Leggi gli articoli - Fondazione Don Carlo Gnocchi
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MISSIONE UOMO<br />
■SEIPOSTILETTOcon camere singole e doppie<br />
e un ampio ambiente comune; una cucina<br />
priva di barriere architettoniche e una<br />
lavanderia interna; un bagno ogni due ospiti<br />
e un vasto spazio esterno - con posti auto<br />
riservati - dove trascorrere il tempo libero.<br />
Queste le caratteristiche della comunità<br />
alloggio per persone disabili autosufficienti<br />
all’interno del Centro “S. Maria alle Fonti”<br />
di Salice Terme (Pv), che verrà inaugurata il<br />
prossimo 7 settembre, nel cinquantesimo<br />
anniversario di presenza della struttura<br />
pavese nella grande fami<strong>gli</strong>a della <strong>Fondazione</strong><br />
<strong>Don</strong> <strong>Gnocchi</strong>.<br />
La casa (progetto Habitando, curato da<br />
Gianfranco Bedin, responsabile Progetti di<br />
Sviluppo della <strong>Fondazione</strong>, e da Katia<br />
Negruzzi, psicologa, responsabile dell’attività<br />
educativa del Centro di Salice Terme)<br />
dispone di allestimenti domotici che garantiscono<br />
sicurezza e favoriscono l’accessibilità<br />
e l’utilizzo di tutti <strong>gli</strong> arredi e dispositivi inter-<br />
Attività<br />
ANNIVERSARI<br />
Salice, una casa per disabili<br />
nel cinquantesimo del Centro<br />
La struttura pavese<br />
festeggia mezzo secolo<br />
in <strong>Fondazione</strong>:<br />
l’urna del beato<br />
don <strong>Carlo</strong> <strong>Gnocchi</strong><br />
esposta per due giorni<br />
nel duomo di Voghera<br />
ni da parte di soggetti con disabilità. Sarà intitolata<br />
a Gigi Spezia, indimenticato volontario<br />
del Centro, recentemente scomparso.<br />
Un nuovo servizio, per dare ancor più<br />
concretezza all’importante traguardo raggiunto<br />
dal Centro (oggi inserito nel Polo<br />
Lombardia 1 della <strong>Fondazione</strong> <strong>Don</strong> <strong>Gnocchi</strong>),<br />
che si è distinto in questo mezzo secolo<br />
di attività per la continua crescita accanto alle<br />
Il Centro “S. Maria alle Fonti” di Salice Terme. In alto, la nuova casa per disabili “Gigi Spezia” e alcuni ospiti della struttura.<br />
Nella pagina a fianco, i dipendenti premiati dalla <strong>Fondazione</strong> nella Giornata della Riconoscenza di alcuni anni fa<br />
persone più fragili: una sfida all’insegna della<br />
qualità nelle risposte ai bisogni, che permette<br />
oggi di combinare interventi su differenti<br />
patologie e che pone questa struttura<br />
polifunzionale all’avanguardia sul fronte<br />
delle prestazioni sanitarie, sociali e plurime a<br />
integrazione globale.<br />
Nell’occasione, il 15 e 16 settembre prossimi,<br />
l’urna del beato don <strong>Carlo</strong> <strong>Gnocchi</strong><br />
sarà esposta alla venerazione dei fedeli nel<br />
Duomo di Voghera. È la quarta volta, dopo<br />
la straordinaria celebrazione della beatificazione<br />
in piazza Duomo a Milano, il 25 ottobre<br />
2009, che i resti mortali dell’indimenticato<br />
“padre dei mutilatini” lasciano il Centro<br />
“S. Maria Nascente” di Milano e in particolare<br />
il nuovo santuario a lui intitolato. L’urna<br />
arriverà la mattina di sabato 15 settembre a<br />
Voghera, dove sarà accolta dalle autorità cittadine.<br />
Seguirà una solenne celebrazione<br />
eucaristica, presieduta dal vescovo, monsignor<br />
Martino Canessa. L’urna, costantemente<br />
ve<strong>gli</strong>ata da un picchetto alpino, rimarrà<br />
esposta in Duomo fino al tardo pomeriggio<br />
di domenica, quando tornerà a Milano<br />
dopo la Messa presieduta dal cardinale Severino<br />
Poletto, arcivescovo emerito di Torino.<br />
Altre iniziative, tra cui la tradizionale<br />
Giornata della Riconoscenza, con premiazione<br />
dei dipendenti del Centro con 25 e 30<br />
anni di servizio alle spalle, una mostra fotografica<br />
itinerante e un concerto, accompagneranno<br />
la festa.<br />
La storia: dai poliomielitici<br />
a<strong>gli</strong> anziani e ai disabili in RSD<br />
L’acquisizione da parte della <strong>Fondazione</strong><br />
<strong>Don</strong> <strong>Gnocchi</strong> del Centro di Salice Terme<br />
risale al lontano 1962, anno in cui la struttura<br />
venne rilevata dalla Clinica del Lavoro<br />
“Mangiagalli” di Milano.<br />
Analogamente a tante altre strutture nate<br />
sulla scia delle intuizioni di don <strong>Carlo</strong> <strong>Gnocchi</strong>,<br />
anche l’allora Collegio “S. Maria alle<br />
Fonti” cominciò ad acco<strong>gli</strong>ere principalmente<br />
piccoli pazienti colpiti dalla poliomielite,<br />
fino a un totale di 100 posti letto: all’inizio<br />
soltanto ragazzi maschi (dai 4 ai 10 anni) e<br />
poi - dopo uno scambio di ruoli con il collegio<br />
di Marina di Massa - soltanto femmine,<br />
quasi tutte provenienti dalle regioni meridionali<br />
d’Italia.<br />
Nel 1973 venne aperto un ambulatorio di<br />
fisioterapia anche per pazienti esterni adulti
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e quasi contemporaneamente prese avvio<br />
(novità assoluta per l’epoca), in collaborazione<br />
con l’allora Comitato sanitario di zona,<br />
un’indagine su tutta la popolazione scolastica<br />
delle elementari e medie della zona, tesa a<br />
realizzare un approfondito studio sulle scoliosi<br />
in età evolutiva.<br />
Esauriti con il passare del tempo i bisogni<br />
riabilitativi legati ai postumi della polio, nel<br />
1980 la struttura ha compiuto un altro<br />
importante passo con l’aggiunta di una<br />
sezione staccata della scuola media del<br />
comune di Godiasco-Salice. L’attività del<br />
Centro si è poi diversificata, acco<strong>gli</strong>endo<br />
anche anziani non autosufficienti.<br />
Il 1996 ha segnato un’ulteriore tappa di<br />
ammodernamento e ampliamento del presidio:<br />
in quell’anno è stata infatti inaugurata<br />
una nuova struttura riabilitativa con 82 posti<br />
letto destinata a Residenza Sanitaria Assistenziale<br />
(RSA) per anziani non autosufficienti,<br />
con estensione del servizio anche a<br />
pazienti uomini.<br />
Da allora il Centro di Salice si è contraddistinto<br />
per l’erogazione di prestazioni riabilitativea<br />
pazienti con disabilità di origine neurologica,<br />
ortopedica e neuropsichiatrica,<br />
per il trattamento di patologie invalidanti,<br />
con interventi di tipo residenziale, diurno,<br />
ambulatoriale e domiciliare. Un consistente<br />
finanziamento regionale ha consentito infine<br />
di ristrutturare anche l’edificio più antico,<br />
attiguo alla nuova ala, grazie al quale nel 2000<br />
è stato possibile aggiungere altri 66 posti letto<br />
per attività di degenza, per arrivare ai 158<br />
posti lettoattuali.<br />
Nel corso de<strong>gli</strong> ultimi anni sono stati<br />
avviati i processi di accreditamento della<br />
Residenza Sanitaria per Disabili (RSD) e<br />
dell’Unità Operativa Complessa di Riabilitazione<br />
Specialistica (UOCR), in base alle<br />
nuove indicazioni della Regione Lombardia.<br />
Dal 2007 il Centro “S. Maria alle Fonti”<br />
è inoltre sede della Scuola di Specializzazione<br />
in Medicina fisica e Riabilitativa dell’Università<br />
di Pavia.<br />
Il Centro si avvale infine di una scuola elementare<br />
speciale per disabili, in convenzione<br />
con il provveditorato a<strong>gli</strong> studi di Pavia.<br />
SALERNO<br />
Il Centro ha compiuto sessant’anni:<br />
nuovo look per il prestigioso traguardo<br />
■ «Sessant’anni di vita e di storia ci danno il coraggio<br />
e la vo<strong>gli</strong>a di andare avanti e guardare al futuro, certi<br />
che l’esempio che abbiamo avuto darà a tutti l’entusiasmo<br />
per continuare». È questo lo spirito che anima<br />
<strong>gli</strong> operatori del Centro “S. Maria al Mare” di Salerno,<br />
pronti a festeggiare l’importante anniversario della<br />
struttura, con cerimonie e manifestazioni che hanno<br />
ottenuto l’adesione delle istituzioni civili e della<br />
Chiesa locale e coinvolto numerosi amici e semplici<br />
cittadini.<br />
Il Centro fu affidato in gestione a don <strong>Gnocchi</strong><br />
dall’Opera Nazionale Invalidi di Guerra (Onig) nell’ottobre<br />
del 1951. L’edificio faceva parte del complesso<br />
“Angellara”, costruito nel 1930 e adibito a colonia<br />
marina permanente per la cura della tubercolosi.<br />
Per don <strong>Carlo</strong> fu la realizzazione di un progetto accarezzato<br />
da anni: l’estensione delle iniziative di acco<strong>gli</strong>enza<br />
e formazione professionale a favore dei mutilatini<br />
anche dell’Italia meridionale, dov’era più pressante<br />
il bisogno di cure e di assistenza.<br />
Il Collegio ospitò all’inizio un’ottantina di allievi<br />
caratterizzati da una particolare propensione per lo<br />
studio, tanto che a tutti venne data la possibilità di<br />
frequentare le scuole superiori: si trattava di ragazzi<br />
provenienti in parte da Roma e in parte già ospiti di<br />
Salerno. Il Collegio venne affidato ai Fratelli delle<br />
Scuole Cristiane - già presenti in molti altri Centri<br />
della <strong>Fondazione</strong> - che lo diressero fino al 1980, quando<br />
venne trasformato in Centro di riabilitazione.<br />
Nel 1952 don <strong>Carlo</strong> organizzò proprio a Salerno la<br />
“Giornata del Mutilato”, iniziativa di risonanza<br />
nazionale che aveva l’obiettivo di far conoscere l’Opera<br />
e facilitare il reclutamento di ragazzi in tutto il<br />
Paese. L’anno successivo, sempre a Salerno, fu la volta<br />
del “Campo d’Agosto del Mutilatini d’Europa”,<br />
straordinaria manifestazione che vide per la prima<br />
volta l’abbraccio e il confronto a livello continentale<br />
di tante piccole vittime de<strong>gli</strong> orrori della guerra.<br />
Quando, nel 1954 l’alluvione colpì la città di<br />
Salerno il collegio non ebbe alcun danno, ma la generosità<br />
e lo spirito d’iniziativa de<strong>gli</strong> alunni fu grande<br />
nel trarre in salvo i piccoli ricoverati del vicino Ospizio<br />
Marino. Ebbero invece grande risonanza su tutta<br />
la stampa nazionale, sempre in que<strong>gli</strong> anni, due episodi<br />
di commovente altruismo, protagonisti due<br />
mutilatini che, nel giro di poco più di un mese, effettuarono<br />
due arditi salvataggi in mare, nello specchio<br />
d’acqua antistante il collegio. Il premio conferito a<br />
entrambi dalla Presidenza del Consi<strong>gli</strong>o suonò come<br />
il riconoscimento dei puri ideali di fraternità e amore<br />
che don <strong>Carlo</strong> alimentava.<br />
Nel 1959-60 il Collegio di Salerno aprì le porte ai<br />
poliomielitici. La cura e l’assistenza di fanciulli colpiti<br />
dalla grande piaga di que<strong>gli</strong> anni rappresentò per<br />
anni l’attività principale della struttura. Nel 1960 fu<br />
inaugurato un nuovo fabbricato destinato alle cure<br />
fisiochinesiterapiche.<br />
Ne<strong>gli</strong> anni Settanta - ormai debellata la poliomielite<br />
grazie al vaccino - il Centro iniziò a concentrarsi<br />
sull’assistenza dei motulesi e neuromotulesi e<br />
ai pazienti con problemi di scoliosi: furono avviati il<br />
servizio di radiologia e una sala gessi per la realizzazione<br />
di busti e corsetti.<br />
Intorno a<strong>gli</strong> anni Novanta l’attenzione si concentrò<br />
soprattutto sulla riqualificazione dei tecnici della<br />
riabilitazione e sulla terapia neurologica, volta<br />
soprattutto al recupero delle patologie dell’età evolutiva.<br />
Nell’89 viene creato Icaro, servizio di consulenza<br />
per le persone disabili che comprendeva una<br />
mostra permanente di ausili per facilitare la vita quotidiana<br />
e un ufficio composto da terapisti formati per<br />
erogare consulenze legate all’adattamento della casa<br />
e all’abbattimento delle barriere architettoniche.<br />
Ampliato nel corso de<strong>gli</strong> anni, il Centro - punto di<br />
riferimento per specifiche patologie riguardanti<br />
principalmente la neuropsichiatria infantile e la neurologia<br />
- eroga attualmente trattamenti ambulatoriali<br />
e domiciliari. La struttura è una delle realtà più<br />
significative del Meridione nel trattamento dell’autismo<br />
infantile e dei disturbi dell’apprendimento in<br />
età evolutiva. Al suo interno è inoltre attivo il Servizio<br />
Informazione e Valutazione Ausili (Siva), presente<br />
in molte altre strutture italiane della <strong>Fondazione</strong><br />
<strong>Don</strong> <strong>Gnocchi</strong>.<br />
Ne<strong>gli</strong> ultimi mesi il Centro “S. Maria al Mare” è<br />
stato oggetto di un importante riassetto interno ed<br />
esterno, con ammodernamenti vari e sistemazione<br />
delle facciate. I cantieri si sono appena chiusi e hanno<br />
comportato, tra l’altro, la riorganizzazione de<strong>gli</strong><br />
spazi dedicati all’attività riabilitativa, che permetterà<br />
un aumento della qualità dei servizi offerti, anche<br />
attraverso l’acquisizione di ulteriori attrezzature<br />
specifiche.<br />
Nella foto sopra, don <strong>Carlo</strong> a Salerno nei primi anni ‘50.<br />
Qui sopra, uno scorcio attuale del Centro ristrutturato<br />
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MISSIONE UOMO