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Tesi dottorato Annabella Russo.pdf - OpenstarTs - Università degli ...

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RIASSUNTO<br />

Il crescente inquinamento sta deteriorando sempre più il mondo in cui viviamo. Per<br />

studiare l’alterazione ambientale in modo completo è importante analizzare le emissioni<br />

da un punto di vista chimico-fisico, ma anche valutare il danno arrecato all’intero<br />

ecosistema. Perciò si impiegano sempre più spesso gli esseri viventi quali biomonitor di<br />

danno subito da un ambiente poiché sono capaci di reagire a stimoli complessi, talvolta<br />

sconosciuti, e danno informazioni più complete sulla qualità di un ecosistema rispetto a<br />

quelle fornite dai metodi tradizionali.<br />

Tra le emissioni inquinanti un ruolo particolare è occupato dalle sostanze<br />

mutagene capaci di modificare in modo stabile l’informazione genetica sia a livello di geni<br />

che di struttura e numero di cromosomi. I test capaci di identificare rapidamente<br />

mutazioni geniche e cromosomiche sono detti test di mutagenesi a breve termine. Nel<br />

percorso di <strong>dottorato</strong> ho sperimentato l’applicabilità di due test di mutagenesi ambientale:<br />

Tradescantia micronuclei test (Trad-MCN) e Comet test o Elettroforesi su Gel a Singola<br />

Cellula (SCGE), approfondendo alcune problematiche metodologiche.<br />

Tradescantia micronuclei test (Trad-MCN)<br />

Con Tradescantia micronuclei test (Trad-MCN) è possibile rilevare la presenza di<br />

micronuclei come indice di avvenuto danno al DNA nelle cellule del polline in piante del<br />

genere Tradescantia. Il test utilizza il clone # 4430, ottenuto dall’incrocio di Tradescantia<br />

hirsutiflora e Tradescantia subacaulis.<br />

Alcuni esemplari del clone mi sono stati forniti dalla dott.ssa Maddalena Casera<br />

del Laboratorio Biologico dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente e la<br />

Tutela del Lavoro di Laives (BZ). Il clone, nel periodo invernale, è conservato all’interno di<br />

una serra dell’Orto Botanico dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Studi di Trieste, a una temperatura di<br />

24°C sotto una lampada a che riproduce un fotoperiodo di 16 ore di luce e 8 di buio. Nel<br />

periodo estivo, invece, il clone viene mantenuto all’esterno.<br />

Con le infiorescenze ottenute dal clone ho effettuato alcune prove di Trad-MCN<br />

test per comprendere a quale stadio si avessero le maggiori probabilità di osservare le<br />

tetradi polliniche. Inoltre ho effettuato due esposizioni di 15 infiorescenze ciascuna in un<br />

sito con elevate concentrazioni di IPA aerodispersi. Tale sito è ubicato in Piazza Garibaldi<br />

nel centro di Trieste, in una zona interessata da intenso traffico veicolare. Esaminando il<br />

contenuto delle antere e dividendo il numero totale di micronuclei per il numero totale di<br />

tetradi osservate si è definita la frequenza dei micronuclei, espressa come<br />

micronuclei/100 tetradi (MCN/100 tetradi). Per ogni esposizione si osservano 5 preparati<br />

e in ognuno si contano almeno 300 tetradi. Confrontando la media delle frequenze<br />

ottenute dalle infiorescenze esposte nel sito potenzialmente inquinato (media =5.44; σ<br />

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