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Numero Sette - Danae

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22 DM<br />

Nessuna fermata intermedia<br />

di Alessio Blasetti<br />

Tabula Fati<br />

Romanzo<br />

128 pagine<br />

Euro: 5.00<br />

ISBN: 88-7475-075-7<br />

Nessuna fermata intermedia ci ripropone in<br />

modo originale e con una scrittura decisamente<br />

"giovane" il tema letterario del viaggio come<br />

metafora della vita e, al tempo stesso, coglie gli<br />

spunti della letteratura fantascientifica,<br />

suggerendoci come il viaggio nel tempo passato<br />

possa permettere al protagonista di mutare il presente.<br />

Su un treno che corre veloce Alessio, salito senza sapere come e senza avere il<br />

relativo biglietto, incontra il suo alter ego bambino, poi adolescente e giovane<br />

adulto, ed ha la possibilità di rivivere il suo passato, cambiando il corso degli eventi<br />

e riscattando momenti di debolezza.<br />

Diventare uomo, riflette Alessio, vuol dire rimediare ai propri errori, dare un nuovo<br />

corso alla propria esistenza.<br />

Ma è il treno giusto per Alessio? O ha invece preso il posto di qualcun altro?<br />

Quando si prende un treno senza fermate intermedie, significa che si è risolto tutto<br />

nella vita, che si percorre un ciclo ormai chiuso e si viaggia tranquilli verso il<br />

capolinea.<br />

Forse, non è esattamente il caso del nostro protagonista.<br />

Blasetti ci racconta una storia nervosa e veloce come un viaggio su un treno lanciato<br />

a tutta velocità, che non si ferma mai, che sobbalza sugli scambi; il personaggio<br />

protagonista che ha saputo costruire è pieno di debolezze e difetti, un vero,<br />

simpatico anti-eroe, un fragile ragazzo di oggi, che a trent'anni sembra ancora un<br />

adolescente alla ricerca di se stesso, dell'amore, del treno giusto su cui salire…<br />

Recensione a cura della Redazione di <strong>Danae</strong><br />

Alessio Blasetti, palermitano, ha un diploma di maturità artistica e ormai<br />

numerose esperienze teatrali alle spalle. Nessuna fermata intermedia è il suo<br />

romanzo d'esordio.<br />

contratto di edizione ma, a parte la<br />

corretta quantificazione dei periodi<br />

temporali e delle percentuali, bisogna<br />

vedere se questi impegni dell'Autore<br />

verso la Casa Editrice sono bilanciati<br />

da altrettanti vincoli dell'Editore verso<br />

l'Autore; in pratica, perché il contratto<br />

possa definirsi equo, l'Editore dovrebbe<br />

impegnarsi da contratto su temi<br />

quali, il numero minimo di copie da<br />

stampare per ogni tiratura<br />

(ATTENZIONE: numero minimo, non<br />

numero massimo!), numero di copie<br />

omaggio che spettano all'Autore per<br />

ogni tiratura, agevolazioni particolari<br />

per acquisti diretti da pare dell'Autore,<br />

su aspetti riguardanti la vera e propria<br />

realizzazione editoriale del volume<br />

(tipo di copertina, numero di pagine,<br />

modalità di editing e gestione della<br />

revisione bozze, rilegatura, prezzo di<br />

copertina, assegnazione del codice<br />

ISBN e/o dei bollini SIAE, etc.) ma<br />

soprattutto sugli aspetti della promozione<br />

del Libro, e della sua distribuzione.<br />

Frasi generiche su questi argomenti,<br />

che non consentano successivamente<br />

di misurare e verificare oggettivamente<br />

se il contratto è stato<br />

onorato o meno dall'Editore, non sono<br />

sufficienti. Gli impegni dell'Editore in<br />

queste due attività devono essere<br />

quantificati e predefiniti (numero minimo<br />

di librerie in cui l'opera sarà acquistabile,<br />

numero di serate di presentazione<br />

organizzate dall'editore per questo<br />

libro, etc.).<br />

Inoltre, l'evidente impossibilità, dopo<br />

un tempo ragionevole dalla pubblicazione<br />

(diciamo 18 mesi), di poter acquistare<br />

senza problemi il libro nella<br />

maggior parte delle librerie indicate<br />

dovrebbe essere, per iscritto, una condizione<br />

sufficiente a determinare la<br />

cessazione del contratto ed il recupero<br />

immediato da parte dell'Autore di ogni<br />

diritto sul proprio libro, con la possibilità,<br />

quindi, di poterlo riproporre immediatamente<br />

ad una nuova e più<br />

efficiente casa editrice.<br />

E se mi chiedono un contributo?<br />

Alla luce di queste considerazioni,<br />

dunque, non è affatto detto che una<br />

proposta di pubblicazione<br />

che<br />

non preveda il<br />

contributo dell'autore<br />

sia automaticamentemigliore<br />

di una che<br />

preveda un piccolo<br />

contributo.<br />

Firmare un contratto di pubblicazione<br />

con un editore che, pur non richiedendo<br />

alcun contributo, di fatto non<br />

stampa il testo, tenendolo così bloccato<br />

per anni, potrebbe essere più pericoloso<br />

e meno vantaggioso per l'autore<br />

che pubblicare con un editore che<br />

richieda un piccolo contributo, a copertura<br />

parziale (e non totale!) delle<br />

spese di pubblicazione e che abbia<br />

quindi tutto l'interesse a che quel libro<br />

venga poi conosciuto e venduto, perché<br />

ne va dei suoi stessi guadagni!<br />

È poi senz’altro possibile, ma non certo<br />

auspicabile, che l'Editore rimandi<br />

completamente da contratto ogni impegno<br />

riguardante la Promozione e<br />

Distribuzione all'Autore. Ma in questo<br />

caso, il contributo alla pubblicazione<br />

dovrebbe essere minimo o, meglio<br />

ancora, del tutto assente!<br />

DM 19

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