Ottavio l'inventore - Saverio Di Giorgio

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la mazzetta sul piede di Clemente. L’anta farà la stessa fine. Tutti e due cercano
di rialzare Clemente. Dopo tre volte
OTTAVIO (Arrabbiato verso Filippo) A Filì, forse è mejo se te fermi.
CLEMENTE (Mezzo soffocato) Forse è mejo se ve fermate tutti e due che se
m'aiutate 'n'antro po' me mannate all'ospedale. (Lo lasciano) Nun ve
preoccupate che tanto ce voranno du minuti.
(Clemente comincia a fare il suo lavoro mentre Ottavio e Filippo si appartano
parlando sottovoce)
OTTAVIO (Piano) Lo vedi che macello che combini?
FILIPPO Io? Guardate che sete stato voi a damme lo schiaffo e a lascià
l’anta.
OTTAVIO Si, perchè avevi cominciato a fa "... a che serve questo e a che
serve quest'artro". Se te stavi zitto nun sarebbe successo niente.
FILLIPPO Tanto è sempre corpa mia.
OTTAVIO Certo che è sempre corpa tua.
FILIPPO Vabbè.
OTTAVIO Comunque ormai la figuraccia l'avemo fatta. (Con sospetto)
Dimme un po', secondo te chi è questo?
FILIPPO (Con sicurezza) E' Clemente.
OTTAVIO Secondo me è er sor Vincenzo l’amatore... quello che se vole
comprà casa.
FILIPPO Sora Marta aveva detto che poesse che sarebbe venuto vestito o da
stagnaro o da muratore... questo è falegname... nun poesse lui.
OTTAVIO Però cià la sciarpetta gialla ar collo.
FILIPPO E' giovane... ciavrà si e no vent'anni.
OTTAVIO E si, però cià li sordi. Ahò, i ricchi, soprattutto quando so amatori,
se fanno le plastichette come noi se famo la cicoria in padella.... 'na vorta a
settimana. Magari ce n'ha settanta ma ne dimostra venti. E poi chi t’ha detto
che sto Vincenzo nun deve esse giovane...
FILIPPO Si, però ha detto che deve riparà l’anta dell'armadio. Come faceva
er sor Vincenzo a sapè de 'sto fatto dell’anta dell'armadio?
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