Progetto di Ricerca La Maremma e gli Usi Civici: fenomeno ...
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civico, avvenute tutte isolatamente e senza coor<strong>di</strong>namento, si sono risolte tramite affittanze<br />
collettive o concessioni a terratico, per un arco <strong>di</strong> tempo più o meno ampio. Così è stato anche<br />
per Civitella, dove nel 1908 la questione sull'uso civico si compose con la firma <strong>di</strong> un contrat-<br />
to <strong>di</strong> “locazione e conduzione a terratico” 24 dalla vali<strong>di</strong>tà trentennale.<br />
<strong>La</strong> <strong>di</strong>scussione sull'uso civico sfociò naturalmente sul terratico, una vecchia forma <strong>di</strong><br />
contratto d'affitto agrario non contemplato dal co<strong>di</strong>ce civile ma solo dalle consuetu<strong>di</strong>ni locali,<br />
che offrì, dopo le leggi sulla liquidazione delle servitù civiche, l'unica possibilità <strong>di</strong> sopravvi-<br />
venza per le popolazioni senza terra. <strong>La</strong> pratica del terratico si pose in margine al latifondo,<br />
entrambi considerati da<strong>gli</strong> agrari della provincia <strong>di</strong> Grosseto “ la negazione della buona agri-<br />
coltura” 25 .<br />
A tale proposito, Giovanni Bellini, <strong>di</strong>rettore del Bollettino del Comizio Agrario <strong>di</strong> Gros-<br />
setano scriveva che <strong>gli</strong> usi civici in <strong>Maremma</strong> erano ”causa precipua <strong>di</strong> <strong>di</strong>sboscamenti e <strong>di</strong><br />
inciampo ad ogni progresso. Invero, il pascolo trova la sua ragion d'essere nei sistemi <strong>di</strong> col-<br />
tura estensiva, e non potendo essere in simili casi né abolito né limitato, si frappone al bonifi-<br />
camento agrario dei terreni assoggettati a tale vincolo. A risolvere il problema su<strong>gli</strong> usi civi-<br />
ci, e della intensificazione colturale dei terreni demaniali, gioverebbe: nel primo caso l'af-<br />
francazione de<strong>gli</strong> usi <strong>di</strong> pascolo con la concessione per parte dei latifon<strong>di</strong>sti, <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> terre-<br />
no proporzionali al <strong>di</strong>ritto esercitato dalle singole fami<strong>gli</strong>e dei paesi <strong>di</strong> campagna; nel secon-<br />
do caso dovrebbesi ricorrere alla desmanializzazione dei beni creando la piccola proprietà.<br />
Ci si spinge alla riven<strong>di</strong>cazione dell'uso civico per poter risolvere problemi elementari quan-<br />
to fondamentali quali quello della fame e del lavoro in un contesto isolato, scomodo, con<br />
l'appoderamento che riduce le aree coltivabili dei campagnoli, per i quali l'alternativa dell'e-<br />
24 Dott. Adriano Ugazzi in Roccastrada, Anno 1908, vol. 583, repertorio 2234, fascicoli 23-24-25, Archivio Notarile<br />
Distrettuale <strong>di</strong> Grosseto.<br />
25 De Michelis L., “Leghe <strong>di</strong> Resistenza e invasioni <strong>di</strong> terre in <strong>Maremma</strong>”, in l'Ombrone, XXXVIIII (1908), n . 4, 26-<br />
01-08.<br />
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