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Life Cycle Assessment - Ipsapa.it

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Problemi nella gestione f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>aria del verde urbano in segu<strong>it</strong>o all'introduzione di insetti<br />

lunghezza di 45-55 mm.<br />

Biologia: la specie compie una generazione in<br />

uno o due anni. Gli insetti adulti sono presenti<br />

da giugno a settembre. Dopo gli accoppiamenti,<br />

che si verificano fra agosto e settembre,<br />

le femmine iniziano a deporre le uova.<br />

Ogni femmina produce fino a settanta uova<br />

che depone singolarmente in appos<strong>it</strong>e incisioni<br />

praticate con le mandibole nella corteccia,<br />

per lo più sulla parte basale del tronco. Le larve<br />

si sviluppano nel corso della primavera e<br />

dell’estate successiva, penetrando in profond<strong>it</strong>à<br />

nel legno. Una parte delle larve non completa<br />

lo sviluppo nel primo anno e, pertanto,<br />

gli adulti emergono all’inizio dell’estate del<br />

secondo anno. Gli adulti fuoriescono dalla<br />

parte basale del tronco o dalle radici affioranti;<br />

i fori di usc<strong>it</strong>a, di forma circolare, hanno un<br />

diametro di ben 15-20 mm.<br />

Danni: le larve, che scavano profonde gallerie<br />

nel legno, causano danni fisiologici, ma soprattutto<br />

compromettono la stabil<strong>it</strong>à degli alberi<br />

infestati e, quindi, aumentano i rischi di schianti<br />

improvvisi. Per la sua forte pericolos<strong>it</strong>à la<br />

specie è inser<strong>it</strong>a nell’elenco degli organismi da<br />

quarantena dell’ “European and Med<strong>it</strong>erranean<br />

Plant Protection Organization” (EPPO).<br />

Strategie di controllo: attualmente non sono<br />

disponibili mezzi chimici di controllo efficaci.<br />

Con l’intento di eradicare questa specie dal<br />

terr<strong>it</strong>orio nazionale, si effettuano l’eliminazione<br />

degli adulti intercettati e l’abbattimento<br />

obbligatorio, con distruzione della ceppaia, di<br />

tutte le piante infestate dalle larve (Maspero<br />

et al., 2003). Inoltre, è stato rafforzato il controllo<br />

f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>ario del materiale vegetale di<br />

importazione dall’Asia orientale, in particolare<br />

delle piante di bonsai, che possono osp<strong>it</strong>are<br />

le larve del cerambicide e che verosimilmente<br />

hanno veicolato l’ingresso in Italia di esemplari<br />

della specie.<br />

4. Discussione<br />

Da quanto esposto risulta evidente che le strategie<br />

di difesa del verde urbano dalle avvers<strong>it</strong>à,<br />

in particolare da insetti esotici di nuova introduzione,<br />

sono diverse per ogni f<strong>it</strong>ofago e<br />

223<br />

debbono considerare una plural<strong>it</strong>à di interventi<br />

di lotta integrata che variano in funzione delle<br />

caratteristiche biologiche delle specie da controllare<br />

e dei danni da esse causati.<br />

Il controllo delle specie dannose dovrebbe comunque<br />

iniziare dalla progettazione delle aree<br />

verdi, scegliendo, ad esempio, le specie vegetali<br />

da mettere a dimora non solo per le caratteristiche<br />

estetiche, ma anche sulla base delle<br />

loro esigenze ambientali (Noè, 1996) e del rischio<br />

di subire danni da parte di agenti biotici<br />

e abiotici (Anselmi e Vannini, 1996). Tale scelta<br />

è ancora più importante oggi, in quanto le<br />

condizioni dell’ambiente urbano sono spesso<br />

particolarmente sfavorevoli per le piante<br />

arboree; ad esempio, queste ultime vengono<br />

spesso sottoposte a condizioni di stress idrico<br />

e di stress da agenti inquinanti (Ballarin Denti<br />

e Rabotti, 1996). Nel contempo i c<strong>it</strong>tadini sono<br />

sempre più esigenti per quanto riguarda lo stato<br />

f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>ario del verde urbano.<br />

Una corretta ed efficiente gestione della difesa<br />

f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>aria del verde ornamentale richiede<br />

il mon<strong>it</strong>oraggio continuo delle avvers<strong>it</strong>à, in<br />

quanto proprio attraverso questa pratica diventa<br />

possibile intervenire tempestivamente<br />

prima che si verifichino forti infestazioni. Tale<br />

mon<strong>it</strong>oraggio, effettuato da personale altamente<br />

qualificato, consente, inoltre, di individuare<br />

parass<strong>it</strong>i (es. insetti, funghi) di nuova<br />

introduzione, permettendo talora di effettuare<br />

interventi di eradicazione, prima che l’agente<br />

di danno possa espandersi in modo incontrollato.<br />

Risultano necessari, pertanto, un continuo<br />

aggiornamento del personale tecnico che<br />

opera nel settore e la collaborazione con gli<br />

enti di ricerca (es. Univers<strong>it</strong>à, Ist<strong>it</strong>uti sperimentali)<br />

e con i Servizi f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>ari regionali,<br />

così da predisporre strategie di controllo<br />

che siano non solo efficaci, ma anche<br />

ecocompatibili.<br />

Infine, si rivela particolarmente utile l’attuazione<br />

di campagne di informazione rivolte<br />

alla popolazione, per illustrare in modo<br />

esaustivo sia i danni prodotti dagli insetti<br />

indigeni e soprattutto da quelli di recente<br />

introduzione, sia la loro eventuale pericolos<strong>it</strong>à<br />

nei confronti dell’uomo, ev<strong>it</strong>ando quin-

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