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ne. Nell’immediato, l’apertura di uno sportello<br />
informatico potrà essere un primo momento di<br />
elaborazione del disagio, successivamente dovremo<br />
passare al confronto con le varie realtà.<br />
Gli altri gruppi insediati, presieduti e coordinati<br />
ognuno da un componente, offriranno supporti<br />
importanti sulla legislazione regionale vigente.<br />
A tal riguardo la sottoscrizione della “Carta per<br />
le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro”,<br />
avvenuta il 18 giugno nella Sala del Consiglio<br />
regionale alla presenza del Governatore Nichi<br />
VENDOLA, apre un percorso di Confronto con<br />
la Consigliera regionale delle pari opportunità,<br />
Serenella MOLENDINI. Penso che avremo la<br />
possibilità di indicare ipotesi di inclusione lavorativa,<br />
per esempio, per le lavoratrici che<br />
rientrano dalla maternità: in alcuni casi è sperimentabile<br />
il telelavoro, ma anche eventuali<br />
convenzioni agevolate con asili nido e ludoteche.<br />
Altro aspetto è quello della trasparenza<br />
delle procedure sulla fruizione dei diritti: suggeriremo<br />
di uscire dalla “giungla” della modulistica<br />
personalizzata per uffi cio. Accennavo prima<br />
IPASVI<br />
alla possibilità che il CUG possa divenire un<br />
luogo del confronto, oserei dire della possibile<br />
decantazione di eventuali confl itti. La presenza<br />
importante delle Organizzazioni sindacali<br />
ci induce a ipotizzare un protocollo di relazioni<br />
con il Vertice strategico aziendale, che riaffermi<br />
il diritto a corrette relazioni anche al di là della<br />
burocratica prassi “dell’informazione” prevista<br />
dalla vigente legislazione che il più delle volte<br />
rappresenta la volontà di esautorare il ruolo<br />
delle organizzazioni dei lavoratori. Insomma,<br />
un impegno importante attende il CUG della<br />
nostra Azienda; il fatto, poi, che il Direttore<br />
Generale mi abbia indicato alla presidenza<br />
dell’organismo, è certamente un riconoscimento<br />
non solo di tipo personale, ma anche del valore<br />
della professione, avallato dalla presenza<br />
nel Comitato di altri colleghi, segnale che la<br />
nostra presenza è portatrice non di interessi di<br />
parte, ma rappresentativi di un enorme bagaglio<br />
di esperienze che sino a qui, consentitemi<br />
l’affermazione, ci è costato “sangue e sudore”.<br />
In ogni caso penso che conti anche il valore<br />
delle esperienze e la personale storia, non solo<br />
professionale. In sede di presentazione del<br />
Progetto CONCILIA ho avuto modo di affermare<br />
che il nostro compito, per la mole di lavoro, ci<br />
fa tremare i polsi, ma non arretreremo. La mia<br />
è una consapevolezza che si è formata, dapprima,<br />
nel movimento sindacale quindi nella lotta<br />
al superamento dello stigma della malattia mentale<br />
per l’affermazione dei diritti dei “reclusi” nei<br />
manicomi. Come è stata dura la lotta per far<br />
riconoscere al disagio psichico solo la “dignità<br />
di malattia”! Poi il lavoro in emergenza sanitaria<br />
ed ho utilizzato proprio questa esperienza per<br />
evidenziare “il silenzio”- al limite dell’omertà -<br />
che aleggia nei luoghi dove veniamo chiamati<br />
per prestare soccorso a chi ha subito violenza,<br />
quasi sempre familiare e quasi sempre donne.<br />
Ecco il CUG, consapevoli dell’importanza del<br />
contributo di tutti, può servire a sollevare il velo<br />
“sul silenzio” delle discriminazioni. E sarà già<br />
un risultato.<br />
Esaurito il carattere giornalistico dell’argomento,<br />
per poter meglio comprendere il ruolo<br />
di questo Organismo sembra opportuno spiegarne<br />
in maniera più dettagliata i “compiti” e le<br />
origini.<br />
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