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di - Rivista IDEA

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LA RINUNCIA<br />

AL RILANCIO<br />

DELL’ENERGIA<br />

ATOMICA SEGNALA<br />

COME IN ITALIA<br />

IL TIMORE<br />

DELLE ELEZIONI<br />

CONTI SEMPRE<br />

PIÙ DEL FUTURO<br />

DEL PAESE<br />

6 á 28 aprile 2011<br />

L’e<strong>di</strong>toriale<br />

SI GOVERNA CON I SONDAGGI<br />

Clau<strong>di</strong>o Puppione<br />

Non si può non provare un leggero senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sgusto per un’opposizione<br />

che alza le barricate (per ora metaforiche, ma qualcuno è già passato<br />

ai fatti, come quando hanno cercato <strong>di</strong> assaltare la villa <strong>di</strong> Ar -<br />

core) <strong>di</strong> fronte alla proposta <strong>di</strong> un oscuro deputato del Pdl <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare<br />

l’articolo 1 della Costituzione, ben sapendo che, anche solo confidando nelle<br />

stesse procedure parlamentari imposte dalla Carta repubblicana, quelle variazioni<br />

non saranno mai <strong>di</strong>scusse e, men che meno, approvate. Il polverone polemico<br />

serve solo a far propaganda, in un clima sempre più avvelenato nel quale voci<br />

sagge come quelle <strong>di</strong> Oscar Farinetti, alla cui iniziativa transoceanica de<strong>di</strong>chiamo<br />

la copertina <strong>di</strong> questo numero <strong>di</strong> “<strong>IDEA</strong>”, paiono urlare nel deserto.<br />

Ma, a essere sinceri, fa ancora più ribrezzo l’improvvisa e improvvida scelta del<br />

Governo <strong>di</strong> buttare nel ce stino il Piano energetico che doveva garantire all’Italia<br />

il 25 per cento delle risorse autoprodotte derivanti dall’energia atomica.<br />

Chi scrive appartiene alla ridotta schiera <strong>di</strong> pazzi furiosi convinti che sul nucleare<br />

si sia scatenata un’ondata <strong>di</strong> esagerazioni e falsificazioni, nonché speculazioni fa -<br />

vorite dal pressappochismo dei mass me<strong>di</strong>a, ma il punto non è questo.<br />

Il punto è che la decisione della scorsa settimana è l’ennesima riprova del fatto<br />

che i nostri governanti (incidentalmente si tratta <strong>di</strong> quelli del centro-destra, ma il<br />

centro-sinistra non è meglio. Basta pensare a quando il presidente del Consiglio<br />

Massimo D’Alema mandò i nostri aerei a bombardare la Serbia, ma cercò <strong>di</strong> tenerlo<br />

nascosto all’opinione pubblica nazionale), invece <strong>di</strong> pensare al futuro del Pae -<br />

se, si muovano basandosi sugli esiti dei sondaggi elettorali.<br />

Dopo Fukushima oltre tre quarti degli italiani, informati alla bell’e meglio, si <strong>di</strong> -<br />

cono contro il nu cleare? A giugno c’è un referendum proprio su questo tema e, so -<br />

prattutto, a maggio ci sono elezioni amministrative che, per parola dello stesso<br />

Sil vio Ber lu sconi, costituiscono un test politico significativo, forse decisivo?<br />

Bene, allora si fa finta <strong>di</strong> non aver mai giurato sulla ferma decisione <strong>di</strong> riallineare<br />

l’Italia agli altri Paesi europei riguardo alla politica energetica. E, incuranti del ri -<br />

<strong>di</strong> colo, alcuni ministri <strong>di</strong>cono l’opposto <strong>di</strong> quanto avevano affermato poche settimane<br />

fa. Che futuro si può prevedere per un Paese guidato con tali criteri?<br />

Tanto per continuare a prendercela con l’attuale Premier, ci sovviene che già alla<br />

me tà degli anni Novanta il Cavaliere fu autore <strong>di</strong> un’altra bella (e rivelatrice) giravolta:<br />

annunciò il pieno sostegno a Jacques Chirac che, impippandosene delle critiche<br />

mon<strong>di</strong>ali, aveva deciso <strong>di</strong> proseguire i test nucleari a Mururoa, ma, passati<br />

pochi giorni, visti gli esiti dei sondaggi fra gli italiani, si mise in prima linea nelle<br />

aspre critiche al Presidente francese. Questo non è che sia molto bello.<br />

n DISPIACERE PER LA MORTE ASSURDA DI VITTORIO ARRIGONI, MA DEFINIRLO PACIFISTA È UN PO’ TROPPO<br />

Per capire cosa succede dalle parti della striscia <strong>di</strong> Gaza può essere utile sentire l’Ambasciatore d’Israele in Italia<br />

Nelle pagine successive <strong>di</strong>amo l’annuncio della serata inaugurale dell’Associazione Italia-Israele <strong>di</strong> Alba, Bra, Langhe<br />

e Roero. Il sodalizio organizza un incontro pubblico a Cherasco che si svolgerà il 5 maggio e avrà per ospite d’onore<br />

l’ambasciatore dello Stato ebraico a Roma, Gideon Meir. Sarà l’occasione per sentire una testimonianza sulla realtà<br />

me<strong>di</strong>o-orientale fuori dal coro. Quel coro che ha proclamato quale inerme pacifista il povero Vittorio Arrigoni, talmente<br />

tollerante, lui come la sua famiglia, da pretendere che la salma, per rientrare in Italia, non passasse in territorio israeliano.<br />

Chi scrive pensa che bene abbiano fatto, nel Consiglio comunale <strong>di</strong> Bra, Valter Bergesio e Pier Giorgio Pirra a <strong>di</strong>ssociarsi<br />

dal minuto <strong>di</strong> silenzio per Arrigoni. Un conto è la doverosa pietà umana, un conto la santificazione a sproposito.

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