Numero Sette - Danae
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26 DM<br />
La Casa del Priore<br />
di Maurizio Lanteri & Lilli Luini<br />
Traccediverse<br />
Thriller - Mistery<br />
144 pagine<br />
Euro: 15,00<br />
ISBN: 88-89862-25-4<br />
Che cos'è la "Casa del Priore"? Soltanto un'antica<br />
canonica benedettina trasformata in ristorante<br />
elegante ed esclusivo, o qualcosa di ben diverso, che<br />
cela segreti arcani, le cui radici affondano in un<br />
lontanissimo passato? E cosa c'entra un ristorante<br />
con la campagna contro le vaccinazioni<br />
dell'enigmatico professor Regis?<br />
Maurizio Lanteri, già presente nel catalogo di DANAE con "ICQ - Io ti cerco", si cimenta<br />
ora, a quattro mani con Lilli Luini, in un mistery che si legge d'un fiato, che si snoda a<br />
partire dal lontano 1976 (o, forse, l'azione inizia molto prima...), si svolge tra il 2008 e il<br />
2009 e si conclude (o forse no...) nel 2015. Il protagonista, Ivano Divizia, è un giovane<br />
medico del servizio di Igiene pubblica dell'ASL di Imperia; accanto a lui, la bella Fiorella<br />
e tante altre donne, dalla Bonelli alla Galimberti, dalla Tabbò alla Loredana Pesce. Un<br />
bell'ambiente stimolante, dove "tutti fanno tutto, o niente, a seconda del momento o di<br />
accordi sottobanco". Poi c'è anche Annamaria, sportiva e salutista, segretaria torinese<br />
del professor Regis. Questi alcuni degli ingredienti e dei personaggi di una storia che,<br />
per ovvi motivi, non possiamo riassumere, per non togliere al lettore il piacere della<br />
sorpresa e della scoperta. Possiamo soltanto dire che si tratta di un libro agile e<br />
godibile, leggero da leggere per la presenza dominante delle parti dialogiche, ma anche<br />
un tantino inquietante perché, in fondo, siamo proprio sicuri che i nostri pensieri e i<br />
nostri sogni siano tutti sempre e davvero "nostri"?<br />
Recensione a cura della Redazione di <strong>Danae</strong><br />
Maurizio Lanteri è nato ad Albenga (Savona). Vive a Garlenda,<br />
dove esercita la professione di medico pediatra.<br />
Lilli Luini è nata a Varese e vive a Taino. Laureata in sociologia,<br />
lavora nel settore finanziario come controller crediti.<br />
Scrivono insieme dal 2003. La Casa del Priore è il loro primo<br />
romanzo a quattro mani.<br />
D: Le discipline sportive più colte?<br />
R: Senza dubbio la scherma e il basket, dove peraltro<br />
è facile trovare anche tantissimi laureati!<br />
D: Lei ha avuto una vita sportiva e personale molto<br />
ricca. Le è mai venuto in mente di scrivere un libro?<br />
R: Ho appena terminato la stesura di un libro sulle<br />
tecniche del nuoto, che spero uscirà a breve corredato<br />
da un DVD. Ma si tratta ovviamente di un manuale.<br />
Se invece parliamo di narrativa, ho sempre<br />
coltivato il sogno di pubblicare un libro autobiografico<br />
ma non ho ancora avuto modo di metterlo in<br />
pratica. La mia storia sportiva è stata molto travagliata<br />
ed intensa, ci sarebbe tanto materiale su cui<br />
lavorare.<br />
D: Se dovesse scrivere oggi un libro su un aspetto<br />
importante nel mondo dello sport, quale argomento<br />
sceglierebbe?<br />
R: Oggi sto combattendo una dura battaglia contro il<br />
doping, attraverso diverse iniziative, tra le quali un<br />
programma di informazione nelle scuole. Penso sia<br />
un argomento che interessi molto anche il pubblico e<br />
che valga la pena di essere affrontato anche dalla<br />
letteratura.<br />
D: DANAE si occupa di promuovere e distribuire i più<br />
bei libri degli autori esordienti italiani. Tra questi<br />
volumi c’è “Una volta sola” di Donatella Decise.<br />
Una delle storie raccontate dalla Decise nel suo libro<br />
è proprio la sua. Com’è nata questa collaborazione?<br />
R: Donatella è arrivata a me attraverso internet. Mi<br />
ha parlato del suo progetto, e io sono stato ben lieto<br />
di raccontarle la mia storia. È stato un modo per<br />
riportare alla luce fatti che sino ad oggi erano stati<br />
messi ingiustamente a tacere. Ci siamo scambiati più<br />
volte opinioni sullo scritto e alla fine ne è risultato un<br />
bel lavoro. Non a<br />
caso, “Una volta<br />
sola” ha anche vinto<br />
un premio al concorso<br />
“Racconta il tuo<br />
sport”, indetto dall’-<br />
ACSI – CONI.<br />
D: Immagini “Una<br />
volta sola” al cinema…<br />
La sua storia<br />
raccontata a milioni<br />
di italiani. Quale<br />
sarebbe la sua reazione?<br />
R: Ne sarei felicissimo!<br />
Sarebbe tra<br />
l’altro un modo per<br />
combattere la piaga<br />
del doping attraverso<br />
un mezzo di comunicazione<br />
molto potente.<br />
D: Per affermarsi nell’attuale<br />
panorama<br />
editoriale italiano gli<br />
scrittori esordienti<br />
devono superare numerose<br />
difficoltà, e<br />
spesso l’impegno e la<br />
bravura dell’autore<br />
non bastano. Il più<br />
delle volte, tutto è più<br />
semplice se si conoscono<br />
le persone giuste.<br />
E’ così anche per i giovani atleti che intendono<br />
affermarsi nella disciplina del nuoto?<br />
R: Purtroppo lo sport non è più “sano” come un<br />
tempo ma in genere, in questo settore, il problema<br />
è diverso e legato al fatto che i risultati sportivi sono<br />
spesso falsati dall’uso di sostanze illecite che sfuggono<br />
ai controlli. La cosa più triste è che frequentemente<br />
gli atleti, specialmente i più giovani, sono<br />
praticamente costretti ad assumerle. Il mondo dello<br />
sporte sarebbe sicuramente più sano e pulito se si<br />
riuscisse a trovare un modo efficace per attribuire i<br />
meriti soltanto in funzione delle reali capacità di<br />
ognuno e agli effetti dell’allenamento e dell’impegno<br />
di ciascun atleta, senza che questi dati vengano<br />
falsati da elementi di “disturbo” come le sostanze<br />
dopanti. Questo principio basilare vale tanto nello<br />
sport quanto nel difficile mondo dell’editoria, anche<br />
se gli elementi falsanti sono completamente<br />
diversi.<br />
D: Riccardo, il giovanissimo talento che lei allena nel<br />
libro della Decise, è realmente esistito oppure il<br />
personaggio è frutto della fantasia dell’autrice?<br />
R: Riccardo non è un personaggio reale ma è un<br />
simbolo, l’icona della giovane promessa che deve<br />
superare mille difficoltà per esprimere appieno il suo<br />
talento. Esistono tanti atleti che meritano più spazio<br />
e più considerazione. Sta al bravo allenatore scoprire<br />
le loro potenzialità e riuscire ad esaltarle.<br />
D: Ed ora, come nostra abitudine, le lasciamo la<br />
possibilità di salutare i nostri Lettori e di lanciare loro<br />
un messaggio.<br />
Cosa si sente di dirgli?<br />
R:“Cari Lettori e Amici di DANAE , vi auguro di tutto<br />
cuore di ottenere soddisfazioni nella lettura e nello<br />
scrittura, arte nella quale non ci sono confini, come<br />
nello sport.”<br />
DM 15