I luoghi della conoscenza 2002-2012 - Università degli Studi di Torino
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CENTRO «ALDO MORO»<br />
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CENTRO ALDO MORO<br />
Sede: Via Sant’Ottavio/Via Ver<strong>di</strong>, <strong>Torino</strong><br />
RUP: ing. Piero Cornaglia<br />
Staff del RUP: ing. Aldo Celano,<br />
arch. Susanna Cipolli<br />
Progetto Definitivo: ing. Ugo Baratozzi,<br />
AT stu<strong>di</strong>o associato,<br />
B.M. <strong>Stu<strong>di</strong></strong>o Architetti Associati,<br />
ATC projet.to, <strong>Stu<strong>di</strong></strong>o Dedalo,<br />
<strong>Stu<strong>di</strong></strong>o Architettura e Urbanistica Cappato<br />
Direzione lavori: arch. Clau<strong>di</strong>o Bobbio,<br />
ing. Stefano Meluzzi, arch. Patrizia Ganzi<br />
Investimento: € 47.800.000,00<br />
Impresa realizzatrice: R.T.I. Impresa Costruzioni<br />
Rosso geom. Francesco & Figli S.p.A.,<br />
Consorzio Cooperative Costruzioni-Società<br />
Cooperativa<br />
Ultimazione lavori: 2013<br />
Il progetto <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> un nuovo<br />
complesso e<strong>di</strong>lizio polifunzionale in piazzale<br />
Aldo Moro, così come delineato nel bando<br />
<strong>di</strong> Project Financing dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Torino</strong>, è un tema complesso: l’ambito<br />
urbano nel quale si articola l’intervento è un<br />
sito <strong>di</strong> particolare qualità e importanza sia<br />
per la posizione centrale nella zona storica<br />
<strong>della</strong> città <strong>di</strong> <strong>Torino</strong>, che in riferimento alle<br />
caratteristiche architettoniche del contesto.<br />
La <strong>di</strong>sposizione adottata nella proposta<br />
urbanistica e architettonica riassume e<br />
include la storia dei <strong>luoghi</strong> proponendo<br />
contemporaneamente una citazione delle<br />
sue vicende ed una sua rilettura.<br />
Gli allineamenti su via Ver<strong>di</strong> e su via<br />
Sant’Ottavio sono riproposti secondo le<br />
preesistenze, con l’eccezione <strong>di</strong> una cesura<br />
sull’angolo <strong>di</strong> incrocio tra le vie. Tale apertura<br />
funge contemporaneamente da “cerniera<br />
urbanistica” e da “motore immobile delle<br />
circolazioni funzionali” per l’intero comparto<br />
urbanistico che viene a crearsi, che non<br />
ha più la funzione <strong>di</strong> “zona retrostante”<br />
rispetto l’asse aulico <strong>della</strong> via Po, ma genera<br />
una nuova centralità limitrofa alla prima.<br />
Il nuovo complesso è organizzato in <strong>di</strong>versi<br />
fabbricati, ciascuno con una propria<br />
connotazione caratteristica ma con elementi<br />
in comune fra tutti. Il fabbricato, che ospita<br />
le residenze <strong>degli</strong> studenti e dei professori ai<br />
piani superiori e funzioni <strong>di</strong> servizio al piano<br />
terreno e interrato, è in classica facciata<br />
intonacata e tinteggiatura <strong>di</strong> colore chiaro,<br />
mentre gli altri si <strong>di</strong>fferenziano per finitura