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Life Cycle Assessment - Ipsapa.it

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Paesaggio e risorse<br />

gica viene attribu<strong>it</strong>o un ruolo centrale alla capac<strong>it</strong>à<br />

di cost<strong>it</strong>uire delle comun<strong>it</strong>à che riescano<br />

ad attivare dei meccanismi di auto-sostentamento<br />

adottando opportune forme organizzative<br />

“a partire dal più elegante ed elementare<br />

fra i principi della natura: quello dell’autosufficienza”<br />

(Sale, 1984). La bioregione deve<br />

trovare tutte le risorse di cui necess<strong>it</strong>a (energia,<br />

cibo, ab<strong>it</strong>azioni, vestiario, utensili, manufatti)<br />

entro i propri confini in modo che la<br />

sostenibil<strong>it</strong>à non sia rifer<strong>it</strong>a soltanto all’ambiente<br />

naturale ed alle sue risorse ma all’intero<br />

ecosistema del quale gli esseri umani sono<br />

una delle componenti. Questa prospettiva di<br />

bioregionalismo discende direttamente dai<br />

principi che hanno ispirato i fondatori nordamericani,<br />

i quali hanno trovato in quel contesto<br />

terr<strong>it</strong>oriale dei particolari ambienti naturali<br />

e dei riferimenti storici, anche relativamente<br />

recenti. Non a caso, nella letteratura bioregionale<br />

è abbastanza frequente il riferimento<br />

alla cultura, ai simboli, al rapporto con la natura<br />

ed alla organizzazione sociale delle tribù<br />

indiane.<br />

Trasporre un tale approccio in un contesto<br />

europeo presenta degli oggettivi elementi di<br />

difficoltà, sia per motivazioni storiche, sia per<br />

il più consistente e diffuso livello di antropizzazione<br />

del terr<strong>it</strong>orio. Ciò ha portato ad<br />

un’estensione dell’idea di bioregionalismo attraverso<br />

la quale si ricerca “la sostenibil<strong>it</strong>à<br />

globale del sistema planetario come sommatoria<br />

di una gestione sostenibile delle risorse<br />

naturali di un terr<strong>it</strong>orio da parte delle comun<strong>it</strong>à<br />

locali” (Iacoponi, 2003).<br />

In questa visione, identificabile come<br />

3) Tali difficoltà derivano, oltre che<br />

da oggettive condizioni storiche e<br />

strutturali, anche da alcune barriere<br />

pol<strong>it</strong>iche, sociali ed economiche<br />

(Simonis,1997):<br />

- Pol<strong>it</strong>ical viabil<strong>it</strong>y: nella realtà i lim<strong>it</strong>i<br />

delle bioregioni, determinati<br />

dagli ecosistemi e dalle comun<strong>it</strong>à<br />

presenti in un terr<strong>it</strong>orio, difficilmente<br />

corrispondono con i confini amministrativi,<br />

all’interno dei quali possono<br />

agire i decision-makers.<br />

- C<strong>it</strong>izen participation: un pieno<br />

coinvolgimento della comun<strong>it</strong>à può<br />

essere raggiunto solo in amb<strong>it</strong>i terr<strong>it</strong>oriali<br />

lim<strong>it</strong>ati mentre le risorse naturali<br />

e gli ecosistemi hanno generalmente<br />

un'estensione più ampia.<br />

- Property rights: ogni tentativo di<br />

comporre gli interessi economici,<br />

sociali e ambientali in nome della<br />

sostenibil<strong>it</strong>à porta a confl<strong>it</strong>ti legati ai<br />

dir<strong>it</strong>ti di proprietà.<br />

- Systems of production: la ristrut-<br />

188<br />

SILVIO FRANCO<br />

“pragmatica”, il bioregionalismo rappresenta<br />

un continuum di approcci per lo sviluppo regionale<br />

che vanno dalla esclusiva preservazione<br />

degli ecosistemi naturali esistenti (“bioregioni<br />

conservative”) allo sviluppo sostenibile dei sistemi<br />

sociali ed economici già presenti<br />

(“bioregioni evolutive”) (Simonis, 1997). Nonostante<br />

questo adattamento su posizioni<br />

meno estreme, in Europa si evidenziano delle<br />

difficoltà per stabilire un approccio bioregionalista,<br />

ed una conseguente implementazione<br />

operativa dei suoi concetti 3 .<br />

Le due letture del bioregionalismo presentano<br />

indubbiamente dei tratti comuni che possono<br />

essere identificati nell’interesse concentrato<br />

sul locale piuttosto che sul globale, nell’obiettivo<br />

prior<strong>it</strong>ario della sostenibil<strong>it</strong>à ambientale<br />

e nel riconoscimento della necess<strong>it</strong>à<br />

di partecipazione dal basso alla gestione delle<br />

risorse 4 . Ciò nonostante fra approccio ideologico<br />

e pragmatico emergono delle differenze<br />

sostanziali che, al di là delle modal<strong>it</strong>à più o<br />

meno estreme con cui si manifestano, impediscono<br />

una comune omologazione sotto il medesimo<br />

cappello del bioregionalismo. Nel primo<br />

caso prevale un taglio morale ed etico essenzialmente<br />

a carattere individuale o di comun<strong>it</strong>à<br />

circoscr<strong>it</strong>te, nel secondo una prospettiva<br />

indirizzata verso la ricerca di uno sviluppo<br />

locale sostenibile della bioregione nel suo insieme.<br />

In questo secondo caso, nonostante i<br />

valori, i bisogni e gli interessi della popolazione<br />

locale debbano rimanere il punto di partenza<br />

delle scelte dello sviluppo economico e della<br />

conservazione ambientale, deve essere adottata<br />

una programmazione nella quale si pos-<br />

turazione in chiave ecologica dei<br />

processi economici richiede la generalizzata<br />

adozione di sistemi di produzione<br />

sostenibili.<br />

4) Come sottolinea Iacoponi (2003)<br />

“ciascuna forma di bio-regionalismo<br />

identifica come principio ineludibile<br />

e caratterizzante l’auto-organizzazione<br />

delle comun<strong>it</strong>à locali, le uniche in<br />

grado di trovare un punto di equilibrio<br />

tra ambiente fisico-naturale e ambiente<br />

antropico”.

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