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Progetto di Ricerca La Maremma e gli Usi Civici: fenomeno ...

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capifami<strong>gli</strong>a, denominata Consi<strong>gli</strong>o <strong>di</strong> un uomo per casa o Consi<strong>gli</strong>o <strong>di</strong> popolo) 8 .<br />

L'ammissione all'uso <strong>di</strong> questi terreni, da parte dei nuovi arrivati, presentava modalità più<br />

semplici in quei Comuni, scarsamente abitati o dove, vi era la necessità <strong>di</strong> maggiore forza la-<br />

voro per supplire alle esigenze dell'organizzazione agricola 9 .<br />

In linea generale, il <strong>fenomeno</strong> dell'uso civico andò scemando fino a scomparire, tra Due-<br />

cento e Trecento, nei territori delle città maggiori, dove i citta<strong>di</strong>ni acquistava terreni da far la-<br />

vorare ai propri conduttori o mezzadri.<br />

Il <strong>di</strong>scorso, invece, fu ben <strong>di</strong>verso per la zona della <strong>Maremma</strong> lontana dal dominio della<br />

città, in cui sembra, che una proprietà fon<strong>di</strong>aria piena, nel senso attuale, costituisse più l'ecce-<br />

zione che la regola. Aspetto, che risulta essere confermato dalla Visita dell'Au<strong>di</strong>tore Bartolo-<br />

meo Gherar<strong>di</strong>ni, infatti, nella grande maggioranza dei Comuni rientranti nella fascia della Ma-<br />

remma permaneva, ancora, il pascolo collettivo 10 .<br />

Il paesaggio della <strong>Maremma</strong>, quin<strong>di</strong>, era caratterizzato da piccoli appezzamenti terrieri<br />

costituiti, per la maggior parte, da orti e colture pregiate nei pressi dell'abitato, oggetto <strong>di</strong> for-<br />

me piene <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento in<strong>di</strong>viduale ma più che ci si allontanava dal villaggio o castello, più le<br />

risorse <strong>di</strong>venivano <strong>di</strong> tutti 11 .<br />

<strong>La</strong> “Maritima” senese risultava essere dalle varie Visite, che la videro protagonista, solo<br />

una plaga incolta e <strong>di</strong>sabitata, per lo più coperta da aree paludose, caratterizzata da un'aria<br />

malsana, ove la vita quoti<strong>di</strong>ana risultava essere molto <strong>di</strong>fficile 12 .<br />

8 Ascheri M., Nar<strong>di</strong> L., Valacchi F., Pari ed il suo statuto, Siena, 1995, p. 1-56. Nella comunità <strong>di</strong> Pari, i nuovi<br />

arrivati potevano essere ammessi al terrierato, solo dopo un periodo <strong>di</strong> residenza pari a 10 anni.<br />

9 Dani A., <strong>Usi</strong> civici cit., p. 82.<br />

10 Gherar<strong>di</strong>ni B., Visita fatta nell'anno 1676 alle città, terre, castelli, comuni e comunelli dello Stato della città <strong>di</strong> Siena,<br />

manoscritti conservati presso l'Archivio <strong>di</strong> Siena, con le segnature MS D 82-86.<br />

11 Dani A., <strong>Usi</strong> civici cit., p. 164.<br />

12 <strong>La</strong> <strong>Maremma</strong> senese fu conosciuta dai Me<strong>di</strong>ci attraverso le “ visite” amministrative effettuate da funzionari<br />

granducali, senesi o fiorentini, che erano necessarie per racco<strong>gli</strong>ere dati ed informazioni per il governo del<br />

territorio.<br />

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