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ipasvi - RISERVATI AGLI ISCRITTI

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no elementi nuovi di un enorme contenitore<br />

dove il paziente si trova catapultato, per cui la<br />

fase di accoglienza in reparto diventa delicata<br />

ed importantissima.<br />

Importante sarà ospitare il paziente in maniera<br />

accogliente; l’instaurare la migliore relazione di<br />

aiuto con uno scambio di informazioni rasserenerà<br />

lo stesso predisponendolo ad un atteggiamento<br />

positivo per il proseguo delle cure.<br />

L’infermiere deve essere in grado di riconoscere<br />

gli aspetti psicologici caratteristici della<br />

persona.<br />

Come visto in precedenza, la maggior parte<br />

degli interventi di fi ssazione esterna, riguardano<br />

persone che hanno subito traumi gravi,<br />

spesso bambini con handicap congenito o acquisito,<br />

oppure persone che hanno una lunga<br />

storia clinica come ad esempio esiti di fratture<br />

non consolidate che necessitano di diversi e<br />

lunghi trattamenti.<br />

Da questo emerge una situazione psico-emotiva<br />

differente e contrastante: da una parte l’ansia<br />

e la paura, che possono far visualizzare alla<br />

persona una situazione negativa, dall’altra la<br />

speranza, sentimento positivo che incoraggia<br />

la persona.<br />

L’intervento di fi ssazione esterna comporta una<br />

profonda modifi cazione dell’immagine del proprio<br />

corpo, seguito da disagio emotivo e da diffi<br />

coltà nel rapporto con gli altri, (Limb, 2003) il<br />

paziente sente il “bisogno di essere come gli<br />

altri”.<br />

La psicologia del paziente è importantissima,<br />

la depressione è un aspetto da non sottovalutare<br />

(Patterson, 2006), infatti può rappresentare<br />

un ostacolo all’auto gestione del fi ssatore.<br />

Ansia, incertezza, paura del futuro, immagine<br />

futura di sè e tempi relativamente lunghi di detenzione<br />

del fi ssatore possono sfociare, (facendo<br />

sentire il paziente prigioniero del dispositivo)<br />

nella così detta “sindrome della rabbia<br />

gabbia”.<br />

Questi sono aspetti da non sottovalutare, ma<br />

da affrontare con una informazione e comunicazione<br />

competente valida ed effi cace. Ed<br />

è proprio l’ immagine di sè (ciò che è, ciò che<br />

IPASVI<br />

teme di diventare) a creare ansia ed incertezza,<br />

predisponendo a volte ad un atteggiamento ansiogeno<br />

che può sfociare, se non supportato da<br />

un’adeguata informazione e comunicazione, in<br />

un approccio negativo all’intervento chirurgico.<br />

L’obiettivo dell’intervento infermieristico di educazione<br />

sanitaria, in vista dell’intervento chirurgico,<br />

ha come fi nalità la riduzione dell’ansia,<br />

rendendo il paziente cosciente del problema<br />

ponendo allo stesso una visione quanto più reale<br />

possibile.<br />

FASE PRE OPERATORIA<br />

Preparazione all’intervento<br />

chirurgico in reparto ortopedia<br />

Assicurare l’interazione nella comunicazione:<br />

fermo restando quanto riportato sopra in rapporto<br />

alle problematiche psicologiche,sarà importante<br />

indagare su eventuali patologie concomitanti,<br />

informare il paziente effettuando un<br />

colloquio sulle modifi che temporanee/permanenti<br />

comportate dall’intervento. Se si tratta di<br />

bambini, programmare un percorso idoneo con<br />

la presenza di uno psicologo che supporti bambino<br />

e genitori. Se si tratta di pazienti stranieri,<br />

si programmerà la presenza di un interprete<br />

e/o mediatore culturale per il ricovero); per pazienti<br />

dementi o non collaboranti richiedere la<br />

presenza di un familiare o di chi sia in possesso<br />

di notizie cliniche dettagliate.<br />

Assicurare l’alimentazione e idratazione:<br />

programmare un regime dietetico adeguato in<br />

collaborazione con il dietista, far assumere una<br />

dieta ricca di ferro (per contrastare l’anemia<br />

post operatoria) e calcio (per favorire la formazione<br />

del callo osseo), eventualmente ipocalorica<br />

se persona obesa. Il giorno precedente<br />

l’intervento l’assistito assumerà una dieta leggera,<br />

con digiuno dalla mezzanotte. Fornire<br />

diete di vario tipo, insegnare i comportamenti<br />

per favorire una alimentazione e idratazione<br />

equilibrata e indicare i motivi della dieta da se-<br />

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