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Lezione in PDF - Treccani

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A questa seguono correnti di <strong>in</strong>tensità m<strong>in</strong>ori, ma di più lunga durata. Dall’area sottesa<br />

dalla curva descritta dalla corrente e dall’asse del tempo è possibile calcolare la carica<br />

complessiva trasportata sul terreno. Il meccanismo di ricarica delle nubi, che impiega<br />

pochi secondi per ritornare alle condizioni <strong>in</strong>iziali, non ha un modello di descrizione<br />

valido. Osservando i canali attraverso le tecniche dello slow motion per la radiazione<br />

lum<strong>in</strong>osa, e con sensori sensibili ai raggi X e alla radiazione gamma, negli ultimi anni si<br />

è capito che elettroni accelerati a velocità prossime a quelle della luce possono dar<br />

luogo a radiazione di alta energia aprendo un nuovo campo di ricerca.<br />

Lampi X e gamma atmosferici<br />

Lo studio dei fenomeni elettrici atmosferici ha subito negli ultimi trenta anni una<br />

rivoluzione e allo stesso tempo una restaurazione. Le nuvole e i fulm<strong>in</strong>i che parevano<br />

essere messi <strong>in</strong> discussione come temi esclusivi dell’elettricità atmosferica, sono tornati<br />

alla ribalta grazie alla scoperta di fenomeni <strong>in</strong>aspettati e nuove tecniche di misure,<br />

accanto a modelli <strong>in</strong> cui elettroni fuggitivi (runaway) producono fotoni di energia<br />

prossima a quella di acceleratori di particelle.<br />

Negli anni ’80 palloni sonda lanciati all’<strong>in</strong>terno di nubi attive hanno <strong>in</strong>dicato la presenza<br />

di scariche estremamente energetiche (raggi X). Agli <strong>in</strong>izi degli anni Novanta il<br />

Compton Gamma-Ray Observatory (CGRO), lanciato per analizzare i fotoni emessi da<br />

elettroni accelerati nello spazio, osservava i primi lampi gamma terrestri della durata di<br />

pochi millisecondi (Terrestrial Gamma-ray Flashes, TGF). Da allora altri tre telescopi<br />

spaziali (RHESSI, Fermi e l’italiano AGILE) hanno accumulato dati sui TGF.<br />

Fig.12 (a s<strong>in</strong>istra) Rappresentazione dell’emissione di un raggio gamma terrestre e relativa energia. Fig.13 Rappresentazione artistica<br />

delle emissioni di raggi gamma dalle nubi.<br />

Oggi si ritiene che la cella temporalesca con i suoi <strong>in</strong>tensi campi elettrici possa<br />

rappresentare un acceleratore ideale di elettroni. Gli elettroni <strong>in</strong> fuga raggiungono<br />

velocità relativistiche con emissione di fotoni X e gamma energetici, capaci a loro volta<br />

di ionizzare altri atomi e produrre coppie di elettroni (e - ) e positroni (e + ).<br />

Non è chiaro se l’<strong>in</strong>nesco del processo abbia bisogno di un seme, particelle veloci (raggi<br />

cosmici), che trasferiscono parte della loro energia ad alcuni elettroni che producono<br />

poi l’effetto a valanga.<br />

Dal 2001 è stata verificata la connessione diretta tra fulm<strong>in</strong>i e raggi X da misure<br />

effettuate a Terra. La ricerca sistematica (che ha co<strong>in</strong>volto tra gli altri, l’astrofisico<br />

Joseph R. Dwyer <strong>in</strong> Florida) ha fatto uso dal 2002 di piccoli razzi <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>nescare<br />

artificialmente i fulm<strong>in</strong>i. In prossimità di un temporale, <strong>in</strong> una versione aggiornata<br />

dell’aquilone di Frankl<strong>in</strong>, i ricercatori lanciano il razzo da un cil<strong>in</strong>dro metallico posto su<br />

una torre. Il razzo è collegato a un filo di rame rivestito da un materiale isolante.<br />

All’altezza di circa 700 metri, il campo creato dalla punta fa risalire, <strong>in</strong> molti casi, una<br />

scarica dal suolo lungo il filo, provocando (nel caso di fulm<strong>in</strong>e) la sua immediata<br />

vaporizzazione. L’emissione osservata dei raggi X non è cont<strong>in</strong>ua. La scarica guida che<br />

procede a scatti verso il basso, dà luogo a brevi lampi di fotoni X (su <strong>in</strong>tervalli<br />

dell’ord<strong>in</strong>e di un microsecondo) provenienti dalla punta del canale del fulm<strong>in</strong>e. La loro

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