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LA TERRA di CAMPAGNATICO - Dipartimento di Storia

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<strong>LA</strong> <strong>TERRA</strong> <strong>di</strong> <strong>CAMPAGNATICO</strong><br />

[Distanza da Siena, e altri luoghi] è <strong>di</strong>stante dalla Città <strong>di</strong> Siena miglia<br />

trentadue, da Grosseto, e Rocca Strada <strong>di</strong>eci, da Istia, Civitella, Cotone sette, da<br />

Batignano cinque, e da Paganico, Sasso, e Montorsaio tre.<br />

[Situazione della Terra] Essendo questa Terra situata in un Poggio, è necessario<br />

per andarvi da qualunque parte la salita. Ha della veduta, scoprendo a<br />

Levante tutta la Montagnata con la Terra <strong>di</strong> Monticello, à Ponente quella <strong>di</strong> Rocca<br />

Strada, e Montorsaio, à mezzo giorno quella <strong>di</strong> Civitella, et a Tramontana le<br />

Pianure d’Istia.<br />

È composta anco <strong>di</strong> un Borgo, parte del quale è già rovinato, rimanendovi<br />

pochi fuochi abitati. È più lunga, che larga, e consiste principalmente in una<br />

Strada Maestra, che porta con un poco <strong>di</strong> salita alla Chiesa Pievania, essendovi<br />

anco due altre strade <strong>di</strong> qua, e <strong>di</strong> là dalla detta strada Maestra, non tanto lunghe<br />

però quanto quella, parte lastricate, e parte no. Dentro vi sono cinquanta Casalini<br />

<strong>di</strong>sfatti, e fuori tre<strong>di</strong>ci.<br />

[Mura] Ella è cinta <strong>di</strong> Mura con i suoi Merli <strong>di</strong> altezza proporzionata, e<br />

tutte <strong>di</strong> travertino, quali però hanno in parte patito, mandandovene circa canne<br />

Settanta restano in miglio stato quelle, nelle quali corrispondono con le loro Abitazioni<br />

alcune Fameglie particolari del luogo. [Porte] Ha tre Porte, nessuna delle<br />

quali si chiude. All’Entrata della Porta <strong>di</strong> Grosseto si vede a mano sinistra una<br />

Rocca con doppio recinto <strong>di</strong> Mura, e con il suo Mastio tutto <strong>di</strong> Pietra; l’Entrata è<br />

tutta scoperta rimanendo solo in essere le dette Mura con una campana posta<br />

sopra il detto Mastio.<br />

[Aria, e sue qualità] L’Aria è stimata ragionevole, benche Maremmana, e<br />

vi sono le Abitazioni <strong>di</strong> Mario del Cotone del Paccinelli, <strong>di</strong> Ottavio Landucci, <strong>di</strong><br />

Grazio Trofoni, <strong>di</strong> Gismondo Caparozzi, e <strong>di</strong> Giovanni Domenico Tranci buone,<br />

e con qualche apparenza, essendo ancora buona parte dell’altre con qualche<br />

commo<strong>di</strong>tà.<br />

[E<strong>di</strong>fizi publici] Possiede la Comunità <strong>di</strong> Campagnatico gl’infrascritti E<strong>di</strong>fizi<br />

publici, cioè. Il Palazzo <strong>di</strong> Giustizia con sua carcere, [122] Stalle, e Fon<strong>di</strong>, il<br />

Granaio, la stanza del Macello, quella dell’Oliviera, dell’Osteria, oggi però in parte<br />

rovinata, altra Stanza annessa all’Osteria, la casa dello Spedale con suo Pellegrinaio,<br />

due case appartenenti allo Spedale, la Citerna publica, due Torri, la Rocca<br />

con il Campanile, e sua Campana, Chiesa dell’Opera, Chiesa <strong>di</strong> S.Maria, Romitorio<br />

<strong>di</strong> S.Agata, e l’Orologio publico.<br />

[Benestanti del Luogo] Benestanti <strong>di</strong> questo luogo sono<br />

Gismondo Caparozzi<br />

per Scu<strong>di</strong> 3000<br />

Orazio Fratini per Scu<strong>di</strong> 3000


Ere<strong>di</strong><br />

Bussi<br />

<strong>di</strong> Camillo per Scu<strong>di</strong> 2500<br />

Michelangelo Tani per Scu<strong>di</strong> 2000<br />

[Giuris<strong>di</strong>zione criminale, e civile] Anninistia la Giustizia criminale in<br />

questa Terra il Capitano <strong>di</strong> Giustizia <strong>di</strong> Grosseto, e la Civile, e mista un GEntilhuomo<br />

Sanese con Titolo <strong>di</strong> Potestà. L’Offizio <strong>di</strong> questo è annale, e principia in<br />

Calare Gennaro. [Potestà] Si cava dal Bossolo à ciò destinato per tutte le Potestarie<br />

dello Stato. È Obligato tenere al suo servizio un Notaro degl’approvati della<br />

Balia, [Offiziale] quale partecipa per la terza parte degl’utili del Bastardello, e segli<br />

doveria anco dare dal detto Potestà il salario à ragione <strong>di</strong> uno Scudo d’oro il<br />

mese, ma ciò è andato in <strong>di</strong>suetu<strong>di</strong>ne tanto in questo, che in tutti gl’altri Offizi<br />

dello Stato.<br />

[Fameglio] Ha obligo ancora <strong>di</strong> tenere un Fameglio à sua elezzione con<br />

stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lire se<strong>di</strong>ci il mese, ma ne anco questo <strong>di</strong> pratica, ò pure per minor<br />

tempo dell’Anno, e con salario inferiore, e ne anco si pratica la più volte replicata<br />

legge <strong>di</strong> Sua Altezza <strong>di</strong> essere il Fameglio pagato da i Camarlenghi della Comunità<br />

à conto de Salari <strong>di</strong> detto Potestà, e <strong>di</strong> ritenere a prò <strong>di</strong> essa per quel<br />

tempo, che non lo tengono.<br />

[Messo del Comune] Stà anco al suo servizio un Messo publico, che si<br />

elegge da Priori con salario <strong>di</strong> lire quattor<strong>di</strong>ci il mese. In conformità del Compartimento<br />

dello Stato del 1571. esercitava questo Potestà la giusri<strong>di</strong>zione anco nelle<br />

Terre <strong>di</strong> Paganico, Cotone, e Montorsaio. Di presente gli è rimasta solo in<br />

quest’ultima, essendo stato [123] eretto Paganico in Marchesato nell’Anno 1634.,<br />

et in Cotone in Vicariato l’Anno….<br />

Ogni Mercole<strong>di</strong> <strong>di</strong> ciacuna settimana è obbligato l’Offiziale del Potestà<br />

andare à tener ragione nell’accennato Castello <strong>di</strong> Montorsaio.<br />

[Salari del Potestà] Sono i salarj del Potestà lire mille quaranta quattro<br />

annue, essendo state <strong>di</strong>minuite lire ottanta quattro che gli contribuiva la Comunità<br />

<strong>di</strong> Paganico avanti l’Infeudazione, e questi salarj gli sono pagati dall’appresso<br />

Comunità.<br />

[Bullettini] Secondo il Compartimento dell ‘Anno 1571. pagava per Bullettini<br />

<strong>di</strong> tutto l’Anno lire trecento un<strong>di</strong>ci, e Sol<strong>di</strong> 14 in oggi però paga solamente<br />

<strong>di</strong> lire dugento trenta nove, e sol<strong>di</strong> 16.<br />

Segli aspetta sncora l’infrascritta quantità <strong>di</strong> Paglia, e Legna<br />

da Campagnatico paglia some 30 – Legna some 40<br />

da Montorsaio paglia some 10 – Legna some 30<br />

e sono cessate some trenta legna, che dava Paganico.<br />

[Appelazioni] Dalle Pronunzie, ò sentenze civili del Potestà predetto si<br />

da il ricorso nelle seconde istanze, da lire 10 fino a lire 100 la Capitano <strong>di</strong> Giustizia<br />

<strong>di</strong> Grosseto, e da lire 100 in su agl’Au<strong>di</strong>tori della Ruota <strong>di</strong> Siena, osservandosi<br />

al <strong>di</strong> lui Banco per la mercede degl’atti la tariffa generale dello Stato.


[Sindacato del Potestà] Terminato il suo Offizio è in obligo il Potestà, e<br />

suo Notaro stare a Sindacato nel luogo avanti due Sindaci, che si eleggono da<br />

Priori della Comunità, con mercede <strong>di</strong> lire due per ciuscuno, e <strong>di</strong> lire quattro al<br />

Cancelliere per il rogito del Sindacato, che si trasmetteal Magistrato de Regolatori,<br />

ove il Potestà predetto, e suo Notaro deve fare altro Sindacato nel <strong>di</strong> 11 Gennaro.<br />

[Statuti Locali] Si governa con i propri statuti la Terra <strong>di</strong> Campagnatico<br />

scritti in Cartapecora, <strong>di</strong> carattere assai antico ma però intelligibile. Vi è anco nel<br />

Luogo il Libro della Lira [124] fatta fino dell’Anno 1561.<br />

[Priori della Comunità] Quattro i Priori sono, che rappresentano la Comunità<br />

<strong>di</strong> Campagnatico. L’Offizio loro è semestrale con mercede <strong>di</strong> lire quattro<br />

per ciascuno. Si cavano à sorte dal Bossolo, che dura Anni due, e quando è al fine,<br />

hanno facoltà i Priori dell’ultimo semestre rifare il nuovo bossolo, accoppiando<br />

se<strong>di</strong>ci soggetti in quattro Ballotte, et ognuno de Priori nomina il suo in ciascuna<br />

delle dette Ballotte. Costumano anco fare la Borsa delli Sciolti in caso <strong>di</strong><br />

vacanze, o renunzie.<br />

[Camarlenghi della Comunità] Il Bossolo poi de Camarlenghi dura quattro<br />

Anni, e si fà da quei Priori, à tempo de quali termina, nominandosene ciascuno<br />

<strong>di</strong> essi uno. Per questo non vi è Borsa delli Sciolti, onde in caso <strong>di</strong> Vacanza, ò<br />

renunzia si ricorre al Consiglio. Il Camarlengo è Annale, e principia à Luglio con<br />

salario <strong>di</strong> lire trenta oltre a lire 1.16.8. per coltura, e misura tura <strong>di</strong> ciascun moggio<br />

<strong>di</strong> grano, che perviene a sua entrata. Deve render conto della sua Amministrazione<br />

ogni sei mesi avanti al Magistrato de Conservatori, fatto però prima il<br />

Sindacato nel Luogo avanti due Sindaci, che si eleggono dalli rappresentanti con<br />

mercede <strong>di</strong> lire due per ciscuno, e <strong>di</strong> lire quattro al Notari per il rogito del Sindacato.<br />

Si conserva il Bossolo de Priori, e Camarlengo nella Chiesa Pievania serrato<br />

a due Chiavi, una delle quali tenuta dal Camarlengo dell’Opera, e l’altra dal<br />

Capo Priore della Comunità.<br />

Ad ogni tratta <strong>di</strong> Priorato devono i rappresentanti fare gl’Offiziali della<br />

Comunità, che sono.<br />

[Viarij] Due Viarij con stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lire due per ciscuno pagateli dalla<br />

Comunità; Obligo de quali è <strong>di</strong> assistere nel rifacimento delle strade, rivedere i<br />

confini della Corte, e tra i particolari, e farli apporre ove mancassero.<br />

[Soprastanti della Citerna] Due soprastanti della Citerna con simil salario,<br />

perso de quali è procurare, che non si levi Acqua dalla medesima prima che<br />

à S.Giovanni, e da in <strong>di</strong> in là si osservino gli Or<strong>di</strong>ni, che vi sono, che a suo principio<br />

si attinga con moderazione. [125]<br />

[Santesi dello Spedale] Due Santesi dello Spedale con mercede <strong>di</strong> lire<br />

due per ciscuno, che gli paga lo Spedale predetto, e loro obligo è l’assistere<br />

agl’interessi del medesimo.


[Ponitori dela Pizzicaria] Due imponitori della Pizzicaria coll’istesso salario<br />

<strong>di</strong> lire due per ciascuno pagateli dalla Comunità, che hanno facoltà <strong>di</strong> fare i<br />

prezzi à tutte le robbe attinenti all’esercizio sudetto.<br />

[Ponitori del Macello] Due imponitori del Macello coll’istesso salario <strong>di</strong><br />

lire due per ciascheduno, peso de quali è imporre il prezzo alle Carni du Vaccina,<br />

Agnello, Capretto, e Maiale, già che per l’altre vi è il prezzo fermo, come a<br />

suo logo si <strong>di</strong>rà.<br />

[Stimatori publici] Quattro stimatori delle Tenute, e danni dati all’istesso<br />

Salario <strong>di</strong> lire due per ciascuno, e questi sono abbligati à stimare tutte le Tenute,<br />

e danni dati, che vertessero avanti la Corte del Potestà.<br />

[Sindaco de Malefizi] Un Sindaco de Malefizi obligato a denunziare alla<br />

Corte del Capitano <strong>di</strong> Giustizia <strong>di</strong> Grosseto tutti i delitti, che so commettessero<br />

nella Terra, e Corte.<br />

[Consiglio publico] Il Consiglio della Comunità è composto à ragione <strong>di</strong><br />

un huomo per Casa delle Fameglie però antiche, et originarie del luogo e altrimenti,<br />

dal numero delle quali si devono anco cavare i soggetti per i Priori, e Camarlengo.<br />

Non puole adunarsi il Consiglio in minore numero <strong>di</strong> Se<strong>di</strong>ci, ma sono<br />

in oggi le dette Fameglie ridotte à così poco numero, che bene spesso si trova<br />

<strong>di</strong>fficoltà in farlo adunare.<br />

[Pre<strong>di</strong>catore] Si elegge in questo Consiglio il Pre<strong>di</strong>catore per la Quadragesima<br />

coll’approvazione del Magistrato de Conservatori, et con elemosina <strong>di</strong> lire<br />

vinti otto dalla Comunità, e lire <strong>di</strong>eci dalla Compagnia del Rosario, e sono obligati<br />

il Pievano, e Curato <strong>di</strong> S.Maria farli le spese a vicenda, ò vero darli lire vinti<br />

per ciascuno. Pre<strong>di</strong>ca una settimana nella Pieve, e l’altra nella Chiesa <strong>di</strong> Santa<br />

Maria, et inoltre le Compagnie laicali gli danno lire <strong>di</strong>eci per ciascuna, e la Madona<br />

delle Grazie lire quattor<strong>di</strong>ci, e la Congregazione <strong>di</strong> S.Monaca lire quattro, e<br />

sei doveriano quarantadue da cavarsi dalla <strong>di</strong>stribuzione della Ban<strong>di</strong>tella.<br />

[Maestro <strong>di</strong> Scuola] Si elegge in detto Consiglio il Maestro <strong>di</strong> Scuola<br />

coll’approvazione de Conservatori. Questo ha <strong>di</strong> salario Scu<strong>di</strong> quaranta l’Anno,<br />

vinti de quali ne paga la Comunità, e gl’altri vinti si cavano dalle Fide de Bestiami<br />

de conferenti in una Ban<strong>di</strong>tella della Corte solo destinata per il pago predetto.<br />

Non vi è ne Me<strong>di</strong>co, ne Cerusico, onde ne loro bisogni ricorrono in<br />

Grosseto, e quando stava il Me<strong>di</strong>co a Batignano, si servivano <strong>di</strong> questo, è ben vero,<br />

che poche vi sono, che possino sostenere queste spese.<br />

Non sono in questa Terra gli Offiziali de Pupilli, e Vedove, onde sono<br />

totalmente in cause a loro attinenti sottoposti alla Corte del Placito <strong>di</strong> Siena; lo<br />

statuto locale però provede, che ve ne siano due.<br />

Non si fa in Campagnatico ne Fiere, ne Mercati <strong>di</strong> sorte alcuna. Hanno li<br />

Paesani li loro pesi e misure simili a’ quelli della Città <strong>di</strong> Siena, e sono soggetti<br />

all’istessi appalti, che vegliano nello stato.<br />

Non paga la Comunità <strong>di</strong> Campagnatico li stallaggi, et Alloggi a Famegli<br />

<strong>di</strong> Campagna, facendosi comandata la provisione della Paglia per i loro cavalli.


Quan<strong>di</strong> vi era il Provento dell’Osteria ricevevano in essa l’Alloggio, ma in oggi,<br />

che quasi tutta è rovinata da fondamenti non vi è il provento, onde per mancanza<br />

del Quartiere sono necessitati i Priori della COmunitò a provedere del proprio<br />

l’alloggio a detti Famegli.<br />

Vi è l’E<strong>di</strong>fizio del Salnitro, che vi fa fuori della Terra nella casa istessa,<br />

che serviva prima per l’Osteria.<br />

Vi è l’orologio publico, et il Temperatore <strong>di</strong> esso è stipen<strong>di</strong>ato dalla<br />

Comunità con salario <strong>di</strong> lire vinti sei l’Anno, e si elegge dal publico Consiglio.<br />

[Estimo] La Terra <strong>di</strong> Campagnatico è tassata per l’Estimo alla Cassa della<br />

Dogana nella somma <strong>di</strong> lire … e per i lavori non descritti in lire …<br />

[Sale, e sua tassa] È tassata secondo la tassa vegliante in moggia quattro,<br />

e stare quattro SAle, che si paga a’ ragione <strong>di</strong> lire dugento quaranta otto il moggio<br />

oltre al solito quattrino [127] per le strade. Si cava il Salaiuolo per Bossolo e<br />

riceve il sale in Grosseto, e lo tiene in stanza propria e s’impone a ragione <strong>di</strong> libbre<br />

<strong>di</strong>eci per bocca, e mezza libbra per ciascuna Bestia da Cacio. Prima si vendeva<br />

a libbre, ma moderatamente per or<strong>di</strong>ne del Magistrato, et ad istanza de SAlaiuoli<br />

si fa la detta <strong>di</strong>stribuzione, e si paga quattor<strong>di</strong>ci quattrini la libbra, dandosene<br />

oncia un<strong>di</strong>ci per libbra.<br />

[Canove Provento] Sono in Campagnatico due Canove, il provento delle<br />

quali si vende a publico Incanto a’ favore della Comunità senza prestanza alcuna,<br />

benche per avanti vi fusse. devono tener provista la Terra, e ricevere lo spiano, e<br />

scandaglio del prezzo dalli Priori della Comunità.<br />

[Macello provento] Vi è il Macello, che si esercita in una stanza della<br />

Comunità. Si vende il Provento publico incanto, e deve il Macellaio vendere la<br />

Carni <strong>di</strong> Vaccina, Capretto, e Agnello secondo i prezzi, che si fanno due imponitori,<br />

retti <strong>di</strong> semestre in semestre dalli suddetti Priori, e per lo più è un quattrino<br />

meno per libbra <strong>di</strong> quello, che si vende a Siena. Quanto poi alle Carni <strong>di</strong> CAstrato,<br />

Pecora, e Capra non varia mai il prezzo, essendo del primo quattrini quin<strong>di</strong>ci,<br />

pecora cinque, e Capra sei la libbra. Ha facoltà il Macellaro poter pascere con le<br />

Bestie del Macello i Confini della Corte.<br />

[Pizzicaria Provento] Vi è la Bottega della Pizzicaria provento spettante<br />

alla Comunità, con obligo al Proventiere <strong>di</strong> vendere le robbe attinenti al suo esercizio<br />

secondo i prezzi, che gli fanno li due imponitori eletti da Priori.<br />

[Forni] Non vi sono Forni publici, ve ne sono però cinque <strong>di</strong> particolari,<br />

che servono per gli bisogni della Terra, aspettandosi al Fornaio per ogni stara <strong>di</strong><br />

Pane, che cuoce libbre due <strong>di</strong> pane.<br />

[Oliviera Provento] Vi è l’Oliviera publica della Comunità, et il <strong>di</strong> lui<br />

Provento si vende a publico Incanto con obligo a tutti i Conferenti <strong>di</strong> macinare<br />

le loro Olive alla detta Oliviera con molenda <strong>di</strong> un boccale d’Olio per ogni Pilata<br />

d’Olive. Dicono, che sono esenti i Religiosi, et i Nobili dall’andare [128]<br />

all’Oliviera predetta, oltre alla quale ve ne sono due altre nella Terra, che aspettano<br />

a’ Mario Cotoni.


[Gabella dei Contratti]Campagnatico paga alla Cassa della Dogana la<br />

Gabella <strong>di</strong> tutti i Contratti, e Scritture gabelabili, ma come Terra <strong>di</strong> Maremma è<br />

esente da quella del Più Tondo.<br />

[Giuris<strong>di</strong>zione Spirituale] È sottoposta nello spirituale alla <strong>di</strong>ocesi, e Vescovado<br />

dalla Città <strong>di</strong> Grosseto, e Monsignore Vescovo vi tiene il Vicario Feraneo<br />

in persona del Curato <strong>di</strong> S.Maria, e dentro alla Terra vi sono le Chiese infrascritte<br />

ciò è.<br />

[Chiesa Pievania] Chiesa con il Fonte Battesimale sotto titolo <strong>di</strong> San<br />

Giovanni Battista, Iuspadronato del Concistoro, et Eccelsa Signoria <strong>di</strong> Siena, è<br />

Vaso assai capace, e ragionevolmente tenuto. Fruttaria circa scu<strong>di</strong> cento tra Terratici,<br />

e decime, le quali consistono in mezzo staro <strong>di</strong> Grano per ogni Bove, o Bufalo<br />

domo, e non havendo simili qualità <strong>di</strong> Bestie, pagano gli huomini, non devono<br />

pagare più che sei quarti, et essendo in minor numero, pagano quel meno alla<br />

ragione sopradetta. Le decime detto vino sono, che ne ricoglie meno <strong>di</strong> quattro<br />

some, Boccali quattro, e da some quattro a some otto, boccali otto, e da some<br />

otto in su uno staro per qualunque somma, che sia. Vi è la decima del Lino, che<br />

è la seguente, per ogni vinti Manne <strong>di</strong> Lino, una. Ha gran Terre questa Chiesa, e<br />

<strong>di</strong>ce il Pievano, che <strong>di</strong> molte non se ne trova il rincontro, ha ancora questa Chiesa<br />

sei pezzi d’Oliveti, oltre ad altri pedoni d’olivi spezzatamente posti in alcuni<br />

Luoghi. Ha per obligo il Pievano tenere accesa la Lampada, e provisto <strong>di</strong> Cera<br />

l’Altar Maggiore. Item la Festa della Natività <strong>di</strong> San Giovanni Battista,<br />

dell’Assunzione della Madonna con i loro Anniversarij, e <strong>di</strong> S.Cecilia senza Anniversario.<br />

È obligato dare lire vinti al Pre<strong>di</strong>catore, ò vero farli le spese per la metà<br />

del corso quadragesimale, e fare anco la <strong>di</strong>stribuzione [129] della Cera nel giorno<br />

della Purificazione.<br />

Sono in questa Chiesa sette Altari compresovi il Maggiore.<br />

[Benefizio <strong>di</strong> S.Agnese] In quello de<strong>di</strong>cato a S.Agnese, e S.Bartalomeo vi<br />

è un Benefizio semplice sotto l’istesso titolo, Iuspadronato della Comunità <strong>di</strong><br />

Campagnatico. Ha d’Entrata some sei grano, che gli deve pagare lo Spedale della<br />

Comunità, il quale deve tenere provisto il detto Altare <strong>di</strong> Sacri suppellettili, et<br />

ogni Sabbato da sera accendervi la Lampada, <strong>di</strong> più ha il frutto <strong>di</strong> una Chiusa, e<br />

<strong>di</strong> una casa posta dentro la Terra, et ha per obligo celebrare la Festa <strong>di</strong> S.Agnesa,<br />

e <strong>di</strong> S.Bartolomeo con i loro Anniversarij, e celebrarvi anco due Messe la Settimana.<br />

In questo istesso Altare ha obligo lo Spedale solennizzarvi la Festa della<br />

Santissima Nunziata.<br />

[Benefizio <strong>di</strong> S.Pietro, e S.Pavolo] Nell’Altare de<strong>di</strong>cato a S.Pietro, e<br />

S.Pavolo vi è un Benefizio semplice sotto questo Titolo <strong>di</strong> libera Collazione con<br />

obligo <strong>di</strong> celebrarvi la Festa Titolare con il sui Anniversario, e due Messe la Settimana.<br />

[Benefizio <strong>di</strong> S.Stefano] Nell’Altare de<strong>di</strong>cato a S.Stefano vi è un Benefizio<br />

semplice sotto il detto Titolo <strong>di</strong> libera Collazione con annua entrata <strong>di</strong> circa<br />

Scu<strong>di</strong> otto, da frutto <strong>di</strong> terre, e pigioni; Vi è obligo la Festa Titolare.


[Benefizio <strong>di</strong> S.Caterina] Nel’Altare de<strong>di</strong>cato a S.Caterina delle Ruote vi<br />

è un Benefizio semplice <strong>di</strong> libera collazione, e sotto questo Titolo; haverà<br />

d’entrata circa scu<strong>di</strong> quattro in una Chiusa, e Terre, e con obligo <strong>di</strong> celebrarvi la<br />

Festa con il suo Anniversario.<br />

[Congregazione del Rosario] Nell’Altare de<strong>di</strong>cato al Santissimo Rosario<br />

vi è una Congregazione sotto il detto Titolo. Questa haverà d’Entrate circa scu<strong>di</strong><br />

sette in pigioni <strong>di</strong> case, e frutto d’Olivi, ha obligo celebrare la Festa nella prima<br />

Domenica <strong>di</strong> Ottobre con il suo Anniversario. quella dello Spirito Santo nel secondo<br />

giorno della Pentecoste. Da lire <strong>di</strong>eci l’Anno al P.Pre<strong>di</strong>catore, oltre il mantenimento<br />

<strong>di</strong> cera, e Scari Suppellettili, provede il Cero Pasquale, e doppo la festività<br />

dell’Epifania fa celebrare [130] un offizio per i Fratelli defunti. Ha anco<br />

l’Entrate dell’Elemosine, et Ablazioni.<br />

[Congregazione della Concezzione] Nell’Altare de<strong>di</strong>cato alla Santissima<br />

Concezzione vi era già una Congregazione sotto il detto Titolo, che peressere in<br />

oggi spenta, tengono conto del detto Altare l’istesse quattro donne, che hanno<br />

cura <strong>di</strong> quello del Rosario, e vi celebrano ogn’Anno la Festa.<br />

[Opera, e sue ren<strong>di</strong>te] In questa Chiesa vi è l’Opera luogo pio laicale<br />

sottoposto al Magistrato de Conservatori. Consistono l’Entrate <strong>di</strong> essa in gran<br />

quantità <strong>di</strong> Terre poste in <strong>di</strong>versi luoghi della Corte. Si maneggiano queste entrate<br />

da uno della Comunità, che si elegge dal publico Consiglio <strong>di</strong> tre in tre Anni,<br />

coll’approvazione de Conservatori, al quale rende conto d’Anno in Anno fatto<br />

prima il Sindacato nel Luogo avanti due Sindaci eletti da Priori con mercede ad<br />

essi <strong>di</strong> lire due per ciascuno, e <strong>di</strong> lire quattro al Notaro per il rogito. Dovenia<br />

spendere le sue Entrate in tener provista la Chiesa Pievana <strong>di</strong> Sacre Suppellettili,<br />

e l’istessa spesa fare nella Chiesa Curata della Comunità de<strong>di</strong>cata a’ Maria Vergine,<br />

e dare a ciascuna <strong>di</strong> esse libbre do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> cera bianca.<br />

[Chiesa <strong>di</strong> S.Cecilia] sotto titolo <strong>di</strong> S.Cecilia. Annesso della Pieve, dove<br />

è obligato il Pievano celebrarvi la Festa della Santa a sue spese, e mantenere parimente<br />

a’proprie spese la Chiesa a fabbrica, Suppellettili, et ogn’altro, che occorra.<br />

[Chiesa, e Compagnia <strong>di</strong> S.Maria Maddalena] Chiesa, e Compagnia Laicale<br />

con Cappa sotto titolo <strong>di</strong> S.Maria Maddalena. Questa haverà d’entrata un<br />

Anno per l’altro circa some <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> grano <strong>di</strong> Terratici, scu<strong>di</strong> tre <strong>di</strong> pigioni, uno<br />

Scudo, che gli da d’offerta la Comunità, e l’Elemosine, che si fanno con gli accatti<br />

per la Terra. Ha obligo la Festa Titolare con il suo Anniversario, celebrarvi in<br />

tutte le Feste comandate, pagando al Cappellano amovibile scu<strong>di</strong> seil’Anno, per<br />

questo effetto, e nella Solennità del Santissimo Corpus Domini, et in quella del<br />

Giovedì Santo per consuetu<strong>di</strong>ne assiste con quattro Torcie. Maneggia queste Entrate<br />

un Fratello della Compagnia, [131] ilquale rende conto a’ due altri Fratelli<br />

eletti dal Priore.<br />

[Chiesa <strong>di</strong> S.Antonio] Chiesa sotto Titolo <strong>di</strong> S.Antonio Abbate. In questa<br />

vi è un Benefizio sotto il medesimo titolo Iuspadronato della Comunità, che


haverà d’Entrata scu<strong>di</strong> vinti cinque l’Anno da più Terreni lavorativi, altre lire<br />

vinti, che gli doveria pagare la Comunità in tanto cera per offerta. Ha d’obligo<br />

mantenere le Suppellettili della Chiesa, celebrarvi tre Messe per Settimana, la<br />

Festa Titolare con il suo Anniversario, e la Festa <strong>di</strong> S.Maccario, e <strong>di</strong> S.Salvatore.<br />

[Spedale <strong>di</strong> S.Antonio] In Campagnatico, vi è uno Spedale sotto Titolo<br />

<strong>di</strong> S.Antonio Abbate luogo pio laicale sottoposto al Magistrato de Conservatori,<br />

al quale si rende conto ogn’Anno fatto prima il Sindacato nel luogo avanti due<br />

Sindaci, che si eleggono da i Priori, con mercede ad essi <strong>di</strong> lire due per ciascuno,<br />

e <strong>di</strong> lire quattro al Notaro per il rogito del Sindacato. Si doveria eleggere ogni tre<br />

Anni il rettore <strong>di</strong> questo Spedale coll’approvazione de Conservatori, ma <strong>di</strong> presente<br />

non si pratica, perché in quella vece supplisce il Fruttuario de Beni <strong>di</strong> detto<br />

Spedale, che ne paga scu<strong>di</strong> quaranta annui. Ha per obligo lo Spedale predetto<br />

spianare due some <strong>di</strong> grano l’Anno per <strong>di</strong>spensarsi a Poveri; Fare la Festa della<br />

Nunziata con offerta <strong>di</strong> Libbre sette cera alla Pieve, deve tenere accesa ogni Sabbato<br />

la Lampana all’Altare <strong>di</strong> S.Agnesa nella Pieve pagare lire quattro per Funerali<br />

per ciascuna persona,che passa a miglior vita nello Spedale, tener due letti<br />

per i Poveri, ricevere, e custo<strong>di</strong>re gl’Ammalati, e Pellegrini tenere la <strong>LA</strong>mpafa<br />

accesa aventi l’Immagine della Nunziata nella casa dello Spedale deve dare some<br />

sei grano ogn’Anno al Cappellano del Benefizio <strong>di</strong> S.Agnesa, e S.Bartolomeo <strong>di</strong><br />

Padronato della Comunità deve tener conto dei Letti <strong>di</strong> detto Spedale uno spedaliere,<br />

che si elegge dal rettore quando vi è, non ha salario alcuno, ma solo il<br />

commodo dell’Abitazione.<br />

I Beni <strong>di</strong> questo Spedale furno affittati per Scu<strong>di</strong> quaranta l’Anno al g.<br />

Piero Maretti fino li 14 Gennaro 1674. [132] che sono mal pagati dalli <strong>di</strong> lui Ere<strong>di</strong><br />

ridotti impotenti. L’Entrate <strong>di</strong> esso sariano più che a’ sufficienza per la <strong>di</strong> lui annua<br />

uscita, se si riscuotessero, poiché si vede, che negl’Anni ad<strong>di</strong>etro è andato in<br />

avanzo, havendo in Cassa de Conservatori scu<strong>di</strong> quaranta, e per mancanza delle<br />

riscossioni non si adempiscono gl’obblighi, ne si esercita l’Ospitalità, et in conclusione<br />

camina male.<br />

[Anime, e fuochi della Terra] La terra <strong>di</strong> Campagnatico è composta <strong>di</strong><br />

cento se<strong>di</strong>ci Fuochi compresivi quelli del Borgo. Vi sono Anime numero 458<br />

delle quali i Maschi numero 220, e da Comunione numero 309.<br />

[Anime, e Fuochi della Terra, e Poderi della Corte] Nella Corte vi sono<br />

<strong>di</strong>ciannove Fuochi in tanti Poderi, <strong>di</strong>eci de quali sono <strong>di</strong> Mario Cotoni, due<br />

d’Ottaviano della Ciaia, uno degli Ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Girolamo Bartalini, uno <strong>di</strong> Curzio Sergar<strong>di</strong>,<br />

altro <strong>di</strong> Prete Simone Bacci <strong>di</strong> Cinigiano, uno <strong>di</strong> Prete Agostino Buzzi, uno<br />

<strong>di</strong> Cesare Paccinelli, uno <strong>di</strong> Orazio Fratini, et uno detto Marchese Patrizi.<br />

[Anime della Corte] Sono in questi Poderi, e Fuochi Anime numero 101,<br />

delle quali i Maschi sono numero 12, e da Comunione numero 63. Vi sono soldati<br />

a’ cavallo numero 6 sotto la Compagnia <strong>di</strong> Grosseto, Pedestri numero 66 sotto<br />

la Banda <strong>di</strong> detto Luogo, e tutti sotto la rassegna, e quarto <strong>di</strong> Paganico. Vi sono<br />

tre Preti Sacerdoti, et un Chierico.


In questa corte vi sono le Chiese Infrascritte.<br />

[Chiesa Curata <strong>di</strong> S.Maria] Chiesa sotto Titolo <strong>di</strong> S.Maria con cura <strong>di</strong><br />

Anime, Iuspadronato dell’Eccelso Concistoro, e Signori <strong>di</strong> Siena, è vaso assai capace,<br />

e grande, e ben tenuto. Haverà d’Entrata circa scu<strong>di</strong> settanta, che dependono<br />

da più pezzi d’Oliveti. È obbligato il Curato celebrare la Festa della Natività<br />

<strong>di</strong> Maria, ricevendo per offerta libbre do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> cera dalla Comunità, non è tenuto<br />

al mantenimento della Chiesa, e suppellettili, supplendovi con le sue Entrate<br />

la Comunità.<br />

Sono in questa Chiesa otto Altari compresovi il Maggiore.<br />

[Benefizio <strong>di</strong> S.Iacomo, e S.Filippo] In quello de<strong>di</strong>cato a S.Iacomo, e<br />

S.Filippo vi è un Benefizio semplice sotto il medesimo Titolo già instituito dalla<br />

[133] Fameglia de Simoni Nobile Sanese, e per via <strong>di</strong> donne essendo rimasta estinta,<br />

si è devoluto l’Iuspadronato al Monastero, e Monache <strong>di</strong> S.Margarita in<br />

Castel Vecchio <strong>di</strong> Siena. Haverà d’annua ren<strong>di</strong>ta scu<strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci, et ha d’obligo la<br />

Festa Titolare con il suo Anniversario, e una Messa per settimana.<br />

[Congregazione del Carmine] In altro Altare vi è la Congregazione della<br />

Madonna del Carmine, questa si regge con elemosine, che si procacciano da due<br />

donne a ciò deputate, celebrandovici la festa Titolare con il suo Anniversario. Si<br />

doveria esigere in questo Altare un Benefizio Semplice <strong>di</strong> Padronato <strong>di</strong> Casa<br />

Guidarelli, il frutto del quale asconderà a scu<strong>di</strong> cinque; non sono per anco spe<strong>di</strong>re<br />

le Bolle, e vi è obligo farvi celebrare una Messa la Settimana, <strong>di</strong> presente<br />

prendono l’Entrate <strong>di</strong> fetto Benefizio le accennate due donne, che sod<strong>di</strong>sfano al<br />

peso <strong>di</strong> dette Messe.<br />

Nell’Altare de<strong>di</strong>cato alla Madonna delle Grazie vi era già eretta una<br />

Congregazione, che più non vi è, haverà d’entrata circa scu<strong>di</strong> vinti in alcuni Oliveti,<br />

et ha obligo tre feste l’Anno con i loro Anniversarij, una nel giorno della<br />

Natività <strong>di</strong> Maria, altra nella Visitazione, et altra nella Preentazione, et anco una<br />

Messa la Settimana. Ha gran<strong>di</strong> ablazioni, et elemosine questo Altare, delle quali<br />

tengono cura le dette due donne, e ne rendono conto al Curato.<br />

[Benefizio <strong>di</strong> S.Croce] Nell’Altare de<strong>di</strong>cato a S.Croce vi è un Benefizio<br />

semplice sotto l’istesso Titolo <strong>di</strong> libera collazione con obligo <strong>di</strong> celebrarvi la Festa<br />

dell’Esaltazione della S.Croce con il suo Anniversario. Questo ha d’entrata<br />

circa scu<strong>di</strong> sette.<br />

L’Altare del Santissimo Crocefisso è stato eretto con accatti, et elemosine.<br />

Ha d’Entrata uno scu<strong>di</strong>, e si mantiene con le ablazioni, vi si fa per obligo la<br />

Festa <strong>di</strong> S.Croce nel Mese <strong>di</strong> Settembre, e vi si fa celebrare la Messa in ogni Venerdì<br />

<strong>di</strong> Quaresima.<br />

Nell’Altare de<strong>di</strong>cato a S.Andrea vi si fa celebrare per devozione dagli Ere<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Giorgio Vignati, che ne tengono cura, la Festività del Santo<br />

coll’Anniversario [134]<br />

[Congregazione del Nome <strong>di</strong> Giesù] Nell’Altar Maggiore vi è una Congregazione<br />

de<strong>di</strong>cata al Santissimo Nome <strong>di</strong> GIesù. Questa ha alcune Terre, et un


Oliveto, e si regge nel resto con gli accati, che fanno nella seconda Domenica del<br />

Mese alcune donne deputate dalla medesima Congregazione. Hà d’obligo fare la<br />

Festa per la circoncisione con il suo Anniversario, e mantenere la cera, paramenti,<br />

et ornamenti il detto Altare. Tengono una delle sue Entrate le dette donne, e<br />

ne rendono conto al Pievano. Dicesi, che questa Chiesa fosse anticamente offiziata<br />

da Monaci Cistercensi, et è verisimile, poiche questi nella Corte <strong>di</strong> Campagnatico<br />

vi possiedono <strong>di</strong> la dal Fiume circa moggia trecento <strong>di</strong> Terre. Vi è anco il<br />

suo grano, che presentemente non è sonante.<br />

[Chiesa della Madonna del Soccorso] Chiesa de<strong>di</strong>cata alla Santissima<br />

Vergine del Soccorso. Questa non ha entrata alcuna, e si regge con elemosine,<br />

essendo stata eretta dal Publico con accatti, e per solito vi si celebra la festa nel<br />

terzo giorno delle rogazioni.<br />

[Chiesa <strong>di</strong> S.Agata, e S.Lorenzo] Chiesa sotto Titolo <strong>di</strong> S.Agata, e<br />

S.Lorenzo eretta dalla Comunità, nella quale soleva stare il romito, che si eleggeva<br />

dal publico Consiglio, <strong>di</strong> presente non vi sta, dependendo ciò, come fu detto,<br />

perche il Curato <strong>di</strong> S.Maria pretende la metà delle Oblazioni, che si fanno in detta<br />

Chiesa, e senza queste non vi si puol mantenere il romito. Si doverebbe in essa<br />

celebrare la Festa <strong>di</strong> S.Agata, e <strong>di</strong> S.Lorenzo, che <strong>di</strong> presente non vi si fanno, e frà<br />

tanto il Curato gode i <strong>di</strong> lei Beni.<br />

[Chiesa <strong>di</strong> S.Antonio <strong>di</strong> Padova] Chiesa de<strong>di</strong>cata a S.Antonio <strong>di</strong> Padova<br />

concessa da Monsignore Vescovo <strong>di</strong> Grosseto a Mario del Cotone, ove si celebra<br />

a <strong>di</strong>sposizione del medesimo Mario.<br />

[Chiesa, e Compagnia della Madonna della neve] Chiesa, e Compagnia<br />

laicale con Cappa sotto Titolo <strong>di</strong> S.Maria delle Nevi. Possiede questa più pezzi <strong>di</strong><br />

Terre, due case, e due pezzi d’Oliveti, che con gli accatti, che si fanno tra volte<br />

l’anno rendono alla Compagnia circa scu<strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci, che li consuma in fare celebrare<br />

una Messa la settimana, e solennizzare [135] la Festa Titolare con il suo<br />

Anniversario.<br />

[Corte, e sue qualità] La Corte <strong>di</strong> Campagnatico è grande assai tanto per<br />

lunghezza, che per larghezza, essendo solo ristretta con i suoi confini verso il<br />

Marchesato <strong>di</strong> Paganico. È buona per pascolo d’Animali pecorini, caprini, cavallini,<br />

vaccini, e porcini. Parte <strong>di</strong> essa è in Colline, e la più contigua alla Terra verso<br />

il Fiume Ombrone è ripiena <strong>di</strong> copiose coltivazioni <strong>di</strong> Olivi. L’altra parte pure in<br />

collina, che si estende verso le Corti <strong>di</strong> Paganico, Batignano, e Mont’Orsaio è<br />

buona per pascolo de sopradetti Animali, eccettuati però i pecorini. L’altra parte<br />

della Corte viene in pianura assai più lunga, che larga, poiché sarà la lunghezza<br />

verso il confino d’Istia circa miglia cinque, e la larghezza poco più <strong>di</strong> uno, e mezzo.<br />

Vien tramezzata questa Pianura dall’Acque del Fiume Ombrone, scorrendo<br />

per la lunghezza <strong>di</strong> essa alla volta del Mar Toscano. Sono nella detta pianura pascoli<br />

salubri, e buoni per animali pecorini, caprini, et anco Cavallini. [Sementa, e<br />

raccolta della Corte] In questa pianura sono le maggiorni semente de Paesani,<br />

poiche è suolo buono, e fruttifero, se bene in gran parte inculto per essere sce-


mati i faccen<strong>di</strong>eri, e lavori, saria capace <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> semente, sicome<br />

l’esperienza l’ha <strong>di</strong>mostrato in tempo, che la Terra <strong>di</strong> Campagnatico era piena<br />

d’Abitatori, e Faccen<strong>di</strong>eri; In oggi però sono ridotte a poche a segno, che in tutta<br />

la Corte <strong>di</strong> Campagnatico non si seminarà un anno per l’altro più che moggia<br />

cento quaranta; se ne vi corranno moggia settecento, Vino some cinque cento, et<br />

Olio stara otto cento in circa, un anno per l’altro.<br />

Non sono Ponti <strong>di</strong> sorte alcuna sopra l’Ombrone, et anticamente la Comunità<br />

<strong>di</strong> Campagnatico vi teneva a proprie spese per commodo de faccen<strong>di</strong>eri<br />

<strong>di</strong> la dal Fiume una Barca, dando anco gratisal Barcaiuolo un moggio <strong>di</strong> terra, e la<br />

prestanza <strong>di</strong> un moggio <strong>di</strong> grano. Questa Barca fu già portata via dal fiume, onde<br />

i Paesani restorno privi <strong>di</strong> tal commo<strong>di</strong>tà, griache la Comunità non vel ha mai<br />

rifatta. In oggi però Mario del Cotone [136] ha ottenuto da Sua Altezza la facoltà<br />

<strong>di</strong> potervene tenere una a sue spese, si come ineffetto vi è.<br />

Servivano anticamente l’Acque del Fiume a’ tenere andante un Mulino<br />

fatto a spese delle Comunità ma da sessant’Anni sono in circa rimase inutile, et è<br />

stato sempre così fino al presente, essendovi per altro rimaste le Vestigia del<br />

Mulino, e sin della gora, et in essere l’occhio per i lquale entrava l’Acqua del<br />

Fiume, e si trasmetteva per la gora al Molino. Di presente si rimette in pie<strong>di</strong> da<br />

Mario Cotoni, essendoli stato concesso il sito da Sua Altezza sarà <strong>di</strong> gran commo<strong>di</strong>tà<br />

non solo agl’huomini <strong>di</strong> Campagnatico, ma anco a’ molte altre Terre vicine<br />

costrette in tempo estivo andare a Paganico, o a Grosseto, e tal volta a Pari.<br />

Si repartisce la Corte <strong>di</strong> Campagnatico in Ban<strong>di</strong>te <strong>di</strong> Comunità, e particolari,<br />

in dogana, et in Ban<strong>di</strong>tella, usi, e confini.<br />

[Sugareto Ban<strong>di</strong>ta] La Comunità vi ha la Ban<strong>di</strong>ta del Sugareto concessa<br />

fino all’Anno 1590. dal Serenissimo Gran Duca agl’huomini <strong>di</strong> Campagnatico per<br />

servizio, che si pagano alla Cassa de Conservatori. Si doverebbe arrompere a<br />

S.Lucia conforme agl’or<strong>di</strong>ni, e continuare a godersi fino agl’8 <strong>di</strong> Maggio, ma per<br />

lo più l’arrompano un mese avanti. È paese macchioso, et è proibita in esso la<br />

sementa, e dagl’8 <strong>di</strong> Maggio in la fino, che si arrompa puol godersi. Per fare il pagamento<br />

delli detti scu<strong>di</strong> cento d’oro, si eleggono dal publico Consiglio due depositarj,<br />

i quali devono fare la <strong>di</strong>stribuzione sopra il Bestiame della Corte, quale<br />

ancorche non si passa resta non <strong>di</strong>meno sottoposto alla suddetta <strong>di</strong>stribuzione.<br />

Ogni sorte <strong>di</strong> Bestiame puol battere in questa Badnita, et ella è buona per il loro<br />

pascolo eccettuato il Porcino, proibendolo i Capitoli della medesima.<br />

[Pianetto Ban<strong>di</strong>ta] Ban<strong>di</strong>ta a Erba detta il Pianetto buona per Pascolo<br />

d’Animali minuti, eper lo più si compra dalli Vergari fidati a Dogana. Questa<br />

Ban<strong>di</strong>ta è quasi tutta <strong>di</strong> la dal Fiume posta tutta in piano; [137] principia ad un<br />

fosso della Malavia, et arriva in un Luogo detto Ombronello dell’Opera, seguendo<br />

tutto l’argine, che scende in una fossa maestra sempre lungo le rive<br />

dell’Ombrone da una parte. Si arrompe dal Compratore al primo <strong>di</strong> Novembre,<br />

e dura ban<strong>di</strong>ta per tutto l’8 <strong>di</strong> Maggio, et in questo tempo non vi puol battere<br />

che il Bestiame proprio del Compratore, e suoi Fidati, e quello domo, che com-


porta il lavoro de Faccen<strong>di</strong>eri in detta Ban<strong>di</strong>ta, esclusa ogn’altra qualita <strong>di</strong> Bestie<br />

de Conferenti. Dagl’8 <strong>di</strong> Maggio in la fino doppo la sega rimane tutta Corte per<br />

benefizio de Conferenti, et allora si vende il Provento della spiga, ciò è il ruspo,<br />

che è rimasto in Terra della segatura de Grani, serve per lo più per Animali porcini,<br />

e quella allora possono pascere per le stoppie delle semente. Durano <strong>di</strong> pascerla<br />

così fino agl’8 <strong>di</strong> Settembre, et allora si riguarda per il Compratore fino che<br />

si arrompe. Puol anco il compratore predetto farvi pascere gratis da suoi Bestiami<br />

nella Ban<strong>di</strong>ta della Comunità anco per il tempo, che sono Ban<strong>di</strong>te. Questa Ban<strong>di</strong>ta<br />

del Pianetto si vende adesso circa scu<strong>di</strong> cento trenta d’oro l’Anno, essendo <strong>di</strong>minuita,<br />

perche prima si vendeva sopra scu<strong>di</strong> dugento cinquanta, et è per calare<br />

ancora <strong>di</strong> prezzo se non si rime<strong>di</strong>a ad una rottura del Fiume fatta <strong>di</strong> fresco.<br />

[Ban<strong>di</strong>telle] Le Ban<strong>di</strong>telle sono parte <strong>di</strong> qua, e parte <strong>di</strong> la dal Fiume reservate<br />

per i Bestiami de Paesani, dovendone pagare alla Comunità la fida a ragione<br />

<strong>di</strong> sol<strong>di</strong> 5 per Bestia brada, e sol<strong>di</strong> 5 per ogni tre Bestie minute. Per sapere il<br />

numero delle Bestie, eleggono i Priori due Contatori nel tempo d’Estate, perche<br />

allora vi sono tutti i Bestiami riguardo, che si ritirano verso l’Acque del Fiume,<br />

devono riferire al Notaro il numero che vi trovano, ed egli accenderli debitori<br />

allo spoglio della Comunità. Questo è un capo d’Entrata per la Comunità, posto<br />

nella Tavolella del 1640. sotto nome <strong>di</strong> Fida.<br />

[Bestiame della Corte] Vi sono presentemente nella Corte <strong>di</strong> Campagnatico<br />

l’infrascritti Bestiami, cioè [138]<br />

Bestie minute Numero 2600<br />

Vaccino -- 300<br />

Bufalino -- 300<br />

Cavallino -- 130<br />

Porcino -- 470<br />

Bovino, e Bufalino da giogo<br />

-- 200<br />

Queste ultime sono esenti dal pago della Fida, poiche possono pascere gratis in<br />

dette Ban<strong>di</strong>telle, ciò è quella <strong>di</strong> la da Fiume dalla Strada della Ban<strong>di</strong>ta del Pianetto,<br />

e segue tutto il Piano, che non è Pianetto fino a certe Terre dette Tavorcino,<br />

e Rigonzano.<br />

Quella <strong>di</strong> qua da Fiume principia da unluogo detto gl’Olmi, et arriva fino a Fosso<br />

della rena, e tutte le semente, che in questa Ban<strong>di</strong>tella si fanno in Terre <strong>di</strong> Comunità<br />

pagano <strong>di</strong> Terratico a ragione <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci per moggio.<br />

[Ban<strong>di</strong>tella nuova] La Ban<strong>di</strong>tella nuova fu separata, e smembrata dalla<br />

dogana per cavarsene li scu<strong>di</strong> vinti per il Maestro <strong>di</strong> Scuola. La godono i Paesani<br />

con i loro Bestiami <strong>di</strong> tutti i tempi, e sopra <strong>di</strong> essi se ne fa la <strong>di</strong>stribuzione. Confina<br />

con il sughereto, e coll’Ombrone.


[Confini, e ristretti] I confini, o ristretti sono gli Oliveti, e le vigne <strong>di</strong><br />

Campagnatico vicine alla Terra, et in questi ognuno nei propri beni, vi puol far<br />

pascere solo le bestie dome.<br />

Vi sono anco i Confini larghi, ne quali potevano solamente pascere le<br />

Bestie dome, ma per rescritto <strong>di</strong> Sua Altezza gli fù concesso, che vi potessero pascere<br />

tutte le sorti <strong>di</strong> Bestiame.<br />

[Dogana per i fidati] La Dogana per i Bestiami de Vergari fidati à Dogana<br />

in Corte <strong>di</strong> Campagnatico è assai grande. Questa però maggiore la macchia,<br />

che il Paese aperto. Principia in luogo detto Colle luparie Ban<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Paganico, e<br />

tira fino alla Strada Grossetana dalla parte <strong>di</strong> Montorsaio, e segue fino a Poggio<br />

Famantino, e <strong>di</strong> li arriva lungo il confino della Ban<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Stetignano, et arriva fino<br />

al confino d’Istia, al Fiume Ombrone, e Ban<strong>di</strong>tella della Comunità, e doppo<br />

arriva fino al Fosso della Serva [139], e <strong>di</strong> li ritorna in luogo detto Brache longhe<br />

fino al Confino <strong>di</strong> Montorsaio, e Campagnatico. Questa, e la Dogana <strong>di</strong> qua da<br />

Fiume, restandovi l’altra parte, che è la seguente, Principia da un luogo detto Ostariaccia<br />

a piè Colle Vandelli, e tura alla strada Grossetana, fino al Fosso della<br />

Trisobbia, e doppo piglia il Letto <strong>di</strong> detto Fosso, e segue lungo al Confino della<br />

Ban<strong>di</strong>ta della Maccianese fino all’Ombrone, e segue per detto Fiume fino al Fantaccino,<br />

e doppo segue sempre lungo le guade delle Ban<strong>di</strong>telle della Comunità, e<br />

quelle del Pianetto fino al Fosso della Malaccia, doppo tira lungo il fiume all’insù<br />

fino al Confino <strong>di</strong> Vicarello, e <strong>di</strong> la à quello <strong>di</strong> Colle Massari, e <strong>di</strong> li tira alla Strada<br />

della Dogana, e confino <strong>di</strong> Cinigiano; Passata poi questa strada segue il confino<br />

<strong>di</strong> detto Luogo, e tira all’Abbandonata, e <strong>di</strong> li al confino <strong>di</strong> del Castagnolo, e <strong>di</strong> li<br />

arriva al confino, e doppo a quello del Cotone, e doppo ritorna lungo il confino<br />

della Ban<strong>di</strong>ta detta sabbatina, e Stiaccianese fino alla Trisobbia. Saranno lunghe<br />

queste due dogane circa miglia do<strong>di</strong>ci, e piane più <strong>di</strong> miglia vinti quattro, e per<br />

larghezza dove più, e dove meno, la maggior larghezza sarà circa quattro miglia, e<br />

la minore uno. In tutte queste Dogane possono liberamente pascere i Conferenti<br />

con i loro Bestiami, ancorche non fidati a Dogana, e sono buoni per pascoli <strong>di</strong><br />

qualunque sorte.<br />

[Stiaccianese Ban<strong>di</strong>ta] La Ban<strong>di</strong>ta della Stiaccianese appartiene à Curzio<br />

Segar<strong>di</strong> buona per semente, appartenendo ad esso l’utile dell’uno, e dell’altre,<br />

poiche il suolo è tutto suo, vende il pascolo a Pastori, e cavarà tra l’uno, e l’altro<br />

scu<strong>di</strong> trecento.<br />

[Colle Sabbatini Ban<strong>di</strong>ta] La Ban<strong>di</strong>ta detta Colle Sabbatini è del Signor<br />

Car<strong>di</strong>nale Bichi. Questa è buona per pascoli <strong>di</strong> Animali minuti, e grossi, e per<br />

semente; è tutta suolo proprio del Signor Car<strong>di</strong>nale, e ne cavarà <strong>di</strong> frutto circa<br />

scu<strong>di</strong> trecento. In queste due Ban<strong>di</strong>te non possono battervi i Bestiami de Caonferenti<br />

<strong>di</strong> qualunque tempo. Non possono però pagare più che sol<strong>di</strong> cinque <strong>di</strong> pena<br />

<strong>di</strong> giorno, e <strong>di</strong> notte doppia per tutte le Bestie, che vi facessero danno.[140]<br />

Questa Ban<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Colle Sabbatini anticamente l’ha goduta per Anni cinquanta<br />

la Comunità, in ricopensa <strong>di</strong> quello, che pagò in atto <strong>di</strong> compra dalla re-


publica <strong>di</strong> Siena, alla quale era decaduta, come infiscata ad un tal Balonti, al <strong>di</strong><br />

cui Figlio fu restituita dalla medesima republica.<br />

[Confini della Corte] La corte predetta <strong>di</strong> Campagnatico confina con<br />

quelle <strong>di</strong> Montorsaio, <strong>di</strong> Paganico, <strong>di</strong> Vicarello, del Cotone, <strong>di</strong> Montorgiali, Cinigiano,<br />

Cana, e Istia.<br />

[Grazie fatte alla Comunità] Furno a questa Terra nell’Anno 1588. concesse<br />

da Sua Altezza <strong>di</strong>verse grazie. Prima per servizio delle Bestie dome, con<br />

che nessuno ancorche Citta<strong>di</strong>no Sanese potesse vendere erba, o fida Bestiame<br />

anco ne Beni propri, che havessero in detta Ban<strong>di</strong>ta. 2°. Che con gl’avanzi della<br />

Comunità si sbattesse il debito delle medesime col Monte Pio. 3°. La concessione<br />

perpetua della Ban<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> Sughereto per i Bestiami del Paese per scu<strong>di</strong> cento<br />

d’oro. 4°. Che per i danni dati in grani si dovesse fare la recognizione<br />

degl’Offiziali dove è fatto il danno, e condurre le prede nell’istessa Terra, ne potesse<br />

alcuno esercitare la guar<strong>di</strong>a in quella Corte senza il Bullettino dell’Offiziale.<br />

5°. Che del grano della Comunità se ne prestasse à poveri, e non à commo<strong>di</strong> in<br />

atto però <strong>di</strong> seminare da pagarlo al prezzo della bulletta. 6°. La composizione del<br />

debito in tre Anni a debitori della Comunità, e luoghi pij <strong>di</strong> essa. 7°. Che al Maestro<br />

<strong>di</strong> Scuola si dessero fiorini ottanta l’Anno. 8°. Che a chi volesse far Vigne, se<br />

desse sei stara gratis. 9°. Che i sindaci de Malefizi non fussero in obligo <strong>di</strong> denunziare<br />

quelli de Fanciulli. 10°. Che si risarcisse il Palazzo, Strade, e Fonti. 11°. Si<br />

spendessero ogn’Anno per feste, et offerte lire cento vinti. 12°. Che si facesse, e<br />

mantenesse la Barca al passo del Fiume Ombrone.<br />

[Entrate della Comunità] L’Entrate della Comunità <strong>di</strong> Campagnatico<br />

nello Stato presente sono l’infrascitte.<br />

Ban<strong>di</strong>ta del Sughereto sopra descritta lire settecento cinquanta l’Anno. [141]<br />

Ban<strong>di</strong>ta del Pianetto, che <strong>di</strong> presente si vende lire novecento settanta cinque.<br />

Terratici a grano circa moggia trentacinque l’Anno.<br />

Terratici a Vena circa moggia quattro.<br />

Macello venduto in quest’Anno per lire cinquanta sei.<br />

Fide della Ban<strong>di</strong>tella, che hanno reso lire centotre sol<strong>di</strong> 10<br />

Due Canove vendute per lire cinque.<br />

Spiga sopra descritta, venduta nell’anno passato per lire due.<br />

Oliviera già descritta, venduta per lire cento ottanta nove.<br />

Pizzicaria venduta per lire cinquanta sol<strong>di</strong> 16.8<br />

Lire sei cento, che paga ogn’anno la Cassa del Sale alla Comunità <strong>di</strong> Campagnatico,<br />

dependenti per quanto <strong>di</strong>cono, dalla Ban<strong>di</strong>ta della Maggianese, e si riscuotono<br />

dalla Cassa della Biccherna in conto delle Tasse dovuteli dalla Comunità.<br />

È cessata l’Osteria, et in quella vece si vendono le Bettole per lire vinti l’Anno.<br />

Moggio due grano l’Anno, che paga alla Comunità Ottaviano della Ciaia per la<br />

linea del Podere detto la Ciaia, e Capannone anticamente concesso a Orazio suo<br />

Avo stara tre grano, che paga l’istesso Ottaviano per le Terre <strong>di</strong> Coppaia concesse<br />

a detto Ottaviano.


Stara otto <strong>di</strong> grano l’Anno, che paga in oggi il Tenente Gigli <strong>di</strong> Cinigiano per Canone<br />

<strong>di</strong> più Terre concesse al g. fu Persio Gigli à confini della Corte <strong>di</strong> Cinigiano.<br />

Stara due, e un quarto grano, che pagano gl’Ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Alessandro Gallozzi <strong>di</strong> Cinigiano<br />

per canone <strong>di</strong> più Terre in detti Confini.<br />

Queste Entrate in Anni <strong>di</strong>eci importano à denari lire vinti sei mila cento<br />

vint’una, et à grano moggia trecento quaranta otto stara 17. ½, e vena moggia vinti<br />

sette stara due ¼, che sono a ragione quanto à denari <strong>di</strong> lire 2612.2. grano moggia<br />

34 stara 18. ¼, e vena moggia due stara 15. ½.<br />

[Cre<strong>di</strong>ti della Comunità] Ha da riscuotere la Comunità a denari Lire<br />

2100. et a grano moggia cinquanta oltre ad altri cre<strong>di</strong>ti antichi, et [142] inesigibili,<br />

e come tali riportati in un Libro à parte.<br />

[Debiti della Comunità] All’incontro ha debito coll’Opera <strong>di</strong> Siena per<br />

tutto il 14. Di Agosto 1676. Lire sei cento sei. Con la Cassa de Conservatori per<br />

tutto Marzo <strong>di</strong> detto Anno và debitrice <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> tremila settecento novanta; E<br />

con la Cassa <strong>di</strong> Biccherna per tutto l’Anno 1676. Và in debito <strong>di</strong> lire sei mila cento<br />

cinquanta.<br />

[Uscita della Comunità] L’Uscita della Comunità predetta, è la seguente<br />

ciò è.<br />

All’Opera <strong>di</strong> Siena Lire 68.10<br />

Alla Cassa <strong>di</strong> Biccherna -- 1559<br />

A’Conservatori -- 2653<br />

Al Pre<strong>di</strong>catore -- 28<br />

Al Potestà -- 772.17<br />

A Priori della Comunità -- 32<br />

AL Camarlengo -- 30<br />

Al Messo del Comune -- 144<br />

AL Maestro <strong>di</strong> Scuola -- 140<br />

A più loro Offizi -- 24<br />

Per Tavolatura, Coltura, e --<br />

Misuratura <strong>di</strong> Grani<br />

300<br />

Al Cavallaro <strong>di</strong> Grosseto -- 18<br />

Per Lettera <strong>di</strong> Biccherna, --<br />

Sale, e Marcatura<br />

12<br />

Per Libri, Carta, Cera, e Inchiostro<br />

-- 8<br />

Per Olio per la Lampada -- 8<br />

All’Oriolaio -- 26<br />

Per revisioni, lettere, spe<strong>di</strong>zioni,<br />

e decreti<br />

-- 80


Per Feste, et Offerte libbre sessantina cera bianca che si <strong>di</strong>stribuiscono libbre<br />

<strong>di</strong>cci, per San Giovanni Battista, e per l’Assunta libbre vintiquattro in tutto, e<br />

per S.Cecilia, libbre quattro. A S.Maria libbre do<strong>di</strong>ci alla Chiesa <strong>di</strong> S.Agata libbre<br />

quattro. A S.Maria Maddalena, e S.Maria delle Nevi libbre tre, e mezzo per ciascuna.<br />

È cessata la spesa <strong>di</strong> lire trenta tre alli Scrittori de Vini, <strong>di</strong> lire Settanta al<br />

Cerusico, <strong>di</strong> altre lire settanta al [143] al Barcarolo per un moggio <strong>di</strong> Grano, <strong>di</strong><br />

lire dugento per mandati, e <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> elezioni, e <strong>di</strong> lire vinti per li Alloggi de Famegli<br />

<strong>di</strong> Campagna.<br />

Resta poi da considerarsi l’uscita straor<strong>di</strong>naria che è stata arbitrata, come<br />

segue.<br />

Per il Palazzo Lire 28<br />

Per il Macello -- 7<br />

Per l’Oliviera -- 40<br />

Questa Uscita secondo le sopra descritte spese importa lire sei mila tre,<br />

restandovi però la straor<strong>di</strong>naria, che della Tavolella del 1640. viene arbitrata lire<br />

125. [144]

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