20.06.2013 Views

L'edizione critica e i suoi segreti

L'edizione critica e i suoi segreti

L'edizione critica e i suoi segreti

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

possono essere stati commessi da copisti diversi in maniera indipendente, e dunque<br />

dimostrano o escludono una connessione tra testimoni (cioè svolgono una funzione<br />

congiuntiva o separativa). Per esempio, gli errori di ortografia normalmente non sono<br />

sufficientemente caratteristici, mentre un errore come una lacuna (cioè l’assenza di una<br />

porzione di testo) sono di norma molto più significativi.<br />

Gli ‘errori’ principali possono essere lacune/omissioni, dittografie/reduplicazioni,<br />

metatesi/trasposizioni. Nei manoscritti medioevali abbondano poi anche modifiche più o<br />

meno intenzionali, che in senso lato contano come ‘errori’: cioè le interpolazioni (aggiunte<br />

di testo, a volte basate su glosse, cioè note aggiunte ad un manoscritto che poi viene preso a<br />

modello da un copista e trascritto inserendo le glosse nel testo: in quel caso si parla di glosse<br />

infiltrate nel testo) e le contaminazioni (modifiche apportate al testo partendo dal confronto<br />

con il testo di un altro testimone).<br />

In base agli errori-guida, il filologo costruisce uno stemma codicum (o meglio,<br />

un’ipotesi stemmatica), vale a dire uno schema dei rapporti genealogici tra i testimoni,<br />

rispetto all’originale (cioè il testo secondo la volontà dell’autore) o almeno rispetto<br />

all’archetipo (cioè il capostipite di tutti i testimoni attestati, che può coincidere con<br />

l’originale, ma anche essere una sua copia).<br />

In uno stemma codicum, si rappresentano come linee verticali i rapporti di semplice<br />

derivazione da un manoscritto all’altro, cioè di trascrizione meccanica senza correzioni o<br />

contaminazioni. Quando si riesce a provare che due testimoni conservati sono in un simile<br />

rapporto diretto di derivazione l’uno dall’altro, il manoscritto antigrafo, che è servito da<br />

modello per l’altro, se è integro in ogni sua parte e non è stato fatto oggetto di correzioni o<br />

modifiche posteriori, reca un testo che non può in alcun modo essere migliorato dall’altro<br />

manoscritto: in questo caso il manoscritto copiato (chiamato codex descriptus) non verrà<br />

preso in considerazione dal filologo quando passerà a ricostruire il testo corretto dell’opera<br />

di cui vuole fare l’edizione.<br />

La creazione dello stemma codicum è alla base del metodo genealogico di edizione<br />

dei manoscritti, teorizzato per la prima volta dal filologo tedesco Karl Lachmann nella<br />

prima metà del XIX secolo. Se prima di Lachmann, i metodi per approntate l’edizione di un<br />

testo antico o medievale erano il textus receptus (utilizzare un testo ‘tradizionale’, cioè in<br />

pratica rinunciare all’edizione <strong>critica</strong> in senso scientifico), il codex optimus (cioè scegliere<br />

2

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!