Ottavio l'inventore - Saverio Di Giorgio

44
OTTAVIO (Vede Filippo che è spinto da forza maggiore e si rivolge a Cesira)
Vabbè, hai vinto te. Levamo la cassa... levamo la cassa... però la levamo io e
Filippo che sennò tu te stanchi.
CESIRA Ma che me stanco che pesa du chili.
OTTAVIO (Piano a Filippo) Ma che du chili.... a occhio e croce minimo
settanta.
CESIRA (Sospettosa) Come settanta....
FILIPPO E' un falso magro.
CESIRA Ma che ce sta qui dentro?
OTTAVIO (Cerca una scusa) Che voi che ce sta.... ce starà l'aria.
FILIPPO (Cercando di scherzare) Oppure quarche morto.
CESIRA (Seria) Come quarche morto....?
(Cesira sta per aprire la cassa. Filippo e Ottavio si girano dall'altra parte
facendo scongiuri vari. Poi Cesira si ferma arrabbiata credendo che la stiano
prendendo in giro)
CESIRA (Guardando Ottavio dura e uscendo) Sempre a scherzà! Continua
pure a scherzà che mo ariva questo. Continua pure a scherzà! (Esce) Scherza,
scherza... continua...
SCENA SESTA
(Ottavio, Filippo poi Sora Marta)
OTTAVIO (A Filippo con premura) Daje tiramolo fori. Mannaggia a te e a
st'idee tua. (Sentono arrivare qualcuno) Sbrighete, sbrighete.... rimettemolo
qua dentro.... daje! (Rimettono il corpo nella cassa)
SORA MARTA (Entrando con il solito slancio) Allora Sor Ottà, ve so'
piaciuti i fiori?
OTTAVIO Arieccola! Ahò, nun se stacca... è peggio de na zecca! Quando te
s’appiccica...
FILIPPO (Ridendo) E' un macello...
OTTAVIO Ma che te ridi!!!! Perchè non avete bussato?
SORA MARTA Troppo tempo. Er tempo è danaro. E poi adesso ciò
l'occhiali giusti. Nun devo più annà a tastoni. (Li vede tutti e due sudati e
www.saveriodigiorgio.it