo olivare superiore.<br />

o Nucleo olivare inferiore.<br />

- Il corpo trapezoide si continua in corrispondenza di ciascuna<br />

estrem<strong>it</strong>à laterale, andando a cost<strong>it</strong>uire il lemnisco laterale.<br />

Nella porzione laterale della callotta del ponte decorrono alcuni<br />

importanti fasci di fibre:<br />

- fascio spinocerebellare ventrale<br />

- fascio tetto-spinale laterale<br />

- fascio rubro spinale<br />

- lemnisco spinale.<br />

- Fascio centrale della callotta<br />

- Fascicoli long<strong>it</strong>udinali mediale e dorsale.<br />

Piano di sezione 2. Passante per la parte superiore del ponte, sopra i<br />

peduncoli cerebellari.<br />

Ai lati non sono più visibili i peduncoli cerebellari inferiori, ma quelli medi<br />

e superiori, i quali discendono dalla lamina quadrigemina.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 42
 Anatomia
del
s<br />

Il piede del ponte mostra una cost<strong>it</strong>uzione simile a quella della sezione<br />

precedente:<br />

- però i fasci piramidali sono maggiormente scomposti, poiché si<br />

addentrano via via nei nuclei basilari del ponte e nelle fibre<br />

trasversali del ponte<br />

Nella callotta del ponte, nella parte laterale della formazione reticolare si<br />

vede il nucleo motore del nervo trigemino:<br />

- nucleo somatomotore deputato all’innervazione dei muscoli<br />

masticatori.<br />

- Originano fibre motrici somatiche che decorrono in fascetti lungo<br />

il contorno laterale del nucleo<br />

o Emergono unendosi in una unica radice del nervo<br />

trigemino (V nervo) ai lati del ponte.<br />

Lateralmente al nucleo motore del trigemino vi è il nucleo sens<strong>it</strong>ivo del<br />

nervo trigemino, che si estende fino all’estrem<strong>it</strong>à superiore del ponte:<br />

- afferenze: fibre centrali nate dal ganglio semilunare di Gasser.<br />

o Alcune entrano nel nucleo sens<strong>it</strong>ivo principale del nervo<br />

trigemino, mediante la radice orizzontale.<br />

o Altre formano la radice discendente del nervo<br />

trigemino che discende nel bulbo fino ai primi segmenti<br />

cervicali<br />

o Altre formano la radice mesencefalica che sale nel<br />

mesencefalo ad affiancarsi al nucleo della radice<br />

mesencefalica del nervo trigemino.<br />

- Efferenze: si uniscono alle fibre degli altri nuclei del trigemino<br />

formando il lemnisco trigeminale, che termina nel talamo.<br />

o Sono presenti in minor parte fibre efferenti che vanno ai<br />

neuroni somatomotori di altri nuclei di nervi encefalici per<br />

stabilire archi riflessi.<br />

Vi è lateralmente anche un nucleo del lemnisco laterale, appartenente<br />

alla via acustica:<br />

- riceve le fibre dal lemnisco laterale<br />

- le cede nuovamente al lemnisco laterale ascendente.<br />

Mesencefalo<br />

Conformazione esterna<br />

Il mesencefalo, esternamente, è formato da due porzioni distinte in<br />

continu<strong>it</strong>à tra loro:<br />

- lamina quadrigemina: cost<strong>it</strong>uisce la parte posteriore<br />

- peduncoli cerebrali: sono anteriormente.<br />

Peduncoli cerebrali. I due peduncoli cerebrali sono due tronchi cilindrici<br />

che fanno segu<strong>it</strong>o al ponte e si portano superiormente e esternamente<br />

penetrando ciascuno nel proprio emisfero cerebrale:<br />

- divaricano nel dirigersi verso l’alto, formando la fossa<br />

interpeduncolare<br />

o mostra entro di sé una lamina cribrata, la sostanza<br />

perforata posteriore, attraversata da numerosi vasi<br />

- superiormente alla sostanza perforata sono presenti i corpi<br />

mammillari, che però appartengono al diencefalo.<br />

- Sono delim<strong>it</strong>ati medialmente dal solco oculomotore, che<br />

accoglie la radice del nervo oculomotore (III).<br />

- Lateralmente sono delim<strong>it</strong>ati dal solco laterale del<br />

mesencefalo, che è la prosecuzione verso l’alto del solco tra il<br />

peduncolo cerebellare medio e quello superiore.<br />

Inferiormente, al confine tra il ponte, si può individuare il solco<br />

pontomesencefalico.<br />

Lamina quadrigemina. La lamina quadrigemina, nella morfologia<br />

generale del SNC, è s<strong>it</strong>uata internamente tra i due emisferi telencefalici<br />

e il cervelletto.<br />

Essa confina:<br />

- inferiormente con i due peduncoli cerebellari superiori da cui è<br />

separata per l’interposizione di un solco trasversale nel quale<br />

emerge il nervo trocleare (IV),<br />

o l’unico che emerge dalla superficie posteriore del tronco<br />

encefalico.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 43
 Anatomia
del
s<br />

- Superiormente con la commessura posteriore (medialmente) e<br />

con le estrem<strong>it</strong>à posteriori dei talami (lateralmente)<br />

- Lateralmente con il trigono del lemnisco, piccola area<br />

triangolare che la separa dal solco laterale del mesencefalo.<br />

La lamina quadrigemina presenta quattro rilievi disposti a coppie:<br />

- tubercoli quadrigemini superiori: sono più voluminosi degli<br />

inferiori, con un colore biancastro e forma emisferica. Contiene<br />

nuclei e fibre delle vie ottiche.<br />

- Tubercoli quadrigemini inferiori: più piccolo, con colore<br />

biancastro. Contiene nuclei e fibre prevalentemente associati alle<br />

vie acustiche.<br />

Ogni tubercolo possiede lateralmente un braccio quadrigemino che lo<br />

collega al rispettivo corpo genicolato:<br />

- tubercoli quadrigemini superiori: si collegano mediante i bracci<br />

quadrigemini superiori ai corpi genicolati laterali.<br />

- Tubercoli quadrigemini inferiori: si collegano con il braccio<br />

quadrigemino inferiore ai corpi genicolati mediali,<br />

protuberanze grigie della parte posteriore del talamo, adiacenti ai<br />

peduncoli cerebrali.<br />

Conformazione interna<br />

Il mesencefalo, in sezione trasversale, è attraversato per tutta la sua<br />

lunghezza da una cav<strong>it</strong>à posta dorsalmente e al centro: l’acquedotto di<br />

Silvio:<br />

- è un canale che congiunge la cav<strong>it</strong>à del diencefalo (III ventricolo)<br />

con il IV ventricolo presente nel tronco encefalico.<br />

Un piano frontale passante per il centro dell’acquedotto mesencefalico<br />

divide il mesencefalo in:<br />

- peduncoli cerebrali: la parte anteriore.<br />

- lamina quadrigemina: parte posteriore.<br />

Peduncoli cerebrali<br />

Esternamente, i peduncoli cerebrali appaiono nettamente distinti tra di<br />

loro nella parte anteriore per l’incisura detta fossa interpeduncolare.<br />

Posteriormente, invece, si presentano fusi lungo la linea mediana.<br />

In conformazione interna ciascuno dei due peduncoli pare diviso in due<br />

sezioni da un raggruppamento neuronale intenso, la sostanza nera:<br />

- piede del peduncolo: porzione anteriore, in continu<strong>it</strong>à con il<br />

piede del ponte<br />

- callotta o tegmento del peduncolo: parte posteriore, in<br />

continu<strong>it</strong>à con il tegmento del ponte.<br />

Sostanza nera. È uno strato di cellule nervose (sostanza grigia)<br />

fortemente pigmentato, che si estende per tutta la larghezza del<br />

mesencefalo:<br />

- più spesso medialmente<br />

- si protrae dal confine con il ponte fino a appena sotto il talamo<br />

- si può suddividere in due parti:<br />

o parte reticolare: quella anteriore.<br />

o Parte compatta: posteriormente.<br />

La parte reticolare è molto simile al globus pallidus, una parte<br />

integrante dei nuclei della base. È percorsa da numerose fibre:<br />

- afferenti: dallo striato (inib<strong>it</strong>orie) e dal nucleo subtalamico<br />

(ecc<strong>it</strong>atorie).<br />

- Efferenze: sono tutte inib<strong>it</strong>orie e sono dirette ai nuclei<br />

ventrolaterale e ventrale del talamo, ai tubercoli quadrigemini<br />

superiori.<br />

La parte compatta è invece cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da neuroni dopaminergici ricchi di<br />

pigmento (neuromelanina):<br />

- afferenze: riceve le fibre<br />

o pallido-nigre dal globus pallidus.<br />

o Cortico-nigre dalla corteccia del’area motrice secondaria.<br />

- Efferenze: il principale fascio afferente è il fascio nigro-striato<br />

per il putamen del corpo striato e per il globus pallidus.<br />

- Funzione: viene considerato parte integrante delle vie<br />

extrapiramidali, poiché eserc<strong>it</strong>a una funzione di controllo e di<br />

modulazione sui circu<strong>it</strong>i che partecipano ai nuclei della base.<br />

o Sono infatti in connessione ascendente con la corteccia e<br />

con il putamen e il globus pallidus


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 44
 Anatomia
del
s<br />

o Stabilizzano i movimenti volontari e li provocano in caso di<br />

lesioni della corteccia primaria<br />

o Sono implicati nel morbo di Parkinson.<br />

Piede del peduncolo cerebrale. È formato prevalentemente di<br />

sostanza bianca, percorso da fasci di fibre nervose mieliniche a decorso<br />

long<strong>it</strong>udinale verticale, fasci discendenti.<br />

Questi fasci sono:<br />

- fascio corticopontino temporale: s<strong>it</strong>uato medialmente, nel<br />

piede, discende dalla corteccia cerebrale dei lobi temporali, ma<br />

anche dai parietali e dagli occip<strong>it</strong>ali.<br />

- Fascio corticopontino frontale: è il fascio più mediale e<br />

anteriore, discende dalla corteccia frontale e si distribuisce ai<br />

nuclei basilari del ponte.<br />

- Fascio piramidale: posto nei tre quinti intermedi del peduncolo<br />

cerebrale, suddivisibile in due porzioni:<br />

o Fascio genicolato: occupa la parte mediale e si dirige<br />

verso i nuclei somatomotori dei nervi encefalici<br />

o Rimanente: posizionato più lateralmente, innerva il corno<br />

anteriore del midollo spinale.<br />

- Fibre corticonigre e pallidonigre: che in segu<strong>it</strong>o si addentrano<br />

nella sostanza nera.<br />

- Fascio peduncolare trasverso: è un fascio a decorso<br />

trasversale posto sull’estrem<strong>it</strong>à superiore del piede del<br />

peduncolo,<br />

o Composto di fibre che discendono dal tratto ottico<br />

originatosi dalle cellule multipolari della retina.<br />

o Hanno attraversato il chiasma ottico<br />

o Termina nei nuclei del fascio peduncolare trasverso,<br />

da cui originano due tratti di fibre:<br />

Uno che va alla callotta del mesencefalo nei nuclei<br />

dei nervi oculomotori.<br />

Un altro che si dirige nel percorso inverso e, dopo<br />

spostamento controlaterale nel chiasma ottico, si<br />

recano alla retina dell’occhio eterolaterale rispetto<br />

al nucleo.<br />

Tegmento del peduncolo. Descr<strong>it</strong>to mediante due piani di sezione<br />

trasversale, in due differenti punti.<br />

Piano 1. Sezione effettuata a livello dei tubercoli quadrigemini inferiori.<br />

Il tegmento è attraversato dalle vie sens<strong>it</strong>ive (dai vari lemnischi) in<br />

posizione dorso laterale rispetto alla sostanza nera:<br />

- lemnisco mediale<br />

- lemnisco spinale<br />

- lemnisco trigeminale<br />

- Fascio tettospinale laterale<br />

- Lemnisco laterale, che passa attraverso il tubercolo<br />

quadrigemino inferiore (pertinente alla via acustica).<br />

La parte centrale, a questo livello verticale, del tegmento è occupata da<br />

un incrociamento di fibre nervose, la decussazione dei peduncoli<br />

cerebellari superiori, data dalle fibre nervose provenienti dai peduncoli<br />

cerebellari superiori:<br />

- fascio cerebello-rubro: dal cervelletto proseguono nel<br />

mesencefalo in direzione latero-mediale fino ad incrociarsi e<br />

giungere più rostralmente al nucleo rosso controlaterale.<br />

- Fibre cerebello-talamiche: hanno lo stesso percorso delle<br />

precedenti, salvo che terminano nel talamo.<br />

All’interno della sostanza grigia centrale, attorno all’acquedotto di Silvio,<br />

si trova il nucleo del nervo trocleare (IV):<br />

- posto anteromedialmente rispetto al grigio centrale<br />

- posto caudalmente rispetto al nucleo del nervo oculomotore<br />

comune (III)<br />

- nucleo somatomotore, che innerva il muscolo obliquo superiore<br />

dell’occhio.<br />

- Afferenze: riceve numerose afferenze dai neuroni motori<br />

deputati ad innervare testa e collo, mediante il fascicolo<br />

long<strong>it</strong>udinale mediale, quindi da:<br />

o Nuclei dei tre nervi oculomotori (III, IV, VI)<br />

o Nuclei vestibolari (VIII nervo)<br />

o Nuclei della formazione reticolare<br />

o Corno anteriore del midollo spinale.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 45
 Anatomia
del
s<br />

- Efferenze: fibre motrici somatiche che si dirigono posteriormente<br />

all’acquedotto cerebrale ed emergono a livello del contorno<br />

inferiore della lamina quadrigemina (nervo trocleare, IV nervo<br />

cranico).<br />

Nella parte laterale della sostanza grigia, si può trovare il nucleo della<br />

radice mesencefalica del nervo trigemino, annesso alla radice<br />

encefalica del nervo trigemino (V)<br />

- è un nucleo somatosens<strong>it</strong>ivo, che presiede alla sensibil<strong>it</strong>à<br />

propriocettiva dei muscoli dell’occhio e dei muscoli masticatori.<br />

- Afferenze: dai neuroni a T del ganglio semilunare di Gasser, da<br />

altri neuroni presenti nello stesso nucleo che ricevono<br />

informazioni sens<strong>it</strong>ive dai muscoli masticatori.<br />

- Efferenze: da origine principalmente a fibre che entrano nella<br />

cost<strong>it</strong>uzione del lemnisco trigeminale e ad altre fibre che<br />

formano archi riflessi, andando a posarsi sui neuroni<br />

somatomotori.<br />

Nello spazio compreso tra le fibre c<strong>it</strong>ate in precedenza e questi nuclei si<br />

trova la formazione reticolare, formata da tre porzioni:<br />

- una mediana: centrale, comune ai due lati.<br />

- Due mediali: due zone, una per lato. Nel mesencefalo inizia il<br />

fascio reticolo-spinale anteriore, che si ingrandisce<br />

discendendo nel ponte e termina sui motoneuroni del corno<br />

anteriore del midollo spinale.<br />

- Due laterali: una zona per lato, posta lateralmente.<br />

La formazione reticolare appare come una zona formata da fibre e<br />

fascetti nervosi in cui sono intercalati piccoli nuclei sparsi.<br />

Funzionalmente è in continu<strong>it</strong>à con la formazione reticolare del ponte.<br />

Piano 2. Sezione passante per i tubercoli quadrigemini superiori.<br />

In questa sezione è visibile il nucleo rosso, un nucleo voluminoso di<br />

forma cilindrica che si estende dal tubercolo quadrigemino superiore fino<br />

al lim<strong>it</strong>e con il diencefalo, formato da cellule riccamente pigmentate.<br />

Il nucleo rosso è interposto tra:<br />

- rafe della callotta del mesencefalo: formazione data<br />

dall’incrociamento delle fibre nervose lungo la linea mediana.<br />

- Lemnisco mediale.<br />

Il nucleo rosso è formato da:<br />

- parte magnicellulare: porzione più caudale, con cellule di<br />

grosse dimensioni. Scarsamente rappresentata nell’uomo.<br />

- Parte parvicellulare: formata da cellule di minori dimensioni, che<br />

nell’uomo è presente in quant<strong>it</strong>à abbondante.<br />

La porzione magnicellulare è un sede di motoneuroni superiori che<br />

provvedono al controllo delle vie motorie:<br />

- Efferenze: le fibre efferenti dalla porzione magnicellulare del<br />

nucleo rosso cost<strong>it</strong>uiscono due fasci principali:<br />

o Fascio rubrospinale: s’incrocia medialmente cost<strong>it</strong>uendo<br />

la decussazione tegmentale ventrale, prima di discendere<br />

lungo il tronco encefalico e terminare nelle lamine III, IV e<br />

VI del midollo spinale.<br />

o Fasci ai nuclei dei nervi cranici: fibre efferenti che<br />

terminano in prossim<strong>it</strong>à dei nuclei somatomotori dei nervi<br />

cranici (oculomotore, trocleare, trigemino, abducente,<br />

facciale).<br />

- Afferenze: dalla corteccia telencefalica (fascio corticorubro) e<br />

dal nucleo interpos<strong>it</strong>o del cervelletto controlaterale.<br />

La parte parvicellulare del nucleo rosso nell’uomo è più importante,<br />

poiché è coinvolta in un ciclo di controllo motorio eserc<strong>it</strong>ato dal<br />

cervelletto:<br />

- afferenze: dal nucleo dentato del cervelletto controlaterale<br />

- efferenze: fibre dirette al nucleo olivare inferiore.<br />

- Dal nucleo olivare inferiore nascono le fibre rampicanti che si<br />

portano al cervelletto controlaterale.<br />

- Anche la corteccia premotoria invia delle fibre al nucleo rosso<br />

Il nucleo rosso è in connessione bilaterale con i tubercoli quadrigemini<br />

superiori.<br />

In defin<strong>it</strong>iva, il nucleo rosso è intercalato in due vie importanti del sistema<br />

extrapiramidale:<br />

- via cortico-strio-pallido-rubro-reticolo-spinale<br />

- via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 46
 Anatomia
del
s<br />

Appartiene anche ad un’altra via, annessa alla corteccia motoria primaria<br />

e secondaria (aree 4 e 6), la via cerebello-rubro-talamo-corticale.<br />

Lateralmente al nucleo rosso è presente il lemnisco mediale, che forma<br />

una mezzaluna per accogliere il nucleo rosso stesso.<br />

Medialmente alla callotta (o tegmento) si possono scorgere due<br />

decussazioni, che formano il rafe della callotta del mesencefalo:<br />

- fasci tetto-spinali mediali<br />

- fasci rubro-spinali.<br />

Anteriormente alla sostanza grigia, superiormente al nucleo del nervo<br />

trocleare, si trovano i nuclei oculomotori, suddivisibili in:<br />

- Nuclei somatomotori:<br />

o Nucleo oculomotore centrale: impari, mediano e s<strong>it</strong>uato<br />

in posizione mediana frontalmente all’acquedotto centrale<br />

di Silvio.<br />

o Nucleo oculomotore principale: è pari e posto<br />

lateralmente al centrale.<br />

- Nucleo visceroeffettore:<br />

o Nucleo di Erdinger-Westphal.<br />

I nuclei oculomotori centrale e principale sono deputati<br />

all’innervazione dei muscoli degli occhi:<br />

- Sono collegati in due sensi tram<strong>it</strong>e il fascicolo long<strong>it</strong>udinale<br />

mediale con gli altri nuclei deputati all’innervazione degli altri<br />

muscoli degli occhi.<br />

- Si collegano anche con le innervazioni legate ai movimenti della<br />

testa e del collo.<br />

o Queste connessioni determinano il sinergismo di occhi e<br />

collo, indispensabile per il mantenimento dell’equilibrio.<br />

Il nucleo di Edinger-Westphal è s<strong>it</strong>uato postero-medialmente al ncleo<br />

somatomotore principale del nervo oculomotore:<br />

- da origine a fibre viscerali effettrici o fibre pregangliari, destinate<br />

al ganglio ciliare<br />

- ha connessioni dirette e indirette con la retina, che permettono le<br />

contrazioni dello sfintere della pupilla e del muscolo cigliare.<br />

Lamina quadrigemina. La lamina quadrigemina mostra una struttura<br />

differente a seconda del tubercolo che si considera. Pertanto si<br />

effettuano due sezioni, una per ciascun tubercolo.<br />

Piano 1. Sezione effettuata a livello dei tubercoli quadrigemini<br />

inferiori.<br />

Centralmente il tubercolo quadrigemino inferiore mostra un ammasso<br />

circolare di sostanza grigia, il nucleo centrale del tubercolo<br />

quadrigemino inferiore:<br />

- ammasso di cellule neuronali posto centralmente<br />

- circondato per intero da sostanza bianca.<br />

Al tubercolo quadrigemino inferiore è associato il lemnisco laterale,<br />

correlato alla via acustica:<br />

- la maggior parte delle fibre del lemnisco laterale costeggia il<br />

nucleo, sale nel braccio quadrigemino inferiore e si porta al corpo<br />

genicolato mediale, che è il nucleo talamico della via acustica.<br />

- Altre fibre entrano nel nucleo centrale del tubercolo inferiore e ne<br />

rappresentano il maggiore sistema afferente.<br />

Le afferenze al tubercolo quadrigemino inferiore sono date da:<br />

- lemnisco mediale: è il principale sistema afferente, correlato alla<br />

via acustica.<br />

- Fibre cortico-tettali: provengono dall’area acustica del lobo<br />

temporale.<br />

- Fascio tetto-spinale: sale dal midollo spinale portando impulsi di<br />

sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva protopatica del tronco e degli arti.<br />

I sistemi efferenti del tubercolo quadrigemino inferiore prevedono:<br />

- fibre tetto-genicolate: passano attraverso il braccio<br />

quadrigemino inferiore per giungere al corpo genicolato mediale,<br />

il quale proietta impulsi alla corteccia cerebrale dell’area acustica<br />

primaria.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 47
 Anatomia
del
s<br />

- Fibre tetto-spinali, tetto-bulbari, tetto-pontine: discendono nei<br />

nuclei somatomotori spinali e encefalici formando la via acustica<br />

riflessa, capace di determinare movimenti in risposta a stimoli<br />

ud<strong>it</strong>ivi.<br />

- Fibre tetto-cerebellari:che seguendo il peduncolo cerebellare<br />

superiore si portano alla corteccia cerebellare, mettendo sotto<br />

controllo le vie acustiche riflesse.<br />

Piano 2. Sezione passante per i tubercoli quadrigemini superiori.<br />

Ciascuno dei tubercoli quadrigemini superiori è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una serie<br />

di strati che si susseguono alternandosi:<br />

- 3 strati di sostanza grigia<br />

- 4 strati di sostanza bianca.<br />

Le principali afferenze al tubercolo quadrigemino superiore sono:<br />

- fibre ottiche: sono la principale afferenza dei tubercoli superiori.<br />

Fasci che nascono dalle cellule della retina e giungono al<br />

tubercolo seguendo il tratto ottico, il braccio quadrigemino<br />

superiore. Stimoli luminosi.<br />

- Fibre cortico-tettali: provengono dalla corteccia cerebrale del<br />

lobo occip<strong>it</strong>ale, dove risiede l’area ottica primaria.<br />

- Fibre del fascio spino-tettale: risalgono lungo il midollo<br />

portando stimoli esterocettivi protopatici del tronco e degli arti.<br />

I principali sistemi efferenti sono dati da fibre che si collegano ai nuclei<br />

somatomotori del tronco e del midollo spinale:<br />

- fibre tetto-pontine<br />

- fibre tetto-bulbari<br />

- fibre tetto-spinali.<br />

- Fibre che si immettono nel fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale<br />

- Fibre tetto-cerebellari.<br />

Le fibre tetto-spinali si dividono in due fasci:<br />

- parte si incrocia portandosi contro lateralmente formando la<br />

decussazione fontaniforme, unendosi alle fibre tetto spinali del<br />

tubercolo inferiore.<br />

o I due fasci provenienti dai tubercoli assieme formano il<br />

fascio tetto-spinale anteriore, che culmina nel contorno<br />

anteriore del midollo spinale.<br />

- Parte rimane dal proprio lato e unendosi alle fibre tetto-spinali<br />

non crociate del tubercolo inferiore va a cost<strong>it</strong>uire il fascio tettospinale<br />

laterale.<br />

Le fibre tetto-bulbari e le fibre tetto-pontine non si incrociano mai e<br />

assieme alle fibre dei tubercoli inferiori si portano ai nuclei somatomotori<br />

dei nervi encefalici nel tronco.<br />

Le fibre che entrano nel fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale hanno<br />

bersagli somatomotori differenziati:<br />

- muscoli dell’occhio (nuclei dei nervi abducente, trocleare e<br />

oculomotore)<br />

- primi segmenti cervicali del midollo spinale (per la motil<strong>it</strong>à riflessa<br />

del collo in risposta a stimoli luminosi).<br />

Le fibre tetto-cerebellari che originano dai tubercoli superiori si portano<br />

alla corteccia cerebellare mediante i peduncoli cerebellari superiori:<br />

- controllano i movimenti in segu<strong>it</strong>o a riflessi generati da stimoli<br />

luminosi.<br />

Ventralmente agli strati di sostanza bianca e di sostanza grigia vi è il<br />

nucleo pretettale:<br />

- riceve fibre ottiche dalle cellule multipolari della retina che<br />

portano stimoli luminosi.<br />

- Da origine a fibre nervose che si portano:<br />

o Nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore, deputato<br />

all’innervazione dei muscoli sfintere della pupilla e ciliare<br />

dell’occhio<br />

o Centro cilio-spinale del corno laterale del midollo spinale<br />

- Permettono i movimenti involontari dell’occhio come la<br />

dilatazione e la restrizione pupillare, l’accomodazione visiva.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 48
 Anatomia
del
s<br />

La formazione reticolare.<br />

La formazione reticolare è una porzione filogeneticamente antica del<br />

tronco encefalico con una struttura formata da:<br />

- nuclei e cellule di vario tipo spesso non ben distinti separati da<br />

fasci di fibre che decorrono in molte direzioni.<br />

- È localizzata centralmente nell’intero tegmento o callotta del<br />

tronco encefalico.<br />

- Non comprende gruppi circoscr<strong>it</strong>ti e ben defin<strong>it</strong>i come quelli propri<br />

o quelli dei nervi encefalici.<br />

La posizione centrale, tuttavia, la rende adatta a ricevere e integrare<br />

numerosi stimoli da tutto il nevrasse. Questo permette alla formazione<br />

reticolare di:<br />

- controllare le funzioni proprie del sistema nervoso vegetativo<br />

- modulare i riflessi muscolari<br />

- modulare la percezione del dolore (nocicezione)<br />

- regolare la coscienza e la vigilanza corticale<br />

- regolare il sonno e la veglia.<br />

Nonostante la difficile e complessa arch<strong>it</strong>ettura della formazione<br />

reticolare si possono distinguere tre colonne di nuclei differenti disposte<br />

verticalmente:<br />

- medialmente i nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale.<br />

- In posizione intermedia i nuclei della colonna mediana (nuclei<br />

del rafe)<br />

- In posizione laterale vi sono i nuclei della colonna<br />

parasag<strong>it</strong>tale laterale.<br />

Lungo tutta la formazione reticolare si possono scorgere dei neuroni con<br />

una alta ramificazione dendr<strong>it</strong>ica che si estende a raggiera dal<br />

pirenoforo:<br />

- possono raccogliere numerosi stimoli provenienti da vaste regioni<br />

del tronco encefalico<br />

- gli assoni ascendono o discendono per lunghe distanze, inviando<br />

numerosi collaterali e talvolta biforcandosi.<br />

Nuclei della colonna mediana (nuclei del rafe)<br />

I neuroni dei nuclei della colonna mediana sono disposti il lamine vertiali<br />

su ogni lato che si fondono sul piano mediano lungo tutto il tronco<br />

encefalico:<br />

- molto abbondanti i neuroni serotoninergici<br />

- sono presenti anche neuroni contenenti neuro peptidi<br />

(colecistochinina)<br />

- possono essere suddivisi in:<br />

o gruppo rostrale: posto più cranialmente, nel<br />

mesencefalo e nella porzione superiore del ponte<br />

o gruppo caudale: posto nella porzione caudale del ponte<br />

e nel bulbo.<br />

Nel gruppo rostrale sono presenti:<br />

- nucleo dorsale del rafe<br />

- nucleo tegmentale dorsale<br />

- nucleo centrale superiore<br />

- nucleo del rafe pontino.<br />

Questi nuclei sono connessi in doppia via (ascendente e discendente)<br />

con:<br />

- il sistema limbico<br />

- la corteccia prefrontale<br />

- il setto<br />

- l’ipotalamo<br />

Sono perciò correlati ad una vasta gamma di attiv<strong>it</strong>à regolatorie del<br />

proencefalo, tra cui il r<strong>it</strong>mo sonno-veglia e l’atteggiamento emotivo.<br />

I nuclei dorsale del rafe e nucleo del rafe pontino inviano fibre al<br />

cervelletto.<br />

Nel gruppo caudale sono presenti:<br />

- nucleo magno del rafe<br />

- nucleo pallido del rafe<br />

- nucleo scuro del rafe<br />

Questi nuclei ricevono informazioni somatosens<strong>it</strong>ive prevalentemente<br />

dolorifiche dal midollo spinale e dai nuclei trigeminali:


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 49
 Anatomia
del
s<br />

- sono implicati nella modulazione dell’impulso dolorifico<br />

- i loro effetti sono mediati dal loro neurotrasmett<strong>it</strong>ore, la<br />

serotonina, che svolge un ruolo di controllo della trasmissione<br />

dolorifica nel midollo spinale e nel nucleo della radice spinale del<br />

nervo trigemino.<br />

L’effetto inib<strong>it</strong>orio sullo stimolo dolorifico avviene in due modi differenti:<br />

- inibizione diretta di neuroni funicolari dei nuclei del gruppo<br />

caudale.<br />

- Tram<strong>it</strong>e inibizione indiretta da parte di interneuroni, i quali<br />

vengono ecc<strong>it</strong>ati mediante encefaline.<br />

Le afferenze discendenti provengono da grigio periaqueduttale, e sono<br />

correlate alla modulazione nocicettiva:<br />

- partono fibre serotoninergiche che inibiscono gli strati superficiali<br />

delle corna posteriori del midollo spinale<br />

- partono fibre encefalinergiche che colpiscono interneuroni che<br />

vanno ad inibire i nuclei del nervo trigemino.<br />

Nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale<br />

Questa regione occupa quasi i 2/3 della formazione reticolare ed è<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a per lo più da cellule di grandi dimensioni.<br />

Fornisce la gran parte delle proiezioni ascendenti e discendenti della<br />

formazione reticolare:<br />

- le afferenze ai nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale<br />

provengono dalla colonna parasag<strong>it</strong>tale laterale<br />

o la colonna laterale è dunque la via d’usc<strong>it</strong>a della<br />

formazione reticolare<br />

o la colonna mediale è la sede in cui vengono raccolte le<br />

afferenze e proiettate.<br />

- La principale via ascendente partecipa al sistema reticolare<br />

ascendente attivante, che giunge ai nuclei intralaminari del<br />

talamo passando per il tratto tegmentale centrale.<br />

o Dal talamo proietta alla corteccia telencefalica con<br />

funzione attivante.<br />

- Le fibre discendenti originate dalla colonna parasag<strong>it</strong>tale mediale<br />

sono parte dei sistemi di controllo motorio sovraspinale,<br />

possedendo motoneuroni superiori coinvolti nel controllo della<br />

postura.<br />

o sono 2 vie discendenti antagoniste che partecipano al<br />

controllo motorio dei muscoli antigrav<strong>it</strong>ari:<br />

tratto reticolo spinale pontino: proviene dai<br />

nuclei pontini della formazione reticolare per<br />

giungere nelle lamine VIII e VII del midollo spinale.<br />

Ecc<strong>it</strong>atorio.<br />

Tratto reticolo spinale bulbare: nasce dai nuclei<br />

gigantocellulari del bulbo e termina nelle lamine<br />

delle corna anteriori del midollo. Funzione<br />

inib<strong>it</strong>oria.<br />

o Cooperano con le vie vestibolospinali per la regolazione<br />

posturale e il mantenimento dell’equilibrio.<br />

o Gran parte delle fibre reticolospinali termina su<br />

motoneuroni ϒ.<br />

Nuclei della colonna parasag<strong>it</strong>tale laterale<br />

La gran parte della colonna parasag<strong>it</strong>tale laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dall’area<br />

reticolare parvicellulare, che attraversa tutto il bulbo e il ponte:<br />

- Occupa il 1/3 laterale del tegmento<br />

- Cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da piccoli interneuroni che ricevono afferenze da:<br />

o nuclei sens<strong>it</strong>ivi troncoencefalici.<br />

o Assoni collaterali di tutte le vie ses<strong>it</strong>ive.<br />

- Funzione: regolazione di attiv<strong>it</strong>à riflesse a livello<br />

gastrointestinale, cardiaco e respiratorio.<br />

o Possiede, per tali attiv<strong>it</strong>à, dei complessi circu<strong>it</strong>i neuronali.<br />

o Le efferenze proiettano alle altre due colonne, grazie alle<br />

quali partono poi le vie ascendenti e discendenti che<br />

abbandonano la formazione reticolare.<br />

Il nucleo del locus coreuleus è posto nel pavimento del IV ventricolo,<br />

nella porzione laterale del triangolo pontino:<br />

- è considerato il nucleo della formazione reticolare


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 50
 Anatomia
del
s<br />

- composto da cellule con distribuzione omogenea e fortemente<br />

pigmentate, di cui la gran parte sono noradrenergiche.<br />

- Efferenze: partono fibre che si dispongono a tutti i livelli del<br />

nevrasse.<br />

- Afferenze: sono poco defin<strong>it</strong>e, causa della estrema variabil<strong>it</strong>à.<br />

- Funzione: il fatto che le afferenze e le efferenze provengano da<br />

numerosi settori fa pensare che non vi sia un ruolo specifico. Si<br />

pensa che possa avere un ruolo nella modulazione<br />

dell’ecc<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à:<br />

o Controllo dei comportamenti emozionali, dell’emozione e<br />

della veglia.<br />

o Si r<strong>it</strong>iene che le fibre noradrenergiche discendenti dal<br />

locus coreuleus si portino alle corna posteriori del midollo<br />

spinale, per modulare l’impulso dolorifico (complementare<br />

ai nuclei del rafe).<br />

Nuclei dei nervi cranici<br />

I nuclei dei nervi cranici sono disposti lungo il tronco encefalico, con<br />

l’eccezione di quelli:<br />

- del nervo olfattivo (I nervo encefalico)<br />

- del nervo ottico (II nervo cranico).<br />

Non sempre i nervi cranici hanno caratteristiche di nervi misti, talvolta<br />

possiedono funzioni ben distinte:<br />

- tre nervi sono solamente sens<strong>it</strong>ivi (I, II e VIII)<br />

- cinque sono esclusivamente nervi motori (III, IV, VI, XI, XII)<br />

- quattro sono nervi misti (V, VII, IX, X).<br />

I nuclei dei nervi cranici sono raggruppamenti di neuroni che<br />

corrispondono alle colonne grigie del midollo spinale dal punto di vista<br />

funzionale.<br />

Hanno anche un’organizzazione somatotopica in cui in senso<br />

mediolaterale presentano funzioni di:<br />

- motil<strong>it</strong>à somatica<br />

- effettori viscerali<br />

- sensibil<strong>it</strong>à viscerale<br />

- sensibil<strong>it</strong>à somatica.<br />

Il solco lim<strong>it</strong>ante cost<strong>it</strong>uisce il confine tra i nuclei motori posti<br />

medialmente e quelli sens<strong>it</strong>ivi s<strong>it</strong>uati lateralmente.<br />

I nuclei dei nervi motori sono analoghi a quelli dei corni anteriori del<br />

midollo spinale, controllati da motoneuroni dei centri superiori (fibre<br />

corticonucleari):<br />

- provengono dalla corteccia motoria<br />

- sono normalmente bilaterali, quindi in caso di lesione da un solo<br />

lato non perdono funzional<strong>it</strong>à.<br />

- Le fibre possono terminare sui motoneuroni stessi o su<br />

interneuroni prossimi ai motoneuroni.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 51
 Anatomia
del
s<br />

Nervo olfattivo (I) e nervo ottico (II)<br />

Non sono nervi cranici in senso stretto:<br />

- il nervo olfattivo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da processi centralmente orientati<br />

provenienti da neuroni localizzati nell’ep<strong>it</strong>elio olfattorio.<br />

- Il nervo ottico ha caratteristiche proprie delle vie centrali,<br />

piuttosto che di nervi cranici.<br />

Nervi oculomotore (III), trocleare (IV), abducente (VI).<br />

Questi nervi contribuiscono assieme al controllo della muscolatura degli<br />

occhi, di cui:<br />

- quella estrinseca ad opera di tutti e tre i nuclei dei nervi III, IV, VI.<br />

- Quella intrinseca solamente dal nervo oculomotore (III).<br />

Componente motrice somatica.<br />

Presente nei tre nuclei dei nervi cranici e cost<strong>it</strong>uisce la total<strong>it</strong>à dei nervi<br />

trocleare e abducente:<br />

- Posizione: tutti questi nuclei sono posti dorsalmente in<br />

prossim<strong>it</strong>à del piano mediano.<br />

- Afferenze: ricevono fibre bilaterali dai fasci piramidali<br />

(corticonucleari).<br />

Componente motrice somatica del nucleo del nervo oculomotore<br />

(III). Consiste in un complesso di nuclei disposti nel tegmento del<br />

mesencefalo, in corrispondenza dei tubercoli quadrigemini superiori,<br />

nella sostanza grigia centrale, medialmente e ventralmente al grigio<br />

periacqueduttale:<br />

- innerva tutti i muscoli estrinseci degli occhi (eccezione del retto<br />

laterale e l’obliquo superiore).<br />

- Possiede un nucleo impari e mediano, il nucleo centrale<br />

caudale, che innerva il muscolo elevatore della palpebra:<br />

o La maggior parte delle fibre innerva selettivamente una o<br />

l’altra palpebra.<br />

o Alcuni neuroni emanano fibre che innervano entrambi i<br />

lati. Questa è la ragione del perché le palpebre si<br />

chiudono assieme.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 52
 Anatomia
del
s<br />

- Le fibre del nervo oculomotore discendono attraverso tutto il<br />

tegmento mesencefalico ed escono anteriormente nella fossa<br />

interpeduncolare.<br />

o Sono colinergiche.<br />

Nucleo del nervo trocleare. È un nucleo localizzato nel tegmento del<br />

mesencefalo, in asse con il nucleo del nervo oculomotore, caudalmente,<br />

a livello dei tubercoli quadrigemini inferiori:<br />

- funzione: innerva il muscolo obliquo superiore controlaterale<br />

- afferenze: anch’esso riceve fibre dai fasci piramidali.<br />

- Efferenze: emana neur<strong>it</strong>i colinergici che si incrociano ed<br />

emergono dalla superficie posteriore del mesencefalo.<br />

o Sono gli unici nervi cranici ad emergenza posteriore.<br />

Nucleo del nervo abducente. È posto nella porzione caudale del ponte,<br />

presso il piano mediano:<br />

- visibile nel triangolo pontino all’interno del pavimento del IV<br />

ventricolo come il collicolo facciale, avvolto appunto dalle fibre<br />

del nervo facciale (VII).<br />

- Le sue fibre emergono in prossim<strong>it</strong>à del foro cieco, sul margine<br />

inferiore del ponte.<br />

- Il nucleo del nervo abducente possiede due popolazioni<br />

neuronali:<br />

o Una innerva il muscolo retto laterale<br />

o L’altra è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da interneuroni che inviano fibre al<br />

nucleo del nervo oculomotore (III), passano nel fascicolo<br />

long<strong>it</strong>udinale mediale, e mediano l’innervazione del retto<br />

mediale.<br />

Coordina il movimento del muscolo retto laterale<br />

da un lato e del retto mediale controlaterale.<br />

Il nucleo del nervo abducente svolge quindi il ruolo<br />

del coordinamento orizzontale del movimento<br />

degli occhi.<br />

- L’azione del nucleo del nervo abducente è anche coordinato da<br />

afferenze provenienti dalla formazione reticolare paramediana<br />

pontina,<br />

o Questa riceve afferenze provenienti da campi oculari<br />

frontali (regione della corteccia specializzata nel controllo<br />

della motil<strong>it</strong>à oculare) e dai tubercoli quadrigemini<br />

superiori e dai nuclei vestibolari<br />

o Partecipa anche alla base del riflesso vestiboloculare,<br />

cioè il movimento coniugato degli occhi contrario a quello<br />

della testa.<br />

Il movimento verticale degli occhi è invece mediato dal nucleo<br />

interstiziale rostrale del fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale, posto a<br />

livello del polo superiore del nucleo rosso:<br />

- innerva i nuclei dei nervi oculomotore (III) e trocleare (IV)<br />

- il nucleo interstiziale rostrale è innervato anch’esso dai campi<br />

soprac<strong>it</strong>ati.<br />

Componente effettrice viscerale<br />

Il nucleo oculomotore possiede una componente visceroeffettrice che è<br />

data da un raggruppamento di neuroni parasimpatici pregangliari posti<br />

sul piano mediano vicino al nucleo motrice somatico, il nucleo pupillare<br />

di Edinger-Westphal:<br />

- i suoi assono sono parte del nervo oculomotore e giungono al<br />

ganglio ciliare<br />

o contraggono sinapsi con neuroni che innervano il muscolo<br />

sfintere della pupilla e il muscolo ciliare.<br />

o Permettono il restringimento della pupilla e quindi una<br />

minore illuminazione retinica.<br />

o La contrazione del muscolo ciliare, invece, determina un<br />

aumento della convess<strong>it</strong>à del cristallino, che produce una<br />

maggiore convergenza dei raggi luminosi durante la<br />

fissazione di oggetti vicini.<br />

Nervo trigemino (V).<br />

Il nucleo del nervo trigemino comprende due componenti:<br />

- Sens<strong>it</strong>iva (prevalente)<br />

- Motoria


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 Anatomia
del
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nervoso

 53
 Anatomia
del
s<br />

La componente sens<strong>it</strong>iva fornisce:<br />

- sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva alla faccia, alle cav<strong>it</strong>à orali, ai denti, alla<br />

gran parte del cuoio capelluto, alla dura madre.<br />

- Sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva ai muscoli masticatori e ai muscoli della<br />

faccia.<br />

La componente motoria, con un’importanza più ristretta, prevede<br />

l’innervazione dei muscoli masticatori.<br />

Componente sens<strong>it</strong>iva somatica<br />

Ai nuclei sens<strong>it</strong>ivi del nervo trigemino giungono le fibre che provengono<br />

dal ganglio semilunare di Gasser, s<strong>it</strong>uato sulla faccia interna dell’osso<br />

temporale, le cui fibre periferiche sono distribu<strong>it</strong>e in tre branche<br />

principali:<br />

- oftalmica<br />

- mascellare<br />

- mandibolare<br />

I nuclei sens<strong>it</strong>ivi esterocettivi del trigemino, dove giungono i rami<br />

centrali delle cellule T del ganglio di Gasser sono posti:<br />

- nel tegmento del ponte (nucleo sens<strong>it</strong>ivo principale del<br />

trigemino)<br />

o responsabile della sensibil<strong>it</strong>à tattile<br />

- continuano fino al tratto spinale di tale nucleo (nucleo del tratto<br />

spinale del trigemino)<br />

o in continu<strong>it</strong>à con le lamine corrispondenti del corno<br />

posteriore, occupando la lamina II (sostanza gelatinosa di<br />

Rolando)<br />

o I neuroni di queste formazioni ricevono fibre dalla radice<br />

discendente del nervo trigemino<br />

entrate nel ponte a partire dal grigio<br />

periacqueduttale e il nucleo magno del rafe<br />

• portano informazioni legate alla<br />

modulazione nocicettiva<br />

si fanno discendenti e si portano alle lamine<br />

posteriori del midollo spinale.<br />

o Sono nuclei deputati alla modulazione dolorifica e<br />

termica.<br />

Le fibre provenienti dai gangli sens<strong>it</strong>ivi dei nervi facciale (VII),<br />

glossofaringeo (IX) e vago (X) si portano al di sotto dei nuclei del tratto<br />

spinale del trigemino nel midollo spinale:<br />

- contraggono sinapsi con neuroni disposti in una colonna allineata<br />

con i nuclei del trigemino<br />

- tutta la sensibil<strong>it</strong>à esterocettiva facciale è posta quindi in un'unica<br />

colonna.<br />

Un terzo nucleo sens<strong>it</strong>ivo del trigemino è il nucleo mesencefalico del<br />

trigemino:<br />

- posto superiormente al nucleo principale, nel mesencefalo, fino a<br />

livello dei tubercoli quadrigemini superiori.<br />

- I neuroni di tale nucleo sono responsabili della sensibil<strong>it</strong>à<br />

propriocettiva dei muscoli masticatori, dei denti e dei muscoli<br />

facciali.<br />

- Il nucleo mesencefalico del nervo trigemino è un’eccezione<br />

nell’organizzazione generale dei nuclei sens<strong>it</strong>ivi dei nervi cranici:<br />

o I corpi cellulari delle fibre sens<strong>it</strong>ive trigeminali primarie<br />

(pregangliari) non sono nel ganglio sens<strong>it</strong>ivo, ma nel<br />

nucleo stesso<br />

o Sono quindi neuroni pseudounipolari (neuroni T)<br />

all’interno di un nucleo.<br />

- Alcuni assoni inviano collaterali al nucleo motore del trigemino<br />

per la cost<strong>it</strong>uzione di archi riflessi:<br />

o Riflesso mandibolare. Contrazione del massetere in<br />

segu<strong>it</strong>o a percussione della mandibola.<br />

o Altri riflessi nell’attiv<strong>it</strong>à masticatoria.<br />

Efferenze. La maggior parte delle fibre originate dai nuclei sens<strong>it</strong>ivi<br />

trigeminali ascendono contro lateralmente (alcune anche<br />

omolateralmente) per portarsi al talamo e poi alla corteccia telencefalica.<br />

Componente somatomotrice.<br />

Il nucleo motore del trigemino è un nucleo disposto medialmente e in<br />

seconda posizione rispetto al nucleo sens<strong>it</strong>ivo principale.


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 54
 Anatomia
del
s<br />

Possiede gruppi di motoneuroni che possono essere distinti in base alle<br />

innervazioni dei vari muscoli, associati a alcuni interneuroni di<br />

dimensioni inferiori. Innerva i muscoli:<br />

- masticatori (massetere, pterigoidei mediale e laterale, temporale)<br />

- ventre anteriore del muscolo digastrico<br />

- muscolo miloioideo<br />

- muscolo tensore del timpano<br />

Le efferenze si convogliano nella radice motoria del nervo trigemino,<br />

che esce sulla superficie laterale del ponte, medialmente rispetto alla<br />

radice sens<strong>it</strong>iva.<br />

Riceve invece afferenze da numerosi centri:<br />

- nucleo rosso<br />

- fasci piramidali (fibre corticonucleari)<br />

- tetto del mesencefalo<br />

- nuclei sens<strong>it</strong>ivi del trigemino<br />

- altri nuclei sens<strong>it</strong>ivi<br />

- formazione reticolare<br />

- fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale.<br />

Le afferenze acustiche raggiungono i nuclei che innervano il muscolo<br />

tensore del timpano:<br />

- smorzano i movimenti della catena degli ossicini in risposa a<br />

stimoli molto forti.<br />

Nervo facciale (VII)<br />

Il nervo facciale è un nervo misto, che esce dal tronco encefalico con<br />

due diverse radici:<br />

- Nervo facciale propriamente detto: radice motoria, posta<br />

medialmente nella fossetta sopraolivare<br />

- Nervo intermedio: sens<strong>it</strong>ivo e visceroeffettore, posto più<br />

lateralmente.<br />

Il nervo facciale, con le sue due radici (propriamente detto e intermedio)<br />

emerge nello spazio tra l’oliva bulbare e il peduncolo cerebellare<br />

inferiore, medialmente all’emergenza del nervo vestibolotrocleare (VIII).<br />

Componente motrice somatica.<br />

Il nucleo motore del nervo facciale (propriamente detto) è posto in<br />

posizione caudale nel tegmento del ponte, immerso nella formazione<br />

reticolare:<br />

- i suoi assoni, prima di uscire nel nervo motorio facciale, si<br />

portano in posizione dorso mediale formando un’ansa attorno al<br />

nucleo del nervo abducente<br />

- in segu<strong>it</strong>o fuoriescono dalla fossetta sopraolivare.<br />

- Efferenze: innervano la muscolatura mimica, il platisma, il ventre<br />

posteriore del muscolo digastrico, lo stiloioideo e il muscolo<br />

strapedio dell’orecchio.<br />

- Nuclei: è il nucleo più grande tra i nuclei motori dei nervi cranici.<br />

Possiede diversi sottonuclei divisi per ogni muscolo da innervare.<br />

- Afferenze: riceve afferenze dai fasci piramidali e dai nuclei<br />

sens<strong>it</strong>ivi.<br />

o Fasci piramidali: innervato da fibre corticonucleari in una<br />

maniera peculiare:<br />

La parte inferiore della faccia dalle controlaterali<br />

La parte superiore dalle fibre omolaterali.<br />

o Fibre sens<strong>it</strong>ive: ricevute da molti nuclei di nervi cranici.<br />

Fibre dai nuclei sens<strong>it</strong>ivi trigeminali mediano il<br />

riflesso corneale e quello congiuntivale<br />

Afferenze provenienti dal complesso olivare<br />

superiore, interposto nella via acustica, producono<br />

la contrazione o il rilassamento del muscolo<br />

stapedio dell’orecchio.<br />

Componente effettrice viscerale<br />

All’estrem<strong>it</strong>à caudale del nucleo somatomotore del facciale, in posizione<br />

laterale e dorsale, si trova il nucleo salivatorio superiore.<br />

Questo nucleo è composto da un aggregato di neuroni molto spaiati,<br />

posto all’estrem<strong>it</strong>à rostrale di una colonna di nuclei visceroeffettori del<br />

nervo vago e glossofaringeo.<br />

Le efferenze originatesi da questo nucleo confluiscono nel nervo<br />

intermedio per poi dividersi in due parti:


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 55
 Anatomia
del
s<br />

- nervo linguale: parte delle fibre si anastomizza a livello del<br />

timpano e si unisce al nervo linguale, portandosi al ganglio<br />

sottolinguale, che da origine a fibre che innervano la ghiandola<br />

sottolinguale.<br />

- Nervo grande petroso superficiale: la restante parte si porta<br />

nel nervo grande petroso, pervenendo al ganglio sfenopalatino, il<br />

quale innerva la ghiandola lacrimale, le ghiandole della mucosa<br />

nasale e palatina.<br />

Le afferenze provengono da<br />

- Ipotalamo: centro che cost<strong>it</strong>uisce il coordinamento per il sistema<br />

nervoso vegetativo.<br />

- Nervo trigemino: collaterali del nervo trigemino che permettono<br />

di attuare il riflesso che determina la secrezione lacrimale in<br />

risposta a irr<strong>it</strong>azione corneale.<br />

Componente sens<strong>it</strong>iva viscerale.<br />

Il nucleo sens<strong>it</strong>ivo a cui fa capo gran parte delle fibre sens<strong>it</strong>ive del<br />

nervo intermedio (componente sens<strong>it</strong>iva del nervo facciale) è il nucleo<br />

del tratto sol<strong>it</strong>ario, nella sua estrem<strong>it</strong>à craniale:<br />

- Disposto nella sostanza grigia centrale del bulbo<br />

- a livello del pavimento de IV ventricolo.<br />

Il nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario è costeggiato per tutta la sua lunghezza dal<br />

tratto sol<strong>it</strong>ario, che si estende per l’intera lunghezza del bulbo:<br />

- contiene fibre sens<strong>it</strong>ive viscerali provenienti dai nervi<br />

o intermedio<br />

o glossofaringeo (IX)<br />

o vago (X)<br />

il nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario contiene neuroni sens<strong>it</strong>ivi con cui, in senso<br />

caudorostrale, contraggono le sinapsi i nervi (vago, glossofaringeo e<br />

intermedio):<br />

- sono distinguibili differenti sottonuclei con indagini istochimiche<br />

- la porzione rostrale del nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario è detta nucleo<br />

gustativo, a causa della sensibil<strong>it</strong>à che riceve.<br />

Il nucleo gustativo riceve stimoli provenienti da:<br />

- nervo intermedio: responsabile della sensibil<strong>it</strong>à gustativa dei 2/3<br />

anteriori della lingua<br />

- nervo glossofaringeo: responsabile della sensibil<strong>it</strong>à del 1/3<br />

posteriore della lingua<br />

- nervo vago: stimoli gustativi dell’epiglottide e della parte<br />

posteriore della lingua.<br />

Le efferenze del nucleo gustativo sono:<br />

- fibre gustative che raggiungono il talamo da cui partono fibre a<br />

raggiera ai vari nuclei della corteccia gustativa nel telencefalo.<br />

- Fibre gustative che raggiungono il nucleo ambiguo (motore<br />

somatico del nervo vago X) e il nucleo dell’ipoglosso (XII)<br />

o Base per i riflessi annessi alla masticazione, alla tosse e<br />

ai movimenti della laringe.<br />

- Fibre che si portano ai nuclei salivatorio superiore (VII) e<br />

salivatorio inferiore (IX), che sono responsabili del rilascio della<br />

saliva.<br />

- Altre fibre raggiungono l’ipotalamo:<br />

o Motil<strong>it</strong>à intestinale<br />

o Secrezione gastrointestinale.<br />

Componente sens<strong>it</strong>iva somatica.<br />

Un’area molto ristretta del padiglione auricolare e del meato acustico<br />

esterno è innervata da fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche:<br />

- i neuroni sens<strong>it</strong>ivi si trovano nel ganglio genicolato.<br />

- Le fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche penetrano poi nel nervo intermedio,<br />

e affiancano le fibre della componente sens<strong>it</strong>iva del trigemino,<br />

formando poi sinapsi con i nuclei del tratto spinale del trigemino.<br />

Nota clinica. La caratteristica distribuzione delle fibre corticonucleari al<br />

nucleo motore del nervo facciale, è tale che:<br />

- Soltanto le fibre corticonucleari controlaterali raggiungono la<br />

parte del nucleo che innerva i muscoli della regione inferiore della<br />

faccia.


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 56
 Anatomia
del
s<br />

- La porzione di nucleo che innerva i muscoli della fronte e delle<br />

palpebre è raggiunta sia da fibre controlaterali sia da fibre<br />

omolaterali.<br />

Questa peculiar<strong>it</strong>à consente di riconoscere:<br />

- una lesione a carico di un motoneurone inferiore (nucleo del<br />

facciale)<br />

- una lesione a carico del motoneurone superiore (fascio<br />

corticonucleare.)<br />

Se la lesione avviene a livello del motoneurone superiore, il defic<strong>it</strong><br />

funzionale avviene solamente a livello della regione inferiore della faccia.<br />

Se la lesione avviene a livello del motoneurone inferiore, nel nucleo<br />

del nervo facciale, si verifica una paralisi omolaterale di tutti i muscoli<br />

della faccia, poiché tale nucleo è la via finale comune per tutti i muscoli<br />

della faccia.<br />

Nervo vestibolo cocleare (VIII)<br />

Il nervo vestibolo cocleare è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da due componenti che sono<br />

impegnate nella trasmissione di impulsi differenti, ma entrambi<br />

provenienti dall’orecchio interno:


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 57
 Anatomia
del
s<br />

- nervo cocleare: trasmette sensibil<strong>it</strong>à ud<strong>it</strong>iva dall’organo di Corti<br />

nella coclea<br />

- nervo vestibolare: trasmette impulsi propriocettivi dall’apparato<br />

vestibolare.<br />

Il nervo vestibolo cocleare si immette nel tronco encefalico a livello del<br />

solco bulbopontino, lateralmente al nervo facciale (VII):<br />

- è visibile nelle sue due componenti separate.<br />

Componente cocleare.<br />

Le afferenze del nervo cocleare arrivano dal ganglio del Corti, posto<br />

nell’orecchio interno, da fibre di neuroni bipolari oppos<strong>it</strong>opolari:<br />

- i processi centrali di tali cellule sono la componente del nervo<br />

cocleare.<br />

I nuclei cocleari sono disposti nella zona di confine tra bulbo e ponte,<br />

lateralmente ai peduncoli cerebellari inferiori. Sono presenti due nuclei<br />

cocleari<br />

- nucleo cocleare ventrale (anteriore e posteriore)<br />

- nucleo cocleare dorsale.<br />

I nuclei cocleari hanno una organizzazione tono topica o<br />

cocleotopica:<br />

- assoni che provengono dalla base della coclea, la quale riceve<br />

alte frequenze, proiettano nel quadrante dorso-mediale dei nuclei<br />

- quelli che innervano l’apice della coclea, stimolati dalle basse<br />

frequenze, sono s<strong>it</strong>uati ventrolateralmente.<br />

Le efferenze che originano dai nuclei cocleari sono fibre trasversali<br />

interposte alle vie acustiche:<br />

- strie acustiche dorsali<br />

- strie acustiche intermedie<br />

- strie acustiche ventrali.<br />

Nell’uomo, il nucleo di maggiore importanza è il cocleare ventrale:<br />

- le fibre che vi originano si portano nella porzione ventrale del<br />

tegmento del ponte<br />

- formano il corpo trapezoide, in cui sono intercalati<br />

raggruppamenti neuronali interposti nelle vie acustiche<br />

- il lemnisco laterale, diretto verso il mesencefalo, è la<br />

prosecuzione del corpo trapezoide in direzione ascendente.<br />

Il nucleo cocleare dorsale proietta al tubercolo quadrigemino inferiore<br />

controlaterale attraverso la stria acustica dorsale.<br />

Il nucleo cocleare ventrale attraverso la stria acustica intermedia e il<br />

corpo trapezoide proietta a:<br />

- complesso olivare superiore<br />

- tubercolo quadrigemino inferiore<br />

- nucleo del lemnisco laterale<br />

I nuclei cocleari ricevono afferenze anche dal tubercolo quadrigemino<br />

superiore, coinvolto nella modulazione delle vie acustiche.<br />

Componente vestibolare.<br />

Il ganglio vestibolare di Scarpa, localizzato nel meato acustico interno,<br />

è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da cellule bipolari oppos<strong>it</strong>opolari che possiedono fibre:<br />

- periferiche: si vanno ad inserire a contatto con l’ep<strong>it</strong>elio delle<br />

diverse componenti del labirinto<br />

- centrali: formano il nervo vestibolare e penetrano nel tronco<br />

encefalico.<br />

Una volta penetrati nel tronco encefalico raggiungono il complesso<br />

nucleare vestibolare, che occupa una porzione piuttosto ampia:<br />

- posizione: s<strong>it</strong>uato nel pavimento del IV ventricolo, lateralmente,<br />

a cavallo tra bulbo e ponte.<br />

Un piccolo contingente di fibre procede oltre il complesso nucleare<br />

vestibolare e, attraverso il peduncolo cerebellare inferiore, si porta al<br />

cervelletto: le fibre vestibolocerebellari.<br />

Nella direzione opposta, dal complesso nucleare vestibolare, partono<br />

efferenze colinergiche dirette alle cellule capellute del labirinto:<br />

- si r<strong>it</strong>iene che abbiano un effetto modulatorio sull’attiv<strong>it</strong>à<br />

labirintica.


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 58
 Anatomia
del
s<br />

Il complesso nucleare vestibolare è composto da quattro nuclei distinti<br />

ognuno dei quali ha peculiare caratteristica e connessioni, ma nel<br />

complesso tutti svolgono il ruolo del mantenimento dell’equilibrio, della<br />

postura e del tono muscolare:<br />

- nucleo vestibolare superiore<br />

- nucleo vestibolare mediale<br />

- nucleo vestibolare laterale<br />

- nucleo vestibolare inferiore.<br />

Funzionalmente si può distinguere due porzioni:<br />

- porzione vestibolare rostrale: coinvolta nel coordinamento dei<br />

movimenti della testa e degli occhi.<br />

o Riceve afferenze dai canali semicircolari<br />

o Coinvolge i movimenti rotatori sul piano orizzontale<br />

- Porzione vestibolare caudale: controllo della postura e del tono<br />

muscolare.<br />

o Riceve afferenze dall’orticolo e dal sacculo<br />

o Coinvolta nelle accelerazioni lineari sul piano verticale o<br />

orizzontale e sulle inclinazioni della testa.<br />

Oltre che dal labirinto, riceve efferenze da:<br />

- cervelletto: riceve differenti fibre dal vestibolo cerebello<br />

o GABAergiche: fibre inib<strong>it</strong>orie omolaterali provenienti dalle<br />

cellule del Purkinjie<br />

o Glutammatergiche o aspartergiche: fibre ecc<strong>it</strong>atorie che<br />

provengono dal fastigio, un nucleo cerebellare, e<br />

raggiungono da entrambi i lati il complesso dei nuclei<br />

vestibolari.<br />

- corteccia cerebrale: fibre inib<strong>it</strong>orie.<br />

- Midollo spinale<br />

- Formazione reticolare<br />

Le efferenze che escono dal complesso dei nuclei vestibolari sono sia<br />

ascendenti che discendenti:<br />

1) fibre dirette alla corteccia: alcune fibre, percorrendo parte del<br />

fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale, si dirigono al nucleo ventrobasale<br />

del talamo, per poi giungere nella corteccia cerebrale<br />

a. giungono nella circonvoluzione temporale superiore e<br />

nell’area ud<strong>it</strong>iva,<br />

b. sono alla base della percezione dello stimolo cosciente.<br />

2) Ai nuclei dei nervi ottici: alcune fibre vengono proiettate<br />

attraverso il fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale ai nuclei dei nervi<br />

ottici (oculomotore, trocleare e abducente):<br />

a. Sono alla base dei riflessi vestiboloculomotori, che<br />

permettono di mantenere fisso lo sguardo su un oggetto<br />

pur muovendo la testa.<br />

b. Determinano gli aggiustamenti della muscolatura<br />

estrinseca degli occhi.<br />

c. Le fibre vengono proiettate dai nuclei in maniera<br />

bilaterale.<br />

3) Ai motoneuroni dei muscoli del collo: proiezioni discendenti<br />

sono indirizzate al midollo spinale, sui motoneuroni deputati<br />

all’innervazione dei muscoli cervicali:<br />

a. Stabilizzano la testa nello spazio durante i movimenti<br />

(riflesso vestibolonucale)<br />

b. Queste fibre originano dal nucleo vestibolare mediale e<br />

discendono attraverso il fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale da<br />

entrambi i lati (fibre bilaterali)<br />

c. Giungono a motoneuroni α e ϒ nel midollo spinale<br />

d. Queste fibre nel loro complesso cost<strong>it</strong>uiscono il fascicolo<br />

vestibolo spinale cervicale.<br />

4) Fascio vestibolo spinale laterale:<br />

a. Parte dal nucleo vestibolare laterale e parte dall’inferiore.<br />

Fibre riccamente mieliniche<br />

b. Diretto a motoneuroni del midollo spinale cervicale e<br />

lombare.<br />

c. Funzione: questo fascio di fibre è una delle vie<br />

sopraspinali posturali del controllo motorio in risposta a<br />

stimoli vestibolari.<br />

5) Al vestibolo cerebello: al cervelletto giungono anche fibre<br />

efferenti dal complesso dei nuclei vestibolari (nuclei inferiore,<br />

mediale e superiore).


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 59
 Anatomia
del
s<br />

a. Le altre fibre che giungono al vestibolo cerebello<br />

giungono da fibre collaterali provenienti dal ganglio di<br />

Scarpa.<br />

b. Questa è una importante via di controllo motorio<br />

c. Al cervelletto le fibre giungono dai peduncoli inferiori.<br />

6) Rami collaterali ai nuclei visceroeffettori: durante la discesa o<br />

l’ascesa le fibre inviano collaterali a nuclei visceroeffettori della<br />

formazione reticolare:<br />

a. Fenomeno della chinetosi (disturbi viscerali associati al<br />

movimento).<br />

I nuclei vestibolari dei due lati sono strettamente interconnessi tra di loro<br />

mediante fibre commissurali, che ne assicurano la funzione coordinata.<br />

Nervi vago (X) e glossofaringeo (IX).<br />

Questi due nervi hano strette analogie anatomiche e funzionali:<br />

- Innervano essenzialmente gli stessi terr<strong>it</strong>ori<br />

- Il vago (X) che è il più importante nervo parasimpatico serve<br />

anche i visceri delle cav<strong>it</strong>à toraciche e addominali.<br />

o Emerge caudalmente al nervo glossofaringeo, con una<br />

serie di radicole.<br />

- Il glossofaringeo (IX) emerge dorsalmente all’oliva inferiore nel<br />

tronco encefalico.<br />

o Presenta numerose radicole.<br />

Componente motrice somatica<br />

Le fibre motrici somatiche che originano con i nervi vago e<br />

glossofaringeo, partono dal nucleo ambiguo:<br />

- posizione: nel bulbo, forma una colonna allungata, in profond<strong>it</strong>à<br />

nella formazione reticolare, caudalmente al nucleo motore del<br />

nervo facciale.<br />

- Morfologia: le cellule sono localizzate in ordine gerarchico<br />

rispetto ai nuclei<br />

o Nervo glossofaringeo: le cellule motrici del nucleo<br />

ambiguo poste superiormente.<br />

o Nervo vago: le cellule del nucleo ambiguo poste<br />

caudalmente. Sono più numerose.<br />

- Efferenze: le fibre somatomotorie che emergono dai due nervi si<br />

portano:<br />

o Nervo glossofaringeo: muscolo stilofaringeo.<br />

o Nervo vago: muscolatura striata della faringe e la<br />

muscolatura intrinseca della laringe, nonché parte della<br />

muscolatura del palato e la muscolatura della parte<br />

superiore dell’esofago.<br />

- Afferenze: il nucleo ambiguo è raggiunto da fibre provenienti da:<br />

o Fibre corticonucleari: fibre che provengono da entrambi<br />

i lati<br />

o Formazione reticolare e nervi cranici adiacenti: base<br />

per attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />

Componente visceroeffettrice<br />

Fibre visceroeffettrici giungono dal nucleo salivatorio inferiore<br />

attraverso il nervo glossofaringeo al ganglio otico:<br />

- il nucleo salivatorio inferiore è posto nel bulbo, inferiormente al<br />

nucleo salivatorio superiore,<br />

- da tale nucleo originano fibre pregangliari che escono dal tronco<br />

encefalico con il nervo glossofaringeo e raggiungono il ganglio<br />

otico<br />

- il ganglio otico è s<strong>it</strong>uato nella fossa infratemporale, medialmente<br />

al nervo mandibolare.<br />

- Efferenze: fibre postgangliari si portano alla ghiandola parotide,<br />

alle ghiandole geniene e alle ghiandole labiali.<br />

- Afferenze: il nucleo salivatorio inferiore riceve afferenze dalla<br />

porzione rostrale del nucleo gustativo, che consentono riflessi<br />

salivari in risposta a stimoli di cibo.<br />

Il nucleo dorsale del vago è il nucleo visceroeffettore del X nervo<br />

encefalico:<br />

- posizione: s<strong>it</strong>uato nel bulbo, sul pavimento del IV ventricolo<br />

(nella sostanza grigia) in corrispondenza dell’ala cinerea o<br />

trigono vagale portandosi caudalmente fino all’apertura del IV<br />

ventricolo.


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 60
 Anatomia
del
s<br />

- Efferenze: originano fibre parasimpatiche colinergiche<br />

pregangliari che si portano ai gangli parasimpatici annessi ai<br />

numerosi organi innervati:<br />

o Il nucleo dorsale del vago riunisce la maggior parte delle<br />

fibre pregangliari di tutto il tronco encefalico<br />

o Le fibre si portano ai gangli annessi a<br />

Ghiandole della mucosa faringea e laringea<br />

Cuore<br />

Esofago, stomaco, intestino tenue e parte del<br />

crasso.<br />

Bronchi.<br />

- Afferenze: le afferenze sono di diversi tipi:<br />

o Dai nuclei vicini: soprattutto dal nucleo del tratto<br />

sol<strong>it</strong>ario, ma anche da altri nuclei dei nervi cranici per<br />

regolare attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />

o Da regioni regolatorie del nevrasse: riceve fibre da<br />

regioni come l’ipotalamo e la formazione reticolare,<br />

deputate alla regolazione del sistema nervoso vegetativo.<br />

- Morfologia: il nucleo dorsale del vago è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da vari nuclei<br />

che sono disposti e raggruppati somatotopicamente, in relazione<br />

al ganglio (dell’organo bersaglio) che devono innervare.<br />

Componente sens<strong>it</strong>iva viscerale.<br />

Le fibre sens<strong>it</strong>ive viscerali del nervo glossofaringeo e del nervo vago<br />

entrano nel bulbo e si dirigono caudalmente, formando il tratto sol<strong>it</strong>ario:<br />

- posizione: il tratto passa per tutta la lunghezza del bulbo<br />

lateralmente al nucleo dorsale del vago, per raggiungere il<br />

nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario (descr<strong>it</strong>to con il nervo VII), posto<br />

lateralmente al fascicolo del tratto sol<strong>it</strong>ario<br />

- morfologia: le cellule nervose inerenti ai nervi glossofaringeo e<br />

vago sono poste caudalmente a quelle del nervo facciale (VII),<br />

con disposizione ordinata IX-X.<br />

- Afferenze: le fibre che giungono a tali nuclei provengono da:<br />

o Ganglio petroso: per il nervo glossofaringeo<br />

o Ganglio nodoso: per il nervo vago<br />

o Zone irradiate dai due nervi: faringe, laringe, visceri<br />

della cav<strong>it</strong>à toracica e addominale<br />

o Sensibil<strong>it</strong>à gustativa: nel terzo rostrale del nucleo<br />

Ipoglosso: sensibil<strong>it</strong>à gustativa della porzione<br />

posteriore del corpo della lingua<br />

Vago: sensibil<strong>it</strong>à gustativa dell’epiglottide.<br />

o Ipotalamo: fibre afferiscono dall’ipotalamo poiché è<br />

responsabile della regolazione delle ghiandole.<br />

o Altri nuclei dei nervi cranici: per attiv<strong>it</strong>à riflesse.<br />

Componente sens<strong>it</strong>iva somatica<br />

La componente sens<strong>it</strong>iva dei nervi glossofaringeo e vago proviene dai<br />

gangli s<strong>it</strong>uati sulla cute del padiglione auricolare:<br />

- glossofaringeo: ganglio superiore<br />

- vago: ganglio giugulare.<br />

Le fibre postgangliari raggiungono, una volta entrate nel bulbo, il tratto<br />

spinale del trigemino, seguendo un percorso analogo a quest’ultimo<br />

(terminano nel nucleo della radice discendente del trigemino, portando<br />

sensibil<strong>it</strong>à termica e nocicettiva).<br />

Nervo accessorio (XI).<br />

Il nucleo dell’accessorio viene distinto in due porzioni:<br />

- nucleo spinale dell’accessorio: continua nella porzione<br />

caudale del bulbo fino alle corna anteriori del midollo spinale<br />

- nucleo accessorio del vago: origina nella porzione caudale del<br />

nucleo ambiguo.<br />

Queste due sezioni sono distinte sia per struttura che per funzione.<br />

Le fibre dell’accessorio del vago, che sono motrici somatiche<br />

provenienti dal nucleo ambiguo hanno:<br />

- efferenze: sulla muscolatura laringea (in parte)<br />

- afferenze: ricevono fibre bilaterali dal fascio corticonucleare.<br />

Il nucleo accessorio spinale consiste di una colonna di motoneuroni<br />

somatici s<strong>it</strong>uati dal termine del bulbo (sotto il nucleo ambiguo) fino al<br />

sesto segmento cervicale, nelle corna anteriori:


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 61
 Anatomia
del
s<br />

- efferenze: innerva lo sternocleidomastoideo e il trapezio<br />

omolaterali.<br />

- Afferenze: fibre corticonucleari, benché non è ancora chiaro se<br />

si trattano di omolaterali, bilaterali o controlaterali.<br />

Nervo ipoglosso (XI).<br />

Il nucleo dell’ipoglosso è un nucleo esclusivamente motore somatico,<br />

che da origine a fibre colinergiche, che innervano:<br />

- muscolatura intrinseca della lingua<br />

- muscolo stiloglosso<br />

- muscolo ioglosso<br />

- muscolo genioglosso.<br />

È un nucleo composto da motoneuroni simili a quelli del midollo osseo<br />

s<strong>it</strong>uati in una colonna continua sotto il pavimento del IV ventricolo, in<br />

corrispondenza dell’ala cinerea:<br />

- il nervo ipoglosso emerge dal bulbo, tra la piramide e l’oliva, a<br />

livello del solco laterale anteriore<br />

Nel nucleo ogni muscolo ha un proprio centro cellulare con delle<br />

peculiar<strong>it</strong>à. I vari sottonuclei sono disposti con una simile<br />

organizzazione:<br />

- nuclei che innervano i muscoli che causano retrazione della<br />

lingua sono disposti dorsalmente<br />

- quelli che causano protrazione ventralmente.<br />

Le afferenze giungono da diverse fonti:<br />

- corteccia telencefalica: le fibre corticonucleari che giungono ai<br />

motoneuroni del nucleo dell’ipoglosso sono prevalentemente<br />

controlaterali o tutt’al più bilaterali<br />

- tratto spinale del trigemino: ricevono sensibil<strong>it</strong>à somatica<br />

- tratto sol<strong>it</strong>ario: sensibil<strong>it</strong>à gustativa<br />

- formazione reticolare: coordinamento del controllo<br />

visceroeffettore.<br />

Le fibre somatiche del trigemino e della sensibil<strong>it</strong>à gustativa permettono<br />

dei riflessi nei movimenti della lingua nella deglutizione, nella<br />

masticazione e nella suzione.


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 Anatomia
del
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nervoso

 62
 Anatomia
del
s<br />

Nervo Posizione Motore<br />

somatico<br />

XII Bulbo Si<br />

XI Bulbo Si<br />

X Bulbo<br />

IX Bulbo<br />

Si (n.<br />

ambiguo)<br />

Visceroeffettore<br />

Nucleo<br />

motore<br />

dorsale<br />

Viscerosens<strong>it</strong>ivo<br />

Nucleo del<br />

tratto<br />

sol<strong>it</strong>ario<br />

Somatosens<strong>it</strong>ivo<br />

Nucleo rad<br />

discendente<br />

trigemino<br />

VIII Bulbo No Nucleo<br />

cocleare e<br />

vestibolare<br />

VII Ponte Si Nu.<br />

Intermedio<br />

VI Ponte Si<br />

nu. Tratto<br />

sol<strong>it</strong>ario<br />

V Ponte Si Trigemino<br />

IV Mesencefalo Si<br />

III Mesencefalo si n. Erdinger-<br />

Westphal<br />

Cervelletto<br />

Il cervelletto è la formazione sovrassiale maggiormente sviluppata dopo<br />

gli emisferi telencefalici.<br />

La prima attiv<strong>it</strong>à attribu<strong>it</strong>a al cervelletto, dal punto di vista filogenetico, è<br />

l’attiv<strong>it</strong>à propriocettiva, comprendente quindi il controllo dell’apparato<br />

locomotore:<br />

- per le sue connessioni con l’apparato vestibolare e con il midollo<br />

spinale è fondamentale nel controllo del tono muscolare.<br />

o In particolare nel mantenimento della postura<br />

- Per le sue connessioni con la corteccia motoria e le formazioni<br />

nucleari disposte lungo il sistema extrapiramidale, esso svolge un<br />

ruolo nella programmazione, nell’esecuzione e nella<br />

coordinazione del movimento.<br />

o Modula finemente le informazioni che giungono<br />

all’apparato locomotore.<br />

A queste storiche funzioni atribu<strong>it</strong>e al cervelletto si possono aggiungere<br />

altre funzioni di recente scoperta:<br />

- grazie a connessioni molto estese controlla il sistema nervoso<br />

vegetativo<br />

- modula le afferenze acustiche e visive, grazie a collegamenti<br />

con la corteccia non motoria.<br />

- Memorizzazione e apprendimento, grazie connessioni con il<br />

sistema limbico (cervelletto cogn<strong>it</strong>ivo).<br />

- Interviene nell’ideazione, nella comprensione e nella produzione<br />

del linguaggio.<br />

Morfologia e posizione.<br />

Il cervelletto è un corpo di forma grossolanamente ovoidale, pesa 130-<br />

140 g ed è s<strong>it</strong>uato nella fossa cranica posteriore, accolto nelle fosse<br />

cerebellari della squama dell’osso occip<strong>it</strong>ale.<br />

È posizionato dorsalmente al ponte e al bulbo:


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Colombo
 
 
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 63
 Anatomia
del
s<br />

- separato dal IV ventricolo.<br />

- Posto sotto la lamina quadrigemina del mesencefalo.<br />

- Separato dagli emisferi sovrastanti da una spessa lamina di dura<br />

madre, detta tentorio del cervelletto.<br />

Nel cervelletto si possono individuare:<br />

- verme: parte centrale<br />

- emisferi cerebellari: due formazioni pari ai lati del verme.<br />

Il cervelletto è collegato alle tre formazioni del tronco mediante i tre<br />

peduncoli cerebellari (inferiori, medi, superiori).<br />

Il tetto del IV ventricolo è formato da sottili strati di sostanza bianca, detti<br />

veli midollari:<br />

- velo midollare posteriore: teso tra il peduncolo cerebellare<br />

inferiore e il verme<br />

- velo midollare anteriore: tesa tra i due peduncoli cerebellari<br />

superiori.<br />

Configurazione esterna.<br />

La parte centrale del cervelletto è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da una formazione allungata,<br />

stretta, impari e mediana detta verme:<br />

- volume ridotto a causa di due incisure mediane, anteriore e<br />

posteriore.<br />

- L’incisura anteriore presenta in alto e ventralmente l’ilo<br />

cerebellare, rivolto verso il IV ventricolo<br />

o Punto di confluenza delle tre paia di peduncoli e dei veli<br />

midollari<br />

Lateralmente al verme vi sono gli emisferi cerebellari, fortemente<br />

convessi.<br />

La superficie del cervelletto è percorsa da una serie di scissure e solchi<br />

più o meno profondi che delim<strong>it</strong>ano specifici terr<strong>it</strong>ori cerebellari detti lobi,<br />

i quali sono poi suddivisi in lobuli.<br />

Se il cervelletto è isolato dalle sue connessioni al tronco mediante<br />

resezione dei peduncoli si possono individuare:<br />

- faccia superiore<br />

- faccia inferiore<br />

- circonferenza.<br />

La faccia superiore è lievemente convessa e completamente coperta<br />

dai lobi occip<strong>it</strong>ali del telencefalo, separata da essi solamente dal tentorio<br />

del cervelletto (dura madre):<br />

- il tentorio del cervelletto origina dalla squama dell’osso<br />

occip<strong>it</strong>ale in corrispondenza del solco trasverso, lim<strong>it</strong>ando il seno<br />

trasverso (venoso) e si inserisce tra il cervelletto e il telencefalo<br />

formando un ripiegamento ovalare.<br />

- La porzione mediana della faccia superiore è attraversata da un<br />

rilievo, che corrisponde alla faccia dorsale (o superiore) del<br />

verme.<br />

La faccia inferiore del cervelletto è convessa prevalentemente ai lati:<br />

- è in rapporto con le due fosse cerebellari dell’occip<strong>it</strong>ale<br />

- inferiormente è il rapporto con una cisterna di liquor detta<br />

cisterna magna o cerebellomidollare.


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 64
 Anatomia
del
s<br />

- Medialmente presenta una depressione molto accentuata, la<br />

vallecola del cervelletto:<br />

o Accoglie un ripiegamento di dura madre, la falce<br />

cerebellare.<br />

o Presenta in profond<strong>it</strong>à la faccia inferiore del verme.<br />

La circonferenza presenta anteriormente una ampia depressione, l’ilo<br />

cerebellare, delim<strong>it</strong>ato:<br />

- lateralmente dai tre peduncoli<br />

- in alto dalla valvola di Viussens<br />

- in basso dal velo midollare posteriore.<br />

Queste tre formazioni convergono e si congiungono a livello dell’ilo<br />

cerebellare formare un angolo acuto, detto fastigium, che forma l’apice<br />

della volta del IV ventricolo.<br />

La valvola di Viussens è una lamina di tessuto nervoso che dal centro<br />

midollare raggiunge la lamina quadrigemina:<br />

- formata da due strati:<br />

o velo midollare anteriore (o superiore): strato<br />

superficiale di sostanza bianca.<br />

o Strato di sostanza grigia: posto in profond<strong>it</strong>à, più spesso<br />

e in continu<strong>it</strong>à con la sostanza grigia della faccia inferiore<br />

del verme.<br />

Il velo midollare posteriore: lamina di ependima che viene raddoppiata<br />

dalla pia madre formando la tela corioidea del IV ventricolo.<br />

Presenta tre fori (uno centrale e due laterali)<br />

Il forame permette la comunicazione del IV<br />

ventricolo con la cisterna cerebellomidollare,<br />

quindi il libero passaggio di liquido<br />

cefalorachidiano.<br />

I peduncoli cerebellari sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da fasci di fibre (sia afferenti che<br />

efferenti) che assicurano il collegamento tra il cervelletto e le restanti<br />

parti del sistema nervoso:<br />

- peduncoli cerebellari inferiori: prevalentemente fibre afferenti<br />

al cervelletto provenienti dal bulbo e dal midollo spinale


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nervoso

 65
 Anatomia
del
s<br />

- peduncoli cerebellari medi: contengono soprattutto fibre che<br />

originano dai nuclei basilari del ponte e ricevono dalla corteccia<br />

cerebrale<br />

- peduncoli cerebellari superiori: gran parte delle fibre sono<br />

efferenti e si dirigono al nucleo rosso e al talamo.<br />

I peduncoli cerebellari inferiori, detti anche corpi restiformi, si<br />

estendono dalla metà superiore del bulbo fino all’ilo del cervelletto.<br />

I peduncoli cerebellari medi, sono i più voluminosi:<br />

- si portano dal ponte all’ilo<br />

- il loro tratto craniale delim<strong>it</strong>a assieme alla faccia anteriore del<br />

flocculo e ai peduncoli cerebellari inferiori un’area detta angolo<br />

pontocerebellare:<br />

o emergono i nervi encefalici VII, intermedio e VIII, avvolti<br />

da una guaina meningea comune.<br />

I peduncoli cerebellari superiori sono di forma appiatt<strong>it</strong>a e si portano<br />

dal tegmento del mesencefalo all’ilo del cervelletto:<br />

- sono collegati tra loro mediante la valvola di Viussens (velo<br />

midollare superiore).<br />

I flocculi del cervelletto sono delle formazioni indipendenti dagli emisferi<br />

cerebellari che fuoriescono dal lim<strong>it</strong>e anteriore della faccia inferiore:<br />

- si trovano appena a lato del nodulo del verme inferiore<br />

- hanno la forma di piccoli ciuffi.<br />

- Ogni flocculo, destro e sinistro, si trova appena al di sotto del<br />

corrispondente peduncolo cerebellare<br />

La superficie del cervelletto è percorsa da solchi cerebellari, curvilinei e<br />

paralleli tra loro, con decorso orizzontale. Questi solchi dividono il<br />

cervelletto in lobi, lobuli, lamine e lamelle cerebellari.<br />

I due solchi principali, per la loro profond<strong>it</strong>à, sono:<br />

- solco orizzontale o posterolaterale: decorre lungo la<br />

circonferenza del cervelletto, portandosi in avanti fino all’ilo del<br />

cervelletto. Divide il verme in superiore e inferiore e le facce<br />

superiori degli emisferi cerebellari da quelle inferiori.<br />

- Solco primario: denominato così perché è il primo solco che<br />

compare nel corso dello sviluppo del cervelletto. Solco arcuato a<br />

concav<strong>it</strong>à anteriore che decorre sulla faccia superiore del<br />

cervelletto, passando anche dietro al culmen del verme.<br />

Suddivisione terr<strong>it</strong>oriale e classificazione dei terr<strong>it</strong>ori.<br />

Vi possono tradizionalmente essere 3 tipologie di classificazione del<br />

cervelletto:<br />

- Funzionale: in spinocerebello, vestibolocerebello, pontocerebello<br />

- Filogenetica: archicerebello, paleocerebello, neocerebello.


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Colombo
 
 
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 66
 Anatomia
del
s<br />

- Anatomica: lobo flocculo nodulare, lobo anteriore e lobo<br />

posteriore.<br />

Suddivisione anatomica<br />

Le due scissure maggiori (posterolaterale e primaria) delim<strong>it</strong>ano i tre lobi<br />

cerebellari, che procedendo in senso caudorostrale sono:<br />

- lobulo flocculo nodulare: s<strong>it</strong>uato posteriormente alla scissura<br />

posterolaterale<br />

- lobo posteriore: s<strong>it</strong>uato tra la scissura posterolaterale e la<br />

scissura primaria<br />

- lobo anteriore: s<strong>it</strong>uato anteriormente alla scissura primaria.<br />

Ogni lobo comprende:<br />

- porzione centrale, che corrisponde alla parte del verme<br />

- due porzioni laterali corrispondenti agli emisferi.<br />

Suddivisione filogenetica.<br />

La suddivisione filogenetica si basa sulle date di comparsa delle varie<br />

formazioni del cervelletto, cui corrispondono funzioni via via più<br />

avanzate.<br />

L’archicerebello è la formazione più antica e corrisponde, nella<br />

suddivisione in lobi, al lobo flocculo nodulare:<br />

- È s<strong>it</strong>uato nella parte anteriore del cervelletto.<br />

- Funzione: è il centro dell’equilibrio poiché è connesso con i<br />

recettori del senso statico dell’orecchio interno.<br />

Il paleocerebello è una formazione intermedia nella filogenesi, che<br />

corrisponde, pressappoco, al lobo anteriore:<br />

- Inferiormente comprende anche alcuni lobuli del lobo posteriore<br />

(piramide, uvola del verme inferiore e le tonsille dei due emisferi)<br />

- Funzione: è correlato alla regolazione del tono muscolare.<br />

Il neocerebello è la porzione del cervelletto filogeneticamente più<br />

giovane e corrisponde al lobo posteriore del cervelletto:<br />

- Fanno eccezione la piramide, l’uvola del verme inferiore e le<br />

tonsille dei due emisferi, che sono inser<strong>it</strong>i nel paleocerebello.<br />

- Funzione: è il centro regolatore dei movimenti volontari e<br />

automatici.


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 Anatomia
del
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nervoso

 67
 Anatomia
del
s<br />

Suddivisione funzionale<br />

La suddivisione funzionale non corrisponde totalmente alla suddivisione<br />

in lobi o in aree di filogenesi. Questa è attuata in base alle connessioni<br />

del cervelletto (terr<strong>it</strong>ori di afferenza e efferenza) e permette di definire:<br />

- vestibolocerebello,<br />

- spinocerebello.<br />

- pontocerebello.<br />

Vestibolocerebello<br />

Il vestibolocerebello si identifica quasi totalmente con l’archicerebello e<br />

con il lobo flocculonodulare.<br />

Le afferenze sono:<br />

- nuclei vestibolari del bulbo: mediale, anteriore, superiore e<br />

inferiore.<br />

- Apparato vestibolare (organi otol<strong>it</strong>ici)<br />

- Formazione reticolare<br />

- Nuclei basilari del ponte<br />

- Paraolive.<br />

Le efferenze del vestibolocerebello sono:<br />

- nuclei vestibolari: sono la prima tappa della via cerebellovestibolo-spinale,<br />

che permettono al cervelletto di<br />

o controllare le attiv<strong>it</strong>à che consentono l’equilibrio, la<br />

stazione eretta e la deambulazione.<br />

o Controllare l’attiv<strong>it</strong>à dei nuclei oculomotori dei nervi<br />

encefalici (III, IV, VI) coordinando il movimento della testa<br />

con gli occhi.<br />

La funzione del vestibolocerebello permette quindi:<br />

- stazione eretta, controllo della deambulazione e mantenimento<br />

dell’equilibrio.<br />

- Movimento coordinato di testa e collo.<br />

Spinocerebello.<br />

Lo spinocerebello è s<strong>it</strong>uato nella porzione centrale dei lobi anteriore e<br />

posteriore, occupando pertanto:<br />

- verme<br />

- porzione mediale degli emisferi<br />

Le principali afferenze provengono:<br />

- dai tratti spino cerebellari nel midollo spinale e nel tronco<br />

encefalico<br />

- dal nucleo spinale del trigemino.<br />

Portano informazioni propriocettive ed esterocettive organizzate in modo<br />

somatotopico, formando due distinte rappresentazioni:<br />

- una nel lobo anteriore<br />

- una nel lobo posteriore.<br />

Le efferenze avvengono attraverso i nuclei propri del cervelletto:<br />

- nucleo del fastigio: emana fibre dirette alla formazione<br />

reticolare del tronco encefalico e ai nuclei vestibolari laterale e<br />

inferiore.<br />

- Nuclei globoso e emboliforme: le fibre raggiungono il nucleo<br />

rosso controlaterale (decussazione di Wernike) per poi<br />

raggiungere il nucleo ventrale laterale del talamo.<br />

La funzione dello spinocerebello è quella di mantenere il tono<br />

muscolare, funzionalmente al mantenimento della postura.<br />

Pontocerebello.<br />

Il pontocerebello è rappresentato dalle porzioni laterali degli emisferi<br />

cerebellari.<br />

Riceve afferenze da:<br />

- corteccia sens<strong>it</strong>iva e motoria<br />

- nucleo olivare superiore<br />

- midollo spinale (stimoli propriocettivi e esterocettivi)<br />

- lamina quadrigemina (stimoli ottici e acustici).<br />

- Nuclei del rafe (fibre serotoninergiche).<br />

Proietta le sue efferenze attraverso il nucleo dentato, a:<br />

- nucleo rosso controlaterale (parvicellulare), da cui partono fibre<br />

che seguiranno i seguenti tratto<br />

o nuclei ventrali del talamo(anteriore e laterale).<br />

o corteccia motoria e premotoria del telencefalo.


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 Anatomia
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nervoso

 68
 Anatomia
del
s<br />

La funzione del pontocerebello è estremamente avanzata, infatti<br />

prevede il controllo del movimento:<br />

- riceve stimoli propriocettivi e esterocettivi dalla periferia<br />

- riceve gli schemi motori dalla corteccia motoria<br />

- regola la contrazione dei muscoli antagonisti, smorzandole<br />

durante il movimento degli agonisti<br />

- regola il tono muscolare dei muscoli in funzione in relazione al<br />

tipo di sforzo necessario.<br />

Conformazione interna del cervelletto.<br />

La conformazione interna del cervelletto è strutturalmente simile a quella<br />

degli emisferi telencefalici, infatti, procedendo dall’esterno all’interno si<br />

possono trovare:<br />

- corteccia cerebellare<br />

- sostanza bianca<br />

- nuclei basilari del cervelletto.<br />

La corteccia cerebellare è uno strato di sostanza grigia più volte<br />

ripiegato su sé stesso a formare scissure e solchi ad andamento<br />

trasversale.<br />

La sostanza bianca al centro forma una massa continua detta corpo<br />

midollare, dal quale si irradiano sottili stralci che si inseriscono nei<br />

ripiegamenti di sostanza grigia formando l’arbor v<strong>it</strong>ae.<br />

Profondamente nel corpo midollare si incontrano quattro paia di nuclei,<br />

che in senso mediolaterale sono:<br />

- nucleo del tetto (o del fastigio)<br />

- nucleo globoso<br />

- nucleo emboliforme<br />

- nucleo dentato<br />

Anche il nucleo vestibolare laterale, a sviluppo ultimato, può essere<br />

considerato con funzione analoga ai nuclei del cervelletto.<br />

Corteccia cerebellare.<br />

La sostanza grigia che forma la corteccia cerebellare è uno strato di<br />

cellule neuronali spesso circa 1 mm, che si spinge fino al corpo<br />

midollare.<br />

È rivest<strong>it</strong>a:<br />

- esternamente dalla pia madre<br />

- internamente dalla sostanza bianca che protrude dal corpo<br />

midollare.<br />

La sostanza grigia corticale del cervelletto, dal punto di vista istologico, è<br />

formata da tre strati di cellule, che a partire dalla superficie sono:<br />

- strato molecolare<br />

- strato granulare (cellule di Purkinje)<br />

- strato dei granuli.<br />

Lo strato molecolare è spesso 0,3 mm ed è relativamente povero di<br />

cellule. È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o principalmente da:<br />

- ramificazioni dendr<strong>it</strong>iche provenienti dalle cellule di Purkinje<br />

- assoni mielinici provenienti dai neuroni dei granuli.<br />

- Le rare cellule svolgono funzioni essenzialmente associative e<br />

sono<br />

o Cellule stellate esterne<br />

o Cellule stellate interne (cellule dei canestri)<br />

o Cellule fusiformi.<br />

Lo strato delle cellule di Purkinje è formato da delle uniche fila di<br />

cellule, caratterizzate da:<br />

- ricchissime arborizzazioni dendr<strong>it</strong>iche che si dispongono a<br />

ventaglio e si portano nello strato molecolare<br />

- un unico assone che ha direzione corticifuga (diretto verso la<br />

sostanza bianca).<br />

Lo strato delle cellule del Purkinje è caratterizzato dal gran numero di<br />

fibre efferenti e afferenti.<br />

Lo strato dei granuli è lo strato più profondo, con uno spessore che<br />

raggiunge, alla somm<strong>it</strong>à delle lamelle, anche i 0,5 mm, ma si riduce in<br />

profond<strong>it</strong>à.


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Colombo
 
 
 Anatomia
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nervoso

 69
 Anatomia
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s<br />

È caratterizzato da:<br />

- piccoli e grandi granuli (o cellule di Golgi): sono neuroni<br />

f<strong>it</strong>tamente stipati<br />

- fibre afferenti: sono ramificazioni di fibre dette<br />

o fibre muscoidi<br />

o fibre rampicanti<br />

- fibre efferenti: sono gli assoni delle cellule di Purkinje<br />

- interneuroni: si presentano in numero abbondante.<br />

I piccoli granuli danno origine alle fibre parallele che decorrono nello<br />

strato molecolare:<br />

- questi neuroni ricevono gli impulsi diretti alla corteccia<br />

cerebellare, li integrano e li convogliano sulle cellule di Purkinje.<br />

Cellule della corteccia cerebellare.<br />

Cellule di Purkinje.<br />

Il corpo delle cellule di Purkinje è di forma globosa, piramidale o a fiasco<br />

ed è posto all’interno dello strato delle cellule di Purkinje nella corteccia<br />

cerebellare.<br />

Dal polo superficiale del corpo cellulare emerge un unico tronco<br />

dendr<strong>it</strong>ico, che si ramifica con una ricca arborizzazione in numerose<br />

branche:<br />

- sono tutte disposte a raggiera<br />

- si pongono su un unico piano perpendicolare a quello della<br />

lamella in cui si trova.<br />

Dal polo profondo, invece, emana un assone che si mielinizza:<br />

- emana numerosi collaterali ricorrenti, che si portano verso lo<br />

strato molecolare<br />

- l’assone mielinico entra nel corpo midollare per giungere nei<br />

nuclei intrinseci.<br />

Il contingente che appartiene al lobo flocculo-nodulare non passa per i<br />

nuclei intrinseci e si porta direttamente al nucleo vestibolare laterale.<br />

Granuli<br />

I granuli sono cellule di piccole dimensioni che si trovano nello strato dei<br />

granuli, il terzo in profond<strong>it</strong>à:<br />

- sono anche chiamati piccoli granuli.<br />

- Hanno diametro di 5-6 µm<br />

- Hanno un piccolo corpo sferico<br />

- Sono molto numerosi<br />

I dendr<strong>it</strong>i sono tre-cinque per cellula e sono corti:<br />

- si protrudono ad artiglio formando delle “rosette”, i glomeruli<br />

cerebellari,<br />

L’assone dei granuli è sottile e amielinico:<br />

- risale fino in superficie dove si biforca a T dando origine alle fibre<br />

parallele.


Enrico
Colombo
 
 
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 70
 Anatomia
del
s<br />

o Ogni fibra incrocia perpendicolarmente le arborizzazioni<br />

dendr<strong>it</strong>iche (circa 50) delle cellule di Purkinje formando<br />

sinapsi.<br />

o Le cellule di Purkinje, con le loro numerose arborizzazioni<br />

entrano in sinapsi con circa 300'000 fibre parallele.<br />

o Si realizzano così circu<strong>it</strong>i in cui il messaggio nervoso può<br />

convergere o divergere.<br />

Interneuroni.<br />

Gli interneuroni sono in gran parte accolti nello strato molecolare, ma<br />

sono presenti anche nello strato granulare.<br />

Sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da elementi inib<strong>it</strong>ori GABAergici.<br />

Le cellule dei canestri<br />

Le cellule dei canestri sono s<strong>it</strong>uate profondamente nello strato<br />

molecolare:<br />

- Sono di grandi dimensioni<br />

- Sono dotate di dendr<strong>it</strong>i abbondanti e ramificati, disposti<br />

prevalentemente secondo un piano perpendicolare all’asse<br />

maggiore delle lamelle.<br />

- L’assone è amielinico e procede orizzontalmente, al confine con<br />

lo strato ganglionare.<br />

Ogni cellula dei canestri realizza una decina di sinapsi con cellule del<br />

Purkinje, con modal<strong>it</strong>à particolare:<br />

- vicino a ciascuna cellula di Purkinje l’assone emette un<br />

collaterale che si ramifica attorno al pirenoforo della cellula del<br />

Purkinje, formando la struttura a canestro.<br />

- Prendono sinapsi con il cono di emergenza delle cellule di<br />

Purkinje.<br />

Cellule stellate esterne.<br />

Le cellule stellate esterne sono localizzate nei due terzi esterni dello<br />

strato molecolare:<br />

- dendr<strong>it</strong>i che si ramificano nello strato molecolare stesso, secondo<br />

un piano perpendicolare all’asse delle lamelle<br />

- assoni sottili e amielinici, decorrono parallelamente alle lamelle<br />

facendo sinapsi con i dendr<strong>it</strong>i delle cellule di Purkinje.<br />

Cellule fusiformi.<br />

Le cellule fusiformi sono poco numerose e sono elementi associativi,<br />

localizzate all’interno dello strato molecolare.


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del
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 71
 Anatomia
del
s<br />

Cellule di Golgi.<br />

Le cellule di Golgi o grandi granuli sono cellule di grandi dimensioni<br />

s<strong>it</strong>uate nello strato dei granuli, appena inferiormente alle cellule di<br />

Purkinje:<br />

- sono circa un decimo delle cellule di Purkinje<br />

- i dendr<strong>it</strong>i risalgono nello strato molecolare, dove si dispongono<br />

tridimensionalmente<br />

- gli assoni entrano invece nello strato granulare e prendono<br />

sinapsi con:<br />

o cellule dei granuli (piccoli granuli)<br />

o fibre muscoidi.<br />

Fibre afferenti nella corteccia cerebellare.<br />

Nella corteccia cerebellare si distinguono fibre muscoidi e fibre<br />

rampicanti, a seconda della modal<strong>it</strong>à con cui terminano.<br />

Fibre muscoidi.<br />

Le fibre muscoidi rappresentano la maggior parte delle afferenze che<br />

giungono alla corteccia cerebellare, cost<strong>it</strong>uendo gran parte delle fibre<br />

che passano attraverso i peduncoli cerebellari.<br />

Sono di varia origine:<br />

- midollo spinale: fibre sens<strong>it</strong>ive che giungono dai cordoni<br />

posteriori e laterali in modo diretto<br />

- nuclei reticolari del tronco: in particolare dai nuclei basilari del<br />

ponte, che connettono formazioni assiali e soprassiali.<br />

Le caratteristiche di tali fibre sono:<br />

- mieliniche<br />

- diametro di 2-3 µm<br />

- attraversano la sostanza bianca e inviano collaterali ai nuclei<br />

intrinseci del cervelletto<br />

- terminano nello strato dei granuli, in cui perdono la mielina e si<br />

espandono in terminali varicosi chiamati rosette<br />

Assieme ai dendr<strong>it</strong>i dei granuli e agli assoni delle cellule di Golgi formano<br />

i glomeruli cerebellari:<br />

- complessi sinaptici sferoidali rivest<strong>it</strong>i da cellule gliali<br />

- consentono la trasmissione ai granuli degli impulsi che giungono<br />

alla corteccia cerebellare<br />

L’impulso viene poi trasmesso allo strato molecolare (fibre parallele) e<br />

convogliato:<br />

- nelle cellule di Purkinje<br />

- nelle cellule dei canestri<br />

- agli interneuroni.<br />

Fibre rampicanti.<br />

Le fibre rampicanti sono derivanti in gran parte dall’oliva bulbare<br />

(nucleo olivare inferiore):<br />

- fibre mieliniche<br />

- diametro 1-5 µm<br />

- risalgono attraverso la sostanza bianca delle lamelle e lo strato<br />

dei granuli per giungere allo strato delle cellule di Purkinje<br />

Esse contraggono sinapsi con le cellule di Purkinje in rapporto 1:1:<br />

- prima di entrare nello strato gangliare emettono parecchi<br />

collaterali (nuclei intrinseci, cellule dei canestri, cellule stellate<br />

della corteccia)<br />

- si avvolgono intorno ai dendr<strong>it</strong>i delle cellule di Purkinje<br />

contraendo sinapsi asso-dendr<strong>it</strong>iche in gran numero (circa 1000).<br />

Sostanza bianca.<br />

La sostanza bianca del cervelletto comprende:<br />

- corpo midollare: parte compatta in cui si trovano anche i nuclei<br />

intrinseci<br />

- arbor v<strong>it</strong>ae: espansioni che si estendono all’interno delle lamelle,<br />

rivest<strong>it</strong>e dalla corteccia.<br />

Il corpo midollare è una massa compatta di sostanza bianca, s<strong>it</strong>uata<br />

ventralmente nel cervelletto, che contiene:<br />

- fibre afferenti alla corteccia


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 72
 Anatomia
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s<br />

- Fibre efferenti dalla corteccia cerebellare ai nuclei profondi o ai<br />

nuclei del tronco<br />

- Fibre di associazione.<br />

Nella parte ventrale, il corpo midollare è suddiviso in due lamine, che si<br />

separano ad angolo acuto per delim<strong>it</strong>are il recesso superiore del IV<br />

ventricolo o fastigium:<br />

- lamina inferiore: continua nel velo midollare inferiore o<br />

posteriore,<br />

o rivest<strong>it</strong>o inferiormente da ependima e superiormente dalla<br />

pia madre<br />

o dà origine alla tela corioidea e ai plessi corioidei del IV<br />

ventricolo (gruppi di vasi che alimentano la formazione del<br />

liquido cefalorachidiano)<br />

- lamina superiore: prosegue nel velo midollare superiore o<br />

anteriore, formazione sottile di sostanza bianca che forma il tetto<br />

pontino del IV ventricolo.<br />

Le connessioni del corpo midollare con il tronco encefalico so attuano<br />

mediante i tre peduncoli cerebellari:<br />

- la disposizione delle fibre è ordinata all’interno dei peduncoli<br />

- non sono fibre ordinate nel corpo midollare poiché i vari sistemi si<br />

intersecano e si scambiano.<br />

- La disposizione delle fibre torna ordinata nelle lamine e lamelle.<br />

Nuclei intrinseci.<br />

I nuclei intrinseci del cervelletto sono raggruppamenti di neuroni<br />

localizzati nella profond<strong>it</strong>à del corpo midollare e attribuibili<br />

all’archicerebello, al paleo e al neo.<br />

In senso mediolaterale si possono individuare 4 nuclei:<br />

- Nucleo del fastigio o del tetto<br />

- nucleo globoso<br />

- nucleo emboliforme<br />

- nucleo dentato.<br />

Ai nuclei intrinseci del cervelletto afferiscono principalmente gli assoni<br />

delle cellule di Purkinje. Tuttavia vi sono anche alcune afferenze<br />

extracerebellari:<br />

- dal nucleo olivare inferiore: fibre arrivano a tutti i nuclei<br />

intrinseci.<br />

- Dai nuclei vestibolari: al nucleo del tetto<br />

- Dal nucleo rosso: ai nuclei dentato, emboliforme e globoso.<br />

Le afferenze che giungono ai nuclei sono di differente tipologia:<br />

- dalle cellule di Purkinje: impulsi inib<strong>it</strong>ori<br />

- da nuclei extracerebellari: impulsi ecc<strong>it</strong>atori.<br />

- Da fibre muscoidi: i collaterali delle fibre muscoidi, come tutte le<br />

afferenze extracerebellare, portano impulsi ecc<strong>it</strong>atori.<br />

Nel complesso si può affermare che:<br />

- gli impulsi inib<strong>it</strong>ori portano alla generazione di una scarica tonica<br />

- gli impulsi ecc<strong>it</strong>atori determinano una attiv<strong>it</strong>à elettrica irregolare<br />

sui nuclei intriseci.<br />

Nucleo del tetto.<br />

Il nucleo del tetto è attribu<strong>it</strong>o all’archicerebello:<br />

- posizione: nella sostanza bianca del corpo midollare,<br />

immediatamente al di sopra del IV ventricolo, separato dallo<br />

strato ependimale solamente da un fascio di fibre mieliniche.<br />

- Forma e dimensioni: forma ovoidale, disposto solo a 12 mm dal<br />

controlaterale.<br />

La popolazione di neuroni di questo nucleo possiede due terr<strong>it</strong>ori<br />

differenziati:<br />

- nei 2/3 rostrali vi sono grandi neuroni multipolari<br />

- caudalmente cellule multipolari più piccole.<br />

Nucleo globoso<br />

Il nucleo globoso, disposto lateralmente al precedente, comprende<br />

due-tre gruppi di neuroni multipolari simili a quelli del nucleo del tetto,<br />

rispetto al quale e di dimensioni inferiori.


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 73
 Anatomia
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Il nucleo globoso, assieme all’emboliforme, è assegnato al<br />

paleocerebello.<br />

Nucleo emboliforme<br />

Il nucleo emboliforme è un nucleo attribu<strong>it</strong>o al paleocerebello:<br />

- Posizione: s<strong>it</strong>uato in posizione rostrale e laterale rispetto a<br />

nucleo globoso<br />

- Composizione: è formato da due o tre gruppi di cellule di varie<br />

dimensioni.<br />

Nucleo dentato.<br />

Il nucleo dentato è il più voluminoso, attribu<strong>it</strong>o al neocerebello:<br />

- Posizione: s<strong>it</strong>uato tra il paraflocculo e il peduncolo cerebellare<br />

inferiore, in vicinanza del verme.<br />

- Forma e dimensioni: è il nucleo più grande del cervelletto. Ha la<br />

forma di una lamina pieghettata con concav<strong>it</strong>à laterale e ilo rivolto<br />

medialmente. Per la forma analoga al nucleo olivare inferiore<br />

viene anche detto oliva cerebellare.<br />

- Composizione: formato da neuroni multipolari di grandi<br />

dimensioni e cellule più piccole:<br />

o I neuroni grandi si s<strong>it</strong>uano nella parte dorso mediale del<br />

nucleo, poiché sono la porzione filogeneticamente più<br />

antica.<br />

o I neuroni piccoli, più recenti, nella porzione ventrolaterale.<br />

Anatomia funzionale del cervelletto.<br />

Gli impulsi in arrivo dalla corteccia cerebellare giungono, direttamente o<br />

indirettamente sulle cellule di Purkinje, le quali danno luogo a tutte le<br />

fibre corticifughe.<br />

Le fibre muscoidi stabiliscono sinapsi con le cellule dei granuli,<br />

attraverso i glomeruli cerebellari:<br />

- dalle cellule dei granuli partono fibre che giunte all’apice della<br />

corteccia, nello strato molecolare, si biforcano a T, formando le<br />

fibre parallele.<br />

- Queste fanno sinapsi con i dendr<strong>it</strong>i della cellula di Purkinje, in<br />

numerosi punti di contatto.<br />

Le fibre rampicanti, invece, raggiungono direttamente le cellule di<br />

Purkinje in modo tale che si formano numerosi contatti con i dendr<strong>it</strong>i:<br />

- sono sempre in rapporto 1:1.<br />

- Ogni fibra rampicante si connette con una cellula del Purkinje.<br />

Le cellule del Purkinje ricevono diversi tipi di impulsi a seconda<br />

dell’assone che fa la sinapsi:<br />

- fibre rampicanti che le fibre parallele portano impulsi ecc<strong>it</strong>atori.<br />

- Le cellule stellate e le cellule dei canestri realizzano sinapsi<br />

inib<strong>it</strong>orie.<br />

Dalla somma di questi impulsi, la cellula di Purkinje da origine a fibre<br />

corticifughe:<br />

- le fibre portano impulso inib<strong>it</strong>orio mediato dal GABA (acido ϒaminobutirrico)<br />

- le fibre corticifughe si portano nei nuclei intrinseci.<br />

Vi sono tre meccanismi di regolazione dell’impulso che avvengono a<br />

diversi livelli:<br />

- nei glomeruli cerebellari<br />

- a livello dello strato molecolare (collaterali degli assoni delle<br />

cellule di Purkinje).<br />

- a livello dei nuclei (collaterali delle fibre rampicanti e muscoidi)<br />

Regolazione 1. I glomeruli cerebellari sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da:<br />

- espansione terminale della fibra muscoide<br />

- quattro o cinque dendr<strong>it</strong>i ad artiglio dei granuli.<br />

- Dall’assone e da alcuni dendr<strong>it</strong>i delle cellule di Golgi.<br />

La funzione principale dei glomeruli è di modulare gli impulsi afferenti<br />

in arrivo nelle cellule di Purkinje:<br />

- la sinapsi ecc<strong>it</strong>atoria che avviene a livello dei granuli viene<br />

mediata da quella inib<strong>it</strong>oria delle cellule di Golgi<br />

- le cellule di Golgi, quindi, selezionano l’ent<strong>it</strong>à dell’impulso che<br />

giunge alla corteccia del cervelletto.


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 74
 Anatomia
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Regolazione 2. Le fibre corticifughe originate dalle cellule di Purkinje<br />

emanano dei collaterali che si riportano nello strato molecolare:<br />

- gli impulsi in usc<strong>it</strong>a dalle cellule di Purkinje formano un circu<strong>it</strong>o<br />

riverberante,<br />

- questo circu<strong>it</strong>o riduce l’attiv<strong>it</strong>à efferente e la lim<strong>it</strong>a spazialmente ai<br />

neuroni interessati e alle cellule maggiormente attive.<br />

Regolazione 3. Gli assoni delle cellule di Purkinje hanno un effetto<br />

inib<strong>it</strong>orio sui nuclei intrinseci del cervelletto:<br />

- contrasta l’attiv<strong>it</strong>à ecc<strong>it</strong>atoria svolta dai rami collaterali delle fibre<br />

muscoidi e rampicanti in entrata<br />

- l’attiv<strong>it</strong>à efferente del cervelletto origina dai suoi nuclei,<br />

o vengono ecc<strong>it</strong>ati mediante i collaterali delle fibre<br />

rampicanti e muscoidi.<br />

o vengono dunque lim<strong>it</strong>ati dall’azione inib<strong>it</strong>oria delle cellule<br />

di Purkinje.<br />

Le cellule di Golgi<br />

Le cellule di Golgi sono localizzate nello strato dei granuli della<br />

corteccia cerebellare, immediatamente sotto le fila di cellule di Purkinje:<br />

- ricevono sinapsi<br />

o direttamente dalle fibre muscoidi<br />

o indirettamente dai granuli attraverso le fibre parallele.<br />

La cellula di Golgi inibisce i granuli tram<strong>it</strong>e 2 circu<strong>it</strong>i:<br />

- fibra muscoide-cellula di Golgi-granulo<br />

- fibra muscoide-granulo-cellula di Golgi-granulo.<br />

Le ramificazioni dendr<strong>it</strong>iche delle cellule di Golgi salgono numerose a<br />

contrarre sinapsi con le fibre parallele.<br />

L’assone della cellula di Golgi termina nel glomerulo cerebellare.<br />

Le cellule dei canestri e le cellule stellate.<br />

Le cellule stellate e le cellule dei canestri sono localizzate nello strato<br />

molecolare della corteccia:<br />

- ricevono sinapsi dalle fibre parallele<br />

- inibiscono le cellule di Purkinje.<br />

L’assone delle cellule dei canestri si dirige profondamente per poi<br />

biforcarsi a T e formare il caratteristico canestro (con ramificazioni<br />

collaterali) sulle cellule di Purkinje:<br />

- decorrono in direzione opposta alle fibre parallele (le quali<br />

attivano le cellule del Purkinje).<br />

- L’inibizione delle cellule di Purkinje avviene quindi sulle cellule<br />

che si trovano nelle file laterali rispetto al pirenoforo delle cellule<br />

dei canestri.<br />

o La fila in cui risiede il corpo cellulare è attivata dalle fibre<br />

parallele (attivate sia le cellule dei canestri che quelle di<br />

Purkinje).


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Diencefalo<br />

Il diencefalo è una formazione impari e mediana del sistema nervoso<br />

centrale, che fa segu<strong>it</strong>o al mesencefalo in senso craniocaudale:<br />

- in alto e lateralmente è coperta dagli emisferi telencefalici.<br />

- Possiede al suo interno la cav<strong>it</strong>à del III ventricolo.<br />

Forma, posizione e rapporti.<br />

Il diencefalo è s<strong>it</strong>uato profondamente trai i due emisferi telencefalici:<br />

- lo coprono quasi totalmente<br />

- rimane libera solamente la superficie ventrale, detta superficie<br />

ipotalamica.<br />

- Per lo studio della configurazione esterna del diencefalo è<br />

necessaria ampia rimozione degli emisferi telencefalici.<br />

Il diencefalo, nel suo complesso si presenta come un cuboide con asse<br />

maggiore anteroposteriore e le estrem<strong>it</strong>à schiacciate:<br />

- l’asse trasversale è minore di quello verticale<br />

- l’asse maggiore (anteroposteriore) forma un angolo ottuso con<br />

l’asse del tronco encefalico aperto in avanti.<br />

La faccia ventrale o ipotalamica è s<strong>it</strong>uata davanti ai peduncoli cerebrali<br />

del mesencefalo e alla fossa tra essi compresa:<br />

- si presenta piuttosto infossata, poiché è contornata da:<br />

o Lateralmente: poli temporali degli emisferi<br />

o Anteriormente: superfici orb<strong>it</strong>arie dei due lobi frontali.<br />

- Poggia sulla faccia superiore del corpo dello sfenoide in<br />

corrispondenza della sella turcica.<br />

- Su questa faccia si possono descrivere alcune formazioni<br />

ipotalamiche che, in senso anteroposteriore, sono:<br />

o Chiasma dei nervi ottici: incrociamento dei due nervi<br />

ottici, s<strong>it</strong>uato sul solco dell’osso sfenoide.<br />

o Tuber cinereum: si prolunga verso il basso con il<br />

peduncolo della ghiandola ipofisi.<br />

o Corpi mammillari: due rilievi simmetrici s<strong>it</strong>uati<br />

frontalmente alla fossa interpeduncolare.<br />

La faccia dorsale del diencefalo corrisponde al tetto della cav<strong>it</strong>à del III<br />

ventricolo:<br />

- Presente la tela corioidea a ridosso della faccia inferiore dei due<br />

fornici.<br />

Ogni faccia laterale del diencefalo è occupata da una massa grigia di<br />

forma ovoidale, il talamo, che presenta:<br />

- polo maggiore posteriore<br />

- asse maggiore anteroposteriore inclinato anteriormente e<br />

medialmente<br />

I talami circoscrivono, con la faccia mediale, la cav<strong>it</strong>à del III ventricolo,<br />

cost<strong>it</strong>uendone la faccia laterale (dorsalmente).<br />

Il lim<strong>it</strong>e laterale del talamo segna il confine sfumato con il telencefalo:<br />

- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal passaggio di una formazione bianca, la capsula<br />

interna<br />

- tuttavia questo confine segnato dalla capsula non è netto:<br />

o il nucleo caudato s<strong>it</strong>uato sopra e lateralmente alla faccia<br />

superiore del talamo, e medialmente alla capsula interna,<br />

è un nucleo di derivazione telencefalica<br />

o il globus pallidus invece, s<strong>it</strong>uato lateralmente alla<br />

capsula interna, è di derivazione telencefalica.<br />

La faccia anteriore del diencefalo è piuttosto ristretta e corrisponde ad<br />

un piano frontale passante per:<br />

- fori interventricolari<br />

- chiasma ottico.<br />

La faccia posteriore è data da un piano frontale obliquo passante per la<br />

commessura posteriore e per i corpi mammillari.<br />

Conformazione interna<br />

La presenza della cav<strong>it</strong>à del III ventricolo permette la suddivisione del<br />

diencefalo in due metà simmetriche.


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Ogni metà è a sua volta suddivisa in due porzioni (ventrale e dorsale)<br />

dalla presenza sulla faccia laterale della cav<strong>it</strong>à ventricolare del solco<br />

ipotalamico:<br />

- parte dal foro interventricolare<br />

- si porta in basso e posteriormente.<br />

La parte ventrale del diencefalo comprende due terr<strong>it</strong>ori:<br />

- ipotalamo: s<strong>it</strong>uato anteriormente e medialmente. Le due metà<br />

continuano inferiormente l’una nell’altra a chiudere la cav<strong>it</strong>à<br />

ventricolare in basso<br />

- subtalamo: occupa un’area s<strong>it</strong>uata posterolateralmente in diretta<br />

continuazione assiale con il tegmento del peduncolo cerebrale.<br />

La parte dorsale del diencefalo comprende:<br />

- talamo: ovoidi laterali.<br />

- Ep<strong>it</strong>alamo: le sue formazioni occupano la porzione<br />

posterorosuperiore sul tetto del III ventricolo. Comprende:<br />

o Trigono dell’abenula<br />

o Ghiandola pineale o epifisi.<br />

o Commessura posteriore.<br />

- Metatalamo: è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai due corpi genicolati visibili sulla<br />

superficie posterolaterale del talamo. I due corpi sono annessi ai<br />

tubercoli quadrigemini mediante dei bracci quadrigemini.<br />

Talamo<br />

Il talamo rappresenta la porzione più estesa del diencefalo.<br />

Dal punto di vista macroscopico si presenta come un insieme di nuclei in<br />

stretto rapporto tra loro:<br />

- delim<strong>it</strong>ati da sostanza bianca, formata dalle fibre con cui i nuclei<br />

stessi si estendono e si portano nel nucleo semiovale del<br />

telencefalo.<br />

- Il talamo e il telencefalo sono dunque strettamente collegati, sia<br />

dal punto di vista filogenetico che funzionale.<br />

- Si parla anche quindi di talamo encefalo:<br />

o I nuclei del talamo degradano in segu<strong>it</strong>o all’asportazione<br />

di parte della corteccia telencefalica.<br />

La sede centroencefalica del talamo è giustificata dal suo ruolo di<br />

connessione (relay) con le vie ascendenti del tronco encefalico e del<br />

midollo spinale e la corteccia telencefalica.<br />

Il talamo svolge anche un ruolo importante nel mandare all’isocorteccia<br />

messaggi che nascono in circu<strong>it</strong>i sottocorticali:<br />

- ad esempio un segnale elaborato dai gangli della base viene<br />

trasmesso nuovamente alla corteccia per elaborare finemente lo<br />

schema motorio.<br />

Un altro ruolo fondamentale è dato dalla capac<strong>it</strong>à del talamo di<br />

connettere strutture che sono distinte sia dal punto di vista filogenetico<br />

che da quello strutturale:<br />

- allocorteccia del sistema limbico con l’isocorteccia<br />

- corteccia telencefalica con corteccia cerebellare.<br />

Nonostante il talamo sia intercalato in molteplici circu<strong>it</strong>i la sua funzione<br />

principale resta quella di relay tra le vie ascendenti del tronco e del<br />

midollo e la corteccia telencefalica:<br />

- lo studio del talamo viene associato allo studio delle vie<br />

sens<strong>it</strong>ive, comprendenti<br />

o sensibil<strong>it</strong>à generiche: tattile, dolorifica, propriocettiva,<br />

esterocettiva, termica.


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o Sensibil<strong>it</strong>à specifica: gusto, vista, ud<strong>it</strong>o.<br />

- Viene escluso l’olfatto<br />

o Infatti, in caso di lesioni talamiche, le varie sensibil<strong>it</strong>à ne<br />

risentono, ma non l’olfatto.<br />

La proiezione dei nuclei in maniera diffusa sulla corteccia telencefalica è<br />

importante, oltre che per il relay, anche per la modulazione dell’attiv<strong>it</strong>à<br />

elettrica della corteccia, con ripercussioni su:<br />

o R<strong>it</strong>mo sonno-veglia<br />

o Vigilanza,<br />

o Patologie come l’epilessia non convulsiva caratterizzata<br />

da assenze.<br />

A queste classiche funzioni del talamo si aggiungono altre funzioni<br />

aggiuntive, scoperte recentemente:<br />

- ha un ruolo attivo nella trasmissione dei messaggi alla<br />

corteccia, nel senso che agisce come filtro sulle afferenze<br />

sens<strong>it</strong>ive, permettendo al talamo di selezionare le informazioni<br />

che diventeranno percezioni coscienti.<br />

- Connette la corteccia telencefalica a circu<strong>it</strong>i specifici,<br />

armonizzando i diversi sistemi di regolazione.<br />

o Gangli della base<br />

o Cervelletto<br />

- Genera comportamenti appropriati in risposta a stimoli ancestrali.<br />

Configurazione esterna del Talamo.<br />

Il talamo, esternamente appare come una massa di sostanza grigia di<br />

forma ovoidale, pari e simmetrica:<br />

- asse maggiore obliquo dall’alto in basso e dall’avanti all’indietro<br />

in senso mediolaterale<br />

- si distinguono<br />

o due poli: anteriore e posteriore<br />

o Quattro facce: dorsale e ventrale, laterale e mediale.<br />

La faccia dorsale è rivest<strong>it</strong>a da uno strato di sostanza bianca, detto<br />

strato zonale.<br />

I confini:<br />

- con la faccia mediale: presenza di un cordoncino di sostanza<br />

bianca detto stria midollare, su cui è disteso l’ependima del III<br />

ventricolo<br />

- Con la faccia laterale: è in rapporto con il nucleo caudato,<br />

separato da esso dal solco optostriato, percorso dalla stria<br />

terminale (o tenia semicircolare), un fascetto di fibre mieliniche<br />

che è la principale connessione all’amigdala.<br />

Un solco, detto solco corioideo, con decorso mediolaterale dall’avanti<br />

all’indietro, determina la divisione della faccia dorsale in due aree<br />

triangolare:<br />

- una esterna, a base anteriore, laterale<br />

o ricoperta da ependima, che forma il pavimento della cella<br />

media del ventricolo laterale (in continuazione con la tela<br />

corioidea)<br />

- una interna, a base posteriore, mediale<br />

o ricoperta dalla tela corioidea, che la separa dal fornice,<br />

continua posteriormente con il pulvinar (espansione<br />

globosa della parte caudale del talamo).<br />

La faccia mediale sporgendo nella cav<strong>it</strong>à del III ventricolo, presenta:<br />

- spesso un contatto con la faccia mediale controlaterale,<br />

formando la adhaesio interthalamica, ovvero un ponte di<br />

contatto tra i due talami.<br />

- È ricoperta da ependima<br />

- Anteriormente giunge al forame di Monro, che la separa dalle<br />

colonne de fornice<br />

- Interiormente il confine con l’ipotalamo è segnato dal solco<br />

ipotalamico.<br />

La faccia ventrale presenta una superficie non identificabile<br />

esternamente, poiché:<br />

- anteriormente corrisponde all’ipotalamo<br />

- posteriormente corrisponde all’ep<strong>it</strong>alamo.<br />

La faccia laterale, infine:<br />

- comprende il nucleo reticolare, che continua ventralmente con<br />

la zona incerta e poi con il subtalamo.


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 78
 Anatomia
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- È in stretta relazione con la capsula interna e l’ansa lenticolare.<br />

Il polo anteriore è accolto in una depressione della testa del nucleo<br />

caudato:<br />

- è contornato dalla cav<strong>it</strong>à della colonna del fornice, con cui<br />

contribuisce a delim<strong>it</strong>are il foro interventricolare di Monro.<br />

o Il foro interventricolare di Monro mette in<br />

comunicazione il III ventricolo con i ventricoli laterali.<br />

o Le colonne del fornice sono in questo punto, collegate<br />

da una formazione interemisferica, la commessura<br />

anteriore, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da fibre che trasportano sensibil<strong>it</strong>à<br />

olfattiva.<br />

Il polo posteriore del talamo si identifica con l’estrem<strong>it</strong>à posteriore del<br />

pulvinar:<br />

- Inferiormente si trovano i corpi genicolati (mediale e laterale)<br />

che cost<strong>it</strong>uiscono il metatalamo.<br />

o Il corpo genicolato mediale: è di forma ovoidale,<br />

fondamentale per la trasmissione della via acustica alla<br />

corteccia ud<strong>it</strong>iva primaria del lobo temporale<br />

connesso tram<strong>it</strong>e il braccio quadrigemino, al<br />

tubercolo quadrigemino inferiore, pertinente la via<br />

acustica.<br />

o Il corpo genicolato laterale: di dimensioni maggiori,<br />

riceve fibre visive dal tratto ottico e le proietta alla<br />

corteccia visiva primaria del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />

Connesso al tubercolo quadrigemino superiore,<br />

pertinente alla sensibil<strong>it</strong>à visiva, dal braccio<br />

quadrigemino superiore.


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Conformazione interna del talamo.<br />

Il talamo è essenzialmente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da sostanza grigia, la quale è<br />

organizzata nei vari nuclei talamici.<br />

Ha inoltre una componente di sostanza bianca:<br />

- sostanza bianca per<strong>it</strong>alamica: posta perifericamente al talamo<br />

- sostanza bianca intertalamica: posta all’interno del talamo.<br />

La sostanza bianca per<strong>it</strong>alamica riveste le facce laterale, superiore (o<br />

dorsale) e inferiore (o ventrale) del talamo. La sostanza bianca prende<br />

un nome differente a seconda della posizione:<br />

- strato zonale: sulla faccia superiore del talamo<br />

- stria midollare del talamo: continua medialmente la faccia<br />

superiore<br />

- tenia semicircolare: posta lateralmente, che appare come una<br />

banderella di sostanza bianca accolta nel solco optostriato.<br />

La sostanza bianca intertalamica è rappresentata da due lamine<br />

disposte sag<strong>it</strong>talmente entro il talamo:<br />

- lamina midollare esterna: è molto sottile, è posta in vicinanza<br />

della faccia laterale del talamo e separa il nucleo reticolare dal<br />

resto del talamo<br />

- lamina midollare interna: è di spessore maggiore e attraversa<br />

in posizione intermedia il talamo.<br />

o In sezione trasversale, superiormente, appare come una<br />

Y in cui la biforcazione è posta anteriormente<br />

o Divide il talamo in tre parti di nuclei:<br />

Nuclei laterali<br />

Nuclei mediali<br />

Nuclei anteriori (accolti nella biforcazione)<br />

o In più possiede al suo interno dei nuclei detti nuclei<br />

intralaminari.<br />

Nuclei talamici.<br />

La lamina midollare interna suddivide i nuclei talamici in tre<br />

raggruppamenti:<br />

- nuclei anteriori: sono compresi tra le due lamine della<br />

biforcazione anteriore della lamina midollare interna<br />

- nuclei laterali: sono posti lateralmente alla lamina midollare<br />

interna, suddivisi in 2 ulteriori gruppi<br />

o nuclei dorsolaterali<br />

o nuclei ventrolaterali<br />

- nuclei mediali: posti medialmente alla lamina midollare interna.


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del
sistema
nervoso

 80
 Anatomia
del
s<br />

inoltre sono presenti altri nuclei all’interno del talamo:<br />

- nuclei intralaminari: posti all’interno della lamina midollare<br />

interna.<br />

- Nucleo reticolare: che si trova presso la superficie laterale del<br />

talamo, separato dalla lamina midollare esterna<br />

- Nuclei della linea mediana: s<strong>it</strong>uati presso la superficie mediana<br />

del talamo.<br />

Una suddivisione filogenetica e funzionale suddivide i nuclei in:<br />

- allotalamo: nuclei intralaminari e della linea mediana<br />

- isotalamo: nuclei di relay (interni).<br />

- Per<strong>it</strong>alamo: nucleo reticolare e zona incerta di Forel, che non<br />

presentano connessioni corticali.<br />

Nuclei anteriori.<br />

I nuclei anteriori del talamo (uno principale e due accessori) sono posti nella<br />

parte anteriore del talamo occupando un rilievo detto tubercolo anteriore:<br />

- afferenze: le afferenze a tali nuclei sono rappresentate da<br />

o fascicolo mammillo-talamico: proviene dai nuclei del corpo<br />

mammillare dell’ipotalamo<br />

o fibre dal fornice: riceve fascicoli di fibre dal fornice.<br />

- Efferenze: proiettano delle fibre alla corteccia cerebrale del lobo limbico<br />

(ippocampo e circonvoluzione del cingolo).<br />

- Funzioni: via olfattiva e circu<strong>it</strong>o della memoria (circu<strong>it</strong>o di Papez).<br />

Circu<strong>it</strong>o della memoria. Questo circu<strong>it</strong>o complesso permette la<br />

registrazione e l’immagazzinamento di tracce mnemoniche. Questo è il<br />

percorso:<br />

- ippocampo ventrale si congiunge, tram<strong>it</strong>e il fornice, ai nuclei del<br />

corpo mammillare dell’ipotalamo<br />

- dal corpo mammillare, attraverso il fascio mammillo-talamico,<br />

porta le informazioni ai nuclei anteriori del talamo.<br />

- Dai nuclei anteriori del talamo partono fibre che si portano al lobo<br />

limbico<br />

- Dal lobo limbico vi sono fibre che riportano all’ippocampo<br />

ventrale, chiudendo il ciclo della memoria.<br />

LOBO
LIMBICO
<br />

IPPOCAMPO
<br />

VENTRALE
<br />

NUCLEI

<br />

ANTEIRORI
<br />

NUCLEI
<strong>DEL</strong>
CORPO
<br />

MAMMILLARE




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del
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 81
 Anatomia
del
s<br />

Nuclei ventrolaterali.<br />

I nuclei ventrolaterali del talamo sono un complesso voluminoso che<br />

occupa la parte inferiore e laterale del talamo, proseguendo<br />

posteriormente con i corpi genicolati.<br />

In senso anteroposteriore s’incontrano:<br />

- Nucleo ventrolaterale anteriore: è un nucleo con funzione di<br />

stabilizzazione dei movimenti volontari, partecipando alla produzione di<br />

tono muscolare.<br />

o Afferenze: globus pallidus [connesso all’area soppressoria<br />

primaria (area 4s)]; globus pallidus e putamen (connessi alla<br />

sostanza nera del Sommering).<br />

o Efferenze: fibre talamo corticali che giungono alla corteccia<br />

motoria primaria e secondaria.<br />

o Funzione: stabilizzazione dei movimenti volontari, tram<strong>it</strong>e il<br />

controllo sul tono muscolare<br />

- Nucleo ventrolaterale laterale: stabilisce un contatto tra la corteccia<br />

cerebellare e la corteccia cerebrale motoria (aree 4 e 6).<br />

o Afferenze: riceve la via cerebello-rubro-talamica e le fibre<br />

cerebello-talamiche,<br />

o Efferenze: da origine a fibre che si collegano all’area motoria<br />

primaria e secondaria sulla corteccia telencefalica (aree 4 e 6).<br />

o Funzione: stabilizza gli impulsi motori.<br />

- Nucleo ventrolaterale posteriore: è il nucleo più grande dei nuclei<br />

ventrolaterali del talamo ed è intercalato sulle vie sens<strong>it</strong>ive.<br />

o Afferenze: le afferenze a questo nucleo sono molteplici,<br />

Lemnisco mediale: giunge dai fascicoli gracile e<br />

cuneato portando sensibil<strong>it</strong>à tattile epicr<strong>it</strong>ica e<br />

propriocettiva cosciente<br />

Fasci spino-talamici anteriore e laterale: sensibil<strong>it</strong>à<br />

tattile protopatica e termica e dolorifica del tronco e<br />

degli arti.<br />

Lemnisco trigeminale: proviene dai nuclei della radice<br />

discendente del trigemino e porta la sensibil<strong>it</strong>à della<br />

testa.<br />

Lemnisco viscerale: dalle basi dei corni anteriori del<br />

midollo spinale e porta impulsi di sensibil<strong>it</strong>à viscerale.<br />

Fibre bulbo-talamiche: partono dai nuclei del fascicolo<br />

sol<strong>it</strong>ario e dall’ala cinerea del bulbo, portando sensibil<strong>it</strong>à<br />

gustativa e impulsi viscerali dei terr<strong>it</strong>ori del nervo vago<br />

e del glossofaringeo (trachea, lingua, cuore, polmoni,<br />

faringe e laringe, ecc…)<br />

o Efferenze: proietta alla corteccia tram<strong>it</strong>e fibre denominate<br />

radiazione sens<strong>it</strong>iva, verso la corteccia sens<strong>it</strong>iva primaria (aree<br />

1,2,3).<br />

- Corpo genicolato laterale: è connesso al tubercolo quadrigemino<br />

superiore ed è intercalato sulla via ottica.<br />

o Afferenze: riceve il tratto ottico, formato dalle cellule multipolari<br />

della retina<br />

o Efferenze: da origine alla radiazione ottica, che si proietta sul<br />

lobo occip<strong>it</strong>ale dell’emisfero cerebrale, per culminare nella<br />

corteccia visiva (area 17).<br />

- Corpo genicolato mediale: è connesso al tubercolo quadrigemino<br />

inferiore tram<strong>it</strong>e l’omonimo braccio ed è intercalato nella via acustica.<br />

o Afferenze: riceve il lemnisco laterale, proveniente dal ponte<br />

(nuclei cocleari), e le fibre tetto-genicolate, nate dal tubercolo<br />

quadrigemino inferiore.<br />

o Efferenze: fascio di fibre denominato radiazione acustica, che<br />

si porta all’area acustica primaria sulla corteccia cerebrale (aree<br />

41 e 42).<br />

Nuclei dorsolaterali.<br />

I nuclei dorsolaterali occupano la parte latero-superiore del talamo. In<br />

senso anteroposteriore sono:<br />

- nucleo dorso laterale e nucleo laterale posteriore: si trovano in<br />

corrispondenza della faccia superiore del talamo.<br />

o Afferenze: fibre sens<strong>it</strong>ive dai nuclei dorsoventrali<br />

(dorsoventrale posteriore)<br />

o Efferenze: proiettano fibre talamo-corticali alle aree 5 e 7 della<br />

corteccia telencefalica.<br />

- Pulvinar: è un grosso nucleo s<strong>it</strong>uato in corrispondenza del polo<br />

posteriore del talamo e si mostra con un rilievo.<br />

o Afferenze: impulsi sens<strong>it</strong>ivi dai corpi genicolati (mediale e<br />

laterale) e dal nucleo ventrodorsale posteriore.<br />

o Efferenze: fibre talamo-corticali per le aree sens<strong>it</strong>ive<br />

secondarie della corteccia telencefalica (aree 5, 7), per l’area<br />

ottica secondaria del lobo occip<strong>it</strong>ale (aree 18 e 19) e per l’area<br />

acustica secondaria del lobo temporale (area 42).


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 82
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Nuclei mediali<br />

I nuclei mediali del talamo vedono in prevalenza il nucleo dorsomediale:<br />

- Afferenze: ha principalmente tre afferenze:<br />

o Ipotalamo periventricolare: scambia fibre con l’ipotalamo,<br />

ricevendo impulsi viscerali che sono poi convogliati con la<br />

sensibil<strong>it</strong>à somatica alla corteccia cerebrale del lobo frontale,<br />

determinando il tono affettivo (sensazioni e umore).<br />

o Corteccia cerebrale: è connesso alla corteccia prefrontale in<br />

doppia direzione, quella deputata alle sensazioni emozionali e<br />

affettive (aree 9, 10, 11, 12). E con la corteccia frontale della<br />

superficie orb<strong>it</strong>ale (13, 14) che influenza funzioni viscerali.<br />

o Nucleo ventrale posteriore del talamo: riceve sensibil<strong>it</strong>à<br />

somatica, tram<strong>it</strong>e neuroni di associazione intratalamici.<br />

- Efferenze: emana sensazioni alla corteccia prefrontale e alla corteccia<br />

frontale della superficie orb<strong>it</strong>ale (aree 9, 10, 11, 12, 13, 14).<br />

- Funzione: funge da mediatore tra l’ipotalamo e la corteccia<br />

nell’amb<strong>it</strong>o delle risposte emotive e vegetative della corteccia.<br />

Nuclei intralaminari<br />

I nuclei intralaminari del talamo sono nuclei di piccole dimensioni<br />

s<strong>it</strong>uati entro la lamina midollare interna del talamo:<br />

- afferenze: sens<strong>it</strong>ive dalla formazione reticolare del tronco<br />

encefalico.<br />

- Efferenze: inviano fibre efferenti agli altri nuclei talamici, con<br />

funzione attivante aspecifica.<br />

- Funzione: attivano aspecificamente i nuclei talamici, i quali<br />

proiettano poi sulla corteccia cerebrale.<br />

Il maggiore dei nuclei intralaminari è il nucleo centro-mediano, posto<br />

circa nella parte mediana del talamo.<br />

Nucleo reticolare<br />

Il nucleo reticolare è uno strato di sostanza grigia che forma la superficie<br />

laterale del talamo:<br />

- È compreso tra la lamina midollare esterna e la capsula interna.<br />

- Afferenze: riceve fibre sens<strong>it</strong>ive dalla formazione reticolare del tronco<br />

encefalico<br />

- Efferenze: invia fibre alla corteccia cerebrale<br />

- Funzione: attivante aspecifica.<br />

Nuclei della linea mediana<br />

I nuclei della linea mediana del talamo sono raggruppamenti cellulari posti<br />

sulla faccia mediale del talamo stesso:<br />

- Sono all’interno della sostanza grigia centrale del III ventricolo, in<br />

profond<strong>it</strong>à all’ependima<br />

- Cost<strong>it</strong>uiscono la commessura grigia intertalamica, ponte di sostanza<br />

grigia che attraversa il III ventricolo e collega i due talami.<br />

- Afferenze: fibre sens<strong>it</strong>ive dalla formazione reticolare e dal nucleo<br />

ventrale posteriore del talamo, anche dall’ipotalamo periventricolare.<br />

- Efferenze: alla corteccia cerebrale<br />

- Funzione: attivante aspecifica.<br />

Peduncoli del talamo<br />

I peduncoli talamici sono vari contingenti di fibre che collegano il<br />

talamo alla corteccia cerebrale:<br />

- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da fibre nervose che dal talamo irradiano alla corteccia<br />

cerebrale<br />

- formano la radiazione talamica.<br />

Si distinguono quattro peduncoli:<br />

- peduncolo anteriore: collega la parte anteromediale del talamo<br />

alla corteccia del lobo frontale (soprattutto alla circonvoluzione<br />

del cingolo, quindi percorre il braccio anteriore della capsula<br />

interna).<br />

- Peduncolo posteriore: collega la parte laterale del talamo e il<br />

corpo genicolato laterale con la parte posteriore del lobo parietale<br />

- Peduncolo superiore: collega i nuclei ventrolaterali del talamo<br />

con le aree motrici del lobo frontale e quelle sens<strong>it</strong>ive del lobo<br />

parietale. È la radiazione sens<strong>it</strong>iva.<br />

- Peduncolo inferiore: collega la parte posteriore del talamo e il<br />

corpo genicolato mediale con il lobo temporale, cost<strong>it</strong>uendo la<br />

radiazione acustica.<br />

Classificazione dei nuclei in base alla modal<strong>it</strong>à di terminazione<br />

delle loro afferenze.<br />

I nuclei talamici (sia isotalamo che allotalamo) sono in collegamento<br />

sol<strong>it</strong>amente bilaterale con la corteccia telencefalica.


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 Anatomia
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s<br />

Attualmente la classificazione dei nuclei talamici avviene in base alla<br />

modal<strong>it</strong>à di terminazione delle loro afferenze, e riguarda la loro funzione<br />

e la loro origine filogenetica.<br />

Si distinguono:<br />

- nuclei di relay: distinti in nuclei a proiezione specifica e nuclei a<br />

proiezione non specifica. Appartengono all’isotalamo.<br />

- Nuclei intralaminari e nuclei della linea mediana: hanno<br />

proiezioni diffuse in tutta la corteccia con funzioni attivanti.<br />

Appartengono all’allotalamo.<br />

- Nuclei reticolari: non hanno proiezioni dirette con la corteccia e,<br />

assieme alla zona incerta ed altri nuclei si classificano come<br />

per<strong>it</strong>alamo.<br />

Nuclei di relay<br />

Il gruppo dei nuclei di relay è quello a cui sol<strong>it</strong>amente ci si riferisce con i<br />

nuclei del talamo, anche a causa della cospicua presenza:<br />

- trasmissione delle vie ascendenti ad aree più o meno specifiche.<br />

I nuclei di relay vengono classificati in base alla loro specific<strong>it</strong>à in:<br />

- nuclei di relay specifici: proiettano ad aree corticali primarie (ad<br />

esempio l’area sens<strong>it</strong>iva primaria o quella acustica primaria o<br />

proiezioni che giungono dai gangli della base del cervelletto,<br />

dirette alla corteccia motoria primaria, premotoria e<br />

supplementare).<br />

- Nuclei di relay non specifici: sono nuclei che proiettano alla<br />

corteccia in maniera diffusa e non specifica. Ad esempio:<br />

o Nucleo medio dorsale: s<strong>it</strong>uato medialmente alla lamina<br />

midollare, che proietta diffusamente alla corteccia frontale<br />

associativa, ricevendo fibre dal sistema limbico (processi<br />

cogn<strong>it</strong>ivi)<br />

o Pulvinar: emana proiezioni visive ad aree associative<br />

della corteccia parietale, occip<strong>it</strong>ale e temporale.<br />

Nuclei intralaminari e nuclei della linea mediana.<br />

Si caratterizzano sia per la totale diffusione delle proiezioni corticali, sia<br />

per la connessione reciproca con i gangli della base.<br />

Nucleo reticolare.<br />

È l’unico nucleo che non proietta alla corteccia. S<strong>it</strong>uato lateralmente alla<br />

massa del talamo,<br />

- accolto tra la lamina midollare esterna e la capsula interna<br />

- continua inferiormente con la zona incerta di Forel.<br />

È cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o quasi esclusivamente da neuroni inib<strong>it</strong>ori GABAergici, che<br />

ricevono:<br />

- fibre dalla corteccia,<br />

- fibre collaterali delle vie talamo corticali che partono dai nuclei di<br />

relay<br />

- fibre colinergiche dal tronco e dalla regione del setto pellucido.<br />

Invia fibre all’interno del talamo, ai nuclei di relay, controllandone le<br />

funzioni.


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del
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Ipotalamo<br />

L’ipotalamo è la regione del diencefalo posta ventralmente sotto il solco<br />

ipotalamico, attorno alla cav<strong>it</strong>à del III ventricolo, di cui forma le pareti<br />

laterali e il pavimento.<br />

È visibile esternamente alla base inferiore del diencefalo, in posizione<br />

ventrale:<br />

- posteriormente al chiasma ottico<br />

- si possono vedere:<br />

o tuber cinereum<br />

o peduncolo ipofisario o infundibulo<br />

o ipofisi<br />

o corpi mammillari.<br />

I lim<strong>it</strong>i dell’ipotalamo sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i:<br />

- anteriormente: o rostralmente, dalla lamina terminale, che<br />

forma la parete anteriore del III ventricolo.<br />

- Superiormente: dal solco ipotalamico, che lo separa dal<br />

talamo.<br />

- Posteriormente: o caudalmente, da una linea convenzionale<br />

tracciata posteriormente ai corpi mammillari.<br />

- Dorsalmente: l’ipotalamo si estende fino al bordo mediano della<br />

capsula interna.<br />

In posizione ventrale, i due antimeri dell’ipotalamo si uniscono a formare<br />

il tuber cinereum e procedendo caudalmente l’infundibulo.<br />

Nonostante sono tracciabili lim<strong>it</strong>i ben defin<strong>it</strong>i all’ipotalamo, questo in molti<br />

punti si estende ed è in continu<strong>it</strong>à con le regioni circostanti:<br />

- anteriormente: è in continu<strong>it</strong>à con le regioni basali del<br />

telencefalo.<br />

- Posteriormente: continua senza lim<strong>it</strong>i netti nella sostanza grigia<br />

periacqueduttale e nel tegmento del mesencefalo.<br />

- Lateralmente: non presenta dei lim<strong>it</strong>i ben defin<strong>it</strong>i nei confronti<br />

della sostanza innominata (regione basale del telencefalo<br />

s<strong>it</strong>uata sotto il nucleo lenticolare).<br />

Conformazione esterna<br />

In configurazione esterna si possono notare, sulla superficie inferiore<br />

dell’encefalo, i seguenti rilievi:<br />

- chiasma ottico: incrocio dei due nervi ottici, anteriormente<br />

all’ipotalamo, che continua lateroposteriormente con i tratti<br />

ottici. Questi delim<strong>it</strong>ano lateralmente l’ipotalamo.<br />

- Tuber cinereum: rilievo impari e mediano, s<strong>it</strong>uato<br />

posteriormente al chiasma ottico.<br />

- Peduncolo ipofisario: è la zona di passaggio tra l’ipotalamo e la<br />

neuroipofisi. Cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />

o Parte infundibolare della neuroipofisi: è la parte<br />

superiore dell’ipofisi, ghiandola s<strong>it</strong>uata nell’incavo della<br />

sella turcica.<br />

o Regione infundibolare dell’ipotalamo: peduncolo<br />

discendente dal tuber cinereum, che si porta alla<br />

neuroipofisi.<br />

- Eminenza mediana: piccoli corpi rotondeggianti pari, detti anche<br />

nuclei tuberali laterali, poiché si formano lateralmente al tuber<br />

cinereum.


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- Corpi mammillari: due prominenze pari rotondeggianti (5 mm di<br />

diametro circa) s<strong>it</strong>uate posteriormente al tuber cinereum.<br />

Configurazione interna e struttura<br />

L’ipotalamo può essere suddiviso, in senso mediolaterale, in tre zone:<br />

- ipotalamo periventricolare<br />

- ipotalamo mediale<br />

- ipotalamo laterale.<br />

La zona periventricolare è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da un sottile strato di cellule<br />

neuronali poste sulla parete della cav<strong>it</strong>à del III ventricolo:<br />

- sono neuroni secernenti<br />

- attiv<strong>it</strong>à neurosecretoria per la regolazione dell’ipofisi.<br />

La zona mediale è localizzata lateralmente alla zona periventricolare e<br />

medialmente alle colonne del fornice:<br />

- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da nuclei ben defin<strong>it</strong>i per la sede che occupano e le<br />

caratteristiche dei neuroni.<br />

La zona laterale è invece composta da neuroni rari e indefin<strong>it</strong>i:<br />

- i neuroni sono rari e caratterizzati da lunghi dendr<strong>it</strong>i arborizzanti<br />

- si sovrappongono le fibre dendr<strong>it</strong>iche reciprocamente<br />

- questa zona emana assoni che si portano a<br />

o telencefalo<br />

o tronco encefalico<br />

o midollo spinale.<br />

In tutte e tre le zone, è poi possibile identificare dei raggruppamenti<br />

nucleari, divisibili con linee immaginarie perpendicolari alle precedenti<br />

(latero-laterali):<br />

- gruppo anteriore o chiasmatico<br />

- gruppo medio o tuberale<br />

- gruppo posteriore o mammillare<br />

I nuclei sono presenti maggiormente nella porzione mediale (zone<br />

periventricolare e mediale), poiché in quella laterale non sono ben<br />

defin<strong>it</strong>i.<br />

Gruppo anteriore<br />

Il gruppo anteriore dei nuclei dell’ipotalamo possiede principalmente<br />

due formazioni di rilievo:<br />

- nucleo preottico<br />

- nucleo soprachiasmatico.<br />

- Nucleo sopraottico e nucleo periventricolare<br />

Il nucleo preottico è principalmente coinvolto nell’istinto sessuale degli<br />

animali:<br />

- è coinvolto nell’attiv<strong>it</strong>à riproduttiva<br />

- è più esteso nei maschi<br />

- regola anche l’attiv<strong>it</strong>à sonno-veglia e la temperatura corporea.<br />

Il nucleo soprachiasmatico, localizzato nella zona periventricolare,<br />

riceve afferenze dalla retina e dal corpo genicolato laterale:<br />

- coinvolto nella regolazione dei r<strong>it</strong>mi biologici e funge da orologio<br />

biologico.<br />

- Connessioni anche con la ghiandola pineale (epifisi).


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I nuclei sopraottico e paraventricolare presentano neuroni di grandi<br />

dimensioni con assoni che si portano alla neuroipofisi:<br />

- attiv<strong>it</strong>à di neurosecrezione producendo vasopressina<br />

(antidiuretico) e oss<strong>it</strong>ocina.<br />

Gruppo medio<br />

Il gruppo medio è formato dai nuclei:<br />

- nella zona mediale<br />

o nucleo dorsomediale<br />

o nucleo ventrolaterale<br />

- nella zona periventricolare<br />

o nucleo arcuato (infundibolare)<br />

I nuclei dorsomediale e ventrolaterale sono collegati con numerose<br />

regioni del sistema nervoso centrale (amigdala, formazione reticolare del<br />

tronco encefalico, grigio periacqueduttale, altro…):<br />

- hanno ruoli essenziali nella regolazione di attiv<strong>it</strong>à viscerali<br />

complesse.<br />

Il nucleo arcuato e i nuclei a lui prossimi proiettano alla regione<br />

dell’eminenza mediana (infundibolo):<br />

- riversano il loro neurosecreto nei portali ipofisari<br />

- regolano dunque l’attiv<strong>it</strong>à dell’adenoipofisi.<br />

Gruppo posteriore<br />

Il gruppo posteriore dei nuclei ipotalamici è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dai nuclei:<br />

- nucleo ipotalamico posteriore: esteso gruppo di neuroni, mal<br />

defin<strong>it</strong>o rispetto alle strutture circostanti.<br />

- Corpo mammillare: sono nuclei (mediale e laterale) che si<br />

collegano al talamo mediante il fascio mammillotalamico e al<br />

tronco encefalico mediante il fascio mammillotegmentale.<br />

Neurosecrezione<br />

La neurosecrezione è un meccanismo particolare che permette alle<br />

cellule nervose di fare entrare in circolo degli ormoni che producono loro<br />

stesse e rilasciano quando sono attivate dall’impulso sinaptico che vi<br />

afferisce.<br />

A livello dell’ipotalamo la neurosecrezione avviene nelle cellule anteriori<br />

che secernono:<br />

- oss<strong>it</strong>ocina: stimola le contrazioni dell’utero durante il parto.<br />

Prodotta dai nuclei paraventricolari.<br />

- Vasopressina o ADH: ormone antidiuretico, prodotto dai nuclei<br />

sopraottici.<br />

Il meccanismo che consente il rilascio di tali ormoni è dato dai corpi di<br />

Herring, che sono i terminali sinaptici di cellule nervose dell’ipotalamo<br />

(nucleo sopraottico e nucleo paraventricolare):<br />

- Le cellule dei nuclei ipotalamici provvedono a sintetizzare gli<br />

ormoni


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 Anatomia
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- Inviano i loro assoni alla neuroipofisi, formando il fascio<br />

ipotalamo-ipofisario.<br />

- I Corpi di Herring entrano in sinapsi con i capillari giunti<br />

dall’arteria ipofisaria inferiore.<br />

Ep<strong>it</strong>alamo.<br />

L’ep<strong>it</strong>alamo, s<strong>it</strong>uato posteriormente al talamo, consta di:<br />

- stria midollare del talamo e trigono dell’abenula.<br />

- Dell’epifisi<br />

- Commessura posteriore.<br />

La stria midollare del talamo è un fascetto di fibre che decorre lungo il<br />

margine superiore del talamo:<br />

- posteriormente giunge al trigono dell’abenula<br />

- sono fibre olfattive che giungono dal nucleo amigdaloideo.<br />

Il trigono dell’abenula è una piccola zona triangolare compresa tra:<br />

- estrem<strong>it</strong>à supero-posteriore del talamo e la lamina quadrigemina<br />

del mesencefalo.<br />

- Accoglie il nucleo dell’abenula, pertinente alla via olfattiva.<br />

o Dal nucleo dell’abenula nasce il fascio abenulointerpeduncolare,<br />

che si porta posteriormente, si incrocia<br />

e giunge al nucleo interpeduncolare.<br />

o Nascono anche fibre abenulo-trigeminali, che entrano<br />

direttamente nella formazione reticolare.<br />

L’epifisi o ghiandola pineale, è un corpo impari s<strong>it</strong>uato al di sotto dello<br />

splenio del corpo calloso, adagiato sulla lamina quadrigemina del<br />

mesencefalo:<br />

- la base è rivolta verso il III ventricolo ed è scavata da una<br />

fossetta, il cui labro superiore è detto commessura abenulare.<br />

o Da ciascun lato infatti si diparte l’abenula, un piccolo<br />

fascetto bianco che si porta in avanti costeggiando il<br />

trigono dell’abenula.<br />

- L’epifisi è formata da cellule della nevroglia, dette pinealoc<strong>it</strong>i,<br />

con prolungamenti che si portano ai vasi sanguiferi.<br />

o Presenti anche astroc<strong>it</strong>i e fibre gliali.<br />

La commessura posteriore è un cordone bianco, posto sotto la base<br />

dell’epifisi, che decorre trasversalmente al confine tra mesencefalo e<br />

diencefalo:<br />

- presenti numerose fibre nate dai nuclei del diencefalo<br />

- vi sono anche la fibre intertalamiche, che collegano tra loro le<br />

parti posteriori dei due talami.


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 88
 Anatomia
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Telencefalo<br />

Il telencefalo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da:<br />

- due emisferi cerebrali (destro e sinistro)<br />

- formazioni interemisferiche<br />

o corpo calloso<br />

o fornice<br />

o commessura anteriore<br />

o setto pellucido.<br />

Se si osserva in proiezione superiore si può notare la superficie<br />

irregolare dei due emisferi telencefalici, percorsa da scissure e solchi<br />

che delim<strong>it</strong>ano in lobi e circonvoluzioni:<br />

- in posizione centrale, si vede la fessura interemisferica, un<br />

profondo solco sag<strong>it</strong>tale<br />

Osservato inferiormente, si possono notare i due emisferi ancora<br />

separati anteriormente e posteriormente, mentre in posizione mediana<br />

risultano un<strong>it</strong>i dal diencefalo e dal mesencefalo.<br />

Il confine tra telencefalo e diencefalo non è segnato da alcuna struttura<br />

particolare. Quello invece tra mesencefalo e telencefalo è segnato da<br />

una profonda strozzatura che circonda il mesencefalo: la fessura<br />

trasversa del cervello:<br />

- ha forma di ferro di cavallo<br />

o parte mediana: posta posteriormente e delim<strong>it</strong>ata in basso<br />

dalla lamina quadrigemina e in alto dallo splenio del corpo<br />

calloso<br />

o parti laterali: sono circoscr<strong>it</strong>te inferiormente dalla<br />

circonvoluzione dell’ippocampo e superiormente dai<br />

peduncoli cerebrali.<br />

Conformazione esterna degli emisferi cerebrali.<br />

Ciascun emisfero ha forma di mezzo ovoide con un diametro<br />

anteroposteriore di circa 17 cm e quello verticale di 13 cm.<br />

Si possono considerare tre facce:<br />

- laterale<br />

- mediale<br />

- anteriore.<br />

Si vedono anche due poli:<br />

- polo frontale, anteriormente<br />

- polo occip<strong>it</strong>ale, posteriormente.<br />

Infine vi sono tre margini:<br />

- superiore<br />

- infero-mediale<br />

- infero-laterale.<br />

La superficie di ciascun emisfero cerebrale è percorsa da numerose<br />

solcature in varie direzioni. A seconda della profond<strong>it</strong>à si distinguono:<br />

- scissure cerebrali: sono quelle più profonde, che delim<strong>it</strong>ano il<br />

cervello in terr<strong>it</strong>ori detti lobi cerebrali.<br />

- Solchi cerebrali: sono meno profondi e nei diversi lobi<br />

cost<strong>it</strong>uiscono dei rilievi detti circonvoluzioni cerebrali.<br />

Faccia laterale dell’emisfero cerebrale<br />

La faccia laterale degli emisferi cerebrali è fortemente convessa ed è in<br />

rapporto con la volta cranica.<br />

Scissure della faccia laterale<br />

Sulla faccia laterale si possono individuare tre scissure:<br />

- scissura laterale di Silvio<br />

- scissura centrale di Rolando<br />

- scissura perpendicolare esterna.<br />

La scissura laterale di Silvio è la maggiore tra tutte le scissure<br />

dell’emisfero cerebrale:<br />

- origina in corrispondenza della faccia inferiore dell’emisfero<br />

cerebrale e giunge sulla faccia laterale dell’emisfero, decorrendo<br />

posteriormente e giungendo al 1/3 posteriore,<br />

- aprendo i labbri della scissura laterale si vede che delim<strong>it</strong>ano la<br />

fossa laterale:


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 89
 Anatomia
del
s<br />

o il fondo di tale fossa è occupato da un gruppo di<br />

circonvoluzioni cerebrali che cost<strong>it</strong>uiscono il lobo<br />

dell’insula.<br />

La scissura centrale di Rolando decorre quasi verticalmente sulla<br />

faccia laterale dell’emisfero:<br />

- è posta in posizione intermedia tra i due poli<br />

- origina poco sopra la scissura laterale e si porta in alto, fino al<br />

margine superiore<br />

- il margine superiore viene poi intersecato e prosegue<br />

brevemente sulla faccia mediale.<br />

La scissura perpendicolare esterna si trova nella parte posteriore della<br />

faccia laterale dell’emisfero cerebrale:<br />

- nel cervello dell’uomo è molto breve, ridotta ad una piccola<br />

incisura, l’incisura perpendicolare esterna.<br />

- Discende dal margine superiore dell’emisfero cerebrale<br />

- Viene obl<strong>it</strong>erata inferiormente da pieghe del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />

Lobi della faccia laterale dell’emisfero cerebrale.<br />

Le scissure superficiali sulle facce laterali degli emisferi telencefalici<br />

permettono di individuare quattro lobi:<br />

- lobo frontale<br />

- lobo parietale<br />

- lobo temporale<br />

- lobo occip<strong>it</strong>ale<br />

A questi quattro lobi si aggiunge il lobo dell’insula, nascosto sotto le<br />

circonvoluzioni del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />

Il lobo frontale è il lobo delim<strong>it</strong>ato posteriormente dalla scissura di<br />

Rolando e postero inferiormente dalla scissura laterale di Silvio:<br />

- Percorso da due solchi orizzontali paralleli, i solchi frontali<br />

superiore e inferiore, che si biforcano alle loro estrem<strong>it</strong>à<br />

posteriori<br />

o Formando un solco verticale, il solco precentrale o solco<br />

prerolandico<br />

- È composto da quattro circonvoluzioni:<br />

o Circonvoluzione frontale superiore (tra la fessura<br />

interemisferica e il solco frontale superiore)<br />

o Circonvoluzione frontale media (tra i due solchi frontali)<br />

o Circonvoluzione frontale inferiore (inferiormente al solco<br />

frontale inferiore)<br />

o circonvoluzione precentrale o prerolandica (tra la scissura<br />

centrale e il solco precentrale).<br />

Il lobo parietale è posto dietro alla scissura centrale di Rolando e sopra<br />

la scissura laterale di Silvio:<br />

- Confina posteriormente con il lobo occip<strong>it</strong>ale, da cui è delim<strong>it</strong>ato<br />

dalla incisura perpendicolare esterna.<br />

- Vi sono due solchi interessanti:<br />

o Solco postcentrale o postrolandico: è un solco che<br />

decorre parallelo alla scissura centrale, posteriormente


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 90
 Anatomia
del
s<br />

o Solco interparietale: raggiunge in avanti il solco<br />

postcentrale e dietro prosegue nel lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />

- Questi due solchi delim<strong>it</strong>ano, in senso anteroposteriore, i<br />

seguenti lobi:<br />

o Circonvoluzione parietale ascendente o postcentrale:<br />

disposta verticalmente tra la scissura centrale e il solco<br />

postrolandico<br />

o Circonvoluzione parietale superiore: delim<strong>it</strong>ata<br />

anteriormente dalla scissura di Rolando e lateroinferiormente<br />

dal solco interparietale<br />

o Circonvoluzione parietale inferiore: delim<strong>it</strong>ata dalla<br />

scissura di Rolando anteriormente e supero-medialmente<br />

dal solco interparietale.<br />

Il lobo occip<strong>it</strong>ale è s<strong>it</strong>uato dietro ai lobi parietale e temporale, separato<br />

da essi dall’incisura perpendicolare esterna e da una linea<br />

immaginaria che la continua verso il basso:<br />

- è percorso da due solchi orizzontali paralleli tra loro:<br />

o solco occip<strong>it</strong>ale superiore: è la prosecuzione posteriore<br />

del solco interparietale.<br />

o Solco occip<strong>it</strong>ale inferiore: s<strong>it</strong>uato inferiormente al<br />

precedente.<br />

- Questi due solchi dividono tre circonvoluzioni:<br />

o Circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale superiore<br />

o Circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale media<br />

o Circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale inferiore.<br />

Il lobo temporale è posto inferiormente ai lobi frontale e parietale,<br />

separato da essi dalla scissura laterale di Silvio:<br />

- confina posteriormente con il lobo occip<strong>it</strong>ale, a livello della linea<br />

immaginaria di confine derivante dalla incisura perpendicolare<br />

esterna.<br />

- Termina in avanti con un’estrem<strong>it</strong>à arrotondata, detta polo<br />

temporale.<br />

- Vengono individuati due solchi orizzontali:<br />

o Solco temporale superiore<br />

o Solco temporale medio<br />

- Questi due solchi delim<strong>it</strong>ano tre circonvoluzioni orizzontali poste<br />

una sopra l’altra<br />

o Circonvoluzione temporale superiore<br />

o Circonvoluzione temporale media<br />

o Circonvoluzione temporale inferiore.<br />

- La circonvoluzione temporale trasversa è visibile scostando la<br />

faccia superiore del lobo temporale, mediante spostamento a<br />

livello della scissura laterale di Silvio.<br />

Il lobo dell’insula è s<strong>it</strong>uato in profond<strong>it</strong>à nella scissura laterale di Silvio,<br />

dove sporge entro la fossa laterale:<br />

- ha forma pressappoco triangolare, con apice tondeggiante rivolto<br />

verso il basso<br />

o è delim<strong>it</strong>ato dal solco circolare dell’insula in posizione<br />

superiore.<br />

- È percorso verticalmente dal solco centrale dell’insula, che<br />

divide il lobo in una parte posteriore e una anteriore:<br />

o Parte anteriore: percorsa da due solchi long<strong>it</strong>udinali che<br />

scompongono in tre giri (o circonvoluzioni) brevi<br />

dell’insula.<br />

o Parte posteriore: è occupata interamente dalla<br />

circonvoluzione lunga dell’insula, talora suddivisa in<br />

due da una piccola incisura.<br />

Faccia mediale dell’emisfero cerebrale.<br />

La faccia mediale dell’emisfero cerebrale è pianeggiante ed è rivolta<br />

verso la fessura interemisferica:<br />

- è contigua alla faccia mediale dell’emisfero controlaterale.<br />

- È quasi totalmente separata dalla controlaterale<br />

dall’interposizione della falce cefalica della dura madre, che si<br />

approfonda nella scissura interemisferica.<br />

La faccia mediale dell’emisfero telencefalico circonda anteriormente,<br />

superiormente e posteriormente l’ilo dell’emisfero cerebrale:<br />

- punto in cui il peduncolo cerebrale e il corpo calloso si<br />

addentrano nello stesso emisfero.


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Colombo
 
 
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del
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 91
 Anatomia
del
s<br />

La faccia mediale dell’emisfero cerebrale è separata dal corpo calloso<br />

dal solco del corpo calloso:<br />

- costeggia il corpo calloso superiormente.<br />

Scissure della faccia mediale.<br />

Sulla faccia mediale dell’emisfero cerebrale si ravvedono tre scissure:<br />

- scissura del cingolo<br />

- scissura perpendicolare interna<br />

- scissura calcarina.<br />

La scissura del cingolo è la parte superiore della scissura limbica (la<br />

parte inferiore è posta nella faccia inferiore):<br />

- ha andamento long<strong>it</strong>udinale, percorrendo tutta la faccia mediale<br />

dell’emisfero<br />

- posta ad eguale distanza tra il margine superiore dell’emisfero e<br />

il solco del corpo calloso.<br />

La scissura perpendicolare interna si trova nella parte posteriore della<br />

faccia mediale dell’emisfero cerebrale:<br />

- è in continu<strong>it</strong>à con l’incisura perpendicolare esterna sulla<br />

superficie posteriore dell’emisfero<br />

- discende verso il basso perpendicolarmente arrivando fino a<br />

dietro lo splenio del corpo calloso<br />

- al suo termine si unisce con la scissura calcarina.<br />

La scissura calcarina è s<strong>it</strong>uata nella parte infero-posteriore della faccia<br />

mediale dell’emisfero:<br />

- posta orizzontalmente, parallela al margine infero-mediale<br />

dell’emisfero.<br />

- Inizia presso il polo occip<strong>it</strong>ale e si porta in avanti<br />

- Si incontra con la scissura perpendicolare interna<br />

- Termina a livello dello splenio del corpo calloso.<br />

Lobi della faccia mediale<br />

I lobi cerebrali presenti sulla faccia mediale dell’emisfero cerebrale sono:<br />

- lobo limbico<br />

- lobo frontale<br />

- lobo parietale<br />

- lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />

Il lobo limbico è, sulla faccia mediale, rappresentato dalla<br />

circonvoluzione del cingolo, che è posta tra la scissura del cingolo e il<br />

solco del corpo calloso:<br />

- inizia in avanti sotto il ginocchio del corpo calloso<br />

- si porta all’indietro circondando tutto il corpo calloso<br />

- arriva sotto lo splenio del corpo calloso<br />

- continua con l’istmo limbico, che la collega all’estrem<strong>it</strong>à<br />

posteriore della circonvoluzione dell’ippocampo.<br />

o La circonvoluzione dell’ippocampo completa il lobo<br />

limbico sulla faccia inferiore.<br />

Al lobo frontale appartiene, sulla faccia mediale dell’emisfero, la<br />

superficie compresa tra:<br />

- il margine superiore dell’emisfero cerebrale<br />

- scissura sottofrontale (scissura del cingolo)<br />

- posteriormente il lim<strong>it</strong>e è dato dalla parte ascendente della<br />

scissura del cingolo.


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Colombo
 
 
 Anatomia
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sistema
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 92
 Anatomia
del
s<br />

Il lobo parietale, nella faccia mediale dell’emisfero, è dato dal lobulo<br />

quadrilatero, delim<strong>it</strong>ato:<br />

- in avanti dalla scissura sottofrontale (scissura del cingolo), con la<br />

parte ascendente<br />

- posteriormente dalla scissura perpendicolare interna.<br />

- In basso dalla scissura sottoparietale (scissura del cingolo).<br />

Il lobo occip<strong>it</strong>ale, posteriormente, è una regione detta cuneo delim<strong>it</strong>ata<br />

da:<br />

- scissura perpendicolare interna<br />

- scissura calcarina.<br />

Faccia inferiore dell’emisfero cerebrale.<br />

La faccia inferiore dell’emisfero cerebrale è attraversata<br />

trasversalmente, dal 1/3 anteriore al 1/3 posteriore, in senso lateromediale,<br />

dala scissura laterale di Silvio:<br />

- la porzione antistante poggia grossomodo sulla fossa<br />

endocranica anteriore.<br />

- La porzione posteriore<br />

o Nella metà anteriore nella fossa endocranica media<br />

o Nella metà posteriore è concava e posa sul terr<strong>it</strong>orio<br />

cerebellare della Dura madre.<br />

Scissure della faccia inferiore dell’emisfero cerebrale.<br />

Nell’emisfero cerebrale inferiore si trovano due scissure:<br />

- scissura laterale di Silvio.<br />

- Scissura collaterale<br />

La scissura laterale di Silvio è presente nella faccia inferiore<br />

dell’emisfero cerebrale nella sua parte anteriore:<br />

- comincia lateralmente alla sostanza perforata anteriore<br />

- descrive una curva a concav<strong>it</strong>à posteriore portandosi fino al<br />

margine infero-laterale<br />

- da li prosegue sulla faccia laterale.<br />

La scissura collaterale decorre long<strong>it</strong>udinalmente nella porzione<br />

dell’emisfero cerebrale retrostante la scissura laterale:<br />

- origina dal polo temporale e si porta all’indietro fino al polo<br />

occip<strong>it</strong>ale.


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 Anatomia
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 93
 Anatomia
del
s<br />

- Decorre quasi del tutto parallelamente al margine infero-mediale<br />

dell’emisfero.<br />

- Il tratto anteriore della scissura collaterale prende parte alla<br />

cost<strong>it</strong>uzione della scissura limbica.<br />

o Forma la parte inferiore della scissura limbica.<br />

o La parte superiore della scissura limbica è infatti<br />

rappresentata dalla scissura del cingolo, che si trova sulla<br />

faccia mediale dell’emisfero occip<strong>it</strong>ale.<br />

Lobi della faccia inferiore dell’emisfero cerebrale<br />

In proiezione inferiore, sulla faccia esterna dell’emisfero cerebrale, sono<br />

visibili:<br />

- lobo frontale<br />

- lobo temporale<br />

- lobo occip<strong>it</strong>ale<br />

- lobo limbico<br />

Il lobo frontale è visibile nella porzione anteriore alla scissura laterale di<br />

Silvio, che prende il nome di superficie orb<strong>it</strong>ale di lobo frontale:<br />

- visibile il solco olfattivo, posto medialmente, parallelo al<br />

margine infero-mediale dell’emisfero,<br />

o accoglie il bulbo e il peduncolo olfattivo.<br />

- Lateralmente è presente il solco orb<strong>it</strong>ale, posto lateralmente al<br />

solco olfattivo, nella parte centrale della superficie orb<strong>it</strong>ale del<br />

lobo frontale.<br />

o Ha forma di Y con biforcazione anteriore.<br />

o Talora può avere forma di H<br />

- Questi due solchi, assieme alla biforcazione, circoscrivono 4<br />

circonvoluzioni orb<strong>it</strong>ali.<br />

Il lobo temporale è rappresentato da tutta la porzione dell’emisfero<br />

s<strong>it</strong>uata a lato della scissura collaterale:<br />

- lim<strong>it</strong>i<br />

o anteriore: dato dalla scissura laterale di Silvio<br />

o posteriore: dato da una linea immaginaria che prosegue<br />

la scissura parietoccip<strong>it</strong>ale (incisura perpendicolare<br />

esterna e interna).<br />

- La superficie inferiore del lobo temporale è percorsa<br />

long<strong>it</strong>udinalmente dal solco temporale inferiore, che suddivide<br />

due circonvoluzioni:<br />

o Circonvoluzione temporale inferiore: posta<br />

lateralmente al solco temporale inferiore.<br />

o Lobulo fusiforme: compreso tra il solco temporale<br />

inferiore e la scissura collaterale.<br />

Il lobo limbico, sulla faccia inferiore dell’emisfero cerebrale, è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

dalla circonvoluzione dell’ippocampo, posta medialmente alla<br />

scissura collaterale:<br />

- trovandosi inferiormente all’ilo dell’emisfero cerebrale, completa<br />

inferiormente il lobo limbico<br />

- superiormente, il lobo limbico è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla circonvoluzione<br />

del cingolo, la quale forma assieme a quella dell’ippocampo, un<br />

anello quasi completo (interrotto solo dalla sostanza perforata<br />

anteriore).<br />

La circonvoluzione dell’ippocampo:<br />

- lim<strong>it</strong>ata lateralmente dalla scissura collaterale<br />

- lim<strong>it</strong>ata medialmente dalla fessura trasversa del cervello.<br />

- Anteriormente termina con un ripiegamento, a livello del contorno<br />

mediale del polo temporale, detto uncus dell’ippocampo, per la<br />

sua forma ad uncino.<br />

- Posteriormente giunge sotto lo splenio del corpo calloso, proprio<br />

nel punto in cui si ripiega nella faccia mediale per proseguire<br />

nella circonvoluzione del cingolo.<br />

o Questo avviene tram<strong>it</strong>e l’istmo del lobo limbico, che è<br />

un lobulo delim<strong>it</strong>ato medialmente dalla porzione inferiore<br />

della scissura calcarina.<br />

o Posteriormente all’istmo, si è nel lobulo linguale, posto<br />

inferiormente alla scissura calcarina anche in proiezione<br />

mediale.<br />

Il lobo occip<strong>it</strong>ale sulla faccia inferiore dell’emisfero si trova in una<br />

regione che è delim<strong>it</strong>ata anteriormente da una linea immaginaria che<br />

ricalca il percorso della scissura perpendicolare interna (scissura<br />

parietoccip<strong>it</strong>ale):


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del
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 94
 Anatomia
del
s<br />

- percorsa lateralmente dal solco occip<strong>it</strong>ale inferiore, che è la<br />

prosecuzione del solco temporale inferiore.<br />

- Medialmente è solcato dalla scissura collaterale.<br />

- Lateralmente al solco occip<strong>it</strong>ale inferiore si trova la<br />

circonvoluzione occip<strong>it</strong>ale inferiore, che si continua nella<br />

faccia laterale dell’emisfero.<br />

- Tra il solco occip<strong>it</strong>ale inferiore e la scissura collaterale vi è la<br />

parte inferiore del lobulo fusiforme.<br />

- Medialmente alla scissura collaterale, il lobulo linguale, che<br />

prosegue sulla faccia mediale sino alla scissura calcarina.<br />

Struttura della corteccia telencefalica.<br />

La corteccia cerebrale cost<strong>it</strong>uisce la parte esterna, superficiale degli<br />

emisferi telencefalici e la sua organizzazione intrinseca è molto<br />

complessa:<br />

- si è ancora molto lontani dal poter definire un quadro completo<br />

dell’organizzazione della corteccia telencefalica<br />

- la struttura e i circu<strong>it</strong>i delle diverse regioni corticali variano da<br />

regione a regione, rendendo molto complicato lo studio<br />

dell’organizzazione intrinseca.<br />

- La corteccia telencefalica ha uno spessore che varia da 1,5 mm<br />

a 4 mm.<br />

- Il numero di neuroni stimati si aggira attorno ai quattro miliardi.<br />

La corteccia cerebrale può essere sostanzialmente divisa in:<br />

- Isocortex: organizzazione generale in cui sono distinguibili 6<br />

strati di differenti tipi di neuroni, detta anche corteccia<br />

isogenetica.<br />

o Forma gran parte del mantello cerebrale<br />

- Allocortex: c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettura più semplice con 3-5 strati neuronali,<br />

detta anche corteccia eterogenetica.<br />

o Confinata alle aree mediali degli emisferi:<br />

Corteccia piriforme-periamigdaloidea<br />

Corteccia dell’ippocampo.<br />

o Oltre al minore numero di strati, l’allocortex differisce<br />

dall’isocortex per la presenza contemporanea di un solo<br />

tipo di neuroni, differente però a seconda della regione:<br />

Grandi neuroni piramidali: nella corteccia<br />

piriforme-periamigdaloidea e nel corno d’Ammone.<br />

Cellule di forma piramidale.<br />

Granuli: nella fascia dentata, sono cellule ancora<br />

piramidali ma più rotondeggianti.<br />

o Oltre ai tipi di neuroni, l’allocortex è caratterizzata da:<br />

Alta dens<strong>it</strong>à cellulare<br />

Omogene<strong>it</strong>à e compattezza


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 Anatomia
del
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nervoso

 95
 Anatomia
del
s<br />

Presenza di diversi neurotrasmett<strong>it</strong>ori anche<br />

all’interno dello stesso neurone.<br />

• Questi neuroni sono, infatti, coinvolti in<br />

un’elevata sintesi proteica con<br />

conseguente elevato metabolismo.<br />

• Particolarmente suscettibili a una carenza<br />

di ossigeno.<br />

La mesocortex rappresenta un terr<strong>it</strong>orio di passaggio tra l’allocortex e la<br />

isocortex, sia dal punto di vista strutturale che filogenetico:<br />

- i passaggi tra i tre tipi di corteccia sono differenti:<br />

o Tra iso- e mesocortex: il passaggio è graduale. Aumenta<br />

progressivamente il numero di strati e compaiono cellule<br />

di dimensioni minori, che danno luogo ad uno strato<br />

completamente granulare. Variano quindi anche i c<strong>it</strong>otipi<br />

dei neuroni e non solamente il numero.<br />

o Tra allo- e mesocortex: il passaggio è brusco, netto.<br />

Isocortex.<br />

L’isocortex è la porzione più recente della corteccia telencefalica, dal<br />

punto di vista filogenetico e rappresenta circa il 95% dell’intero<br />

rivestimento corticale (o pallio):<br />

- per questo motivo si è sempre soprannominata anche<br />

neocortex.<br />

A determinare l’organizzazione strutturale della corteccia telencefalica<br />

contribuiscono, oltre ai neuroni, anche:<br />

- cellule gliali.<br />

- dispos<strong>it</strong>ivo vascolare, che nell’amb<strong>it</strong>o della corteccia cerebrale è<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un esteso letto capillare.<br />

Con diverse tecniche, quindi, si possono determinare i seguenti<br />

parametri:<br />

- C<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione quant<strong>it</strong>ativa e qual<strong>it</strong>ativa dei<br />

neuroni.<br />

- Mieloarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione delle fibre mieliniche.<br />

- Glioarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione e tipologia delle cellule della<br />

nevroglia.<br />

- Angioarch<strong>it</strong>ettonica: distribuzione della componente vascolare.<br />

Tipi di neuroni dell’isocortex.<br />

I neuroni della corteccia cerebrale possono essere distinti, sulla base del<br />

decorso del prolungamento assonico, in due categorie:<br />

1) neuroni corticifughi: sono fibre mieliniche che escono dalla<br />

corteccia cerebrale per portarsi ad altre zone del sistema nervoso<br />

centrale. Possono essere di due tipi:<br />

a. proiettivi: si portano ad altre zone del SNC differenti dalla<br />

corteccia.<br />

b. Associativi: creano collegamenti con la corteccia<br />

controlaterale (neuroni commissurali) nelle aree<br />

omologhe.<br />

i. Gli assoni mielinici commissurali formano il corpo<br />

calloso.<br />

2) Neuroni corticicoli: posseggono un assone che si ramifica<br />

all’interno della corteccia telencefalica, cost<strong>it</strong>uendo circu<strong>it</strong>i locali.<br />

I neuroni corticifughi sono per la maggior parte rappresentati dalle<br />

cellule piramidali:<br />

- dimensioni variabili (50-100 µm), classificate come piccole,<br />

medie, grandi, giganti.<br />

- Apice della piramide rivolto verso l’esterno della corteccia, da cui<br />

emana un dendr<strong>it</strong>e apicale, che si ramifica in prossim<strong>it</strong>à della<br />

superficie corticale<br />

- La base è rivolta verso l’interno dell’emisfero e possiede diversi<br />

dendr<strong>it</strong>i basali, comunicanti con cellule vicine.<br />

- Presenza di numerose spine dendr<strong>it</strong>iche.<br />

- L’assone fuoriesce dalla corteccia cerebrale per cost<strong>it</strong>uire fasci<br />

proiettivi o associativi.<br />

o Emana spesso collaterali che si perdono nella corteccia<br />

stessa, creando circu<strong>it</strong>i locali.<br />

- Utilizzano il glutammato come neurotrasmett<strong>it</strong>ore >> ecc<strong>it</strong>atori.<br />

Esistono anche dei neuroni corticifughi di tipo differente, come i neuroni<br />

polimorfi:<br />

- cellule con forma e dimensioni variabili<br />

- assone che fuoriesce dalla corteccia.


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 Anatomia
del
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 96
 Anatomia
del
s<br />

I neuroni corticicoli hanno forme e dimensioni variabili, con<br />

arborizzazioni assoniche e dendr<strong>it</strong>iche variamente orientate nell’amb<strong>it</strong>o<br />

della stessa corteccia.<br />

Esistono numerosi c<strong>it</strong>otipi di neuroni corticicoli, tra cui:<br />

- neuroni stellati o granuli: cellule di piccole dimensioni di forma<br />

poligonale o stellata.<br />

o Presenza di spine dendr<strong>it</strong>iche<br />

o Unici neuroni corticicoli ad azione ecc<strong>it</strong>atoria, con<br />

neurotrasmett<strong>it</strong>ori come aspartato e glutammato.<br />

- Altri neuroni con caratteristiche inib<strong>it</strong>orie (GABA) e senza<br />

spine:<br />

o Cellule orizzontali di Cajal: presenti nello strato più<br />

superficiale della corteccia.<br />

o Cellule a doppio pennacchio dendr<strong>it</strong>ico: corpo cellulare<br />

fusato orientato perpendicolarmente alla corteccia con<br />

ramificazioni ad entrambe i poli.<br />

o Cellule di Martinotti: neuroni di forma irregolare con<br />

numerosi dendr<strong>it</strong>i brevi e assone ramificantesi a T sulla<br />

superficie corticale.<br />

C<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettonica dell’isocortex<br />

La disposizione dei neuroni nell’isocortex è tale d permettere<br />

l’individuazione di 6 strati con organizzazione c<strong>it</strong>ologica differente.<br />

Strato 1. Molecolare o plessiforme. È lo strato più superficiale, detto<br />

molecolare o plessiforme:<br />

- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o prevalentemente da fini processi assonali e dendr<strong>it</strong>ici,<br />

provenienti da cellule degli strati sottostanti, compresa la<br />

ramificazione dendr<strong>it</strong>ica delle cellule piramidali<br />

- la componente cellulare è composta da<br />

o cellule orizzontali di Cajal.<br />

o Neuroni stellati.<br />

Strato 2. Strato dei granuli esterno o delle piccole cellule piramidali.<br />

Formato da neuroni stellati o da piccole cellule piramidali.<br />

Strato 3. Strato piramidale esterno. È uno strato che non presenta<br />

lim<strong>it</strong>i netti con il secondo:<br />

- la componente cellulare comprende cellule piramidali di medie e<br />

piccole dimensioni e neuroni stellati.<br />

- Sia nel secondo che nel terzo strato sono anche riscontrabili<br />

alcune cellule di tipo:<br />

o Cellule a doppio pennacchio dendr<strong>it</strong>ico.<br />

o Cellule di Martinotti.<br />

Strato 4. Strato dei granuli interno. È lo strato che riceve la maggior<br />

parte delle afferenze talamiche, particolarmente sviluppato in aree<br />

corticali sens<strong>it</strong>ive:<br />

- dal punto di vista c<strong>it</strong>ologico vi sono due strati:<br />

o profondo: numerosi neuroni stellati o granuli.<br />

o Superficiale: neuroni piramidali di medie dimensioni<br />

miste a cellule dei granuli.<br />

- Le fibre mieliniche che giungono al quarto strato hanno decorso<br />

orizzontale, formando un addensamento all’interno della<br />

corteccia detto stria esterna di Baillarger,<br />

o Questa stria è particolarmente sviluppata nell’area visiva<br />

primaria, prendendo il nome di stria di Gennari.<br />

Strato 5. Strato piramidale interno. È uno strato ricco di neuroni<br />

corticifughi:<br />

- neuroni piramidali di medie e grandi dimensioni<br />

- nell’area motoria primaria sono anche presenti cellule piramidali<br />

giganti (di Betz).<br />

- È presente un fascio di fibre mieliniche orizzontali, detto stria<br />

interna di Baillarger.<br />

Strato 6. Strato delle cellule fusiformi o polimorfe. È lo strato più<br />

profondo della corteccia cerebrale, che prende diretto contatto con la<br />

sostanza bianca:<br />

- le cellule di tale strato sono neuroni polimorfi il cui assone esce<br />

dalla corteccia per portarsi al talamo.<br />

Gli strati della corteccia sono riconoscibili in maniera abbastanza netta in<br />

presenza di sezioni istologiche colorate con l tecnica di Nissl, che<br />

evidenzia in maniera chiara i pirenofori.


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 97
 Anatomia
del
s<br />

Per evidenziare il decorso delle fibre mieliniche si utilizzano tecniche<br />

particolari che contrastano la mielina. Con queste tecniche si può<br />

osservare la disposizione delle fibre:<br />

- fibre radiali: fibre che dalla sostanza bianca penetrano nella<br />

corteccia assottigliandosi nel decorso verso la superficie.<br />

Decorrono anche gli assoni dei neuroni associativi intracorticali.<br />

- Fibre orizzontali: fibre che decorrono parallelamente alla<br />

corteccia, tra cui le strie interna e esterna di Baillarger.<br />

num Strato Cellule Fibre<br />

1 Molecolare o<br />

plessiforme<br />

2 Granulare<br />

esterno<br />

3 Piramidale<br />

esterno<br />

4 Granulare<br />

interno<br />

5 Piramidali<br />

interne<br />

6 Cellule<br />

polimorfe o<br />

fusiformi<br />

Cellule orizzontali di<br />

Cajal, neuroni stellati<br />

Neuroni stellati e piccole<br />

cellule piramidali<br />

Piccole e medie cellule<br />

piramidali. Neuroni<br />

stellati<br />

Strato sup. neuroni<br />

stellati o granuli. In<br />

profond<strong>it</strong>à cellule<br />

piramidali<br />

Neuroni piramidali medi.<br />

Nelle aree motorie anche<br />

neuroni piramidali<br />

giganti.<br />

Neuroni fusiformi con<br />

assone verso il talamo.<br />

Assoni e dendr<strong>it</strong>i<br />

degli strati<br />

sottostanti<br />

Fibre orizzontali, a<br />

formare la stria<br />

interna di Gennari.<br />

Fibre orizzontali<br />

addensate, stria<br />

interna di Baillager.<br />

Variazioni c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettoniche dell’isocortex<br />

I sei strati della corteccia sono differentemente sviluppati, andando a<br />

cost<strong>it</strong>uire cinque tipi differenti di isocortex.<br />

La distinzione principale è tra la corteccia granulare e quella agranulare,<br />

a seconda del maggiore sviluppo di granuli o cellule piramidali.<br />

Tuttavia, le cinque tipologie di corteccia sono:<br />

- corteccia granulare: notevole spessore, con un quarto strato<br />

ridotto e spesso indistinguibile. Gli strati delle cellule piramidali<br />

sono particolarmente sviluppati. Prevalente nella corteccia<br />

motoria.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 98
 Anatomia
del
s<br />

- Corteccia frontale: caratterizzata dal particolare sviluppo degli<br />

strati piramidali (3 e 5) e minore ma visibile sviluppo degli strati<br />

granulari (2 e 4).<br />

- Corteccia parietale: strati dei granuli maggiormente sviluppati<br />

rispetto agli strati piramidali.<br />

- Corteccia polare: localizzata nei poli occip<strong>it</strong>ale e frontale.<br />

Presenta prevalenza degli strati granulari rispetto a quelli<br />

piramidali ed è molto sottile.<br />

- Corteccia granulare o corniocorteccia: caratterizzata da un 4°<br />

strato notevolmente sviluppato e dalla presenza di granuli anche<br />

all’interno degli strati 2 e 3. È la corteccia delle aree sens<strong>it</strong>ive<br />

corticali.<br />

La differente organizzazione c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>etturale nelle differenti regioni<br />

della corteccia telencefalica ha permesso la classificazione di aree<br />

corticali.<br />

La classificazione più diffusa, è quella che diede Brodmann nel 1909,<br />

suddividendo la corteccia in 52 aree con diversa c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettura:<br />

- ogni area è contraddistinta da un numero progressivo che rivela<br />

l’ordine di scoperta.<br />

- Spesso le aree sono correlate con specifiche funzioni.<br />

Colonne corticali<br />

Con preparati istologici con colorazione di Nissl, si può anche individuale<br />

una c<strong>it</strong>oarch<strong>it</strong>ettura che evidenzia una organizzazione verticale, in<br />

colonne:<br />

- indicato dalla disposizione dei dendr<strong>it</strong>i e degli assoni<br />

- spesso anche provata da studi fisiologici che ne indicano la<br />

funzione.<br />

Si afferma, quindi, che la corteccia telencefalica ha anche<br />

un’organizzazione in colonne o moduli.<br />

La colonna o modulo è l’un<strong>it</strong>à funzionale della corteccia cerebrale per<br />

una funzione specifica, sia a livello sens<strong>it</strong>ivo che a livello motorio:<br />

- le diverse colonne sono formate da alcune centinaia o alcune<br />

migliaia di neuroni<br />

- comunicano tra loro mediante neuroni corticicoli, che emanano<br />

dendr<strong>it</strong>i orizzontali, perpendicolari alla colonna.<br />

- Possiedono un circu<strong>it</strong>o di base che è sostanzialmente simile in<br />

tutte le colonne della corteccia cerebrale.<br />

Il circu<strong>it</strong>o procede circa come segue:<br />

1) afferenza: l’impulso sens<strong>it</strong>ivo giunge dal talamo al 4° strato di<br />

cellule (granulare interno), facendo sinapsi con cellule stellate<br />

(ecc<strong>it</strong>atorie) e altri neuroni corticicoli (inib<strong>it</strong>ori)<br />

2) proiezione1: il 4° strato proietta agli strati superiori della<br />

corteccia, il 2° e 3°.<br />

3) Proiezione 2: dal 2° e 3° strato partono sinapsi con le spine dei<br />

dendr<strong>it</strong>i apicali dei neuroni piramidali del 5° strato, che<br />

cost<strong>it</strong>uiscono la via d’usc<strong>it</strong>a del segnale.<br />

4) Efferenza: dal 5° e 6° strato escono segnali rimodulati.<br />

Ogni strato ha dunque una funzione:<br />

- gli strato sovra granulari (1, 2 e 3) svolgono un’azione<br />

prevalentemente associativa.<br />

- Gli strati sottogranulari (5 e 6) rappresentano la porta d’usc<strong>it</strong>a<br />

delle attiv<strong>it</strong>à nervose elaborate<br />

- Il quarto strato è il principale filtro in entrata.<br />

Le principali aree della corteccia telencefalica.<br />

Nella corteccia telencefalica si possono considerare tre differenti tipi di<br />

terr<strong>it</strong>ori:<br />

- aree sens<strong>it</strong>ive: ricevono sistemi afferenti.<br />

- Aree motorie: danno origine a sistemi afferenti<br />

- Aree di associazione: regolano e interscambiano i vari impulsi.<br />

Corteccia parietale, occip<strong>it</strong>ale, temporale.<br />

I lobi occip<strong>it</strong>ale, parietale, temporale contengono aree sens<strong>it</strong>ive primarie,<br />

che cost<strong>it</strong>uiscono la sede di vie afferenti che originano nei diversi organi<br />

di senso:<br />

- adiacente a ciascuna area sens<strong>it</strong>iva vi è un’area di associazione,<br />

che interpreta e utilizza i dati pervenuti.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 99
 Anatomia
del
s<br />

Anche gran parte del lobo frontale è un’area associativa:<br />

- riceve afferenze dai lobi sens<strong>it</strong>ivi.<br />

- Istruisce le aree motorie<br />

- È coinvolto nelle sensazioni soggettive, nel pensiero, nel giudizio<br />

e nella pianificazione delle attiv<strong>it</strong>à.<br />

Aree sens<strong>it</strong>ive.<br />

Le aree sens<strong>it</strong>ive sono terr<strong>it</strong>ori a cui giungono impulsi pertinenti la<br />

sensibil<strong>it</strong>à generale e quella specifica:<br />

- tutti gli impulsi, salvo le vie olfattive, passano per il talamo.<br />

- Attraverso le proiezioni talamo-corticali si portano ai lobi<br />

o Parietale<br />

o Temporale.<br />

o Occip<strong>it</strong>ale.<br />

Ogni via sens<strong>it</strong>iva si porta a più di un’area sulla corteccia:<br />

- questo permette di individuare aree sens<strong>it</strong>ive con differenti<br />

funzioni, classificate come<br />

o primaria<br />

o secondaria<br />

o terziaria.<br />

Gli impulsi della sensibil<strong>it</strong>à generale riguardano le aree somestesiche<br />

primaria, secondaria e terziaria.<br />

Sensibil<strong>it</strong>à generale.<br />

Area somestesica primaria (1,2,3). L’area somestesica primaria riceve<br />

impulsi della sensibil<strong>it</strong>à somatica generale superficiale e profonda:<br />

- localizzazione: circonvoluzione postcentrale, spingendosi fino in<br />

fondo alla scissura laterale di Silvio.<br />

- Afferenze: riceve le proiezioni dai nuclei ventrali talamici (VPL e<br />

VPM), i quali ricevono dai lemnischi spinali e mediali (VPL) e dal<br />

lemnisco trigeminale (VPM).<br />

- Organizzazione: l’organizzazione a livello della corteccia<br />

somestesica primaria è somatotopica:<br />

o La regione della faccia occupa la porzione inferiore della<br />

circonvoluzione, segu<strong>it</strong>a dalla lingua e dalla faringe, poi<br />

dagli arti superiori, dal tronco e dagli arti inferiori.<br />

o I terr<strong>it</strong>ori della mano sono particolarmente estesi, così<br />

come quelli della testa.<br />

o L’homunculus che si viene a creare è altamente<br />

sproporzionato.<br />

- Funzione: opera nell’amb<strong>it</strong>o della sensibil<strong>it</strong>à generale epicr<strong>it</strong>ica,<br />

determinando risposte graduate a stimoli di intens<strong>it</strong>à differente.<br />

o Opera anche assieme ad alcune aree associative<br />

parietali, permettendo di valutare le somiglianze e le<br />

differenze degli oggetti.<br />

Area somestesica secondaria (area 40). L’area somestesica<br />

secondaria riceve gli impulsi della sensibil<strong>it</strong>à somatica integrando<br />

informazioni differenti dalla primaria:<br />

- localizzazione: labbro superiore della scissura laterale, nella<br />

parete dorsale.<br />

- Afferenze: riceve afferenze dai nuclei intralaminari e dai nuclei<br />

ventro-posteriori del talamo (impulsi provenienti dai lemnischi<br />

trigeminale e spinale).


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del
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 100
 Anatomia
del
s<br />

- Funzione: è coinvolta nelle proprietà meno discriminanti della<br />

sensibil<strong>it</strong>à.<br />

Area somestesica terziaria (area 4a). L’area somestesica terziaria si<br />

trova nella faccia mediale della circonvoluzione frontale, rostralmente<br />

all’area motoria 4:<br />

- afferenze: dalla via spino-cerebellare.<br />

- Localizzazione: faccia mediale della circonvoluzione frontale,<br />

rostralmente all’area motoria.<br />

Area somestesica di associazione (aree 5 e 7). L’area di associazione<br />

degli impulsi sens<strong>it</strong>ivi occupa principalmente la superficie laterale<br />

dell’emisfero:<br />

- afferenze: dall’area somestesica primaria tram<strong>it</strong>e il nucleo<br />

posteriore laterale e il pulvinar.<br />

- Funzione: integrati i dati della sensibil<strong>it</strong>à generale con l’area<br />

associativa o la memoria, consentendo per esempio di definire le<br />

caratteristiche di un oggetto senza il supporto visivo.<br />

Sensibil<strong>it</strong>à specifica.<br />

Le vie della sensibil<strong>it</strong>à specifica raggiungono le aree:<br />

- visiva<br />

- acustica<br />

- gustativa<br />

- vestibolare.<br />

Area visiva primaria. (area 17) L’area visiva primaria è stata<br />

ampiamente dimostrata nell’uomo mediante stimolazioni elettriche:<br />

- connessioni: connessa con il corpo genicolato laterale, il quale<br />

è collegato alla retina.<br />

- Funzioni: riconosce stimoli abbastanza semplici, come ad<br />

esempio quelli luminosi.<br />

- Localizzazione: nel lobo occip<strong>it</strong>ale, prevalentemente sulla faccia<br />

mediale.<br />

Aree visive secondaria e terziaria (area 18 e 19). Le aree visive<br />

secondaria e terziaria sono deputate all’integrazione degli impulsi<br />

pergiunti nell’area 17:<br />

- localizzazione: nel lobo occip<strong>it</strong>ale, anteriormente all’area visiva<br />

primaria, ordinate.<br />

- Funzioni: integrano gli impulsi dell’area 17 e sono coinvolte in<br />

sensazioni visive più complesse. Sono anche implicate ad<br />

associazioni a livello corticale (es. la convergenza).<br />

Aree 37 e 39: queste due aree sono s<strong>it</strong>uate anteriormente all’area 19 e<br />

sono implicate nel riconoscimento di facce e oggetti.<br />

Area acustica primaria (area 41). Si trova nella circonvoluzione<br />

temporale:<br />

- funzione: trasforma stimoli ud<strong>it</strong>ivi in sensazioni acustiche<br />

coscienti.<br />

- Afferenze: riceve fibre dalla radiazione acustica.<br />

Area acustica secondaria (area 42). Si trova nella parte posteriore<br />

della circonvoluzione temporale:<br />

- funzione: ha significato associativo, ma riceve minori fibre dalla<br />

radiazione acustica (la quale proviene da corpo genicolato<br />

mediale).<br />

Area gustativa. (area 43). È localizzata nell’opercolo dell’insula,<br />

adiacente all’area somestesica primaria:<br />

- afferenze: proietta al nucleo VPM del talamo tram<strong>it</strong>e il nucleo del<br />

tratto sol<strong>it</strong>ario.<br />

- Funzioni: riceve stimoli gustativi.<br />

Area olfattiva (area 34). Si trova nel lobo dell’insula:<br />

- è adiacente all’area gustativa, quindi si ipotizza una stretta<br />

relazione tra le due sensibil<strong>it</strong>à, entrambe relazionate alla<br />

nutrizione.<br />

Area vestibolare. Questa area funzionale non ha ancora<br />

un’organizzazione ben defin<strong>it</strong>a:<br />

- non si conoscono aree corticali collegate esclusivamente al<br />

sistema vestibolare.<br />

- La proiezione a livello della corteccia del sistema vestibolare,<br />

contribuisce probabilmente a svariate funzioni:


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 Anatomia
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sistema
nervoso

 101
 Anatomia
del
s<br />

o Mantenimento dell’equilibrio<br />

o Percezione dell’orientamento spaziale<br />

o Percezione di vertigine e nausea in relazione alla<br />

iperstimolazione dell’apparato vestibolare.<br />

Corteccia frontale.<br />

Il lobo frontale contiene per la maggior parte aree efferenti, aventi ruolo<br />

speciale nelle attiv<strong>it</strong>à:<br />

- motorie<br />

- di giudizio cr<strong>it</strong>ico e previsionale.<br />

- Affettive e pertinenti all’umore.<br />

Aree efferenti.<br />

Le vie corticifughe hanno origine da differenti terr<strong>it</strong>ori della corteccia e<br />

interessano funzioni differenti nell’amb<strong>it</strong>o della motil<strong>it</strong>à:<br />

- danno inizio ai movimenti volontari, integrando le funzioni motorie<br />

e influenzando l’attiv<strong>it</strong>à riflessa.<br />

Area motrice primaria (aree 4 e 6). L’area motrice primaria è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />

da due aree che si trovano nel lobo frontale, anteriormente alla scissura<br />

di Rolando:<br />

- funzione: dare inizio a movimenti volontari.<br />

- Efferenze: sebbene l’area 4 sia collegata a vie differenti, la<br />

maggiore efferenza è pertinente al sistema piramidale.<br />

Area soppressoria (area 4s). Questa area è s<strong>it</strong>uata nel lobo frontale e<br />

ha l’effetto di sopprimere le risposte motorie stimolate da un impulso.<br />

Area motrice supplementare (area 6). L’area 6 si trova rostralmente<br />

all’area 4 ed è in rapporto con l’assunzione e il mantenimento della<br />

postura:<br />

- l’area promotrice è disposta nell’area 6:<br />

o riceve fibre dal nucleo ventrale anteriore (VA) del talamo e<br />

dal nucleo ventrale laterale (VL)<br />

questi nuclei ricevono fibre a loro volta dal globus<br />

pallidus e dal corpo striato.<br />

- Contribuisce alla funzione motoria, poiché influenza la corteccia<br />

motoria primaria, la quale efferisce nelle vie piramidali e altre vie<br />

motorie.<br />

Area 8. È un’area s<strong>it</strong>uata nel lobo frontale, anteriormente all’area 6, che<br />

definisce il campo oculare (o campo visivo):<br />

- controlla i movimenti volontari coniugati degli occhi.<br />

- La stimolazione elettrica del campo oculare porta la rotazione<br />

degli occhi dal lato opposto.<br />

Corteccia prefrontale (aree 9, 10, 11, 12). La corteccia frontale<br />

possiede aree che non sono collegate al movimento, ovvero parti di<br />

corteccia associativa, dette corteccia prefrontale:<br />

- localizzazione: localizzata nel polo frontale<br />

- connessioni: ha estese connessioni attraverso fasci di<br />

associazione con la corteccia parietale, quella temporale e quella<br />

occip<strong>it</strong>ale.


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Colombo
 
 
 Anatomia
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 102
 Anatomia
del
s<br />

o Ciò permette di avere accesso all’esperienza sensoriale e<br />

dati ottenuti da esperienze pregresse.<br />

- Funzioni: controlla il comportamento, controlla le facoltà mentali<br />

superiori, quali giudizio cr<strong>it</strong>ico e capac<strong>it</strong>à di previsione.<br />

Aree del linguaggio.<br />

L’utilizzo del linguaggio è una peculiar<strong>it</strong>à umana, che richiede la<br />

presenza di aree associative integrate in particolari meccanismi neurali:<br />

- le aree che sono influenti nel linguaggio sono individuate da oltre<br />

un secolo.<br />

- Con la PET è possibile localizzare in vivo parti del cervello<br />

normale che sono selettivamente attivate durante l’ascolto, la<br />

lettura, il linguaggio e la scr<strong>it</strong>tura.<br />

Due sono le aree corticali che hanno funzioni nel linguaggio<br />

specializzato:<br />

- area percettiva del linguaggio (area 22 o di Wernicke):<br />

composta dalla corteccia ud<strong>it</strong>iva associativa, nella parte<br />

superiore della circonvoluzione temporale. La lettura coinvolge la<br />

corteccia visiva associativa.<br />

o Questa è connessa con l’area di Wernicke (comprensione<br />

dei segni) e con l’area motoria (per la scr<strong>it</strong>tura)<br />

- Area del linguaggio articolato (area 44 e 45): è un’estensione<br />

dell’area motrice 4 e si trova nella parte inferiore della<br />

circonvoluzione frontale, superiormente alla scissura di silvio.<br />

o Entrambe le aree, sono maggiori sul lato sinistro dei<br />

destrimani, rendendo l’emisfero sinistro dominante nel<br />

linguaggio.<br />

o Le aree percettive e espressive sono in comunicazione<br />

con il fascicolo long<strong>it</strong>udinale arcuato.<br />

Considerazioni funzionali: le afasie.<br />

L’afasia è un disturbo della funzione linguistica causato da una lesione<br />

cerebrale:<br />

- in genere la causa è un ictus, prodotto da un’occlusione dei vasi<br />

nel terr<strong>it</strong>orio corticale (arteria cerebrale media).<br />

Esistono differenti tipi di afasia:<br />

- afasia motoria: i pazienti hanno difficoltà ad esprimere quello<br />

che vogliono dire. Dicono nomi e verbi, ma omettono preposizioni<br />

e congiunzioni. È un disturbo sol<strong>it</strong>amente associato a agrafia.<br />

- Afasia sens<strong>it</strong>iva: lesione dell’area di Wernicke, accompagnata<br />

da un defic<strong>it</strong> di comprensione ud<strong>it</strong>iva e visiva del linguaggio.<br />

- Afasia motoria o espressiva (afasia di Brocca): lesione<br />

dell’area di Brocca del lobo frontale. Caratterizzata da un<br />

linguaggio insensato e distorto, con discreta comprensione.<br />

o Un paziente con afasia di Brocca è cosciente<br />

dell’insensatezza di alcuni suoi discorsi.<br />

o Uno con afasia percettiva parla in maniera fluente, ma<br />

incosciente del suo discorso insensato.<br />

- Alessia: perduta capac<strong>it</strong>à di leggere. Disturbo causato da lesioni<br />

al lobo parietale o temporale. Spesso accompagnata da agrafia.<br />

- Dislessia: forma di alessia incompleta e caratterizzata<br />

dall’incapac<strong>it</strong>à di leggere e comprendere più di poche righe.


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 Anatomia
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 103
 Anatomia
del
s<br />

o La dislessia di sviluppo cost<strong>it</strong>uisce una condizione<br />

comune nei bambini ad intelligenza normale che hanno<br />

difficoltà a imparare a leggere.<br />

Aree associative.<br />

Le aree associative si definiscono meglio dai sistemi di fibre che le<br />

raggiungono, piuttosto che da una precisa localizzazione.<br />

Le loro funzioni sono di tipo integrativo e funzioni complesse:<br />

- le aree associative dei due emisferi non intervengono sempre in<br />

egual misura.<br />

- Talvolta si osserva una prevalenza di un emisfero rispetto al<br />

controlaterale per una specifica funzione.<br />

- Si parla così di emisferi dominanti per una data funzione.<br />

Le conoscenze sulle funzioni svolte dalle aree associative derivano<br />

dall’osservazione clinica dei defic<strong>it</strong> in segu<strong>it</strong>o a specifiche lesioni.<br />

Il lobo frontale è implicato nello svolgimento delle funzioni mentali<br />

superiori e nella caratterizzazione dell’individuo:<br />

- lesioni delle aree associative del lobo frontale si manifestano<br />

(soprattutto se bilaterali), con<br />

o demenza più o meno grave<br />

o disturbi della personal<strong>it</strong>à<br />

o comportamento fatuo<br />

o incapac<strong>it</strong>à di concentrazione<br />

o facile distraibil<strong>it</strong>à<br />

o mancanza di iniziativa.


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 104
 Anatomia
del
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Nuclei del telencefalo.<br />

I nuclei propri del telencefalo sono:<br />

- corpo striato<br />

- Claustro<br />

- Nucleo amigdaloideo.<br />

Questi tre nuclei cost<strong>it</strong>uiscono, assieme al talamo e al globus pallidus, i<br />

nuclei della base, poiché accolti nella parte basale dell’emisfero<br />

cerebrale:<br />

- sotto il tronco del corpo calloso<br />

- riscontrabili mediante sezione orizzontale a livello dello splenio e<br />

del ginocchio del corpo calloso. (sezione di Flechsig).<br />

Corpo striato<br />

Il corpo striato consta di due parti in rapporto tra loro attraverso ponti di<br />

sostanza grigia:<br />

- nucleo caudato<br />

- putamen.<br />

Nucleo caudato<br />

Il nucleo caudato è una formazione visibile a livello del pavimento del<br />

ventricolo laterale, separato da esso solamente dall’ependima:<br />

- ha forma di una grande virgola con una grossa estrem<strong>it</strong>à<br />

anteriore che si assottiglia all’indietro puntando verso il basso<br />

- è incurvato su sé stesso, formando un anello quasi completo<br />

giacente in un piano sag<strong>it</strong>tale.<br />

Nel nucleo caudato si possono distinguere 3 parti:<br />

- testa del nucleo caudato: corrisponde alla grossa estrem<strong>it</strong>à<br />

anteriore del nucleo, s<strong>it</strong>uata anteriormente al talamo. Sporge<br />

nella cav<strong>it</strong>à del corno frontale del ventricolo laterale (ne forma la<br />

parete infero-laterale).<br />

- Corpo del nucleo caudato: segue posteriormente alla testa, è<br />

posto a formare il pavimento della cella media del ventricolo<br />

laterale. Costeggia la faccia superiore del talamo.<br />

- Coda del nucleo caudato: la coda segue il tronco e piega in<br />

basso e dirigendosi in avanti, decorrendo lungo la parete superolaterale<br />

del corno temporale del ventricolo laterale.<br />

Putamen.<br />

Il putamen è una spessa lamina di sostanza grigia s<strong>it</strong>uata lateralmente<br />

rispetto al nucleo caudato:<br />

- è convessa esternamente<br />

- è posta lateralmente al globus pallidus (separati dalla lamina<br />

midollare laterale).<br />

Assieme al globus pallidus, il putamen forma il nucleo lenticolare.


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 Anatomia
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nervoso

 105
 Anatomia
del
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nucleo
<br />

caudato
<br />

corpo
<br />

striato
<br />

putamen
<br />

globus
<br />

pallidus
<br />

nucleo
<br />

lenticolare
<br />

putamen
<br />

La parte anteriore del putamen è coniugata alla testa del nucleo<br />

caudato:<br />

- mediante un grosso ponte di sostanza grigia che passa sotto il<br />

braccio anteriore della capsula interna (zona di sostanza bianca interposta<br />

tra la testa del nucleo caudato e il nucleo lenticolare).<br />

- La testa è collegata anche mediante numerose strie di sostanza<br />

grigia che congiungono putamen e nucleo caudato, passando<br />

all’interno del braccio anteriore della capsula interna.<br />

o Da qui il nome di corpo striato.<br />

Sistemi di connessioni del corpo striato.<br />

Tra i sistemi afferenti ed efferenti in relazione con il corpo striato si<br />

analizzano brevemente i principali.<br />

I principali sistemi afferenti sono:<br />

1) fibre cortico-striate: provengono dalla corteccia motoria<br />

secondaria (area 6) e da quella soppressoria (area 4s).<br />

2) fibre nigro-striate: provenienti dalla sostanza nera del<br />

Sommering nel mesencefalo.<br />

3) Fibre ipotalamo-striate: provengono dal nucleo ipotalamico (del<br />

Luys) nel subtalamo.<br />

I principali sistemi efferenti sono:<br />

- fibre strio-pallidali: numerosissimi fasci di fibre che si portano<br />

medialmente al globus pallidus.<br />

- Ansa lenticolare: prende origine dalle superfici inferiori di<br />

putamen e globus pallidus portandosi medialmente con direzione<br />

trasversale:<br />

o Attraversa la capsula interna (tra il talamo e il nucleo<br />

lenticolare.<br />

o Giunge il campo di Forel nel subtalamo<br />

Fa in parte sinapsi<br />

Altre fibre giungono al nucleo rosso e alla<br />

formazione reticolare del mesencefalo.<br />

Claustro.<br />

Il claustro (o antemuro) è una sottile lamina grigia dello spessore di 1-2<br />

mm:<br />

- interposto tra<br />

o putamen, medialmente<br />

o corteccia del lobo dell’insula, lateralmente.<br />

- Si incurva medialmente nella sua parte posteriore, entrando in<br />

contatto con il nucleo amigdaloideo.<br />

- È separato dal putamen e dalla corteccia del lobo dell’insula da<br />

sostanza bianca:<br />

o Medialmente: separato dal putamen da capsula esterna.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 106
 Anatomia
del
s<br />

o Lateralmente: separato dalla corteccia insulare dalla<br />

capsula estrema.<br />

Il claustro riceve fibre nervose da differenti terr<strong>it</strong>ori della corteccia<br />

cerebrale e ne invia altrettante.<br />

Nucleo amigdaloideo.<br />

Il nucleo amigdaloideo è un nucleo che ha la forma di una piccola<br />

mandorla con un diametro medio di circa 1 mm:<br />

- s<strong>it</strong>uato in corrispondenza dell’estrem<strong>it</strong>à anteriore della<br />

circonvoluzione dell’ippocampo e dell’uncus dell’ippocampo.<br />

- È intercalato lungo la via olfattiva, infatti il suo sistema afferente<br />

è dato dalla stria olfattiva laterale.<br />

Le efferenze sono:<br />

- tenia semicircolare: fascio di fibre che decorre medialmente alla<br />

coda del nucleo caudatp e si porta nel talamo a cost<strong>it</strong>uire la stria<br />

midollare del talamo, terminando al nucleo dell’abenula.<br />

o Emette fibre che tram<strong>it</strong>e la commessura anteriore si<br />

portano all’amigdala controlaterale<br />

o Altre si recano al setto pellucido<br />

o Poi piega in basso e si porta all’ipotalamo periventricolare.<br />

Sostanza nera del Sommering.<br />

La sostanza nera separa il tegmento del mesencefalo dal piede del<br />

peduncolo cerebrale:<br />

- è un nucleo mesencefalico<br />

- la porzione rostrale di tale nucleo penetra tuttavia all’interno della<br />

parte caudale del diencefalo.<br />

La sostanza nera è divisa in due porzioni:<br />

- parte compatta SNc, s<strong>it</strong>uata dorsalmente.<br />

- parte reticolata SNr, che è s<strong>it</strong>uata ventralmente.<br />

La parte reticolata è in continu<strong>it</strong>à anatomica con il polo caudale del<br />

globus pallidus interno, e questa continu<strong>it</strong>à è fondamentale per la<br />

fisiologia dei nuclei della base:<br />

- il complesso pallidus-sostanza nera (SNr) è una un<strong>it</strong>à<br />

anatomofunzionale che cost<strong>it</strong>uisce la via comune finale dei nuclei<br />

della base.<br />

Nucleo subtalamico di Luys.<br />

Il nucleo subtalamico di Luys ha la forma di una lente biconvessa ed è<br />

s<strong>it</strong>uato ventralmente nel subtalamo tra:<br />

- globus pallidus<br />

- talamo.<br />

Prosegue inferiormente nel peduncolo cerebrale fino<br />

a giungere vicino all’estrem<strong>it</strong>à rostrale di:<br />

- sostanza nera<br />

- nucleo rosso.<br />

Sostanza bianca nell’emisfero cerebrale.<br />

Centro semiovale.<br />

Nell’emisfero cerebrale, superiormente ai nuclei telencefalici e<br />

diencefalici, i quali sono accolti nella parte basale dell’emisfero, vi è una<br />

massa di sostanza bianca continua detta centro semiovale:<br />

- è la massa bianca interposta tra la corteccia e il corpo calloso.<br />

- Il corpo calloso permette di collegare i due centri semiovali<br />

formando il centro ovale.<br />

Sistema delle capsule.<br />

Nella parte basale dell’emisfero cerebrale, invece, la sostanza bianca si<br />

interpone tra i nuclei della base e i nuclei del talamo, formando alcune<br />

lamine dette capsule.<br />

Sono presenti, all’interno dell’emisfero, tre capsule:<br />

- capsula interna<br />

- capsula esterna,<br />

- capsula estrema.<br />

Queste capsule sono ben visibili nel taglio di Flechsig:


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 107
 Anatomia
del
s<br />

- sezione orizzontale passante per il ginocchio e lo splenio del<br />

corpo calloso.<br />

Capsula interna.<br />

La capsula interna nel taglio di Flechsig appare come una lamina<br />

spessa di sostanza bianca che è interposta tra:<br />

- medialmente: testa del nucleo caudato e talamo<br />

- lateralmente: nucleo lenticolare (putamen e globus pallidus).<br />

La capsula interna, in sezione, ha la forma di in angolo ottuso aperto<br />

lateralmente, che abbraccia il nucleo lenticolare. Si possono distinguere<br />

tre parti:<br />

- braccio anteriore: compreso tra la testa del nucleo caudato e il<br />

nucleo lenticolare.<br />

- Ginocchio: corrisponde al punto in cui la capsula si piega ad<br />

angolo. Delim<strong>it</strong>ato medialmente dalla testa del nucleo caudato<br />

(anteriormente) e dal polo anteriore del talamo (post) e<br />

lateralmente dal nucleo lenticolare.<br />

- Braccio posteriore: interposto tra il talamo e il nucleo<br />

lenticolare.<br />

Osservando la capsula interna in sezioni frontali dell’emisfero cerebrale,<br />

se ne osserva una porzione ulteriore, detta segmento sottolenticolare<br />

della capsula interna:<br />

- nel punto in cui la capsula interna continua con il peduncolo<br />

cerebrale, detto segmento si porta esternamente, sotto il nucleo<br />

lenticolare<br />

- si dirige verso il lobo temporale dell’emisfero cerebrale.<br />

Nel complesso, la capsula interna ha la forma di un ventaglio, la cui<br />

impugnatura si s<strong>it</strong>ua a livello del peduncolo cerebrale.<br />

Superiormente, la capsula interna si espande nel centro semiovale<br />

dell’emisfero, irradiando fibre a raggiera. La formazione che ne deriva è<br />

detta corona radiata.<br />

Segmento sottolenticolare<br />

Capsula esterna.<br />

La capsula esterna è una lamina di sostanza bianca che è interposta<br />

tra:<br />

- medialmente: putamen.<br />

- Lateralmente: claustro.<br />

In ricostruzione plastica appare anch’essa come un ventaglio, il cui<br />

centro è s<strong>it</strong>uato nella commessura anteriore.<br />

Capsula estrema.<br />

La capsula estrema è una lamina di sostanza bianca compresa tra:<br />

- medialmente: claustro<br />

- lateralmente: corteccia del lobo dell’insula.


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sistema
nervoso

 108
 Anatomia
del
s<br />

Lamine midollari (laterale e mediale)<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o del nucleo lenticolare, vi sono delle lamine di sostanza<br />

bianca che vanno ad individuare le varie formazioni:<br />

- putamen<br />

- globus pallidus<br />

o interno<br />

o esterno.<br />

La lamina midollare mediale separa il globus pallidus in:<br />

- globus pallidus interno<br />

- globus pallidus esterno<br />

La lamina midollare laterale separa invece il globus pallidus dal<br />

putamen.<br />

Sistemi di fibre della sostanza bianca.<br />

Le fibre nervose mieliniche che cost<strong>it</strong>uiscono il centro semiovale e le<br />

capsule dell’emisfero cerebrale appartengono a:<br />

- sistemi di associazione: collegano differenti aree di una<br />

corteccia del medesimo emisfero.<br />

- sistemi di proiezione: congiungono tra loro due zone della<br />

corteccia cerebrale appartenenti a due emisferi distinti.<br />

- sistemi commessurali: collegano con direzione corticifuga o<br />

corticipeta la corteccia cerebrale ai nuclei dell’encefalo o del<br />

midollo spinale.<br />

Sistemi di associazione.<br />

I sistemi di associazione sono distinti in:<br />

- sistemi di associazione brevi: collegano tra loro zone molto<br />

prossime di corteccia, nella stessa circonvoluzione o una<br />

adiacente.<br />

- Sistemi di associazione lunghi: collegano tra loro aree della<br />

corteccia cerebrale molto distanti tra loro. I maggiori sono fasci di<br />

associazione interlobare.<br />

Fascicolo long<strong>it</strong>udinale laterale. Questo fascio è posto in vicinanza<br />

della parete laterale dell’emisfero:<br />

- origine: circonvoluzione frontale inferiore e frontale ascendente.<br />

- Decorso: forma un arco che passa sia nel lobo parietale, che in<br />

quello temporale, che in quello occip<strong>it</strong>ale<br />

- Termine: nel polo temporale.<br />

Fascicolo long<strong>it</strong>udinale inferiore. Questo fascio decorre nel margine<br />

infero-laterale dell’emisfero:<br />

- origine: polo temporale


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del
sistema
nervoso

 109
 Anatomia
del
s<br />

- termine: polo occip<strong>it</strong>ale<br />

- connessione: connette le circonvoluzioni temporali e occip<strong>it</strong>ali<br />

poste sulla faccia inferiore dell’emisfero. Raccoglie anche parte<br />

della radiazione ottica.<br />

Fascicolo occip<strong>it</strong>o-frontale superiore. Questo fascio collega il lobo<br />

frontale con la corteccia dei lobi parietale e occip<strong>it</strong>ale:<br />

- dalla corteccia frontale si porta in basso costeggiando il corno<br />

anteriore del ventricolo laterale, costeggiandolo, termina a livello<br />

dei lobi temporale e occip<strong>it</strong>ale.<br />

Fascicolo occip<strong>it</strong>o-frontale inferiore. Decorre nella parte inferiore<br />

della capsula esterna:<br />

- origine: faccia laterale del lobo frontale.<br />

- Termine: facce inferiori dei lobi occip<strong>it</strong>ale e temporale.<br />

Fascicolo uncinato. Il fascicolo uncinato consta di due parti, che si<br />

uniscono tra loro solamente a livello dell’estrem<strong>it</strong>à anteriore del lobo<br />

dell’insula:<br />

1. stretto arco aperto in avanti che dalla superficie orb<strong>it</strong>ale del lobo<br />

frontale giunge alla circonvoluzione dell’ippocampo del lobo<br />

limbico.<br />

2. Dalla faccia laterale del lobo frontale si porta in maniera rettilinea<br />

alla faccia laterale del lobo temporale.<br />

Cingolo. È il fascio accolto nel lobo limbico, del quale segue<br />

l’andamento:<br />

- descrive un arco ampio aperto antero-inferiormente, seguendo il<br />

lobo limbico.<br />

- Percorre tutta la circonvoluzione del cingolo per piegare verso il<br />

basso e terminare nell’ippocampo.<br />

Sistemi commessurali.<br />

I sistemi commessurali sono sostanzialmente rappresentati dalla<br />

radiazione callosa, la quale è data dallo scomporsi del corpo calloso<br />

qualora entrante nel centro semiovale:<br />

- i fasci nascono da piccole e medie cellule piramidali della<br />

corteccia cerebrale<br />

- si portano nelle zone simmetriche e non dell’emisfero<br />

controlaterale.<br />

Dal tronco. I fasci che fuoriescono dal tronco del corpo calloso, ovvero<br />

la sua parte media, hanno disposizione a ventaglio in entrambi i piani di<br />

sezione, intersecando fasci di proiezione e di associazione.<br />

Dallo splenio. Dalla parte posteriore (splenio) del corpo calloso<br />

irradiano fibre che si portano verso il polo occip<strong>it</strong>ale:<br />

- le fibre nervose che fuoriescono dallo splenio entro i due emisferi<br />

descrivono un ampio arco aperto posteriormente, il forceps<br />

major.<br />

Dal ginocchio. Le fibre che dipartono dalla porzione anteriore del corpo<br />

calloso, il ginocchio, si portano verso il polo frontale:<br />

- nel complesso dei due emisferi, formano un arco più ristretto<br />

rispetto a quello dello splenio: forceps minor.<br />

Sistemi di proiezione e cost<strong>it</strong>uzione della capsula interna.


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nervoso

 110
 Anatomia
del
s<br />

I sistemi di proiezione e di cost<strong>it</strong>uzione della capsula interna formano,<br />

entro il centro semiovale, la corona raggiata:<br />

- ha la forma di un ventaglio molto ampio, la cui apertura si<br />

estende sotto la corteccia cerebrale<br />

- si estende dal polo frontale al polo occip<strong>it</strong>ale.<br />

- È in continu<strong>it</strong>à con la capsula interna.<br />

Procedendo in senso ventrodorsale, si possono distinguere quattro<br />

segmenti, in relazione con i differenti segmenti della capsula interna:<br />

- segmento anteriore<br />

- segmento medio<br />

- segmento posteriore<br />

- segmento inferiore.<br />

Segmento anteriore. Il segmento anteriore della corona radiata deriva<br />

dal braccio anteriore della capsula interna, e porta i seguenti fasci:<br />

- peduncolo anteriore del talamo: collega il talamo (nuclei DM)<br />

con la corteccia prefrontale. Fibre vanno anche dai nuclei<br />

anteriori del talamo alla corteccia cingolata.<br />

- Fascio cortico-pontino frontale dell’Arnold: dall’area motrice<br />

secondaria passa attraverso il peduncolo cerebrale per recarsi ai<br />

nuclei basilari del ponte.<br />

Segmento medio. Il segmento medio deriva dal ginocchio e dal braccio<br />

posteriore della capsula interna. A tale segmento appartengono i fasci:<br />

- fascio piramidale: principale via del movimento.<br />

- Fibre cortico-rubre: dalla corteccia telencefalica al nucleo rosso<br />

del mesencefalo.<br />

- Peduncolo medio del talamo: comprende differenti<br />

fascicolazioni, quali<br />

o Radiazione sens<strong>it</strong>iva: dal nucleo ventrale posteriore del<br />

talamo si reca all’area sens<strong>it</strong>iva primaria (aree 1, 2, 3) del<br />

lobo parietale.<br />

o Fibre talamo corticali: dal nucleo ventrale laterale del<br />

talamo si portano alla corteccia cerebrale delle aree<br />

motrici primaria (area 4) e secondaria (area 6).<br />

Segmento posteriore. Il segmento posteriore, che deriva dal segmento<br />

retro lenticolare della capsula interna, è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o fondamentalmente dal<br />

peduncolo posteriore del talamo:<br />

- questo contiene sostanzialmente la radiazione ottica del<br />

Gratiolet, che dal corpo genicolato laterale del talamo si porta<br />

all’area ottica primaria del lobo occip<strong>it</strong>ale (area 17).<br />

Segmento inferiore. Tale segmento, che è la prosecuzione del<br />

segmento sottolenticolare della capsula interna, consta dei seguenti<br />

fasci principali:<br />

- radiazione acustica: dal corpo genicolato mediale del talamo<br />

(proveniente dal tubercolo genicolato inferiore) si reca all’area<br />

acustica primaria (aree 41 e 42) nel lobo temporale.<br />

- Fascio cortico-pontino: originato dalla corteccia cerebrale del<br />

lobo temporale si porta ai nuclei basilari del ponte.


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del
sistema
nervoso

 111
 Anatomia
del
s<br />

Formazioni commissurali interemisferiche.<br />

Le formazioni interemisferiche del telencefalo sono strutture impari,<br />

mediane e interposte tra i due emisferi:<br />

- commessure del telencefalo:<br />

o corpo calloso<br />

o fornice<br />

o commessura anteriore.<br />

- Setto pellucido.<br />

Corpo calloso.<br />

Il corpo calloso è la maggiore tra le commessure del telencefalo e<br />

rappresenta la formazione commessurale propria della neocorteccia<br />

(isocortex).<br />

È una spessa lamina di sostanza bianca, tesa in profond<strong>it</strong>à all’interno<br />

della fessura interemisferica, tra le facce mediali dei due emisferi, nei<br />

quali si addentra in corrispondenza del loro ilo:<br />

- In sezione sag<strong>it</strong>tale appare come un corpo allungato e incurvato<br />

con concav<strong>it</strong>à inferiore (lunghezza: 8-9 cm, spessore 15-8 mm)<br />

- Sono distinguibili tre porzioni del corpo calloso:<br />

o Splenio del corpo calloso: è la parte posteriore, ricurva<br />

verso il basso.<br />

o Tronco del corpo calloso: è la parte media, sottile ed<br />

allungata.<br />

o Ginocchio del corpo calloso: è la porzione anteriore,<br />

che compie un angolo stretto verso il basso.<br />

Rostro del corpo calloso: è la prosecuzione del<br />

ginocchio, con una punta rivolta verso l’indietro.<br />

Lamina rostrale: prosegue il rostro, portandosi<br />

dietro la commessura anteriore. Si congiunge alla<br />

lamina terminale, chiudendo anteriormente il III<br />

ventricolo.<br />

Il corpo calloso presenta 2 facce, quella superiore e quella inferiore:<br />

- faccia superiore: è larga circa 1,5 cm e rivolta cerso la<br />

profond<strong>it</strong>à della fessura interemisferica. È ricoperta dall’indusium<br />

griseum, un piccolo straterello di sostanza grigia dell’ippocampo<br />

dorsale.<br />

- Faccia inferiore: forma una concav<strong>it</strong>à in senso sag<strong>it</strong>tale rivolta<br />

verso il basso ed è poco convessa in senso trasversale. È larga<br />

cm, poiché si continua anche negli emisferi cerebrali, dove forma<br />

le pareti superiori del corno frontale della cella media dei 2<br />

ventricoli laterali.<br />

o Rapporti della faccia inferiore.<br />

Con la sua parte mediana è aderente alla faccia<br />

superiore del fornice (indietro) e con il margine<br />

superiore del setto pellucido (in avanti).<br />

Con le parti laterali forma il tetto della cella media<br />

e del corno frontale del III ventricolo.<br />

Da ciascun lato, il corpo calloso si continua dentro il centro semiovale<br />

dell’emisfero:<br />

- espande le sue fibre nervose, che vanno a formare la radiazione<br />

callosa.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 112
 Anatomia
del
s<br />

Fornice.<br />

Il fornice è una lamina di sostanza bianca triangolare con base<br />

posteriore che si dispone quasi orizzontalmente al di sotto del corpo<br />

calloso.<br />

Il fornice permette di considerare due facce:<br />

- faccia superiore<br />

- faccia inferiore<br />

La faccia superiore del fornice:<br />

- indietro: aderisce strettamente alla faccia inferiore del corpo<br />

calloso<br />

- in avanti: si allontana dal corpo calloso e prende rapporto con il<br />

margine postero-inferiore del setto pellucido.<br />

- Sui lati: sporge nei ventricoli laterali, al di sotto dell’ependima,<br />

contribuendo a formare il pavimento della cella media.<br />

La faccia inferiore del fornice è in rapporto per tutta la sua estensione<br />

con la tela corioidea del III ventricolo:<br />

- nella sua parte media forma la vola del III ventricolo<br />

- le parti laterali si adagiano sopra i talami.<br />

Nella parte posteriore il fornice risulta formato sui lati da due benderelle<br />

bianche appiatt<strong>it</strong>e, dette gambe del fornice:<br />

- convergono dall’indietro in avanti verso la linea mediana, fino a<br />

toccarsi tra loro<br />

- tra le due gambe vi sono numerosi fascetti di fibre mieliniche che<br />

vanno a cost<strong>it</strong>uire lo psalterium.<br />

o Lo psalterium rappresenta la commessura armonica,<br />

ovvero fasci mielinici che mettono in collegamento<br />

l’ippocampo ventrale con quello del lato opposto.<br />

- Ciascuna gamba del fornice è la prosecuzione della fimbria<br />

dell’ippocampo che ne è sottostante, passante posteriormente al<br />

talamo.<br />

Le due gambe del fornice proseguono verso l’alto e in avanti si<br />

accollano tra loro, formando il corpo del fornice.<br />

Il corpo anteriormente si divide in due cordoni bianchi di forma cilindrica,<br />

le colonne del fornice:<br />

- piegano verso il basso in corrispondenza della parete inferiore<br />

del III ventricolo<br />

- divergono e passano anteriormente alla commessura anteriore.<br />

- Queste piegano in basso e verso l’indietro, andando a<br />

raggiungere i corpi mammillari da ciascun lato.<br />

Il fornice accoglie i seguenti fasci di fibre:<br />

- fascio mammillare del fornice: detto anche fascio ippocampomammillare,<br />

che dall’ippocampo ventrale si porta al corpo<br />

mammillare dell’ipotalamo.<br />

- Fascio olfattivo del corno di Ammone: collega l’ippocampo<br />

ventrale con il lobo olfattivo e la sostanza perforata anteirore.<br />

- Fibre della commessura armonica: formano lo psalterium.,<br />

quindi il fornice è la formazione commessurale<br />

dell’archicorteccia.<br />

Commessura anteriore.<br />

La commessura anteriore è un cordone bianco, del diametro di 4-5 mm<br />

teso tra i due emisferi cerebrali in corrispondenza della parete anteriore<br />

del III ventricolo:<br />

- posto anteriormente alle colonne del fornice


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 Anatomia
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sistema
nervoso

 113
 Anatomia
del
s<br />

- consta di due fasci che si uniscono nella loro parte media:<br />

o anteriore: molto sottile, forma un’ansa a concav<strong>it</strong>à<br />

anteriore e collega tra loro i due lobi olfattivi.<br />

o Posteriore: è di maggiori dimensioni e connette il lobulo<br />

dell’ippocampo e l’amigdala di un lato con il<br />

controlaterale.<br />

Setto pellucido.<br />

Il setto pellucido è una sottile lamina verticale s<strong>it</strong>uata nel piano sag<strong>it</strong>tale<br />

mediano:<br />

- si interpone tra il corpo calloso e il fornice, dove anteriormente<br />

queste due formazioni si allontanano tra loro.<br />

- Si adatta all’intervallo tra le due formazioni, avendo una forma di<br />

conseguenza.<br />

Il setto pellucido mostra:<br />

- due facce<br />

o destra<br />

o sinistra<br />

- tre margini<br />

o anteriore<br />

o superiore<br />

o infero-posteriore.<br />

Le due facce del setto pellucido danno sulla cav<strong>it</strong>à del corno frontale del<br />

ventricolo laterale, cost<strong>it</strong>uendone la parete mediale.<br />

Il margine superiore è rettilineo e aderisce alla faccia inferiore del corpo<br />

calloso. Stessa cosa per il margine anteriore, che si adatta alla<br />

concav<strong>it</strong>à del ginocchio del corpo calloso.<br />

Il margine infero-posteriore è concavo e si adatta alla faccia superiore<br />

del fornice.<br />

Il setto pellucido consta di due lamine miste di sostanza bianca e<br />

sostanza grigia:<br />

- le due lamine formano una cav<strong>it</strong>à interposta tra loro, la cav<strong>it</strong>à del<br />

setto pellucido.<br />

- Le pareti della cav<strong>it</strong>à sono rivest<strong>it</strong>e di sostanza grigia.<br />

Il principale sistema di fibre che entrano nel setto pellucido è la stria<br />

olfattiva mediale:<br />

- dal setto emanano fibre nervose che entrano nella stria midollare<br />

del talamo, per giungere nel nucleo dell’abenula dell’ep<strong>it</strong>alamo.


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sistema
nervoso

 114
 Anatomia
del
s<br />

Ventricoli cerebrali.<br />

I ventricoli cerebrali sono le cav<strong>it</strong>à scavate all’interno dell’encefalo:<br />

- sono intercomunicanti mediante fori<br />

- vi circola il liquido cefalo-rachidiano.<br />

Questi ventricoli sono:<br />

- IV ventricolo: in continu<strong>it</strong>à con il canale centrale del midollo<br />

spinale ed è compreso tra bulbo e ponte anteriormente e<br />

cervelletto posteriormente.<br />

- Aquedotto cerebrale di Silvio: percorre il mesencefalo,<br />

collegando III e IV ventricolo.<br />

- III ventricolo: scavato nel diencefalo<br />

- Ventricoli laterali: formazioni pari accolte nell’emisfero<br />

cerebrale, comunicanti con il III ventricolo tram<strong>it</strong>e il foro<br />

interemisferico di Monro.<br />

IV ventricolo.<br />

Il IV ventricolo è una cav<strong>it</strong>à impari che si trova in posizione mediana tra:<br />

- bulbo e ponte anteriormente<br />

- cervelletto posteriormente.<br />

Comunica inferiormente con il canale centrale del midollo spinale e<br />

superiormente con l’acquedotto di Silvio.<br />

Il IV ventricolo somiglia ad una fessura quasi verticale, lunga 3 cm e<br />

larga 2, che presenta:<br />

- parete posteriore, chiamata volta.<br />

- Parete anteriore, detta pavimento.<br />

- Quattro margini: due superiori e due inferiori<br />

- Quattro angoli: inferiore, superiore, due laterali.<br />

Il pavimento del IV ventricolo ha la forma di un rombo e risulta<br />

dall’unione di due triangoli s<strong>it</strong>uati uno sul bulbo e uno sul ponte:<br />

- il pavimento risulta percorso da un solco mediano, detto solco<br />

del calamo scr<strong>it</strong>torio.<br />

La volta del IV ventricolo è formata da due piani inclinati, che si<br />

incontrano in corrispondenza dell’ilo del cervelletto, formando un’angolo<br />

detto fastigio.<br />

Si possono pertanto individuare due versanti nella volta del IV ventricolo:<br />

- versante superiore: è dato lateralmente dai due peduncoli<br />

cerebellari superiori e nella parte mediale dal velo midollare<br />

superiore.<br />

- Versante inferiore: è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da differenti strati, che dalla<br />

profond<strong>it</strong>à alla superficie sono<br />

o Velo midollare posteriore: lamina di sostanza bianca<br />

proveniente dal cervelletto.<br />

o Membrana otturatoria (tectoria): un sottile strato di<br />

cellule ependimali.<br />

o Tela corioidea del IV ventricolo: formata dalla pia madre<br />

che si insinua, assieme a un grumo di vasi, tra la faccia<br />

inferiore del cervelletto e la membrana otturatoria.<br />

La tela corioidea del IV ventricolo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla pia madre che si<br />

addentra tra la faccia inferiore del cervelletto e la membrana otturatoria:<br />

- ha forma di un triangolo con apice inferiore e base superiore.<br />

- La tela corioidea mostra sulla faccia anteriore della cav<strong>it</strong>à i plessi<br />

corioidei del IV ventricolo, glomeruli vascolari che sporgono<br />

nella cav<strong>it</strong>à rivest<strong>it</strong>i dalla membrana otturatoria.<br />

- La tela corioidea è interrotta presso l’estrem<strong>it</strong>à inferiore dal foro<br />

del magendie, un foro che permette la fuoriusc<strong>it</strong>a di liquor nello<br />

spazio sottoaracnoidale.<br />

A livello degli angoli laterali sono presenti dei fori, detti fori di Luschka:<br />

- permettono la fuoriusc<strong>it</strong>a di liquido cefalorachidiano nello spazio<br />

sottoaracnoidale.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 115
 Anatomia
del
s<br />

Acquedotto cerebrale di Silvio<br />

L’acquedotto cerebrale di Silvio percorre tutto il mesencefalo, dal<br />

basso verso l’alto, decorrendo lungo il piano mediano.<br />

Questa cav<strong>it</strong>à mette in comunicazione il IV ventricolo con il III ventricolo,<br />

nei quali sono presenti i due orifizi inferiore e superiore<br />

rispettivamente:<br />

- misura in lunghezza circa 15 mm e 1-2 in larghezza<br />

- la forma muta a seconda del piano di sezione<br />

o comunque, la parte anteriore è sempre acuta, poiché è la<br />

prosecuzione del solco mediano del pavimento del IV<br />

ventricolo.<br />

III ventricolo.<br />

Il III ventricolo è una cav<strong>it</strong>à impari e mediana posta tra il talamo e<br />

l’ipotalamo e i relativi controlaterali, sotto il corpo calloso e il fornice.<br />

La cav<strong>it</strong>à comunica con:<br />

- acquedotto cerebrale di Silvio<br />

- ventricoli laterali, tram<strong>it</strong>e i fori interventricolari del Monro.<br />

Il ventricolo ha la forma di un imbuto con apice inferiore, di dimensioni:<br />

- lunghezza 2,5 cm.<br />

- altezza 2,5 cm.<br />

- Spessore 0,5 cm.<br />

Si possono distinguere nel III ventricolo:<br />

- 2 pareti laterali<br />

- una parete anteriore<br />

- una parete posteriore<br />

- un pavimento<br />

- una volta superiore.<br />

Ciascuna parete laterale è percorsa long<strong>it</strong>udinalmente dal solco<br />

ipotalamico del Monro, che si estende dall’acquedotto di Silvio al foro<br />

interventricolare:<br />

- la superficie sottostante a tale solco appartiene all’ipotalamo


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 116
 Anatomia
del
s<br />

- la superficie sovrastante appartiene al talamo.<br />

- Il foro interventricolare del Monro (che mette in comunicazione<br />

il III ventricolo con quello laterale) si trova all’estrem<strong>it</strong>à anteriore<br />

della parete laterale, dove si incontra con quella anteriore:<br />

o Il foro è circoscr<strong>it</strong>to dal polo anteriore del talamo (post) e<br />

in avanti dalla colonna del fornice.<br />

La parete posteriore è molto sottile, simile ad un margine:<br />

- in alto presenta la base dell’epifisi<br />

- al di sotto si trova la commessura posteriore, che appare come<br />

un cordone bianco teso trasversalmente.<br />

- Inferiormente alla commessura, vi è l’orifizio superiore in cui si<br />

apre l’acquedotto cerebrale.<br />

La parete anteriore del III ventricolo è anch’essa molto sottile:<br />

- cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a in alto dalle due colonne del fornice.<br />

o Queste divaricano verso i lati e verso il basso,<br />

circoscrivendo anteriormente il foro interventricolare<br />

o Nel loro decorso delim<strong>it</strong>ano uno spazio la cui profond<strong>it</strong>à è<br />

percorsa dalla commessura anteriore (che decorre<br />

innanzi alle colonne del fornice).<br />

- Al di sotto della commessura anteriore, la parete è data dalla<br />

lamina terminale, che inferiormente raggiunge il chiasma ottico.<br />

Il pavimento del III ventricolo si estende dalla parete posteriore a<br />

quella anteriore avendo l’aspetto di una fessura. È formata, in senso<br />

antero-posteriore, da:<br />

- chiasma ottico, congiungendosi con la lamina terminale<br />

- tuber cinereum<br />

- corpi mammillari<br />

- sostanza perforata posteriore.<br />

La volta del III ventricolo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla lamina corioidea ep<strong>it</strong>eliale,<br />

uno strato di cellule ependimali in continu<strong>it</strong>à con quelle che rivestono le<br />

altre pareti della cav<strong>it</strong>à del ventricolo:<br />

- la lamina corioidea ep<strong>it</strong>eliale è applicata alla faccia inferiore della<br />

tela corioidea del III ventricolo,<br />

o questa è formata dalla pia madre che si insinua dentro la<br />

fessura trasversa del cervello tra lo splenio del corpo<br />

calloso e la lamina quadrigemina<br />

o questa si spinge fino a sotto il fornice.<br />

La tela corioidea del III ventricolo presenta sul versante inferiore una<br />

serie di vasi addensati, i plessi corioidei del III ventricolo:<br />

- sporgono nella cav<strong>it</strong>à del ventricolo rivest<strong>it</strong>i dalla sola lamina<br />

corioidea ep<strong>it</strong>eliale<br />

La tela corioidea del III ventricolo non ne cost<strong>it</strong>uisce solo la volta, ma si<br />

espande da ciascun lato:<br />

- si porta tra il fornice e la faccia superiore del talamo fino a<br />

raggiungere il ventricolo laterale.<br />

- Del ventricolo laterale forma il braccio superiore del plesso<br />

corioideo laterale della cella media.<br />

Ventricoli laterali.<br />

I due ventricoli laterali (destro e sinistro) sono due formazioni<br />

ventricolari pari poste all’interno di ciascun emisfero cerebrale:<br />

- comunicano con il III ventricolo tram<strong>it</strong>e il foro interventricolare<br />

di Monro, posto anteriormente nel III ventricolo.<br />

- Sono paragonabili a strette fessure che descrivono un’ellissi<br />

incompleta (aperta in avanti e in basso).<br />

- Circondano il talamo e il nucleo caudato sopra e indietro.<br />

Nel ventricolo laterale si possono distinguere:<br />

- braccio superiore: al di sopra del talamo e del nucleo caudato.<br />

- Braccio inferiore: sotto il talamo e il nucleo caudato<br />

- Crocicchio ventricolare: zona che si trova in corrispondenza<br />

del polo posteriore del talamo, in cui si uniscono i due bracci.<br />

- Braccio posteriore: tronco di cav<strong>it</strong>à che si diparte dal crocicchio<br />

e penetra nel lobo occip<strong>it</strong>ale.


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del
sistema
nervoso

 117
 Anatomia
del
s<br />

Braccio superiore del ventricolo laterale.<br />

Il braccio superiore è lungo 6-7 cm. È diviso da un piano frontale<br />

passante per il foro interventricolare in:<br />

- corno frontale: parte anteriore al piano<br />

- cella media: parte retrostante al piano di sezione.<br />

Il corno frontale è incurvato con concav<strong>it</strong>à rivolta lateralmente. Ha<br />

forma grossomodo triangolare, mostrando tre pareti:<br />

- parete superiore: data dalla faccia inferiore del corpo calloso,<br />

che si ripiega in avanti nel ginocchio, il quale avvolge il corno<br />

frontale del braccio anteriore.<br />

- Parete infero-laterale: cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla testa del nucleo caudato.<br />

- Parete mediale: è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dal setto pellucido in alto e dalle<br />

colonne del fornice in basso.<br />

La cella media del ventricolo laterale appare come una fessura<br />

orizzontale, se vista in sezione laterale, larga 1,5 cm.<br />

La cella mostra due pareti:<br />

- parete superiore: formata dalla faccia inferiore del corpo<br />

calloso.<br />

- Parete inferiore: in senso latero-mediale è data dal tronco del<br />

nucleo caudato e dalla faccia superiore del talamo, dal contorno<br />

laterale del fornice.


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 118
 Anatomia
del
s<br />

il confine tra nucleo caudato e talamo è segnato long<strong>it</strong>udinalmente da un<br />

solco, il solco opto-striato, con due formazioni che cost<strong>it</strong>uiscono la<br />

stria terminale:<br />

- tenia semicircolare, fascetto di fibre nervose che proviene dal<br />

nucleo amigdaloideo<br />

- sopra la tenia decorre la vena terminale, ricoperta da un<br />

ispessimento dell’ependima, la lamina cornea.<br />

Sulla volta della cella media è visibile il braccio superiore del plesso<br />

corioideo laterale:<br />

- è una dipendenza della tela corioidea del III ventricolo, che si<br />

insinua tra il talamo e il fornice.<br />

- Tutte le pareti sono rivest<strong>it</strong>e da ependima, il quale presenta degli<br />

ispessimenti laterali.<br />

Braccio inferiore del ventricolo laterale.<br />

Il braccio inferiore del ventricolo laterale è anche detto corno<br />

temporale:<br />

- fessura lunga 4 cm che si dirige dal crocicchio ventricolare verso<br />

il polo temporale dell’emisfero cerebrale, passando in vicinanza<br />

del margine infero-mediale dell’emisfero.<br />

- Descrive una ampia curva aperta superiormente.<br />

Il corno temporale presenta:<br />

- parete supero-laterale.<br />

- parete infero-mediale.<br />

La parete supero-laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da:<br />

- tapetum, lamina di sostanza bianca formata da fascio occip<strong>it</strong>o<br />

frontale e radiazione callosa<br />

- coda del nucleo caudato: posta medialmente al braccio<br />

inferiore.<br />

La parete infero-mediale è formata:<br />

- dal corno d’ammone, formazione che forma un grosso rilievo<br />

dell’ippocampo ventrale<br />

- dalla fimbria dell’ippocampo, s<strong>it</strong>uata medialmente al corno<br />

d’ammone.<br />

In corrispondenza de margine mediale del corno temporale del ventricolo<br />

laterale, la pia madre che tappezza la parete laterale della fessura<br />

trasversa del cervello del Bichat, si affonda:<br />

- l’introflessione della pia madre cost<strong>it</strong>uisce il braccio inferiore del<br />

plesso corioideo laterale, in quale è rivest<strong>it</strong>o dall’introflessione<br />

dell’ependima nel margine mediale.<br />

Braccio posteriore del ventricolo laterale.<br />

Il braccio posteriore del ventricolo laterale è una cav<strong>it</strong>à incurvata<br />

medialmente che, per 2-3 cm, si affonda verso il polo occip<strong>it</strong>ale.<br />

Presenta tre pareti:<br />

- parete supero-laterale: è in continuazione con la parete superolaterale<br />

del corno temporale (braccio inferiore), quindi è rivest<strong>it</strong>a<br />

dal tapetum.<br />

- Parete mediale: presenta due rilievi orizzontali sovrapposti<br />

o Bulbo del corno occip<strong>it</strong>ale: è il rilievo superiore,<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalle fibre del forceps major (dallo splenio del<br />

corpo calloso si portano verso il polo occip<strong>it</strong>ale).<br />

o Calcar avis: espressione ventricolare della scissura<br />

calcarina.<br />

- Parete inferiore: data dall’eminenza collaterale, rilievo dovuto<br />

alla scissura collaterale, che vi decorre al di sotto.<br />

Plesso corioideo laterale.<br />

Il plesso corioideo laterale è un lungo cordone rossastro e granuloso,<br />

accolto nel ventricolo laterale:<br />

- inizia a livello del foro interventricolare<br />

- si spinge sulla parete inferiore della cella media del braccio<br />

anteriore del ventricolo laterale<br />

- passa nel crocicchio, circondando il polo posteriore del talamo.<br />

- Si continua nel corno temporale (braccio inf.) adagiato sopra la<br />

fimbria e il corno d’Ammone.<br />

Descrive una U aperta anteriormente, avendo un braccio superiore (nella<br />

cella media) e uno inferiore (nel corno temporale).<br />

Il plesso corioideo laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla pia madre che si spinge nel<br />

ventricolo laterale, ove sporge rivest<strong>it</strong>a dall’ependima:


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 119
 Anatomia
del
s<br />

- entra come espansione della tela corioidea del III ventricolo,<br />

insinuandosi tra talamo e fornice.<br />

- Nel corno temporale arriva passando per la parte laterale della<br />

fessura trasversa del cervello del Bichat, sollevando l’ependima<br />

del margine mediale del braccio inferiore.<br />

Meningi.<br />

Le meningi sono tre membrane connettivali che avvolgono l’encefalo e il<br />

midollo spinale, oltre al primo tratto dei nervi che emergono dal<br />

nevrasse.<br />

Poiché vi sono meningi che rivestono sia l’encefalo che il midollo<br />

spinale, si distingue in:<br />

- meningi encefaliche<br />

- meningi spinali.<br />

Queste meningi sono simili dal punto di vista strutturale e in in continu<strong>it</strong>à<br />

a livello del grande foro occip<strong>it</strong>ale, ma presentano delle differenze<br />

soprattutto per i rapporti che prendono con il conten<strong>it</strong>ore osseo.<br />

Dall’esterno all’interno si distinguono:<br />

- dura madre: connettivo fibroso, ricco in fibre elastiche.<br />

- Aracnoide: seconda meninge, caratterizzata da un connettivo<br />

più lasso<br />

- Pia madre: meninge più interna, connettivo lasso.<br />

Le membrane meningee contribuiscono a delim<strong>it</strong>are spazi che<br />

dall’esterno all’interno sono:<br />

- spazio epidurale: s<strong>it</strong>uato all’esterno della dura madre, tra il<br />

periostio interno e la dura.<br />

- Spazio sottodurale o infradurale: tra la dura madre e<br />

l’aracnoide.<br />

- Spazio subaracnoideo: tra l’aracnoide e la pia madre,<br />

contenente il liquor e caratterizzato da trabecole connettivali.<br />

Il ruolo funzionale delle meningi è:<br />

- dura madre: proteggere il nevrasse.<br />

- Aracnoide e pia madre: formare la barriera ematoencefalica e<br />

produrre liquido cefalorachidiano.


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nervoso

 120
 Anatomia
del
s<br />

Struttura e configurazione delle meningi encefaliche.<br />

Dura madre encefalica.<br />

La dura madre encefalica riveste la cav<strong>it</strong>à cranica ed è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da<br />

due strati:<br />

- strato periostale: strato esterno, aderente al periostio della<br />

cav<strong>it</strong>à craica<br />

- strato meningeo propriamente detto: strato più interno.<br />

Questi due strati sono normalmente fusi tra loro, ma si separano in<br />

alcune aree per accogliere i seni della dura madre:<br />

- vasi venosi che drenano il sangue dall’encefalo.<br />

Lo strato periostale aderisce al periostio della cav<strong>it</strong>à cranica<br />

(endocranio), presentando maggiore aderenza:<br />

- lungo le suture<br />

- a livello della base cranica<br />

- lungo il forame occip<strong>it</strong>ale.<br />

o Eccezione nella zona del Marchant: dal margine<br />

posteriore delle piccole ali dello sfenoide al solco<br />

occip<strong>it</strong>ale interno.<br />

o Con l’invecchiamento anche queste aree si ispessiscono.<br />

Dallo strato meningeo partono setti che si addentrano nella cav<strong>it</strong>à<br />

cranica e la suddividono in logge.<br />

Questi setti hanno lo scopo principale di mantenere la<br />

compartimentazione degli apparati e lim<strong>it</strong>are gli spostamenti<br />

dell’encefalo.<br />

I setti sono soprannominati:<br />

- falci: se hanno andamento sag<strong>it</strong>tale<br />

- tende o tentori: se hanno andamento orizzontale.


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 121
 Anatomia
del
s<br />

1. La falce cerebrale è una spessa piega falciforme estesa<br />

sag<strong>it</strong>talmente sulla linea mediana:<br />

- dall’osso frontale all’osso occip<strong>it</strong>ale<br />

- accolta nella fessura interemisferica dei lobi telencefalici.<br />

- La base posteriore si inserisce sulla faccia superiore del tentorio<br />

del cervelletto.<br />

- Le facce laterali sono in rapporto con le facce mediali dei due<br />

emisferi.<br />

- Il margine superiore è convesso e si inserisce sulla superficie<br />

superiore del cranio.<br />

o È per la maggior parte sdoppiato nelle due lamine<br />

(periostale e propriamente detta) poiché accoglie il seno<br />

sag<strong>it</strong>tale superiore.<br />

o È adeso al solco sag<strong>it</strong>tale.<br />

- L’apice anteriore termina nel foro cieco, anteriormente alla crista<br />

galli dell’etmoide.<br />

2. La falce cerebellare è un sepimento mediano s<strong>it</strong>uato sotto il tentorio<br />

del cervelletto e sporge in avanti verso l’incisura posteriore del<br />

cervelletto:<br />

- la base aderisce alla superficie inferiore del tentorio del<br />

cervelletto.<br />

- L’apice termina in corrispondenza del grande foro occip<strong>it</strong>ale.<br />

- Il margine anteriore è concavo e libero<br />

- Il margine posteriore è convesso e si inserisce sulla cresta<br />

occip<strong>it</strong>ale interna<br />

o È sdoppiato e contiene al suo interno il seno occip<strong>it</strong>ale.<br />

3. Il tentorio del cervelletto, localizzato nella fossa cranica inferiore , è<br />

un setto trasversale a forma di mezza luna che:<br />

- copre il cervelletto inferiormente<br />

- da appoggio ai lobi occip<strong>it</strong>ali dei due emisferi cerebrali.<br />

Questo setto presenta due facce:


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 122
 Anatomia
del
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- faccia superiore: al centro aderisce la base della falce<br />

cerebrale.<br />

- Faccia inferiore: da adesione, nella sua porzione mediana, alla<br />

falce cerebellare.<br />

I due margini del tentorio sono:<br />

- margine anteriore: è concavo e delim<strong>it</strong>a, assieme al dorso della<br />

sella turcica il forame ovale del Pacchioni, in cui si affacciano:<br />

o la parte anteriore della superficie superiore del verme,<br />

o la porzione dorsale del mesencefalo,<br />

o le arterie cerebrali posteriori.<br />

- Margine posteriore: è convesso e sdoppinandosi si inserisce:<br />

o Anteriormente sul margine superiore della piramide del<br />

temporale, accogliendo il seno petroso superiore,<br />

o Posteriormente sul solco trasverso della squama<br />

dell’occip<strong>it</strong>ale, accogliendo il seno trasverso.<br />

A livello dell’apice della piramide del temporale, la dura madre forma un<br />

recesso, detto cavo trigeminale, che accoglie il ganglio semilunare del<br />

Gasser, da cui il trigemino si divide.<br />

4. Il diaframma della sella (o tenda dell’ipofisi) è una piccola piega<br />

orizzontale che chiude superiormente la sella turcica:<br />

- rimane solamente un piccolo foro per il passaggio dell’infundibolo<br />

e del peduncolo ipofisario<br />

- aderisce ai margini della sella turcica.<br />

NOTA CLINICA. Il diaframma della sella è divenuto molto importante<br />

chirurgicamente in segu<strong>it</strong>o all’aumento del numero di interventi di<br />

ipofisectomia esegu<strong>it</strong>i per asportare adenomi ipofisari:<br />

- questi spesso causano disturbi clinici che provocano una<br />

compressione del diaframma verso il chiasma dei nervi ottici che<br />

lo sovrasta.<br />

5. La tenda del bulbo olfattivo è un piccolo sepimento di dura madre<br />

che protegge il bulbo olfattivo posandosi sulla lamina cribrosa<br />

dell’etmoide.<br />

Aracnoide encefalica.<br />

L’aracnoide è una sottile membrana trasparente che avvolge<br />

completamente l’encefalo e non si insinua nei solchi e nelle scissure:<br />

- penetra nelle fessure sag<strong>it</strong>tali degli emisferi cerebrali e<br />

cerebellari, nella fessura orizzontale tra gli emisferi cerebrali e<br />

cerebellari.<br />

L’aracnoide passa sopra alle scissure e ai solchi, nei quali invece si<br />

approfonda la pia madre:<br />

- si formano dei compartimenti allungati dello spazio sub<br />

aracnoideo, detti fiumi, entro i quali decorrono numerosi vasi<br />

sanguigni.<br />

- Vasi e nervi nello spazio subaracnoideo sono connessi alla pia e<br />

all’aracnoide da piccole trabecole e rivest<strong>it</strong>e da un sottile strato di<br />

cellule di derivazione leptomeningea.<br />

Soprattutto a livello della base cranica, l’aracnoide e la pia sono<br />

separate da spazi slargati di varia grandezza nello spazio<br />

subaracnoideo, dette cisterne:<br />

- cisterna cerebellomidollare (o magna): ha forma triangolare ed<br />

è s<strong>it</strong>uata tra la faccia dorsale del tratto caudale del bulbo e la<br />

faccia inferiore del cervelletto.<br />

o Tale cisterna comunica con il IV ventricolo tram<strong>it</strong>e il foro<br />

mediano di Magendie e i fori laterali di Luschka.<br />

o Può essere esegu<strong>it</strong>o il prelievo di liquor.<br />

- Cisterna silviana: formata per il passaggio dell’aracnoide al di<br />

sopra della scissura laterale, in cui passa sulla parte basale della<br />

scissua l’arteria cerebrale media.<br />

Sono presenti altre numerosissime cisterne, che si formano per il<br />

passaggio difforme dell’aracnoide e della pia madre tra loro.<br />

I villi e granulazioni dell’aracnoide sono piccole evaginazioni<br />

dell’aracnoide che racchiudono un piccolo diverticolo di spazio<br />

subaracnoideo:


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 123
 Anatomia
del
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- presentano un peduncolo e un grumo/granulo all’apice<br />

dell’estroflessione<br />

- sono la principale sede del riassorbimento del liquor<br />

- presenti in gran numero in prossim<strong>it</strong>à dei seni, in particolare a<br />

livello del seno sag<strong>it</strong>tale superiore.<br />

Pia madre encefalica.<br />

La pia madre aderisce strettamente a tutta la superficie dell’encefalo ed<br />

è in continuazione con quella che avvolge il midollo spinale:<br />

- differisce da quella del midollo spinale per la maggiore<br />

vascolarizzazione<br />

- penetra nei solchi e nelle scissure<br />

- a livello della volta del III e IV ventricolo è in diretto contatto con<br />

l’ependima, partecipando alla formazione di tele e plessi<br />

corioidei.<br />

- Le cellule della pia possono essere in uno o più strati.<br />

La pia madre è separata dai tessuti sottostanti dallo spazio subpiale,<br />

compreso tra la superficie interna della pia madre e la membrana basale<br />

della glia lim<strong>it</strong>ante encefalica:<br />

- si trovano piccole fibre collagene e piccoli vasi arteriosi e venosi<br />

connessi con le arteriole perforanti nel tessuto nervoso.<br />

La pia madre è innervata da fibre provenienti dal plesso simpatico<br />

pericarotideo e da alcuni nervi encefalici.<br />

La pia madre è disposta tra i vasi dello spazio subaracnoideo e quelli<br />

subpiali e periva scolari formando una barriera, che:<br />

- impedisce a farmaci o altre sostanze di penetrare negli spazi<br />

periva scolari encefalici.<br />

- Le cellule piali avvolgono anche le arteriole che si immettono nel<br />

tessuto nervoso, accompagnandole fino ai capillari<br />

o Permettono di regolare la comunicazione tra sangue e<br />

tessuti, lim<strong>it</strong>ando la diffusione di neurotrasmett<strong>it</strong>ori<br />

impropri all’interno del tessuto nervoso<br />

o Le venule ne sono prive.<br />

Struttura e configurazione delle meningi spinali.<br />

Dura madre spinale.<br />

A livello del grande forame occip<strong>it</strong>ale, la dura madre encefalica<br />

trapassa nella dura madre spinale:<br />

- lo strato periostale della dura aderisce al periostio del canale<br />

vertebrale<br />

- si forma lo spazio epidurale, tra lo strato periostale e quello<br />

meningeo della dura madre.<br />

La dura madre spinale cost<strong>it</strong>uisce una guaina tubulare di tessuto<br />

connettivo lamellare, detta sacco durale, contenente fibre elastiche e<br />

vasi sanguigni attorno al midollo spinale e al filum terminale (cauda<br />

equina):<br />

- fissato superiormente al grande foro occip<strong>it</strong>ale<br />

- in rapporto anteriormente con il legamento long<strong>it</strong>udinale anteriore<br />

delle vertebre<br />

- in rapporto posteriormente con i legamenti gialli.<br />

- tessuto adiposo e i plessi venosi contenuti nello spazio epidurale.<br />

Per la maggiore adesione della dura madre ai legamenti sono presenti i<br />

legamenti vertebrodurali:<br />

- anteriori, fissano al legamento long<strong>it</strong>udinale posteriore<br />

- posteriori, fissano al legamento giallo<br />

- laterali, fissano all’arco vertebrale.<br />

A livello della L2 o L3 la dura madre si fonde con le altre meningi spinali<br />

in una guaina unica, il cono durale:<br />

- riveste il filum terminale<br />

- finisce alla faccia posteriore del coccige, dove si perde nel<br />

periostio.<br />

La dura madre spinale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da strati concentrici di connettivo<br />

lamellare:<br />

- fasci di fibre collagene long<strong>it</strong>udinali, trasversali e obliqui.<br />

- Rete di fibre elastiche.<br />

Vascolarizzazione:


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 124
 Anatomia
del
s<br />

- arterie: le arterie radicolari formano due reti sulla superficie della<br />

dura madre<br />

- vene: sboccano nelle vene radicolari e successivamente nei<br />

plessi venosi vertebrali interni.<br />

- Vasi linfatici: mancanti.<br />

Aracnoide spinale.<br />

L’aracnoide spinale è una sottile membrana traslucida nella quale si<br />

distinguono due foglietti:<br />

- foglietto parietale: accollato alla superficie profonda della dura<br />

madre<br />

- foglietto viscerale: strato che è un<strong>it</strong>o al foglietto parietale da<br />

numerose trabecole aracnoidali.<br />

Tra la dura madre e l’aracnoide vi è uno spazio virtuale, lo spazio<br />

subdurale spinale.<br />

I vasi che penetrano nello spazio subaracnoideo spinale sono avvolti da<br />

un sottile involucro dell’aracnoide.<br />

Nello spazio subaracnoideo circola il liquido cefalorachidiano:<br />

- in alto, lo spazio subaracnoideo è in continu<strong>it</strong>à con quello<br />

encefalico<br />

- in basso, termina con la cisterna terminale, s<strong>it</strong>uata tra il cono<br />

terminale e l’estrem<strong>it</strong>à caudale del canale vertebrale (L1-2 – S2)<br />

o in tale cisterna si è sol<strong>it</strong>i prelevare il liquor, mediante la<br />

rachicentesi.<br />

L’aracnoide è stabilizzato in alcuni punti da alcuni legamenti:<br />

- legamento leptomeningeo posteriore: sottile piega sag<strong>it</strong>tale<br />

mediana che collega l’aracnoide con la pia madre, a livello del<br />

solco mediano posteriore del midollo.<br />

- Legamento leptomeningeo posterolaterale: è più sottile e più<br />

cribrato, a livello delle emergenze delle radicole posteriori dei<br />

nervi spinali.<br />

- Legamento leptomeningeo anteriore: scarsamente presente, a<br />

livello della fessura mediana anteriore.<br />

Questi legamenti nascono da una lamina cribrosa detta strato<br />

leptomeningeo intermedio, presente nello spazio subaracnoideo:<br />

- formato da due foglietti talora separati e talora un<strong>it</strong>i:<br />

o lamina esterna: adesa all’aracnoide<br />

o lamina interna: in rapporto con vasi e radici dei nervi<br />

spinali dello spazio subaracnoideo spinale.<br />

- Agisce come un diaframma che ammortizza le correnti di liquor.<br />

Lo spazio subaracnoideo spinale è attraversato dalle radici dei nervi<br />

spinali:<br />

- queste sono avvolte dal foglietto viscerale dell’aracnoide, che ne<br />

forma una guaina.<br />

- L’aracnoide ha un aspetto spongioso, dovuto a vasi entranti e<br />

uscenti (dura midollo, midollo-dura) e a tratti connettivali.<br />

L’aracnoide è formato da:<br />

- fasci di collagene<br />

- fibre elastiche<br />

- cellule mesenchimali appiatt<strong>it</strong>e che tappezzano le pareti (erano<br />

l’abbozzo del sistema nervoso centrale).<br />

Pia madre spinale.<br />

La pia madre spinale è la più interna delle meningi e aderisce<br />

intimamente al midollo spinale e al filum terminale.<br />

Presenta due superfici:<br />

- interna<br />

- esterna, separata dall’aracnoide dallo spazio subaracnoideo.<br />

Dalla superficie esterna si distaccano i legamenti denticolati destri e<br />

sinistro, che disposti frontalmente, uniscono la pia alla dura madre:<br />

- decorrono tra le emergenze delle radicole posteriori e quelle delle<br />

anteriori.<br />

- Sono generalmente 21 per lato<br />

o Il primo incrocia l’arteria vertebrale, nel punto in cui<br />

questa perfora la dura madre<br />

o L’ultimo è a livello del foro d’usc<strong>it</strong>a del 12 nervo toracico o<br />

del primo lombare.<br />

La superficie interna della pia madre aderisce alla sostanza bianca del<br />

midollo spinale per mezzo della glia marginale:


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 125
 Anatomia
del
s<br />

- si approfonda nella fessura mediana<br />

- passa a ponte sul setto mediano posteriore<br />

Il setto mediano posteriore e quelli primari e secondari, che<br />

accompagnano i vasi nella sostanza bianca, sono di natura gliale e non<br />

derivano dalla pia meningea.<br />

Nella pia madre spinale vi sono due strati:<br />

- esterno: da cui dipendono i legamenti denticolati, formato da<br />

fibre collagene long<strong>it</strong>udinali.<br />

- Pia intima: strato interno, formato da esili fascetti di collagene ad<br />

andamento circolare<br />

o Tra i due strati probabile spazio linfatico.<br />

La principale funzione della pia madre è di barriera meccanica tra:<br />

- lo spazio subaracnoideo<br />

- spazi subpiale e perivascolare.<br />

La pia madre è irrorata dai rami delle arterie spinali. È innervata da:<br />

- rami sens<strong>it</strong>ivi provenienti dalle radici posteriori<br />

- rami meningei dei nervi spinali<br />

Liquido cefalorachidiano.<br />

Il liquido cefalorachidiano è un liquido incolore e limpido contenuto:<br />

- nei ventricoli<br />

- nello spazio sottoaracnoidale<br />

- nel canale centrale del midollo spinale.<br />

La funzione primaria è quella di mantenere l’equilibrio osmotico degli<br />

elementi nervosi.<br />

Altre funzioni sono:<br />

- formare un cuscinetto liquido a funzione protettiva attorno al<br />

nevrasse<br />

- ricevere la linfa dal tessuto nervoso, eliminando i prodotti del suo<br />

metabolismo.<br />

Il liquor è secreto dai plessi corioidei all’interno dei ventricoli cerebrali,<br />

soprattutto in corrispondenza dei ventricoli laterali, dove i plessi corioidei<br />

sono maggiormente sviluppati:<br />

- dai ventricoli laterali al III ventricolo attraverso il foro<br />

interventricolare di Monro<br />

- dal III ventricolo passa attraverso l’acquedotto cerebrale di<br />

Silvio per giungere nel IV ventricolo.<br />

- dal IV ventricolo si porta nello spazio subaracnoidale attraverso i<br />

fori di Luschka e il foro del Magendie.<br />

Il liquido cefalorachidiano viene riassorb<strong>it</strong>o dai vasi capillari sanguiferi<br />

nello spazio subaracnoidale e dai corpuscoli granulari di Pacchioni.<br />

Plessi e tele corioidee.<br />

I plessi corioidei si distribuiscono nei vari ventricoli, pertanto si ha:<br />

- tela corioidea e plessi corioidei del IV ventricolo.<br />

- Tela corioidea del III ventricolo e relativi plessi<br />

- Plesso corioideo laterale.<br />

IV ventricolo. La tela corioidea del IV ventricolo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da:<br />

- pia madre: si addentra tra la faccia inferiore del cervelletto e la<br />

membrana otturatoria.<br />

o Lamina triangolare con base in alto e apice in basso, che<br />

raggiunge l’obex.<br />

- Plessi corioidei del IV ventricolo: sono gravoccioli vascolari<br />

rivest<strong>it</strong>i dalla membrana otturatoria, che sporgono nella cav<strong>it</strong>à del<br />

IV ventricolo.<br />

III ventricolo. La tela corioidea del III ventricolo è posta sulla volta del<br />

III ventricolo, ed è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da:<br />

- lamina corioidea ep<strong>it</strong>eliale: è uno strato di cellule ependimali<br />

che tappezzano la pia madre<br />

- tela corioidea del III ventricolo: è uno strato di pia madre che si<br />

insinua al di sotto dello splenio del corpo calloso, passando per la<br />

fessura trasversa del cervello e portandosi fino a sotto il fornice.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 126
 Anatomia
del
s<br />

- Plessi corioidei del III ventricolo: la tela presenta sul suo<br />

versante inferiore dei grumoli vascolari, i plessi, che si sporgono<br />

nelle cav<strong>it</strong>à del ventricolo stesso.<br />

Ventricoli laterali. Il plesso corioideo laterale è un lungo cordone<br />

rossastro e granuloso, accolto nel ventricolo laterale:<br />

- inizia a livello del foro interventricolare<br />

- si spinge sulla parete inferiore della cella media del braccio<br />

anteriore del ventricolo laterale<br />

- passa nel crocicchio, circondando il polo posteriore del talamo.<br />

- Si continua nel corno temporale (braccio inf.) adagiato sopra la<br />

fimbria e il corno d’Ammone.<br />

Descrive una U aperta anteriormente, avendo un braccio superiore (nella<br />

cella media) e uno inferiore (nel corno temporale).<br />

Il plesso corioideo laterale è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla pia madre che si spinge nel<br />

ventricolo laterale, ove sporge rivest<strong>it</strong>a dall’ependima:<br />

- entra come espansione della tela corioidea del III ventricolo,<br />

insinuandosi tra talamo e fornice.<br />

- Nel corno temporale arriva passando per la parte laterale della<br />

fessura trasversa del cervello del Bichat, sollevando l’ependima<br />

del margine mediale del braccio inferiore.<br />

Principali vie sens<strong>it</strong>ive (fasci ascendenti).<br />

Le principali vie sens<strong>it</strong>ive possono essere suddivise in base ai cordoni a<br />

cui appartengono:<br />

- cordone anteriore:<br />

o lemnisco spinale (fascio spinotalamico anteriore).<br />

- Cordone laterale<br />

o Fascio spino cerebellare dorsale (di Flechisig)<br />

o Fascio spino cerebellare ventrale (di Gowers)<br />

o Lemnisco spinale (fascio spinotalamico laterale).<br />

o Fascio spino reticolare<br />

o Fascio spinotettale<br />

o Fascio spinolivare<br />

- Cordone posteriore<br />

o Lemnisco mediale<br />

Lemnisco spinale<br />

La via spino-talamo-corticale, o lemnisco spinale, porta gli impulsi<br />

sens<strong>it</strong>ivi di:<br />

- sensibil<strong>it</strong>à tattile protopatica<br />

- sensibil<strong>it</strong>à termica e dolorifica del tronco e degli arti<br />

Il lemnisco spinale è anche detto la via spino-talamo-corticale, poiché<br />

il percorso prevede:<br />

1. stimolo proveniente dal ganglio spinale sens<strong>it</strong>ivo della radice<br />

posteriore del nervo.<br />

2. Sinapsi a livello delle lamine IV, V, VI e VII su neuroni funicolari<br />

che emanano nuovi assoni.<br />

3. Spostamento controlaterale a livello della commessura bianca<br />

anteriore.<br />

4. Gli stimoli giungono al talamo (VLP) e fanno sinapsi nel nucleo<br />

ventrale posterolaterale e a livello dei nuclei intralaminari.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 127
 Anatomia
del
s<br />

5. Partono assoni che giungono alla corteccia telencefalica, a<br />

livello delle aree sens<strong>it</strong>ive primarie (area 1, 2, e 3).<br />

Anatomicamente l’unione funzionale denominata lemnisco spinale si<br />

compone di due fasci ben distinti:<br />

- fascio spinotalamico anteriore: posto nel cordone anteriore,<br />

posteriormente ai fasci discendenti tettospinale e vestibolospinale<br />

e in continu<strong>it</strong>à con i fasci reticolospinali.<br />

- Fascio spinotalamico laterale: è in continu<strong>it</strong>à con quello<br />

anteriore con il quale si incontra a livello del tronco encefalico. È<br />

posto nel cordone laterale medialmente al fascio<br />

spinocerebellare.<br />

Anche per quanto riguarda sia la filogenesi, sia il tipo di stimolo<br />

trasportato, vi sono delle variazioni tra i due fasci spinotalamici:<br />

- fascio spinotalamico anteriore: porta uno stimolo sens<strong>it</strong>ivo<br />

proveniente dall’area controlaterale degli arti e del collo che<br />

prevede:<br />

o Impulsi dolorifici protopatici (grossolani).<br />

o Stimoli termici e tattili protopatici.<br />

- Fascio spinotalamico laterale: è di origine più recente e<br />

prevede stimoli:<br />

o Sensazioni dolorifiche.<br />

o Sensazioni termiche.


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 128
 Anatomia
del
s<br />

Lemnisco mediale.<br />

Il lemnisco mediale prevede tutti i fasci ascendenti del cordone<br />

posteriore, che trasmettono sensibil<strong>it</strong>à:<br />

- tattile epicr<strong>it</strong>ica<br />

- propriocettiva cosciente del tronco e degli arti.<br />

Per il suo percorso è anche detto via spino-bulbo-talamo-corticale,<br />

infatti nello specifico:<br />

- Origina da impulsi provenienti dai gangli spinali nella radice<br />

posteriore dei nervi spinali.<br />

- Sinapsi a livello del bulbo<br />

o Nucleo del fascicolo gracile, per il fascicolo gracile<br />

o Nucleo del fascicolo cuneato, per il fascicolo cuneato di<br />

Burdach.<br />

- le fibre si uniscono a formare un unico fascio, il lemnisco<br />

mediale, e attuano uno spostamento controlaterale.<br />

- Sinapsi nel talamo (nucleo ventrolaterale-posteriore), da dove<br />

partono fibre.<br />

- Le fibre terminano con sinapsi a livello della corteccia<br />

telencefalica, nell’area sens<strong>it</strong>iva primaria.<br />

Esistono due fasci di fibre che compongono il lemnisco mediale:<br />

- fascicolo gracile: composto da fibre che dipartono dalla<br />

estrem<strong>it</strong>à più caudale del midollo spinale fino alla base del tratto<br />

toracico.<br />

- Fascicolo cuneato: composto da fibre che partono dalla metà<br />

del tratto toracico del midollo spinale. Formato da:<br />

o Fibre dei nervi toracici superiori<br />

o Fibre dei nervi cervicali.<br />

I due fasci sono organizzati somatotopicamente, ovvero le fibre sono<br />

organizzate in modo tale che:<br />

- le fibre che hanno origine più caudale sono poste più<br />

medialmente<br />

- le fibre provenienti da zone più craniali sono poste lateralmente.<br />

In virtù di questa organizzazione somatotopica il fascicolo gracile è pi<br />

mediale del fascicolo cuneato.<br />

Le origini dei nervi sono:


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Colombo
 
 
 Anatomia
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sistema
nervoso

 129
 Anatomia
del
s<br />

- per 85% dai gangli spinali dei nervi spinali posteriori.<br />

- Per il 15% da neuroni delle lamine III e IV.<br />

Le fibre poi entrano nel bulbo, a livello dei nuclei gracile e cuneato,<br />

per poi effettuare lo spostamento controlaterale e giungere al talamo:<br />

- la differenza tra i due lemnischi consiste nella prima sinapsi:<br />

o il mediale la attua nel bulbo<br />

o lo spinale la attua nel midollo spinale, nella sost. Grigia.<br />

La sensibil<strong>it</strong>à trasportata da queste fibre è:<br />

- propriocettiva cosciente (vibrazioni, postura e movimento).<br />

- Informazioni tattili epicr<strong>it</strong>iche<br />

- Pressorie epicr<strong>it</strong>iche.<br />

-<br />

Fascio spinotettale<br />

Il fascio spinotettale è localizzato nel cordone laterale:<br />

- medialmente al fascio spinocerebellare<br />

- davanti al fascio spinotalamico laterale.<br />

Il percorso del fascio spinotettale prevede:<br />

- origine nelle lamine profonde della sostanza grigia, all’interno<br />

del midollo spinale<br />

- spostamento controlaterale all’interno della sostanza grigia<br />

- ascensione fino alla tubercolo quadrigemino superiore del<br />

tronco.<br />

La sua funzione riguarda:<br />

- Riflessi spino-visivi.<br />

- Impulsi dolorifici cutanei (tram<strong>it</strong>e fibre che si portano al talamo).<br />

Fascio spinoreticolare<br />

Il fascio spinoreticolare è un fascio frammisto ai fasci spinotalamici<br />

laterali, nel cordone laterale della sostanza bianca del midollo osseo:<br />

- Origina dai gangli dei nervi posteriori del midollo osseo e dai<br />

neuroni delle lamine IV, V, VI.<br />

- Si porta contro lateralmente<br />

- Termina nella sostanza reticolare del tronco encefalico e nel<br />

grigio periacqueduttale.<br />

Porta informazioni dolorifiche alla sostanza reticolare del tronco e al<br />

grigio periacqueduttale:<br />

- il grigio periacqueduttale riceve impulsi dolorifici anche<br />

dall’ipotalamo, quindi è un probabile centro d’integrazione di<br />

impulsi per il controllo del dolore.<br />

Fascio spinolivare<br />

Il fascio spinolivare è s<strong>it</strong>uato superficialmente nel cordone laterale del<br />

midollo:<br />

- origina da neuroni delle lamine profonde del grigio midollare.<br />

- Giunge ai nuclei olivari accessori mediale e dorsale sul bulbo.<br />

La funzione del fascio spinolivare è data dal seguente tipo di<br />

informazioni, che andranno poi riverberate al cervelletto:


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Colombo
 
 
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 130
 Anatomia
del
s<br />

- Esterocettive (da recettori cutanei)<br />

- Propriocettive (stimoli incoscienti).<br />

Fascio spinocerebellare dorsale (di Flechisig)<br />

Il fascio spinocerebellare dorsale decorre nella parte superficiale del<br />

cordone laterale in posizione dorsale rispetto al suo omonimo:<br />

- L’impulso arriva<br />

o dai gangli delle radici dei nervi spinali<br />

o da rami collaterali delle fibre ascendenti nel cordone<br />

posteriore<br />

- Fa sinapsi nella sostanza grigia del midollo a livello della lamina<br />

VII (nuclei di Clarke).<br />

- Non fa spostamento controlaterale<br />

- a livello del bulbo entra nel cervelletto tram<strong>it</strong>e il peduncolo<br />

cerebellare inferiore, per poi giungere alla corteccia.<br />

Le fibre hanno una disposizione somatotopica:<br />

- Quelle più superficiali portano informazioni dagli arti inferiori<br />

- Quelle più profonde dal tronco.<br />

Le funzioni sono di portare al cervelletto:<br />

- Impulsi esterocettivi (tattili e pressori)<br />

- Impulsi propriocettivi incoscienti dell’apparato locomotore del<br />

tronco e degli arti inferiori.<br />

Fascio spinocerebellare ventrale<br />

Il fascio spinocerebellare ventrale si trova in posizione analoga al suo<br />

omonimo, ma posto anteriormente ad esso nel cordone laterale.<br />

Il suo percorso differisce sensibilmente da quello dello spinocerebellare<br />

dorsale, infatti:<br />

- origina in neuroni delle lamine V-VII nel midollo toracolombare<br />

- si porta nel cordone laterale opposto (fa spostamento<br />

controlaterale)<br />

- ascende nel tronco encefalico, dove si sposta dorsalmente<br />

- dal mesencefalo entra nel cervelletto attraverso i tubercoli<br />

cerebellari superiori.<br />

- Giunge da li alla corteccia cerebellare.<br />

Le funzioni del fascio spinocerebellare ventrale sono le medesime del<br />

dorsale (esterocettivi e propriocettivi incoscienti), ma per gli arti superiori<br />

e la zona cervicale.<br />

Si mantiene pertanto l’organizzazione somatotopica delle fibre.<br />

Via<br />

sens<strong>it</strong>iva<br />

Lemnisco<br />

spinale<br />

Lemnisco<br />

mediale<br />

Percorso<br />

(sinapsi)<br />

Lamine IV, V, VI,<br />

VII > talamo ><br />

corteccia<br />

cerebrale<br />

Midollo spinale<br />

(senza sinapsi) –<br />

bulbo – talamo -<br />

Sensibil<strong>it</strong>à cordone Spostamento<br />

controlaterale<br />

Ant. Dolorifici e<br />

termo-tattili<br />

protopatici. Lat.<br />

Termici e dolorifici<br />

epicr<strong>it</strong>ici.<br />

Tattile e pressoria<br />

epicr<strong>it</strong>ica.<br />

Propriocettiva<br />

Anteriore<br />

e laterale<br />

Posterior<br />

e<br />

(fascicoli<br />

Sì.<br />

(commessura<br />

bianca<br />

anteriore)<br />

Sì.<br />

(Nel bulbo)


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 131
 Anatomia
del
s<br />

Fascio<br />

spinotettale<br />

Fascio<br />

spinolivare<br />

Fascio<br />

spino -<br />

reticolare<br />

Fascio<br />

spino –<br />

cerebellare<br />

dorsale<br />

Fascio<br />

spinocereb<br />

ellare<br />

ventrale<br />

corteccia<br />

telencefalo<br />

Mid spinale -<br />

tubercolo<br />

quadrigemino<br />

superiore<br />

Grigia midollo –<br />

olive bulbari<br />

Grigio midollare –<br />

sostanza<br />

reticolare (tronco)<br />

Lamina VII –<br />

pedubcolo<br />

cerebellare<br />

infereriore (bulbo)<br />

– corteccia<br />

cerebellare<br />

Lamine V-VII –<br />

mesencefalo –<br />

tubercoli<br />

cerebellari<br />

superiori –<br />

corteccia<br />

cerebellare<br />

Via sens<strong>it</strong>iva trigeminale.<br />

cosciente (vibrazioni,<br />

postura e<br />

movimento).<br />

Riflessi spino-visivi<br />

Impulsi dolorifici<br />

cutanei<br />

Esterocettiva cutanea<br />

Propriocettiva<br />

gracile e<br />

cuneato)<br />

laterale Sì<br />

Laterale No<br />

Dolorifica Laterale Sì.<br />

Esterocettiva (tattile e<br />

pressoria).<br />

Propriocettiva del<br />

locomotore. (per la<br />

zona pelvica,<br />

lombare, sacrale e<br />

toracica)<br />

Esterocettiva (tattile e<br />

pressoria).<br />

Propriocettiva del<br />

locomotore. (per collo<br />

e arti superiori)<br />

Laterale<br />

(superfic)<br />

(sost. Grigia<br />

nel midollo)<br />

grigio<br />

midollare<br />

No.<br />

Laterale Sì.<br />

La via sens<strong>it</strong>iva trigeminale reca gli impulsi sens<strong>it</strong>ivi provenienti dalla<br />

testa alla corteccia cerebrale dell’area sens<strong>it</strong>iva primaria del lobo<br />

parietale dell’emisfero cerebrale.<br />

Questi impulsi vengono raccolti dalle terminazioni nervose del nervo<br />

trigemino (V), oltre che dalle terminazioni sens<strong>it</strong>ive dei nervi:<br />

- Facciale (VII)<br />

- Vago (X)<br />

- glosso-faringeo (IX).<br />

La via sens<strong>it</strong>iva trigeminale ha origine nel ganglio semilunare del<br />

Gasser, da cui diparte la radice sens<strong>it</strong>iva del nervo trigemino:<br />

- la radice discendente entra nella callotta del ponte, dove si divide<br />

in tre parti<br />

o radice discendente: molto lunga, dal ponte discende nel<br />

bulbo e nei primi segmenti cervicali.<br />

o Radice orizzontale: breve, ma voluminosa, che rimane<br />

nel ponte<br />

o Radice mesencefalica: sottile, che sale dal ponte alla<br />

callotta del mesencefalo.<br />

La radice discendente del nervo trigemino è formata dalle fibre del V<br />

nervo che recano sensibil<strong>it</strong>à tattile protopatica e termica e dolorifica della<br />

testa:<br />

- ad essa si aggiungono fibre sens<strong>it</strong>ive somatiche provenienti da<br />

altri nervi che innervano parti lim<strong>it</strong>ate della testa<br />

o dal ganglio genicolato del nervo intermedio del facciale<br />

(VII)<br />

o dal ganglio superiore del nervo glosso-faringeo (IX).<br />

o Dal ganglio giugulare del nervo vago.<br />

- La radice discendente è affiancata da una colonna di sostanza<br />

grigia, il nucleo della radice discendente del nervo trigemino.<br />

o Vi penetrano le fibre della radice stessa.<br />

La radice orizzontale del nervo trigemino porta le fibre della sensibil<strong>it</strong>à<br />

tattile epicr<strong>it</strong>ica della testa, che terminano nel nucleo sens<strong>it</strong>ivo<br />

principale del nervo trigemino:<br />

- tale nucleo inizia appena sopra al nucleo della radice<br />

discendente<br />

- è posto nella callotta del ponte.<br />

La radice mesencefalica del nervo trigemino consta di fibre della<br />

radice del nervo trigemino che portano sensibil<strong>it</strong>à propriocettiva dei<br />

muscoli dell’occhio:<br />

- accompagnata medialmente da una sottile colonna di sostanza<br />

grigia, il nucleo della radice mesencefalica del nervo<br />

trigemino,


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 132
 Anatomia
del
s<br />

- tale nucleo contiene anche neuroni sens<strong>it</strong>ivi che ricevono fibre<br />

dai muscoli masticatori<br />

Dai tre nuclei partono fibre che attuano lo spostamento controlaterale,<br />

per poi riunirsi in un unico fascio di fibre, il lemnisco trigeminale:<br />

- il lemnisco trigeminale si porta al nucleo ventrale posteriore del<br />

talamo.<br />

- Le fibre passano all’interno del braccio posteriore della capsula<br />

interna e nel centro semiovale per giungere alla corteccia<br />

sens<strong>it</strong>iva primaria (aree 1, 2 e 3).<br />

Principali vie motorie.<br />

L’attiv<strong>it</strong>à motoria riguarda sia la motil<strong>it</strong>à involontaria che la motil<strong>it</strong>à<br />

volontaria. Tuttavia, a livello neurologico, risulta molto più evidente la<br />

motil<strong>it</strong>à somatica, annessa alla muscolatura striata scheletrica.<br />

Si analizzano pertanto le vie discendenti, con le diverse stazioni e il<br />

loro decorso, che tram<strong>it</strong>e la loro azione ecc<strong>it</strong>atoria o inib<strong>it</strong>oria portano a<br />

variare il potenziale d’azione dei motoneuroni α e ϒ.<br />

Le vie discendenti sono spesso in competizione tra loro, tanto che si<br />

anticipano a vicenda influenzandosi reciprocamente per avere un<br />

controllo maggiore del movimento:<br />

- si ha molto spesso una coattivazione motoneuroni α e ϒ, che<br />

permette anche attraverso di un sistema di regolazione periferico<br />

di realizzare un potenziamento della contrazione a livello delle<br />

fibre extrafusali (motoneuroni ϒ).<br />

- L’origine delle vie discendenti è nella corteccia telencefalica.<br />

- i sistemi di controllo che esistono a livello dell’apparato assiale e<br />

soprassiale regolano perfettamente l’esecuzione dei movimenti e<br />

il mantenimento del tono, incluso quello posturale e antigav<strong>it</strong>ario.<br />

Il sistema somatomotore è preposto alla contrazione e al controllo della<br />

muscolatura striata volontaria. Viene tradizionalmente distinto in:<br />

- via piramidale: attraversa le piramidi bulbari. È deputata alle<br />

attiv<strong>it</strong>à evolute e volontarie, non automatiche, né riflesse né<br />

stereotipate.<br />

- Via extrapiramidale: tutte le altre vie nervose che intervengono<br />

nella motil<strong>it</strong>à con funzioni quali il controllo del tono muscolare,<br />

attiv<strong>it</strong>à dei vari gruppi muscolari, controllo dei muscoli in segu<strong>it</strong>o a<br />

stati emotivi.<br />

Fascio piramidale<br />

Il fascio piramidale è così chiamato poiché passa nel bulbo, con decorso<br />

TELENCEFALO – BULBO – MIDOLLO SPINALE.<br />

Il fascio piramidale è la via della motil<strong>it</strong>à somatica volontaria cosciente,<br />

deputata ad inviare impulsi motori volontari ai muscoli scheletrici e<br />

pellicciai di tutto il corpo.<br />

La via piramidale nasce nella corteccia nella circonvoluzione frontale<br />

ascendente del lobo frontale, in cui ha sede l’area motoria primaria<br />

(area 4):<br />

- i motoneuroni dell’area 4 sono i primi neuroni che intervengono<br />

nel movimento volontario.<br />

- Discende poi nella capsula interna, occupandone ginocchio e<br />

metà anteriore del braccio posteriore.<br />

o La parte che si trova nel ginocchio è il fascio genicolato,<br />

destinato ad innervare i nuclei somatomotori dei nervi<br />

encefalici.<br />

- Il fascio piramidale passa poi attraverso i peduncoli cerebrali,<br />

passa per il mesencefalo e per il ponte, raggiungendo il bulbo.<br />

Nel bulbo, vi sono tre destini differenti per tre differenti fibre:<br />

- fascio genicolato: termina nei nuclei dei nervi cranici e si perde<br />

- fascio piramidale crociato: si incrocia con il controlaterale e<br />

forma il fascio cortico-spinale laterale<br />

- fascio piramidale diretto: prosegue omolateralmente e forma il<br />

fascio cortico-spinale anteriore.<br />

Nel midollo spinale può terminare direttamente sui motoneuroni o su<br />

interneuroni che a loro volta attivano i motoneuroni:


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 133
 Anatomia
del
s<br />

- termina nella lamina IX<br />

- o su interneuroni nelle lamine V, VI, VII.<br />

Il fascio piramidale si può suddividere in 2 vie:<br />

- via diretta: comprende il fascio corticospinale diretto, il quale<br />

non subisce spostamento controlaterale a livello delle piramidi<br />

bulbari.<br />

o Lo spostamento controlaterale avviene a livello del<br />

neuromero in cui termina.<br />

o Si estende solamente ai neuromeri cervicali.<br />

o Decorre nella parte mediale del cordone anteriore.<br />

- via indiretta: prevede il fascio corticospinale laterale, con circa<br />

l’85% delle fibre e si incrocia nelle piramidi del bulbo facendo uno<br />

spostamento controlaterale.<br />

o Ha una organizzazione somatotopica, ovvero le fibre che<br />

innervano le zone sacrali sono più superficiali rispetto a<br />

quelle più craniali (toraciche e cervicali).<br />

Il fascio piramidale è un sistema filogeneticamente giovane, che<br />

permette all’uomo di attuare il controllo del movimento in maniera<br />

decisamente avanzata:<br />

- controlla tutta la motil<strong>it</strong>à volontaria e l’apprendimento dei<br />

movimenti<br />

- controlla la motil<strong>it</strong>à in s<strong>it</strong>uazioni specifiche, anomale e di<br />

massimo sforzo.


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 134
 Anatomia
del
s<br />

Fascio extrapiramidale.<br />

Il fascio extrapiramidale prevede tutte le vie che non sono comprese<br />

nel fascio piramidale:<br />

- sono vie complesse, che si interrompono facendo sinapsi in più<br />

punti.<br />

- Sono principalmente dei circu<strong>it</strong>i riverberanti che attuano funzioni<br />

di controllo sul fascio piramidale.<br />

Le vie extrapiramidali sono vie motrici polineuroiniche che, partendo da<br />

aree motrici della corteccia cerebrale scendono al corno anteriore del<br />

midollo spinale:<br />

- nel midollo attivano, direttamente o indirettamente, i motoneuroni<br />

α e ϒ,<br />

- controllano e regolano i movimenti volontari, attuando a catena la<br />

serie di movimenti automatici che ne sono necessari.<br />

Sono tre le principali vie extrapiramidali, di cui due passanti per il corpo<br />

striato:<br />

- cortico-strio-pallido-rubro- (reticolo) spinale.<br />

- Cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale<br />

- Cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale.<br />

Via cortico-strio-pallido-rubro-reticolo-spinale.<br />

La via cortico-strio-pallido-rubro-reticolo-spinale è la maggiore delle<br />

due vie extrapiramidali passanti per il corpo striato:<br />

- ha inizio nell’area motoria secondaria o nell’area motoria<br />

soppressoria (aree 6 e 4s), dando luogo alle fibre corticostriatali.<br />

- Le fibre cortico-striate si portano al corpo striato (nucleo caudato<br />

e putamen).<br />

- Il corpo striato da origine alle fibre strio-pallidali, che si recano<br />

al globus pallidus, da cui dipartono due sistemi:<br />

o Fibre pallido-nigre: sono principalmente fibre<br />

ascendenti, che si portano al putamen<br />

o Fibre pallido-rubre: si portano al nucleo rosso<br />

- Dal nucleo rosso, a seconda delle porzioni nascono due fasci:


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 135
 Anatomia
del
s<br />

o Componente magnicellulare: da origine al fascio<br />

rubro-spinale, che dopo la decussazione di Forel si<br />

perde nei corni anteriori del midollo spinale<br />

o Componente parvicellulare: da origine alle fibre rubroreticolari,<br />

crociate, che passano per la formazione<br />

reticolare del mesencefalo, del bulbo e del ponte.<br />

- dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte nasce il<br />

fascio reticolo-spinale anteriore, che scende nel corno<br />

anteriore del midollo spinale:<br />

o lancia impulsi attivatori.<br />

- Dalla formazione reticolare del bulbo, invece, nascono fibre<br />

appartenenti al fascio reticolo-spinale laterale, che porta<br />

impulsi inib<strong>it</strong>ori.<br />

- Dai motoneuroni dei corni anteriori nascono le fibre motrici, che<br />

fuoriescono dalle radici anteriori dei nervi spinali, per innervare la<br />

muscolatura scheletrica.<br />

Via cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale.<br />

La via cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale è simile nella<br />

parte iniziale, fino al globus pallidus, alla via cortico-strio-pallido-rubroreticolo-spinale.<br />

Dal globus pallidus, parte un contingente di fibre che si reca<br />

all’ipotalamo, nella zona incerta:<br />

- le fibre ipotalamo-olivari originano e si portano nel tronco<br />

seguendo il fascio centrale della callotta<br />

o questo si arricchisce anche di fibre rubro-olivari e reticolobulbari.<br />

o Tutte giungono nel nucleo olivare inferiore.<br />

- Dan nucleo olivare inferiore del ponte parte il fascio olivospinale:<br />

o Discende entro il cordone anteriore, terminando nel corno<br />

anteriore.<br />

o Nascono le radici anteriori dei nervi spinali destinate alla<br />

muscolatura scheletrica.<br />

Via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale.<br />

La via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale, detta anche via<br />

motrice indiretta, origina dalla corteccia con due distinti fasci:<br />

- fascio cortico-pontino frontale: origina dall’area motrice<br />

secondaria (area 6) e termina nei nuclei basilari del ponte.<br />

- Fascio cortico-pontino temporale: origina dalla corteccia dei<br />

lobi temporali e termina nei nuclei basilari del ponte.<br />

Dai nuclei basilari del ponte nascono le fibre ponto-cerebellari:<br />

- per la maggior parte si incrociano nel rafe del piede del ponte.<br />

o Si portano al peduncolo cerebellare medio eterolaterale,<br />

terminando nella corteccia cerebellare.<br />

o Dalla corteccia cerebellare originano le fibre corticonucleari,<br />

che vanno al nucleo dentato del cervelletto.<br />

o Dal nucleo dentato nascono le fibre cerebello-rubre, che<br />

si portano alla callotta del mesencefalo, le quali dopo<br />

decussazione, entrano nella parte parvicellulare<br />

eterolaterale<br />

o Partono le fibre rubro-reticolari, che terminano nella<br />

formazione reticolare.<br />

o Dalla formazione reticolare origina il fascio reticolospinale<br />

laterale, che scende nel corno anteriore del<br />

midollo spinale, portando impulsi inib<strong>it</strong>ori.<br />

- I motoneuroni del corno anteriore del midollo spinale danno infine<br />

origine alle radici anteriori dei nervi spinali (innervazione dei<br />

muscoli scheletrici).


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Enrico
Colombo
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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 136
 Anatomia
del
s<br />

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Le afferenze ecc<strong>it</strong>atorie vengono contrastate principalmente da vie<br />

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- il complesso sostanza nera reticolata e globus pallidus<br />

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interno sono i fautori di tutte le efferenze, cost<strong>it</strong>uendo la via<br />

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finale comune dei nuclei della base.<br />

Fase 1: corpo striato.<br />

Le afferenze che giungono al corpo striato sono per la maggior parte<br />

fibre ecc<strong>it</strong>atorie (glutammato) provenienti da:<br />

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!<br />

- corteccia cerebrale<br />

- talamo.<br />

!<br />

L’impulso che giunge ai nuclei della base attraverso il neostriato si porta<br />

alla via finale comune secondo due modal<strong>it</strong>à:<br />

- via diretta: giunge direttamente al complesso GPi/SNr<br />

- via indiretta: passa anche attraverso altri nuclei come GPe e<br />

NS.<br />

il punto cr<strong>it</strong>ico dell’attiv<strong>it</strong>à del neostriato consiste nell’attivazione discreta<br />

della via diretta o di quella indiretta:<br />

- questo è spiegato dalla presenza di due moduli distinti all’interno<br />

del corpo striato, a formare il cosiddetto mosaico striatale.<br />

- Vi sono punti maculati differenti di neuroni che presentano<br />

caratteristiche differenti all’interno dello striato, che consentono<br />

l’attivazione selettiva della via diretta o della via indiretta.<br />

La suddivisione del tessuto nervoso striatale prevede una distinzione in:<br />

- striosomi: sono gli iniziatori della via diretta, poiché proiettano<br />

principalmente al globus pallidus interno.<br />

o Contengono sostanza P (SP) o dinorfina.<br />

o Possiedono recettori per la dopamina di tipo D1.<br />

o Ricevono proiezioni dopaminergiche dallo strato ventrale<br />

della sostanza nera compatta (SNc).<br />

- Matrice: sono settori che prevedono la via indiretta, poiché<br />

hanno proiezioni che principalmente si dirigono al globus pallidus<br />

esterno.<br />

o Contengono neurotrasmett<strong>it</strong>ori come le encefaline (ENK).<br />

o Recettori per la dopamina di tipo D2.<br />

o Ricevono proiezioni dalla parte dorsale della sostanza<br />

nera compatta (SNc).<br />

L’attivazione della via indiretta o di quella diretta comporta differenti<br />

effetti sui neuroni bersaglio dei nuclei della base:<br />

- via diretta: inibisce il complesso GPi/SNr, producendo un effetto<br />

attivante sui nuclei talamici


Enrico
Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 137
 Anatomia
del
s<br />

- via indiretta: raggiunge il complesso GPi/SNr attraverso<br />

l’interposizione del GPe, con o senza intervento del nucleo<br />

subtalamico (NS). produce un effetto inibente dei nuclei talamici.<br />

Via diretta.<br />

La via diretta prevede che dagli striosomi vengano inviate fibre<br />

GABAergiche al gruppo funzionale GPi/SNr:<br />

- vengono inib<strong>it</strong>i i neuroni inib<strong>it</strong>ori che proiettano al talamo<br />

- la doppia inibizione genera un’attivazione dei nuclei talamici i<br />

quali possono proiettare alla corteccia.<br />

Via indiretta<br />

La via indiretta ha invece come risultato finale una inibizione del talamo,<br />

poiché, vi è l’ingresso nel circu<strong>it</strong>o principale del globus pallidus esterno,<br />

con effetto inib<strong>it</strong>orio:<br />

- dalla matrice del corpo striato partono delle fibre inib<strong>it</strong>orie dirette<br />

al GPe


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 138
 Anatomia
del
s<br />

- dal GPe escono fibre inib<strong>it</strong>orie dirette alla via finale, la quale a<br />

sua volta inib<strong>it</strong>oria per il talamo.<br />

- L’effetto di doppia inibizione porta ad un’attivazione del centro<br />

GPi/SNr, il quale inbisce il talamo.<br />

Nella via indiretta è intercalato anche il nucleo subtalamico, il quale<br />

modula l’attiv<strong>it</strong>à del complesso GPi/SNr. In caso di lesione al GPe, è il<br />

nucleo subtalamico ad attivare il complesso GPi/SNr.<br />

Via finale comune.<br />

La via finale comune prevede l’invio del segnale nervoso attivatorio, dal<br />

complesso GPi/SNr a tre formazioni fondamentali:<br />

- complesso ventrale anteriore del talamo (che provvederà poi<br />

all’invio alla corteccia.<br />

- Strato intermedio del tubercolo quadrigemino superiore<br />

- Nucleo peduncolo pontino.<br />

NOTE CLINICHE: Patologie principali connesse al malfunzionamento<br />

dei nuclei della base.<br />

La principale malattia che coinvolge il controllo motorio è il morbo di<br />

Parkinson:<br />

- sintomi: il paziente riporta la sensazione di rigid<strong>it</strong>à e di difficoltà<br />

dei movimenti, tremore alle mani e trascinamento dei piedi. Il<br />

paziente ha difficoltà ad apprendere e controllare i movimenti.<br />

- Segni: raro batt<strong>it</strong>o di ciglia, faccia rigida e immobile, tremore e<br />

rigid<strong>it</strong>à della gamba sinistra.<br />

- Cause: le cause sono una disfunzione di nuclei della base, i quali<br />

intervengono nel controllo e nell’apprendimento del movimento,<br />

nonché nell’inizio del movimento stesso.<br />

o Nucleo subtalamico: in corso di malattia di Parkinson ha<br />

una intensa attiv<strong>it</strong>à elettrica, poiché esso è un lim<strong>it</strong>atore<br />

del movimento.<br />

o Sostanza nera: viene lesa, e impedisce l’attivazione del<br />

movimento.<br />

Un’altra patologia è il Ballo di San V<strong>it</strong>o, o corea minor, dipendente da<br />

una lesione del nucleo caudato:<br />

- segni: movimenti irrefrenabili delle braccia e delle gambe, quasi<br />

a mimare un ballo.<br />

Il globus pallidus viene colp<strong>it</strong>o da malattie da accumulo di metalli,<br />

causanti distonie:<br />

- morbo di Wilson: malattia da accumulo di rame<br />

- malattia di Hallervorden-Spatz: malattia che colpisce i gangli<br />

della base, in cui si accumula ferro.<br />

Principali vie della sensibil<strong>it</strong>à specifica.<br />

La via ottica.<br />

La via ottica nasce dalla retina dell’occhio ed è deputata a portare gli<br />

impulsi luminosi all’area ottica primaria del lobo occip<strong>it</strong>ale.<br />

Nella retina vi sono inizialmente tre sinapsi:<br />

- gli impulsi luminosi si imprimono sui fotorecettori (cellule dei<br />

coni e dei bastoncelli) che sono neuroni profondamente<br />

modificati<br />

- i fotorecettori contraggono sinapsi con le cellule bipolari della<br />

retina, i secondi neuroni della via ottica.<br />

- Le cellule bipolari contraggono sinapsi con le cellule multipolari<br />

della retina.<br />

Dalle cellule multipolari della retina, emanano le fibre ottiche, che si<br />

uniscono andando a cost<strong>it</strong>uire il nervo ottico, formato da 3 tipi di fibre:<br />

- fibre maculari: provengono dalla macula lutea della retina,<br />

deputata alla visione distinta ed alla esatta discriminazione<br />

cromatica.<br />

- Fibre nasali: fibre perimaculari, proveniente dalla parte mediale<br />

o nasale della retina.<br />

- Fibre temporali: fibre perimaculari provenienti dalla parte<br />

laterale o temporale della retina.<br />

Il nervo ottico giunge al chiasma ottico, in cui le tre fibre si comportano<br />

in modi differenti:


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 Anatomia
del
sistema
nervoso

 139
 Anatomia
del
s<br />

- fibre maculari: metà si incrociano e metà sono dirette<br />

- fibre nasali: si incrociano totalmente<br />

- fibre temporali: proseguono dirette.<br />

Dal chiasma ottico esce il tratto ottico, in cui sono presenti fibre:<br />

- omolaterali per la parte laterale (o temporale) della retina<br />

- eterolaterali per la parte mediale (o nasale) della retina.<br />

Il tratto ottico si dirige posteriormente andando nel corpo genicolato<br />

laterale del talamo:<br />

- dal corpo genicolato laterale nascono le fibre talamo-corticali<br />

che vanno a cost<strong>it</strong>uire la radiazione ottica del Gratiolet.<br />

o Si porta posteriormente, attraversando la porzione<br />

retrolenticolare della capsula interna e passando<br />

lateralmente al corno occip<strong>it</strong>ale del ventricolo laterale<br />

- La radiazione ottica termina nella profond<strong>it</strong>à della faccia mediale<br />

del lobo occip<strong>it</strong>ale, entrando nella corteccia cerebrale dei labbri e<br />

del fondo della scissura calcarina, sede dell’area ottica primaria<br />

(area 17).


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 140
 Anatomia
del
s<br />

L’area ottica è organizzata in maniera particolare, con sotto-aree distinte<br />

a seconda della porzione di radiazione di Gratiolet che le raggiunge:<br />

- parte posteriore: dedicata alla radiazione ottica proveniente<br />

dalla parte centrale del corpo genicolato laterale, pertinenti alle<br />

fibre maculari.<br />

- Parte anteriore: è disposta somatotopicamente.<br />

o Parte superiore: fibre della radiazione ottica proveniente<br />

dalla parte mediale del corpo genicolato laterale (fibre<br />

temporali).<br />

o Parte inferiore: fibre nate dalla parte laterale del corpo<br />

genicolato laterale (fibre nasali).<br />

Via ottica riflessa.<br />

Una parte delle fibre ottiche decorrenti nel tratto ottico non si interrompe<br />

nel corpo genicolato laterale, ma giunge nel mesencefalo entrando in:<br />

- tubercolo quadrigemino superiore: formato da lamelle di<br />

sostanza grigia intervallate a lamelle di sostanza bianca.<br />

- nucleo pretettale: è un piccolo nucleo posto sub<strong>it</strong>o<br />

anteriormente agli strati di sostanza bianca e sostanza grigia che<br />

cost<strong>it</strong>uiscono il tubercolo quadrigemino.<br />

Da questi due centri nervosi prosegue la via ottica riflessa, che è<br />

deputata a determinare movimenti riflessi in risposta a stimoli luminosi.<br />

Tubercolo quadrigemino superiore.<br />

Dal tubercolo quadrigemino superiore del mesencefalo nascono:<br />

- fibre tetto-pontine e tetto-bulbari: mettono capo ai nuclei<br />

somatomotori dei nervi encefalici del ponte e del bulbo.<br />

- Fibre tetto spinali: alcune fibre si incrociano e altre rimangono<br />

dirette formando i fasci<br />

o Tetto spinale laterale: si uniscono alle fibre della via<br />

acustica, discendendo nel cordone laterale del midollo per<br />

terminare in rapporto con i motoneuroni.<br />

o Tetto spinale anteriore: fibre in rapporto con le fibre<br />

crociate della via acustica, che terminano nel cordone<br />

anteriore del midollo per contrarre sinapsi con<br />

motoneuroni<br />

Dal tubercolo quadrigemino superiore originano fibre appartenenti al<br />

fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale:<br />

- in parte salgono ai nuclei somatomotori dei muscoli dell’occhio.<br />

- Altre terminano nei primi segmenti spinali.<br />

Queste fibre sono la base dei movimenti riflessi coniugati degli occhio e<br />

della testa, in risposta a stimoli luminosi.<br />

Nucleo pretettale.<br />

Dal nucleo pretettale partono le fibre nervose responsabili delle<br />

risposte riflesse di tre muscoli dell’occhio:<br />

- sfintere della pupilla<br />

- muscolo dilatatore della pupilla<br />

- muscolo ciliare.<br />

Dal nucleo pretettale partono due principali contingenti di fibre che si<br />

dirigono ai nuclei:<br />

- nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore (Edinger-<br />

Westphal).<br />

- Nucleo intermedio laterale (tra C7 e T1 nel midollo spinale).<br />

Dal nucleo di Edinger-Westphal nascono fibre che innervano i muscoli<br />

sfintere della pupilla e ciliare, e sono responsabili di:<br />

- riflesso di costrizione pupillare o miosi: in condizione di forte<br />

luminos<strong>it</strong>à o per una più netta visione dell’immagine durante<br />

l’accomodazione<br />

- riflesso di accomodazione visiva: adattamento dell’occhio per<br />

visione di oggetti vicini, tram<strong>it</strong>e dilatazione del cristallino.<br />

Le fibre che si portano nel midollo spinale a livello del nucleo<br />

intermedio laterale vedono l’origine di fibre pregangliari ortosimpatiche<br />

per la dilatazione del muscolo sfintere della pupilla.<br />

- sono responsabili del riflesso di dilatazione pupillare o<br />

midriasi, che si manifesta in condizioni di scarsa luminos<strong>it</strong>à o<br />

stati emozionali forti.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 141
 Anatomia
del
s<br />

Riflesso di costrizione pupillare e accomodazione visiva. La via del<br />

riflesso di costrizione pupillare e di accomodazione visiva segue il<br />

seguente percorso:<br />

- cellule multipolari della retina<br />

- nucleo pretettale<br />

- partono fibre pregangliari che nel nervo oculomotore giungono al<br />

ganglio ciliare<br />

- dal ganglio nascono fibre postgangliari che innervano il muscolo<br />

costr<strong>it</strong>tore della pupilla e il muscolo ciliare.<br />

Riflesso di accomodazione-convergenza. Assieme all’accomodazione<br />

agisce anche la convergenza dei due occhi, dovuta al muscolo retto<br />

mediale dell’occhio:<br />

- l’area ottica primaria (area 17) invia fibre all’area di associazione<br />

8 dell’emisfero frontale<br />

- nell’area 8 sul lobo frontale vi è il centro della convergenza<br />

- dall’area 8 partono fibre che raggiungono i nuclei oculomotori,<br />

che innervano il retto mediale.<br />

Riflesso di dilatazione pupilare. La dilatazione pupillare permette una<br />

migliore visione con scars<strong>it</strong>à di luce. La via della dilatazione segue il<br />

percorso:<br />

- dalle cellule multipolari della retina, tram<strong>it</strong>e il nervo ottico, si<br />

giunge al nucleo pretettale<br />

- dal nucleo pretettale nascono fibre che addentratesi nel midollo<br />

giungono al centro cilio-spinale<br />

- dal centro cilio-spinale nascono fibre pregangliari che vanno al<br />

ganglio cervicale superiore<br />

- da tale ganglio originano fibre postgangliari che attraversano o il<br />

ganglio semilunare o il ganglio ciliare<br />

- passano nei nervi ciliari e entrano nell’occhio per distribuirsi nel<br />

muscolo dilatatore della pupilla.<br />

Via gustativa<br />

I nervi encefalici intercalati nella via gustativa sono tre:<br />

- nervo intermedio del facciale: innerva i calici gustativi della<br />

parte anteriore della lingua<br />

- nervo glosso-faringeo: innerva i calici gustativi nella zona del V<br />

linguale e quella sub<strong>it</strong>o retrostante alla radice della lingua<br />

- nervo vago (X): deputato ad innervare la parte posteriore della<br />

lingua, le vallecole glosso-epiglottiche e la faccia anteriore<br />

dell’epiglottide.<br />

Il percorso della via gustativa è il seguente:<br />

- nasce dai gangli dei nervi cranici interessati:<br />

o ganglio genicolato: per il nervo intermedio del facciale<br />

(di Wrisberg)<br />

o ganglio petroso: per il nervo glosso-faringeo<br />

o ganglio nodoso: del nervo vago.<br />

- Dai gangli originano fibre centrali dei neuroni T che entrano nel<br />

bulbo e terminano nel nucleo del tratto sol<strong>it</strong>ario.<br />

- Da tale nucleo originano fibre bulbo-talamiche, che si portano<br />

al nucleo ventrale posteriore del talamo (VLP).<br />

- Dal talamo originano fibre talamo-corticali, che si portano nella<br />

corteccia cerebrale dell’uncus dell’ippocampo, del lobo limbico<br />

dell’emisfero cerebrale, dove risiede l’area gustativa.


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 142
 Anatomia
del
s<br />

Via vestibolare.<br />

La via vestibolare nasce dal ganglio vestibolare dello Scarpa del<br />

nervo vestibolare (ramo del nervo acustico):<br />

- trasporta impulsi di grav<strong>it</strong>à e accelerazione della testa.<br />

- Tali impulsi sono indispensabili per il mantenimento<br />

dell’equilibrio.<br />

- Gli stimoli vengono captati dalle fibre periferiche dei neuroni<br />

sens<strong>it</strong>ivi del ganglio vestibolare di Scarpa, a livello dei recettori<br />

del senso statico nell’orecchio interno:<br />

o Macule acustiche<br />

o Creste ampollari.<br />

Dal ganglio vestibolare di Scarpa nascono fibre centrali che giungono ai<br />

nuclei vestibolari inferiore, mediale, laterale e superiore del bulbo,<br />

da cui nascono diversi sistemi di fibre nervose:<br />

1. fascio vestibolo cerebellare: percorre il peduncolo inferiore e si<br />

porta all’archicorteccia cerebellare e anche al nucleo del tetto<br />

2. fasci vestbolo spinali anteriore e laterale: si portano nei<br />

rispettivi cordoni del midollo spinale per dare luogo a risposte<br />

riflesse su motoneuroni delle lamine anteriori, regolando il tono<br />

muscolare per il mantenimento dell’equilibrio.<br />

3. Fibre vestibolo reticolari: fibre che si portano alla formazione<br />

reticolare, per permettere il raggiungimento dei nuclei<br />

visceroeffettori dei nervi cranici. Questo spiega i riflessi viscerali,<br />

come ad esempio la nausea, in segu<strong>it</strong>o a stimoli acceleratori.<br />

4. Fibre che entrano nel fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale: sono<br />

fibre che hanno due destini:<br />

a. Midollo spinale cervicale: consentono movimenti riflessi<br />

della testa e del collo in segu<strong>it</strong>o ad accelerazioni<br />

grav<strong>it</strong>azionali.<br />

b. Nuclei motori dell’occhio: permettono il riflesso<br />

vestibolo-oculomotorio, ovvero il movimento degli occhi<br />

in segu<strong>it</strong>o a spostamenti della testa e del collo.<br />

Si r<strong>it</strong>iene che la via vestibolare giunga anche alla corteccia cerebrale:


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Colombo
 
 
 Anatomia
del
sistema
nervoso

 143
 Anatomia
del
s<br />

- dai nuclei vestibolari del bulbo partono fibre nervose che salgono<br />

al talamo mediante il fascicolo long<strong>it</strong>udinale mediale.<br />

- Dal talamo partono fibre talamo-corticali, che proiettano<br />

sull’area vestibolare della corteccia (lobo temporale e<br />

circonvoluzione parietale ascendente).<br />

Via acustica.<br />

La via acustica (o cocleare) ha origine nel ganglio spirale del Corti,<br />

appartenente al nervo cocleare, ramo del nervo acustico (VIII):<br />

- reca all’area acustica primaria gli stimoli ud<strong>it</strong>ivi<br />

- gli stimoli sonori vengono captati dalle fibre periferiche dei<br />

neuroni sens<strong>it</strong>ivi dell’organo spirale del Corti, nell’orecchio<br />

interno.<br />

Le fibre centrali dei neuroni sens<strong>it</strong>ivi del ganglio spirale di Corti entrano<br />

nel bulbo in corrispondenza della fossetta retrolivare e si portano ai due<br />

nuclei cocleari:<br />

- nucleo cocleare ventrale<br />

- nucleo cocleare dorsale.<br />

Dal nucleo cocleare ventrale originano fibre nervose che si portano<br />

nella callotta del ponte (parte anteriore):<br />

- si fanno laterali, incrociandosi con quelle provenienti dal nucleo<br />

cocleare ventrale controlaterale, cost<strong>it</strong>uendo il corpo trapezoide.<br />

o Nel corpo trapezoide sono presenti due nuclei<br />

Nucleo olivare superiore<br />

Nucleo del corpo trapezoide<br />

o Parte delle fibre entrano in questi nuclei e escono come<br />

fibre efferenti andando nuovamente ad inserirsi nel corpo<br />

trapezoide.<br />

Dal nucleo cocleare dorsale nascono fibre che decorrono lungo il<br />

pavimento del IV ventricolo, addentrandosi a livello del solco mediano:<br />

- si affondano nel tegmento del ponte<br />

- si spostano contro lateralmente<br />

- si uniscono al corpo trapezoide.<br />

Le fibre del corpo trapezoide, giunte lateralmente piegano verso l’alto a<br />

formare il lemnisco laterale:<br />

- sale verso il mesencefalo<br />

- alcune fibre si affondano nel nucleo del lemnisco laterale,<br />

prima di uscire nuovamente nel lemnisco stesso<br />

Le fibre del lemnisco laterale raggiungono la lamina quadrigemina a<br />

livello del tubercolo quadrigemino inferiore:<br />

- alcune fibre si affondano nel nucleo centrale del tubercolo<br />

quadrigemino inferiore, prima di portarsi al corpo genicolato<br />

mediale.<br />

- Altre circondano il nucleo e si portano direttamente al corpo<br />

genicolato mediale del talamo.<br />

Dal corpo genicolato mediale del talamo originano le fibre talamocorticali,<br />

che formano la radiazione acustica:<br />

- le fibre percorrono il segmento sottolenticolare della capsula<br />

interna.<br />

- Terminano nella corteccia cerebrale della circonvoluzione<br />

temporale trasversa (area acustica primaria, aree 41-42),<br />

nascosta dentro la scissura laterale di Silvio.<br />

Via acustica riflessa.<br />

Dal nucleo centrale del tubercolo quadrigemino inferiore, il quale<br />

riceve fibre dal lemnisco laterale, originano fibre:<br />

- tetto-bulbari<br />

- tetto-pontine<br />

- tetto-spinali<br />

Queste fibre raggiungono i nuclei dei nervi cranici e i motoneuroni per<br />

determinare movimenti riflessi in risposta a stimoli acustici, formando la<br />

via acustica riflessa.

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