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capitolo 1 diisocianati - Extranet Regione Piemonte

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I DIISOCIANATI NELLA SINTESI DEI POLIURETANI<br />

Le reazioni di trimerizzazione (reazione 3) portano alla formazione di anelli isocianurati stabili:<br />

si tratta di reazioni irreversibili, esotermiche, che avvengono in presenza di catalisi basica oppure,<br />

in assenza di catalizzatori, in seguito a forte riscaldamento.<br />

Gli anelli isocianurati sono stabili fino a 150-200°C e, in assenza di tracce di catalizzatore e di<br />

ossigeno, conservano la loro stabilità fino a T>500°C.<br />

Queste reazioni vengono comunemente impiegate per aumentare la funzionalità dei <strong>diisocianati</strong><br />

nella produzione di intermedi.<br />

1.3.3 Reazioni con gomma e plastica<br />

Gli isocianati attaccano e infragiliscono in poco tempo molti materiali plastici e tutte le gomme:<br />

questo fenomeno può portare a rotture di contenitori con conseguenti rilasci di prodotto. I tubi di<br />

materiale sintetico idoneo devono essere esternamente rinforzati con materiali opportuni quando<br />

devono essere impiegati in macchine ad alta pressione.<br />

1.4 RIFERIMENTI NORMATIVI<br />

1.4.1 Norme per il trasporto<br />

Per quanto riguarda il trasporto su strada (regolamentato dalle norme ADR-ONU) e su rotaia<br />

(RID-ONU), gli isocianati sono classificati come segue:<br />

classe: 6.1, 19° B (TDI) e 19° C (MDI, IPDI); etichetta: 6.1;<br />

numero di identificazione del rischio: 60;<br />

numero di identificazione della sostanza (UN): 2078 (TDI), 2489 (MDI), 2290 (IPDI);<br />

1.4.2 Classificazione ed etichettatura<br />

Il Decreto Ministeriale 16 febbraio 1993 del Ministero della Sanità (Modificazioni ed<br />

integrazioni ai decreti ministeriali 3 dicembre 1985 e 20 dicembre 1989 sulla classificazione e la<br />

disciplina dell’imballaggio e dell’etichettatura delle sostanze pericolose, in attuazione delle<br />

direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione delle Comunità europee) elenca tra le<br />

sostanze pericolose sia il TDI che l’MDI. Nelle Tabelle 1.6 e 1.7 vengono riportate<br />

classificazione e etichettatura degli isomeri e delle loro miscele con le indicazioni di pericolo e i<br />

consigli di prudenza, come dal suddetto Decreto.<br />

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